2SIDISA tannini
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Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente - Centro Ricerche Casaccia RM Università degli Studi di Firenze Dipartimento di Ingegneria Civile Consorzio CuoioCuoio-Depur S.p.a. SIDISA.08 - Firenze 24/27 giugno 2008 IL RUOLO DEI TANNINI NEL TRATTAMENTO BIOLOGICO CONVENZIONALE ED A MEMBRANE DEI REFLUI CONCIARI D. De Angelis, G. Munz, R. Gori, G. Mori [email protected], ENEA C.R. Casaccia, ACS-PROT L’argomento trattato fa riferimento a due tematiche principali parzialmente distinte: Influenza della presenza dei tannini sul trattamento biologico delle acque reflue conciarie Il trattamento dei reflui conciari tramite tecnologie convenzionali ed MBR (membrane bioreactor) il trattamento di effluenti contenenti composti polifenolici quali i tannini, è tradizionalmente complesso ed oneroso a causa dei seguenti motivi: motivi: presenza di elevate concentrazioni di COD non biodegradabile in condizioni aerobiche ed anaerobiche presenza di condizioni inibenti per la biomassa, soprattutto nitrificante necessità di operare ad SRT molto elevati per ottenere una stabile nitrificazione ed un’idrolisi spinta della frazione organica particolata OBIETTIVI Indagini sull’impiego dei bioreattori a membrana in sostituzione alle tecnologie convenzionali come soluzione tecnologica per la rimozione del COD finale/carico organico biorefrattario Caratterizzazione chimica e respirometrica di preparazioni commerciali di largo uso di tannini sintetici e naturali Caratterizzazione chimica e respirometrica dei reflui Analisi chimica volta a valutare la presenza dei tannini residui nei reflui e quindi il loro contributo al COD finale TANNINI NATURALI Structure of gallic and ellagic acids Structure of gallotannin Tannini idrolizzabili • Estratti vegetali in cui ad un monosaccaride (glucosio) centrale sono legati (legami esteri) l’acido gallico (gallotannini) od ellagico (ellagitannini). • Facilmente idrolizzabili in acidi, basi o enzimi idrolitici TANNINI NATURALI Tannini condensati • Estratti vegetali le cui unità fondamentali sono le catechine • Polimeri costituiti da 2-8 unità • Non si idrolizzano facilmente ma per ossidazione liberano catechine e cianidine b TANNINI SINTETICI Tannini naftalensolfonici • Sulfonated Naphthalene-Formaldehyde Condensate (SNFC), prodotti di condensazione dell’acido 2-naftalensolfonico e formaldeide • si definiscono tannini ausiliari perché dotati di scarso potere conciante e usati, particolarmente, per le loro proprietà disperdenti nella concia con tannini vegetali • preparazioni tecniche in commercio, miscele complesse di isomeri ed omologhi di nafatalenmono e disolfonati (monomeri) e formaldeide condensati (oligomeri fino a n=11) MATERIALI E METODI • Conduzione e monitoraggio di un impianto pilota MBR e confronto con la sezione biologica di un impianto a scala reale gestito dal Consorzio CUOIO-DEPUR Spa (S.Miniato-PI) • Distretto industriale di S. Croce sull’Arno dove i reflui della concia al cromo (310 concerie) e della concia al tannino (120 concerie) sono trattati separatamente in impianti consortili • Nell’impianto del Consorzio CUOIO-DEPUR, vengono trattate le acque reflue di circa 120 concerie del tipo concia al vegetale IMPIANTO PILOTA MBR e CASP Schema a blocchi semplificato dell’impianto Cuoiodepur e dell’impianto pilota • CASP ed MBR presentano, per quanto riguarda la sezione biologica, la medesima configurazione di processo (predenitrificazione, nitrificazione, separazione) • Il processo nei due impianti è stato monitorato con frequenza settimanale in ingresso ed in uscita dalla sezione biologica e nell’effluente del trattamento terziario dell’impianto su scala reale MODULO DI FILTRAZIONE IL REFLUO IN INGRESSO: 55% refluo industriale / 45% refluo civile Parameter Mean Max Min Stand. Dev COD (mg/L) 2102 3380 359 385 TN (mg/L) 171 312 34 59 N-NH4+ (mg/L) 118 205 18 34 Phenols (mg/L) 251 520 45 58 pH 7.2 8.1 6.6 0.30 Cl-(mg/L) 3260 4810 1890 611 S-- (mg/L) 27 80 3 13.1 TSS (mg/L) 576 1240 130 217 TSS (mg/L) 459 1030 115 188 • Il carico influente mostra una significativa variabilità nei carichi relativi ai macroparametri ed agli inquinanti monitorati ANALISI HPLC DEI TANNINI SINTETICI: IMD 102, Intertan, Adeltan Tecnica analitica adottata: RP-IPC Cromatografia di coppia ionica in fase inversa. Agente di coppia ionica: Tetrabutil ammonio bromuro, TBABr Colonna analitica: LiChrosphere 100, RP18, 5mm Rivelatore: UV, 280 nm Fase mobile: sistema binario A: 100 % H2O 4mM in TBABr B: 25/75 % H2O/CH3CN, 4mM in TBABr Eluizione: gradiente binario con% di B dal 50 al 100% in 19 min Standard di riferimento: - IMD 102, miscela di prodotti di condensazione a legami metilenici di acidi naftalensolfonici - Purificazione per cristallizzazione frazionata e quantificazione impurezza per IC (Na2SO4 67.2% sul peso di tannino) ANALISI QUALITATIVA e QUANTITATIVA Confronto tra il cromatogramma di un TNS (rosso) e quello di un refluo (blu) • Risoluzione parziale della miscela tecnica • Individuazione presenza tannini naftalensolfonici negli effluenti • Monomero facilmente quantificabile • Per gli oligomeri si può soltanto dare una stima grossolana delle loro concentrazioni nei reflui ANALISI DEI TANNINI NATURALI Analisi della composizione di 3 prodotti commerciali: Cuoiotan, Alanbase e Quebracho composizione non nota Metodo analitico adottato: spettrofotometrico selettivo misto: • Precipitazione selettiva del tannino, da una soluzione contenente anche non tannino, per mezzo di BSA (sieroalbumina bovina) • Dissoluzione del precipitato con soluzione SDS/TEA • Complessazione con Fe(III) in soluzioni cloridriche • Quantificazione del tannino libero per mezzo della lettura di valori di assorbanza a 522 nm • Risultati espressi in termini di concentrazione di acido tannico, preso come standard di riferimento RISULTATI e DISCUSSIONE Trattamento a fanghi attivi dei reflui conciari con CASP ed MBR TSS Sample [mg/L] • SRT [d] COD removal [%] N-NH4+ out [mgN/L] Sludge production mgTSS/ mgCODin Phenols removal [%] CASP 8780 50 75 5.9 0.24 73.6 MBR 13440 150 79 4.1 0.13 74.5 COD risulta rimosso in modo più efficace (4% in più) rispetto al CASP • Processo di nitrificazione appare più completo rispetto al CASP • Rimozione dei fenoli (presenza dei tannini), non risulta molto diversa nei due casi Analisi del COD biorefrattario: tannini Parameter Cuoiot. Quebr. Alanb IMD102 Intert Adelt 2-NSA (1g/L) COD (mg/g) 1159 1425 1114 618 741 507 1610 SCOD (mg/g) 958 1000 955 600 701 347 - 22 16 25 17 <5 <5 - 34 14 26 13 <5 <5 >98 BCOD/COD (%) SBCOD/COD (%) La biodegradabilità dei prodotti commerciali selezionati è stata misurata per via respirometrica (biomassa MBR): • La filtrazione a 0.04 µm non consente una riduzione consistente del COD; tannini naturali diminuzione media del 20%, sintetici 13% • Tannini naturali in parte biodegradabili, mentre i tannini sintetici Intertan e Adeltan risultano praticamente non degradabili biologicamente • E’ lecito supporre la presenza di tannini naturali e sintetici nell’effluente in uscita sia al CASP che all’ MBR sia in quello Cuoiodepur. Tannini naturali, naftalensolfonici e TOC Sample Tannic acid (mg/L) Tannic acid TOC* (mg/L) Sample TOC (mg/L) Fraction of Tannic Acid TOC on Sample TOC % Influent 72 36.5 643 5.7 MBR Effluent 44 22.3 125 17.8 CASP Effl. 48 24.3 143 17.0 Tertiary effluent N.R. - 64 - *TOC calcolato sulla base della formula empirica dell’acido tannico (C76H52O46) Sample IMD 102 (mg/L) IMD 102 TOC** (mg/L) Sample TOC (mg/L) Fraction of IMD 102 TOC on sample TOC % Influent 120 21.6 643 3.3 MBR Effluent 102 18.4 125 14.7 CASP Effl. 110 19.8 143 13.8 Tertiary effluent 30 5.4 64 8.4 **TOC calcolato sulla base della formula chimica del monomero dei polinaftalensolfonati [C11H7SO3]- CONCLUSIONI • I tannini hanno mostrato una scarsa biodegradabilità, in alcuni casi sono risultati quasi completamente biorefrattari • Nei campioni in ingresso ed in uscita dagli impianti su scala reale e pilota sono state rilevate concentrazioni consistenti di tannini • Le concentrazioni di tannini in ingresso ed in uscita sono praticamente identiche nell’impianto Cuoiodepur e nell’ impianto pilota • Da un punto di vista quantitativo ad essi è da imputare una parte rilevante della frazione biorefrattaria del COD • Il trattamento terziario operato presso la Cuoiodepur risulta efficace nella rimozione dei tannini • L’acido 2-naftalensolfonico, risulta biodegradabile in modo completo nelle fasi biologiche degli impianti considerati TANNINI NATURALI: ELLAGITANNINI Composizione di una miscela tecnica di tannino sintetico come risulta da una tipica analisi HPLC Prima eluiscono i monomeri non reagiti presenti come impurezza: •2.9 min il picco più abbondante del sale sodico dell’acido 2-naftalensolfonico •2.6 min il suo isomero l’1-naftalensolfonato. •4.3, 4.9, e 5.3 min naftalendisolfonati (2,6 2,7 e 1,7-naftalene disolfonato). Di seguito comincia il gruppo degli oligomeri: •8.4 e 10 min. circa eluisca il gruppo dei dimeri isomeri, •10.6min quello dei trimeri, •11.4 quello dei tetrameri e cosi’ via, da notare che fino a otta/nonamero c’e’ una certa risoluzione (Wolf , Storm, Lange e coll, Anal. Chem. Vol 72, n.o 21, 2000.) BIODEGRADABILITA’ DEI TANNINI TANNINI NATURALI • La biodegradazione dei tannini naturali nell’ambiente è associata a funghi piuttosto che a batteri (Bhat et al., 1998) • Nelle condizioni tipiche dei processi a fanghi attivi viene ad essi attribuita una scarsa biodegradabilità (Reemtsma et al., 1997); • inibenti nei processi anaerobici anche a moderate concentrazioni (Field et al., 1990); • inibenti per il processo di nitrificazione solo a concentrazioni dell’ordine di alcuni g/L TANNINI NAFTALENSOLFONICI • i monomeri 1- e 2-naftalensolfonato risultano biodegradabili sia tramite colture selezionate (Song et al., 2005) sia nei processi a fanghi attivi con CASP che con MBR(Altenbach, 1996); • Per i naftalendisolfonati (NDSA): l’1,5 NDSA e l’2,7 NDSA sono non biodegradabili (Breithaupt et al., 2003), l’1,6 NDSA e il 2,6 NDSA sono biodegradabili il 1,7 NDSA appare scarsamente biodegradabile (Reemtsma et al., 2002). • Per gli oligomeri di ordine superiore dell’acido naftalensolfonico, appare invece difficile trovare informazioni bibliografiche dettagliate eccetto alcuni sporadici studi (Wolf C. et al. 2000, Crescenzi et al. 2001; Rivera-Utrilla 2002) a causa soprattutto della mancanza di standards di riferimento in commercio che siano adeguati per l’analisi quantitativa. • Alcuni tannini sintetici naftalensolfonici, viceversa, risultano inibenti per la nitrificazione anche a concentrazioni di pochi mg/L (Xu et al., 2000) TEST RESPIROMETRICI e TITRIMETRICI La respirometria è stata utilizzata per stimare la biodegradabilità dei reagenti utilizzati. •Il modello di respirometro utilizzato è di tipo static liquid - flowing gas, (SPES Srl)e consente di fare misure di OUR e prove pH-stat e DO-stat in parallelo in due reattori (Artiga et al., 2003). •La biomassa utilizzata per le misure è stata portata in condizioni endogene prima delle prove mantenendola in condizioni aerobiche per almeno 24 h. •la temperatura durante i tests è stata mantenuta a 20°C •pH è stato mantenuto a valori tra 7,5 e 8. •Come inibente della nitrificazione si è fatto uso di alliltiourea (ATU). La biodegradabilità è stata misurata sull’effluente dei bagni di concia, sul refluo tal quale, sui composti standard e sui campioni di coadiuvanti di concia già citati, selezionati in quanto rappresentativi delle due classi di tannini naturali e sintetici ed in quanto largamente utilizzati in ambito produttivo; La titrimetria è stata utilizzata per stimare le cinetiche della biomassa ammonio ossidante in presenza di matrici a diverse concentrazioni. •La nitrificazione è stata studiata come processo a due steps (Iacopozzi et al., 2007), suddividendo la biomassa nitrificante in ammonio–ossidanti (XAOB) e nitrito ossidanti (XNOB). •Il massimo rateo specifico di crescita di XAOB (µAOB,max) e XNOB (µNOB,max) è stato stimato a partire dal rateo misurato tramite le prove titrimetriche (iniezioni di ammonio e nitrito) dopo aver stimato la concentrazione di biomassa attiva ammonio ossidante (Dochain et al., 1995). •Per simare XAOB si è fatto ricorso ad un approccio dinamico di modellizzazione del processo di nitrificazione utilizzando i dati relativi al monitoraggio dei due impianti (Nowak et al., 1999 (b)). •L’inibizione degli AOB è stata valutata tramite prove pH-stat per le matrici non biodegradabili e ricorrendo a misure di nitrito e nitrato per le matrici biodegradabili. Il processo di nitrificazione Value @ 20°C (Mean values) MBR CASP µmax,AOB (day-1) 0,35 0,28 µmax, NOB (day-1) 0,47 0,53 KNH4+ (mgN L-1) 0,15 0,17 KNO2(mgN L-1) 0,13 0,27 Il processo di nitrificazione nel periodo considerato è apparso relativamente instabile ed incompleto prendendo in considerazione le elevate età del fango che sono state mantenute; Un primo passo dell’analisi di queste osservazioni è costituito dalla misura delle massime velocità di crescita di ammonio e nitrito ossidanti tramite prove titrimetriche con fango in condizioni endogene prove titrimetriche •dai risultati si evince come le cinetiche di nitrificazione siano ridotte e come non ci siano grandi differenze tra le cinetiche della biomassa selezionata tramite CASP e MBR •gli ammonio ossidanti presentano cinetiche di crescita molto ridotte rispetto ai tradizionali valori di letteratura, tuttavia in presenza delle età del fango a cui è stato condotto il processo, tali cinetiche sarebbero sufficienti a garantire una completa e stabile nitrificazione •probabile presenza di inibenti biodegradabili probabile presenza di inibenti biodegradabili, il cui effetto non è rilevabile attraverso prove effettuate su fango all’endogeno . Il processo di nitrificazione Relative AOB maximum growth rate 1.2 1 0.8 0.6 Influent 0.4 0.2 0 0 50 100 150 200 Per verificare presenza di inibenti biodegradabili sono state svolte prove di inibizione utilizzando il refluo tal quale ed il surnatante del fango all’endogeno concentrato (di un fattore 10). 250 COD [mg/L] prove di inibizione •Il dosaggio di aliquote crescenti di surnatante nella miscela aerata non ha messo in evidenza significativi fenomeni di inibizione della nitrificazione per tutti i test eseguiti. •I tannini commerciali (sintetici e naturali) non hanno prodotto per dosaggi fino a 200 mg/L di COD equivalente percentuali di inibizione superiori al 5%. •Viceversa il dosaggio del refluo in ingresso ha causato un’inibizione significativa (misurata nei primi 20 minuti di reazione) del processo di nitrificazione anche per basse concentrazioni di COD dosato Nitrificazione • il processo di nitrificazione, e soprattutto il processo di nitrosazione, presenta cinetiche estremamente ridotte indipendentemente dalla tecnologia adottata (MBR o CASP); • la frazione non biodegradabile del refluo non presenta un effetto inibente sulla nitrosazione che appare invece rallentata dal refluo influente e quindi comprensivo della frazione biodegradabile.