Maggio 2009 - Alatel Lazio

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Maggio 2009 - Alatel Lazio
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ASSOCIAZIONE SENIORES TELECOM ITALIA
N. 23 - maggio 2009 - Periodico di informazione per i soci “SENIORES TELECOM del Lazio” - Allegato a “Esperienza” giugno 2009
INFORMAZIONE PER I SOCI DEL LAZIO
FORZA ABRUZZO
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SENIORES TELECOM ITALIA
sommario
Periodico di informazione per i Soci
SENIORES TELECOM ITALIA - LAZIO
Direttore Editoriale
Guglielmo Carretti
Comitato di Redazione
Francesco Abet, Aldo Baldazzi, Virio Berti,
Renato Cardinali, Carlo Carissimi,
Guglielmo Carretti, Enrico Casini,
Giancarlo Cocco, Franco Fontana,
Alberto Lazzari,Cesare Lucarelli,
Amalia Madonna, Roberto Malasoma,
Gian Carlo Pasquini, Franco Roscini,
Giorgio Sollinger, Luciano Stoppa
Sede SENIORES TELECOM ITALIA LAZIO
Via Cristoforo Colombo,142 - 00147 Roma
Tel. 06.54432940 - fax 06.54432175
1
i nCIPIT
Cari Soci
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i nCOMUNICAZIONE
La Televisione
5
i nELEZIONI
Elezioni Seniores Telecom
6
i nPENSIONE
Inps - nuovi gradini
8
i nTELECOM
Il Canone telefonico
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i nFARMACIA
Farmacia in tavola
12
i nSANITÀ
L’Assilt e l’alimentazione
Un socio... uno scrittore
14
i nDIRITTO
Gocce… legislative
15
17
18
[email protected]
Sito: www.alatel.it
Collaborazioni in questo numero
F. Gioffreda
Interviste a D. D’Aleo e C. Fontana
Fotografie
G. Carretti, F. Gioffreda, L. Stoppa, P. Zaccaria
Stampa
S.r.l. - Via Tito Omboni, 65 - 00147 Roma
Tel. 06.51604719 - Fax 06.5127378
Finito di stampare nel mese di maggio 2009
I.P.
i nEUROPA
La tomba di D’Artagnan
i nSIEME
•
•
•
•
E-mail:
conto corrente postale numero 91364000
intestato a ALATEL - Associazione
Lavoratori Seniores Gruppo Telecom
Italia s.p.a.
i nINCANTO
L’asta e l’acquisto casa
Incentivi all’esodo
Le visite in Roma
Caprarola
Il Puff
S. G. Campano e Isola Liri
22
i nTERRITORIO
Civitavecchia
24
i nARTE
Il teatro e le sue espressioni
26
i nNUMISMATICA
Euro: decima candelina
28
i nINFORMAZIONE
Navighiamo sul sito Internet
PRIMA DI COPERTINA
L’Aquila ed il terremoto
TERZA DI COPERTINA
Reg. attività - Assilt - Assida
QUARTA DI COPERTINA
Foto attività
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incipit
Cari Soci,
Un caro saluto dal Vostro Presidente, GianCarlo Pasquini
Mentre scrivevo queste poche righe a Voi Soci del Lazio, il pensiero ogni tanto mi portava
lontano, verso i cari amici Seniores dell’Abruzzo duramente colpiti dall’immane tragedia del terremoto.
Cari Soci abruzzesi
Vi siamo stati vicini con il cuore ed abbiamo tutti aderito alle valide iniziative sorte per aiutarvi;
ci auguriamo e Vi auguriamo che prima di ogni aspettativa il Vostro dramma possa trovare un sereno
epilogo e con questa speranza tutti i Seniores del Lazio Vi salutano caramente.
1
di recente, tra i vari “volantini” e “reclame” che arrivano nella cassetta postale ho trovato una frase, piccola piccola che però ha colpito la mia attenzione: “L’amicizia è il desiderio di dare, più che di ricevere”.
Non ricordo in quale contesto era stata inserita e menzionata, ma questo non è importante, importante invece é il significato che ne scaturisce. Infatti, in un mondo ove sembra esistere, ma forse c’è veramente, un dilagare della violenza, in una società ove spesso gli individui si trovano d’accordo solo nell’attaccare il prossimo e sempre più raramente nel “far
del bene”, si è veramente perso il senso dell’amicizia “vera”.
Le persone vivono quasi isolate anche in quegli ambienti dove è più facile fare amicizia:
mi riferisco al contesto lavorativo e a quello condominiale; il mondo del lavoro non offre più
grandi saloni ove decine di persone operavano ed insieme trascorrevano gran parte della
giornata, sempre più le grosse aziende spariscono o si dividono per far posto a piccole formazioni operative; nei palazzi “residenziali” le persone a fatica si conoscono tra loro, e sempre più raramente intrecciano rapporti, forse qualche “augurio” nelle feste tradizionali, altrimenti un saluto e via; anche le donne, fisiologicamente portate al colloquio, non si incontrano più per la spesa giornaliera nei negozi, ove nell’attesa si potevano fare “due chiacchiere”, ma nei supermarket ove come automi con un carrello in mano corrono qua e là.
Si è perso il gusto dell’amicizia, quella vera che è fatta di conversazione, di scambio
d’opinioni e/o di favori, d’aiuto reciproco e di quant’altro esalti il rapporto interpersonale
disinteressato.
Cari Soci, proponiamoci di ritornare alla necessità innata nell’uomo: parlare con gli
altri, vivere con gli altri e con gli altri condividere i momenti della giornata.
Se qualcuno si sente solo, noi lo aiutiamo a riprendere contatto con gli altri; tutte le
nostre attività mirano infatti all’associazionismo, a far incontrare i “vecchi amici e colleghi” in un contesto di cultura e di divertimento.
Venite, Vi aspettiamo.
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di Guglielmo Carretti
incomunicazione
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XVIII - Storia delle telecomunicazioni
La televisione
La televisione è la diffusione contemporanea di
medesimi contenuti visivi e sonori, fruibili in
tempo reale o con un breve ritardo, ad utenti
situati in aree geografiche servite da apposite
reti per telecomunicazioni e dotati di specifici
apparecchi elettronici.
Più che dalla radio, come si potrebbe supporre,
il principio di poter trasmettere immagini a
distanza derivò più esattamente dal telegrafo.
Fu infatti un telegrafista nel 1873, un certo
May, ad accorgersi di alcune anomalie regi-
strate dalla resistenza al selenio di un suo
apparecchio nei momenti in cui veniva esposto
ai raggi solari; da qui la scoperta del selenio
come reagente all’intensità della luce e la conseguente idea di progettazione di un apparecchio per la trasmissione di immagini lungo cavi
di tipo simile a quelli telegrafici. Dieci anni
dopo un congegno per la visione di immagini a
distanza, denominato telefonoscopio, fa la sua
apparizione nel romanzo di fantascienza “Ventesimo secolo” di Albert Robida.
Nel 1965 l’URSS, nel celebrare il 70° anniversario della radio, ha emesso un foglietto filatelico evidenziando le applicazioni
conseguenti all’invenzione della radio, cioè televisione, radio e comunicazioni via satelliti (ved. fig.1)
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LA STORIA DELLA TELEVISIONE (da Elettronica e Telecomunicazioni n.3 – Dic. 2001)
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La scoperta del selenio risale agli inizi del XIX secolo (1817), per opera di Barzelius. Dopo oltre sessant’anni, ne11873, un telegrafista di nome May osservò che, nel circuito telegrafico con cui lavorava, una resistenza in selenio si comportava in modo anomalo se colpita dal sole. Nel 1888 il fisico tedesco Hallwachs effettuò una serie di esperimenti e concluse che un metallo allo stato neutro
acquistava una carica positiva sotto l’effetto della luce ultravioletta e, sotto l’influenza della stessa
luce, l’elettricità negativa lasciava un corpo e seguiva le linee di forza elettriche. Nello stesso anno
il fisico italiano Righi definì tale dispositivo “cellula fotoelettrica”.
Il Prof. Perosino (da Mondovì), nel 1881 ideò un sistema di telefotografia. una forma primitiva delle
moderne telecamere. Il soggetto da trasmettere veniva posto di fronte ad una macchina fotografica.
Sul vetro della macchina fotografica l’immagine del soggetto veniva analizzata da una cellula fotoelettrica punto per punto, riga per riga. Il segnale ricavato, trasmesso al ricevitore consentiva la riproduzione dei contorni dell’immagine su un foglio di carta. L’idea di trasmettere immagini in movimento fu una conseguenza di tutti gli esperimenti che vennero eseguiti per trasmettere le immagini fisse
(gli apparecchi di Bakewell, Caselli, Mayer e Perosino sono solo alcuni dei numerosi esempi).
Molti tentativi di scarso successo e improbabile applicabilità furono effettuati per realizzare un sistema televisivo. Il primo a riuscire nell’intento con discreto successo fu Nipkow, nel 1884. Il dispositivo da lui realizzato consentiva l’esplorazione dell’immagine attraverso un disco dotato di fori posti
a spirale. Il disco utilizzato per l’analisi dell’immagine era provvisto di fori disposti in modoc11e la
distanza dal centro variasse per due fori consecutivi di una misura uguale al diametro dei fori. Il
passo della spirale corrispondeva così all’altezza dell’immagine, e la distanza alla larghezza.
Messo il disco in rotazione, ogni foro descriveva una linea. ad ogni rotazione completa si aveva una
successione di linee dal basso in alto corrispondente al numero di fori. Al disco venivano fatte compiere venti rotazioni al secondo, ottenendo di conseguenza venti analisi per punti complete: è necessario riprodurre almeno sedici immagini in un secondo, tempo legato all’inerzia dell’occhio, per ottenere una visione continua delle scene. Il dispositivo di analisi era costituito da una cellula fotoelettrica; quello di sintesi, invece, da una sorgente luminosa la cui intensità variava in relazione alla luminosità dei corrispondenti punti del soggetto. L’immagine ripresa veniva così ricostruita per punti diversamente illuminati. La successione di più punti andava a formare una linea; l’insieme di linee costituiva l’immagine: da questo meccanismo trasse origine la definizione di “righe televisive”, tuttora utilizzata.
Il disco in trasmissione e quello in ricezione dovevano girare in perfetta sincronia e la trasmissione
avveniva attraverso cavi elettrici. Nel 1889 Weiller ideò un dispositivo analogo sostituendo il disco
con una ruota di specchi posti sulla superficie laterale con diversa inclinazione.
Solo dopo il 1920, con l’affermazione della trasmissione senza fili vennero studiati efficaci sistemi
di trasmissione delle immagini attraverso le onde radio. Trasmettere a distanza le immagini in movimento era un procedimento molto complesso, basato sul concetto di scanning (scansione), già conosciuto e utilizzato dal telefotografo di Perosino. Ogni immagine doveva essere scomposta in linee.
Ogni linea veniva letta come una successione di punti, da trasformare in un segnale elettrico. L’impulso elettrico così originato poteva essere trasportato a distanza con la diffusione radio e ricostruito un punto dopo l’altro, una riga per volta con una lampada che emetteva luce in maniera proporzionale alla luminosità che aveva generato il segnale. La qualità delle immagini aumentava in proporzione al numero delle righe di scansione (la “definizione”).
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Ma gli studi per realizzare un apparecchio concretamente non progredirono in modo determinante e furono anche alquanto trascurati finché
nel 1911 il fisico inglese Campbell Swinton,
ammiratore di Marconi, non ripropose in modo
deciso la ripresa degli studi utilizzando, ovviamente, le onde radio ultracorte; fu anche determinante l’uso del tubo catodico utilizzato dal
1897 dal fisico Joseph Thomson per scoprire gli
elettroni. Negli anni venti, sulla scia del crescente successo del mezzo radiofonico, si compirono i primi esperimenti, limitati in un primo
tempo alla trasmissione di foto e disegni. L’inizio della storia della televisione può essere
fatto risalire al 25 marzo 1925, quando l’ingegnere scozzese John Logie Baird ne diede
dimostrazione nel centro commerciale Selfridges di Londra.
In Italia furono per primi gli ingegneri Alessandro Banfi e Sergio Bertolotti ad impiantare nel
1929 un laboratorio a Milano per effettuare
esperimenti di trasmissione a distanza di immagini.
Ma l’industria italiana in genere stava a guar-
dare, tanto che quegli esperimenti e le successive dimostrazioni, come quella della Mostra
della radio del 1932, vennero sempre effettuati con apparecchiature tedesche. Già nel 1936,
il 2 novembre, la Gran Bretagna aveva inaugurato il primo servizio di trasmissioni televisive anche se limitato nella diffusione e nella
qualità.
Soltanto alla fine degli anni trenta, prima della
seconda guerra mondiale, si sveglia l’ attenzione dell’industria italiana. Di fronte ad un mercato con notevoli prospettive, le prime prove di
diffusione della televisione furono effettuate a
partire dal 1934; il 22 luglio 1939 venne inaugurato il trasmettitore per televisione di Monte
Mario a Roma e nel 1949, ci fu già una trasmissione sperimentale dalla Triennale di Milano presentata da Corrado. Veramente i primi
passi della tv vengono fatti sotto il nome di
“radiovisione” visto che il suo sviluppo si era
accelerato con l’utilizzazione delle onde radio.
Il nome poi cambierà in “TELEVISIONE” e con
la nuova denominazione verrà conosciuta in
tutto il mondo.
La Baird Television funzionava per scansione meccanica, su modello del disco di Nipkow, a 30
fori e con un diametro di 20 pollici, e trasmetteva le immagini attraverso le onde radio anzi che
cavi elettrici. Il visore (in ricezione} era costituito da un altro disco di Nipkow, che girava davanti ad una lampada al neon comandata dal segnale modulato a seconda della luminosità dei punti
letti istante dopo istante. Il televisore doveva essere collegato all’apposita uscita di un radioricevitore per sintonizzarsi sulla frequenza che trasmetteva le immagini; occorreva un altro radioricevitore per ricevere il sonoro. I dischi dei due apparecchi di trasmissione e ricezione erano naturalmente sincronizzati.
Le immagini erano di scarsa qualità, generalmente di piccole dimensioni e scarsa luminosità, ma
le maggiori difficoltà derivavano dalla necessità di mantenere il sincronismo tra i dischi di Nipkow. Solo con l’elettronica si sarebbero in seguito risolti i principali problemi. Zworykyn cominciò a studiare l’eventualità di introdurre un mosaico fotoelettrico all’interno di un tubo a raggi
catodici. Nel 1933 perfezionò l’idea e realizzò l’iconoscopio, un sistema elettronico di scansione dell’immagine. A Von Ardenne va invece il merito per la realizzazione del cinescopio (1932},
sistema elettronico per la ricostruzione delle immagini, basato sull’invenzione del tubo a raggi
catodici di Braun (1897}: all’interno del cinescopio sono posti sullo schermo frontale dei fosfori
che diventano luminosi se colpiti dagli elettroni emessi in base al segnale ricevuto. (continua)
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inelezione
la Redazione
In armonia con il nostro Statuto vengono programmate per il prossimo
autunno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo Regionale (Fiduciari,
Consiglieri e Sindaci) . All’uopo sono state attuate delle verifiche preliminari e
previste alcune varianti alla struttura; siamo quindi in condizioni di avviare
le fasi operative che saranno così scadenzate
N
Si dovranno eleggere n° 7 Fiduciari per le relative Sezioni e n° 7 Consiglieri, nonché n° 2 Sindaci.
Nel retro delle schede saranno precisate nel dettaglio le modalità di voto.
entro il 20 novembre ritorno delle schede e, a seguire, spoglio delle stesse
Le schede potranno essere rinviate alla sede del Consiglio in Roma per posta, per fax o portate
personalmente o – per le sezioni “laziali” – essere anche consegnate ai Fiduciari locali; saranno
poi i Fiduciari a trasmetterle a Roma.
Allo spoglio provvederà il Comitato Elettorale che sarà composto da tre membri scelti tra i Soci
(ovviamente non inclusi nelle liste)
N entro il 4 dicembre convocazione degli eletti e prima riunione del nuovo
Consiglio Direttivo Regionale.
Il Consiglio nella prima seduta dovrà ottemperare ad alcuni adempimenti statutari tra i quali la
ratifica del Presidente designato dalla Telecom, la nomina dei Vice Presidenti e quella del
Segretario e Vice Segretario.
Di tutte le operazioni sarà redatto un apposito verbale ed i risultati saranno pubblicati nel primo
numero disponibile di questo Giornale (quindi orientativamente su quello di marzo 2010).
E’ inutile sottolineare il momento importante a cui tutti Voi Soci siete chiamati a partecipare.
Quindi un caloroso invito:
in qualche cassetto, ma, appena vi verrà recapitata, compilatela e inviatela tempestivamente.
non essere distratto; per il versamento della QUOTA SOCIALE 2009 (Euro 25,00)
puoi provvedere tramite il c/c postale n° 91364000 intestato a
Alatel – Associazione Lavoratori Seniores Gruppo Telecom
oppure di persona presso la sede di Roma – Via C. Colombo,142 (dal lunedì al venerdì
ore 9Ͳ12) oppure, se risiedi fuori Roma, puoi versare la quota nelle mani dei nostri Fiduciari locali.
Mi raccomando, perché il tuo contributo è molto importante
(per informazioni è attivo il numero verde 800299225 – stesso orario della sede)
5
N
entro il 30 ottobre invio ai Soci delle schede elettorali.
di Luciano Stoppa
inpensione
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LA PENSIONE
DI ANZIANITÀ
...ma come? ...ma quando? Aggiorniamoci!
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Quest'anno parte la prima scalettatura per le pensioni di anzianità dopo la riforma e la revisione
dello “scalone” e quindi è apparso opportuno rammentare le norme con uno specchietto che facilita
il percorso a fronte dell'età e della contribuzione.
COME?
AVVICINIAMOCI ALLA PENSIONE SCALINO PER SCALINO
quota 97
quota 96
quota 95
dal 1°gen.2008
al 30 giu. 2009
periodo viola
dal 1° lug.2009
al 31 dic. 2010
periodo azzurro
59
anni
58
anni
35
dal 1° gen. 2011
al 31 dic. 2012
periodo rosso
60
anni
60
anni
35
dal 1° gen. 2013
periodo verde
61
anni
62
anni
61
anni
35
35
36
36
36
P.S. • il "periodo" è il lasso di tempo entro il quale si compiono gli anni di età e/o gli anni di contribuzione
• la "quota" è la somma tra età ed anni di contribuzione prevista per accedere alla pensione di anzianità
Come leggere la tabella
esempio
1) verificare il periodo in cui si maturano gli anni di
età e si raggiungono gli anni di contribuzione
2) sulla verticale del periodo leggere le due pensione
condizioni (età e contributi) per andare in pensione
a) si compiono 59 anni nel periodo “azzurro”; ebbene, in verticale si legge che per andare in pensione si devono avere 36 anni di contributi
b) si maturano 35 anni di contributi nel periodo
“rosso”; ebbene in verticale si legge che per
andare in pensione si devono avere 61 anni
N.B.- con più di 40 anni di contribuzione si può
andare in pensione a qualunque età
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QUANDO?
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QUANDO SI PERCEPISCE LA PENSIONE UNA VOLTA “MATURATO IL DIRITTO”?
Si percepisce a determinate scadenze, chiamate "finestre", che sono diverse maturazione dei relativi
requisiti, come si vede dal sottostante prospetto.
requisiti maturati
entro il
decorrenza
della pensione
con meno
di 40 anni di
contribuzione
40 anni di
contribuzione
1° gennaio anno successivo
1° luglio
anno successivo
31-mar
1° luglio stesso anno (*)
30-giu
1° ottobre stesso anno (**)
30-set
1° gennaio anno successivo
31-dic
1° aprile anno successivo
(*) con almeno 57 anni di età entro il 30 giugno
(**) con almeno 57 anni di età entro il 30 settembre
PENSIONE DI VECCHIAIA
FINESTRE DI USCITA
La legge 247/2007 di riforma delle pensioni
ha introdotto il sistema delle finestre anche per
la pensione di vecchiaia, per cui dal 2008 si
può andare in pensione di vecchiaia secondo il
seguente schema.
PENSIONE DI VECCHIAIA
Requisiti maturati
entro il (*)
31 marzo
30 giugno
30 settembre
31 dicembre
Decorrenza
della pensione
1° luglio stesso anno
1° ottobre stesso anno
1° gennaio anno successivo
1° aprile anno successivo
(*) REQUISITI: ETA’ 60 anni per le DONNE e 65 per gli
UOMINI - CONTRIBUTI: almeno 20 anni di contribuzione
comunque accreditata (da attività lavorativa, da riscatto,
figurativa ecc.).
Bastano però 15 anni di contributi per coloro che al 31
dicembre 1992:
• avevano già raggiunto i 15 anni di contributi
• avevano già compiuto l’età pensionabile prevista
all’epoca (55 anni per le donne e 60 per gli uomini)
• erano stati autorizzati ai versamenti volontari
PENSIONE DI REVERSIBILITÀ
CUMULO PENSIONE
CON ALTRI REDDITI
Se il superstite - che percepisce la pensione di
reversibilità - possiede altri redditi,la sua pensione viene così ridotta:
Percentuale
di riduzione
25%
40%
50%
Condizione di reddito
se il pensionato oltre alla pensione ha un
reddito annuo superiore a tre volte il trattamento minimo, che per il 2009 è pari
a €17.869,80
se il pensionato oltre alla pensione ha un
reddito annuo superiore a quattro volte il
trattamento minimo che per il 2009 è
pari a €23.826,40
se il pensionato oltre alla pensione ha un
reddito annuo superiore a cinque volte il
trattamento minimo che per il 2009 è
pari a €29.783,00
Non costituiscono reddito:
• il trattamento di fine rapporto e loro eventuali anticipazioni;
• la casa di proprietà del superstite se vi abita;
• le competenze arretrate soggette a tassazione separata;
• la pensione stessa di reversibilità e qualunque altra pensione di reversibilità di cui l’interessato sia titolare.
7
con almeno
30-giu
31-dic
8
di Luciano Stoppa
intelecom
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CANONE TELEFONICO
Dubbi e curiosità
Viviamo in una atmosfera molto competitiva e
concorrenziale anche sul versante telefonico ed
i messaggi delle aziende di telecomunicazioni
diverse dalla Telecom, sempre più frequentemente, pongono al centro del loro marketing
pubblicitario una frase lapidaria “senza canone Telecom”; questi ripetuti annunci collegati al
fatto che dal febbraio u.s. il canone è aumentato, anche se in misura esigua, hanno rinverdito
nei nostri Soci (ricordiamolo: siamo tutti “telefonici doc” della Teti prima, poi Sip e quindi Tele-
com) questa curiosità, anche sulla base di
domande che si sentono rivolgere dai loro
familiari ed amici:
“Perché per il servizio fornito dalla Telecom
bisogna pagare un canone di abbonamento ?”
Abbiamo allora cercato di dare una risposta ai
nostri Soci e quale migliore mezzo se non intervistando chi nel Gruppo Telecom si occupa di
questo argomento: il dr. Dario D’Aleo “Direttore Privacy e Tutela del Consumatore”.
Al dr. D’Aleo abbiamo quindi rivolto le seguenti
domande.
alla rete telefonica, servizio che richiede il
dimensionamento e la predisposizione di risorse
di rete dedicate alla clientela che consentono alla
stessa di effettuare e ricevere chiamate da altri
utenti connessi alle reti fisse e mobili di Telecom
Italia e di altri Operatori – 2) le “chiamate telefoniche” che richiedono l’impiego di risorse comuni di trasporto, che consentono la comunicazione con altri utenti delle reti fisse e mobili di Telecom Italia e di altri Operatori.
La fornitura di queste due tipologie di servizi
richiede l’impiego di componenti separate dell’infrastruttura di rete e genera, quindi, voci di
costo distinte. L’abbonamento al servizio telefonico, ovvero il cd canone, si paga come contributo ai costi che Telecom Italia sostiene per collegare la propria clientela alla proprie centrali telefoniche a fronte dei costi di realizzazione e di
manutenzione della rete.
D) Dott. D’Aleo, entriamo subito in argomento:
“Perché per usufruire del servizio telefonico da
parte della Società Telecom viene acceso un
“canone di abbonamento”?
R) Il servizio di “telefonia vocale” si compone di
due elementi principali: 1) il servizio di “accesso”
Un momento dell’intervista
D) La seconda domanda nasce spontanea:
“Perché per il servizio da parte delle altre
Società di TLC il canone non esiste?”
R) La maggior parte degli operatori presenti sul
mercato delle TLC per la raccolta delle telefonate
si affida alla rete locale di Telecom Italia in
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D) Sull’elenco telefonico “pagine bianche” viene
menzionato che “le condizioni economiche di
abbonamento ai servizi di telefonia sono previsti dal DM 28 febbraio 1997”. Ebbene in questo decreto si parla in generale che “chiunque
usufruisce del servizio telefonico” deve pagare
un abbonamento: quindi “chiunque” non “chi
si serve della Telecom”. Qual è il significato e la
portata di questo Decreto?
R) Il citato D.M. del 28 febbraio 1997 del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni è un Decreto ministeriale, ad oggi mai abrogato, che disciplina gli aspetti tariffari (tariffe telefoniche nazionali, canoni e contributi, ecc.).Il canone di abbonamento al servizio telefonico, allora come oggi,
è un corrispettivo che il cliente corrisponde
all’Operatore (qualunque esso sia e sotto “forme
diverse”) con il quale ha in essere il contratto di
fornitura del servizio. (ved. sopra)
D) Lo stesso DM dice che l’abbonato ”viene
inserito nell’elenco telefonico… ecc”; ed allora
una precisazione: se il DM suddetto si riferisce
alla Telecom, gli utenti delle altre reti non
dovrebbero essere inseriti in elenco né ricevere
gratuitamente gli elenchi. È così?
R) Il DM 197/97 venne emanato quando esiste-
va ancora una situazione di monopolio e riportava il “Regolamento di Servizio”; con l’Avvento
della liberalizzazione del mercato delle TLC il
DM 197/97 venne superato dalla “Carta dei
Servizi” e dalle “Condizioni di Abbonamento”
che Telecom Italia si diede, al pari degli altri
nuovi operatori che nel frattempo si andavano
ad affacciarsi sul mercato.
Fatta questa premessa, il diritto per gli abbonati
di Telecom di ricevere annualmente una copia
gratuita dell’elenco telefonico della propria rete
urbana continua a sussistere, in quanto rientra
tra le prestazioni minime che Telecom è tenuta a
fornire. Nei fatti anche altri operatori di accesso
hanno stipulato accordi con SEAT (editore delle
“Pagine Bianche”) per garantire anche ai loro
abbonati di ricevere (come in effetti avviene)
una copia dell’elenco telefonico .
D) Un ulteriore chiarimento: che significato
hanno quelle offerte promozionali della Telecom Italia nelle quali si enfatizza “senza canone”?
R) Trattasi in effetti di attività promozionale della
Telecom con le quali si offre un “mix complessivo” di servizi (servizio telefonico, accesso alla
ADSL con Alice, e altri servizi): in questo caso il
pacchetto assorbe il canone di abbonamento esistente sulla linea fissa .
D) Per ultimo una domanda forse “fuori tema”:
“Perché in un mercato concorrenziale il canone
della Telecom deve continuare ad essere fissato
dallo Stato?”
R) Il canone non è fissato dallo Stato; in realtà,
dal 1° agosto 1999 , è Telecom Italia che definisce il prezzo del canone nei limiti dei prezzi massimi fissati dall’Autorità per Le Garanzie nelle
Comunicazioni, cui spetta il compito di verificare
il rispetto dei vincoli stabiliti dalla vigente regolamentazione.
****
Ringraziamo il Dott. D’Aleo per la disponibilità
alle nostre domande e gli auguriamo “Buon
Lavoro”
9
quanto gli operatori, generalmente, non hanno
una convenienza economica a realizzare una
propria rete locale. Allora gli operatori prendono in affitto da Telecom Italia i collegamenti della
rete locale tramite la prestazione c.d. ULL (cioè
“affitto dell’ultimo miglio”) e quindi formulano le
proprie offerte commerciali in modo da remunerare i costi sostenuti per consentire l’accesso alla
rete telefonica. In questo caso i clienti dell’operatore alternativo corrispondono a questi sia i consumi che i contributi per i collegamenti. La differenza tra le offerte degli Operatori alternativi e
quelle di Telecom Italia sta dunque nel fatto che i
primi chiedono un corrispettivo mensile globale e
dunque non evidenziano alla clientela la componente del canone inclusa. Telecom Italia, invece,
deve evidenziare in bolletta il canone, separandolo dagli altri servizi, come previsto dalla regolamentazione vigente.
la Redazione
infarmacia
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FARMACIA IN TAVOLA
articolo di Umberto Veronesi
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da “L’Espresso” gennaio 2009
«Odio i broccoli», dichiarò una volta il presidente americano Jimmy Carter, e il giorno
dopo si trovò la Casa Bianca assediata dai
produttori di broccoli.
Allora fu soltanto una gaffe che fece infuriare
gli agricoltori, adesso sarebbe un’uscita che
incontrerebbe la disapprovazione della comunità scientifica. Perchè i broccoli (e i cavoli, i
cavolfiori e i cavolini di Bruxelles) fanno benissimo alla salute, anzi fanno di più: proteggono
dal tumore del seno e della prostata, perchè
contengono una sostanza, l’indolocarbinolo
(13C) in grado di sbarrare la strada al tumore.
Grazie a meccanismi biologici con cui il nostro
organismo utilizza tutto ciò che serve “ a proteggerlo, una strada naturale che finora non
conoscevamo, e che ci spalanca le porte di
tutto un mondo di meraviglie.
Di giorno in giorno, via via che la scienza
approfondisce gli studi sul funzionamento del
nostro metabolismo, scopriamo che la natura conservatrice della vita -ci offre aiuti potenti.
Nel caso dei vegetali che contengono l’indolocarbinolo, un gruppo di ricercatori americani
dell’Università di Berkeley ha dimostrato come
agisce: la digestione lo trasforma in una
sostanza (il diindilometano, chiamato Dim), in
grado di contrastare un enzima responsabile
dello sviluppo dei tumori del seno e della ) prostata. Altre ricerche hanno permesso di vedere
che il Dim riesce a controllare la produzione di
ormoni il cui aumento potrebbe scatenare questi due tumori. E riesce a farlo, ha dimostrato
una ricerca dell’Università di Georgetown
(Usa), agendo proprio sul Dna, avviando un
processo che stimola la produzione di cellule
sane o la distruzione di cellule tumorali. Ricordiamoci che tutti noi siamo portatori di microtumori, che appaiono spontaneamente a causa
di fattori esterni; agenti chimici come il fumo di
sigarette, radiazioni, virus. Inoltre agiscono
fattori interni; ogni giorno, miliardi di cellule
del nostro corpo si dividono per rinnovarsi, e
ogni tanto nella divisione cellulare si producono degli errori che possono, in combinazione
con cromosomi difettosi, provocare un principio di tumore. L’organismo blocca ed elimina
la stragrande maggioranza dei microtumori,
ma è bene aiutarlo. Gli alimenti protettivi servono a questo, e ci permettono una terapia
quotidiana. È la scoperta di una nuova scienza, la Nutraceutica. È la sintesi delle due parole”nutrizione” e “farmaceutica”, e ci arriva dal
mondo anglosassone: è stata coniata nel 1989
da Stephen De Felice, che con questa definizione volle indicare lo studio di alimenti che
hanno una funzione benefica sulla salute. Gli
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alimenti nutraceutici vengono anche definiti
alimenti funzionali, pharma food o farmalimenti, e può darsi che vadano a ripercorrere
la stessa strada delle vitamine, presenti in frutta e verdura e poi sintetizzate in pillole. Può
darsi, ma i risultati delle prime ricerche dicono
il contrario: sembra che l’efficacia risieda nei
cibi freschi che si comprano al mercato e non
in farmacia. Tant’è, la nutraceutica è una
nuova scienza che ci promette molto, a patto di
capire che la natura non è soltanto intorno a
noi, ma è anche dentro di noi. Possiamo aiutarla seguendo il saggio monito di Herbert
Spencer («II mantenimento della salute è un
dovere»), oppure possiamo comportarci in
maniera sciocca, dando ragione a quanto
sosteneva Louis Pasteur, il quale era d’avviso
che «noi beviamo, mangiamo o respiriamo il
90 per cento delle nostre malattie». Invece possiamo mangiare e bere la nostra salute. Alcuni
anni fa, l’Organizzazione mondiale della sanità ha dettato la formula: ogni giorno, cinque
porzioni di frutta e verdura, intendendo come
“porzioni” una quantità consistente.
Spinaci? Non una forchettata, ma quanto una
palla da tennis. Albicocche? Non un solo frutto, ma tre. Contengono sostanze protettive contro il cancro oltre a broccoli, cavoli, i pomodori, la salsa di pomodoro, la cipolla, lo scalogno, il porro, gli spinaci, il crescione, l’aglio,le
fave di soia, il pepe nero macinato al momento, i semi di lino macinati e aggiunti alle insalate, gli agrumi, tutti: arance, mandarini e
limoni, il succo di agrumi, le fragole, le more,
la cioccolata amara al 70 per cento, l’uva, il
thé verde, un bicchiere di vino rosso.
Sembra la lista della spesa, ed è invece uno
zoom sul meraviglioso laboratorio della natura. Un laboratorio ancora in gran parte inesplorato, dal quale cominciano ad arrivare
affascinanti prove della sostanziale unità di
tutta la materia vivente. Ci si può sicuramente
perdere nei pensieri, quando si viene a sapere
che le sostanze anticancro presenti nei vegetali sono le loro armi per resistere ai parassiti,
cioè per vivere.
QUALCHE DATO SUI “BROCCOLI”
I broccoli sono ortaggi della famiglia delle Crucifere, dal sapore caratteristico. Se
ne mangia parte dello stelo e le infiorescenze non ancora mature. I broccoli sono
da consumarsi previa cottura, preferibilmente a vapore, che mantiene inalterate
le proprietà nutritive; infatti i broccoli sono ricchi di calcio, ferro, fosforo, potassio, vitamina C, B1 e B2 e sono una buona fonte di fibra alimentare.
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di Cesare Lucarelli
insanità
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PARLIAMO DI ALIMENTAZIONE
Alimentazione è salute
Ho incontrato di recente, presso la sede sociale
dell’ASSILT (Associazione per l’Assistenza Sanitaria Integrativa dei Lavoratori delle Aziende
del Gruppo Telecom Italia), il Presidente Sig.ra
Clotilde Fontana, al fine di fare il punto sulle iniziative di prevenzione sanitaria sviluppate dall’Associazione ed in particolare su quella sul
valore di una corretta alimentazione (nella foto
il dischetto divulgativo)
Ricordate? L’argomento fu oggetto di un nostro
articolo (cfr.Giornale n° 20 del maggio 2008)
allorché fu dato l’avvio a questa campagna.
Sig. Presidente, una prima domanda: “Perché
l’Assilt ha sviluppato quest’iniziativa”.
Questa iniziativa, sviluppata con l’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la
Nutrizione) ha avuto l’obiettivo di fornire agli
associati utili indicazioni sui principi di una corretta alimentazione allo scopo di non intervenire
a “danno compiuto“ con prestazioni sanitarie.
I dati scientifici, anche recentemente pubblicati,
mostrano quanto le patologie tipiche della nostra
Società sono correlabili ad un’alimentazione
scorretta (persino alcune forme neoplastiche).
Com’è stata articolata quest’iniziativa?
Il Servizio Sanitario Nazionale attua questo
tipo di iniziative ?
Il SSN ha sposato anche questo concetto: infatti
negli anni scorsi sono stati formalizzati i protocolli d’intesa tra il Ministero della Salute, le
Imprese, le Associazioni e i Sindacati, per l’attuazione del programma “Guadagnare Salute,
rendere facili le scelte salutari ” approvato dal
Consiglio dei Ministri e dalla Conferenza Unificata. In particolare, il contrasto delle patologie
croniche può e deve avvenire potenziando la
lotta, a tutti i livelli, dei comportamenti a rischio.
La campagna - che ormai ha già interessato tutte
le varie regioni italiane - si è svolta in varie fasi:
• questionario sull’alimentazione e su alcune
abitudini di vita, che è stato inviato per via
telematica ai dipendenti ed ai loro familiari,
mentre a tutti gli iscritti pensionati è giunto,
in modo cartaceo, al domicilio,
• pubblicazione educativa che è stata inviata
via mail o per posta a tutti coloro che hanno
aderito all’iniziativa compilando il questionario
• “mese dell’alimentazione“ nel quale gli
interventi informativi si sono estesi anche nei
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luoghi di ristorazione collettiva e con incontri pubblici con gli specialisti dell’INRAN in
varie città italiane,
• portale dell’Assilt, di una area dove sono
presenti articoli e consigli su argomenti
legati alla nutrizione,
• concorso a premi rivolto ai bambini, fascia
di età in cui è presente in progressione il
problema “Obesità ”.
Qual è stato il gradimento, tra gli associati, di
quest’iniziativa?
Certamente! Stiamo valutando anche nuovi
possibili approcci alle iniziative di prevenzione
sanitaria per fornire maggiori opportunità ai
nostri associati. È già stato deliberato dal CdA
un programma di studio e d’approfondimento
sulla prevenzione, che ci consentirà, almeno
questo è l’auspicio, di definire un programma
di prevenzione stabile, strutturata nel tempo,
con la finalità anche di creare un libretto personale sulla prevenzione.
Come saprete, quest’anno si concluderà il mandato degli Organismi associativi; un quadriennio particolare caratterizzato dalla trasformazione del Fondo per renderne più attuali le
forme e le offerte. Non tutto è stato facile, anzi,
gli ostacoli sono stati tanti ma affrontati con la
consapevolezza di avere la responsabilità di
consegnare agli Organismi e ai soci che verranno ASSILT forte economicamente e più
moderna nei contenuti.
La ringrazio e buon lavoro, nella speranza di
rincontrarla presto per avere notizie sulle
novità dell’Associazione.
(ha collaborato alla redazione dell’intervista il
Direttore dell’Assilt – Daniele D’Ottavio)
Il Socio della nostra sezione di Frosinone - Rodolfo DAMIANI - che molti
conoscono per i suoi trascorsi in seno all’Assilt, si è esibito sul “palcoscenico
della storia” scrivendo un significativo “I VOLSCI – LE NOSTRE
RADICI”. Cittadino di Sora, Damiani ha voluto ricercare le origini della sua
terra spesso “dimenticata”, come scrive nella prefazione il Sindaco della
cittadina. Tra le ovvie difficoltà per la scarsità delle fonti, Damiani è riuscito
a portare a compimento una interessante monografia che offre una agile
sintesi delle conoscenze storiche e archeologiche sul popolo dei Volsci,
circoscritto in un territorio che spazia dagli Appennini al Tirreno, che, più
tardi, sarà definito “Ciociaria”. Significativo lo sforzo di ricerca per dare un
volto, una storia, una origine ai vari insediamenti abitativi, molti dei quali
esistono ancor oggi con nomi che ricordano il passato. In conclusione un
lavoro che si legge con piacere in una prosa agevole e chiara.
(lusto)
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Decisamente elevato e in maniera particolare
nella popolazione degli iscritti pensionati. Nel
solo Lazio sono pervenuti 2.500 questionari ed
alla conferenza/incontro con INRAN, che si è
svolta il 22 settembre scorso a Roma presso la
sala Telecom Italia di Via de’ Francisci, hanno
partecipato oltre cento associati che sono intervenuti con interesse anche al dibattito svolto in
sala dal Prof. Cannella, Presidente dell’INRAN.
L’occasione è stata anche propizia per premiare
uno dei piccoli vincitori del concorso tra la gioia
e la soddisfazione dei genitori e del bambino.
I bambini di tutta Italia che hanno partecipato
alla campagna sono stati la grande sorpresa dell’iniziativa per la qualità degli elaborati che
hanno prodotto; centrando da un lato gli obiettivi educativi prefissati e, dall’altro, essere di stimolo ad ASSILT per proseguire su questa strada.
Per concludere, l’Assilt ha in progetto di sviluppare altre iniziative?
di Luciano Stoppa
indiritto
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GOCCE… LEGISLATIVE
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Continuiamo la rubrica che “apre le finestre” su principali leggi, sentenze,
decreti o quant’altro possa interessare i nostri Soci ed il loro ambiente familiare, condominiale, lavorativo, economico, ecc. – Come già precisato, non possiamo qui pubblicare per intero le normative, le sentenze,i decreti, le circolari,
ecc. ma ci limitiamo a darne il “succo” con alcuni riferimenti (es.: n° della G.U.estremi della Sentenza, della Circolare, ecc.) utili per ricercare ed approfondire
maggiormente l’argomento.
Lecite le videoriprese dei vicini nel cortile
Le videoriprese dei vicini di casa, effettuate per smascherare comportamenti illeciti, sono lecite purché non dirette
verso luoghi di privata dimora ma verso aree utilizzate
da un numero indifferenziato di persone. La Suprema
Corte di Cassazione (Sez. V° Penale, sent. n.
22602/2008) ha ritenuto legittime tali riprese, elencando
i luoghi nei quali è possibile effettuare riprese con una
videocamera; nel caso in esame “le videoriprese si sono
svolte tramite camera esterna all’edificio, del quale
inquadravano l’ingresso, i balconi e il cortile”, e deve
pertanto escludersi una intrusione, tanto nella privata
dimora, quanto nel domicilio.
Condòmini morosi
Nel caso che vi siano uno o più condòmini morosi, l’amministratore, che non può rispettare l’obbligazione assunto con
terzi fornitori (es. manutenzione ascensore, lavori sul bene
comune, ecc.), può legittimamente fornire a detti fornitori i
dati dei morosi in modo che il creditore possa procedere
direttamente verso costoro all’esecuzione coatta della somma
(Corte di Cassazione sent.9148 dell’8/4/2008 e così il parere espresso dal Garante della Privacy in data 26/9/2008)
(ndr- sentenza importante ed innovativa in quanto sinora la
giurisprudenza aveva convenuto che il fornitore dovesse
avere come controparte per il recupero dei crediti solo e soltanto il Condomìnio, rappresentato dall’amministratore).
Colf o badante “occasionali”
Novità per le famiglie che non utilizzano in modo continuativo una colf o una badante: non saranno più obbligate a denunciarle all’Inps ed a versare trimestralmente i
contributi se la prestazione sia resa effettivamente in modo
discontinuo ed i compensi nell’anno non siano superiori ai
5 mila euro.
Ecco la soluzione da INPS - circolare n° 44/2009: il datore di lavoro acquista uno o più “buoni” del valore nomi-
nale di euro 10,00 cadauno presso l’Inps e li utilizza per
“pagare” la colf la quale, presso tutti gli Uffici postali,
riscuote per ogni buono un netto di euro 7,5. La differenza è per la copertura “pensionistica” e per “l’assicurazione contro gli infortuni”.
N.B. - In tal modo il datore di lavoro è in regola con la
legge previdenziale ed è pure esonerato da ogni incombenza verso l’INPS.
Il capo che insulta i dipendenti
Il capo che insulta i dipendenti con espressioni rozze ed
offensive può essere licenziato. Lo ha stabilito la Sezione
Lavoro della Corte di Cassazione (sentenza n°
4067/marzo 2008) che ha affermato che il carattere
“rozzo ed eccessivo” delle espressioni rivolte alle dipendenti (n.d.r.- la causa era relativa a personale femminile )
contrasta con “i principi di civiltà che non ammettono
eccezione o attenuazione neppure nell’ambito delle relazioni professionali allorché ledono, per la forma scurrile e
triviale, la dignità e l’amor proprio del personale, oltretutto sottoposto a vincolo di gerarchia nei confronti dell’autore di tali scorrettezze…” (ndr– il Capo deve farsi rispettare con l’esempio e con l’educazione; è difficile ? Senza
dubbio, ma è fare il Capo che è difficile).
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1) Che cos’è un asta giudiziaria?
L’asta giudiziaria é uno strumento per attuare la
vendita forzata di un bene (nel caso qui trattato,
di un immobile), pignorato ad un soggetto gravato da debiti insoluti; ecco che l’immobile (la casa)
quindi è oggetto di vendita forzata, permettendo
così ai creditori di assicurarsi il soddisfacimento
del loro avere.
Altra domanda:
2) A chi acquista una casa all’asta quale vantaggio ne può derivare?
Di norma, così come è strutturato il prezzo di vendita, l’acquirente acquista il bene ad un prezzo
mediamente inferiore del 20% del prezzo di mercato e poi da non sottovalutare che si è “coperti”
da possibili imbrogli o manipolazioni; infatti,
cosa molto importante, il decreto con il quale il
giudice dell’esecuzione dispone il trasferimento
del bene espropriato all’aggiudicatario ha l’ulteriore effetto di provocare la cancellazione di tutti
i gravami quali ipoteche e pignoramenti (cosiddetto “effetto purgativo o liberatorio della vendita
forzata immobiliare”).
Chiariti questi temi, ora togliamoci un dubbio:
“Vox populi” dice che la procedura di partecipa-
zione ad un’asta sia onerosa, se non addirittura
appannaggio di operatori del settore e quindi
praticamente esclusa al privato. E’ vero ? No,
oggi con le recenti modifiche al codice di procedura civile in materia di “esecuzione forzata”
(leggi n° 263 del 205 e n° 52 del 2006) la procedura si è di molto semplificata e quindi facilitata specie nei confronti dei “comuni cittadini”; a
titolo di esempio: avere reso obbligatoria la pubblicazione degli avvisi di vendita su appositi siti
internet comprendenti tutti i dati identificativi del
bene in vendita, compresa l’ordinanza del giudice e la perizia di stima; da tali documenti, è possibile trarre informazioni utili e veritiere per una
partecipazione più oculata alla vendita quali la
descrizione del bene, le iscrizioni e trascrizioni
che gravano sullo stesso, i dati catastali e le eventuali variazioni, la destinazione d’uso del bene ed
i possibili abusi riscontrati, l’eventuale stato occupazionale del bene e il valore dell’immobile con
indicazione del criterio di stima usato.
Entriamo ora nel vivo della materia e ci domandiamo:
3) “Come si partecipa ad un’asta?”
Analizziamo in grande sintesi (lo spazio è sempre
tiranno) la procedura da seguire, anzi le procedure poiché sono diverse a seconda delle modalità con le quali si possono svolgere le aste, che
sono di due tipi:
a) vendita senza incanto (cfr. art. 570 e ss cod.
proced. civile) e
b) vendita con incanto (cfr. art. 567 e ss cod. proced. civile)
Nella vendita senza incanto i partecipanti presentano le offerte d’acquisto in busta chiusa in Cancelleria con l’indicazione del prezzo (maggiore o
uguale a quello stabilito nell’ordinanza di vendita), del tempo, del modo di pagamento e di ogni
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Tra le esigenze più sentite è, da sempre, quella di
possedere una casa di proprietà; ma da sempre,
e specie nel momento attuale a causa della complessa crisi economica, i prezzi degli immobili
permangono fuori della portata della maggior
parte dei cittadini e acquistare casa è quindi
ancora un’impresa faticosa. Esiste però una
modalità sempre più diffusa per risparmiare sul
prezzo dell’immobile, ed è il ricorso alle “aste
giudiziarie”. Allora viene spontanea una prima
domanda:
inincanto
...ovvero “come acquistare una casa”
di Renato Cardinali
LE ASTE GIUDIZIARIE
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altro elemento utile alla valutazione dell’offerta. A
completamento della procedura va versata una
somma a titolo di cauzione, di norma il 10% della
somma offerta). Tali buste vengono, poi, aperte
nell’udienza fissata per l’esame delle offerte alla
presenza dei vari offerenti. Sull’offerta, il giudice
dell’esecuzione sente le parti e i creditori iscritti
non intervenuti. Se è superiore al valore dell’immobile aumentato di un quinto, viene considerata
senz’altro accolta. Se, invece, è inferiore a tale
valore, il giudice non può procedere con la vendita se vi è il dissenso del creditore procedente o se
ritiene che vi siano concrete possibilità di miglior
vendita col sistema dell’incanto.
Nella vendita con incanto si realizza immediatamente una gara fra i diversi offerenti; anche per
questo tipo di asta è necessario versare una cauzione, che è almeno il 10% del prezzo base di
vendita. Il giudice dell’esecuzione stabilisce, con
ordinanza, le modalità con le quali effettuare la
vendita, il prezzo base dell’incanto, il giorno e
l’ora dell’asta, la misura minima dell’aumento da
apportarsi alle offerte, l’ammontare della cauzione, le modalità e il termine entro il quale il prez-
zo deve essere depositato. Le offerte vanno fatte
durante l’udienza e devono superare il prezzo
base secondo le modalità di rilancio prefissate.
Trascorsi tre minuti dall’ultima offerta, il bene è
aggiudicato all’ultimo migliore offerente; però
l’aggiudicazione del bene viene fatta in via provvisoria in quanto il diritto definitivo matura dopo
10 giorni lavorativi, poiché in questo lasso di
tempo è possibile che arrivi una nuova offerta che
proponga un prezzo superiore di almeno un
quinto di quello raggiunto in precedenza. Questa
nuova offerta va fatta in Cancelleria o presso il
professionista (di norma un notaio) all’uopo delegato e deve contenere il versamento di una cauzione doppia di quella prevista in precedenza.
Infine una domanda “monetaria”:
4) “Che fine fa la cauzione versata nelle due
suddette modalità di vendita?”
Per l’aggiudicatario viene conteggiata come anticipo sul prezzo da pagare, agli altri viene restituita per intero, mentre chi non ha partecipato all’incanto gli vengono restituiti i nove decimi; infine
nulla spetta a colui che risulta aggiudicatario del
bene ma che poi rinuncia all’aggiudicazione.
Gli incentivi erogati ai lavoratori dipendenti per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro hanno goduto,
per un certo periodo, di una disciplina fiscale IRPEF “agevolata”: infatti ai lavoratori che al momento
dell’esodo avevano superato l'età di 50 anni se donne e di 55 anni se uomini l’aliquota IRPEF su detti
incentivi era pari alla metà di quella applicata per la tassazione degli altri elementi del TFR. Di recente la
Corte di Giustizia Europea ha giudicato disparitario questo diverso trattamento fiscale riservato agli uomini
ai quali avrebbe dovuto essere applicata l’agevolazione anche se di età inferiore ai 55 anni (al pari delle
donne). A fine 2008 anche l’Avvocatura Generale dello Stato si è allineata all’indirizzo comunitario.
Pertanto, sulla base di queste pronunce, tutti i lavoratori “maschi” che, con età inferiore ai 55 anni, hanno
usufruito degli esodi “incentivati” dal 1/1/1998 al 4/7/2006 (dopo questa data la riduzione Irpef è stata
abolita), possono avviare un ricorso all’Agenzia delle Entrate per il rimborso dell’Irpef pagata in più.
Chi fosse interessato può rivolgersi a Seniores Telecom Italia – Lazio (dal lunedì al venerdì ore 9-12 al
n° verde 800299225 o di persona presso la sede di Roma) per informazioni (in tal caso lasciare un
recapito e sarete richiamati) e/o per avere la “bozza” della domanda di rimborso.
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Ͳ LEGALE – (fiscale, tributario, lavoro e previdenziale, successioni, infortunistica stradale) – rivolgersi a
Studio Socio LASTEI (Roma V.Foligno,10)– telef. info n° 06.7021633 – merc. e ven. ore 17Ͳ19,30
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06.7481671(lunͲ merͲgiovͲore 17Ͳ19,30) – fax attivo 0Ͳ24 n° 06.7481671
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Ͳ DONAZIONE SANGUE – Socio Giorgio NASTA –– telef. info 06.5683788 oppure cell. 335.1235874 .
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La tomba di D’Artagnan
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Maastricht è una ridente città dei Paesi Bassi
capoluogo del Limburgo presso il confine del
Belgio. È nota per il “Trattato di Maastricht” firmato il 7 febbraio 1992 da dodici capi di Stato
e di Governo dell’Unione Europea, il quale stabiliva i criteri per la creazione di un’unica autorità monetaria – la Banca centrale Europea – e
la circolazione di un’unica moneta, alla quale il
consiglio europeo di Madrid del 1995 attribuì
il nome di “euro”.
Ora, grazie ad una ricercatrice di storia, Odile
Bordez, si è scoperto che in questa cittadina fu
ucciso, in battaglia, il capitano d’Artagnan
meglio conosciuto come il “moschettiere del
Re”.
Questo personaggio che molti credono nato
dalla fantasia dello scrittore francese Alessandro Dumas padre (*) , si chiamava Charles de
Batz d’Artagnan. Nacque nel 1611 nel castello di Castelmore nei pressi di Lupiac in Guascogna, si arruolò giovanissimo nel corpo scelto
dei Moschettieri e conobbe il cardinale Richelieu che rimase primo ministro con Luigi XIII fino
al 1642. Nel 1636 la Francia fu invasa dagli
Spagnoli e probabilmente il capitano D’Artagnan partecipò al conflitto per respingerli; il
re si spense, poco dopo Richelieu, il 14 maggio
del 1643. Va ricordato che sullo sfondo del
regno di Luigi XIII si svolsero le vicende dei Tre
Moschettieri di Dumas (*) con l’”affaire “ del
collier della regina Anna D’Austria e del suo
intrigo amoroso con l’inviato inglese duca di
Buckingam: vicende che hanno un fondamento reale. Il successore di Luigi XIII fu Luigi XIV
il Grande, detto “il Re Sole”, il quale nella
prima giovinezza risentì dell’influsso del primo
ministro cardinale Mazzarino, abilissimo uomo
politico formatosi alla scuola del grande
Richelieu. Quando Mazzarino morì nel 1661
ineuropa
di Giancarlo Cocco
A MAASTRICHT
Luigi XIV fu esortato a scegliersi un nuovo
primo ministro ma non ne volle sapere e
disse:”d’ora in avanti sarò io il primo ministro”.
Il Re infatti seppe circondarsi di ottimi e spesso
eccezionali collaboratori, tra cui il capitano
D’Artagnan che fu nominato “Ufficiale di fiducia del Re”, e proprio in questa veste ebbe
l’incarico di arrestare il 5 settembre del 1661
Nicolas Fouquet, che sin dal 1653 era divenuto sovrintendente alle finanze; l’accusa era di
frode ed appropriazione indebita, ma su questa accusa esistono molti dubbi in quanto sembra che il tutto sia derivato dall’ invidia per la
immensa ricchezza che il si era procurato con
la sua abilità; un particolare da non sottovalutare: quando morì, il Fouchet lasciò talmente
tanti debiti che questi superavano il valore delle
sue proprietà. Il processo durò tre anni e
venne condannato all’esilio ma Luigi XIV volle
inasprire la pena e la commutò nel carcere a
vita. Fu imprigionato nella fortezza di Pinerolo,
allora territorio francese, all’inizio del 1665; si
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disse che gli fosse stata imposta una maschera
di ferro. Morì misteriosamente qualche anno
dopo e non fu stilato alcun certificato di morte.
I sogni di grandezza del Re nel frattempo proseguivano e nel 1672 Luigi, mirando ad
assicurare alla Francia il suo confine naturale
sul Reno, assalì l’Olanda. Fu un conflitto europeo perché con la Francia si schierarono Inghilterra e Svezia;con l’Olanda la Spagna, la
Danimarca e l’elettore del Brandeburgo.Si combattè a lungo ed il 25 giugno del 1673 durante l’assedio di Maastricht il comandante della
compagnia dei “moschettieri grigi” Charles de
Batz de Castelmore d’Artagnan morì per un
proiettile che gli trapassò la gola . Quando fu
ucciso, il capitano Charles D’Artagnan aveva
62 anni, 2 figli ed una moglie abbandonata
tempo prima. Il Re scrisse alla consorte queste
parole:”Signora,oggi ho perso il fedele d’Artagnan in cui assai confidavo”.
Si disse che il corpo fu riportato in patria dai
suoi moschettieri, ma la studiosa francese
Odile Bordez ha scoperto che gli ufficiali francesi morti a Maastricht vennero sepolti nell’area
cattolica più vicina, ed è giunta alla conclusione che il corpo dovrebbe trovarsi sotto il pavimento della chiesetta cattolica di San Pietro e
Paolo a Wolder, poco distante dalla fortezza
che i francesi conquistarono.
Si attende ora l’autorizzazione della diocesi
per scavare nel pavimento, richiesta dal senatore Aymeri de Montesquio Fezensac d’Artagnan
presidente della “Compagnia dei Moschettieri”,
che si proclama legittimo erede del capitano
d’Artagnan , ma l’ultimo dubbio lo deciderà
probabilmente l’esame del Dna.
(*) Qualche notizia su Alexandre Dumas (padre)
Il romanzo I tre moschettieri, pubblicato originariamente a
puntate su “Le Siècle” nel 1844, è uno dei romanzi più
amati e letti. Un tempo passaggio pressoché obbligato nell’apprendistato culturale di intere generazioni di ragazzi,
oggi il capolavoro di Alexandre Dumas padre si conferma
un classico della letteratura di tutti i tempi e paesi. In una
felice commistione di vicende storiche e romanzesche, di
avventure e idilli, di duelli e burle, I tre moschettieri è un
libro indimenticabile, reso tale dal talento narrativo dell’autore, dalla qualità dell’intreccio, dalla suspense.
Dumas non fu lo scrittore sognatore che si apparta a scrivere in solitudine; al contrario, fu curioso di tutto quanto
accadeva nel mondo; viaggiò a lungo, in Italia, in Belgio,
in Russia, in Finlandia, e nel 1859, partito su di una piccola nave alla volta dell’Oriente, preferì poi dirottare per la Sicilia, per raggiungere le truppe garibaldine. E fu proprio al nostro Garibaldi, nel quale vedeva l’esatta incarnazione degli ideali di
coraggio, generosità e lealtà che avevano ispirato i personaggi del suo romanzo “I tre moschettieri”, che offrì tutto il denaro che aveva ed i suoi servigi e lo seguì nella spedizione dei Mille fino
a Napoli, città che amò molto, per i suoi paesaggi, per i monumenti, per la vivacità e l’ingegno
dei suoi abitanti. Napoli, da parte sua, ricambiò l’amore con entusiasmo, e Garibaldi ben si sdebitò con Dumas: infatti il dinamico scrittore fu nominato da Garibaldi in persona Direttore delle
Belle Arti, carica che gli consentì di dedicarsi attivamente agli scavi di Pompei e di fondare un
gustoso giornale dal titolo “L’Indipendente”.
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insieme
AA.VV.
GIRARE GIRARE
Visite guidate in Roma
di G. Gargano
Chiostro del Bramante:
la mostra Giulio Cesare - L’uomo, le imprese, il mito
19
Abbiamo iniziato le nostre visite in città, andando
a vedere presso il Chiostro del Bramante la
mostra Giulio Cesare - L’uomo, le imprese, il
mito, mostra dedicata alla figura del protagonista assoluto dell’antica Roma Giulio Cesare, il
primo “dittatore”, artefice della grandezza del
futuro impero romano. Erano rappresentati tutti i
momenti forti della sua ascesa al potere: l’attività
forense, le campagne militari, i rapporti con gli
alleati e avversari, l’avventura egiziana e l’incontro con Cleopatra, l’ambiente artistico e culturale
di Roma fino alla sua morte alle idi di marzo nel
44 a.C. L’esposizione raccoglieva documenti
archeologici di grande importanza provenienti
dai maggiori musei italiani e stranieri. All’arte
figurativa (circa 100 dipinti di Guido Reni,
Rubens, Tiepolo ecc.) era affidata la documentazione del mito di Cesare e del cesarismo dall’età
medievale ai primi decenni del Novecento, quan-
Il Trionfo di G. Cesare
do il cinema ne racconta il mito più recente con
filmati e costumi d’epoca e scenografie.
Villa Farnesina alla Lungara
La villa, un capolavoro architettonico del Rinascimento, fu eretta da Baldassare Peruzzi
(1506-1520) per il banchiere senese Agostino
Chigi. Nel 1580 passò ai Farnese, nel 1731 al
Borbone di Napoli e nel 1927 al Governo Italiano; oggi è sede di rappresentanza dell’Accademia dei Lincei. All’esterno è aperta da una
loggia a cinque arcate, chiusa per proteggerne
gli affreschi. All’interno, dove ha sede il Gabinetto Nazionale delle Stampe, si possono ammi-
rare: la loggia di Amore e Psiche, affrescata nel
1517 da Raffaello e suoi allievi; la sala del Fregio, con raffigurazioni mitologiche del Peruzzi;
la sala di Galatea, con affreschi di Raffaello
(Galatea, 1513-14), Sebastiano del Piombo
(Polifemo e Scene delle Metamorfosi) e Peruzzi
; la sala delle Prospettive, dipinta dal Baldassarre Peruzzi e aiuti (1518-19); la stanza delle
nozze di Alessandro Magno e Rossane affrescata dal Sodoma nel 1517.
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S. Maria Maggiore
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È una delle quattro basiliche patriarcali; é la Cattedrale di Roma ed é la più importante tra quelle romane dedicate alla Vergine. Sorta, secondo
la leggenda, dopo una miracolosa nevicata verificatasi nell’agosto del 356 (ed ogni anno ai primi
di agosto viene rievocato l’evento con una nevicata artificiale). Sulla “Guida di Roma in Rima” (di
Lusto) leggiamo:
La Basilica si trova sul Colle Esquilino
e fu costruita dopo un sogno divino:
infatti a Papa Liberio una notte apparì
molta neve che tutta Roma coprì;
soltanto in vetta al colle anzidetto
rimase uno spiazzo asciutto e netto.
E qui, in onore di quella visione,
Papa Liberio iniziò la costruzione.
Nel ‘200 fu rifatto l’abside, nel ‘500 vennero
aperte le cappelle Sistina e Paolina mentre nel
‘700 Ferdinando Fuga sovrappose all’antico pro-
Un tuffo in ciociaria
di L. Stoppa
Due cittadine della Ciociaria - Monte San Giovanni Campano e Isola del Liri - che ci ricordano,
l’una la prigionia di S. Tommaso d’Aquino e l’altra la bella natura selvaggia della zona. Infatti a
Monte San Giovanni Campano abbiamo visitato il
Castello, situato sulla parte più alta della cittadina
e caratterizzato da due torri con una struttura di
alta ingegneria militare (le mura sono spesse sino
a m. 3,50); sede delle prigioni prima e poi del
spetto una nuova facciata. Dal portico si sale alla
Loggia, addossata all’antica facciata della basilica, con splendidi mosaici di F. Rusuti (fine sec.
XIII). Dalla stessa si può ammirare, sulla piazza,
la colonna in marmo scanalata (una delle 8
colonne della Basilica di Massenzio) posta dal
Maderno che vi sovrappose la Madonna con
Bambino in bronzo. Nell’interno il pavimento del
XII sec., ed un magnifico soffitto ligneo del ‘500,
dorato, secondo la tradizione, con il primo oro
giunto dalle Americhe. L’abside è rivestita da un
grandioso mosaico di J. Torriti (Incoronazione di
Maria, 1295). Davanti all’altare papale, con baldacchino di F. Fuga, è situata la confessione che
custodisce le presunte reliquie della culla di
Betlemme. Nella navata destra si apre la cappella Sistina, di Domenico Fontana (1584-87); nella
navata sinistra si apre la cappella Paolina affrescata dal Cavalier d’Arpino e Guido Reni. La
cappella Sforza (1564-73) è su disegno di
Michelangelo.
Casato dei D’Aquino restano oggi a perenne
memoria dell’anno Mille, periodo nel quale le fortificazioni erano necessarie per difendersi dalla
galoppante violenza (oggi invece…!). Dall’alto
una vista sull’intero territorio. Dopo un più che
soddisfacente convivio in un ristorante attiguo alla
Abbazia di Casamari, eccoci a Isola del Liri,
situata fra i due rami in cui si biforca il fiume Liri,
il quale da vita dentro la città alla c.d. “Cascata
Grande”; è uno spettacolo da non dimenticare
questa massa d’acqua che cade da 27 metri e che
lambisce le case e il Palazzo Viscogliosi. Qualche
foto ricordo e poi rientro alle sedi.
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Al Puff
di M. L. Sparaci
Una domenica che non dimenticheremo; in tanti
siamo andati al “Il PUFF”, noto locale di Roma nel
cuore di Trastevere; abbiamo prima “spolverato” un
pranzo eccellente per qualità e quantità e poi assistito allo spettacolo “SIAMO TUTTI RICICLATI” del sempre bravo Lando Fiorini con la sua altrettanta esilarante compagnia. Il tema predominante è stato il riciclo non solo della spazzatura, ma di tutto un po’.
“Regna una grande confusione – dice Lando Fiorini
- e quindi l’unica soluzione è riderci sopra” e Lando
con i suoi tre compagni ce la mette tutta e riesce per
due ore a riportare anche gli avvenimenti meno felici sul tema della risata: aneddoti, comiche, barzellette, ironie e sceneggiati, il tutto intervallato da belle
canzoni romane che solo Fiorini sa interpretare, tra
le quali la commovente “Casetta de’ Trastevere”.
Una domenica passata in allegria che, per noi di
Viterbo, era iniziata con la visita a S. Pietro e la sosta
al Gianicolo per assistere allo “sparo“ del cannone
di mezzogiorno. che botto!
21
Caprarola
di A. Baldazzi
In una giornata di fine marzo a dir poco particolare e cioè tra freddo intenso, vento, neve e
talvolta sole splendente è iniziata la visita in
quel di CAPRAROLA (Viterbo) del cinquecentesco Palazzo Farnese eretto dal grande architetto Iacopo Barozzi detto il Vignola. La visita del
magnifico complesso (ved.foto a sinistra) che
avevo sempre visto solo dall’esterno si è rivelata una piacevole sorpresa e per la ricchezza del
contenuto (saloni, affreschi, dipinti, ecc.) spiegato e commentato con estrema professionalità
dalle guide a nostra disposizione, e per l’interesse che tutti i Soci, intervenuti numerosi alla
manifestazione, hanno dimostrato attraverso
silenzi partecipativi alternati a richieste di chiarimenti. (foto a destra: Fontana Rustica; si trova
nel Salone di Ercole ed è in mosaico e stucco
policromo). La passeggiata nei giardini del
p
gg
Palazzo ci ha, però, lasciati insoddisfatti perché il maltempo dei giorni precedenti aveva
provocato danni e creato pericoli: speriamo per
una prossima volta. Come al solito, il tutto si è
concluso in un caratteristico ristorante della
zona tra numerose portate ed abbondanti libagioni. Poi tutti a casa a smaltire il superfluo.
p
Il nostro GRUPPO TEATRALE “DATECIUNPALCOSCENICO”, con il patrocinio e la
collaborazione di altre Associazioni, sta preparando uno spettacolo teatrale da
tenersi in Roma nell’autunno prossimo.
e potrete conoscere tutte le notizie sullo spettacolo.
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di Carlo Carissimi
interritorio
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CIVITAVECCHIA...
...ovvero l’antica “Centum Cellae”
Non tutti possono permettersi una vacanza alle
Maldive, per cui, senza alcun rimpianto per i
nostri sogni, pensiamo di offrire ai nostri lettori
“una passeggiata” nel centro storico di Civitavecchia, conosciuta da tutti dal punto di vista
geografico, ma, forse, da pochi dal punto di
vista storico.
La prima denominazione della città come “Centum Cellae” compare in una lettera di Plinio il
Giovane, in cui lo scrittore racconta di essere
stato chiamato a consiglio dall’imperatore Traiano “presso, appunto, Centumcellae”.
Siamo nel 107 d.C. - L’appellativo forse preesisteva agli interventi di Traiano; l’imperatore si
fece costruire una villa, di cui generalmente si
identifica il luogo sul panoramico colle Belvedere ad est della città e dette avvio ai lavori del
porto. Traiano immaginò questo approdo
come il vero porto di Roma, dal momento che si
era rivelato insufficiente e tecnicamente non
felice il porto di Ostia alla foce del Tevere, sul
quale pure Traiano intervenne creando il “bacino esagonale”. La testimonianza di Plinio continua con la descrizione del cantiere del porto:
Il porto di Traiano
“il braccio sinistro è già compiuto, si sta lavorando sul destro, mentre all’imboccatura del
porto, si costruisce con la tecnica dell’affondamento di zattere cariche di sassi una barriera
artificiale che spezzi la furia del mare aperto”.
Si attribuisce ad Apollodoro di Damasco la studiata forma del porto, che sarà anche integrato da una veste architettonica di pregio con edifici e statue.
Più tardi, Rutilio Namaziano descriverà efficacemente il porto, definendolo “anfiteatro
acqueo concluso da moli, di cui un’isola artificiale protegge gli angusti accessi”.
Nella zona, risultato di un lunghissimo processo di civilizzazione ed urbanizzazione del territorio, si trovano sovrapposti ed accumulati,
attraverso varie epoche, significativi elementi
che confermano la presenza e lo sviluppo di
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Nel 1513 Leone X ordinò il completo restauro
della darsena romana, mentre nel 1592, Clemente VIII ordinò il rifacimento dell’antemurale
che fu protetto da grandi gettate di scogli.
Nei primi anni del secolo successivo, furono
costruiti, sotto Paolo V grandi magazzini, mentre Urbano VIII fece rafforzare i moli, prolungare l’antemurale di Traiano e dragare il fondo.
Sempre nel Seicento sorse il grande Arsenale
del Bernini (distrutto durante l’ultima guerra);
costruito nel 1660, sotto il pontificato di Alessandro VII, aveva una lunghezza di 50 metri,
era formato da sei grandi navate, capace
ognuna di ospitare una galera in costruzione.
E’ interessante ricordare, inoltre, per la sua
bella costruzione a croce greca, la piccola chiesa dell’Orazione e Morte del 1685, in cui vi
prese sede l’antica e venerabile omonima confraternita. A fianco della chiesa, passando
sotto un piccolo arco si accede alla vecchia città
medioevale, dove una lapide ricorda il reingresso dei profughi di Leopoli ( città fondata da
Leone IV° nel IX secolo) che, a seguito delle
invasioni dei saraceni, vi si erano stabiliti
nell’854.
Ed ora, sazi di storia e di glorie, forse un buon
pranzo a base di pesce potrebbe saziare, sia
pure molto più prosaicamente, anche il nostro
stomaco, che, dopo questa lunga passeggiata,
sicuramente reclama sostentamento.
Il Forte Michelangelo, veduta
23
insediamenti umani addirittura sin dall’età Preistorica.
La città, uno dei centri più importanti dell’Etruria Meridionale, si formò sicuramente a partire
da un villaggio degli Etruschi la cui presenza è
testimoniata da vicini siti archeologici come
Aquae Tauri, Tarquinia, Cerveteri e Pyrgi. La
zona non diventa città, né ci sono tracce in
documenti romani, fin dopo 103 d.C, durante
l’Impero.
Durante la dominazione bizantina il porto e la
città seguirono le sorti di Roma; furono quindi
presidio di Bisanzio, fino a quando passarono
allo Stato della Chiesa che eseguì nel porto una
serie di importanti lavori con nuove fortificazioni; infatti sotto il pontificato del papa guerriero
Giulio II Della Rovere, a protezione del porto e
della città, si diede inizio alla costruzione della
fortezza, futuro Forte Michelangelo, progettata
dal Bramante, architetto di fiducia del pontefice, che iniziò i lavori il 14 dicembre del 1508.
Alla morte del Bramante, nel 1514, l’opera fu
continuata da Antonio da Sangallo e Giuliano
Leno suoi allievi. Difficoltà di ordine politico
ritardarono l’ultimazione dell’opera, tanto che
sotto il pontefice Paolo III Farnese, il maschio
era ancora da completare.
Il delicato compito dell’ultimazione fu affidato a
Michelangelo, che genialmente seppe fondere
la parte da lui aggiunta con il restante edificio,
e così, il 23 aprile 1535, in presenza del pontefice, si ebbe la soddisfazione di vedere finalmente terminata la colossale ed imponente
opera.
Il bellissimo Forte Michelangelo è tra i più belli
e conservati monumenti del genere che vanti il
nostro Rinascimento. L’arte e la scienza militare
di quei tempi, sono qui mirabilmente fuse.
All’interno sono stati rinvenuti resti di una villa
romana e la cripta in cui si rifugiò Santa Firmina protettrice della città; Firmina nacque dal
prefetto Calpurnio Pisone durante il regno di
Diocleziano; convertitasi in giovane età alla
fede cristiana, piuttosto che abiurarla, si allontanò da Roma, andandosi a rifugiare proprio a
Centumcellae, prendendo dimora in una piccola grotta, oggi incorporata nelle mura del Forte.
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di Amalia Madonna
inarte
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IL TEATRO
e le sue espressioni
Il teatro rappresenta una delle più significative
espressioni dell’arte, come la pittura, la scultura, il melodramma. Peter Brook così scriveva “il
teatro non ha categoria, ma si occupa della
vita. E’ il solo punto di partenza, l’unico veramente fondamentale. Il teatro è vita.” Sin dalle
sue origini con il teatro greco, si è inteso, attraverso di esso, dare corpo alle vicissitudini
umane sia tragiche che comiche. Infatti gli
emblemi teatrali sono rappresentati da due
maschere: una sorridente e l’altra triste. Nelle
rappresentazioni teatrali c’è il connubio fra linguaggio e movimento, espressività e armonia,
l’attore e lo spettatore fanno parte di un unico
contesto. Le finalità teatrali sono molteplici:
svago, arricchimento culturale, immedesimazione, e, al giorno di oggi, ha assunto anche
una valenza terapeutica, formativa ed educativa soprattutto per i giovani. Il teatro nel
medioevo aveva finalità prettamente religiose
ed era destinato alle classi più colte ed abbienti. Solo più tardi con gli spettacoli di artisti girovaghi sarà possibile al popolo accedere a tale
forma di arte.
Le origini del teatro europeo affondano in quelle del teatro di Atene del V secolo a.C. Nella
metà del Novecento gli studiosi di tale scienza
hanno preso in considerazioni anche le espressioni artistiche del teatro africano, asiatico e
precolombiano; anche in queste rappresentazioni, spesso, ci si estrania dalla realtà con la
finzione, tramite il mascheramento e l’ornamento. Da questi studi si è giunti alla formazione di
una “antropologia teatrale”, e alla costruttiva
comparazione tra i vari riti e tradizioni.
La storia del teatro si può così riassumere:
• teatro classico ovvero greco e romano
• teatro medievale in cui si dà avvio alla sacra
rappresentazione
Compagnia di prosa “Gruppo 67”, Teatri dei Servi.
Il Gran Teatro del Mondo di Pedro Calderon della Barca
• teatro moderno dal rinascimento al romanticismo
• teatro contemporaneo che comprende le
esperienze teatrali dal Novecento fino ai
giorni nostri.
Nella Roma antica il teatro rappresenta la massima espressione della cultura latina, con Seneca per la tragedia e Livio Andronico, Plauto e
Terenzio per la commedia.
Nel medioevo è la Chiesa cattolica che, attraverso la sacra rappresentazione, cerca di fare
conoscere il contenuto delle sacre scritture al
popolo analfabeta. Il periodo d’oro del teatro si
può far coincidere con quello rinascimentale,
con il quale vengono ripresi non solo i temi
drammaturgici ma anche scenografici, architettonici e teorici. Ricordiamo le tragedie di Torquato Tasso e le commedie di N. Macchiavelli,
di A. Piccolomini, di Ludovico Ariosto, per citarne alcuni.
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Nel ‘600 in Francia si delinea un gusto teatrale
tipicamente francese con la grandiosa opera di
Pierre Corbeille (1606-1684) che dà inizio al
siècle d’or con le commedie di Molière (16221673), frutto di un’attenta osservazione della
natura umana e di Jean Racine (1639-1699)
che coglie gli aspetti tormentati e tragici dell’esistenza. Altrettanto significativo è il teatro
spagnolo dell’epoca con la produzione del
maestro Lope de Vega (1562-1635) e il suo
Don Giovanni, e di Pedro Calderon de la Barca
(1600-1681) con la sua produzione poetica
immersa nella realtà, nella finzione, nel sogno.
In Italia prende l’avvio la Commedia dell’Arte
che soppianta gradualmente il teatro erudito.
Essa non è un genere di rappresentazione teatrale, ma una diversa modalità di produzione
degli spettacoli. Arte in realtà significa “mestiere” ovvero commedia dell’improvvisazione,
commedia a braccio. Arte non solo in senso di
ingegno ma anche come professione ovvero
corporazione delle arti e dei mestieri, quindi il
passaggio dal teatro rinascimentale umanista
ed erudito a quello dell’arte. Essa trae le sue
origini dalla commedia buffonesca delle
maschere tipica della grecia classica. I temi
sono tratti dal mondo classico (Plauto e Terenzio), e dalla satira e parodia del teatro erudito
del momento. Gli spettacoli si svolgono essenzialmente sull’improvvisazione, con il semplice
ausilio di un “canovaccio”, ovvero di un abbozzo di trama, così da poter essere arricchito ed
ampliato al momento. Nascono le maschere tra
cui Pantalone, Balangon, Capitan Fracassa,
Brighella, Arlecchino, Colombina, ciascun personaggio avente una peculiare caratteristica. Lo
stesso Molière subisce l’influenza della commedia dell’arte italiana; infatti i suoi protagonisti
sono degli anti-eroi, personaggi del popolo,
che vivono avventure quotidiane ispirate al verismo. La commedia dell’arte si è evoluta nel
Carlo Goldoni
corso del tempo grazie a Carlo Goldoni (1707
– 1793) e al nostro contemporaneo Dario Fo.
Nel 1750 con “il Teatro comico” di Carlo Goldoni, si parla di quegli attori professionisti non
più dilettanti, che recitano usando maschere, ed
in parte improvvisando le loro parti. Carlo Goldoni riforma i contenuti della commedia dell’arte dando, tra l’altro, ai suoi personaggi una
caratterizzazione psicologica e più rispondente
alla realtà quotidiana. Inoltre nelle sue opere
riesce a dare spazio a diversi usi del linguaggio, passando continuamente dall’italiano al
veneziano e viceversa. Ogni sua opera ha una
sua morale, ed il suo teatro attinge spunti e riferimenti dalla vita reale veneziana ed italiana
dell’epoca, per cui tutta la sua opera può considerarsi improntata ad un modernissimo realismo. (continua)
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di Francesco Gioffreda
innumismatica
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EURO:
decima candelina per la moneta europea
Sviluppo delle collezioni
Il 1° gennaio 2009 si è celebrato il 10° anniversario dell’ Unione Monetaria Europea e quindi
la nascita dell’Euro.
La BCE (Banca Centrale Europea) ha voluto
ricordare l’evento, con una politica illuminata e
sapiente, autorizzando l’emissione congiunta di
una moneta unica bimetallica da 2 Euro commemorativa. (Fig.1) Questa moneta, che possiamo già trovare nei nostri borsellini, è opera
del greco G. Stamatopoulos, il quale ha avuto
la meglio su altri quattro progetti selezionati dai
direttori delle Zecche Nazionali, attraverso la
votazione on line voluta ed organizzata dalla
Commissione Europea, aggiudicandosi il 48%
delle preferenze.
Fig.1
La moneta al diritto ha un accattivante bozzetto che rappresenta una figura umana stilizzata
il cui braccio si tende a formare il simbolo dell’Euro.
È stata emessa oltre che dai dodici Paesi aderenti dal 2002 anche dagli ulteriori quattro
ammessi in Eurolandia fino ad oggi (2007 Slovenia; 2008 Cipro e Malta; 2009 Slovacchia).
Questo tipo d’iniziativa, che fa seguito al suc-
cesso della prima emissione congiunta del
2007 (Trattati di Roma – Fig.2) ha generato
una concreta riscoperta del collezionismo numismatico, non di elite, che non ha precedenti in
tempi recenti.
Fig.2
Infatti molti giovani, e non soltanto loro, ricercano, catalogano, e conservano le monete da 2
Euro a costi mediamente accessibili ad eccezione dei piccoli Stati (Monaco, S. Marino, Vaticano) che presentano prezzi più impegnativi
dovuti alle basse tirature subordinate peraltro
agli accordi doganali. Questa seconda coniazione a soggetto comune ha arricchito la bella
collezione dei 2 Euro celebrativi destando grande interesse, anche se la produzione delle
monete resta sostanzialmente identica a livello
comunitario.
Pertanto pur lodando questo tipo di indirizzo, si
auspica che la BCE si orienti in futuro a seguire
l’esperienza già fatta in campo filatelico (vedi
emissioni “Europa”). Mi riferisco in genere alle
emissioni commemorative a tema che consentirebbero ai diversi Paesi di interpretare liberamente il soggetto stabilito in base ai propri ed
ai comuni valori europei.
Ci auguriamo che tutto ciò possa essere recepito al più presto per meglio valorizzare la collezione.
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Colgo quindi l’occasione per fornire agli
appassionati un quadro completo delle emissioni dei 2 Euro commemorativi.
2004 – Finlandia, Grecia (Fig.3), Italia, Lussemburgo, San Marino, Vaticano.
2007 – Finlandia, Germania, Lussemburgo,
Monaco, Portogallo (Fig.6), San Marino, Vaticano.
Emissione congiunta “50° Trattati di Roma” di
dodici Paesi.
2005 – Austria, Belgio, Finlandia, Italia, Lussemburgo, San Marino, Spagna (Fig.4), Vaticano.
2008 – Belgio, Finlandia, Francia, Germania,
Italia, Lussemburgo (Fig.7), Portogallo, Slovenia, San Marino, Vaticano.
Fig.7
Fig.4
2006 – Belgio, Finlandia, Germania, Italia, Lussemburgo, San Marino, Vaticano (Fig.5).
Fig.5
2009 – Oltre all’emissione congiunta da parte
di 16 Paesi per “10° Anniversario U.M.E”, al
momento sono previste le emissioni a soggetto
da parte di: Lussemburgo, Italia, Germania
(Fig.8), San Marino, Slovacchia, Vaticano.
Fig.8
27
Fig.6
Fig.3
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NAVIGARE...
di Francesco Abet
ininformazione
ALATEL N.23-2009
...nel nostro sito
In un’edizione del 2006 di “ New Continuare Insieme” avevamo illustrato i vantaggi di collegarsi via
Internet al nostro sito, per ricevere tempestivamente notizie e informazioni, e avevamo anche schematizzato le modalità di accesso. A distanza di tre anni dobbiamo rilevare che i PC sono penetrati sempre più nella vita quotidiana dei cittadini (invio telematico di dichiarazioni e moduli, richiesta di documenti, posta elettronica, operazioni bancarie on-line, ecc - il computer è diventato ormai (possiamo
dire) un “elettrodomestico”), ma pur se le modalità di accesso sono sempre più “amichevoli” e tengono conto anche degli utenti meno “familiarizzati” con la tecnologia informatica, parecchi dei nostri
Soci lamentano delle difficoltà nel navigare in Internet.
Nessun problema: per consentirvi di navigare nel nostro sito, schematizziamo qui di seguito le principali e semplici operazioni da compiere per accedere e usufruire dei servizi e informazioni presenti.
Allora, siete pronti per navigare? Bene, iniziate con
l’aprire il sito digitando www.alatel.it ... e ...
compare questa schermata
ove troverete in alto una riga Notizie con le informazioni generali relative all’Associazione (chi siamo, i
contatti, il modulo da compilare on-line per l’adesione e l’elenco delle convenzioni, stipulate dall’ANLA,
di cui è possibile usufruire).
Sulla sinistra c’è l’elenco delle sedi regionali.
Ora cliccate
su Lazio
e compare questa nuova schermata
dove potrete trovare le informazioni aggiornate sulle
principali attività del Consiglio Regionale Lazio.
Se cliccate sull’informazione che v’interessa, potete
avere maggiori dettagli della stessa.
Inoltre, come qui di seguito spieghiamo, potete accedere ad altre sezioni dedicate:
cliccare su:
• Servizi: se desiderate accedere a informazioni relative ad articoli apparsi nella rivista “Continuare Insieme”
o avere notizie su alcuni servizi socio-assistenziali (es. Donazioni sangue)
• Struttura: se volete conoscere i nominativi e i recapiti dei responsabili Regionali e dei Fiduciari territoriali
• Convenzioni: se avete bisogno di una consulenza su alcune problematiche finanziarie o sociali da parte di
alcuni soci che svolgono attività professionale nel settore
• Cultura e Turismo: se volete informazioni sulle attività ludico-culturali in programma.
ALATEL Copertina n. 23
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SENIORES TELECOM ITALIA
Consiglio Regionale Lazio
A)
B)
C)
D)
E)
F)
G)
Regolamento delle attività
RESPONSABILITA’: l’ Associazione Seniores Telecom Italia – Lazio (più oltre denominata Seniores Lazio ), per ogni sua
iniziativa, agisce da tramite tra i Soci – e comunque tra tutti i partecipanti all’iniziativa stessaͲ ed i fornitori dei servizi e
pertanto non può rispondere e, quindi non potrà essere chiamata ad agire, per eventuali disservizi o danni a persone e
cose che dovessero verificarsi in relazione alla attività svolta.
MODALITA’ DI PAGAMENTO – Le quote di “iscrizione” e di “partecipazione alle attività” potranno essere corrisposte:
a) in contanti od in assegni (intestati a: Alatel Lazio), presso la sede dei Seniores Lazio – Roma Via Cristoforo Colombo,
142 (lunedìͲvenerdì ore 9Ͳ12)
b) per le Sezioni Laziali, anche presso i rispettivi Fiduciari di Albano, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo
c)
per tutti – effettuando il versamento presso gli Uffici Postali sul c/c n° 91364000 intestato ad
“Alatel – Associazione Lavoratori Seniores Gruppo Telecom Italia s.p.a.Ͳ
oppure tramite “bonifico” sul c/c dell’Unicredit Banca di Roma codice IBAN IT 59 V 03002 03231 000005485499
In entrambi i casi sub c), specificare nella casuale la motivazione del versamento stesso (quota sociale anno ….……,
attività ….….……., ecc) e comunicare subito al N° Verde 800299225 gli estremi del versamento oppure
inviare copia dello stesso alla Segreteria (fax 06.54432175 aperto 0Ͳ24)
RECESSO : salvo particolari diverse condizioni previste nei singoli Comunicati, in linea generale il Socio (od un suo
“familiare” o “aggregato”) che rinuncia alla iniziativa o che, per qualunque motivo, non si dovesse o fosse impossibilitato
a presentarsi alla partenza o che – in caso di escursioni all’estero – sia trovato in possesso del documento di espatrio non
valido, sarà tenuto al pagamento dei costi già sostenuti da Seniores Lazio nonché di quanto Seniores Lazio sarà
eventualmente tenuta a pagare ai fornitori di servizi od a terzi, anche se a titolo di penale; inoltre, qualora venga accesa
la “polizza annullamento viaggio” (info in Segreteria) chi rinuncia dovrà sottostare anche alle penali ivi previste.
VARIAZIONI : ogni singola manifestazione potrà essere annullata da Seniores Lazio qualora non si dovesse raggiungere il
numero minimo di partecipazioni oppure allorché esigenze superiori o di carattere logistico lo rendessero necessario od
opportuno, senza obbligo che quello della restituzione delle eventuali somme versate; parimenti, prima e/o in corso di
svolgimento, Seniores Lazio potrà apportare, a giudizio insindacabile, quelle variazioni o modifiche ritenute necessarie o
motivate da eventi imprevisti e/o idonee per il miglioramento dello svolgimento della attività stessa, senza oneri di
rimborsi o riduzioni della quota.
AGGREGATI: s’intendono per “aggregati”, ai fini delle iniziative, le persone diverse dal Socio, purché non in possesso dei
requisiti per iscriversi a Seniores Lazio. Gli aggregati “familiari e non ” (e cioè diversi dal coniuge o figli conviventi)
potranno partecipare alle varie iniziative (salvo che ciò sia precluso) nel limite della disponibilità dei posti e comunque
sempre unitamente al Socio; è comunque il Socio che dovrà provvedere agli eventuali versamenti ed a tenere contatti con
la Segreteria; e qualora il Socio “presentatore” dovesse rinunciare alla iniziativa, detta rinuncia si estenderà – di norma –
anche ai suoi “aggregati”.
Per tutti gli “aggregati” (familiari e non), per la partecipazione alle attività, sono previste particolari modalità di iscrizione,
che saranno esplicitate sul “Foglio Notizie semestrale” o al momento della prenotazione.
POSTI IN PULLMAN : i posti in pullman saranno assegnati, nel limite del possibile, in base all’ordine di arrivo delle
adesioni, considerate queste a livello “regionale”. In alcuni viaggi, però, ed in specie se vi sono molti trasferimenti in
pullman, potrà essere prevista una rotazione ciclica dei posti, che tutti dovranno osservare.
N. B.ͲComunque, in nessun caso nell’assegnazione dei posti, è possibile prendere in considerazione esigenze particolari.
BAGAGLI : tutti i bagagli (valigie, borse, sacchi, ecc.) viaggianti al seguito dovranno essere muniti di etichette visibili con
ben chiari nome, cognome ed indirizzo del partecipante.
La partecipazione alle iniziative implica l’accettazione integrale e senza riserve di tutte le condizioni suesposte,
nonché di quelle che sono previste sui relativi “Comunicati” e di quanto formerà oggetto di informazione da
parte della Segreteria o, in corso di svolgimento, da parte del Tour Leader.
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Associazione per l’assistenza sanitaria integrativa ai lavoratori delle Aziende del Gruppo Telecom Italia
Via Cristoforo Colombo, 142 – 00147 Roma
Sportello fisico: lunedì e martedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30
Sportello telefonico: Numero Verde 800462462 dal lunedì al venerdì (ore 9,30-12,30)
Servizio fax – linea amministrativa / sanitaria 06.54432059.
Associazione per l’assistenza sanitaria integrativa dirigenti
Aziende del Gruppo Telecom Italia
Via Tripoli, 94 - 10137 Torino - fax 011/5729470
Per i contatti con l’amministrazione e la gestione rimborsi andare sul sito https://assida.cww.telecomitalia.it
digitando poi i due codici personali in possesso di ciascun Associato.
ALATEL Copertina n. 23
11-05-2009
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Stanza delle Geografiche o del Mappamondo
(affresco di G.Antonio da Varese)
Cupola della Scala Regia (affresco di A.Tempesta); al centro lo stemma dei Farnese
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Il Castello di Monte S. Giovanni Campano