Comunità in cammino

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Comunità in cammino
Periodico della Comunità Parrocchiale di Coccaglio - Anno 2004, n°5/11
La vecchia Pieve
periodico
della Comunità parrocchiale
di Coccaglio
Autorizzazione del Tribunale di Brescia
n° 35/2004
dell’8 settembre 2004
Fotografie in copertina e logo
di Ugo Capretti
n. 5/11 - Settembre 2004
Sommario
La Parola del parroco
don Giovanni
Lettera aperta
I Missionari Oblati di M.I.
Beati quelli che ascoltano
don Titta
Messaggio per la Giorn. Miss. Giovanni Paolo II
Invito alla preghiera
don Giovanni
In cammino con...
don Giovanni
Credere e vivere
A. Corsini
Novo Millennio Ineunte
don Giovanni
Anagrafe parrocchiale
Calendario liturgico - pastor.
La Messa d’oro di don Titta
di don Titta
Le Diaconie
don Giovanni
Missione: La Parola per noi
Anna e Setfano
Missione: Chi sono i Miss. Obl. pp. Missionari OMI.
Missione:
INSERTO SPECIALE
La povertà incombe sulle famiglie
La Chiesa e le sette: il New Age don Francesco
Dall’Oratorio: Attività estive AA.VV.
Dall’Oratorio: Campi Scout
AA.VV.
L’Africa è così
G. Pedrali
Dal mondo del volontariato
All’origine dell’evangelizzaz. ... N. Partegiani
Halloween: zucche vuote...
don Silvio Barbaglia
Musica
Christian
Proèrbe e storiele de öna olta... Guerini - Benerecetti
Notizie utili
Guerini - Benerecetti
Educare alla strada
Polizia Locale
Farmacie di turno
Guerini - Benerecetti
Offerte per le opere parrocchiali
pag. 3
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pag. 8
pag. 10
pag. 12
pag. 14
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Direttore responsabile
sac. Giuseppe Mensi
Direttore
sac. Giovanni Gritti
Gruppo di redazione:
don Oscar Ziliani, Stefano Pedalino, Andrea
Bighetti, Gianluca Pedrali, Anna Massetti
Il prossimo numero uscirà il 21 novembre. I collaboratori della “Vecchia Pieve”
sono invitati a recapitare i loro scritti, sia
su dischetto che stampati in corpo 12 su
supporto cartaceo, entro il 3 dello stesso
mese. Non rispondiamo della mancata
pubblicazione degli articoli che perverranno oltre tale data. La Redazione non è
tenuta a dare giustificazione degli articoli che ritiene opportuno non pubblicare.
Recapito articoli:
1) p.za Luca Marenzio, 22F (casa canonica)
2) Via Tonelli, 20 (Focolare)
PARROCCHIA
“S. MARIA NASCENTE”
Coccaglio
Orario delle sante Messe:
FESTIVO
FERIALE
ore 7,00
ore 9,00
ore 10,00
ore 11,00
ore 16,30 (Casa Alb.)
ore 18,00
ore 7,00
ore 8,30
ore 16,30
Numeri telefonici (premettere sempre 030)
Casa canonica (abit. don Giovanni)
Segreteria Oratorio “Il Focolare”
Abitazione don Oscar
Abitazione don Titta
Abitazione don Lino
Diacono don Francesco
7721248
723575
7721039
7700340
7704848
723392
Editoriale
C
Ai fratelli e alle sorelle di Coccaglio
arissimi,
dicembre 2002 si parlò dell'iniziativa; in modo ufficiale,
la Missione è stata annunciata sul bollettino del settembre 2003 e, soprattutto, dalla predicazione da parte dei
Missionari una domenica del successivo ottobre.
Sono due le realtà che vengono presentate in questo
numero, speciale per più motivi, del nostro periodico parrocchiale: le Diaconie e la Missione.
LE DIACONIE
Perché tanta “fretta”: non era opportuno aspettare qualche anno? Si è individuato nella Missione un modo per
dare un’anima ai lavori di ristrutturazione dell’Oratorio. Al tempo, il loro avvio sembrava imminente
e si voleva preparare la Comunità ad accogliere il nuovo
Oratorio con un più intenso fervore di vita spirituale:
serve a poco ristrutturare i muri se non si rinnova anche
la vita di fede.
A quale scopo sono nate e come sono suddivise è spiegato
nella sezione di questo bollettino che tratta l’argomento.
Ad essa rimando.
LA MISSIONE
Ci siamo! Dal 9 al 23 ottobre la nostra Comunità riceverà il dono della Missione. Fervono i preparativi, le
famiglie già sono state contattate per fissare la visita del
Missionario o della Missionaria, tutti i Centri d'Ascolto
hanno da tempo trovato la loro sede e una o più persone
che ne sono responsabili.
L’agile fascicoletto illustrativo che, come questo numero
del nostro periodico parrocchiale - mi auguro - è giunto
in ogni famiglia, dovrebbe aver chiarito qualche idea in
più e, magari, prodotto anche qualche ripensamento nei
molti che, pur non impediti da validi motivi, hanno rifiutato la visita del Misisonario o della Missionaria.
Ripropongo ora qualche spiegazione, anche se potremo
farci un’idea precisa di cosa sia la Missione solo dopo che
essa sarà stata concretamente sperimentata.
Perché la Missione?
- per imettere nuovo slancio nella nostra vita di fede
- per imparare a sentirci e ad essere un po’ di più comunità, maggiormente partecipi della vita parrocchiale, più
capaci di dialogo, di attenzione e solidarietà.
Un po' di storia
La proposta nasce nell'ottobre 2002 durante una riunione del clero (sacerdoti e diacono) della Parrocchia. Se ne
ravvisò l’opportunità, visto che si tratta di esperienza che
la Parrocchia visse per l’ultima volta molto tempo fa:
quasi cinquant’anni.
Sempre nell’ottobre 2002 la proposta venne presentata
al Consiglio Pastorale Parrocchiale, che la approvò. Il
mese successivo, per ulteriori chiarimenti, il CPP ebbe il
suo primo incontro con p. Palmiro, superiore della comunità degli Oblati di Maria Immacolata di Passirano, che
sarà il direttore della Missione.
La proposta della Missione è quindi maturata nel dialogo
con coloro che, in quanto membri del CPP, rappresentano la Comunità, la quale, a sua volta, ricevette subito un
cenno informativo: già sul bollettino parrocchiale del
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Editoriale
offrono le loro sofferenze per essa, le persone che hanno
provveduto ad imbusare e/o recapitare l’avviso giunto in
ogni famiglia..
Lo Spirito santo non potrà non far nascere tanti buoni
frutti, viste le tante persone che, nei modi appena ricordati, si sono date e si stanno dando da fare.
Per chi?
- Per tutti i battezzati: di ogni età, sesso, razza, condizione.
- anche per quei fratelli e sorelle che hanno dimenticato
l’indirizzo della nostra bellissima chiesa, vorrei dire:
soprattutto per loro, perché si possano accorgere che il
Padre non li ha dimenticati e, anche se non perfetta, c’è
una Comunità di cui fanno parte.
Chi sono questi Missionari?
La prima settimana ne avremo qui una trentina e più. Ci
saranno i sacerdoti della Congregazione degli Oblati di
Maria Immacolata (OMI -vedi pag. 35); alcune suore, e
anche laici di ambo i sessi. La seconda settimana rimarranno in una decina circa, per lo più sacerdoti e suore.
Come?
- ogni giorno ci sarà un appuntamento al mattino per ciascuna “categoria” di persone o fascia di età (fanciulli,
ragazzi, adolescenti e giovani, adulti); saranno gli appuntamenti fissi per ambedue le settimane: vedere il programma nell’inserto dedicato
alla Missione.
- Per il resto, la Missione sarà
nettamente distinta tra la
prima settimana e la seconda;
per vedere in che cosa esse si
differenziano, rimando alla
pagina introduttiva del suddetto inserto.
Era proprio necessario?
Proviamo a vedere quanti sono
i ragazzi delle medie che vengono a Messa e, a parte 3a per via
della Cresima, a catechismo;
vediamo quante coppie decidono che Dio con la scelta di vivere insieme non c’entra; pensiamo a quante persone nuove
sono arrivate qui negli ultimi
decenni, non ancora pienamente inserite nel tessuto comunitario o ad esso rimaste estranee
del tutto….La “lista” potrebbe
continuare.
Chi fa la Missione?
È la cosa più importante da
capire:
- il protagonista principale è
lo Spirito santo: per questo
motivo, da quando la Missione fu ufficialmente annunciata alla Comunità parrocchiale da parte degli stessi
Missionari, nell’ottobre 2003, siamo stati invitati costantemente alla preghiera - ogni Messa, ciascuna domenicaperché quest’iniziativa dia buon frutto;
- poi, oltre ai Missionari, ci siamo noi di Coccaglio: in
primo luogo per essere disponibili ad accogliere le varie
proposte, soprattutto la visita alla nostra famiglia e la
partecipazione al Centro d’Ascolto della nostra zona;
poi, in particolare, coloro che ospitano i Centri di Ascolto
e le persone che si sono rese disponibili ad incontrare le
famiglie allo scopo di fissare l’appuntamento per la visita
del Missionario; poi, ancora, coloro che forniscono ai
Missionari l’ospitalità dell’alloggio per la notte e le persone che si prenderanno cura della loro mensa.
- Non possiamo dimenticare coloro hanno dato offerte
per la Missione, coloro che stanno pregando, i malati che
Carissimi, la Missione ci è donata, a tutti, proprio tutti: lo
Spirito santo faccia che non capiti a nessun Coccagliese di
sprecare quest’occasione di grazia. La nostra preghiera
sarà più forte se chiederemo alla B. V. Maria e ai nostri
ss. Patroni di accompagnare con la loro intercessione
questa esperienza forte di grazia e il cammino che, lo
spero, ne scaturirà.
Lo Spirito sia sui Missionari e su noi, chiamati ad accogliere la loro presenza, la Parola di cui essi si faranno portavoce, gli stimoli da parte del Signore del quale si faranno strumento. Ci renda capaci di accogliere, attraverso
loro, il Signore Gesù che bussa alla nostra porta e, come a
Zaccheo dice: “Oggi voglio fermarmi a casa tua”.
Il Signore vi dia pace.
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don Giovanni
Editoriale
LETTERA APERTA DEI MISSIONARI
C
arissimi,
dal 9 al 23 ottobre prossimo vivremo insieme l'esperienza della Missione.
Il lavoro di preparazione è stato lungo e a volte anche faticoso, ma
per la buona volontà di tutti, sacerdoti e laici ormai tutto è pronto
per poter vivere questo Evento che per Coccaglio può essere un
ideale recupero della grazia del grande Giubileo del Duemila.
La Missione! Un grande dono: la visita del Signore a tutta la parrocchia.
Eccoci, allora, con questa nostra lettera. Non è facile scrivere a chi
non si conosce ancora, e non è semplice leggere la posta che ci arriva da sconosciuti. È vero! Ma noi ci proviamo lo stesso.
Che cosa è la Missione?
Non si tratta di Africa o di Asia; si tratta, questa volta, del tuo
arriva il missionario...
paese, di Coccaglio: anche a qui c'è bisogno di risvegliare la fede.
arriva Gesù: accogliamolo!
Ci siamo un po' addormentati, talvolta abbiamo perduto il gusto di
incontrarci, la gioia di pregare, la semplicità di cantare nelle nostre chiese, di festeggiare insieme un
matrimonio, il battesimo di una famiglia della Parrocchia.
Perché? Perché ci conosciamo di meno! Corriamo, presi dai nostri impegni di lavoro, di studio, di
famiglia. Non ci sentiamo più responsabili dei nostri fratelli che soffrono per un dubbio, un dolore
che non possono condividere con nessuno.
ECCO LA MISSIONE!
Vogliamo fermarci un po', riflettere un po' sulla nostra vita, su dove stiamo andando, sul perché
andare.
La Missione giungerà fino a casa tua, con la visita di un missionario o di una missionaria che busserà alla tua porta: è l'amore di Dio, un Padre che ti si fa vicino, che ti ricorda. Sai di avere limiti,
difetti, peccati? Dio non ti ama perché tu sei perfetto, ma perché tu sei figlio suo. La Missione ti vorrà
ricordare questo.
La Missione ti inviterà, nei Centri di Ascolto e nelle Assemblee Parrocchiali, ad ascoltare Gesù che ha
qualcosa da dirti. Sarai libero di dire di sì o di no, se vorrai potrai spostare un po' i tuoi programmi e
i tuoi orari in modo da trovare il tempo da dedicare a ciò che Gesù vuole dirti. Quando Gesù parla, si
rivolge sempre ai suoi discepoli riuniti. Per questo la missione ci radunerà, perché Gesù possa parlare
come vuole Lui, non a te solo ma alla sua Chiesa riunita.
La Missione ti offrirà l'occasione di riconciliarti con Dio, se ti sei reso conto di averlo dimenticato, se
ti sei accorto che non è più al primo posto della tua vita e non sei più così come Egli ti ha pensato. Se
farai il cammino della Missione vedrai che lo Spirito santo demolirà alcune tue certezze e ti donerà
nuove prospettive di vita. Soltanto lo Spirito santo può demolire e riedificare, ma bisogna lasciarlo
lavorare.
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Editoriale
È una lettera aperta, la nostra! Vuol dirti soltanto che, se nella vita non ti sei arreso, se non ti senti
già arrivato, se pensi di aver qualcosa da donare e da ricevere, allora la Missione è per te. Quando ci
incontreremo di persona ti riconosceremo dal tuo desiderio di vita, dalla tua voglia di dire al mondo
che è possibile che Dio torni nelle nostre case e nelle nostre famiglie.
La Missione nella sua prima parte privilegerà la famiglia, ma anche i giovani, i ragazzi, i bambini.
Ognuno a suo livello sarà chiamato ad incontrarsi con Gesù e ad incontrare i fratelli.
Poi ci saranno i momenti assembleari dove tutta la famiglia di Dio sarà chiamata ad incontrarsi per
celebrare la fede ritrovata.
La comunità dei Missionari che verranno tra voi sarà composta di sacerdoti, suore e laici: è una
comunità-Chiesa che vuole incontrare un'altra Comunità per condividere la gioia di essere cristiani,
discepoli di Cristo, figli di Dio.
La Missione è una grande occasione: fatti trovare, il Signore passa e potrebbe non passare più.
Fin da ora tutti vi salutiamo, e vogliamo porgere un saluto particolare sia alle persone ammalate che
ai giovani.
con affetto,
i Missionari
Beati quelli che ascoltano
don Battista
" In principio era la parola,
in principio il silenzio,
in principio era l'ascolto"
Card. Ballestrero
Saper ascoltare, che virtù , che necessità! Oggi, noi
del 2004 siamo più capaci e disponibili a parlare che
ad ascoltare gli altri, compreso Dio.
Non certo per maggior cultura rispetto ai nostri
padri ma per una " scarica bombardante e continuata di parole più parole" cui spesso ci sottopone una
TV vana, una stampa variegata e molto effimera.
Forse anche per una aumentata e multipla relazione
con il nostro prossimo piuttosto eterogeneo.
spiagge di mare o di lago. Il silenzio, l'ascolto ci
disturba o ci rende più maturi? Spesso non solo voi
laici, ma anche noi consacrati siamo ben lontani da
quella forma di silenzio costruttivo che per secoli il
monaco Thomas Kempis ha consigliato a tutte le
persone alla ricerca di valori veri. Scriveva nell'aureo
libro “L’Imitazione di Cristo": silentium ac…et dimitte
vana vanis = “fa silenzio e lascia le cose vane ai vanitosi”, poiché il tempo che perdi non torna più!
Amici siamo sinceri spesso più che dialogare con
quelli di casa nostra siamo più parlanti in fabbrica,
nella scuola, al bar come su varie piazze; allo stadio
come in camping nelle ferie fatte in montagna o su
Com'è necessario oggi creare zone di silenzio e di
riflessione nella nostra vita. Non potremo tutti ritirarci a Camaldoli o alla Verna o a Montecastello…ma
è lo stesso Gesù maestro a suggerirci nel suo
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Editoriale
Vangelo di ritirarci qualche giorno, come faceva lui
con i discepoli sul Monte o salire in luogo solitario.
Anche la nostra stanza, sottolinea Gesù, può diventare un monastero invisibile ove ci è più facile parlare a Dio e soprattutto ascoltare lui.
ha definito il Concilio Vaticano II.
Certamente uno degli aspetti più positivi della missione(…) sarà quello di vivere la realtà della nostra
famiglia nella fede, nel sacrificio alla luce ed al calore dello Spirito santo che ci illumina, ci vivifica e ci
rende sempre giovani.
È chiaro, Dio non lo trovi nel fracasso. Inoltre, il dialogo con molti, il confrontarci con idee ed esperienze altrui, lo sfogo d'anima con persone avvedute e
comprensive è una realtà bella e benefica. Dice un
proverbio : “Chi trova un amico trova un tesoro".
Ma i tesori non li trovi facilmente come le patate o
le carote…nel tuo orto.
Ci assista Maria, Madre di Cristo e della Chiesa,
Celeste patrona della nostra comunità coccagliese
insieme ai santi martiri Giacinto e Maurizio. Maria,
da brava fanciulla libera e poi da sposa di Giuseppe,
soprattutto come Madre di Gesù, sapeva ascoltare e
poi meditava nel suo cuore la parola di Dio, la parola di vita del suo Gesù, Figlio, Maestro e Signore.
Pertanto è da saggi e da uomini e donne di buon
senso non perdere tempo in chiacchiere che spesso
finiscono in critiche a volte arseniche. San
Bernardino da Siena nelle sue conferenze mattutine
in piazza, diceva alle donne del suo tempo: " Monna
saràgia ( donna non temere) - l'occhio badalo sempre a curiosare un fitto atigare ed il cuore a pregare".
Cari amici giovani, adulti ed anziani: apriamo il
cuore e le case a Cristo che bussa alla nostra porta
con la mano e la voce dei missionari e la nostra
Coccaglio ringiovanirà riscoprendo e vivendo in
testimonianza la sua vocazione di città cristiana.
Il prossimo mese di ottobre nella nostra comunità
parrocchiale, arriveranno i padri Oblati di Maria
Immacolata, guidati da padre Palmiro, a tenere la
Missione Parrocchiale. Ci parleranno del Signore,
scuotendo la nostra coscienza. È Gesù maestro che li
manda fino a noi e noi ascoltando loro siamo convocati ad ascoltare Gesù stesso il Verbo vivente di
Dio Padre.
Mi sovviene un'espressione del salmo 94 : “Venite,
ascoltate oggi la sua voce, egli è il nostro Dio e noi
siamo il suo popolo". È lo Shemà caro alla preghiera
dei fratelli Ebrei che si esprime così : “Ascolta Israele
il Signore è nostro Dio il Signore è uno. Tu amerai il
Signore con tutto il tuo cuore…i precetti che oggi ti
do fissali nel tuo cuore e falli conoscere ai tuoi figli”.
Com'è provvidenziale la Missione per la quale
abbiamo pregato tanto! Certamente i Missionari
affronteranno varie tematiche relative alla fede ed
alla morale cristiana per aiutarci a rivivere un cristianesimo autentico. Passeranno dalla chiesa ( casa di
Dio ), alle nostra case ( chiesa domestica) come bene
Maria ascoltava e meditava ....
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Comunità in ascolto
PER LA MISSIONE PARROCCHIALE
Padre, nella tua grande bontà hai voluto far dono
alla nostra comunità del seme della tua Parola.
Come Zaccheo, anche noi vorremmo salire le alture
della vita per poterti conoscere nel Figlio tuo Gesù,
come a Zaccheo anche a noi ti rivolgi nella parola del
Figlio dicendo:
"Oggi devo fermarmi a casa tua."
Donaci il tuo Spirito perché ti sappiamo accogliere:
- nei giovani, alla ricerca di ciò che dà senso alla vita,
- nei genitori, impegnati nell'educazione cristiana dei
figli,
- negli ammalati, quando il dolore può far dubitare
della tua presenza,
- nei fratelli che, disorientati dalla crisi di valori della
nostra società, cercano una luce sulla via.
Signore fa che il seme della tua Parola porti molto
frutto. Amen.
per i Defunti
TU CHIAMI TUTTI ALLA SALVEZZA
COMPLETA LA TUA OPERA
O Cristo Dio, tu che in ogni tempo e in ogni ora,
in cielo e in terra sei adorato e glorificato,
tu che sei pieno di misericordia e di condiscendenza,
che ami i giusti e hai pietà dei peccatori,
che chiami tutti alla salvezza
mediante la promessa dei beni futuri,
tu, Signore, accogli in questa ora
anche le nostre suppliche e orienta
la nostra vita verso i tuoi comandamenti.
Quando quelli che piangiamo
erano ancora sulla terra
tu, o Santo Spirito, avevi trasformato
la loro persona in santuario vivente,
in dimora di Dio.
Santifica le nostre anime,
purifica i nostri corpi,
correggi i nostri pensieri,
rettifica le nostre intenzioni,
liberaci da ogni afflizione,
da ogni male e dolore.
Tu avevi ispirato così spesso i loro pensieri,
dirigendoli verso Dio;
li avevi guidati nei loro buoni sentimenti,
nelle loro buone azioni.
Difendici con i tuoi santi angeli
affinché, custoditi e guidati
dalla loro schiera,
perveniamo all'unità della fede
e alla conoscenza della tua gloria inaccessibile,
perché tu sei benedetto
per i secoli dei secoli. Amen.
(S. Basilio)
Tu avevi abitato in essi, Ospite segreto,
Amico sempre presente, e avevi reso sacri
il loro corpo e la loro anima, tutta la loro esistenza.
Tu avevi posto in essi delle nobili disposizioni,
ardenti generose;
avevi suscitato tutti i loro gesti d’amore,
di dono, di dedizione.
Completa la tua opera facendo del loro essere
il possesso di Dio
nella felicità perfetta dell’amore
giunto alla sua maturità.
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(p. Jean Galot S.J.)
Comunità in ascolto
O TTOBRE , MESE MISSIONARIO
MESSAGGIO
PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2004
"Eucarestia e Missione"
di GIOVANNI PAOLO II
Carissimi Fratelli e Sorelle!
2. Ritornando idealmente al Cenacolo, lo scorso
anno, proprio il Giovedì Santo, ho firmato
l'Enciclica Ecclesia de Eucharistia, della quale vorrei
ora riprendere alcuni passaggi che possono aiutarci,
carissimi Fratelli e Sorelle, a vivere con spirito eucaristico la prossima Giornata Missionaria Mondiale.
1. L'impegno missionario della Chiesa costituisce,
anche in questo inizio del terzo millennio, un'urgenza che a più riprese ho voluto ricordare. La missione [...] è ancora ben lontana dal suo compimento
e dobbiamo perciò impegnarci con tutte le forze al
suo servizio (cfr n. 1). L'intero Popolo di Dio, in
ogni momento del suo pellegrinaggio nella storia, è
chiamato a condividere la "sete" del Redentore (cfr
Gv 19,28). Questa sete di anime da salvare fu sempre
fortemente avvertita dai Santi: basti pensare, ad
esempio, a santa Teresa di Lisieux, patrona delle
missioni, e a Mons. Comboni, grande apostolo
dell'Africa [...].
"L'Eucaristia edifica la Chiesa e la Chiesa fa
l'Eucaristia" (n. 26): così scrivevo, osservando come
la missione della Chiesa si collochi in continuità con
quella di Cristo (cfr Gv 20,21), e tragga forza spirituale dalla comunione con il suo Corpo e con il suo
Sangue. Fine dell'Eucaristia è proprio "la comunione degli uomini con Cristo e in Lui col Padre e con
lo Spirito Santo" (Ecclesia de Eucharistia, 22).
Quando si partecipa al Sacrificio eucaristico si percepisce più a fondo l'universalità della redenzione e,
di conseguenza, l'urgenza della missione della
Chiesa, il cui programma "si incentra, in ultima analisi, in Cristo stesso, da conoscere, amare, imitare,
per vivere in Lui la vita trinitaria, e trasformare con
Lui la storia fino al suo compimento nella
Gerusalemme celeste" (ibid., 60).
È necessario rilanciare con coraggio la missione "ad
gentes", partendo dall'annuncio di Cristo,
Redentore di ogni umana creatura. Il Congresso
Eucaristico Internazionale, che sarà celebrato a
Guadalajara in Messico nel prossimo mese di ottobre, mese missionario, sarà un'occasione straordinaria per questa corale presa di coscienza missionaria
intorno alla Mensa del Corpo e del Sangue di Cristo.
Raccolta intorno all'altare, la Chiesa comprende
meglio la sua origine e il suo mandato missionario.
"Eucaristia e Missione" [...] formano un binomio
inscindibile. Alla riflessione sul legame esistente tra
il mistero eucaristico e il mistero della Chiesa si unisce [...] la celebrazione del 150º anniversario della
definizione dell'Immacolata Concezione (18542004). Contempliamo l'Eucaristia con gli occhi di
Maria. Contando sull'intercessione della Vergine, la
Chiesa offre Cristo, pane della salvezza, a tutte le
genti, perché lo riconoscano e lo accolgano quale
unico Salvatore.
Attorno a Cristo eucaristico la Chiesa cresce come
popolo, tempio e famiglia di Dio: una, santa, cattolica e apostolica. Al tempo stesso, essa comprende
meglio il suo carattere di sacramento universale di
salvezza e di realtà visibile gerarchicamente strutturata. [...] Al termine di ogni santa Messa, quando il
celebrante congeda l'assemblea con le parole "Ite,
Missa est", tutti debbono sentirsi inviati come "missionari dell'Eucaristia" a diffondere in ogni ambiente il grande dono ricevuto. Chi, infatti, incontra
Cristo nell'Eucaristia non può non proclamare con
la vita l'amore misericordioso del Redentore.
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Comunità in ascolto
"un cuor solo e un'anima sola" (At 4,32) e diventare
testimoni del suo amore sino agli estremi confini
della terra.
La Chiesa, Popolo di Dio in cammino lungo i secoli,
rinnovando ogni giorno il Sacrificio dell'altare,
attende il ritorno glorioso di Cristo. E' quanto proclama, dopo la consacrazione, l'assemblea eucaristica raccolta intorno all'altare. Con fede ogni volta
rinnovata, essa ribadisce il desiderio dell'incontro
finale con Colui che verrà a portare a compimento il
suo piano di salvezza universale.
3. Per vivere dell'Eucaristia occorre, inoltre, intrattenersi a lungo in adorazione davanti al Santissimo
Sacramento, esperienza che io stesso faccio ogni
giorno traendone forza, consolazione e sostegno (cfr
Ecclesia de Eucharistia, 25). L'Eucaristia "è fonte e
apice di tutta la vita cristiana", "fonte e culmine di
tutta l'evangelizzazione".
Il pane e il vino, frutto del lavoro dell'uomo, trasformati per la potenza dello Spirito Santo nel corpo e
nel sangue di Cristo, diventano il pegno di "un
nuovo cielo e una nuova terra" (Ap 21,1), che la
Chiesa annuncia nella sua quotidiana missione. [...]
Per evangelizzare il mondo c'è bisogno di apostoli
"esperti" nella celebrazione, adorazione e contemplazione dell'Eucaristia.
Lo Spirito Santo, con la sua azione invisibile ma efficace, guida il popolo cristiano in questo suo quotidiano itinerario spirituale, che conosce inevitabili
momenti di difficoltà e sperimenta il mistero della
Croce. L'Eucaristia è il conforto e il pegno della definitiva vittoria per chi lotta contro il male e il peccato; è il "pane di vita" che sostiene quanti, a loro
volta, si fanno "pane spezzato" per i fratelli, pagando talora persino con il martirio la loro fedeltà al
Vangelo.
4. Nell'Eucaristia riviviamo il mistero della
Redenzione culminante nel sacrificio del Signore,
come viene rimarcato dalle parole della consacrazione: "il mio corpo che è dato per voi...[il] mio sangue,
che viene versato per voi" (Lc 22,19-20). Cristo è
morto per tutti; è per tutti il dono della salvezza, che
l'Eucaristia rende presente [...]. A questo banchetto e
sacrificio sono invitati tutti gli uomini, per poter
così partecipare
alla stessa vita di
Cristo:
"Chi
mangia la mia
carne e beve il
mio
sangue
dimora in me e io
in lui. Come il
Padre, che ha la
vita, ha mandato
me e io vivo per il
Padre, così anche
colui che mangia
di me vivrà per
me" (Gv 6,5657). Nutriti di
Lui, i credenti
c o mp r e n d o n o
che il compito
missionario consiste nell'essere
"un'oblazione
gradita, santificata dallo Spirito
Santo"
(Rm
15,16), per formare sempre più
5. [...] Maria, "il primo tabernacolo della storia"
(ibid., n. 55), ci addita e ci offre Cristo, nostra Via
Verità e Vita (cfr Gv 14,6). Se "Chiesa ed Eucaristia
sono un binomio inscindibile, altrettanto occorre
dire del binomio Maria ed Eucaristia" (Ecclesia de
Eucharistia, 57).
Il mio auspicio è che la felice coincidenza del
Congresso Internazionale Eucaristico con il 150º
anniversario della definizione dell'Immacolata offra
ai fedeli, alle parrocchie e agli Istituti missionari
l'opportunità di rinsaldarsi nell'ardore missionario,
perché si mantenga viva in ogni comunità "una vera
fame dell'Eucaristia" (ibid., n. 33).
L'occasione è altresì propizia per ricordare il contributo che le benemerite Pontificie Opere Missionarie
offrono all'azione apostolica della Chiesa. Esse sono
a me molto care e le ringrazio, a nome di tutti, per il
prezioso servizio che rendono alla nuova evangelizzazione. Invito a sostenerle spiritualmente e materialmente, perché anche grazie al loro apporto l'annuncio evangelico possa giungere ad ogni popolo
della terra.
Con tali sentimenti, invocando la materna intercessione di Maria, "Donna eucaristica", di cuore tutti vi
benedico.
Dal Vaticano, 19 Aprile 2004
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Comunità in ascolto
(12) a cura di don Giovanni
Ottobre: mese missionario e mese in cui avrà luogo la Missione Parrochiale è, al tempo stesso, mariano.
Guardiamo perciò a Maria, Vergine della Visitazione, la prima a portare Gesù, vivente nel suo grembo, lungo
le strade del mondo. Chiediamo la sua intercessione per i i Territori di Missione e i Missionari che annunciano
Cristo “in prima linea”; perla nostra Missione Parrocchiale e per tutti noi credenti, perché prendiamo coscienza della nostra chiamata ad essere, in quanto battezzati, missionari nei nostri ambienti di vita.
Di intonazione missionaria, almeno nel titolo, è anche la preghiera di s. Basilio, come anche la successiva, specificamente orientata alla Missione Parrocchiale.
Poiché questo numero del bollettino “copre” anche novembre, mese dei Santi e dei Morti, concludiamo riportando una preghiera per i Defunti
VERGINE IRRADIANTE,
Dal momento che il Signore è disceso in te, egli ti ha spinta a portarlo agli altri;
da poco eri la sua Madre e già diventavi la sua apostola,
la sua inviata: la sua missionaria.
Tu hai intrapreso con lui, la sua prima corsa apostolica;
sei andata con sollecitudine da s. Elisabetta per farle condividere
la presenza divina che riempiva tutto il tuo essere.
Non stupirti dunque, se ti domandiamo
di pregare per noi lo Spirito santo,
affinché riempia la nostra anima della presenza di Gesù,
e poi ti supplichiamo di aiutarci a comunicarlo agli altri.
Guidaci, con il fervore dello Spirito Santo che ti animava,
incontro agli uomini, e fa' che in queste occasioni
la nostra anima di peccatori scompaia
davanti al Signore che noi possediamo;
così potrà stabilirsi il contatto con il Cristo che vive in noi,
producendo un meraviglioso effetto di luce e di santità.
Ispirandoci, o Vergine ardente, l'entusiasmo del tuo zelo,
degnati di assicurare alle nostre fatiche apostoliche
un'efficacia superiore per l'azione immediata di Gesù:
rendici, come te, interamente malleabili a questa azione,
con una totale appartenenza al Salvatore.
Che attraverso a noi il Cristo
possa raggiungere e trasformare altre anime!
Vergine che porti in te l'irradiamento del tuo Figlio divino,
rendici capaci di diffondere attorno a noi lo stesso irradiamento.
(cfr. p. Jean Galot S.J.)
10
Comunità in ascolto
Madre Teresa
Tutti siamo chiamati ad essere missionari,
sull’esempio di Maria
* Vi è tanta sofferenza ovunque! Siate santi e fervorosi, poiché Dio vuol servirsi di voi per dar sollievo a
questa sofferenza. Per dimostrare che il Cristo è di
natura divina, che è il Messia promesso, il Vangelo
veniva predicato ai poveri. La prova che quanto facciamo è opera di Dio è che il Vangelo viene predicato ai poveri. Pregate e ringraziate Iddio per avervi
scelti a vivere questo tipo di vita e a compiere questo
lavoro.
Era sulla croce che
gli era stata data
da Pilato. I chiodi e la corona di spine glieli avevano
dati i soldati. Quando mori era nudo; croce, chiodi e
corona gli erano stati tolti ed Egli era avvolto in un
sudano donatogli da un animo compassionevole e
venne sepolto in una tomba che non gli apparteneva. Eppure Gesù non avrebbe avuto bisogno di comportarsi a quel modo. Avrebbe potuto morire come
un re e poi semplicemente risorgere. Scelse la
povertà perché nella sua infinita sapienza e saggezza
sapeva che quello era il vero modo di possedere Dio,
di conquistare il suo cuore, di portare giù, sulla
terra, il suo amore.
* Vocazione, oggi, significa anche comprendere la
faticosa ma stupenda missione della Chiesa, ora più
che mai impegnata ad insegnare all'uomo la sua
vera natura, il suo fine ultimo, il suo destino e a rivelare al fedele le immense risorse della carità di
Cristo.
* Una volta che si prova il desiderio di avere del
denaro, sopraggiunge il desiderio di possedere
anche quello che ci si può procurare col denaro: il
superfluo in genere, belle stanze, il lusso sulla tavola, più abiti e così via. Cresceranno anche i nostri
bisogni, perché una cosa tira l'altra e il risultato sarà
una infinita insoddisfazione. Questo è quanto accade.
* Siamo state strumenti della predicazione della
Parola di Dio ai poveri, ai negletti, alle vittime del
dolore, alle persone sole di tutte le nazioni. Per
quanto indegne, Dio si è servito di noi per farsi
conoscere e amare da questo mondo, che ha dimenticato Dio. Abbiamo il privilegio di entrare proprio
nelle case dei fedeli poveri e dimenticati, portandoli
tutti assieme a lodare Dio in mezzo alla sua chiesa,
facendoli partecipare al sacrificio della Messa e a
sedersi alla mensa del Signore.
* Nostro Signore lavorò per sua madre. Era un vero
operaio. Era conosciuto come il figlio del falegname;
visse una vita di duro lavoro per quasi vent'anni,
senza mai esitare né dubitare della volontà del
Padre, anche se era venuto per condurre le anime a
Dio. Nel duro lavoro che svolgeva nella bottega del
suo padre putativo, mostrò le più grandi doti che un
essere umano può avere: l'umiltà, l'obbedienza, la
povertà. Sempre si teneva al di sopra delle preoccupazioni materiali, Egli, il padrone di tutto, lavorò
non per il lavoro in se stesso, ma per chi lo aveva
mandato, per il suo Padre celeste. Le raffigurazioni
di San Giuseppe sono tra le più belle che conosciamo.
* Siccome l'indigenza dei poveri è dovuta al crescente rialzo del costo della vita, cerchiamo di essere
più attenti nel rispettare un tenore povero di vita
nelle nostre case. Abbiamo dei bisogni quotidiani
che i nostri poveri non si possono permettere; rendiamocene conto in modo che anche noi sperimentiamo la privazione negli alimenti, nei vestiti, nell'uso dell'acqua, della luce elettrica e del sapone... tutte
cose di cui sovente i nostri poveri mancano.
* Nostro Signore, sulla croce, non possedeva nulla.
12
Comunità in ascolto
* La gioia è una necessità e una forza per noi, anche
fisicamente. Una Sorella che ha coltivato uno spirito di gioia si sente meno stanca ed è sempre pronta
ad andare in giro a compiere il bene. Una Sorella
ripiena di gioia predica anche senza predicare. Una
Sorella gioiosa è come la luce solare dell'amore di
Dio, la speranza di una felicità eterna, la fiamma di
un amore ardente.
* “Sia che mangiate o che dormiate fate tutto per la
gloria di Dio". Il Cristo, certamente, non si concesse sontuosi banchetti durante la sua vita. I suoi genitori erano poveri e i poveri non hanno buone cose in
tavola. In realtà si trovò sovente ad affrontare una
vera mancanza di cibo, come ci insegnano la moltiplicazione dei pani e dei pesci e la spigolatura delle
spighe di grano mentre camminava tra i campi. La
riflessione su questi esempi dovrebbe essere un
ricordo salutare quando in missione o a casa i nostri
pasti sono frugali. Se le portate sono buone, ringraziate Dio; se non lo sono, ringraziatelo ancora di più
perché vi ha dato l'occasione di imitare il nostro
Salvatore nella sua povertà. Va considerato un
difetto parlare del cibo o lamentarsi per ciò che
ci è stato servito; l'essere occupati in tali pensieri ad ogni modo non è edificante.
* La mia preghiera per tutte le famiglie è che cresciate in santità attraverso questo amore vicendevole.
Portate Gesù ovunque andate. Che gli altri vedano
in voi soltanto Gesù. Pregate per i vostri figli e pregate che figli e figlie abbiano il coraggio di dire
sì a Dio e di consacrare le loro vite, totalmente, a Lui. Ci sono tante, tante famiglie che
sarebbero così felici se i loro figli dessero le
loro vite a Dio. Così, pregate per loro, perché
siano capaci di soddisfare il desiderio del loro
cuore.
* Non andate alla ricerca di Dio in terre lontane... Egli non è là. È accanto a voi, è con voi.
Tenete sempre la lampada accesa e lo
vedrete di continuo. Riempite la lampada di tutte queste piccole stille
d'amore e vedrete come è dolce il
Signore che amate.
* La letizia e la gioia erano la forza della
Madonna. Questo la fece l'ancella volenterosa di Dio, suo Figlio, poiché non appena venne in lei, " si mise in fretta in viaggio ". Soltanto la gioia poteva averle
dato la forza di mettersi in fretta in
viaggio per le montagne della
Giudea per servire la cugina. E così anche per noi:
quotidianamente, dopo la Santa Comunione inerpicarci in fretta su per le montagne delle difficoltà che
incontriamo per offrire, con tutto il cuore, il nostro
servizio. Donare Gesù come l'ancella del Signore.
* Se saprete intensificare il vostro
amore personale per il Cristo, allora tutto andrà bene. La gente vi passerà accanto
senza curarsi di voi, ma questo non vi addolorerà,
non vi sentirete offesi. La prima volta che uscirete
fuori può darsi che vi getteranno delle pietre; va
benissimo. Portatevi sull'altro lato della strada e
lasciate che ve le gettino anche da quella parte; quel
che importa è che continuiate per la vostra strada,
che abbiate afferrato per mano il Cristo e state certi
che Lui non vi lascerà.
* Gesù venne in questo mondo per uno scopo.
Venne per darci la buona novella che Dio ci ama, che
Dio è amore, che ama te e ama me. Egli vuole che ci
amiamo vicendevolmente come Egli ama ciascuno
di noi. Amiamolo! Come lo amò il Padre? Lo diede a
noi. Gesù come amò me e te? Dando la propria vita.
Diede tutto quello che aveva... la sua vita... per me e
per te. Morì sulla croce perché ci amava e vuole che
ci amiamo fra di noi come Lui ci ha amato. Quando
contempliamo la croce, capiamo come ci ha amato.
Quando guardiamo la mangiatoia, capiamo come ci
ama ora di tenero amore, te e me, la tua famiglia e
ogni famiglia. E Dio ci ama di un amore tenero. E’
tutto quanto Gesù è venuto a insegnarci: il tenero
amore di Dio. "Vi ho chiamato per nome, perché
siete miei."
* Siate fedeli nel piccolo, perché in questo risiede la
vostra forza. Per il buon Dio non vi è nulla di piccolo, perché Egli è tanto grande quanto noi siamo piccoli. Ecco perché Egli si curva su di noi e si preoccupa di fare quelle piccole cose per noi e ci offre l'occasione di provare il nostro amore per Lui. Poiché Egli
fa tutto questo, anche ciò che è piccolo diventa grande. Dio non può far nulla di piccolo, Egli è l'infinito. Sì, miei cari figli, siate fedeli nelle piccole esperienze d'amore, nelle piccole fedeltà che costruiranno in voi una vita santa, facendovi simili a Cristo.
13
Comunità in ascolto
Il “Credo”
L'esposizione della seconda parte del terzo articolo del "Credo" apostolico capita decisamente a proposito: ci offre una
catechesi intonata al mese di ottobre, uno tra quelli che la devozione popolare dedica in modo particolare a Maria.
V- Il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria Vergine (2)
A - FIGLIO DI DIO E FIGLIO DELL’UOMO
di A. Corsini
Negli scritti del nuovo Testamento si parla poco di
Maria, del resto Gesù è venuto per farci conoscere il
Padre, ma sicuramente anche la sua Madre terrena
ha avuto un ruolo importante nella vita di Cristo.
Vediamo insieme i brani in cui si parla di Maria.
In Luca 1, 26-38 ci viene presentata una giovane,
promessa sposa ad un falegname, alla quale appare
un angelo che le annuncia come la scelta di Dio sia
caduta su di lei ed ella pronuncia il suo sì.
Dopo di che la vediamo incamminarsi per portare
aiuto e sostegno alla cugina Elisabetta in attesa di
Giovanni Battista ( Lc. 1, 39-56).
Poi la troviamo ancora in cammino con Giuseppe
verso Betlemme dove darà alla luce il Figlio di Dio in
una semplice grotta ( Lc. 2, 1-7).
Testimone silenziosa e discreta dell'adorazione dei
pastori e dei magi, la ritroviamo in viaggio con
Giuseppe e Gesù verso Gerusalemme per presentare
il figlio al tempio e consacrarlo al Signore (Lc. 2,
27-39).
Il pellegrinaggio sembra la situazione migliore nella
quale incontrare Maria; la incontriamo, infatti,
ancora in viaggio verso la Città Santa , con lo sposo
Giuseppe per accompagnare Gesù dodicenne al
tempio.
Nulla si dice della vita da bambino, adolescente e
giovane di Cristo ma sicuramente Maria ne è stata
un punto di riferimento, fermo, discreto, amoroso.
Quasi ad introdurlo, presentarlo, incoraggiarlo, alla
vita pubblica, durante le nozze di Cana Maria quasi
costringe Gesù a rendere il primo segno della presenza del regno di Dio (Gv.2, 1-11).
Incontriamo la Madonna durante una tappa di
Gesù mentre predica in una casa ( Mt. 12, 45), e non
riesce difficile immaginarla al seguito del Figlio nel
suo predicare per la Terra Santa, presenza discreta, e
amorevole. Ma soprattutto la ritroviamo presente,
dolorante ai piedi della Croce, partecipe della passione del Figlio (Gv. 19, 26-27).
Infine si parla di Maria un'ultima volta, occasione
della Pentecoste, riunita nel Cenacolo con gli
Apostoli (Atti 1, 12). Maria si trova tra gli Apostoli
quando nasce la Chiesa di suo Figlio.
Maria è la Madre della Chiesa e come tale è venerata
dai cristiani; Ella è interamente Colei “che coopera
con amore di madre” all'azione dello Spirito Santo
nel cuore degli uomini.
La chiesa celebra in modo particolare la Madonna in
occasione delle seguenti tre solennità:
1 Gennaio: Maria santissima Madre di Dio
15 Agosto: Assunzione al cielo
8 Dicembre: Immacolata Concezione.
Il 25 Marzo, Annunciazione del Signore, lo dice il
nome stesso, è festa del Signore, ma Maria vi è presente con un ruolo determinante, come nel Natale.
Vi sono inoltre due feste: la Natività (8 settembre) e
la Visitazione (31 maggio) e numerose memorie
sparse lungo l'anno liturgico.
I Vangeli non raccontano cosa sia avvenuto di Maria
alla fine del suo cammino terreno; la Chiesa crede
che ella “compiuto il corso della sua vita terrena, fu
assunta alla gloria Celeste in corpo ed anima…”
(Con. Vat. II, Lumen Gentium, 59). Nella visione di
Dio, Ella possiede già pienamente, in corpo e spirito,
la vita che è destinata anche a noi e che ci sarà donata alla fine dei tempi, dopo la risurrezione e il giudizio (Cfr. C.C.C. 966)
14
Comunità in ascolto
B- ASCOLTIAMO IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
pretese di storicità. Ma la fede nel concepimento verginale di Gesù incontrò vivace opposizione, sarcasmi o incomprensione da parte dei non-credenti, giudei e pagani: essa
non trovava motivo nella mitologia pagana né in qualche
adattamento alle idee del tempo [...].
L’ immacolata concezione di Maria
490 Per esser la Madre del Salvatore, Maria "da Dio è
stata arricchita di doni degni di una così grande carica"
[Lumen gentium, 55]. L'angelo Gabriele, al momento
dell'Annunciazione, la saluta come "piena di grazia" (Lc
1,28). [...]
500 [...] La Scrittura parla di fratelli e di sorelle di Gesù.
[...] Ma Giacomo e Giuseppe, che pure vengono denominati "fratelli di Gesù" (Mt 13,55 ) sono i figli di una Maria
discepola di Cristo, la quale è designata in modo significativo come "l'altra Maria" ( Mt 28,1 ). Si tratta di parenti prossimi di Gesù, secondo un'espressione non inusitata nell'Antico Testamento (Cf Gen 13,8; Gen 14,16; Gen
29,15; ecc...).
491 Nel corso dei secoli la Chiesa ha preso coscienza che
Maria, colmata di grazia da Dio (cf Lc 1,28), era stata
redenta fin dal suo concepimento. È quanto afferma il
dogma dell'Immacolata Concezione, proclamato da papa
Pio IX nel 1854.
La maternità divina di Maria e la sua verginità
495 [...] Colui che Maria ha concepito come uomo per
opera dello Spirito Santo e che è diventato veramente suo
Figlio secondo la carne, è il Figlio eterno del Padre, la
seconda Persona della Santissima Trinità. La Chiesa confessa che Maria è veramente Madre di
Dio.
PER LA VITA
494 All'annunzio che avrebbe dato alla luce "il Figlio
dell'Altissimo" senza conoscere uomo, per la potenza
dello Spirito Santo, [Cf Lc 1,28-37 ]
Maria ha risposto con "l'obbedienza della fede" ( Rm 1,5 ),
certa che "nulla è impossibile a
Dio": "Io sono la serva del
Signore; avvenga di me quello
che hai detto" ( Lc 1,37-38 ).
496 Fin dalle prime formulazioni
della fede, la Chiesa ha confessato
che Gesù è stato concepito nel seno
della Vergine Maria per la sola
potenza dello Spirito Santo [...].
Nel concepimento verginale i Padri
ravvisano il segno che si tratta veramente del Figlio di Dio, il quale è
venuto in una umanità come la
nostra [...]. Così, già sant'Ignazio di
Antiochia all'inizio del II secolo (Ai
cristiani di Smirne 1-2).
- La devozione a Maria è fondamentale: Ella ci è stata donata da
Gesù come Madre (Gv. 19), dalla
quale siamo amati e da amare. Si
è devoti a Maria soprattutto
quando si è, come Lei, docili alla
volontà del Padre e all'azione
dello Spirito santo, con fiducioso abbandono, anche quando
essa ci pare incomprensibile: è
l'obbedienza della fede, dovuta a
Dio.
497 Per i racconti evangelici (Mt
1,18-25; Lc 1,26-38) la concezione
verginale è un'opera divina che
supera ogni comprensione e ogni
possibilità umana [...]. La Chiesa vi
vede il compimento della promessa
divina fatta per bocca del profeta Isaia: "Ecco, la vergine
concepirà e partorirà un figlio" (Is 7,14, secondo la traduzione greca di Mt 1,23).
498 A motivo del silenzio del Vangelo secondo san Marco
e delle Lettere del Nuovo Testamento sul concepimento
verginale di Maria ci si è potuto anche chiedere se non si
trattasse di leggende o di elaborazioni teologiche senza
501 Gesù è l'unico Figlio di Maria. Ma la maternità spirituale di Maria si estende a tutti gli uomini che egli è venuto a salvare [...]
- Gesù ci è donato attraverso Maria che ce lo ha generato:
la preghiamo con fiducia per ottenere la sua intercessione
presso lo Spirito del Signore, affinché ci doni di incontracontinua a pag. 17
15
Comunità in ascolto
a cura di don Giovanni
novato ascolto della parola di
Dio. Da quando il Concilio
Vaticano II ha sottolineato il
ruolo preminente della parola di Dio nella vita della
Chiesa [....] ad essa si è assicurato l'onore che merita
nella preghiera pubblica della
Chiesa. Ad essa i singoli e le comunità ricorrono ormai in
larga misura, e tra gli stessi laici sono tanti che vi si dedicano anche con l'aiuto prezioso di studi teologici e biblici.
Soprattutto poi è l'opera dell'evangelizzazione e della
catechesi che si sta rivitalizzando proprio nell'attenzione
alla parola di Dio. Occorre, carissimi Fratelli e Sorelle,
consolidare e approfondire questa linea, anche mediante
la diffusione nelle famiglie del libro della Bibbia. In particolare è necessario che l'ascolto della Parola diventi un
incontro vitale, nell'antica e sempre valida tradizione
della lectio divina, che fa cogliere nel testo biblico la parola viva che interpella, orienta, plasma l'esistenza.
Riprendiamo il filo di queste ultime "puntate": perché
pregare, perché essere fedeli all'Eucaristia domenicale,
quali mezzi indispensabili per tendere alla santità (v. le
"puntate" precedenti)? Perché non c'è crescita nella vita
cristiana, nella santità quindi, se non si lascia spazio all'azione dello Spirito santo: se non si lascia il primato alla
grazia. Certamente il nostro apporto è indispensabile: Lo
Spirito non agisce al posto nostro, non fa anche la nostra
parte. Ma se non c'è Lui, tutto i nostri sforzi, tutto l'impegno che possiamo metterci, approdano a nulla. Perché
la vita cristiana è anzitutto dono.
Il primato della grazia
38. [...] C'è una tentazione che da sempre insidia ogni cammino spirituale e la stessa azione pastorale: quella di pensare che i
risultati dipendano dalla nostra capacità di fare e di programmare. [...] Guai a dimenticare che " senza Cristo non possiamo
far nulla " (cfr. Gv. 15,5).
La preghiera ci fa vivere appunto in questa verità. Essa ci ricorda costantemente il primato di Cristo e, in rapporto a lui, il primato della vita interiore e della santità. Quando questo principio non è rispettato, c'è da meravigliarsi se i progetti pastorali
vanno incontro al fallimento e lasciano nell'animo un avvilente senso di frustrazione?
I Centri di Ascolto la cui esperienza avvieremo
durante la Missione, ma che vorremo poi mensilmente continuare, anche se in numero più limitato,
ci offriranno l'occasione per accostarci alla Parola di
Dio e confrontarci con essa, aiutati gli uni dagli
altri.
In questo numero del nostro periodico dedicato alla
Missione, capita a proposito, quasi per "gioco" della
Provvidenza, la parte della NMI che segue. La
Missione sarà periodo straordinario di annuncio e
ascolto della Parola; dovrà dare avvio a un più intenso e vivo contatto con essa, nell'ambito della vita
comunitaria; come nelle comunità cristiane primitive ci si radunava nelle case per mettersi in ascolto
dell'insegnamento degli Apostoli, così dovrà accadere anche da noi con quel loro insegnamento che è
diventato documento scritto nelle quattro versioni
del Vangelo e negli scritti del Nuovo Testamento,
letto in continuità con l'Antico.
Ascolto della Parola
39. Non c'è dubbio che questo primato della santità e
della preghiera non è concepibile che a partire da un rin-
Annuncio della Parola
Se sapremo essere ascoltatori, potremo, a nostra
volta, diventare annunciatori: potremo essere apostoli se avremo saputo e continueremo ad essere
discepoli. Annunciare la Parola è sicuramente una
delle principali priorità per la Chiesa all'inizio del
nuovo millennio.
Con molto realismo il Papa annota che
16
40. [...] è ormai tramontata, anche nei Paesi di antica
evangelizzazione, la situazione di una " società cristiana
", che, pur tra le tante debolezze che sempre segnano l'umano, si rifaceva esplicitamente ai valori evangelici. Oggi
si deve affrontare con coraggio una situazione che si fa
Comunità in ascolto
sempre più varia e impegnativa, nel contesto della globalizzazione e del nuovo e mutevole intreccio di popoli e culture che la caratterizza. Ho tante volte ripetuto in questi
anni l'appello della nuova evangelizzazione [...] Occorre
riaccendere in noi lo slancio delle origini, lasciandoci pervadere dall'ardore della predicazione apostolica seguita
alla Pentecoste. Dobbiamo rivivere in noi il sentimento
infuocato di Paolo, il quale esclamava: " Guai a me se
non predicassi il Vangelo! " (1 Cor 9,16).
Questa passione non mancherà di suscitare nella Chiesa
una nuova missionarietà, che non potrà essere demandata ad una porzione di " specialisti ", ma dovrà coinvolgere la responsabilità di tutti i membri del Popolo di Dio.
alla tradizione ecclesiale, esso porterà anche il volto delle
tante culture e dei tanti popoli in cui è accolto e radicato.
Della bellezza di questo volto pluriforme della Chiesa
abbiamo particolarmente goduto nell'Anno giubilare. È
forse solo un inizio, un'icona appena abbozzata del futuro che lo Spirito di Dio ci prepara.
La proposta di Cristo va fatta a tutti con fiducia. [...]
Penso in particolare alla pastorale giovanile [...].
L'attenzione verso i giovani e l'atteggiamento da
assumere nei loro confronti sono già stati oggetto di
riflessione nei primi numeri del nostro bollettino.
Il santo Padre prosegue affermando che ci è di sostegno in questo cammino l'esempio dei martiri. In
loro che, deboli e inermi, furono vincitori, risplende
per davvero il primato della grazia che realizza cose
grandi in chi si lascia animare dallo Spirito. È argomento molto importante che affronteremo, vorrei
dire diffusamente, tra alcuni mesi.
Il motivo di fondo di questo atteggiamento missionario è così indicato da Giovanni Paolo II:
Chi ha incontrato veramente Cristo, non può tenerselo
per sé, deve annunciarlo.
Sono parole del Pietro di oggi che riecheggiano quelle del primo Pietro: "Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato" (At. 4,
20).
La Chiesa è Cattolica, cioè universale: diffusa in tutto il mondo e aperta a tutte le
culture. Perciò,
Il cristianesimo del terzo millennio dovrà
rispondere sempre meglio all'esigenza dell'inculturazione. Restando pienamente se stesso,
nella totale fedeltà all'annuncio evangelico e
continua da pag. 15
re il Signore Gesù. Uniti a Lui, possiamo, come Maria, riuscire a compiere la volontà del Padre: la devozione autentica
a Maria non si ferma mai a Lei. Quando ciò accade, non si ha devozione genuina, ma si degenera in forme morbose di
devozionismo che Maria non può gradire, in quanto distraggono dal primato che spetta a Dio solo, uno e trino.
503 La verginità di Maria manifesta l'iniziativa assoluta di Dio nell'Incarnazione. Gesù come Padre non ha che Dio.
- La verginità di Maria ci ricorda dunque che Dio ha l'iniziativa assoluta e suprema nella storia e dentro la vita di ognuno; c'è qualcosa di grande che Dio ci prepara e che può avvenire non per intervento umano ma per sua sola grazia: non
è per pera d'uomo che siamo nati quali figli di Dio nel Battesimo, ma per la potenza dello Spirito, dono del Risorto; è
per la sua grazia che potremo, nella risurrezione, essere divinizzati e messi in grado di vedere Dio faccia a faccia.
17
Comunità in cammino
Vita della Comunità
28 GIUGNO - 19 SETTEMBRE 2004
Sono figli di Dio, con il Battesimo:
30 Lo Bello Eleonora
da Gerlando e Trainini Chiara
31 Cristini Sara
da Giov.ni e Malagheta R. Susy
32 Rubagotti Victoria
da Piergiorgio e Guarn.Miriam
33 Uberti Elisa
da Alberto e Chiari Veronica
34 Uberti Alessandro
da Alberto e Chiari Veronica
35 Grassi Davide
da Damiano e Sabadini Cl.dia
36 Zanussi Emma
da Mauro e Begni Mariella
b. 4 luglio
b. 4 luglio
b. 4 luglio
b. 4 luglio
b. 4 luglio
b. 4 luglio
37 Salvoni Anna
da Giuseppe e Armanni Edda
38 Tortelli Giuseppe
da Massimiliano e Navoni Lara
39 Archetti Fabrizio
da Claudio e Betella Virna
40 Sievoli Michael
da Francesco e Belometti Cristina
41 Ferrari Alessia Serena
da Roberto e Uberti Laura
42 Vezzoli Giulio
da Emiliano e Massetti Alessia
b. 4 luglio
b. 18 luglio
b. 5 sett.
b. 5 sett.
b. 5 sett.
b. 19 sett.
b. 4 luglio
Hanno consacrato il loro amore
davanti all’altare del Signore:
Attanasio Gennaro e Chianese Rosa
il 9 luglio
Vezzoli Riccardo e Capoferri Eleonora
il 24 luglio
Bonardi Mirko e Bonfiglio Roberta
il 31 luglio
Battaleni Giampietro e Mondini Isabella
il 1 agosto
Dotti Fabio e Ghidini Rossella (a Rovato)
il 28 agosto
Guerini Alessandro e Naccari Sara
il 28 agosto
Stornati Sergio e Suardi Raffaella
il 29 agosto
Goffi Umberto e Rondoni Marina
l' 11 settembre
Ci hanno preceduto nell’eternità:
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
Curti Emilio, di anni
Alghisi Laura, di anni 80
Maranesi Giuseppina, di anni 89
Zambelli Luigia, di anni 66
Mora Rosina, di anni 72
Guerini Severina, di anni 90
Bertossi Giacomo, di anni 81
Bernardi Silvio, di anni 37
Tolotti Maria Marta, di anni 87
Orizio Angelo, di ani 59
Sartori Pietro, di anni 43
18
4 luglio
5 luglio
5 luglio
11 luglio
12 luglio funerata a Pedrocca
18 luglio
20 luglio, funerato a Bergamo, sepolto qui
21 luglio, funerato a Berzo Demo
6 agosto
31 agosto, da Cologno M.se
4 settembre, funerato a Rovato
Comunità in cammino
Calendario liturgico - pastorale
SETTEMBRE
26 - Domenica
XXVI del tempo ordinario
(Sett. III)
Gesù disse ai farisei: "C'era un uomo ricco che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni
banchettava lautamente. Un mendicante di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta coperto
di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco". (Lc. 16, 19-21)
28 - martedì
29 - mercoledì
30 - giovedì
Si apre la SETTIMANA MARIANA, in preparazione alla celebrazione della Madonna del
Rosario, la prima Domenica di Ottobre
- ogni s. Messa è preceduta dalla celebrazione del s. Rosario, della Liturgia delle ore e caratterizzata da una breve riflessione
- da lunedì a venerdì, viene celebrata la s. Messa con riflessione nella chiesa di s. Pietro, alle
ore 20,0, oltre alle consuete ss. Messe feriali.
- da lunedì a venerdì, alle ore 17,00, nella chiesetta dell'Oratorio femminile, s. Rosario per
fanciulli e ragazzi.
Beato Innocenzo da Berzo, Sacerdote Cappuccino bresciano, memoria
SS. ARCANGELI MICHELE, GABRIELE, RAFFAELE - festa
s. Girolamo, uno dei 4 grandi Padri della Chiesa d'Occidente - memoria
OTTOBRE
mese missionario, mese della devozione alla B.V. del s. Rosario
1 - venerdì
2 - sabato
santa Teresa di Gesù Bambino, Patrona delle Missioni - memoria
santi Angeli Custodi - memoria
3 - Domenica
XXVII del tempo ordinario
(Sett. I)
CELEBRAZIONE DELLA B.V. MARIA DEL SANTO ROSARIO
In quel tempo gli apostoli dissero al Signore: "Aumenta la nostra fede!" Il Signore rispose:
"Se avreste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: sii sradicato
e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe". (Lc. 17, 6)
ore 9.00
ore 11.45
ore 17,00
ore 17,30
4 - lunedì
6 - mercoledì
7 - giovedì
8 - venerdì
santa Messa solenne. Segue la processione in onore della B.Vergine del s.
Rosario: p.za Marenzio, largo Garibaldi, via Cavour, via Tonelli, via Benefattori,
p.za Marenzio
Celebrazione comunitaria del Battesimo
s. Rosario
celebrazione del Vespro e benedizione Eucaristica. Segue la Messa vespertina.
S. FRANCESCO D'ASSISI, Patrono d'Italia - FESTA
s. Bruno, monaco - memoria fac.
Onomastico del Vescovo emerito di Brescia, mons. Bruno Foresti: lo ricordiamo nella preghiera.
B.V. Maria del santo Rosario - memoria
Primo giovedì del mese: giornata mensile parrocchiale di preghiera per le vocazioni. Dopo la Messa delle 8,30, esposizione del Ss. Sacramento e adorazione
fino alle ore 12,00.
primo del mese, dedicato alla devozione al S. Cuore di Gesù
19
Comunità in cammino
9 - sabato
ore 18,00
10 - Domenica
solenne concelebrazione di apertura della Missione Popolare Parrocchiale.
Vedere il programma delle iniziative e delle celebrazioni nell’inserto.
XXVIII del tempo ordinario
(Sett. II)
(s. Daniele Comboni, evangelizzatore dell'Africa, sacerdote bresciano)
Gesù disse al lebbroso guarito: "Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove
sono? Non si è trovato chi tornasse a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?"
E gli disse: "Alzati e va; la tua fede ti ha salvato!" (Lc, 17, 17-18)
NB: Come da programma della Missione, nei giorni feriali dall'11 al 16 e dal 18 al 23 ottobre, viene celebrata l'unica s. Messa, con la predicazione da parte dei Missionari alle ore 8,30. La Messa è preceduta dal
canto solenne delle Lodi alle ore 8,10. L'orario delle ss. Messe festive, compresa quella vespertina del sabato, rimane immutato.
16 - sabato
Oggi ricorre il ventiseiesimo anniversario dell'elezione di Papa Giovanni Paolo
II. Lo ricordiamo nella preghiera.
17 - Domenica
XXIX del tempo ordinario
(Sett. III)
Domenica centrale della Missione Parrocchiale - Festa della Famiglia
ore 15.45
18 - lunedì
23 - sabato
ore 20,30
Il Signore disse: "Dio non farà giustizia ai suoi eletti se gridano a lui? Vi dico che farà loro
giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?"
(Lc. 11, 7-8 )
Celebrazione comunitaria del Battesimo
S. LUCA, evangelista - festa
con la venerazione alla B. V. Maria e la "consegna della Missione",
si conclude la Missione Parrocchiale.
24 - Domenica
XXX del tempo ordinario
(Sett. I)
Gesù disse questa parabola: "Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo,
l’altro un pubblicano" (Lc. 18, 9.10)
78A GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
25 - lunedì
27 - mercoledì
Ss. FILASTRIO E GAUDENZIO, vescovi, padri della Chiesa bresciana - festa
s. Teresa Eustochio Verzeri, vergine bresciana - memoria
ore 20,30
28 - giovedì
nella chiesa di Rovato, incontro del Vescovo cin i genitori dei fanciulli che iniziano il nuovo cammino di iniziazione Cristiana.
SS. SIMONE E GIUDA (TADDEO), apostoli - festa
31 - Domenica
XXXI del tempo ordinario
(Sett. II)
Gesù disse: “Zaccheo, scendi subito, oggi devo fermarmi a casa tua”. Lo accolse pieno di
gioia.:”Ecco, dò la metà dei miei beni ai poveri”. (Lc. 19, 5-6.8)
NOVEMBRE
mese dei Santi e dei Morti
1 - Lunedì
TUTTI I S ANTI - solennità
Orario festivo delle ss. messe
Gesù disse: "Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia, beati i portatori di
pace perché saranno chiamati figli di Dio" (Mt. 5, 7.9)
ore 9,00
ore 15.00
ore 17.30
s. Messa solenne
s. Messa (di Tutti i Santi) al cimitero
celebrazione del Vespro e benedizione eucaristica. Segue la Messa vespertina.
20
Comunità in cammino
2 - martedì
COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI
ore 7.00
ore 8.30
ore 10,00
ore 15,00
ore 20,00
Ufficio per tutti i Defunti (Lodi e s. Messa)
Ufficio per tutti i Defunti (Ora di Terza e s. Messa)
s. Messa al cimitero
s. Messa al cimitero
Ufficio per tutti i Defunti (Vespro e s. Messa)
L’indulgenza per i Defunti
Nei giorni dal I all'8 Novembre, i fedeli che visitano il cimitero e pregano per i defunti alle
solite condizioni (Confessione e Comunione, preghiera secondo le intenzioni del Sommo
Pontefice) possono ottenere l'indulgenza plenaria applicabile a un defunto. Dal mezzogiorno del I Novembre alla sera del 2 si può ottenere l'indulgenza plenaria applicabile ai defunti anche visitando devotamente una chiesa. Per qualche accenno alla dottrina dell'indulgenza, vedi il bollettino di Luglio, a pag. 19.
NB: nei giorni feriali, durante l'Ottavario dei Defunti (2-8 novembre)
- viene celebrata la messa al cimitero al cimitero alle ore 15,00 (che viene sospesa in caso di
funerale pomeridiano), compreso il pomeriggio di sabato.
- viene celebrato l'Ufficio funebre (Vespro e s. Messa) alle ore 20,00, secondo le intenzioni di
volta in volta sotto indicate (eccetto sabato).
- la Messa delle 16,30 è sospesa
3 - mercoledì ore 20,00
ufficio per i Sacerdoti e le persone consacrate che hanno servito la Parrocchia
4 - giovedì
ore 20,00
S. CARLO BORROMEO, titolare della nostra Zona Pastorale - festa per la Zona
ufficio per tutti i defunti della Parrocchia, in particolare per i Sacerdoti e le persone consacrate originarie della Parrocchia
uff. per tutti i defunti della Parr., in particolare per quelli morti in giovane età
ore 11,45
XXXII del tempo ordinario
(Sett. III)
Gesù disse ai Sadducei: "Che i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè, a proposito del
roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio
non è Dio dei morti ma dei vivi; perché tutti vivono per lui” (Lc. 20, 37-38)
GIORNATA NAZIONALE DEL RINGRAZIAMENTO per i frutti della terra e del lavoro dell'uomo.
celebrazione comunitaria del Battesimo
ore 20,00
5 - venerdì
7 - Domenica
8- lunedì
ore 20,00
ufficio per tutti i defunti della Parrocchia, in particolare per tutti i benefattori
della comunità religiosa e civile e quelli di ciascuno.
Si conclude l'Ottavario dei Defunti.
9 - martedì
11 - giovedì
DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE - festa
s. Martino di Tours, vescovo - memoria
14 - Domenica
XXXIII del tempo ordinario
(Sett. III)
Gesù disse: "Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate (il tempio), non resterà
pietra su pietra che non venga distrutta" (Lc. 21, 6)
Novantesima GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE
Il tema dei migranti è motivo di riflessione, stimolo alla preghiera e alla solidarietà, invito ad educarci all'accoglienza e al dialogo, a partire dalla convinzione
circa la nostra identità culturale e dal rispetto per quella altrui.
21
Comunità in cammino
ore 14,20
presso il Focolare, incontro per i Genitori dei ragazzi di 3a media
ore 15,45
celebrazione comunitaria del Battesimo
25 - Domenica
XXXIV ed ultima del tempo ordinario
(Sett. I)
NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO, RE DELL'UNIVERSO solennità
In quel tempo, il popolo stava a vedere, i capi invece schernivano Gesù dicendo:
"Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto"... C'era anche una
scritta sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei". (Lc. 23, 35-38)
ore 9,00
ore 14,30
ore 17,30
s. Messa solenne
presso il Focolare, incontro per i Genitori dei fanciulli di 2a elementare
Celebrazione del Vespro, atto di consacrazione a Cristo Re e Benedizione
eucaristica. Segue la Messa vespertina
SS. MAURIZIO E GIACINT O, patr oni di Coccaglio , solennità
22 - lunedì
ore 9,00
ore 16,30
Orario semifestivo delle celebrazioni: ss. Messe alle 7,00 - 9,00 - 10,00 - 20,00
s. Messa solenne
canto del Vespro e benedizione eucaristica
26 - venerdì
s. Cecilia, vergine e martire - memoria, trasferita dal 22 novembre.
È patrona dei cantori e dei musici. Auguri ai tre cori e alla banda del paese.
27- sabato
Termina l'anno liturgico.
all’attenzione dei genitori dei bambini nati nel 1998
IL NUOVO CAMMINO DI INIZIAZIONE CRISTIANA
Con l’avvio dell’anno catechistico, parte il nuovo progetto di Iniziazione Cristiana, voluto dalla Diocesi, incoraggiato dal Vescovo, attuato nella nostra Zona Pastorale tra le prime in Diocesi.
Se tutto il Cammino prevede la costante presenza dei genitori, essa è determinante nel primo anno, nel quale,
più che i fanciulli, destinatari principali sono proprio i genitori.
Essi hanno la possibilità di scegliere se avviarsi nel cammino, con il proprio
figlio, fin da quest’anno o di attendere più avanti. Il passaggio da una tappa
alla successiva procede in misura della effettiva partecipazione al cammino,
che non è legato alla frequenza delle classi scolastiche.
Sarà premura dei sacerdoti contattare personalmente le famiglie che potrebbero essere interessate per spiegare soprattutto la modalità del cammino nel
primo anno e per invitarle all’incontro che il Vescovo desidera personalmente avere con loro, a livello di Zona Pastorale VI - Franciacorta. Il vescovo in
persona si muove per parlare ai genitori, a sottolineare l’importanza di questa nuova impostazione.
L’incontro avrà luogo nella chiesa di Rovato S. Maria Assunta, mercoledì 27
ottobre, alle 20,30.
22
Comunità in cammino - Vita parrocchiale
LA “MESSA D’ORO” DI DON TITTA
Cari amici,
rinnovo con animo commosso anche mediante " La Vecchia Pieve", il mio sincero ringraziamento
per la gioiosa giornata del mio 50° anniversario di Ordinazione sacerdotale celebrato lo scorso 27
giugno.
Scontato quello interiore rivolto alla santissima Trinità, alla Vergine Santissima ed al caro san
Giuseppe, è pur doveroso per me ringraziare il santo Padre per la Benedizione Apostolica che mi ha
inviato ed il nostro vescovo mons. Giulio Sanguineti per la sua bella lettera indirizzatami per tale
ricorrenza gioiosa.
Ed ora, in concreto, desidero ringraziare pubblicamente il nostro rev.mo sig. Arciprete don
Giovanni, vero organizzatore della festa della mia "Messa d'oro" che il sottoscritto, pòer pret, non
meritava tanto. Comunque grazie, caro don Giovanni per tutto:
per la bella concelebrazione Eucaristica con la partecipazione di vari confratelli guidati dal vicario
di zona san Carlo, don Angelo Mantegari, parroco di Adro;
per l'ottimo pranzo offerto in amicizia;
per il riuscito inserto relativo al mio servizio pastorale;
per l'ottimo ed artistico dono a ricordo dei confratelli che ritrae, su rustico legno, una stupenda
Madonna con Bambino in espressiva tenerezza materna.
Per tutto questo ed altro ti dirò, caro don Giovanni, " Dio te ne renda merito" ( A. Manzoni)
Ma ora, doverosamente, il mio grazie si estende a tutti coloro che, parenti ed amici, con la preghiera, l'affetto e…auguri epistolari, mi sono stati vicini e partecipi anche con doni pratici tra i quali il
dono dell'Amministrazione Comunale.
Io tutti vi ho ricordati e vi ricordo al Signore datore di doni, dono perfetto perché benedica voi e le
vostre care famiglie ed Istituzioni Sociali e Civili.
Ed in finale, permettetemi, che ricordi pure tante persone che ora dormono il sonno dei giusti e che
mi fecero e vollero tanto bene quand'erano in vita : dai miei genitori, ai vari sacerdoti e tanti laici
di Coccaglio ed
altrove.
Dio ci compensi
nella buona
volontà del suo
Cuore .
Grazie
Don Battista
23
Comunità in cammino - Vita parrocchiale
La “Messa d’oro” di don Titta
In seguito alla ripetuta richiesta dell’interessato, che ha ravvisato in essa dei motivi di riflessione utili a tutti, riporto il testo , in alcuni punti
piuttosto schematico, l’omelia tenuta nel corso della solenne Eucaristia presieduta da don Titta il 27 giugno. Essa funge anche da commento alla significativa ricorrenza che abbiamo celebrato. I riferimenti sono alle Leture della Dom. 13a del Tempo ordinario.
1) Il mantello di Elia su Eliseo
sponsale, il sacerdote, la persona
significa l'investitura profetica.
consacrata in genere, trova l'amoSu ogni credente è stato gettato il
re che affascina e riempie il cuore:
mantello di Elia, poiché ogni bat"gioia piena alla tua presenza - è
tezzato è investito della missione
ancora il salmo responsoriale, 15profetica, partecipe com'è di queldolcezza senza fine alla tua
la di Cristo, profeta definitivo.
destra"; quale dolcezza sa offrire il
Reso profeta per il Battesimo e la
Signore a chi si lascia amare e sceCresima, il sacerdote è investito
gliere da Lui. Ma se questo è vero
del carisma della
in particolare per il
profezia in maniera
più intensa, con il
dono dello Spirito
santo attraverso il
sacramento
dell'Ordine.
Un giorno, caro
don Titta, sei stato
battezzato, poi cresimato: chiamato
alla grazia della vita
cristiana. L'"Elia
che ti ha gettato
addosso quel mantello è stata la tua
fronte e retro di una delle imagini
famiglia che tu distribuite da don Titta in occasione della
spesso ricordi con
prete, lo è anche per
sua “Messa d’oro
riconoscenza,
tutti: seguire il
affetto e commossa ammirazione.
Signore, nostra luce, nostra pace,
I tuoi Genitori sono stati la tua
nostra serenità, nostra eternità.
prima e più decisiva aula di cate3) Credente tra i credenti, il sacerchismo e il tuo primo seminario.
dote è chiamato, come tutti, a
Quanto è fondamentale avere dei
seguire il Signore Gesù. La dolcezgenitori che sappiano trasmettere,
za che Egli dona scaturisce dalla
insieme al latte dello svezzamencapacità di mettere da parte tutto
to, la linfa della fede!
quanto può esserci di ostacolo nel
2) "Sei tu, Signore, l'unico mio
nostro essere con Lui, nello scebene!". Chiamato dal Signore, hai
gliere Lui come nostro Maestro,
ricevuto in sorte (Sal. 15) di fare di
nostra guida, come Signore della
Lui la tua eredità, il tuo bene più
nostra vita. E' necessario seguire
prezioso. In Lui, amato con amore
Gesù che "si incammina decisa24
mente verso Gerusalemme", come
dice il Vangelo di oggi: verso il
mistero che là si compirà, mistero
di passione, di morte e di risurrezione gloriosa. Questo mistero il
sacerdote tiene nelle sue mani
ogni volta che celebra l'Eucaristia:
più degli altri è chiamato a
conformarvisi.
4) Ministro del Signore, come Lui
il sacerdote può incontrare
il rifiuto: i Samaritani, per
esempio, non lo vogliono
accogliere. Il cuore del sacerdote, come quello di ogni
credente che abbia esperimentato quale sia il frutto
dello Spirito (2a lettura),
quanto è bello sapersi amati
dal Signore, soffre di fronte
al peccato, al degrado morale, all'indifferenza, allo sfacelo delle famiglie.
Nel cuore del credente
potrebbe farsi strada la tentazione di reagire come
Giovanni e Giacomo: invocare un
fuoco dal cielo che si esprime
come giudizio tagliente, sottile
disprezzo, presunta superiorità.
Anche il cuore umano del prete, in
certi momenti, potrebbe essere
indotto a tali atteggiamenti. Ma
questo significherebbe dimenticare da quale grazia è stato investito,
di quale misericordia è stato fatto
segno e di come egli sia debitore
nei confronti del Signore il quale,
a chi ha ricevuto di più, molto di
più richiederà; debitore, verso l'umanità, di quella misericordia che
Comunità in cammino - Vita parrocchiale
egli ha ricevuto e di cui è chiamato ad essere segno. Proprio questa
dimenticanza potrebbe essere il
contenuto del rimprovero che il
Signore potrebbe rivolgerci, come
a Giacomo e Giovanni.
5) Cinquant'anni or sono, nell'entusiasmo gioioso per il dono ricevuto, anche tu, don Titta, al
Signore che ti disse: "Seguimi"
[cfr. articolo a pag. 10 e segg.]
rispondesti: "Ti seguirò dovunque
tu vada". Ebbene, sono certo che
per te questo è periodo di bilancio.
Ogni credente che soppesi la sua
riposta alla grazia del Signore e
metta a confronto quanto ha ricevuto con quanto ha saputo corrispondere, non può dire che due
parole, come più volte ti ho sentito affermare: "Magnificat" e
"Miserere".
- Magnificat: come Maria, il ringraziamento, pieno di stupore, per il
dono che il Signore elargisce alle
sue povere creature.
- Misere: come Davide, fatto segno
di tanta benevolenza da parte di
Dio e ciò nonostante peccatore,
l'implorazione di misercordia.
Miserere: pietà di me.
Magnificat - Miserere: quanto più
valgono, queste parole, per un
sacerdote. Posso immaginare con
quanta consapevolezza hai espresso l’atto penitenziale,iniziando
quest’Eucarista. Con quale trasporto questa sera, presiedendo il
vespro, canterai il Magnificat!
6) Brevemente, come potremmo
sintetizzare la missione del prete?
Partiamo dalle parole che lo definiscono:
a- Sacerdote: colui che sacer dat,
dà le cose sacre, sante. Egli è stato
reso partecipe della successione
apostolica per poter dire "Questo
è il mio corpo, il mio sangue, dato
per voi". Sono parole dette nel rito
perché diventino vita. Come
Cristo, il sacerdote è chiamato a
farsi dono, nel servizio e nella
disponibilità alla gente: “Prendete
e mangiate: è il mio corpo”: è detto
a nome di Gesù riguardo
all'Eucaristia; è detto anche in
riferimento a sé, nel suo rapporto
con la gente: io, vostro sacerdote,
sono qui per voi.
La vita del sacerdote è chiamata a
diventare Eucaristia, l'essere del
sacerdote è eucaristico: egli vive
per "rendere grazie", per essere
quel Magnificat. Essere Eucaristia:
vivere per la gente, pena il rischio
di ridursi a burocrate del sacro.
Dare le cose sante, comporta l'essere santo della santità cristiana:
la carità.
b- Prete / presbitero: colui che,
per l'azione dello Spirito, ha ricevuto l'incarico e il dono dell'anzianità, perché agisce IN PERSONA
CHRISTI, lo rappresenta: Cristo Capo; perciò egli è chiamato a guidare la comunità, a immagine e
secondo lo stile del Pastore
buono, che si preoccupa di cercare
chi si è allontanato e non sta a
pensare che "non ha nemmeno
una pietra su cui posare il capo".
E' il Signore il nostro pastore e il
sacerdote ha ricevuto il compito
sublime di essere segno di questo
Pastore buono. Quale fiducia!
Quale dono! E quanta responsabilità! Perciò il prete ha bisogno
della nostra preghiera.
7) Caro don Titta,
- insieme a te ringraziamo il
Signore;
- con te e per te chiediamo copiosa
la grazia dello Spirito santo;
- a te diciamo grazie per il ministero sacerdotale che, con dedizione,
hai svolto e continui a svolgere tra
noi.
don Giovanni
Sr.Maria Elisabetta della Trinità
Avevamo avuto il dono di poterla incontrare, durante il pellegrinaggio dei ministranti a
Loreto -Roma - Assisi, in giugno, là nel suo monastero
vicino a Loreto, prospiciente su quel mare al quale è
assai improbabile che ella abbia mai potuto recarsi.
L’avevamo trovata in discrete condizioni di salute e,
soprattutto gioiosa
della sua perseverante donazione al
Signore nell’Ordine
Carmelitano, lo
stesso di s.Teresa
d’Avila, s. Teresina,
s. Elisabetta della
Trinità. Ci è giunta
notizia della sua
morte improvvisa,
pochi gorni dopo.
Ella ha sempre tanto pregato per la sua parrocchia di
origine. La vogliamo ricordare, riconoscenti, con la
memoria redatta dalla sua Comunità.
25
Comunità in cammino - Vita parrocchiale
LE DIACONIE
DELLA NOSTRA COMUNITÀ PARROCCHIALE
Vengono presentate in concomitanza con la Missione, ma la proposta è nata indipendentemente
da essa; la loro presentazione
avrebbe avuto luogo anche prima,
ma il lavoro di definizione dei
"confini" con i successivi ritocchi
ha chiesto più tempo del previsto,
poiché il Consiglio Pastorale
Parrocchiale era stato chiamato ad
altro duplice lavoro: la preparazione alla Missione e l'introduzione
del nuovo Cammino di Iniziazione
Cristiana che ci ha visti impegnati
insieme alle altre parrocchie della
nostra Zona secondo un fitto
calendario di incontri.
Cosa sono le Diaconie e perché si è
pensato di istituirle?
Potremmo definirle ambienti di
decentramento pastorale; più semplicemente, sono punti di riferimento per alcune attività della
Parrocchia: la visita alle persone
anziane e inferme, ad esempio. Da
cosa, poi, nasce cosa: se in ciascuno
di questi "quartieri pastorali" si
riuscirà a dar vita ad un gruppo di
laici che si impegnino ad animarli,
con l'aiuto dei sacerdoti e in comunione con loro, si potranno realizzare altre iniziative.
Lo scopo è quello di facilitare l'incontro, il dialogo, la partecipazione, la conoscenza reciproca. Non si
vuole perciò suddividere il paese in
tante piccole "chiesuole", bensì
creare occasioni per una maggiore
comunione tra le persone e aiutarle a sentirsi parte della più vasta
Comunità parrocchiale.
È un po' come l'Oratorio: tanti
adolescenti o giovani non vengono
direttamente in contatto con la
Parrocchia, ma, attraverso ad esso,
almeno in qualche modo, la incontrano; così le Diaconie potranno
essere un modo, forse in qualche
caso l'unico, attraverso cui le persone si ritrovano nella Parrocchia.
Il nostro paese ha assunto proporzioni ancora impensabili trent'anni fa; si è verificato un costante
flusso migratorio che ha portato
molti coccagliesi nativi a lasciare la
Parrocchia - Comune di origine e
ha visto l'insediarsi di un rilevante
numero di persone provenienti da
altre località, ignare della mentalità e delle tradizioni locali, prive di
legami parentali con la gente di qui
. Ciò ha determinato un progressivo sfilacciarsi del tessuto relazionale e connettivo, con il conseguente
stile di anonimato " da condominio" già da tempo tipico delle città.
La Parrocchia, con le proporzioni
che è venuta assumendo, è divenuta realtà troppo vasta per costituire
da sola un immediato punto di
riferimento di vita comunitaria; la
Diaconia dovrebbe costituire un
passo intermedio tra le singola persone o le famiglie e la Comunità.
Alcune funzioni delle Diaconie
La Diaconia potrà offrire, in alcune
circostanze, alcune proposte di
incontro spirituale: penso, per
esempio, al mese di maggio, alla
Via Crucis di quartiere in
Quaresima. (La celebrazione
dell'Eucaristia, è bene precisarlo da
subito, rimane invece legata alla
chiesa parrocchiale e alle chiese
26
di don Giovanni
secondarie, secondo le consuetudini già consolidate o quelle a cui si
riterrà opportuno dare vita, ma
sempre aperte comunque a tutta la
Comunità parrocchiale ed evitando la moltiplicazione delle Messe.)
Soprattutto, la Diaconia dovrebbe
diventare luogo di una maggiore
capacità di attenzione ai bisogni,
alle situazioni di sofferenza e di
gioia: luoghi per imparare a realizzare solidarietà cristiana. Il termine
non è scelto a caso: nel greco del
Nuovo Testamento "diaconia"
significa "servizio"; noi che abbiamo in parrocchia un diacono
dovremmo già essere degli esperti
riguardo a questa terminolgia.
Ciò che ho velocemente prospettato richiederà il "mettersi in movimento", l'"uscire", non tanto e
non solo in senso materiale; si tratta di uscire dal nostro "io", dal
ristretto "noi" familiare per accorgerci che siamo comunità. La
Missione dovrebbe dare un certo
impulso a questi atteggiamenti: si
dovrà cercare di fare in modo che
non essi si riducano a fugace scia
luminosa, simile alle stelle cadenti,
che solo per poche frazioni di
secondo illuminano il cielo notturno.
Lo stile che la Parrocchia deve darsi
è quello missionario: se la gente
non va alla Chiesa, la Chiesa va alla
gente: le Diaconie vogliono essere
uno strumento per realizzare tale
stile missionario.
Una precisazione: quella "Chiesa
che va alla gente" non sono i preti
o, quanto meno, non soltanto essi:
Comunità in cammino - le Diaconie
si presenta una magnifica occasione per i credenti laici di esprimere le
loro potenzialità e assumere un
ruolo attivo e responsabile.
Un po’ di storia
La proposta delle Diaconie ha iniziato a fare capolino già verso il
maggio - giugno 2003, in alcune
assemblee di vita parrocchiale; è
stata approvata in Consiglio
Pastorale che ha nominato una
commissione incaricata di elaborare la suddivisione. Il frutto di tale
lavoro fu una prima bozza, presentata a coloro che erano presenti
all'incontro formativo nel corso
della "Festa dell'Uva" (settembre
2003). In quell’occasione sapemmo
che anche a livello civico si aveva in
progetto l’individuazione dei quartieri.
La proposta di ripristinare le vecchie “Quadre” non è sembrata
attuabile: finché Coccaglio contava
4000 abitanti, la suddivisione in
quattro parti poteva funzionare,
ora non sarebbe più adeguata, in
quanto il numero di abitanti sarebbe troppo elevato.
Di seguito, riportiamo la definitiva
configurazione, approvata dal
Consiglio Pastorale Parrocchiale il
4 giugno c.a., delle 7 diaconie nelle
quali la Parrocchia è stata suddivisa. È una definizione che ha subito
qualche ritocco, qua e là abbastanza consistente rispetto alla bozza
presentata lo scorso anno, perché
pare rispondere meglio a varie esigenze, compresa la non eccessiva
discrepanza rispetto ai quartieri
civici nel frattempo definiti, anche
laddove questi comprendono più di
una diaconia. È il caso delle
Diaconie che potremmo definire
"gemelle": S. Pietro e S. Paolo, corrispondono grossomodo al quartiere "S. Pietro"; S. Maurizio e S.
Giacinto coincidono con il quartiere "degli Orti", di recente definizione.
I dati numerici, sicuramente imprecisi, fanno riferimento alla situazione anagrafica quale risultava al 30
aprile 2004. Le famiglie indicate
come cattoliche risultano tali dai
registri parrocchiale o, più semplicemente, l’appartenenza alla Chiesa
è stata presunta sulla base di criteri
esteriori. Non sono comprese nel
conteggio le famiglie di immigrati
per i quali, pur potendo presumere
la professione di fede cristiana a
motivo della nazionalità, non
abbiamo ancora potuto raccogliere
dati certi.
Il disegno qui sotto presenta un parziale sguardo d’insieme della suddivisone in Diaconie.
Le pagine che seguono le presentano singolarmente, in dettaglio
3
1
4
2
5
7
6
27
Comunità in cammino - le Diaconie
DIACONIA I : S. Maria in S.Rocco
n° abitanti 1158,
di cui cattolici1057
n° famiglie 458
(cattoliche)
I limiti a nord e ad ovest corrispondono a
quelli della Parrocchia e del Comune:
Rovato (S.Maria Assunta), il crinale del
Montorfano di cui comprende tutta la
zona occupata da abitazioni. Via Vittorio
Emanuele II, largo Garibaldi, piazza Luca
Marenzio, via Martiri della Libertà (l'ex via
Bergamo) la delimitano a Sud, sul fronte
condiviso con la Diaconia di S. Giovanni;
via Buscarino e le abitazioni raccolte attorno a via Croce segnano il confine ovest,
condiviso con la Diaconia di s. Pietro.
Poiché chiesa parrocchiale e oratori sono
di tutti, luogo sacro di riferimento per
questa Diaconia è la chiesetta
dell'Oratorio femminile, dedicata al
Cuore Immacolato di Maria e prospiciente
via S. Rocco. Da qui il nome di questa
Diaconia. Non va dimenticata la cappellina sul monte, se e quando verrà riaperta al
culto.
VIARIO
via Benefattori
via p. G. Bevilacqua
via Buscarino, nn. pari fino a 26
via Bussaghe
via C.B. Cavour
via Chiusa
via Croce
via Dante
via Donatori di sangue
largo G. Garibaldi, nn. pari
vicolo del Ghiaccio
via don B. Giovaninetti
piazza L. Marenzio
via P. Maroncelli
via Martiri d.Libertà (ex Bergamo),
nn. pari fino a 82.
via Martiri di Piazza della Loggia
via G. Mazzini
via Montorfano
via Ospedale Vecchio
via S. Pellico
via Pianora
vicolo San Rocco
via sul Montorfano
via A. Tonelli
via don Remo Tonoli
via d.R. Tonoli, trav. I
via Vittorio E. II, nn. dispari
DIACONIA S. GIOV. BATT. Dopo il fronte condiviso con la Diaconia precedente, il limite verso nord dovrebbe logicamente proseguire con via Marconi; visto il numero di abitanti, che rimane comunque il più basso, e la scarsa possibilità di
sviluppo urbanistico e, quindi, demografico, le è stato incluso l’isolato compreso tra via Marconi, via Martiri della
Libertà e via Chiari. Ciò non dovrebbe presentare particolari problemi di sicurezza: per recarsi nella Pieve - suo punto
di riferimento - l'attraversamento sicuro è garantito dai semafori di piazza Marenzio. Le abitazioni intorno a via Chiari
costituiscono il confine a est che continua con il tratto terminale di via Marconi; da qui (ponte ferroviario) la linea
Brescia - Bergamo costituisce l’ovvio limite a sud, mentre a est abbiamo la parrocchia di Rovato - S. Giovanni Bosco.
28
Comunità in cammino - le Diaconie
DIACONIA II : S. Giovanni Battista
n° abitanti: 895, di cui cattolici 743
(a cui vanno aggiunti gliospiti della casa alb.)
n° famiglie cattoliche 315
VIARIO
via F.lli Almici
via Carera
via Castello
via Chiari
via Desia
via M.llo Di Bernardo
piazza Europa
largo Garibaldi, nn.disp.
via Madre Teresa
via G. Marconi, nn. disp.
nn. pari fino a 34
p.za L.Marenzio, nn. dis.
via Mart.della Lib., nn.
dis. e n.84
viale G. Matteotti
via G. Monauni
via A. Negri
DIACONIA III
S. Pietro
Le abitazioni sul tratto iniziale di
via S. Pietro costituiscono il limite a sud, che poi piega in via Don
Minzoni e da qui, attraverso il
camminamento che da questa
sbocca in via 25 Aprile, suddividendola, giunge a comprendere
gli edifici di piazza Moro. Dopo
l'incrocio con via Sassina e via
Cossandi, via S. Pietro è condivisa con la Diaconia n. 4. Il "confine", avendo Cologne ad ovest,
comprende la tenuta Castellino
e, a nord, corre lungo il crinale
del Montorfano ricollegandosi
idealmente a via Buscarino, che
funge da divisorio con la
Diaconia n. 1. Il punto di riferimento è dato, ovviamente, dalla
chiesa di S. Pietro.
n° abitanti: 1117
di cui cattolici 1085
n° famiglie 413
(cattoliche)
29
vicolo Rondone
via Spalto comunale
piazza Torre Romana
via p. D.M. Turoldo
via Vittorio E.II, nn. pari
via Vittorio Veneto
Comunità in cammino - le Diaconie
VIARIO Diac. S.Pietro
via Buscarino, nn. dispari+28 e attigui
via Cava
via F. Cossandi
via Dosso
via C. Esposito
via Giovanni XXIII
via C. Guzzi
via Italia
via F.lli Kennedy
via A. Lunardi
via P.e C. Mazzocchi
e Traverse
via don L. Milani
via don G. Minzoni
piazza A. Moro
via Paolo VI
via A. Rubagotti
via S. Pietro
(escl. nn .disp. dal 67)
via XXV Aprile,
nn. disp. fino all’11
VIARIO
via G. Amendola
via M. Capra
via F.lli Cervi
via G. Di Vittorio
via Di Vittorio trav I
via Di Vittorio trav. II
via P. Ferrari
via A. Grandi, nn. pari
via L. Lama
via p. O. Marcolini
via Palazzolo, nn. pari;
nn. dispari fino a 25
via G. Pastore
via Reggiano
via F.lli Rosselli
via Sassina
via XXV Aprile, nn.
pari; nn. dispari da 13
sentiero Zerbetto
vicolo Zerbetto
(Cologne:)
via Brescia, n 12-14
Scrive
sAgostino:
"Nessuno
pensi
via delle Bine, ndi5separa-
DIACONIA IV
S. Paolo
n° abitanti: 1223
di cui cattolici 1156
n° famiglie
430
(cattoliche)
re questi due grandi Dice
s. Agostino” Nessuno pensi di separare questi due grandi Apostoli". Dove c'è Pietro, dunque, c'è anche Paolo; non a
caso anch'egli è raffigurato in uno degli affreschi nell'abside della chiesa, condivisa quale punto di riferimento con la
Diaconia n. 3. La dedica a s. Paolo consente inoltre ai residenti di questa Diaconia di celebrare ancora come propria la
festa del 29 giugno. Il limite sud è costituito da via Grandi e continua con via Palazzolo; il "confine" est è dato dalla
zona dello Zerbetto e dalla ex-Cedicar; quello ovest, con Cologne, è dato da via Reggiano (o Rezzano). Rientrano in questa Diaconia alcune abitazioni del Comune di Cologne a ridosso del confine con la nostra Parrocchia, le cui famiglie
vivono a Coccaglio la loro vita parrocchiale e sociale.
DIACONIA S. FLORIANO: Via Grandi e via Palazzolo a nord, via Marconi e via Per Chiari a ovest, costituiscono
i limiti ovvi di questa diaconia, la più estesa e, al momento, la più popolosa. La chiudono, a ovest e a sud, le
Parrocchie di Cologne e di Chiari. Al momento, questa Diaconia, dal punto di vita religioso, manca di un
suo punto specifico di riferimento, sebbene qui sorgesse, dedicata al titolare omonimo, la prima chiesa sorta
a Coccaglio. Via Ingussano garantisce il collegamento con la parte che sta oltre la ferrovia.
30
Comunità in cammino - le Diaconie
DIACONIA V :
S. Floriano
VIARIO
via C. Battisti
viale Caduti del L.
via Cagino
via Campo Sportivo
via A. De Gasperi
Via Fiumicello
via Francesca
via del Fuser
via A.Grandi, nn.dis.
via P. Gobetti
viale Lav. e Industria
via Ingussano
vicolo Madonnella
via A. Manzoni
via G. Marconi,
nn. pari dal 36
strada vic. Morando
via Palazzolo,
nn. dis. dal 27
via Palazz., travv. I-II
via per Chiari,
nn. dispari
via Trento
via Trieste
via G. Verdi
via Viassola e trav.
DIACONIA VI :
S. Maurizio
la campagna della Diaconia S. Maurizio
n° abitanti: 1315
di cui cattolici 1232
n° famiglie
489
(cattoliche)
Via Per Chiari e il confine comunale e
parrocchiale con la medesima cittadina tracciano il limite rispettivamente
a ovest e a sud. A nord, la ferrovia
divide questa zona da quella soprastante. Più fittizio e tortuoso, ad
ovest, il divisorio dalla diaconia n. 7,
con la quale questa forma l'unico
quartiere "Degli Orti": da via Fellini,
attraverso via Delle Calcine, si lambisce via Castrezzato e, da questa, si
giunge su via Valenca. La cappellina
dedicata alla Madonna nel magnifico
parco degli Alpini costituisce, al
momento, il punto di riferimento
religioso.
31
la campagna della Diaconia S. Giacinto
Comunità in cammino - le Diaconie
VIARIO Diac. S. Maurizio
via B. Bonassi
via P. Borsellino
via delle Calcine, dal n.16
via Castrina
via B. Donati
via S. Dotti
via G. Falcone
via F. Fellini, nn. pari
via d. T. Festa
via Fogliano
via del Fossato
via A. Gramsci
via R. Guttuso
via U. La Malfa
via G. La Pira
via P. Levi
via fr. A. Lovo
via Lumetti
viale E.Mattei e Traverse
via d. P.Mazzolari
via A.B.Michelangeli
via E. Montale
n° abitanti: 973
di cui cattolici 887
via degli Orti
via San Paolo
viale Ss. Maurizio e
via C. Pea
Giacinto
via per Chiari nn.dis.e t.
via San Zeno
via S. Pertini
n° famiglie catt. 326
via G. Strehler
via Valenca e V. Bassa
via S.lle Vigorelli
via p. G. Zani
DIACONIA VII : S. Giacinto
VIARIO
via F. Fellini,
nn.disp.
Via d. L. Sturzo
via d. A. Dossena
via Castrezzato
via Novaglio
via I maggio
via E. Margheriti
via G. Miglioli
via Caselle
via d. G. Vender
via della Santella
n° abitanti: 1005
di cui cattolici 898
n° famiglie
329
(cattoliche)
La zona relativa alla popolosa via
Castrezzato e le vie ad essa attigue, fino al
confine, a sud, con l'omonimo Comune
costituiscono l'ossatura di questa
Diaconia. La "santella", in realtà un'edicola - peraltro piuttosto malconcia - su uno
dei muri perimetrali dell'omonima
dismessa cascina, vista anche la sua collocazione, non sembra costituire un valido
riferimento, per quanto concerne l'aspetto
religioso. Parallelamente a via I maggio, su
via Novaglio, sta sorgendo un nuovo quartiere: è a ridosso di Coccaglio, ma compete NB: per la parte inferioa Rovato S. Giovanni Bosco che segna il re, vedi alla pag. preced.
limite est.
32
Comunità in cammino - Vita parrocchiale
Riflessioni sulla Missione Parrocchiale
Nello scorso mese di agosto abbiamo
ascoltato una riflessione sull'inno,
che si recita nella celebrazione delle
Lodi mattutine del mercoledì della
prima settimana, che sembra descriva
il senso della Missione che andremo a
vivere. Abbiamo pensato di condividerla e proporla anche come augurio
affinché la Missione sia per la comunità esperienza intensa di Cristo,
Luce del mondo, che viene ad illuminare il nostro quotidiano.
Notte e tenebre e nebbia,
fuggite: entra la luce,
viene Cristo Signore.
Il sole di giustizia
trasfigura ed accende
l'universo in attesa.
Con gioia pura ed umile,
fra i canti e le preghiere,
accogliamo il Signore.
Salvatore dei poveri,
la gloria del tuo volto
splenda su un mondo nuovo!
A te sia lode, o Cristo,
al Padre e al Santo Spirito,
oggi e sempre nei secoli. Amen
Questo inno è carico di speranza,
carico di luce, anche se inizia con
Notte e tenebre e nebbia fuggite, con
una visione del mondo negativa,
oscura, diventa poi un inno di luce,
di speranza, quasi realizzazione di un
cammino, consegna che riceviamo
come speranza per il mondo
Notte e tenebre e nebbia fuggite ….
La notte, uno spazio di tempo che si
alterna al giorno, una condizione di
buio; ma la notte è messa in fuga da
Cristo e alla sua luce sarà sempre
giorno, sempre luce e visione chiara.
La
Parola
per
noi
Le tenebre, l'oscurità completa,
l'ignoranza, la paura, la confusione:: queste sono le tenebre che
noi portiamo anche dentro il
nostro cuore, ma Cristo è luce,
sapienza e ordine perfetto.
La nebbia è la riduzione della visibilità: ci si vede ma non troppo; è l’offuscamento tante volte della nostra
intelligenza, il disordine che appanna
le nostre capacità, ma la fede fa vedere oltre la nebbia.
Troviamo così descritta la situazione
del mondo e di molti cuori: notte e
tenebre e nebbia, quasi potremmo
dire che non solo nel mondo ci sono
queste realtà, ma che il mondo stesso
è notte e tenebre e nebbia; ma Cristo
è la luce del mondo, Cristo splendore
della gloria di Dio, Cristo è il giorno
che mette in fuga la notte, Cristo è la
lampada che dissipa le tenebre,
Cristo è il vittorioso che illumina
ogni cosa, la potenza gloriosa di Dio,
la luce di Dio che esplode e accompagna la nostra vita. La luce, che ha
La luce, che ha sempre
accompagnato le manifestazioni di Dio nella Bibbia,
vince l'oscurità
e rende luminoso il mondo.
Questa è la missione stessa
di Cristo, il Missionario
inviato dal Padre.
sempre accompagnato le manifestazioni di Dio nella Bibbia, vince l'oscurità e rende luminoso il mondo.
Questa è la missione stessa di Cristo,
il Missionario inviato dal Padre.
Quali sono le nostre tenebre, notte e
nebbia? Ciascuno conosce le proprie
33
meditare sulla
osc
Sacra Scrittura
oscurità e anche
la situazione sempre più drammatica
del mondo, ma siamo chiamati a lottare, certi di vincere in Cristo Gesù.
Questo è il dono della speranza che ci
abilita alla lode e alla gioia. La situazione del mondo, la sofferenza, l’amore, la passione per il mondo ci
devono far innalzare un'invocazione:
"Vieni, Cristo Signore!"
Il Sole di giustizia trasfigura ed accende…… L'attesa è spazio che nutre la
speranza di un incontro sempre
nuovo. Un fremito di attesa sta
attraversando la nostra comunità.
Aspettiamo anche noi qualcosa di
eccezionale e insieme tante piccole
realizzazioni…. La presenza di Gesù è
speranza di luce, Cristo è luce per le
nazioni. Come potrebbe non esserlo
per noi? In fondo, ciascuno di noi
aspetta questa luce, il sole che sorge
per rischiarare quelli che stanno nelle
tenebre e nell’ombra di morte. Sorge
per noi e trasforma ed accende la
nostra vita. Questo deve essere la
Missione per noi: non un'esperienza
che inizia e finisce, ma vita che continua… Siamo chiamati all'incontro
con il Signore, per riconoscerlo presente in mezzo a noi, lasciare che
accenda in noi il fuoco dell'amore
per far divampare gli ambienti in cui
viviamo.
La trasfigurazione è un mistero della
Comunità in cammino - Vita parrocchiale
luce ed è fonte di speranza. Proviamo
a pensare alle tante piccole trasfigurazioni di ogni giorno. Ne abbiamo certamente vissute, ma tante volte non
ce ne siamo accorti. Ciascuno di noi è
stato trasfigurato da qualche avvenimento, ma non abbiamo saputo
cogliere la luce di questa trasformazione, siamo forse passati frettolosi…
La Missione è esperienza di trasfigurazione: quella della preghiera, intima
e personale; quella della carità - servizio, quella di un annuncio accolto e
ridonato. Tante sono state le trasfigurazione che forse non abbiamo notato, ma cerchiamo cogliere questo
nuovo dono, perché si converta il
nostro cuore e siamo resi più luminosi.
Quale la condizione? Essere in attesa,
non con atteggiamento rassegnato,
ma con cuore mite e colmo di speranza. Che cosa aspettiamo? Cristo, sole
di giustizia. Permettiamogli la trasfigurazione, lasciandolo entrare nella
profondità della nostra vita, nella
nostra storia personale e comunitaria,
nel nostro servizio agli altri: l’universo è in attesa.
"Spalancate le porte a Cristo", ha
esortato più volte il papa Giovanni
Paolo II. E noi non dobbiamo mai
smettere di spalancare le porte delle
nostre case e del nostro cuore a Cristo
che viene. Impareremo così a percepire la forte attesa del mondo là dove gli
occhi umani leggono la negatività, il
peccato, la disperazione, perché la
disperazione è il grido di coloro che
cercano e attendono speranza e la
vogliono trovare intorno a sé. Gli apostoli che Gesù ha portato sul Tabor,
insieme hanno gustato la gioia e la
luce della Trasfigurazione - l’unione
con Cristo, la contemplazione del suo
fulgore, l’attrattiva del suo volto
splendente e delle sue vesti candide ed insieme sono tornati a valle, apo-
stoli della luce, per seminare speranza. Così noi, trasfigurati dall’incontro
con il Signore che ci visita, siamo
inviati nel mondo insieme.
Carichiamoci di luce, solo così possiamo imparare ad amare e far nuova la
nostra vita e la nostra comunità.
Con gioia pura ed umile, fra i canti e le
preghiere, accogliamo il Signore.
Accogliamo il Signore in questi giorni
di Missione e continuiamo ad accoglierlo giorno dopo giorno, anche
quando l'accoglienza diventa faticosa
perché è scomoda. Accogliamo Gesù
nella nostra vita, nelle nostre case, nei
fratelli che bussano alla nostra porta,
nella nostra comunità: nessuno si
senta di troppo, nessuno pensi di
esserci indifferente. Tante volte siamo
così: l’altro ci pesa, ci scomoda, ma
nessuno potrà esserci indifferente se
noi con gioia pura ed umile accogliamo il Signore. Quando Cristo è venuto nella pienezza del tempo, le tenebre
non l’hanno accolto, ma a coloro che
l’hanno accolto ha dato il potere di
diventare figli di Dio.
Figli, facciamo memoria della grazia,
dono del Battesimo. È proprio dei
figli di Dio partecipare della vita di
Cristo e diventare suoi sacerdoti,
ponte tra Dio e il mondo. E allora, tra
i canti e le preghiere, vedremo brillare
la gioia pura ed umile che nasce dall’esperienza della misericordia, dalla
confidenza, dalla fiducia. E noi dobbiamo rivivere e custodire questa
gioia, frutto dello Spirito Santo e
caratteristica che si rivela nell’adesione alla volontà di Dio.
Salvatore dei poveri, la gloria del tuo
volto splenda su un mondo nuovo!
Come luce sei comparso sulla via di
Damasco per portare vita nuova a
Saulo, il grande tuo apostolo Paolo.
34
Sia la nostra comunità, sia il cuore di
ciascuno di noi una nuova Damasco,
perché diventiamo uno con te,
Signore, e tuoi apostoli. Ed ecco che
vedremo realizzato il sogno di ogni
uomo: splendere il mondo nuovo, la
pace in ogni terra, la liberazione dalle
passioni; ecco gli uomini rispettosi
del creato e del Creatore e a servizio
della vita, giovani coraggiosi e liberi,
sacerdoti fedeli e desiderosi di santità,
famiglie unite ed accoglienti…. Molto
resta da fare perché si avveri il sogno
del’armonia e della concordia!
Vieni, Salvatore dei poveri, vieni a salvare noi che siamo poveri, che ancora
non abbiamo capito e con fatica cerchiamo ancora l’unità. Il Mondo
nuovo è la meta entusiasmante e
coinvolgente a cui siamo chiamati. Se
sapremo mettere Cristo al centro e
lasceremo che egli salvi la nostra
povertà, se ci inoltreremo là dove
ancora non siamo, oltre i confini limitati del nostro io nei confini della
terra di Dio, forse sapremo osare e
diventeremo apostoli volenterosi ed
eroici. Da poveri: poveri di capacità,
poveri perché non corrispondenti, ma
poveri salvati da Cristo, poveri accanto alle tante povertà dei fratelli; un
mondo nuovo a partire da noi!
A te sia lode, o Cristo, al Padre e al Santo
Spirito, oggi e sempre nei secoli.
È il canto del popolo salvato, che vede il
volto di Dio e porta il suo nome scritto
sulla fronte. Diventiamo lode della gloria di Dio, accorciamo le distanze tra il
tempo e l’eternità, viviamo già il paradiso. Cristo sarà tutto in tutti e vivremo
un oggi carico di speranza, avremo
un’energia che ci supera e diventeremo
canto di speranza. Insieme. E se anche il
canto è stonato, l’armonia sarà data
dalla presenza di Cristo, Armonia,
Ordine, Bellezza, Santità, che tutti ci
armonizza.Così sia. Stefano e Anna
Comunità in cammino - Vita parrocchiale
costituiranno il nucleo centrale del gruppo di Missionari e Missionarie che verranno tra noi
C HI SONO I
M ISSION ARI O BLA TI DI M ARIA I MMA COLA TA
a cura dei padri Oblati di Passirano
Il fondatore: s. Eugenio De Mazenod
La fondazione degli Oblati
Aix-en Provence (Francia), 3 marzo 1813.
Nella chiesa della Maddalena, di buon mattino, un
giovane sacerdote di 31 anni si rivolge all'assemblea
parlando in dialetto provenzale: "E voi, artigiani, cosa
siete per il mondo? Una classe di persone destinate a passare la vita nell'esercizio faticoso di un lavoro oscuro, che
vi rende succubi, sottomettendovi ai capricci di coloro per
i quali vi adoperate. Domestici, cosa siete voi per il
mondo? Una classe di persone schiave di coloro che vi
pagano, esposte al disprezzo, all'ingiustizia e spesso addirittura al pessimo trattamento di padroni esigenti e a
volte barbari, che credono di poter comprare con il misero
salario che vi passano, il diritto di essere ingiusti con voi.
E voi, coltivatori, contadini, cosa siete per il mondo? Per
quanto sia utile il vostro lavoro, siete apprezzati solo per
il valore delle vostre braccia e, se si tien conto, ancora a
malincuore, del vostro sudore, è solo perché feconda la
terra, innaffiandola".
È un carattere forte Eugenio, vivace e impetuoso, dai
desideri ardenti, fermo nei propositi, integro nei
voleri e nei sentimenti. È entrato nel seminario di
Saint Sulpice a Parigi nell'ottobre del 1808. Dopo
l'ordinazione sacerdotale ad Amiens la vigilia di
Natale del 1811, di ritorno ad Aix, non ha mai cessato di prendere iniziative per annunciare il vangelo.
Assieme ai poveri, una parola di fronte alla quale
non è capace di resistere, sono particolarmente i giovani ad essere oggetto della sua sollecitudine. Ben
presto si rende conto di non poter assolvere da solo
a questo enorme compito. Il 25 gennaio 1816 i sacerdoti de Mazenod e Tempier cominciano la loro vita
comune nell'ex Carmelo di Aix e assieme ad altri tre
compagni indirizzano una supplica ai Vicari
Generali Capitolari, dove domandano di formare
una comunità regolare di missionari: i "Missionari
Oblati di Maria Immacolata", nome che Eugenio
definisce come "un passaporto per il cielo". Loro
Questo giovane sacerdote si chiama Eugenio De
Mazenod e il suo linguaggio somiglia a quello di un
rivoluzionario. Tuttavia, figlio di un nobile
Presidente della Corte dei Conti, dalla grande rivoluzione ha semplicemente ereditato, ancora bambino
di otto anni, un esilio in Italia, che lo condurrà da
Torino a Venezia, e da Napoli a Palermo, fino al
1802, anno del ritorno in Francia.
Il 27 marzo 1807, un venerdì santo, fa nelle lacrime,
davanti ad un crocifisso, l'esperienza dell'amore di
Dio. Il suo sguardo sulla realtà è allora quello di
Cristo, alla luce del mistero pasquale:
"Venite ora e imparate da noi quel che siete agli occhi
della fede. Poveri di Gesù Cristo, afflitti, infelici, sofferenti, infermi, coperti di piaghe, voi tutti che la miseria opprime, fratelli miei, miei cari fratelli, miei rispettabili fratelli, ascoltatemi! Voi siete figli di Dio e fratelli di Gesù
Cristo, parte eletta della sua eredità".
35
Comunità in cammino - Vita parrocchiale
scopo è quello di dedicarsi principalmente alla predicazione delle "Missioni popolari". Ben presto altri
uomini si aggiungono al primo gruppetto; i Vescovi
chiedono insistentemente la predicazione delle
"Missioni" nella loro diocesi, per questo Eugenio
sente il bisogno di scrivere una Regola per la nascente
Famiglia al fine di unire tutti attraverso i vincoli della
Vita Religiosa. Il 17 febbraio 1826, il Papa Leone XII
approverà le Costituzioni di questa nuova
Congregazione missionaria.
Nominato Vicario generale della diocesi di Marsiglia e
successivamente Vescovo della medesima, Eugenio
porta avanti il duplice incarico di Superiore Generale
della Congregazione da lui fondata e di Vescovo di
una grande città in forte espansione.
Mentre come Vescovo è impegnato a ricostruire la
Chiesa francese devastata dalla Rivoluzione, come
Fondatore e Superiore della sua famiglia religiosa
apre il nuovo Istituto sul mondo.
Nel 1841 invia i primi missionari oblati nel Gran
Nord canadese, nel 1847 in Ceylon (attuale Sri Lanka)
e nel 1851 in Sud Africa. La carica missionaria di
Eugenio si trasmette ai suoi figli e li incoraggia ad
andare avanti, a non lasciare nulla di intentato purché
Cristo venga annunciato a tutti, ai più poveri in particolare. Le sue ultime parole sul letto di morte, il 21
maggio 1861, riassumono il senso di tutta la sua vita
e sono testamento prezioso per tutti gli Oblati di ieri
e di oggi: "Tra di voi la carità, la carità, la carità, e fuori
lo zelo per la salvezza delle anime".
Gli Oblati di Maria Immacolata oggi
..... nel mondo
Nel 1861, alla morte del Fondatore, la Congregazione
dei Missionari Oblati di Maria Immacolata contava
416 Oblati impegnati in dieci nazioni e in quattro
continenti.
Oggi gli OMI sono circa cinquemila, presenti in 67
nazioni dei cinque continenti. Secondo l'Ideale del
Fondatore essi hanno come nota caratteristica l'annuncio del Vangelo ai poveri, sia nei paesi di tradizione cristiana, ma specialmente là dove ancora non è
giunto il lieto messaggio di Cristo.
Sulla scia di Eugenio de Mazenod, i Missionari Oblati
di Maria Immacolata - specialisti delle missioni difficili - come li chiamò Papa Pio XI - continuano oggi a
portare il lieto messaggio di Cristo morto e risorto in
tutti i luoghi dove l'uomo vive, specialmente là dove si
gioca la salvezza delle anime più abbandonate, avendo
a cuore la gloria di Dio ed il bene della Chiesa.
.......in Italia
Gli Oblati italiani sono 233. La loro azione missionaria si esplica nelle "Missioni estere", nella predicazione delle "Missioni al Popolo" e nell'esercizio di quei
ministeri che intendono raggiungere i poveri dai molteplici volti.
Forse non tutti sanno che la Chiesa Bresciana ha scritto pagine meravigliose di storia missionaria attraverso
i suoi figli che, da almeno cinquant'anni, operano nel
mondo come Missionari Oblati di Maria Immacolata.
......a Brescia
Nella Diocesi di Brescia gli Oblati operano da molti
anni. Dopo un lungo periodo di presenza itinerante,
Monsignor Luigi Morstabilini, vescovo di Brescia
volle una presenza stabile degli Oblati in diocesi. La
prima sede della comunità fu a Cologne, successivamente ad Adro in una cascina piuttosto malmessa e,
dopo qualche anno, la comunità fu trasferita a
Passirano nel vecchio oratorio femminile di via Guarneri.
In questi anni la comunità ha
dato il suo contributo missionario alla Chiesa di Brescia
sia per tener vivo il senso missionario nelle parrocchie, sia
per la pastorale giovanile missionaria. Il ministero fondamentale al quale gli Oblati
presenti in Diocesi si dedicano è costituito dalla predicazione delle "Missioni al
Popolo" nelle parrocchie, in
risposta alla sfida della nuova
evangelizzazione lanciata dal
Santo Padre.
36
Comunità parrocchiale S. Maria Nascente - Coccaglio
"Oggi devo fermarmi a casa tua" (Lc. 19,5)
Carissimi, vi viene presentato in questo inserto il programma dettagliato della santa Missione. Essa sarà animata da una comunità formata dai Missionari Oblati di Maria Immacolata, da persone consacrate e da laici.
Quanto al modo dello svolgimento, essa è nettamente distinta in due settimane:
1) nei giorni dall'11 al 16 ottobre (prima settimana)
- il mattino e il pomeriggio, i Missionari e le Missionarie faranno visita alle famiglie della Parrocchia.
Attraverso loro è Gesù che bussa alla porta di casa nostra, per loro mezzo è Lui che ci visita.
"Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta io verrò da lui" (Ap. 3, 20);
- la sera, per tre giorni di seguito, avranno luogo i Centri di Ascolto: presso una famiglia o un Ente ospitante,
ci si incontra attorno alla Parola di Dio e, guidati dal Missionario o dalla Missionaria, ci si lascia sollecitare
dallo Spirito e si condivide quanto Egli dice a ciascuno.
2) nei giorni dal 18 al 23 ottobre (seconda settimana)
- durante il giorno, secondo quanto è scritto nel programma, i Padri missionari faranno visita agli ammalati e
si renderanno disponibili per la Confessione
- la sera, celebreremo insieme tanto la nostra fede, resa più viva grazie all'ascolto della Parola nei Centri di
Ascolto la settimana precedente, quanto il nostro essere comunità. Sarà il momento delle grandi e coinvolgenti liturgie in chiesa, che ritroveremo con maggiore consapevolezza quale nostra casa comune. Riscopriremo la
gioia di sentirci fratelli tra noi, tutti uniti attorno all'unica mensa, nutriti dello stesso Pane.
Appuntamenti fissi per tutta la durata della Missione saranno i momenti di preghiera o celebrazione per le varie fasce di
età (v. programma).
I
Inserto speciale
Missione
Parrocchiale
9 - 23 ottobre 2004
Viviamo la Missione come tempo per
- imparare ad ascoltare Dio
- incontrare gli altri
- diventare comunità
- riscoprire la fede
È un grande dono dello Spirito alla nostra Comunità, offerta specialissima di Grazia, occasione unica per una
ventata di Pentecoste, mentre muoviamo i primi passi nel Terzo Millennio.
Inserto speciale
"Oggi voglio fermarmi a casa tua": la Missione e Gesù, Signore e Maestro, che viene a noi.
Di questo dono, tutti, se lo vogliamo, possiamo arricchirci: "In fretta scese e lo accolse, pieno di gioia"
un’immagine
per dire
cos’è la
Missione e
cosa
potrebbe
diventare
la nostra
Comunità
Attenzione: nessuno è autorizzato, né prima, né durante, né dopo la Missione a raccogliere offerte per conto
della Parrocchia. Diffidate anche di chiunque si presenti a voi al di fuori degli orari concordati, esibendo pubblicazioni di qualsiasi tipo, senza l'apposito cartellino con il timbro della Parrocchia.
II
Programma della Missione
- Sabato, 9 ottobre, ore 18,00: solenne apertura della Missione, per tutti
Durante la concelebrazione dell'Eucarestia con i Padri Missionari verranno consegnate le lampade per i Centri di Ascolto a coloro che li ospitano e il Crocifisso ai Missionari.
ore 15,00
ore 16,30
in Parrocchia, ss.Messe secondo il consueto orario festivo, con omelia dei
Missionari;
presso l'Oratorio femminile, incontro dei Missionari con i Responsabili
dei Centri di Ascolto, con le Famiglie che ospitano i medesimi e le forze
vive della Parrocchia;
santa Messa per gli ospiti della Casa Albergo animata dai Missionari, nel
salone al piano rialzato.
PRIMA SETTIMANA: Missione della Famiglia
- da lunedì 11 a sabato 16 ottobre
ore 8,00
canto delle Lodi con la Comunità Missionaria
ore 8.30
s. Messa con omelia dei Missionari.
ore 10,00
fino alle 12,00
ore 15,00
visita alle famiglie fino alle 17,00, secondo l’orario concordato.
ore 17,00
fino alle 19,00
ore 20,30
Centri d’Ascolto (vedi calendario, alle pagine V - VII).
NB: durante la Missione, la s. Messa delle 8,30 è l'unica celebrata nei giorni feriali, fatta salva la
Messa festiva vespertina del sabato.
- Domenica 17 ottobre:
Giornata della Famiglia.
Sante messe secondo l'orario festivo, con omelia dei Missionari.
ore 10.00
ore 11,00
ore 12,15
ore 16,30
santa Messa della Famiglia con rinnovo delle promesse matrimoniali.
la santa Messa viene celebrata in Pieve.
Pranzo al sacco nel salone dell’Oratorio femminile e festa per tutti circa).
santa Messa per gli ospiti della Casa Albergo animata dai Missionari, nel
salone al piano rialzato.
SECONDA SETTIMANA: Missione della Comunità
- da lunedì 18 a sabato 23 ottobre
Tutte le mattine
ore 8,00
ore 8,30
liturgia delle lodi con la Comunità Missionaria
S. Messa con omelia dei Missionari.
Nel corso della settimana: visita ad alcune fabbriche da parte delle Suore Operaie
III
Inserto speciale
- Domenica 10 ottobre:
Giorno per giorno
18 ottobre - lunedì:
ore 20.30
Giornata del VANGELO
in Chiesa, assemblea comunitaria: CONSEGNA DELLA PAROLA DI DIO
(NB: tutti i rappresentanti dei Centri d'Ascolto sono invitati a riportare
la lampada).
19 ottobre - martedì:
Giornata del PADRE MISERICORDIOSO
9,30-12,00
due Missionari sono disponibili per ascoltare le confessioni.
15,00-19,00
In giornata i Missionari iniziano la visita agli anziani infermi e agli
ammalati, per portare loro la santa Comunione.
ore 20.30
Inserto speciale
20 ottobre - mercoledì:
in chiesa, assemblea comunitaria: CONSEGNA DEL PADRE
Giornata del PROSSIMO
Continua la presenza in chiesa per la Confessione come pure la visita e
la comunione agli ammalati e agli anziani infermi.
ore 20.30
21 ottobre - giovedì:
ore 15,00
ore 20.30
22 ottobre - venerdì:
in chiesa, assemblea comunitaria: CONSEGNA DEL FRATELLO.
Giornata della COMUNITÀ
Dopo la Messa delle 8,45: esposizione del Ss. Sacramento fino alle 12,00.
Continua la presenza in chiesa per la Confessione come pure la visita e
la comunione agli ammalati e agli anziani infermi.
in chiesa, sacramento della Riconciliazione per i ragazzi delle Medie
in chiesa, assemblea comunitaria: CONSEGNA DELLA COMUNITÀ.
Giornata della SOFFERENZA
ore 15.00
ore 16,15
Viene completata la visita e la comunione agli ammalati e continua la
presenza in chiesa per la Confessione.
Celebrazione alla Casa di Riposo.
in chiesa, sacramento della Riconciliazione per i fanciulli delle Elem.
ore 20.30
in piazza Luca Marenzio, solenne VIA CRUCIS.
23 ottobre - sabato:
ore 18.00
ore 20,30
Giornata MARIANA
Dopo la messa delle 8,30 e nel pomeriggio, a partire dalle 15,00, tutti i
padri Missionari sono disponibili per il sacramento della Riconciliazone.
s. Messa prefestiva
assemblea comunitaria conclusiva:
Consegna della Madre e canto dell'Akatisthos.
CONSEGNA DELLA MISSIONE ALLA COMUNITÀ.
Saluto ai Missionari.
IV
I Centri di Ascolto
Diaconia SANTA MARIA IN SAN ROCCO
Primo turno dei Centri di Ascolto: lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 ottobre, ore 20,30
via Vittorio E. II (numeri dispari), via Ospedale Vecchio, vicolo S. Rocco, via C.B.
Cavour (numeri pari fino a 14/A, dispari fino a 9), largo G. Garibaldi
(numeri pari), p.za L. Marenzio (numeri pari)
2- C.d'Asc. n. 2 via Montorfano, via sul Montorfano, via Pianora, via C.B. Cavour (numeri pari dal
Monte I
16 e numeri dispari dall'11), via Chiusa
3- C.d'Asc. n. 3 via A. Tonelli (numeri pari fino al 12, numeri dispari fino al 17), via S. Pellico,
via P. Maroncelli, via don Remo Tonoli (numeri dispari fino a 25)
Centro II
4- C.d'Asc. n. 4
via Dante, via Don Remo Tonoli (tutti i numeri pari; numeri dispari da 27)
Monte II
5- C.d'Asc. n. 5 via P. G. Bevilacqua, via Bussaghe, via Donatori di Sangue, via Buscarino
Bussaghe I (numeri pari fino al 26)
6- C.d'Asc. n. 6
via Martiri Piazza Loggia, Casc. Nagasaki, via A.Tonelli dal n.19 e Casc. Yocoama
Bussaghe II
7- C.d'Asc. n. 7 via Benefattori - p.za Don A. Botti, via Mazzini, via Don B. Giovaninetti (numeri
Benefattori I pari dal 18 e numeri dispari dall'11 al 13)
8- C.d'Asc. n. 8 via Martiri della Libertà (già via Bergamo - numeri pari fino a 82), via Don B.
Benefattori II Giovaninetti (numeri dispari fino al 9, numeri pari fino al 16), via Croce
Diaconia SAN GIOVANNI BATTISTA
Secondo turno dei Centri di Ascolto: giovedì 14, venerdì 15, sabato 16 ottobre, ore 20,30
1- C.d'Asc. n. 9
Mazzocchi
2- C.d'Asc. n. 10
Monauni
3- C.d'Asc. n. 11
Castello
4- C.d'Asc. n. 12
Parco del Mun.
5- C.d'Asc. n. 13
Rondone
via Vittorio Emanuele II (numeri pari), via Carera, via P. D.M.Turoldo, largo
Garibaldi (numeri dispari), p.za L. Marenzio (numeri dispari), via Vittorio Veneto
via G. Monauni, via F.lli Almici
via G. Matteotti, via Castello, via Spalto Comunale, P.za Torre Romana,
via A. Negri (numeri pari fino al 14)
p.za Europa, via A. Negri (tutti i numeri dispari; numeri pari dal 16)
via Chiari, via G. Marconi (esclusi numeri pari dal 36), vicolo Rondone,
via Martiri della Libertà (numeri dispari e n°84)
Diaconia SAN PIETRO
Secondo turno dei Centri di Ascolto: giovedì 14, venerdì 15, sabato 16 ottobre, ore 20,30
NB: via Cava e il n. 46 di via S.Pietro, pur appartenendo a questa Diaconia, per comodità di vicinanza, sono aggregati ad un Centro d’Ascolto della Diaconia S. Paolo
V
Inserto speciale
1- C.d'Asc. n. 1
Centro I
Inserto speciale
1- C.d'Asc. n. 14
Villaggio S. Pt I
2- C.d'Asc. n. 15
Villaggio S. Pt II
3- C.d'Asc. n.16
Vill. S. Pt III
4- C.d'Asc. n. 17
Parco S. Pt. I
5- C.d'Asc. n. 18
Parco S. Pt. II
6- C.d'Asc. n. 19
Sotto Monte I
7- C.d'Asc. n. 20
Sotto Monte II
via S. Pietro (esclusi numeri dispari dal 67 e il n. 46)
via F.lli Kennedy, via Italia, via C. Guzzi
via Giovanni XXIII, Paolo VI, via Don G. Minzoni
p.za A. Moro, via A. Lunardi, via XXV Aprile (numeri dispari fino a 11)
via don L. Milani
via P.e C.Mazzocchi + traverse, via Buscarino (esclusi num. pari fino a 26)
via A. Rubagotti, via F. Cossandi, via C. Esposito, via Dosso
Diaconia SAN PAOLO
Primo turno dei Centri di Ascolto: lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 ottobre, ore 20,30
1- C.d'Asc. n. 21
via Sassina, via G. Pastore, via P. Ferrari, via S. Pietro (num. disp. da 67 in poi)
Sassina I
2- C.d'Asc. n. 22 via G. Di Vittorio (numeri pari; dispari fino a 25), Via G. Di Vittorio - Traversa I
Di Vittorio I
via F.lli Rosselli, via G. Di Vittorio (numeri dispari dal 27 al 33/35), Via G. Di
3- C.d'Asc. n.23 Vittorio - Traversa II, via Rezzano (o Reggiano); dalla Diac. S Pietro: via S.Pietro n.
Di Vittorio II 46 e via Cava; Cologne: via delle Bine, n. 5 e via Brescia, nn. 12-14
4- C.d'Asc. n. 24
via L. Lama, via F.lli Cervi, via G. Amendola, via Palazzolo (numm.pari da 22 in poi)
Sassina II
5- C.d'Asc. n. 25 via P.O. Marcolini (numeri pari da 22, dispari da 33), Via M. Capra, via XXV Aprile
Marcolini I
(tutti i numeri pari, numeri dispari da 13)
6- C.d'Asc. n. 26 via P.O. Marcolini (numeri pari fino a 20, dispari fino a 31), Sentiero Zerbetto,
Marc. II-Zerb. I Vicolo Zerbetto
7- C.d'Asc. n. 27 via Palazzolo (numeri dispari fin a 25 e pari fino a 20), via A. Grandi (numeri pari)
Zerbetto II
Diaconia SAN FLORIANO
Primo turno dei Centri di Ascolto: lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 ottobre, ore 20,30
1- C.d'Asc. n. 28
via A. Grandi (numm. dispari), v. Francesca (numm. pari fino a 20, dispari fino a 13)
Luca Marenzio I
2- C.d'Asc. n. 29 via G. Verdi, via C. Battisti, Via A. Manzoni, via Francesca (numeri dispari dal
Contr. Francesca I 15 al 19, pari dal 22 al 24)
VI
Riepilogo del calendario dei Centri di Ascolto
La sede di ciascun Centro d’Ascolto è indicata ai rispettivi interessati sull’ulima pagina di copertina.
Primo turno: Lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 Secondo turno: Giovedì 14, venerdì 15 e sabato 16
ottobre, ore 20,30
ottobre, ore 20,30
DIACONIE INTERESSATE:
S. Maria in S. Rocco (Centri di Ascolto n. 1, 2, 3, 4, 5,
6, 7, 8)
S. Paolo
(Centri di Ascolto n. 21, 22, 23,
24, 25, 26, 27)
S. Floriano
(Centri di Ascolto n. 28, 29, 30,
31, 32, 33, 34, 35)
DIACONIE INTERESSATE:
S. G. Battista (Centri di Ascolto n. 9, 10, 11, 12, 13)
S. Pietro
(Centri di Ascolto n. 14, 15, 16, 17, 18,
19, 20)
S. Maurizio (Centri di Ascolto n. 36, 37, 38, 39, 40)
S. Giacinto (Centri di Ascolto n. 41, 42, 43, 44, 45)
Inserto speciale
La Missione per i Fanciulli delle elementari
Domenica 10 ottobre:
ore 14,15
ss. Messe con i Missionari
catechismo
Giorni feriali da lunedì 11 a sabato 23:
ore 7,45
in S. Pietro, momento di preghiera con i Missionari.
Domenica 17 ottobre:
ore 10.00
ore 12,15
Venerdì 22 ottobre
ore 16,10
Giornata della Famiglia.
santa Messa della Famiglia
pranzo al sacco e festa per tutti all'Oratorio femminile
in chiesa, liturgia penitenziale e sacramento della Riconciliazione
La Missione per i Ragazzi delle medie
Domenica 10 ottobre:
ore 14,15
ss. Messe con i Missionari
catechismo
Giorni feriali da lunedì 11 a sabato 23:
ore 7,30
in Pieve, momento di preghiera con i Missionari.
Domenica 17 ottobre:
ore 10.00
ore 12,15
Giovedì 21 ottobre
ore 15,00
Giornata della Famiglia.
santa Messa della Famiglia
pranzo al sacco e festa per tutti all'Oratorio femminile
in chiesa, liturgia penitenziale e sacramento della Riconciliazione
VIII
La Missione per gli Adolescenti
(14-17 anni)
Sabato 9 ottobre
ore 18,00
Domenica 10 ottobre
ore 20,30
apertura della Missione
ss. Messe con i Missionari
nel salone dell'Oratorio femminile, incontro di festa
Lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13
ore 20,30
Centro di Ascolto: serate di incontro nel salone dell'Oratorio femm.
Giovedì 14, venerdì 15, sabato 16
wokshop nel salone dell'Oratorio femminile
ore 20,30
Domenica 17 ottobre:
ore 11.00
ore 12,15
Giornata della Famiglia.
da lunedì 18 a sabato 23:
ore 20,30
possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione
assemblea comunitaria, in chiesa (v. calendario Missione della
Comunità, a pag. IV).
santa Messa in Pieve
pranzo al sacco e festa per tutti all'Oratorio femminile
La Missione per i Giovani
(dai 18 anni in su)
Sabato 9 ottobre
ore 18,00
Domenica 10 ottobre
ore 20,30
apertura della Missione
ss. Messe con i Missionari
nel salone dell'Oratorio femminile, incontro di festa
Giorni feriali da lunedì 11 a sabato 23:
ore 6.30
Preghiera del mattino e breve proposta di riflessione da parte di
Missionari, nel salone dell'Oratorio femminile. Al termine, possibilità di consumare la colazione.
./..
IX
Inserto speciale
Giorni feriali da lunedì 11 a sabato 23:
ore 6.30
Preghiera del mattino e breve proposta di riflessione da parte di
Missionari, nel salone dell'Oratorio femminile. Al termine, possibilità di consumare la colazione.
Inserto speciale
Lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13
ore 20,30
Centro di Ascolto: serate di incontro presso l’ex- Scuola Materna,
in via Benefattori
Giovedì 14, venerdì 15, sabato 16
workshop nel salone dell'Oratorio femminile
ore 20,30
Domenica 17 ottobre:
ore 11.00
ore 12,15
Giornata della Famiglia.
da lunedì 18 a sabato 23:
ore 20,30
possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione
assemblea comunitaria, in chiesa (v. calendario Missione della
Comunità, a pag. IV).
santa Messa in Pieve
pranzo al sacco e festa per tutti all'Oratorio femminile
Prospetto generale del programma della Missione
ore 18,00
solenne apertura della Missione
Domenica 10 ottobre: in Parrocchia ss. Messe secondo il consueto orario festivo, con omelia dei Missionari
Sabato, 9 ottobre
PRIMA SETTIMANA: Missione della Famiglia
da lunedì 11 a sabato 16 ottobre
ore 6.30
Preghiera del mattino per gli adolescenti e i giovani, in Oratorio femminile.
Al termine, possibilità di consumare la colazione
ore 7.30
Incontro per i ragazzi delle medie, in Pieve
ore 7.45
Incontro per i fanciulli delle elementari, in S. Pietro
ore 8,00
liturgia delle lodi con la Comunità Missionaria, nella chiesa parrocchiale
ore 8.30
S. Messa con omelia dei Missionari
ore 10,00
visita alle famiglie fino alle ore 12,00
ore 15,00
visita alle famiglie fino alle ore 19,00
ore 20.30
Centri d'Ascolto per gli adulti; serate per gli adolescenti e i giovani
Domenica 17 ottobre
ore 10.00
ore 11,00
ore 12.15
Giornata della Famiglia - sante Messe con omelia dei Missionari
santa Messa della Famiglia con rinnovo delle promesse matrimoniali
la s. Messa viene celebrata in Pieve
pranzo al sacco in Oratorio e festa per tutti
SECONDA SETTIMANA: Missione della Comunità
da lunedì 18 a sabato 23 ottobre
- incontri di preghiera e celebrazioni del mattino, come nella prima settimana
- nel corso della settimana: visita e Comunione agli infermi e agli ammalati
- appuntamenti per il sacramento della Riconciliazione, come da rispettivi calendari specifici
- visita ad alcune fabbriche da parte delle Suore Operaie
- ore 20,30: assemblee comunitarie.
X
3- C.d'Asc. n. 30
Contr. Francesca II
4- C.d'Asc. n. 31
Luca Marenzio II
5- C.d'Asc. n. 32
Madonnella I
6- C.d'Asc. n. 33
Madonnella II
7- C.d'Asc. n. 34
Fiumicello I
8- C.d'Asc. n. 35
Fiumicello II
viaTrento, via Trieste, via P. Gobetti
via A. De Gasperi
via Francesca (numeri pari dal 26, dispari dal 21), viale Caduti del lavoro, via
Madonnella, viale Lavoro e Industria
via Palazzolo (numeri dispari dal 27) e traverse, via Campo sportivo
via Viassola e traverse
via Ingussano, via Fiumicello, via d.Fuser, via Cagino, via Per Chiari (nn. pari)
Diaconia SAN MAURIZIO
1- C.d'Asc. n. 36
Degli Orti I
2- C.d'Asc. n. 37
Degli Orti II
3- C.d'Asc. n. 38
Degli Orti III
via Donati, via A. Gramsci, via per Chiari (numeri dispari), via degli Orti, via Lovo,
viale E. Mattei (esclusa 1a traversa)
via Don Primo Mazzolari, via Padre G. Zani
via G. Falcone, via P. Borsellino, via Don T. Festa, via S.lle Vigorelli
via S. Pertini, via E. Montale, via F. Fellini (numeri pari), via A.B. Michelangeli, via
4- C.d'Asc. n. 39
Calcine (a partire dal numero 16), via R. Guttuso, via U. La Malfa, via B. Bonassi,
Parco d. Alpini
via S. Dotti, via G. La Pira, via G. Strehler, viale E. Mattei 1a trav.
5- C.d'Asc. n. 40 via Lumetti, via Fogliano, via Valenca, via Valenca bassa, via S. Paolo, via Castrina,
Lumetti
via Fossato
Diaconia SAN GIACINTO
Secondo turno dei Centri di Ascolto: giovedì 14, venerdì 15, sabato 16 ottobre, ore 20,30
1- C.d'Asc. n. 41
Maniero I
2- C.d'Asc. n. 42
Maniero II
3- C.d'Asc. n. 43
Novaglio
4- C.d'Asc. n. 44
Santella
5- C.d'Asc. n. 45
Caselle
via Castrezzato (numeri dispari da 1 a 21, numeri pari da 2 a 20), via G. Miglioli
via Don Luigi Sturzo, via Don A. Dossena, via F. Fellini (numeri dispari), via
Castrezzato (numeri pari da 22 a 42)
via Novaglio, via 1° Maggio
via Castrezzato (numeri dispari da 23 a 37), via Don G. Vender, via E. Margheriti,
via della Santella
via Caselle, via Castrezzato (numeri dispari dal 39, numeri pari dal 50)
VII
Inserto speciale
Secondo turno dei Centri di Ascolto: giovedì 14, venerdì 15, sabato 16 ottobre, ore 20,30
Comunità in cammino
FAMIGLIA
sempre più famiglie non riescono ad arrivare alla fine del mese
La povertà incombe sulle famiglie italiane
a cura della Redazione, da “Sì alla vita”
Le statistiche ufficiali dicono che
sono otto milioni gli italiani che vivono al disotto della soglia di povertà.
Ma l'Eurispes calcola che ce ne sono
almeno altrettanti che si trovano esattamente sul confine di questa soglia.
Sono soprattutto famiglie monoreddito, con due o tre figli, che hanno
l'incubo di non riuscire ad arrivare
alla fine del mese. Cosa fa la società
per loro? Ben poco visto che l'Italia è
la Nazione che in Europa spende di
meno per le famiglie e che offre meno
servizi. Un esempio? Un bambino su
tre non trova posto all'asilo.
In Italia, oltre alle 2.500.000 famiglie
povere (pari a circa 8 milioni di persone) contabilizzate dalla statistica ufficiale, esistono altri 2.400.000 nuclei
familiari "a rischio povertà", corrispondenti a 7 milioni e mezzo di persone. È quanto risulta dal dossier
dell'Eurispes, "Le famiglie italiane tra
crisi, bisogni e nuove tendenze demografiche", presentato il 28 aprile a
Torino. Tra le famiglie povere - è un
altro dato allarmante del rapporto nel 2002, il 33,3% delle famiglie
monogenitoriali, il 21,1% delle coppie
con due figli, il 33,9% delle coppie con
3 o più figli, non hanno avuto, spesso
o qualche volta, i soldi per comprare
il cibo necessario, per pagare le bollette (luce, gas, telefono…) o per sostenere spese per cure mediche.
L'Eurispes punta il dito contro l'invecchiamento della popolazione
dovuto al crollo demografico. Negli
ultimi 40 anni c'è stata una "crescita
assoluta" di oltre 20 milioni di citta-
dini ufficialmente residenti nel nostro
Paese, ma le previsioni Istat per il
futuro non sono rosee, visto che "la
popolazione italiana è una popolazione che invecchia e che ha tasso di
fecondità totale (1,2 figli in media per
donna) che non consente il ricambio
generazionale".
POVERTÀ E INVECCHIAMENTO.
“Lo spettro della povertà si sta allargando
e le cause sono molteplici: lo smantellamento progressivo del welfare, la caduta
verticale della qualità dei servizi - dalla
sanità ai trasporti - la trasformazione del
mercato del lavoro, l'impoverimento dei
ceti medi costretti, per la prima volta
dopo decenni, a difendersi dal pericolo di
una incalzante proletarizzazione".
Il già citato dossier dell'Eurispes evidenzia che l'Italia dedica appena lo
0,9% della ricchezza nazionale alle
politiche familiari. Seguono (in ordine crescente): Irlanda 1,9%, Grecia
2,1%, Regno Unito 2,4%, Belgio 2,6%,
Austria 2,9%, Francia e Germania 3%,
Lussemburgo e Finlandia 3,4%, Svezia
3,5%, Danimarca 3,8%.
L'Italia sarebbe quindi abbondantemente al di sotto della media
dell'Unione europea, che è pari al
2,3%: solo la Spagna sta peggio di noi,
con lo 0,4% del Pil.
IN "LISTA DI ATTESA" PER UN
ASILO NIDO.
Un terzo dei bambini italiani è in
"lista d'attesa" per entrare in un asilo
nido. È uno dei dati contenuti nel
dossier dell'Eurispes. Nel rapporto si
fa notare la "rilevante carenza dei ser47
vizi per la prima infanzia" nel nostro
Paese, che costituisce uno dei fattori
più rilevanti del crollo demografico in
atto. I servizi privati coprono, infatti,
a livello nazionale oltre un quinto dell'offerta complessiva: 604 asili su
3.808 sono di tipo privato.
"L'insufficienza di strutture sostenute da
risorse pubbliche - si legge nel rapporto
- può essere solo parzialmente compensata dalla presenza di asili nido privati",
visto il "costo elevato" di questi ultimi. Inoltre, la percentuale di domande d'iscrizione agli asili nido, pubblici
e privati, rimaste inaccolte è molto
elevata, anche nei territori caratterizzati da una maggiore presenza di servizi privati.
Altro strumento a sostegno della
famiglia che appare particolarmente
carente in Italia, rileva l'Eurispes, è
quello fiscale. "I sussidi monetari
attualmente in vigore - si osserva nel
dossier - appaiono del tutto inadeguati al
mantenimento dei figli”: l'arrivo del
primo figlio comporta mediamente
una diminuzione del reddito a disposizione tra il 19 e il 45% ed una spesa
aggiuntiva compresa tra i 500 e gli
800 euro mensili.
FESTA DELLA FAMIGLIA.
Questo numero del nostro
periodico parrocchiale esce il
giorno in cui viene celebrata la
festa zonale della Famiglia.
Daremo resoconto sul numero
di novembre.
Comunità in cammino
LA CHIESA DI FRONTE ALLE RELIGIONI E ALLE
SETTE
il NEW AGE
a cura di don Francesco
Con l'espressione New Age si intende un complesso indirizzo culturale che assomiglia ad un " clima generale" che
ad un movimento organico. Il fenomeno si è diffuso negli
Stati Uniti ma ora sta diffondendosi rapidamente anche
in Europa e, all'insegna della vocazione sincretista che da
sempre lo contraddistingue, si incontra con le tendenze
salutiste, ecologiche, neo pagane e orientaliste.
ritorno al sacro in un teismo vago e generico. L'allarme
verso lo pseudoecumenismo era già stato lanciato nella
lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede nel
1989 su alcuni aspetti della meditazione cristiana dove si
richiama la deviazione della pseudognosi, per denunciare
l'obliterazione della natura creaturale dell'uomo che
porta a concepire come possibile l'assorbimento dell'io
umano nell'io divino. Il New Age professa la valorizzazione di quanto l'uomo ha in se per una sorta di auto redenzione dove non c'è posto par la trascendenza di Dio. È
questa la radice neo pagana del New Age. Valorizzando
l'umano può essere fraintesa dai credenti, come un umanesimo cristiano vive di un'intima tensione fra umano e
divino che modella sul mistero dell'Incarnazione.
Va tenuto presente che non mancano i tentativi di composizione fra
Cristianesimo e New Age.
Ad esempio il teologo G. Schiw dice:
"Lo spirito dell'età nuova è lo Spirito di
Dio, questo ci fa sperare e ci sollecita a
partecipare alla dolce conseguenza"
( Lo spirito dell’età nuova Queriniana 1991)
Secondo i suoi assertori il New Age consiste nell'EPOCA
NUOVA che si sta aprendo al termine dell'età astrologica dei pesci : l'età dell'acquario. Secondo il New Age il
cambio epocale dovrebbe determinare il tramonto della
fede cristiana così come si è svolta nei primi venti anni di
vita. Essa dovrebbe liberarsi del connotato proprio dell'età dei pesci consistente nella violenza prodotta dall'identità che alimenta una condizione
conflittuale del contesto culturale
ed interculturale. A questa situazione è contrapposta la cultura acquariana dell'armonia globale.
L'annuncio new age è il raggiungimento dell'Horon: composizione
organica delle parti nel tutto; è una
sorta di pacificazione generale. Così
A.N.Terrin descrive i due criteri di fondo della cultura
New Age:" Anzitutto da una tonalità per cui il New Age è trascrivibile per intero su un pentagramma dove la nota dominante è l'intuizione, l'esperienza, lo spontaneismo naturale ed un
romanticismo dove Dio e mondo si uniscono e si confondono. Il
secondo criterio sta nel riconoscere che vi è un parametro standard che permette di riconoscere il tutto: si tratta dell'orizzonte aperto il cui limite è il non limite della coscienza." In pratica questa nuova sensibilità religiosa si configurerebbe tramite una dinamica di superamento di tutti i limiti fino a
raggiungere l'Holon = la totalità. Da una prospettiva educativa si può guardare con favore ed interesse alla diffusa
domanda di sacro. Occorre però essere avvertiti della sua
ambiguità per valorizzare quanto in essa sia concesso alla
crisi della pretesa illuminista di emarginare e cancellare il
fattore religioso ed orientare la ricerca personale nella
direzione dell'incontro con il Cristo nella Chiesa.
Cosa dice la Chiesa su loro? La CEI, in una nota del
1993, afferma a proposito che il New Age ha un ambiguo
Va detto che i sostenitori della conciliabilità fra Cristianesimo e New Age si appellano alla
teologia di Teilhard de Chardin, soprattutto per la concessione dell'universo come orientamento ad una composizione cosmica di carattere armonioso e non mancano
nel citare passi dell'Enciclica Dominum et Vivificantem di
Giovanni Paolo II.
L'Osservatore Romano, in un articolo del 30/701992
afferma che New Age è un movimento anticristiano ed
anticattolico, ben lontano dai dogmi cristiani. Nichols
dice :" Un pensiero basato sul sincretismo e sul relativismo portano ad un paganesimo ricostruito". Una critica affine la troviamo nel citato documento della CEI.
Per una globale verifica della critica mossa dalla prospettiva cattolica al sincretismo della New Age si può leggere :
· Marcarini: la New Age…, LDC Torino 1994
· Chiesa Cattolica Doc. Sette e movimenti, 1986
· J.Vernet, Il New Age, Ed Dehoniane, 1992
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Comunità in cammino
GREST 2004
"VOLERE VOLARE"
21 GIUGNO 2004
ORE 9.OO
Dopo giorni e giorni d'incontro per preparare al meglio l'avventura del grest, il fatidico giorno è arrivato.
Con il fischio di don Oscar si sono parati davanti a noi TANTI bambini(circa 265 non contando morti e feriti) gioiosi e ansiosi di cominciare il gioco di formazione delle squadre con viva la speranza di essere insieme al
proprio amico/a.
Dopo un'oretta i gruppi si erano formati e ciascuno di noi animatori aveva davanti 27 bambini con cui condividere i molteplici giochi e le numerose attività formative. La tematica affrontata quest'anno era abbastanza impegnativa e consisteva in un cammino che un ragazzo affronta acquisendo importanti virtù (coraggio,
amicizia,solidarietà…) per diventare un grande cavaliere.
Queste virtù sono state affrontate tramite dei giochi ed in alcuni casi dei veri e propri lavori che spingevano i
ragazzi a riflettere sulla presenza di questi valori nella loro vita quotidiana.
Dopo tutto lo sforzo mentale subito, abbiamo ritenuto opportuno svolgere dei tornei (calcio e pallabollata) e
dei giochi ( da ricordare l'ocona sul monte) affinché potessero conoscersi ulteriormente.
Come ogni anno non potevano mancare le sospirate visite di formazione alle piscine di Ostiano e Palazzolo
S/O che hanno messo a dura prova i
bagnini e noi animatori,perché ci siamo
trovati di fronte a singolari episodi di
nudismo!!!( per informazioni chiedere a….)
L'arrivo di don Oscar ha portato una ventata di novità: aumento delle gite ma
soprattutto memorabili esecuzioni dei "
bans" che hanno rallegrato i vicini di casa
che ancora dormivano (I sorry).
Queste quattro settimane sono volate e
arrivati alla serata conclusiva ci siamo
accorti di quanto affetto abbiamo dato ai
bambini e di quanto ne abbiamo ricevuto
da loro.
Questa meravigliosa esperienza ci ha permesso di conoscere meglio don Oscar, con il quale abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione e di amicizia, e gli altri animatori.
Ci siamo resi conto di quanto i bambini abbiano da insegnarci e quanta fiducia ripongano in noi.
Speriamo che ciò che abbiamo trasmesso ai ragazzi durante il grest possa servire a loro per diventare dei piccoli cavalieri.
All'anno prossimo
Paola e Silvia B
P.S. ricordiamo che è aperto il casting per gli animatori che intendono svolgere l'edizione 2005 del grest.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a don Oscar.
Un ringraziamento all’Amministrazione Comunale per il contributo a sostegno delle Attività Estive dell’Oratorio.
49
Comunità in cammino
I Freedom Days
VITA DA... "FREEDOM"
In parallelo al Grest si è svolto anche quest'anno il "Freedom Days",
l'attività estiva per i ragazzi dalla terza media alla seconda superiore.
Gli iscritti erano ben 52, un numero mai raggiunto per questa proposta e già questo
ha reso l'esperienza speciale per tutti. Come se non bastasse, a causa delle difficoltà
dettate dall'ambiente, l'oratorio in ristrutturazione, è stato un Freedom itinerante.
Infatti siamo stati costretti a utilizzare i vari parchi del paese e a spostarci più del solito.
Abbiamo privilegiato uscite brevi in bicicletta, perché far muovere insieme più di cinquanta persone
non è certo semplice, così come mettere in fila altrettante biciclette... sembravamo il gruppo
del "Giro d'Italia". Alla fine è andato tutto bene
e i ragazzi sono rimasti incolumi... è stata davvero un'impresa!
Purtroppo per gli spazi ristretti abbiamo anche dovuto sacrificare un po' le attività
privilegiando il gioco e lo stare insieme. I ragazzi hanno avuto così la possibilità
di fare nuove conoscenze e di approfondire quelle che già avevano, di trascorrere
mattinate e pomeriggi divertendosi in compagnia, ma con l'attenzione offerta dagli animatori.
Quest'anno è stata sicuramente un'esperienza non troppo impegnativa, ma comunque
un periodo di crescita e di confronto,
così come è logico quando si deve convivere con gli altri accettandone pregi, difetti e idee diverse.
Con l'augurio che tutti abbiano apprezzato l'esperienza e che sia stata positiva per loro
quanto lo è stata per noi, ci aggiorniamo al prossimo anno,
sperando di poter essere sempre così numerosi e di migliorarci ancora.
Gli animatori
Ricordiamo a tutti i ragazzi che, per continuare a divertirsi, crescere e stare insieme,
da ottobre ricomincerà il gruppo adolescenti! Vi aspettiamo!
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Comunità in cammino
La Scuola di Lavoro
LA CARICA DELLE 102
Già durante il Grest alcune bambine chiedevano: "Si fa ancora la scuola di lavoro?"
Si, anche quest'anno è stata proposta alle fanciulle della comunità di Coccaglio questa attività estiva.
Avevamo percepito che le bambine, che volevano aderire all'iniziativa erano parecchie ma, arrivare a 102 è
stata proprio una sorpresa. Il timore era quello di non aver sufficiente "personale"; invece madre Mariella è
riuscita a coinvolgere mamme, nonne, ragazze e avviare la scuola di lavoro.
Il pomeriggio non era fatto solo di "duro" lavoro con mani sudate da non riuscire più a far passare l'ago nel
centrino ma anche di divertimento con il gioco libero in cortile.
Non era scattata l'ora della ricreazione e già c'era la fila per prendere il ghiacciolo azzurro che non c'era mai,
finiva subito perché lo volevano tutte.
Due settimane gioiose nelle quali si è state insieme accompagnate dalla preghiera fatta all'inizio per affidare
il nostro lavoro al Signore in modo da impegnarci al meglio e alla fine per ringraziarlo.
In conclusione un ringraziamento particolare a tutte le persone che hanno collaborato a realizzare le varie
attività (ricamo, pittura su stoffa, découpage), per l'assistenza e insegnamento alle bambine e per la preparazione del materiale.
…..Arrivederci all'anno prossimo con l'augurio di essere ancora così tante.
Grazie Gesu',
per essere stato con noi,
per averci portato gioia nello stare insieme,
serenità nel gioco
ed entusiasmo nel lavoro.
51
Comunità in cammino
I Campiscuola 2004
OBRA DI VALLARSA:
UN DELIZIOSO ANGOLO TRA TERRA E CIELO
Ci limitiamo a far parlare le immagini dei Campiscuola che, questa volta hanno trovato sede a Obra di
Vallarsa, presso Rovereto, in Trentino Alto Adige; agli articoli, non pervenuti in tempo utile, daremo spazio
sul bollettino di novembre.
Fanciulli e Ragazzi
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Comunità in cammino
Adolescenti
Comunità in cammino
Giovani
Una novità di quest’anno è stato l’esperimento, per questa volta di soli tre giorni, di un Camposcuola per i giovani. Per
il prossimo anno è prenotata la GMG di Colonia, ma in futuro si potrà pensare di vivere ancora quest’esperienza.
SCOUT - Campo Lupetti
SULLE TRACCE DI S. FRANCESCO…
E' passato un po' di tempo da quando abbiamo
salutato Assisi, eppure rimane un ricordo indelebile
quel paesello tanto affascinante quanto magico,
che sa regalare una sensazione difficile da spiegare,
difficile perche' vera, che va oltre il nostro modo di
percepire la semplicità, la felicità, l'amore per le
persone, l'amore per la natura e gli animali, l'amore per la terra, il ringraziare Dio per tutto ciò che
abbiamo intorno, bello, buono brutto che sia… va
oltre il modo di percepire la FELICITA'.
54
Durante quei giorni abbiamo cercato (per quanto
questo sia stato possibile) di vivere la vita di quel
grande uomo che ha solcato quella terra con il
sudore della propria vita donata agli altri, con l'amore e la semplicità di un bimbo che vede per la
Comunità in cammino
nel cuore.
Colgo l'occasione anche per ringraziare i Genitori,
che con grande cuore e fiducia, affidano a noi educatori i propri figli e che sanno tendere una mano
nel momento del bisogno, come molti hanno fatto
in passato, ed in questa esperienza non sono stati
da meno, aiutandoci a gestire i pellegrinaggi quotidiani in Assisi, pensando con cura alla Cambusa,
partecipando ad ogni nostro momento con spirito
di servizio.
prima volta il suo sonaglietto… lo agita, ne ascolta
il suono e da quel momento non lo lascerà più.
Sono proprio i bambini che hanno fatto da protagonisti di questa breve ma intensa esperienza, che
con la loro gioia hanno riempito le giornate di un
sole abbagliante. Sembrava che percepissero più di
noi d'essere nella città di S. Francesco.
Hanno visitato tutti i luoghi della vita di
Francesco, hanno lavorato ricostruendo la loro
"chiesetta di S. Damiano", hanno dipinto su tavolette e creato vetrate a mosaico.
Solo i bambini avrebbero potuto vivere quell'esperienza in quel modo.
Spero che la Missione Parrocchiale sia un momento di crescita profondo per la nostra Comunità, che
ci aiuti ad approfondire e ad accrescere il nostro
essere cristiani ed educatori in questo tempo segnato da avvenimenti che scuotono la nostra fede.
Per questo ogni educatore riesce a trarre un insegnamento dai propri ragazzi o bambini, proprio
perche' questi vivono le esperienze in modo diverso
da come le percepiamo noi, magari seguendo il percorso preparato per loro, oppure non seguendolo
per nulla, ma sempre con gioia e semplicità.
In fondo la teoria del Mentore dice che e' Mentore
colui che si educa educando, che poi alla fine e'
quel grande bagaglio di esperienza e amore che
sanno trasmetterci i nostri ragazzi.
Durante il nostro pellegrinaggio abbiamo incontrato persone significative: Frate Mirko che con
grande simpatia ed entusiasmo ci ha accompagnato nella scoperta della Chiesetta di S.
Damiano; Frate Gianfranco che ci ha trasmesso
la spiritualità legata all'Eremo delle Carceri; il
proprietario dell'Ostello dove alloggiavamo, che
ogni giorno ci aiutava a raggiungere Assisi con il
suo pulmino… e tante altre persone che come noi
percorrevano le tracce di Francesco. E' stata veramente un'esperienza intensa e indimenticabile
che ci portiamo tutti, bambini, genitori e capi,
E… come disse Luke SkyWalker, in "Guerre
Stellari"… CHE LA MISSIONE SIA CON VOI!!!…o
forse non diceva così!?
Buona Caccia…
Akela
Branco Lupi della Waingunga
Gruppo Scout Montorfano 1°
Campo E/G
“FORZA, VENITE
GENTE...”
55
Forza venite gente…….. è iniziata così l'avventura che i nostri ragazzi hanno vissuto quest'estate. San Francesco li ha chiamati a vivere
Comunità in cammino
una settimana fatta di semplicità di lavoro e di preghiera con lui.
Si parte il 31 luglio 2004; il pullman ci porta a
Montalcino (la città del Brunello toscano) precisamente a S.Antimo un'abbazia in cui c'è un centro
scout gestito dai frati di Norberto. All'arrivo quello
che colpisce è il nulla e il silenzio, intorno a noi ci
sono solo campi, vigneti e nulla più; in mezzo alla
natura si erge questa abbazia tanto bella quanto semplice e noi insieme ai ragazzi respiriamo subito quell'aria strana fatta di pace e di qualcosa di indescrivibile.
Le nostre giornate sono scandite dal solito tran tran
di un campo estivo, olimpiadi, gara di cucina, imprese, ma la giornata che i ragazzi non si aspettano è quella
che insieme a Fra Stefano abbiamo deciso di vivere da Benedettini, Ora et labora.
La giornata era scandita dal suono delle campane
che ci chiamavano per i momenti di preghiera (vi
assicuro che non erano pochi…lodi, ora terza,
sesta, nona, vespri), e mentre aspettavamo, abbiamo pulito una zona dell'abbazia dalle erbacce e
dalle piante morte….una cosa strana, noi capi
siamo rimasti colpiti da come i ragazzi l'hanno
vissuta, sono rimasti affascinati ed entusiasti da
questo stile di vita…un piccolo seme è stato gettato nei loro cuori.
Non potevamo fare un campo estivo su San
Francesco senza andare nei luoghi dove egli è vissuto, ed ecco che da San Antimo raggiungiamo i
nostri fratellini lupetti ad Assisi….che meraviglia essere nei posti che in tutto quest'anno abbiamo citato…che
meraviglia pensare di camminare dove lui ha camminato……che strana sensazione trovarsi davanti alla sua
tomba.
Tutto ciò è stato faticoso, sono stati dieci giorni intensi, ma vissuti, penso che nessuno di noi dimenticherà
questo campo e tutte le persone che abbiamo incontrato al centro scout, compreso Padre Stefano.
Reparto shalom
Campo Clan R/S
Per esigenze di spazio, ci limitiamo, per
ora, a riportare la fotografi.
Pubblicheremo l’articolo, con la sua bella
conclusione, sul bollettino di novembre.
Comunità aperta
VITA MISSIONARIA
L'Africa è così
di G.Pedrali
Purtroppo la NON cronaca ci vuol far credere che
l'Africa non ha bisogno di nulla. Tutto è apposto,
regna un clima fraterno di pace, uguaglianza e prosperità. Ma non è così. I nostri missionari, dalle lettere che ci inviano, non parlano
di questo archetipo di mondo
tranquillo, ma ci narrano di
povertà, miseria e silenzio.
Mons. Mazzolari, che opera
nella terra martoriata del
Sudan, sempre denuncia l'abbandono dell'Africa a se stessa,
ma nessuno lo ascolta. Mons.
Mazzolari rischia ogni giorno la
sua vita per dar voce a chi non
ha voce; per dar aiuto a chi non
può avere aiuto; per dare un po'
di dignità e vita a chi non ha neppure questo.
Dobbiamo essere inorriditi nel vedere tanti bambini
che sono troppo deboli per reggersi in piedi e troppo deboli per parlare. Così deboli che il loro fisico li
rende così scheletrici da essere visti come morti che
camminano. Così magri con costole visibili attraverso la pelle e con le braccia non più grosse di rami sottili. Dobbiamo
rattristati nel
vedere bambini
che
vengono
martoriati da
malattie ed infezioni solo perché
i nostri ricchi
Paesi non vogliono aiutarli vendendo medicinali a
basso costo. Dobbiamo fermarci a pensare e riflettere poiché migliaia di bambini muoiono in Africa, e
nei Paesi poveri,
solo perché noi
lo vogliamo e
noi lo permettiamo. Solo perché
la nostra società
ricca ed opulenta accetta que-
sto, o meglio, gli conviene che la situazione sia
questa.
L'ONU ha definito la tragedia di alcuni stati africani come : Sudan, Congo, Somalia, Kenya che soffrono per la mancanza di cibo,
acqua, libertà , come la peggior
crisi umanitaria del secolo.
Ingiustamente e senza motivo a
pagare questo nostro silenzio
sono sempre i più deboli : i bambini innocenti che sono nati
all'ora e nel posto sbagliato e
che affrontano una condizione
catastrofica. Questi bambini, se
non ascoltiamo la loro sofferenza, forse moriranno. Come cristiani vogliamo essere compartecipi di questo genocidio? Vogliamo far finta di
niente e non ascoltare il loro grido di aiuto?
Vogliamo lasciarli morire solamente perché dobbiamo sfruttare ancora di più le risorse dei loro Stati?.
No! Come cristiani dobbiamo dire no! Per ogni
bambino che grida pieno di dolore per reclamare
cibo ed acqua dobbiamo unire la nostra voce ed
urlare. Dobbiamo prenderci sulle spalle questi piccoli ed aiutarli con la nostra solidarietà ed il nostro
amore. Non gettiamo via questa grande occasione
che ci rende una sola famiglia di figli di Dio.
Carità è anche ricordo e condivisione di esperienze
vissute e di testimonianze raccolte grazie anche al
57
Comunità aperta
MISSIONARI DI CASA NOSTRA
Uganda poi in Malawi. Nel 1955 si laurea in
Filosofia e viene chiamato a reggere il seminario di
Gozzano e Rebbio. In Italia la congregazione dei
comboniani lo nomina responsabile dell'animazione e delle attività legate alla pastorale missionaria
per i giovani. Questa missione fra i giovani lo porta
in Inghilterra e ancora una volta nella sua Africa. A
Coccaglio veniva volentieri ogni volta che tornava
dai suoi viaggi missionari e cercava sempre di essere
testimone vivo della presenza di Cristo missionario.
Come non ricordarlo nell'orazione funebre che, a
nome dei sacerdoti coccagliesi, tenne prima della
sepoltura di don Remo? Di padre Peppino, o come
lo chiamavamo noi don Peppi, si può ripetere quanto diceva di sé san Paolo: " Mi sono fatto tutto a
tutti per portare a tutti Cristo". Il Signore, l'ha chiamato a se il 26 giugno del 1979 colpito da un'improvvisa embolia polmonare. Di padre Peppino ci
resta la testimonianza coraggiosa di chi ha fatto
della sua vita una continua testimonianza del
Vangelo della Carità. Padre Peppino ha pagato sulla
sua pelle le continue denunce fatte per i Popoli
dell'Africa che hanno bisogno della nostra voce.
Non nascondiamoci, ma testimoniano con coraggio
l'essere solidali con chi ha bisogno di noi, anche se
questo comporta " l'odio" da parte di chi vuole una
società che si dimentica del povero e dell'abbandonato.
sacrificio ed alle energie dei missionari che, ogni
giorno danno ed hanno dato parte della loro vita per
i più poveri. Quest'anno ricorrono due anniversari
di morte di due nostri cari missionari:
· Il XXV° anniversario della scomparsa di padre
Giuseppe Piantoni, chiamato dai suoi bambini del
Malawi, padre bontà
· Il X° anniversario della morte di padre Giovanni
Zani.
Di padre Giovanni Zani è già stato ben delineato il
ricordo nella commemorazione pubblica organizzata dal Gruppo Missionario nel mese di giugno in
Pieve, ora desideriamo ricordare anche padre
Giuseppe Piantoni, conosciuto come padre
Peppino, testimone fedele ed instancabile del
Vangelo della Carità
Padre Giuseppe Piantoni era nato a Coccaglio il 30
giugno 1925 e visse la sua giovinezza a Vicenza dove
si trasferì con la famiglia. Entrò nel seminario di
Schio e poi si trasferì al patronato Leone XIII di
Vicenza. In questi anni di seminario maturò in lui
l'ideale missionario ed il desiderio di partire per la
missione. Trasferitosi al seminario di Vengono fu
ordinato sacerdote 11 giugno 1949 dal Beato
Ildefonso Schuster, cardinale di Milano. Un mese
dopo, circa, venne nella sua Coccaglio per celebrare
la Prima Messa fra i suoi compaesani e con tutta la
famiglia. In missione ci andrà due volte prima in
DAL MONDO DEL VOLONTARIATO
FNP- C I S L
FEDERAZIONE TERRITORIALE
PENSIONATI
E' stato costituito di recente l'INTERLEGA dei pensionati - F.N.P. CISL. Di Coccaglo e Rovato.
Per il CAAF: modelli 730, Unico, Isee, Pratiche di
successione, Red, ecc.
Il direttivo è così composto:
Pietro Boglioni di Coccaglio, capogruppo
Giacomo Medeghini di Rovato, vice capogruppo
Anna Agosti di Rovato, resp. pensionati donne
Magda Campana di Rovato, segretaria
Ci si propone in futuro l'organizzazione di ferie,
viaggi, cure termali, a cui tutti potranno partecipare.
Ci si può rivolgere per pratiche di Patronato:
Pensioni, Assegni famigliari, Posizioni assicurative,
Gli orario d'ufficio sono:
Per Coccaglio - Centro Diurno Monauni - via
M.Teresa Calcutta - Martedì: dalle 15.00 alle 17.00
Per Rovato
Sede CISL - via Bonomelli 2/a
dal Lunedì al Venerdi: dalle 10.00 alle 12.00
L'ASSISTENZA è GRATUITA
58
Cultura, sport, notizie - Note di storia
All'origine
della evangelizzazione di Coccaglio
di Natale Partegiani
Nelle città di Milano e di Brescia,
come si è già scritto in precedenza, il cristianesimo era già presente all'inizio del terzo secolo.
La tradizione pone come primo
evangelizzatore delle due città
sant'Anatalone, morto e sepolto
sui Ronchi di Brescia intorno
all'anno 220. Il terzo secolo e l'inizio del quarto però, fino all'editto di Milano del 313, col
quale Costantino riconosceva ai
cristiani la libertà di culto in
tutto l'impero, sono ancora
contrassegnati da periodi di persecuzioni anche violente come
quelle ordinate da Decio (249 251), Valeriano (253 - 260) e
Diocleziano (285 - 305).
Se negli ultimi decenni del quarto secolo esistevano già nelle
città dei gruppi consistenti e
organizzati di cristiani con edifici propri e con una gerarchia
ben definita presieduta dal
vescovo, anche se talvolta contrapposti e di diverse tendenze,
nei "pagi"(i villaggi della provincia) però gli abitanti erano in
genere ancora tenacemente legati alle pratiche pagane, per cui ai
vescovi delle città si pose con
evidenza il problema della evangelizzazione delle campagne
soprattutto dopo gli editti dell'imperatore Teodosio.
Un fatto accaduto nella Valle di
Non in Trentino ci aiuta a capire
come venisse attuata l'evangeliz-
zazione al di fuori delle cerchie
cittadine, anche se l'ambiente ed
il contesto sociale nel quale
avvenne l'episodio non erano
quelli dei nostri villaggi di pianura.
al cristianesimo soprattutto nei
pagi, dove dominava quasi
incontrastato il paganesimo tradizionale, raccolse intorno a sé e
preparò una scelta schiera di
presbiteri per l'evangelizzazione
delle periferie della sua diocesi, i
quali là dove confluivano le
principali vie di comunicazione,
presso i principali centri abitati e
dove la vita associata era più
vivace eressero delle cappelle o
basiliche, in sostituzione molte
volte di edicole pagane, quali
centri della nuova evangelizzazione e di incontro per nuovi
fedeli. Queste cappelle però non
erano ancora pievi: non avevano il fonte battesimale e dipendevano direttamente dal vescovo
al quale in genere era riservato
anche il battesimo solenne dei
nuovi e numerosi convertiti, ma
avevano il cimitero nel quale
venivano sepolti i defunti battez-
San Vigilio, vescovo di Trento
tra la fine del quarto secolo e l'inizio del quinto, volendo strappare gli abitanti delle valli trentine al paganesimo, dov'era ancora ben radicato, chiese aiuto a
sant'Ambrogio, metropolita di
Milano dal 374 al 397, già impegnato da tempo nella evangelizzazione delle campagne della sua
vasta diocesi.
Erano tempi di grandi rivolgimenti sotto l'aspetto religioso.
Con decreto del 380 l'imperatore Teodosio stabiliva che il cristianesimo fosse considerato
religione ufficiale dello Stato al
posto del paganesimo al quale
venivano tolti tutti i
Sanzeno (TN): la Basilica dei Tre Martiri
contributi statali, non
solamente, ma con
altro decreto del 392
l'imperatore proibiva
tutte le pratiche e cerimonie del paganesimo
e ne sopprimeva gli
edifici.
Ambrogio, che quasi
certamente era stato il
suggeritore di tali
provvedimenti, per
affrontare la nuova
situazione favorevole
59
Cultura, sport, notizie - Note di storia
zati per cui queste nuove chiese
venivano costruite al di fuori dei
centri abitati nel rispetto delle
prescrizioni igieniche della
legge romana e delle consuetudini esistenti.
Sant'Ambrogio esaudì la richiesta di Vigilio inviandogli il diacono Sisinio, il lettore Martirio e
l'ostiario Alessandro, che erano
tre suoi evangelizzatori provenienti dalla Cappadocia, una
regione dell'attuale Turchia,
allora fertile terra cristiana e
patria di molti missionari delle
nostre regioni.
I tre missionari inviati da
Ambrogio iniziarono la loro
opera nella Valle di Non, dove
nel territorio dell'attuale
Sanzeno costruirono il centro
missionario e operarono per
qualche anno, fino a quando
approfittando d'una sommossa
popolare i pagani più tradizionalisti dettero fuoco al centro,
uccisero i missionari e trascinarono i loro corpi, quali vittime
sacrificali, davanti al simulacro
del dio Saturno. Vigilio, dopo
aver raccolto i resti dei martiri,
chiese di persona la grazia per i
colpevoli all'imperatore Onorio,
ancora minorenne, che sotto la
guida del generale Stilicone era
succeduto a Teodosio.
Era il 29 maggio dell'anno 397;
grande e vasta risonanza ebbe
l'avvenimento anche perché era
accaduto in dispregio dei recenti
decreti di Teodosio in favore del
cristianesimo e contro le pratiche pagane.
In Sanzeno nella Valle di Non,
sul presunto luogo del martirio
dei tre missionari è stato eretto
un bel santuario che merita una
reverente visita anche per rendere omaggio ai protomartiri del
Trentino.
San Gaudenzio, vescovo di
Brescia dal 385 al 410, estimatore ed imitatore di Ambrogio, dal
quale fu quasi obbligato ad
accettare l'episcopato, carica alla
quale era stato designato dai cristiani di Brescia, e dal quale fu
consacrato, impegnato pure lui a
strappare gli abitanti delle campagne della sua diocesi al paganesimo, impegno e preoccupazioni che sono evidenti nei suoi
"Sermoni", che ci sono stati tramandati, seguendo la strategia
di Ambrogio, e servendosi pure
di missionari itineranti, continuò incrementandola l'evangelizzazione della provincia bresciana gia iniziata da San
Filastrio suo predecessore e maestro dal 365 al 386.
I missionari inviati dal vescovo
erigevano nei centri principali
della provincia delle cappelle o
basiliche, là dov'era facilitato
l'accesso. Nello stesso tempo
scongiurava i grossi proprietari
terrieri, perché fossero più ligi ai
decreti imperiali nell'impedire
che i contadini a loro sottomessi continuassero nelle pratiche pagane ed a collaborare alla
60
loro evangelizzazione, sostituendo magari le edicole pagane con
delle cappelle cristiane.
Il richiamo che Gaudenzio fa nei
suoi "Sermoni" ai grossi proprietari terrieri ci fa intravedere
la situazione che s'era creata
nelle nostre campagne.
Oramai le piccole proprietà centuriate della nostra terra, distribuite agli inizi del secondo
secolo a.C. ai legionari congedati, a causa della politica fiscale
sempre più esosa tollerata dagli
imperatori erano state o stavano
per essere fagocitate del tutto
dalle grosse proprietà terriere ed
i discendenti degli antichi e fieri
legionari, che un tempo avevano
costituito il presidio più sicuro e
valido dell'impero, nell'impossibilità di far fronte ai debiti fiscali o s'erano ridotti alla condizione di quasi schiavi cedendo i loro
campi ai nuovi latifondisti, che
erano anche gli esattori, o erano
fuggiti presso i cosiddetti barbari o s'erano nascosti tra la plebe
delle città e la maggioranza degli
abitanti dei pagi, di conseguenza, erano in realtà dei servi della
gleba prefeudali, anche se ancora
non avevano assunto questo
nome.
Coccaglio, centro amministrativo di un vasto " pagus " costituito sulla riva sinistra del medio
corso dell' Oglio, nodo viario di
primaria ed antica importanza,
dove la principale strada proveniente da Brescia si divideva per
raggiungere Milano e Bergamo,
non poteva essere trascurato dai
vescovi bresciani impegnati
com'erano nella evangelizzazione della provincia.
- continua
Cultura, sport, notizie
un’usanza completamente estranea alla nostra cultura, la solita “americanata”;
le trote sono (quasi) sempre pronte ad abboccare? Noi pure, anzi, di più!
Halloween: zucche vuote crescono?
di Silvio Barbaglia (Dioc. di Novara)
divenuta proverbiale per distinguere con chiarezza
quelle realtà ammantate di mistero e rispetto, riconosciute importanti dalla stessa collettività sociale.
Ormai, invece, sembra che bastino cinque o sei anni
per scalzare una tradizione millenaria connotata dal
ricordo spirituale di santi e dall'affetto dei propri
cari defunti. In gioco non ci sono solo lo svuotamento della ricorrenza cristiana, bensì l'appiattimento e
la banalizzazione collettiva del tema della morte e
del dolore umano.
Tra qualche settimana si riaccenderà in modo sempre più frenetico il fenomeno di Halloween, un carnevale con scheletri e zucche, un modo - come
sostengono i fans e i guru dell'americanata - per esorcizzare la paura del dolore e della morte, azioni apotropaiche da insegnare ai bambini perché scherzino
e si divertano con zucche, streghe con scope, gatti
neri e scheletri vari: ridere e scherzare, quindi, per
allontanare ciò che è tabù per gli adulti ancor prima
che per bambini, ragazzi e giovani. A riguardo vorrei
suggerire alcune riflessioni:
La notte del 31 ottobre, notte di Halloween, macabro
preludio alla festa di tutti i Santi e alla
Commemorazione dei defunti, è divenuta, nel corso
dell'ultimo decennio, un fenomeno commerciale
sempre più ampio fino a imporsi come "festa popolare", che coinvolge soprattutto bambini, ragazzi e
giovani. L'appuntamento è atteso, purtroppo, non
solo da "gente alternativa", ma è sostenuta dagli
stessi responsabili in ambienti destinati comunemente all'educazione, quali la scuola, i luoghi pubblici comunali e persino qualche oratorio parrocchiale.
Che dire a questo punto? Mi sembra che la natura
sempre più affettiva e psicologica della paura della
morte cresca, mentre nella nostra società decresce la
speranza. Muore un amico o una persona molto
cara: chi è capace di scherzarci su? Nessuno, tranne
il superficiale e l'insensibile - così pensa ancora la
gente -! C'è un giorno all'anno in cui tutti, credenti
e no, sensibili e insensibili si recano al Camposanto
per visitare i propri morti, per dire una preghiera,
per dedicare un attimo ai sentimenti più veri e
profondi; l'occasione in cui un'umanità segnata dal
tempo, che passa lasciando una traccia profonda. E
proprio a ridosso di quel giorno si incoraggiano
bambini e giovani a celebrare il suo contrario con
Halloween: ma la vita, così, è ridotta a farsa, dove i
giorni sono tappe frenetiche del valore di uno zapping televisivo.
Ogni tentativo di ricostruzione storica e di legittimazione teorica di tale ricorrenza, della quale si
rivendica l'"antica tradizione celtica", mostra con
chiarezza l'esodo della stessa dalla nostra vecchia
Europa in direzione dell'America, per ritornare nuovamente qui da noi. Un polpettone di tradizioni celtico-americane, ben farcito di interessi commerciali,
che scherza e fa divertire con richiami al dolore e alla
morte.
L'effetto di tale "tradizione" è di contribuire alla
banalizzazione sempre più radicale delle realtà più
serie dell'esistenza: il tema dell'eternità, della morte
e dell'aldilà.
Nel primo atto della Tosca il sagrestano diceva
"scherza coi fanti, ma lascia stare i santi", battuta
61
Qoèlet ricorda che: "C'è un tempo per nascere e un
tempo per morire… un tempo per piangere e un
tempo per ridere" (Qo 3,2.4) e Qoèlet era un sapiente dell'Antico Testamento che aveva colto le dimensioni plurime e reciprocamente intersecanti della
vita, nei suoi vari momenti, donando valore a ciascuno, poiché per ogni cosa c'è il suo tempo opportuno. L'Halloween americano, trangugiato in Italia, è
ben lungi dalla sapienza di Qoèlet, con quel voler
sciorinare un minestrone di divertimenti e di "dolcetti-scherzetti" a base di zucche …vuote.
Cultura, sport, notizie - Note di storia
MUSICA
Kings of convenience
Riot on an empty street
Proèrbe e storièle de öna oltâ per ön
soriso de adèss
Pa nèghér - 6
El strachi' de San Marti'
VI episodio
2004
Dopo un lungo periodo d'inattività, durato
circa tre anni, il duo norvegese dei Kings of
Convenience torna con questo bellissimo
disco, di canzoni rock, tutte acustiche, suonate quasi completamente con chitarre classiche. Il disco apre con "Homesick", una ballata
introspettiva dove il protagonista s'interroga
sul senso della sua vita, si prosegue con
"misread", il tema è quello dell'amicizia, la
canzone è stata scelta per il lancio dell'album,
l'arrangiamento è molto bello ed elegante la
viola e il cello riempiono il "vuoto" lasciato
dal piano e dalla chitarra, la voce completa il
tutto. Terza canzone è "Cayman Island",
splendida, "Stay out of trouble", già dal titolo
sembra un saggio consiglio, i brani sono proprio stupendi, scorrono leggeri ma profondi
nell'animo dell'ascoltatore, t'inebriano col
loro ritmo quasi di bossa nova., in "sorry or
please" and "love is no "big truth", troviamo
toni più pop.
"Live long"ritorna ai toni dei primi brani, la
canzone è arricchita dalla presenza di un
trombone che n'arricchisce l'atmosfera,
minimalista "Surprice ice", ricorda Simon &
Garfunkel, "Gold in the air of summer" è un
brano dalla melodia bellissima, le arie malinconiche dell'intero disco ti fanno sognare;
sono sorprendenti. L'ultimo brano è "The
build-up" dove le voci si intrecciano alla perfezione. Che dire? Tre anni di attesa per questo
secondo disco, ne sono valsi veramente.
Chris.
Tonio, 'ndel vegner ciàr l'è amò en bicicletâa per 'ndà ai Urss
Vècc.'L ga sciglìt le strade 'mpo batide, per via dei sbandacc e
poc racumandabï chè giraâ 'ndele stradine de campagnâ.I sò
pensèr i 'ndaâ al vintinöff, quando el s'erâ spusàt… e amò
primâ, quando 'l ghèrâ cunusìt l'Anetâ a spuse del sò amico
Mario…Ale tré olte che lè 'ndàt a muruse ai Orzi en bicicletâ ,
come adèss, e dò olte a Bresâ, 'ndelâ casâ de cità dei siòr
Farinâ…Al dé dela spusâ a la Pasèrâ. al viass de turnà a casâ
con el siòr Alfonso, el pader de Alvaro e Alfio, col biròcc e la
Brünelâ , la caalinâ che la sbaraâ tötâ a sinistrâ.
"Se garèss önâ caalinâ isè garèss miâ de fa tatâ fadigâ a pedalà
tat isè!…I siòr Farinâ i s'erâ ilüdìcc che le dò scète le restaess
con lur amò en po' de agnn e i se l'erâ ciapadâ en po' perché
önâ la s'è spusadâ e l'otra l'è 'ndadâ suorâ, dopo ile fade studià"Dopo i sò penser i s'è spostacc a Napoli, ala decisiù de miâ
'ndà piö en Africâ ma 'n Spagnâ..ala naff, a Ceuta,
Bilbao…Sant'Andèr, al sò camion de trasport dei suldacc ale
salmerie ai solcc ch'èl gà guadagnàt per cumprà la cà 'ndo el
stà adess…a la furtunâ che el ga ìt en del miâ eser 'ndat en
Africa nel trentasét.
'Ntàt el riâ ala cascinâ del sò cügnàt Luigi: önâ belâ manadâ
sölâ spalâ, önâ belâ ciciaradâ dei bei ricordi, con en bel quartì
deanti, entàt el s'è met decorde soi scambi merci e la riscussiù
dei solcc e amò ön oter quartì de vì.
Uchì , nidrì, dò filse de salamine e du bei salamòcc scundicc en
del sottofondo de le sestâ dei nidrì.sotâ al cumpensàt, ma i du
sinulì i ghè sta miâ perché iè en po' grosèi:
-T'i porte 'nsö mé che go de vegner al mercàt…preocupet miâ!el ghè diss Luigi.
- Portegâ a Anetâ anche chèi du quartiröi chè, lè l'al sà a quale
boche daghei!Salüdacc i sò neùcc, Luigi e la Rusinâ, al ritorno, 'ndel veder
quac divise, vere o false, el preferéss fà le stradine de campagnâ… ma en del pedalà i pènsér i và amò ala Spagnâ, al
62
Cultura, sport, notizie - Note di storia
pericol, ai falangisti (se ierâ pròpe lur) che i ghèrâ rubàt el
carico e puntàt la pistolâ al co'… ma ormai ghè pasat òt agnn…
e adèss l'è mei preocupass de chèsti…
Le strade iè prope miâ ön biliàrd, töte piéne de büse e sasitì che
i pöll sbusà le gome delâ bicicletâ en qualsiasi moment: Per fortunâ Tonio el ga drè la borsetâ dèle pèse e 'l vulcanisant e i fèr
per riparà s'el vocor la camerad'aria…L'erâ dré ch'el pensaâ a
chèste robe quando el sé èt vegner förâ delâ riâ del fòss ön om
con la divisa de suldàt pròpe miâ tàt de urdinansâ: töt sbrendàt
co le scarpe en spalâ ligade col spàc; el valsâ la mà:
- Alt! Fermo!…
El studiâ la sitüasiù e po' el ghè diss:
-Per andare a Novara?!..Sono ancora lontano?…quanti chilometri?…
-Tonio el restâ interdetto e el ghè riâ miâ a risponder subìt, l'oter el ga capìt che el ga en po' porâ e el ghè spiegâ chè l'è en disertur, el ga fam e porâ: porâ poâ lù!!-
"A rià a cà ghè sarà amò ot o nöf chilometri " el pensâ Tonio, ma el ringrasiâ el
Signur, perché ghè s'erâ salvàt oltre al strachì e mess, i salam e le salamele , poâ la sal
finâ e 'l sachilì de sal grosâ del consorzio dele
bestie, che ucuriâ per salà l'aquâ dela
pulentâ e dela minestrâ: la sal l'erâ calculadâ " mercato nero" come el cafè e lù
'nsemä a la sal el ghérâ scundìt anche el cefè
de Olandâ. La sarà miâ Borsâ nerâ chestâ!?![…] (continua)
Lime
Proérbe dé önâ oltâ
· Braghe onte, palanche pronte.
· L'oio dé gombet l'è sant e benedet.
-Siamo in due ad avere paura- el ghè diss al suldàt:-Io gli dò
meno strachino e questi due panini bianchi, ma la strada per
lei è ancora lunga, setanta chilometri fino a Milano e dopo un
po' sò che c'è Novara!L'om el s'è avicinàt 'ntàt ch'el taiâ mès strachì che el ghérâ amò
dat du più de fam al pà. -A casa ho tanta famiglia anche io, le
darei di più…ma…El ghè lasâ miâ finì la frase che 'l la ölarèss brasà sö, ma Tonio
el ghè ciapâ la mà e 'l ghè strens el bràs. Isé al veder ghe parïa
de ït vést i piocc, perché 'l sè grataâ.
Mentre el sé aluntanaâ ghè ignìt en mènt San Martì, el patrono del sò paéss…
· Le fómne dè cà come le fà l'òm, le
ja pöl desfà.
· Per la spusa bèla, dopia sentinela.
· I sólcc tàncc - amici tàncc, sólcc
póch - amici póc.
· Amur e bontà misüra nó ghà.
· Chi 'na gròsa dote 'l ga spusàt, a la
· Chi 'l nò öl dispiasér nèla vita,'l
Radio parrocchiale - Coccaglio
-
vaghe a scundìs a fa l'eremita.
Orari di trasmissione:
. Dal lunedì al sabato: ore 7.00
8.30
9,30
13,00
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. Domenica e festivi: ore 7.00
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föra 'nom grand.
libertà 'l ga rinünciàt.
Ascolta la tua radio
Mhz 91.85 E.C.Z. in blu tel 030 2731444
· Da 'na casa picinina pöl vegnér
· De ché a domà, Dio proederà.
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7.30 S. MESSA (Coccaglio).
9.30 S. MESSA (Coccaglio).
13.00 NOTIZIE E DIBATTITI (Radio ECZ).
17,00 ATTUALITÀ E INTRATTENIMENTI (Radio ECZ).
19,00 S. MESSA VESPERTINA (Radio ECZ).
12.30 S.TE MESSE (Coccaglio).
19,30 S. MESSA VESPERTINA (Coccaglio).
63
· I fiöi nó porta miseria.
· Èl cà èl bór a le braghe róté.
· El laurà el còpa i véssé
Cultura, sport, notizie
ORARIO DEGLI AUTOBUS
BUS SIA
Biglietteria:
Tabacchi
-Piaz.Europa
-V.Martiri
Libertà
Fer: Feriale
F/F: Feriale
Festiva
Sco: scolastica
* : Coincid.
Corriera
di BG.
SAB
BRESCIA ROVATO COCCAGLIO PALAZZOLO
Terminal SIA Crocevia P.L.Marenzio Torre del
Popolo
Fer, 06,45
07,20
07,25
07,45 *
Sco. 08,02
08.07
08.22
Fer. 09,23
09,55
10.00
10,15 *
F/F 13,10
13,55
14,00
14,15 *
F/F
13,25
13,30
13,45 *
Fer. 13,30
16,05
16,10
16,25
Sco. 16,55
17,00
17,15
PALAZZOLO COCCAGLIO ROVATO BRESCIA
Torre del Popolo P. L. Marenzio Crocevia Terminal
SIA
Fer 05,55 *
06,11
06,15
06,45
Sco. 06,50
07,06
07,10
07,45
Sco. 07,41
07,57
08,01
Fer. 10,15 *
10,31
10,35
11,05
Sco. 13,00
13,16
13,20
Fer. 13,50 *
14,06
14,10
14.45
Sco. 14,15
14,31
14,35
Sco. 16,26
16,41
16,45
-
CHIARI COCCAGLIO ROVATO
BRESCIA
Stazione P.L. Marenzio Crocevia Terminal SIA
Fer. 06,11
06,15
06,45
Fer 06,55
07,03
07,07
07,42
F/F
07,06
07,10
08,00
Sco. 07,20
07,28
07,32
Sco 08,15
08,23
08,27
Fer. 08,53 09,02
09,07
09,45
Fer.
10,31
10,35
11,10
Sco. 12,57 13,08
13,12
Fer. 13,50 13,58
14,02
14,37
Fer
14,06
14,10
14,52
Fer. 17,30 17,38
17,42
18,17
BRESCIA
Terminal SIA
Fer. 06,45
Sco.
Fer 07,50
Fer. 09,20
Sco.
Fer. 12,05
F/F. 13,10
Sco.
Sco.
Fer. 16,30.
Fer. 18,20
ROVATO COCCAGLIO CHIARI
Crocevia
P.L.Marenzio Stazione
07,20
07,25
07,42
07,47
08,00
08,25
08,29
08,37
09,55
09,59
12,15
12,19
12,25
12,40
12,44
12,52
13,52
13,57
13,18
13.22
13,30
16,55
16,59
17,05
17,09
17,17
18,55
18,59
19,07
ORARIO FERROVIARIO
Brescia – Bergamo – Lecco
Rovato – Milano – Rovato
Coccaglio Rovato Brescia Brescia Cocc.
Palaz.lo Bergano Lecco
Rovato
Milano
Milano
Rovato
06,15
06,18
06,32
05,01
05,15
05,21
05,54
06,42
Loc. 05,20
06,35 Cen
06,15 Cen
07,09 Loc
-
-
-
05,28
05,44
05,52
06,24
07,40
Loc. 05,53 07,02 Lam.
06,25 Cen
07,44 Loc
-
-
-
06,07
06,23
06,33
07,15
08,40
Loc. 06,12
07,20 Gar.
06,50 Cen.
08,20 Loc
07,13
07,16
07,30
06,46
07,01
07,09
07,46
08,40
Loc. 06,34
07,40 Cen
07,15 Cen
08,10 IR
07,20
07,24
07,35
07,51
08,06
08,15
08,46
09,40
Loc. 06,51
08,14 Gar
08,15 Cen
09,10 IR
08,27
08,31
08,43
08,51
09,07
09,15
09,44
-
Dir. 07,12
08,25 Cen
11,15 Cen
12,09 IR
09,28
09,33
09,46
09,54
10,10
10,19
10,46
11,40
IR
07,49
08,50 Cen
11,45 Cen
13,16 Loc
10,28 *
10,31* 10,44*
-
-
-
IR
08,47
09,45 Cen
12,15 Cen
13,09 IR
12,27
12,29
12,42
12,24
12,40
12,48
13,19
13,58
IR
09,48
10,45 Cen
13,15 Cen
14,09 IR
13,28
13,32
13,46
12,51
13,05
13,15
13,44
14,40
Loc. 12,29
13,41 Gre
13,25 Lam
14,47 Loc
14,01
14,03
14,15
13,54
14,10
14,20
14,48
15,40
IR
12,47
13,45 Cen
14,15 Cen
15,09 IR
14,28
14,33
14,44
14,51
15,07
15,17
15,46
16,40
IR
13,48
14,45 Cen
15,15 Cen
16,09 IR
-
-
15,28
15,32
15,44
-
-
-
-
-
IR
14,48
15,45 Cen
15,25 Lam
16,35 Loc
16,28
16,32
16,44
16,53
17,08
17,19
17,45
18,45
IR
15,48
16,45 Cen
16,15 Cen
17,09 IR
17,30
17,32
17,44
17,54
18,09
18,18
18,44
19,40
IR
16,48
17,45 Cen
16,31 Lam
17,49 Loc
18,30
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18,50
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18,48
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-
Loc 17,17
18,40 Gar
17,15 Cen
18,09 IR
19,12
19,15
19,26
-
-
-
-
IR
17,48
18,45 Cen
17,27
Lam
18,30 Loc
19,32
19,35
19,47
19,13
19,33
19,40
20,06
20,48
IR
18,48
19,45 Cen
17,43 Lam
18,50 Loc
20,56
21,28
20,59
21,30
21,14
21,44
20,11
21,43
20,25
22,00
20,34
22,08
21,06
22,36
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-
IR
IR
19,48
20,48
20,40 Cen
21,45 Cen
18,33 Lam
19,15 Cen
19,27 Loc
20,09 IR
IR
IR
21,48
22,48
20,40 Cen
23,45 Cen
19,20 Cen
19,29 Lam
20,15 Cen
20,59 IR
20,34 Loc
21,09 IR
-
21,15
* festivi
64
Cen
22,09
continua a pag. 66
Cultura, sport, notizie - Note di storia
Educare alla strada
SPECIALE GUIDA IN STATO DI EBBREZZA
Numero tre, PINO E L'ETILOMETRO
MEGLIO OBBEDIRE (TN),
lunedì 26 Luglio 2004
Comando della Polizia Locale.
-Ehi, Marescià !
-Che vuoi ancora, Pino?
-Hai saputo di Salvatore, il fiato con l' etilcocomero gli provarono e la macchina sequestrarono.
-Che stai a dì…!! La stradale lo avrà sottoposto alla
prova dell'etilometro, lo strumento con cui si analizza
se una persona ha bevuto o meno.
-E come funziona sto coso? Semplice, tramite un
boccaglio e un tubo si soffia in una macchinetta
per ben due volte, a distanza di circa cinque minuti;
se il risultato è superiore a 0,5 grammi/litro di sangue
vuol dire che siamo in stato di ebbrezza per avere
bevuto sostanze alcoliche.
-E poi che succede?
-La macchina non viene sequestrata ma se non vi è
nessun altro, oltre al conducente, che la può guidare
viene fatta trainare presso un' officina autorizzata,
a spese dell' utente.
-Mamma mia, tutto per un paio di bicchierini?
Si, un paio alla volta, Salvatò sempre umbriaco è,
ed è già bello che incidenti non crea, l' ultima volta
don Giuseppe pel la moglie scambiò!
-Anche la patente gli tolsero!
-E certo, viene ritirata dagli agenti e poi sospesa dal
Prefetto, il quale a piedi per un po' lo farà andare.
-E al lavoro, il poveraccio con sette figli, come
ci deve andare? A parte che, tanto lavora che il
cantiere si chiama quasi sempre bar centrale, comunque
deve farsi accompagnare da zì Berto, se non vuole
peggiorare la situazione.
-Va bè! Pagherà quei cinquanta o cento euri, lù
poveraccio, poi a posto sta! Che stai a dì!
Inizia un vero e proprio processo, il giudice emette
un decreto con cui gli può far pagare oltre mille
euro.
-Mamma mammissima, mille euri, una fortuna!
E poi, finisce anche lui decurtato?
-Certo, dieci punti tolgono dalla patente di guida.
-Epoi che sta cummissione per i rechisiti psicufimici
che robba è?
-Certo, Salvatò, se vorrà di nuovo guidare, dovrà
sottoporsi a visita medica presso la commissione
provinciale di Trento.
-Va bè, chiaro come ù solito sei stato, ringrazio
Marescià !"
MORALE:
SE A PIEDI NON VUOI ANDARE E
CONTRO LU PALO
NON VUOI FINIRE
LU BICCHIERE
DEVI LASCIARE
(v. allegato)
A cura del
Comando P olizia Locale
Via Matt eo tti 10 25030 COCC AGLIO (BS)
e-mail [email protected]
65
Numeri
Telefonici
Municipio:
. centralino
. fax
. Ufficio Vigili
- Agente di servizio
- Emergenze
. Ufficio Anagrafe
. Ufficio Tributi
. Ufficio Ragioneria
. Ufficio Servizi sciali
. Ufficio Segreteria
. Ufficio Tecnico
. Servizi 24/24
COGEME
Scuola Materna
Scuola Elementare
Scuola Media
Radio parrocchiale
Ferrovie
Poste Italiane
Farmacia
030
030
030
335
335
030
030
030
030
030
030
335
800
030
030
030
030
030
030
030
7725711
7721800
7725702
7250663
7637031
7725704
7725707
7725709
7725716
7725724
7725731
7637031
017446
7721562
723730
7721190
2731444
7703004
7721318
7701217
Di
immediata
Guardia medica
Pronto soccorso Chiari
Soccorso pubblico di emergenza
Soccorso stradale
Guardia di Finanza
Carabinieri
Pronto intervento
Vigili del Fuoco
Emergenza sanitaria
Telefono Azzurro
Guardia Farmaceutica
Ufficio Invalidi
Prenotazioni ambulatoriali ……
. prestazioni ambulatoriali…….
. ecografie…………………………
. esami radiologici………………
Volontari del soccorso:
Coccaglio:
servizio diurno
servizio notturno
Emergenza infanzia
utilità
030
030
77191
711170
116
117
113
112
115
118
19696
800
297002
030
7007025
1991455050
Tasto 1
Tasto 2
Tasto 3
030
030
7240348
7722815
114
Farmacie di turno – Guardia Farmaceutica
Dal 24 sett
Dal 01 ott
Dal 08 ott
Dal 15 ott
Dal 22 ott
CHIARI,
COCCAGLIO
A D R O,
COLOGNE
ROVATO
V. Rivetti,
1
P L. Marenzio, 12
V. Roma,
35
P. Garibaldi, 8
C. Bonomelli, 112
Dal 29 ott
Dal 05 nov
Dal 12 nov
Dal 19 nov.
CHIARI
Via D.Gasperi, 45
CASTREZZATO
V.Torri, 25
ROVATO
P.zza Cavour, 14
CHIARI
Via 25 Aprile, 30
(Viene indicata la farmacia di turno più vicina a noi; il turno inizia il venerdì sera alle ore 20)
Offerte per le opere parrocchiali
28 giugno - 19 settembre 2004
Per la Missione
NN.
NN. vari
In memoria di p. Pino
NN.
Per la Missione
NN.
NN.
Per la Missione
Per la Missione
Per il Bollettino
Per la Missione
Per la Missione
In memoria della cara Congiunta
NN.
In occasione del matrimonio
In occasione del matrimonio
In occasione del matrimonio
Per la Missione
Per il Bollettino
In memoria della cara mamma
Per la Missione
Per la Missione
€ 100,00
€ 1.000,00
€
75,00
€
50,00
€
20,00
€
50,00
€
20,00
€
5,00
€
20,00
€
50,00
€
10,00
€
20,00
€
20,00
€ 100,00
€
5,00
€ 150,00
€ 1.000,00
€ 200,00
€
70,00
€
50,00
€ 250,00
€
10,00
€
10,00
O
66
Per la Missione
NN.
NN.
NN.
Per la Missione
In memoria della cara Mamma
Per la Missione
Per il Bollettino
Per la Missione
NN.
Per la Missione
Per la Missione
In occasione del Matrimonio
In occasione del Matrimonio
Per la Missione
In occasione del 50° di Matrim.
Per la Missione
Per la Missione
Per la Missione
NN.
Per la Missione
Per la M. in mem. del caro Gius.
Per la M. in mem. del caro Cong,
In occasione delle Nozze d’oro
NN.
Per la M. in occ. d. bened. d. casa
€
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€
€
€
€
€
€
€
€
20,00
10,00
10,00
10,00
15,00
10,00
50,00
50,00
50,00
20,00
20,00
50,00
150,00
300,00
250,00
50,00
50,00
10,00
250,00
10,00
50,00
30,00
100,00
100,00
5,00
100,00
In occasione della bened. d. casa
Un bar, per la Missione
Per la Missione
Per la Missione
Loc dèi Quaranta e
Marcia per la Vita
Per la Missione
Per la M. una fam. di v. Francesca
Per la Missione
Per la Missione
Tot.
€
€
€
€
50,00
25,00
10,00
100,00
€
5.545,00
€
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€
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€
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€
€
€
€
€
€
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€
€
€
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€
€
€
€
985,00
1.477,10
10,00
50,00
250,00
50,00
500,00
65,00
50,00
250,00
5,00
200,00
50,00
15,00
30,00
150,00
50,00
250,00
10,00
100,00
140,00
10,00
15,00
20,00
100,00
10,00
25,00
700,00
100,00
100,00
60,00
500,00
€
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€
€
Offerte per l'Oratorio
28 giugno - 19 settembre 2004
Prima Dom. di luglio (tavolino)
Buste "pro Oratorio" 1a dom.07
NN.
NN.
NN.
NN.
In occasione del 50°
NN. vari
NN.
NN.
NN.
In occasione del s. Battesimo
In occasione del s. Battesimo
In occasione del s. Battesimo
In occasione del s. Battesimo
In occasione del s. Battesimo
In occasione del s. Battesimo
L'Unitas, per l'Oratorio
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
In memoria della cara Congiunta
NN.
NN.
Ravioli dolci per l'Oratorio
In occasione del s. Battesimo
In memoria del cara papà
NN.
In memoria della cara mamma
Age: un piccolo contributo
per un grande progetto
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
In occasione della bened.d. casa
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
50,00
5,00
50,00
100,00
100,00
500,00
50,00
100,00
10,00
20,00
20,00
10,00
10,45
5,00
10,00
In occasione della bened.d. casa
NN.
NN.
NN.
NN.
Dal Comitato "S. Pietro"
In occasione della bened.d. casa
In occasione della bened.d. casa
NN.
NN.
NN.
NN.
Prima Dom. di agosto (tavolino)
Buste "pro Oratorio" 1a dom.08
Altre buste
In occasione della bened.d. casa
In occasione della bened.d. casa
NN.
In occasione della bened.d. casa
NN.
In occasione della bened.d. casa
In occasione della bened.d. casa
In memoria del caro Consorte
In occasione della bened.d. casa
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
NN.
In occasione della bened.d. casa
NN.
NN.
In occasione del s. Battesimo
In occasione del s. Battesimo
In occasione del s. Battesimo
NN.
NN.
Nel 10° anniv. del caro Francesco
La Piccola Ribalta, gruppo dell’Orat.
CSI - USO Focol. Coccaglio
NN.
NN.
NN.
NN.
In occas. della bened. della ca
Campo di calcio Focolare
NN.
In occas. del s. Battesimo
Tot.
Debito precedente
Debito residuo
67
€
€
€
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€
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€
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€
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€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
€
20,00
20,00
10,00
50,00
30,00
5.000,00
10,00
20,00
100,00
50,00
100,00
10,00
802,00
1.337,50
295,00
20,00
10,00
20,00
10,00
250,00
50,00
20,00
50,00
50,00
10,00
20,00
50,00
40,00
10,00
5,00
20,00
50,00
50,00
50,00
50,00
100,00
50,00
50,00
50,00
50,00
150,00
500,00
20,00
50,00
500,00
250,00
50,00
50,00
20,00
10,00
15,00
1.914,00
5,00
150,00
€ 19.641,05
€ 823.985,79
€ 804.344,84
Alla Famiglia
(etichetta)
Gentile Famiglia,
questo è il periodico parrocchiale al cui interno trovate il
programma della Missione.
Il Missionario / la Missionaria vi farà visita il giorno
o lunedì 11
o martedì 12
o mercoledì 13
o giovedì 14
o venerdì 15
o sabato 16
o tra le 10,00 e le 12,00
o tra le 15,00 e le 17,00
o tra le 17,00 e le 19,00
Siete, in ogni caso, invitati a partecipare al Centro di Ascolto, alle
ore 20,30 dei giorni
o 11, 12, 13
o 14, 15, 16
presso la Famiglia
(etichetta)
GRAFICAESSEBICOCCAGLIO
Missione Parrocchiale 2004