M - (INFN) - Sezione di Milano
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Università degli Studi di Milano Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corsi di Laurea in: Informatica ed Informatica per le Telecomunicazioni Anno accademico 2010/11, Laurea Triennale, Edizione diurna FISICA Lezione n. 1 (4 ore) Gianluca Colò Carlo Pagani Dipartimento di Fisica – sede Dipartimento di Fisica – Laboratorio LASA Via Celoria 16, 20133 Milano Via F.lli Cervi 201, 20090 Segrate (Milano) web page: http://www.mi.infn.it/~colo e-mail: [email protected] web page: http://wwwsrf.mi.infn.it/Members/pagani e-mail: [email protected] Schema del corso Lezioni: 12 settimane, in ognuna delle quali si tengono due ore di lezione e due ore di esercizi (parte integrante delle lezioni, con la finalità non solo di preparare allo scritto d’esame ma di formare al “problem solving”). Unità: (1) Unità di misura e calcolo dimensionale. (2) I vettori: componenti e proiezioni, operazioni. (3) Cinematica in 1D: moto uniforme, accelerato, circolare e armonico. (4) Leggi di Newton. Piano inclinato. Attrito. (5) Cinematica in 2D: caduta del grave. (6) Lavoro ed energia (cinetica, potenziale gravitazionale ed elastica). (7) Gravitazione universale. (8) Legge di Coulomb e di Gauss. (9) Potenziale elettrostatico e legge di Ohm. (10) Forza di Lorentz, campo magnetico e induzione elettromagnetica. (11) Cenni alle onde. (12) Atomi e termologia. Legge dei gas perfetti. Gianluca Colò & Carlo Pagani 2 Fisica per Informatica 2011 Orario, testo di riferimento, esame I due corsi diurni vanno, per quanto possibile, in parallelo. Lunedì 10.30-12.30 e mercoledì 8.30-10.30. Tutoraggio: supporto alla soluzione dei problemi con diretta partecipazione degli studenti: venerdì 8:30-10:30. Inizia il 18/3 ! David Halliday, Robert Resnick, Jearl Walker. Fondamenti di Fisica (Casa Editrice Ambrosiana). Esistono testi non troppo dissimili. Esercizi da: John R. Gordon, Ralph V. McGrew, Raymond A. Serway, John W. Jewett Jr. Esercizi di Fisica. Guida ragionata alla soluzione (EdiSES). Modalità di esame: Prova scritta + breve orale di verifica Prova scritta: 4 esercizi in 2 ore. Le due prove in itinere durante il corso sono sostitutive della prova scritta Siti web: http://www.mi.infn.it/~colo/XXX/Informatica/index.htm http://wwwsrf.mi.infn.it/Members/pagani/teaching Gianluca Colò & Carlo Pagani 3 Fisica per Informatica 2011 Che cos’è la Fisica ? È il tentativo dell’essere umano di descrivere in maniera quantitativa i fenomeni che osserviamo – L’osservazione inizia attraverso i sensi e da essi è limitata. – La fisica ci ha dato strumenti per estendere le osservazioni al di là dei nostri sensi, dal quark (10-19 m), all’universo (1026 m). La Fisica non può affrontare il problema ontologico – Significato della fisica quantistica: “zitto e calcola” (R.P. Feynman / D. Mermin). Gianluca Colò & Carlo Pagani 4 Fisica per Informatica 2011 Metodo Scientifico e sue Basi Metodo scientifico: – Acquisire i dati necessari a descrivere un sistema oggetto di studio. – Costruire un modello matematico del sistema in esame. – Utilizzare il modello per predire il comportamento del sistema. – Verificare la correttezza delle previsioni (nuovo esperimento). Conoscenze necessarie – Capacità di utilizzare strumentazione complessa per l’acquisizione dei dati. – Conoscere gli strumenti matematici necessari per la costruzione del modello e per la predizione di nuovi comportamenti. – Conoscenze tecnologiche per progettare e costruire l’esperimento. – Conoscere la fisica ... Gianluca Colò & Carlo Pagani 5 Fisica per Informatica 2011 La fisica NON coincide con la matematica La fisica parte da osservabili alle quali associa grandezze reali (massa, lunghezza, velocità, temperatura, ecc.) che è possibile misurare. Il procedimento operativo per la misura è parte della definizione della grandezza ! La matematica è il linguaggio attraverso il quale la fisica può esprimere le sue leggi e calcolare altre grandezze collegate a quelle definite. F x<0 x>0 Fisica Matematica F=-kx F=-kx x ⇒ allungamento della molla x ⇒ variabile indipendente k ⇒ costante elastica della molla k ⇒ costante F ⇒ forza esercitata dalla molla F ⇒ variabile dipendente Nota: La forza esercitata da una molla è direttamente proporzionale al suo allungamento. Il coefficiente di proporzionalità, k, si dice costante elastica Gianluca Colò & Carlo Pagani 6 Fisica per Informatica 2011 Definizione di una Grandezza Fisica È necessario che ciò che osserviamo possa venire rappresentato in modo quantitativo Osservazione Grandezza Fisica La definizione di una grandezza fisica deve essere operativa, essa deve cioè descrivere le operazioni da compiere per misurare la grandezza in esame. Queste operazioni devono consentire di associare alla grandezza un numero [oppure un vettore: modulo(=numero) + direzione + verso], secondo operazioni fissate da regole ben precise. Il numero esprime il rapporto tra la grandezza ed un’altra grandezza omogenea usata come unità di misura. 10 chilometri Gianluca Colò & Carlo Pagani 27 mele 100 watt 7 50 barili 75 chilogrammi Fisica per Informatica 2011 Relazioni tra grandezze fisiche Le grandezze fisiche e le loro relazioni comunicano un’informazione. – L’informazione deve essere “strutturata”. • Unità di Misura: fondamentali e derivate. • Sistemi di unità di misura: es. Sistema Internazionale (S.I.). – Si deve fornire esattamente l’attendibilità di questa informazione. • Cifre significative ! – L’informazione deve essere coerente. • Calcolo dimensionale. – L’informazione deve essere completa. massa = 57.3 kg = 573 hg = 57.3 ·103 g …… v Gianluca Colò & Carlo Pagani velocità = 72 km/ora = 20 m/s = …… 8 Fisica per Informatica 2011 Unità di Misura: Sistema Internazionale (SI) Il SI è un insieme minimo di grandezze di riferimento (7) dalle quali tutte le altre possono essere derivate attraverso relazioni coerenti. Granzezza – – – – – – – Unità di riferimento lunghezza massa (∝ al peso se c’è gravità) tempo intensità di corrente elettrica temperatura quantità di sostanza intensità luminosa metro chilogrammo secondo ampere kelvin mole candela Simbolo SI m kg s A K mol cd Tutte le altre grandezze fisiche possono essere espresse attraverso le grandezze fondamentali del Sistema Internazionale. Se si usa un altro sistema di grandezze di riferimento congruente le formule possono essere diverse. Se si mischiano i sistemi di riferimento il risultato che si ottiene è semplicemente sbagliato ! http://physics.nist.gov/cuu/Units/units.html Gianluca Colò & Carlo Pagani 9 Fisica per Informatica 2011 Grandezze fisiche derivate Le grandezze fisiche sono molte e la loro unità di misura (SI) ha, in molti casi, associato un nome specifico: watt, joule, volt, newton, ecc. Poiché il sistema SI è coerente, tutte possono comunque essere espresse attraverso le grandezze di riferimento: m, kg, s, A, K, mol, cd. Attenzione: in tutte le relazioni tra grandezze fisiche (equazioni): – Si possono sommare o sottrarre solo grandezze omogenee. – In un’esponenziale, l’esponente deve sempre essere adimensionale, così come gli argomenti dei logaritmi e delle funzioni trigonometriche*. – Moltiplicando e dividendo tra loro grandezze fisiche differenti si ottengono altre grandezze fisiche, derivate da quelle che le hanno originate. Esempi di grandezze fisiche derivate: Velocità Accelerazione Volume Forza Energia Potenza Tensione N (newton) J (joule) W (watt) V (volt) m/s = m s-1 m/s2 = m s-2 m3 kg m s-2 kg m2 s-2 kg m2 s-3 kg m2 s-3 A-1 Nota: l’angolo è sempre espresso in radianti: rad [m/m] = adimensionale. Gianluca Colò & Carlo Pagani 10 Fisica per Informatica 2011 Il Radiante Si rammenta la definizione: data una circonferenza di raggio r, l’angolo che sottende un arco lungo l misura l/r radianti (vedi figura). Conversione: αrad : αdeg = 2π : 360º ⇒ αrad = (αdeg / 180º) π Un angolo di 90º, 180º e 360º corrisponde rispettivamente a π/2, π e 2π radianti. 1 radiante = 57,29578º = 57º 17´ 44,8'' Gianluca Colò & Carlo Pagani 11 Fisica per Informatica 2011 Prefissi SI ed esempi di lunghezze Lunghezze, ordini di grandezza Prefissi delle unità SI Fattore Prefisso Simbolo 1018 1015 1012 109 106 103 102 101 10-1 10-2 10-3 10-6 10-9 10-12 10-15 10-18 exapetateragigamegakiloettodecadecicentimillimicronanopicofemtoatto- E P T G M k h D d c m µ n p f a Gianluca Colò & Carlo Pagani Esempio Quark 10-19 m terawatt = 1012 W Elettrone 10-18 m gigawatt = 109 W Protone/Neutrone 10-15 m = 1 fm Atomo 10-10 m = 1 Å petawatt = 1015 W megajoule = 106 J kilometro = 103 m 10-8 - 10-3 m ettolitro = 102 litri Cellula decametro = 101 m Essere umano 100 m centimetro = 10-2 m Terra 107 m millimetro = 10-3 m Sole 109 m = 1 Gm nanosecondo = 10-9 s Sistema solare 1013 m = 10 Tm picosecondo = 10-12 s Via lattea 1021 m Universo 1026 m decimetro = 10-1 m micrometro = 10-6 m femtosecondo = 10-15 s attosecondo = 10-15 s 12 Fisica per Informatica 2011 Unità di misura del tempo, s Per misurare un tempo è necessario un orologio, cioè un oggetto che conta qualcosa (es.: le oscillazioni di un fenomeno periodico) Strumento – Pendolo – Rotazione della terra – Oscillatore a quarzo Orologio atomico Cs Errore di misura (un secondo per anno) (1 ms ogni giorno) (1 s ogni 10 anni) (1 s ogni 300̇000 anni) – 1 secondo ≡ 9192631770 vibrazioni della radiazione emessa dal cesio Limiti sperimentali: – Direttamente è possibile misurare intervalli di tempo fino a qualche ps (10-13 e 10-14 s raggiunti recentemente) – In fisica entrano in gioco circa 40 ordini di grandezza Gianluca Colò & Carlo Pagani Fenomeni nucleari 10-22 s Vibrazioni dei solidi 10-13 s Un anno 3 107 s Vita dell’Universo 5 1017 s = 15 miliardi di anni (Big bang) 13 Fisica per Informatica 2011 Unità di misura della lunghezza, m Per misurare una lunghezza è necessario un metro campione Esempi storici: – Il metro è la 1/40̇000̇000 parte della circonferenza della terra all’Equatore – Il metro è la lunghezza di una barra di Platino-Iridio conservata a Parigi • La barra di Parigi non è un campione sufficientemente preciso (~10-7) • Le copie hanno un errore maggiore (~10-6) Definizione attuale: 1 m ≡ Lunghezza percorsa dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo pari a 1/299792458 di secondo (c ≡ 299792458 m s-1 → valore esatto) Limiti sperimentali: – Direttamente è possibile misurare lunghezze fino a qualche nm – In fisica entrano in gioco più di 40 ordini di grandezza 10-19 m 10-15 m 10-10 m 6.4 106 m 9.5 1015 m 2 1026 m Gianluca Colò & Carlo Pagani Dimensione di un quark Dimensione di un nucleone (protone). 1 fm Dimensione atomica. 10 nm, 1 Angstrom Raggio medio della terra. 6.4 Mm Un anno luce Distanza tra la Terra e la Quasar più lontana 14 Fisica per Informatica 2011 Unità di misura della massa, kg Per misurare una massa è necessaria una massa campione Esempi storici: – 1 kg = la massa di un dm3 di acqua – 1 kg ≡ la massa del cilindro di Platino-Iridio conservato a Parigi • Il cilindro di Parigi è un campione unico • Le copie hanno un errore che porta ad una precisione insufficiente (~10-8) Una definizione sostitutiva e soddisfacente non c’è ancora In fisica nucleare/particelle si usa l’unità di massa atomica “u” u ≡ 1/12 della massa di un atomo di 12C – La definizione di kg come un certo numero di “u” sarebbe ottima (vedi “s “e “m”) Il problema è che “u” è noto con solo 4 cifre significative: u = 1.661‧10-27 kg Nota: in Fisica le masse sono 2: inerziale e gravitazionale – La massa inerziale ha una definizione dinamica – La massa gravitazionale ha una definizione gravitazionale → → F = min a F =G m1, gr m2, gr r2 – La teoria della relatività generale ha come ipotesi di partenza che la massa inerziale “min” e quella gravitazionale “mgr” siano esattamente la stessa cosa Gianluca Colò & Carlo Pagani 15 Fisica per Informatica 2011 Precisione e Cifre significative - 1 In fisica è sempre necessario fornire l’ ‘errore’, cioè una stima ragionata dell’incertezza della misura che è stata effettuata (spesso è legata alla sensibilità dello strumento (righello, cronometro, termometro, ecc.) Il risultato di una misura NON consiste SOLO nel valore fornito dallo strumento, ma anche di un errore e di una unità di misura (la mancanza di uno di questi termini rende gli altri inutili) Esprimere il risultato con più cifre di quelle che conosciamo con certezza non ne migliora la qualità. E’ solo sbagliato ! Le cifre che utilizziamo per esprimere un risultato devono essere limitate a quelle di cui abbiamo certezza: cifre significative Esempi: Misura di una massa con una bilancia con precisione di 1 g Massa = 874 ± 1 [g] = 8.74 ± 0.01 [hg] = 0.874 ± 0.001 [kg] Misura di un tavolo con un metro a nastro (precisione del millimetro) Lunghezza = 181 ± 0.1 [cm] = 1810 ± 1 [mm] = 1.81 ± 0.001 [m] Gianluca Colò & Carlo Pagani 16 Fisica per Informatica 2011 Precisione e Cifre significative - 2 Il numero (dimensionale) associato a una misura è una informazione E’ necessario conoscere la precisione e l’accuratezza dell’informazione. La precisione di una misura è contenuta nel numero di cifre significative fornite o, se presente, nell’errore di misura. Il numero di cifre significative, o l’errore, forniscono le potenzialità ed i limiti dell’informazione a disposizione. Non deve dipendere dalle unità di misura scelte, o dalla notazione scelta (ad esempio, esponenziale). Una manipolazione numerica non può né aumentare né diminuire la precisione di una informazione: è una grave scorrettezza • Il numero di cifre significative si calcola contando le cifre, a partire dalla prima cifra non nulla, da sinistra verso destra. Esempi Gianluca Colò & Carlo Pagani 187.3=1.873 102 10.0000 10.0101 1 1234.584 0.00001 4 cifre significative 6 cifre significative 6 cifre significative 1 cifra significativa 7 cifre significative 1 cifra significativa 17 Fisica per Informatica 2011 Precisione e Cifre significative - 3 Un semplice esempio per capire Problema: Faccio una torta con questi ingredienti 310 g di farina 5 uova (1 uovo pesa 75 ± 5 g) 150 g di zucchero 15 grammi di lievito TOTALE 310 375 150 15 850 ±1g ± 25 g ±1g ±1g ± 28 g La divido in 6 fette: quanto pesa una fetta ? – La torta non perde peso in cottura, è un cilindro perfetto e io la taglio con una macchina perfetta • (850 ± 28) [g] / 6 = 141.66666 ± 4.66666 [g] = 142 ± 5 g – In un caso più realistico, tagliando la torta con cura • (850 ± 28) / 6 ± 5÷10 % = 140 ± 10 g già la 2°cifra è poco significaiva – Nel caso più realistico avremo che la fetta peserà 130÷150 g In tutti i casi definire il peso con la precisione del grammo è sbagliato Gianluca Colò & Carlo Pagani 18 Fisica per Informatica 2011 Coerenza dimensionale Ogni Equazione DEVE essere dimensionalmente coerente – I metri si possono sommare solo ai metri – Non posso sommare due grandezze dimensionalmente incoerenti – Gli argomenti delle funzioni trascendenti* devono essere adimensionali (numeri puri) * funzione esponenziale e logaritmo, funzioni trigonometriche Esempio: Legge di Newton F = ma ( Lunghezza [m] Massa [kg] Tempo [s] ) Forza (F ) = massa (m) x accelerazione (a ) F [N] , m [kg] , a [m s-2] , [N] = [kg m s-2 ] F [N] = m [kg] a [m s-2] posso sommare e uguagliare soltanto grandezze dimensinalmente coerenti prima di fare i conti devo convertire le grandezze che non lo sono: – – – – – 1 litro = 1 dm3 = 10-3 [m3 ] 1 ora = 60 minuti = 3.6 103 [s] 1 pollice ≡ 25.4 mm = 2.54 10-2 [m] 100 km/ora = 105 [m] / 3.6 103 [s] = 27.8 [m/s] = 27.8 [m s-1] 50 °C = 50 + 273.15 [K] = 323.15 [K] Gianluca Colò & Carlo Pagani 19 Fisica per Informatica 2011 Equazioni dimensionali Supponiamo che io non conosca una legge fisica, ma che immagini per semplicità che una quantità ignota sia esprimibile come un monomio formato con quantità note (elevate ad opportuna potenza). Esempio: il pendolo Le uniche quantità che possono intervenire sono: m, l, g m [kg] , l [m] , g [m s-2] La formula monomia è: g x l y m z = periodo del pendolo = T [s] Nota: Le dimensioni a destra e sinistra devono essere coerenti ! Quindi, per la coerenza dimensionale: θ l (m s-2) x m y kg z = s = m 0 s 1 kg 0 m x+y s -2x kg z = m 0 s 1 kg 0 m Soluzione: x + y = 0, - 2x = 1, z = 0 ⇒ x = -1/2, y = 1/2, z = 0 ⇒ ⇒ T = (l/g)1/2 mg Nota: quella ottenuta è una relazione di proporzionalità, l’analisi dimensionale non può determinare le eventuali costanti, e vedremo che T = 2π (l/g)1/2. La costante adimensionale si può determinare sperimentalmente Gianluca Colò & Carlo Pagani 20 Fisica per Informatica 2011 Obiettivi esercizi UNITA’ 1 Cap. 1 – Capire come in fisica spesso si possa costruire un modello relativamente semplice, schematizzando in modo opportuno la realtà. – Capire con quante cifre significative rappresentare una misura fisica, e con quante cifre rappresentare il risultato di un’operazione tra grandezze fisiche. – Saper gestire cambiamenti di unità di misura (per esempio da m a cm, da kg a g, ecc.). – Saper utilizzare elementi di calcolo dimensionale (per esempio: ricavare le dimensioni di una costante o verificare la correttezza dimensionale di una relazione tra grandezze fisiche. Gianluca Colò & Carlo Pagani 21 Fisica per Informatica 2011