relazione tecnica - Provincia di Latina
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RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA INTEGRATIVA DEROGHE RELATIVE ALLA PRATICA DI PREVENZIONE INCENDI (D.M. 26/08/92 – attività n. 85, punti 5.6 - 9.1) Richiesta di deroga finalizzata al rilascio del parere di conformità dei VVFF ai sensi dell’art. 2, DPR n. 37/98, per un progetto di ”Adeguamento alle normative in materia di abbattimento delle barriere architettoniche e lavori di manutenzione” presso l’Istituto d’Arte A. Baboto di Priverno PREMESSA Oggetto della presente relazione è il plesso scolastico Istituto d’Arte A. Baboto situato nel Comune di Priverno in via Giacomo Matteotti. Il complesso, addossato su una parete rocciosa, si sviluppa in verticale su sei piani di cui tre sopra il livello di via Giacomo Matteotti e tre sotto il livello stradale. Questi ultimi non si considerano piani seminterrati in quanto liberi su tre fronti. La struttura portante del manufatto è costituita da travi e pilastri in cemento armato gettato in opera, solai in laterocemento gettati in opera; le chiusure perimetrali sono costituite da muratura a cassetta formate da mattoncini faccia a vista all’esterno e forati in laterizio rivestiti da intonaco all’interno. L’edificio è stato collaudato nel 1973 ed ha subito un ampliamento nel 1992. Nelle immediate vicinanze dell’Istituto d’Arte è presente, inoltre, la scuola media San Tommaso d’Aquino, separata dall’istituto d’arte da un vasto piazzale per le attività motorie e ricreative. Il progetto di adeguamento delle barriere architettoniche e lavori di manutenzione prevede l’istallazione di un impianto ascensore, la realizzazione di alcune rampe per disabili e l’adeguamento alla normativa antincendio vigente. L’attività principale soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco è la n. 85: “Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti”. PUNTI OGGETTO DI DEROGA Numero delle uscite (P.to 5.6. D.M. 26/08/92) Le uscite dei singoli piani dell’edificio, a meno dell’ultimo sopra il livello stradale, oggetto di deroga, non sono inferiori a due e sono posizionate in punti ragionevolmente contrapposti. La scuola, infatti, è dotata di due scale: una interna in c.a. ed una esterna in acciaio. La scala esterna in acciaio garantisce la seconda uscita per i piani che vanno dal secondo al di sotto del livello stradale al primo piano, ad esclusione del terzo piano sottostrada (per il quale è comunque garantita la presenza di due uscite in luogo sicuro) e dell’ultimo livello. L’ultimo piano sopra il livello stradale dispone di una sola uscita verso luogo sicuro rappresentata dalla scala interna. La scala di sicurezza e antincendio esterna, che avrebbe potuto rappresentare la seconda uscita, non raggiunge questo livello poiché la sua ulteriore prosecuzione avrebbe richiesto interventi di demolizione di parti strutturali relative ai telai in c.a. che conformano la copertura, compromettendo la stabilità dell’edificio. 1 Il rischio aggiuntivo conseguente alla mancata osservanza della disposizione di legge, tuttavia, non è elevato in quanto la scala interna esistente è in grado di garantire un normale deflusso in corrispondenza dell’ultimo livello, costituito da una sola aula. Quest’ultima, infatti, è caratterizzata da un affollamento massimo di n. 26 alunni mentre la scala costituisce un uscita pari a n. 2 moduli, avendo una rampa di larghezza superiore a 120 cm. L’ultimo livello, pertanto, presenterà una capacità di deflusso pari a 13,5, ben al di sotto dei 60 posto come limite superiore da normativa. Il rischio residuo potrà essere compensato dalla seguenti misure tecniche: - trasformazione della scala interna esistente in scala di tipo protetto dal secondo piano sotto il livello stradale al piano primo; la stessa scala costituirà compartimento antincendio avente accesso diretto da ogni piano con porte di resistenza al fuoco REI 60 dotate di congegno di autochiusura e struttura di resistenza R60; - realizzazione di un filtro fumo all’ultimo livello che avverrà attraverso la demolizione di tramezzature confinanti spazi a deposito esistenti, la tamponatura dell’attuale porta di accesso all’aula e l’introduzione di due porte di resistenza al fuoco REI 60 con congegno di autochiusura in corrispondenza dell’ingresso e dell’uscita dalla zona filtro; - installazione, allo stesso livello, di un impianto fisso di rilevazione fumi di tipo ottico costituito da n. 2 rivelatori e da una centrale di controllo e segnalazione da collocare nell’area del locale presidenza; - incremento del numero degli estintori all’ultimo livello. Rete idranti (P.to 9.1. D.M. 26/08/92) La scuola è dotata di una rete idrica antincendio non realizzata ad anello a causa dell’ articolata conformazione dell’edificio. E’ presente una sola colonna montante a giorno alimentata dal gruppo pompe, da cui si dirama una seconda attraverso una rete di tubazioni in ferro zincato. L’impianto idrico antincendio ha le seguenti caratteristiche: - rete idrica antincendio in ferro zincato da 2”1/2 – 3” e da 2” (derivazioni) di tipo esterno; - n. 15 idranti UNI 45, tutti interni, a servizio esclusivo della scuola e sistemati in modo tale che ogni idrante copra circa 30 m di raggio (la loro ubicazione è riportata nella tavola unica di progetto); - n. 1 attacco UNI 70 per automezzi Vigili del Fuoco posto su via Giacomo Matteotti, in corrispondenza dell’ingresso della scuola; - n. 1 gruppo pressurizzante modello Varisco, localizzato in apposito locale al secondo piano sotto il livello stradale, composto da n. 2 elettropompe da 3 CV di potenza ciascuna e in grado di erogare una portata di 720 lit/min ad una pressione di 12 bar; - riserva idrica antincendio a suo esclusivo uso avente capacità di 26.00 mc e realizzata costruttivamente mediante n. 5 serbatoi verticali in PVC fuori terra, collegati tra loro e ubicati in prossimità del gruppo pompe. La disposizione normativa alla quale si chiede deroga è quella per cui le colonne montanti non sono predisposte nel vano scala dell’immobile. I vincoli che hanno impedito il corretto passaggio della colonna montante sono legati alla morfologia e agli elementi strutturali dell’edificio in c.a., i cui telai sono disposti parallelamente alla parete di prospetto con particolare irrigidimento nella zona centrale che interessa l’atrio. Il rischio aggiuntivo conseguente alla mancata osservanza della disposizione è quello di un danneggiamento e non corretto funzionamento della rete idranti in caso di incendio. Le misure tecniche che si ritengono idonee a compensare questo rischio aggiuntivo sono indicate dalla stessa normativa, che suggerisce il percorso delle colonne montanti anche 2 in appositi alloggiamenti resistenti al fuoco REI 60. Le colonne montanti verranno pertanto confinante con tamponatura in laterizio o in altro materiale resistente al fuoco, che le proteggerà altresì dal gelo, dagli urti e da eventuali manomissioni. Fondi, 28-01-2011 I Tecnici arch. Giovanni Bortolin arch. Medea Pinto 3