Determinazione simultanea di Sudan I, II, III e IV mediante HPLC in

Transcript

Determinazione simultanea di Sudan I, II, III e IV mediante HPLC in
DETERMINAZIONE SIMULTANEA DI SUDAN I, II, III E IV MEDIANTE HPLC IN
MATRICI ALIMENTARI COMPLESSE
Ceci E., Tantillo G.M.
Dipartimento di Sanità e Benessere degli Animali – Sezione di Ispezione degli Alimenti
Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Bari
Strada Prov.le per Casamassima km. 3, 70010 – Valenzano – Bari - Italia
Il colore degli alimenti è una caratteristica sensoriale che contribuisce in modo determinante
al gradimento del cibo, pertanto, sovente i coloranti sono addittivati agli alimenti per
aggiungere o mantenere il colore al fine di migliorare l’attrattiva visiva e soddisfare le
aspettative del consumatore. Tuttavia i coloranti non possono essere utilizzati per mascherare
delle frodi o nascondere una scarsa qualità. Tutti i coloranti ammessi sono rigorosamente
regolamentati dal D.M. n. 209 (4) che garantisce la sicurezza degli alimenti. L’utilizzo del
Sudan I e dei suoi congeneri è vietato da circa trent’anni perché sostanza in grado di
provocare, per via parenterale, tumori epatici nel topo e che lo IARC ha inserito nella classe 3.
A seguito dell’emanazione della Circolare n° 92 del 21 gennaio 2004 (2, 3) della
Commissione dell’Unione Europea, riguardante le misure di emergenza da adottare per
l’importazione del peperoncino rosso (essiccato, tritato o in polvere) e dei prodotti alimentari
che lo contengono, i Paesi U.E richiedono una certificazione che attesti l’assenza dei coloranti
Sudan I, II, III e IV. L’inserimento del Sudan I nella lista delle sostanze vietate è ampiamente
giustificato in quanto è impiegata esclusivamente per colorare le spezie e non per assicurare la
conservazione degli alimenti. Nel presente lavoro è stato messo a punto un metodo HPLCDAD utile per una rapida ed affidabile identificazione e quantificazione dei quattro coloranti
Sudan in differenti matrici alimentari.
I campioni analizzati sono stati recuperati dal mercato e possono essere suddivisi in tre
gruppi:
a) peperoncino (sia polvere che triturato), patatine speziate e prodotti salati da forno
piccanti (taralli, ecc.);
b) sughi e condimenti al pomodoro contenenti peperoncino e succhi di frutta (arancia
rossa);
c) insaccati e pancetta piccante, formaggi con aggiunta di peperoncino e succedaneo del
caviale rosso.
Per ciascuno gruppo di campioni sono state ottimizzate le condizioni di estrazione con
acetonitrile e di purificazione dell’estratto su membrane di acetato di cellulosa.
L’analisi cromatografica è stata effettuata mediante cromatografo liquido ad alta efficienza
munito di colonna C18 e di detector spettrofotometrico a fotodiodi (5). L’eluizione isocratica
è stata effettuata a temperatura ambiente, con flusso di 1.0 ml/min utilizzando acetonitrile
come fase mobile. Sui campioni risultati positivi si è proceduto alla conferma della presenza
dei coloranti mediante GC-MS (sono risultati gas-cromatografabili solo il Sudan I e II). Per
migliorare la sensibilità analitica sono stati considerati i seguenti frammenti per il Sudan I:
248 m/z; 171 m/z; 143 m/z; 115 m/z; 77 m/z; mentre per il Sudan II i frammenti: 276 m/z;
143 m/z; 115 m/z; 105 m/z; 77 m/z. (1).
Per le prove di recupero sono state allestite opportune soluzioni standard di Sudan I, II, III e
IV contenenti 25, 50, 100, 200, 400, 500 e 1000 µg/l necessarie per costruire la retta di
calibrazione L’adeguatezza del modello lineare è stata confermata, in tutte le nove matrici
alimentari considerate (n=5), dall’analisi della varianza applicata alla regressione che non ha
mostrato deviazioni significative dalla linearità (CV < 2.1%).
La percentuale di recupero dei quattro coloranti, con il presente metodo estrattivo, è risultata
compresa tra il 96.5 ed il 99.3%. La quantità di Sudan I aggiunta alle differenti matrici
alimentari considerate non mostra alcuna interferenza con la percentuale di recupero.
Il limite di rivelabilità, calcolato come la concentrazione corrispondente al triplo del rumore
di fondo, è risultato pari a 20 ng/g.
Sulla base dei risultati ottenuti con l’applicazione del metodo HPLC-DAD per la ricerca dei
quattro coloranti Sudan (I, II, III e IV) nelle differenti matrici alimentari è possibile asserire
che la metodica proposta permette l’analisi quali-quantitativa particolarmente accurata anche
per basse concentrazioni. L’applicazione di differenti approcci estrattivi consente, inoltre, di
effettuare rapidi screening su molteplici matrici, in quanto la fase di estrazione non supera i
20 min, e non risente della presenza di altre sostanze interferenti. La versatilità, la sensibilità e
l’accuratezza del metodo HPLC-DAD proposto è confermata mediante GC-MS con il
controllo delle positività riscontrate nei campioni alimentari analizzati.
Bibliografia
1. Amenduni, C., Ferrieri, F., Spinelli, S., Fiume, F., Lattarulo, O. (2004). Proposta di un
metodo per la determinazione del colorante artificiale rosso Sudan I nei prodotti
alimentari contenenti peperoncino. Bollettino dei chimici igienisti, in press.
2. Commission Decision (E.C.) n. 460/2003 of 20 June 2003. On emergency measures
regarding hot chilli and hot chilli products. Off. J. Eur. Union, L. 2003, 154, 114
3. Commission Decision (E.C.) n. 92/2004 of 21 January 2004. On emergency measures
regarding hot chilli and hot chilli products. Off. J. Eur. Union, C. 2004, 68.
4. Decreto 27 febbraio 1996 n. 209, “Regolamento concernente la disciplina degli additivi
alimentari consentiti nella preparazione e per la conservazione delle sostanze alimentari in
attuazione delle direttive n. 94/34/CEE, 94/35/CEE, 94/36/CEE, 95/2/CEE e 95/31/CEE.
5. Tateo, F., & Bononi, M. (2004). Fast determination of Sudan I by HPLC/APCI-MS in hot
chili, spices, and oven-baked foods. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 52, 655658.