La radio digitale. Documento introduttivo

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La radio digitale. Documento introduttivo
La radio digitale
Il futuro di un mezzo senza età
Introduzione al convegno di Enrico Menduni e Vincenzo Zeno-Zencovich
La radio affronta il passaggio al digitale in una situazione di grande sviluppo
tecnologico e di propensione del pubblico all’innovazione, ma ciò presenta sia
opportunità che rischi:
Le opportunità
a) La digitalizzazione delle frequenze ha significative ricadute sulla chiarezza e qualità
del segnale che è particolarmente rilevante nella fruizione in mobilità, che è una delle
caratteristiche di maggiore pregio della radio e che costituisce una fetta significativa
degli ascolti globali.
b) La digitalizzazione dovrebbe inoltre portare, in vaste aree poste in prossimità dei
confini, ad un efficace coordinamento internazionale in conformità con le previsioni di
Ginevra ’06.
c) Lo strumento radiofonico tenderà a convergere con altre tecnologie, veicolando
messaggi di testo ed offrendo un servizio più completo, e non soltanto audio agli utenti.
d) I giovani adulti – uno dei principali destinatari degli investimenti pubblicitari - sono
molto legati alla comunicazione sonora e consumano musica di continuo (al lavoro, in
auto, durante il tempo libero). La radio ha modo di (ri)conquistare questo settore di
pubblico perché rimane comunque, per il pubblico di massa, uno dei modi per
socializzarsi alle nuove proposte musicali.
e) La popolarità delle applicazioni radio modellati sui gusti personali è in crescita (il
caso di Pandora – popolare servizio di Internet radio non disponibile dall'Italia ma di
grande successo in USA) e questo dimostra la desiderabilità di un'esperienza musicale
customizzata sull'ascoltatore.
f) Sono disponibili strumenti sempre più raffinati di registrazione e analisi di
comportamenti degli ascoltatori (il PPM in USA ha dato grandi risultati, i diari
Audiradio, per quanto contestabili e contestati, sono un tentativo di arricchire la mole di
dati a disposizione delle emittenti), per testare nuovi formati, capire gusti e preferenze,
studiare formule più aggiornate, lavorare sulle strategie non solo nel breve, ma anche
nel lungo periodo.
g) I dispositivi portatili per la riproduzione della musica stanno incorporando la radio: il
ricevitore FM nell'iPod nano, la radio via Internet nell'iPod touch, la radio HD nel
ricevitore Zune sono tutti significativi segnali di potenziale inclusione dell'esperienza
radiofonica tradizionale nelle nuove abitudini dei giovani ascoltatori.
I rischi
a) per la radio la transizione digitale non coincide automaticamente, come per la
televisione, con l’accesso ad una nuova forma di remunerazione dei contenuti, come
avviene per la pay per view. La radio continua ad essere legata ad una forte idea di
gratuità e di servizio pubblico. Inoltre la dimensione delle imprese radiofoniche è spesso
troppo piccola per pagare il necessario aggiornamento tecnologico.
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b) La scelta dell'ascoltatore radiofonico si è di gran lunga ampliata, rispetto a 10 anni fa.
Radio via satellite, DAB, radio sul lettore MP3, sul computer in streaming, radio sul
cellulare. Molte di queste piattaforme hanno preso il posto della radio tradizionale (in
particolare negli USA ad esempio, il lettore multimediale è il mezzo più utilizzato per
l'ascolto di musica.
c) La radio fa fatica nell’obiettivo di guadagnarsi la fiducia di una nuova generazione di
ascoltatori (18-24). Il pubblico cresce in valori assoluti (in Italia si è passati dai 34,998
milioni del 2001 ai 41,813 del primo trimestre 2010), ma invecchia. In USA, l'età media
di chi ascolta di più la radio è intorno ai 45 anni e la generazione precedente preferisce
alla radio l'MP3 come intrattenimento sonoro. Pertanto al crescere di questa generazione
si presume che ci sia un peggioramento del declino complessivo del mezzo.
d) Non è il video che ha ucciso la radio. Internet, i videogiochi, il cellulare e la TV
insieme stanno erodendo da più fronti il tempo dedicato alla radio. Anche se mai come
in questi anni la gente dedica ampie porzioni del suo tempo al consumo dei media, la
radio non ha beneficiato di questo progressivo aumento (per quanto è anche possibile
che la radio sia il sottofondo sonoro di molti degli altri utilizzi dei media).
e) Anche se la format radio continua ad essere un linguaggio altamente sviluppato e in
continua evoluzione, le piattaforme di distribuzione e le tecnologie alternative non
hanno ancora “aiutato” il mezzo radio. Le emittenti hanno abbracciato le nuove
tecnologie (il DAB, lo streaming, il satellite) per rimanere rilevanti, ma devono ancora
riscuotere i risultati più significativi di questo investimento nell'aggiornamento
tecnologico che si ripercuote anche sui linguaggi adottati. In particolare:
i. Streaming: non solo le radio devono competere tra di loro nel mercato
tradizionale con il simulcast della loro programmazione, ma devono
competere con tutto l'universo radiofonico via web e con tutti i servizi di
streaming musicale (anche servizi on demand come MySpace Music o
portali di intrattenimento - musicale e non - come YouTube).
ii. Il Podcasting ha avuto un appeal limitato, come il simulcasting. Il
pubblico dei podcast on è cresciuto molto oltre il livello degli earlyadopters e inoltre è una formula utile solo per pochi format, come il talk.
iii. Il settore mobile, e cioè la sinergia con la telefonia mobile di terza e
quarta generazione, è ancora marginale, anche se in crescita, e va di pari
passo con la diffusione di smartphone e loro applicazioni. È un settore
cruciale, che farà la differenza nella trasformazione del mercato e
permetterà un travaso dal mezzo tradizionale secondo logiche di brand.
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Pur in presenza di segnali contraddittori, dunque, le sfide che la radio, la quale sta per
festeggiare il suo primo secolo di vita, sono importanti per l’intera società.
Le emittenti radio sono chiamate a diventare dei poli di attrazione dell'esperienza
musicale on air, on site, on line, utilizzando il più possibile in maniera congiunta le
opportunità dei social media, la musica on-demand, il video e le strategie di diffusione
locale attraverso eventi dal vivo.
Al tempo stesso la inevitabile evoluzione digitale rappresenta una occasione unica per
potenziare i suoi tratti distintivi di leggerezza, universalità e servizio di interesse
generale, sia per la radio di servizio pubblico che per il complesso dell’offerta
radiofonica.
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