Progetto Scuola e Orientamento

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Progetto Scuola e Orientamento
Progetto Scuola e Orientamento
Provincia di Imperia
Anno 2005
Indice
Il problema affrontato ................................................................................................ 3
Obiettivi attesi e risultati ottenuti .............................................................................. 3
Soggetti coinvolti ....................................................................................................... 3
Il contesto normativo e territoriale ............................................................................ 4
Il racconto dell’esperienza ......................................................................................... 5
Metodologie e strumenti............................................................................................. 6
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Il problema affrontato
In una fase di cambiamento, come è quella attuale, del sistema dell’istruzione, della
formazione e del lavoro, l’orientamento diventa strumento di educazione rivolto alle persone
perché fronteggino i cambiamenti o consolidino il proprio percorso professionale, punto di
mediazione nella rete delle agenzie formative, della scuola e del mondo del lavoro.
L’orientamento è chiamato a svolgere un proprio ruolo anche nella scuola come strumento di
crescita e di sviluppo delle capacità della persona, con un ruolo di accompagnamento e
sostegno nelle fasi di cambiamento e, non ultimo come importanza, come mezzo per limitare
la dispersione scolastica e formativa.
La dispersione scolastica e formativa è oggi un problema presente e molto rilevante, come
testimoniano i dati a livello nazionale, dati che, secondo gli obiettivi stabiliti dal Vertice di
Lisbona dovrebbe dimezzarsi entro il 2010.
Anche i processi di riforma, che hanno caratterizzato gli ultimi anni, hanno avuto come obiettivi
da un lato una maggiore integrazione tra le varie tipologie formative e dall’altro la lotta alla
dispersione scolastica e formativa.
Il problema affrontato riguarda la difficoltà di reperimento di dati relativi ai nominativi dei
giovani soggetti all’obbligo formativo. Nel corso della prima rilevazione si erano riscontrate
molte difficoltà: l’afflusso dei dati dalle scuole era insufficiente al punto che il numero dei
nominativi raccolti era circa del 50% del totale stimato.
Obiettivi attesi e risultati ottenuti
Obiettivi
L’obiettivo principale consiste nel potenziare le azioni di prevenzione dell’esclusione formativa
dei giovani meno propensi all’apprendimento teorico e decontestualizzato attraverso la
realizzazione di attività di orientamento mirate all’educazione al cambiamento, in un’ottica di
sviluppo di forme di raccordo ed integrazione tra istruzione, formazione e lavoro l’educazione
al cambiamento.
A questo se ne aggiungono altri correlati, ma non per questo meno importanti:
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imparare a fronteggiare il cambiamento;
potenziare la capacità di scelta;
potenziare il potere decisionale;
imparare a lavorare in gruppo;
imparare a conoscere posti e persone nuove.
Risultati
Ogni percorso prevede il monitoraggio dei ragazzi in obbligo formativo, effettuato soprattutto
in itinere per permettere eventuali “correzioni” del progetto formativo.
Un monitoraggio più ad ampio respiro, che verifichi soprattutto il lavoro di educazione alla
scelta, che deve portare a scegliere in modo consapevole, è fatto a lungo termine attraverso i
dati reperiti dall’anagrafe dei ragazzi in obbligo formativo, che da la possibilità di registrare
qualsiasi passaggio avvenuto dai 15 ai 18 anni.
Soggetti coinvolti
Gli attori che partecipano all’iter formativo sono:
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Le Scuole: le scuole coinvolte in una o più attività orientative sono tutte le scuole
medie inferiori e superiori della provincia di Imperia. Gli insegnanti che nell’ambito
di ogni anno scolastico hanno contatti più o meno frequenti con il Servizio di
Orientamento sono circa 80. I ragazzi che usufruiscono azioni di formazione,
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informazione, consulenza orientativa sono almeno il 70% della popolazione
scolastica;
I Servizi per l’impiego all’interno dei quali si svolge l’attività orientativa sono 3;
Gli Enti di formazione professionale accreditati alla I formazione.
Il contesto normativo e territoriale
La Regione Liguria, nell’ambito del processo di decentramento, in atto da diversi anni, alle
singole province dell’organizzazione delle attività di Obbligo Formativo (OF) ha, dal 2003,
riacquisito la regia della programmazione dell’offerta formativa sperimentale.
Infatti a partire dal gennaio 2003, è stato avviato lo studio di un sistema regionale che potesse
utilizzare i dati contenuti nei diversi data base provinciali. Il fine di questo studio è stato quello
di individuare un modello di software che rispondesse alle esigenze dell’anagrafe dell’obbligo
formativo (art. 68 Legge 144/99) e ai flussi previsti nel DM 489/01, con caratteristiche di facile
utilizzo da parte delle istituzioni scolastiche, ma anche degli altri attori istituzionali di questo
complesso sistema (Regioni, Province, Comuni e altre Amministrazioni Pubbliche).
In Provincia di Imperia, ai fini della raccolta dei dati per la realizzazione dell’Osservatorio
interno sulla dispersione, sono stati preventivamente presi accordi istituzionali per la
regolamentazione e gestione del flusso delle informazioni ai fini dell’incrocio dei vari subarchivi mirato all’individuazione dei potenziali dispersi, questo ha consentito la piena
disponibilità dei seguenti archivi:
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residenti in età da obbligo scolastico-formativo;
iscrizioni nelle scuole medie inferiori e nelle secondarie (primi tre anni);
Centri provinciali di Formazione Professionale;
Centri per l’impiego, in particolare per i soggetti in apprendistato.
All’inizio dell’anno solare (quindi nel mese di gennaio) la Provincia di Imperia avvia un’intesa
campagna di comunicazione rivolta a:
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scuole, alle istituzioni scolastiche vengono richiesti i dati relativi all’anagrafica di
ciascun soggetto e alla posizione accertabile, al momento della richiesta, in merito
alle scelte previste per l’anno scolastico successivo. Le scuole devono anche
comunicare - ovviamente per l’anno in corso entro la fine di giugno - l’elenco dei
soggetti respinti alla fine dell’anno scolastico e dei non classificati;
comuni, ai Servizi dell’anagrafe comunale vengono richiesti i dati dei residenti
compresi tra i 15 e i 18 anni;
Centri di formazione, alle strutture formative vengono richiesti tutti gli iscritti a
corsi di formazione primaria;
Centri per l’impiego provinciali (Imperia, Sanremo e Ventimiglia), ai Centri per
l’impiego vengono richiesti i dati relativi agli apprendisti già occupati e a tutti coloro
cui è stata data disponibilità per un contratto di apprendistato.
Tutte le informazioni raccolte vengono fatte confluire in singoli database, raccordabili
agevolmente tra loro attraverso la parte anagrafica (che si ripete in tutti). Dal punto di vista
informatico le notizie che sono state fornite hanno specificamente presentato Access come il
programma utilizzato per relazionare i database.
L’incrocio fra i diversi archivi è direttamente consultabile invece su un foglio di Excel: secondo
le informazioni ricevute tale foglio prevede varie colonne, le prime interamente dedicate
all’anagrafica dei soggetti in analisi; le successive sono invece riferite alle differenti posizioni
possibili in cui si dovrebbe trovare il ragazzo (quindi o a scuola, o in apprendistato, o in un
corso di formazione, ecc.).
L’organizzazione e la conseguente impostazione di questo Osservatorio hanno evidenziato le
seguenti criticità:
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i dati delle scuole non sempre sono disponibili su supporto informatico: in questo caso
devono essere preventivati tempi per il caricamento delle informazioni nel database;
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non sempre le scuole registrano puntualmente le opzioni di scelta dichiarate dagli alunni
in merito alle secondarie superiori; con riferimento all’obbligo formativo, inoltre, la
carenza di informazioni è un dato ancor più evidente, in quanto risulta che questa
possibilità di sbocco venga registrata raramente dalle scuole, pur se opzionata dai
ragazzi.
Il racconto dell’esperienza
In ambito scolastico il Servizio di Orientamento della Provincia di Imperia organizza e gestisce:
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attività di informazione sui percorsi di istruzione, formazione e sul mondo del lavoro
per fornire agli studenti l’informazione orientativa mirata;
attività di formazione orientativa per educare la persona alla conoscenza di sé e allo
sviluppo delle capacità nel fronteggiare momenti di scelta e cambiamento;
attività di consulenza individuale per accompagnare e sostenere l’individuo nella presa
di decisione.
Dal 1999 ad oggi in Provincia di Imperia sono stati attivati dal Servizio di Orientamento
Professionale diversi percorsi, segmenti di quel lungo processo orientativo ed educativo che
interessa tutto l’arco della vita.
L’idea di base, infatti, è che questo tipo di orientamento debba entrare quanto prima nelle
classi come accompagnamento dei giovani lungo l’iter scolastico e formativo e a supporto nel
delicato momento delle scelte formative.
Questo esempio di percorso modulare adempie alle svariate esigenze dell’età evolutiva
coinvolgendo gli studenti in tematiche diverse e stimolanti.
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"La favola di Archimede", rivolto ai bambini della quinta elementare e prima media, per
educare al cambiamento;
"Corso di sopravvivenza", rivolto ai ragazzi della seconda media, per educare alla
conoscenza di sé;
"Caccia alla professione", rivolto ai ragazzi della terza media, per educare alla scelta;
"La banca delle competenze", rivolto ai ragazzi della prima superiore, per educare alla
competenza;
"Gli attrezzi per il mestiere", rivolto ai ragazzi della quarta superiore per educare al
lavoro;
“Progetto Dafne”, per educare alla scelta universitaria.
Questi progetti, al di là del proprio valore orientativo, sono anche un'importante occasione per
attivare una rete che vede coinvolte le scuole di ogni genere e grado, il mondo della
formazione e del lavoro.
Infatti ogni percorso ha come meta obiettivo:
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Orientare gli operatori della scuola della formazione e del lavoro a riconoscere e certificare
le competenze con linguaggio comune;
Creare percorsi di orientamento nel senso della crescita e della continuità;
Creare percorsi in senso trasversale, ossia percorsi che permettano la scelta consapevole di
passare da un sistema all'altro, educando così anche alla flessibilità;
Orientare le scuole, i Centri di Formazione e il mondo del lavoro a lavorare e progettare
insieme l'offerta formativa per creare insieme "il bagaglio professionale" della persona.
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Metodologie e strumenti
Ogni percorso educativo si avvale di supporti didattici: qui di seguito, oltre ad una breve
scheda descrittiva delle metodologie adottate sono riportati alcuni degli strumenti utilizzati
dagli operatori del servizio di Orientamento.
Per i ragazzi più grandi si fa uso anche dell’importante strumento di politica attiva del lavoro: il
tirocinio formativo.
Progetto Archimede
È un progetto rivolto ai bambini della V elementare.
La finalità è l’educazione al cambiamento.
Nell'ottica di un percorso formativo-orientativo il cui soggetto è l'alunno, protagonista di una
profonda trasformazione che lo vede passare dall'infanzia alla pubertà, è di fondamentale
importanza attuare un'azione orientativa in senso verticale, che veda coinvolti alunni e docenti
delle due classi di raccordo: ultimo anno scuola elementare e I anno scuola media.
Il progetto, dopo la lettura e la riflessione di una favola creata ad hoc dal nostro Servizio di
Orientamento, si pone l'intento di raggiungere i seguenti obiettivi:
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Imparare a fronteggiare il cambiamento;
Potenziare la capacità di scelta;
Potenziare il potere decisionale;
Imparare a lavorare in gruppo;
Imparare a conoscere posti e persone nuove.
Per entrare più nei dettagli, la favola diventerà lo stimolo per la creazione di diverse attività di
laboratorio:
“È necessario informarci sul regolamento del Pianeta Verde”
Questo primo punto ha come obiettivo principale il tentativo di stimolare i bambini a conoscere
luoghi e persone nuove, imparando ad informarsi su ciò che troveranno, superando in questo
modo la paura del cambiamento, quale sinonimo di non conoscenza di ciò che si dovrà
affrontare.
“Dobbiamo preparare i bagagli”
Il secondo punto tenta di sviluppare nel bambino 2 aspetti importanti: da un lato sviluppare la
capacità di elaborare e razionalizzare ciò che si possiede, partendo oggi da cose concrete, che
domani saranno tradotte in capacità personali, dall’altro imparare a scegliere oggetti in base
alla necessità e desideri.
“Dobbiamo creare insieme dei doni da portare al pianeta che ci ospiterà”
L’obiettivo è quello di stimolare i bambini a lavorare in gruppo, obiettivo che prevede anche lo
sviluppo della capacità di decidere in gruppo “i doni” da portare.
“Sul pianeta verde c’è uno spazio per il tempo libero, decidiamo come utilizzarlo”
La riflessione sugli interessi è l’obiettivo di questo laboratorio.
“Che cosa raccontiamo del periodo trascorso sul pianeta blu ai bambini che arriveranno”
È interessante che i bambini pensino se stessi nel passato e inizino così a raccontarsi. Bisogna
infatti tenere presente che orientamento non è solo proiezione verso il futuro, ma anche
recupero e valorizzazione dell’esperienza precedente.
Corso di sopravvivenza
Il percorso è rivolto ai ragazzi che frequentano la Scuola Media Inferiore, in particolare la
classe seconda.
La finalità è l’educazione alla conoscenza del sé.
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Entrando più nei dettagli, è stato messo in atto questo lavoro utilizzando la cornice del gioco,
infatti tutte le schede da noi create sono inserite all'interno delle simulazione di un "Corso di
sopravvivenza".
Ogni ragazzo ha dovuto immaginare di trovarsi per 8 giorni (tanti giorni quante sono le unità)
in una grande casa nel bosco, dove è stato invitato, volta per volta, a svolgere varie attività.
La scelta del gioco, della simulazione, vuole essere un modo per coinvolgere di più i ragazzi,
per renderli più interessati, attivi e perché interagiscano meglio all’interno del gruppo. Nello
svolgimento del “gioco” è evidente il cambiamento del ruolo dell’insegnante, infatti
quest’ultimo dovrà diventare coordinatore, propositore, animatore di attività.
Ogni scheda, diversa da un test attitudinale, ha voluto da un lato essere uno stimolo per far
riflettere i ragazzi, dall'altro può essere utilizzata dagli insegnanti o dai consulenti
d'orientamento come un indicatore per approfondire la conoscenza dei suddetti.
Tutto il materiale, creato dal Servizio Orientamento provinciale, è stato suddiviso in 8 unità,
delle quali ognuna ha precisi obiettivi e un proprio ordine logico, che parte da una riflessione
su di sé più specifica per poi via via "guardarsi" in attività o situazioni simulate. All'interno di
questo percorso l'obiettivo dell'orientatore è quello di accompagnare lo studente nella scoperta
del sé, dapprima in modo più presente, per poi a poco a poco scomparire.
In complesso questo lavoro non ha l'aspettativa di ottenere dei risultati o dare risposte
concrete e definitive, come non possiamo parlare di verifica finale in senso stretto, ma tutto il
percorso intende essere il punto di partenza per "attivare" ogni soggetto alla riflessione,
all'analisi del proprio essere, al "mettersi in gioco" in modo diverso dalle attività spesso svolte,
al rivelare parti di sé talvolta non apertamente espresse. Tutto questo vuole inoltre essere un
esempio per educare alla scelta, scelta che molto spesso è resa ancora più complessa se non è
preceduta dalla conoscenza di sé, attraverso cui è possibile iniziare a parlare di progetti
educativi individualizzati.
Queste sono le 8 unità così suddivise:
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Presentare se stessi
Come mi vedo e come mi vedono gli altri
Un’escursione……….come mi comporto?
Io, lo zaino e…..il bosco
Nel rifugio
Come immagino……..quel che succede
Tiriamo le somme
Caccia all’attestato
Caccia alla professione
Il percorso è rivolto ai ragazzi che frequentano la Scuola Media Inferiore, in particolare la
classe terza.
La finalità è l’educazione alla conoscenza del sé nel mondo della formazione/professione.
La conclusione della scuola media inferiore rappresenta un momento importante, in cui un
ragazzo si trova per la prima volta di fronte ad una scelta. Lo studente, soggetto attivo del
proprio processo di orientamento, allo scopo di inserirsi armonicamente nel mondo della
formazione e della professione, dovrebbe acquisire le conoscenze della realtà in cui vive e
parallelamente la consapevolezza dei propri interessi, valori, motivazioni, attitudini, in modo
tale da compiere un'adeguata riflessione e raggiungere una conoscenza più razionalizzata della
propria scelta formativa e professionale.
Sulle classi III gli orientatori del Servizio hanno lavorato partendo dalla professione che ogni
ragazzo pensava di poter svolgere "da grande". È stato infatti fondamentale indurre ognuno a
immaginare il proprio desiderabile per poi confrontarlo con il reale e con l’immagine di se
stessi. Il confronto è avvenuto attraverso vari strumenti:
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Le interviste: ogni ragazzo aveva il compito di "intervistare" chi oggi sta svolgendo la
professione che egli desidererebbe svolgere domani;
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L’esame delle scuole superiori e quindi l’analisi delle materie ed in generale dei percorsi
formativi futuri, in rapporto alla professione;
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L’autovalutazione;
L'esame e la riflessione su schede da noi create su ogni professione desiderata, con la
tipologia seguente:
Scheda delle professioni: esame e riflessioni su ogni professione desiderata
Professione
Chi è?
☺ Panificatore/panettiere
È colui che provvede alla preparazione dei lieviti, alla impastatura e
cottura di pane, pizze e focacce al taglio, torte e piccola pasticceria.
Requisiti
Disponibilità a sostenere turni di lavoro particolarmente gravosi, (la
loro attività infatti comincia intorno alle tre del mattino.)
Formazione
Istituto professionale (non presente nella nostra regione);
Corsi professionali;
Tirocini e/o apprendistato.
Dove lavora?
Presso un proprio esercizio, dopo essersi iscritto al Registro Imprese
della Camera di Commercio, la partita IVA e il libretto sanitario;
Presso aziende artigianali e industriali del settore.
Sono state inoltre fornite informazioni sulle varie offerte formative, soffermandosi in
particolare sul diritto – dovere alla formazione.
Accanto al percorso di formazione orientativa è stato organizzato il salone di orientamento.
La banca delle competenze
Il percorso è rivolto ai ragazzi che frequentano la Scuola Media Superiore, in particolare classe
prima.
La finalità è l’educazione alle competenze.
La riforma della scuola, in particolare l’elevamento dell’obbligo scolastico e l’introduzione
dell’obbligo formativo, obbliga più che mai il mondo della scuola a lavorare con attori esterni
ad essa, più precisamente, sia con i rappresentanti della formazione sia con quelli del mondo
del lavoro. Da troppo tempo scuola, formazione e lavoro sono stati tra loro completamente
staccati e hanno vissuto a compartimenti stagni; per molti adolescenti il mondo del lavoro è
vissuto come qualcosa di ancora lontano e al contrario per i lavoratori la scuola è sentita come
un ricordo del proprio passato. È invece necessario creare un ponte fra questi mondi, colmare
il vuoto che sta in mezzo, cercando sempre di costruire all’interno di essi dei progetti
individualizzati, in cui ogni persona, oltre ad esserne consapevolmente protagonista, possa
crescere personalmente e professionalmente, formando ed acquisendo il proprio bagaglio di
competenze.
Il nuovo assetto dato oggi alla scuola sembra imporre tutto ciò e, fatto ancora più
interessante, si parla sempre in ognuno di questi tre mondi di “certificazione delle
competenze”, infatti sia la scuola, sia la formazione sia il lavoro cerca di certificare, nell'ottica
di creare un bagaglio formativo e professionale, ad ogni persona i propri crediti formativi, che
possano anche facilitare il passaggio da un sistema all'altro, valorizzando le esperienze
compiute e le competenze acquisite.
L'individuo si trova così al centro tre grandi sistemi: l'istruzione, la formazione e il lavoro, che
insieme hanno il compito di costruire il futuro professionale e che devono “fondersi” ed
alternarsi ciclicamente in senso orizzontale come ingredienti fondamentali, che andranno anche
ad unirsi agli interessi, valori ed attitudini individuali.
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In relazione a ciò nasce, viene sperimentato e tutt’ora è in stato di realizzazione un progetto
per la scuola superiore, che si pone questi obiettivi:
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Educare l'individuo a compiere scelte consapevoli;
Orientare ed educare ogni persona alla creazione ed ampliamento, a seconda delle
necessità, del proprio bagaglio delle competenze;
Orientare gli operatori della scuola della formazione e del lavoro a riconoscere e certificare
le competenze con linguaggio comune;
Creare percorsi di orientamento nel senso della crescita e della continuità;
Creare percorsi in senso trasversale, ossia percorsi che permettano la scelta consapevole di
passare da un sistema all'altro, educando così anche alla flessibilità;
Orientare le scuole, i Centri di Formazione e il mondo del lavoro a lavorare e progettare
insieme l'offerta formativa per creare insieme "il bagaglio professionale" della persona.
Il progetto prevede una prima fase dedicata all'educazione alle competenze, ossia imparare a
tradurre la professione, che il soggetto desidera raggiungere, in termini di competenze. Una
volta ottenuta questa nuova visione, è necessario che l'individuo sovrapponga a tutto ciò le
proprie caratteristiche, per verificare una sorta di "compatibilità" e per poi fare il bilancio delle
competenze acquisite e quelle ancora da acquisire per raggiungere il proprio obiettivo.
Ecco che in questa seconda fase la persona viene educata alla creazione e all'ampliamento del
proprio bagaglio professionale, orientandosi anche al come a al dove ottenere tutto ciò.
Questa fase è molto importante perché non si può pensare "cosa farò da grande", senza avere
la consapevolezza:
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di che cosa dovrò fare;
quali saranno le competenze richieste;
come e dove acquisire ciò che è richiesto.
Solo dopo queste fasi del percorso sarà possibile strutturare il progetto individuale valutando la
strada idonea da seguire per l'assolvimento dell'obbligo formativo.
In quest'ultima fase più che mai è necessario che le scuole, i Centri di Formazione e il mondo
del lavoro lavorino e progettino insieme l'offerta formativa per creare insieme "il bagaglio
professionale", che l'individuo ha scelto di raggiungere, seguendo in tutto questo un linguaggio
comune sulla certificazione delle competenze, che permetta una certa fluidità e spendibilità nel
passaggio da un sistema all'altro, in forma di crediti formativi che l'individuo si porta in dote e
non di azzeramento all'inizio di una nuova fase del proprio percorso formativo.
Gli attrezzi per il mestiere
Il percorso è rivolto ai ragazzi che frequentano la Scuola Media Superiore, in particolare la
classe quarta.
La finalità è l’educazione agli strumenti per la ricerca attiva e consapevole del lavoro.
Il percorso, svolto sul IV anno, non ha più l'obiettivo di orientare alla scelta consapevole della
scuola od eventualmente di "riorientare", infatti dovrebbe essere ormai chiara la scelta
avvenuta qualche anno prima, la motivazione di essa, l'obiettivo professionale da raggiungere.
Ma visto che non siamo certi che sia sempre così, riteniamo che sia ugualmente necessario far
riflettere la persona sul percorso fatto in rapporto alla professione da raggiungere nel prossimo
futuro, considerato che i giovani conservano sempre, finché sono sui banchi di scuola, un
senso di "non appartenenza" al mondo del lavoro.
Si è quindi pensato di partire da una azione di "informazione orientativa" su come cercare un
lavoro, in particolare riflettendo su: strumenti, regole, competenze, e attraverso ciò passare
alla formazione orientativa. Più precisamente, redigere ad esempio un curriculum vitae, oltre
ad acquisire l'utilizzo di questo strumento, può essere un modo per riflettere sul proprio
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percorso formativo, sulle capacità acquisite, oppure imparare a scrivere una lettera di
accompagnamento include una riflessione sul "dove" e sul "perché" presentarla.
Il progetto deve costituire inoltre la base di partenza per definire insieme allo studente dove
svolgere un periodo di tirocinio estivo, in modo tale che ogni persona non sia "catapultata" in
modo casuale in azienda, ma cosi che questo strumento non perda la propria valenza anche
orientativa.
Dafne
Il percorso è rivolto ai ragazzi che frequentano la Scuola Media Superiore, in particolare la
classe quinta.
La finalità è l’educazione alla scelta universitaria.
Scegliere di andare all’Università spesso avviene in modo puramente casuale, limitando il tutto
ad una mera raccolta di informazioni, senza attivare un reale processo di scelta.
Raramente ci si chiede quale percorso formativo affrontare per arrivare a quella specifica
professione, talvolta non si è neppure sicuri se per quello che si vorrebbe fare sia veramente
necessaria una laurea.
Una rapida indagine fatta nelle scuole superiori della Provincia di Imperia ha indicato che ciò
che è chiamata “attività di orientamento per l’Università” è limitata alla sola informazione, in
particolare:
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Distribuzione di materiale informativo ricevuto dalle università e Facoltà;
Visita al salone della formazione, dell’orientamento, al lavoro a Genova (Formula).
Talvolta sono previsti anche “consigli e delucidazioni a richieste specifiche degli studenti”, ma
può essere molto pericoloso e poco utile “consigliare”, si deve ricordare infatti che un buon
orientatore non deve mai dare consigli, ma educare alla scelta.
Inoltre l’informazione, senza formazione orientativa, ha 2 nodi critici:
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può essere limitata perché spesso si basa sui materiali distribuiti solo da alcune facoltà,
infatti non tutte le Università forniscono opuscoli informativi;
l’informazione si basa su elenchi di indirizzi ed esami e non sul funzionamento generale
della formazione universitaria. Molti studenti non hanno la minima idea di come sia
organizzata
una lezione, un appello e soprattutto se saranno “capaci” di organizzare uno studio del
tutto autonomo, molto diverso da quello della scuola superiore che quotidianamente
viene assegnato dagli insegnanti.
Il disorientamento, che spesso si verifica, è anche chiaro dai dati statistici di abbandono.
Infatti, come riporta il Sole 24 ore del 2 maggio 2001 “… solo un terzo degli studenti che si
iscrivono al primo anno raggiungono l’agognato pezzo di carta. Il rapporto tra il numero dei
laureati e quello degli immatricolati oscilla da anni intorno al 33,3%. Uno studente su tre lascia
gli studi tra il primo e secondo anno (…). ma un secondo studente (su tre) lascia nel corso
degli anni successivi, dopo avere dato alcuni esami e probabilmente frequentato anche qualche
lezione.”
Nasce così la necessità di creare un vero percorso orientativo per l’Università, che poi conduca
all’informazione adeguata e mirata.
Come è stato sopra illustrato, l’ultimo percorso di orientamento, progettato dal Servizio
Orientamento e diventato ormai operativo, è stato pensato per il quarto anno della scuola
superiore, quest’ultimo potrebbe rappresentare la prima parte di un percorso più ampio, da
continuare durante l’ultimo anno, in cui si può proporre un momento di riflessione breve, visto
il pensiero e per molti l’angoscia dell’imminente esame di maturità.
Il progetto, che coinvolgerà l’intero gruppo classe, indipendentemente da chi abbia o non abbia
intenzione di iscriversi all’Università, vuole far riflettere ogni ragazzo sulle proprie risorse, sulle
caratteristiche attribuite al lavoro in generale, sugli obiettivi professionali che ognuno vorrebbe
raggiungere; il tutto però senza partire subito da una specifica professione.
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Normalmente, quando si propone ad una persona di riflettere sul proprio futuro lavorativo e sul
contesto in cui si vede collocata, risponde immediatamente: “Farò il grafico”, mentre mai ci si
sente rispondere: “Ho talento, creatività, immaginazione, riesco a comunicare bene con gli
altri, mi stimola molto fare un lavoro in cui la competitività è molto elevata, sarei anche
disposto a lavorare come libero professionista e quindi con orari molto irregolari, poi ancora mi
piace ….. le mie aspettative sono …. quindi voglio formarmi per diventare un grafico!”. Così la
maggior parte delle volte si parte dal punto di arrivo, senza porci il problema se il percorso per
arrivare al risultato e il risultato stesso sarà veramente quello che vogliamo.
Il progetto allora parte dalla stesura di una sorta di curriculum un pò diverso da quello
tradizionalmente inteso e così strutturato:
Esempio di curriculum vitae: un modo per riflettere sul proprio percorso formativo, sulle capacità acquisite
Dati personali
__________________________________;
__________________________________;
Le mie risorse
Cosa so
______________________________________________;
______________________________________________;
Cosa so fare
______________________________________________;
______________________________________________;
Tratti del carattere
______________________________________________;
______________________________________________;
Limitazioni fisiche
Valori
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______________________________________________;
______________________________________________;
Hobbies
______________________________________________;
______________________________________________;
Le caratteristiche del
lavoro
______________________________________________;
Obiettivi
______________________________________________;
______________________________________________;
Le mie risorse
Cosa so: elencare le conoscenze e le abilità acquisite sia nella scuola che al di fuori di essa
grazie alle proprie esperienze di vita.
Cosa so fare (abilità): elencare le cose che si sanno fare analizzandole in modo da poter capire
quali sono quelle che possono essere utilizzate per svolgere un'attività professionale.
Tratti del carattere: riflettere sui tratti più evidenti della propria personalità (timidezza,
socievolezza, ecc.) nel modo più obiettivo possibile.
Limitazioni fisiche: prendere in considerazione le proprie caratteristiche fisiche (malattie,
malformazioni, ecc.) soprattutto in relazione all'attività che si vorrebbe svolgere.
Valori: riflettere attentamente sui propri valori (prestigio sociale, denaro, tempo libero,
famiglia, ecc.), farne una graduatoria e valutarla in relazione alle proprie scelte professionali
(ad esempio: si dà più importanza al lavoro, alla carriera od al tempo libero?).
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Hobbies: fare un elenco dei propri hobbies valutandone gli aspetti più interessanti e le varie
capacità eventualmente acquisite e spendibili professionalmente.
Le caratteristiche del lavoro
In questa sezione si potrebbero elencare le esigenze così intese:
Materiali: ci si riferisce alle esigenze relative allo standard di vita e che si traducono nel livello
di reddito.
Relazionali: ci si riferisce al tipo di rapporto che si vorrebbe instaurare con i colleghi di lavoro,
soprattutto in relazione alle preferenze per un'attività individuale oppure di gruppo.
Sicurezza: economica, assicurativa, previdenziale, di tutela fisica, ecc.
Stabilità: posto fisso, garantito.
Autonomia: intesa sia come lavoro in proprio che come autonomia nel lavoro dipendente.
Autorealizzazione: intesa come possibilità di esprimere le proprie capacità e qualità, e di avere
soddisfazione dal e nel lavoro.
Obiettivi
Desideri: pensare ai propri desideri e sogni anche passati e pensare se essi sono ancora
raggiungibili ed eventualmente in che modo.
Interessi professionali: pensare a quali sono le attività che maggiormente interessano
esprimendosi liberamente e senza farsi condizionare da eventuali ostacoli che si ritengono
insormontabili.
Prospettive professionali: elencare e definire tutto ciò che ci si aspetta dal lavoro dal punto di
vista della carriera e della crescita professionale.
Sono stati scelti 2 campioni ai quali sottoporre questo materiale, ma ad uno è stato distribuito
lo schema, spiegando in generale come compilarlo e lasciando tutta la libertà di compilazione,
all’altro invece è stato consegnato per ogni voce un elenco di possibilità, ad esempio:
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Ordine;
Creatività;
Eloquenza;
Disponibilità ad un orario flessibile (turni);
Disponibilità ad una sede flessibile;
Disponibilità a lavorare al chiuso;
Disponibilità a lavorare all'aperto;
Abilità manuale;
Capacità decisionale;
Gusto estetico;
Capacità progettuale.
Una volta compilato questo particolare tipo di curriculum, lo studente deve riflettere su quale
sia il settore lavorativo, che risponde meglio a tutte le caratteristiche, sia personali sia
professionali, e agli obiettivi elencati.
Dopo questa prima fase si passa a quella informativa, perché soltanto allora da un lato, si sa
su che cosa ci si deve informare, e dall’altro, nel caso in cui lo studente scelga un percorso
universitario, non è necessario fornire ad ognuno tutte le informazioni possibili di ogni
Università di cui si abbia notizia.
Per migliorare la conoscenza delle facoltà universitarie sarebbe interessante sperimentare una
sorta di “visita individualizzata”, progettata in base alle esigenze dello studente, ed
accompagnata dal Servizio di orientamento dell’Università interessata.
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