Italia repubblicana e guerra fredda 1943
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Italia repubblicana e guerra fredda 1943
Italia repubblicana e guerra fredda 1943-44 1945 1946 1947 Si crea il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), organismo clandestino costituito a Roma dagli antifascisti. Aderiscono il partito democratico del lavoro di Ivanoe Bonomi, il partito liberale, la Democrazia Cristiana fondata nel ’42 da Alcide De Gasperi (ispirata dal pensiero sociale cattolico, interclassista e contrario a rivolgimenti politici), il partito d’azione (incline alla formazione di una democrazia con ampie autonomie locali), i socialisti, il Partito Comunista. Si ricostituisce la CGIL, in cui convivono le componenti legate a comunisti, socialisti e cattolici Governo di coalizione Parri, in cui collaborano i principali partiti (socialista, comunista, democristiano, partito d’azione e liberale): obiettivi (mancati) saranno la tassazione dei profitti di guerra e l’epurazione dei dirigenti fascisti. L’opposizione dei moderati a tali provvedimenti farà cadere il governo alla fine dell’anno. Persiste per qualche anno, acuita dalla forte crisi economica, una tensione sociale che conserva le forme della guerra civile e della lotta di classe, in particolare nel nord reduce dall’esperienza partigiana. In Sicilia recrudescenza del fenomeno mafioso e tensioni sociali generate dall’opposizione al perdurante latifondismo Governo De Gasperi, che sancisce una svolta moderata, pur nella collaborazione con le sinistre. Avviata l’amnistia nei confronti dei fascisti dal ministro della giustizia Togliatti. 2 giugno: Referendum monarchia-repubblica, prima consultazione con suffragio elettorale allargato alle donne; Umberto II (VE III aveva rapidamente abdicato in maggio) in esilio in Portogallo. Contestualmente elezioni assemblea costituente, che sarà presieduta da Saragat e poi da Terracini; il presidente della repubblica provvisorio è il liberale De Nicola. Si costituisce il MSI (Movimento sociale italiano), movimento di destra nostalgico del fascismo. Italia trattata come paese vinto: perde isole del Dodecaneso, Istria e parte della Dalmazia; Trieste è dichiarata temporaneamente territorio libero e divisa in due aree: zona A sotto controllo GB e zona B sotto controllo yugoslavo; nel 1954 la zona A passerà all’Italia, ma solo nel 1975 con il trattato di Osimo verranno stabiliti definitivamente i confini tra i due paesi. Tensioni con la Yugoslavia per il dramma delle foibe. Viaggio ufficiale di De Gasperi negli USA: la DC si rivela interlocutore privilegiato per la stabilizzazione filooccidentale dell’Italia. Conferenza Bretton Woods stabilisce gold dollar standard; creazione FMI e Banca Mondiale, promozione libero commercio, politiche keynesiane; cresce la globalizzazione Processo di Norimberga: tribunale internazionale giudica 22 imputati per crimini di guerra e contro la pace e l’umanità – 12 condanne a morte. Nasce a San Francisco l’ONU, inizialmente con 50 paesi membri (ora circa 200): vocazione alla tutela e promozione della democrazia e dell’autodeterminazione sotto la guida di grandi potenze (in particolare i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza, USA Russia GB Francia e Cina, hanno diritto di veto) Stalin dichiara inevitabile un conflitto tra mondo comunista e mondo capitalista. Churchill parla di “cortina di ferro” (iron curtain). Gli USA mostrano preoccupazione per gli appetiti espansionistici dell’URSS e optano per una politica di “contenimento”. In questo clima comincia a Parigi la conferenza internazionale volta a definire i trattati di pace. Trattati di pace conclusi: URSS ottiene paesi baltici, regioni polacche e una regione della Finlandia. La Polonia acquista territori a spese della Germania. Germania divisa in quattro zone di occupazione da parte di URSS, USA, GB e Francia, così come Berlino. Conferenza di Mosca: la divisione in zone di influenza viene sancita PCI e PSI non si allineano alla decisione dei partiti moderati di entrare nell’area di influenza USA: questo porterà a una scissione nel Partito socialista da cui nascerà il Partito socialdemocratico, moderato e anticomunista, che appoggerà i governi DC negli anni del centrismo. Un nuovo governo De Gasperi esclude comunisti e socialisti, sancendo la fine dell’unità dei partiti antifascisti nata durante la Resistenza e la nascita del centrismo. Papa Pio XII lancia un appello (“o con Cristo o contro Cristo”) ad implicito sostegno della linea DC, arrivando nel 1949 a scomunicare i comunisti. In Sicilia attentati contro esponenti di sinistra e strage di Portella della Ginestra: saldatura tra mafia e politica. Gli aiuti del piano Marshall consentono di risanare la bilancia dei pagamenti e favorire la ripresa. 1948 1949 1 gennaio: entra in vigore la Costituzione: il primo presidente della Repubblica sarà il liberale e liberista Luigi Einaudi. Elezioni politiche di aprile, in un clima di forte tensione politica: vengono presentate come la scelta tra libertà e totalitarismo comunista (gli eventi di Praga sono di poche settimane prima). La Chiesa appoggia apertamente la DC, finanziata da USA (mentre il PCI era finanziato da URSS). Vittoria netta della DC (48,5%), mentre il fronte unito di PSI e PCI ottiene solo il 31%. Schedature e condanne dei simpatizzanti di sinistra con ministro interni Scelba (tra ’47 e ‘55). La “Celere”, corpo di polizia responsabile dell’ordine pubblico, si occupa di sedare con la violenza le manifestazioni, causando spesso dei morti. Togliatti ferito in luglio: timori di una insurrezione delle sinistre, fugati dallo stesso Togliatti che invita alla moderazione. La CGIL si scinde, generando la CISL, di orientamento cattolico e la UIL di orientamento socialdemocratico e repubblicano. Adesione a NATO all’insegna di un conflitto ideologico insanabile tra comunismo e capitalismo: è l’inizio ufficiale della guerra fredda. Con la dottrina Truman il presidente succeduto a Roosevelt nel 1945 dichiara che gli USA imposteranno la loro politica estera opponendosi a ogni aggressione contro la libertà, individuando nell’URSS il nemico assoluto dell’American way of life. Piano Marshall: aiuti economici USA all’Europa, esclusioni dei partiti comunisti francese e italiano dall’area di governo. Stalin procede alla sovietizzazione di Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, dove si erano affermati deboli regimi democratici Comincia ufficialmente la guerra fredda, così definita dal giornalista Walter Lippmann. Indipendenza dell’India: grande protagonista sarà Gandhi, ucciso nel 1948. Colpo di stato URSS in Cecoslovacchia. Viene fondato lo stato di Israele dopo la rinuncia GB al mandato sulla Palestina. Istituzione Nato, organismo politico-militare cui aderiscono i Anni Cinquanta Anni del centrismo politico, caratterizzato da solidarismo cattolico, riformismo moderato, difesa dei valori tradizionali. Sostegno dei governi DC di liberali, socialdemocratici, repubblicani, pur con alcune tensioni. Restano fuori le forze di sinistra e di estrema destra. Riforma agraria del ministro Segni per frazionamento grandi proprietà terriere soprattutto al sud. L’insoddisfazione dei grandi proprietari terrieri apre uno spazio all’iniziativa dei partiti di destra. Anche una frangia cattolica prende le distanze dal laicismo e riformismo di De Gasperi. Con la riforma elettorale del ’53 (“legge truffa”) la DC cerca di consolidare il suo potere garantendo il 65% dei seggi alla camera allo schieramento che avesse ottenuto la maggioranza assoluta, ma manca tale obiettivo, avviando un periodo di relativa instabilità. Con la morte di De Gasperi (1954) subentra segretario DC Amintore Fanfani, figura centrale del cosiddetto capitalismo di stato, saldamente legato alle istituzioni e ai partiti, pur muovendosi sul libero mercato (esempio ne fu la costituzione dell’Ente Nazionale Idrocarburi, ENI, azienda statale per lo sfruttamento del petrolio e del gas naturale). Continua campagna repressiva contro militanti forze di sinistra, dura gestione dell’ordine pubblico, isolamento paesi dell’area di influenza USA uniti nel Patto atlantico, alleanza difensiva dei paesi che si riconoscevano nella civiltà occidentale. Negli USA si scatena la campagna anticomunista denominata maccartismo dal senatore repubblicano McCarthy: emarginazione e estromissione dei sospetti di attività antiamericane dal mondo della cultura e dell’amministrazione (fino al 1955 circa). Dopo il fallito tentativo da parte dell’URSS di bloccare Berlino, la Germania viene divisa in Repubblica Federale Tedesca (fedele all’occidente) con capitale Bonn e Repubblica Democratica Tedesca (controllata da URSS) con capitale Berlino; Berlino, in area sovietica, viene divisa in due aree e nel 1961 verrà eretto il famoso muro Rivoluzione cinese: Mao Tze Tung fonda la repubblica Popolare Cinese (non riconosciuta da USA) 1950-53: In Corea si contrappongono il Nord comunista sostenuto da Cina e il Sud sostenuto da USA. Si teme l’uso dell’atomica 1953: muore Stalin, tre anni dopo il successore Cruscev ne denuncerà i crimini - rottura tra URSS e Cina 1955: patto di Varsavia: alleanza militare tra i paesi dell’area sovietica, con l’eccezione della Yugoslavia comunista guidata da Tito (che aveva accettato aiuti USA) 1955: conferenza di Bandung di 29 paesi non allineati: India, Cina, Indonesia, Pakistan, Vietnam etc. contro corsa agli armamenti e per l’autodeterminazione 1956 Invasione URSS in Ungheria 1957 Trattato di Roma – nasce la CEE al fine di creare un mercato unico europeo, dopo il successo della CECA (1951), Comunità Anni Sessanta sindacalisti di sinistra: le sinistre sono viste con sospetto anche in seguito alla guerra in Corea Cassa per il Mezzogiorno: ente pubblico volto a promuovere lo sviluppo del sud. Avvio del boom economico e della modernizzazione, cui si accompagna un attacco al potere sindacale attuato con licenziamenti di massa e assunzione di operai non sindacalizzati; crescono le differenze salariali Disoccupazione e flussi migratori interni: due milioni di disoccupati (circa 5,5 per cento, percentuale più alta d’Europa), e quattro di occupati marginali, soprattutto collocati al Sud. Inchiesta del ’53 sulla povertà: a Roma circa 90.000 persone vivevano ancora in capanne, cantine etc, altri nelle borgate, malfamate baraccopoli di periferia costruite dal regime negli anni Trenta come soluzione temporanea, dove regnano violenza, miseria e malattie (situazione descritta da Pasolini in Accattone) Mutazione dei miti e dei valori, plasmati dal modello americano: cultura, famiglia, divertimenti, consumi, linguaggio e abitudini sessuali cominciano a ridefinirsi alla luce dei miti del capitalismo consumistico, abbandonando valori e tradizioni del mondo contadino. In questo periodo la diffusione della televisione (dal ’54), controllata dalla DC e influenzata dalla Chiesa, assume la fisionomia di fenomeno di massa, veicolando i valori consumistici e secolarizzati del miracolo economico, la cui stridente contraddizione con i valori cristiani è notata da Pasolini negli Scritti corsari. Il carattere atomizzante della televisione si impone con l’incremento dell’acquisto dell’apparecchio per uso privato (inizialmente la visione era perlopiù collettiva). Si diffondono nuovi status symbol come scooter, automobile, lavatrice; i giovani diventano un segmenti appetibile del mercato con gusti, mode e consumi culturali propri (musica leggera, rock’n roll), così come le donne. Il papa Giovanni XXIII (dal ’58 al ’63) segna l’apertura di un dialogo indipendentemente dal credo politico e religioso, dopo l’aperto anticomunismo di Pio XII; il Concilio Vaticano II promuove una riforma della Chiesa all’insegna di una maggiore collegialità e tolleranza. Si registra dalla fine degli anni Cinquanta un declino della religiosità favorito dall’esodo dalle campagne e dall’urbanizzazione. I nuovi valori consumistici sembrano anche insidiare la famiglia tradizionale: “la famiglia si trova al centro della disgregazione delle strutture tradizionali” (segretario DC Mariano Rumor), “sulla famiglia si concentra il peso di una pressione pubblicitaria martellante che cerca di trasformarla in una appendice della catena di distribuzione dei prodotti industriali” (Direttivo nazionale Acli). Dopo un fallito tentativo di Tambroni di avviare un governo di centro-destra (cui risposero violente manifestazioni di piazza represse nel sangue), comincia europea del carbone e dell’acciaio 1959: a Cuba una rivoluzione guidata da Fidel Castro abbatte il regime di batista sostenuto da USA Per tutto il decennio proseguono esperimenti nucleari, viene messa a punto la bomba H, la guerra fredda diventa anche competizione aerospaziale 1961-63 Presidenza Kennedy: dopo un momento di forte tensione con l’URSS per la questione di Cuba, la guerra fredda sembra allentarsi con una trattato per la messa al bando di esperimenti nucleari nell’atmosfera, ma K. viene assassinato 1963 Marcia di Washington per i diritti civili ed economici degli afro-americani; nel corso del decennio le proteste si moltiplicano e consentono di raggiungere importanti conquiste sul fronte dei diritti 1964-75 guerra del Vietnam tra nord comunista e sud appoggiato Anni Settanta un’apertura di Fanfani a governi di centro-sinistra con sostegno esterno del P.S.I. (che prende le distanze dall’URSS in occasione dell’invasione dell’Ungheria). Aldo Moro, leader DC, parlerà di convergenze parallele e nel suo governo del ’63 entrano i socialisti. Memoriale di Yalta: Togliatti prima di morire (’64) invita il comunismo europeo ad affrancarsi da quello sovietico promuovendo democrazia e pluralismo. Riforme scolastiche volte a democratizzare accesso a licei e università: scuola media unica nel 1962 e innalzamento obbligo scolastico a 14 anni, avvio scolarizzazione di massa richiesta anche da innovazione tecnologica Viene creato l’ENEL, ente nazionale energia elettrica. A metà del decennio l’economia rallenta e le riforme languono, osteggiate dai poteri forti. Gli interessi economici portano alla cementificazione selvaggia di molte aree del paese. Agitazioni operaie e studentesche, richiesta di democratizzazione del sistema scolastico e rifiuto dei modelli economici e culturali dominanti; antiautoritarismo, critica alla famiglia nella sua valenza oppressiva e alienante di chiusura nel proprio particolare (“Voglio essere orfano”), critica al materialismo consumistico, promozione di forme di democrazia diretta, collettivismo (ma presa di distanza dal comunismo). Pasolini scrive la famosa poesia contro gli studenti: “Avete facce di figli di papà/…./Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte/ coi poliziotti/ io simpatizzavo coi poliziotti,/Perché i poliziotti sono figli di poveri,/vengono da subtopaie, contadine i urbane che siano” Agitazioni operaie: “autunno caldo” 1964: “Piano Solo”: progetto eversivo segreto volto a indebolire l’alleanza tra centro e sinistra elaborato dal comandante dell’Arma dei carabinieri De Lorenzo – verrà scoperto quattro anni dopo, mettendo in evidenza la disponibilità di alcuni settori dello stato ad agire fuori dalla legalità 1969: strage di piazza fontana a Milano (BNA): nessuna condanna (sospettati ingiustamente gli anarchici Valpreda e Pinelli; quest’ultimo morirà in circostanze mai chiarite, assolti i probabili responsabili Freda e Ventura) da USA; intervengono gli USA. 1965 assassinio Malcolm X, tre anni dopo anche M.L. King e Robert Kennedy 1967: Dittatura Colonnelli in Grecia (anticomunista) 1968: carri armati URSS a Praga stroncano tentativo riformista 1969: uomo sulla Luna Si tenta di mediare la protesta collettiva con una fase di cauto riformismo sensibile alle richieste della società civile: statuto dei lavoratori a tutela dei diritti costituzionali e libertà sindacali; universalità e gratuità del servizio sanitario; DC e associazioni cattoliche promuovono un referendum per abolire la legge sul divorzio approvata in parlamento su iniziativa del Partito radicale di Marco Pannella, ma i risultati confermano la legge. Riforma del diritto di famiglia contro 1971: difficoltà dell’economia USA provata anche da costi guerra Vietnam e fine gold dollar standard; inizio di una fase di instabilità monetaria 1973: shock petrolifero: aumento vertiginoso del prezzo del petrolio stabilito da paesi produttori in seguito a guerra Anni Ottanta discriminazione delle donne. Riforma Basaglia abolisce i manicomi. Legge per la legalizzazione dell’interruzione di gravidanza. Inflazione e recessione causata da shock petroliferi erode potere d’acquisto dei salari, generando tensioni sociali. La violenza diventa una cifra delle lotte politiche. Berlinguer (PCI) comincia a parlare di compromesso storico tra forze popolari comuniste, socialiste e cattoliche; Aldo Moro sembra aperto al dialogo, ma non si intravedono sbocchi istituzionali concreti. Nelle elezioni del ’76 DC e PCI sono i maggiori partiti italiani (38% e 345 circa) Strategia della tensione e anni di piombo: 1974: strage piazza della Loggia a Brescia durante comizio sindacale e strage treno Italicus a S. Benedetto val di Sambro. Per entrambe le stragi nessuna condanna 1978: al terrorismo nero rispondono le azioni terroristiche delle brigate Rosse contro magistrati, giornalisti, dirigenti; culminano nel rapimento e nell’uccisione di Aldo Moro, leader DC arabo-israeliana e rivoluzione in Iran: avvio di una fase di stagnazione e inflazione (stagflazione) e disoccupazione; crisi del welfare state. Rivoluzione informatica, terziarizzazione e delocalizzazione (in occidente). URSS rimane legata a un modello economico obsoleto, incentrato sull’industria pesante 1980: strage di Bologna. Dopo molti anni di depistaggi, condannati i terroristi di estrema destra Mambro e Fioravanti Fase di instabilità politica: il pentapartito è paralizzato tra istanze riformistiche e immobilismo, con l’aggravante di un sistema di potere ormai corroso da clientelismo e corruzione dilagante. L’inizio degli anni Novanta sancirà la crisi definitiva della cosiddetta prima repubblica e dei partiti ad essa legati Dopo un acuirsi delle tensioni tra USA e URSS (progetto scudo spaziale USA), dal 1985 comincia il disgelo tra Reagan e Gorbacev; quest’ultimo avvia un processo di riforma del sistema politico ed economico sovietico Ripresa economica in occidente e recupero dottrine liberiste 1989 crollo muro di Berlino, contestualmente ad avvio di riforme interne in Polonia e Ungheria Due anni dopo un tentativo di colpo di stato porterà al crollo dell’URSS Pasolini « Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe", sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli "ignoti" autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l'aiuto della Cia (e in second'ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il '68, e in seguito, sempre con l'aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del "referendum".Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero » Andreotti, Fanfani, Rumor e almeno una dozzina di altri potenti democristiani, dovrebbero essere trascinati sul banco degli imputati. E quivi accusati di una quantità sterminata di reati: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri, collaborazione con la Cia, uso illegale di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna (almeno in quanto colpevole incapacità di colpirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell'Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani, responsabilità dell'esplosione "selvaggia" della cultura di massa e dei mass-media, corresponsabilità della stupidità delittuosa della televisione. Senza un simile processo penale, è inutile sperare che ci sia qualcosa da fare per il nostro paese. E' chiaro infatti che la rispettabilità di alcuni democristiani (Moro e Zaccagnini) o la moralità dei comunisti non servono a nulla » Moro « La cosiddetta strategia della tensione ebbe la finalità, anche se fortunatamente non conseguì il suo obiettivo, di rimettere l'Italia nei binari della "normalità" dopo le vicende del '68 ed il cosiddetto “autunno caldo”. Si può presumere che Paesi associati a vario titolo alla nostra politica e quindi interessati a un certo indirizzo vi fossero in qualche modo impegnati attraverso i loro servizi d'informazioni. Su significative presenze della Grecia e della Spagna fascista non può esservi dubbio e lo stesso servizio italiano per avvenimenti venuti poi largamente in luce e per altri precedenti [...] può essere considerato uno di quegli apparati italiani sui quali grava maggiormente il sospetto di complicità, del resto accennato in una sentenza incidentale del Processo di Catanzaro ed in via di accertamento, finalmente serio, a Catanzaro stessa ed a Milano. Fautori ne erano in generale coloro che nella nostra storia si trovano periodicamente, e cioè ad ogni buona occasione che si presenti, dalla parte di [chi] respinge le novità scomode e vorrebbe tornare all'antico. Tra essi erano anche elettori e simpatizzanti della D.C.[...] non soli, ma certo con altri, lamentavano l'insostenibilità economica dell'autunno caldo, la necessità di arretrare nella via delle riforme e magari di dare un giro di vite anche sul terreno politico. »