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QUOTIDIANO ITALIANO
Nello “Sport del giovedì”
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Anno XX
IX
XXIX
n. 40
Giovedì
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L’edizione sportiva del Giovedì del nostro giornale, presenta molti aspetti inediti della super sfida di sabato fra
Juve e Napoli. Non solo il commento degli addetti al
lavori, ma anche l’analisi tattica del confronto. In questa edizione, spiccano anche le voci sul futuro di Allegri
(Chelsea) e la interessante tendenza della sessione invernale del
calciomercato, in cui il grosso delle transazioni ha riguardato giovani italiani.
Oltre alla settimanale panoramica sui campionati di B e Lega Pro, ecco l’approfondita
analisi del calcio emergente più facoltoso del pianeta, quello cinese, che sta attirando star
a suon di miliardi.
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NEW YORK. L’Italia ha già fatto i compiti a casa. E con
grande attenzione. Ora l’Unione europea superi gli egoismi nazionali, compia “scelte di generosità” e velocizzi
politiche per la crescita. Dopo una visita alle Nazioni
Unite, dove ha potuto toccare con mano quanto l’Italia
sia considerata in ambito Onu, Sergio Mattarella torna
sull’incontro di Washington con Barack Obama e spiega quanto sia profonda la sintonia tra Italia e Stati Uniti
sulle ricette da usare per cercare di potenziare la crescita
mondiale.
“E’ noto che nell’Unione europea serve una politica
di maggiore spinta per la ripresa e per una maggiore
espansione. Noi abbiamo attuato l’austerità con serietà
e rigore, ora e il momento di dare maggior impulso a
ripresa e occupazione”, insiste il presidente della Repubblica parlando con la stampa italiana dopo un incontro con il segretario generale delle Nazioni Unite
Ban Ki-moon.
Un concetto che ha trovato ancora maggior forza
soprattutto dopo che martedì l’amministrazione Usa
aveva fornito l’ennesimo endorsement al progetto di
riforme politiche del Governo Renzi, quasi arrivando a
citare quella del Senato.
Intanto la prima giornata a New York è sicuramente
servita per rilanciare la presenza dell’Italia in un momento nel quale sta conducendo una durissima battaglia al Palazzo di Vetro per ottenere il seggio di membro
non permanente al Consiglio di sicurezza per il biennio
2017-19. “Quello con il segretario generale dell’Onu,
Ban Ki-moon non è stato un incontro di campagna elettorale” per cercare consensi sulla candidatura dell’Italia, premette il capo dello Stato visitando i locali della
Rappresentanza italiana all’Onu. “E’ vero che siamo qui
in tempo di primarie (Usa) ma questi obiettivi si raggiungono con le buone relazioni” e, aggiunge, sono
“fiducioso” che l’Italia ce la faccia.
Mattarella ha anche visitato a Ground Zero il Memorial per le vittime dell’11 settembre 2001.
Nella foto, Sergio Mattarella e Ban Ki-moon
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Norwood, New Jersey Tel. 212-268-0250 o 201-358-6692. Fax 201-358-9212
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NEW YORK. Dopo i deludenti risultati ottenuti in New
Hampshire, l’unica candidata donna in campo repubblicano Carly Fiorina e il governatore del New Jersey Chris
Christie gettano la spugna. I
rivali di Trump nel Grand Old
Party ora restano in sei. Il
voto per le primarie tenutesi
martedì in New Hampshire
comincia quindi a selezionare i candidati in campo repubblicano. Carly Fiorina, 61
anni, ex Ceo di HewlettPackard e unica donna in
campo repubblicano, si era
candidata sostenendo che
sarebbe stata la migliore sfidante contro Hillary Clinton.
Lascia dopo aver ottenuto
soltanto il 4% alle primarie in
New Hampshire. E la segue
a ruota il governatore del
New Jersey, Chris Christie,
fermatosi al 7%.
Christie aveva investito
gran parte delle risorse della
sua campagna elettorale proprio in New Hampshire, confidando in un risultato più
positivo. Il suo ritiro e quello
di Fiorina restringono il campo per la corsa del magnate
Donald Trump. Fiorina era
scesa in campo lo scorso
Il governatore del New
Jersey Chris Christie si è
ritirato dalla gara per la
Casa Bianca (Foto Ansa)
aprile, presentandosi come
una outsider e facendo leva
sulla sua esperienza nel
mondo del business.
E così all’indomani delle
nette vittorie nelle primarie
del New Hampshire dei due
outsider dei Democratici e
dei Repubblicani per la Casa
Bianca, l’America si scopre
arrabbiata, preoccupata e
stanca dell’ establishment
politico e finanziario. Un
volto inedito, che spiazza i
vertici dei due partiti e di cui
dovrà tener conto il prossi-
mo presidente.
Ma è caos soprattutto nel
partito repubblicano, che
sperava di sbarazzarsi di
Trump confidando nel giovane senatore della Florida
Marco Rubio, che dopo il
buon terzo posto in Iowa ha
dovuto scusarsi per il suo
deludente quinto posto.
Dal pacchetto di mischia
che aspira a fare da contraltare al tycoon è emerso a
sorpresa il governatore moderato dell’Ohio John Kasich mentre l’ex governatore
della Florida Jeb Bush è parzialmente risorto con l’11%,
alle spalle del senatore Ted
Cruz (12%).
Il partito democratico invece è imbarazzato dalla prova di forza di Sanders, che ha
umiliato l’ex segretario di Stato Hillary Clinton con un distacco di 22 punti, anche se
la loro battaglia “sembra destinata a durare per un bel
po’”, come ha profetizzato
anche il portavoce della Casa
Bianca Eric Schultz.
L’ex first lady già pensa al
riscatto in South Carolina e
nel Super Tuesday di marzo,
quando voterà una dozzina
di Stati, ma è il senatore del
Vermont a mettere a segno un
altro colpo per corteggiare
l’elettorato nero, decisivo insieme a quello ispanico per
arrivare alla presidenza con
una colazione con il reverendo Al Sharpton, uno dei leader indiscussi della comunità afroamericana, da Sylvia’s,
lo storico ristorante soul di
Harlem dove nel 2008 Sharpton incontrò l’allora senatore Barack Obama come candidato alla Casa Bianca.
A
PAGINA
5
ELEZIONI COMUNALI
DIRITTI CIVILI
Caos nel Centrodestra
sul candidato per Roma
Il ddl Ciminà supera
il primo scoglio al Senato
ROMA. Caos nel Centrodestra a Roma per la candidatura
a sindaco della città. Il nome uscito martedì, quello di Rita
Dalla Chiesa, sembra già “bruciato” nel giro di 24 ore.
Questo a causa dell’irritazione del segretario della Lega
Nord, Matteo Salvini, non “per il nome” ma per il
“metodo”, in particolare la comunicazione all’esterno
dell’ipotesi Dalla Chiesa. “Non voglio palare di rifiuto,
piuttosto mi sfilo, io non ho bandiere - ha detto la diretta
interessata interpellata dall’Ansa - Ringrazio della
proposta ma il mio mestiere è un altro”. La bufera quindi
infuria. Quel che è certo però è che l’incontro in
programma ieri sera a Roma tra Silvio Berlusconi, Matteo
Salvini e Giorgia Meloni è stato annullato.
ROMA. Il ddl Cirinnà sulle unioni civili supera il primo voto
in Senato. L’Aula ha infatti respinto la richiesta di non
passaggio all’esame degli articoli del ddl Cirinnà. Hanno
votato contro 195 senatori, a favore 101, e 1 astenuto. Il
presidente Grasso ha inoltre deciso che la richiesta di non
passaggio all’esame degli articoli del ddl sulle unioni civili
verrà esaminata dall’Assemblea con voto palese. “Il tema spiega Grasso - rientra non tanto nella sfera di applicazione
degli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione” quanto
“nell’ambito di applicazione dell’articolo 2 della Costituzione che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo,
sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la
sua personalità.
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