Formica o rhumour nero
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Formica o rhumour nero
255 - 25 Sabato 23 gennaio 1988 Al Ciak monologo di un «mattatore trasgressivo» affiancato dal musicista Maurizio Gianmarco in una graffiante parodia anti-tivù a ritmo di jazz -La trasgressione come mezzo di verità satirica Formica o rhumour nero In questa Italia ormai assuefatta a dosi crescenti di Cacao Meravigliao c'è sem,pre qualcuno che ama nuotare controcorrente: non per nulla lo spettacolo che ha .condotto su Rai 2 si chiamava «Un altro varietà», un altro modo di sorridere attraverso la satira, quella legata all'attualità che «insulta» con classe ma senza mezzi termini i personaggi sulla cresta dell' onda. Sarà per il suo sangue in parte anglosassone, sarà per la sua disperata voglia di esistere, ma Daniele Formica è ,l'unico attore italiano — a _parte Benigni che merita un capitolo a parte — ad amare la trasgressione pesante co-. me mezzo di verità satirica. Erano in molti ad attenderlo -.in questo «Daniele Formica in concert», un recital a mezza strada tra il concerto jazz -ed il cabaret, che lo vede afliancato dal bravo musicista .Maurizio Giammarco. Ci si aspettava in realtà di vedere un altro Formica, un attore che per una volta e chissà poi -perché, voleva buttarsi a mare divertendosi col jazz e togliendosi uno sfizio a spese del pubblico. E' stato così soltanto per i primi cinque .interminabili minuti di spettacolo, poi Formica è uscito dalle quinte del Ciak, dove rimarra per dieci giorni, nei panni di «Gallotti il critico», una delle sue macchiette preferíte e finalmente la ver't'e è tornata a galla. Questo coleottero umano, mezzo serpente e mezzo maniaco sessuale è una coraggiosa parodia del «signor penna a sfera» e fa da prologo al brano più affascinante dello spettacolo, dove Giammarco è un cieco che suona il pianoforte raggiunto a tentoni a colpi di bastone e Formica — reggendosi malfermo sulle stampelle — comincia a sciorinare una canzone dalla melodia piacevolissima e dalle divertenti parole inzuppate di paradossi cretini. Un gran pezzo d'autore percorso da una vena di agghiacciante umorismo nero. Mentre infatti «XXX Rated» presentato l'anno scorso era uno spettacolo soltanto osceno (negli argomenti non nei modi), questo è drammaticamente cinico e tragicamente divertente soprattutto quando ci si accorge che il Formica handicappato sta sbertucciando un cantautore paraplegico. Da qui in avanti è tutto un susseguirsi di brani umoristici cantati e monologhetti roventi all'indirizzo di Pippo Baudo e Raffaella Carra, e anche di quella «tettona francese» della Fenech che potrebbe far di tutto «e lo ha già fatto», meno che condurre lo spettacolo del sabato sera in diretta. Ma gli argoxnenti più sinceri della sua satira vengono proprio dai 'telegiornali di Stato, le uniche trasmissioni che si prendono in giro da sole: come giovanissimo ed esordiente nei panni del fachiro di «Non Stop» nel '77, ma la sua irregolarità istituzionale gli ha sempre impedito di imporsi al grande pubblico nonostante il suo indiscutibile talento mentale prima ancora che teatrale. Chi conosce bene il mestiere dice che Formica ha un brutto rapporto con gli indici di ascolto televisivi, ma chi conosce bene Formica è pronto a scommettere che ha un alto indice di gradimento per chi gli dà ascolto. Diego Gelmini Daniele Formica e accanto al titolo Maurizio Gianmarco può Bruno Vespa domanda- to ad un »Blues sul virus delre ad un trapiantato cardia- l'Aids» dove l'attore si ritroco fresco di giornata (era il va anche a fare il ballerino primo gennaio) come si stà solista, perché tutti dobbiasenza il proprio cuore che — mo morire, ma è altrettanto come tutti sanno — è la sede doveroso rifíutarsi di farlo. dei sentimenti? Il gran finale Di acqua ne è passata da non poteva che esser dedica- quando Formica si presentò MOZART — Alle 17 nel ridotto del Teatro alla Scala, conferenza a cura di Eduardo Rescigno «Le ouvertures delle opere di Mozart trascritte per ottetto di fiati da Joseph Heidenreich, Joseph Triebensee e Johann Nepomuk Wendt». BALLETTO — Al Teatro Nuovo (ore 21) replica del balletto «Apollon Musagete / Duo / Le corsaire / Five Tangos» con il corpo di ballo del Teatro alla Scala. Tra gli interpreti Maurizio Bellezza, Piera Pedretti, Silvia Scrivano, Flavia Vallone. CHITARRE — Al Magia Music Meeting, via Salutati 2, ultima serata della rassegna «Chitarra a Milano». Alle 22 concerto del chitarrista fusion Gianluca Mosole, già spalla di Miles Davis. Prosegue allo Zelig la rassegna dedicata ai giovani cabarettisti li emergenti son dementi Filarmonica della Scala Prova aperta Domani sera (ore 21) alla Scala prova generale aperta del Concerto della Filarmonica della Scala che avrà luogo lunedì. La prova è dedicata all'Associazione Amici dell'Astri e i biglietti • si possono ritirare presso la segreteria dell'Associazione (via S. Gregorio 44, o presso i negozi Ricordi e Messaggerie Musicali). Sul podio sarà il direttore Gary Bertini; in programma la Passaglia op. 1 e i Sei Pezzi per orchestra op. 6 di Anton Webern e la Quinta Sinfonia di Gustav Mahler. Le prove generali aperte e dedicate ad Associazioni milanesi che operano nel settore della ricerca e della terapia di, malattie gravi sono una caratteristica della nuova stagione della Filarmonica della Scala. Le «macchiette» dello show di Nardella Dopo molti mesi di gestazione Zelig ha partorito il suo primo figlio naturale. Il teatrino di viale Monza infatti ha tenuto a battesimo Carlo Barcellesi — che per non essere riconosciuto si nasconde dietro lo pseudonimo di Maurizio Milani -- un ragazzo di provincia che a ventisette anni lavora come rappresentante di automobili a Codogno e che gli amici del bar hanno spinto a cimentarsi con il mestiere dell'umorismo. Ma Carlo Barcellesi ha qualcosa di emotivo e spontaneo che rievoca immediatamente la storia analoga del povero Nick Novecento: ragazzi cresciuti in un sano ambiente extrametropolitano che reagiscono di fronte a una realtà scarsamente abitabile con scompostezza ma tanta umanità. Però Milani non assomiglia a nessuno anche se sembra conoscere per scienza infusa quel meccanismo comico dello scardinamento sistematico e involontario delle parole che vent'anni fa fece la fortuna di Pozzetto e Ponzoni. Sul palcoscenico è esattamente come nella vita, serissimo qualsiasi cosa dica, persino quando invita il pubblico a lasciare un rene e due cornee per fare onore a una iniziativa umanitaria di Zelig. Questo ragazzo «sagoma» ha l'emotività scenica del bambino, la grinta di chi non sa bene in che cosa credere ma comunque è disposto a crederci fermamente, l'immediatezza di chi non conosce i ghirigori del mestiere e la tecnica delle battute costruite, l' impertinenza di insegnare ai suoi colleghi professionisti che il buon riso è una cosa semplice. In molti lo aspettano al varco, scommettono aperitivi sulla fine che farà quando verrà risucchiato — come è purtroppo prevedibile che accada a breve scadenza — dallo star sistem. Se sarà capace di assomigliarsi a oltranza potrà navigare turandosi il naso in un universo che gli è alieno e sarebbe un bel vantaggio per tutti, soprattutto per quelli che credono sinceramente ai miracoli. Altro genere invece è quello di Gino Nardella. Il cabarettista intrattenitore del profondo sud che, grazie alla Tuborg ha inventato il drink-show, uno spettacolo umoristico autenticamente sponsorizzato dalla famosa birra, presenta una serie di dementi emergenti: personaggi come il tenente Tresh del Bronx, il presentatore Post-bongiorno, il mago Post-casella, e altre macchiette farcite da piacevoli canzoncine satiriche, tradizionali ma divertenti, nonostante che tutto il recital si appoggi più sull'imbonimento che sulla satira, più sul calembour che sull'umorismo. La prossima settimana, ultima dedicata agli esordi milanesi, riproporrà Pierpaolo Nizzola al fianco questa volta di Brunella Andreoli in «Mute per forza», la parodia di un concorso canoro, e infine Tiziana Catalano in «Lo stretto indispensabile», una pièce teatrale che racconta un dramma al femminile. Si conclude così questo mese di false e vere novità assolute con un bilancio che già si preannuncia largamente positivo. d.g.