Proposte di cooperazione nel settore agricolo

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Proposte di cooperazione nel settore agricolo
RELAZIONE PER IL "TAVOLO AGRICOLTURA"
NEUM 21-22 APRILE 2004
di Davide Berloni – Consulente per l’Agricoltura della Provincia di Ancona
A) COOPERAZIONE ATTIVITA' E FORMAZIONE
Da lungo tempo, nell’ambito della Facoltà di Economia “G. Fuà” di Ancona, il gruppo di ricerca
REAPBALK (Rural Employment and Agricultural Perspective) svolge una interessante attività di
ricerca, formazione, e divulgazione in materia di cooperazione allo sviluppo. Le tematiche
principali di studio sono le seguenti:
- sviluppo regionale e locale;
- integrazione economica tra le sponde dell’Adriatico;
- sviluppo dei territori rurali e dell’agricoltura;
- programmazione sostenibile delle aree ad alto valore ambientale e a parco;
- valutazione delle azioni di cooperazione economica decentrata dell’Italia ed in particolare della
Regione Marche.
Tra le esperienze passate va evidenziata la costituzione del Centro Nord/Sud
- Studi e
Documentazione sullo sviluppo dei Popoli che nel corso del triennio 1999-2001 ha organizzato un
corso di Economia e Cooperazione allo sviluppo, la cui attività consisteva nel formazione e
aggiornamento di esperti e giovani tecnici in cooperazione economica allo sviluppo (corso di
formazione professionale riconosciuto dalla Regione Marche). Tale esperienza terminata con la fine
del progetto finanziato dall’FSE (Fondo Sociale Europeo) ha prodotto interessanti risultati: nel
triennio sono stati rilasciati circa 100 attestati regionali di formazione sociale ed è stato, inoltre,
costituito un Centro di Documentazione sulla cooperazione economica allo sviluppo ospitato presso
l'Università Politecnica delle Marche.
L’attività del gruppo si è estesa con contatti nazionali e internazionali, frutto della partecipazione in
Parternship in ricerche a livello europeo e con l'organizzazione di conferenze, meeting e workshop
con il tema comune della cooperazione.
Le più importanti relaizoni internazionali in area balcanica del gruppo sono:
-University oof Natiobnal and World Economy in Sofia- Department
-Faculty of Economics - University of Split Croazia;
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-School of Agriculture – Department of Agricultural Economics, Aristotele University of
Thessaloniki;
-Faculty of Economics – Department of Statistics, Analysis and Forecasting, Babes- Bolay
University opf Cluy –Napoca, Romania;
-Biotechnical Faculty- Zootechinical Department, Chauir for Agricultural Economics, Policy and
Law, University of Ljubljana- Slovenia;
-Faculty of Economics and Tourism Pola – Croazia;
Il gruppo tiene contatti anche con numerose università ed enti di ricerca europei tra i quali:
-Imperial College- Wye – Department of Agricultural Science, Agricultural Ecoinomics & Business
Mangement, London University –UK;
-Department of Economics, Politics and Law, University of Natural Resources and Applied Life
Sciences, Vienna Austria;
-Facultè des Sciences Agronomique, Unitè d’Economie Rurale, University Catholique de Louvain,
Louvain la Neuve (UCL) Belgio;
-Rural Economy Reasearch Centre Dublino (RERC) Irlanda;
-Danish Institute of Food Economics (FOI), Danimarca;
-Maataloude Taloudellinen Tutkimuslaitos (MTTL), Finlandia;
-Institut National de la Recerche Agromique (INRA), Francia;
-Institut fuer Marktanalyse und Agarhandelspolitik (FAL), Germania;
-National and Kapodistrian University of Athens Nkua, Grecia;
-Agricultural Economics Research Institute (LEI), Olanda;
-Universitade Nove de Lisboa, Faculdade de Economia (UNL) Portogallo;
-Consejo Superior de Investigaciones Cientificas (SIA-DGA), Spagna;
-Swedish Institute for Food and Agrieconmics (SLI) Svezia;
-The Queen’s University Belfast (QUB), UK;
Altri contatti importanti sono con la Banca Mondiale e con la Commissione Europea. Inoltre il Prof.
Franco Sotte è anche Liaison Officer per l’Italia dell’Associazione degli Economisti Agrari Europei
EAAE (European Association of Agricoltural Economists).
L’attività formativa e di ricerca svolta dal gruppo è ricolta negli ultimi anni ad un progetto di ricerca
europeo dal titolo “Rural Employment and Agricultural Perspective in the Balkan Applicant
Countries” REAPBALK (Contratto n. QLK5-CT-2001-01608), ricerca finanziata nell’ambito del
Quinto Programma Quadro dell’Unione Europea “Quality of Life andMangement of Living
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Resources”, il cui Coordinatore centrale è il Prof. Franco Sotte. La scadenza della ricerca è il 30
settembre 2004.
La ricerca sottopone allo studio cinque regioni selezionate in altrettanti paesi dell’area balcanica:
Bulgaria, Romania, Croazia, Slovenia e Grecia (inclusa nello studio per motivi comparativi). Tutti
questi paesi hanno chiesto formalmente di entrare nell’Unione europea tranne la Grecia che è già
membro. Le regioni sono state selezionate secondo alcuni criteri definiti nella fase iniziale del
progetto. Dopo il processo di selezione è stata fatta un’analisi dello sviluppo socio-economico,delle
dinamiche occupazionali e delle politiche rilevanti a livello regionale. Su questa base è stata
condotta di seguito un’analisi comparativa delle dinamiche regionali. Nella seconda fase le regioni
sono state sottoposte ad un’analisi Input-Output in modo da studiare le dinamiche dell’occupazione
rurale più nel dettaglio. Si stanno costruendo le tavole I-O regionali partendo dalle tavole nazionali
seguendo una procedura costruita ad-hoc. Sulla base del modello I-O sarà poi misurato l’impatto
dei diversi scenari alternativi che saranno costruiti in base alle politiche a livello regionale e
nazionale. L’impatto degli scenari sull’occupazione agricola e non–agricola a livello regionale sarà
identificato e si formuleranno delle indicazioni e raccomandazioni per i policy maker.
Maggiori informazioni sul progetto si possono trovare sui siti web:
www.dea.unian.it/Reapbalk,
www.econ.unian.it/aab.
e-mail: [email protected]
indirizzo: Università Politecnica delle Marche, Facoltà di Economia, Dipartimento di Economia,
Piazzale martelli, 8 61121 Ancona, Italia.
Il gruppo di lavoro è impegnato, oltre che in REAPBALK anche in altri progetti internazionali tra i
quali di maggiore interesse risultano essere:
-
“Agricultural Sector in the Member States and Neewly Associated States in the Central and
Eastern Europe: Econometric Modelling for Projections and Analysis of EU Policies on
Agricolture, Forestry and the Environment” (AGMEMOD + CEEC), contratto n. QLRT2001-02853. Durata: dal 01 marzo 2001 a luglio 2004. Responsabile dell’unità Operativa
Italiana: prof. Franco Sotte - Università Politecnica delle Marche. Sito web:
www.tnet.teagasc.ie/agmemod
-
Social Learning
for the Integrated Management and Siustenaible Use of Water at
Catchment Scale” (SLIM), contratto n. EVK1-CT-2000-00064. Durata: dal 01 febbraio
2001 al 31 marzo 2004.
-
The Impact of Decoupling and Modulation in the Enlarged Union: A Sectoral and Farm
Level Assessment” (IDEMA). Ricerca proposta ed approvata nell’ambito del 6TH
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Framework Programme – Policy Oriented Reasearch. Coordinatore centrale: prof.ssa Ewa
Rabonowicz (Swedisch Institute for Food and Agricultural Economics).
-
“Agricultural Market Sectors in Member States and the EU: Integrated Economteric
Modelling accross Europe for Projections and Analysis of EU Policies” (AG-INTER).
Ricerca proposta nell’ambito del 6TH Framework Programme – Policy Oriented Reasearch.
Coordinatore centrale Prof. Brendan Riordan (TEAGASC – Irlanda).
Documentazione fornita:
-An Evolutionary Approach to rural development – Some lessons for Policymaker, Introductory
Speech to the Conference of the Slovenian Associations of Agricultural Economist, Autore: Franco
Sotte., Ljubljana 14 aprile 2003, Collana Appunti Studi sull’Adriatico e i Balcani, Editore
“Associazione Alessandro Bartola”, studi e ricerche di economia e di politica agraria.
-Social and Economic Deveolpment in Transitional Countries Territorial Differences in Albania
Districts, Autore: Eniel Nika. Una versione preliminare di tale paper è stata presentata alla
conferenza su “Globalization and Enterpreuneurship: Fears, Chealenges ad Opportunities” Pula,
Croazia, 24-26 aprile 2003, Collana Appunti Studi sull’Adriatico e i Balcani. “Associazione
Alessandro Bartola”, studi e ricerche di economia e di politica agraria.
-Rural Employment and Agricultural Perspectives in the Balkan Applicant Countries, Autori:
Andrea Bonfiglio, Satefania Bussoletti. Una versione preliminare di questo paper stata presentata
alla conferenza su “Enterprise in Transition” Tucepi, Croazia 22-24 maggio 2003, Collana
Appunti Studi sull’Adriatico e i Balcani. “Associazione Alessandro Bartola”, studi e ricerche di
economia e di politica agraria.
Si segnalano, inoltre, altre due pubblicazioni (sempre a cura dell’Asscoiazione Bartola), sulla
cooperazione:
-“Le cooperative degli agricoltori Europei, un viaggio nella cooperazione agricola dell’Unione
Europea”, Autore: Antonio Rubattu, prefazione di Paolo de Castro.
-“Lo Sviluppo delle Cooperative Agricole nell’’Unione Europea temi e tendenze alla vigilia del
XXI secolo a cura di Onno-Frank BekkunGert van Dijlk (ed).
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Altre azioni proposte inerenti la cooperazione:
a) nel periodo giugno-settembre 2004 (le date sono da confermare) si potrebbe prevedere un corsostage rivolto alla formazione di giovani inerente gli scenari futuri per la filiera cooperativa agroalimentare, politiche e mercati internazionali, normative, esperienze a confronto. Tale stage ha
diversi obiettivi e gli argomenti trattati sono in parte inerenti la PAC e la sua recente riforma e a
questioni normative quali la legge di orientamento e la riforma del diritto societario relativamente
alle cooperative. Parte del corso ha invece una impostazione più pratica includendo la
presentazione di esperienze pratiche nel settore del latte e dell’ortofrutta, del biologico e della
cooperazione nelle Marche. La parte finale dello stage è concentrata sulle strategie per la
cooperazione in Europa. Si allega programma dettagliato.
b) si propone una iniziativa nell’inverno 2004 del tipo “convegno-wokshop-tavolo di lavoro” in cui
possono partecipare alcuni rappresentanti dei vertici delle cooperative italiane e/o esperti del
settore. L’iniziativa potrebbe coinvolgere anche rappresentanti istituzionali italiani. Per una buona
riuscita dell’iniziativa si prospetta il coinvolgimento di rappresentanti istituzionali e non delle
cooperative di alcuni paesi Balcani. L’iniziativa potrebbe avere il seguente piano di lavoro di
massima:
Mattino: Una prima parte in cui gli esponenti italiani descrivono le esperienze della cooperazione
in Italia..
Pomeriggio: gli esponenti delle delegazioni straniere descrivono le proprie esperienze e le loro
problematiche.
Tavolo di discussione.
Visite aziendali cooperative nel territorio marchigiano.
B) GIOVANI IN AGRICOLTURA:
Un'evidenza comune di tutte le analisi condotte sulla distribuzione per età in agricoltura mostra una
tendenza ad un forte calo della presenza di giovani agricoltori e imprenditori agricoli, in tutta
Europa sia nelle aree arretrate che in quelle più avanzate. Il segnale è abbastanza preoccupante in
quanto la “fuga” dei più giovani significa perdita della componente più dinamica e culturalmente
più preparata ad affrontare le problematiche, sempre più complesse della nuova azienda agricola. E’
opportuno precisare due aspetti del problema.
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Da un primo punto di vista il fenomeno si caratterizza in termini quantitativi e in modalità
differenti nei singoli Stati e all’interno di aree diverse, ma questo fenomeno pone in primo piano la
necessità di interrogarsi sulle cause remote e recenti e su quali misure si stanno prendendo in
merito.
D’altro canto l’impresa agricola mostra sempre più la sua evoluzione verso una impresa
multifunzionale dove alle funzioni tradizionali si affiancano attività e servizi diversi come
l’agriturismo, il pernottamento, l’offerta di sport e di soggiorni nel verde, l’agrobiologico, i prodotti
di alta qualità. Tali funzioni rappresentano una possibilità di reddito in più per gli agricoltori e la
presenza di giovani appare essenziale per il nascere di tali forme aziendali più complesse ed
innovative. E’ necessario che i nuovi imprenditori siano informati circa queste possibilità e "siano
formati" alla conduzione di aziende agricole con una molteplicità di funzioni anche molto varie. La
multifunzionalità e la diversificazione aziendale appaiono come le priorità per la tenuta sul mercato
di molte realtà agricole che hanno anche importanti funzioni paesaggistiche e culturali. In questo
modo, aziende altrimenti a rischio, possono rimanere sul mercato svolgendo anche una funzione
centrale, in termini di presidio del territorio. Il valore aggiunto più alto si ha proprio nei servizi
aggiunti al prodotto agricolo che lo rendono più redditizio. Questo significa aumentare
l’integrazione a valle con altri settori, diversi da quello agricolo come quello ricettivo-paesaggistico,
allargare l’azienda e diversificare le sue attività.
Azione proposta inerente i giovani in agricoltura
Si prevede la divulgazione di alcuni risultati di ricerca sulle cause del calo di giovani in
agricoltura tra i quali si ricorda l’iniziativa svoltasi a Roma il 24-25 gennaio 2003 sul futuro dei
giovani agricoltori, e il paper “Giovani e impresa per una strategia a medio-lungo termine”
(documentazione fornita).
Inoltre viene proposto un master in inverno 2004 (data da decidere) di due o tre giorni che
tocchi diversi temi. Il modello formativo prevede cinque step:
a) un modulo su multifunzionalità, diversificazione e mercati agricoli;
b) un modulo sull’associazionismo in agricoltura;
c) un modulo sui giovani in agricoltura;
d) visite aziendali in alcune aziende diversificate e multifunzionali;
e)
il master può concludersi con la proposta di un progetto riferito ai giovani in
agricoltura nelle aree Balcaniche. Progetto da presentare alla Comunità Europea.
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C) L'EVOLUZIONE DELLA PAC E L'ALLARGAMENTO AD EST:
Con la recente Riforma di Medio Termine (Mid Term Review - MTR), è risultato chiaro un
cambiamento sostanziale della PAC, l’obiettivo principale delle riforma appare la rottura del
legame tra aiuti comunitari e produzione. La scelta di riformare il sostegno passa attraverso la
riduzione dei prezzi sostenuti e l’erogazione di aiuti sempre più disaccoppiati. Gli obiettivi finali di
tale riforma dei mercati è di un nuovo orientamento dell’agricoltura al mercato e dello stimolo di
produzioni secondo le esigenze dello stesso. Gli aiuti non vengono più dati al prodotto, ma al
produttore in una logica aziendale che vede tutti gli aiuti diretti confluire nel pagamento unico per
azienda.
Tale sistema dovrebbe incentivare la competitività aziendale e rendere più semplice il pagamento
degli aiuti comunitari. Il pagamento degli aiuti diretti è vincolato al rispetto di norme attinenti
all’ambiente, il benessere degli animali e la sicurezza alimentare.
Alcuni aiuti possono rimanere accoppiati ma solo per motivazioni particolari relative
essenzialmente al rischio di abbandono colturale e al degrado ambientale.
La MTR con la riduzione del sostegno dei prezzi in molte Organizzazioni Comuni di Mercato OCM
libererà risorse da destinare allo sviluppo rurale. Nel suo complesso la riforma appare molto attenta
allo stimolo di produzioni di qualità e più al mantenimento di alcune produzioni piuttosto che alla
loro riduzione. Gli aiuti per azienda possono favorire la ristrutturazione aziendale stimolando
logiche aziendali in agricoltura.
Tale sistema di aiuti riformato, purtroppo, non elimina alcuni problemi:
le nuove imprese che riceveranno aiuti europei non hanno percepito quelli storici ed entrano in
diretta concorrenza con imprese agricole che da anni ricevono l’aiuto comunitario, questo provoca
un problema di unfair competition.
Il problema maggiore che la PAC si trova ad affrontare è l’estensione degli aiuti ai Paesi
dell’Europa Centro Orientale:
i pagamenti saranno equiparati solo a partire dal 2013 e nella fase transitoria tali Paesi dovranno
rispettare costosi vincoli produttivi (qualità alimenti, benessere degli animali, ambiente).
Nei paesi aderenti (Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca,
Repubblica Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Romania e Bulgaria) il settore agricolo riveste un ruolo
preponderante in termini sia di occupazione che di superficie tale da richiedere un ingente
fabbisogno finanziario per l’estensione della PAC. Il loro contributo al PIL europeo è invece basso
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e sicuramente inferiore alle risorse assorbite. E’ previsto che l’estensione della PAC corrente e del
livello di aiuti erogato avverrà in un periodo di transizione di circa 10 anni e i pagamenti diretti
verranno estesi in modo graduale e in percentuale rispetto a quelli attualmente erogati nell’attuale
UE a 15 paesi (phasing out).
E’ però previsto che tali aiuti siano integrabili con aiuti nazionali da devolvere all’agricoltura, ma
con il limite massimo rappresentato dal 100% degli aiuti attualmente in vigore nell’UE. La
Commissione Europea per coprire i costi dell’allargamento ha proposto di aumentare il budget
dell’UE di 5,1 miliardi di euro raggiungendo i 99,724 miliardi di euro. In riferimento alle
prospettive di spesa molti Stati hanno espresso il timore di una PAC eccessivamente costosa rispetto
agli altri capitoli di spesa, temendo che ciò vada a discapito delle politiche strutturali. Inoltre
l’ingresso dei nuovi Paesi Membri, da un lato costituisce una possibilità di sbocco dei prodotti
europei, ma dall’altro le importazioni, da tali paesi, di prodotti sostituibili ai nostri a bassi costi può
compromettere la competitività delle nostre produzioni. Un’ulteriore paura consiste nel rischio che i
pagamenti erogati ai nuovi Membri vadano nelle mani di soggetti non necessariamente agricoltori
(privatizzazione).
Azione proposta inerente l'evoluzione della PAC e l'allargamento ad Est:
tali temi sono stati discussi nelle “giornate dell’Olio d’Oliva” tenutesi a Jesi (AN - Italia) nei
giorni 25, 26, 27 marzo 2004. Si propone un’azione divulgativa sui temi e gli atti del convegno.
www.provincia.an.it/sfidemondoagricolo.it
Appare necessario predisporre azioni divulgative della PAC ad esempio tramite un convegnogiornata di studio dedicate all’agricoltura dei paesi Balcani con incontri tra imprenditori italiani e
della costa dell’adriatico.
D) MARCHIO DI QUALITÀ – SICUREZZA DEGLI ALIMENTI
L’8 di aprile 2004 è stato deciso dal Consiglio della Regione Marche di approvare la legge n. 23
del 2003 sulla qualità e tracciabilità dei generi agroalimentari. Il logo è “Qualimarche” e può essere
accompagnato dalla dicitura “prodotti tutelati dalla regione Marche”. I produttori per utilizzarlo
dovranno attenersi a disciplinari molto rigidi depositati presso l’Assam (Agenzia dei Servizi del
Settore Agroalimenatre delle Marche) e saranno soggetti ai controlli sul rispetto degli standard di
qualità.
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Tale legge è strategica e rappresenta uno strumento a tutela del consumatore. E’ stato approvato
anche il regolamento d’uso del marchio regionale Qualimarche: i produttori e le aziende
concessionarie potranno utilizzare etichette, fascette e involucri con il logo. Alla grande
distribuzione verrà imposto un obbligo economico di acquistare e mettere in commercio sul
territorio marchigiano prodotti della Regione con il marchio.
Tale marchio, da un lato tutela il prodotto marchigiano e dall’altro il cittadino consumatore; questa
legge stimolerà le produzioni regionali e qualità, inserendosi nel solco iniziato con la MTR di
giugno 2003 tende alla promozione dei prodotti di alta qualità con un’attenzione particolare al
rispetto di norme ambientali.
Va precisato che il marchio Qualimarche può rappresentare una rete di sostegno per il mercato e
per le produzioni nelle fasi meno favorevoli e servirà anche a qualificare le attività di servizio
fornite ad esempio dalle fattorie didattiche.
Maggiori informazioni si possono trovare sui siti web:
www.assam.marche.it
www.regione.marche.it
www.consiglio.marche.it
Azione proposta inerente marchio di qualità – sicurezza degli alimenti:
E' possibile organizzare di studio una giornata tra le delegazioni del tavolo di lavoro "agricoltura
"e rappresentanti della Regione Marche sul tema del marchio di qualità. All'iniziativa potrebbero
partecipare rappresentanti dell'Assam al fine di illustrare la possibilità di uso del marchio e i
limiti. Una parte può essere dedicata alla grande distribuzione e al vincolo imposto dalla legge
sulla commercializzazione dei prodotti regionali.
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