4-Glossario (207.248)
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4-Glossario (207.248)
glossario glossario A bbonamento Pagamento anticipato di un servizio ripartito nel tempo. Sul versante della programmazione la RAI, nel secondo dopoguerra, diede vita a un’intensa campagna per reclutare nuovi abbonamenti, che fu impostata su tre direttive: stabilire un legame immediato con il pubblico (come nelle trasmissioni Il microfono è vostro, Botta e risposta, Radiosquadre), invitandolo a partecipare a concorsi a premio, referendum ecc.; promuovere l’interesse per la radio e per i suoi programmi, in special modo per quelli destinati a un largo ascolto; favorire e indirizzare l’apertura del mercato radio verso settori di pubblico con minore capacità di acquisto. ABC → American Broadcasting Company. Addetto ai sistemi informatici Nuova figura professionale che si delinea all’orizzonte completamente informatizzato delle → emittenti radiofoniche. Già oggi molte radio funzionano con sistemi informatici: → programmazione, → messa in onda, archivi, computer in → rete per la comunicazione fra i vari uffici. Se oggi spesso ai tecnici di → bassa frequenza vengono affiancati degli informatici, in un futuro prossimo l’a. ai s.i. potrebbe sostituire del tutto la figura del tecnico a bassa frequenza. Le sue mansioni potrebbero andare dall’immettere la pubblicità, in arrivo dalla concessionaria, sul sistema di messa in onda, al telecomandare un ricevitore via satellite, a far funzionare la messa in onda digitale. AF Sigla per alta frequenza. Comprende tutto ciò che gravita attorno alla trasmissione via → etere. AFC → Controllo automatico di → frequenza. Affiliazioni Sistema che, negli anni Settanta, consentiva l’estensione del → segnale. Tale sistema prevedeva che la proprietà dell’→ emittente legasse con un contratto, per ogni nuova area che voleva raggiungere, un operatore che, possedendo gli impianti e avendo occupato una o più → frequenze, poteva impiegarle tutte o in parte per ripetere localmente il segnale della radio. Nel 1976, ad esempio, i proprietari di Radio 105 di Milano avviarono un processo di estensione del segnale realizzando quello che formalmente avrebbe potuto configurarsi come un → network, ma per non incorrere in sanzioni utilizzarono questo sistema delle affiliazioni delle emittenti locali (con un unico segnale centralizzato). Affollamento pubblicitario Spazio consentito per la pubblicità nella programmazione radiofonica. Prevede dei limiti massimi, imposti per legge, pari al 18% della → programmazione giornaliera per le radio nazionali, al 20% per le → radio locali, al 5% per le → radio comunitarie. Agenzie radiofoniche Agenzie che forniscono alle → emittenti un prodotto completo, pronto da leggere oppure da mandare direttamente in onda, ovvero già letto dallo → speaker. Agenzie specializzate Agenzie che hanno il compito di inviare le fonti informative. Fra le più consultate vi sono l’→ Ansa, l’Aggi e l’Adn Kronos, alle quali va aggiunta AREA, nata nel 1981 per iniziativa di alcuni fondatori e redattori di Radio Blu. 209 strumenti Alimentazione autonoma Amplificatore Alimentazione a pile o ad accumulatori degli apparecchi radiofonici mobili, utilizzando corrente continua. → Transistor Dispositivo elettronico usato per l’amplificazione dei → segnali elettrici, ossia per aumentarne → l’ampiezza o la potenza. È impiegato nella quasi totalità delle apparecchiature elettroniche. La realizzazione del primo a. elettronico fu resa possibile dall’invenzione del triodo a vuoto (De Forest, 1906), un dispositivo per mezzo del quale il valore di una corrente può essere variato agendo, con minima spesa di potenza, su un’altra tensione. Dal 1948, anno d’invenzione del → transistor, numerosi dispositivi a stato solido, ossia a semi-conduttori, hanno affiancato, e in parte soppiantato, i tubi a vuoto nella realizzazione degli a. Il principio base su cui si basa → l’amplificazione è quello di far variare, in base all’andamento del → segnale da a., la corrente fornita da un apposito generatore di tensione continua. Normalmente un a. è in realtà una catena di amplificazione, nella quale il segnale passa attraverso successivi stadi di amplificazione più o meno simili tra loro. Allargamento di banda Secondo controllo di sintonia negli apparecchi provvisti della → gamma di ricezione per le → onde corte. Alti consumatori Mappa degli ascoltatori composta da giovani tra i 15 e i 24 anni, di ambo i sessi; da casalinghe e da lavoratori autonomi (commercianti e, ancor più, artigiani). Altoparlante Apparecchio che effettua la conversione in → onde sonore delle correnti elettriche variabili corrispondenti ai rumori e ai suoni della parola o della musica. AM → Sigla per modulazione d’ampiezza. American Broadcasting Company Fu ribattezzata in tal modo la → «Blue Network», acquistata da Edward Noble. Divenne, dopo la guerra, con le sue 195 affiliate, un concorrente agguerrito per le vecchie reti. American Marconi Società consociata della British Marconi, che ai tempi della prima guerra mondiale era diventata una potenza nel campo della comunicazione marittima e transoceanica. American Thelephone and Telegraph Company (AT&T) Compagnia telefonica che aprì una → stazione radio nel 1921; la sua radio a New York, la → WEAF, diede il via ai programmi a pagamento. Ampiezza Definisce l’intensità o il volume del → suono. Più l’a. è grande più il suono sarà forte, ossia intenso. Due suoni possono avere la stessa a. e differire per la → frequenza. 210 Amplificatori di linea Apparecchi destinati a portare le informazioni dei segnali telefonici alle altre centrali telefoniche della stessa → rete. Amplificazione Operazione consistente nel variare l’ampiezza di una grandezza fisica, in funzione del tempo, rispettandone le altre caratteristiche. L’insieme dei dispositivi utilizzati per ottenerla costituisce un → amplificatore. In un sistema di a. si chiama ingresso (o entrata o input) il punto dove si applica la variabile da amplificare, mentre il punto dove si preleva la grandezza amplificata è detto uscita (output). L’a. può essere effettuata in modo particolarmente semplice e preciso nel caso di segnali elettrici per mezzo degli amplificatori elettronici. Quando è possibile, l’a. di segnali non elettrici viene ricondotta a quella di segnali elettrici mediante → trasduttori. glossario Ansa Principale → agenzia specializzata. Antenna Dispositivo tecnico che permette di emettere dei segnali hertziani radio e televisivi attraverso delle → onde condotte, di captarle e di volta in volta emetterle e captarle di nuovo. Si distinguono tra i tipi di a. quelle trasmittenti e quelle riceventi. Le a. riceventi sono dei collettori di → onde elettromagnetiche. Una volta captate, inducono una corrente elettrica di debole intensità che è trasmessa al → medium. Le a. possono essere, inoltre, individuali o collettive. Le a. riceventi captano selettivamente i segnali diffusi dalle reti hertziane terrestri e le antenne paraboliche i → segnali diffusi dal → satellite. Antenna direzionale → Antenne che oltre ad effettuare una concentrazione dell’energia del segnale, limitano la provenienza del → radiodisturbo a una stretta porzione dello spazio. Antenna trasmittente Dispositivo che irradia sotto forma di → onde elettromagnetiche le oscillazioni che l’eccitano. Associazione nazionale di telediffusione indipendente (ANTI) Associazione delle radio private nata nel 1975, dalla volontà di far pressione sulla Corte Costituzionale per la totale liberalizzazione dell’→ etere. Area di servizio Zona di territorio che circonda la → stazione, la cui estensione varia in relazione: a) alla → frequenza delle → onde emesse, ossia alla → lunghezza d’onda usata; b) alla località in cui sorge la → stazione trasmittente; c) al tipo di → radioricevitori adoperati; d) al tipo di → antenna usata. ARI → Associazione radiotecnica italiana. Assegnazione nuove frequenze La gestione delle problematiche relative all’assegnazione delle → frequenze è uno dei nodi centrali dell’attività del settore tecnico in Italia. Fino all’approvazione della → Legge Mammì (1990), era infatti possibile per chiunque aprire una → radio, purché in possesso dei requisiti minimi. Oggi invece l’→ etere è interamente occupato dalle 2.000 → stazioni esistenti e per dare vita a una nuova → emittente occorre comprare o fittare le frequenze. Nel secondo caso, l’→ editore stipula un contratto con lo Stato e si impegna a pagare un canone fisso. I costi variano a seconda del posizionamento in banda (nel caso dell’acquisizione), o del tipo di contratto di fitto. In media, l’acquisto di una frequenza costa dai 50 milioni di lire in su. Assistente di studio Figura di affiancamento che fornisce indicazioni ai → conduttori di un programma al fine di ottenere prestazioni corrette. Comunica, attraverso il linguaggio mimico, le istruzioni che il → regista gli invia radiofonicamente: attacchi, rallentamenti, accelerazioni, piccoli spostamenti, stop ecc. ANTI → Associazione nazionale di telediffusione indipendente. Associazione radiotecnica italiana (ARI) Associazione di → sanfilisti, comprendente il Radio Club nazionale e l’Associazione nazionale radio dilettanti. AT&T → American Thelephone and Telegraph Company. Audience Parte di popolazione raggiunta da determinati mezzi di comunicazione. L’a. designa l’effetto prodotto su quella parte di popolazione dalle trasmissione audio o video, il gradimento o la disapprovazione nei riguardi 211 strumenti del prodotto radiofonico o televisivo. Infine, in un senso più ampio e più vago, indica il valore di un → media o di alcuni messaggi, al di là del numero di persone che più o meno frequentemente vi fanno riferimento. Designa la notorietà o il credito di cui il mezzo o i suoi programmi beneficiano, il suo prestigio, e nello stesso tempo la sua influenza, supposta o reale. ne). Nelle telecomunicazioni → è il campo di → frequenza occupato da un → segnale. Audiofrequenza Bassi consumatori → Gamma di suoni che può essere percepita dall’orecchio umano. Comprende le frequenze → acustiche che vanno da 20 a 20.000 → hertz. Al di fuori dell’a. ci sono gli infrasuoni (meno di 16 hertz) e gli ultrasuoni (oltre 20.000 hertz). Bassa frequenza Oscillazioni al secondo in numero limitato. Oltre ad essere riferita a → segnali o parti di segnale, indica segnali o apparecchiature audio o video che agiscono senza → frequenza portante: si contrappone quindi a → radiofrequenza. Mappa di radioascoltatori caratterizzata da un ascolto «breve ma fedele»: comprende gli utenti che si sintonizzano saltuariamente, soprattutto nelle prime ore del mattino e, in minor misura, a metà giornata. Essa è formata da lavoratori dipendenti, dirigenti e professionisti. Audiradio BBC Organo attraverso cui è possibile fare un’indagine precisa sull’ascolto radiofonico attraverso interviste telefoniche. Vengono realizzate quattro tornate di indagine: due tra febbraio e giugno e due tra settembre e dicembre. Ogni anno viene pubblicato un gran numero di dati suddivisi in quattro bimestri, poi raggruppati in due semestri, che a loro volta vengono poi raggruppati in un unico dato espressivo dell’ascolto di ciascuna → radio nel corso di tutto l’anno. → British Broadcasting Company. Auditorio Sala con particolari caratteristiche acustiche, in cui si tengono concerti, altri tipi di spettacolo, conferenze ecc. Autoradio Apparecchio radiofonico creato per essere utilizzato sulle autovetture, dotato di → antenna a stilo, retrattile, talvolta automatica, azionato da un motore elettrico alimentato dalla batteria dell’autovettura. B anda di frequenza Campo di frequenze occupate da un → segnale. Si dice anche del campo di → frequenze che un circuito elettronico è in grado di trasmettere (→ banda di amplificazio212 BF Stadio preamplificatore. BIT Contrazione dell’inglese Binary digit. È nei calcolatori elettronici la quantità minima di informazioni cui può corrispondere un impulso. Il linguaggio binario è il linguaggio dei b., cioè soltanto sequenze di 0 e di 1, quindi tensioni vicine allo 0 o prossime a 5. Un insieme di 8 b. forma un’istruzione completa chiamata → byte. Blue Network → Rete formata dalle radio che la → RCA via via acquistava. Bobina fonica Parte costituente gli auricolari della → cuffia. Ha per nucleo una calamita, ai cui poli è affiancata una membrana ferromagnetica, che entra in vibrazione appena viene colpita dalle → onde elettromagnetiche in arrivo. Bobina mobile Tipo di → altoparlante tra i più diffusi. BPM Sigla di beat-per-minute, ovvero i battiti della musica al minuto misurabili con un me- glossario tronomo meccanico o elettrico, oppure con un semplice cronometro. Break pubblicitario Spazio riservato all’informazione pubblicitaria. British Broadcasting Company (BBC) Compagnia nata nel 1922 dall’associazione di grandi compagnie inglesi; associazione imposta dall’allora ministro delle Poste Chamberlain. Nel 1927 la British Broadcasting Company venne sostituita dalla British Broadcasting Corporation mantenendo la stessa sigla. A partire dal 1937 la British Broadcasting Corporation iniziò a mandare in onda dei programmi di → controinformazione verso l’estero, in sei lingue. Un anno dopo realizzò cinquantuno bollettini diversi, da trasmettere giornalmente, in sedici lingue. Rinunciò al suo monopolio solo nel 1972. Broadcast Espressione inglese che significa trasmettere via → etere → segnali radio o televisivi; in campo televisivo con questo termine ci si riferisce ad un tipo di apparecchiature di alto livello professionale usate soprattutto nelle stazioni televisive nazionali. Broadcasting Termine inglese che significa trasmettere via → etere. Definizione usata agli albori della radiofonia per indicare la→ radiodiffusione circolare. Byte Nel linguaggio dei computer, un gruppo consecutivo di → bit costituenti nel computer un’unità di immagazzinamento e usato per rappresentare un carattere alfanumerico: un b. consiste usualmente di 8 bit, ma può contenerne più o meno a seconda del computer. C abaret radiofonico Genere radiofonico nato negli anni Trenta. Strutturato sull’esempio del tedesco Bunte Stunden (Le ore dello svago) e dell’inglese No-stop variety. Fra i più celebri spettacoli umoristici vi furono: Il grammofono delle verità di Luciano Folgore, Il mondo per traverso di Achille Campanile, la serie Parliamo tanto di me di Cesare Zavattini e Topolino al castello incantato di Angelo Nizza e Riccardo Morbelli. Questi ultimi diedero vita anche al varietà I quattro moschettieri, in assoluto il più seguito dai radioascoltatori. Campagne di abbonamento Furono intensificate, durante gli anni 19491952, dando rilievo alla corrispondenza degli ascoltatori inviata al → «Radiocorriere» e al → Servizio opinioni istituito dalla RAI. Tali misure — come le indagini campionarie della Doxa varate in quel periodo — consentivano, inoltre, di conoscere le caratteristiche socio-culturali dell’→ audience. Questi provvedimenti ottennero uno strepitoso successo, determinando il decollo della radiofonia italiana e un incremento del numero di → abbonati, che da quel momento crebbe in media di mezzo milione l’anno. Campionatore Apparecchiatura che può essere una tastiera o un programma per computer in grado di produrre basi, assemblare → jingle, tagliare, inserire tutto quanto serve alla trasmissione. Tastiera simile ad una pianola elettrica che registra e riproduce i suoni allungandoli, velocizzandoli, ripetendoli più volte identici. Canale Nella teoria delle comunicazioni, campo di → frequenze predisposto per un determinato tipo di trasmissione. Più particolarmente, nella tecnica delle → radiocomunicazioni, ogni c. definisce la banda di → frequenza riservata a ciascuna → emittente di radio o telediffusione. Per esempio nella→ radiodiffusione si adottano i seguenti valori: 9 kHz per i segnali in → modulazione di ampiezza, 200kHz per la → modulazione di frequenza, 7 MHz per le trasmissioni tele213 strumenti visive. Si dice «canalizzazione» la suddivisione, generalmente adottata con accordi internazionali, della → gamma di frequenze in c. di opportuna grandezza. Ad ogni → stazione trasmittente ne è riservato uno. CBS Canale 96 CD → Stazione radiofonica nata nel 1975 da una cooperativa costituitasi il 15/4/1975. La → CCS (Cooperativa Culturale Sempione) nasce in una delle zone di Milano più densamente popolate e industrializzate con una forte presenza di proletariato stabile, colpita in modo pesante dai processi recessivi che toccano in quel periodo la produzione industriale. Fra le industrie della zona ce n’è una, l’Elettrovideo, medio-piccola azienda del settore elettronico, in cui si pensa di introdurre uno strumento di resistenza assolutamente nuovo: una radio sindacale di zona. La scelta del nome nasce dall’esigenza di rendere individuabile e richiamabile alla memoria con facilità la posizione della radio. Si opta dunque per «Canale 96», in cui 96 è l’indicazione della → banda di frequenza su cui la radio avrebbe trasmesso. Capitol Records Compagnia americana che decise di spedire dischi gratuiti alle radio sperando nel loro potere pubblicitario. Caporedattore Figura professionale che, all’interno della → redazione giornalistica dell’→ emittente, elabora il → formato del → notiziario e decide qual è la notizia più significativa da dare in apertura del → giornale radio. Caratterista Personaggio pseudo-comico dalla battuta facile, timoniere di un→ talk show radiofonico, in genere opera in collaborazione con un’équipe di assistenti e artisti ingaggiati per le gag. Casse acustiche Sistema di trasduzione → trasduttore. CATI → Computer Assisted Telephone Interview. 214 → Columbia Broadcasting System. CCS Cooperativa Culturale Sempione darà vita a → Canale 96. → Compact disc. Censura Controllo esercitato dall’autorità pubblica sui mezzi d’informazione. Il 26 ottobre 1923 si verificò il primo caso di censura radiofonica della storia. Léo Poldès della stazione Radiola — che proprio quell’anno aveva assunto il nome di Radio Parigi — annunciò agli ascoltatori il Giornale senza fili, ma la trasmissione non venne mai mandata in onda poiché il sottosegretario alle Poste oppose il suo divieto. Centrale d’ascolto automatico Parte dell’edificio della → radio che consente ai responsabili dei programmi di controllare le informazioni provenienti dai vari circuiti. Centro radiofonico sperimentale Centro istituto nel 1933 dall’→ EIAR, progettato da Fulvio Palmieri e diretto dal Ministero dell’educazione e dal CNR allo scopo di formare nuove leve di radiocronisti, → registi, annunciatori e radiofonomontatori. Chart Classifica dei → dischi in programmazione in una → stazione radio. Clock Piano di → messa in onda, o meglio la sequenza di tutto ciò che ripetitivamente va in onda in sessanta minuti. È una griglia delimitata. Oggi le radio rispettano la propria linea editoriale e impongono al → conduttore il minutaggio riservato al parlato. Il c. di → un’emittente può prevedere che allo scatto di un’ora debba esserci un → noti- glossario ziario seguito da un → jingle e da un → disco novità. Clock hour Il piano di → messa in onda di ogni singola ora, che si ripete nelle 24 ore. Cluster Spazio dedicato alla → pubblicità per ciascuna porzione di ora. Coherer Tubetto a limatura di ferro conduttore di → onde elettromagnetiche. Il dispositivo, così definito da O. Lodge (1851-1940) nel 1894, era inserito in serie con una batteria e un campanello elettrico in un sistema → radioricevente. All’arrivo di un impulso elettromagnetico la resistenza del c. si abbassava, si chiudeva il circuito e il campanello cominciava a suonare. Le stesse vibrazioni che facevano suonare il campanello ripristinavano il c., aprendo nuovamente il circuito e predisponendolo a ricevere un nuovo impulso elettromagnetico. Collaboratore Figura professionale il cui lavoro consiste nella realizzazione di servizi esterni per il → giornale radio, oppure di → interviste per un programma. Diventare c. di una radio rappresenta molto spesso il primo passo per un lavoro di redazione. Attualmente sempre più spesso viene identificata con questa figura colui che lavora in una redazione, ma in una maniera discontinua (per alcune ore al giorno o solo per alcuni giorni alla settimana ecc.). Columbia Broadcasting System (CBS) Compagnia nata nel 1927, acquistata poi dalla famiglia Paley che ne proseguì le → affilazioni fino la 1980. Per questa compagnia Orson Well trasmise → La guerra del mondi. In seguito a questo avvenimeto la compagnia si assicurò un duraturo successo. Commento Programma di attualità, corrisponde all’editoriale di un quotidiano. Esso prevede l’interven- to di un → esperto — un giornalista autorevole o un personaggio noto — il quale esprime le proprie considerazioni su un fatto o su argomenti rilevanti. In → radio molto spesso il c. è affidato ad un personaggio del mondo dell’informazione, esterno all’→ emittente. Il commento ha solitamente la durata di pochi minuti. Commutatore di gamma Dispositivo che consente il passaggio da una → gamma all’altra. Compact Disc (CD) L’ultimo tipo di → disco, lanciato in tutto il mondo nel 1983. Costruito con una particolare materia plastica, può considerarsi praticamente indistruttibile, tranne che non sia lambito da fiamma viva. L’impiego di una emissione laser sostituisce la tradizionale puntina nel creare il solco per la → registrazione del suono. Competitive programming Espressione inglese che sta per programmazione competitiva. Si ha quando una radio modella il proprio → palinsesto su quello di un’→ emittente concorrente, trasmettendo programmi simili — per genere o per → target di riferimento — nelle stesse fasce orarie. Viene adottata dalle emittenti più importanti. Compilation → Disco o cassetta in cui sono raccolti vari brani musicali, generalmente dello stesso genere. Computer Assisted Telephone Interview (CATI) Sistema utilizzato per effettuare indagini radiofoniche. Le indagini vengono compiute attraverso interviste telefoniche, realizzate con l’aiuto del computer e sono effettuate solo per le stazioni emittenti che ne fanno richiesta. Concessionarie di pubblicità Società di appartenenza allo stesso gruppo o persona proprietaria della radio. Le radio locali possono vendere i propri spazi pubblicitari in diversi modi: affidandoli ad una con215 strumenti cessionaria cittadina che si occupa anche di altri media, ad una delle grandi concessionarie radio, oppure vendendoli in proprio. Attualmente in Italia arriva alla radio circa il 4,5% degli investimenti pubblicitari delle aziende, contro il 6% dell’Europa, il 12% degli Stati Uniti ed il 15% circa di Israele. Conduttore Colui che conduce la trasmissione radiofonica e che, oltre ad annunciare i dischi, possiede un margine di tempo durante il quale può intervenire scegliendo, personalmente o in accordo con → fonico e → regia, la linea di condotta e gli argomenti da trattare a seconda del tipo di trasmissione, della fascia oraria e del pubblico di riferimento. Consolle Tavolo che raggruppa i comandi delle apparecchiature elettriche o elettroniche di una cabina di regia o di una sala di sincronizzazione. Contemporary Hit Radio Definisce un→ formato di radio che predilige la trasmissione di → hits del momento. Controinformazione Servizio di informazione che si contrappone ad un altro. Un esempio di c. radiofonica è quello fornito nel 1933 dal cancelliere Dollfuss. Questi infatti, riuscì a mandare a monte i piani di annessione dell’Austria alla Germania grazie alle proprietà del mezzo radiofonico inventando la prima interferenza politica nella storia della radio: dopo aver fatto istallare un’apparecchiatura di disturbo dei segnali provenienti da Monaco, passò al contrattacco creando un → trasmettitore di analoga potenza e mandò in onda dei bollettini di c. Controllo automatico di frequenza (AFC) Circuito di controllo creato per garantire un’uscita audio stabile. Conversazioni Genere radiofonico che aveva iniziato a raccogliere diversi consensi già nel 1928, quan216 do avevano cominciato ad alternarsi ai microfoni Sibilla Aleramo, Sem Benelli, G.A. Borgese, Virgilio Brocchi, Giovanni Comisso, Arnaldo Mondadori, F.T. Marinetti, Dario Niccodemi, Tatiana Pavlova e Luigi Pirandello. Nel 1929 era andata in onda una prima serie di c. intitolata Condottieri e maestri, che comprendeva: L’istruzione professionale di Ettore Conti; un’analisi della situazione economica del dopoguerra, del senatore Borletti; un ritratto di Richard Wagner scritto dal figlio Sigfrido; i problemi del commercio con l’estero visti da Amilcare Targhetti; Pubblico e critica visti da un autore di Franco Alfano; Il risparmio di Giuseppe De Capitani; Chirurgia e chirurghi di Mario Donati, il ciclo Storia del fascismo di Roberto Farinacci. Altre conversazioni vennero trasmesse nel 1931 e videro la partecipazione di diversi scienziati, fra cui l’astronomo Emilio Bianchi, di esponenti del mondo intellettuale e artistico come Carlo Carrà, Riccardo Bacchelli e Andrea Della Corte. Grande popolarità ebbe in Italia il padre francescano Vittorino Facchinetti, che fino al 1936 tenne una rubrica molto seguita. L’uso intenso del nuovo genere delle c. era sintomatico dell’intero andamento della programmazione degli anni Trenta, in cui trovava sempre più spazio il → «parlato». Una tendenza che annunciava un uso più moderno e specifico del mezzo radiofonico. Copertura Il numero di persone raggiunte almeno una volta da un messaggio pubblicitario. Corrispondente Figura professionale a cui si ricorre per il reperimento delle informazioni, inviati dalle → stazioni nelle diverse regioni italiane o all’estero. Counter programming Espressione inglese che sta per controprogrammazione. È la strategia che consiste nel trasmettere programmi alternativi — per genere e → target di riferimento — rispetto a glossario quelli messi in onda dalle altre → emittenti. Questa tattica viene solitamente adottata dalle piccole → emittenti per ritagliarsi un bacino d’utenza nelle fasce di pubblico trascurate dai grandi → network. Cuffia Insieme di due → ricevitori telefonici, montati su un supporto elastico da porre intorno alla testa, che consente agli operatori telefonici e radiofonici di comunicare avendo le mani libere. Curatore Figura professionale che compare nell’organigramma → RAI; è colui che gestisce i rapporti fra la produzione, gli autori, i → conduttori e l’azienda trova gli studi da cui trasmettere e i finanziamenti. D AB → Digital Audio Broadcasting. DAT → Digital Audio Tape. Detector magnetico Inventato da Marconi, è un → rivelatore. Dibattito Programma in → diretta, classico della → radio. Generalmente, viene realizzato in → studio e si avvale della partecipazione di due o più personaggi che discutono di un tema prevalentemente preso dall’attualità. Il → giornalista svolge il ruolo di moderatore, riprende quegli aspetti della discussione che possono essere più interessanti per il pubblico, e taglia laddove necessario. In taluni casi, i d. possono prevedere interventi da parte degli ascoltatori. Differita Diffusione di sequenze radiofoniche o audiovisive in un intervallo di tempo più o meno lungo dopo la loro registrazione. Digital Audio Broadcasting (DAB) Sistema di trasmissione digitale che sta all’alta frequenza come il CD sta al vecchio disco in vinile. Consente di digitalizzare il segnale delle trasmissioni radiofoniche, ottenendo in tal modo una qualità del suono nettamente superiore ed una trasmissione perfetta, priva di → disturbi o di interferenze durante le trasmissioni in FM. La radiofonia digitale in Gran Bretagna serve il 60% della popolazione, in Belgio il 70%, in Olanda il 45%. In Italia si è pronti per la sua sperimentazione: DAB consente di offrire all’utenza la qualità sonora del → CD senza risentire di disturbi o interferenze durante le trasmissioni in → FM. Infatti consente di collegarsi con → Internet, dando la possibilità agli utenti di comunicare in tempo reale con lo → speaker che, collegato in → rete, può leggere i messaggi dei suoi ascoltatori. Gli apparecchi riceventi, dotati di uno schermo con messaggi e informazioni di varia natura, diventerebbero con la tecnologia DAB, piccoli computer. Lo svantaggio è che le vecchie radio sarebbero inservibili e bisognerebbe acquistarne di totalmente nuove. L’avvento del DAB, inoltre, annullerebbe tutte le differenze tra stazioni AM e FM, che si troverebbero ad avere tutte le stesse aree di copertura. Digital Audio Tape (DAT) Nastri a registrazione digitale, usati esclusivamente per programmi preregistrati, poiché, anche se offrono una riproduzione molto più fedele, sono più lenti nella → messa in onda. Digitale Dall’inglese «digit» = cifra. Tutte le informazioni che si possono associare a un numero, espresse in forma numerica binaria. Diodi al germanio Componenti fondamentali degli apparecchi radiofonici. Dipolo elettromagnetico Conduttore filiforme che è elemento base dell’→ antenna trasmittente. Diretta Programma della radio o della televisione suscettibile di essere trasmesso ai loro de217 strumenti stinatari nello stesso momento in cui viene captati dai → microfoni e dalle telecamere. Nate dalla scelta di diffondere integralmente un avvenimento dato, come le famose dirette dal Parlamento di Radio Radicale, le d. sono per lo più programmi senza filtri, ossia senza la presenza di una figura di mediazione dell’informazione. Direttore amministrativo Dirige l’ufficio finanziario e l’ufficio affari legali, si occupa della gestione del personale, intrattiene rapporti con le banche e con gli Enti pubblici. Una delle sue funzioni principali consiste nel reperimento dei fondi necessari alla conduzione dell’impresa radiofonica. Direttore artistico Generalmente è coinvolto nella supervisione di tutte le operazioni volte a salvaguardare, gestire e controllare l’immagine artistica della radio. Nei → network privati la dirigenza artistica è rappresentata da un gruppo di dirigenti che controlla e gestisce la programmazione musicale, i → conduttori, il → palinsesto e la relativa produzione dei programmi, la → scaletta e il → clock. In alcune → emittenti tutto il settore artistico viene gestito da un direttore generale. Direttore commerciale Responsabile della gestione degli spazi pubblicitari concessi e dei messaggi trasmessi in → diretta, intrattiene rapporti con le concessionarie e controlla l’efficacia comunicativa degli spot elaborati dall’équipe addetta a tale settore. Direttore dei programmi È la figura che risponde di tutti i programmi trasmessi in radio, che decide cosa deve andare in onda e come. Non in tutte le → emittenti private la sua figura è distinta da quella del → direttore artistico, quindi è possibile che spetti al d. dei p. decidere anche chi deve andare al → microfono. 218 Direttore marketing Incaricato di elaborare le strategie volte alla pubblicizzazione del prodotto radio, si avvale della collaborazione di numerosi esperti (sociologi, grafici, psicologi ecc.), per effettuare ricerche di marketing e iniziative promozionali. Questi ultimi forniscono in primo luogo indicazioni sulle caratteristiche del → target cui l’→ emittente intende rivolgersi. Direttore musicale Risponde di tutta la musica trasmessa dalla radio, rispettando la → linea editoriale e la strategia stabilita dall’→ editore e dal gruppo dirigente. Gestisce la → programmazione musicale, che comprende le selezioni dei generi e le sequenze di dischi che compongono la scaletta e la → playlist. È un esperto di musica e viene coadiuvato da un gruppo di specialisti che seguono le classifiche, analizzano le novità discografiche e controllano l’andamento del mercato nazionale e internazionale. Direttore tecnico Cura i rapporti con le altre → emittenti, con gli organi amministrativi per l’assegnazione delle → frequenze, con le ditte fornitrici di assistenza tecnica ecc. Per la risoluzione di problemi prettamente tecnici, come ad esempio la manutenzione, il controllo e la supervisione degli impianti interni ed esterni, si avvale della collaborazione di una squadra di tecnici specializzati. Disk jockey (D.J.) Figura inventata nel 1965 dalla RAI. Anche l’uso del termine si è andato diffondendo in quegli anni, con l’apparizione di un nuovo genere di programmi organizzati da Renzo Arbore, Renzo Risim, Gianni Boncompagni e Adriano Mazzoletti. Oggi i d.j. sono anche denominati speakers. I d.j. degli anni Settanta non avevano precedenti esperienze radiofoniche e quindi svolgevano anche mansioni che non erano di loro competenza, oggi, invece, glossario lo speaker è coadiuvato nelle sue funzioni dall’assistente alla regia e la conduzione risulta più semplice, ma richiede anche più metodo, tecnica e lascia poco spazio all’improvvisazione. Prima di andare in onda i nuovi d.j. sono tenuti a consultare le agenzie di informazione, i quotidiani e qualche rivista specializzata. In generale gli obiettivi che ogni d.j. si prefigge sono: individuare il proprio → target e conquistarne la fedeltà di ascolto; anticipare e soddisfare le esigenze dei propri ascoltatori, dando voce ai loro pensieri; incrementare l’→ audience della radio nella sua → fascia oraria. Disco Supporto sul quale si realizza la→ registrazione del suono sotto forma di un solco a spirale (pista sonora) che, col suo andamento, riproduce le oscillazioni del segnale acustico che le ha generate. Il d. fonografico ha costituito uno dei primi supporti per la registrazione dei suoni e nel corso della sua storia ha visto notevoli perfezionamenti, sia nei materiali sia nella tecnica di registrazione. Oggi superato da altri tipi di registrazione (ad esempio quella su nastro magnetico), per quanto riguarda la fedeltà in fase di riproduzione resta insostituibile per la facilità con la quale si possono ottenere copie a basso costo e in numero praticamente illimitato. Display Parola inglese (da «to display», mettere in mostra, esporre) con cui si indica in elettronica un sistema in grado di visualizzare dati numerici o grafici. Distorsioni Trasmissioni o riproduzioni deformate di un’oscillazione acustica. D.J. → Disc jockey. Documentario Opera audiovisiva o cinematografica che tratta avvenimenti e argomenti della realtà con l’obiettivo di offrirli alla conoscenza del grande pubblico. In televisione il d. è vicino, concettualmente, ad un → reportage, ma il suo formato è di 25 o 52 minuti. I canali televisivi non tematici, riservano in genere una piccola fetta della loro → programmazione ai d. Negli Stati Uniti e in Francia esistono canali televisivi (Discovery Channel e Planète) interamente dedicati alla loro programmazione. Duopolio Parola che caratterizza l’industria radiofonica oggi negli USA, è una combinazione di due → stazioni → AM o → FM. E diting Vera e propria costruzione del formato del → notiziario. L’attenzione è rivolta non tanto ai contenuti, quanto al modo di presentarli. Editore Figura chiave dell’intera organizzazione produttiva radiofonica. Presente e disponibile 24 ore su 24, è il garante di quanto viene detto. Definisce a priori la → linea editoriale, la → programmazione e il → target, designando l’identità, ossia l’immagine, della propria → emittente. Nello svolgimento di queste mansioni l’editore è coadiuvato dall’équipe dei responsabili delle varie sezioni. EIAR → Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche. Elettrocalamita È ottenuta da una sbarretta di ferro, sulla quale vengono avvolte delle spire di filo metallico, ricoperto da un nastro isolante. Facendo scorrere lungo questo filo corrente elettrica, la sbarretta diviene una calamita. Essa presenta il vantaggio che cessa di essere una calamita quando la corrente elettrica non scorre più. Permette, inoltre, di far durare nel tempo le oscillazioni di un diapason o di un qualsiasi altro oggetto atto a vibrare. 219 strumenti Emittente radiofonica Con il termine emittente viene solitamente indicata l’organizzazione che provvede a produzione, emissione e diffusione dei messaggi; in questo caso, tale termine denota unicamente l’insieme degli apparati produttivi e degli strumenti tecnologici che permettono di effettuare tali operazioni. Equalizzatore Circuito elettrico facente parte di un apparecchio di → registrazione o riproduzione del suono, atto a modificare la curva di risposta in modo da renderla il più possibile orizzontale in una larga → gamma di frequenze acustiche. Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR) Organismo speciale a capitale privato, istituito in Italia nel 1928, che avrebbe dovuto fornire al regime fascista la struttura giuridica e amministrativa per coordinare il controllo delle informazioni e della politica culturale radiofonica. La programmazione dell’azienda era indirizzata verso un genere leggero, più gradito al vasto pubblico. Quando l’8 settembre → Radio Londra invitò tutte le sedi dell’ente a collaborare con gli alleati, iniziò lo smembramento dell’azienda. Esperto Colui che conosce un argomento in maniera approfondita. È ritenuto tale chi, oltre ovviamente ad una preparazione specifica, abbia anche una buona visibilità: se lo si vede in televisione, lo si ascolta in radio, lo si legge sui quotidiani e sui settimanali, l’e. diventa un punto di riferimento sicuro tanto per il → giornalista quanto per il pubblico. Etere Spazio in cui si propaga il → segnale radiofonico. che l’informazione deve seguire in tempo reale. Extended play → Disco che contiene di solito tre o quattro singoli. F ading (effetto di) Evanescenza del segnale. Disturbo nella ricezione di → radioonde, consistente in un’attenuazione o addirittura in una temporanea sparizione del → segnale. Fascia oraria Spazio giornaliero predefinito per un → d.j., che si ripete a una certa ora ogni giorno nel → palinsesto per la conduzione di un programma. FCC → Federal Communications Commission. Fedeltà La capacità di riprodurre senza → distorsioni, da parte di un → radioricevitore, l’informazione contenuta nel segnale ricevuto. Federal Communications Commission (FCC) Commissione statunitense voluta da Roosevelt per creare un’agenzia governativa allo scopo di consolidare le funzioni regolative dell’industria della comunicazione. Federal Radio Commission (FRC) Commissione istituita con il Radio Act del 1927, con il compito di mettere ordine nell’emissione delle licenze e nell’uso delle frequenze e di controllare «l’uso morale» della radio. La commissione istituì la banda AM, regolamentò le designazioni dei canali, abolì le stazioni portatili e iniziò a bloccare le interferenze. Evento Federazioni Radio Emittenti Democratiche (FRED) Grande avvenimento (le guerre, i grandi spettacoli, gli avvenimenti sportivi ecc.) Per proteggersi dall’assalto della radio commerciale, le → radio libere si organizzaro- 220 glossario no in queste federazioni, ma l’impossibilità di competere con il grande capitale le portò in breve tempo a chiudere i battenti. Fiction Genere o categoria di programmi — comprendenti i film, i telefilm, le serie o feuilleton, i cartoni animati, prodotti elaborati a partire da una storia immaginaria — che costituisce il genere dominante in materia di produzione di opere audiovisive. Filodiffusione Sistema di diffusione, attraverso la rete telefonica, di programmi radiofonici modulati nella → gamma delle → onde lunghe. Il → segnale, generato e modulato presso → l’emittente dei programmi, è inviato a tutte le centrali telefoniche presso le quali è in atto il servizio: qui viene prima amplificato fino al livello necessario per servire tutti gli utenti allacciati, poi distribuito mediante collegamento ai terminali di linea sul permutatore. Per evitare interferenza fra il segnale telefonico e quello della banda, ogni linea di utente viene dotata di un doppio filtro. Il ricevitore per la f. è generalmente dotato di circuiti accordati fissi per ogni singolo → canale a frequenza prestabilita, attivati mediante tasti. In Italia la f. è attualmente articolata in cinque programmi corrispondenti ai programmi radiofonici nazionali e a programmi speciali dedicati alla musica classica e a quella leggera. Flash-back Tecnica di scrittura utilizzata da scrittori e sceneggiatori, consistente nell’interrompere lo svolgimento del testo per un rinvio a un periodo anteriore a quello dell’azione in corso. FM → Modulazione di frequenza. Focus Target Individuazione del → target di riferimento. Fonico Figura professionale che si occupa della gestione di tutti i supporti audio che con- corrono alla → messa in onda di una trasmissione radio. L’attuale sistema informatico permette notevoli vantaggi: favorisce la qualità tecnico-operativa di emissione ed offre al tecnico un lavoro più creativo e meno pratico. Il f. ha il compito di far partire i → dischi dal computer, di controllare la messa in onda degli spot, di verificarne le esatte sequenze e di accertarsi che il computer faccia il suo dovere. Ha inoltre il compito di dosare i tempi di intervento sui tagli dei → dischi. Infine è colui che supporta il → conduttore di turno ed è tenuto a sostenere il lavoro del → d.j.; lo stato d’animo positivo e l’armonia tra i due sono fondamentali per garantire la buona resa della trasmissione. Fonografo Apparecchio atto a registrare e a riprodurre parole e suoni con un procedimento puramente meccanico, che sfrutta l’incisione in profondità. Il termine f. al pari di grammofono, è divenuto d’uso corrente per indicare gli apparecchi atti a riprodurre registrazioni su disco; il processo dei metodi di → registrazione e riproduzione dei suoni su → disco, che viene oggi eseguita con due apparecchi diversi, ha fatto sostituire a questi due generici termini quelli più propri di fonoregistratore, per la registrazione e fonoriproduttore per la riproduzione dei suoni. Fonti Le f. della radio sono le stesse di altri mezzi di informazione. Le f. dirette basate sui contatti personali e su una buona conoscenza del settore di specializzazione restano fondamentali, anche perché sono le uniche a garantire informazioni immediate e in esclusiva. Le grandi agenzie di stampa, fra le quali la principale è l’→ Ansa, sono un’altra f. utile e tradizionale, indispensabile soprattutto per le radio a dimensione nazionale ma anche per le locali. Esse non forniscono servizi specifici per le radio, ma costituiscono 221 strumenti una buona base di lavoro per le → redazioni giornalistiche radiofoniche. I vantaggi sono la completezza e la tempestività; gli svantaggi, l’omologazione delle informazioni. In grande sviluppo sono le → agenzie radiofoniche, che forniscono alle → emittenti un prodotto completo, pronto da leggere oppure da mandare direttamente in onda, ovvero già letto da uno → speaker. → Internet rappresenta attualmente un’ottima f. per la ricerca di nuovi argomenti, di approfondimento e di verifica delle notizie; mentre si presta meno bene a costituire una f. immediata di ricerca di notizie già confezionate sugli avvenimenti, come fanno le agenzie. Format (o formato) È il formato della radio e varia al variare della programmazione musicale, dello stile, della linea dei → conduttori. Viene redatto quando si è in possesso di specifici dati, ottenuti mediante accurate analisi di mercato. Quasi una ricetta per la → programmazione di una radio, in cui tutti gli ingredienti vengono messi al posto giusto, nel momento giusto e nelle giuste proporzioni. Formato → Format. FRC → Federal Radio Commission. FRED → Federazioni Radio Emittenti Democratiche. Free-lance Termine inglese riferito a chi svolge un’attività professionale per qualcuno (un ente, una società) liberamente e senza un contratto che lo leghi in modo fisso. Letteralmente «lancia libera», da cui deriva il significato inglese di «soldato mercenario». Frequenza 1 Grandezza fisica che indica il numero di ripetizioni di un fenomeno periodico nell’uni222 tà di tempo, generalmente un secondo. La frequenza viene misurata in → Hertz o in cicli al secondo. Frequenza 2 Il numero di volte che si ha occasione di ascoltare un messaggio pubblicitario. G amma Ampio insieme di → frequenze delle → onde elettromagnetiche, caratterizzato da un medesimo tipo di impiego o da una stessa tecnica di produzione. Generatore pilota Parte interna del → trasmettitore; seguito da una serie di → amplificatori dei quali l’ultimo è collegato all’→ antenna mediante una linea di trasmissione. Il g. ha la funzione di generare le oscillazioni e di assicurare la stabilità della → frequenza. Giornale radio (GR) Insieme di → notizie di attualità trasmesse via → radio. Il formato più diffuso dell’informazione radiofonica. Esso è contraddistinto innanzitutto da uno spazio ben definito, con → sigle di apertura e chiusura: va in onda ad un orario fisso, ha una durata standard → ed un contenuto preciso: le notizie di attualità. Viene letto da uno speaker o da un giornalista. In genere la durata media di un → GR «breve» è di circa 3 minuti; per uno «lungo» sono sufficienti circa 10 minuti, anche se a volte si può arrivare alla mezz’ora. Superata questa soglia non si può più parlare di g.r., ma di programma. Secondo le vigenti disposizioni legislative, ogni → network è tenuto a totalizzare non meno di 195 minuti al giorno di informazione nell’arco di 14 ore, cioè fra le 6.00 e le 20.00. Giornalista Figura professionale chiave della → redazione giornalistica, nelle radio private svolge più mansioni: scrive, effettua ricerche, consulta le agenzie, naviga in → Internet, trasforma glossario le informazioni in notizie e legge il → notiziario in → diretta. Ogni → speaker, a rotazione, va in onda per la lettura di un notiziario precedentemente confezionato in gruppo e supervisionato dal → caporedattore. Giradischi Parte meccanica dei tipi più moderni di → fonografo, utilizzanti → trasduttori elettroacustici. Giustizia e libertà Famosa emittente antifascista italiana, nata negli anni Trenta. Golem Rubrica del → Giornale Radio Rai che è possibile vedere in diretta, grazie alla diffusione audio-video nella rete → Internet, ricca di testi, immagini e percorsi ipertestuali. GR → Giornale radio. Guerra delle onde Fu così definito l’intenso traffico di trasmissioni radiofoniche, che, tra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta, affollò l’→ etere europeo, dando informazioni sulla situazione politica. In Francia, a partire dal 1938, cioè all’approssimarsi della guerra, il presidente del Consiglio Daladier procedette all’unificazione delle → emittenti statali, che fino a quel momento si erano autogestite. Un anno dopo diede vita ad un Centro di informazione generale, sotto la diretta autorità della presidenza del Consiglio, e con un successivo decreto-legge impose un’amministrazione unica della → radiodiffusione francese. Contemporaneamente fece installare, nei pressi di Bourges, il → trasmettitore a onde lunghe più potente d’Europa (900 kW). Sempre nello stesso anno (1939), Daladier fece ammodernare i trasmettitori a onde medie di Bordeaux e di Limoges e creò Paris Mondial, per la diffusione a → onde corte. Nel 1940, dopo la disfatta, Goebbels impose alle → antenne francesi il silenzio assoluto, ma ciò non impedì alla Resistenza di servirsi del mezzo radiofonico, che da quel momento entrò in clandestinità. La guerra delle onde si manifestò in pieno nel 1936, durante la guerra di Spagna, con un uso intenso della radiofonia. Fino a quel momento nella penisola iberica, in forte ritardo rispetto agli altri Paesi, erano funzionanti la radio statale, entrata in servizio solo due anni prima, ed alcune emittenti private appartenenti al sindacato, alla Chiesa e ad imprese commerciali. Dopo il colpo di stato di Franco, i nazionalisti si impadronirono della maggior parte delle trasmittenti, ma alcune di queste restarono nelle mani dei repubblicani. Nel 1937 il dittatore fece impiantare un potente trasmettitore da 20 kW, per coprire l’intero territorio spagnolo. Un anno dopo diede disposizioni per l’attivazione della stazione di Tetuan, in Marocco, al fine di mandare in onda delle trasmissioni in lingua araba in direzione del Sahara occidentale, dove operava la propaganda comunista. Sempre nel 1938 ripresero i notiziari di Radio Siviglia, interrotti ogni giorno dagli interventi del generale Queipo de Llano, in difesa delle posizioni nazionaliste. Nello stesso periodo, però, i repubblicani riuscirono a conservare Radio Valenza e diedero vita a trasmissioni in spagnolo, francese e arabo. In loro soccorso si mobilitarono i membri della Resistenza provenienti da ogni parte d’Europa, che costituirono un massiccio fronte anti-fascista. Quest’ultimo trovò la propria voce soprattutto in → Radio Londra. H ertz Unità di misura della → frequenza di un movimento ondulatorio corrispondente a una oscillazione per secondo. Deriva il suo nome dal fisico tedesco Heinrich Hertz, iniziatore degli studi sull’elettromagnetismo, che nel 1887 produsse le prove dell’esistenza delle onde hertziane applicando la teoria fisica di J.C. Maxwell (1864). 223 strumenti Hip Hop Genere musicale che unisce al rap ritmi più veloci. Negli ultimi tempi l’accezione del termine si è estesa fino a superare il concetto di stile musicale per significare una intera filosofia di vita che include anche i b-boy (ballerini di brakdance), l’areosol art, i graffiti, i pattini in linea. un’azienda che sia riuscita a costruirsi una buona immagine. Impostato Stile adottato da alcuni→ d.j. durante le trasmissioni radiofoniche. Lo stile più ritmato si differenzia da quelli più naturali perché il → conduttore tende ad esasperare i toni della voce. Hit Inchiesta Canzone, novità discografica di successo, da classifica. In inglese «colpo», «centro». Secondo alcune ricerche americane, il ciclo di vita di un brano musicale di successo è di sei mesi. Indagine sistematica e minuta attorno a qualche fatto; in gergo giornalistico → servizio o serie di servizi tendenti a scoprire le cause, i retroscena di un fatto. Hit Parade Organizzazione che attende alla produzione e alla diffusione del prodotto musicale. Ha iniziato a strutturarsi agli inizi degli anni Quaranta. Espressione inglese (letteralmente parata di successi) con cui si designa la classifica delle composizioni e degli esecutori che hanno ottenuto i maggiori successi entro un certo ambito di tempo e di luogo. È redatta dalle organizzazioni radio-televisive, dalle industrie discografiche, dalle riviste specializzate o dalle associazioni di critici sulla base dei dati di mercato o anche tramite referendum. La h.p., il cui nome deriva dal titolo della trasmissione radiofonica che per prima negli USA (1935) impose la formula, è diventata uno dei più potenti mezzi di promozione commerciale per le imprese musicali. Industria discografica Informare, divertire ed educare Sono i tre «proponimenti» che sin dalle origini hanno ispirato la → BBC, modello di tutte le radio europee. Inserzionista Ditta che intende pubblicizzare i suoi prodotti attraverso la radio. Integral Services Digital Network (ISDN) Rete integrata nei servizi. I dentità Editoriale L’→ immagine che un’→ emittente si è costruita presso il pubblico, con la quale deve necessariamente confrontare le scelte future. Immagine Complesso delle opinioni che l’utenza ha dell’→ emittente e dei suoi programmi; nell’affermazione dell’i. intervengono molti fattori, quali la qualità dei prodotti o servizi forniti. Ha notevoli effetti sul comportamento del consumatore, la cui caratteristica è una certa inerzia al cambiamento; ciò comporta la durata nel tempo della credibilità di 224 Internet La «rete» telematica più grande e più importante del globo, che attualmente collega milioni di computer e decine di milioni di utenti. Nata negli Stati Uniti nel 1969 con fini militari, ben presto è diventata un → canale di comunicazione mondiale. È nel 1999, con la guerra del Kosovo — e grazie all’utilizzo di I. — che la radio pubblica ha assunto una centralità senza precedenti. Mediante i servizi WEB, i messaggi di pace e i → reportage di guerra sono riusciti a superare la → censura e i radar militari; le fotografie sono glossario arrivate prima di quelle inviate dai → satelliti alla televisione. Grazie a I., inoltre, è stato possibile ricevere il contributo dell’opposizione del Kosovo e della → controinformazione dei gruppi di intervento umanitario ed offrire una visione veritiera del conflitto, mentre le televisioni internazionali hanno dovuto attenersi alle «veline» fornite dall’→ emittente di Stato di Belgrado. Intervista Colloquio tra due persone, a domande e risposte, finalizzato a trarre informazioni. Intro Tecnica in base alla quale bisogna saper parlare sulle prime note del brano in sottofondo e saper smettere appena inizia il cantato del disco, evitando sovrapposizioni. La differenza, oggi, tra → emittenti private e → Rai, in Italia, è che per le prime non è ammesso il parlare sul cantato, mentre la seconda accorda più importanza al contenuto dei discorsi a discapito del cantato. Inviato Giornalista spesso associato a situazioni di lavoro movimentate o pericolose, come seguire le fasi di una guerra o le elezioni in America. Durante la guerra in Cecenia nel 1994, fu proprio un inviato della radio l’unico che riuscì a trasmettere, tramite telefono satellitare, dai rifugi dei ribelli di Dudaiev. Più spesso il lavoro dell’i. è, però, molto meno pericoloso e rischioso. Uno dei settori in cui viene svolto è quello sportivo, per raccogliere servizi su avvenimenti particolari, come un campionato di sci o di calcio. ISDN → Integral Services Digital Network. Isofrequenza Si dice di trasmissioni radio che trasmettono sempre sulla stessa → frequenza. J amming Dall’inglese, sta per «disturbare, causare interferenze». Nel linguaggio radiofo- nico viene usato per indicare le interferenze nelle trasmissioni. Jingle Stacchetto musicale che identifica la radio e, generalmente, viene realizzato seguendo un logo musicale unico che non cambia mai pur cambiando lo stile del j. stesso. Viene programmato, a discrezione del → fonico, alla fine del carrello pubblicitario oppure tra un discorso e un altro. K DKA → Stazione trasmittente da 100 watt nata il 20 novembre 1920, a tutt’oggi la più antica radio in attività. Khz Kilohertz, corrispondente a 1.000 → Hertz. L a guerra dei mondi → radiodramma trasmesso dalla → CBS nel 1938. Esempio mirabile della potenza espressiva della radio, investì gli ascoltatori statunitensi il 30 ottobre 1938, complice la fantasia di un giovane Orson Welles. La sceneggiatura prevedeva un’apertura con un finto gruppo musicale che suonava e veniva interrotto da un annuncio assolutamente clamoroso: «Un oggetto volante non identificato è atterrato in una fattoria del New Jersey»; si continuava affermando che il risultato delle prime analisi scientifiche, condotte dagli scienziati, sotto l’egida dell’esercito, giunto immediatamente sul posto, portava a credere che quella fosse l’avanguardia di un esercito invasore proveniente da Marte. All’annuncio della sconfitta dell’esercito da parte dei marziani, ondate di panico investirono tutta la popolazione, paralizzando per molte ore la costa Occidentale degli Stati Uniti. Questo «scherzo» costò molto alla → CBS che fu costretta a risarcire i danni subiti dagli ascoltatori; ma, nello stesso tempo, Welles ottenne un’immediata notorietà. Inoltre questo avvenimento fruttò → all’emittente 225 strumenti americana molto più che una costosissima campagna pubblicitaria, tanto da assicurarle un duraturo successo. Manopola Legge del 2 agosto 1990 n. 223, che regola il settore radiofonico. Comando manuale di un apparecchio radiofonico. Gli apparecchi radiofonici comunemente sono dotati di due m., una per il controllo della → sintonia e una per il controllo del → volume. Linea editoriale Marchio Scelta programmatica di una → emittente radiofonica, di particolare importanza nella → redazione giornalistica. Viene elaborata dall’→ editore e poi articolata giorno per giorno dal → caporedattore, che decide qual è la notizia più significativa da dare in apertura del radiogiornale. Segno distintivo di un’azienda. Le sue caratteristiche principali devono servire al riconoscimento e alla distinzione dell’azienda che rappresenta. Legge Mammì Linee di cavo musicale → Conduttori che consentono, utilizzando un cavo telefonico, il collegamento di tutte le principali → stazioni tra loro. Linee telefoniche Rendono più veloce, semplice e qualitativamente migliore il servizio senza affollare ulteriormente l’→ etere. Live Termine inglese, letteralmente vivere e in senso lato dal vivo; in pubblicità, è il messaggio letto in diretta dal conduttore. Long playing (LP) → Disco a microsolco messo a punto nel 1948 dalla Columbia Records, infrangibile e capace di dare ventitré minuti di musica per ciascun lato. La Columbia Records lo chiamò LP, da long playing, che significa lunga suonata. LP → Long playing. Lunghezza d’onda Rappresentazione grafica della propagazione del → suono, data dalla distanza temporale fra due creste d’onda. M Marconi Wireless Telegraph and Signal Company Società fondata in Inghilterra, all’età di 23 anni, da Guglielmo Marconi, inventore e uomo d’affari, che capì per primo i promettenti risvolti commerciali che la → radio poteva avere nella comunicazione marittima (fra porti e navi, fra navi e navi). Poi abbreviata in British Marconi. Marketing Tecnica assunta a funzione organizzativa, diretta a ricercare, realizzare, migliorare le condizioni di scambio sul mercato. La funzione del m. è quella di stimolare la domanda del consumatore individuando i suoi bisogni più o meno latenti e indicandogli, attraverso determinate tecniche di comunicazione, un prodotto o un servizio come adeguato al soddisfacimento di tali bisogni. Una delle tecniche di comunicazione impiegate nel m. è la pubblicità. Il m. nasce negli Stati Uniti, Paese che, primo fra tutti, è stato coinvolto nella spirale dei consumi di massa; negli anni Cinquanta il m. approda in Italia, ma è solo negli anni Settanta che la realtà aziendale italiana si converte quasi totalmente alla necessità di sviluppo di questa nuova tendenza. Marketing oriented agnetofono Primo apparecchio registratore magnetico di suoni, realizzato tra il 1935 e il 1945. 226 Settore del → marketing che si occupa della determinazione e della gestione degli obiettivi commerciali, tentando di ridurre al mini- glossario mo le possibilità di insuccesso del prodotto sul mercato attraverso uno studio attentissimo di quest’ultimo e delle sue componenti. Ciò viene realizzato mediante una sistematica attività di raccolta, registrazione, analisi, aggiornamento ed elaborazione dei dati relativi al mercato radiofonico, per giungere ad un’adeguata comprensione di caratteristiche, interessi e comportamenti dei consumatori reali o potenziali. Gli addetti a tale settore analizzano la validità dei propri strumenti di marketing, cioè i sistemi di distribuzione, i prezzi, la pubblicità, le promozioni, le → sponsorizzazioni di eventi speciali o musicali, le pubblicazioni di magazine e riviste specializzate, l’organizzazione di feste, concorsi o tombole radiofoniche. Mass media Espressione nata negli anni Cinquanta negli Stati Uniti per designare quelli tra i → media che sono capaci di arrivare ad un pubblico molto ampio e, pertanto, diversificato e non identificabile. L’accezione tradizionale insiste sull’aspetto materiale del veicolo e riserva il termine alla comunicazione di massa. Meter Sistema elettronico automatico, utilizzato in televisione, per la rilevazione di dati. Microfono Dispositivo atto a convertire → onde sonore in segnali elettrici di analogo andamento. È usato in telefonia, nelle trasmissioni radio, nella → registrazione del suono e in generale ogni volta in cui siano necessarie operazioni più facilmente realizzabili su segnali elettrici. Esistono m. di vario tipo che differiscono per rendimento, impedenza, direzionalità e costanza della risposta al variare della → frequenza: tutti sono però costituiti da una leggera membrana elastica fissata ai bordi, che entra in vibrazione per effetto delle onde di compressione e rarefazione che le giungono attraverso il mezzo in cui si propaga il suono; le vibrazioni vengono trasmesse al → trasduttore vero e proprio, che le converte in segnale elettrico, usualmente in una tensione. Mini disc Supporto solitamente utilizzato per gli stacchi pubblicitari e per le → sigle. MBS Missaggio → Mutual Broadcasting System. Nella preparazione di una trasmissione radiofonica è l’operazione di coordinamento di tutti i suoni, che possono essere sia il parlato sia la musica. L’operazione si attua attraverso il → mixer. Medium Mezzo utilizzato da un individuo o da un gruppo per comunicare ad un altro individuo o ad un altro gruppo, altrimenti che di persona, ad una distanza più o meno grande. Un m. consente, dunque, la trasmissione più o meno lontana e ad un gruppo di persone più o meno ampio, di una varietà di messaggi dai contenuti più diversi. In italiano si riferisce genericamente ai mezzi di diffusione della pubblicità; mentre in inglese definisce principalmente i mezzi di intrattenimento e informazione, quindi ha lo stesso valore che l’italiano → mass media. Messa in onda Momento in cui la trasmissione viene diffusa via → etere. Mixer Dispositivo elettronico per il → missaggio, con più canali d’ingresso e uno d’uscita. L’intensità dei → segnali di ingresso viene regolata in modo da ottenere in uscita il segnale desiderato. Formato da una serie di cursori che salgono e scendono verticalmente e, sempre in linea verticale, hanno tanti potenziometri rotondi generalmente colorati è in grado di dare → volume a tutto ciò che si diffonde via radio, sia esso un disco o la voce dello → speaker, a ogni cursore corrisponde una fonte (→ giradischi, → microfono ecc.). 227 strumenti Modulatori Generatori di oscillazioni di → frequenza. zione non desiderata che trasmetta su una → frequenza non molto distante dalla prima. Modulazione Mood Nella tecnica delle → telecomunicazioni, operazione di modifica che si effettua sul → segnale da trasmettere per utilizzare nel modo migliore le caratteristiche del mezzo trasmissivo. La necessità di questa operazione è soprattutto evidente nel caso dei collegamenti radio, dove il segnale da trasmettere, che può essere per esempio un segnale telefonico di conversazione, deve essere trasformato in un segnale con lo stesso contenuto informativo ma con componenti tutte di → frequenza superiore a varie decine di chilohertz → radiofrequenza per poter essere irradiate anche da → antenne non eccessivamente grandi. Termine inglese per indicare l’energia. Modulazione d’ampiezza Opera una traslazione della → banda di frequenza del → segnale modulante in due bande simmetricamente disposte rispetto alla frequenza della portante, ciascuna di larghezza uguale a quella del segnale modulante, contenente tutte le informazioni necessarie per la ricostruzione, in ricezione, del segnale modulante stesso. Modulazione di frequenza La banda occupata da un segnale modulato di → frequenza ha una larghezza teoricamente infinita, anche se le componenti di → ampiezza significativa occupano una banda di larghezza limitata che dipende dalla massima frequenza del segnale modulante e dalla deviazione di frequenza, → picco dell’onda modulata. Un esempio tipico di utilizzazione congiunta di sistemi di → m. di ampiezza e di modulazione di f. è rappresentato dal servizio nazionale di → radiodiffusione. Modulazione incrociata Fenomeno che si manifesta quando sono relativamente elevate sia l’intensità di campo della stazione richiesta, sia quella di una sta228 Multiplex, decodificatore Sistema dal quale i sei → segnali telefonici, dopo essere stati codificati dal → sistema Multiplex codificatore, escono nuovamente distinti. Musagete → Ricevitore commerciale messo sul mercato negli anni Trenta dalla Marelli, al costo di circa 3.000 lire. Music & News Tra i → formati radiofonici più diffusi. Pur prevalendo la musica, l’orientamento del → palinsesto è di tipo informativo. Questa strategia viene adottata da molte radio commerciali per avvicinarsi il più possibile alle radio di approfondimento e per catturarne il → target. In tal modo, le → emittenti private riescono a mantenere una caratterizzazione spiccatamente commerciale senza scontrarsi frontalmente con le radio di approfondimento e senza risentire degli alti costi richiesti dalla produzione di un → notiziario. Musica mixata Insieme di brani musicali miscelati tra loro, che nella tecnica del → missaggio mantengono lo stesso → BPM. Mutual Broadcasting System (MBS) Terza rete radiofonica americana fondata nel 1934, contava nel 1940 circa 160 stazioni. N ational Broadcasting Company Collegata alla → Radio Corporation of America (RCA), fu la prima → rete, nel 1926. La NBC comprendeva una rete formata dalle stazioni originariamente possedute dalla RCA e una «rete» formata dalle radio che la glossario RCA via via acquistava. La prima fu chiamata → «Red» Network, la seconda → «Blue» Network. National Public Radio (NPR) Uno dei due circuiti in cui, a partire dal 1972, si andarono riunendo la maggior parte delle radio non commerciali americane. Dal 1980 iniziò ad usufruire del → satellite. NBC → National Broadcasting Company. Neorealismo Tendenza al realismo manifestatasi in Italia nella letteratura, nel cinema, nella pittura, nella radiofonia e nella architettura lungo un arco di tempo i cui estremi si collocano all’incirca tra il 1930 (nell’Inchiesta sul neorealismo, Torino 1951, Arnaldo Bocelli ricorda di aver usato il termine nel 1931) e il 1955: caratterizzata da indubbie costanti, ha però avuto esiti diversi secondo i vari ambiti. Network Termine inglese di accezione comune, letteralmente rete di lavoro. Nel caso specifico della radiofonia, indica la rete di stazioni trasmittenti che si uniscono per mettere in onda dei programmi contemporaneamente. I n. privati sono quelle → emittenti radiofoniche che riescono a coprire col proprio → segnale tutto o gran parte del territorio nazionale. Le trasmissioni, irradiate dalla sede della radio vengono fatte viaggiare da un → traliccio ad un altro e, in → diretta, raggiungono il ricevente. ministro DC delle Poste e → Telecomunicazioni, presentò un disegno di legge che incontrò l’immediata opposizione della → FRED, dei socialisti e del PCI. In esso si affermava la completa discrezionalità del ministero per l’assegnazione e la gestione delle frequenze; veniva negata nei fatti ogni ipotesi di informazione locale e decentrata, ponendo sullo stesso piano la radio informativa e la stereo non-stop-music. La proposta, infine, era nebbiosa sulle norme volte a contrastare la formazione di monopoli e oligopoli sul modello nordamericano. A questo primo disegno di legge se ne sono aggiunti molti altri, ma soltanto negli ultimi tempi si è arrivati ad una precisa regolamentazione in materia. Negli anni Ottanta, in pieno boom delle radio private, le disposizioni legislative erano ancora lacunose. Notizia Informazione, annuncio specialmente di avvenimenti recenti. Notiziario Non-stop-music Spazio concentrato, di solito non più di tre minuti, di informazione generale. Le tecniche convenzionali per il n. prevedono una durata non superiore ai venti minuti, una ricapitolazione alla fine delle notizie principali, più notiziari brevi nell’arco di una giornata, l’aggiornamento costante delle notizie. Ogni evento, per trasformarsi in notizia, deve avere un andamento preciso; l’insieme degli avvenimenti, inoltre, deve essere ordinato in modo da dare risalto alla notizia con cui si apre il → giornale radio. Infine, vanno calibrati il ritmo interno del notiziario e l’accostamento delle → notizie, che può dar luogo a delle «aggiunte di senso», ossia ad un’interpretazione distorta dei messaggi. Scelta di → palinsesto operata da alcune radio commerciali, che prevede la programmazione esclusiva di programmi musicali. Agli inizi del dicembre 1976, Vittorino Colombo, Titolo del programma radiofonico, nato nel 1952, che segue la formula europea di → non-stop-music e brevi notizie. Nonduplication rule Regola di non duplicazione approvata nel 1965 dalla → FCC, fissava al 50% la percentuale di programmi → AM che una → radio poteva duplicare in → FM. Notturno d’Italia 229 strumenti NPR → National Public Radio. O ldies Brani storici di successo, non necessariamente in classifica, trasmessi dalle emittenti radiofoniche. Onde corte Nelle trasmissioni radiofoniche si usa, oltre alla → gamma delle → onde medie, la gamma delle o.c. comprese tra i 10 e i 100 metri. Onde elettromagnetiche Perturbazioni prodotte dall’accelerazione di cariche elettriche, cui è concatenato un sistema di campi elettrici e magnetici variabili, che si sposta nello spazio sotto forma di propagazione ondosa, con velocità definita, a partire dal punto dove avviene l’accelerazione. Tra le o. più note si possono ricordare quelle luminose e quelle usate nelle trasmissioni radio e televisive, i raggi X e i raggi γ. Onde lunghe Nella → filodiffusione si impiegano lunghezze situate nella → gamma delle o.l. oltre i 1.000 metri. Modulate in → ampiezza, sono usate per i servizi a lunga e lunghissima distanza. Onde medie Nelle trasmissioni radiofoniche, si usa la → gamma delle o.m. tra i 200 e i 600 metri. Onde sonore Prodotte dalla vibrazione di un oggetto, come un diapason, una corda di violino, la membrana di un tamburo, sono sempre dovute a un moto della materia e sono di natura meccanica. Inoltre, per propagarsi necessitano di un mezzo di propagazione (generalmente l’aria), poiché nel vuoto non esistono suoni. P alinsesto È lo schema della → programmazione della radio, la sequenza scritta delle tra230 smissioni previste, con i turni di presenza al → mixer e in stazione. È quotidiano, settimanale o mensile e la sua struttura varia da radio a radio, da periodo a periodo. Il p. concretizza la mediazione tra le possibilità tecniche, la disponibilità di gente e il progetto dell→ emittente. Piatto Parte del → giradischi che costituisce il supporto dei → dischi, posta in rotazione uniforme da un motorino. Playlist Termine inglese, di uso comune, che indica l’elenco di tutti i → dischi ritenuti validi per la → programmazione musicale di una radio: sono dischi scelti e archiviati nel computer, suonati a rotazione. Polarizzazione circolare Sistema che consente la ricezione del → segnale indipendentemente dalla posizione dell’→ antenna ricevente. Ponte radio Sistema di collegamento radio tra due punti, generalmente fissi, attuato coprendo la distanza tra le due stazioni terminali in più tratte successive, con collegamenti tra stazioni ripetitrici poste in visibilità tra loro. Nel p.r. le onde radio vengono convogliate in fasci usando, sia in ricezione sia in trasmissione, → antenne fortemente direttive. Le → frequenze usate nei p.r. sono in genere nel campo delle microonde. I p.r. vengono usati principalmente per le comunicazioni radiotelefoniche a grande distanza e per il trasferimento a grande distanza dei programmi televisivi. Portante Nella tecnica delle comunicazioni elettroniche è l’oscillazione, in genere sinusoidale, prodotta dall’apparato trasmittente in assenza di segnale modulante (→ modulazione). Durante il funzionamento del → trasmettitore, le caratteristiche della p. vengono variate in dipendenza del → segnale, ottenendosi in tal modo la trasmissione di esso. glossario PR → Pubbliche relazioni. Prime time Locuzione inglese, letteralmente tempo primario. Nel gergo radiofonico e televisivo è la → fascia oraria giornaliera di maggior ascolto, quindi più richiesta per inserti pubblicitari per i quali le tariffe aumentano proporzionalmente. Il p.t. radiofonico differisce da quello televisivo, in quanto occupa la fascia mattutina, alla quale sono destinati la maggior parte dei programmi d’informazione. Processore Sistema logico o dispositivo che attende a più funzioni nell’esecuzione di un insieme di operazioni in un ordine determinato. Un p. è costituito di componenti logiche, di un bus interno che permette di legare i vari componenti e di tre bus esterni che permettono la comunicazione con il suo ambiente circostante. Può altresì eseguire istruzioni scritte in linguaggio macchina che costituiscono i programmi posti nella memoria centrale di un calcolatore. Programmatore Figura professionale che ha il compito di ascoltare e selezionare i generi e i → dischi non ancora lanciati sul mercato nazionale. Questa operazione è di essenziale importanza ai fini della costruzione → dell’immagine della radio. Programmazione (o scaletta) Rappresenta il testo scritto che contiene le indicazioni di quanto via via deve essere mandato in onda e la somma approssimativa dei minutaggi di parlato a disposizione del → disc jockey di turno. Facilita il lavoro sia del → conduttore-disc jockey sia del → fonico: infatti garantisce che tutto ciò che viene trasmesso non sia casuale, ma previsto e organizzato. Programmi di servizio Programmi che forniscono un servizio all’ascoltatore, come le informazioni sul tem- po o sul traffico. Sono appuntamenti fissi di durata brevissima, con cadenze molto ravvicinate (anche ogni quarto d’ora). La realizzazione di questi prodotti non è semplice, richiede estrema precisione, una forma di scrittura logica, una lettura veloce ed un aggiornamento costante per poter fornire le → notizie quanto più possibile in tempo reale. Programmi in diretta con il pubblico Tipologia di programmi che non costituiscono tanto un → formato, quanto una forma di comunicazione, strettamente connessa, in Italia, alla nascita della radiofonia privata (→ radio libere) . Programmi musicali a richiesta Programmi musicali che accordano grande spazio ai contatti col pubblico. Hanno decretato il successo delle → radio libere. Promo Sia i → dischi promozionali, non ancora in commercio, sia gli spot pubblicitari che fanno promozione ad un programma o ad un evento legato alla radio (o alla televisione). Pubbliche relazioni (PR) Tutte quelle attività tese a conquistare la cooperazione di numerosissime parti sociali, in modo da operare con successo in un mercato caratterizzato da una dinamica del mutamento. Per giungere a questo stadio le p.r. hanno seguito un percorso evolutivo di cui sono state protagoniste, in Italia, tre generazioni di professionisti. Negli anni Sessanta e nella prima metà dei Settanta le PR cercano di razionalizzare e di rendere sistematica la comunicazione delle organizzazioni con alcuni pubblici principali, giornalisti soprattutto. I padri fondatori della professione hanno il merito di scuotere le aziende, allo scopo di rendere comunicanti tra loro quelle realtà che fino ad allora erano state del tutto impermeabili alle sollecitazioni del mondo esterno. Il decen231 strumenti nio successivo vede il primato della politica e il trionfo della sponsorizzazione, culturale o sportiva che sia. Attualmente la disciplina giunge ad un impegno a tutto tondo, che abbraccia senza soluzioni di continuità l’arco professionale che va dalle estreme propaggini del corporate fino a quelle del → marketing. Pubblicità tabellare Tipo di pubblicità in cui gli spot, ciascuno della durata di 15-30 secondi, vengono inseriti all’interno della programmazione, ad orari predefiniti. R adio Il termine r. non nasce come sostantivo, bensì quale prefisso della voce composta radiotelegrafia; esso trae origine dal latino «radius» (raggio), essendo l’allora nuovo mezzo di comunicazione (derivato dalla → telegrafia) basato non più sul solito collegamento tramite conduttori elettrici, bensì sull’impiego di raggi hertziani. Quando la tecnica consentì la trasmissione per mezzo di → onde elettromagnetiche, non soltanto di → segnali telegrafici convenzionali, ma pure di informazioni acustiche (suoni e musica), si cominciò a parlare di radiotelefonia. In seguito, trattandosi di un vocabolo destinato ad un impiego corrente, si preferì la sua forma abbreviata. sto da solfuro di piombo) avente proprietà semiconduttrici, costituita da un piccolo → ricevitore in cuffia e da un filo elettrico che funge da → antenna. Radio Alice → Emittente radiofonica che, proprio negli anni in cui la televisione invadeva le case degli italiani, diede alla radio un nuovo risalto, mettendo in luce le potenzialità creative del mezzo. Nel 1976, in seguito ai disordini studenteschi verificatisi nella città universitaria, un militante di estrema sinistra, Francesco Lo Russo, venne ucciso negli scontri con la polizia. La radio diede immediatamente la notizia e le autorità scoprirono lo straordinario potere del mezzo radiofonico in circostanze del genere. Per due giorni Bologna venne sconvolta dalla rivolta studentesca organizzata intorno all’emittente, che guidava i manifestanti da una barricata all’altra. Da quel momento la radio divenne il fulcro della contestazione giovanile, lo strumento che dava voce ai nuovi emarginati: femministe, obiettori di coscienza, omosessuali, disoccupati, occupanti di case ecc. Radioamatori Radio a galena Dilettanti che si occupano della trasmissione e della ricezione radio sulla gamma delle → onde corte. Sono autorizzati a effettuare trasmissioni su → bande di frequenza assegnate, dette appunto bande dei radioamatori. Ogni r. è individuato da un nominativo che ne permette l’identificazione e le conversazioni avvengono spesso usando un codice. In Italia tale attività è concessa a chi abbia conseguito la patente di operatore di stazione di r.; il contenuto delle conversazioni deve essere rigorosamente limitato a informazioni di carattere tecnico riguardanti i collegamenti sperimentali. Apparecchio radiofonico «a cristallo», cioè dotato di un elemento rivelatore costituito da un pezzetto di cristallo di galena (minerale di aspetto lucente, sfaccettato, compo- (RAI) Associazione di radiodilettanti, detti → sanfilisti, costituitasi negli anni Venti. Radio Act Legge, approvata nel 1912 dal Congresso statunitense, per la concessione di licenze e per specificare le frequenze di uso. Stabiliva che il ministero del Commercio non potesse negare le licenze a nessun cittadino americano. 232 Radio associazione italiana glossario Radio a transistor Radio che utilizza il meccanismo dei → transistor, inventata nel 1948 da tre studenti americani della compagnia Bell Telephone e diffusa a partire dal 1955. Radio Audizioni Italia → RAI. Radiobalilla Nuovo apparecchio radiofonico lanciato nel 1937, che fu messo in vendita al prezzo di 430 lire, pagabili in diciotto rate. Il costo di tale → ricevitore era notevolmente più basso dei precedenti, ma non tanto da trasformarlo realmente in uno strumento di massa. In realtà gli industriali erano contrari alla produzione di apparecchi economici, tanto da mettere in atto delle strategie per scoraggiare eventuali concorrenti che avessero voluto intraprendere questa strada. Radio Bari → Emittente che ebbe un ruolo centrale nella lotta antifascista. Dopo l’8 settembre le truppe americane sbarcarono in Sicilia e liberarono Palermo; si andò quindi intensificando la propaganda alleata, soprattutto attraverso i microfoni di questa → stazione. Nella redazione c’erano fra gli altri Alba De Céspedes, Anton Giulio Majano e Vincenzo Talarico. Nell’autunno del 1943 i suoi programmi si arricchirono, aumentarono le ore di trasmissione, la tecnica si perfezionò, vennero introdotti numerosi brani di musica leggera, jazz e comparve il boogie-woogie. Radio canale → Banda di frequenza assegnata a una stazione radiotrasmittente entro cui deve essere contenuto il → segnale trasmesso. si propagano nello spazio. Quando l’onda elettromagnetica irradiata investe un conduttore dello stesso tipo → dell’antenna trasmittente, genera in esso una t.e.m. alternativa della stessa → frequenza. I suoni, le immagini, i messaggi telegrafici da trasmettere vengono trasformati mediante→ trasduttori opportuni in segnali elettrici e quindi utilizzati per imprimere sulle onde elettromagnetiche l’informazione che essi contengono. Per questo nella stazione → trasmittente, uno speciale apparato → radiotrasmettitore produce e invia sull’antenna trasmittente una corrente alternata ad alta frequenza, di cui viene fatto variare uno degli elementi caratteristici in funzione del segnale da trasmettere. Nella stazione ricevente la t.e.m. indotta sulla → antenna ricevente viene applicata a un apparato → radioricevitore che compie l’operazione di demodulazione, cioè estrae dal segnale raccolto dall’antenna un segnale elettrico simile a quello che nel trasmettitore aveva modulato la corrente di antenna; tale segnale viene poi tradotto in suono o immagini o segnale telegrafico. Radio comunitarie Radio caratterizzate, come Radio Maria e Radio Cuore, dall’assenza di scopo di lucro. Radio concorsi Indetti per incentivare l’ascolto radiofonico, vennero proposti al pubblico per la prima volta negli anni Venti, per conto dell’→ URI. Radio Corporation of America (RCA) Radiocomunicazioni Nuova compagnia fondata dalla General Electric, che dopo la guerra acquisì gli interessi americani della → Marconi Company. Diede inizio alle trasmissioni il 1921. Sistema per la trasmissione di informazioni a distanza realizzato mediante → onde elettromagnetiche irradiate da parte di conduttori di dimensioni e forma opportuni, alimentati dal → segnale da trasmettere, che Storica rivista giornalistica italiana che segnala tutti i programmi — radiofonici e televisivi — della programmazione settimanale. Radiocorriere 233 strumenti Radio cronaca Radio di flusso Rappresenta il giornalismo puro della radio: ritrae la realtà in azione, un fatto che accade mentre accade, narrato momento per momento. Emittente radiofonica caratterizzata da una programmazione ripetitiva e sostanzialmente sempre uguale, dal mattino alla sera, con appuntamenti fissi (→ notiziari, canzoni o rubriche particolari che si ripetono ogni ora), proponendo un palinsesto → omogeneo nell’arco delle ventiquattr’ore. Individuato un → target, tutta la radio lavora in funzione di quello, evitando appuntamenti o programmi specializzati. Radio culturale/istruttiva → Formato radiofonico che definisce un insieme piuttosto variegato di → emittenti. In questo quadrante si trovano, infatti, sia le radio religiose sia le emittenti culturali vere e proprie. Si tratta per lo più di emittenti pubbliche o comunitarie, legate a parrocchie, associazioni o enti senza scopo di lucro, data la scarsa attrattiva che un prodotto di questo genere ha per gli inserzionisti pubblicitari. Radio Data System (RDS) Sistema introdotto sul mercato nel 1995. Diffonde un segnale a caratteri alfanumerici che permette di leggere sul → display dell’→ autoradio il nome dell’→ emittente che sta trasmettendo, oppure il numero di telefono o entrambi o qualsiasi altro tipo di messaggio scritto. Permette, inoltre, di programmare l’apparecchio per cercare un particolare tipo di programma. Radiodiffusione Termine con cui si indica la trasmissione di informazioni sonore e/o visive mediante → radioonde. Nella r. tali onde sono generalmente irradiate in maniera isotropa sul piano orizzontale (radiodiffusione circolare) nella porzione del loro spettro, che prende appunto il nome di → radiofrequenza. In realtà, il campo delle radiofrequenze è utilizzato anche da altri servizi, come, per esempio, quello televisivo, che, nell’uso comune, non è considerato incluso nel termine r., quello delle trasmissioni tra punti fissi dello spazio (radiotelefono portatili), quello delle radiolocalizzazioni (radar) che nel loro insieme costituiscono il settore delle → radiocomunicazioni. 234 Radio di movimento Emittente radiofonica inizialmente costituita da un → trasmettitore di piccola potenza, che copriva un raggio di pochi chilometri, da un → mixer e un → microfono. Solo successivamente, con qualche piccolo investimento, alcune di esse riuscirono ad acquistare un’→ antenna e a garantirsi uno spazio sul → ripetitore più vicino. Radio di programmi Emittente radiofonica che propone, a seconda della fascia oraria, trasmissioni completamente diverse tra di loro; non offre appuntamenti fissi, ma trasmissioni a se stanti e spesso completamente diverse tra loro, che messe una dietro l’altra formano il → palinsesto. Radio di revival Emittente radiofonica che al suo interno si è andata differenziando in base all’orientamento — anglofilo oppure tutto italiano — nella scelta del → formato. Radio di servizio Emittente radiofonica caratterizzata da una programmazione che, attraverso informazioni utili agli utenti, mira ad offrire un «servizio». Durante gli anni del terrorismo, nei grandi processi, ma soprattutto nei giorni del terremoto nell’Italia meridionale, la radio in Italia aveva dimostrato di poter essere persino un elemento di organizzazione per i bisogni della popolazione e strumento di orientamento per attivare i soccorsi. glossario Radiodisturbi Perturbazioni elettriche di origine naturale o artificiale, che si possono presentare all’atto della ricezione. Fra quelli artificiali, alcuni sono dovuti al funzionamento di → radiotrasmettitori operanti sulla stessa → frequenza della → stazione desiderata. Radiodramma Genere radiofonico che prende spunto, per la scrittura dei testi da passare in radio, da opere teatrali. Il 1929 segna l’avvio di una straordinaria serie di successi radiofonici, i r. appunto, alla cui scrittura parteciparono anche nomi illustri della letteratura italiana degli anni Trenta. Il Manifesto del Teatro Radiofonico Futurista di Marinetti e Masnada, i radiodrammi scritti da Masnada e le opere di Gianna avviarono in Italia la stagione del R.; tanto che Gianna, nel 1932, afferma che «la radiofonia è la nuova arte e che bisogna far convergere tutta la sensibilità e tutta la tecnica negli effetti di pura essenza fonica». Radiofrequenza (o corrente elettrica oscillante) Identifica lo → spettro di frequenza delle → onde elettromagnetiche utilizzate per le telecomunicazioni (da 30 kHz a 300.000 MHz). Durante la trasmissione di un programma radiofonico, la corrente → audio frequenza proveniente dal → microfono viene unita a quella ad alta frequenza che viene prodotta dalla → stazione radio. Ne risulta una corrente a r. modulata, che viene inviata→ all’antenna trasmittente. Radiogoniometro Apparecchio che indica la direzione di provenienza di una emissione radio, utilizzato per individuare → emittenti radio non autorizzate, si basa sulle proprietà direzionali di ricezione → di un’antenna a telaio. Radiogrammofono → Radio ricevitore comprendente anche un fonoriproduttore, il cui → segnale viene ap- plicato all’amplificatore di→ bassa frequenza della parte radioricevente. Radio libere Espressione, nata in Italia tra il 1968 e il 1969, che designava in origine delle piccole → emittenti di quartiere, nate per dare vita ad una costante → controinformazione e per coordinare le iniziative dei gruppi militanti. (→ Canale 96). Solo a partire dal 1976 si svilupparono organicamente; nel luglio di quell’anno, infatti, la Corte Costituzionale riconobbe il diritto di → radiodiffusione. Con l’avvento dell’emittenza televisiva si dava per spacciata la radio; invece, verso la fine degli anni Settanta, essa iniziò ad avere un rilancio superiore a quello verificatosi durante il suo precedente boom. In primo luogo si attuò un processo di liberalizzazione dell’→ etere, e in secondo luogo la produzione in serie degli apparecchi a → transistor, consentì di realizzare apparecchi poco costosi e, al tempo stesso, di miniaturizzarli per renderli portatili. Radio Londra Storica → emittente radiofonica della → BBC, che a partire dal 1939 iniziò a mandare in onda dei programmi di → controinformazione verso l’estero in sei lingue. Un anno dopo realizzò cinquantuno bollettini diversi, da trasmettere giornalmente, in sedici lingue. In breve tempo divenne il fulcro della Resistenza europea, accogliendo ai suoi → microfoni gli esuli dei Paesi vinti. Tra i primi il generale De Gaulle, che intervenne a nome di una legione francese al servizio degli Alleati per spingere il Paese alla rivolta. Fecero seguito i partigiani provenienti dalle nazioni invase, fra cui la Finlandia, la Norvegia, la Danimarca, l’Olanda e il Belgio. Ovunque divenne, quindi, il simbolo della libertà contro il nazi-fascismo. Una delle ragioni del suo immediato e forte impatto fu l’autonomia accordata alla redazione, cioè l’abolizione di qualunque forma di → censura, che permise 235 strumenti ai giornalisti di mandare in onda dei bollettini assolutamente veritieri. Un secondo motivo fu l’alto livello di professionalità di quanti vi collaboravano. Infine il suo essersi posta, fin dall’inizio, come arma diretta per l’azione e fulcro unitario dell’intero movimento di liberazione. Indicativi furono, ad esempio, gli appelli lanciati dalla BBC nel 1941 per fare il vuoto nelle strade di Londra il 1° gennaio di quell’anno e la «campagna delle V» da scrivere sui muri, che suscitarono una mobilitazione fulminea e massiccia. Un altro esempio fu poi la propaganda, effettuata a partire dal 1942, per convincere i giovani francesi a non accettare il servizio di lavoro obbligatorio in Germania, che ottenne un grande successo. Radio Milano → Emittente radiofonica antifascista, nata nella metà degli anni Trenta in Italia grazie all’opera di Carlo Rosselli e Longo. Radio Milano libertà → Stazione radio italiana che ebbe notevole successo di pubblico agli inizi degli anni Quaranta. Mentre si andava intensificando su tutti i fronti la propaganda del regime fascista, l’ascolto di radio alternative andò assumendo, infatti, dimensioni di massa, soprattutto a partire dal 1941, dopo le sconfitte subite dai fascisti in Grecia e in Libia. Fu in questo periodo che nacque la stazione. Radio Music Box Apparecchio radiofonico domestico, atto a creare un ampio e duraturo mercato di consumatori. Radio Napoli → Emittente napoletana che nel 1944, dopo la svolta del nuovo governo Badoglio, ebbe un ruolo di primo piano nel panorama nazionale. In quel periodo nella politica dell’informazione iniziò a delinearsi una linea di restaurazione moderata. Nelle principali sedi radiofoniche delle città liberate — Palermo, Bari, Cagliari, Napoli — vi era più liberalità, ma anche un attento controllo affinché i commenti politici non si discostassero dalla linea ufficiale decisa dagli angloamericani. Ciò fu particolarmente evidente a Radio Napoli, dove la presenza di giornalisti comunisti non impedì la convivenza con la maggior parte dei collaboratori, provenienti direttamente dal giornalismo fascista. Nel 1944 vi approdarono i giovani del «gruppo di via Chiaia», fra cui Antonio Ghirelli, Raffaele La Capria, Luigi Compagnone, Giuseppe Patroni Griffi, Maurizio Barendson, Arnoldo Foà, Aldo Giuffré, Ubaldo Lay. La prima trasmissione di satira politica nell’Italia liberata fu Stella Bianca, cui partecipò Mario Soldati. Radioonde → Emittente della Baviera da cui, dopo l’8 settembre 1943, Mussolini, liberato dalla prigione del Gran Sasso, avendo dato vita alla Repubblica di Salò, inizia a lanciare appelli, annunciando la formazione di un nuovo governo. → Onde elettromagnetiche di → frequenza inferiore a 3.000 GHz, che si propagano nello spazio libero senza sistemi artificiali di guida quali fili conduttori o guide d’onda. La propagazione di una r. è determinata dal concatenamento che si verifica nello spazio libero tra campi elettrici e campi magnetici rapidamente variabili. Radio Mosca Radiorario Sezione italiana di → radiodiffusione che operava nell’ambito dell’internazionale comunista; a partire dal 1941 andò aumentando di popolarità. Settimanale ufficiale dell’→ URI, diretto da Raoul Chiodelli. Il primo numero uscì il 18 gennaio del 1925 e iniziò immediatamente ad aprire un intenso dialogo con il pubblico Radio Monaco 236 glossario per spingerlo all’acquisto degli apparecchi radiofonici. Radioricevitore (o ricevitore radiofonico) Apparato elettrico destinato a ricevere segnali elettrici trasmessi mediante → onde elettromagnetiche irradiate nello spazio. All’ingresso del ricevitore è collegata→ un’antenna, la quale fornisce un segnale di→ frequenza pari all’onda elettromagnetica che la investe. Nel ricevitore questo segnale viene amplificato e separato da quelli prodotti da altre onde elettromagnetiche non desiderate. Dal → segnale amplificato viene poi estratto con un demodulatore l’informazione contenuta nella modulazione del segnale. Il segnale demodulato viene infine amplificato per renderlo adatto a far funzionare l’organo che lo converte in forma percettibile. I ricevitori possono essere classificati anche in base al loro impiego. Si chiamano r. o ricevitori radiofonici quelli destinati alla ricezione delle trasmissioni di → radiodiffusione. Sono apparecchi notevolmente semplici come costituzione e del tipo → supereterodina. Possono essere portatili oppure domestici. Nei r. riveste particolare importanza la fedeltà, ossia la capacità di riprodurre senza → distorsioni l’informazione contenuta nel segnale ricevuto. Radiorivista Genere radiofonico. A partire dal 1945 il pubblico era alla ricerca di programmi di evasione ed era attratto dalla nuova cultura d’oltreoceano, che in quel periodo iniziava a dominare la vita e i costumi degli italiani. Grande successo ebbero numerose r., come Cico e Pallina del 1946, scritta da Federico Fellini e interpretata da Angelo Zanobini e Giulietta Masina, che narrava le disavventure di una giovane coppia di sposi. Nel 1947 andarono in onda Il bilione di Age, Marchesi e Steno, abbinato alla Lotteria Italia, con la regia di Nino Meloni, e Hoop là, scritto da Gino Magazù, con la regia di Riccardo Mantoni, presentato da Mario Riva. Un anno dopo ebbe inizio la serie Vi parla Alberto Sordi, il quale ottenne un’immediata notorietà. Radio Roma Piccolo apparecchio a → supereterodina messo sul mercato nel 1939, mentre l’Europa era già in guerra in grado di ricevere molte → stazioni estere. Tuttavia, non fu sufficientemente pubblicizzato per permettere lo smercio di → radioricevitori più costosi. Radioscuola Esperimento varato in Italia nell’inverno 1942-43 dal ministro Bottai, cui era stato affidato l’incarico di controllare l’attività radiofonica, ideato per andare incontro agli alunni che erano stati costretti ad assentarsi da scuola a causa della guerra. Radiosera Nuovo giornale radio del secondo programma della → RAI, nato nel 1951, in seguito alla riforma del giornalismo dell’azienda, concepito nello stile di un magazine, con una impaginazione più agile e una concezione più moderna del mezzo. Radio Sicilia Libera → Emittente radiofonica nata alla fine degli anni Sessanta nello stesso periodo in cui in Italia nacque l’espressione → «radio libere». Iniziò a mandare in onda clandestinamente, da Partinico, dei bollettini di denuncia sulle ingiustizie subite dai cittadini del Belice. Radiosintesi Tecnica per programmi radiofonici in cui l’esposizione di un certo tema veniva accompagnata da divagazioni sceneggiate, sorrette da un commento musicale allusivo, sviluppatasi negli anni Trenta. Questa tecnica, adottata soprattutto in programmi turistici, era già diventata popolare in Germania e in 237 strumenti Austria con le trasmissioni folcloristiche di H.C. Kargel e di H. Nuchtern. Radio targettizzata Emittente radiofonica che, nella scelta del → formato, ha come riferimento un pubblico ben preciso. Radiotelevisione Italiana → RAI (Radio Audizioni Italia). Radio tematica o monotematica → Emittente radiofonica che sceglie un → formato preciso, orientato secondo una singola direttrice, che può essere solo musica, informativa o altro. La scelta del formato tematico varia a seconda degli obiettivi che si pone l’emittente, quindi al → target che intende raggiungere. Radiotrasmettitore (o trasmettitore) Apparato elettronico atto a produrre potenza a → radiofrequenza, opportunamente modulata dal segnale da trasmettere, che viene irradiata nello spazio a mezzo di → un’→ antenna. Tra i componenti fondamentali di un sistema per → radiocomunicazioni, è composto da un generatore sinusoidale a → radiofrequenza, da una catena di → amplificatori aventi il compito di elevare in → ampiezza e in potenza le oscillazioni prodotte, da un complesso di circuiti in cui si compie la → modulazione e infine da un → amplificatore di potenza la cui uscita è collegata all’antenna trasmittente. L’informazione da trasmettere convertita da grandezza elettrica da un → trasduttore viene applicata tramite un amplificatore al modulatore. Radio Verdad → Stazione clandestina spagnola situata a Roma. Per contrastare l’offensiva antifascista, Galeazzo Ciano fece mandare in onda dei finti → notiziari spacciandoli per bollettini comunisti provenienti da questa stazione. 238 RadioverdeRai Nuovo nome del → formato → Stereodue della RAI, trasformato in una radio → music and news, con una struttura costruita a flusso, verso la fine del 1990. RAI (Radio Audizioni Italia) Società nata nel 1944; con essa la radiofonia va assumendo, in Italia, un ruolo istituzionale di servizio reso alla comunità. Il primo gennaio 1954, quando fu inaugurato il servizio televisivo, pur mantenendo la stessa sigla, cambiò denominazione in Radiotelevisione Italiana. Rassegna stampa Esame accurato e minuzioso, fatto quotidianamente, di tutti i maggiori titoli apparsi sulle testate giornalistiche nazionali e internazionali. RCA → Radio Corporation of America. RDS → Radio Data System. Recurrent Termine inglese di accezione comune utilizzato per indicare un brano di successo da classifica, la cui uscita sul mercato risale a molto tempo addietro. Redattore Figura professionale che lavora all’interno della struttura, cura la scelta delle notizie e le interviste — che spesso vengono realizzate per telefono, in redazione — scrive, effettua ricerche, consulta le agenzie, naviga in Internet. Redazione giornalistica Sezione dell’→ emittente radiofonica che si occupa dell’informazione. Appare come un gruppo compatto, che svolge un lavoro di squadra. Sue figure direttive sono l’→ editore, che demarca le linee generali ed è garante dell’informazione, e il → caporedattore che elabora il → formato del → noti- glossario ziario e decide qual è la notizia più significativa da dare in apertura del → giornale radio. La r.g. complessivamente conta un’ottantina di collaboratori fra dipendenti, opinionisti, → free-lance e corrispondenti esterni. Si avvale, inoltre, della collaborazione di noti esperti (scrittori, docenti universitari, medici, psicologi, autori, presentatori e commentatori televisivi) per l’elaborazione dei testi da leggere e per le dirette. La figura chiave della r. è il → giornalista. Red Network → Rete formata dalle stazioni originariamente possedute dalla → RCA. Regia digitale o automatica Realizzata da una macchina molto simile ad un computer, ha una tastiera — denominata → skipper — che permette di selezionare, per le trasmissioni in diretta, i programmi memorizzati senza guardare il monitor. Regista Responsabile generale della conduzione di un programma: interviene direttamente nella determinazione degli ambienti e dell’allestimento scenico, nella direzione degli attori, nella conduzione delle riprese e nell’esecuzione del montaggio. Se partecipa anche alla scelta del soggetto e all’approntamento della sceneggiatura, diventa più propriamente «regista-autore». Reportage È un servizio giornalistico stilato da un inviato e arricchito da interviste. Queste ultime si basano su questionari elaborati dalla → redazione o dal singolo → giornalista. Responsabile delle pubbliche relazioni Addetto a curare i rapporti con le case discografiche, le concessionarie, le altre → emittenti (per operazioni di cambio merce pubblicitari), le redazioni dei giornali ecc. La sua funzione è molto importante e consiste nel dare credibilità alla radio presso il mercato, il pubblico e la concorrenza. L’→ immagine di un’emittente, infatti, non si fonda soltanto sulla scelta del → formato e della → programmazione, ma anche sulla sua capacità di presentarsi come una solida azienda produttiva. Per tale motivo, compito del direttore del settore delle → pubbliche relazioni e della sua équipe è anche quello di curare i rapporti interpersonali all’interno della propria emittente, affinché ne risulti un look armonico ed equilibrato. Responsabile musicale Rendimento dell’antenna Persona che risponde di tutta la musica trasmessa da un’emittente radiofonica, rispettando la → linea editoriale e la strategia stabilita a monte → dall’editore e dal gruppo dirigente. Gestisce la → programmazione musicale, che comprende le selezioni dei generi e le sequenze di → dischi che compongono la → scaletta e la → playlist. Esperto di musica, viene coadiuvato da un gruppo di lavoro competente che segue le classifiche, analizza tutte le uscite discografiche e controlla l’andamento del mercato nazionale e internazionale. Valore dato dal rapporto fra l’energia effettivamente utilizzata per la radiazione e quella totale spesa per alimentare l’→ antenna. Insieme degli impianti telegrafici, telefonici, telescriventi e radio di un determinato Paese. Reichs Rundfunk Gesellschaft (RRG) Società di radiodiffusione del Reich, nata in Germania nel 1925 posta sotto il diretto controllo dei ministeri delle Poste e degli Interni, che si occupavano dei finanziamenti, della gestione e dei contenuti diffusi dal nuovo mezzo. Rete 239 strumenti Rete azzurra → Rete di trasmissioni radiofoniche centromeridionali che, nell’immediato secondo dopoguerra, dipendevano dalla RAI ed erano sotto il doppio controllo degli alleati e del governo. Nel 1946 vennero fatti i primi passi verso la riunificazione, concedendo alla → rete rossa del Nord e a quella → azzurra del Sud un uguale spazio di programmazione in tutte le regioni italiane. Un secondo provvedimento per la riunificazione venne preso nel 1948, con l’istituzione di una direzione unica a Roma. Rete rossa → Rete di trasmissioni radiofoniche del nord Italia amministrate da Carrara per conto del → CLNAI. Per fare fronte alle condizioni disagiate dell’intera rete, la RAI decise di mandare in onda due distinti gruppi di programmi per il Nord e per il Sud d’Italia. Tale scelta era motivata, oltre che da ragioni di carattere economico, anche da motivi di politica estera ed interna. La riunificazione delle reti presupponeva in primo luogo il ripristino delle stazioni e il potenziamento dei → trasmettitori e si poneva, quindi, il problema delle → frequenze. Alla fine del conflitto, l’aumentato numero dei paesi divenuti indipendenti aveva richiesto una diversa distribuzione delle → bande. Nel 1946 vennero fatti i primi passi verso la riunificazione, concedendo alla rete rossa del Nord e a quella → azzurra del Sud un uguale spazio di programmazione in tutte le regioni italiane. Un secondo provvedimento per la riunificazione venne preso nel 1948, con l’istituzione di una direzione unica a Roma. RF Segnale multiplo a → radiofrequenza. Ricevitore radiofonico → Radioricevitore. Ricevitori a valvola termoionica → Ricevitori con caratteristiche di grande sensibilità, che permettono di ricevere mes240 saggi inviati da → stazioni trasmittenti situate a notevoli distanza; di selettività tra più emissioni radiofoniche in contemporaneo servizio; di fedeltà di riproduzione delle → frequenze in arrivo. Ripetitore Denominazione di un gruppo costituito da un generatore e da un motore sincroni con gli avvolgimenti statorici collegati tra loro. I r. possono essere passivi o attivi; questi ultimi sono dotati anche di una stazione amplificatrice del → segnale, come avviene di solito nei → ponti radio telefonici. I r. si trovano in località elevate, in modo da poter ricevere i segnali nelle migliori condizioni e ricoprire un’area quanto più vasta possibile. Ripetitore radiofonico VHF Tipo di → ripetitore così denominato perché utilizza onde ultracorte, ossia ad altissime frequenze. È un convertitore di → frequenza destinato a ricevere il → segnale irradiato da un trasmettitore per irradiarlo di nuovo su un differente → canale, verso una zona in cui quel → trasmettitore non è ricevibile. Rivelatore Dispositivo che permette di demodulare le → onde elettromagnetiche. Rivelatori elettrolitici Tipi di → rivelatori messi a punto da Ferré. RRG → Reichs Rundfunk Gesellschaft. Rubrica Appuntamento fisso, a cadenza quotidiana o settimanale, che affronta determinati argomenti: la salute, l’ambiente, il cinema e così via. La formula classica della r. prevede un → conduttore, che affronta una serie di argomenti con interventi e/o → interviste. S ala degli amplificatori centrali Sala in cui arriva la corrente musicale e nella quale, grazie ad un insieme di → valvo- glossario le elettroniche, viene fortemente amplificata. Sala di controllo centralizzato Ambiente in cui un tecnico specializzato, o un → supervisore, controlla il traffico delle informazioni. Sanfilisti Radio dilettanti che a partire dalla prima metà degli anni Venti si organizzarono in alcune associazioni come la → Rai, la → FIR e l’→ ARI, comprendente il Radio Club nazionale italiano e l’Associazione nazionale radio dilettanti. Satellite Digital audio Broadcasting Service Sistema che consente al → segnale di arrivare dai → satelliti direttamente a uno speciale apparecchio ricevente saltando completamente le radio locali. In un viaggio da una costa all’altra degli Stati Uniti, si potrebbe ascoltare lo stesso tipo di programma senza mai toccare un tasto. Satellite per le telecomunicazioni Compito principale di questo tipo di satelliti è stabilire dei collegamenti transoceanici fra stazioni terrene, per telefonia, → telegrafia, trasmissione di dati e di immagini, fungendo da stazione ripetitrice e amplificatrice in maniera analoga ai ripetitori dei → ponti radio terrestri. Le prime esperienze in merito si ebbero già nel 1958 con il lancio dello Score, decimo satellite della storia spaziale, che restò in funzione dodici giorni e rilanciò in tutto il mondo un messaggio registrato del presidente degli USA Eisenhower. Sempre in quel periodo veniva sperimentato una sorta di satellite passivo, uno specchio in grado di riflettere le → onde elettromagnetiche e costituito da un pallone in plastica del diametro di trenta metri: l’Echo I, lanciato nel 1960, si disintegrò nel 1968. Scaletta → Programmazione. Schermo di terra Strumento consistente in una rete di → conduttori isolati, inventato da Guglielmo Marconi, per ridurre le perdite di energia nel terreno che circonda l’→ antenna. Scoop Termine inglese di accezione comune utilizzato per intendere, in ambito giornalistico, la diffusione di una → notizia sensazionale ed esclusiva. Scratch Tecnica usata dal → d.j., che suonando i → dischi li «graffia» ripetutamente sotto la puntina, sempre nello stesso punto di uno stesso brano. SDABS → Satellite Digital Audio Broadcasting Service. Segnale elettrico Le informazioni, qualunque sia la loro natura originaria, devono essere disponibili sotto forma di informazioni elettriche, costituite cioè dalle variazioni di una grandezza elettrica che viene generalmente chiamata s.e. Questo gode della proprietà di poter essere trasmesso a distanza e ad alta velocità e con tecniche convenienti, su opportuni mezzi trasmissivi compresi tra due → antenne. Segnali Morse La → telegrafia elettrica fu ideata nell’Ottocento da Samuel Morse, il quale studiò un codice a linee e punti che veniva trasmesso mediante impulsi di corrente più o meno lunghi: la conversione del testo nel codice Morse viene effettuata dall’operatore, che agisce su un tasto. All’arrivo la corrente agisce su un magnete, il quale attira una punta scrivente che preme su una striscia di carta posta in lento movimento da un sistema a orologeria: a questo scopo il trasmettitore e il ricevitore hanno due ruote, che devono girare in perfetto sincronismo. Il codice usato nel telegrafo Morse è del tipo binario, es241 strumenti sendo costituito da due segnali (linea e punto) diversamente combinati. lite per la realizzazione delle s., purché il messaggio sia efficace, come per la pubblicità. Servizi speciali Sinc Tra i → formati più interessanti, che non sempre trovano spazio nel → palinsesto radiofonico, offrono però il vantaggio di invecchiare lentamente e di poter essere confezionati in anticipo e inseriti nel palinsesto al momento opportuno. → Sintonia lavorativa tra → fonico e → disc jockey. Servizio Articolo giornalistico su un avvenimento di attualità, politica o altro. Servizio opinioni Servizio preposto all’analisi delle informazioni che provengono dall’utenza, per ricavarne una sorta di «mappa» di radioascoltatori. Il primo s.o. fu istituito dalla RAI nel 1945. Sezione audio Parte che compone l’apparecchio radiofonico; va dal circuito di rivelazione all’altoparlante, amplifica il → segnale audio, affinché possa azionare l’altoparlante. Sezione radio Parte che compone l’apparecchio radiofonico; comprende i circuiti che vanno dall’→ antenna al →, rivelatore che ha il compito di portare → segnali a → radiofrequenza ad un’→ ampiezza tale da poter essere rivelati, per estrarne l’informazione che contengono. Share Percentuale dell’→ audience di un determinato programma, espressa come quota della popolazione sintonizzata su quel programma in un preciso periodo di tempo. Di solito lo s. viene espresso su base familiare. SIAE Società Italiana Autori ed Editori. Sigla Cappello musicale, con parole e nome del programma, nomi dei → conduttori, nome della radio presentato all’inizio o alla fine di un programma o di un → notiziario o di qualsiasi altro appuntamento. Non ci sono regole stabi242 Sintonia In generale può essere definito come l’accordo in risonanza tra più circuiti oscillanti sulla medesima → frequenza; in ambito radiofonico è l’accordo che si instaura tra il → fonico e il → disc jokey, detta anche → sinc. Sintonizzatore Parte di un → radioricevitore comprendente i circuiti di → sintonia al quale viene convogliato il → segnale captato → dall’antenna. Consente di selezionare il → canale o la → stazione desiderati. Apparecchio per → filodiffusione che seleziona e rivela i segnali e li porta in uscita per essere utilizzati in un → amplificatore a → bassa frequenza separato. SIP Società Italiana per l’esercizio delle telecomunicazioni. SIPRA → Società Italiana Pubblicità Radiofonica Anonima. SIRAC → Società Italiana Radio Audizioni Circolari. SISERT → Società italiana per i servizi radiotelegrafici e radiofonici. Sistema delle connessioni multiple Dovuto a Meissner, formato da un reticolato di fili interrati connessi all’→ antenna, è uno strumento atto a ridurre le perdite di energia nel terreno circostante l’antenna. Sistema delle discese multiple Strumento costituito da una rete di conduttori isolati. Inventato da Alexanderson per glossario ridurre le perdite di energia nel terreno che circonda l’→ antenna, studiato per le antenne a padiglione. Sistema multiplex codificatore Sistema che consente ai sei canali della rete telefonica utilizzati nella → filodiffusione di uscire convogliati in un solo → segnale, occupante una → banda di frequenza tanto ampia da poter contenere sei programmi. Skipper Tastiera utilizzata nella → regia digitale, permette di selezionare i programmi memorizzati senza guardare il monitor. Soap Opera Espressione inglese, letteralmente opera-sapone poiché i principali finanziatori di questo genere, nato negli Stati Uniti, erano ditte che producevano saponi e detersivi per uso domestico, che vi inserivano spazi pubblicitari per i loro prodotti. Dedicate prevalentemente ad un pubblico femminile, riprendevano in forma moderna i temi del romanzo d’appendice: saghe familiari, vicende di affari e di sentimenti. Secondo le regole del prodotto seriale la storia nella s.o. si sviluppa per una serie interminabile di episodi e segue una formula molto rigida: caratterizzazioni semplici, situazioni conosciute, soluzioni basate su una filosofia alla buona. Personaggi, per lo più, femminili. Un’altra caratteristica è data dal ritmo molto lento e ripetitivo della narrazione: occorreva in media una settimana per far preparare i bagagli a una protagonista, tre per riuscire a tagliarsi i capelli. La lentezza del ritmo, accompagnata dall’uso frequente di flash-back e dal riferimento costante a fatti accaduti nelle puntate precedenti, ben si adattava all’ascolto radiofonico. Il pubblico non aveva difficoltà a riagganciarsi in qualunque momento al filo della narrazione, senza avere la sensazione di aver perso qualche passaggio. Il ritmo quotidiano delle puntate favoriva il consolidarsi di un’abitudine giornaliera all’ascolto. Le s.o. furono molto criticate, ma una cosa è certa: riflettevano l’evoluzione della donna che, durante gli anni Trenta e Quaranta, entrava sempre più nel mondo del lavoro. Le protagoniste, infatti, svolgevano quasi sempre attività non tradizionali: avvocato, senatore, dirigente, poliziotto, medico ecc. Società italiana per i servizi radiotelegrafici e radiofonici (SISERT) Società nata nel 1920-1921 per volere del Gruppo Marconi. Società Italiana Pubblicità Radiofonica Anonima (SIPRA) Concessionaria di pubblicità della → RAI che si costituì a Milano nel 1926. Società italiana radio audizioni circolari Società fondata dalla Western Electric che con la Radiofono del gruppo Marconi, diede vita, nel 1924, per volere del ministro delle Comunicazioni Galeazzo Ciano, alla prima società di → broadcasting italiana. Sound Termine inglese di accezione comune utilizzato per indicare il → suono. Sound code Termine inglese, letteralmente codice del suono e che indica i generi musicali: rap, pop, new age, fusion, country, jazz, disco music ecc. Spettro Comprende tutte le radiazioni elettromagnetiche ordinate in funzione della → lunghezza d’onda o della → frequenza, le cui frequenze sono superiori a quelle di ordine udibile, ricorrendo all’artificio di utilizzare due processi complementari: → modulazione e demodulazione. 243 strumenti Spettro elettromagnetico Ogni suddivisione nelle varie componenti di una radiazione elettromagnetica emessa da una sorgente. Splittaggio Operazione che consente alle regie locali (solitamente automatizzate) di mettere in onda la pubblicità locale, oggi non più consentita ai → network. Sponsor Termine inglese di uso comune utilizzato per indicare chi finanzia e sostiene iniziative di vario tipo, allo scopo di trarre notorietà e prestigio per le proprie attività e di pubblicizzare in tal modo i propri prodotti. Sponsorizzazione Attività dello → sponsor. Spot Termine inglese (in tedesco spotte; islandese spotti, un pezzetto) di accezione comune, letteralmente macchia, segno, posto, usato per indicare gli spazi pubblicitari. Stazione radio Luogo in cui, rispettivamente, si producono e si trasmettono programmi radiofonici. Stazione trasmittente I servizi di → radiodiffusione dispongono di più s.t. opportunamente distribuite e collegate tra loro, ma in genere collocate al centro dell’area da servire, via cavo o → ponte radio con i centri di produzione dei programmi, a loro volta collegati tra loro. Ogni s.t. utilizza per le diverse trasmissioni, → radioonde di → frequenza prestabilita Stereofonia Termine generico usato per indicare sia l’effetto stereofonico, sia gli apparecchi che possono produrlo. Ascoltando un suono, l’uomo ha la possibilità di stabilirne la direzione di provenienza perché esiste una piccola differenza di tempo fra la percezione con l’uno e con l’altro orecchio; in ciò consiste l’effetto stereofonico. Alcuni apparecchi 244 elettroacustici operano in stereofonia nel senso che registrano e poi riproducono i suoni in maniera tale che l’ascoltatore abbia la netta sensazione che siano generati da sorgenti sonore distinte e lontane l’una dall’altra. Tali apparecchiature si usano per alcuni tipi di proiezioni cinematografiche e per l’incisione e l’ascolto di → dischi. Stereouno, Stereodue e Stereonotte Programmi stereofonici (→ stereofonia) in FM, caratterizzati da un formato musicale diretto al pubblico femminile e ai giovani, messi in onda a partire dal 1982 da RadioRAI per contrastare l’avanzata delle radio private. Stile Lo s. del radiocronista o del → disc jockey è di estrema rilevanza per il successo di una emittente radiofonica, in quanto ne costituisce il «biglietto da visita». È attraverso la voce dello → speaker che si realizza il momento comunicativo fra l’→ emittente e l’ascoltatore. Dall’abilità del → conduttore, o dell’opinionista, dipende il raggiungimento o l’incremento del → target e quindi il successo, in termini economici, dell’azienda radiofonica. Infatti, durante lo → zapping, l’ascoltatore può venire catturato da una voce gradevole o da qualcuno che col suo modo di comunicare lo coinvolge emotivamente e da quel momento, con ogni probabilità, diventerà un utente abituale di quell’→ emittente. Lo s., infine, è ciò che dà credibilità alla fonte, perciò indirettamente alla → linea editoriale di una radio. Strip-tease radiofonico Programma radiofonico inventato da Radio Luna nel 1975. Strisce Brevi intermezzi giornalieri, all’interno di un → palinsesto radiofonico, di intrattenimento o informazione. glossario Studio Nome oggi dato all’auditorium, in cui vengono elaborati i programmi radiofonici. Suono (registrazione e riproduzione) Tecnica che permette, mediante sistemi meccanici, magnetici e ottici, di immagazzinare e di riprodurre, anche a distanza di tempo, le onde sonore mantenendo immutate le loro caratteristiche originali. Questi sistemi, pur sfruttando tecnologie, supporti e principi diversi, hanno in comune la caratteristica di restituire un segnale elettrico di bassa intensità, che, dopo essere stato amplificato, diffonderà nell’ambiente il messaggio sonoro di partenza per mezzo di una serie di → altoparlanti. Il primo tentativo riuscito di registrare e riprodurre dei s. risale al 1877, quando Thomas Alva Edison mise a punto il suo → fonografo a cilindro. Anche se oggi esasperato dalla moderna tecnologia, il principio di funzionamento del fonografo è ancora valido per la registrazione e la riproduzione meccanica del s. La → modulazione sonora, trasformata in segnale elettrico da un → microfono, viene trasferita meccanicamente, sotto forma di spirale, sulla superficie di un → disco di plastica. Tale incisione avviene per mezzo di un bulino messo in vibrazione trasversale da un congegno elettromagnetico. Per far sì che il disco contenga il maggior numero possibile di spire occorre limitare in ampiezza le escursioni del bulino, attenuando l’intensità delle frequenze più basse da registrare. I moderni dischi microsolco, che hanno soppiantato i 78 giri, sono in cloruro di polivinile e possono contenere circa 25 minuti di programma per ogni facciata nella versione a 33 giri e circa 5 minuti in quella a 45 giri. Per riprodurre i segnali incisi nei solchi del disco ci si avvale di un procedimento di lettura che raccoglie le modulazioni meccaniche per mezzo di una puntina e le ritrasforma in un segnale elettrico mentre il disco, poggiato sul → piatto del → giradischi, ruota a velocità costante e identica a quella di incisio- ne. Nel 1899 W. Poulsen inventò e sperimentò per la prima volta un metodo di registrazione magnetica sul filo d’acciaio utilizzando una corda di pianoforte. Il procedimento fu ripreso in seguito utilizzando un sottile nastro d’acciaio e si affermò definitivamente intorno al 1935 per merito della AEG tedesca, che fu la prima società ad avvalersi di un nastro di plastica ricoperto di uno strato di ossido di ferro. La registrazione su un nastro si effettua per mezzo di un circuito elettromagnetico, formato da una bobina avvolta su un anello di metallo amagnetico che presenta una stretta fessura in corrispondenza del punto di contatto col nastro. La riproduzione del messaggio inciso avviene con un procedimento inverso a quello di registrazione. A differenza del → disco, il supporto magnetico è interamente recuperabile per una nuova registrazione: è sufficiente, infatti, eliminare ogni traccia della precedente magnetizzazione. Anche per la registrazione magnetica con l’avvento della → stereofonia, è indispensabile disporre di due → canali. Data la sua versatilità, il sistema magnetico è oggi il primo stadio di tutte le registrazioni del suono. Supereterodina → Radioricevitore nel quale le oscillazioni elettriche indotte nell’→ antenna sono sovrapposte a quelle di un oscillatore locale avente una → frequenza diversa, in modo da dar luogo, mediante battimenti, a oscillazioni di frequenza inferiore costante che possono essere più facilmente amplificate e filtrate. Realizzata principalmente grazie all’americano E.H. Armstrong, al tedesco W. Schottky e al francese L. Lévy, dopo le ricerche del tedesco A. Meissner, è largamente adottata per l’elevata selettività e sensibilità e per la semplicità della messa a punto. Supervisore Tecnico specializzato che, oltre a provvedere alla correzione e all’→ amplificazione dei programmi, presiede allo smistamento dei → segnali, alla loro utilizzazione, al convoglia245 strumenti mento sui collegamenti con le reti di → trasmettitori e con altri centri di produzione. Syndication → Emittente radiofonica in grado di coprire tutto il territorio nazionale, o solo alcune regioni: la copertura viene fatta appoggiandosi a postazioni locali, generalmente regionali. Le s. sono radio locali consorziate in ambito subnazionale. Il programma diffuso è identico per tutti, ma viene irradiato da studi posti in contesti locali che ripetono il → segnale e comunque mantengono una gestione locale, soprattutto in materia pubblicitaria. T alk back Strumento che permette al → fonico di parlare allo → speaker in qualsiasi momento, anche a → microfono aperto, senza che la sua voce vada in onda, usato nei casi d’emergenza o per suggerimenti. Talk show Programma televisivo costituito da interviste con ospiti presenti in studio, interrotte da telefonate e/o interventi del pubblico in sala. Si presta particolarmente bene anche alla messa in onda radiofonica. Target Termine inglese d’accezione comune, letteralmente bersaglio, utilizzato per indicare i vari segmenti della popolazione cui si decide di indirizzare un certo messaggio. Nell’offrire un bene e/o un servizio, l’azienda deve preoccuparsi di stabilire qual è il pubblico più idoneo a cui rivolgere il proprio prodotto e, di conseguenza, la propria comunicazione. Target generalista Proprio di molte radio private a diffusione regionale o provinciale il cui → formato, in relazione al → target, viene detto generalista perché consente di raccogliere fasce diverse di pubblico nelle varie ore della giornata tramite il dosaggio dei generi e delle tipologie di programma. Tale scelta è motivata dal numero ristretto 246 di ascoltatori, dalle limitate risorse economiche e dalla scarsa preparazione professionale degli operatori, che ostacolano la sperimentazione e rendono poco remunerativo il ricorso a modelli radiofonici fortemente segmentati. Tuttavia, tale formato ha lo svantaggio di provocare la standardizzazione del → palinsesto, che comprende: informazione nella prima parte del mattino; dibattiti e filo diretto col pubblico oppure programmi di intrattenimento nel resto della mattinata, per un pubblico adulto, prevalentemente femminile; notiziari all’ora di pranzo e musica per i giovani nel pomeriggio. Tecnico dosatore Figura professionale che attende all’operazione del → missaggio di vari suoni. Telecomunicazioni Termine con cui si definisce l’insieme delle tecniche e dei procedimenti per la trasmissione a distanza di informazioni di vario tipo (testi orali e scritti, suoni, dati, immagini fisse o in movimento), effettuata con mezzi elettrici, elettromagnetici oppure ottici. Lo schema più semplice di un generico sistema di t. prevede due blocchi funzionali (→ trasmettitore e → ricevitore) collegati attraverso una via di trasmissione (→ canale) comprendente il mezzo trasmissivo e i relativi apparati di linea. La sorgente di informazione e il destinatario dell’informazione sono considerati estranei al sistema considerato. Telegrafia Settore delle → telecomunicazioni che riguarda la trasmissione e la riproduzione di messaggi scritti alfanumerici (cioè costituiti sia da cifre sia da lettere dell’alfabeto). La t. presuppone sempre la codifica dei segnali di partenza (effettuata dall’operatore o automaticamente) in segnali telegrafici adatti per la trasmissione e la riconversione all’arrivo in scrittura in chiaro (anch’essa effettuata manualmente o automaticamente). La t. nacque come servizio alla fine del XVII secolo, principalmente per merito del francese C. Chappe, il quale realizzò torri dotate di bracci mobili e snoda- glossario bili la cui posizione costituiva il codice delle lettere, osservati da una torre successiva mediante cannocchiale e ritrasmessi in modo analogo. La t. elettrica fu ideata verso la metà del XIX secolo da Morse (→ segnali Morse) . Nel XX secolo si è sviluppata la telescrivente, che si basa su di un codice a cinque elementi ma è a funzionamento aritmico, nel senso che a ogni lettera o cifra trasmessa essa svolge un intero ciclo, fine a se stesso e non legato nel tempo a quelli che precedono o seguono. Timbro L’ascolto di un suono complesso armonico, ad esempio di una nota musicale, determina nel soggetto una percezione sintetica, globale, legata allo → spettro; il t. può essere pastoso, dolce oppure acuto, squillante, a seconda che prevalgano armonici di basso o di alto numero d’ordine. Tracher Software che registra ininterrottamente, 24 ore su 24. Track Termine inglese di accezione comune, letteralmente carrellata, pista di nastro. In senso più ampio, un brano musicale. Traliccio Elemento di supporto di una linea elettrica ad alta tensione, formato da una struttura metallica reticolare. Transistor Dispositivo elettronico a semiconduttore, dotato di tre o più terminali, in grado di amplificare la potenza di un segnale elettrico. Le proprietà amplificatrici dei dispositivi a semiconduttore, dovute al cosiddetto effetto t. (da «to transfer» trasferire, e «resistor», resistore), furono scoperte nel 1949 da J. Bardeen, W.H. Brattain e W. Shockley. L’approfondimento della conoscenza della fisica dello stato solido e l’evoluzione tecnologica hanno successivamente portato alla realizzazione di diversi tipi di transistor, adatti a numerose applica- zioni. Quelli oggi disponibili possono essere suddivisi in due classi: bipolari e unipolari. Nei t. della prima classe partecipano alla corrente elettrica sia portatori di maggioranza sia portatori di minoranza; nei t. della seconda classe la corrente elettrica è invece dovuta essenzialmente ai soli portatori di maggioranza. Fra i dispositivi più noti sono il t. bipolari a giunzione (BJT= bipolar junction transistor) e i diversi tipi di t. unipolari a effetto campo (FET= field effect transistor), fra i quali hanno recentemente assunto particolare rilevanza i MOS (metaloxide semiconductors) . Trasduttore elettromagnetico Dispositivo che consente la conversione di una grandezza da una forma ad un’altra. I t. elettromagnetici sono basati sulla variazione di flusso magnetico, oppure di una forza elettromotrice indotta. Un esempio di t. è il → microfono. Traslatore telefonico Trasformatore usato in telefonia. I t. sono normali trasformatori, in genere con nucleo a bassa perdita, che vengono posti alle estremità delle linee telefoniche o intercalati in punti intermedi. Hanno funzione di trasferire da una sezione all’altra della linea i segnali a → frequenza vocale, di estrarre i vari segnali per effettuare la comunicazione. Trasmettitore → Radiotrasmettitore. Trasmissione audio digitale Tipo di trasmissione che, oltre a migliorare nettamente la qualità del suono radiofonico, offre vantaggi anche dal punto di vista di una maggiore economicità di trasmissione e di una più facile manutenzione. Trasmissione stereofonica compatibile Particolare applicazione della → radiodiffusione a → modulazione di frequenza nel campo delle onde metriche; è effettuata da particolari → stazioni trasmittenti e capta247 strumenti bile sia dai normali → ricevitori monofonici che da appositi ricevitori stereofonici. Trattamento Promozione di un prodotto che prevede la sua presentazione nell’ambito di giochi in diretta con gli ascoltatori, in determinati appuntamenti costanti nel programma, o la trasmissione di una manifestazione che leghi prodotto e spettacolo. U Valvole termoioniche → Rivelatori che permettono di amplificare il → segnale captato dall’→ antenna, troppo debole per essere udibile. Velina IB → United Indipendent Broadcasters. Unione Radiofonica Italiana (URI) Società nata dalla fusione della → SIRAC e dalla Radiofono del Gruppo Marconi, segnò l’inizio della radiofonia in Italia. Lo Stato le concesse l’esclusiva del servizio di radioaudizioni circolari su tutto il territorio nazionale per sei anni. L’orientamento della sua → programmazione era di tipo didattico/propagandistico. United Indipendent Broadcasters (UIB) Seconda → rete, nata poco dopo la → NBC, che Fin dall’inizio ebbe problemi economici e dovette fondersi presto (1927) con la Columbia Phonograph Record Company. Nacque dunque la → CBS (Columbia Broadcasting System) acquistata poi dalla famiglia Paley che proseguì le affiliazioni fino agli anni Ottanta. Uplink Trasmettitore che va da terra al → satellite e dal satellite a tutta l’Italia consentendo di razionalizzare la distribuzione del segnale. URI → Unione radiofonica italiana. V rente elettrica proveniente dal → microfono, altre ancora per generare corrente elettrica oscillante, altre per → modulazione, altre ancora per amplificare la corrente oscillante modulata prima di inviarla al → ripetitore. alvola Ideata da Fleming, è un → rivelatore. Valvole Parti costitutive dell’→ amplificatore. Alcune v. vengono utilizzate per amplificare la cor248 Nel linguaggio giornalistico la comunicazione inviata da un governo, da un partito, da enti pubblici ecc. alla stampa, contenente suggerimenti sul modo di dare una → notizia o di commentare un avvenimento. VHF Very High Frequency, ovvero altissima frequenza. Volume Quantità o intensità del → suono. W alkman Apparecchio radiofonico portatile la cui caratteristica è quella di possedere solo la → sezione radio. WEAF Stazione radio newyorchese della → AT&T, che diede il via a programmi «a pagamento». Y oung oriented Espressione inglese utilizzata per indicare una radio che ha come pubblico preferenziale i giovani e proprio in funzione di questa fetta di mercato radiofonico sceglie il taglio dei programmi e del messaggio da lanciare. Z apping Comportamento dell’ascoltatore che consiste nel passare da un → canale ad un altro, grazie al telecomando, negli apparecchi provvisti di questo optional, o con la manopola normale, solitamente con l’intenzione, a volte, di evitare gli intermezzi pubblicitari.