Comunità in cammino
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Comunità in cammino
Periodico della Comunità Parrocchiale di Coccaglio - Anno 2004, n°5/11 La vecchia Pieve periodico della Comunità parrocchiale di Coccaglio Autorizzazione del Tribunale di Brescia n° 35/2004 dell’8 settembre 2004 Fotografie in copertina e logo di Ugo Capretti n. 5/11 - Settembre 2004 Sommario La Parola del parroco don Giovanni Lettera aperta I Missionari Oblati di M.I. Beati quelli che ascoltano don Titta Messaggio per la Giorn. Miss. Giovanni Paolo II Invito alla preghiera don Giovanni In cammino con... don Giovanni Credere e vivere A. Corsini Novo Millennio Ineunte don Giovanni Anagrafe parrocchiale Calendario liturgico - pastor. La Messa d’oro di don Titta di don Titta Le Diaconie don Giovanni Missione: La Parola per noi Anna e Setfano Missione: Chi sono i Miss. Obl. pp. Missionari OMI. Missione: INSERTO SPECIALE La povertà incombe sulle famiglie La Chiesa e le sette: il New Age don Francesco Dall’Oratorio: Attività estive AA.VV. Dall’Oratorio: Campi Scout AA.VV. L’Africa è così G. Pedrali Dal mondo del volontariato All’origine dell’evangelizzaz. ... N. Partegiani Halloween: zucche vuote... don Silvio Barbaglia Musica Christian Proèrbe e storiele de öna olta... Guerini - Benerecetti Notizie utili Guerini - Benerecetti Educare alla strada Polizia Locale Farmacie di turno Guerini - Benerecetti Offerte per le opere parrocchiali pag. 3 pag. 5 pag. 6 pag. 8 pag. 10 pag. 12 pag. 14 pag. 16 pag. 18 pag. 19 pag. 24 pag. 26 pag. 33 pag. 35 pag. 47 pag. 48 pag. 49 pag. 54 pag. 57 pag. 58 pag. 59 pag. 61 pag. 62 pag. 62 pag. 64 pag. 65 pag. 66 pag. 56 2 Direttore responsabile sac. Giuseppe Mensi Direttore sac. Giovanni Gritti Gruppo di redazione: don Oscar Ziliani, Stefano Pedalino, Andrea Bighetti, Gianluca Pedrali, Anna Massetti Il prossimo numero uscirà il 21 novembre. I collaboratori della “Vecchia Pieve” sono invitati a recapitare i loro scritti, sia su dischetto che stampati in corpo 12 su supporto cartaceo, entro il 3 dello stesso mese. Non rispondiamo della mancata pubblicazione degli articoli che perverranno oltre tale data. La Redazione non è tenuta a dare giustificazione degli articoli che ritiene opportuno non pubblicare. Recapito articoli: 1) p.za Luca Marenzio, 22F (casa canonica) 2) Via Tonelli, 20 (Focolare) PARROCCHIA “S. MARIA NASCENTE” Coccaglio Orario delle sante Messe: FESTIVO FERIALE ore 7,00 ore 9,00 ore 10,00 ore 11,00 ore 16,30 (Casa Alb.) ore 18,00 ore 7,00 ore 8,30 ore 16,30 Numeri telefonici (premettere sempre 030) Casa canonica (abit. don Giovanni) Segreteria Oratorio “Il Focolare” Abitazione don Oscar Abitazione don Titta Abitazione don Lino Diacono don Francesco 7721248 723575 7721039 7700340 7704848 723392 Editoriale C Ai fratelli e alle sorelle di Coccaglio arissimi, dicembre 2002 si parlò dell'iniziativa; in modo ufficiale, la Missione è stata annunciata sul bollettino del settembre 2003 e, soprattutto, dalla predicazione da parte dei Missionari una domenica del successivo ottobre. Sono due le realtà che vengono presentate in questo numero, speciale per più motivi, del nostro periodico parrocchiale: le Diaconie e la Missione. LE DIACONIE Perché tanta “fretta”: non era opportuno aspettare qualche anno? Si è individuato nella Missione un modo per dare un’anima ai lavori di ristrutturazione dell’Oratorio. Al tempo, il loro avvio sembrava imminente e si voleva preparare la Comunità ad accogliere il nuovo Oratorio con un più intenso fervore di vita spirituale: serve a poco ristrutturare i muri se non si rinnova anche la vita di fede. A quale scopo sono nate e come sono suddivise è spiegato nella sezione di questo bollettino che tratta l’argomento. Ad essa rimando. LA MISSIONE Ci siamo! Dal 9 al 23 ottobre la nostra Comunità riceverà il dono della Missione. Fervono i preparativi, le famiglie già sono state contattate per fissare la visita del Missionario o della Missionaria, tutti i Centri d'Ascolto hanno da tempo trovato la loro sede e una o più persone che ne sono responsabili. L’agile fascicoletto illustrativo che, come questo numero del nostro periodico parrocchiale - mi auguro - è giunto in ogni famiglia, dovrebbe aver chiarito qualche idea in più e, magari, prodotto anche qualche ripensamento nei molti che, pur non impediti da validi motivi, hanno rifiutato la visita del Misisonario o della Missionaria. Ripropongo ora qualche spiegazione, anche se potremo farci un’idea precisa di cosa sia la Missione solo dopo che essa sarà stata concretamente sperimentata. Perché la Missione? - per imettere nuovo slancio nella nostra vita di fede - per imparare a sentirci e ad essere un po’ di più comunità, maggiormente partecipi della vita parrocchiale, più capaci di dialogo, di attenzione e solidarietà. Un po' di storia La proposta nasce nell'ottobre 2002 durante una riunione del clero (sacerdoti e diacono) della Parrocchia. Se ne ravvisò l’opportunità, visto che si tratta di esperienza che la Parrocchia visse per l’ultima volta molto tempo fa: quasi cinquant’anni. Sempre nell’ottobre 2002 la proposta venne presentata al Consiglio Pastorale Parrocchiale, che la approvò. Il mese successivo, per ulteriori chiarimenti, il CPP ebbe il suo primo incontro con p. Palmiro, superiore della comunità degli Oblati di Maria Immacolata di Passirano, che sarà il direttore della Missione. La proposta della Missione è quindi maturata nel dialogo con coloro che, in quanto membri del CPP, rappresentano la Comunità, la quale, a sua volta, ricevette subito un cenno informativo: già sul bollettino parrocchiale del 3 Editoriale offrono le loro sofferenze per essa, le persone che hanno provveduto ad imbusare e/o recapitare l’avviso giunto in ogni famiglia.. Lo Spirito santo non potrà non far nascere tanti buoni frutti, viste le tante persone che, nei modi appena ricordati, si sono date e si stanno dando da fare. Per chi? - Per tutti i battezzati: di ogni età, sesso, razza, condizione. - anche per quei fratelli e sorelle che hanno dimenticato l’indirizzo della nostra bellissima chiesa, vorrei dire: soprattutto per loro, perché si possano accorgere che il Padre non li ha dimenticati e, anche se non perfetta, c’è una Comunità di cui fanno parte. Chi sono questi Missionari? La prima settimana ne avremo qui una trentina e più. Ci saranno i sacerdoti della Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata (OMI -vedi pag. 35); alcune suore, e anche laici di ambo i sessi. La seconda settimana rimarranno in una decina circa, per lo più sacerdoti e suore. Come? - ogni giorno ci sarà un appuntamento al mattino per ciascuna “categoria” di persone o fascia di età (fanciulli, ragazzi, adolescenti e giovani, adulti); saranno gli appuntamenti fissi per ambedue le settimane: vedere il programma nell’inserto dedicato alla Missione. - Per il resto, la Missione sarà nettamente distinta tra la prima settimana e la seconda; per vedere in che cosa esse si differenziano, rimando alla pagina introduttiva del suddetto inserto. Era proprio necessario? Proviamo a vedere quanti sono i ragazzi delle medie che vengono a Messa e, a parte 3a per via della Cresima, a catechismo; vediamo quante coppie decidono che Dio con la scelta di vivere insieme non c’entra; pensiamo a quante persone nuove sono arrivate qui negli ultimi decenni, non ancora pienamente inserite nel tessuto comunitario o ad esso rimaste estranee del tutto….La “lista” potrebbe continuare. Chi fa la Missione? È la cosa più importante da capire: - il protagonista principale è lo Spirito santo: per questo motivo, da quando la Missione fu ufficialmente annunciata alla Comunità parrocchiale da parte degli stessi Missionari, nell’ottobre 2003, siamo stati invitati costantemente alla preghiera - ogni Messa, ciascuna domenicaperché quest’iniziativa dia buon frutto; - poi, oltre ai Missionari, ci siamo noi di Coccaglio: in primo luogo per essere disponibili ad accogliere le varie proposte, soprattutto la visita alla nostra famiglia e la partecipazione al Centro d’Ascolto della nostra zona; poi, in particolare, coloro che ospitano i Centri di Ascolto e le persone che si sono rese disponibili ad incontrare le famiglie allo scopo di fissare l’appuntamento per la visita del Missionario; poi, ancora, coloro che forniscono ai Missionari l’ospitalità dell’alloggio per la notte e le persone che si prenderanno cura della loro mensa. - Non possiamo dimenticare coloro hanno dato offerte per la Missione, coloro che stanno pregando, i malati che Carissimi, la Missione ci è donata, a tutti, proprio tutti: lo Spirito santo faccia che non capiti a nessun Coccagliese di sprecare quest’occasione di grazia. La nostra preghiera sarà più forte se chiederemo alla B. V. Maria e ai nostri ss. Patroni di accompagnare con la loro intercessione questa esperienza forte di grazia e il cammino che, lo spero, ne scaturirà. Lo Spirito sia sui Missionari e su noi, chiamati ad accogliere la loro presenza, la Parola di cui essi si faranno portavoce, gli stimoli da parte del Signore del quale si faranno strumento. Ci renda capaci di accogliere, attraverso loro, il Signore Gesù che bussa alla nostra porta e, come a Zaccheo dice: “Oggi voglio fermarmi a casa tua”. Il Signore vi dia pace. 4 don Giovanni Editoriale LETTERA APERTA DEI MISSIONARI C arissimi, dal 9 al 23 ottobre prossimo vivremo insieme l'esperienza della Missione. Il lavoro di preparazione è stato lungo e a volte anche faticoso, ma per la buona volontà di tutti, sacerdoti e laici ormai tutto è pronto per poter vivere questo Evento che per Coccaglio può essere un ideale recupero della grazia del grande Giubileo del Duemila. La Missione! Un grande dono: la visita del Signore a tutta la parrocchia. Eccoci, allora, con questa nostra lettera. Non è facile scrivere a chi non si conosce ancora, e non è semplice leggere la posta che ci arriva da sconosciuti. È vero! Ma noi ci proviamo lo stesso. Che cosa è la Missione? Non si tratta di Africa o di Asia; si tratta, questa volta, del tuo arriva il missionario... paese, di Coccaglio: anche a qui c'è bisogno di risvegliare la fede. arriva Gesù: accogliamolo! Ci siamo un po' addormentati, talvolta abbiamo perduto il gusto di incontrarci, la gioia di pregare, la semplicità di cantare nelle nostre chiese, di festeggiare insieme un matrimonio, il battesimo di una famiglia della Parrocchia. Perché? Perché ci conosciamo di meno! Corriamo, presi dai nostri impegni di lavoro, di studio, di famiglia. Non ci sentiamo più responsabili dei nostri fratelli che soffrono per un dubbio, un dolore che non possono condividere con nessuno. ECCO LA MISSIONE! Vogliamo fermarci un po', riflettere un po' sulla nostra vita, su dove stiamo andando, sul perché andare. La Missione giungerà fino a casa tua, con la visita di un missionario o di una missionaria che busserà alla tua porta: è l'amore di Dio, un Padre che ti si fa vicino, che ti ricorda. Sai di avere limiti, difetti, peccati? Dio non ti ama perché tu sei perfetto, ma perché tu sei figlio suo. La Missione ti vorrà ricordare questo. La Missione ti inviterà, nei Centri di Ascolto e nelle Assemblee Parrocchiali, ad ascoltare Gesù che ha qualcosa da dirti. Sarai libero di dire di sì o di no, se vorrai potrai spostare un po' i tuoi programmi e i tuoi orari in modo da trovare il tempo da dedicare a ciò che Gesù vuole dirti. Quando Gesù parla, si rivolge sempre ai suoi discepoli riuniti. Per questo la missione ci radunerà, perché Gesù possa parlare come vuole Lui, non a te solo ma alla sua Chiesa riunita. La Missione ti offrirà l'occasione di riconciliarti con Dio, se ti sei reso conto di averlo dimenticato, se ti sei accorto che non è più al primo posto della tua vita e non sei più così come Egli ti ha pensato. Se farai il cammino della Missione vedrai che lo Spirito santo demolirà alcune tue certezze e ti donerà nuove prospettive di vita. Soltanto lo Spirito santo può demolire e riedificare, ma bisogna lasciarlo lavorare. 5 Editoriale È una lettera aperta, la nostra! Vuol dirti soltanto che, se nella vita non ti sei arreso, se non ti senti già arrivato, se pensi di aver qualcosa da donare e da ricevere, allora la Missione è per te. Quando ci incontreremo di persona ti riconosceremo dal tuo desiderio di vita, dalla tua voglia di dire al mondo che è possibile che Dio torni nelle nostre case e nelle nostre famiglie. La Missione nella sua prima parte privilegerà la famiglia, ma anche i giovani, i ragazzi, i bambini. Ognuno a suo livello sarà chiamato ad incontrarsi con Gesù e ad incontrare i fratelli. Poi ci saranno i momenti assembleari dove tutta la famiglia di Dio sarà chiamata ad incontrarsi per celebrare la fede ritrovata. La comunità dei Missionari che verranno tra voi sarà composta di sacerdoti, suore e laici: è una comunità-Chiesa che vuole incontrare un'altra Comunità per condividere la gioia di essere cristiani, discepoli di Cristo, figli di Dio. La Missione è una grande occasione: fatti trovare, il Signore passa e potrebbe non passare più. Fin da ora tutti vi salutiamo, e vogliamo porgere un saluto particolare sia alle persone ammalate che ai giovani. con affetto, i Missionari Beati quelli che ascoltano don Battista " In principio era la parola, in principio il silenzio, in principio era l'ascolto" Card. Ballestrero Saper ascoltare, che virtù , che necessità! Oggi, noi del 2004 siamo più capaci e disponibili a parlare che ad ascoltare gli altri, compreso Dio. Non certo per maggior cultura rispetto ai nostri padri ma per una " scarica bombardante e continuata di parole più parole" cui spesso ci sottopone una TV vana, una stampa variegata e molto effimera. Forse anche per una aumentata e multipla relazione con il nostro prossimo piuttosto eterogeneo. spiagge di mare o di lago. Il silenzio, l'ascolto ci disturba o ci rende più maturi? Spesso non solo voi laici, ma anche noi consacrati siamo ben lontani da quella forma di silenzio costruttivo che per secoli il monaco Thomas Kempis ha consigliato a tutte le persone alla ricerca di valori veri. Scriveva nell'aureo libro “L’Imitazione di Cristo": silentium ac…et dimitte vana vanis = “fa silenzio e lascia le cose vane ai vanitosi”, poiché il tempo che perdi non torna più! Amici siamo sinceri spesso più che dialogare con quelli di casa nostra siamo più parlanti in fabbrica, nella scuola, al bar come su varie piazze; allo stadio come in camping nelle ferie fatte in montagna o su Com'è necessario oggi creare zone di silenzio e di riflessione nella nostra vita. Non potremo tutti ritirarci a Camaldoli o alla Verna o a Montecastello…ma è lo stesso Gesù maestro a suggerirci nel suo 6 Editoriale Vangelo di ritirarci qualche giorno, come faceva lui con i discepoli sul Monte o salire in luogo solitario. Anche la nostra stanza, sottolinea Gesù, può diventare un monastero invisibile ove ci è più facile parlare a Dio e soprattutto ascoltare lui. ha definito il Concilio Vaticano II. Certamente uno degli aspetti più positivi della missione(…) sarà quello di vivere la realtà della nostra famiglia nella fede, nel sacrificio alla luce ed al calore dello Spirito santo che ci illumina, ci vivifica e ci rende sempre giovani. È chiaro, Dio non lo trovi nel fracasso. Inoltre, il dialogo con molti, il confrontarci con idee ed esperienze altrui, lo sfogo d'anima con persone avvedute e comprensive è una realtà bella e benefica. Dice un proverbio : “Chi trova un amico trova un tesoro". Ma i tesori non li trovi facilmente come le patate o le carote…nel tuo orto. Ci assista Maria, Madre di Cristo e della Chiesa, Celeste patrona della nostra comunità coccagliese insieme ai santi martiri Giacinto e Maurizio. Maria, da brava fanciulla libera e poi da sposa di Giuseppe, soprattutto come Madre di Gesù, sapeva ascoltare e poi meditava nel suo cuore la parola di Dio, la parola di vita del suo Gesù, Figlio, Maestro e Signore. Pertanto è da saggi e da uomini e donne di buon senso non perdere tempo in chiacchiere che spesso finiscono in critiche a volte arseniche. San Bernardino da Siena nelle sue conferenze mattutine in piazza, diceva alle donne del suo tempo: " Monna saràgia ( donna non temere) - l'occhio badalo sempre a curiosare un fitto atigare ed il cuore a pregare". Cari amici giovani, adulti ed anziani: apriamo il cuore e le case a Cristo che bussa alla nostra porta con la mano e la voce dei missionari e la nostra Coccaglio ringiovanirà riscoprendo e vivendo in testimonianza la sua vocazione di città cristiana. Il prossimo mese di ottobre nella nostra comunità parrocchiale, arriveranno i padri Oblati di Maria Immacolata, guidati da padre Palmiro, a tenere la Missione Parrocchiale. Ci parleranno del Signore, scuotendo la nostra coscienza. È Gesù maestro che li manda fino a noi e noi ascoltando loro siamo convocati ad ascoltare Gesù stesso il Verbo vivente di Dio Padre. Mi sovviene un'espressione del salmo 94 : “Venite, ascoltate oggi la sua voce, egli è il nostro Dio e noi siamo il suo popolo". È lo Shemà caro alla preghiera dei fratelli Ebrei che si esprime così : “Ascolta Israele il Signore è nostro Dio il Signore è uno. Tu amerai il Signore con tutto il tuo cuore…i precetti che oggi ti do fissali nel tuo cuore e falli conoscere ai tuoi figli”. Com'è provvidenziale la Missione per la quale abbiamo pregato tanto! Certamente i Missionari affronteranno varie tematiche relative alla fede ed alla morale cristiana per aiutarci a rivivere un cristianesimo autentico. Passeranno dalla chiesa ( casa di Dio ), alle nostra case ( chiesa domestica) come bene Maria ascoltava e meditava .... 7 Comunità in ascolto PER LA MISSIONE PARROCCHIALE Padre, nella tua grande bontà hai voluto far dono alla nostra comunità del seme della tua Parola. Come Zaccheo, anche noi vorremmo salire le alture della vita per poterti conoscere nel Figlio tuo Gesù, come a Zaccheo anche a noi ti rivolgi nella parola del Figlio dicendo: "Oggi devo fermarmi a casa tua." Donaci il tuo Spirito perché ti sappiamo accogliere: - nei giovani, alla ricerca di ciò che dà senso alla vita, - nei genitori, impegnati nell'educazione cristiana dei figli, - negli ammalati, quando il dolore può far dubitare della tua presenza, - nei fratelli che, disorientati dalla crisi di valori della nostra società, cercano una luce sulla via. Signore fa che il seme della tua Parola porti molto frutto. Amen. per i Defunti TU CHIAMI TUTTI ALLA SALVEZZA COMPLETA LA TUA OPERA O Cristo Dio, tu che in ogni tempo e in ogni ora, in cielo e in terra sei adorato e glorificato, tu che sei pieno di misericordia e di condiscendenza, che ami i giusti e hai pietà dei peccatori, che chiami tutti alla salvezza mediante la promessa dei beni futuri, tu, Signore, accogli in questa ora anche le nostre suppliche e orienta la nostra vita verso i tuoi comandamenti. Quando quelli che piangiamo erano ancora sulla terra tu, o Santo Spirito, avevi trasformato la loro persona in santuario vivente, in dimora di Dio. Santifica le nostre anime, purifica i nostri corpi, correggi i nostri pensieri, rettifica le nostre intenzioni, liberaci da ogni afflizione, da ogni male e dolore. Tu avevi ispirato così spesso i loro pensieri, dirigendoli verso Dio; li avevi guidati nei loro buoni sentimenti, nelle loro buone azioni. Difendici con i tuoi santi angeli affinché, custoditi e guidati dalla loro schiera, perveniamo all'unità della fede e alla conoscenza della tua gloria inaccessibile, perché tu sei benedetto per i secoli dei secoli. Amen. (S. Basilio) Tu avevi abitato in essi, Ospite segreto, Amico sempre presente, e avevi reso sacri il loro corpo e la loro anima, tutta la loro esistenza. Tu avevi posto in essi delle nobili disposizioni, ardenti generose; avevi suscitato tutti i loro gesti d’amore, di dono, di dedizione. Completa la tua opera facendo del loro essere il possesso di Dio nella felicità perfetta dell’amore giunto alla sua maturità. 11 (p. Jean Galot S.J.) Comunità in ascolto O TTOBRE , MESE MISSIONARIO MESSAGGIO PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2004 "Eucarestia e Missione" di GIOVANNI PAOLO II Carissimi Fratelli e Sorelle! 2. Ritornando idealmente al Cenacolo, lo scorso anno, proprio il Giovedì Santo, ho firmato l'Enciclica Ecclesia de Eucharistia, della quale vorrei ora riprendere alcuni passaggi che possono aiutarci, carissimi Fratelli e Sorelle, a vivere con spirito eucaristico la prossima Giornata Missionaria Mondiale. 1. L'impegno missionario della Chiesa costituisce, anche in questo inizio del terzo millennio, un'urgenza che a più riprese ho voluto ricordare. La missione [...] è ancora ben lontana dal suo compimento e dobbiamo perciò impegnarci con tutte le forze al suo servizio (cfr n. 1). L'intero Popolo di Dio, in ogni momento del suo pellegrinaggio nella storia, è chiamato a condividere la "sete" del Redentore (cfr Gv 19,28). Questa sete di anime da salvare fu sempre fortemente avvertita dai Santi: basti pensare, ad esempio, a santa Teresa di Lisieux, patrona delle missioni, e a Mons. Comboni, grande apostolo dell'Africa [...]. "L'Eucaristia edifica la Chiesa e la Chiesa fa l'Eucaristia" (n. 26): così scrivevo, osservando come la missione della Chiesa si collochi in continuità con quella di Cristo (cfr Gv 20,21), e tragga forza spirituale dalla comunione con il suo Corpo e con il suo Sangue. Fine dell'Eucaristia è proprio "la comunione degli uomini con Cristo e in Lui col Padre e con lo Spirito Santo" (Ecclesia de Eucharistia, 22). Quando si partecipa al Sacrificio eucaristico si percepisce più a fondo l'universalità della redenzione e, di conseguenza, l'urgenza della missione della Chiesa, il cui programma "si incentra, in ultima analisi, in Cristo stesso, da conoscere, amare, imitare, per vivere in Lui la vita trinitaria, e trasformare con Lui la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme celeste" (ibid., 60). È necessario rilanciare con coraggio la missione "ad gentes", partendo dall'annuncio di Cristo, Redentore di ogni umana creatura. Il Congresso Eucaristico Internazionale, che sarà celebrato a Guadalajara in Messico nel prossimo mese di ottobre, mese missionario, sarà un'occasione straordinaria per questa corale presa di coscienza missionaria intorno alla Mensa del Corpo e del Sangue di Cristo. Raccolta intorno all'altare, la Chiesa comprende meglio la sua origine e il suo mandato missionario. "Eucaristia e Missione" [...] formano un binomio inscindibile. Alla riflessione sul legame esistente tra il mistero eucaristico e il mistero della Chiesa si unisce [...] la celebrazione del 150º anniversario della definizione dell'Immacolata Concezione (18542004). Contempliamo l'Eucaristia con gli occhi di Maria. Contando sull'intercessione della Vergine, la Chiesa offre Cristo, pane della salvezza, a tutte le genti, perché lo riconoscano e lo accolgano quale unico Salvatore. Attorno a Cristo eucaristico la Chiesa cresce come popolo, tempio e famiglia di Dio: una, santa, cattolica e apostolica. Al tempo stesso, essa comprende meglio il suo carattere di sacramento universale di salvezza e di realtà visibile gerarchicamente strutturata. [...] Al termine di ogni santa Messa, quando il celebrante congeda l'assemblea con le parole "Ite, Missa est", tutti debbono sentirsi inviati come "missionari dell'Eucaristia" a diffondere in ogni ambiente il grande dono ricevuto. Chi, infatti, incontra Cristo nell'Eucaristia non può non proclamare con la vita l'amore misericordioso del Redentore. 8 Comunità in ascolto "un cuor solo e un'anima sola" (At 4,32) e diventare testimoni del suo amore sino agli estremi confini della terra. La Chiesa, Popolo di Dio in cammino lungo i secoli, rinnovando ogni giorno il Sacrificio dell'altare, attende il ritorno glorioso di Cristo. E' quanto proclama, dopo la consacrazione, l'assemblea eucaristica raccolta intorno all'altare. Con fede ogni volta rinnovata, essa ribadisce il desiderio dell'incontro finale con Colui che verrà a portare a compimento il suo piano di salvezza universale. 3. Per vivere dell'Eucaristia occorre, inoltre, intrattenersi a lungo in adorazione davanti al Santissimo Sacramento, esperienza che io stesso faccio ogni giorno traendone forza, consolazione e sostegno (cfr Ecclesia de Eucharistia, 25). L'Eucaristia "è fonte e apice di tutta la vita cristiana", "fonte e culmine di tutta l'evangelizzazione". Il pane e il vino, frutto del lavoro dell'uomo, trasformati per la potenza dello Spirito Santo nel corpo e nel sangue di Cristo, diventano il pegno di "un nuovo cielo e una nuova terra" (Ap 21,1), che la Chiesa annuncia nella sua quotidiana missione. [...] Per evangelizzare il mondo c'è bisogno di apostoli "esperti" nella celebrazione, adorazione e contemplazione dell'Eucaristia. Lo Spirito Santo, con la sua azione invisibile ma efficace, guida il popolo cristiano in questo suo quotidiano itinerario spirituale, che conosce inevitabili momenti di difficoltà e sperimenta il mistero della Croce. L'Eucaristia è il conforto e il pegno della definitiva vittoria per chi lotta contro il male e il peccato; è il "pane di vita" che sostiene quanti, a loro volta, si fanno "pane spezzato" per i fratelli, pagando talora persino con il martirio la loro fedeltà al Vangelo. 4. Nell'Eucaristia riviviamo il mistero della Redenzione culminante nel sacrificio del Signore, come viene rimarcato dalle parole della consacrazione: "il mio corpo che è dato per voi...[il] mio sangue, che viene versato per voi" (Lc 22,19-20). Cristo è morto per tutti; è per tutti il dono della salvezza, che l'Eucaristia rende presente [...]. A questo banchetto e sacrificio sono invitati tutti gli uomini, per poter così partecipare alla stessa vita di Cristo: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me" (Gv 6,5657). Nutriti di Lui, i credenti c o mp r e n d o n o che il compito missionario consiste nell'essere "un'oblazione gradita, santificata dallo Spirito Santo" (Rm 15,16), per formare sempre più 5. [...] Maria, "il primo tabernacolo della storia" (ibid., n. 55), ci addita e ci offre Cristo, nostra Via Verità e Vita (cfr Gv 14,6). Se "Chiesa ed Eucaristia sono un binomio inscindibile, altrettanto occorre dire del binomio Maria ed Eucaristia" (Ecclesia de Eucharistia, 57). Il mio auspicio è che la felice coincidenza del Congresso Internazionale Eucaristico con il 150º anniversario della definizione dell'Immacolata offra ai fedeli, alle parrocchie e agli Istituti missionari l'opportunità di rinsaldarsi nell'ardore missionario, perché si mantenga viva in ogni comunità "una vera fame dell'Eucaristia" (ibid., n. 33). L'occasione è altresì propizia per ricordare il contributo che le benemerite Pontificie Opere Missionarie offrono all'azione apostolica della Chiesa. Esse sono a me molto care e le ringrazio, a nome di tutti, per il prezioso servizio che rendono alla nuova evangelizzazione. Invito a sostenerle spiritualmente e materialmente, perché anche grazie al loro apporto l'annuncio evangelico possa giungere ad ogni popolo della terra. Con tali sentimenti, invocando la materna intercessione di Maria, "Donna eucaristica", di cuore tutti vi benedico. Dal Vaticano, 19 Aprile 2004 9 Comunità in ascolto (12) a cura di don Giovanni Ottobre: mese missionario e mese in cui avrà luogo la Missione Parrochiale è, al tempo stesso, mariano. Guardiamo perciò a Maria, Vergine della Visitazione, la prima a portare Gesù, vivente nel suo grembo, lungo le strade del mondo. Chiediamo la sua intercessione per i i Territori di Missione e i Missionari che annunciano Cristo “in prima linea”; perla nostra Missione Parrocchiale e per tutti noi credenti, perché prendiamo coscienza della nostra chiamata ad essere, in quanto battezzati, missionari nei nostri ambienti di vita. Di intonazione missionaria, almeno nel titolo, è anche la preghiera di s. Basilio, come anche la successiva, specificamente orientata alla Missione Parrocchiale. Poiché questo numero del bollettino “copre” anche novembre, mese dei Santi e dei Morti, concludiamo riportando una preghiera per i Defunti VERGINE IRRADIANTE, Dal momento che il Signore è disceso in te, egli ti ha spinta a portarlo agli altri; da poco eri la sua Madre e già diventavi la sua apostola, la sua inviata: la sua missionaria. Tu hai intrapreso con lui, la sua prima corsa apostolica; sei andata con sollecitudine da s. Elisabetta per farle condividere la presenza divina che riempiva tutto il tuo essere. Non stupirti dunque, se ti domandiamo di pregare per noi lo Spirito santo, affinché riempia la nostra anima della presenza di Gesù, e poi ti supplichiamo di aiutarci a comunicarlo agli altri. Guidaci, con il fervore dello Spirito Santo che ti animava, incontro agli uomini, e fa' che in queste occasioni la nostra anima di peccatori scompaia davanti al Signore che noi possediamo; così potrà stabilirsi il contatto con il Cristo che vive in noi, producendo un meraviglioso effetto di luce e di santità. Ispirandoci, o Vergine ardente, l'entusiasmo del tuo zelo, degnati di assicurare alle nostre fatiche apostoliche un'efficacia superiore per l'azione immediata di Gesù: rendici, come te, interamente malleabili a questa azione, con una totale appartenenza al Salvatore. Che attraverso a noi il Cristo possa raggiungere e trasformare altre anime! Vergine che porti in te l'irradiamento del tuo Figlio divino, rendici capaci di diffondere attorno a noi lo stesso irradiamento. (cfr. p. Jean Galot S.J.) 10 Comunità in ascolto Madre Teresa Tutti siamo chiamati ad essere missionari, sull’esempio di Maria * Vi è tanta sofferenza ovunque! Siate santi e fervorosi, poiché Dio vuol servirsi di voi per dar sollievo a questa sofferenza. Per dimostrare che il Cristo è di natura divina, che è il Messia promesso, il Vangelo veniva predicato ai poveri. La prova che quanto facciamo è opera di Dio è che il Vangelo viene predicato ai poveri. Pregate e ringraziate Iddio per avervi scelti a vivere questo tipo di vita e a compiere questo lavoro. Era sulla croce che gli era stata data da Pilato. I chiodi e la corona di spine glieli avevano dati i soldati. Quando mori era nudo; croce, chiodi e corona gli erano stati tolti ed Egli era avvolto in un sudano donatogli da un animo compassionevole e venne sepolto in una tomba che non gli apparteneva. Eppure Gesù non avrebbe avuto bisogno di comportarsi a quel modo. Avrebbe potuto morire come un re e poi semplicemente risorgere. Scelse la povertà perché nella sua infinita sapienza e saggezza sapeva che quello era il vero modo di possedere Dio, di conquistare il suo cuore, di portare giù, sulla terra, il suo amore. * Vocazione, oggi, significa anche comprendere la faticosa ma stupenda missione della Chiesa, ora più che mai impegnata ad insegnare all'uomo la sua vera natura, il suo fine ultimo, il suo destino e a rivelare al fedele le immense risorse della carità di Cristo. * Una volta che si prova il desiderio di avere del denaro, sopraggiunge il desiderio di possedere anche quello che ci si può procurare col denaro: il superfluo in genere, belle stanze, il lusso sulla tavola, più abiti e così via. Cresceranno anche i nostri bisogni, perché una cosa tira l'altra e il risultato sarà una infinita insoddisfazione. Questo è quanto accade. * Siamo state strumenti della predicazione della Parola di Dio ai poveri, ai negletti, alle vittime del dolore, alle persone sole di tutte le nazioni. Per quanto indegne, Dio si è servito di noi per farsi conoscere e amare da questo mondo, che ha dimenticato Dio. Abbiamo il privilegio di entrare proprio nelle case dei fedeli poveri e dimenticati, portandoli tutti assieme a lodare Dio in mezzo alla sua chiesa, facendoli partecipare al sacrificio della Messa e a sedersi alla mensa del Signore. * Nostro Signore lavorò per sua madre. Era un vero operaio. Era conosciuto come il figlio del falegname; visse una vita di duro lavoro per quasi vent'anni, senza mai esitare né dubitare della volontà del Padre, anche se era venuto per condurre le anime a Dio. Nel duro lavoro che svolgeva nella bottega del suo padre putativo, mostrò le più grandi doti che un essere umano può avere: l'umiltà, l'obbedienza, la povertà. Sempre si teneva al di sopra delle preoccupazioni materiali, Egli, il padrone di tutto, lavorò non per il lavoro in se stesso, ma per chi lo aveva mandato, per il suo Padre celeste. Le raffigurazioni di San Giuseppe sono tra le più belle che conosciamo. * Siccome l'indigenza dei poveri è dovuta al crescente rialzo del costo della vita, cerchiamo di essere più attenti nel rispettare un tenore povero di vita nelle nostre case. Abbiamo dei bisogni quotidiani che i nostri poveri non si possono permettere; rendiamocene conto in modo che anche noi sperimentiamo la privazione negli alimenti, nei vestiti, nell'uso dell'acqua, della luce elettrica e del sapone... tutte cose di cui sovente i nostri poveri mancano. * Nostro Signore, sulla croce, non possedeva nulla. 12 Comunità in ascolto * La gioia è una necessità e una forza per noi, anche fisicamente. Una Sorella che ha coltivato uno spirito di gioia si sente meno stanca ed è sempre pronta ad andare in giro a compiere il bene. Una Sorella ripiena di gioia predica anche senza predicare. Una Sorella gioiosa è come la luce solare dell'amore di Dio, la speranza di una felicità eterna, la fiamma di un amore ardente. * “Sia che mangiate o che dormiate fate tutto per la gloria di Dio". Il Cristo, certamente, non si concesse sontuosi banchetti durante la sua vita. I suoi genitori erano poveri e i poveri non hanno buone cose in tavola. In realtà si trovò sovente ad affrontare una vera mancanza di cibo, come ci insegnano la moltiplicazione dei pani e dei pesci e la spigolatura delle spighe di grano mentre camminava tra i campi. La riflessione su questi esempi dovrebbe essere un ricordo salutare quando in missione o a casa i nostri pasti sono frugali. Se le portate sono buone, ringraziate Dio; se non lo sono, ringraziatelo ancora di più perché vi ha dato l'occasione di imitare il nostro Salvatore nella sua povertà. Va considerato un difetto parlare del cibo o lamentarsi per ciò che ci è stato servito; l'essere occupati in tali pensieri ad ogni modo non è edificante. * La mia preghiera per tutte le famiglie è che cresciate in santità attraverso questo amore vicendevole. Portate Gesù ovunque andate. Che gli altri vedano in voi soltanto Gesù. Pregate per i vostri figli e pregate che figli e figlie abbiano il coraggio di dire sì a Dio e di consacrare le loro vite, totalmente, a Lui. Ci sono tante, tante famiglie che sarebbero così felici se i loro figli dessero le loro vite a Dio. Così, pregate per loro, perché siano capaci di soddisfare il desiderio del loro cuore. * Non andate alla ricerca di Dio in terre lontane... Egli non è là. È accanto a voi, è con voi. Tenete sempre la lampada accesa e lo vedrete di continuo. Riempite la lampada di tutte queste piccole stille d'amore e vedrete come è dolce il Signore che amate. * La letizia e la gioia erano la forza della Madonna. Questo la fece l'ancella volenterosa di Dio, suo Figlio, poiché non appena venne in lei, " si mise in fretta in viaggio ". Soltanto la gioia poteva averle dato la forza di mettersi in fretta in viaggio per le montagne della Giudea per servire la cugina. E così anche per noi: quotidianamente, dopo la Santa Comunione inerpicarci in fretta su per le montagne delle difficoltà che incontriamo per offrire, con tutto il cuore, il nostro servizio. Donare Gesù come l'ancella del Signore. * Se saprete intensificare il vostro amore personale per il Cristo, allora tutto andrà bene. La gente vi passerà accanto senza curarsi di voi, ma questo non vi addolorerà, non vi sentirete offesi. La prima volta che uscirete fuori può darsi che vi getteranno delle pietre; va benissimo. Portatevi sull'altro lato della strada e lasciate che ve le gettino anche da quella parte; quel che importa è che continuiate per la vostra strada, che abbiate afferrato per mano il Cristo e state certi che Lui non vi lascerà. * Gesù venne in questo mondo per uno scopo. Venne per darci la buona novella che Dio ci ama, che Dio è amore, che ama te e ama me. Egli vuole che ci amiamo vicendevolmente come Egli ama ciascuno di noi. Amiamolo! Come lo amò il Padre? Lo diede a noi. Gesù come amò me e te? Dando la propria vita. Diede tutto quello che aveva... la sua vita... per me e per te. Morì sulla croce perché ci amava e vuole che ci amiamo fra di noi come Lui ci ha amato. Quando contempliamo la croce, capiamo come ci ha amato. Quando guardiamo la mangiatoia, capiamo come ci ama ora di tenero amore, te e me, la tua famiglia e ogni famiglia. E Dio ci ama di un amore tenero. E’ tutto quanto Gesù è venuto a insegnarci: il tenero amore di Dio. "Vi ho chiamato per nome, perché siete miei." * Siate fedeli nel piccolo, perché in questo risiede la vostra forza. Per il buon Dio non vi è nulla di piccolo, perché Egli è tanto grande quanto noi siamo piccoli. Ecco perché Egli si curva su di noi e si preoccupa di fare quelle piccole cose per noi e ci offre l'occasione di provare il nostro amore per Lui. Poiché Egli fa tutto questo, anche ciò che è piccolo diventa grande. Dio non può far nulla di piccolo, Egli è l'infinito. Sì, miei cari figli, siate fedeli nelle piccole esperienze d'amore, nelle piccole fedeltà che costruiranno in voi una vita santa, facendovi simili a Cristo. 13 Comunità in ascolto Il “Credo” L'esposizione della seconda parte del terzo articolo del "Credo" apostolico capita decisamente a proposito: ci offre una catechesi intonata al mese di ottobre, uno tra quelli che la devozione popolare dedica in modo particolare a Maria. V- Il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine (2) A - FIGLIO DI DIO E FIGLIO DELL’UOMO di A. Corsini Negli scritti del nuovo Testamento si parla poco di Maria, del resto Gesù è venuto per farci conoscere il Padre, ma sicuramente anche la sua Madre terrena ha avuto un ruolo importante nella vita di Cristo. Vediamo insieme i brani in cui si parla di Maria. In Luca 1, 26-38 ci viene presentata una giovane, promessa sposa ad un falegname, alla quale appare un angelo che le annuncia come la scelta di Dio sia caduta su di lei ed ella pronuncia il suo sì. Dopo di che la vediamo incamminarsi per portare aiuto e sostegno alla cugina Elisabetta in attesa di Giovanni Battista ( Lc. 1, 39-56). Poi la troviamo ancora in cammino con Giuseppe verso Betlemme dove darà alla luce il Figlio di Dio in una semplice grotta ( Lc. 2, 1-7). Testimone silenziosa e discreta dell'adorazione dei pastori e dei magi, la ritroviamo in viaggio con Giuseppe e Gesù verso Gerusalemme per presentare il figlio al tempio e consacrarlo al Signore (Lc. 2, 27-39). Il pellegrinaggio sembra la situazione migliore nella quale incontrare Maria; la incontriamo, infatti, ancora in viaggio verso la Città Santa , con lo sposo Giuseppe per accompagnare Gesù dodicenne al tempio. Nulla si dice della vita da bambino, adolescente e giovane di Cristo ma sicuramente Maria ne è stata un punto di riferimento, fermo, discreto, amoroso. Quasi ad introdurlo, presentarlo, incoraggiarlo, alla vita pubblica, durante le nozze di Cana Maria quasi costringe Gesù a rendere il primo segno della presenza del regno di Dio (Gv.2, 1-11). Incontriamo la Madonna durante una tappa di Gesù mentre predica in una casa ( Mt. 12, 45), e non riesce difficile immaginarla al seguito del Figlio nel suo predicare per la Terra Santa, presenza discreta, e amorevole. Ma soprattutto la ritroviamo presente, dolorante ai piedi della Croce, partecipe della passione del Figlio (Gv. 19, 26-27). Infine si parla di Maria un'ultima volta, occasione della Pentecoste, riunita nel Cenacolo con gli Apostoli (Atti 1, 12). Maria si trova tra gli Apostoli quando nasce la Chiesa di suo Figlio. Maria è la Madre della Chiesa e come tale è venerata dai cristiani; Ella è interamente Colei “che coopera con amore di madre” all'azione dello Spirito Santo nel cuore degli uomini. La chiesa celebra in modo particolare la Madonna in occasione delle seguenti tre solennità: 1 Gennaio: Maria santissima Madre di Dio 15 Agosto: Assunzione al cielo 8 Dicembre: Immacolata Concezione. Il 25 Marzo, Annunciazione del Signore, lo dice il nome stesso, è festa del Signore, ma Maria vi è presente con un ruolo determinante, come nel Natale. Vi sono inoltre due feste: la Natività (8 settembre) e la Visitazione (31 maggio) e numerose memorie sparse lungo l'anno liturgico. I Vangeli non raccontano cosa sia avvenuto di Maria alla fine del suo cammino terreno; la Chiesa crede che ella “compiuto il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria Celeste in corpo ed anima…” (Con. Vat. II, Lumen Gentium, 59). Nella visione di Dio, Ella possiede già pienamente, in corpo e spirito, la vita che è destinata anche a noi e che ci sarà donata alla fine dei tempi, dopo la risurrezione e il giudizio (Cfr. C.C.C. 966) 14 Comunità in ascolto B- ASCOLTIAMO IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA pretese di storicità. Ma la fede nel concepimento verginale di Gesù incontrò vivace opposizione, sarcasmi o incomprensione da parte dei non-credenti, giudei e pagani: essa non trovava motivo nella mitologia pagana né in qualche adattamento alle idee del tempo [...]. L’ immacolata concezione di Maria 490 Per esser la Madre del Salvatore, Maria "da Dio è stata arricchita di doni degni di una così grande carica" [Lumen gentium, 55]. L'angelo Gabriele, al momento dell'Annunciazione, la saluta come "piena di grazia" (Lc 1,28). [...] 500 [...] La Scrittura parla di fratelli e di sorelle di Gesù. [...] Ma Giacomo e Giuseppe, che pure vengono denominati "fratelli di Gesù" (Mt 13,55 ) sono i figli di una Maria discepola di Cristo, la quale è designata in modo significativo come "l'altra Maria" ( Mt 28,1 ). Si tratta di parenti prossimi di Gesù, secondo un'espressione non inusitata nell'Antico Testamento (Cf Gen 13,8; Gen 14,16; Gen 29,15; ecc...). 491 Nel corso dei secoli la Chiesa ha preso coscienza che Maria, colmata di grazia da Dio (cf Lc 1,28), era stata redenta fin dal suo concepimento. È quanto afferma il dogma dell'Immacolata Concezione, proclamato da papa Pio IX nel 1854. La maternità divina di Maria e la sua verginità 495 [...] Colui che Maria ha concepito come uomo per opera dello Spirito Santo e che è diventato veramente suo Figlio secondo la carne, è il Figlio eterno del Padre, la seconda Persona della Santissima Trinità. La Chiesa confessa che Maria è veramente Madre di Dio. PER LA VITA 494 All'annunzio che avrebbe dato alla luce "il Figlio dell'Altissimo" senza conoscere uomo, per la potenza dello Spirito Santo, [Cf Lc 1,28-37 ] Maria ha risposto con "l'obbedienza della fede" ( Rm 1,5 ), certa che "nulla è impossibile a Dio": "Io sono la serva del Signore; avvenga di me quello che hai detto" ( Lc 1,37-38 ). 496 Fin dalle prime formulazioni della fede, la Chiesa ha confessato che Gesù è stato concepito nel seno della Vergine Maria per la sola potenza dello Spirito Santo [...]. Nel concepimento verginale i Padri ravvisano il segno che si tratta veramente del Figlio di Dio, il quale è venuto in una umanità come la nostra [...]. Così, già sant'Ignazio di Antiochia all'inizio del II secolo (Ai cristiani di Smirne 1-2). - La devozione a Maria è fondamentale: Ella ci è stata donata da Gesù come Madre (Gv. 19), dalla quale siamo amati e da amare. Si è devoti a Maria soprattutto quando si è, come Lei, docili alla volontà del Padre e all'azione dello Spirito santo, con fiducioso abbandono, anche quando essa ci pare incomprensibile: è l'obbedienza della fede, dovuta a Dio. 497 Per i racconti evangelici (Mt 1,18-25; Lc 1,26-38) la concezione verginale è un'opera divina che supera ogni comprensione e ogni possibilità umana [...]. La Chiesa vi vede il compimento della promessa divina fatta per bocca del profeta Isaia: "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio" (Is 7,14, secondo la traduzione greca di Mt 1,23). 498 A motivo del silenzio del Vangelo secondo san Marco e delle Lettere del Nuovo Testamento sul concepimento verginale di Maria ci si è potuto anche chiedere se non si trattasse di leggende o di elaborazioni teologiche senza 501 Gesù è l'unico Figlio di Maria. Ma la maternità spirituale di Maria si estende a tutti gli uomini che egli è venuto a salvare [...] - Gesù ci è donato attraverso Maria che ce lo ha generato: la preghiamo con fiducia per ottenere la sua intercessione presso lo Spirito del Signore, affinché ci doni di incontracontinua a pag. 17 15 Comunità in ascolto a cura di don Giovanni novato ascolto della parola di Dio. Da quando il Concilio Vaticano II ha sottolineato il ruolo preminente della parola di Dio nella vita della Chiesa [....] ad essa si è assicurato l'onore che merita nella preghiera pubblica della Chiesa. Ad essa i singoli e le comunità ricorrono ormai in larga misura, e tra gli stessi laici sono tanti che vi si dedicano anche con l'aiuto prezioso di studi teologici e biblici. Soprattutto poi è l'opera dell'evangelizzazione e della catechesi che si sta rivitalizzando proprio nell'attenzione alla parola di Dio. Occorre, carissimi Fratelli e Sorelle, consolidare e approfondire questa linea, anche mediante la diffusione nelle famiglie del libro della Bibbia. In particolare è necessario che l'ascolto della Parola diventi un incontro vitale, nell'antica e sempre valida tradizione della lectio divina, che fa cogliere nel testo biblico la parola viva che interpella, orienta, plasma l'esistenza. Riprendiamo il filo di queste ultime "puntate": perché pregare, perché essere fedeli all'Eucaristia domenicale, quali mezzi indispensabili per tendere alla santità (v. le "puntate" precedenti)? Perché non c'è crescita nella vita cristiana, nella santità quindi, se non si lascia spazio all'azione dello Spirito santo: se non si lascia il primato alla grazia. Certamente il nostro apporto è indispensabile: Lo Spirito non agisce al posto nostro, non fa anche la nostra parte. Ma se non c'è Lui, tutto i nostri sforzi, tutto l'impegno che possiamo metterci, approdano a nulla. Perché la vita cristiana è anzitutto dono. Il primato della grazia 38. [...] C'è una tentazione che da sempre insidia ogni cammino spirituale e la stessa azione pastorale: quella di pensare che i risultati dipendano dalla nostra capacità di fare e di programmare. [...] Guai a dimenticare che " senza Cristo non possiamo far nulla " (cfr. Gv. 15,5). La preghiera ci fa vivere appunto in questa verità. Essa ci ricorda costantemente il primato di Cristo e, in rapporto a lui, il primato della vita interiore e della santità. Quando questo principio non è rispettato, c'è da meravigliarsi se i progetti pastorali vanno incontro al fallimento e lasciano nell'animo un avvilente senso di frustrazione? I Centri di Ascolto la cui esperienza avvieremo durante la Missione, ma che vorremo poi mensilmente continuare, anche se in numero più limitato, ci offriranno l'occasione per accostarci alla Parola di Dio e confrontarci con essa, aiutati gli uni dagli altri. In questo numero del nostro periodico dedicato alla Missione, capita a proposito, quasi per "gioco" della Provvidenza, la parte della NMI che segue. La Missione sarà periodo straordinario di annuncio e ascolto della Parola; dovrà dare avvio a un più intenso e vivo contatto con essa, nell'ambito della vita comunitaria; come nelle comunità cristiane primitive ci si radunava nelle case per mettersi in ascolto dell'insegnamento degli Apostoli, così dovrà accadere anche da noi con quel loro insegnamento che è diventato documento scritto nelle quattro versioni del Vangelo e negli scritti del Nuovo Testamento, letto in continuità con l'Antico. Ascolto della Parola 39. Non c'è dubbio che questo primato della santità e della preghiera non è concepibile che a partire da un rin- Annuncio della Parola Se sapremo essere ascoltatori, potremo, a nostra volta, diventare annunciatori: potremo essere apostoli se avremo saputo e continueremo ad essere discepoli. Annunciare la Parola è sicuramente una delle principali priorità per la Chiesa all'inizio del nuovo millennio. Con molto realismo il Papa annota che 16 40. [...] è ormai tramontata, anche nei Paesi di antica evangelizzazione, la situazione di una " società cristiana ", che, pur tra le tante debolezze che sempre segnano l'umano, si rifaceva esplicitamente ai valori evangelici. Oggi si deve affrontare con coraggio una situazione che si fa Comunità in ascolto sempre più varia e impegnativa, nel contesto della globalizzazione e del nuovo e mutevole intreccio di popoli e culture che la caratterizza. Ho tante volte ripetuto in questi anni l'appello della nuova evangelizzazione [...] Occorre riaccendere in noi lo slancio delle origini, lasciandoci pervadere dall'ardore della predicazione apostolica seguita alla Pentecoste. Dobbiamo rivivere in noi il sentimento infuocato di Paolo, il quale esclamava: " Guai a me se non predicassi il Vangelo! " (1 Cor 9,16). Questa passione non mancherà di suscitare nella Chiesa una nuova missionarietà, che non potrà essere demandata ad una porzione di " specialisti ", ma dovrà coinvolgere la responsabilità di tutti i membri del Popolo di Dio. alla tradizione ecclesiale, esso porterà anche il volto delle tante culture e dei tanti popoli in cui è accolto e radicato. Della bellezza di questo volto pluriforme della Chiesa abbiamo particolarmente goduto nell'Anno giubilare. È forse solo un inizio, un'icona appena abbozzata del futuro che lo Spirito di Dio ci prepara. La proposta di Cristo va fatta a tutti con fiducia. [...] Penso in particolare alla pastorale giovanile [...]. L'attenzione verso i giovani e l'atteggiamento da assumere nei loro confronti sono già stati oggetto di riflessione nei primi numeri del nostro bollettino. Il santo Padre prosegue affermando che ci è di sostegno in questo cammino l'esempio dei martiri. In loro che, deboli e inermi, furono vincitori, risplende per davvero il primato della grazia che realizza cose grandi in chi si lascia animare dallo Spirito. È argomento molto importante che affronteremo, vorrei dire diffusamente, tra alcuni mesi. Il motivo di fondo di questo atteggiamento missionario è così indicato da Giovanni Paolo II: Chi ha incontrato veramente Cristo, non può tenerselo per sé, deve annunciarlo. Sono parole del Pietro di oggi che riecheggiano quelle del primo Pietro: "Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato" (At. 4, 20). La Chiesa è Cattolica, cioè universale: diffusa in tutto il mondo e aperta a tutte le culture. Perciò, Il cristianesimo del terzo millennio dovrà rispondere sempre meglio all'esigenza dell'inculturazione. Restando pienamente se stesso, nella totale fedeltà all'annuncio evangelico e continua da pag. 15 re il Signore Gesù. Uniti a Lui, possiamo, come Maria, riuscire a compiere la volontà del Padre: la devozione autentica a Maria non si ferma mai a Lei. Quando ciò accade, non si ha devozione genuina, ma si degenera in forme morbose di devozionismo che Maria non può gradire, in quanto distraggono dal primato che spetta a Dio solo, uno e trino. 503 La verginità di Maria manifesta l'iniziativa assoluta di Dio nell'Incarnazione. Gesù come Padre non ha che Dio. - La verginità di Maria ci ricorda dunque che Dio ha l'iniziativa assoluta e suprema nella storia e dentro la vita di ognuno; c'è qualcosa di grande che Dio ci prepara e che può avvenire non per intervento umano ma per sua sola grazia: non è per pera d'uomo che siamo nati quali figli di Dio nel Battesimo, ma per la potenza dello Spirito, dono del Risorto; è per la sua grazia che potremo, nella risurrezione, essere divinizzati e messi in grado di vedere Dio faccia a faccia. 17 Comunità in cammino Vita della Comunità 28 GIUGNO - 19 SETTEMBRE 2004 Sono figli di Dio, con il Battesimo: 30 Lo Bello Eleonora da Gerlando e Trainini Chiara 31 Cristini Sara da Giov.ni e Malagheta R. Susy 32 Rubagotti Victoria da Piergiorgio e Guarn.Miriam 33 Uberti Elisa da Alberto e Chiari Veronica 34 Uberti Alessandro da Alberto e Chiari Veronica 35 Grassi Davide da Damiano e Sabadini Cl.dia 36 Zanussi Emma da Mauro e Begni Mariella b. 4 luglio b. 4 luglio b. 4 luglio b. 4 luglio b. 4 luglio b. 4 luglio 37 Salvoni Anna da Giuseppe e Armanni Edda 38 Tortelli Giuseppe da Massimiliano e Navoni Lara 39 Archetti Fabrizio da Claudio e Betella Virna 40 Sievoli Michael da Francesco e Belometti Cristina 41 Ferrari Alessia Serena da Roberto e Uberti Laura 42 Vezzoli Giulio da Emiliano e Massetti Alessia b. 4 luglio b. 18 luglio b. 5 sett. b. 5 sett. b. 5 sett. b. 19 sett. b. 4 luglio Hanno consacrato il loro amore davanti all’altare del Signore: Attanasio Gennaro e Chianese Rosa il 9 luglio Vezzoli Riccardo e Capoferri Eleonora il 24 luglio Bonardi Mirko e Bonfiglio Roberta il 31 luglio Battaleni Giampietro e Mondini Isabella il 1 agosto Dotti Fabio e Ghidini Rossella (a Rovato) il 28 agosto Guerini Alessandro e Naccari Sara il 28 agosto Stornati Sergio e Suardi Raffaella il 29 agosto Goffi Umberto e Rondoni Marina l' 11 settembre Ci hanno preceduto nell’eternità: 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 Curti Emilio, di anni Alghisi Laura, di anni 80 Maranesi Giuseppina, di anni 89 Zambelli Luigia, di anni 66 Mora Rosina, di anni 72 Guerini Severina, di anni 90 Bertossi Giacomo, di anni 81 Bernardi Silvio, di anni 37 Tolotti Maria Marta, di anni 87 Orizio Angelo, di ani 59 Sartori Pietro, di anni 43 18 4 luglio 5 luglio 5 luglio 11 luglio 12 luglio funerata a Pedrocca 18 luglio 20 luglio, funerato a Bergamo, sepolto qui 21 luglio, funerato a Berzo Demo 6 agosto 31 agosto, da Cologno M.se 4 settembre, funerato a Rovato Comunità in cammino Calendario liturgico - pastorale SETTEMBRE 26 - Domenica XXVI del tempo ordinario (Sett. III) Gesù disse ai farisei: "C'era un uomo ricco che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco". (Lc. 16, 19-21) 28 - martedì 29 - mercoledì 30 - giovedì Si apre la SETTIMANA MARIANA, in preparazione alla celebrazione della Madonna del Rosario, la prima Domenica di Ottobre - ogni s. Messa è preceduta dalla celebrazione del s. Rosario, della Liturgia delle ore e caratterizzata da una breve riflessione - da lunedì a venerdì, viene celebrata la s. Messa con riflessione nella chiesa di s. Pietro, alle ore 20,0, oltre alle consuete ss. Messe feriali. - da lunedì a venerdì, alle ore 17,00, nella chiesetta dell'Oratorio femminile, s. Rosario per fanciulli e ragazzi. Beato Innocenzo da Berzo, Sacerdote Cappuccino bresciano, memoria SS. ARCANGELI MICHELE, GABRIELE, RAFFAELE - festa s. Girolamo, uno dei 4 grandi Padri della Chiesa d'Occidente - memoria OTTOBRE mese missionario, mese della devozione alla B.V. del s. Rosario 1 - venerdì 2 - sabato santa Teresa di Gesù Bambino, Patrona delle Missioni - memoria santi Angeli Custodi - memoria 3 - Domenica XXVII del tempo ordinario (Sett. I) CELEBRAZIONE DELLA B.V. MARIA DEL SANTO ROSARIO In quel tempo gli apostoli dissero al Signore: "Aumenta la nostra fede!" Il Signore rispose: "Se avreste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe". (Lc. 17, 6) ore 9.00 ore 11.45 ore 17,00 ore 17,30 4 - lunedì 6 - mercoledì 7 - giovedì 8 - venerdì santa Messa solenne. Segue la processione in onore della B.Vergine del s. Rosario: p.za Marenzio, largo Garibaldi, via Cavour, via Tonelli, via Benefattori, p.za Marenzio Celebrazione comunitaria del Battesimo s. Rosario celebrazione del Vespro e benedizione Eucaristica. Segue la Messa vespertina. S. FRANCESCO D'ASSISI, Patrono d'Italia - FESTA s. Bruno, monaco - memoria fac. Onomastico del Vescovo emerito di Brescia, mons. Bruno Foresti: lo ricordiamo nella preghiera. B.V. Maria del santo Rosario - memoria Primo giovedì del mese: giornata mensile parrocchiale di preghiera per le vocazioni. Dopo la Messa delle 8,30, esposizione del Ss. Sacramento e adorazione fino alle ore 12,00. primo del mese, dedicato alla devozione al S. Cuore di Gesù 19 Comunità in cammino 9 - sabato ore 18,00 10 - Domenica solenne concelebrazione di apertura della Missione Popolare Parrocchiale. Vedere il programma delle iniziative e delle celebrazioni nell’inserto. XXVIII del tempo ordinario (Sett. II) (s. Daniele Comboni, evangelizzatore dell'Africa, sacerdote bresciano) Gesù disse al lebbroso guarito: "Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?" E gli disse: "Alzati e va; la tua fede ti ha salvato!" (Lc, 17, 17-18) NB: Come da programma della Missione, nei giorni feriali dall'11 al 16 e dal 18 al 23 ottobre, viene celebrata l'unica s. Messa, con la predicazione da parte dei Missionari alle ore 8,30. La Messa è preceduta dal canto solenne delle Lodi alle ore 8,10. L'orario delle ss. Messe festive, compresa quella vespertina del sabato, rimane immutato. 16 - sabato Oggi ricorre il ventiseiesimo anniversario dell'elezione di Papa Giovanni Paolo II. Lo ricordiamo nella preghiera. 17 - Domenica XXIX del tempo ordinario (Sett. III) Domenica centrale della Missione Parrocchiale - Festa della Famiglia ore 15.45 18 - lunedì 23 - sabato ore 20,30 Il Signore disse: "Dio non farà giustizia ai suoi eletti se gridano a lui? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?" (Lc. 11, 7-8 ) Celebrazione comunitaria del Battesimo S. LUCA, evangelista - festa con la venerazione alla B. V. Maria e la "consegna della Missione", si conclude la Missione Parrocchiale. 24 - Domenica XXX del tempo ordinario (Sett. I) Gesù disse questa parabola: "Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo, l’altro un pubblicano" (Lc. 18, 9.10) 78A GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 25 - lunedì 27 - mercoledì Ss. FILASTRIO E GAUDENZIO, vescovi, padri della Chiesa bresciana - festa s. Teresa Eustochio Verzeri, vergine bresciana - memoria ore 20,30 28 - giovedì nella chiesa di Rovato, incontro del Vescovo cin i genitori dei fanciulli che iniziano il nuovo cammino di iniziazione Cristiana. SS. SIMONE E GIUDA (TADDEO), apostoli - festa 31 - Domenica XXXI del tempo ordinario (Sett. II) Gesù disse: “Zaccheo, scendi subito, oggi devo fermarmi a casa tua”. Lo accolse pieno di gioia.:”Ecco, dò la metà dei miei beni ai poveri”. (Lc. 19, 5-6.8) NOVEMBRE mese dei Santi e dei Morti 1 - Lunedì TUTTI I S ANTI - solennità Orario festivo delle ss. messe Gesù disse: "Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia, beati i portatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt. 5, 7.9) ore 9,00 ore 15.00 ore 17.30 s. Messa solenne s. Messa (di Tutti i Santi) al cimitero celebrazione del Vespro e benedizione eucaristica. Segue la Messa vespertina. 20 Comunità in cammino 2 - martedì COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI ore 7.00 ore 8.30 ore 10,00 ore 15,00 ore 20,00 Ufficio per tutti i Defunti (Lodi e s. Messa) Ufficio per tutti i Defunti (Ora di Terza e s. Messa) s. Messa al cimitero s. Messa al cimitero Ufficio per tutti i Defunti (Vespro e s. Messa) L’indulgenza per i Defunti Nei giorni dal I all'8 Novembre, i fedeli che visitano il cimitero e pregano per i defunti alle solite condizioni (Confessione e Comunione, preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) possono ottenere l'indulgenza plenaria applicabile a un defunto. Dal mezzogiorno del I Novembre alla sera del 2 si può ottenere l'indulgenza plenaria applicabile ai defunti anche visitando devotamente una chiesa. Per qualche accenno alla dottrina dell'indulgenza, vedi il bollettino di Luglio, a pag. 19. NB: nei giorni feriali, durante l'Ottavario dei Defunti (2-8 novembre) - viene celebrata la messa al cimitero al cimitero alle ore 15,00 (che viene sospesa in caso di funerale pomeridiano), compreso il pomeriggio di sabato. - viene celebrato l'Ufficio funebre (Vespro e s. Messa) alle ore 20,00, secondo le intenzioni di volta in volta sotto indicate (eccetto sabato). - la Messa delle 16,30 è sospesa 3 - mercoledì ore 20,00 ufficio per i Sacerdoti e le persone consacrate che hanno servito la Parrocchia 4 - giovedì ore 20,00 S. CARLO BORROMEO, titolare della nostra Zona Pastorale - festa per la Zona ufficio per tutti i defunti della Parrocchia, in particolare per i Sacerdoti e le persone consacrate originarie della Parrocchia uff. per tutti i defunti della Parr., in particolare per quelli morti in giovane età ore 11,45 XXXII del tempo ordinario (Sett. III) Gesù disse ai Sadducei: "Che i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè, a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti ma dei vivi; perché tutti vivono per lui” (Lc. 20, 37-38) GIORNATA NAZIONALE DEL RINGRAZIAMENTO per i frutti della terra e del lavoro dell'uomo. celebrazione comunitaria del Battesimo ore 20,00 5 - venerdì 7 - Domenica 8- lunedì ore 20,00 ufficio per tutti i defunti della Parrocchia, in particolare per tutti i benefattori della comunità religiosa e civile e quelli di ciascuno. Si conclude l'Ottavario dei Defunti. 9 - martedì 11 - giovedì DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE - festa s. Martino di Tours, vescovo - memoria 14 - Domenica XXXIII del tempo ordinario (Sett. III) Gesù disse: "Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate (il tempio), non resterà pietra su pietra che non venga distrutta" (Lc. 21, 6) Novantesima GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE Il tema dei migranti è motivo di riflessione, stimolo alla preghiera e alla solidarietà, invito ad educarci all'accoglienza e al dialogo, a partire dalla convinzione circa la nostra identità culturale e dal rispetto per quella altrui. 21 Comunità in cammino ore 14,20 presso il Focolare, incontro per i Genitori dei ragazzi di 3a media ore 15,45 celebrazione comunitaria del Battesimo 25 - Domenica XXXIV ed ultima del tempo ordinario (Sett. I) NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO, RE DELL'UNIVERSO solennità In quel tempo, il popolo stava a vedere, i capi invece schernivano Gesù dicendo: "Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto"... C'era anche una scritta sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei". (Lc. 23, 35-38) ore 9,00 ore 14,30 ore 17,30 s. Messa solenne presso il Focolare, incontro per i Genitori dei fanciulli di 2a elementare Celebrazione del Vespro, atto di consacrazione a Cristo Re e Benedizione eucaristica. Segue la Messa vespertina SS. MAURIZIO E GIACINT O, patr oni di Coccaglio , solennità 22 - lunedì ore 9,00 ore 16,30 Orario semifestivo delle celebrazioni: ss. Messe alle 7,00 - 9,00 - 10,00 - 20,00 s. Messa solenne canto del Vespro e benedizione eucaristica 26 - venerdì s. Cecilia, vergine e martire - memoria, trasferita dal 22 novembre. È patrona dei cantori e dei musici. Auguri ai tre cori e alla banda del paese. 27- sabato Termina l'anno liturgico. all’attenzione dei genitori dei bambini nati nel 1998 IL NUOVO CAMMINO DI INIZIAZIONE CRISTIANA Con l’avvio dell’anno catechistico, parte il nuovo progetto di Iniziazione Cristiana, voluto dalla Diocesi, incoraggiato dal Vescovo, attuato nella nostra Zona Pastorale tra le prime in Diocesi. Se tutto il Cammino prevede la costante presenza dei genitori, essa è determinante nel primo anno, nel quale, più che i fanciulli, destinatari principali sono proprio i genitori. Essi hanno la possibilità di scegliere se avviarsi nel cammino, con il proprio figlio, fin da quest’anno o di attendere più avanti. Il passaggio da una tappa alla successiva procede in misura della effettiva partecipazione al cammino, che non è legato alla frequenza delle classi scolastiche. Sarà premura dei sacerdoti contattare personalmente le famiglie che potrebbero essere interessate per spiegare soprattutto la modalità del cammino nel primo anno e per invitarle all’incontro che il Vescovo desidera personalmente avere con loro, a livello di Zona Pastorale VI - Franciacorta. Il vescovo in persona si muove per parlare ai genitori, a sottolineare l’importanza di questa nuova impostazione. L’incontro avrà luogo nella chiesa di Rovato S. Maria Assunta, mercoledì 27 ottobre, alle 20,30. 22 Comunità in cammino - Vita parrocchiale LA “MESSA D’ORO” DI DON TITTA Cari amici, rinnovo con animo commosso anche mediante " La Vecchia Pieve", il mio sincero ringraziamento per la gioiosa giornata del mio 50° anniversario di Ordinazione sacerdotale celebrato lo scorso 27 giugno. Scontato quello interiore rivolto alla santissima Trinità, alla Vergine Santissima ed al caro san Giuseppe, è pur doveroso per me ringraziare il santo Padre per la Benedizione Apostolica che mi ha inviato ed il nostro vescovo mons. Giulio Sanguineti per la sua bella lettera indirizzatami per tale ricorrenza gioiosa. Ed ora, in concreto, desidero ringraziare pubblicamente il nostro rev.mo sig. Arciprete don Giovanni, vero organizzatore della festa della mia "Messa d'oro" che il sottoscritto, pòer pret, non meritava tanto. Comunque grazie, caro don Giovanni per tutto: per la bella concelebrazione Eucaristica con la partecipazione di vari confratelli guidati dal vicario di zona san Carlo, don Angelo Mantegari, parroco di Adro; per l'ottimo pranzo offerto in amicizia; per il riuscito inserto relativo al mio servizio pastorale; per l'ottimo ed artistico dono a ricordo dei confratelli che ritrae, su rustico legno, una stupenda Madonna con Bambino in espressiva tenerezza materna. Per tutto questo ed altro ti dirò, caro don Giovanni, " Dio te ne renda merito" ( A. Manzoni) Ma ora, doverosamente, il mio grazie si estende a tutti coloro che, parenti ed amici, con la preghiera, l'affetto e…auguri epistolari, mi sono stati vicini e partecipi anche con doni pratici tra i quali il dono dell'Amministrazione Comunale. Io tutti vi ho ricordati e vi ricordo al Signore datore di doni, dono perfetto perché benedica voi e le vostre care famiglie ed Istituzioni Sociali e Civili. Ed in finale, permettetemi, che ricordi pure tante persone che ora dormono il sonno dei giusti e che mi fecero e vollero tanto bene quand'erano in vita : dai miei genitori, ai vari sacerdoti e tanti laici di Coccaglio ed altrove. Dio ci compensi nella buona volontà del suo Cuore . Grazie Don Battista 23 Comunità in cammino - Vita parrocchiale La “Messa d’oro” di don Titta In seguito alla ripetuta richiesta dell’interessato, che ha ravvisato in essa dei motivi di riflessione utili a tutti, riporto il testo , in alcuni punti piuttosto schematico, l’omelia tenuta nel corso della solenne Eucaristia presieduta da don Titta il 27 giugno. Essa funge anche da commento alla significativa ricorrenza che abbiamo celebrato. I riferimenti sono alle Leture della Dom. 13a del Tempo ordinario. 1) Il mantello di Elia su Eliseo sponsale, il sacerdote, la persona significa l'investitura profetica. consacrata in genere, trova l'amoSu ogni credente è stato gettato il re che affascina e riempie il cuore: mantello di Elia, poiché ogni bat"gioia piena alla tua presenza - è tezzato è investito della missione ancora il salmo responsoriale, 15profetica, partecipe com'è di queldolcezza senza fine alla tua la di Cristo, profeta definitivo. destra"; quale dolcezza sa offrire il Reso profeta per il Battesimo e la Signore a chi si lascia amare e sceCresima, il sacerdote è investito gliere da Lui. Ma se questo è vero del carisma della in particolare per il profezia in maniera più intensa, con il dono dello Spirito santo attraverso il sacramento dell'Ordine. Un giorno, caro don Titta, sei stato battezzato, poi cresimato: chiamato alla grazia della vita cristiana. L'"Elia che ti ha gettato addosso quel mantello è stata la tua fronte e retro di una delle imagini famiglia che tu distribuite da don Titta in occasione della spesso ricordi con prete, lo è anche per sua “Messa d’oro riconoscenza, tutti: seguire il affetto e commossa ammirazione. Signore, nostra luce, nostra pace, I tuoi Genitori sono stati la tua nostra serenità, nostra eternità. prima e più decisiva aula di cate3) Credente tra i credenti, il sacerchismo e il tuo primo seminario. dote è chiamato, come tutti, a Quanto è fondamentale avere dei seguire il Signore Gesù. La dolcezgenitori che sappiano trasmettere, za che Egli dona scaturisce dalla insieme al latte dello svezzamencapacità di mettere da parte tutto to, la linfa della fede! quanto può esserci di ostacolo nel 2) "Sei tu, Signore, l'unico mio nostro essere con Lui, nello scebene!". Chiamato dal Signore, hai gliere Lui come nostro Maestro, ricevuto in sorte (Sal. 15) di fare di nostra guida, come Signore della Lui la tua eredità, il tuo bene più nostra vita. E' necessario seguire prezioso. In Lui, amato con amore Gesù che "si incammina decisa24 mente verso Gerusalemme", come dice il Vangelo di oggi: verso il mistero che là si compirà, mistero di passione, di morte e di risurrezione gloriosa. Questo mistero il sacerdote tiene nelle sue mani ogni volta che celebra l'Eucaristia: più degli altri è chiamato a conformarvisi. 4) Ministro del Signore, come Lui il sacerdote può incontrare il rifiuto: i Samaritani, per esempio, non lo vogliono accogliere. Il cuore del sacerdote, come quello di ogni credente che abbia esperimentato quale sia il frutto dello Spirito (2a lettura), quanto è bello sapersi amati dal Signore, soffre di fronte al peccato, al degrado morale, all'indifferenza, allo sfacelo delle famiglie. Nel cuore del credente potrebbe farsi strada la tentazione di reagire come Giovanni e Giacomo: invocare un fuoco dal cielo che si esprime come giudizio tagliente, sottile disprezzo, presunta superiorità. Anche il cuore umano del prete, in certi momenti, potrebbe essere indotto a tali atteggiamenti. Ma questo significherebbe dimenticare da quale grazia è stato investito, di quale misericordia è stato fatto segno e di come egli sia debitore nei confronti del Signore il quale, a chi ha ricevuto di più, molto di più richiederà; debitore, verso l'umanità, di quella misericordia che Comunità in cammino - Vita parrocchiale egli ha ricevuto e di cui è chiamato ad essere segno. Proprio questa dimenticanza potrebbe essere il contenuto del rimprovero che il Signore potrebbe rivolgerci, come a Giacomo e Giovanni. 5) Cinquant'anni or sono, nell'entusiasmo gioioso per il dono ricevuto, anche tu, don Titta, al Signore che ti disse: "Seguimi" [cfr. articolo a pag. 10 e segg.] rispondesti: "Ti seguirò dovunque tu vada". Ebbene, sono certo che per te questo è periodo di bilancio. Ogni credente che soppesi la sua riposta alla grazia del Signore e metta a confronto quanto ha ricevuto con quanto ha saputo corrispondere, non può dire che due parole, come più volte ti ho sentito affermare: "Magnificat" e "Miserere". - Magnificat: come Maria, il ringraziamento, pieno di stupore, per il dono che il Signore elargisce alle sue povere creature. - Misere: come Davide, fatto segno di tanta benevolenza da parte di Dio e ciò nonostante peccatore, l'implorazione di misercordia. Miserere: pietà di me. Magnificat - Miserere: quanto più valgono, queste parole, per un sacerdote. Posso immaginare con quanta consapevolezza hai espresso l’atto penitenziale,iniziando quest’Eucarista. Con quale trasporto questa sera, presiedendo il vespro, canterai il Magnificat! 6) Brevemente, come potremmo sintetizzare la missione del prete? Partiamo dalle parole che lo definiscono: a- Sacerdote: colui che sacer dat, dà le cose sacre, sante. Egli è stato reso partecipe della successione apostolica per poter dire "Questo è il mio corpo, il mio sangue, dato per voi". Sono parole dette nel rito perché diventino vita. Come Cristo, il sacerdote è chiamato a farsi dono, nel servizio e nella disponibilità alla gente: “Prendete e mangiate: è il mio corpo”: è detto a nome di Gesù riguardo all'Eucaristia; è detto anche in riferimento a sé, nel suo rapporto con la gente: io, vostro sacerdote, sono qui per voi. La vita del sacerdote è chiamata a diventare Eucaristia, l'essere del sacerdote è eucaristico: egli vive per "rendere grazie", per essere quel Magnificat. Essere Eucaristia: vivere per la gente, pena il rischio di ridursi a burocrate del sacro. Dare le cose sante, comporta l'essere santo della santità cristiana: la carità. b- Prete / presbitero: colui che, per l'azione dello Spirito, ha ricevuto l'incarico e il dono dell'anzianità, perché agisce IN PERSONA CHRISTI, lo rappresenta: Cristo Capo; perciò egli è chiamato a guidare la comunità, a immagine e secondo lo stile del Pastore buono, che si preoccupa di cercare chi si è allontanato e non sta a pensare che "non ha nemmeno una pietra su cui posare il capo". E' il Signore il nostro pastore e il sacerdote ha ricevuto il compito sublime di essere segno di questo Pastore buono. Quale fiducia! Quale dono! E quanta responsabilità! Perciò il prete ha bisogno della nostra preghiera. 7) Caro don Titta, - insieme a te ringraziamo il Signore; - con te e per te chiediamo copiosa la grazia dello Spirito santo; - a te diciamo grazie per il ministero sacerdotale che, con dedizione, hai svolto e continui a svolgere tra noi. don Giovanni Sr.Maria Elisabetta della Trinità Avevamo avuto il dono di poterla incontrare, durante il pellegrinaggio dei ministranti a Loreto -Roma - Assisi, in giugno, là nel suo monastero vicino a Loreto, prospiciente su quel mare al quale è assai improbabile che ella abbia mai potuto recarsi. L’avevamo trovata in discrete condizioni di salute e, soprattutto gioiosa della sua perseverante donazione al Signore nell’Ordine Carmelitano, lo stesso di s.Teresa d’Avila, s. Teresina, s. Elisabetta della Trinità. Ci è giunta notizia della sua morte improvvisa, pochi gorni dopo. Ella ha sempre tanto pregato per la sua parrocchia di origine. La vogliamo ricordare, riconoscenti, con la memoria redatta dalla sua Comunità. 25 Comunità in cammino - Vita parrocchiale LE DIACONIE DELLA NOSTRA COMUNITÀ PARROCCHIALE Vengono presentate in concomitanza con la Missione, ma la proposta è nata indipendentemente da essa; la loro presentazione avrebbe avuto luogo anche prima, ma il lavoro di definizione dei "confini" con i successivi ritocchi ha chiesto più tempo del previsto, poiché il Consiglio Pastorale Parrocchiale era stato chiamato ad altro duplice lavoro: la preparazione alla Missione e l'introduzione del nuovo Cammino di Iniziazione Cristiana che ci ha visti impegnati insieme alle altre parrocchie della nostra Zona secondo un fitto calendario di incontri. Cosa sono le Diaconie e perché si è pensato di istituirle? Potremmo definirle ambienti di decentramento pastorale; più semplicemente, sono punti di riferimento per alcune attività della Parrocchia: la visita alle persone anziane e inferme, ad esempio. Da cosa, poi, nasce cosa: se in ciascuno di questi "quartieri pastorali" si riuscirà a dar vita ad un gruppo di laici che si impegnino ad animarli, con l'aiuto dei sacerdoti e in comunione con loro, si potranno realizzare altre iniziative. Lo scopo è quello di facilitare l'incontro, il dialogo, la partecipazione, la conoscenza reciproca. Non si vuole perciò suddividere il paese in tante piccole "chiesuole", bensì creare occasioni per una maggiore comunione tra le persone e aiutarle a sentirsi parte della più vasta Comunità parrocchiale. È un po' come l'Oratorio: tanti adolescenti o giovani non vengono direttamente in contatto con la Parrocchia, ma, attraverso ad esso, almeno in qualche modo, la incontrano; così le Diaconie potranno essere un modo, forse in qualche caso l'unico, attraverso cui le persone si ritrovano nella Parrocchia. Il nostro paese ha assunto proporzioni ancora impensabili trent'anni fa; si è verificato un costante flusso migratorio che ha portato molti coccagliesi nativi a lasciare la Parrocchia - Comune di origine e ha visto l'insediarsi di un rilevante numero di persone provenienti da altre località, ignare della mentalità e delle tradizioni locali, prive di legami parentali con la gente di qui . Ciò ha determinato un progressivo sfilacciarsi del tessuto relazionale e connettivo, con il conseguente stile di anonimato " da condominio" già da tempo tipico delle città. La Parrocchia, con le proporzioni che è venuta assumendo, è divenuta realtà troppo vasta per costituire da sola un immediato punto di riferimento di vita comunitaria; la Diaconia dovrebbe costituire un passo intermedio tra le singola persone o le famiglie e la Comunità. Alcune funzioni delle Diaconie La Diaconia potrà offrire, in alcune circostanze, alcune proposte di incontro spirituale: penso, per esempio, al mese di maggio, alla Via Crucis di quartiere in Quaresima. (La celebrazione dell'Eucaristia, è bene precisarlo da subito, rimane invece legata alla chiesa parrocchiale e alle chiese 26 di don Giovanni secondarie, secondo le consuetudini già consolidate o quelle a cui si riterrà opportuno dare vita, ma sempre aperte comunque a tutta la Comunità parrocchiale ed evitando la moltiplicazione delle Messe.) Soprattutto, la Diaconia dovrebbe diventare luogo di una maggiore capacità di attenzione ai bisogni, alle situazioni di sofferenza e di gioia: luoghi per imparare a realizzare solidarietà cristiana. Il termine non è scelto a caso: nel greco del Nuovo Testamento "diaconia" significa "servizio"; noi che abbiamo in parrocchia un diacono dovremmo già essere degli esperti riguardo a questa terminolgia. Ciò che ho velocemente prospettato richiederà il "mettersi in movimento", l'"uscire", non tanto e non solo in senso materiale; si tratta di uscire dal nostro "io", dal ristretto "noi" familiare per accorgerci che siamo comunità. La Missione dovrebbe dare un certo impulso a questi atteggiamenti: si dovrà cercare di fare in modo che non essi si riducano a fugace scia luminosa, simile alle stelle cadenti, che solo per poche frazioni di secondo illuminano il cielo notturno. Lo stile che la Parrocchia deve darsi è quello missionario: se la gente non va alla Chiesa, la Chiesa va alla gente: le Diaconie vogliono essere uno strumento per realizzare tale stile missionario. Una precisazione: quella "Chiesa che va alla gente" non sono i preti o, quanto meno, non soltanto essi: Comunità in cammino - le Diaconie si presenta una magnifica occasione per i credenti laici di esprimere le loro potenzialità e assumere un ruolo attivo e responsabile. Un po’ di storia La proposta delle Diaconie ha iniziato a fare capolino già verso il maggio - giugno 2003, in alcune assemblee di vita parrocchiale; è stata approvata in Consiglio Pastorale che ha nominato una commissione incaricata di elaborare la suddivisione. Il frutto di tale lavoro fu una prima bozza, presentata a coloro che erano presenti all'incontro formativo nel corso della "Festa dell'Uva" (settembre 2003). In quell’occasione sapemmo che anche a livello civico si aveva in progetto l’individuazione dei quartieri. La proposta di ripristinare le vecchie “Quadre” non è sembrata attuabile: finché Coccaglio contava 4000 abitanti, la suddivisione in quattro parti poteva funzionare, ora non sarebbe più adeguata, in quanto il numero di abitanti sarebbe troppo elevato. Di seguito, riportiamo la definitiva configurazione, approvata dal Consiglio Pastorale Parrocchiale il 4 giugno c.a., delle 7 diaconie nelle quali la Parrocchia è stata suddivisa. È una definizione che ha subito qualche ritocco, qua e là abbastanza consistente rispetto alla bozza presentata lo scorso anno, perché pare rispondere meglio a varie esigenze, compresa la non eccessiva discrepanza rispetto ai quartieri civici nel frattempo definiti, anche laddove questi comprendono più di una diaconia. È il caso delle Diaconie che potremmo definire "gemelle": S. Pietro e S. Paolo, corrispondono grossomodo al quartiere "S. Pietro"; S. Maurizio e S. Giacinto coincidono con il quartiere "degli Orti", di recente definizione. I dati numerici, sicuramente imprecisi, fanno riferimento alla situazione anagrafica quale risultava al 30 aprile 2004. Le famiglie indicate come cattoliche risultano tali dai registri parrocchiale o, più semplicemente, l’appartenenza alla Chiesa è stata presunta sulla base di criteri esteriori. Non sono comprese nel conteggio le famiglie di immigrati per i quali, pur potendo presumere la professione di fede cristiana a motivo della nazionalità, non abbiamo ancora potuto raccogliere dati certi. Il disegno qui sotto presenta un parziale sguardo d’insieme della suddivisone in Diaconie. Le pagine che seguono le presentano singolarmente, in dettaglio 3 1 4 2 5 7 6 27 Comunità in cammino - le Diaconie DIACONIA I : S. Maria in S.Rocco n° abitanti 1158, di cui cattolici1057 n° famiglie 458 (cattoliche) I limiti a nord e ad ovest corrispondono a quelli della Parrocchia e del Comune: Rovato (S.Maria Assunta), il crinale del Montorfano di cui comprende tutta la zona occupata da abitazioni. Via Vittorio Emanuele II, largo Garibaldi, piazza Luca Marenzio, via Martiri della Libertà (l'ex via Bergamo) la delimitano a Sud, sul fronte condiviso con la Diaconia di S. Giovanni; via Buscarino e le abitazioni raccolte attorno a via Croce segnano il confine ovest, condiviso con la Diaconia di s. Pietro. Poiché chiesa parrocchiale e oratori sono di tutti, luogo sacro di riferimento per questa Diaconia è la chiesetta dell'Oratorio femminile, dedicata al Cuore Immacolato di Maria e prospiciente via S. Rocco. Da qui il nome di questa Diaconia. Non va dimenticata la cappellina sul monte, se e quando verrà riaperta al culto. VIARIO via Benefattori via p. G. Bevilacqua via Buscarino, nn. pari fino a 26 via Bussaghe via C.B. Cavour via Chiusa via Croce via Dante via Donatori di sangue largo G. Garibaldi, nn. pari vicolo del Ghiaccio via don B. Giovaninetti piazza L. Marenzio via P. Maroncelli via Martiri d.Libertà (ex Bergamo), nn. pari fino a 82. via Martiri di Piazza della Loggia via G. Mazzini via Montorfano via Ospedale Vecchio via S. Pellico via Pianora vicolo San Rocco via sul Montorfano via A. Tonelli via don Remo Tonoli via d.R. Tonoli, trav. I via Vittorio E. II, nn. dispari DIACONIA S. GIOV. BATT. Dopo il fronte condiviso con la Diaconia precedente, il limite verso nord dovrebbe logicamente proseguire con via Marconi; visto il numero di abitanti, che rimane comunque il più basso, e la scarsa possibilità di sviluppo urbanistico e, quindi, demografico, le è stato incluso l’isolato compreso tra via Marconi, via Martiri della Libertà e via Chiari. Ciò non dovrebbe presentare particolari problemi di sicurezza: per recarsi nella Pieve - suo punto di riferimento - l'attraversamento sicuro è garantito dai semafori di piazza Marenzio. Le abitazioni intorno a via Chiari costituiscono il confine a est che continua con il tratto terminale di via Marconi; da qui (ponte ferroviario) la linea Brescia - Bergamo costituisce l’ovvio limite a sud, mentre a est abbiamo la parrocchia di Rovato - S. Giovanni Bosco. 28 Comunità in cammino - le Diaconie DIACONIA II : S. Giovanni Battista n° abitanti: 895, di cui cattolici 743 (a cui vanno aggiunti gliospiti della casa alb.) n° famiglie cattoliche 315 VIARIO via F.lli Almici via Carera via Castello via Chiari via Desia via M.llo Di Bernardo piazza Europa largo Garibaldi, nn.disp. via Madre Teresa via G. Marconi, nn. disp. nn. pari fino a 34 p.za L.Marenzio, nn. dis. via Mart.della Lib., nn. dis. e n.84 viale G. Matteotti via G. Monauni via A. Negri DIACONIA III S. Pietro Le abitazioni sul tratto iniziale di via S. Pietro costituiscono il limite a sud, che poi piega in via Don Minzoni e da qui, attraverso il camminamento che da questa sbocca in via 25 Aprile, suddividendola, giunge a comprendere gli edifici di piazza Moro. Dopo l'incrocio con via Sassina e via Cossandi, via S. Pietro è condivisa con la Diaconia n. 4. Il "confine", avendo Cologne ad ovest, comprende la tenuta Castellino e, a nord, corre lungo il crinale del Montorfano ricollegandosi idealmente a via Buscarino, che funge da divisorio con la Diaconia n. 1. Il punto di riferimento è dato, ovviamente, dalla chiesa di S. Pietro. n° abitanti: 1117 di cui cattolici 1085 n° famiglie 413 (cattoliche) 29 vicolo Rondone via Spalto comunale piazza Torre Romana via p. D.M. Turoldo via Vittorio E.II, nn. pari via Vittorio Veneto Comunità in cammino - le Diaconie VIARIO Diac. S.Pietro via Buscarino, nn. dispari+28 e attigui via Cava via F. Cossandi via Dosso via C. Esposito via Giovanni XXIII via C. Guzzi via Italia via F.lli Kennedy via A. Lunardi via P.e C. Mazzocchi e Traverse via don L. Milani via don G. Minzoni piazza A. Moro via Paolo VI via A. Rubagotti via S. Pietro (escl. nn .disp. dal 67) via XXV Aprile, nn. disp. fino all’11 VIARIO via G. Amendola via M. Capra via F.lli Cervi via G. Di Vittorio via Di Vittorio trav I via Di Vittorio trav. II via P. Ferrari via A. Grandi, nn. pari via L. Lama via p. O. Marcolini via Palazzolo, nn. pari; nn. dispari fino a 25 via G. Pastore via Reggiano via F.lli Rosselli via Sassina via XXV Aprile, nn. pari; nn. dispari da 13 sentiero Zerbetto vicolo Zerbetto (Cologne:) via Brescia, n 12-14 Scrive sAgostino: "Nessuno pensi via delle Bine, ndi5separa- DIACONIA IV S. Paolo n° abitanti: 1223 di cui cattolici 1156 n° famiglie 430 (cattoliche) re questi due grandi Dice s. Agostino” Nessuno pensi di separare questi due grandi Apostoli". Dove c'è Pietro, dunque, c'è anche Paolo; non a caso anch'egli è raffigurato in uno degli affreschi nell'abside della chiesa, condivisa quale punto di riferimento con la Diaconia n. 3. La dedica a s. Paolo consente inoltre ai residenti di questa Diaconia di celebrare ancora come propria la festa del 29 giugno. Il limite sud è costituito da via Grandi e continua con via Palazzolo; il "confine" est è dato dalla zona dello Zerbetto e dalla ex-Cedicar; quello ovest, con Cologne, è dato da via Reggiano (o Rezzano). Rientrano in questa Diaconia alcune abitazioni del Comune di Cologne a ridosso del confine con la nostra Parrocchia, le cui famiglie vivono a Coccaglio la loro vita parrocchiale e sociale. DIACONIA S. FLORIANO: Via Grandi e via Palazzolo a nord, via Marconi e via Per Chiari a ovest, costituiscono i limiti ovvi di questa diaconia, la più estesa e, al momento, la più popolosa. La chiudono, a ovest e a sud, le Parrocchie di Cologne e di Chiari. Al momento, questa Diaconia, dal punto di vita religioso, manca di un suo punto specifico di riferimento, sebbene qui sorgesse, dedicata al titolare omonimo, la prima chiesa sorta a Coccaglio. Via Ingussano garantisce il collegamento con la parte che sta oltre la ferrovia. 30 Comunità in cammino - le Diaconie DIACONIA V : S. Floriano VIARIO via C. Battisti viale Caduti del L. via Cagino via Campo Sportivo via A. De Gasperi Via Fiumicello via Francesca via del Fuser via A.Grandi, nn.dis. via P. Gobetti viale Lav. e Industria via Ingussano vicolo Madonnella via A. Manzoni via G. Marconi, nn. pari dal 36 strada vic. Morando via Palazzolo, nn. dis. dal 27 via Palazz., travv. I-II via per Chiari, nn. dispari via Trento via Trieste via G. Verdi via Viassola e trav. DIACONIA VI : S. Maurizio la campagna della Diaconia S. Maurizio n° abitanti: 1315 di cui cattolici 1232 n° famiglie 489 (cattoliche) Via Per Chiari e il confine comunale e parrocchiale con la medesima cittadina tracciano il limite rispettivamente a ovest e a sud. A nord, la ferrovia divide questa zona da quella soprastante. Più fittizio e tortuoso, ad ovest, il divisorio dalla diaconia n. 7, con la quale questa forma l'unico quartiere "Degli Orti": da via Fellini, attraverso via Delle Calcine, si lambisce via Castrezzato e, da questa, si giunge su via Valenca. La cappellina dedicata alla Madonna nel magnifico parco degli Alpini costituisce, al momento, il punto di riferimento religioso. 31 la campagna della Diaconia S. Giacinto Comunità in cammino - le Diaconie VIARIO Diac. S. Maurizio via B. Bonassi via P. Borsellino via delle Calcine, dal n.16 via Castrina via B. Donati via S. Dotti via G. Falcone via F. Fellini, nn. pari via d. T. Festa via Fogliano via del Fossato via A. Gramsci via R. Guttuso via U. La Malfa via G. La Pira via P. Levi via fr. A. Lovo via Lumetti viale E.Mattei e Traverse via d. P.Mazzolari via A.B.Michelangeli via E. Montale n° abitanti: 973 di cui cattolici 887 via degli Orti via San Paolo viale Ss. Maurizio e via C. Pea Giacinto via per Chiari nn.dis.e t. via San Zeno via S. Pertini n° famiglie catt. 326 via G. Strehler via Valenca e V. Bassa via S.lle Vigorelli via p. G. Zani DIACONIA VII : S. Giacinto VIARIO via F. Fellini, nn.disp. Via d. L. Sturzo via d. A. Dossena via Castrezzato via Novaglio via I maggio via E. Margheriti via G. Miglioli via Caselle via d. G. Vender via della Santella n° abitanti: 1005 di cui cattolici 898 n° famiglie 329 (cattoliche) La zona relativa alla popolosa via Castrezzato e le vie ad essa attigue, fino al confine, a sud, con l'omonimo Comune costituiscono l'ossatura di questa Diaconia. La "santella", in realtà un'edicola - peraltro piuttosto malconcia - su uno dei muri perimetrali dell'omonima dismessa cascina, vista anche la sua collocazione, non sembra costituire un valido riferimento, per quanto concerne l'aspetto religioso. Parallelamente a via I maggio, su via Novaglio, sta sorgendo un nuovo quartiere: è a ridosso di Coccaglio, ma compete NB: per la parte inferioa Rovato S. Giovanni Bosco che segna il re, vedi alla pag. preced. limite est. 32 Comunità in cammino - Vita parrocchiale Riflessioni sulla Missione Parrocchiale Nello scorso mese di agosto abbiamo ascoltato una riflessione sull'inno, che si recita nella celebrazione delle Lodi mattutine del mercoledì della prima settimana, che sembra descriva il senso della Missione che andremo a vivere. Abbiamo pensato di condividerla e proporla anche come augurio affinché la Missione sia per la comunità esperienza intensa di Cristo, Luce del mondo, che viene ad illuminare il nostro quotidiano. Notte e tenebre e nebbia, fuggite: entra la luce, viene Cristo Signore. Il sole di giustizia trasfigura ed accende l'universo in attesa. Con gioia pura ed umile, fra i canti e le preghiere, accogliamo il Signore. Salvatore dei poveri, la gloria del tuo volto splenda su un mondo nuovo! A te sia lode, o Cristo, al Padre e al Santo Spirito, oggi e sempre nei secoli. Amen Questo inno è carico di speranza, carico di luce, anche se inizia con Notte e tenebre e nebbia fuggite, con una visione del mondo negativa, oscura, diventa poi un inno di luce, di speranza, quasi realizzazione di un cammino, consegna che riceviamo come speranza per il mondo Notte e tenebre e nebbia fuggite …. La notte, uno spazio di tempo che si alterna al giorno, una condizione di buio; ma la notte è messa in fuga da Cristo e alla sua luce sarà sempre giorno, sempre luce e visione chiara. La Parola per noi Le tenebre, l'oscurità completa, l'ignoranza, la paura, la confusione:: queste sono le tenebre che noi portiamo anche dentro il nostro cuore, ma Cristo è luce, sapienza e ordine perfetto. La nebbia è la riduzione della visibilità: ci si vede ma non troppo; è l’offuscamento tante volte della nostra intelligenza, il disordine che appanna le nostre capacità, ma la fede fa vedere oltre la nebbia. Troviamo così descritta la situazione del mondo e di molti cuori: notte e tenebre e nebbia, quasi potremmo dire che non solo nel mondo ci sono queste realtà, ma che il mondo stesso è notte e tenebre e nebbia; ma Cristo è la luce del mondo, Cristo splendore della gloria di Dio, Cristo è il giorno che mette in fuga la notte, Cristo è la lampada che dissipa le tenebre, Cristo è il vittorioso che illumina ogni cosa, la potenza gloriosa di Dio, la luce di Dio che esplode e accompagna la nostra vita. La luce, che ha La luce, che ha sempre accompagnato le manifestazioni di Dio nella Bibbia, vince l'oscurità e rende luminoso il mondo. Questa è la missione stessa di Cristo, il Missionario inviato dal Padre. sempre accompagnato le manifestazioni di Dio nella Bibbia, vince l'oscurità e rende luminoso il mondo. Questa è la missione stessa di Cristo, il Missionario inviato dal Padre. Quali sono le nostre tenebre, notte e nebbia? Ciascuno conosce le proprie 33 meditare sulla osc Sacra Scrittura oscurità e anche la situazione sempre più drammatica del mondo, ma siamo chiamati a lottare, certi di vincere in Cristo Gesù. Questo è il dono della speranza che ci abilita alla lode e alla gioia. La situazione del mondo, la sofferenza, l’amore, la passione per il mondo ci devono far innalzare un'invocazione: "Vieni, Cristo Signore!" Il Sole di giustizia trasfigura ed accende…… L'attesa è spazio che nutre la speranza di un incontro sempre nuovo. Un fremito di attesa sta attraversando la nostra comunità. Aspettiamo anche noi qualcosa di eccezionale e insieme tante piccole realizzazioni…. La presenza di Gesù è speranza di luce, Cristo è luce per le nazioni. Come potrebbe non esserlo per noi? In fondo, ciascuno di noi aspetta questa luce, il sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte. Sorge per noi e trasforma ed accende la nostra vita. Questo deve essere la Missione per noi: non un'esperienza che inizia e finisce, ma vita che continua… Siamo chiamati all'incontro con il Signore, per riconoscerlo presente in mezzo a noi, lasciare che accenda in noi il fuoco dell'amore per far divampare gli ambienti in cui viviamo. La trasfigurazione è un mistero della Comunità in cammino - Vita parrocchiale luce ed è fonte di speranza. Proviamo a pensare alle tante piccole trasfigurazioni di ogni giorno. Ne abbiamo certamente vissute, ma tante volte non ce ne siamo accorti. Ciascuno di noi è stato trasfigurato da qualche avvenimento, ma non abbiamo saputo cogliere la luce di questa trasformazione, siamo forse passati frettolosi… La Missione è esperienza di trasfigurazione: quella della preghiera, intima e personale; quella della carità - servizio, quella di un annuncio accolto e ridonato. Tante sono state le trasfigurazione che forse non abbiamo notato, ma cerchiamo cogliere questo nuovo dono, perché si converta il nostro cuore e siamo resi più luminosi. Quale la condizione? Essere in attesa, non con atteggiamento rassegnato, ma con cuore mite e colmo di speranza. Che cosa aspettiamo? Cristo, sole di giustizia. Permettiamogli la trasfigurazione, lasciandolo entrare nella profondità della nostra vita, nella nostra storia personale e comunitaria, nel nostro servizio agli altri: l’universo è in attesa. "Spalancate le porte a Cristo", ha esortato più volte il papa Giovanni Paolo II. E noi non dobbiamo mai smettere di spalancare le porte delle nostre case e del nostro cuore a Cristo che viene. Impareremo così a percepire la forte attesa del mondo là dove gli occhi umani leggono la negatività, il peccato, la disperazione, perché la disperazione è il grido di coloro che cercano e attendono speranza e la vogliono trovare intorno a sé. Gli apostoli che Gesù ha portato sul Tabor, insieme hanno gustato la gioia e la luce della Trasfigurazione - l’unione con Cristo, la contemplazione del suo fulgore, l’attrattiva del suo volto splendente e delle sue vesti candide ed insieme sono tornati a valle, apo- stoli della luce, per seminare speranza. Così noi, trasfigurati dall’incontro con il Signore che ci visita, siamo inviati nel mondo insieme. Carichiamoci di luce, solo così possiamo imparare ad amare e far nuova la nostra vita e la nostra comunità. Con gioia pura ed umile, fra i canti e le preghiere, accogliamo il Signore. Accogliamo il Signore in questi giorni di Missione e continuiamo ad accoglierlo giorno dopo giorno, anche quando l'accoglienza diventa faticosa perché è scomoda. Accogliamo Gesù nella nostra vita, nelle nostre case, nei fratelli che bussano alla nostra porta, nella nostra comunità: nessuno si senta di troppo, nessuno pensi di esserci indifferente. Tante volte siamo così: l’altro ci pesa, ci scomoda, ma nessuno potrà esserci indifferente se noi con gioia pura ed umile accogliamo il Signore. Quando Cristo è venuto nella pienezza del tempo, le tenebre non l’hanno accolto, ma a coloro che l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio. Figli, facciamo memoria della grazia, dono del Battesimo. È proprio dei figli di Dio partecipare della vita di Cristo e diventare suoi sacerdoti, ponte tra Dio e il mondo. E allora, tra i canti e le preghiere, vedremo brillare la gioia pura ed umile che nasce dall’esperienza della misericordia, dalla confidenza, dalla fiducia. E noi dobbiamo rivivere e custodire questa gioia, frutto dello Spirito Santo e caratteristica che si rivela nell’adesione alla volontà di Dio. Salvatore dei poveri, la gloria del tuo volto splenda su un mondo nuovo! Come luce sei comparso sulla via di Damasco per portare vita nuova a Saulo, il grande tuo apostolo Paolo. 34 Sia la nostra comunità, sia il cuore di ciascuno di noi una nuova Damasco, perché diventiamo uno con te, Signore, e tuoi apostoli. Ed ecco che vedremo realizzato il sogno di ogni uomo: splendere il mondo nuovo, la pace in ogni terra, la liberazione dalle passioni; ecco gli uomini rispettosi del creato e del Creatore e a servizio della vita, giovani coraggiosi e liberi, sacerdoti fedeli e desiderosi di santità, famiglie unite ed accoglienti…. Molto resta da fare perché si avveri il sogno del’armonia e della concordia! Vieni, Salvatore dei poveri, vieni a salvare noi che siamo poveri, che ancora non abbiamo capito e con fatica cerchiamo ancora l’unità. Il Mondo nuovo è la meta entusiasmante e coinvolgente a cui siamo chiamati. Se sapremo mettere Cristo al centro e lasceremo che egli salvi la nostra povertà, se ci inoltreremo là dove ancora non siamo, oltre i confini limitati del nostro io nei confini della terra di Dio, forse sapremo osare e diventeremo apostoli volenterosi ed eroici. Da poveri: poveri di capacità, poveri perché non corrispondenti, ma poveri salvati da Cristo, poveri accanto alle tante povertà dei fratelli; un mondo nuovo a partire da noi! A te sia lode, o Cristo, al Padre e al Santo Spirito, oggi e sempre nei secoli. È il canto del popolo salvato, che vede il volto di Dio e porta il suo nome scritto sulla fronte. Diventiamo lode della gloria di Dio, accorciamo le distanze tra il tempo e l’eternità, viviamo già il paradiso. Cristo sarà tutto in tutti e vivremo un oggi carico di speranza, avremo un’energia che ci supera e diventeremo canto di speranza. Insieme. E se anche il canto è stonato, l’armonia sarà data dalla presenza di Cristo, Armonia, Ordine, Bellezza, Santità, che tutti ci armonizza.Così sia. Stefano e Anna Comunità in cammino - Vita parrocchiale costituiranno il nucleo centrale del gruppo di Missionari e Missionarie che verranno tra noi C HI SONO I M ISSION ARI O BLA TI DI M ARIA I MMA COLA TA a cura dei padri Oblati di Passirano Il fondatore: s. Eugenio De Mazenod La fondazione degli Oblati Aix-en Provence (Francia), 3 marzo 1813. Nella chiesa della Maddalena, di buon mattino, un giovane sacerdote di 31 anni si rivolge all'assemblea parlando in dialetto provenzale: "E voi, artigiani, cosa siete per il mondo? Una classe di persone destinate a passare la vita nell'esercizio faticoso di un lavoro oscuro, che vi rende succubi, sottomettendovi ai capricci di coloro per i quali vi adoperate. Domestici, cosa siete voi per il mondo? Una classe di persone schiave di coloro che vi pagano, esposte al disprezzo, all'ingiustizia e spesso addirittura al pessimo trattamento di padroni esigenti e a volte barbari, che credono di poter comprare con il misero salario che vi passano, il diritto di essere ingiusti con voi. E voi, coltivatori, contadini, cosa siete per il mondo? Per quanto sia utile il vostro lavoro, siete apprezzati solo per il valore delle vostre braccia e, se si tien conto, ancora a malincuore, del vostro sudore, è solo perché feconda la terra, innaffiandola". È un carattere forte Eugenio, vivace e impetuoso, dai desideri ardenti, fermo nei propositi, integro nei voleri e nei sentimenti. È entrato nel seminario di Saint Sulpice a Parigi nell'ottobre del 1808. Dopo l'ordinazione sacerdotale ad Amiens la vigilia di Natale del 1811, di ritorno ad Aix, non ha mai cessato di prendere iniziative per annunciare il vangelo. Assieme ai poveri, una parola di fronte alla quale non è capace di resistere, sono particolarmente i giovani ad essere oggetto della sua sollecitudine. Ben presto si rende conto di non poter assolvere da solo a questo enorme compito. Il 25 gennaio 1816 i sacerdoti de Mazenod e Tempier cominciano la loro vita comune nell'ex Carmelo di Aix e assieme ad altri tre compagni indirizzano una supplica ai Vicari Generali Capitolari, dove domandano di formare una comunità regolare di missionari: i "Missionari Oblati di Maria Immacolata", nome che Eugenio definisce come "un passaporto per il cielo". Loro Questo giovane sacerdote si chiama Eugenio De Mazenod e il suo linguaggio somiglia a quello di un rivoluzionario. Tuttavia, figlio di un nobile Presidente della Corte dei Conti, dalla grande rivoluzione ha semplicemente ereditato, ancora bambino di otto anni, un esilio in Italia, che lo condurrà da Torino a Venezia, e da Napoli a Palermo, fino al 1802, anno del ritorno in Francia. Il 27 marzo 1807, un venerdì santo, fa nelle lacrime, davanti ad un crocifisso, l'esperienza dell'amore di Dio. Il suo sguardo sulla realtà è allora quello di Cristo, alla luce del mistero pasquale: "Venite ora e imparate da noi quel che siete agli occhi della fede. Poveri di Gesù Cristo, afflitti, infelici, sofferenti, infermi, coperti di piaghe, voi tutti che la miseria opprime, fratelli miei, miei cari fratelli, miei rispettabili fratelli, ascoltatemi! Voi siete figli di Dio e fratelli di Gesù Cristo, parte eletta della sua eredità". 35 Comunità in cammino - Vita parrocchiale scopo è quello di dedicarsi principalmente alla predicazione delle "Missioni popolari". Ben presto altri uomini si aggiungono al primo gruppetto; i Vescovi chiedono insistentemente la predicazione delle "Missioni" nella loro diocesi, per questo Eugenio sente il bisogno di scrivere una Regola per la nascente Famiglia al fine di unire tutti attraverso i vincoli della Vita Religiosa. Il 17 febbraio 1826, il Papa Leone XII approverà le Costituzioni di questa nuova Congregazione missionaria. Nominato Vicario generale della diocesi di Marsiglia e successivamente Vescovo della medesima, Eugenio porta avanti il duplice incarico di Superiore Generale della Congregazione da lui fondata e di Vescovo di una grande città in forte espansione. Mentre come Vescovo è impegnato a ricostruire la Chiesa francese devastata dalla Rivoluzione, come Fondatore e Superiore della sua famiglia religiosa apre il nuovo Istituto sul mondo. Nel 1841 invia i primi missionari oblati nel Gran Nord canadese, nel 1847 in Ceylon (attuale Sri Lanka) e nel 1851 in Sud Africa. La carica missionaria di Eugenio si trasmette ai suoi figli e li incoraggia ad andare avanti, a non lasciare nulla di intentato purché Cristo venga annunciato a tutti, ai più poveri in particolare. Le sue ultime parole sul letto di morte, il 21 maggio 1861, riassumono il senso di tutta la sua vita e sono testamento prezioso per tutti gli Oblati di ieri e di oggi: "Tra di voi la carità, la carità, la carità, e fuori lo zelo per la salvezza delle anime". Gli Oblati di Maria Immacolata oggi ..... nel mondo Nel 1861, alla morte del Fondatore, la Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata contava 416 Oblati impegnati in dieci nazioni e in quattro continenti. Oggi gli OMI sono circa cinquemila, presenti in 67 nazioni dei cinque continenti. Secondo l'Ideale del Fondatore essi hanno come nota caratteristica l'annuncio del Vangelo ai poveri, sia nei paesi di tradizione cristiana, ma specialmente là dove ancora non è giunto il lieto messaggio di Cristo. Sulla scia di Eugenio de Mazenod, i Missionari Oblati di Maria Immacolata - specialisti delle missioni difficili - come li chiamò Papa Pio XI - continuano oggi a portare il lieto messaggio di Cristo morto e risorto in tutti i luoghi dove l'uomo vive, specialmente là dove si gioca la salvezza delle anime più abbandonate, avendo a cuore la gloria di Dio ed il bene della Chiesa. .......in Italia Gli Oblati italiani sono 233. La loro azione missionaria si esplica nelle "Missioni estere", nella predicazione delle "Missioni al Popolo" e nell'esercizio di quei ministeri che intendono raggiungere i poveri dai molteplici volti. Forse non tutti sanno che la Chiesa Bresciana ha scritto pagine meravigliose di storia missionaria attraverso i suoi figli che, da almeno cinquant'anni, operano nel mondo come Missionari Oblati di Maria Immacolata. ......a Brescia Nella Diocesi di Brescia gli Oblati operano da molti anni. Dopo un lungo periodo di presenza itinerante, Monsignor Luigi Morstabilini, vescovo di Brescia volle una presenza stabile degli Oblati in diocesi. La prima sede della comunità fu a Cologne, successivamente ad Adro in una cascina piuttosto malmessa e, dopo qualche anno, la comunità fu trasferita a Passirano nel vecchio oratorio femminile di via Guarneri. In questi anni la comunità ha dato il suo contributo missionario alla Chiesa di Brescia sia per tener vivo il senso missionario nelle parrocchie, sia per la pastorale giovanile missionaria. Il ministero fondamentale al quale gli Oblati presenti in Diocesi si dedicano è costituito dalla predicazione delle "Missioni al Popolo" nelle parrocchie, in risposta alla sfida della nuova evangelizzazione lanciata dal Santo Padre. 36 Comunità parrocchiale S. Maria Nascente - Coccaglio "Oggi devo fermarmi a casa tua" (Lc. 19,5) Carissimi, vi viene presentato in questo inserto il programma dettagliato della santa Missione. Essa sarà animata da una comunità formata dai Missionari Oblati di Maria Immacolata, da persone consacrate e da laici. Quanto al modo dello svolgimento, essa è nettamente distinta in due settimane: 1) nei giorni dall'11 al 16 ottobre (prima settimana) - il mattino e il pomeriggio, i Missionari e le Missionarie faranno visita alle famiglie della Parrocchia. Attraverso loro è Gesù che bussa alla porta di casa nostra, per loro mezzo è Lui che ci visita. "Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta io verrò da lui" (Ap. 3, 20); - la sera, per tre giorni di seguito, avranno luogo i Centri di Ascolto: presso una famiglia o un Ente ospitante, ci si incontra attorno alla Parola di Dio e, guidati dal Missionario o dalla Missionaria, ci si lascia sollecitare dallo Spirito e si condivide quanto Egli dice a ciascuno. 2) nei giorni dal 18 al 23 ottobre (seconda settimana) - durante il giorno, secondo quanto è scritto nel programma, i Padri missionari faranno visita agli ammalati e si renderanno disponibili per la Confessione - la sera, celebreremo insieme tanto la nostra fede, resa più viva grazie all'ascolto della Parola nei Centri di Ascolto la settimana precedente, quanto il nostro essere comunità. Sarà il momento delle grandi e coinvolgenti liturgie in chiesa, che ritroveremo con maggiore consapevolezza quale nostra casa comune. Riscopriremo la gioia di sentirci fratelli tra noi, tutti uniti attorno all'unica mensa, nutriti dello stesso Pane. Appuntamenti fissi per tutta la durata della Missione saranno i momenti di preghiera o celebrazione per le varie fasce di età (v. programma). I Inserto speciale Missione Parrocchiale 9 - 23 ottobre 2004 Viviamo la Missione come tempo per - imparare ad ascoltare Dio - incontrare gli altri - diventare comunità - riscoprire la fede È un grande dono dello Spirito alla nostra Comunità, offerta specialissima di Grazia, occasione unica per una ventata di Pentecoste, mentre muoviamo i primi passi nel Terzo Millennio. Inserto speciale "Oggi voglio fermarmi a casa tua": la Missione e Gesù, Signore e Maestro, che viene a noi. Di questo dono, tutti, se lo vogliamo, possiamo arricchirci: "In fretta scese e lo accolse, pieno di gioia" un’immagine per dire cos’è la Missione e cosa potrebbe diventare la nostra Comunità Attenzione: nessuno è autorizzato, né prima, né durante, né dopo la Missione a raccogliere offerte per conto della Parrocchia. Diffidate anche di chiunque si presenti a voi al di fuori degli orari concordati, esibendo pubblicazioni di qualsiasi tipo, senza l'apposito cartellino con il timbro della Parrocchia. II Programma della Missione - Sabato, 9 ottobre, ore 18,00: solenne apertura della Missione, per tutti Durante la concelebrazione dell'Eucarestia con i Padri Missionari verranno consegnate le lampade per i Centri di Ascolto a coloro che li ospitano e il Crocifisso ai Missionari. ore 15,00 ore 16,30 in Parrocchia, ss.Messe secondo il consueto orario festivo, con omelia dei Missionari; presso l'Oratorio femminile, incontro dei Missionari con i Responsabili dei Centri di Ascolto, con le Famiglie che ospitano i medesimi e le forze vive della Parrocchia; santa Messa per gli ospiti della Casa Albergo animata dai Missionari, nel salone al piano rialzato. PRIMA SETTIMANA: Missione della Famiglia - da lunedì 11 a sabato 16 ottobre ore 8,00 canto delle Lodi con la Comunità Missionaria ore 8.30 s. Messa con omelia dei Missionari. ore 10,00 fino alle 12,00 ore 15,00 visita alle famiglie fino alle 17,00, secondo l’orario concordato. ore 17,00 fino alle 19,00 ore 20,30 Centri d’Ascolto (vedi calendario, alle pagine V - VII). NB: durante la Missione, la s. Messa delle 8,30 è l'unica celebrata nei giorni feriali, fatta salva la Messa festiva vespertina del sabato. - Domenica 17 ottobre: Giornata della Famiglia. Sante messe secondo l'orario festivo, con omelia dei Missionari. ore 10.00 ore 11,00 ore 12,15 ore 16,30 santa Messa della Famiglia con rinnovo delle promesse matrimoniali. la santa Messa viene celebrata in Pieve. Pranzo al sacco nel salone dell’Oratorio femminile e festa per tutti circa). santa Messa per gli ospiti della Casa Albergo animata dai Missionari, nel salone al piano rialzato. SECONDA SETTIMANA: Missione della Comunità - da lunedì 18 a sabato 23 ottobre Tutte le mattine ore 8,00 ore 8,30 liturgia delle lodi con la Comunità Missionaria S. Messa con omelia dei Missionari. Nel corso della settimana: visita ad alcune fabbriche da parte delle Suore Operaie III Inserto speciale - Domenica 10 ottobre: Giorno per giorno 18 ottobre - lunedì: ore 20.30 Giornata del VANGELO in Chiesa, assemblea comunitaria: CONSEGNA DELLA PAROLA DI DIO (NB: tutti i rappresentanti dei Centri d'Ascolto sono invitati a riportare la lampada). 19 ottobre - martedì: Giornata del PADRE MISERICORDIOSO 9,30-12,00 due Missionari sono disponibili per ascoltare le confessioni. 15,00-19,00 In giornata i Missionari iniziano la visita agli anziani infermi e agli ammalati, per portare loro la santa Comunione. ore 20.30 Inserto speciale 20 ottobre - mercoledì: in chiesa, assemblea comunitaria: CONSEGNA DEL PADRE Giornata del PROSSIMO Continua la presenza in chiesa per la Confessione come pure la visita e la comunione agli ammalati e agli anziani infermi. ore 20.30 21 ottobre - giovedì: ore 15,00 ore 20.30 22 ottobre - venerdì: in chiesa, assemblea comunitaria: CONSEGNA DEL FRATELLO. Giornata della COMUNITÀ Dopo la Messa delle 8,45: esposizione del Ss. Sacramento fino alle 12,00. Continua la presenza in chiesa per la Confessione come pure la visita e la comunione agli ammalati e agli anziani infermi. in chiesa, sacramento della Riconciliazione per i ragazzi delle Medie in chiesa, assemblea comunitaria: CONSEGNA DELLA COMUNITÀ. Giornata della SOFFERENZA ore 15.00 ore 16,15 Viene completata la visita e la comunione agli ammalati e continua la presenza in chiesa per la Confessione. Celebrazione alla Casa di Riposo. in chiesa, sacramento della Riconciliazione per i fanciulli delle Elem. ore 20.30 in piazza Luca Marenzio, solenne VIA CRUCIS. 23 ottobre - sabato: ore 18.00 ore 20,30 Giornata MARIANA Dopo la messa delle 8,30 e nel pomeriggio, a partire dalle 15,00, tutti i padri Missionari sono disponibili per il sacramento della Riconciliazone. s. Messa prefestiva assemblea comunitaria conclusiva: Consegna della Madre e canto dell'Akatisthos. CONSEGNA DELLA MISSIONE ALLA COMUNITÀ. Saluto ai Missionari. IV I Centri di Ascolto Diaconia SANTA MARIA IN SAN ROCCO Primo turno dei Centri di Ascolto: lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 ottobre, ore 20,30 via Vittorio E. II (numeri dispari), via Ospedale Vecchio, vicolo S. Rocco, via C.B. Cavour (numeri pari fino a 14/A, dispari fino a 9), largo G. Garibaldi (numeri pari), p.za L. Marenzio (numeri pari) 2- C.d'Asc. n. 2 via Montorfano, via sul Montorfano, via Pianora, via C.B. Cavour (numeri pari dal Monte I 16 e numeri dispari dall'11), via Chiusa 3- C.d'Asc. n. 3 via A. Tonelli (numeri pari fino al 12, numeri dispari fino al 17), via S. Pellico, via P. Maroncelli, via don Remo Tonoli (numeri dispari fino a 25) Centro II 4- C.d'Asc. n. 4 via Dante, via Don Remo Tonoli (tutti i numeri pari; numeri dispari da 27) Monte II 5- C.d'Asc. n. 5 via P. G. Bevilacqua, via Bussaghe, via Donatori di Sangue, via Buscarino Bussaghe I (numeri pari fino al 26) 6- C.d'Asc. n. 6 via Martiri Piazza Loggia, Casc. Nagasaki, via A.Tonelli dal n.19 e Casc. Yocoama Bussaghe II 7- C.d'Asc. n. 7 via Benefattori - p.za Don A. Botti, via Mazzini, via Don B. Giovaninetti (numeri Benefattori I pari dal 18 e numeri dispari dall'11 al 13) 8- C.d'Asc. n. 8 via Martiri della Libertà (già via Bergamo - numeri pari fino a 82), via Don B. Benefattori II Giovaninetti (numeri dispari fino al 9, numeri pari fino al 16), via Croce Diaconia SAN GIOVANNI BATTISTA Secondo turno dei Centri di Ascolto: giovedì 14, venerdì 15, sabato 16 ottobre, ore 20,30 1- C.d'Asc. n. 9 Mazzocchi 2- C.d'Asc. n. 10 Monauni 3- C.d'Asc. n. 11 Castello 4- C.d'Asc. n. 12 Parco del Mun. 5- C.d'Asc. n. 13 Rondone via Vittorio Emanuele II (numeri pari), via Carera, via P. D.M.Turoldo, largo Garibaldi (numeri dispari), p.za L. Marenzio (numeri dispari), via Vittorio Veneto via G. Monauni, via F.lli Almici via G. Matteotti, via Castello, via Spalto Comunale, P.za Torre Romana, via A. Negri (numeri pari fino al 14) p.za Europa, via A. Negri (tutti i numeri dispari; numeri pari dal 16) via Chiari, via G. Marconi (esclusi numeri pari dal 36), vicolo Rondone, via Martiri della Libertà (numeri dispari e n°84) Diaconia SAN PIETRO Secondo turno dei Centri di Ascolto: giovedì 14, venerdì 15, sabato 16 ottobre, ore 20,30 NB: via Cava e il n. 46 di via S.Pietro, pur appartenendo a questa Diaconia, per comodità di vicinanza, sono aggregati ad un Centro d’Ascolto della Diaconia S. Paolo V Inserto speciale 1- C.d'Asc. n. 1 Centro I Inserto speciale 1- C.d'Asc. n. 14 Villaggio S. Pt I 2- C.d'Asc. n. 15 Villaggio S. Pt II 3- C.d'Asc. n.16 Vill. S. Pt III 4- C.d'Asc. n. 17 Parco S. Pt. I 5- C.d'Asc. n. 18 Parco S. Pt. II 6- C.d'Asc. n. 19 Sotto Monte I 7- C.d'Asc. n. 20 Sotto Monte II via S. Pietro (esclusi numeri dispari dal 67 e il n. 46) via F.lli Kennedy, via Italia, via C. Guzzi via Giovanni XXIII, Paolo VI, via Don G. Minzoni p.za A. Moro, via A. Lunardi, via XXV Aprile (numeri dispari fino a 11) via don L. Milani via P.e C.Mazzocchi + traverse, via Buscarino (esclusi num. pari fino a 26) via A. Rubagotti, via F. Cossandi, via C. Esposito, via Dosso Diaconia SAN PAOLO Primo turno dei Centri di Ascolto: lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 ottobre, ore 20,30 1- C.d'Asc. n. 21 via Sassina, via G. Pastore, via P. Ferrari, via S. Pietro (num. disp. da 67 in poi) Sassina I 2- C.d'Asc. n. 22 via G. Di Vittorio (numeri pari; dispari fino a 25), Via G. Di Vittorio - Traversa I Di Vittorio I via F.lli Rosselli, via G. Di Vittorio (numeri dispari dal 27 al 33/35), Via G. Di 3- C.d'Asc. n.23 Vittorio - Traversa II, via Rezzano (o Reggiano); dalla Diac. S Pietro: via S.Pietro n. Di Vittorio II 46 e via Cava; Cologne: via delle Bine, n. 5 e via Brescia, nn. 12-14 4- C.d'Asc. n. 24 via L. Lama, via F.lli Cervi, via G. Amendola, via Palazzolo (numm.pari da 22 in poi) Sassina II 5- C.d'Asc. n. 25 via P.O. Marcolini (numeri pari da 22, dispari da 33), Via M. Capra, via XXV Aprile Marcolini I (tutti i numeri pari, numeri dispari da 13) 6- C.d'Asc. n. 26 via P.O. Marcolini (numeri pari fino a 20, dispari fino a 31), Sentiero Zerbetto, Marc. II-Zerb. I Vicolo Zerbetto 7- C.d'Asc. n. 27 via Palazzolo (numeri dispari fin a 25 e pari fino a 20), via A. Grandi (numeri pari) Zerbetto II Diaconia SAN FLORIANO Primo turno dei Centri di Ascolto: lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 ottobre, ore 20,30 1- C.d'Asc. n. 28 via A. Grandi (numm. dispari), v. Francesca (numm. pari fino a 20, dispari fino a 13) Luca Marenzio I 2- C.d'Asc. n. 29 via G. Verdi, via C. Battisti, Via A. Manzoni, via Francesca (numeri dispari dal Contr. Francesca I 15 al 19, pari dal 22 al 24) VI Riepilogo del calendario dei Centri di Ascolto La sede di ciascun Centro d’Ascolto è indicata ai rispettivi interessati sull’ulima pagina di copertina. Primo turno: Lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 Secondo turno: Giovedì 14, venerdì 15 e sabato 16 ottobre, ore 20,30 ottobre, ore 20,30 DIACONIE INTERESSATE: S. Maria in S. Rocco (Centri di Ascolto n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8) S. Paolo (Centri di Ascolto n. 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27) S. Floriano (Centri di Ascolto n. 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35) DIACONIE INTERESSATE: S. G. Battista (Centri di Ascolto n. 9, 10, 11, 12, 13) S. Pietro (Centri di Ascolto n. 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20) S. Maurizio (Centri di Ascolto n. 36, 37, 38, 39, 40) S. Giacinto (Centri di Ascolto n. 41, 42, 43, 44, 45) Inserto speciale La Missione per i Fanciulli delle elementari Domenica 10 ottobre: ore 14,15 ss. Messe con i Missionari catechismo Giorni feriali da lunedì 11 a sabato 23: ore 7,45 in S. Pietro, momento di preghiera con i Missionari. Domenica 17 ottobre: ore 10.00 ore 12,15 Venerdì 22 ottobre ore 16,10 Giornata della Famiglia. santa Messa della Famiglia pranzo al sacco e festa per tutti all'Oratorio femminile in chiesa, liturgia penitenziale e sacramento della Riconciliazione La Missione per i Ragazzi delle medie Domenica 10 ottobre: ore 14,15 ss. Messe con i Missionari catechismo Giorni feriali da lunedì 11 a sabato 23: ore 7,30 in Pieve, momento di preghiera con i Missionari. Domenica 17 ottobre: ore 10.00 ore 12,15 Giovedì 21 ottobre ore 15,00 Giornata della Famiglia. santa Messa della Famiglia pranzo al sacco e festa per tutti all'Oratorio femminile in chiesa, liturgia penitenziale e sacramento della Riconciliazione VIII La Missione per gli Adolescenti (14-17 anni) Sabato 9 ottobre ore 18,00 Domenica 10 ottobre ore 20,30 apertura della Missione ss. Messe con i Missionari nel salone dell'Oratorio femminile, incontro di festa Lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 ore 20,30 Centro di Ascolto: serate di incontro nel salone dell'Oratorio femm. Giovedì 14, venerdì 15, sabato 16 wokshop nel salone dell'Oratorio femminile ore 20,30 Domenica 17 ottobre: ore 11.00 ore 12,15 Giornata della Famiglia. da lunedì 18 a sabato 23: ore 20,30 possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione assemblea comunitaria, in chiesa (v. calendario Missione della Comunità, a pag. IV). santa Messa in Pieve pranzo al sacco e festa per tutti all'Oratorio femminile La Missione per i Giovani (dai 18 anni in su) Sabato 9 ottobre ore 18,00 Domenica 10 ottobre ore 20,30 apertura della Missione ss. Messe con i Missionari nel salone dell'Oratorio femminile, incontro di festa Giorni feriali da lunedì 11 a sabato 23: ore 6.30 Preghiera del mattino e breve proposta di riflessione da parte di Missionari, nel salone dell'Oratorio femminile. Al termine, possibilità di consumare la colazione. ./.. IX Inserto speciale Giorni feriali da lunedì 11 a sabato 23: ore 6.30 Preghiera del mattino e breve proposta di riflessione da parte di Missionari, nel salone dell'Oratorio femminile. Al termine, possibilità di consumare la colazione. Inserto speciale Lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 ore 20,30 Centro di Ascolto: serate di incontro presso l’ex- Scuola Materna, in via Benefattori Giovedì 14, venerdì 15, sabato 16 workshop nel salone dell'Oratorio femminile ore 20,30 Domenica 17 ottobre: ore 11.00 ore 12,15 Giornata della Famiglia. da lunedì 18 a sabato 23: ore 20,30 possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione assemblea comunitaria, in chiesa (v. calendario Missione della Comunità, a pag. IV). santa Messa in Pieve pranzo al sacco e festa per tutti all'Oratorio femminile Prospetto generale del programma della Missione ore 18,00 solenne apertura della Missione Domenica 10 ottobre: in Parrocchia ss. Messe secondo il consueto orario festivo, con omelia dei Missionari Sabato, 9 ottobre PRIMA SETTIMANA: Missione della Famiglia da lunedì 11 a sabato 16 ottobre ore 6.30 Preghiera del mattino per gli adolescenti e i giovani, in Oratorio femminile. Al termine, possibilità di consumare la colazione ore 7.30 Incontro per i ragazzi delle medie, in Pieve ore 7.45 Incontro per i fanciulli delle elementari, in S. Pietro ore 8,00 liturgia delle lodi con la Comunità Missionaria, nella chiesa parrocchiale ore 8.30 S. Messa con omelia dei Missionari ore 10,00 visita alle famiglie fino alle ore 12,00 ore 15,00 visita alle famiglie fino alle ore 19,00 ore 20.30 Centri d'Ascolto per gli adulti; serate per gli adolescenti e i giovani Domenica 17 ottobre ore 10.00 ore 11,00 ore 12.15 Giornata della Famiglia - sante Messe con omelia dei Missionari santa Messa della Famiglia con rinnovo delle promesse matrimoniali la s. Messa viene celebrata in Pieve pranzo al sacco in Oratorio e festa per tutti SECONDA SETTIMANA: Missione della Comunità da lunedì 18 a sabato 23 ottobre - incontri di preghiera e celebrazioni del mattino, come nella prima settimana - nel corso della settimana: visita e Comunione agli infermi e agli ammalati - appuntamenti per il sacramento della Riconciliazione, come da rispettivi calendari specifici - visita ad alcune fabbriche da parte delle Suore Operaie - ore 20,30: assemblee comunitarie. X 3- C.d'Asc. n. 30 Contr. Francesca II 4- C.d'Asc. n. 31 Luca Marenzio II 5- C.d'Asc. n. 32 Madonnella I 6- C.d'Asc. n. 33 Madonnella II 7- C.d'Asc. n. 34 Fiumicello I 8- C.d'Asc. n. 35 Fiumicello II viaTrento, via Trieste, via P. Gobetti via A. De Gasperi via Francesca (numeri pari dal 26, dispari dal 21), viale Caduti del lavoro, via Madonnella, viale Lavoro e Industria via Palazzolo (numeri dispari dal 27) e traverse, via Campo sportivo via Viassola e traverse via Ingussano, via Fiumicello, via d.Fuser, via Cagino, via Per Chiari (nn. pari) Diaconia SAN MAURIZIO 1- C.d'Asc. n. 36 Degli Orti I 2- C.d'Asc. n. 37 Degli Orti II 3- C.d'Asc. n. 38 Degli Orti III via Donati, via A. Gramsci, via per Chiari (numeri dispari), via degli Orti, via Lovo, viale E. Mattei (esclusa 1a traversa) via Don Primo Mazzolari, via Padre G. Zani via G. Falcone, via P. Borsellino, via Don T. Festa, via S.lle Vigorelli via S. Pertini, via E. Montale, via F. Fellini (numeri pari), via A.B. Michelangeli, via 4- C.d'Asc. n. 39 Calcine (a partire dal numero 16), via R. Guttuso, via U. La Malfa, via B. Bonassi, Parco d. Alpini via S. Dotti, via G. La Pira, via G. Strehler, viale E. Mattei 1a trav. 5- C.d'Asc. n. 40 via Lumetti, via Fogliano, via Valenca, via Valenca bassa, via S. Paolo, via Castrina, Lumetti via Fossato Diaconia SAN GIACINTO Secondo turno dei Centri di Ascolto: giovedì 14, venerdì 15, sabato 16 ottobre, ore 20,30 1- C.d'Asc. n. 41 Maniero I 2- C.d'Asc. n. 42 Maniero II 3- C.d'Asc. n. 43 Novaglio 4- C.d'Asc. n. 44 Santella 5- C.d'Asc. n. 45 Caselle via Castrezzato (numeri dispari da 1 a 21, numeri pari da 2 a 20), via G. Miglioli via Don Luigi Sturzo, via Don A. Dossena, via F. Fellini (numeri dispari), via Castrezzato (numeri pari da 22 a 42) via Novaglio, via 1° Maggio via Castrezzato (numeri dispari da 23 a 37), via Don G. Vender, via E. Margheriti, via della Santella via Caselle, via Castrezzato (numeri dispari dal 39, numeri pari dal 50) VII Inserto speciale Secondo turno dei Centri di Ascolto: giovedì 14, venerdì 15, sabato 16 ottobre, ore 20,30 Comunità in cammino FAMIGLIA sempre più famiglie non riescono ad arrivare alla fine del mese La povertà incombe sulle famiglie italiane a cura della Redazione, da “Sì alla vita” Le statistiche ufficiali dicono che sono otto milioni gli italiani che vivono al disotto della soglia di povertà. Ma l'Eurispes calcola che ce ne sono almeno altrettanti che si trovano esattamente sul confine di questa soglia. Sono soprattutto famiglie monoreddito, con due o tre figli, che hanno l'incubo di non riuscire ad arrivare alla fine del mese. Cosa fa la società per loro? Ben poco visto che l'Italia è la Nazione che in Europa spende di meno per le famiglie e che offre meno servizi. Un esempio? Un bambino su tre non trova posto all'asilo. In Italia, oltre alle 2.500.000 famiglie povere (pari a circa 8 milioni di persone) contabilizzate dalla statistica ufficiale, esistono altri 2.400.000 nuclei familiari "a rischio povertà", corrispondenti a 7 milioni e mezzo di persone. È quanto risulta dal dossier dell'Eurispes, "Le famiglie italiane tra crisi, bisogni e nuove tendenze demografiche", presentato il 28 aprile a Torino. Tra le famiglie povere - è un altro dato allarmante del rapporto nel 2002, il 33,3% delle famiglie monogenitoriali, il 21,1% delle coppie con due figli, il 33,9% delle coppie con 3 o più figli, non hanno avuto, spesso o qualche volta, i soldi per comprare il cibo necessario, per pagare le bollette (luce, gas, telefono…) o per sostenere spese per cure mediche. L'Eurispes punta il dito contro l'invecchiamento della popolazione dovuto al crollo demografico. Negli ultimi 40 anni c'è stata una "crescita assoluta" di oltre 20 milioni di citta- dini ufficialmente residenti nel nostro Paese, ma le previsioni Istat per il futuro non sono rosee, visto che "la popolazione italiana è una popolazione che invecchia e che ha tasso di fecondità totale (1,2 figli in media per donna) che non consente il ricambio generazionale". POVERTÀ E INVECCHIAMENTO. “Lo spettro della povertà si sta allargando e le cause sono molteplici: lo smantellamento progressivo del welfare, la caduta verticale della qualità dei servizi - dalla sanità ai trasporti - la trasformazione del mercato del lavoro, l'impoverimento dei ceti medi costretti, per la prima volta dopo decenni, a difendersi dal pericolo di una incalzante proletarizzazione". Il già citato dossier dell'Eurispes evidenzia che l'Italia dedica appena lo 0,9% della ricchezza nazionale alle politiche familiari. Seguono (in ordine crescente): Irlanda 1,9%, Grecia 2,1%, Regno Unito 2,4%, Belgio 2,6%, Austria 2,9%, Francia e Germania 3%, Lussemburgo e Finlandia 3,4%, Svezia 3,5%, Danimarca 3,8%. L'Italia sarebbe quindi abbondantemente al di sotto della media dell'Unione europea, che è pari al 2,3%: solo la Spagna sta peggio di noi, con lo 0,4% del Pil. IN "LISTA DI ATTESA" PER UN ASILO NIDO. Un terzo dei bambini italiani è in "lista d'attesa" per entrare in un asilo nido. È uno dei dati contenuti nel dossier dell'Eurispes. Nel rapporto si fa notare la "rilevante carenza dei ser47 vizi per la prima infanzia" nel nostro Paese, che costituisce uno dei fattori più rilevanti del crollo demografico in atto. I servizi privati coprono, infatti, a livello nazionale oltre un quinto dell'offerta complessiva: 604 asili su 3.808 sono di tipo privato. "L'insufficienza di strutture sostenute da risorse pubbliche - si legge nel rapporto - può essere solo parzialmente compensata dalla presenza di asili nido privati", visto il "costo elevato" di questi ultimi. Inoltre, la percentuale di domande d'iscrizione agli asili nido, pubblici e privati, rimaste inaccolte è molto elevata, anche nei territori caratterizzati da una maggiore presenza di servizi privati. Altro strumento a sostegno della famiglia che appare particolarmente carente in Italia, rileva l'Eurispes, è quello fiscale. "I sussidi monetari attualmente in vigore - si osserva nel dossier - appaiono del tutto inadeguati al mantenimento dei figli”: l'arrivo del primo figlio comporta mediamente una diminuzione del reddito a disposizione tra il 19 e il 45% ed una spesa aggiuntiva compresa tra i 500 e gli 800 euro mensili. FESTA DELLA FAMIGLIA. Questo numero del nostro periodico parrocchiale esce il giorno in cui viene celebrata la festa zonale della Famiglia. Daremo resoconto sul numero di novembre. Comunità in cammino LA CHIESA DI FRONTE ALLE RELIGIONI E ALLE SETTE il NEW AGE a cura di don Francesco Con l'espressione New Age si intende un complesso indirizzo culturale che assomiglia ad un " clima generale" che ad un movimento organico. Il fenomeno si è diffuso negli Stati Uniti ma ora sta diffondendosi rapidamente anche in Europa e, all'insegna della vocazione sincretista che da sempre lo contraddistingue, si incontra con le tendenze salutiste, ecologiche, neo pagane e orientaliste. ritorno al sacro in un teismo vago e generico. L'allarme verso lo pseudoecumenismo era già stato lanciato nella lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1989 su alcuni aspetti della meditazione cristiana dove si richiama la deviazione della pseudognosi, per denunciare l'obliterazione della natura creaturale dell'uomo che porta a concepire come possibile l'assorbimento dell'io umano nell'io divino. Il New Age professa la valorizzazione di quanto l'uomo ha in se per una sorta di auto redenzione dove non c'è posto par la trascendenza di Dio. È questa la radice neo pagana del New Age. Valorizzando l'umano può essere fraintesa dai credenti, come un umanesimo cristiano vive di un'intima tensione fra umano e divino che modella sul mistero dell'Incarnazione. Va tenuto presente che non mancano i tentativi di composizione fra Cristianesimo e New Age. Ad esempio il teologo G. Schiw dice: "Lo spirito dell'età nuova è lo Spirito di Dio, questo ci fa sperare e ci sollecita a partecipare alla dolce conseguenza" ( Lo spirito dell’età nuova Queriniana 1991) Secondo i suoi assertori il New Age consiste nell'EPOCA NUOVA che si sta aprendo al termine dell'età astrologica dei pesci : l'età dell'acquario. Secondo il New Age il cambio epocale dovrebbe determinare il tramonto della fede cristiana così come si è svolta nei primi venti anni di vita. Essa dovrebbe liberarsi del connotato proprio dell'età dei pesci consistente nella violenza prodotta dall'identità che alimenta una condizione conflittuale del contesto culturale ed interculturale. A questa situazione è contrapposta la cultura acquariana dell'armonia globale. L'annuncio new age è il raggiungimento dell'Horon: composizione organica delle parti nel tutto; è una sorta di pacificazione generale. Così A.N.Terrin descrive i due criteri di fondo della cultura New Age:" Anzitutto da una tonalità per cui il New Age è trascrivibile per intero su un pentagramma dove la nota dominante è l'intuizione, l'esperienza, lo spontaneismo naturale ed un romanticismo dove Dio e mondo si uniscono e si confondono. Il secondo criterio sta nel riconoscere che vi è un parametro standard che permette di riconoscere il tutto: si tratta dell'orizzonte aperto il cui limite è il non limite della coscienza." In pratica questa nuova sensibilità religiosa si configurerebbe tramite una dinamica di superamento di tutti i limiti fino a raggiungere l'Holon = la totalità. Da una prospettiva educativa si può guardare con favore ed interesse alla diffusa domanda di sacro. Occorre però essere avvertiti della sua ambiguità per valorizzare quanto in essa sia concesso alla crisi della pretesa illuminista di emarginare e cancellare il fattore religioso ed orientare la ricerca personale nella direzione dell'incontro con il Cristo nella Chiesa. Cosa dice la Chiesa su loro? La CEI, in una nota del 1993, afferma a proposito che il New Age ha un ambiguo Va detto che i sostenitori della conciliabilità fra Cristianesimo e New Age si appellano alla teologia di Teilhard de Chardin, soprattutto per la concessione dell'universo come orientamento ad una composizione cosmica di carattere armonioso e non mancano nel citare passi dell'Enciclica Dominum et Vivificantem di Giovanni Paolo II. L'Osservatore Romano, in un articolo del 30/701992 afferma che New Age è un movimento anticristiano ed anticattolico, ben lontano dai dogmi cristiani. Nichols dice :" Un pensiero basato sul sincretismo e sul relativismo portano ad un paganesimo ricostruito". Una critica affine la troviamo nel citato documento della CEI. Per una globale verifica della critica mossa dalla prospettiva cattolica al sincretismo della New Age si può leggere : · Marcarini: la New Age…, LDC Torino 1994 · Chiesa Cattolica Doc. Sette e movimenti, 1986 · J.Vernet, Il New Age, Ed Dehoniane, 1992 48 Comunità in cammino GREST 2004 "VOLERE VOLARE" 21 GIUGNO 2004 ORE 9.OO Dopo giorni e giorni d'incontro per preparare al meglio l'avventura del grest, il fatidico giorno è arrivato. Con il fischio di don Oscar si sono parati davanti a noi TANTI bambini(circa 265 non contando morti e feriti) gioiosi e ansiosi di cominciare il gioco di formazione delle squadre con viva la speranza di essere insieme al proprio amico/a. Dopo un'oretta i gruppi si erano formati e ciascuno di noi animatori aveva davanti 27 bambini con cui condividere i molteplici giochi e le numerose attività formative. La tematica affrontata quest'anno era abbastanza impegnativa e consisteva in un cammino che un ragazzo affronta acquisendo importanti virtù (coraggio, amicizia,solidarietà…) per diventare un grande cavaliere. Queste virtù sono state affrontate tramite dei giochi ed in alcuni casi dei veri e propri lavori che spingevano i ragazzi a riflettere sulla presenza di questi valori nella loro vita quotidiana. Dopo tutto lo sforzo mentale subito, abbiamo ritenuto opportuno svolgere dei tornei (calcio e pallabollata) e dei giochi ( da ricordare l'ocona sul monte) affinché potessero conoscersi ulteriormente. Come ogni anno non potevano mancare le sospirate visite di formazione alle piscine di Ostiano e Palazzolo S/O che hanno messo a dura prova i bagnini e noi animatori,perché ci siamo trovati di fronte a singolari episodi di nudismo!!!( per informazioni chiedere a….) L'arrivo di don Oscar ha portato una ventata di novità: aumento delle gite ma soprattutto memorabili esecuzioni dei " bans" che hanno rallegrato i vicini di casa che ancora dormivano (I sorry). Queste quattro settimane sono volate e arrivati alla serata conclusiva ci siamo accorti di quanto affetto abbiamo dato ai bambini e di quanto ne abbiamo ricevuto da loro. Questa meravigliosa esperienza ci ha permesso di conoscere meglio don Oscar, con il quale abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione e di amicizia, e gli altri animatori. Ci siamo resi conto di quanto i bambini abbiano da insegnarci e quanta fiducia ripongano in noi. Speriamo che ciò che abbiamo trasmesso ai ragazzi durante il grest possa servire a loro per diventare dei piccoli cavalieri. All'anno prossimo Paola e Silvia B P.S. ricordiamo che è aperto il casting per gli animatori che intendono svolgere l'edizione 2005 del grest. Per ulteriori informazioni rivolgersi a don Oscar. Un ringraziamento all’Amministrazione Comunale per il contributo a sostegno delle Attività Estive dell’Oratorio. 49 Comunità in cammino I Freedom Days VITA DA... "FREEDOM" In parallelo al Grest si è svolto anche quest'anno il "Freedom Days", l'attività estiva per i ragazzi dalla terza media alla seconda superiore. Gli iscritti erano ben 52, un numero mai raggiunto per questa proposta e già questo ha reso l'esperienza speciale per tutti. Come se non bastasse, a causa delle difficoltà dettate dall'ambiente, l'oratorio in ristrutturazione, è stato un Freedom itinerante. Infatti siamo stati costretti a utilizzare i vari parchi del paese e a spostarci più del solito. Abbiamo privilegiato uscite brevi in bicicletta, perché far muovere insieme più di cinquanta persone non è certo semplice, così come mettere in fila altrettante biciclette... sembravamo il gruppo del "Giro d'Italia". Alla fine è andato tutto bene e i ragazzi sono rimasti incolumi... è stata davvero un'impresa! Purtroppo per gli spazi ristretti abbiamo anche dovuto sacrificare un po' le attività privilegiando il gioco e lo stare insieme. I ragazzi hanno avuto così la possibilità di fare nuove conoscenze e di approfondire quelle che già avevano, di trascorrere mattinate e pomeriggi divertendosi in compagnia, ma con l'attenzione offerta dagli animatori. Quest'anno è stata sicuramente un'esperienza non troppo impegnativa, ma comunque un periodo di crescita e di confronto, così come è logico quando si deve convivere con gli altri accettandone pregi, difetti e idee diverse. Con l'augurio che tutti abbiano apprezzato l'esperienza e che sia stata positiva per loro quanto lo è stata per noi, ci aggiorniamo al prossimo anno, sperando di poter essere sempre così numerosi e di migliorarci ancora. Gli animatori Ricordiamo a tutti i ragazzi che, per continuare a divertirsi, crescere e stare insieme, da ottobre ricomincerà il gruppo adolescenti! Vi aspettiamo! 50 Comunità in cammino La Scuola di Lavoro LA CARICA DELLE 102 Già durante il Grest alcune bambine chiedevano: "Si fa ancora la scuola di lavoro?" Si, anche quest'anno è stata proposta alle fanciulle della comunità di Coccaglio questa attività estiva. Avevamo percepito che le bambine, che volevano aderire all'iniziativa erano parecchie ma, arrivare a 102 è stata proprio una sorpresa. Il timore era quello di non aver sufficiente "personale"; invece madre Mariella è riuscita a coinvolgere mamme, nonne, ragazze e avviare la scuola di lavoro. Il pomeriggio non era fatto solo di "duro" lavoro con mani sudate da non riuscire più a far passare l'ago nel centrino ma anche di divertimento con il gioco libero in cortile. Non era scattata l'ora della ricreazione e già c'era la fila per prendere il ghiacciolo azzurro che non c'era mai, finiva subito perché lo volevano tutte. Due settimane gioiose nelle quali si è state insieme accompagnate dalla preghiera fatta all'inizio per affidare il nostro lavoro al Signore in modo da impegnarci al meglio e alla fine per ringraziarlo. In conclusione un ringraziamento particolare a tutte le persone che hanno collaborato a realizzare le varie attività (ricamo, pittura su stoffa, découpage), per l'assistenza e insegnamento alle bambine e per la preparazione del materiale. …..Arrivederci all'anno prossimo con l'augurio di essere ancora così tante. Grazie Gesu', per essere stato con noi, per averci portato gioia nello stare insieme, serenità nel gioco ed entusiasmo nel lavoro. 51 Comunità in cammino I Campiscuola 2004 OBRA DI VALLARSA: UN DELIZIOSO ANGOLO TRA TERRA E CIELO Ci limitiamo a far parlare le immagini dei Campiscuola che, questa volta hanno trovato sede a Obra di Vallarsa, presso Rovereto, in Trentino Alto Adige; agli articoli, non pervenuti in tempo utile, daremo spazio sul bollettino di novembre. Fanciulli e Ragazzi 52 Comunità in cammino Adolescenti Comunità in cammino Giovani Una novità di quest’anno è stato l’esperimento, per questa volta di soli tre giorni, di un Camposcuola per i giovani. Per il prossimo anno è prenotata la GMG di Colonia, ma in futuro si potrà pensare di vivere ancora quest’esperienza. SCOUT - Campo Lupetti SULLE TRACCE DI S. FRANCESCO… E' passato un po' di tempo da quando abbiamo salutato Assisi, eppure rimane un ricordo indelebile quel paesello tanto affascinante quanto magico, che sa regalare una sensazione difficile da spiegare, difficile perche' vera, che va oltre il nostro modo di percepire la semplicità, la felicità, l'amore per le persone, l'amore per la natura e gli animali, l'amore per la terra, il ringraziare Dio per tutto ciò che abbiamo intorno, bello, buono brutto che sia… va oltre il modo di percepire la FELICITA'. 54 Durante quei giorni abbiamo cercato (per quanto questo sia stato possibile) di vivere la vita di quel grande uomo che ha solcato quella terra con il sudore della propria vita donata agli altri, con l'amore e la semplicità di un bimbo che vede per la Comunità in cammino nel cuore. Colgo l'occasione anche per ringraziare i Genitori, che con grande cuore e fiducia, affidano a noi educatori i propri figli e che sanno tendere una mano nel momento del bisogno, come molti hanno fatto in passato, ed in questa esperienza non sono stati da meno, aiutandoci a gestire i pellegrinaggi quotidiani in Assisi, pensando con cura alla Cambusa, partecipando ad ogni nostro momento con spirito di servizio. prima volta il suo sonaglietto… lo agita, ne ascolta il suono e da quel momento non lo lascerà più. Sono proprio i bambini che hanno fatto da protagonisti di questa breve ma intensa esperienza, che con la loro gioia hanno riempito le giornate di un sole abbagliante. Sembrava che percepissero più di noi d'essere nella città di S. Francesco. Hanno visitato tutti i luoghi della vita di Francesco, hanno lavorato ricostruendo la loro "chiesetta di S. Damiano", hanno dipinto su tavolette e creato vetrate a mosaico. Solo i bambini avrebbero potuto vivere quell'esperienza in quel modo. Spero che la Missione Parrocchiale sia un momento di crescita profondo per la nostra Comunità, che ci aiuti ad approfondire e ad accrescere il nostro essere cristiani ed educatori in questo tempo segnato da avvenimenti che scuotono la nostra fede. Per questo ogni educatore riesce a trarre un insegnamento dai propri ragazzi o bambini, proprio perche' questi vivono le esperienze in modo diverso da come le percepiamo noi, magari seguendo il percorso preparato per loro, oppure non seguendolo per nulla, ma sempre con gioia e semplicità. In fondo la teoria del Mentore dice che e' Mentore colui che si educa educando, che poi alla fine e' quel grande bagaglio di esperienza e amore che sanno trasmetterci i nostri ragazzi. Durante il nostro pellegrinaggio abbiamo incontrato persone significative: Frate Mirko che con grande simpatia ed entusiasmo ci ha accompagnato nella scoperta della Chiesetta di S. Damiano; Frate Gianfranco che ci ha trasmesso la spiritualità legata all'Eremo delle Carceri; il proprietario dell'Ostello dove alloggiavamo, che ogni giorno ci aiutava a raggiungere Assisi con il suo pulmino… e tante altre persone che come noi percorrevano le tracce di Francesco. E' stata veramente un'esperienza intensa e indimenticabile che ci portiamo tutti, bambini, genitori e capi, E… come disse Luke SkyWalker, in "Guerre Stellari"… CHE LA MISSIONE SIA CON VOI!!!…o forse non diceva così!? Buona Caccia… Akela Branco Lupi della Waingunga Gruppo Scout Montorfano 1° Campo E/G “FORZA, VENITE GENTE...” 55 Forza venite gente…….. è iniziata così l'avventura che i nostri ragazzi hanno vissuto quest'estate. San Francesco li ha chiamati a vivere Comunità in cammino una settimana fatta di semplicità di lavoro e di preghiera con lui. Si parte il 31 luglio 2004; il pullman ci porta a Montalcino (la città del Brunello toscano) precisamente a S.Antimo un'abbazia in cui c'è un centro scout gestito dai frati di Norberto. All'arrivo quello che colpisce è il nulla e il silenzio, intorno a noi ci sono solo campi, vigneti e nulla più; in mezzo alla natura si erge questa abbazia tanto bella quanto semplice e noi insieme ai ragazzi respiriamo subito quell'aria strana fatta di pace e di qualcosa di indescrivibile. Le nostre giornate sono scandite dal solito tran tran di un campo estivo, olimpiadi, gara di cucina, imprese, ma la giornata che i ragazzi non si aspettano è quella che insieme a Fra Stefano abbiamo deciso di vivere da Benedettini, Ora et labora. La giornata era scandita dal suono delle campane che ci chiamavano per i momenti di preghiera (vi assicuro che non erano pochi…lodi, ora terza, sesta, nona, vespri), e mentre aspettavamo, abbiamo pulito una zona dell'abbazia dalle erbacce e dalle piante morte….una cosa strana, noi capi siamo rimasti colpiti da come i ragazzi l'hanno vissuta, sono rimasti affascinati ed entusiasti da questo stile di vita…un piccolo seme è stato gettato nei loro cuori. Non potevamo fare un campo estivo su San Francesco senza andare nei luoghi dove egli è vissuto, ed ecco che da San Antimo raggiungiamo i nostri fratellini lupetti ad Assisi….che meraviglia essere nei posti che in tutto quest'anno abbiamo citato…che meraviglia pensare di camminare dove lui ha camminato……che strana sensazione trovarsi davanti alla sua tomba. Tutto ciò è stato faticoso, sono stati dieci giorni intensi, ma vissuti, penso che nessuno di noi dimenticherà questo campo e tutte le persone che abbiamo incontrato al centro scout, compreso Padre Stefano. Reparto shalom Campo Clan R/S Per esigenze di spazio, ci limitiamo, per ora, a riportare la fotografi. Pubblicheremo l’articolo, con la sua bella conclusione, sul bollettino di novembre. Comunità aperta VITA MISSIONARIA L'Africa è così di G.Pedrali Purtroppo la NON cronaca ci vuol far credere che l'Africa non ha bisogno di nulla. Tutto è apposto, regna un clima fraterno di pace, uguaglianza e prosperità. Ma non è così. I nostri missionari, dalle lettere che ci inviano, non parlano di questo archetipo di mondo tranquillo, ma ci narrano di povertà, miseria e silenzio. Mons. Mazzolari, che opera nella terra martoriata del Sudan, sempre denuncia l'abbandono dell'Africa a se stessa, ma nessuno lo ascolta. Mons. Mazzolari rischia ogni giorno la sua vita per dar voce a chi non ha voce; per dar aiuto a chi non può avere aiuto; per dare un po' di dignità e vita a chi non ha neppure questo. Dobbiamo essere inorriditi nel vedere tanti bambini che sono troppo deboli per reggersi in piedi e troppo deboli per parlare. Così deboli che il loro fisico li rende così scheletrici da essere visti come morti che camminano. Così magri con costole visibili attraverso la pelle e con le braccia non più grosse di rami sottili. Dobbiamo rattristati nel vedere bambini che vengono martoriati da malattie ed infezioni solo perché i nostri ricchi Paesi non vogliono aiutarli vendendo medicinali a basso costo. Dobbiamo fermarci a pensare e riflettere poiché migliaia di bambini muoiono in Africa, e nei Paesi poveri, solo perché noi lo vogliamo e noi lo permettiamo. Solo perché la nostra società ricca ed opulenta accetta que- sto, o meglio, gli conviene che la situazione sia questa. L'ONU ha definito la tragedia di alcuni stati africani come : Sudan, Congo, Somalia, Kenya che soffrono per la mancanza di cibo, acqua, libertà , come la peggior crisi umanitaria del secolo. Ingiustamente e senza motivo a pagare questo nostro silenzio sono sempre i più deboli : i bambini innocenti che sono nati all'ora e nel posto sbagliato e che affrontano una condizione catastrofica. Questi bambini, se non ascoltiamo la loro sofferenza, forse moriranno. Come cristiani vogliamo essere compartecipi di questo genocidio? Vogliamo far finta di niente e non ascoltare il loro grido di aiuto? Vogliamo lasciarli morire solamente perché dobbiamo sfruttare ancora di più le risorse dei loro Stati?. No! Come cristiani dobbiamo dire no! Per ogni bambino che grida pieno di dolore per reclamare cibo ed acqua dobbiamo unire la nostra voce ed urlare. Dobbiamo prenderci sulle spalle questi piccoli ed aiutarli con la nostra solidarietà ed il nostro amore. Non gettiamo via questa grande occasione che ci rende una sola famiglia di figli di Dio. Carità è anche ricordo e condivisione di esperienze vissute e di testimonianze raccolte grazie anche al 57 Comunità aperta MISSIONARI DI CASA NOSTRA Uganda poi in Malawi. Nel 1955 si laurea in Filosofia e viene chiamato a reggere il seminario di Gozzano e Rebbio. In Italia la congregazione dei comboniani lo nomina responsabile dell'animazione e delle attività legate alla pastorale missionaria per i giovani. Questa missione fra i giovani lo porta in Inghilterra e ancora una volta nella sua Africa. A Coccaglio veniva volentieri ogni volta che tornava dai suoi viaggi missionari e cercava sempre di essere testimone vivo della presenza di Cristo missionario. Come non ricordarlo nell'orazione funebre che, a nome dei sacerdoti coccagliesi, tenne prima della sepoltura di don Remo? Di padre Peppino, o come lo chiamavamo noi don Peppi, si può ripetere quanto diceva di sé san Paolo: " Mi sono fatto tutto a tutti per portare a tutti Cristo". Il Signore, l'ha chiamato a se il 26 giugno del 1979 colpito da un'improvvisa embolia polmonare. Di padre Peppino ci resta la testimonianza coraggiosa di chi ha fatto della sua vita una continua testimonianza del Vangelo della Carità. Padre Peppino ha pagato sulla sua pelle le continue denunce fatte per i Popoli dell'Africa che hanno bisogno della nostra voce. Non nascondiamoci, ma testimoniano con coraggio l'essere solidali con chi ha bisogno di noi, anche se questo comporta " l'odio" da parte di chi vuole una società che si dimentica del povero e dell'abbandonato. sacrificio ed alle energie dei missionari che, ogni giorno danno ed hanno dato parte della loro vita per i più poveri. Quest'anno ricorrono due anniversari di morte di due nostri cari missionari: · Il XXV° anniversario della scomparsa di padre Giuseppe Piantoni, chiamato dai suoi bambini del Malawi, padre bontà · Il X° anniversario della morte di padre Giovanni Zani. Di padre Giovanni Zani è già stato ben delineato il ricordo nella commemorazione pubblica organizzata dal Gruppo Missionario nel mese di giugno in Pieve, ora desideriamo ricordare anche padre Giuseppe Piantoni, conosciuto come padre Peppino, testimone fedele ed instancabile del Vangelo della Carità Padre Giuseppe Piantoni era nato a Coccaglio il 30 giugno 1925 e visse la sua giovinezza a Vicenza dove si trasferì con la famiglia. Entrò nel seminario di Schio e poi si trasferì al patronato Leone XIII di Vicenza. In questi anni di seminario maturò in lui l'ideale missionario ed il desiderio di partire per la missione. Trasferitosi al seminario di Vengono fu ordinato sacerdote 11 giugno 1949 dal Beato Ildefonso Schuster, cardinale di Milano. Un mese dopo, circa, venne nella sua Coccaglio per celebrare la Prima Messa fra i suoi compaesani e con tutta la famiglia. In missione ci andrà due volte prima in DAL MONDO DEL VOLONTARIATO FNP- C I S L FEDERAZIONE TERRITORIALE PENSIONATI E' stato costituito di recente l'INTERLEGA dei pensionati - F.N.P. CISL. Di Coccaglo e Rovato. Per il CAAF: modelli 730, Unico, Isee, Pratiche di successione, Red, ecc. Il direttivo è così composto: Pietro Boglioni di Coccaglio, capogruppo Giacomo Medeghini di Rovato, vice capogruppo Anna Agosti di Rovato, resp. pensionati donne Magda Campana di Rovato, segretaria Ci si propone in futuro l'organizzazione di ferie, viaggi, cure termali, a cui tutti potranno partecipare. Ci si può rivolgere per pratiche di Patronato: Pensioni, Assegni famigliari, Posizioni assicurative, Gli orario d'ufficio sono: Per Coccaglio - Centro Diurno Monauni - via M.Teresa Calcutta - Martedì: dalle 15.00 alle 17.00 Per Rovato Sede CISL - via Bonomelli 2/a dal Lunedì al Venerdi: dalle 10.00 alle 12.00 L'ASSISTENZA è GRATUITA 58 Cultura, sport, notizie - Note di storia All'origine della evangelizzazione di Coccaglio di Natale Partegiani Nelle città di Milano e di Brescia, come si è già scritto in precedenza, il cristianesimo era già presente all'inizio del terzo secolo. La tradizione pone come primo evangelizzatore delle due città sant'Anatalone, morto e sepolto sui Ronchi di Brescia intorno all'anno 220. Il terzo secolo e l'inizio del quarto però, fino all'editto di Milano del 313, col quale Costantino riconosceva ai cristiani la libertà di culto in tutto l'impero, sono ancora contrassegnati da periodi di persecuzioni anche violente come quelle ordinate da Decio (249 251), Valeriano (253 - 260) e Diocleziano (285 - 305). Se negli ultimi decenni del quarto secolo esistevano già nelle città dei gruppi consistenti e organizzati di cristiani con edifici propri e con una gerarchia ben definita presieduta dal vescovo, anche se talvolta contrapposti e di diverse tendenze, nei "pagi"(i villaggi della provincia) però gli abitanti erano in genere ancora tenacemente legati alle pratiche pagane, per cui ai vescovi delle città si pose con evidenza il problema della evangelizzazione delle campagne soprattutto dopo gli editti dell'imperatore Teodosio. Un fatto accaduto nella Valle di Non in Trentino ci aiuta a capire come venisse attuata l'evangeliz- zazione al di fuori delle cerchie cittadine, anche se l'ambiente ed il contesto sociale nel quale avvenne l'episodio non erano quelli dei nostri villaggi di pianura. al cristianesimo soprattutto nei pagi, dove dominava quasi incontrastato il paganesimo tradizionale, raccolse intorno a sé e preparò una scelta schiera di presbiteri per l'evangelizzazione delle periferie della sua diocesi, i quali là dove confluivano le principali vie di comunicazione, presso i principali centri abitati e dove la vita associata era più vivace eressero delle cappelle o basiliche, in sostituzione molte volte di edicole pagane, quali centri della nuova evangelizzazione e di incontro per nuovi fedeli. Queste cappelle però non erano ancora pievi: non avevano il fonte battesimale e dipendevano direttamente dal vescovo al quale in genere era riservato anche il battesimo solenne dei nuovi e numerosi convertiti, ma avevano il cimitero nel quale venivano sepolti i defunti battez- San Vigilio, vescovo di Trento tra la fine del quarto secolo e l'inizio del quinto, volendo strappare gli abitanti delle valli trentine al paganesimo, dov'era ancora ben radicato, chiese aiuto a sant'Ambrogio, metropolita di Milano dal 374 al 397, già impegnato da tempo nella evangelizzazione delle campagne della sua vasta diocesi. Erano tempi di grandi rivolgimenti sotto l'aspetto religioso. Con decreto del 380 l'imperatore Teodosio stabiliva che il cristianesimo fosse considerato religione ufficiale dello Stato al posto del paganesimo al quale venivano tolti tutti i Sanzeno (TN): la Basilica dei Tre Martiri contributi statali, non solamente, ma con altro decreto del 392 l'imperatore proibiva tutte le pratiche e cerimonie del paganesimo e ne sopprimeva gli edifici. Ambrogio, che quasi certamente era stato il suggeritore di tali provvedimenti, per affrontare la nuova situazione favorevole 59 Cultura, sport, notizie - Note di storia zati per cui queste nuove chiese venivano costruite al di fuori dei centri abitati nel rispetto delle prescrizioni igieniche della legge romana e delle consuetudini esistenti. Sant'Ambrogio esaudì la richiesta di Vigilio inviandogli il diacono Sisinio, il lettore Martirio e l'ostiario Alessandro, che erano tre suoi evangelizzatori provenienti dalla Cappadocia, una regione dell'attuale Turchia, allora fertile terra cristiana e patria di molti missionari delle nostre regioni. I tre missionari inviati da Ambrogio iniziarono la loro opera nella Valle di Non, dove nel territorio dell'attuale Sanzeno costruirono il centro missionario e operarono per qualche anno, fino a quando approfittando d'una sommossa popolare i pagani più tradizionalisti dettero fuoco al centro, uccisero i missionari e trascinarono i loro corpi, quali vittime sacrificali, davanti al simulacro del dio Saturno. Vigilio, dopo aver raccolto i resti dei martiri, chiese di persona la grazia per i colpevoli all'imperatore Onorio, ancora minorenne, che sotto la guida del generale Stilicone era succeduto a Teodosio. Era il 29 maggio dell'anno 397; grande e vasta risonanza ebbe l'avvenimento anche perché era accaduto in dispregio dei recenti decreti di Teodosio in favore del cristianesimo e contro le pratiche pagane. In Sanzeno nella Valle di Non, sul presunto luogo del martirio dei tre missionari è stato eretto un bel santuario che merita una reverente visita anche per rendere omaggio ai protomartiri del Trentino. San Gaudenzio, vescovo di Brescia dal 385 al 410, estimatore ed imitatore di Ambrogio, dal quale fu quasi obbligato ad accettare l'episcopato, carica alla quale era stato designato dai cristiani di Brescia, e dal quale fu consacrato, impegnato pure lui a strappare gli abitanti delle campagne della sua diocesi al paganesimo, impegno e preoccupazioni che sono evidenti nei suoi "Sermoni", che ci sono stati tramandati, seguendo la strategia di Ambrogio, e servendosi pure di missionari itineranti, continuò incrementandola l'evangelizzazione della provincia bresciana gia iniziata da San Filastrio suo predecessore e maestro dal 365 al 386. I missionari inviati dal vescovo erigevano nei centri principali della provincia delle cappelle o basiliche, là dov'era facilitato l'accesso. Nello stesso tempo scongiurava i grossi proprietari terrieri, perché fossero più ligi ai decreti imperiali nell'impedire che i contadini a loro sottomessi continuassero nelle pratiche pagane ed a collaborare alla 60 loro evangelizzazione, sostituendo magari le edicole pagane con delle cappelle cristiane. Il richiamo che Gaudenzio fa nei suoi "Sermoni" ai grossi proprietari terrieri ci fa intravedere la situazione che s'era creata nelle nostre campagne. Oramai le piccole proprietà centuriate della nostra terra, distribuite agli inizi del secondo secolo a.C. ai legionari congedati, a causa della politica fiscale sempre più esosa tollerata dagli imperatori erano state o stavano per essere fagocitate del tutto dalle grosse proprietà terriere ed i discendenti degli antichi e fieri legionari, che un tempo avevano costituito il presidio più sicuro e valido dell'impero, nell'impossibilità di far fronte ai debiti fiscali o s'erano ridotti alla condizione di quasi schiavi cedendo i loro campi ai nuovi latifondisti, che erano anche gli esattori, o erano fuggiti presso i cosiddetti barbari o s'erano nascosti tra la plebe delle città e la maggioranza degli abitanti dei pagi, di conseguenza, erano in realtà dei servi della gleba prefeudali, anche se ancora non avevano assunto questo nome. Coccaglio, centro amministrativo di un vasto " pagus " costituito sulla riva sinistra del medio corso dell' Oglio, nodo viario di primaria ed antica importanza, dove la principale strada proveniente da Brescia si divideva per raggiungere Milano e Bergamo, non poteva essere trascurato dai vescovi bresciani impegnati com'erano nella evangelizzazione della provincia. - continua Cultura, sport, notizie un’usanza completamente estranea alla nostra cultura, la solita “americanata”; le trote sono (quasi) sempre pronte ad abboccare? Noi pure, anzi, di più! Halloween: zucche vuote crescono? di Silvio Barbaglia (Dioc. di Novara) divenuta proverbiale per distinguere con chiarezza quelle realtà ammantate di mistero e rispetto, riconosciute importanti dalla stessa collettività sociale. Ormai, invece, sembra che bastino cinque o sei anni per scalzare una tradizione millenaria connotata dal ricordo spirituale di santi e dall'affetto dei propri cari defunti. In gioco non ci sono solo lo svuotamento della ricorrenza cristiana, bensì l'appiattimento e la banalizzazione collettiva del tema della morte e del dolore umano. Tra qualche settimana si riaccenderà in modo sempre più frenetico il fenomeno di Halloween, un carnevale con scheletri e zucche, un modo - come sostengono i fans e i guru dell'americanata - per esorcizzare la paura del dolore e della morte, azioni apotropaiche da insegnare ai bambini perché scherzino e si divertano con zucche, streghe con scope, gatti neri e scheletri vari: ridere e scherzare, quindi, per allontanare ciò che è tabù per gli adulti ancor prima che per bambini, ragazzi e giovani. A riguardo vorrei suggerire alcune riflessioni: La notte del 31 ottobre, notte di Halloween, macabro preludio alla festa di tutti i Santi e alla Commemorazione dei defunti, è divenuta, nel corso dell'ultimo decennio, un fenomeno commerciale sempre più ampio fino a imporsi come "festa popolare", che coinvolge soprattutto bambini, ragazzi e giovani. L'appuntamento è atteso, purtroppo, non solo da "gente alternativa", ma è sostenuta dagli stessi responsabili in ambienti destinati comunemente all'educazione, quali la scuola, i luoghi pubblici comunali e persino qualche oratorio parrocchiale. Che dire a questo punto? Mi sembra che la natura sempre più affettiva e psicologica della paura della morte cresca, mentre nella nostra società decresce la speranza. Muore un amico o una persona molto cara: chi è capace di scherzarci su? Nessuno, tranne il superficiale e l'insensibile - così pensa ancora la gente -! C'è un giorno all'anno in cui tutti, credenti e no, sensibili e insensibili si recano al Camposanto per visitare i propri morti, per dire una preghiera, per dedicare un attimo ai sentimenti più veri e profondi; l'occasione in cui un'umanità segnata dal tempo, che passa lasciando una traccia profonda. E proprio a ridosso di quel giorno si incoraggiano bambini e giovani a celebrare il suo contrario con Halloween: ma la vita, così, è ridotta a farsa, dove i giorni sono tappe frenetiche del valore di uno zapping televisivo. Ogni tentativo di ricostruzione storica e di legittimazione teorica di tale ricorrenza, della quale si rivendica l'"antica tradizione celtica", mostra con chiarezza l'esodo della stessa dalla nostra vecchia Europa in direzione dell'America, per ritornare nuovamente qui da noi. Un polpettone di tradizioni celtico-americane, ben farcito di interessi commerciali, che scherza e fa divertire con richiami al dolore e alla morte. L'effetto di tale "tradizione" è di contribuire alla banalizzazione sempre più radicale delle realtà più serie dell'esistenza: il tema dell'eternità, della morte e dell'aldilà. Nel primo atto della Tosca il sagrestano diceva "scherza coi fanti, ma lascia stare i santi", battuta 61 Qoèlet ricorda che: "C'è un tempo per nascere e un tempo per morire… un tempo per piangere e un tempo per ridere" (Qo 3,2.4) e Qoèlet era un sapiente dell'Antico Testamento che aveva colto le dimensioni plurime e reciprocamente intersecanti della vita, nei suoi vari momenti, donando valore a ciascuno, poiché per ogni cosa c'è il suo tempo opportuno. L'Halloween americano, trangugiato in Italia, è ben lungi dalla sapienza di Qoèlet, con quel voler sciorinare un minestrone di divertimenti e di "dolcetti-scherzetti" a base di zucche …vuote. Cultura, sport, notizie - Note di storia MUSICA Kings of convenience Riot on an empty street Proèrbe e storièle de öna oltâ per ön soriso de adèss Pa nèghér - 6 El strachi' de San Marti' VI episodio 2004 Dopo un lungo periodo d'inattività, durato circa tre anni, il duo norvegese dei Kings of Convenience torna con questo bellissimo disco, di canzoni rock, tutte acustiche, suonate quasi completamente con chitarre classiche. Il disco apre con "Homesick", una ballata introspettiva dove il protagonista s'interroga sul senso della sua vita, si prosegue con "misread", il tema è quello dell'amicizia, la canzone è stata scelta per il lancio dell'album, l'arrangiamento è molto bello ed elegante la viola e il cello riempiono il "vuoto" lasciato dal piano e dalla chitarra, la voce completa il tutto. Terza canzone è "Cayman Island", splendida, "Stay out of trouble", già dal titolo sembra un saggio consiglio, i brani sono proprio stupendi, scorrono leggeri ma profondi nell'animo dell'ascoltatore, t'inebriano col loro ritmo quasi di bossa nova., in "sorry or please" and "love is no "big truth", troviamo toni più pop. "Live long"ritorna ai toni dei primi brani, la canzone è arricchita dalla presenza di un trombone che n'arricchisce l'atmosfera, minimalista "Surprice ice", ricorda Simon & Garfunkel, "Gold in the air of summer" è un brano dalla melodia bellissima, le arie malinconiche dell'intero disco ti fanno sognare; sono sorprendenti. L'ultimo brano è "The build-up" dove le voci si intrecciano alla perfezione. Che dire? Tre anni di attesa per questo secondo disco, ne sono valsi veramente. Chris. Tonio, 'ndel vegner ciàr l'è amò en bicicletâa per 'ndà ai Urss Vècc.'L ga sciglìt le strade 'mpo batide, per via dei sbandacc e poc racumandabï chè giraâ 'ndele stradine de campagnâ.I sò pensèr i 'ndaâ al vintinöff, quando el s'erâ spusàt… e amò primâ, quando 'l ghèrâ cunusìt l'Anetâ a spuse del sò amico Mario…Ale tré olte che lè 'ndàt a muruse ai Orzi en bicicletâ , come adèss, e dò olte a Bresâ, 'ndelâ casâ de cità dei siòr Farinâ…Al dé dela spusâ a la Pasèrâ. al viass de turnà a casâ con el siòr Alfonso, el pader de Alvaro e Alfio, col biròcc e la Brünelâ , la caalinâ che la sbaraâ tötâ a sinistrâ. "Se garèss önâ caalinâ isè garèss miâ de fa tatâ fadigâ a pedalà tat isè!…I siòr Farinâ i s'erâ ilüdìcc che le dò scète le restaess con lur amò en po' de agnn e i se l'erâ ciapadâ en po' perché önâ la s'è spusadâ e l'otra l'è 'ndadâ suorâ, dopo ile fade studià"Dopo i sò penser i s'è spostacc a Napoli, ala decisiù de miâ 'ndà piö en Africâ ma 'n Spagnâ..ala naff, a Ceuta, Bilbao…Sant'Andèr, al sò camion de trasport dei suldacc ale salmerie ai solcc ch'èl gà guadagnàt per cumprà la cà 'ndo el stà adess…a la furtunâ che el ga ìt en del miâ eser 'ndat en Africa nel trentasét. 'Ntàt el riâ ala cascinâ del sò cügnàt Luigi: önâ belâ manadâ sölâ spalâ, önâ belâ ciciaradâ dei bei ricordi, con en bel quartì deanti, entàt el s'è met decorde soi scambi merci e la riscussiù dei solcc e amò ön oter quartì de vì. Uchì , nidrì, dò filse de salamine e du bei salamòcc scundicc en del sottofondo de le sestâ dei nidrì.sotâ al cumpensàt, ma i du sinulì i ghè sta miâ perché iè en po' grosèi: -T'i porte 'nsö mé che go de vegner al mercàt…preocupet miâ!el ghè diss Luigi. - Portegâ a Anetâ anche chèi du quartiröi chè, lè l'al sà a quale boche daghei!Salüdacc i sò neùcc, Luigi e la Rusinâ, al ritorno, 'ndel veder quac divise, vere o false, el preferéss fà le stradine de campagnâ… ma en del pedalà i pènsér i và amò ala Spagnâ, al 62 Cultura, sport, notizie - Note di storia pericol, ai falangisti (se ierâ pròpe lur) che i ghèrâ rubàt el carico e puntàt la pistolâ al co'… ma ormai ghè pasat òt agnn… e adèss l'è mei preocupass de chèsti… Le strade iè prope miâ ön biliàrd, töte piéne de büse e sasitì che i pöll sbusà le gome delâ bicicletâ en qualsiasi moment: Per fortunâ Tonio el ga drè la borsetâ dèle pèse e 'l vulcanisant e i fèr per riparà s'el vocor la camerad'aria…L'erâ dré ch'el pensaâ a chèste robe quando el sé èt vegner förâ delâ riâ del fòss ön om con la divisa de suldàt pròpe miâ tàt de urdinansâ: töt sbrendàt co le scarpe en spalâ ligade col spàc; el valsâ la mà: - Alt! Fermo!… El studiâ la sitüasiù e po' el ghè diss: -Per andare a Novara?!..Sono ancora lontano?…quanti chilometri?… -Tonio el restâ interdetto e el ghè riâ miâ a risponder subìt, l'oter el ga capìt che el ga en po' porâ e el ghè spiegâ chè l'è en disertur, el ga fam e porâ: porâ poâ lù!!- "A rià a cà ghè sarà amò ot o nöf chilometri " el pensâ Tonio, ma el ringrasiâ el Signur, perché ghè s'erâ salvàt oltre al strachì e mess, i salam e le salamele , poâ la sal finâ e 'l sachilì de sal grosâ del consorzio dele bestie, che ucuriâ per salà l'aquâ dela pulentâ e dela minestrâ: la sal l'erâ calculadâ " mercato nero" come el cafè e lù 'nsemä a la sal el ghérâ scundìt anche el cefè de Olandâ. La sarà miâ Borsâ nerâ chestâ!?![…] (continua) Lime Proérbe dé önâ oltâ · Braghe onte, palanche pronte. · L'oio dé gombet l'è sant e benedet. -Siamo in due ad avere paura- el ghè diss al suldàt:-Io gli dò meno strachino e questi due panini bianchi, ma la strada per lei è ancora lunga, setanta chilometri fino a Milano e dopo un po' sò che c'è Novara!L'om el s'è avicinàt 'ntàt ch'el taiâ mès strachì che el ghérâ amò dat du più de fam al pà. -A casa ho tanta famiglia anche io, le darei di più…ma…El ghè lasâ miâ finì la frase che 'l la ölarèss brasà sö, ma Tonio el ghè ciapâ la mà e 'l ghè strens el bràs. Isé al veder ghe parïa de ït vést i piocc, perché 'l sè grataâ. Mentre el sé aluntanaâ ghè ignìt en mènt San Martì, el patrono del sò paéss… · Le fómne dè cà come le fà l'òm, le ja pöl desfà. · Per la spusa bèla, dopia sentinela. · I sólcc tàncc - amici tàncc, sólcc póch - amici póc. · Amur e bontà misüra nó ghà. · Chi 'na gròsa dote 'l ga spusàt, a la · Chi 'l nò öl dispiasér nèla vita,'l Radio parrocchiale - Coccaglio - vaghe a scundìs a fa l'eremita. Orari di trasmissione: . Dal lunedì al sabato: ore 7.00 8.30 9,30 13,00 18,00 . Domenica e festivi: ore 7.00 18,00 föra 'nom grand. libertà 'l ga rinünciàt. Ascolta la tua radio Mhz 91.85 E.C.Z. in blu tel 030 2731444 · Da 'na casa picinina pöl vegnér · De ché a domà, Dio proederà. - 7.30 S. MESSA (Coccaglio). 9.30 S. MESSA (Coccaglio). 13.00 NOTIZIE E DIBATTITI (Radio ECZ). 17,00 ATTUALITÀ E INTRATTENIMENTI (Radio ECZ). 19,00 S. MESSA VESPERTINA (Radio ECZ). 12.30 S.TE MESSE (Coccaglio). 19,30 S. MESSA VESPERTINA (Coccaglio). 63 · I fiöi nó porta miseria. · Èl cà èl bór a le braghe róté. · El laurà el còpa i véssé Cultura, sport, notizie ORARIO DEGLI AUTOBUS BUS SIA Biglietteria: Tabacchi -Piaz.Europa -V.Martiri Libertà Fer: Feriale F/F: Feriale Festiva Sco: scolastica * : Coincid. Corriera di BG. SAB BRESCIA ROVATO COCCAGLIO PALAZZOLO Terminal SIA Crocevia P.L.Marenzio Torre del Popolo Fer, 06,45 07,20 07,25 07,45 * Sco. 08,02 08.07 08.22 Fer. 09,23 09,55 10.00 10,15 * F/F 13,10 13,55 14,00 14,15 * F/F 13,25 13,30 13,45 * Fer. 13,30 16,05 16,10 16,25 Sco. 16,55 17,00 17,15 PALAZZOLO COCCAGLIO ROVATO BRESCIA Torre del Popolo P. L. Marenzio Crocevia Terminal SIA Fer 05,55 * 06,11 06,15 06,45 Sco. 06,50 07,06 07,10 07,45 Sco. 07,41 07,57 08,01 Fer. 10,15 * 10,31 10,35 11,05 Sco. 13,00 13,16 13,20 Fer. 13,50 * 14,06 14,10 14.45 Sco. 14,15 14,31 14,35 Sco. 16,26 16,41 16,45 - CHIARI COCCAGLIO ROVATO BRESCIA Stazione P.L. Marenzio Crocevia Terminal SIA Fer. 06,11 06,15 06,45 Fer 06,55 07,03 07,07 07,42 F/F 07,06 07,10 08,00 Sco. 07,20 07,28 07,32 Sco 08,15 08,23 08,27 Fer. 08,53 09,02 09,07 09,45 Fer. 10,31 10,35 11,10 Sco. 12,57 13,08 13,12 Fer. 13,50 13,58 14,02 14,37 Fer 14,06 14,10 14,52 Fer. 17,30 17,38 17,42 18,17 BRESCIA Terminal SIA Fer. 06,45 Sco. Fer 07,50 Fer. 09,20 Sco. Fer. 12,05 F/F. 13,10 Sco. Sco. Fer. 16,30. Fer. 18,20 ROVATO COCCAGLIO CHIARI Crocevia P.L.Marenzio Stazione 07,20 07,25 07,42 07,47 08,00 08,25 08,29 08,37 09,55 09,59 12,15 12,19 12,25 12,40 12,44 12,52 13,52 13,57 13,18 13.22 13,30 16,55 16,59 17,05 17,09 17,17 18,55 18,59 19,07 ORARIO FERROVIARIO Brescia – Bergamo – Lecco Rovato – Milano – Rovato Coccaglio Rovato Brescia Brescia Cocc. Palaz.lo Bergano Lecco Rovato Milano Milano Rovato 06,15 06,18 06,32 05,01 05,15 05,21 05,54 06,42 Loc. 05,20 06,35 Cen 06,15 Cen 07,09 Loc - - - 05,28 05,44 05,52 06,24 07,40 Loc. 05,53 07,02 Lam. 06,25 Cen 07,44 Loc - - - 06,07 06,23 06,33 07,15 08,40 Loc. 06,12 07,20 Gar. 06,50 Cen. 08,20 Loc 07,13 07,16 07,30 06,46 07,01 07,09 07,46 08,40 Loc. 06,34 07,40 Cen 07,15 Cen 08,10 IR 07,20 07,24 07,35 07,51 08,06 08,15 08,46 09,40 Loc. 06,51 08,14 Gar 08,15 Cen 09,10 IR 08,27 08,31 08,43 08,51 09,07 09,15 09,44 - Dir. 07,12 08,25 Cen 11,15 Cen 12,09 IR 09,28 09,33 09,46 09,54 10,10 10,19 10,46 11,40 IR 07,49 08,50 Cen 11,45 Cen 13,16 Loc 10,28 * 10,31* 10,44* - - - IR 08,47 09,45 Cen 12,15 Cen 13,09 IR 12,27 12,29 12,42 12,24 12,40 12,48 13,19 13,58 IR 09,48 10,45 Cen 13,15 Cen 14,09 IR 13,28 13,32 13,46 12,51 13,05 13,15 13,44 14,40 Loc. 12,29 13,41 Gre 13,25 Lam 14,47 Loc 14,01 14,03 14,15 13,54 14,10 14,20 14,48 15,40 IR 12,47 13,45 Cen 14,15 Cen 15,09 IR 14,28 14,33 14,44 14,51 15,07 15,17 15,46 16,40 IR 13,48 14,45 Cen 15,15 Cen 16,09 IR - - 15,28 15,32 15,44 - - - - - IR 14,48 15,45 Cen 15,25 Lam 16,35 Loc 16,28 16,32 16,44 16,53 17,08 17,19 17,45 18,45 IR 15,48 16,45 Cen 16,15 Cen 17,09 IR 17,30 17,32 17,44 17,54 18,09 18,18 18,44 19,40 IR 16,48 17,45 Cen 16,31 Lam 17,49 Loc 18,30 18,34 18,50 18,26 18,40 18,48 19,26 - Loc 17,17 18,40 Gar 17,15 Cen 18,09 IR 19,12 19,15 19,26 - - - - IR 17,48 18,45 Cen 17,27 Lam 18,30 Loc 19,32 19,35 19,47 19,13 19,33 19,40 20,06 20,48 IR 18,48 19,45 Cen 17,43 Lam 18,50 Loc 20,56 21,28 20,59 21,30 21,14 21,44 20,11 21,43 20,25 22,00 20,34 22,08 21,06 22,36 21,48 - IR IR 19,48 20,48 20,40 Cen 21,45 Cen 18,33 Lam 19,15 Cen 19,27 Loc 20,09 IR IR IR 21,48 22,48 20,40 Cen 23,45 Cen 19,20 Cen 19,29 Lam 20,15 Cen 20,59 IR 20,34 Loc 21,09 IR - 21,15 * festivi 64 Cen 22,09 continua a pag. 66 Cultura, sport, notizie - Note di storia Educare alla strada SPECIALE GUIDA IN STATO DI EBBREZZA Numero tre, PINO E L'ETILOMETRO MEGLIO OBBEDIRE (TN), lunedì 26 Luglio 2004 Comando della Polizia Locale. -Ehi, Marescià ! -Che vuoi ancora, Pino? -Hai saputo di Salvatore, il fiato con l' etilcocomero gli provarono e la macchina sequestrarono. -Che stai a dì…!! La stradale lo avrà sottoposto alla prova dell'etilometro, lo strumento con cui si analizza se una persona ha bevuto o meno. -E come funziona sto coso? Semplice, tramite un boccaglio e un tubo si soffia in una macchinetta per ben due volte, a distanza di circa cinque minuti; se il risultato è superiore a 0,5 grammi/litro di sangue vuol dire che siamo in stato di ebbrezza per avere bevuto sostanze alcoliche. -E poi che succede? -La macchina non viene sequestrata ma se non vi è nessun altro, oltre al conducente, che la può guidare viene fatta trainare presso un' officina autorizzata, a spese dell' utente. -Mamma mia, tutto per un paio di bicchierini? Si, un paio alla volta, Salvatò sempre umbriaco è, ed è già bello che incidenti non crea, l' ultima volta don Giuseppe pel la moglie scambiò! -Anche la patente gli tolsero! -E certo, viene ritirata dagli agenti e poi sospesa dal Prefetto, il quale a piedi per un po' lo farà andare. -E al lavoro, il poveraccio con sette figli, come ci deve andare? A parte che, tanto lavora che il cantiere si chiama quasi sempre bar centrale, comunque deve farsi accompagnare da zì Berto, se non vuole peggiorare la situazione. -Va bè! Pagherà quei cinquanta o cento euri, lù poveraccio, poi a posto sta! Che stai a dì! Inizia un vero e proprio processo, il giudice emette un decreto con cui gli può far pagare oltre mille euro. -Mamma mammissima, mille euri, una fortuna! E poi, finisce anche lui decurtato? -Certo, dieci punti tolgono dalla patente di guida. -Epoi che sta cummissione per i rechisiti psicufimici che robba è? -Certo, Salvatò, se vorrà di nuovo guidare, dovrà sottoporsi a visita medica presso la commissione provinciale di Trento. -Va bè, chiaro come ù solito sei stato, ringrazio Marescià !" MORALE: SE A PIEDI NON VUOI ANDARE E CONTRO LU PALO NON VUOI FINIRE LU BICCHIERE DEVI LASCIARE (v. allegato) A cura del Comando P olizia Locale Via Matt eo tti 10 25030 COCC AGLIO (BS) e-mail [email protected] 65 Numeri Telefonici Municipio: . centralino . fax . Ufficio Vigili - Agente di servizio - Emergenze . Ufficio Anagrafe . Ufficio Tributi . Ufficio Ragioneria . Ufficio Servizi sciali . Ufficio Segreteria . Ufficio Tecnico . Servizi 24/24 COGEME Scuola Materna Scuola Elementare Scuola Media Radio parrocchiale Ferrovie Poste Italiane Farmacia 030 030 030 335 335 030 030 030 030 030 030 335 800 030 030 030 030 030 030 030 7725711 7721800 7725702 7250663 7637031 7725704 7725707 7725709 7725716 7725724 7725731 7637031 017446 7721562 723730 7721190 2731444 7703004 7721318 7701217 Di immediata Guardia medica Pronto soccorso Chiari Soccorso pubblico di emergenza Soccorso stradale Guardia di Finanza Carabinieri Pronto intervento Vigili del Fuoco Emergenza sanitaria Telefono Azzurro Guardia Farmaceutica Ufficio Invalidi Prenotazioni ambulatoriali …… . prestazioni ambulatoriali……. . ecografie………………………… . esami radiologici……………… Volontari del soccorso: Coccaglio: servizio diurno servizio notturno Emergenza infanzia utilità 030 030 77191 711170 116 117 113 112 115 118 19696 800 297002 030 7007025 1991455050 Tasto 1 Tasto 2 Tasto 3 030 030 7240348 7722815 114 Farmacie di turno – Guardia Farmaceutica Dal 24 sett Dal 01 ott Dal 08 ott Dal 15 ott Dal 22 ott CHIARI, COCCAGLIO A D R O, COLOGNE ROVATO V. Rivetti, 1 P L. Marenzio, 12 V. Roma, 35 P. Garibaldi, 8 C. Bonomelli, 112 Dal 29 ott Dal 05 nov Dal 12 nov Dal 19 nov. CHIARI Via D.Gasperi, 45 CASTREZZATO V.Torri, 25 ROVATO P.zza Cavour, 14 CHIARI Via 25 Aprile, 30 (Viene indicata la farmacia di turno più vicina a noi; il turno inizia il venerdì sera alle ore 20) Offerte per le opere parrocchiali 28 giugno - 19 settembre 2004 Per la Missione NN. NN. vari In memoria di p. Pino NN. Per la Missione NN. NN. Per la Missione Per la Missione Per il Bollettino Per la Missione Per la Missione In memoria della cara Congiunta NN. In occasione del matrimonio In occasione del matrimonio In occasione del matrimonio Per la Missione Per il Bollettino In memoria della cara mamma Per la Missione Per la Missione € 100,00 € 1.000,00 € 75,00 € 50,00 € 20,00 € 50,00 € 20,00 € 5,00 € 20,00 € 50,00 € 10,00 € 20,00 € 20,00 € 100,00 € 5,00 € 150,00 € 1.000,00 € 200,00 € 70,00 € 50,00 € 250,00 € 10,00 € 10,00 O 66 Per la Missione NN. NN. NN. Per la Missione In memoria della cara Mamma Per la Missione Per il Bollettino Per la Missione NN. Per la Missione Per la Missione In occasione del Matrimonio In occasione del Matrimonio Per la Missione In occasione del 50° di Matrim. Per la Missione Per la Missione Per la Missione NN. Per la Missione Per la M. in mem. del caro Gius. Per la M. in mem. del caro Cong, In occasione delle Nozze d’oro NN. Per la M. in occ. d. bened. d. casa € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 20,00 10,00 10,00 10,00 15,00 10,00 50,00 50,00 50,00 20,00 20,00 50,00 150,00 300,00 250,00 50,00 50,00 10,00 250,00 10,00 50,00 30,00 100,00 100,00 5,00 100,00 In occasione della bened. d. casa Un bar, per la Missione Per la Missione Per la Missione Loc dèi Quaranta e Marcia per la Vita Per la Missione Per la M. una fam. di v. Francesca Per la Missione Per la Missione Tot. € € € € 50,00 25,00 10,00 100,00 € 5.545,00 € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 985,00 1.477,10 10,00 50,00 250,00 50,00 500,00 65,00 50,00 250,00 5,00 200,00 50,00 15,00 30,00 150,00 50,00 250,00 10,00 100,00 140,00 10,00 15,00 20,00 100,00 10,00 25,00 700,00 100,00 100,00 60,00 500,00 € € € € € Offerte per l'Oratorio 28 giugno - 19 settembre 2004 Prima Dom. di luglio (tavolino) Buste "pro Oratorio" 1a dom.07 NN. NN. NN. NN. In occasione del 50° NN. vari NN. NN. NN. In occasione del s. Battesimo In occasione del s. Battesimo In occasione del s. Battesimo In occasione del s. Battesimo In occasione del s. Battesimo In occasione del s. Battesimo L'Unitas, per l'Oratorio NN. NN. NN. NN. NN. NN. In memoria della cara Congiunta NN. NN. Ravioli dolci per l'Oratorio In occasione del s. Battesimo In memoria del cara papà NN. In memoria della cara mamma Age: un piccolo contributo per un grande progetto NN. NN. NN. NN. NN. NN. NN. NN. In occasione della bened.d. casa € € € € € € € € € € 50,00 5,00 50,00 100,00 100,00 500,00 50,00 100,00 10,00 20,00 20,00 10,00 10,45 5,00 10,00 In occasione della bened.d. casa NN. NN. NN. NN. Dal Comitato "S. Pietro" In occasione della bened.d. casa In occasione della bened.d. casa NN. NN. NN. NN. Prima Dom. di agosto (tavolino) Buste "pro Oratorio" 1a dom.08 Altre buste In occasione della bened.d. casa In occasione della bened.d. casa NN. In occasione della bened.d. casa NN. In occasione della bened.d. casa In occasione della bened.d. casa In memoria del caro Consorte In occasione della bened.d. casa NN. NN. NN. NN. NN. NN. NN. NN. NN. NN. NN. In occasione della bened.d. casa NN. NN. In occasione del s. Battesimo In occasione del s. Battesimo In occasione del s. Battesimo NN. NN. Nel 10° anniv. del caro Francesco La Piccola Ribalta, gruppo dell’Orat. CSI - USO Focol. Coccaglio NN. NN. NN. NN. In occas. della bened. della ca Campo di calcio Focolare NN. In occas. del s. Battesimo Tot. Debito precedente Debito residuo 67 € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € € 20,00 20,00 10,00 50,00 30,00 5.000,00 10,00 20,00 100,00 50,00 100,00 10,00 802,00 1.337,50 295,00 20,00 10,00 20,00 10,00 250,00 50,00 20,00 50,00 50,00 10,00 20,00 50,00 40,00 10,00 5,00 20,00 50,00 50,00 50,00 50,00 100,00 50,00 50,00 50,00 50,00 150,00 500,00 20,00 50,00 500,00 250,00 50,00 50,00 20,00 10,00 15,00 1.914,00 5,00 150,00 € 19.641,05 € 823.985,79 € 804.344,84 Alla Famiglia (etichetta) Gentile Famiglia, questo è il periodico parrocchiale al cui interno trovate il programma della Missione. Il Missionario / la Missionaria vi farà visita il giorno o lunedì 11 o martedì 12 o mercoledì 13 o giovedì 14 o venerdì 15 o sabato 16 o tra le 10,00 e le 12,00 o tra le 15,00 e le 17,00 o tra le 17,00 e le 19,00 Siete, in ogni caso, invitati a partecipare al Centro di Ascolto, alle ore 20,30 dei giorni o 11, 12, 13 o 14, 15, 16 presso la Famiglia (etichetta) GRAFICAESSEBICOCCAGLIO Missione Parrocchiale 2004