4-Glossario (207.248)

Transcript

4-Glossario (207.248)
glossario
glossario
A
bbonamento
Pagamento anticipato di un servizio
ripartito nel tempo. Sul versante della programmazione la RAI, nel secondo dopoguerra, diede vita a un’intensa campagna per reclutare nuovi abbonamenti, che fu impostata
su tre direttive: stabilire un legame immediato
con il pubblico (come nelle trasmissioni Il
microfono è vostro, Botta e risposta, Radiosquadre), invitandolo a partecipare a concorsi
a premio, referendum ecc.; promuovere l’interesse per la radio e per i suoi programmi, in
special modo per quelli destinati a un largo
ascolto; favorire e indirizzare l’apertura del
mercato radio verso settori di pubblico con
minore capacità di acquisto.
ABC
→ American Broadcasting Company.
Addetto ai sistemi informatici
Nuova figura professionale che si delinea all’orizzonte completamente informatizzato delle → emittenti radiofoniche. Già oggi molte radio funzionano con sistemi informatici: → programmazione, → messa in onda, archivi, computer in → rete per la comunicazione fra i vari
uffici. Se oggi spesso ai tecnici di → bassa
frequenza vengono affiancati degli informatici, in un futuro prossimo l’a. ai s.i. potrebbe
sostituire del tutto la figura del tecnico a bassa
frequenza. Le sue mansioni potrebbero andare dall’immettere la pubblicità, in arrivo dalla
concessionaria, sul sistema di messa in onda,
al telecomandare un ricevitore via satellite, a
far funzionare la messa in onda digitale.
AF
Sigla per alta frequenza. Comprende tutto
ciò che gravita attorno alla trasmissione via
→ etere.
AFC
→ Controllo automatico di → frequenza.
Affiliazioni
Sistema che, negli anni Settanta, consentiva l’estensione del → segnale. Tale sistema
prevedeva che la proprietà dell’→ emittente legasse con un contratto, per ogni nuova
area che voleva raggiungere, un operatore
che, possedendo gli impianti e avendo occupato una o più → frequenze, poteva impiegarle tutte o in parte per ripetere localmente il segnale della radio. Nel 1976, ad
esempio, i proprietari di Radio 105 di Milano avviarono un processo di estensione del
segnale realizzando quello che formalmente avrebbe potuto configurarsi come un →
network, ma per non incorrere in sanzioni
utilizzarono questo sistema delle affiliazioni delle emittenti locali (con un unico segnale centralizzato).
Affollamento pubblicitario
Spazio consentito per la pubblicità nella programmazione radiofonica. Prevede dei limiti
massimi, imposti per legge, pari al 18% della
→ programmazione giornaliera per le radio
nazionali, al 20% per le → radio locali, al
5% per le → radio comunitarie.
Agenzie radiofoniche
Agenzie che forniscono alle → emittenti un
prodotto completo, pronto da leggere oppure da mandare direttamente in onda, ovvero
già letto dallo → speaker.
Agenzie specializzate
Agenzie che hanno il compito di inviare le
fonti informative. Fra le più consultate vi
sono l’→ Ansa, l’Aggi e l’Adn Kronos, alle
quali va aggiunta AREA, nata nel 1981 per
iniziativa di alcuni fondatori e redattori di
Radio Blu.
209
strumenti
Alimentazione autonoma
Amplificatore
Alimentazione a pile o ad accumulatori degli apparecchi radiofonici mobili, utilizzando corrente continua. → Transistor
Dispositivo elettronico usato per l’amplificazione dei → segnali elettrici, ossia per aumentarne → l’ampiezza o la potenza. È impiegato nella quasi totalità delle apparecchiature elettroniche. La realizzazione del
primo a. elettronico fu resa possibile dall’invenzione del triodo a vuoto (De Forest,
1906), un dispositivo per mezzo del quale il
valore di una corrente può essere variato
agendo, con minima spesa di potenza, su
un’altra tensione. Dal 1948, anno d’invenzione del → transistor, numerosi dispositivi
a stato solido, ossia a semi-conduttori, hanno affiancato, e in parte soppiantato, i tubi a
vuoto nella realizzazione degli a. Il principio base su cui si basa → l’amplificazione è
quello di far variare, in base all’andamento
del → segnale da a., la corrente fornita da
un apposito generatore di tensione continua.
Normalmente un a. è in realtà una catena di
amplificazione, nella quale il segnale passa
attraverso successivi stadi di amplificazione più o meno simili tra loro.
Allargamento di banda
Secondo controllo di sintonia negli apparecchi provvisti della → gamma di ricezione
per le → onde corte.
Alti consumatori
Mappa degli ascoltatori composta da giovani tra i 15 e i 24 anni, di ambo i sessi; da
casalinghe e da lavoratori autonomi (commercianti e, ancor più, artigiani).
Altoparlante
Apparecchio che effettua la conversione in
→ onde sonore delle correnti elettriche variabili corrispondenti ai rumori e ai suoni
della parola o della musica.
AM
→ Sigla per modulazione d’ampiezza.
American Broadcasting
Company
Fu ribattezzata in tal modo la → «Blue
Network», acquistata da Edward Noble. Divenne, dopo la guerra, con le sue 195 affiliate,
un concorrente agguerrito per le vecchie reti.
American Marconi
Società consociata della British Marconi,
che ai tempi della prima guerra mondiale
era diventata una potenza nel campo della
comunicazione marittima e transoceanica.
American Thelephone and
Telegraph Company (AT&T)
Compagnia telefonica che aprì una → stazione radio nel 1921; la sua radio a New
York, la → WEAF, diede il via ai programmi a pagamento.
Ampiezza
Definisce l’intensità o il volume del → suono. Più l’a. è grande più il suono sarà forte,
ossia intenso. Due suoni possono avere la
stessa a. e differire per la → frequenza.
210
Amplificatori di linea
Apparecchi destinati a portare le informazioni dei segnali telefonici alle altre centrali telefoniche della stessa → rete.
Amplificazione
Operazione consistente nel variare l’ampiezza di una grandezza fisica, in funzione del
tempo, rispettandone le altre caratteristiche.
L’insieme dei dispositivi utilizzati per ottenerla costituisce un → amplificatore. In un
sistema di a. si chiama ingresso (o entrata o
input) il punto dove si applica la variabile da
amplificare, mentre il punto dove si preleva
la grandezza amplificata è detto uscita (output). L’a. può essere effettuata in modo particolarmente semplice e preciso nel caso di
segnali elettrici per mezzo degli amplificatori elettronici. Quando è possibile, l’a. di segnali non elettrici viene ricondotta a quella
di segnali elettrici mediante → trasduttori.
glossario
Ansa
Principale → agenzia specializzata.
Antenna
Dispositivo tecnico che permette di emettere
dei segnali hertziani radio e televisivi attraverso delle → onde condotte, di captarle e di
volta in volta emetterle e captarle di nuovo.
Si distinguono tra i tipi di a. quelle trasmittenti e quelle riceventi. Le a. riceventi sono
dei collettori di → onde elettromagnetiche.
Una volta captate, inducono una corrente elettrica di debole intensità che è trasmessa al →
medium. Le a. possono essere, inoltre, individuali o collettive. Le a. riceventi captano
selettivamente i segnali diffusi dalle reti hertziane terrestri e le antenne paraboliche i →
segnali diffusi dal → satellite.
Antenna direzionale
→ Antenne che oltre ad effettuare una concentrazione dell’energia del segnale, limitano la provenienza del → radiodisturbo a
una stretta porzione dello spazio.
Antenna trasmittente
Dispositivo che irradia sotto forma di →
onde elettromagnetiche le oscillazioni che
l’eccitano.
Associazione nazionale di
telediffusione indipendente
(ANTI)
Associazione delle radio private nata nel
1975, dalla volontà di far pressione sulla
Corte Costituzionale per la totale liberalizzazione dell’→ etere.
Area di servizio
Zona di territorio che circonda la → stazione, la cui estensione varia in relazione: a)
alla → frequenza delle → onde emesse, ossia alla → lunghezza d’onda usata; b) alla
località in cui sorge la → stazione trasmittente; c) al tipo di → radioricevitori adoperati; d) al tipo di → antenna usata.
ARI
→ Associazione radiotecnica italiana.
Assegnazione nuove frequenze
La gestione delle problematiche relative all’assegnazione delle → frequenze è uno dei
nodi centrali dell’attività del settore tecnico
in Italia. Fino all’approvazione della → Legge Mammì (1990), era infatti possibile per
chiunque aprire una → radio, purché in possesso dei requisiti minimi. Oggi invece l’→
etere è interamente occupato dalle 2.000 →
stazioni esistenti e per dare vita a una nuova
→ emittente occorre comprare o fittare le
frequenze. Nel secondo caso, l’→ editore
stipula un contratto con lo Stato e si impegna a pagare un canone fisso. I costi variano a seconda del posizionamento in banda
(nel caso dell’acquisizione), o del tipo di
contratto di fitto. In media, l’acquisto di una
frequenza costa dai 50 milioni di lire in su.
Assistente di studio
Figura di affiancamento che fornisce indicazioni ai → conduttori di un programma al
fine di ottenere prestazioni corrette. Comunica, attraverso il linguaggio mimico, le
istruzioni che il → regista gli invia radiofonicamente: attacchi, rallentamenti, accelerazioni, piccoli spostamenti, stop ecc.
ANTI
→ Associazione nazionale di telediffusione
indipendente.
Associazione radiotecnica
italiana (ARI)
Associazione di → sanfilisti, comprendente il Radio Club nazionale e l’Associazione
nazionale radio dilettanti.
AT&T
→ American Thelephone and Telegraph
Company.
Audience
Parte di popolazione raggiunta da determinati mezzi di comunicazione. L’a. designa
l’effetto prodotto su quella parte di popolazione dalle trasmissione audio o video, il
gradimento o la disapprovazione nei riguardi
211
strumenti
del prodotto radiofonico o televisivo. Infine, in un senso più ampio e più vago, indica
il valore di un → media o di alcuni messaggi, al di là del numero di persone che più o
meno frequentemente vi fanno riferimento.
Designa la notorietà o il credito di cui il
mezzo o i suoi programmi beneficiano, il
suo prestigio, e nello stesso tempo la sua
influenza, supposta o reale.
ne). Nelle telecomunicazioni → è il campo
di → frequenza occupato da un → segnale.
Audiofrequenza
Bassi consumatori
→ Gamma di suoni che può essere percepita dall’orecchio umano. Comprende le frequenze → acustiche che vanno da 20 a
20.000 → hertz. Al di fuori dell’a. ci sono
gli infrasuoni (meno di 16 hertz) e gli ultrasuoni (oltre 20.000 hertz).
Bassa frequenza
Oscillazioni al secondo in numero limitato.
Oltre ad essere riferita a → segnali o parti
di segnale, indica segnali o apparecchiature
audio o video che agiscono senza → frequenza portante: si contrappone quindi a →
radiofrequenza.
Mappa di radioascoltatori caratterizzata da un
ascolto «breve ma fedele»: comprende gli utenti
che si sintonizzano saltuariamente, soprattutto
nelle prime ore del mattino e, in minor misura, a metà giornata. Essa è formata da lavoratori dipendenti, dirigenti e professionisti.
Audiradio
BBC
Organo attraverso cui è possibile fare un’indagine precisa sull’ascolto radiofonico attraverso interviste telefoniche. Vengono realizzate quattro tornate di indagine: due tra
febbraio e giugno e due tra settembre e dicembre. Ogni anno viene pubblicato un gran
numero di dati suddivisi in quattro bimestri,
poi raggruppati in due semestri, che a loro
volta vengono poi raggruppati in un unico
dato espressivo dell’ascolto di ciascuna →
radio nel corso di tutto l’anno.
→ British Broadcasting Company.
Auditorio
Sala con particolari caratteristiche acustiche,
in cui si tengono concerti, altri tipi di spettacolo, conferenze ecc.
Autoradio
Apparecchio radiofonico creato per essere
utilizzato sulle autovetture, dotato di → antenna a stilo, retrattile, talvolta automatica,
azionato da un motore elettrico alimentato
dalla batteria dell’autovettura.
B
anda di frequenza
Campo di frequenze occupate da un
→ segnale. Si dice anche del campo di →
frequenze che un circuito elettronico è in grado di trasmettere (→ banda di amplificazio212
BF
Stadio preamplificatore.
BIT
Contrazione dell’inglese Binary digit. È nei
calcolatori elettronici la quantità minima di
informazioni cui può corrispondere un impulso. Il linguaggio binario è il linguaggio
dei b., cioè soltanto sequenze di 0 e di 1,
quindi tensioni vicine allo 0 o prossime a 5.
Un insieme di 8 b. forma un’istruzione completa chiamata → byte.
Blue Network
→ Rete formata dalle radio che la → RCA
via via acquistava.
Bobina fonica
Parte costituente gli auricolari della → cuffia. Ha per nucleo una calamita, ai cui poli è
affiancata una membrana ferromagnetica, che
entra in vibrazione appena viene colpita dalle → onde elettromagnetiche in arrivo.
Bobina mobile
Tipo di → altoparlante tra i più diffusi.
BPM
Sigla di beat-per-minute, ovvero i battiti della musica al minuto misurabili con un me-
glossario
tronomo meccanico o elettrico, oppure con
un semplice cronometro.
Break pubblicitario
Spazio riservato all’informazione pubblicitaria.
British Broadcasting Company (BBC)
Compagnia nata nel 1922 dall’associazione
di grandi compagnie inglesi; associazione
imposta dall’allora ministro delle Poste
Chamberlain. Nel 1927 la British Broadcasting Company venne sostituita dalla British
Broadcasting Corporation mantenendo la
stessa sigla. A partire dal 1937 la British Broadcasting Corporation iniziò a mandare in
onda dei programmi di → controinformazione verso l’estero, in sei lingue. Un anno dopo
realizzò cinquantuno bollettini diversi, da trasmettere giornalmente, in sedici lingue. Rinunciò al suo monopolio solo nel 1972.
Broadcast
Espressione inglese che significa trasmettere via → etere → segnali radio o televisivi; in campo televisivo con questo termine
ci si riferisce ad un tipo di apparecchiature
di alto livello professionale usate soprattutto nelle stazioni televisive nazionali.
Broadcasting
Termine inglese che significa trasmettere via
→ etere. Definizione usata agli albori della
radiofonia per indicare la→ radiodiffusione
circolare.
Byte
Nel linguaggio dei computer, un gruppo consecutivo di → bit costituenti nel computer
un’unità di immagazzinamento e usato per
rappresentare un carattere alfanumerico: un
b. consiste usualmente di 8 bit, ma può contenerne più o meno a seconda del computer.
C
abaret radiofonico
Genere radiofonico nato negli anni
Trenta. Strutturato sull’esempio del tedesco
Bunte Stunden (Le ore dello svago) e dell’inglese No-stop variety. Fra i più celebri spettacoli umoristici vi furono: Il grammofono
delle verità di Luciano Folgore, Il mondo per
traverso di Achille Campanile, la serie Parliamo tanto di me di Cesare Zavattini e Topolino al castello incantato di Angelo Nizza
e Riccardo Morbelli. Questi ultimi diedero
vita anche al varietà I quattro moschettieri,
in assoluto il più seguito dai radioascoltatori.
Campagne di abbonamento
Furono intensificate, durante gli anni 19491952, dando rilievo alla corrispondenza degli ascoltatori inviata al → «Radiocorriere»
e al → Servizio opinioni istituito dalla RAI.
Tali misure — come le indagini campionarie della Doxa varate in quel periodo — consentivano, inoltre, di conoscere le caratteristiche socio-culturali dell’→ audience. Questi provvedimenti ottennero uno strepitoso
successo, determinando il decollo della radiofonia italiana e un incremento del numero di → abbonati, che da quel momento crebbe in media di mezzo milione l’anno.
Campionatore
Apparecchiatura che può essere una tastiera
o un programma per computer in grado di
produrre basi, assemblare → jingle, tagliare,
inserire tutto quanto serve alla trasmissione.
Tastiera simile ad una pianola elettrica che
registra e riproduce i suoni allungandoli, velocizzandoli, ripetendoli più volte identici.
Canale
Nella teoria delle comunicazioni, campo di
→ frequenze predisposto per un determinato tipo di trasmissione. Più particolarmente,
nella tecnica delle → radiocomunicazioni,
ogni c. definisce la banda di → frequenza
riservata a ciascuna → emittente di radio o
telediffusione. Per esempio nella→ radiodiffusione si adottano i seguenti valori: 9
kHz per i segnali in → modulazione di ampiezza, 200kHz per la → modulazione di
frequenza, 7 MHz per le trasmissioni tele213
strumenti
visive. Si dice «canalizzazione» la suddivisione, generalmente adottata con accordi
internazionali, della → gamma di frequenze in c. di opportuna grandezza. Ad ogni →
stazione trasmittente ne è riservato uno.
CBS
Canale 96
CD
→ Stazione radiofonica nata nel 1975 da una
cooperativa costituitasi il 15/4/1975. La →
CCS (Cooperativa Culturale Sempione) nasce
in una delle zone di Milano più densamente
popolate e industrializzate con una forte presenza di proletariato stabile, colpita in modo
pesante dai processi recessivi che toccano in
quel periodo la produzione industriale. Fra le
industrie della zona ce n’è una, l’Elettrovideo,
medio-piccola azienda del settore elettronico,
in cui si pensa di introdurre uno strumento di
resistenza assolutamente nuovo: una radio sindacale di zona. La scelta del nome nasce dall’esigenza di rendere individuabile e richiamabile alla memoria con facilità la posizione della radio. Si opta dunque per «Canale 96», in
cui 96 è l’indicazione della → banda di frequenza su cui la radio avrebbe trasmesso.
Capitol Records
Compagnia americana che decise di spedire dischi gratuiti alle radio sperando nel loro
potere pubblicitario.
Caporedattore
Figura professionale che, all’interno della
→ redazione giornalistica dell’→ emittente, elabora il → formato del → notiziario e
decide qual è la notizia più significativa da
dare in apertura del → giornale radio.
Caratterista
Personaggio pseudo-comico dalla battuta facile, timoniere di un→ talk show radiofonico,
in genere opera in collaborazione con un’équipe di assistenti e artisti ingaggiati per le gag.
Casse acustiche
Sistema di trasduzione → trasduttore.
CATI
→ Computer Assisted Telephone Interview.
214
→ Columbia Broadcasting System.
CCS
Cooperativa Culturale Sempione darà vita
a → Canale 96.
→ Compact disc.
Censura
Controllo esercitato dall’autorità pubblica
sui mezzi d’informazione. Il 26 ottobre 1923
si verificò il primo caso di censura radiofonica della storia. Léo Poldès della stazione
Radiola — che proprio quell’anno aveva
assunto il nome di Radio Parigi — annunciò agli ascoltatori il Giornale senza fili, ma
la trasmissione non venne mai mandata in
onda poiché il sottosegretario alle Poste oppose il suo divieto.
Centrale d’ascolto automatico
Parte dell’edificio della → radio che consente
ai responsabili dei programmi di controllare
le informazioni provenienti dai vari circuiti.
Centro radiofonico sperimentale
Centro istituto nel 1933 dall’→ EIAR, progettato da Fulvio Palmieri e diretto dal Ministero dell’educazione e dal CNR allo scopo
di formare nuove leve di radiocronisti, → registi, annunciatori e radiofonomontatori.
Chart
Classifica dei → dischi in programmazione
in una → stazione radio.
Clock
Piano di → messa in onda, o meglio la sequenza di tutto ciò che ripetitivamente va in
onda in sessanta minuti. È una griglia delimitata. Oggi le radio rispettano la propria
linea editoriale e impongono al → conduttore il minutaggio riservato al parlato. Il c.
di → un’emittente può prevedere che allo
scatto di un’ora debba esserci un → noti-
glossario
ziario seguito da un → jingle e da un → disco novità.
Clock hour
Il piano di → messa in onda di ogni singola
ora, che si ripete nelle 24 ore.
Cluster
Spazio dedicato alla → pubblicità per ciascuna porzione di ora.
Coherer
Tubetto a limatura di ferro conduttore di →
onde elettromagnetiche. Il dispositivo, così
definito da O. Lodge (1851-1940) nel 1894,
era inserito in serie con una batteria e un
campanello elettrico in un sistema → radioricevente. All’arrivo di un impulso elettromagnetico la resistenza del c. si abbassava, si chiudeva il circuito e il campanello cominciava a suonare. Le stesse vibrazioni che facevano suonare il campanello ripristinavano il c., aprendo
nuovamente il circuito e predisponendolo a ricevere un nuovo impulso elettromagnetico.
Collaboratore
Figura professionale il cui lavoro consiste
nella realizzazione di servizi esterni per il →
giornale radio, oppure di → interviste per un
programma. Diventare c. di una radio rappresenta molto spesso il primo passo per un
lavoro di redazione. Attualmente sempre più
spesso viene identificata con questa figura
colui che lavora in una redazione, ma in una
maniera discontinua (per alcune ore al giorno o solo per alcuni giorni alla settimana ecc.).
Columbia Broadcasting System (CBS)
Compagnia nata nel 1927, acquistata poi dalla
famiglia Paley che ne proseguì le → affilazioni fino la 1980. Per questa compagnia Orson Well trasmise → La guerra del mondi.
In seguito a questo avvenimeto la compagnia
si assicurò un duraturo successo.
Commento
Programma di attualità, corrisponde all’editoriale di un quotidiano. Esso prevede l’interven-
to di un → esperto — un giornalista autorevole
o un personaggio noto — il quale esprime le
proprie considerazioni su un fatto o su argomenti rilevanti. In → radio molto spesso il c. è
affidato ad un personaggio del mondo dell’informazione, esterno all’→ emittente. Il commento ha solitamente la durata di pochi minuti.
Commutatore di gamma
Dispositivo che consente il passaggio da una
→ gamma all’altra.
Compact Disc (CD)
L’ultimo tipo di → disco, lanciato in tutto il
mondo nel 1983. Costruito con una particolare materia plastica, può considerarsi praticamente indistruttibile, tranne che non sia
lambito da fiamma viva. L’impiego di una
emissione laser sostituisce la tradizionale
puntina nel creare il solco per la → registrazione del suono.
Competitive programming
Espressione inglese che sta per programmazione competitiva. Si ha quando una radio
modella il proprio → palinsesto su quello di
un’→ emittente concorrente, trasmettendo programmi simili — per genere o per → target di
riferimento — nelle stesse fasce orarie. Viene
adottata dalle emittenti più importanti.
Compilation
→ Disco o cassetta in cui sono raccolti vari
brani musicali, generalmente dello stesso genere.
Computer Assisted Telephone Interview (CATI)
Sistema utilizzato per effettuare indagini radiofoniche. Le indagini vengono compiute
attraverso interviste telefoniche, realizzate con
l’aiuto del computer e sono effettuate solo per
le stazioni emittenti che ne fanno richiesta.
Concessionarie di pubblicità
Società di appartenenza allo stesso gruppo o
persona proprietaria della radio. Le radio locali possono vendere i propri spazi pubblicitari in diversi modi: affidandoli ad una con215
strumenti
cessionaria cittadina che si occupa anche di
altri media, ad una delle grandi concessionarie radio, oppure vendendoli in proprio. Attualmente in Italia arriva alla radio circa il
4,5% degli investimenti pubblicitari delle
aziende, contro il 6% dell’Europa, il 12%
degli Stati Uniti ed il 15% circa di Israele.
Conduttore
Colui che conduce la trasmissione radiofonica e che, oltre ad annunciare i dischi, possiede un margine di tempo durante il quale
può intervenire scegliendo, personalmente
o in accordo con → fonico e → regia, la
linea di condotta e gli argomenti da trattare
a seconda del tipo di trasmissione, della fascia oraria e del pubblico di riferimento.
Consolle
Tavolo che raggruppa i comandi delle apparecchiature elettriche o elettroniche di una cabina di regia o di una sala di sincronizzazione.
Contemporary Hit Radio
Definisce un→ formato di radio che predilige la trasmissione di → hits del momento.
Controinformazione
Servizio di informazione che si contrappone
ad un altro. Un esempio di c. radiofonica è
quello fornito nel 1933 dal cancelliere Dollfuss. Questi infatti, riuscì a mandare a monte i
piani di annessione dell’Austria alla Germania grazie alle proprietà del mezzo radiofonico inventando la prima interferenza politica
nella storia della radio: dopo aver fatto istallare un’apparecchiatura di disturbo dei segnali
provenienti da Monaco, passò al contrattacco
creando un → trasmettitore di analoga potenza e mandò in onda dei bollettini di c.
Controllo automatico di frequenza (AFC)
Circuito di controllo creato per garantire
un’uscita audio stabile.
Conversazioni
Genere radiofonico che aveva iniziato a raccogliere diversi consensi già nel 1928, quan216
do avevano cominciato ad alternarsi ai microfoni Sibilla Aleramo, Sem Benelli, G.A.
Borgese, Virgilio Brocchi, Giovanni Comisso, Arnaldo Mondadori, F.T. Marinetti, Dario Niccodemi, Tatiana Pavlova e Luigi Pirandello. Nel 1929 era andata in onda una
prima serie di c. intitolata Condottieri e maestri, che comprendeva: L’istruzione professionale di Ettore Conti; un’analisi della situazione economica del dopoguerra, del senatore
Borletti; un ritratto di Richard Wagner scritto
dal figlio Sigfrido; i problemi del commercio
con l’estero visti da Amilcare Targhetti; Pubblico e critica visti da un autore di Franco Alfano; Il risparmio di Giuseppe De Capitani;
Chirurgia e chirurghi di Mario Donati, il ciclo Storia del fascismo di Roberto Farinacci.
Altre conversazioni vennero trasmesse nel
1931 e videro la partecipazione di diversi
scienziati, fra cui l’astronomo Emilio Bianchi,
di esponenti del mondo intellettuale e artistico come Carlo Carrà, Riccardo Bacchelli e
Andrea Della Corte. Grande popolarità ebbe
in Italia il padre francescano Vittorino Facchinetti, che fino al 1936 tenne una rubrica molto
seguita. L’uso intenso del nuovo genere delle
c. era sintomatico dell’intero andamento della
programmazione degli anni Trenta, in cui trovava sempre più spazio il → «parlato». Una
tendenza che annunciava un uso più moderno
e specifico del mezzo radiofonico.
Copertura
Il numero di persone raggiunte almeno una
volta da un messaggio pubblicitario.
Corrispondente
Figura professionale a cui si ricorre per il
reperimento delle informazioni, inviati dalle → stazioni nelle diverse regioni italiane
o all’estero.
Counter programming
Espressione inglese che sta per controprogrammazione. È la strategia che consiste nel
trasmettere programmi alternativi — per genere e → target di riferimento — rispetto a
glossario
quelli messi in onda dalle altre → emittenti.
Questa tattica viene solitamente adottata
dalle piccole → emittenti per ritagliarsi un
bacino d’utenza nelle fasce di pubblico trascurate dai grandi → network.
Cuffia
Insieme di due → ricevitori telefonici, montati su un supporto elastico da porre intorno
alla testa, che consente agli operatori telefonici e radiofonici di comunicare avendo
le mani libere.
Curatore
Figura professionale che compare nell’organigramma → RAI; è colui che gestisce i
rapporti fra la produzione, gli autori, i →
conduttori e l’azienda trova gli studi da cui
trasmettere e i finanziamenti.
D
AB
→ Digital Audio Broadcasting.
DAT
→ Digital Audio Tape.
Detector magnetico
Inventato da Marconi, è un → rivelatore.
Dibattito
Programma in → diretta, classico della → radio. Generalmente, viene realizzato in → studio e si avvale della partecipazione di due o
più personaggi che discutono di un tema prevalentemente preso dall’attualità. Il → giornalista svolge il ruolo di moderatore, riprende
quegli aspetti della discussione che possono
essere più interessanti per il pubblico, e taglia
laddove necessario. In taluni casi, i d. possono
prevedere interventi da parte degli ascoltatori.
Differita
Diffusione di sequenze radiofoniche o audiovisive in un intervallo di tempo più o
meno lungo dopo la loro registrazione.
Digital Audio Broadcasting
(DAB)
Sistema di trasmissione digitale che sta all’alta frequenza come il CD sta al vecchio disco
in vinile. Consente di digitalizzare il segnale
delle trasmissioni radiofoniche, ottenendo in
tal modo una qualità del suono nettamente
superiore ed una trasmissione perfetta, priva
di → disturbi o di interferenze durante le trasmissioni in FM. La radiofonia digitale in Gran
Bretagna serve il 60% della popolazione, in
Belgio il 70%, in Olanda il 45%. In Italia si è
pronti per la sua sperimentazione: DAB consente di offrire all’utenza la qualità sonora del
→ CD senza risentire di disturbi o interferenze durante le trasmissioni in → FM. Infatti consente di collegarsi con → Internet, dando la
possibilità agli utenti di comunicare in tempo
reale con lo → speaker che, collegato in →
rete, può leggere i messaggi dei suoi ascoltatori. Gli apparecchi riceventi, dotati di uno
schermo con messaggi e informazioni di varia
natura, diventerebbero con la tecnologia DAB,
piccoli computer. Lo svantaggio è che le vecchie radio sarebbero inservibili e bisognerebbe
acquistarne di totalmente nuove. L’avvento del
DAB, inoltre, annullerebbe tutte le differenze
tra stazioni AM e FM, che si troverebbero ad
avere tutte le stesse aree di copertura.
Digital Audio Tape (DAT)
Nastri a registrazione digitale, usati esclusivamente per programmi preregistrati, poiché,
anche se offrono una riproduzione molto più
fedele, sono più lenti nella → messa in onda.
Digitale
Dall’inglese «digit» = cifra. Tutte le informazioni che si possono associare a un numero, espresse in forma numerica binaria.
Diodi al germanio
Componenti fondamentali degli apparecchi
radiofonici.
Dipolo elettromagnetico
Conduttore filiforme che è elemento base
dell’→ antenna trasmittente.
Diretta
Programma della radio o della televisione
suscettibile di essere trasmesso ai loro de217
strumenti
stinatari nello stesso momento in cui viene
captati dai → microfoni e dalle telecamere.
Nate dalla scelta di diffondere integralmente un avvenimento dato, come le famose dirette dal Parlamento di Radio Radicale, le
d. sono per lo più programmi senza filtri,
ossia senza la presenza di una figura di mediazione dell’informazione.
Direttore amministrativo
Dirige l’ufficio finanziario e l’ufficio affari
legali, si occupa della gestione del personale,
intrattiene rapporti con le banche e con gli Enti
pubblici. Una delle sue funzioni principali consiste nel reperimento dei fondi necessari alla
conduzione dell’impresa radiofonica.
Direttore artistico
Generalmente è coinvolto nella supervisione di tutte le operazioni volte a salvaguardare, gestire e controllare l’immagine artistica della radio. Nei → network privati la
dirigenza artistica è rappresentata da un
gruppo di dirigenti che controlla e gestisce
la programmazione musicale, i → conduttori, il → palinsesto e la relativa produzione dei programmi, la → scaletta e il →
clock. In alcune → emittenti tutto il settore artistico viene gestito da un direttore generale.
Direttore commerciale
Responsabile della gestione degli spazi pubblicitari concessi e dei messaggi trasmessi
in → diretta, intrattiene rapporti con le concessionarie e controlla l’efficacia comunicativa degli spot elaborati dall’équipe addetta a tale settore.
Direttore dei programmi
È la figura che risponde di tutti i programmi
trasmessi in radio, che decide cosa deve andare in onda e come. Non in tutte le → emittenti private la sua figura è distinta da quella del → direttore artistico, quindi è possibile che spetti al d. dei p. decidere anche chi
deve andare al → microfono.
218
Direttore marketing
Incaricato di elaborare le strategie volte alla
pubblicizzazione del prodotto radio, si avvale
della collaborazione di numerosi esperti (sociologi, grafici, psicologi ecc.), per effettuare
ricerche di marketing e iniziative promozionali. Questi ultimi forniscono in primo luogo
indicazioni sulle caratteristiche del → target
cui l’→ emittente intende rivolgersi.
Direttore musicale
Risponde di tutta la musica trasmessa dalla
radio, rispettando la → linea editoriale e la
strategia stabilita dall’→ editore e dal gruppo dirigente. Gestisce la → programmazione musicale, che comprende le selezioni dei
generi e le sequenze di dischi che compongono la scaletta e la → playlist. È un esperto di musica e viene coadiuvato da un gruppo di specialisti che seguono le classifiche,
analizzano le novità discografiche e controllano l’andamento del mercato nazionale e
internazionale.
Direttore tecnico
Cura i rapporti con le altre → emittenti, con
gli organi amministrativi per l’assegnazione delle → frequenze, con le ditte fornitrici
di assistenza tecnica ecc. Per la risoluzione
di problemi prettamente tecnici, come ad
esempio la manutenzione, il controllo e la
supervisione degli impianti interni ed esterni, si avvale della collaborazione di una
squadra di tecnici specializzati.
Disk jockey (D.J.)
Figura inventata nel 1965 dalla RAI. Anche
l’uso del termine si è andato diffondendo in
quegli anni, con l’apparizione di un nuovo genere di programmi organizzati da Renzo Arbore, Renzo Risim, Gianni Boncompagni e
Adriano Mazzoletti. Oggi i d.j. sono anche
denominati speakers. I d.j. degli anni Settanta
non avevano precedenti esperienze radiofoniche e quindi svolgevano anche mansioni che
non erano di loro competenza, oggi, invece,
glossario
lo speaker è coadiuvato nelle sue funzioni dall’assistente alla regia e la conduzione risulta
più semplice, ma richiede anche più metodo,
tecnica e lascia poco spazio all’improvvisazione. Prima di andare in onda i nuovi d.j. sono
tenuti a consultare le agenzie di informazione,
i quotidiani e qualche rivista specializzata. In
generale gli obiettivi che ogni d.j. si prefigge
sono: individuare il proprio → target e conquistarne la fedeltà di ascolto; anticipare e soddisfare le esigenze dei propri ascoltatori, dando voce ai loro pensieri; incrementare l’→ audience della radio nella sua → fascia oraria.
Disco
Supporto sul quale si realizza la→ registrazione del suono sotto forma di un solco a
spirale (pista sonora) che, col suo andamento, riproduce le oscillazioni del segnale acustico che le ha generate. Il d. fonografico ha
costituito uno dei primi supporti per la registrazione dei suoni e nel corso della sua storia ha visto notevoli perfezionamenti, sia nei
materiali sia nella tecnica di registrazione.
Oggi superato da altri tipi di registrazione
(ad esempio quella su nastro magnetico), per
quanto riguarda la fedeltà in fase di riproduzione resta insostituibile per la facilità con
la quale si possono ottenere copie a basso
costo e in numero praticamente illimitato.
Display
Parola inglese (da «to display», mettere in
mostra, esporre) con cui si indica in elettronica un sistema in grado di visualizzare dati
numerici o grafici.
Distorsioni
Trasmissioni o riproduzioni deformate di
un’oscillazione acustica.
D.J.
→ Disc jockey.
Documentario
Opera audiovisiva o cinematografica che
tratta avvenimenti e argomenti della realtà
con l’obiettivo di offrirli alla conoscenza del
grande pubblico. In televisione il d. è vicino, concettualmente, ad un → reportage, ma
il suo formato è di 25 o 52 minuti. I canali
televisivi non tematici, riservano in genere
una piccola fetta della loro → programmazione ai d. Negli Stati Uniti e in Francia esistono canali televisivi (Discovery Channel
e Planète) interamente dedicati alla loro programmazione.
Duopolio
Parola che caratterizza l’industria radiofonica oggi negli USA, è una combinazione
di due → stazioni → AM o → FM.
E
diting
Vera e propria costruzione del formato del → notiziario. L’attenzione è rivolta
non tanto ai contenuti, quanto al modo di
presentarli.
Editore
Figura chiave dell’intera organizzazione produttiva radiofonica. Presente e disponibile 24
ore su 24, è il garante di quanto viene detto.
Definisce a priori la → linea editoriale, la →
programmazione e il → target, designando
l’identità, ossia l’immagine, della propria →
emittente. Nello svolgimento di queste mansioni l’editore è coadiuvato dall’équipe dei
responsabili delle varie sezioni.
EIAR
→ Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche.
Elettrocalamita
È ottenuta da una sbarretta di ferro, sulla quale
vengono avvolte delle spire di filo metallico,
ricoperto da un nastro isolante. Facendo scorrere lungo questo filo corrente elettrica, la
sbarretta diviene una calamita. Essa presenta
il vantaggio che cessa di essere una calamita
quando la corrente elettrica non scorre più.
Permette, inoltre, di far durare nel tempo le
oscillazioni di un diapason o di un qualsiasi
altro oggetto atto a vibrare.
219
strumenti
Emittente radiofonica
Con il termine emittente viene solitamente
indicata l’organizzazione che provvede a
produzione, emissione e diffusione dei messaggi; in questo caso, tale termine denota
unicamente l’insieme degli apparati produttivi e degli strumenti tecnologici che permettono di effettuare tali operazioni.
Equalizzatore
Circuito elettrico facente parte di un apparecchio di → registrazione o riproduzione
del suono, atto a modificare la curva di risposta in modo da renderla il più possibile
orizzontale in una larga → gamma di frequenze acustiche.
Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR)
Organismo speciale a capitale privato, istituito in Italia nel 1928, che avrebbe dovuto
fornire al regime fascista la struttura giuridica e amministrativa per coordinare il controllo delle informazioni e della politica culturale radiofonica. La programmazione dell’azienda era indirizzata verso un genere leggero, più gradito al vasto pubblico. Quando
l’8 settembre → Radio Londra invitò tutte
le sedi dell’ente a collaborare con gli alleati, iniziò lo smembramento dell’azienda.
Esperto
Colui che conosce un argomento in maniera approfondita. È ritenuto tale chi, oltre ovviamente ad una preparazione specifica, abbia anche una buona visibilità: se lo si vede
in televisione, lo si ascolta in radio, lo si legge sui quotidiani e sui settimanali, l’e. diventa un punto di riferimento sicuro tanto
per il → giornalista quanto per il pubblico.
Etere
Spazio in cui si propaga il → segnale radiofonico.
che l’informazione deve seguire in tempo
reale.
Extended play
→ Disco che contiene di solito tre o quattro
singoli.
F
ading (effetto di)
Evanescenza del segnale. Disturbo
nella ricezione di → radioonde, consistente
in un’attenuazione o addirittura in una temporanea sparizione del → segnale.
Fascia oraria
Spazio giornaliero predefinito per un → d.j.,
che si ripete a una certa ora ogni giorno nel
→ palinsesto per la conduzione di un programma.
FCC
→ Federal Communications Commission.
Fedeltà
La capacità di riprodurre senza → distorsioni, da parte di un → radioricevitore, l’informazione contenuta nel segnale ricevuto.
Federal Communications
Commission (FCC)
Commissione statunitense voluta da Roosevelt per creare un’agenzia governativa allo
scopo di consolidare le funzioni regolative
dell’industria della comunicazione.
Federal Radio Commission
(FRC)
Commissione istituita con il Radio Act del
1927, con il compito di mettere ordine nell’emissione delle licenze e nell’uso delle frequenze e di controllare «l’uso morale» della radio. La commissione istituì la banda
AM, regolamentò le designazioni dei canali, abolì le stazioni portatili e iniziò a bloccare le interferenze.
Evento
Federazioni Radio Emittenti Democratiche (FRED)
Grande avvenimento (le guerre, i grandi
spettacoli, gli avvenimenti sportivi ecc.)
Per proteggersi dall’assalto della radio commerciale, le → radio libere si organizzaro-
220
glossario
no in queste federazioni, ma l’impossibilità
di competere con il grande capitale le portò
in breve tempo a chiudere i battenti.
Fiction
Genere o categoria di programmi — comprendenti i film, i telefilm, le serie o feuilleton, i cartoni animati, prodotti elaborati a
partire da una storia immaginaria — che
costituisce il genere dominante in materia
di produzione di opere audiovisive.
Filodiffusione
Sistema di diffusione, attraverso la rete telefonica, di programmi radiofonici modulati
nella → gamma delle → onde lunghe. Il →
segnale, generato e modulato presso →
l’emittente dei programmi, è inviato a tutte
le centrali telefoniche presso le quali è in atto
il servizio: qui viene prima amplificato fino
al livello necessario per servire tutti gli utenti allacciati, poi distribuito mediante collegamento ai terminali di linea sul permutatore.
Per evitare interferenza fra il segnale telefonico e quello della banda, ogni linea di utente
viene dotata di un doppio filtro. Il ricevitore
per la f. è generalmente dotato di circuiti accordati fissi per ogni singolo → canale a frequenza prestabilita, attivati mediante tasti. In
Italia la f. è attualmente articolata in cinque
programmi corrispondenti ai programmi radiofonici nazionali e a programmi speciali dedicati alla musica classica e a quella leggera.
Flash-back
Tecnica di scrittura utilizzata da scrittori e
sceneggiatori, consistente nell’interrompere lo svolgimento del testo per un rinvio a
un periodo anteriore a quello dell’azione in
corso.
FM
→ Modulazione di frequenza.
Focus Target
Individuazione del → target di riferimento.
Fonico
Figura professionale che si occupa della
gestione di tutti i supporti audio che con-
corrono alla → messa in onda di una trasmissione radio. L’attuale sistema informatico permette notevoli vantaggi: favorisce la
qualità tecnico-operativa di emissione ed
offre al tecnico un lavoro più creativo e
meno pratico. Il f. ha il compito di far partire i → dischi dal computer, di controllare la
messa in onda degli spot, di verificarne le
esatte sequenze e di accertarsi che il computer faccia il suo dovere. Ha inoltre il compito di dosare i tempi di intervento sui tagli
dei → dischi. Infine è colui che supporta il
→ conduttore di turno ed è tenuto a sostenere il lavoro del → d.j.; lo stato d’animo
positivo e l’armonia tra i due sono fondamentali per garantire la buona resa della trasmissione.
Fonografo
Apparecchio atto a registrare e a riprodurre
parole e suoni con un procedimento puramente meccanico, che sfrutta l’incisione in
profondità. Il termine f. al pari di grammofono, è divenuto d’uso corrente per indicare
gli apparecchi atti a riprodurre registrazioni
su disco; il processo dei metodi di → registrazione e riproduzione dei suoni su → disco, che viene oggi eseguita con due apparecchi diversi, ha fatto sostituire a questi due
generici termini quelli più propri di fonoregistratore, per la registrazione e fonoriproduttore per la riproduzione dei suoni.
Fonti
Le f. della radio sono le stesse di altri mezzi
di informazione. Le f. dirette basate sui contatti personali e su una buona conoscenza
del settore di specializzazione restano fondamentali, anche perché sono le uniche a
garantire informazioni immediate e in esclusiva. Le grandi agenzie di stampa, fra le quali
la principale è l’→ Ansa, sono un’altra f.
utile e tradizionale, indispensabile soprattutto per le radio a dimensione nazionale ma
anche per le locali. Esse non forniscono servizi specifici per le radio, ma costituiscono
221
strumenti
una buona base di lavoro per le → redazioni giornalistiche radiofoniche. I vantaggi
sono la completezza e la tempestività; gli
svantaggi, l’omologazione delle informazioni. In grande sviluppo sono le → agenzie
radiofoniche, che forniscono alle → emittenti un prodotto completo, pronto da leggere oppure da mandare direttamente in
onda, ovvero già letto da uno → speaker. →
Internet rappresenta attualmente un’ottima
f. per la ricerca di nuovi argomenti, di approfondimento e di verifica delle notizie;
mentre si presta meno bene a costituire una
f. immediata di ricerca di notizie già confezionate sugli avvenimenti, come fanno le
agenzie.
Format (o formato)
È il formato della radio e varia al variare
della programmazione musicale, dello stile, della linea dei → conduttori. Viene redatto quando si è in possesso di specifici dati,
ottenuti mediante accurate analisi di mercato. Quasi una ricetta per la → programmazione di una radio, in cui tutti gli ingredienti vengono messi al posto giusto, nel momento giusto e nelle giuste proporzioni.
Formato
→ Format.
FRC
→ Federal Radio Commission.
FRED
→ Federazioni Radio Emittenti Democratiche.
Free-lance
Termine inglese riferito a chi svolge un’attività professionale per qualcuno (un ente,
una società) liberamente e senza un contratto
che lo leghi in modo fisso. Letteralmente
«lancia libera», da cui deriva il significato
inglese di «soldato mercenario».
Frequenza 1
Grandezza fisica che indica il numero di ripetizioni di un fenomeno periodico nell’uni222
tà di tempo, generalmente un secondo. La
frequenza viene misurata in → Hertz o in
cicli al secondo.
Frequenza 2
Il numero di volte che si ha occasione di
ascoltare un messaggio pubblicitario.
G
amma
Ampio insieme di → frequenze delle
→ onde elettromagnetiche, caratterizzato da
un medesimo tipo di impiego o da una stessa tecnica di produzione.
Generatore pilota
Parte interna del → trasmettitore; seguito da
una serie di → amplificatori dei quali l’ultimo è collegato all’→ antenna mediante una
linea di trasmissione. Il g. ha la funzione di
generare le oscillazioni e di assicurare la stabilità della → frequenza.
Giornale radio (GR)
Insieme di → notizie di attualità trasmesse
via → radio. Il formato più diffuso dell’informazione radiofonica. Esso è contraddistinto innanzitutto da uno spazio ben definito, con → sigle di apertura e chiusura: va
in onda ad un orario fisso, ha una durata standard → ed un contenuto preciso: le notizie
di attualità. Viene letto da uno speaker o da
un giornalista. In genere la durata media di
un → GR «breve» è di circa 3 minuti; per
uno «lungo» sono sufficienti circa 10 minuti, anche se a volte si può arrivare alla mezz’ora. Superata questa soglia non si può più
parlare di g.r., ma di programma. Secondo
le vigenti disposizioni legislative, ogni →
network è tenuto a totalizzare non meno di
195 minuti al giorno di informazione nell’arco di 14 ore, cioè fra le 6.00 e le 20.00.
Giornalista
Figura professionale chiave della → redazione giornalistica, nelle radio private svolge più
mansioni: scrive, effettua ricerche, consulta
le agenzie, naviga in → Internet, trasforma
glossario
le informazioni in notizie e legge il → notiziario in → diretta. Ogni → speaker, a rotazione, va in onda per la lettura di un notiziario precedentemente confezionato in gruppo
e supervisionato dal → caporedattore.
Giradischi
Parte meccanica dei tipi più moderni di →
fonografo, utilizzanti → trasduttori elettroacustici.
Giustizia e libertà
Famosa emittente antifascista italiana, nata
negli anni Trenta.
Golem
Rubrica del → Giornale Radio Rai che è
possibile vedere in diretta, grazie alla diffusione audio-video nella rete → Internet, ricca di testi, immagini e percorsi ipertestuali.
GR
→ Giornale radio.
Guerra delle onde
Fu così definito l’intenso traffico di trasmissioni radiofoniche, che, tra la fine degli anni
Trenta e l’inizio degli anni Quaranta, affollò
l’→ etere europeo, dando informazioni sulla
situazione politica. In Francia, a partire dal
1938, cioè all’approssimarsi della guerra, il
presidente del Consiglio Daladier procedette
all’unificazione delle → emittenti statali, che
fino a quel momento si erano autogestite. Un
anno dopo diede vita ad un Centro di informazione generale, sotto la diretta autorità
della presidenza del Consiglio, e con un successivo decreto-legge impose un’amministrazione unica della → radiodiffusione francese. Contemporaneamente fece installare, nei
pressi di Bourges, il → trasmettitore a onde
lunghe più potente d’Europa (900 kW). Sempre nello stesso anno (1939), Daladier fece
ammodernare i trasmettitori a onde medie di
Bordeaux e di Limoges e creò Paris Mondial, per la diffusione a → onde corte. Nel
1940, dopo la disfatta, Goebbels impose alle
→ antenne francesi il silenzio assoluto, ma
ciò non impedì alla Resistenza di servirsi del
mezzo radiofonico, che da quel momento
entrò in clandestinità. La guerra delle onde
si manifestò in pieno nel 1936, durante la
guerra di Spagna, con un uso intenso della
radiofonia. Fino a quel momento nella penisola iberica, in forte ritardo rispetto agli altri
Paesi, erano funzionanti la radio statale, entrata in servizio solo due anni prima, ed alcune emittenti private appartenenti al sindacato, alla Chiesa e ad imprese commerciali.
Dopo il colpo di stato di Franco, i nazionalisti si impadronirono della maggior parte delle trasmittenti, ma alcune di queste restarono
nelle mani dei repubblicani. Nel 1937 il dittatore fece impiantare un potente trasmettitore da 20 kW, per coprire l’intero territorio
spagnolo. Un anno dopo diede disposizioni
per l’attivazione della stazione di Tetuan, in
Marocco, al fine di mandare in onda delle
trasmissioni in lingua araba in direzione del
Sahara occidentale, dove operava la propaganda comunista. Sempre nel 1938 ripresero
i notiziari di Radio Siviglia, interrotti ogni
giorno dagli interventi del generale Queipo de
Llano, in difesa delle posizioni nazionaliste.
Nello stesso periodo, però, i repubblicani riuscirono a conservare Radio Valenza e diedero
vita a trasmissioni in spagnolo, francese e arabo. In loro soccorso si mobilitarono i membri
della Resistenza provenienti da ogni parte
d’Europa, che costituirono un massiccio fronte anti-fascista. Quest’ultimo trovò la propria
voce soprattutto in → Radio Londra.
H
ertz
Unità di misura della → frequenza
di un movimento ondulatorio corrispondente
a una oscillazione per secondo. Deriva il suo
nome dal fisico tedesco Heinrich Hertz, iniziatore degli studi sull’elettromagnetismo,
che nel 1887 produsse le prove dell’esistenza delle onde hertziane applicando la teoria
fisica di J.C. Maxwell (1864).
223
strumenti
Hip Hop
Genere musicale che unisce al rap ritmi più
veloci. Negli ultimi tempi l’accezione del
termine si è estesa fino a superare il concetto di stile musicale per significare una intera filosofia di vita che include anche i b-boy
(ballerini di brakdance), l’areosol art, i graffiti, i pattini in linea.
un’azienda che sia riuscita a costruirsi una
buona immagine.
Impostato
Stile adottato da alcuni→ d.j. durante le trasmissioni radiofoniche. Lo stile più ritmato
si differenzia da quelli più naturali perché il
→ conduttore tende ad esasperare i toni della
voce.
Hit
Inchiesta
Canzone, novità discografica di successo, da
classifica. In inglese «colpo», «centro». Secondo alcune ricerche americane, il ciclo di
vita di un brano musicale di successo è di
sei mesi.
Indagine sistematica e minuta attorno a qualche fatto; in gergo giornalistico → servizio
o serie di servizi tendenti a scoprire le cause, i retroscena di un fatto.
Hit Parade
Organizzazione che attende alla produzione e alla diffusione del prodotto musicale.
Ha iniziato a strutturarsi agli inizi degli anni
Quaranta.
Espressione inglese (letteralmente parata di
successi) con cui si designa la classifica delle
composizioni e degli esecutori che hanno ottenuto i maggiori successi entro un certo ambito di tempo e di luogo. È redatta dalle organizzazioni radio-televisive, dalle industrie
discografiche, dalle riviste specializzate o
dalle associazioni di critici sulla base dei dati
di mercato o anche tramite referendum. La
h.p., il cui nome deriva dal titolo della trasmissione radiofonica che per prima negli
USA (1935) impose la formula, è diventata
uno dei più potenti mezzi di promozione
commerciale per le imprese musicali.
Industria discografica
Informare, divertire ed educare
Sono i tre «proponimenti» che sin dalle origini hanno ispirato la → BBC, modello di
tutte le radio europee.
Inserzionista
Ditta che intende pubblicizzare i suoi prodotti attraverso la radio.
Integral Services Digital Network (ISDN)
Rete integrata nei servizi.
I
dentità Editoriale
L’→ immagine che un’→ emittente si è
costruita presso il pubblico, con la quale deve
necessariamente confrontare le scelte future.
Immagine
Complesso delle opinioni che l’utenza ha
dell’→ emittente e dei suoi programmi; nell’affermazione dell’i. intervengono molti
fattori, quali la qualità dei prodotti o servizi
forniti. Ha notevoli effetti sul comportamento del consumatore, la cui caratteristica è una
certa inerzia al cambiamento; ciò comporta
la durata nel tempo della credibilità di
224
Internet
La «rete» telematica più grande e più importante del globo, che attualmente collega milioni di computer e decine di milioni di utenti. Nata negli Stati Uniti nel 1969 con fini
militari, ben presto è diventata un → canale
di comunicazione mondiale. È nel 1999, con
la guerra del Kosovo — e grazie all’utilizzo
di I. — che la radio pubblica ha assunto una
centralità senza precedenti. Mediante i servizi WEB, i messaggi di pace e i → reportage di guerra sono riusciti a superare la →
censura e i radar militari; le fotografie sono
glossario
arrivate prima di quelle inviate dai → satelliti alla televisione. Grazie a I., inoltre, è stato
possibile ricevere il contributo dell’opposizione del Kosovo e della → controinformazione dei gruppi di intervento umanitario ed
offrire una visione veritiera del conflitto, mentre le televisioni internazionali hanno dovuto
attenersi alle «veline» fornite dall’→ emittente di Stato di Belgrado.
Intervista
Colloquio tra due persone, a domande e risposte, finalizzato a trarre informazioni.
Intro
Tecnica in base alla quale bisogna saper parlare sulle prime note del brano in sottofondo e saper smettere appena inizia il cantato
del disco, evitando sovrapposizioni. La differenza, oggi, tra → emittenti private e →
Rai, in Italia, è che per le prime non è ammesso il parlare sul cantato, mentre la seconda accorda più importanza al contenuto
dei discorsi a discapito del cantato.
Inviato
Giornalista spesso associato a situazioni di
lavoro movimentate o pericolose, come seguire le fasi di una guerra o le elezioni in
America. Durante la guerra in Cecenia nel
1994, fu proprio un inviato della radio l’unico che riuscì a trasmettere, tramite telefono
satellitare, dai rifugi dei ribelli di Dudaiev.
Più spesso il lavoro dell’i. è, però, molto
meno pericoloso e rischioso. Uno dei settori in cui viene svolto è quello sportivo, per
raccogliere servizi su avvenimenti particolari, come un campionato di sci o di calcio.
ISDN
→ Integral Services Digital Network.
Isofrequenza
Si dice di trasmissioni radio che trasmettono sempre sulla stessa → frequenza.
J
amming
Dall’inglese, sta per «disturbare, causare interferenze». Nel linguaggio radiofo-
nico viene usato per indicare le interferenze
nelle trasmissioni.
Jingle
Stacchetto musicale che identifica la radio
e, generalmente, viene realizzato seguendo
un logo musicale unico che non cambia mai
pur cambiando lo stile del j. stesso. Viene
programmato, a discrezione del → fonico,
alla fine del carrello pubblicitario oppure tra
un discorso e un altro.
K
DKA
→ Stazione trasmittente da 100 watt
nata il 20 novembre 1920, a tutt’oggi la più
antica radio in attività.
Khz
Kilohertz, corrispondente a 1.000 → Hertz.
L
a guerra dei mondi
→ radiodramma trasmesso dalla →
CBS nel 1938. Esempio mirabile della potenza espressiva della radio, investì gli ascoltatori statunitensi il 30 ottobre 1938, complice la fantasia di un giovane Orson Welles. La
sceneggiatura prevedeva un’apertura con un
finto gruppo musicale che suonava e veniva
interrotto da un annuncio assolutamente clamoroso: «Un oggetto volante non identificato è atterrato in una fattoria del New Jersey»; si continuava affermando che il risultato delle prime analisi scientifiche, condotte
dagli scienziati, sotto l’egida dell’esercito,
giunto immediatamente sul posto, portava a
credere che quella fosse l’avanguardia di un
esercito invasore proveniente da Marte. All’annuncio della sconfitta dell’esercito da
parte dei marziani, ondate di panico investirono tutta la popolazione, paralizzando per
molte ore la costa Occidentale degli Stati
Uniti. Questo «scherzo» costò molto alla →
CBS che fu costretta a risarcire i danni subiti
dagli ascoltatori; ma, nello stesso tempo,
Welles ottenne un’immediata notorietà. Inoltre questo avvenimento fruttò → all’emittente
225
strumenti
americana molto più che una costosissima
campagna pubblicitaria, tanto da assicurarle
un duraturo successo.
Manopola
Legge del 2 agosto 1990 n. 223, che regola
il settore radiofonico.
Comando manuale di un apparecchio radiofonico. Gli apparecchi radiofonici comunemente sono dotati di due m., una per il controllo della → sintonia e una per il controllo
del → volume.
Linea editoriale
Marchio
Scelta programmatica di una → emittente
radiofonica, di particolare importanza nella
→ redazione giornalistica. Viene elaborata
dall’→ editore e poi articolata giorno per
giorno dal → caporedattore, che decide qual
è la notizia più significativa da dare in apertura del radiogiornale.
Segno distintivo di un’azienda. Le sue caratteristiche principali devono servire al riconoscimento e alla distinzione dell’azienda che rappresenta.
Legge Mammì
Linee di cavo musicale
→ Conduttori che consentono, utilizzando
un cavo telefonico, il collegamento di tutte
le principali → stazioni tra loro.
Linee telefoniche
Rendono più veloce, semplice e qualitativamente migliore il servizio senza affollare
ulteriormente l’→ etere.
Live
Termine inglese, letteralmente vivere e in
senso lato dal vivo; in pubblicità, è il messaggio letto in diretta dal conduttore.
Long playing (LP)
→ Disco a microsolco messo a punto nel 1948
dalla Columbia Records, infrangibile e capace di dare ventitré minuti di musica per ciascun lato. La Columbia Records lo chiamò LP,
da long playing, che significa lunga suonata.
LP
→ Long playing.
Lunghezza d’onda
Rappresentazione grafica della propagazione del → suono, data dalla distanza temporale fra due creste d’onda.
M
Marconi Wireless Telegraph
and Signal Company
Società fondata in Inghilterra, all’età di 23
anni, da Guglielmo Marconi, inventore e
uomo d’affari, che capì per primo i promettenti risvolti commerciali che la → radio poteva avere nella comunicazione marittima
(fra porti e navi, fra navi e navi). Poi abbreviata in British Marconi.
Marketing
Tecnica assunta a funzione organizzativa,
diretta a ricercare, realizzare, migliorare le
condizioni di scambio sul mercato. La funzione del m. è quella di stimolare la domanda del consumatore individuando i suoi bisogni più o meno latenti e indicandogli, attraverso determinate tecniche di comunicazione, un prodotto o un servizio come adeguato al soddisfacimento di tali bisogni. Una
delle tecniche di comunicazione impiegate
nel m. è la pubblicità. Il m. nasce negli Stati
Uniti, Paese che, primo fra tutti, è stato coinvolto nella spirale dei consumi di massa;
negli anni Cinquanta il m. approda in Italia,
ma è solo negli anni Settanta che la realtà
aziendale italiana si converte quasi totalmente alla necessità di sviluppo di questa nuova
tendenza.
Marketing oriented
agnetofono
Primo apparecchio registratore magnetico di suoni, realizzato tra il 1935 e il 1945.
226
Settore del → marketing che si occupa della
determinazione e della gestione degli obiettivi commerciali, tentando di ridurre al mini-
glossario
mo le possibilità di insuccesso del prodotto
sul mercato attraverso uno studio attentissimo di quest’ultimo e delle sue componenti.
Ciò viene realizzato mediante una sistematica attività di raccolta, registrazione, analisi,
aggiornamento ed elaborazione dei dati relativi al mercato radiofonico, per giungere ad
un’adeguata comprensione di caratteristiche,
interessi e comportamenti dei consumatori
reali o potenziali. Gli addetti a tale settore
analizzano la validità dei propri strumenti di
marketing, cioè i sistemi di distribuzione, i
prezzi, la pubblicità, le promozioni, le →
sponsorizzazioni di eventi speciali o musicali, le pubblicazioni di magazine e riviste specializzate, l’organizzazione di feste, concorsi o tombole radiofoniche.
Mass media
Espressione nata negli anni Cinquanta negli
Stati Uniti per designare quelli tra i → media
che sono capaci di arrivare ad un pubblico
molto ampio e, pertanto, diversificato e non
identificabile. L’accezione tradizionale insiste sull’aspetto materiale del veicolo e riserva il termine alla comunicazione di massa.
Meter
Sistema elettronico automatico, utilizzato in
televisione, per la rilevazione di dati.
Microfono
Dispositivo atto a convertire → onde sonore
in segnali elettrici di analogo andamento. È
usato in telefonia, nelle trasmissioni radio, nella
→ registrazione del suono e in generale ogni
volta in cui siano necessarie operazioni più facilmente realizzabili su segnali elettrici. Esistono m. di vario tipo che differiscono per rendimento, impedenza, direzionalità e costanza
della risposta al variare della → frequenza: tutti
sono però costituiti da una leggera membrana
elastica fissata ai bordi, che entra in vibrazione per effetto delle onde di compressione e
rarefazione che le giungono attraverso il mezzo in cui si propaga il suono; le vibrazioni vengono trasmesse al → trasduttore vero e proprio, che le converte in segnale elettrico, usualmente in una tensione.
Mini disc
Supporto solitamente utilizzato per gli stacchi pubblicitari e per le → sigle.
MBS
Missaggio
→ Mutual Broadcasting System.
Nella preparazione di una trasmissione radiofonica è l’operazione di coordinamento
di tutti i suoni, che possono essere sia il parlato sia la musica. L’operazione si attua attraverso il → mixer.
Medium
Mezzo utilizzato da un individuo o da un
gruppo per comunicare ad un altro individuo o ad un altro gruppo, altrimenti che di
persona, ad una distanza più o meno grande. Un m. consente, dunque, la trasmissione più o meno lontana e ad un gruppo di
persone più o meno ampio, di una varietà di
messaggi dai contenuti più diversi. In italiano si riferisce genericamente ai mezzi di
diffusione della pubblicità; mentre in inglese definisce principalmente i mezzi di intrattenimento e informazione, quindi ha lo
stesso valore che l’italiano → mass media.
Messa in onda
Momento in cui la trasmissione viene diffusa via → etere.
Mixer
Dispositivo elettronico per il → missaggio,
con più canali d’ingresso e uno d’uscita. L’intensità dei → segnali di ingresso viene regolata in modo da ottenere in uscita il segnale
desiderato. Formato da una serie di cursori
che salgono e scendono verticalmente e, sempre in linea verticale, hanno tanti potenziometri rotondi generalmente colorati è in grado di dare → volume a tutto ciò che si diffonde via radio, sia esso un disco o la voce
dello → speaker, a ogni cursore corrisponde
una fonte (→ giradischi, → microfono ecc.).
227
strumenti
Modulatori
Generatori di oscillazioni di → frequenza.
zione non desiderata che trasmetta su una →
frequenza non molto distante dalla prima.
Modulazione
Mood
Nella tecnica delle → telecomunicazioni,
operazione di modifica che si effettua sul
→ segnale da trasmettere per utilizzare nel
modo migliore le caratteristiche del mezzo
trasmissivo. La necessità di questa operazione è soprattutto evidente nel caso dei collegamenti radio, dove il segnale da trasmettere, che può essere per esempio un segnale
telefonico di conversazione, deve essere trasformato in un segnale con lo stesso contenuto informativo ma con componenti tutte
di → frequenza superiore a varie decine di
chilohertz → radiofrequenza per poter essere irradiate anche da → antenne non eccessivamente grandi.
Termine inglese per indicare l’energia.
Modulazione d’ampiezza
Opera una traslazione della → banda di frequenza del → segnale modulante in due bande simmetricamente disposte rispetto alla
frequenza della portante, ciascuna di larghezza uguale a quella del segnale modulante, contenente tutte le informazioni necessarie per la ricostruzione, in ricezione,
del segnale modulante stesso.
Modulazione di frequenza
La banda occupata da un segnale modulato
di → frequenza ha una larghezza teoricamente infinita, anche se le componenti di → ampiezza significativa occupano una banda di
larghezza limitata che dipende dalla massima frequenza del segnale modulante e dalla
deviazione di frequenza, → picco dell’onda
modulata. Un esempio tipico di utilizzazione congiunta di sistemi di → m. di ampiezza
e di modulazione di f. è rappresentato dal servizio nazionale di → radiodiffusione.
Modulazione incrociata
Fenomeno che si manifesta quando sono relativamente elevate sia l’intensità di campo
della stazione richiesta, sia quella di una sta228
Multiplex, decodificatore
Sistema dal quale i sei → segnali telefonici,
dopo essere stati codificati dal → sistema
Multiplex codificatore, escono nuovamente distinti.
Musagete
→ Ricevitore commerciale messo sul mercato negli anni Trenta dalla Marelli, al costo di circa 3.000 lire.
Music & News
Tra i → formati radiofonici più diffusi. Pur
prevalendo la musica, l’orientamento del →
palinsesto è di tipo informativo. Questa strategia viene adottata da molte radio commerciali per avvicinarsi il più possibile alle radio di approfondimento e per catturarne il
→ target. In tal modo, le → emittenti private riescono a mantenere una caratterizzazione spiccatamente commerciale senza scontrarsi frontalmente con le radio di approfondimento e senza risentire degli alti costi richiesti dalla produzione di un → notiziario.
Musica mixata
Insieme di brani musicali miscelati tra loro,
che nella tecnica del → missaggio mantengono lo stesso → BPM.
Mutual Broadcasting System
(MBS)
Terza rete radiofonica americana fondata nel
1934, contava nel 1940 circa 160 stazioni.
N
ational Broadcasting
Company
Collegata alla → Radio Corporation of America (RCA), fu la prima → rete, nel 1926.
La NBC comprendeva una rete formata dalle
stazioni originariamente possedute dalla
RCA e una «rete» formata dalle radio che la
glossario
RCA via via acquistava. La prima fu chiamata → «Red» Network, la seconda →
«Blue» Network.
National Public Radio (NPR)
Uno dei due circuiti in cui, a partire dal 1972,
si andarono riunendo la maggior parte delle
radio non commerciali americane. Dal 1980
iniziò ad usufruire del → satellite.
NBC
→ National Broadcasting Company.
Neorealismo
Tendenza al realismo manifestatasi in Italia
nella letteratura, nel cinema, nella pittura, nella radiofonia e nella architettura lungo un arco
di tempo i cui estremi si collocano all’incirca tra il 1930 (nell’Inchiesta sul neorealismo,
Torino 1951, Arnaldo Bocelli ricorda di aver
usato il termine nel 1931) e il 1955: caratterizzata da indubbie costanti, ha però avuto
esiti diversi secondo i vari ambiti.
Network
Termine inglese di accezione comune, letteralmente rete di lavoro. Nel caso specifico della radiofonia, indica la rete di stazioni
trasmittenti che si uniscono per mettere in
onda dei programmi contemporaneamente.
I n. privati sono quelle → emittenti radiofoniche che riescono a coprire col proprio →
segnale tutto o gran parte del territorio nazionale. Le trasmissioni, irradiate dalla sede
della radio vengono fatte viaggiare da un →
traliccio ad un altro e, in → diretta, raggiungono il ricevente.
ministro DC delle Poste e → Telecomunicazioni, presentò un disegno di legge che incontrò l’immediata opposizione della →
FRED, dei socialisti e del PCI. In esso si affermava la completa discrezionalità del ministero per l’assegnazione e la gestione delle
frequenze; veniva negata nei fatti ogni ipotesi di informazione locale e decentrata, ponendo sullo stesso piano la radio informativa e
la stereo non-stop-music. La proposta, infine, era nebbiosa sulle norme volte a contrastare la formazione di monopoli e oligopoli
sul modello nordamericano. A questo primo
disegno di legge se ne sono aggiunti molti
altri, ma soltanto negli ultimi tempi si è arrivati ad una precisa regolamentazione in materia. Negli anni Ottanta, in pieno boom delle radio private, le disposizioni legislative
erano ancora lacunose.
Notizia
Informazione, annuncio specialmente di
avvenimenti recenti.
Notiziario
Non-stop-music
Spazio concentrato, di solito non più di tre
minuti, di informazione generale. Le tecniche convenzionali per il n. prevedono una
durata non superiore ai venti minuti, una ricapitolazione alla fine delle notizie principali, più notiziari brevi nell’arco di una giornata, l’aggiornamento costante delle notizie.
Ogni evento, per trasformarsi in notizia,
deve avere un andamento preciso; l’insieme degli avvenimenti, inoltre, deve essere ordinato in modo da dare risalto alla notizia con
cui si apre il → giornale radio. Infine, vanno
calibrati il ritmo interno del notiziario e l’accostamento delle → notizie, che può dar luogo a delle «aggiunte di senso», ossia ad un’interpretazione distorta dei messaggi.
Scelta di → palinsesto operata da alcune radio commerciali, che prevede la programmazione esclusiva di programmi musicali. Agli
inizi del dicembre 1976, Vittorino Colombo,
Titolo del programma radiofonico, nato nel
1952, che segue la formula europea di →
non-stop-music e brevi notizie.
Nonduplication rule
Regola di non duplicazione approvata nel
1965 dalla → FCC, fissava al 50% la percentuale di programmi → AM che una →
radio poteva duplicare in → FM.
Notturno d’Italia
229
strumenti
NPR
→ National Public Radio.
O
ldies
Brani storici di successo, non necessariamente in classifica, trasmessi dalle
emittenti radiofoniche.
Onde corte
Nelle trasmissioni radiofoniche si usa, oltre
alla → gamma delle → onde medie, la gamma delle o.c. comprese tra i 10 e i 100 metri.
Onde elettromagnetiche
Perturbazioni prodotte dall’accelerazione di
cariche elettriche, cui è concatenato un sistema di campi elettrici e magnetici variabili,
che si sposta nello spazio sotto forma di propagazione ondosa, con velocità definita, a
partire dal punto dove avviene l’accelerazione. Tra le o. più note si possono ricordare
quelle luminose e quelle usate nelle trasmissioni radio e televisive, i raggi X e i raggi γ.
Onde lunghe
Nella → filodiffusione si impiegano lunghezze situate nella → gamma delle o.l. oltre i 1.000 metri. Modulate in → ampiezza,
sono usate per i servizi a lunga e lunghissima distanza.
Onde medie
Nelle trasmissioni radiofoniche, si usa la →
gamma delle o.m. tra i 200 e i 600 metri.
Onde sonore
Prodotte dalla vibrazione di un oggetto,
come un diapason, una corda di violino, la
membrana di un tamburo, sono sempre dovute a un moto della materia e sono di natura meccanica. Inoltre, per propagarsi necessitano di un mezzo di propagazione (generalmente l’aria), poiché nel vuoto non esistono suoni.
P
alinsesto
È lo schema della → programmazione della radio, la sequenza scritta delle tra230
smissioni previste, con i turni di presenza al
→ mixer e in stazione. È quotidiano, settimanale o mensile e la sua struttura varia da
radio a radio, da periodo a periodo. Il p. concretizza la mediazione tra le possibilità tecniche, la disponibilità di gente e il progetto
dell→ emittente.
Piatto
Parte del → giradischi che costituisce il supporto dei → dischi, posta in rotazione uniforme da un motorino.
Playlist
Termine inglese, di uso comune, che indica
l’elenco di tutti i → dischi ritenuti validi per
la → programmazione musicale di una radio: sono dischi scelti e archiviati nel computer, suonati a rotazione.
Polarizzazione circolare
Sistema che consente la ricezione del →
segnale indipendentemente dalla posizione
dell’→ antenna ricevente.
Ponte radio
Sistema di collegamento radio tra due punti,
generalmente fissi, attuato coprendo la distanza tra le due stazioni terminali in più tratte
successive, con collegamenti tra stazioni ripetitrici poste in visibilità tra loro. Nel p.r. le
onde radio vengono convogliate in fasci usando, sia in ricezione sia in trasmissione, →
antenne fortemente direttive. Le → frequenze usate nei p.r. sono in genere nel campo
delle microonde. I p.r. vengono usati principalmente per le comunicazioni radiotelefoniche a grande distanza e per il trasferimento
a grande distanza dei programmi televisivi.
Portante
Nella tecnica delle comunicazioni elettroniche è l’oscillazione, in genere sinusoidale, prodotta dall’apparato trasmittente in assenza di segnale modulante (→ modulazione). Durante il funzionamento del → trasmettitore, le caratteristiche della p. vengono variate in dipendenza del → segnale, ottenendosi in tal modo la trasmissione di esso.
glossario
PR
→ Pubbliche relazioni.
Prime time
Locuzione inglese, letteralmente tempo primario. Nel gergo radiofonico e televisivo è
la → fascia oraria giornaliera di maggior ascolto, quindi più richiesta per inserti pubblicitari
per i quali le tariffe aumentano proporzionalmente. Il p.t. radiofonico differisce da quello
televisivo, in quanto occupa la fascia mattutina, alla quale sono destinati la maggior parte
dei programmi d’informazione.
Processore
Sistema logico o dispositivo che attende a
più funzioni nell’esecuzione di un insieme
di operazioni in un ordine determinato. Un
p. è costituito di componenti logiche, di un
bus interno che permette di legare i vari componenti e di tre bus esterni che permettono
la comunicazione con il suo ambiente circostante. Può altresì eseguire istruzioni scritte in linguaggio macchina che costituiscono i programmi posti nella memoria centrale di un calcolatore.
Programmatore
Figura professionale che ha il compito di
ascoltare e selezionare i generi e i → dischi
non ancora lanciati sul mercato nazionale.
Questa operazione è di essenziale importanza ai fini della costruzione → dell’immagine della radio.
Programmazione (o scaletta)
Rappresenta il testo scritto che contiene le indicazioni di quanto via via deve essere mandato in onda e la somma approssimativa dei
minutaggi di parlato a disposizione del → disc
jockey di turno. Facilita il lavoro sia del →
conduttore-disc jockey sia del → fonico: infatti garantisce che tutto ciò che viene trasmesso non sia casuale, ma previsto e organizzato.
Programmi di servizio
Programmi che forniscono un servizio all’ascoltatore, come le informazioni sul tem-
po o sul traffico. Sono appuntamenti fissi di
durata brevissima, con cadenze molto ravvicinate (anche ogni quarto d’ora). La realizzazione di questi prodotti non è semplice, richiede estrema precisione, una forma di scrittura logica, una lettura veloce ed un aggiornamento costante per poter fornire le → notizie quanto più possibile in tempo reale.
Programmi in diretta con il
pubblico
Tipologia di programmi che non costituiscono tanto un → formato, quanto una forma
di comunicazione, strettamente connessa, in
Italia, alla nascita della radiofonia privata
(→ radio libere) .
Programmi musicali a richiesta
Programmi musicali che accordano grande
spazio ai contatti col pubblico. Hanno decretato il successo delle → radio libere.
Promo
Sia i → dischi promozionali, non ancora in
commercio, sia gli spot pubblicitari che fanno promozione ad un programma o ad un
evento legato alla radio (o alla televisione).
Pubbliche relazioni (PR)
Tutte quelle attività tese a conquistare la cooperazione di numerosissime parti sociali, in
modo da operare con successo in un mercato
caratterizzato da una dinamica del mutamento. Per giungere a questo stadio le p.r. hanno
seguito un percorso evolutivo di cui sono state
protagoniste, in Italia, tre generazioni di professionisti. Negli anni Sessanta e nella prima
metà dei Settanta le PR cercano di razionalizzare e di rendere sistematica la comunicazione delle organizzazioni con alcuni pubblici
principali, giornalisti soprattutto. I padri fondatori della professione hanno il merito di
scuotere le aziende, allo scopo di rendere comunicanti tra loro quelle realtà che fino ad
allora erano state del tutto impermeabili alle
sollecitazioni del mondo esterno. Il decen231
strumenti
nio successivo vede il primato della politica
e il trionfo della sponsorizzazione, culturale
o sportiva che sia. Attualmente la disciplina
giunge ad un impegno a tutto tondo, che abbraccia senza soluzioni di continuità l’arco
professionale che va dalle estreme propaggini del corporate fino a quelle del → marketing.
Pubblicità tabellare
Tipo di pubblicità in cui gli spot, ciascuno
della durata di 15-30 secondi, vengono inseriti all’interno della programmazione, ad
orari predefiniti.
R
adio
Il termine r. non nasce come sostantivo, bensì quale prefisso della voce composta radiotelegrafia; esso trae origine dal
latino «radius» (raggio), essendo l’allora
nuovo mezzo di comunicazione (derivato
dalla → telegrafia) basato non più sul solito
collegamento tramite conduttori elettrici,
bensì sull’impiego di raggi hertziani. Quando la tecnica consentì la trasmissione per
mezzo di → onde elettromagnetiche, non
soltanto di → segnali telegrafici convenzionali, ma pure di informazioni acustiche (suoni e musica), si cominciò a parlare di radiotelefonia. In seguito, trattandosi di un vocabolo destinato ad un impiego corrente, si preferì la sua forma abbreviata.
sto da solfuro di piombo) avente proprietà
semiconduttrici, costituita da un piccolo →
ricevitore in cuffia e da un filo elettrico che
funge da → antenna.
Radio Alice
→ Emittente radiofonica che, proprio negli
anni in cui la televisione invadeva le case degli italiani, diede alla radio un nuovo risalto,
mettendo in luce le potenzialità creative del
mezzo. Nel 1976, in seguito ai disordini studenteschi verificatisi nella città universitaria,
un militante di estrema sinistra, Francesco Lo
Russo, venne ucciso negli scontri con la polizia. La radio diede immediatamente la notizia
e le autorità scoprirono lo straordinario potere
del mezzo radiofonico in circostanze del genere. Per due giorni Bologna venne sconvolta
dalla rivolta studentesca organizzata intorno all’emittente, che guidava i manifestanti da una
barricata all’altra. Da quel momento la radio
divenne il fulcro della contestazione giovanile,
lo strumento che dava voce ai nuovi emarginati: femministe, obiettori di coscienza, omosessuali, disoccupati, occupanti di case ecc.
Radioamatori
Radio a galena
Dilettanti che si occupano della trasmissione e della ricezione radio sulla gamma delle
→ onde corte. Sono autorizzati a effettuare
trasmissioni su → bande di frequenza assegnate, dette appunto bande dei radioamatori. Ogni r. è individuato da un nominativo
che ne permette l’identificazione e le conversazioni avvengono spesso usando un codice. In Italia tale attività è concessa a chi
abbia conseguito la patente di operatore di
stazione di r.; il contenuto delle conversazioni deve essere rigorosamente limitato a
informazioni di carattere tecnico riguardanti
i collegamenti sperimentali.
Apparecchio radiofonico «a cristallo», cioè
dotato di un elemento rivelatore costituito
da un pezzetto di cristallo di galena (minerale di aspetto lucente, sfaccettato, compo-
(RAI)
Associazione di radiodilettanti, detti → sanfilisti, costituitasi negli anni Venti.
Radio Act
Legge, approvata nel 1912 dal Congresso
statunitense, per la concessione di licenze e
per specificare le frequenze di uso. Stabiliva che il ministero del Commercio non potesse negare le licenze a nessun cittadino
americano.
232
Radio associazione italiana
glossario
Radio a transistor
Radio che utilizza il meccanismo dei → transistor, inventata nel 1948 da tre studenti americani della compagnia Bell Telephone e diffusa a partire dal 1955.
Radio Audizioni Italia
→ RAI.
Radiobalilla
Nuovo apparecchio radiofonico lanciato nel
1937, che fu messo in vendita al prezzo di
430 lire, pagabili in diciotto rate. Il costo di
tale → ricevitore era notevolmente più basso dei precedenti, ma non tanto da trasformarlo realmente in uno strumento di massa.
In realtà gli industriali erano contrari alla
produzione di apparecchi economici, tanto
da mettere in atto delle strategie per scoraggiare eventuali concorrenti che avessero voluto intraprendere questa strada.
Radio Bari
→ Emittente che ebbe un ruolo centrale nella lotta antifascista. Dopo l’8 settembre le
truppe americane sbarcarono in Sicilia e liberarono Palermo; si andò quindi intensificando la propaganda alleata, soprattutto attraverso i microfoni di questa → stazione.
Nella redazione c’erano fra gli altri Alba De
Céspedes, Anton Giulio Majano e Vincenzo
Talarico. Nell’autunno del 1943 i suoi programmi si arricchirono, aumentarono le ore
di trasmissione, la tecnica si perfezionò, vennero introdotti numerosi brani di musica leggera, jazz e comparve il boogie-woogie.
Radio canale
→ Banda di frequenza assegnata a una stazione radiotrasmittente entro cui deve essere contenuto il → segnale trasmesso.
si propagano nello spazio. Quando l’onda
elettromagnetica irradiata investe un conduttore dello stesso tipo → dell’antenna trasmittente, genera in esso una t.e.m. alternativa
della stessa → frequenza. I suoni, le immagini, i messaggi telegrafici da trasmettere
vengono trasformati mediante→ trasduttori
opportuni in segnali elettrici e quindi utilizzati per imprimere sulle onde elettromagnetiche l’informazione che essi contengono.
Per questo nella stazione → trasmittente,
uno speciale apparato → radiotrasmettitore produce e invia sull’antenna trasmittente
una corrente alternata ad alta frequenza, di
cui viene fatto variare uno degli elementi
caratteristici in funzione del segnale da trasmettere. Nella stazione ricevente la t.e.m.
indotta sulla → antenna ricevente viene applicata a un apparato → radioricevitore che
compie l’operazione di demodulazione, cioè
estrae dal segnale raccolto dall’antenna un
segnale elettrico simile a quello che nel trasmettitore aveva modulato la corrente di
antenna; tale segnale viene poi tradotto in
suono o immagini o segnale telegrafico.
Radio comunitarie
Radio caratterizzate, come Radio Maria e
Radio Cuore, dall’assenza di scopo di lucro.
Radio concorsi
Indetti per incentivare l’ascolto radiofonico,
vennero proposti al pubblico per la prima
volta negli anni Venti, per conto dell’→ URI.
Radio Corporation of America (RCA)
Radiocomunicazioni
Nuova compagnia fondata dalla General
Electric, che dopo la guerra acquisì gli interessi americani della → Marconi Company.
Diede inizio alle trasmissioni il 1921.
Sistema per la trasmissione di informazioni
a distanza realizzato mediante → onde elettromagnetiche irradiate da parte di conduttori di dimensioni e forma opportuni, alimentati dal → segnale da trasmettere, che
Storica rivista giornalistica italiana che segnala tutti i programmi — radiofonici e televisivi — della programmazione settimanale.
Radiocorriere
233
strumenti
Radio cronaca
Radio di flusso
Rappresenta il giornalismo puro della radio:
ritrae la realtà in azione, un fatto che accade
mentre accade, narrato momento per momento.
Emittente radiofonica caratterizzata da una
programmazione ripetitiva e sostanzialmente sempre uguale, dal mattino alla sera, con
appuntamenti fissi (→ notiziari, canzoni o
rubriche particolari che si ripetono ogni ora),
proponendo un palinsesto → omogeneo nell’arco delle ventiquattr’ore. Individuato un
→ target, tutta la radio lavora in funzione di
quello, evitando appuntamenti o programmi specializzati.
Radio culturale/istruttiva
→ Formato radiofonico che definisce un insieme piuttosto variegato di → emittenti. In
questo quadrante si trovano, infatti, sia le
radio religiose sia le emittenti culturali vere
e proprie. Si tratta per lo più di emittenti pubbliche o comunitarie, legate a parrocchie, associazioni o enti senza scopo di lucro, data
la scarsa attrattiva che un prodotto di questo genere ha per gli inserzionisti pubblicitari.
Radio Data System (RDS)
Sistema introdotto sul mercato nel 1995.
Diffonde un segnale a caratteri alfanumerici che permette di leggere sul → display dell’→ autoradio il nome dell’→ emittente che
sta trasmettendo, oppure il numero di telefono o entrambi o qualsiasi altro tipo di messaggio scritto. Permette, inoltre, di programmare l’apparecchio per cercare un particolare tipo di programma.
Radiodiffusione
Termine con cui si indica la trasmissione di
informazioni sonore e/o visive mediante →
radioonde. Nella r. tali onde sono generalmente irradiate in maniera isotropa sul piano orizzontale (radiodiffusione circolare)
nella porzione del loro spettro, che prende
appunto il nome di → radiofrequenza. In
realtà, il campo delle radiofrequenze è utilizzato anche da altri servizi, come, per
esempio, quello televisivo, che, nell’uso comune, non è considerato incluso nel termine r., quello delle trasmissioni tra punti fissi
dello spazio (radiotelefono portatili), quello delle radiolocalizzazioni (radar) che nel
loro insieme costituiscono il settore delle →
radiocomunicazioni.
234
Radio di movimento
Emittente radiofonica inizialmente costituita da un → trasmettitore di piccola potenza,
che copriva un raggio di pochi chilometri,
da un → mixer e un → microfono. Solo successivamente, con qualche piccolo investimento, alcune di esse riuscirono ad acquistare un’→ antenna e a garantirsi uno spazio sul → ripetitore più vicino.
Radio di programmi
Emittente radiofonica che propone, a seconda della fascia oraria, trasmissioni completamente diverse tra di loro; non offre appuntamenti fissi, ma trasmissioni a se stanti e spesso
completamente diverse tra loro, che messe
una dietro l’altra formano il → palinsesto.
Radio di revival
Emittente radiofonica che al suo interno si
è andata differenziando in base all’orientamento — anglofilo oppure tutto italiano —
nella scelta del → formato.
Radio di servizio
Emittente radiofonica caratterizzata da una
programmazione che, attraverso informazioni utili agli utenti, mira ad offrire un «servizio». Durante gli anni del terrorismo, nei
grandi processi, ma soprattutto nei giorni del
terremoto nell’Italia meridionale, la radio in
Italia aveva dimostrato di poter essere persino un elemento di organizzazione per i bisogni della popolazione e strumento di
orientamento per attivare i soccorsi.
glossario
Radiodisturbi
Perturbazioni elettriche di origine naturale
o artificiale, che si possono presentare all’atto della ricezione. Fra quelli artificiali,
alcuni sono dovuti al funzionamento di →
radiotrasmettitori operanti sulla stessa →
frequenza della → stazione desiderata.
Radiodramma
Genere radiofonico che prende spunto, per
la scrittura dei testi da passare in radio, da
opere teatrali. Il 1929 segna l’avvio di una
straordinaria serie di successi radiofonici, i r.
appunto, alla cui scrittura parteciparono anche nomi illustri della letteratura italiana degli anni Trenta. Il Manifesto del Teatro Radiofonico Futurista di Marinetti e Masnada,
i radiodrammi scritti da Masnada e le opere
di Gianna avviarono in Italia la stagione del
R.; tanto che Gianna, nel 1932, afferma che
«la radiofonia è la nuova arte e che bisogna
far convergere tutta la sensibilità e tutta la
tecnica negli effetti di pura essenza fonica».
Radiofrequenza (o corrente
elettrica oscillante)
Identifica lo → spettro di frequenza delle
→ onde elettromagnetiche utilizzate per le
telecomunicazioni (da 30 kHz a 300.000
MHz). Durante la trasmissione di un programma radiofonico, la corrente → audio
frequenza proveniente dal → microfono viene unita a quella ad alta frequenza che viene prodotta dalla → stazione radio. Ne risulta una corrente a r. modulata, che viene
inviata→ all’antenna trasmittente.
Radiogoniometro
Apparecchio che indica la direzione di provenienza di una emissione radio, utilizzato
per individuare → emittenti radio non autorizzate, si basa sulle proprietà direzionali di
ricezione → di un’antenna a telaio.
Radiogrammofono
→ Radio ricevitore comprendente anche un
fonoriproduttore, il cui → segnale viene ap-
plicato all’amplificatore di→ bassa frequenza della parte radioricevente.
Radio libere
Espressione, nata in Italia tra il 1968 e il
1969, che designava in origine delle piccole → emittenti di quartiere, nate per dare vita
ad una costante → controinformazione e per
coordinare le iniziative dei gruppi militanti.
(→ Canale 96). Solo a partire dal 1976 si
svilupparono organicamente; nel luglio di
quell’anno, infatti, la Corte Costituzionale
riconobbe il diritto di → radiodiffusione.
Con l’avvento dell’emittenza televisiva si
dava per spacciata la radio; invece, verso la
fine degli anni Settanta, essa iniziò ad avere
un rilancio superiore a quello verificatosi durante il suo precedente boom. In primo luogo si attuò un processo di liberalizzazione
dell’→ etere, e in secondo luogo la produzione in serie degli apparecchi a → transistor, consentì di realizzare apparecchi poco
costosi e, al tempo stesso, di miniaturizzarli
per renderli portatili.
Radio Londra
Storica → emittente radiofonica della →
BBC, che a partire dal 1939 iniziò a mandare
in onda dei programmi di → controinformazione verso l’estero in sei lingue. Un anno
dopo realizzò cinquantuno bollettini diversi,
da trasmettere giornalmente, in sedici lingue.
In breve tempo divenne il fulcro della Resistenza europea, accogliendo ai suoi → microfoni gli esuli dei Paesi vinti. Tra i primi il
generale De Gaulle, che intervenne a nome
di una legione francese al servizio degli Alleati per spingere il Paese alla rivolta. Fecero
seguito i partigiani provenienti dalle nazioni
invase, fra cui la Finlandia, la Norvegia, la
Danimarca, l’Olanda e il Belgio. Ovunque
divenne, quindi, il simbolo della libertà contro il nazi-fascismo. Una delle ragioni del suo
immediato e forte impatto fu l’autonomia
accordata alla redazione, cioè l’abolizione di
qualunque forma di → censura, che permise
235
strumenti
ai giornalisti di mandare in onda dei bollettini assolutamente veritieri. Un secondo motivo fu l’alto livello di professionalità di quanti vi collaboravano. Infine il suo essersi posta, fin dall’inizio, come arma diretta per
l’azione e fulcro unitario dell’intero movimento di liberazione. Indicativi furono, ad
esempio, gli appelli lanciati dalla BBC nel
1941 per fare il vuoto nelle strade di Londra
il 1° gennaio di quell’anno e la «campagna
delle V» da scrivere sui muri, che suscitarono una mobilitazione fulminea e massiccia.
Un altro esempio fu poi la propaganda, effettuata a partire dal 1942, per convincere i giovani francesi a non accettare il servizio di
lavoro obbligatorio in Germania, che ottenne un grande successo.
Radio Milano
→ Emittente radiofonica antifascista, nata
nella metà degli anni Trenta in Italia grazie
all’opera di Carlo Rosselli e Longo.
Radio Milano libertà
→ Stazione radio italiana che ebbe notevole successo di pubblico agli inizi degli anni
Quaranta. Mentre si andava intensificando
su tutti i fronti la propaganda del regime fascista, l’ascolto di radio alternative andò
assumendo, infatti, dimensioni di massa, soprattutto a partire dal 1941, dopo le sconfitte subite dai fascisti in Grecia e in Libia. Fu
in questo periodo che nacque la stazione.
Radio Music Box
Apparecchio radiofonico domestico, atto a
creare un ampio e duraturo mercato di consumatori.
Radio Napoli
→ Emittente napoletana che nel 1944, dopo
la svolta del nuovo governo Badoglio, ebbe
un ruolo di primo piano nel panorama nazionale. In quel periodo nella politica dell’informazione iniziò a delinearsi una linea
di restaurazione moderata. Nelle principali
sedi radiofoniche delle città liberate — Palermo, Bari, Cagliari, Napoli — vi era più
liberalità, ma anche un attento controllo affinché i commenti politici non si discostassero dalla linea ufficiale decisa dagli angloamericani. Ciò fu particolarmente evidente
a Radio Napoli, dove la presenza di giornalisti comunisti non impedì la convivenza con
la maggior parte dei collaboratori, provenienti direttamente dal giornalismo fascista.
Nel 1944 vi approdarono i giovani del
«gruppo di via Chiaia», fra cui Antonio Ghirelli, Raffaele La Capria, Luigi Compagnone, Giuseppe Patroni Griffi, Maurizio Barendson, Arnoldo Foà, Aldo Giuffré, Ubaldo Lay. La prima trasmissione di satira politica nell’Italia liberata fu Stella Bianca, cui
partecipò Mario Soldati.
Radioonde
→ Emittente della Baviera da cui, dopo l’8
settembre 1943, Mussolini, liberato dalla
prigione del Gran Sasso, avendo dato vita
alla Repubblica di Salò, inizia a lanciare
appelli, annunciando la formazione di un
nuovo governo.
→ Onde elettromagnetiche di → frequenza
inferiore a 3.000 GHz, che si propagano nello spazio libero senza sistemi artificiali di
guida quali fili conduttori o guide d’onda.
La propagazione di una r. è determinata dal
concatenamento che si verifica nello spazio
libero tra campi elettrici e campi magnetici
rapidamente variabili.
Radio Mosca
Radiorario
Sezione italiana di → radiodiffusione che
operava nell’ambito dell’internazionale comunista; a partire dal 1941 andò aumentando di popolarità.
Settimanale ufficiale dell’→ URI, diretto da
Raoul Chiodelli. Il primo numero uscì il 18
gennaio del 1925 e iniziò immediatamente
ad aprire un intenso dialogo con il pubblico
Radio Monaco
236
glossario
per spingerlo all’acquisto degli apparecchi
radiofonici.
Radioricevitore (o ricevitore
radiofonico)
Apparato elettrico destinato a ricevere segnali elettrici trasmessi mediante → onde
elettromagnetiche irradiate nello spazio. All’ingresso del ricevitore è collegata→ un’antenna, la quale fornisce un segnale di→ frequenza pari all’onda elettromagnetica che
la investe. Nel ricevitore questo segnale viene amplificato e separato da quelli prodotti
da altre onde elettromagnetiche non desiderate. Dal → segnale amplificato viene poi
estratto con un demodulatore l’informazione contenuta nella modulazione del segnale. Il segnale demodulato viene infine amplificato per renderlo adatto a far funzionare l’organo che lo converte in forma percettibile. I ricevitori possono essere classificati anche in base al loro impiego. Si chiamano r. o ricevitori radiofonici quelli destinati
alla ricezione delle trasmissioni di → radiodiffusione. Sono apparecchi notevolmente
semplici come costituzione e del tipo → supereterodina. Possono essere portatili oppure
domestici. Nei r. riveste particolare importanza la fedeltà, ossia la capacità di riprodurre senza → distorsioni l’informazione
contenuta nel segnale ricevuto.
Radiorivista
Genere radiofonico. A partire dal 1945 il
pubblico era alla ricerca di programmi di
evasione ed era attratto dalla nuova cultura
d’oltreoceano, che in quel periodo iniziava
a dominare la vita e i costumi degli italiani.
Grande successo ebbero numerose r., come
Cico e Pallina del 1946, scritta da Federico
Fellini e interpretata da Angelo Zanobini e
Giulietta Masina, che narrava le disavventure di una giovane coppia di sposi. Nel 1947
andarono in onda Il bilione di Age, Marchesi e Steno, abbinato alla Lotteria Italia, con
la regia di Nino Meloni, e Hoop là, scritto
da Gino Magazù, con la regia di Riccardo
Mantoni, presentato da Mario Riva. Un anno
dopo ebbe inizio la serie Vi parla Alberto
Sordi, il quale ottenne un’immediata notorietà.
Radio Roma
Piccolo apparecchio a → supereterodina
messo sul mercato nel 1939, mentre l’Europa era già in guerra in grado di ricevere molte
→ stazioni estere. Tuttavia, non fu sufficientemente pubblicizzato per permettere lo
smercio di → radioricevitori più costosi.
Radioscuola
Esperimento varato in Italia nell’inverno
1942-43 dal ministro Bottai, cui era stato affidato l’incarico di controllare l’attività radiofonica, ideato per andare incontro agli
alunni che erano stati costretti ad assentarsi
da scuola a causa della guerra.
Radiosera
Nuovo giornale radio del secondo programma della → RAI, nato nel 1951, in seguito
alla riforma del giornalismo dell’azienda,
concepito nello stile di un magazine, con una
impaginazione più agile e una concezione
più moderna del mezzo.
Radio Sicilia Libera
→ Emittente radiofonica nata alla fine degli anni Sessanta nello stesso periodo in cui
in Italia nacque l’espressione → «radio libere». Iniziò a mandare in onda clandestinamente, da Partinico, dei bollettini di denuncia sulle ingiustizie subite dai cittadini
del Belice.
Radiosintesi
Tecnica per programmi radiofonici in cui
l’esposizione di un certo tema veniva accompagnata da divagazioni sceneggiate, sorrette da un commento musicale allusivo, sviluppatasi negli anni Trenta. Questa tecnica,
adottata soprattutto in programmi turistici,
era già diventata popolare in Germania e in
237
strumenti
Austria con le trasmissioni folcloristiche di
H.C. Kargel e di H. Nuchtern.
Radio targettizzata
Emittente radiofonica che, nella scelta del
→ formato, ha come riferimento un pubblico ben preciso.
Radiotelevisione Italiana
→ RAI (Radio Audizioni Italia).
Radio tematica o monotematica
→ Emittente radiofonica che sceglie un →
formato preciso, orientato secondo una singola direttrice, che può essere solo musica,
informativa o altro. La scelta del formato
tematico varia a seconda degli obiettivi che
si pone l’emittente, quindi al → target che
intende raggiungere.
Radiotrasmettitore (o trasmettitore)
Apparato elettronico atto a produrre potenza a → radiofrequenza, opportunamente
modulata dal segnale da trasmettere, che
viene irradiata nello spazio a mezzo di →
un’→ antenna. Tra i componenti fondamentali di un sistema per → radiocomunicazioni, è composto da un generatore sinusoidale
a → radiofrequenza, da una catena di → amplificatori aventi il compito di elevare in →
ampiezza e in potenza le oscillazioni prodotte, da un complesso di circuiti in cui si compie la → modulazione e infine da un → amplificatore di potenza la cui uscita è collegata
all’antenna trasmittente. L’informazione da
trasmettere convertita da grandezza elettrica
da un → trasduttore viene applicata tramite
un amplificatore al modulatore.
Radio Verdad
→ Stazione clandestina spagnola situata a
Roma. Per contrastare l’offensiva antifascista, Galeazzo Ciano fece mandare in onda dei
finti → notiziari spacciandoli per bollettini
comunisti provenienti da questa stazione.
238
RadioverdeRai
Nuovo nome del → formato → Stereodue
della RAI, trasformato in una radio → music and news, con una struttura costruita a
flusso, verso la fine del 1990.
RAI (Radio Audizioni Italia)
Società nata nel 1944; con essa la radiofonia va assumendo, in Italia, un ruolo istituzionale di servizio reso alla comunità. Il primo gennaio 1954, quando fu inaugurato il
servizio televisivo, pur mantenendo la stessa sigla, cambiò denominazione in Radiotelevisione Italiana.
Rassegna stampa
Esame accurato e minuzioso, fatto quotidianamente, di tutti i maggiori titoli apparsi
sulle testate giornalistiche nazionali e internazionali.
RCA
→ Radio Corporation of America.
RDS
→ Radio Data System.
Recurrent
Termine inglese di accezione comune utilizzato per indicare un brano di successo da
classifica, la cui uscita sul mercato risale a
molto tempo addietro.
Redattore
Figura professionale che lavora all’interno
della struttura, cura la scelta delle notizie e
le interviste — che spesso vengono realizzate per telefono, in redazione — scrive, effettua ricerche, consulta le agenzie, naviga
in Internet.
Redazione giornalistica
Sezione dell’→ emittente radiofonica che si
occupa dell’informazione. Appare come un
gruppo compatto, che svolge un lavoro di
squadra. Sue figure direttive sono l’→ editore, che demarca le linee generali ed è garante dell’informazione, e il → caporedattore che elabora il → formato del → noti-
glossario
ziario e decide qual è la notizia più significativa da dare in apertura del → giornale
radio. La r.g. complessivamente conta un’ottantina di collaboratori fra dipendenti, opinionisti, → free-lance e corrispondenti esterni. Si avvale, inoltre, della collaborazione
di noti esperti (scrittori, docenti universitari, medici, psicologi, autori, presentatori e
commentatori televisivi) per l’elaborazione
dei testi da leggere e per le dirette. La figura
chiave della r. è il → giornalista.
Red Network
→ Rete formata dalle stazioni originariamente possedute dalla → RCA.
Regia digitale o automatica
Realizzata da una macchina molto simile ad
un computer, ha una tastiera — denominata
→ skipper — che permette di selezionare,
per le trasmissioni in diretta, i programmi
memorizzati senza guardare il monitor.
Regista
Responsabile generale della conduzione di
un programma: interviene direttamente nella
determinazione degli ambienti e dell’allestimento scenico, nella direzione degli attori, nella conduzione delle riprese e nell’esecuzione del montaggio. Se partecipa anche
alla scelta del soggetto e all’approntamento
della sceneggiatura, diventa più propriamente «regista-autore».
Reportage
È un servizio giornalistico stilato da un inviato e arricchito da interviste. Queste ultime si basano su questionari elaborati dalla
→ redazione o dal singolo → giornalista.
Responsabile delle pubbliche
relazioni
Addetto a curare i rapporti con le case discografiche, le concessionarie, le altre →
emittenti (per operazioni di cambio merce
pubblicitari), le redazioni dei giornali ecc.
La sua funzione è molto importante e consiste nel dare credibilità alla radio presso il
mercato, il pubblico e la concorrenza. L’→
immagine di un’emittente, infatti, non si
fonda soltanto sulla scelta del → formato e
della → programmazione, ma anche sulla
sua capacità di presentarsi come una solida azienda produttiva. Per tale motivo,
compito del direttore del settore delle →
pubbliche relazioni e della sua équipe è
anche quello di curare i rapporti interpersonali all’interno della propria emittente,
affinché ne risulti un look armonico ed
equilibrato.
Responsabile musicale
Rendimento dell’antenna
Persona che risponde di tutta la musica trasmessa da un’emittente radiofonica, rispettando la → linea editoriale e la strategia stabilita a monte → dall’editore e dal gruppo
dirigente. Gestisce la → programmazione
musicale, che comprende le selezioni dei generi e le sequenze di → dischi che compongono la → scaletta e la → playlist. Esperto
di musica, viene coadiuvato da un gruppo
di lavoro competente che segue le classifiche, analizza tutte le uscite discografiche e
controlla l’andamento del mercato nazionale
e internazionale.
Valore dato dal rapporto fra l’energia effettivamente utilizzata per la radiazione e
quella totale spesa per alimentare l’→ antenna.
Insieme degli impianti telegrafici, telefonici, telescriventi e radio di un determinato
Paese.
Reichs Rundfunk Gesellschaft (RRG)
Società di radiodiffusione del Reich, nata in
Germania nel 1925 posta sotto il diretto controllo dei ministeri delle Poste e degli Interni, che si occupavano dei finanziamenti, della gestione e dei contenuti diffusi dal nuovo
mezzo.
Rete
239
strumenti
Rete azzurra
→ Rete di trasmissioni radiofoniche centromeridionali che, nell’immediato secondo dopoguerra, dipendevano dalla RAI ed erano sotto il doppio controllo degli alleati e del governo. Nel 1946 vennero fatti i primi passi verso la
riunificazione, concedendo alla → rete rossa
del Nord e a quella → azzurra del Sud un uguale
spazio di programmazione in tutte le regioni
italiane. Un secondo provvedimento per la riunificazione venne preso nel 1948, con l’istituzione di una direzione unica a Roma.
Rete rossa
→ Rete di trasmissioni radiofoniche del nord
Italia amministrate da Carrara per conto del
→ CLNAI. Per fare fronte alle condizioni disagiate dell’intera rete, la RAI decise di mandare in onda due distinti gruppi di programmi
per il Nord e per il Sud d’Italia. Tale scelta era
motivata, oltre che da ragioni di carattere economico, anche da motivi di politica estera ed
interna. La riunificazione delle reti presupponeva in primo luogo il ripristino delle stazioni
e il potenziamento dei → trasmettitori e si
poneva, quindi, il problema delle → frequenze. Alla fine del conflitto, l’aumentato numero dei paesi divenuti indipendenti aveva richiesto una diversa distribuzione delle → bande.
Nel 1946 vennero fatti i primi passi verso la
riunificazione, concedendo alla rete rossa del
Nord e a quella → azzurra del Sud un uguale
spazio di programmazione in tutte le regioni
italiane. Un secondo provvedimento per la riunificazione venne preso nel 1948, con l’istituzione di una direzione unica a Roma.
RF
Segnale multiplo a → radiofrequenza.
Ricevitore radiofonico
→ Radioricevitore.
Ricevitori a valvola termoionica
→ Ricevitori con caratteristiche di grande
sensibilità, che permettono di ricevere mes240
saggi inviati da → stazioni trasmittenti situate a notevoli distanza; di selettività tra
più emissioni radiofoniche in contemporaneo servizio; di fedeltà di riproduzione delle → frequenze in arrivo.
Ripetitore
Denominazione di un gruppo costituito da un
generatore e da un motore sincroni con gli
avvolgimenti statorici collegati tra loro. I r.
possono essere passivi o attivi; questi ultimi
sono dotati anche di una stazione amplificatrice del → segnale, come avviene di solito
nei → ponti radio telefonici. I r. si trovano in
località elevate, in modo da poter ricevere i
segnali nelle migliori condizioni e ricoprire
un’area quanto più vasta possibile.
Ripetitore radiofonico VHF
Tipo di → ripetitore così denominato perché
utilizza onde ultracorte, ossia ad altissime frequenze. È un convertitore di → frequenza
destinato a ricevere il → segnale irradiato da
un trasmettitore per irradiarlo di nuovo su un
differente → canale, verso una zona in cui
quel → trasmettitore non è ricevibile.
Rivelatore
Dispositivo che permette di demodulare le
→ onde elettromagnetiche.
Rivelatori elettrolitici
Tipi di → rivelatori messi a punto da Ferré.
RRG
→ Reichs Rundfunk Gesellschaft.
Rubrica
Appuntamento fisso, a cadenza quotidiana o
settimanale, che affronta determinati argomenti: la salute, l’ambiente, il cinema e così
via. La formula classica della r. prevede un
→ conduttore, che affronta una serie di argomenti con interventi e/o → interviste.
S
ala degli amplificatori
centrali
Sala in cui arriva la corrente musicale e nella quale, grazie ad un insieme di → valvo-
glossario
le elettroniche, viene fortemente amplificata.
Sala di controllo centralizzato
Ambiente in cui un tecnico specializzato, o
un → supervisore, controlla il traffico delle
informazioni.
Sanfilisti
Radio dilettanti che a partire dalla prima
metà degli anni Venti si organizzarono in
alcune associazioni come la → Rai, la →
FIR e l’→ ARI, comprendente il Radio Club
nazionale italiano e l’Associazione nazionale radio dilettanti.
Satellite Digital audio Broadcasting Service
Sistema che consente al → segnale di arrivare dai → satelliti direttamente a uno speciale apparecchio ricevente saltando completamente le radio locali. In un viaggio da
una costa all’altra degli Stati Uniti, si potrebbe ascoltare lo stesso tipo di programma senza mai toccare un tasto.
Satellite per le telecomunicazioni
Compito principale di questo tipo di satelliti è
stabilire dei collegamenti transoceanici fra stazioni terrene, per telefonia, → telegrafia, trasmissione di dati e di immagini, fungendo da
stazione ripetitrice e amplificatrice in maniera analoga ai ripetitori dei → ponti radio terrestri. Le prime esperienze in merito si ebbero
già nel 1958 con il lancio dello Score, decimo
satellite della storia spaziale, che restò in funzione dodici giorni e rilanciò in tutto il mondo
un messaggio registrato del presidente degli
USA Eisenhower. Sempre in quel periodo veniva sperimentato una sorta di satellite passivo,
uno specchio in grado di riflettere le → onde
elettromagnetiche e costituito da un pallone in
plastica del diametro di trenta metri: l’Echo I,
lanciato nel 1960, si disintegrò nel 1968.
Scaletta
→ Programmazione.
Schermo di terra
Strumento consistente in una rete di → conduttori isolati, inventato da Guglielmo Marconi, per ridurre le perdite di energia nel terreno che circonda l’→ antenna.
Scoop
Termine inglese di accezione comune utilizzato per intendere, in ambito giornalistico, la diffusione di una → notizia sensazionale ed esclusiva.
Scratch
Tecnica usata dal → d.j., che suonando i →
dischi li «graffia» ripetutamente sotto la
puntina, sempre nello stesso punto di uno
stesso brano.
SDABS
→ Satellite Digital Audio Broadcasting Service.
Segnale elettrico
Le informazioni, qualunque sia la loro natura originaria, devono essere disponibili sotto
forma di informazioni elettriche, costituite
cioè dalle variazioni di una grandezza elettrica che viene generalmente chiamata s.e.
Questo gode della proprietà di poter essere
trasmesso a distanza e ad alta velocità e con
tecniche convenienti, su opportuni mezzi trasmissivi compresi tra due → antenne.
Segnali Morse
La → telegrafia elettrica fu ideata nell’Ottocento da Samuel Morse, il quale studiò un
codice a linee e punti che veniva trasmesso
mediante impulsi di corrente più o meno lunghi: la conversione del testo nel codice
Morse viene effettuata dall’operatore, che
agisce su un tasto. All’arrivo la corrente agisce su un magnete, il quale attira una punta
scrivente che preme su una striscia di carta
posta in lento movimento da un sistema a
orologeria: a questo scopo il trasmettitore e
il ricevitore hanno due ruote, che devono girare in perfetto sincronismo. Il codice usato
nel telegrafo Morse è del tipo binario, es241
strumenti
sendo costituito da due segnali (linea e punto) diversamente combinati.
lite per la realizzazione delle s., purché il messaggio sia efficace, come per la pubblicità.
Servizi speciali
Sinc
Tra i → formati più interessanti, che non
sempre trovano spazio nel → palinsesto radiofonico, offrono però il vantaggio di invecchiare lentamente e di poter essere confezionati in anticipo e inseriti nel palinsesto
al momento opportuno.
→ Sintonia lavorativa tra → fonico e → disc
jockey.
Servizio
Articolo giornalistico su un avvenimento di
attualità, politica o altro.
Servizio opinioni
Servizio preposto all’analisi delle informazioni
che provengono dall’utenza, per ricavarne una
sorta di «mappa» di radioascoltatori. Il primo
s.o. fu istituito dalla RAI nel 1945.
Sezione audio
Parte che compone l’apparecchio radiofonico; va dal circuito di rivelazione all’altoparlante, amplifica il → segnale audio, affinché possa azionare l’altoparlante.
Sezione radio
Parte che compone l’apparecchio radiofonico; comprende i circuiti che vanno dall’→
antenna al →, rivelatore che ha il compito di
portare → segnali a → radiofrequenza ad
un’→ ampiezza tale da poter essere rivelati,
per estrarne l’informazione che contengono.
Share
Percentuale dell’→ audience di un determinato programma, espressa come quota della popolazione sintonizzata su quel programma in un preciso periodo di tempo. Di solito lo s. viene espresso su base familiare.
SIAE
Società Italiana Autori ed Editori.
Sigla
Cappello musicale, con parole e nome del programma, nomi dei → conduttori, nome della
radio presentato all’inizio o alla fine di un programma o di un → notiziario o di qualsiasi
altro appuntamento. Non ci sono regole stabi242
Sintonia
In generale può essere definito come l’accordo in risonanza tra più circuiti oscillanti sulla
medesima → frequenza; in ambito radiofonico è l’accordo che si instaura tra il → fonico e il → disc jokey, detta anche → sinc.
Sintonizzatore
Parte di un → radioricevitore comprendente
i circuiti di → sintonia al quale viene convogliato il → segnale captato → dall’antenna.
Consente di selezionare il → canale o la →
stazione desiderati. Apparecchio per → filodiffusione che seleziona e rivela i segnali e li
porta in uscita per essere utilizzati in un →
amplificatore a → bassa frequenza separato.
SIP
Società Italiana per l’esercizio delle telecomunicazioni.
SIPRA
→ Società Italiana Pubblicità Radiofonica
Anonima.
SIRAC
→ Società Italiana Radio Audizioni Circolari.
SISERT
→ Società italiana per i servizi radiotelegrafici e radiofonici.
Sistema delle connessioni
multiple
Dovuto a Meissner, formato da un reticolato di fili interrati connessi all’→ antenna, è
uno strumento atto a ridurre le perdite di
energia nel terreno circostante l’antenna.
Sistema delle discese multiple
Strumento costituito da una rete di conduttori isolati. Inventato da Alexanderson per
glossario
ridurre le perdite di energia nel terreno che
circonda l’→ antenna, studiato per le antenne a padiglione.
Sistema multiplex codificatore
Sistema che consente ai sei canali della rete
telefonica utilizzati nella → filodiffusione
di uscire convogliati in un solo → segnale,
occupante una → banda di frequenza tanto
ampia da poter contenere sei programmi.
Skipper
Tastiera utilizzata nella → regia digitale,
permette di selezionare i programmi memorizzati senza guardare il monitor.
Soap Opera
Espressione inglese, letteralmente opera-sapone poiché i principali finanziatori di questo genere, nato negli Stati Uniti, erano ditte
che producevano saponi e detersivi per uso
domestico, che vi inserivano spazi pubblicitari per i loro prodotti. Dedicate prevalentemente ad un pubblico femminile, riprendevano in forma moderna i temi del romanzo
d’appendice: saghe familiari, vicende di affari e di sentimenti. Secondo le regole del prodotto seriale la storia nella s.o. si sviluppa
per una serie interminabile di episodi e segue una formula molto rigida: caratterizzazioni semplici, situazioni conosciute, soluzioni basate su una filosofia alla buona. Personaggi, per lo più, femminili. Un’altra caratteristica è data dal ritmo molto lento e ripetitivo della narrazione: occorreva in media una
settimana per far preparare i bagagli a una
protagonista, tre per riuscire a tagliarsi i capelli. La lentezza del ritmo, accompagnata
dall’uso frequente di flash-back e dal riferimento costante a fatti accaduti nelle puntate
precedenti, ben si adattava all’ascolto radiofonico. Il pubblico non aveva difficoltà a riagganciarsi in qualunque momento al filo della
narrazione, senza avere la sensazione di aver
perso qualche passaggio. Il ritmo quotidiano
delle puntate favoriva il consolidarsi di
un’abitudine giornaliera all’ascolto. Le s.o.
furono molto criticate, ma una cosa è certa:
riflettevano l’evoluzione della donna che,
durante gli anni Trenta e Quaranta, entrava
sempre più nel mondo del lavoro. Le protagoniste, infatti, svolgevano quasi sempre attività non tradizionali: avvocato, senatore,
dirigente, poliziotto, medico ecc.
Società italiana per i servizi
radiotelegrafici e radiofonici (SISERT)
Società nata nel 1920-1921 per volere del
Gruppo Marconi.
Società Italiana Pubblicità
Radiofonica Anonima (SIPRA)
Concessionaria di pubblicità della → RAI
che si costituì a Milano nel 1926.
Società italiana radio audizioni circolari
Società fondata dalla Western Electric che
con la Radiofono del gruppo Marconi, diede vita, nel 1924, per volere del ministro
delle Comunicazioni Galeazzo Ciano, alla
prima società di → broadcasting italiana.
Sound
Termine inglese di accezione comune utilizzato per indicare il → suono.
Sound code
Termine inglese, letteralmente codice del
suono e che indica i generi musicali: rap,
pop, new age, fusion, country, jazz, disco
music ecc.
Spettro
Comprende tutte le radiazioni elettromagnetiche ordinate in funzione della → lunghezza d’onda o della → frequenza, le cui frequenze sono superiori a quelle di ordine
udibile, ricorrendo all’artificio di utilizzare
due processi complementari: → modulazione e demodulazione.
243
strumenti
Spettro elettromagnetico
Ogni suddivisione nelle varie componenti
di una radiazione elettromagnetica emessa
da una sorgente.
Splittaggio
Operazione che consente alle regie locali
(solitamente automatizzate) di mettere in
onda la pubblicità locale, oggi non più consentita ai → network.
Sponsor
Termine inglese di uso comune utilizzato per
indicare chi finanzia e sostiene iniziative di
vario tipo, allo scopo di trarre notorietà e
prestigio per le proprie attività e di pubblicizzare in tal modo i propri prodotti.
Sponsorizzazione
Attività dello → sponsor.
Spot
Termine inglese (in tedesco spotte; islandese spotti, un pezzetto) di accezione comune,
letteralmente macchia, segno, posto, usato
per indicare gli spazi pubblicitari.
Stazione radio
Luogo in cui, rispettivamente, si producono
e si trasmettono programmi radiofonici.
Stazione trasmittente
I servizi di → radiodiffusione dispongono
di più s.t. opportunamente distribuite e collegate tra loro, ma in genere collocate al centro dell’area da servire, via cavo o → ponte
radio con i centri di produzione dei programmi, a loro volta collegati tra loro. Ogni s.t.
utilizza per le diverse trasmissioni, → radioonde di → frequenza prestabilita
Stereofonia
Termine generico usato per indicare sia l’effetto stereofonico, sia gli apparecchi che possono produrlo. Ascoltando un suono, l’uomo ha la possibilità di stabilirne la direzione di provenienza perché esiste una piccola
differenza di tempo fra la percezione con
l’uno e con l’altro orecchio; in ciò consiste
l’effetto stereofonico. Alcuni apparecchi
244
elettroacustici operano in stereofonia nel
senso che registrano e poi riproducono i suoni in maniera tale che l’ascoltatore abbia la
netta sensazione che siano generati da sorgenti sonore distinte e lontane l’una dall’altra. Tali apparecchiature si usano per alcuni
tipi di proiezioni cinematografiche e per l’incisione e l’ascolto di → dischi.
Stereouno, Stereodue e Stereonotte
Programmi stereofonici (→ stereofonia) in
FM, caratterizzati da un formato musicale
diretto al pubblico femminile e ai giovani,
messi in onda a partire dal 1982 da RadioRAI per contrastare l’avanzata delle radio
private.
Stile
Lo s. del radiocronista o del → disc jockey è
di estrema rilevanza per il successo di una
emittente radiofonica, in quanto ne costituisce il «biglietto da visita». È attraverso la
voce dello → speaker che si realizza il momento comunicativo fra l’→ emittente e
l’ascoltatore. Dall’abilità del → conduttore, o dell’opinionista, dipende il raggiungimento o l’incremento del → target e quindi
il successo, in termini economici, dell’azienda radiofonica. Infatti, durante lo → zapping, l’ascoltatore può venire catturato da
una voce gradevole o da qualcuno che col
suo modo di comunicare lo coinvolge emotivamente e da quel momento, con ogni probabilità, diventerà un utente abituale di quell’→ emittente. Lo s., infine, è ciò che dà credibilità alla fonte, perciò indirettamente alla
→ linea editoriale di una radio.
Strip-tease radiofonico
Programma radiofonico inventato da Radio
Luna nel 1975.
Strisce
Brevi intermezzi giornalieri, all’interno di
un → palinsesto radiofonico, di intrattenimento o informazione.
glossario
Studio
Nome oggi dato all’auditorium, in cui vengono elaborati i programmi radiofonici.
Suono (registrazione e riproduzione)
Tecnica che permette, mediante sistemi meccanici, magnetici e ottici, di immagazzinare e
di riprodurre, anche a distanza di tempo, le
onde sonore mantenendo immutate le loro
caratteristiche originali. Questi sistemi, pur
sfruttando tecnologie, supporti e principi diversi, hanno in comune la caratteristica di restituire un segnale elettrico di bassa intensità,
che, dopo essere stato amplificato, diffonderà
nell’ambiente il messaggio sonoro di partenza per mezzo di una serie di → altoparlanti. Il
primo tentativo riuscito di registrare e riprodurre dei s. risale al 1877, quando Thomas Alva
Edison mise a punto il suo → fonografo a cilindro. Anche se oggi esasperato dalla moderna tecnologia, il principio di funzionamento
del fonografo è ancora valido per la registrazione e la riproduzione meccanica del s. La
→ modulazione sonora, trasformata in segnale elettrico da un → microfono, viene trasferita meccanicamente, sotto forma di spirale, sulla
superficie di un → disco di plastica. Tale incisione avviene per mezzo di un bulino messo
in vibrazione trasversale da un congegno elettromagnetico. Per far sì che il disco contenga
il maggior numero possibile di spire occorre
limitare in ampiezza le escursioni del bulino,
attenuando l’intensità delle frequenze più basse
da registrare. I moderni dischi microsolco, che
hanno soppiantato i 78 giri, sono in cloruro di
polivinile e possono contenere circa 25 minuti di programma per ogni facciata nella versione a 33 giri e circa 5 minuti in quella a 45
giri. Per riprodurre i segnali incisi nei solchi
del disco ci si avvale di un procedimento di
lettura che raccoglie le modulazioni meccaniche per mezzo di una puntina e le ritrasforma
in un segnale elettrico mentre il disco, poggiato sul → piatto del → giradischi, ruota a
velocità costante e identica a quella di incisio-
ne. Nel 1899 W. Poulsen inventò e sperimentò per la prima volta un metodo di registrazione magnetica sul filo d’acciaio utilizzando una
corda di pianoforte. Il procedimento fu ripreso in seguito utilizzando un sottile nastro d’acciaio e si affermò definitivamente intorno al
1935 per merito della AEG tedesca, che fu la
prima società ad avvalersi di un nastro di plastica ricoperto di uno strato di ossido di ferro.
La registrazione su un nastro si effettua per
mezzo di un circuito elettromagnetico, formato
da una bobina avvolta su un anello di metallo
amagnetico che presenta una stretta fessura in
corrispondenza del punto di contatto col nastro.
La riproduzione del messaggio inciso avviene
con un procedimento inverso a quello di registrazione. A differenza del → disco, il supporto
magnetico è interamente recuperabile per una
nuova registrazione: è sufficiente, infatti, eliminare ogni traccia della precedente magnetizzazione. Anche per la registrazione magnetica
con l’avvento della → stereofonia, è indispensabile disporre di due → canali. Data la sua
versatilità, il sistema magnetico è oggi il primo
stadio di tutte le registrazioni del suono.
Supereterodina
→ Radioricevitore nel quale le oscillazioni
elettriche indotte nell’→ antenna sono sovrapposte a quelle di un oscillatore locale
avente una → frequenza diversa, in modo
da dar luogo, mediante battimenti, a oscillazioni di frequenza inferiore costante che
possono essere più facilmente amplificate e
filtrate. Realizzata principalmente grazie
all’americano E.H. Armstrong, al tedesco W.
Schottky e al francese L. Lévy, dopo le ricerche del tedesco A. Meissner, è largamente
adottata per l’elevata selettività e sensibilità e per la semplicità della messa a punto.
Supervisore
Tecnico specializzato che, oltre a provvedere alla correzione e all’→ amplificazione dei
programmi, presiede allo smistamento dei →
segnali, alla loro utilizzazione, al convoglia245
strumenti
mento sui collegamenti con le reti di → trasmettitori e con altri centri di produzione.
Syndication
→ Emittente radiofonica in grado di coprire
tutto il territorio nazionale, o solo alcune regioni: la copertura viene fatta appoggiandosi
a postazioni locali, generalmente regionali.
Le s. sono radio locali consorziate in ambito
subnazionale. Il programma diffuso è identico per tutti, ma viene irradiato da studi posti
in contesti locali che ripetono il → segnale e
comunque mantengono una gestione locale,
soprattutto in materia pubblicitaria.
T
alk back
Strumento che permette al → fonico
di parlare allo → speaker in qualsiasi momento, anche a → microfono aperto, senza
che la sua voce vada in onda, usato nei casi
d’emergenza o per suggerimenti.
Talk show
Programma televisivo costituito da interviste con ospiti presenti in studio, interrotte
da telefonate e/o interventi del pubblico in
sala. Si presta particolarmente bene anche
alla messa in onda radiofonica.
Target
Termine inglese d’accezione comune, letteralmente bersaglio, utilizzato per indicare i
vari segmenti della popolazione cui si decide di indirizzare un certo messaggio. Nell’offrire un bene e/o un servizio, l’azienda deve
preoccuparsi di stabilire qual è il pubblico più
idoneo a cui rivolgere il proprio prodotto e,
di conseguenza, la propria comunicazione.
Target generalista
Proprio di molte radio private a diffusione regionale o provinciale il cui → formato, in relazione al → target, viene detto generalista perché consente di raccogliere fasce diverse di
pubblico nelle varie ore della giornata tramite il
dosaggio dei generi e delle tipologie di programma. Tale scelta è motivata dal numero ristretto
246
di ascoltatori, dalle limitate risorse economiche
e dalla scarsa preparazione professionale degli
operatori, che ostacolano la sperimentazione e
rendono poco remunerativo il ricorso a modelli
radiofonici fortemente segmentati. Tuttavia, tale
formato ha lo svantaggio di provocare la standardizzazione del → palinsesto, che comprende: informazione nella prima parte del mattino;
dibattiti e filo diretto col pubblico oppure programmi di intrattenimento nel resto della mattinata, per un pubblico adulto, prevalentemente
femminile; notiziari all’ora di pranzo e musica
per i giovani nel pomeriggio.
Tecnico dosatore
Figura professionale che attende all’operazione del → missaggio di vari suoni.
Telecomunicazioni
Termine con cui si definisce l’insieme delle tecniche e dei procedimenti per la trasmissione a
distanza di informazioni di vario tipo (testi orali e scritti, suoni, dati, immagini fisse o in movimento), effettuata con mezzi elettrici, elettromagnetici oppure ottici. Lo schema più semplice di un generico sistema di t. prevede due
blocchi funzionali (→ trasmettitore e → ricevitore) collegati attraverso una via di trasmissione (→ canale) comprendente il mezzo trasmissivo e i relativi apparati di linea. La sorgente di
informazione e il destinatario dell’informazione
sono considerati estranei al sistema considerato.
Telegrafia
Settore delle → telecomunicazioni che riguarda la trasmissione e la riproduzione di messaggi scritti alfanumerici (cioè costituiti sia da
cifre sia da lettere dell’alfabeto). La t. presuppone sempre la codifica dei segnali di partenza (effettuata dall’operatore o automaticamente) in segnali telegrafici adatti per la trasmissione e la riconversione all’arrivo in scrittura
in chiaro (anch’essa effettuata manualmente
o automaticamente). La t. nacque come servizio alla fine del XVII secolo, principalmente
per merito del francese C. Chappe, il quale
realizzò torri dotate di bracci mobili e snoda-
glossario
bili la cui posizione costituiva il codice delle
lettere, osservati da una torre successiva mediante cannocchiale e ritrasmessi in modo analogo. La t. elettrica fu ideata verso la metà del
XIX secolo da Morse (→ segnali Morse) . Nel
XX secolo si è sviluppata la telescrivente, che
si basa su di un codice a cinque elementi ma è
a funzionamento aritmico, nel senso che a ogni
lettera o cifra trasmessa essa svolge un intero
ciclo, fine a se stesso e non legato nel tempo a
quelli che precedono o seguono.
Timbro
L’ascolto di un suono complesso armonico,
ad esempio di una nota musicale, determina
nel soggetto una percezione sintetica, globale, legata allo → spettro; il t. può essere
pastoso, dolce oppure acuto, squillante, a seconda che prevalgano armonici di basso o
di alto numero d’ordine.
Tracher
Software che registra ininterrottamente, 24
ore su 24.
Track
Termine inglese di accezione comune, letteralmente carrellata, pista di nastro. In senso più ampio, un brano musicale.
Traliccio
Elemento di supporto di una linea elettrica
ad alta tensione, formato da una struttura
metallica reticolare.
Transistor
Dispositivo elettronico a semiconduttore, dotato di tre o più terminali, in grado di amplificare la potenza di un segnale elettrico. Le proprietà amplificatrici dei dispositivi a semiconduttore, dovute al cosiddetto effetto t. (da «to
transfer» trasferire, e «resistor», resistore), furono scoperte nel 1949 da J. Bardeen, W.H.
Brattain e W. Shockley. L’approfondimento
della conoscenza della fisica dello stato solido e l’evoluzione tecnologica hanno successivamente portato alla realizzazione di diversi
tipi di transistor, adatti a numerose applica-
zioni. Quelli oggi disponibili possono essere
suddivisi in due classi: bipolari e unipolari. Nei
t. della prima classe partecipano alla corrente
elettrica sia portatori di maggioranza sia portatori di minoranza; nei t. della seconda classe la
corrente elettrica è invece dovuta essenzialmente ai soli portatori di maggioranza. Fra i dispositivi più noti sono il t. bipolari a giunzione
(BJT= bipolar junction transistor) e i diversi
tipi di t. unipolari a effetto campo (FET= field
effect transistor), fra i quali hanno recentemente assunto particolare rilevanza i MOS (metaloxide semiconductors) .
Trasduttore elettromagnetico
Dispositivo che consente la conversione di
una grandezza da una forma ad un’altra. I t.
elettromagnetici sono basati sulla variazione di flusso magnetico, oppure di una forza
elettromotrice indotta. Un esempio di t. è il
→ microfono.
Traslatore telefonico
Trasformatore usato in telefonia. I t. sono
normali trasformatori, in genere con nucleo
a bassa perdita, che vengono posti alle estremità delle linee telefoniche o intercalati in
punti intermedi. Hanno funzione di trasferire da una sezione all’altra della linea i segnali a → frequenza vocale, di estrarre i vari
segnali per effettuare la comunicazione.
Trasmettitore
→ Radiotrasmettitore.
Trasmissione audio digitale
Tipo di trasmissione che, oltre a migliorare
nettamente la qualità del suono radiofonico, offre vantaggi anche dal punto di vista
di una maggiore economicità di trasmissione e di una più facile manutenzione.
Trasmissione stereofonica
compatibile
Particolare applicazione della → radiodiffusione a → modulazione di frequenza nel
campo delle onde metriche; è effettuata da
particolari → stazioni trasmittenti e capta247
strumenti
bile sia dai normali → ricevitori monofonici che da appositi ricevitori stereofonici.
Trattamento
Promozione di un prodotto che prevede la
sua presentazione nell’ambito di giochi in diretta con gli ascoltatori, in determinati appuntamenti costanti nel programma, o la trasmissione di una manifestazione che leghi prodotto e spettacolo.
U
Valvole termoioniche
→ Rivelatori che permettono di amplificare il → segnale captato dall’→ antenna, troppo debole per essere udibile.
Velina
IB
→ United Indipendent Broadcasters.
Unione Radiofonica Italiana
(URI)
Società nata dalla fusione della → SIRAC e
dalla Radiofono del Gruppo Marconi, segnò
l’inizio della radiofonia in Italia. Lo Stato le
concesse l’esclusiva del servizio di radioaudizioni circolari su tutto il territorio nazionale per
sei anni. L’orientamento della sua → programmazione era di tipo didattico/propagandistico.
United Indipendent Broadcasters (UIB)
Seconda → rete, nata poco dopo la → NBC,
che Fin dall’inizio ebbe problemi economici e dovette fondersi presto (1927) con la
Columbia Phonograph Record Company.
Nacque dunque la → CBS (Columbia Broadcasting System) acquistata poi dalla famiglia Paley che proseguì le affiliazioni fino
agli anni Ottanta.
Uplink
Trasmettitore che va da terra al → satellite
e dal satellite a tutta l’Italia consentendo di
razionalizzare la distribuzione del segnale.
URI
→ Unione radiofonica italiana.
V
rente elettrica proveniente dal → microfono,
altre ancora per generare corrente elettrica
oscillante, altre per → modulazione, altre ancora per amplificare la corrente oscillante
modulata prima di inviarla al → ripetitore.
alvola
Ideata da Fleming, è un → rivelatore.
Valvole
Parti costitutive dell’→ amplificatore. Alcune
v. vengono utilizzate per amplificare la cor248
Nel linguaggio giornalistico la comunicazione inviata da un governo, da un partito, da
enti pubblici ecc. alla stampa, contenente
suggerimenti sul modo di dare una → notizia o di commentare un avvenimento.
VHF
Very High Frequency, ovvero altissima frequenza.
Volume
Quantità o intensità del → suono.
W
alkman
Apparecchio radiofonico portatile
la cui caratteristica è quella di possedere solo
la → sezione radio.
WEAF
Stazione radio newyorchese della → AT&T,
che diede il via a programmi «a pagamento».
Y
oung oriented
Espressione inglese utilizzata per indicare una radio che ha come pubblico preferenziale i giovani e proprio in funzione di questa
fetta di mercato radiofonico sceglie il taglio dei
programmi e del messaggio da lanciare.
Z
apping
Comportamento dell’ascoltatore che
consiste nel passare da un → canale ad un altro, grazie al telecomando, negli apparecchi
provvisti di questo optional, o con la manopola normale, solitamente con l’intenzione, a volte, di evitare gli intermezzi pubblicitari.