Da un`antica citta` di Sicilia. Edifici e culti (C. Michelini)
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Da un`antica citta` di Sicilia. Edifici e culti (C. Michelini)
SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA LABORATORIO DI STORIA, ARCHEOLOGIA E TOPOGRAFIA DEL MONDO ANTICO DA UN'ANTICA CITTÀ Dr SICILIA. I DECRETI DI ENTELLA ENAKONECATALOGO DELLA MOSTRA . P I S À 2001 SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA LABORATORIO DI STORIA, ARCHEOLOGIA E TOPOGRAFIA DEL MONDO ANTICO DA UN'ANTICA CITTÀ DI SICILIA I DECRETI DI ENTELLA E NAKONE CATALOGO DELLA MOSTRA SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA P I SA 2001 IDEAZIONE E PROGETTO DELLA MOSTRA Laboratorio di Storia, Archeologia e Topografia del Mondo Antico Carmine Ampolo La Mostra è stata realizzata con la preziosa collaborazione di : COORDINAMENTO GENERALE CARABINIERI PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO DIREZIONE SCIENTIFICA Carmine Ampolo - Maria Cecilia Parra ARTISTICO - ROMA COORDINAMENTO E REDAZIONE DEI PANNELLI in particolare nelle persone del Generale Roberto Conforti e del Tenente Massimiliano Quagliarella Alessandro Corretti - Chiara Michelini Maria Cecilia Parra - Maria Adelaide Vaggioli REDAZIONE DEL CATALOGO SOPRINTENDENZA Al BENI CULTURALI E AMBIENTALI Maria Ida Gulletta PALERMO COORDINAMENTO ApPARATO ILLUSTRATIVO in particolare nelle persone del Soprintendente, Adele Mormino, e del Direttore della Sezione Archeologica, Francesca Spatafora Chiara Michelini CALCHI ED ELABORAZIONI GRAFICHE E FOTOGRAFICHE Cesare Cassanelli MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE 'A. SALINAS' PALERMO COMPOSIZIONE E IMPAGINAZIONE ELETTRONICA DEI PANNELLI in particolare nella persona del Direttore, Rosalia Camerata Scovazzo Alessandro Corretti AUTORI DEI TESTI C. Ampolo, L. Biondi, A. Corretti, M. de Cesare, S. De Vido, CA Di Noto, A. Facella, U. Fantasia, M . Gargini, B. Garozzo, R. Guglielmino, M.I. Gulletta, C. Michelini, M. Moggi, M.C. Parra, L. Porciani, F. Spatafora, MA Vaggioli FOTOGRAFIE ORIGINALI Laboratorio di Storia, Archeologia e Topografia del Mondo Antico Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali Palermo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico Roma FINANZIAMENTO Scuola Normale Superiore di Pisa con un contributo di Donnafugata s.r.l. (Marsala) STAMPA DEL CATALOGO Stamperia e Rilegatoria Pisana s.r.l. (Agnano Pisano) SUPPORTI ESPOSITIVI E ILLUMINAZIONE DEDALO di Giannotta Massimo (Pisa) Si ringraziano inoltre: Antonino Colletti, proprietario dei terreni di Rocca d'Entella, per la disponibilità da sempre dimostrata verso la Missione archeologica della Scuola Normale Superiore; Vincenzo Tusa, già Soprintendente Archeologo delle province di Palermo e Trapani, per le notizie fornite sulla vicenda del recupero dei decreti; Rosa Scaglione Guccione (Società per la Storia Patria di Palermo) ed Henry Kim (Heberden Coin Room, Ashmolean Museum, Oxford) per aver agevolato il completamento della documentazione fotografica; Giacomo Manganaro (Università di Catania), per aver messo a disposizione la foto di un laterizio bollato inedito; la Segreteria di Redazione del 'Messaggero' di Roma, per aver consentito ]' accesso agli archivi informatizzati del giornale. Un sentito ringraziamento va, infine, al personale della Scuola Normale Superiore di Pisa e a tutti i collaboratori del Laboratorio di Storia, Archeologia e Topografia del Mondo Antico, che in vario modo hanno contribuito alla realizzazione della Mostra. PRESENTAZIONE Sono passati oltre venti anni da quando le trascrizioni di un gruppo di iscrizioni greche su tavolette bronzee, provenienti dalla Sicilia ma finite sul mercato antiquario, furono rese note e studiate da Giuseppe Nenci, suscitando studi, controversie e un interesse che non si è ancora spento, anche grazie a sviluppi recenti. Si tratta - per quel che è noto almeno fino ad oggi - di sette decreti della città di Entella, di uno della città di Nakone e di un falso, realizzato da contemporanei sulla base di uno dei testi autentici. Sono quindi testi pubblici, ufficiali, recanti le decisioni degli organi politici (consiglio e assemblea) di due città della Sicilia antica in epoca ellenistica (probabilmente nel III secolo a. C). Nenci con coraggio, entusiasmo e straordinaria capacità organizzativa non solo aveva promosso la pubblicazione delle trascrizioni dei testi dei decreti, ma anche organizzato gli scavi sul sito dell'antica città, la Rocca d'Entelia presso l'attuale Contessa Entellina; nello stesso tempo avviava una serie di ricerche e pubblicazioni per giungere ad una conoscenza d'assieme del sito e di tutta quell'area della Sicilia occidentale che era stata originariamente abitata dalla popolazione locale degli Elimi. Credo che l'omaggio migliore che io stesso potessi rendere alla memoria dello studioso scomparso due anni fa, insieme con tutta la Scuola Normale Superiore a partire dal Direttore Salvatore Settis ed il Laboratorio di Storia, Archeologia e Topografia del Mondo Antico - che hanno accolto subito la mia proposta - , sia proprio la realizzazione di questa mostra documentaria su un tema a lui carissimo, al quale aveva dedicato enormi energie: lo scopo principale è quello di presentare al pubblico colto ed agli studiosi questo importante ritrovamento, offrendo tutta la documentazione oggi disponibile, anche grazie a calchi in resina delle quattro tavolette di bronzo rientrate in Italia (tre autentiche più quella falsa). I testi e i documenti sono ovviamente in primo piano, ma essi sono stati illustrati inserendoli nel contesto storico ed archeologico, anche grazie ai risultati degli scavi ancora in corso sul sito dell'antica città. La collaborazione tra la Scuola Normale Superiore di Pisa e la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo è stata fondamentale. La stretta integrazione dell'indagine storica e di quella archeologica, considerate in tutti i loro vari aspetti, rispettandone però le specifiche filologie e tecniche d'indagine, è e resterà un principio alla base di tutta l'attività del Laboratorio. In modo sintetico, ma sistematico, si è cercato di dare un quadro essenziale di molti aspetti dei decreti e, più in generale, delle due città che li hanno emanati. I problemi aperti, a partire da quello del controllo dei testi di cui non è ancora disponibile l'originale, se non in fotografia, fino a quelli della provenienza esatta e della datazione, restano molti, ma si spera di aver presentato una sorta di bilancio di ciò che oggi è possibile dire su una base documentaria affidabile. Naturalmente una parte significativa è dedicata ad un'accurata ricostruzione dell'intricata vicenda, che ha assunto talvolta aspetti romanzeschi: si pensi che una delle tavolette fu restituita in forma anonima presso la Scuola Normale Superiore di Pisa! L'auspicio è che, oltre al testo già restituito dagli Stati Uniti ed a quelli già in Italia, anche tutte le altre iscrizioni possano ritornare in Sicilia ed essere restaurate ed esposte al pubblico. Quanto già è entrato a for parte del nostro patrimonio culturale fo ben sperare e mostra quanto sia stata utile la costante attività di studio sui testi e sul terreno dell'antica Entella. Con questa mostra si è voluto inoltre mettere a disposizione degli studiosi uno strumento di informazione aggiornato e per questo si troverà nel catalogo un'ampia e dettagliata bibliografia. La Mostra è stata promossa dal Laboratorio di Storia, Archeologia e Topografia del Mondo Antico da me diretto e realizzata grazie alla partecipazione attiva ed alla dedizione di tutto il suo personale tecnico e scientifico e dei collaboratori i cui nomi sono ricordati nel retro frontespizio; a tutti va il ringraziamento più sentito. Il personale della Scuola Normale Superiore ha cooperato attivamente alla riuscita dell'iniziativa. Ilfinanziamento è stato assicurato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa, con un contributo di Donnafogata s. r.l. (Marsala). La realizzazione dei calchi, eseguiti dal nostro personale tecnico ed autorizzata dall'autorità giudiziaria, è stata resa possibile grazie alla collaborazione dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico di Roma (Cen. R. Conforti e Ten. M Quagliarella) e della Direttrice del Museo Archeologico Regionale 54.. Salinas' di Palermo, Rosalia Camerata Scovazzo. La Direttrice della Sezione Archeologica della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo, Francesca Spatafora, ha agevolato in ogni modo il nostro lavoro, come anche il proprietario dei terreni di Rocca dEntella, Antonino Colletti. A Teresa Caruso, dell'Università di Pisa, per le numerose informazioni offerte nel settore numismatico, e a vari altri studiosi, che non èpossibile menzionare qui singolarmente, ma che hanno con grande liberalità fornito consigli su punti specifici, va il mio più sentito ringraziamento. Carmine Ampolo VI EDIFICI E CULTI CH IARA MICHELINI Secondo una prassi comune in uso nel mondo greco i decreti c gli atti pubblici - redatti in genere su supporti di materiale deperibile come il legno o il papiro - erano destinati ad essere conservati negli archivi della città; esemplari identici agli originali, incisi su pietra, lamine o tavole di bronzo, erano invece destinati alla pubblicazione in edifici o luoghi accessibili all'intera comunità dei cittadini (GIANGIULIO 1982,965-967). Il formulario dei decreti di Entella riporta precise disposizioni in merito ai luoghi destinati alla loro affissione, attestando - al tempo stesso - la sicura presenza nella città di edifici di tipo politico e religioso: il bouleuterion ed il tempio di Hestia. In merito alla loro pubblicazione i decreti si dividono in due gruppi: all'esposizione nel bouleuterion sono destinati ENTELLA AI-A3 e BI (= V, VIII, IX, IV NENCI) , approvati sotto i due arconti, al tempio di Hestia, invece, sono affidati ENTEllA CI-C3 (= VI, I, II NENCI), approvati sotto lo ieromnamone eponimo. Prescindendo da problematiche istituzionali e cronologiche presentate dai due gruppi di iscrizioni con differente eponimia e destinazione (cf. supra LE ISTITUZIONI), è opportuno solo ricordare la stretta connessione tra esposizione nel santuario ed eponimia sacerdotale da un lato, ed esposizione nel bouleuterion ed eponimia arcontale dall'altro. In una posizione a sé si colloca il decreto ENTELLA CI (= VI NENCI) anch'esso destinato al tempio di Hestia, ma la cui incisione ed esposizione è affidata agli arconti. Lattestazione della presenza di questi due edifici e, in stretta connessione, del culto di Hestia, arricchisce il quadro delle informazioni relative alla Entella di età ellenistica di un dato urbanistico e 'culturale' di importanza rilevante che, tuttavia, resta ancora affidato alla sola documentazione epigrafica, poiché le indagini archeologiche condotte sul sito non hanno, al momento, portato al rinvenimento degli edifici menzionati. La presenza, ad Entella, del bouleuterion sede del consiglio (boule) della città, la cui sopravvivenza è confermata per l'età romana da Cicerone (Verr. , 4,87) , costituisce un'ulteriore testimonianza di un assetto istituzionale della città conformato a modelli ellenici, che sono da ritenersi molto probabilmente acquisiti anche dal punto di vista architettonico, oltre che urbanistico. Infatti, nonostante il mancato ritrovamento dell' edificio, i dati finora disponibili sull'assetto urbano di Entella, considerati nell'ambito di contesti urbanistici meglio noti di città siceliote di fondazione greca e non, inducono ad ipotizzare che si trovasse nell' area dell'agora (cf. infi'a ENTELLA: LA CITTÀ) e che si trattasse di un edificio autonomo dal punto di vista architettonico, anche se probabilmente connesso con altre strutture pertinenti all' area pubblica della città. Per quanto concerne poi la sua planimetria, i bouleuteria rinvenuti ad Agrigento, Morgantina, Sol unto, Iaitas e Segesta rappresentano esempi significativi della tipologia planimetrica adottata in età ellenistica nella Sicilia centro-occidentale; una tipologia che, nell'ambito delle varianti plani metriche attestate in Grecia e in Asia Minore, richiama principalmente il tipo a cavea semicircolare completa o spezzata con portico antistante. Certo è che il bouleuterion di Entella - oltre ad essere la sede per le riunioni del consiglio - acquista, con l'esposizione dei decreti della città, un' accentuazione del suo significato CHlARA M1CHELl N l rappresentativo, inteso come «centro di vita pubblica aperto alla frequentazione della cittadinanza e perciò adatto alla esposizione di documenti significativi per la collettività» e, assieme, anche una connotazione di ordine sacrale richiamata dall'uso del verbo àvan8ÉvaL spiegabile, forse, con l'uso di espletare nei bouleuteria alcune cerimonie sacre e con la presenza non inusuale di altari di solito dedicati ad Hestia (GlANGIULIO 1982, 966-%7), dea del focolare (hestia) inteso in senso domestico e pubblico e, quindi, garante e simbolo dell'unità e della prosperità della famiglia e della comunità civica. È proprio la presenza del culto di Hestia all'interno degli edifici di carattere 'politico,' come i bouLeuteria e soprattutto i prytaneia - sedi del focolare della città -, unita alla difficoltà di identificare per questa divinità, oltre che specifiche caratteristiche iconografiche, autonomi edifici ad essa dedicati con una propria tipologia architettonica, a rendere complessa anche per Entella la formulazione di ipotesi relative alla ubicazione di questo culto. Tuttavia, è stata di recente avanzata l'ipotesi che l' oikos con gli ambienti annessi, rinvenuto nel vallone orientale della Rocca (SAS 30, cf. infra ENTELLA: LA CITTÀ), possa identificarsi con un luogo di culto di Hestia, in alternativa all'interpretazione - apparentemente più perspicua - di un' area sacra intramuranea per le divinità ctonie (PARRA 1997/II, 1208, note 23-31; PARRA c.s.). Certo è, comunque, che la testimonianza epigrafica fornita dai decreti - nei quali la scelta dello hieron di Hestia figura come luogo di pubblicazione - non soltanto mette in risalto l'importanza di questo culto all'interno della comunità di Entella ma, scindendo la menzione dello hieron da quella del bouleuterion, sembrerebbe indicarlo come una struttura autonoma dal punto di vista architettonico e funzionale. Un altro dato, più indiretto e certamente meno perspicuo, ma utile alla possibile identificazione di un altro edificio di carattere pubblico è fornito, poi, dalla menzione, nel decreto Al (= V), del conferimento della concessione onorifica della proedria alle quattro comunità di Petra, Kytattara, Schera e Makella, per aver contribuito con aiuti di vario genere al sinecismo di Entella. Lonore della proedria, cioè il privilegio del posto in prima fila, fa parte di quella serie di onori e privilegi comunemente concessi a comunità o privati, documentati in vari testi epigrafici greci di diversa provenienza. La genericità della concessione, che è da intendersi riferita a diverse situazioni e a diversi edifici (prima fila negli agoni, a teatro, presidenza di un' assemblea di tipo politico), e la mancanza di una specificazione rendeno incerto - anche se non impossibile - un sicuro riferimento all' edificio del teatro. Testimonianze archeologiche, quali il rinvenimento dei sedili con schienale e braccioli a margine dell' orchestra dei teatri, sono elementi tangibili del privilegio in relazione a questo tipo di edificio; inoltre, i dati urbanistici acquisiti nel corso delle ricerche archeologiche e i confronti con città quali Segesta, Solunto, Monte Iato ecc., inducono a ritenere che anche Entella dovesse presentare caratteristiche urbanistiche simili e, in conformità ad un modello tipico nel mondo greco, avesse un suo edificio teatrale, da localizzare in un' area adiacente alla zona dell' agora e dei principali edifici pubblici. Bisogna osservare, tuttavia, che mentre nei decreti C2-C3 (= I-II) e in Cl (= VI) l'invito ai giochi è o accompagnato dall'invito a sacrificare insieme o menzionato come unico onore, invece in Al (= V) l'invito a partecipare agli agones e la concessione del diritto di proedria sono in stretta connessione, quasi a richiamare la formula unitaria attestata molto spesso in iscrizioni, 'TTpoEopLa Èv TOlS" àywCJL', il che non escluderebbe anche la possibilità dell'esistenza di un altro edificio quale, ad esempio, il ginnasio: sedili di prima fila sono menzionati, infatti, in un'iscrizione di Segesta riferita a questo edificio (IGXIV, 291; SGDI, 5190; NENCI 1991, 923 sg.; cf. anche 924 sg. per un'altra iscrizione dall'area del teatro). 70 EDIFICI E CULT I Non altrettanto esplicita, quanto quella relativa al culto di Hestia, è la testimonianza sulla presenza ad Entella di un culto delle Eumenidi, deducibile dalla menzione del mese Eumenideios non documen tato altrove ed il cui nome è verosimilmente collegato ad una festa locale (cf infta CALENDARIO, METROLOGlA E NUMERALI). Il culto delle Eumenidi, attestato ad Atene e a Colono (PAUS., 1,28,6; 30, 4; SOPH., OC, 43 sgg.), aCirene nel IV sec. a.C (SEGIX, 325-346 e SEG XX, 723d; FORBES 1956), nell'Argolide in età ellenistica e romana (IV-I sec. a.C; ad esempio: SEGII, 368;lGIY, 575; 668) e considerato certo ad Entella già dal Dubois (1989, 255), è ora documentato nella Sicilia occidentale dalla lex sacra di Selinunte (secondo quarto del V o già fine VI sec. a.C), che esemplarmente attesta il ruolo delle Eumenidi come numi tutelari dei legami di sangue e del corpo civico, dalla cui benevolenza e protezione dipende l'integrità dell'oikos e la fertilità della terra QAMESON - JORDAN - KOTANSKY 1993, 77-81). Le Eumenidi espressione del carattere 'agrario' comune alle divinità ctonie, alla cui benevolenza è dovuta la fertilità dei campi, possono ben aver dato nome ad Entella al mese in cui vengono ratificati i decreti C l-C3 e BI; questo aspetto e, soprattutto, il loro ruolo di numi tutelari dei legami di sangue sembrano ben inquadrarsi in quel processo di ricomposizione del corpo civico e di ripresa della vita nella città; così come il culto di Hestia, nume tutelare del focolare e dell' essenza stessa della comunità 'politicà nel mondo greco, acquista un significato pregnante nel contesto del sinecismo e della rifondazione di Entella. Al nome di un mese, Adonios, è affidata anche la testimonianza di un altro culto riguardante non più Entella ma la città di Nakone (NAKONE A = III NENCI; cf infta CALENDARIO, METROLOGlA E NUMERALI); il mese trova riscontro anche nel calendario di Iasos e il suo nome viene posto in relazione con un culto di Adone e ricondotto ad influenze semitiche (BURKERT 1985, 177; SAVALLI 1982, 1056), probabilmente radicate nella Sicilia occidentale, soprattutto nell' area di influenza punica. A modelli religioso-culturali ellenici riporta, invece, la presenza del tempio di Zeus Olimpio, nel cui pronao si dispone che venga affissa la tavoletta bronzea del decreto emanato da questa città; cosÌ come il sacrificio ad Homonoia acquista un significato rilevante nell' ambito dei riti disposti nel processo di riconciliazione interna seguita alla stasis verificatasi nella città di Nakone (cf infta NAKONE: COME FU RISOLTA UNA LOTTA CIVILE). Il panorama delle attestazioni di culti della città si arricchisce ulteriormente con la menzione di un altro sacrificio previsto insieme a quello per Homonoia nell'ambito dei riti per la festa anniversaria degli 'affratellamenti' (adelphothetiai); si tratta del sacrificio ai Ghenetores, che si devono molto probabilmente identificare con gli «Arche geti in quanto '(eroi) progenitori e fondatori'» (LOMBARDO 1982, 431) e che, in quanto tali, riconducono ancora una volta le esperienze religioso-cultuali di Nakone nell'ambito della tradizione greca. Se i culti ad Homonoia e ai Genetores sono da considerarsi istituiti ex novo, in connessione con la riconciliazione civica (GIANGIULIO 1982,982-983; LOMBARDO 1982,432), è forse possibile che anche quello delle Eumenidi ad Entella e, soprattutto, quello di Hestia, non altrimenti né precedentemente attestato, possano ritenersi di nuova istituzione: in tal senso la presenza della dea protettrice del focolare comune, sarebbe strettamente connessa al momento della ricomposizione della comunità e della ricostituzione della polis a livello politico-istituzionale. 71 CHLARA MICHELINI BIBLIOGRAFIA ALESSANDRÌ 1982 AruAS 1966 S. ALESSANDRÌ, Sul terzo decreto da Entella, in Materiali e contributi 1982, 1047- 1054, 1053. = P.E.ARLAs, s.v. Teatro e odeon, in EAA, VII (1966), 640-650, in part. 640-64l. = BURKERT 1985 W BURKERT, Greek Religion Archaic and Classical, trad. ingl. Oxford 1985 (in part. 176-177, 334-335). = DE CESARE - PAJU<A 1999 = M. DE CESARE - M.C. 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Solidarietà nella diaspora e nel avvoLKwp6S' 119 4. L'incremento dei rapporti interstatali 120 CARTE TEMATICHE Le «vie» dei decreti: cronistoria di un furto archeologico 40 I mercenari italici in Sicilia 58 Le città ricordate nei decreti di Entella 108 Entella e le «vie delle città»: orizzonti topografici 126 Il contesto: la Sicilia occidentale dall'età arcaica alla metà del III sec. a. C. 137 Entella: la città 157 Entella: il territorio Entella: possibili confini nella prima età ellenistica 188 Siti antichi, idrografia e viabilità nel territorio di Contessa Entellina 193 Sicilia centro-occidentale con le varie ipotesi di identificazione e i rinvenimenti monetali di Nakone 200 233 INDICE GENERALE Presentazione (CARMINE AMpOLO) V Introduzione. Per una riconsiderazione dei decreti di Entella e Nakone (CARMINE AMpOLO) VII XVII Comparatio Numerorum Dalla conoscenza alla .fruizione: l'attività della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo tra ricerca, tutela e valorizzazione (FRANCESCA SPATAFORA) I decreti: testo e traduzione (a cura di LEONE Il PORCIANI) Entella e le «vie» dei decreti: cronistoria di un fimo archeologico (MARIA IDA GULLETTA) 33 II problema della datazione (LEONE PORCIANI) 43 I mercenari italici in Sicilia 49 (UGO FANTASIA) Le istituzioni (UGO FANTASIA) 59 Edifici e culti (CHIARA MICHELINI) 69 Ono mastica La lingua 75 (BRUNO GAROZZO) 81 (LAURA BIONDI) Calendario, metrologia e numerali (ALESSANDRO 89 CORRETTI) Cereali (CARMINE AMpOLO) Le città ricordate nei decreti 93 (MICHELA GARGINI - MARIA ADELAIDE V AGGIOLI) 97 Un contributo per l'identificazione di una delle 'città di Sicilia'dei decreti di Entella (FRANCESCA SPATAFORA) 111 Entella e le «vie delle città»: orizzonti politici e topografici (MAURO MOGGI - MARIA IDA GULLETTA) 115 Il contesto: la Sicilia Occidentale dall'età arcaica alla metà del III sec. a. C (MICHELA GARGINI) 131 Entella: Jonti antiche e medievali (STEFANIA DE VIDO) 141 Entella:Jonti numismatiche (STEFANIA DE VIDO) 147 Entella: storia della ricerca da Fazello ai nostri giorni (MONICA DE CESARE) 151 Entella: la città 157 (CHIARA MICHELINI - MARIA CECILIA PARRA) Entella: le necropoli (CONCETTA ANTONELLA Entella: il territorio Nakone: la città DI NOTO - RICCARDO GUGLIELMINO) (ALESSANDRO CORRETTI - MARIA ADELAIDE VAGGIOLI) 187 197 (ANTONINO FACELLA) Nakone: come fu risolta una lotta civile 173 (CARMINE AMpOLO) 203 I decreti ed Entella: bibliografia generale (a cura di MARIA IDA GULLETTA) 207 Rejèrenze Jotografiche 229 Sigle ed abbreviazioni 231 Indice delle tabelle e delle carte tematiche 233 Indice generale 235 235 IMPRESSO E RILEGATO IN ITALIA, PER CONTO DELLA SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA NELLE OFFICINE DI AGNANO PISANO, DALLA STAMPERIA E LEGATORIA PISANA ® * Dicembre 2001 DONNAFUGATA S.R.L. MARSALA