Scuola an estetica!

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Scuola an estetica!
Allenamento Mensile di Giugno
“Esploriamo la complessità per scoprire le nuove possibilità”
Scuola an estetica!
“Perché il sogno dell’eguaglianza non resti un sogno vi proponiamo tre riforme.
Non bocciare.
A quelli che sembrano cretini dargli la scuola a pieno tempo.
Agli svogliati basta dargli uno scopo.”
da Lettera ad una professoressa
Di certo da quanto l’istruzione si impartiva l’approccio educativo nella scuola pubblica è
molto cambiato. Parafrasando don Lorenzo Milani, gl i insegnanti oggi indovinano molto
più spesso la domanda giusta ovvero “come essere a scuola” e non tanto “cosa fare a
scuola”. Sicuramente le energie necessarie per tentare di abbozzare una risposta consona
sono molte e riguardano l’intera sfera delle per sone che si pongono questa domanda, siano
esse insegnanti, genitori e non solo quelle che identificheremmo come le uniche persone in
apprendimento, ovvero gli studenti.
Se prestiamo attenzione all’ambiente educativo, e
ripercorriamo mentalmente i grandi dibattiti degli
ultimi anni (crocifisso, chador, cattedra si o no,
bullismo, …) ci renderemmo conto che questo non è
costruito per favorire le libere connessioni neurali
dei bambini o le sinapsi degli studenti, e che il
paradigma culturale è ancora quello della
trasmissione
unidirezionale
di
nozioni,
dell’asimmetricità tra docente e discente, e dunque
sulla pretesa di inquadrare gli approcci mentali ed
i relativi comportamenti dei futuri cittadini.
Toni Montevidoni
Tel: +39-0733-814730
Cell: +39-335-6241595
Skype e Twitter: tonimon70
Sito: www.tonimontevidoni.com
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Allenamento Mensile di Giugno
“Esploriamo la complessità per scoprire le nuove possibilità”
Il modo con cui i giovani partecipano ad un concerto video-riprendendolo,
condividendolo in streaming su youtube o flicker, twittandolo, commentandolo e
recensendolo in tempo reale sul proprio profilo google+, e non solo ballandolo come
facevamo (solo) vent’anni fa, dà la dimensione dello scostamento dei presupposti tra
l’obsoleto sistema educativo ed i nativi digitali.
Il livello di interazione nel tempo che viviamo abilita una percezione in 4D e consente di percepirsi
protagonista ed al contempo interprete della realtà in cui siamo profondamente presenti. Definendola
in 140 caratteri fornisco a tutti anche la mia visione della cosa o semplicemente un mio commento.
Alla pari e con piena dignità! Tant’è vero che chiunque interagisce sul tema non si chiede chi ci sia
dietro all’account, ma valuta il valore di quanto io ho pubblicato, postato, flaggato.
Il modello mentale di questi user experience designers si ispira ad una visione sistemica delle cose,
riconosce un ventaglio di
opzioni, organizza e sceglie valutando da diversi punti di vista. Ora
immaginatevi questi ragazzi che quando rientrano il lunedì mattina si imbattono nella riproposizione di
alcuni presupposti tipici:
NATIVI DIGITALI
Intelligenza collettiva
formata sugli interessi dei
singoli e crowdsourcing
PRESUPPOSTI
SISTEMA SCOLATICO
FRASI TIPICHE
“ti dico io cosa è importante, tu
devi solo memorizzarlo”
Esiste solo se connesso a
forme di leadership
sono preconfezionati,
standardizzati, lineari,
unidirezionali, quasi
esclusivamente conoscenze
è frenata, come se il processo
sinaptico fosse agevolato da
una percezione settoriale o
individualistica
l’insegnante e discenti sono
ruoli distinti, precostituiti,
riconoscibili e fissi
se non si riconosce l’autorità
costituita, c’è una punizione
Dipende da quello che gli
altri pensano di te e da
quello che hai fatto in
precedenza
immediatamente
disponibili e sempre
completamente accessibili,
dunque non interessanti
a-spaziale, a-sincrono,
sempre connesso, laico
si illude di garantirsi la propria
credibilità nascondendosi
dietro l’asserita competenza
nella materia scolastica
venduti come conoscenza o
addirittura come sapienza,
ovvero diventano strumento di
potere sugli altri
Classe fisica omogenea per età,
farcita di simboli della cultura
“forza ragazzi, se mi seguite
arriveremo alla fine del programma
scolastico”
+ esperienza
+ relazioni
+ connessioni
= + apprendo
Funzioni svolte da persone
ed in momenti diversi
“non si copia dal vicino”, “i compiti
si fanno da soli”, “guai a chi
suggerisce”, “il voto che TI do è…”
“Io vi insegnerò a leggere, scrivere
e far di conto”
“ti mando dietro la lavagna”, “Ti
metto la nota”, “Vai dal Preside!”
“ed ora ragazzi prendete a pagina
15 e leggete ad alta voce con me”
“Quando entra il Preside ci si alza in
piedi e si dice buongiooooorno”
Toni Montevidoni
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Allenamento Mensile di Giugno
“Esploriamo la complessità per scoprire le nuove possibilità”
“Del resto bisognerebbe intendersi su cosa sia lingua corretta.
Le lingue le creano i poveri e poi seguitano a rinnovarle all’infinito.
I ricchi le cristallizzano per poter sfottere chi non parla come loro.
O per bocciarlo.
Voi dite che Pierino del dottore scrive bene. Per forza, parla come voi.
Appartiene alla ditta. Invece la lingua che parla e scrive Gianni è quella del suo
babbo. Quando Gianni era piccino chiamava la radio lalla.
E il babbo serio: <<non si dice lalla, si dice aradio>>”
Come avete visto non ho fatto alcun riferimento alle metodologie didattiche perché il discorso si
farebbe lungo. A tal proposito basta sottolineare quanto si fa fatica in Italia ad andare fuori dalle
convinzioni limitanti della Riforma Gentile per esplorare, ad esempio, l’approccio montessoriano, o
quello steineriano e più in generale forme di apprendimento collaborativo o con un approccio
multiculturale, rispettoso delle diverse abilità e non assimilativo.
Ora allena la tua mente provando a rispondere alle seguenti domande:
Quanti e quali metodi educativi conosci, oltre a quello tradizionale? Sapresti indicarne approcci e strumenti?
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Cosa succederebbe se, invece di trasferire dei contenuti codificati in programmi di Stato, l’insegnante
proponesse ai ragazzi una struttura motivazionale basata sui loro interessi di apprendimento?
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Se la scuola accogliesse un modello di valutazione 360°, ovvero che include la valutazione degli insegnanti
da parte degli alunni, come cambierebbe la relazione tra questi? Quali aspetti positivi e quali negativi?
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Se il livello di apprendimento non riguardasse
prevalentemente i contenuti, ma fosse calibrato per allenare
anche capacità ed attitudini dei singoli ragazzi, come
cambierebbe il rapporto scuola-mondo del lavoro?
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Toni Montevidoni
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