Materie primeXsubstrati
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Materie primeXsubstrati
Giornata di approfondimento tecnico AIPSA Caratterizzazione delle materie prime e dei substrati: quali parametri valutare Costantino Cattivello ERSA FVG – Laboratorio substrati Cologno al Serio – 25 maggio 2011 Torba: parametri valutativi Controllo del grado di decomposizione di una torba Determinazione SEMPLICE dell’indice di umificazione (grado di decomposizione) o INDICE DI VON POST Torba riscaldata E’ un processo fermentativo che talvolta si genera all’interno dei cumuli nel lasso di tempo che intercorre tra la raccolta della torba e la sua lavorazione. Può proseguire anche negli imballaggi di grande volumetria (> 3 m3). Fattori che influenzano l’autoriscaldamento • Metodo di estrazione e lavorazione • Età della torba • Alta umidità o differente umidità nei vari punti del cumulo • Presenza di parti di piante verdi, erica, pezzi di legno o fibre • Differenze nella composizione botanica Cosa provoca: la morte o uno sviluppo stentato della pianta Gli effetti negativi possono essere evidenti anche a distanza di tempo. Comportamento delle medesime specie coltivate sullo stesso campione a distanza di sei mesi Cosa cambia nelle proprietà fisiche e idrologiche Torba riscaldata Torba non riscaldata difficoltà di imbibizione con allungamento dei tempi necessari all’ assorbimento dell’acqua riduzione della capacità di risalita capillare riduzione della ritenzione idrica aumento delle particelle fini (aspetto polveroso) Riflessi sui principali parametri chimici • pH (- 4%) • EC (+ 0/100%) •S. organica (-2%) •NO3-N (-50%) •NH4-N (+32%) •C/N (-10%) •Boro (+280%) •Ferro (+330%) •COD (+118%) •TOC (+121%) Le cause alla base della tossicità osservata sono controverse Composti fenolici solubili? Alti contenuti in azoto ammoniacale? Tossicità da eccesso di boro? Altre sostanze tossiche? Come si riconosce Torba riscaldata Torba non riscaldata • Dal cambiamento di colore • Dal caratteristico odore (condizione necessaria ma non sufficiente) • Eseguendo dei bio saggi con crescione comune o lattuga (solo per tossicità acuta) • Esaminando l’acqua di drenaggio • Misurando la temperatura (se superiore a 40°C è probabile che il processo sia ancora in corso) • Talvolta comporta una variazione di alcuni parametri chimici Come evitare problemi… • Preferire torba ottenuta da mattonella; • Qualora si impieghi torba fresata preferire i tipi conservati in cumuli di piccole dimensioni (Peco system); • Impiegare imballaggi di piccola volumetria; • Conservare i substrati lo stretto necessario e al riparo da intemperie Come gestire il materiale riscaldato… • Smassare la torba e ritardarne l’impiego di almeno 9 -12 mesi; • Miscelare con materiale non riscaldato sulla base dei risultati ottenuti dal bio saggio (aggiungere bagnanti); Restringimento Perdita di volume del substrato a seguito della decomposizione del materiale a seguito di processi di natura fisica, chimica e microbiologica Resistenza al restringimento Grado di decomposizione Basso Struttura Fibrosa Medio Granulare Alto restringimento a) Composizione botanica • Sfagno gruppo ACUTIFOLIA (S.rubellum, S. plumulosum, S. fuscum) • Sfagno gruppo CYMBIFOLIA (S. magellanicum, S. imbricatum, S. papillosum) Sfagni più resistenti alla decomposizione Sfagni meno resistenti alla decomposizione Composizione botanica all’interno del genere sfagno S. fuscum S. imbricatum S. cuspidatum S. magellanicum Fattori scatenanti • • • • • Acqua, elementi nutritivi, temperatura Composizione chimica Composizione botanica Genesi della materia prima Struttura del materiale di base Conseguenze Riduzione del contenuto d’aria Aumento idrofobia Danni all’apparato radicale Riduzione della velocità di accrescimento Infestanti Principali infestanti provenienti da torbiera Rumex acetosella Betula pubescens Juncus spp. Chamerion angustifolium Molinia caerulea Principali infestanti provenienti da torbiera Senecio sylvaticus Poligonum persicaria Carex curta Hydrocotila vulgaris • La contaminazione può avvenire nel corso delle varie fasi di lavorazione • • • • In torbiera Con i mezzi di trasporto Nel corso dello stoccaggio Presso l’utilizzatore finale Infestanti di origine tropicale Veicolate dal substrato: • Cocco • attraverso il terriccio contenuto nei vasi di piante importate dai tropici Acalypha brachystachia Piante infestanti veicolate dal vento • • • • • • • Chamerion angustifolium Senecio vulgaris Epilobium angustifolius Taraxacum officinale Erigeron canadensis Felci Diverse asteracee N° di malerbe per m2 N° di malerbe per litro ≤8 0 9 - 16 1 17 -24 >1≤2 25 - 32 >2≤3 ≥ 33 / ≥ 128* > 3 / > 12* (*) per substrati di impiego hobbistico Giudizio Scarsa presenza di malerbe Leggera contaminazione Moderata contaminazione Elevata contaminazione Eccessiva contaminazionesubstrato inadatto Funghi saprofiti Cosa comporta la loro presenza • Non si tratta, in genere, di funghi patogeni • L’elevata presenza può segnalare fenomeni pregressi di autoriscaldamento • Riducono la ritenzione idrica • In alcuni casi hanno comportato fenomeni allergici negli operai che ne sono venuti a contatto • Comportano un impatto estetico non trascurabile Cosa favorisce la loro presenza? • Fenomeni pregressi di autoriscaldamento • Monocolture di grandi dimensioni • Riduzione in quantità e tipo dei fitofarmaci applicati alle colture • Cicli colturali continui senza interruzioni cicliche Componenti organici diversi dalla torba Cocco Fare attenzione a: Contenuto in sodio (< 1,7- 4,5 mmol L-1) e potassio (< 6 mmol L-1) (estratto 1: 1.5). Al fine di evitare interferenze nutrizionali preferire il cocco trattato con calcio e magnesio al fine di rimuovere, dal complesso di scambio, l’eccesso di Na e K. Corteccia Attenzione a: Contenuto in manganese (max 3 mg/L) (da estratto saturo) Presenza di parti legnose Preferire le cortecce di pino marittimo al pino di Norvegia e Pseudotsuga Le cortecce di pino marittimo non necessitano di un processo di compostaggio o invecchiamento prima dell’uso LOLLA di RISO Attenzione utilizzare SOLO lolla da riso Parboiled. La lolla non sterilizzata può essere veicolo di nematodi e malerbe Stabilità microbiologica media Alto con tenuto in manganese con possibili rischi di tossicità a pH bassi Componenti inorganici SABBIA • Attenzione! • Utilizzare SOLO sabbia silicea • A differenza di quanto si pensi l’aggiunta di sabbia riduce drasticamente la porosità Test presenza carbonati (impiegando HCl al 10%) I carbonati • Perché devono essere tenuti sott’occhio – Aumentano il pH – Riducono la disponibilità in ferro, manganese, boro, rame e zinco Si neutralizzano e si evidenziano con l’impiego di acidi (forti) HC03 + H H20 + CO2 L’impiego di acido cloridrico al 10% è già sufficiente per mettere in luce la presenza di carbonati. Se si nota la classica effervescenza significa che il materiale ha un contenuto in carbonati uguale o superiore al 10% e pertanto è inadatto all’impiego nei substrati. Ma i carbonati non si trovano solo nelle materie prime ma anche nell’acqua. La misura del contenuto in bicarbonati, carbonati ed idrossidi disciolti determina l’alcalinità dell’ acqua E’ l’alcalinità dell’acqua che determina le variazioni di pH nel corso della coltivazione! L’effetto è tanto più marcato quanto minore è il volume di terriccio impiegato (es. piantine allevate in contenitore alveolare) Alcalinità ACQUA: istruzioni per l’uso • < 1 meq (< 50 ppm-mg/l di CaCO3) rischio di acidificazione del mezzo; • 1-1,5 meq (50-75 ppm-mg/l di CaCo3) ok per piantine • 1,6-2,4 meq accettabile per piante in vasi piccoli • 2-2,8 meq accettabile in relazione alla specie e per vasi di 10-12 cm • 2,4-3,6 meq accettabile in relazione alla specie e per vasi di diametro superiore a 14 cm • ≥ 4 meq non accettabile se non opportunamente trattata. Ricordare: 1 meq di alcalinità = 50 ppm di CaCO3 o 61 ppm di bicarbonato. 1 °dH = 100 mg/l HCO3 Grazie per l’attenzione E-mail: [email protected]