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VOCI
DAL
PAESE
ANNO X - N. 2- dicembre 2005
PERIODICO SEMESTRALE D’INFORMAZIONE A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI ONORE
www.comune.onore.bg.it - e.Mail [email protected]
Comune di Onore - Via G.Marconi n.11 - 24020 ONORE BG - tel. 034671191 fax 034674456 -
INDICE
EDITORIALE
3
DESTINO E MALATTIA
3
SCUOLA E FORMAZIONE
7
BIBLIOTECA
7
I VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE
7
“NATI PER LEGGERE”
8
PROPOSTE DI LETTURA
9
ONORE NEL ’58: UN GRADITO OMAGGIO
10
SCUOLA MATERNA
11
INCONTRI
12
SCUOLA ELEMENTARE
12
AMBIENTE E SPORT
13
SETTIMANA CICLISTICA
13
SCI CLUB LANORIUM
16
U.S. ONORE CALCIO
16
LE PAGELLE DI KALINAS
17
VACANZA – NATURA DI LEGAMBIENTE
18
TORNEO DI CALCIO “UNIONE COMUNI DELLA PRESOLANA”
19
C.T.G.
19
TURISMO, TEMPO LIBERO, TEMPO DI VITA
20
SPAZIO SOCIALE
21
NUOVI ARRIVI
21
LE GIORNATE CATALANE
22
ESTATE 2005, INIZIATIVE DI BENEFICENZA PER ORFANATROFI
24
LETTERA DEI BAMBINI ALL’ORFANOTROFIO ANTONIANO DI PADOVA
24
ADULTI COSCIENTI
25
ANNIVERSARI DI MATRIMONIO
29
CAMMINAR CON GUSTO 2005
29
LETTERE
30
ACCADE IN COMUNE
34
INTERPELLANZA PIC SANT’ANTONIO. CENTRO POLIFUNZIONALE
35
RISPOSTA DEL SINDACO ALL’INTERPELLANZA
37
RISPOSTA ALLA RISPOSTA DELLA RISPOSTA......
41
PAESE PICCOLO E LA GENTE … PENSA
43
L’ANGOLO DEI RICORDI
46
ANNIVERSARI
47
EDITORIALE
DESTINO E MALATTIA
‘LA MALATTIA RENDE ONESTI’
(Rudiger Dahlke, medico-psicoterapeuta tedesco)
Esiste il destino? Cos’è la malattia? Che relazione c’è, se c’è, tra destino e malattia? Possiamo noi intervenire
in questi ambiti, oppure siamo costretti a subire passivamente la sorte? Esiste il caso, ci sono persone più
fortunate di altre?
In questo articolo affronteremo un argomento importante (credo) per la nostra esistenza, poiché dalla risposta
che daremo alle domande esposte dipenderanno la qualità della nostra vita e le scelte che adotteremo.
Partiamo dalle origini, da dove inizia la nostra storia: dal Paradiso terrestre:
Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio
diede questo comando all’uomo:”Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della
conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando ne mangiassi, certamente moriresti”.
Ma sappiamo come il racconto continua:
… Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare
saggezza; prese il suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. (
Genesi 2,15)
E qui, dopo la cacciata da Paradiso terrestre, inizia la storia umana. Storia di sofferenze, di dolore, di malattie e
di guerre; ma anche storia di salvezza e di ritorno al Padre. Una storia che nasce da un atto di disobbedienza
dell’uomo nei confronti del suo Creatore. Atto di presunzione, di orgoglio e di sfiducia, ma anche, e forse, atto
impertinente, ardito e coraggioso, proprio dei bambini e dei giovani che si aprono alla vita. Tu mi dici di non
mangiare di un albero e io voglio proprio quello: l’albero della conoscenza del bene e del male. Quasi che
anch’io uomo-bambino, immaturo, innocente e incosciente voglia fare esperienza del bene e del male, poiché il
credere non mi basta, voglio sperimentare per mio conto cos’è questo mistero chiamato morte e malattia.
L’essere umano, ‘caduto’ dal Paradiso ad una condizione umana, inizia così la sua avventura e il suo viaggio
alla conoscenza del bene e del male. E’ questo che voleva, non è vero? L’uomo voleva conoscere,
personalmente, nella propria esperienza, il bene e il male, per questo ha disobbedito a Dio. E Dio l’ha lasciato
libero, ma non solo, come fa un buon padre con il figlio ribelle e spavaldo, di mettersi alla prova.
Ma dico io: stavamo così bene nel Paradiso terrestre; tutto ci era dato, tutto era perfetto: niente sofferenze,
niente timori, niente ansie, solo benessere, pace e godimento. E’ vero, il Paradiso era proprio il luogo della
pienezza, della grazia e della felicità. A ogni nostro bisogno provvedeva il Padre, eravamo uniti a Lui e nulla ci
mancava. Sì, era proprio così, poiché in Dio, che è luce, tutto è perfetto, in ordine e buono, in Lui non c’è
contraddizione, polarità o opposizione. In Dio, amore puro, gratuito e sovrabbondante, infatti, il male è redento,
come avviene della luce con il buio (dove c’è luce l’ombra sparisce). Ma a noi basti sapere che il Paradiso è una
condizione di beatitudine, simile a quella sperimentata dal feto nell’utero materno e in parte dal bambino nei
primi anni di vita, dove l’abbandono alla madre e poi ai genitori è totale e illimitato.. Non si pone altri
problemi, il neonato, impegnato com’è a godere dei beni che gli vengono offerti in abbondanza e
quotidianamente, cui risponde con gratitudine e gioia. L’infante, quindi, non ha preoccupazioni per il domani, e
i conflitti che angustiano gli adulti, circa il bene e il male, il bello e il brutto, il giusto e l’ingiusto, la sofferenza,
la vecchiaia e poi la morte non lo toccano, non lo turbano, poiché per lui tutto è in ordine e perfetto, così com’è.
Il bambino non giudica il mondo, ma lo ama e lo contempla come un poeta, e in questo atto lo redime. Detto
ciò, per comprendere e dare un senso alla storia umana delle origini, è necessario porla in relazione con la storia
del singolo individuo. Anche il bambino, infatti, parte da una condizione di beatitudine, per trascorrere un
periodo nel giardino di Eden della famiglia, per poi abbandonarlo per un viaggio nel mondo. La storia è sempre
la stessa, e si ripete, e tuttavia ognuno ha un suo percorso, un suo tragitto, ricco di sorprese e imprevisti, nella
via di ritorno al Padre. Non abbiamo paura dunque, di intraprendere questa meravigliosa avventura nel mondo,
singolare per noi e unica. Non cadiamo nella tentazione, per timore o viltà, di trasformare un viaggio
entusiasmante in una noiosa e deprimente gita ‘fuori porta’.
Riassumendo: i nostri progenitori, mangiando dell’albero del bene e del male, hanno compiuto un atto di
disobbedienza a Dio Padre. Quell’atto noi lo definiamo Peccato originale, che indica semplicemente
l’allontanamento dal Paradiso terrestre, dalla condizione di armonia e comunione spirituale con il Padre a
quella di materia. Condizione, questa, imperfetta, dove luci ed ombre si alternano, dove all’unità si sostituisce
la polarità, il conflitto, la divisione e il contrasto in ogni campo: all’alto corrisponde il basso, al bello il brutto,
al caldo il freddo, allo spazio il tempo, al giusto l’ingiusto, al dolore la gioia, al bene il male e al sano il malato.
Ma comunque sia, questo è il mondo ‘caduto’, il mondo terreno dove ci troviamo a vivere. Quel mondo che
volevamo tanto conoscere. Ed è in questo viaggio che conosceremo meglio, non solo da un punto di vista
teorico, ma facendone esperienza, i frutti dell’albero del bene e del male. In Dio, lo ripetiamo, non c’è conflitto,
dubbio, contrasto o polarità; tutto è nell’unità, perché tutto è comunione e amore. So che questo è un concetto
difficile da cogliere, per noi che viviamo quotidianamente nel conflitto e nel dubbio della scelta, ma più di tutto
varrà la nostra esperienza, il nostro modo di vivere questo viaggio: orientato alla comunione con il prossimo, al
dono e alla gratuità (Regno di Dio), oppure teso all’egoismo e alla grettezza d’animo (condizione di lontananza
dal Bene).
Pertanto, se abbiamo scelto noi di mangiare quella ‘benedetta mela’, dovremmo anche farci carico delle
conseguenze, degli oneri, di una sì notevole impresa.
Come eroi quindi iniziamo questo viaggio (alla conoscenza del mondo), la vita, assumendoci totalmente,
sempre nei limiti consentiti, la RESPONSABILITA’ della nostra azione. Un’azione che richiede coraggio,
dedizione e forza d’animo, ma che ci vedrà, alla fine, si spera, più maturi, più forti, più saggi, in una parola
uomini più consapevoli di se stessi e della propria umanità finita e imperfetta. Ritorneremo così al Padre ricchi
dell’esperienza vissuta, del bene e del male, grati ora di vivere nell’unità e nella pienezza di luce. A quel punto
il Padre ci riaccoglierà tra le sue braccia affettuose (forse arricchito Egli stesso delle nostre esperienze), e
imbandirà per noi un grande banchetto rinnovandoci la Sua stima, la Sua fiducia e il Suo amore.
Quando uno si allontana dal Padre e dalla famiglia, però, sente sempre anche un po’ di angoscia, di nostalgia e
forse un po’ di senso di colpa per chi si è abbandonato; e tuttavia questo è il prezzo da pagare per la crescita.
Questi sentimenti, vivi in noi, sono perciò in parte il richiamo e il ricordo della Patria da cui siamo partiti.
Veniamo ora a noi e alle nostre questioni!
In questa viaggio, di esseri caduti, dunque, partiamo già gravati di alcuni pesi: fisici, in quanto la materia è già
malata, nelle cellule infatti è già inscritta anche la loro degenerazione e morte; e psicologici, quelli citati più
sopra, angoscia, nostalgia e colpa. E tuttavia niente paura, poiché in questa avventura abbiamo due valenti
alleati e guide esperte: la prima ci indica il percorso, la seconda ci avvisa quando usciamo di strada. Negli
articoli precedenti, se ricordiamo, si era parlato della Legge che il Padre ci ha donato ( i comandamenti), quale
bussola nel viaggio di ritorno a Lui. Da lì siamo partiti e lì dobbiamo ritornare, tutti quanti, questo è certo
(credo personale). La seconda guida, bene illustrata e dettagliata, che ci segnala appunto quando usciamo di
strada, la nostra strada, sono le nostre malattie. Sì, è bene sottolinearlo, le nostre malattie: poiché ognuno ha i
suoi acciacchi, i suoi dolori e sofferenze, quelle che servono, proprio a lui, e proprio in quel preciso momento
per riflettere sulla propria vita e per crescere.
Eh!, so che questa è grossa! Ma di fatto, quando il primo precettore, la prima guida, la Legge, non viene
ascoltata, interviene un secondo mentore, un secondo educatore, un po’ più severo del primo forse, ma pur
sempre un educatore attento e appassionato: le malattie, che ci riporta sulla retta via.
Ah! Abbiamo dimenticato di dire che ognuno di noi in questo viaggio porta con sé, come dote personale donata
dal Padre, dei talenti e dei carismi, che deve far fruttare a beneficio suo e del prossimo. Ciascuno, quindi, ha un
suo compito precipuo nella vita, e a nulla serve che ci distraiamo guardando al compito che l’amico di turno sta
svolgendo.
Ma guarda un po’ che nella vita non si può copiare!?
Copiare si può, ma è pericoloso, perché si viene subito scoperti. E da chi? Dalle malattie, che ci segnalano che
quella non è la nostra strada. La nostra vita è unica e irrepetibile e per ciò stesso non può essere copia di nessun
altra. Attraversiamo pertanto la vita con un compito da svolgere, e tuttavia ne possediamo anche le necessarie
capacità e conoscenze per rispondere egregiamente e con dignità alla prova. Non ci è richiesto nulla di più e
nulla di meno di ciò che possiamo affrontare e risolvere, anche per quanto riguarda conflitti, disgrazie, incidenti
e malattie.
‘Alla vita, così come alla sofferenza e alla morte, si può solo rispondere’, con responsabilità e fiducia, poiché
esse sono già la domanda”.
Il nostro compito in fondo è aumentare la conoscenza del mondo e dunque di noi stessi, che detto in altri
termini, significa crescere e maturare, mettendo a frutto i propri talenti.
L’esperienza personale, per nostra sfortuna!, non può essere passata ad altri (ecco perché ognuno ci vuole
sbattere il naso!). L’esperienza che matura si fa sulla propria pelle, vedi sofferenze, dolori e conflitti,
camminando con le proprie gambe. Se voglio diventare forte, devo allenarmi in palestra, non basta osservare
un altro in azione; se voglio imparare un mestiere lo devo praticare, non basta sapere come si fa; così pure, se
voglio conoscere il significato del dolore e della sofferenza non basta leggere un libro di anatomia o prendere
una pastiglietta, ma devo avere il coraggio di affrontarlo e viverlo fino in fondo. La teoria si può trasmettere,
ma la pratica e l’esperienza vissuta no, vanno esperite in prima persona; è questa la distanza tra la teoria e la
pratica, tra i buoni propositi e la vita, a volte mediocre, che conduciamo.
Ma come posso conoscere il mio compito? E’ la vita stessa che te lo suggerisce, la domanda è già lì, scritta nei
tuoi incontri quotidiani, nel modo con cui rispondi ai tuoi impegni, nel coraggio con cui mantieni fede alle
promesse fatte, nella generosità con cui ti doni alla tua famiglia e al prossimo. Il compito si può conoscere
solamente esperimentando la vita, coinvolgendosi responsabilmente in essa. Un bambino infatti può risolvere
un problema di matematica solamente esercitandosi con impegno e disciplina, non certo con la sola teoria del
maestro. Anche nella vita è così, chi non si assume le proprie responsabilità non impara e non matura.
L’ignavia, la passività e l’irresponsabilità contraddicono infatti l’essenza radicale dell’uomo: essere libero, che
ha scelto, sin dalle origini, di conoscere il mondo in cui vive. E a onor del vero neppure il destino tollera il
nostro disimpegno e riluttanza a crescere.
Nella vita, di fatto, conflitti con il prossimo, sofferenze psicologiche, malattie fisiche, incidenti e morti
sembrano non darci tregua. La medicina ufficiale avanza, eppure gli ospedali sono sempre più affollati.
Vengono debellate alcune malattie, ma altre ne sorgono, nuove e sempre più virulente e aggressive. La vita
media si è allungata, è vero, ma che dire della qualità della stessa? Le malattie, dunque, per quanti sforzi faccia
la scienza medica, pare siano connaturate all’uomo stesso. In verità è così, l’uomo è per sua natura malato,
essendo un essere spirituale caduto, incarnato nella materia. E’ malato poiché reca in se, nel corpo, già al
momento della nascita il suo limite, inscritto nel percorso evolutivo e degenerativo dei tessuti. Dunque se è
malato, può solo guarire: è questo infatti il suo percorso di redenzione, nel ritorno al Padre. In altri termini,
l’uomo ha in sé una parte spirituale, che è sempre sana, che dà forma al suo corpo materiale, che è malato.
Perché sia avvenuto tutto ciò, si è cercato di spiegarlo precedentemente, il mistero comunque rimane, nostro
compito è svolgere al meglio l’impegno che ci è stato assegnato.
“La malattia si mostra quando ci allontaniamo dalla comunione con il prossimo, segnalata da tensioni
nei rapporti (la cattiva relazione), da emozioni e sentimenti di sfiducia, di indifferenza, di disprezzo, di
rabbia, di risentimento, di rancore, di odio sino alla vendetta”. Ecco spiegato cos’è il peccato, il male e la
divisione che si manifestano nelle malattie. In Dio non c’è malattia, perché lo spirito è comunione perfetta, che
detto in altri termini è Amore. “Amatevi come io vi ho amati, sino alla morte, e alla morte di croce”. Questo
atteggiamento, di comunione, nei confronti del prossimo è già possibile qui sulla terra, Gesù ce l’ha mostrato.
A questo punto, quale alleanza e beneficio possono dunque darci le malattie? Ora il discorso sarà più pratico,
meno misterioso. L’uomo è vero che è malato nel corpo, ma è pure vero che dalla nascita alla morte i processi
degenerativi dovrebbero svolgersi ed evolvere in modo regolare. In fondo non siamo fatti poi così male. Ma ciò
nella società moderna occidentale non avviene. Perché? Perché non siamo più abituati ad ascoltare i messaggi
che il nostro corpo ci invia, o meglio il messaggio che proviene dalla nostra parte spirituale, il corpo infatti è
solo il messaggero. Per messaggi intendiamo i sintomi, i dolori, i malesseri fisici e psicologici che
quotidianamente ci affliggono. Sintomi e malattie che ci parlano delle nostre sofferenze (divisioni) più
profonde. Se sono nostri alleati, i sintomi e le malattie li dovremmo ascoltare e non viceversa eliminarli
precipitosamente come ospiti sgraditi.
Quando abbiamo mal di testa, per esempio, generalmente ci rivolgiamo al medico con la richiesta di farcelo
passare il prima possibile; e il medico ci asseconda, prima ponendoci la domanda di rito: cos’ha?, poi
somministrandoci la ‘pasticca magica’. E così il problema è risolto. Un po’ semplice e troppo comodo, non vi
sembra? Sì, troppo sbrigativo e superficiale, poiché quel mal di testa era sicuramente un messaggio, che
conteneva una comunicazione, della nostra parte spirituale, importante per noi. Forse ci parlava di una tensione
accumulata, o di un conflitto non risolto con il prossimo, o forse di un blocco nella traduzione in fatti di certi
pensieri, o altro… Di fatto quel semplice gesto, assumere la pasticca magica, ha eliminato, fatto fuori, il
messaggero nostro alleato, e noi non sappiamo cosa non andava nella nostra vita.
“La malattia ci costringe ad occuparci di cose alle quali opponiamo resistenza”
(Rudiger Dahlke)
La domanda da porre, da parte del medico, non è: cos’ha?, bensì, cos’ha che non va nella sua vita? Cos’è che
le manca? Di cosa ha bisogno per guarire? Il sintomo e la possibile malattia verrebbero così donate di senso
e di significato (servirebbero a qualcosa); e potrebbero essere considerate degne di rispetto, poiché capaci di
insegnarci qualcosa di più su noi stessi, sul nostro modo di vivere e di relazionarci al prossimo, per
eventualmente cambiare rotta. Se il sintomo, il dolore, ci segnala che siamo stressati dal troppo lavoro o che
con il nostro partner non c’è concordia, sarà bene porre rimedio, assumendoci le nostre responsabilità,
altrimenti, fatto fuori un messaggero ne verranno altri due, più agguerriti di prima, magari sotto un’altra forma (
altri sintomi). Si consiglia pertanto a chi ha qualche dolore, a tutti noi!, o malessere o malattia più grave di ‘farli
parlare’, ponendosi le domande sopra suggerite. Poi posso anche andare dal medico, ma prima è necessario
prendere carta e penna e scrivere. Naturalmente nelle malattie acute prima si interviene clinicamente e poi si
scrive, ma questi sono casi rari, poiché generalmente siamo afflitti da malattie cronico degenerative. Da quello
scritto, che è poi la lettura del messaggio, apprenderò molte cose. La malattia mi avrà insegnato cosa c’è che
non va e cosa dovrò cambiare per ritornare sui miei binari. Ma tale modo di procedere comporta l’assunzione di
RESPONSABILITA’ riguardo alla conduzione della propria vita, e oggi, purtroppo, la responsabilità, non è più
di moda, nemmeno quando è in gioco il proprio benessere. E’ più facile addossare la colpa dei nostri guai al
prossimo, ai vicini o ai familiari, o più in generale alla società o al caso o alla malasorte. Oggi ovunque gli
ideali valoriali si identificano con il piacere fine a se stesso, il divertimento, lo svago e il disimpegno. Tutte
opzioni che vanno contro la salute, l’equilibrio e la salvezza, intesa come comunione con il prossimo. Chi vive
una vita responsabile e impegnata ma armoniosa, difficilmente si ammala, a parte la degenerazione naturale dei
tessuti, perché è nell’orbita giusta e sta eseguendo il suo compito con dedizione e dono di sé. La malattia è
generata dalla chiusura in noi stessi e dall’egoismo di cui spesso non siamo neppure consapevoli. Non si vuole
qui caricare arbitrariamente di pesi nessuno, ma solamente stimolare ad ascoltarsi di più e a trattare il proprio
corpo con più rispetto, poiché noi siamo anche il nostro corpo. Nel corpo si manifestano infatti i nostri pensieri,
i nostri desideri e fantasie, come su un palcoscenico. Ciò di cui non siamo consapevoli è rappresentato nel
dramma del corpo, anche sotto forma di malattie.
“Non dimentichiamo infine: che la medicina ufficiale cura, ma la vera guarigione delle malattie è solo
dello Spirito. Solo lo Spirito può redimere la materia, e lo Spirito vitale è anche in noi.”
A questo punto è chiaro che la malasorte non esiste e neppure il caso. Le malattie, nostre fedeli alleate e guide,
ci segnalano il nostro attrito con il mondo, che il nostro compito contiene un errore e che sarebbe opportuno per
noi riprendere in mano la situazione e porvi rimedio.
‘Chi non impara soffre’
(Rudiger Dahlke)
Al destino importa solo che impariamo (la conoscenza del bene e del male), il come lo decidiamo noi.
Ma cos’è, santi numi!, che dobbiamo imparare? Dobbiamo imparare a dare e ricevere amore. Tutto qui! La via
della guarigione è infatti la via dell’amore, che si esprime nella buona relazione con il prossimo e che manifesta
l’amore del Padre, come si diceva nell’articolo precedente.
L’amore, che si è reso visibile in Gesù Cristo, tende all’unione degli opposti (del bene e del male), perché è
comunione e scambio di doni, non di interessi.
P:S: Questo articolo, gia di per sé sicuramente insufficiente, ha escluso dalla trattazione le malattie che
riguardano i bambini, le malattie genetiche, poiché questa problematica richiederebbe altre riflessioni.
BUON NATALE A TUTTI!
Giacomo Schiavi
Per approfondimenti: Il Destino come Scelta; Malattia e Destino; Crisi Personale e Crescita Interiore;
T.Dethlefsen-R.Dahlke. ed Mediterranee
SCUOLA E FORMAZIONE
BIBLIOTECA
I VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE
L’Unione Comuni della Presolana ha a disposizione, ormai da tre mesi, due volontari del servizio civile nazionale. Questi
volontari siamo noi; Agostina e Luca, che abbiamo deciso di dedicare un anno per prestare servizio civile nazionale
volontario. Questo consiste in un’attività lavorativa alternativa, a quella tradizionale, poiché seguiamo un percorso legato ad
un particolare progetto. Innanzitutto siamo stati messi in contatto dall’Unione Comuni della Presolana, in giugno, tramite
una lettera e, successivamente, ci siamo presentati per la selezione, effettuata a Bergamo, e in seguito ad una graduatoria
abbiamo preso servizio. Prestiamo lavoro principalmente presso le biblioteche dell’Unione Comuni: Rovetta, Onore,
Songavazzo, Fino del Monte, Cerete e Castione della Presolana. Collaboriamo con i bibliotecari, già presenti all’interno
delle strutture; li aiutiamo ad aumentare le aperture della biblioteche e li sostituiamo in caso di necessità. Ma non ci
limitiamo solo a ciò, investiamo la maggior parte del nostro tempo per dedicarci ad attività di animazione e di promozione
alla lettura verso i bambini. All’interno dello spazio cosiddetto “morbido” della biblioteca, noi volontari settimanalmente ci
rendiamo a completa disposizione dei ragazzi. Proponiamo la lettura di storie o leggiamo ciò che ci viene richiesto,
facciamo animazione e, a queste attività, aggiungiamo anche quelle di tipo manuale: disegno, colore, costruzione, …Questa
tipologia di progetto extrascolastico è legato a un percorso che tende a valorizzare al massimo la biblioteca comunale; come
punto di riferimento per i piccoli e come centro di aggregazione giovanile. La biblioteca rappresenta, oggi, un grande punto
di riferimento del contesto educativo; infatti, all’interno si socializza, si conosce, si impara e, soprattutto, si vuole
valorizzare la lettura. La costante frequenza nella biblioteca è un obiettivo che ci prefissiamo di raggiungere, attraverso
attività di svago, ma allo stesso tempo di formazione. Familiarizzare con la biblioteca, e con il personale corrispondente, è
un passo importante per avvicinare i ragazzi ad un ambiente che offre un’incredibile ricchezza, in genere sottovalutata. Luca
ed Io seguiremo questo progetto fino alla fine di agosto, dopodiché con ogni probabilità riprenderà piede con altri volontari
l’anno prossimo. Noi nel frattempo struttureremo le nostre attività in maniera costante, seguendo e cercando di raggiungere
gli obiettivi prefissati inizialmente. Il nostro non consiste soltanto in un lavoro, bensì in una “missione” legata anche, e
soprattutto, alla tipologia dei nostri studi in ambito educativo. Le attività previste prevedono le lettura all’interno della
biblioteche, ma a questo si aggiunge un ulteriore percorso, indirizzato alla promozione della lettura anche all’interno delle
scuole materne dell’Unione Comuni della Presolana. Anche questa attività è effettuata in maniera costante; o settimanale o
quindicinale, prevedendo la sospensione temporanea nei periodi festivi. “L’ora delle lettura” è invece prevista in tutte le
biblioteche dell’Unione Comuni con orari ben precisi, suddivisi in base alle fasce d’età perché ciò permette una migliore
gestione dell’animazione e una migliore soddisfazione per i piccoli utenti.
LA BIBLIOTECA DI ONORE HA PREVISTO I SEGUENTI ORARI:
IL LUNEDì
DALLE ORE 15.15 ALLE ORE 16.00 “LETTURE PER RAGAZZI”
DALLE ORE 16.00 ALLE ORE 16.45 “LETTURE PER BAMBINI”
“NATI PER LEGGERE”
Questo progetto è denominato “Nati per leggere” ed è una campagna, a livello nazionale, di promozione alla lettura dei
bambini dai zero ai sei anni. La realizzazione di tale progetto è avvenuto grazie alla collaborazione tra:
- l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB);
- la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP);
- la Provincia di Bergamo.
Il progetto è ormai esteso su tutto l’arco territoriale e ha previsto anche dei “rituali” per pubblicizzarlo; l’11 novembre
scorso, alle ore 11.00, infatti, tutte le scuole materne hanno sospeso temporaneamente l’attività per dedicare spazio “alla
lettura di una storia”. Questo avvenimento si è svolto contemporaneamente in tutte le scuole aderenti al progetto; una sorta
di “anniversario”, che si ripeterà annualmente, per ricordare quanto sia importante la lettura durante la crescita infantile; ma
non solo, anche per i ragazzi più grandi. I giorni seguenti; il 12 e il 13 novembre le biblioteche hanno effettuato un “open
day” che ha previsto, all’interno, una serie di attività di animazione e lettura. L’evento è stata la “FESTA DI NATI PER
LEGGERE” e ha avuto buon esito; infatti, la biblioteche sono state "prese d’assalto" in tutti i paesi e si sono previste attività
di lettura, animazione, gioco, e divertimento. L’obiettivo centrale è stato il tema della lettura ma anche la forte volontà di
coinvolgere direttamente i genitori a leggere sempre più libri ai loro figli. Sono gli stessi pediatri, infatti, ad indicare quanto
sia importante la lettura per lo sviluppo del linguaggio. Recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato che, leggendo ad alta
voce, si influenza positivamente la crescita infantile, sia dal punto di vista relazionale (tra bambini e genitori), sia dal punto
di vista cognitivo (nella comprensione del linguaggio e nella capacità di lettura). In più, si consolida l’abitudine a leggere e
ciò presuppone una sorta di prevenzione nei confronti dell’abbandono scolastico e dei problemi di comportamento. Quindi,
può determinare il destino della carriera scolastica dei nostri figli. Il bambino concepisce la lettura come uno strumento per
trattenere a sé l’adulto, perché la sua presenza del genitore è un fattore consolatorio, e fornisce protezione e sicurezza.
Molte volte, infatti, vi sarà chiesta la ripetizione della lettura, ma ciò non significa che l’interesse ricada solo sulla storia, c’è
anche la possibilità che vostro figlio sia interessato alla vostra presenza e al contatto fisico e affettivo. L’acquisizione
precoce della lingua materna, delle parole, delle strutture, .. permette la costruzione delle strutture mentali e, quindi, la
conoscenza delle persone, delle cose e delle distanze spaziali; competenze utili nell’approccio con la scuola Primaria. Ora,
mi rivolgo a Voi genitori chiedendovi la collaborazione per realizzare,in maniera totale, tale progetto, leggendo i libri e
frequentando costantemente la vostra biblioteca.
Agostina Sozzi
Studentessa in Scienze dell’Educazione - Volontaria del Servizio Civile nel progetto “Nati per Leggere”
“Quando l’immagine di un adulto che legge ad un bambino scende dalla mente al cuore scatena un flusso di ricordi
inarrestabile e porta in superficie una ricchezza che non sapevamo di possedere ma che ci ha accompagnato per tutta la
vita, rendendocela probabilmente migliore. Sì, perché quell’immagine del cuore ci dice che siamo stati amati, che
qualcuno ci ha voluto bene abbastanza per condividere con noi emozioni e sensazioni. Qualcuno ci ha regalato, quando
ancora non lo sapevamo che fosse così importante, la gioia di perderci in un libro. Quando ancora non sapevamo il
significato di tutte le parole, qualcuno ci ha fatto capire che le parole servono a costruire un’altra realtà, una realtà sicura
in cui possiamo muoverci a piacimento, una realtà in cui, come in una palestra, alleniamo la nostra mente e il nostro
spirito per affrontarne una di tutt’altro genere, quella della vita”.
(Tratto da “Leggere ad alta voce” di Rita Valentino Merletti).
PROPOSTE DI LETTURA
Dan Brown – La verità del ghiaccio
Dopo lo strepitoso successo dei primi due volumi chissà cosa ci riserva il nuovo libro Dan Brown. Gli intrighi
hanno inizio con una scoperta sensazionale, una di quelle che rivoluzionano la storia dell'umanità: un meteorite,
sepolto sotto i ghiacci del circolo polare artico è stato localizzato dalla Nasa. Sembra contenga fossili di insetti
che proverebbero un volta per sempre l'esistenza di vite extraterrestri. Sul luogo del ritrovamento viene inviato
un team di esperti, di cui fanno parte la giovane Rachel Sexton, del National Reconnaissance Office, e il
professor Michael Tolland, illustre studioso dei sottofondi oceanici. Ed entrambi, fin dal primo momento, si convincono di
trovarsi di fronte a una truffa colossale, orchestrata ad arte da qualcuno che possiede il controllo delle più sofisticate
tecnologie. La questione è politicamente delicata, perché da essa dipendono le sorti della politica aerospaziale americana e
perché sono molti coloro che hanno interesse a gettare nel discredito la Nasa. Dunque bisogna scoprire quale mente
perversa si nasconde dietro questo terribile inganno. E raccontare all'opinione pubblica la verità. Prima che sia troppo tardi.
Matilde Asensi – Iacobus
Anno Domini 1317: Sua Santità Giovanni XXII convoca per una delicata indagine il nobile Galcerán de Born,
cavaliere degli Ospitalieri, che per il suo acume investigativo è stato soprannominato "il Perquisitore". Sono
trascorsi anni da quando è stato ufficialmente sciolto l'Ordine dei Templari, in passato eroi delle Crociate e ora
eretici condannati al rogo. Eppure il Papa sospetta che alcuni Templari superstiti stiano tramando contro di lui.
Troppi interrogativi rimangono aperti: perché i tre principali accusatori dei Templari, l'inquisitore Guglielmo di
Nogaret, il re di Francia Filippo IV e papa Clemente V, sono tutti morti in circostanze misteriose? Dove si è nascosta la
flotta dei Templari, salpata per destinazione ignota all'inizio della persecuzione? E dove si trova il loro tesoro che si dice
comprenda la biblica Arca dell'Alleanza? Tocca a Galcerán, affiancato dal novizio Jonas e dall'enigmatica Sara, indagare su
quelle tre morti inspiegabili e avventurarsi tra mille insidie in un lungo viaggio lungo il 'camino de Santiago', alla ricerca del
segreto dei Templari.
Nicholas Sparks– Il posto che cercavo
Ambientato a Boone Creek, una minuscola cittadina del North Carolina in cui la gente si conosce da sempre e
vive in una rilassata routine d'altri tempi. E’ qui che si incontrano Lexie, la direttrice della biblioteca locale e
Jeremy Marsh, il giornalista arrivato dritto da Manhattan per indagare sulle misteriose luci notturne che
baluginano nell'antico cimitero, e che lui ritiene una truffa.
Un romanzo che riesce a colpire dritto al cuore dei sentimentali e pagina dopo pagina cinvolge il lettore nella
storia come se fosse il protagonista. Una storia che fa sognare il grande amore della vita. Un libro piacevole e
scorrevole consigliato a chi ama le storie d'amore.
Crepet Paolo – I figli non crescono più
Quattro anni dopo “Non siamo capaci di ascoltarli”, Paolo Crepet racconta una nuova forma di malessere
contemporaneo, insidiosa quanto più invisibile.
Molti adolesceni di oggi non si sentono spinti a cammianre da soli. A rischiare. In questo libro, rivolto ai
giovani ma anche ai loro genitori e insegnanti, l’autore affronta una delle piú forti ipoteche sul futuro della
società. E cerca di suggerire i possibili rimedi, che coinvolgono prima di tutto l’educazione e la scuola. Perché
mai come oggi una generazione di giovani aveva vissuto altrettanto benessere e disarmante vulnerabilità. Identità fragili
cresciute in famiglie fragili. Genitori eternamente indecisi se essere amici o complici, se scegliere severità o buonismo, se
controllore o avere fiducia.
Onore nel ’58: un gradito omaggio
In un piovoso pomeriggio di ottobre è entrato in biblioteca il signor Rinaldo Della Vite
venuto da Bergamo per regalarci un suo libro appena pubblicato: “I bambini Protagonisti”.
Rinaldo Della Vite è un fotografo e il suo libro un reportage fotografico dedicato al mondo
incantato dei bambini degli anni 50, 60 e 70, è una raccolta di “storie per immagini” che
testimoniano come eravamo. Come eravamo anche a Onore perché il libro si apre con un
breve racconto per immagini di bambini di Onore. Il racconto fotografico è preceduto da
una nota introduttiva dell’autore:
1958
La domenica del pastorello
Un pastorello gioioso e orgoglioso di dimostrare la sua abilità a percorrere la piazza
del suo paese col cerchio di bicicletta. Il premio: l’offerta di un gelato “Mottarello”
forse il primo così confezionato, come fa pensare dalla foto in cui lo degusta con
parsimonia. I gelati mottarello li avevo portati dalla città per i miei bambini che
soggiornavano in questo paesino.
Le fotografie sono state scattate in piazza, nel pomeriggio di una domenica di luglio, e ritraggono alcuni ragazzi nel giorno
di festa. Il protagonista principale è Antonio Colombo che fa correre il suo cerchio di bicicletta. Questa fotografia la
conosciamo, da anni è esposta negli uffici comunali, donata, insieme alle altre lì esposte, dal “nostro Sindaco” il dottor
Gregorio Conti, ma l’autore ci era sconosciuto. Riviste a distanza di quasi cinquant’anni queste immagini ora sono preziosi
documenti storici che ci aiutano a comprendere la dimensione sociale ed economica di allora. Da allora le cose sono molto
cambiate, non solo nell’architettura delle nostre case ma soprattutto nei costumi, nelle abitudini.
Rinaldo Della Vite ci ha raccontato appassionatamente di quel suo essere a Onore, solo per quella stagione, perché sua
moglie e i figli erano in villeggiatura alla Trattoria Nuova, villeggiatura consigliata dal medico dei suoi bambini, il dott.
Giovanni Conti, fratello del nostro sindaco.
Ci ha raccontato aneddoti ed esperienze del suo fotografare che gli hanno regalato tante soddisfazioni, ha pubblicato diversi
volumi e ha sempre cercato di raccontare le cose in modo semplice e diretto, mettendoci il cuore e l’entusiasmo. Noi lo
ringraziamo per il gradito omaggio di “I bambini Protagonisti” che ora è in biblioteca a disposizione di chi voglia guardarlo
ed è godibilissimo in tutte le sue parti perché ci regala una preziosa fonte di riflessione su un mondo definitivamente
scomparso.
Rinaldo Della Vite (Torre Boldone, BG, 1926) è stato insignito nel 1960 del titolo AFIAP
(Artiste de la Fédération Internationale de l'Art Photografique) e nel 1989 è stato dichiarato
Maestro Fotografo Italiano dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche. Egli ha
sempre condotto la sua attività amatoriale con rigore professionale, distinguendosi in alcune
significative realizzazioni: reportage sulla regione Basilicata, 1962; reportage in Terra Santa
con Papa Paolo VI, 1964; Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, Roma, 1986. Ha
pubblicato libri per vari editori e, nel 1998, ha curato la parte fotografica del volume: "Invito a
Grosio", un piccolo villaggio della Valtellina. E' insignito del titolo Autore FIAF dell'anno
2001, con mostra personale a Prato e volume fotografico realizzato dalla Federazione Italiana
Associazioni Fotografiche
SCUOLA MATERNA
GUSTIAMOCI OGNI ATTIMO
Un bambino è qualcuno che proseguirà ciò che voi avete intrapreso. Egli siederà nel posto in cui voi vi siete
seduti e, quando ve ne sarete andati, dedicherà le sue cure alle questioni che voi oggi ritenete importanti.
Voi potete adottare tutte le linee di condotta che vorrete, ma a lui spetterà il modo di metterle in opera.
Abramo Lincoln
Leggendo questa frase possiamo contestualizzare il concetto di promozione della salute; l’attenzione è rivolta al
bambino inteso non solo come “sistema” singolo da rinforzare e potenziare, ma anche come membro attivo di
una collettività che partecipa e ridefinisce continuamente il proprio livello di salute, compiendo scelte attive e
consapevoli a sostegno del benessere. Non è giusto pensare che l’educazione alla sana alimentazione sia una
competenza solo di interesse sanitario. Il presente progetto nasce quindi dalla condivisa esigenza di inserire nel
percorso didattico della scuola dell’infanzia un momento di promozione della salute quale processo cognitivo,
sociale e culturale. La scuola dell’infanzia è il momento magico per inserire nuove esperienze, per motivare i
nuovi comportamenti alimentari, ma il bambino deve essere sostenuto dalla scuola e dalla famiglia perché
l’alimentazione non riguarda solo l’accrescimento fisico ma è investita di valenze emotive; è strettamente
connessa al mondo psicologico del bambino, ai suoi sentimenti, al suo modo di mettersi in relazione con
l’ambiente, di comunicare con gli altri. L’aggancio al contesto e al vissuto familiare è perciò l’elemento chiave
per potenziare e rendere duraturo un comportamento orientato ad un sano stile alimentare. Le scuole materne
“Papa Giovanni XXIII” di Onore e “Don Giovanni Zucchelli” di Fino (che collaborano a livello educativo didattico da circa tre anni) hanno così realizzato un progetto dal titolo “TUTTI A TAVOLA CON PEPPONE
IL CUOCO PASTICCIONE”; il nostro amico Peppone coinvolgerà i bambini in moltissime esperienze e
simpatiche avventure, illustrando loro con metodo semplice e giocoso tutto quello che riguarda
un’alimentazione corretta. Il percorso si sviluppa in quattro unità d’apprendimento: la prima, “IO STO BENE
QUANDO…!”, vuole fornire ai bambini alcune regole igienico - comportamentali, che gli consentano di
sentirsi bene con il proprio corpo e con gli altri; con la seconda, “ UNA SCOPERTA APPETITOSA”, si cerca
di favorire nel bambino la conoscenza dei vari alimenti nella loro dimensione biologica, affettiva e relazionale;
la terza unità, “CIBI D’ALTRI TEMPI”,che affronteremo al rientro dalle vacanze, permetterà ai bambini di
scoprire le tradizioni culturali e alimentari del loro territorio; infine la quarta, “GIOCHIAMO A FARE I
CUOCHI”, darà ai bambini la possibilità di conoscere attraverso i cinque sensi il gusto, il profumo, la
consistenza, l’aspetto fisico e l’appetibilità dei vari alimenti. Seguendo tutto il percorso i bambini vengono
coinvolti sia nell’apprendimento di ciò che circonda il mondo alimentare, che nella realizzazione concreta di
personaggi e alimenti. Vengono trattati molteplici argomenti di fondamentale importanza: il motivo per cui
dobbiamo mangiare, le sostanze nutritive, l’importanza di seguire un’alimentazione ricca, variegata e completa
e la presa di coscienza della propria alimentazione quotidiana. Tale percorso informativo viene perseguito
accompagnandolo ad attività che stimolano nel bambino la curiosità e incrementano le abilità manipolative ed
artistiche. Il gioco diviene quindi fonte di informazioni reali; per ogni laboratorio, infatti vengono messi alla
prova e stimolati i vari campi di esperienza. Il bambino non solo entra in contatto con il cibo, ma viene a
conoscenza della derivazione, dei contenuti e dell’importanza di ogni alimento. I vari laboratori: scientificoesplorativo, artistico, linguistico, motorio… si susseguono alternandosi e si completano a vicenda permettendo
al bambino di imparare giocando. Il bambino diventa protagonista in un clima piacevole e giocoso che dà
spazio alle emozioni, alle relazioni e alle esperienze concrete. Ed è proprio in questo contesto che abbiamo
inserito il nostro percorso in attesa del Natale, un momento magico che tutti noi, bambini e insegnanti, amiamo
condividere con le famiglie. Questo progetto dal titolo “GESU’, UN DONO TUTTO DA GUSTARE” rende,
ancora una volta, protagonisti i bambini che si sentono liberi di dare spazio alla loro fantasia, utilizzando i vari
alimenti a loro disposizione (cannelloni, pasta, legumi, biscotti, caffè, zucchero,…), per creare un Presepe
davvero speciale e un’atmosfera profumata e familiare.
Assaporando in tutti i sensi questi attimi, vi auguriamo con il cuore BUON NATALE E FELICE ANNO
NUOVO!!!
I bambini della scuola materna con
Federica e Marica
INCONTRI
Nel mese di ottobre u.s. la direttrice della Scuola dell’Infanzia e le
maestre Federica e Marica, hanno organizzato tre incontri con noi
genitori al fine di sottolineare l’importanza del coinvolgimento delle
famiglie con le istituzioni scolastiche per l’educazione dei nostri
figli. Tra le varie iniziative proposte, una di quelle che abbiamo
subito messo in atto è stata quella di incontrarci tutti noi, genitori e
bambini, anche al di fuori dell’ambito prettamente scolastico. Ed
ecco che sabato pomeriggio 3 dicembre, ci siamo ritrovati nel salone
dell’oratorio per una festa con merenda nella quale abbiamo:
cantato, ballato, letto fiabe e giocato con i nostri bambini. Il tema
della festa è stato il Natale, c’erano anche i papà con i cerchietti
delle renne e le mamme con i berretti di Babbo Natale, tantissime
torte fatte in casa, buon umore e allegria. Nel corso del pomeriggio
c’è stato spazio anche per una lotteria con bellissimi premi, con
grande gioia per alcuni e un po’ di tristezza per coloro che non hanno vinto nulla. L’esperienza è stata sicuramente positiva
e si ripeterà a febbraio, aprile e giugno. Buon Natale a tutti.
Le mamme della Scuola dell’Infanzia
SCUOLA ELEMENTARE
I DIRITTI DEI BAMBINI PER NOI ALUNNI DI CLASSE SECONDA
Ai Giochi, all’Amore, alla Mamma, al Papa’. Agli Amici, alla Scuola, al Mangiare, ai
Nonni, alla Fiducia, ai Vestiti, alla Maestra ....
Se fossi Santa Lucia ...
Se io fossi S. Lucia porterei tanti dolci e anche un po’ da mangiare perché ci sono tanti
bambini che non hanno niente da mangiare. Vorrei portargli i giochi, i dolcetti e non vorrei la
guerra perchè è una cosa brutta e poi uccidono tante, ma tante persone. Porterei tante
medicine a tutto il mondo che soffre e che sono poveri. Vorrei aiutare i poveri e non vorrei
che i bambini facciano la guerra e vorrei che non morissero.
Fabio, cl. 2°
Se io fossi S. Lucia porterei tanti doni ai bambini poveri e a quelli ammalati e volerei per tutto
il mondo e darei tanti doni ai bambini buoni e a quelli un po’ cattivelli gli darei meno giochi e
meno dolci e direi a Babbo Natale di aiutarmi a aiutare i bambini poveri. E vorrei che tutti i
bambini del mondo diventassero più bravi e gli darò tanti dolci e regali.
Chiara, cl. 2°
Se fossi S. Lucia porterei doni, dolci e non mi importa se è lunga la strada.. basta un solo dono per far i bambini
contenti. E la strada è lunga allora chiedo a Gesù bambino o la befana o Babbo Natale se gli dà dei giocattoli…
Davvero adesso non mi fate più ricordare i bambini poveri.
Cristina, cl. 2°
Se fossi S. Lucia porterei tanti doni ai bambini poveri e le medicine agli ammalati e da
mangiare agli affamati e l’acqua agli assetati e con la mia magia distruggerò la guerra e ai
poveri da mangiare e dell’acqua e del pane.
Mattia, cl. 2°
Se fossi S. Lucia porterei ai bambini poveri un po’ di mangiare: minestra, carotine, pane e poi
gli porterei i soldini e poi gli porterei una mamma e un papà e gli porterei un po’ di giocattoli e
non li farei andare in guerra e poi non si trattano così i bambini di sei o sette anni.
I virus hanno preso tanti bambini.
Giulia, cl. 2°
AMBIENTE E SPORT
Settimana Ciclistica
16 – 24 Settembre 05
Partecipanti: Alessio – Aurelio – Domenico - Duilio – Enzo – Fonso - Leonardo – Memo
Mezzi di trasporto: due camper e otto biciclette.
Venerdì 16, nel tardo pomeriggio, si parte con questa destinazione:
Slovenia, Croazia, Bosnia e Montenegro.
Dopo quanto successo l’anno scorso, - cambio radicale di destinazione dovuto alla non partenza del traghetto
verso la Dalmazia a causa del mare mosso, - quest’anno abbiamo deciso di raggiungere la destinazione, il
profondo sud della ex Jugoslavia, attraverso il mezzo più lungo e faticoso, ma il più sicuro: via terra.. Il
programma quindi non prevede più la risalita a tappe dal sud al nord, ma un susseguirsi di tappe in bici e
trasferimenti in camper utili a spezzare la monotonia di un lungo viaggio di avvicinamento, ma anche un
sistema che di volta in volta ci permetterà di adattarci alle bizze del tempo – che si preannuncia poco clemente
– consentendoci di sfruttare le belle giornate di sole andando in bici e di dedicarci agli spostamenti quando il
tempo è brutto. E sarà proprio questo alternarsi di bello e brutto tempo che indirizzerà di volta in volta le nostre
scelte e contribuirà a dettarci il programma del viaggio.
Sabato 17
Novigrad – Rovinj Km 46
Il sabato mattino la prima bella sorpresa giunti in Slovenia è il
sole. Si, dopo tante catastrofiche previsioni non ci credevamo
quasi più. Invece tempo ottimo ed una gran voglia di inforcare
le biciclette. Ci togliamo dal traffico di Trieste, Capodistria e
Portorose, e a Novigrad inizia la nostra prima tappa lungo le
coste dell’Istria, penisola a suo tempo italiana dove si
incontrano bellissime cittadine strettamente legate dalla storia e
dall’arte a Venezia, oggi diventate famose località balneari. La
prima che visitiamo è Porec, la nostra Parenzo, incantevole
cittadina tipicamente veneziana costruita su una piccola
penisola. Dopo una breve visita in bici ed il completo periplo
della penisola stessa ci dirigiamo a sud addentrandoci verso
l’interno dell’Istria e attraversando su strade ondulate e godibilissime alcune borgate e paesini la cui pace e
tranquillità ci trasmette la sensazione che qui il tempo stia passando più lentamente. Purtroppo un violento
acquazzone interrompe in modo autoritario la nostra tappa dopo soli 46 Km ed allora, dopo un ottimo pranzetto
base di pesce, andiamo a visitare un’altra perla istriana, Rovinj, Rovigno, una piccola città costruita su una
collina circondata quasi interamente dal mare sulla cui sommità domina la grande chiesa di S.Eufemia. Ci
attardiamo passeggiando tra le sue strette viuzze con caratteristici negozietti e poi ci dirigiamo velocemente
verso Pula, Pola, a suo tempo grande colonia romana, ed oggi meta obbligata per chi vuol visitare il suo
celebre Anfiteatro romano, una bellissima arena molto ben conservata che ricorda strettamente il Colosseo di
Roma. La giornata finisce in un campeggio di Medulin.
Domenica 18
Giornata di puro trasferimento in camper verso Spalato.
Il tempo è davvero inclemente, pioggia continua e, soprattutto nel tratto tra Rijeka (Fiume) e Zara,
violentissime raffiche di vento che scuotono energicamente e pericolosamente i nostri camper. A sera inoltrata
e dopo un non voluto e non pianificato girovagare tra le vie di Spalato, ci accampiamo in un minuscolo
Camping della costa e chiudiamo la domenica con una ristoratrice cenetta proprio sulla spiaggia.
Lunedì 19
Split – Omis - Makarska - Gradac Km 66
E’ ritornato il sole e quindi di nuovo in bici scendendo verso sud dapprima su un tratto di costa caratterizzato
da montagne a strapiombo sul mare e quindi impervio e con continue salite che ci permettono di vedere nelle
scarpate sottostanti diversi relitti di macchine e camion. In seguito la costa si fa un po’ più dolce soprattutto
nella zona denominata Riviera di Makarska, il centro balneare più importante di questo tratto di costa
impreziosito da un porto incastonato in una piacevolissima insenatura. Dopo la cittadina di Gradac ci si ferma
per il pranzo e da qui … comincia a prendere corpo una nuova abitudine che modifica profondamente le nostre
consuetudini: non più un veloce rifornimento a base di pane, salame e formaggio per poi riprendere la seconda
parte della tappa, ma un pranzo completo che inevitabilmente ci prende più tempo, ma che soprattutto ci
appesantisce notevolmente e ci induce a … dichiarare conclusa la tappa. In questo caso il tutto è anche condito
da un doveroso bagno nelle cristalline ed invitanti acque che sono una piacevole costante di tutta la costa della
ex Jugoslavia.
Continuiamo quindi con il Camper e dopo un breve attraversamento di un tratto di costa passato sotto il
controllo della Bosnia arriviamo in serata a Dubrovnik, l’antica Ragusa, e qui ci accampiamo.
Martedì 20
Dubrovnik, visita alla città
Cavtat – confine con la Serbia-Montenegro - Kotor Km 84
Tutta la mattinata è dedicata alla visita di Dubrovnik, l’antica Ragusa, che è senza ombra di dubbio la perla più
preziosa di tutta la Dalmazia. Stretta tra il mare e la montagna, in meravigliosa posizione per la bellezza del
suo mare, la limpidezza del suo cielo, la vegetazione mediterranea, lo splendore dei monumenti contenuti nella
gemma della città vecchia, Stari Grad, racchiusa da uno spettacolare e poderoso sistema di mura tra le più belle
e meglio conservate del Mediterraneo che ne percorrono l’intero perimetro, intervallate da torri, porte e chiese.
Riscaldati da un sole ancora generosissimo le percorriamo completamente assaporando goccia a goccia la
bellezza degli scorci mozzafiato sulla città sottostante, ricostruita in molte sue parti dopo i bombardamenti della
recente guerra, per tuffarci poi nel suo cuore e perderci nelle
sue viuzze e nelle sue calli.
Nel pomeriggio, dopo alcuni tentativi strozzati su nascere da un
acquazzone locale, riparte la tappa in bici che prevede subito
una escursione nella snob e aristocratica caletta di Cavtat per
poi scollinare verso la frontiera che separa Croazia e
Montenegro. Da qui il paesaggio cambia notevolmente perché il
Montenegro, che non ha l’importante risorsa del turismo della
Croazia, si dimostra molto più povero e arretrato. Noi
percorriamo a velocità abbastanza sostenuta i diversi rami di
mare, denominati Bocche del Cattaro, che si incuneano tra
montagne scoscese ed offrono un paesaggio tipico e, dal punto
di vista dell’ambiente naturale, simile ai fiordi norvegesi. La
tappa finisce al termine del fiordo più profondo nella cittadina di Kotor. Da qui con il camper raggiungiamo
Budva, un bel centro balneare animato ed in crescita, e, dopo diversi andirivieni lungo la costa alla ricerca di un
camping decente, ci accampiamo a Boreti.
Mercoledì 21
Mattinata con il tempo incerto che non ci anima ad una biciclettata e che trascorriamo visitando dapprima Sveti
Stefan, antico villaggio su un piccolo isolotto collegato con la
terraferma da un lembo di duna sabbiosa e ora trasformato in un
albergo di lusso. Questo piccolo gioiello rimane il punto più a sud
toccato dalla spedizione e quindi inizia ora il lungo viaggio di
ritorno. Superato di nuovo Dubrovnik baciata di nuovo da uno
splendido sole, ci fermiamo in una limpidissima spiaggia
dell’insenatura di Zaton, dove, dopo il consueto bagno nelle
solite limpidissime acque, mangiamo uno squisito piatto di pasta
cucinato con ben tre aragoste … montenegrine. Le bici piangono
legate sopra i nostri camper, ma per noi questa lunga sosta è
davvero una goduria: sole, mare e aragoste.
Si riprende il cammino che ci porta, ancora una volta in ora tarda
e non senza aver dovuto affrontare e sgominare un tentativo di ammutinamento, a Seget, nelle vicinanze della
cittadina di Trogir, patrimonio dell’Unesco, e nostra meta di visita per il giorno seguente.
Giovedì 22
Trogir, visita della città
Seget – Trogir - Primosten - Sibenik Km 76
In mattinata, tutti insieme in bici, andiamo a visitare Trogir, città su di una isoletta collegata con ponti alla
terraferma da un lato e all’isola di Ciovo dall’altro, che più di tutte ha conservato completo ed integro il suo
carattere medioevale con aspetto tipicamente veneziano. Ancora abbagliati dalle calli di Trogir e dalla Piazza
del popolo, circondata da magnifici monumenti tra cui la Cattedrale di S. Lorenzo, la Loggia Pubblica ed il
Palazzo del Comune, riprendiamo in bici il cammino verso nord ancora una volta omaggiati con una
impareggiabile giornata di sole che ci consente di godere appieno del paesaggio di questo dolce tratto di costa.
Primosten, altra cittadina compatta e compressa su una penisola protesa in un mare che ci cattura sempre più,
ci obbliga ad un’altra sosta per perderci tra le sue viuzze, ammirare il cimitero più panoramico mai visto e
gustare un calice di vino in una casa di produzione locale. E poi via di nuovo verso Sibenik con il diesel Renzo
davanti a fare un’andatura tanto sostenuta da far pensare all’utilizzo di prodotti non ammessi.
A Sibenik si caricano le bici, si pranza e ci si dirige sulle montagne, in questi giorni piovose, per visitare il
parco di Plitvice. Lungo il trasferimento si attraversano territori interessati direttamente dalla recente guerra e si
vedono sulle case ancor ben visibili i segni delle mitragliate e dei cannoneggiamenti. In serata sotto la pioggia
ed al freddo accampiamo a Plitvice.
Venerdì 23
Visita al Parco Plitvicka Jezera.
I laghi di Plitvice, una delle bellezze naturali più celebri della penisola balcanica, si estendono in un magnifico
paesaggio di boschi, pini, abeti e faggi; tali laghi sono disseminati ad altezze diverse tra i 630 e i 450 metri di
altitudine e sono collegati tra di loro da diverse decine di cascate.
Dalla zona degli alberghi un trenino elettrico ci ha condotti fino al
lago superiore da dove si dipanano alcuni sentieri contrassegnati da
lettere e colori diversi. In circa 3 ore abbiamo fatto un giro quasi
completo dei 16 laghi, seguendo percorsi in legno costruiti come
palafitte che ci permettono di entrare fin dentro questo incanto della
natura. La diversità e la gran varietà di questi laghi e cascate, il
colore verde-azzurro delle acque ricche di trote, gli impareggiabili
scorci che il percorso offriva, la magnifica e intatta vegetazione che
li circonda, hanno contribuito a creare uno spettacolo davvero
irripetibile che ci ha catturato nonostante le condizioni
atmosferiche, coperto e nebbioso, non fossero certo ottimali.
Nel pomeriggio, dopo aver assaggiato la porchetta in una tipica trattoria del posto, siamo ridiscesi verso il mare
dove abbiamo anche ritrovato il sole.
Sabato 24
Sveti Jurai – Senj - Bakar - Rijeka Km 78
Ultima giornata ed ultima tappa ancora accompagnata dal sole e da una temperatura ideale. Si risale lungo la
costa sempre frastagliata ed in continuo saliscendi e di nuovo si fa il giro della profonda insenatura di Bakar
per arrivare fino a Rijeka, l’italiana, ma sempre un po’ meno, Fiume.
Qui il viaggio si conclude con un altro pranzetto tra i boschi della Slovenia che si porta via un’altra settimana
indimenticabile all’insegna del cameratismo, dell’allegria e dello sport.
Ora rimangono solo i ricordi che ognuno di noi conserva gelosamente, nei suoi album di foto e nel suo cuore,
con lo stesso atteggiamento di colui che custodisce e nasconde con gran cura un tesoro.
Alla prossima.
Il vostro Memo
SCI CLUB LANORIUM
Pista di Fondo Estiva
Nel mese di luglio, la nostra associazione è stata contattata
dalla ditta Neveplast di Ranica per un’interessante proposta:
creare una pista di fondo sintetica utilizzabile con la classica
attrezzatura da neve. L’idea ci ha incuriosito e, così, abbiamo
accettato di mettere a disposizione di famiglie e sportivi una
pista bianca ... di plastica per tre settimane, dal 6 al 21 agosto.
Il percorso aveva una lunghezza totale di 300 metri, estesa
intorno alla nostra sede, presentava una sezione in piano,
seguita da una breve discesa e poi una salita che si
ricongiungeva alla partenza. Era possibile sciare secondo lo
stile pattinato oppure ricorrere al tradizionale alternato
seguendo i binari disposti sulla parte pianeggiante. Per far
scorrere gli sci era necessario passare la plastica con uno
speciale composto. Per chi si cimentava per la prima volta in questo
sport, l’impatto non è stato facile, poiché tenere l’equilibrio era
piuttosto arduo, ma per i più esperti si è trattato senz’altro di un
allenamento utile e divertente, non uguale ma neppure troppo
distante da quello sulla neve vera. Infatti, la mattina dell’otto agosto,
sono stati nostri ospiti i ragazzi dello Sci Cub 13 di Clusone, che
sfrecciavano veloci sui tappeti di plastica, senza fatica, e sembrava
fossero proprio nati con gli sci ai piedi. Anche l’atleta azzurro di
Schilpario, Fabio Maj, ci ha fatto visita ed ha girato con i suoi sci
intorno alla nostra sede regalandoci una splendida dimostrazione e
un grande spettacolo. A testimoniare la singolarità del percorso è
stata la presenza della locale emittente televisiva Antenna 2, che ha
ripreso la nostra pista. Lo Sci Club Lanorium ha inoltre messo a
disposizione la propria attrezzatura da noleggio a prezzi ridotti a chi con perplessità e stupore, si è avvicinato allo sci di
fondo. Sono stati soprattutto i ragazzi villeggianti ad essere coinvolti, mentre pochi giovani onoresi si sono presentati,
contrariamente a quelle che erano le nostre aspettative. Le splendide giornate hanno comunque reso l’esperienza positiva,
chi ha sfidato le proprie capacità con lo sci sintetico ha commentato con entusiasmo e noi stessi ci siamo divertiti a
scivolare in maglietta e pantaloncini. Aspettando la neve, quella vera, soffice che cade dal cielo, auguriamo a tutti un
serenissimo Natale.
U.S. ONORE Calcio
Onore, Santo Natale 2005
Ecco qua, come vi avevo già anticipato nell’edizione precedente, abbiamo iniziato il Campionato con lo “ scudetto “
cucito sulla maglia, a felice conseguenza della vittoria del campionato calcistico precedente. Dopo un breve consulto estivo
abbiamo deciso di partecipare al Girone Superiore ( Gruppo C Girone B ) ben sapendo delle difficoltà che avremmo
incontrato sia logistiche che tecniche, ma che nello stesso tempo non ci avrebbero spaventato. La squadra è rimasta ancora
quella dell’anno scorso, solamente una persona per motivi personali non è più venuta, ma in compenso una che l’anno
scorso era dirigente quest’anno si è rimessa “ le scarpe coi tacchi “, ed alcuni giovani di buone speranze si stanno allenando
assieme a noi. Come potete vedere dalla classifica sotto-riportata, anche quest’anno stiamo andando alla “ grande “ cioè
dopo 8 giornate di campionato abbiamo fatto 6 vittorie – 1 pareggio – 1 sconfitta ( 19 punti ); se ci alleniamo e ci
impegniamo tutti assieme ( come stiamo facendo ) anche quest’anno ci toglieremo parecchie soddisfazioni. I primi
ringraziamenti vanno ai giocatori, accompagnatori, preparatore atletico, guardalinee, presidente, vice-presidente,
segretaria, per l’impegno che offrono. Devo ringraziare oltretutto il Reverendo Don Antonio ( anche per l’esclusiva Santa
Messa celebrata ) , il Comune rappresentato dall’Assessore allo Sport, gli Sponsor, i Tifosi, per la loro disponibilità e
collaborazione dimostrataci. Concludendo porgo un Saluto e un Augurio di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti e
lascio l’incombenza al mio collaboratore ufficiale Giuseppe con le sue INDISCUTIBILI PAGELLE
Tanti Auguri
il Mister Paolo
Dilettanti a 7 (DIL7) gruppo C gironeB
n°
Squadra
PU PG PV PN
P
P
RF RS RF-RS
PU/P
G
1
Or.Casnigo "A"
24 8
8
0
0
61 18 43
3
2
Azzola Vall'Alta
21 9
6
3
0
44 25 19
2,33
3
Euromagic
21 9
7
0
2
51 33 18
2,33
4
Onore Calcio
19 8
6
1
1
51 34 17
2,38
5
Sao Caetano
15 8
5
0
3
35 30 5
1,88
6
Or.Pradalunga "A"
14 9
4
2
3
34 34 0
1,56
7
Carpenteria CFM
10 9
3
1
5
27 34 -7
1,11
8
Rangers Lupini
9
8
3
0
5
35 49 -14
1,12
9
Alexander Club
8
8
2
2
4
35 37 -2
1
10
Euroconsorzio LAV
8
8
2
2
4
28 31 -3
1
11
Or.Villese "B"
6
9
1
3
5
41 61 -20
0,67
12
Ottica Valoti
5
9
1
2
6
41 50 -9
0,56
13
O.Me.Ca.Colzatese
5
8
1
2
5
26 46 -20
0,62
14
Pol.Or.Clusone"A"
3
8
1
0
7
22 49 -27
0,38
LE PAGELLE DI KALINAS
Portieri / Difensori
Ermanno: La sua personalità è molto utile per tutta la squadra, è molto importante la continuità di rendimento. Sicuro voto
7.
Ivan: Causa i tanti problemi fisici gioca molto poco, aspettiamo ancora i suoi plastici interventi. Sfortunato voto 6,5.
Domenico: Strepitoso per la sua elasticità, esempio da seguire per i giovani! Il suo carisma si sente ... bravo. Highlander
voto 7,5.
Martin: Cattivo e deciso al punto giusto, perno della difesa e limpido nei contrasti. Barriera corallina voto 7.
Davide: Importante la sua concretezza, pochi fronzoli e tanta determinazione. Utile voto 6,5.
Giuseppe: Stà recuperando la condizione fisica con impegno e dedizione e i risultati, sono sicuro arriveranno anche per la
sua esperienza. Veterano voto 6.
Battista: Quando viene chiamato ci mette tutto quello che ha ed il suo contributo aiuta i compagni. Energico voto 6,5.
Mirko: Difensore esperto, attento e puntuale nelle chiusure, in marcatura fa valere il suo carattere! La squadra è stata
rafforzata dal suo rientro! Figliol prodigo voto 7,5.
Centrocampisti
Stefano: centrocampista metodista! Raro esemplare di ruba palloni. Arsenio Lupin voto 7.
Enrico: Sarà perchè è bravo o perchè è il capitano, ma con lui la squadra è più matura! Professore voto 7.
Remo: Insostituibile pedina per classe e profondità nella fase offensiva ... che dire di più! Entusiasmano certe giocate!
Remo il Magnifico voto 8.
Miki: Tiro potente e preciso, media realizzativa super, temperamento da vendere, anche lui decisivo e inamovibile.
Applausi! Superbo voto 8.
Ettore: se continua così nell’allenamento avrà più spazio, ma attenzione a non avere fretta ... c’è tutto il tempo.
Sempreverde voto 6+.
Attaccanti
Simone: Mi ripeto ancora una volta, la tecnica non gli manca ma voglio spronarlo a essere più cattivo! I suoi goal sono tra
quelli più belli. Torta mimosa voto 6,5.
Lindo: Roccioso, veloce e faro per tutti, la squadra da lui preparata, è scattante. Guida alpina voto 6/7.
Riccardo: A me i giocatori di temperamento piacciono e lui è un esemplare, comunque avrà più spazio e ci regalerà le sue
belle prestazioni. Uragano Ricki voto 6.5.
Mister: Mi ha stupito come la squadra è sempre matura e il gioco fluido. Ha in mano le redini di questo cavallo di razza.
Fantino esperto voto 7,5.
Ringraziamenti a tutti i tifosi ed in particolare al n. 1 Marco Richard Gere Beretta che, rinsalda sempre di più il suo amore
per questa squadra. Grazie dottor Stranamore voto 7,5.
Buon Natale e Felice 2006 a tutti!
Kalinas
Aperte le iscrizioni ai soggiorni
VACANZA – NATURA di LEGAMBIENTE
per ragazzi e ragazze dai 6 a 14 anni
“ARIA PURA, CIBO BIOLOGICO, CONTATTO con la NATURA e DIVERTIMENTO. La ricetta di Legambiente
Bergamo per l'estate 2006 in un angolo suggestivo della Val Serina ”
Anche per la prossima estate LEGAMBIENTE BERGAMO organizza a Serina
settimane di soggiorno per ragazzi e ragazze di età compresa tra i 6 ed i 14 anni.
La struttura che ospita i soggiorni si trova appena fuori Serina e dalla grande
finestra del soggiorno si ha una vista panoramica dell’intera Valle. Tutto intorno
boschi, prati e montagne offrono la possibilità di entrare in sintonia con la
natura ed imparare cose nuove ed interessanti
La “casa” di Serina
Trascorrere una settimana immersi nel verde respirando aria pulita, sperimentando
il contatto diretto con la natura e cercando di vivere in modo sano e genuino:
questi sono gli obiettivi dei soggiorni organizzati da LEGAMBIENTE. Durante
la settimana di vacanza si pratica con i ragazzi uno stile di vita comunitario ecosostenibile evitando sprechi di acqua ed energia, differenziando la spazzatura, facendo laboratori di riciclaggio ma non solo.
Passeggiate, giochi e laboratori sono le occasioni per conoscere ed imparare a rispettare sempre più il nostro ambiente.
L’alimentazione è sicuramente un altro elemento di qualità su cui si punta: dato che la cooperativa sociale con cui Legambiente
collabora si dedica all’agricoltura biologica il cibo che i ragazzi mangeranno sarà prevalentemente biologico. Un bel piatto
di gnocchi al pomodoro o una macedonia di fragole fatti con gli ingredienti coltivati sul posto dalla cooperativa e raccolti
poche ore prima dai ragazzi stessi è una cosa molto gradita da tutti. Per la colazione la proposta si indirizza sui prodotti del
commercio equo e solidale. Il nostro è infatti un consumo critico e responsabile oltre che genuino: significa che stiamo
attenti a cosa mangiamo, a dove e a come si produce ciò che consumiamo. In generale valorizziamo e prediligiamo
soprattutto i prodotti locali ma prestiamo attenzione anche a prodotti del commercio alternativo che permettono un maggior
rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori nei Paesi in via di sviluppo.
Tullio mostra ai ragazzi come si fa il formaggio
LEGAMBIENTE punta molto anche sulla valenza educativa di queste esperienze.
Vivere insieme ad altri coetanei permette di confrontarsi sulle proprie
abitudini ed esigenze. Trascorrere una settimana intera insieme ad altri infatti
permette di sperimentare nuove amicizie e
sentimenti di condivisione e solidarietà
reciproci. Inoltre una settimana lontano da
casa permette ai ragazzi di sperimentare
cosa significa auto-gestirsi e organizzarsi
anche nelle piccole faccende quotidiane.
Escursione sull’Alben
Per ogni settimana è prevista la partecipazione di un gruppo di 12-14 ragazzi che verranno
seguiti da responsabili di Legambiente. La competenza e la preparazione dei responsabili di Legambiente e la
collaborazione con la locale cooperativa sociale “Al del Mans” ha permesso di impostare, durante le settimana di soggiorno,
laboratori e attività pratiche a diretto contatto con la terra. Ma non ci dimentichiamo che siamo in vacanza ed il
divertimento è assicurato!
Queste sono le date in cui si può prendere parte ad uno dei soggiorni di Legambiente:
11/17 Giugno 2006 – 18/24 Giugno 2006 - 25 Giugno/01 Luglio 2006 – 02/08 Luglio 2006 – 09/15 Luglio 2006 –
16/22 Luglio 2006 – 23/29 Luglio 2006
Per ulteriori informazioni e per iscrizioni contattare Paolo Locatelli Tel. 333/2744996 oppure scrivere una mail a:
[email protected]
Torneo di calcio “Unione Comuni della Presolana”
27/28 agosto 2005
Campioni ... campioni ... campioni ...
Non ci posso credere ma è veramente successo! E i campioni siamo noi di Onore, la nostra squadra di calcio, contro ogni
aspettativa ha vinto il torneo dell’Unione dei Comuni. Ricordo ancora quando il mitico Cocco mi chiese di sponsorizzare la
squadra. Eravamo entusiasti ma anche un po’ sfiduciati in quanto le altre squadre pretendenti erano veramente forti! Ok! Ci
siamo detti, giochiamo senza aspettarci niente. E così è stato. I ragazzi di Onore hanno giocato per divertirsi e, divertendosi,
hanno battuto tutte le altre squadre. Cristian è tornato da me col trofeo in mano. Grazie a tutti ragazzi, siete davvero
Campioni!
Myriam
CLASSIFICA FINALE DEL TORNEO:
1° Onore – 2° Rovetta - 3° Cerete 4° Fino del Monte
C.T.G.
DI RITORNO DA COLONIA
A Colonia il milione di giovani presenti ci ha annunciato, con il linguaggio colorato della festa e della fraternità, che il
mondo che ci aspetta può essere più buono e vivibile, nonostante le diversità culturali e religiose, se a guidare il cammino
dell’uomo e della storia ci sarà il rispetto di Dio e un impegno serio di solidarietà al servizio della giustizia e della pace.
Il loro entusiasmante sorriso e la loro gioia dirompente ci assicurano che il futuro non è destinato a riservarci solo crisi
economiche, guerre di religione, terrorismo o nemici vari da cui difenderci. I richiami forti, ma sempre suadenti ed
essenziali, di Papa Benedetto XVI, la sua umanità dai tratti semplici, immediati e quasi timidi, hanno conquistato subito il
cuore non solo dei giovani ma di tutti i presenti.
È stato proprio il nuovo Papa una delle sorprese più significative di questa Giornata Mondiale della Gioventù. Se Papa
Wojtyla è stato definito “il Papa della comunicazione”, Papa Ratzinger può essere definito “il Papa della riflessione”. Ci
auguriamo che rimangano scolpite a lungo nella vita e nell’esperienza di fede di questi giovani le parole del Pontefice
risuonate a Colonia: «Spalancate il vostro cuore a Dio... Lasciatevi sorprendere da Cristo... Concedete a Dio il diritto di
parlarvi... Solo dai santi, solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo... Che cosa mai
potrebbe salvarci se non l’amore... La religione “fai-da-te” non aiuta. È comoda, ma nell’ora della crisi ci abbandona a noi
stessi».
Io mi aspetto che i giovani che hanno avuto la fortuna di prendere parte alla Giornata Mondiale della Gioventù sappiano ora
mettere in pratica e comunicare i frutti di questa loro esperienza, coinvolgendo altri loro coetanei in un cammino di
impegno, di testimonianza e di disponibilità al servizio dell’Associazione; e che possano diventare un piccolo ma
significativo seme che comunica voglia di Dio e testimonia che, sognando insieme e in tanti, si può essere costruttori di un
mondo migliore.
Tutta l’Associazione deve sentirsi coinvolta nel sostenere e condividere questo loro progetto.
DON GUIDO
TURISMO, TEMPO LIBERO, TEMPO DI VITA
È questo il tema che ci accompagnerà per tutto il 2006. È stato infatti scelto dal Consiglio nazionale come tema dell’anno e
del XIII Congresso nazionale, che si terrà a Roma dall’1 al 4 giugno 2006.
RIFLESSIONI SUL TEMA CONGRESSUALE E DELL’ANNO
T urismo e Centro Turistico Giovanile costituiscono un binomio inscindibile. Ma quale turismo per una associazione come
il Ctg? Certamente non un turismo “mordi e fuggi”, non un turismo preconfezionato, non un turismo di pura e semplice
evasione, ma un turismo che sia portatore di valori, che guardi all’uomo nella sua interezza, che promuova e valorizzi la
realtà umana e tutto ciò di cui essa è permeata, secondo la visione cristiana dell’uomo e della vita. Ed allora esprimere
alcune riflessioni sul tema “Turismo, Tempo libero, Tempo di vita” significa innanzitutto sviluppare una “teoria del
turismo” capace di interpretare i bisogni essenziali dell’uomo e di fornire contenuti, metodi, mezzi e forme concrete per
una sua adeguata realizzazione; ma significa anche affermare una pedagogia del tempo libero che non è un bene da
sprecare, poiché il tempo è prezioso e come tale deve essere vissuto; un tempo cioè che ci faccia crescere sia sotto il
profilo umano che spirituale. Solo così il tempo libero diventa tempo di vita dove trovano certamente posto la distensione
fisica e psichica, ma anche e soprattutto l’arricchimento dello spirito, la scoperta della natura, l’amore per il creato, il
dialogo con le persone, la condivisione della festa, della gioia, della speranza; la socializzazione, la crescita della
consapevolezza di appartenere alla grande famiglia umana. Questa interpretazione del turismo porta a rivedere modelli,
moduli e modi di fare vacanza e di viaggiare; si tratta di riprogettare il tempo del turismo in modo di riqualificarlo e
ridefinirlo partendo da una visione generale di carattere antropologico ed ecclesiale. Secondo la visione cristiana, infatti,
il turismo adempie al progetto antropologico nella misura in cui aiuta la persona nella sua crescita; perciò occorre saper
viaggiare scoprendo i significati più cospicui relativi alla realizzazione della creatura umana; occorre sapere incontrare
le persone, gli ambienti, le culture; sapere riconoscere l’altro, aprirsi al dialogo verso tutti rispettandone le diversità
accogliendole come valori effettivi; ma occorre anche sapere accogliere; in tal modo ci si arricchisce in umanità, si
testimoniano i valori umani e cristiani, si realizza la propria identità relazionale e solidale. Seguendo questo percorso il
turismo diventa sempre più fattore di umanesimo, propulsore di nuove relazioni interpersonali, promotore di una nuova
cultura del vivere umano. Ma perché ciò possa
pienamente realizzarsi, diventa sempre più
importante conoscere approfonditamente il
fenomeno turistico, promuovere una cultura
popolare del fenomeno stesso, insieme a una
articolata antropologia. Il turismo e il tempo
libero, infatti, possono diventare uno spazio ed un
tempo nuovo di vita nella misura in cui viene
privilegiato l’uomo nella sua triplice integrità: di
vocazione, di identità, di appartenenza.
SEGNALIAMO
che da circa due mesi, come gruppo Free
Mountain, ci troviamo alla palestra di
arrampicata Biagio Ferrari di Castione il
mercoledì sera dalle ore 20.00 alle ore 23.00.
NON PERDERE QUESTA OCCASIONE
se vuoi provare ad arrampicare divertendoti
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SPAZIO SOCIALE
NUOVI ARRIVI
MARTINA COLOTTI
24 giugno 2005
MICHELE BETTONI
1 agosto 2005
FRANCESCA SCOTTI
25 ottobre 2005
Il figlio, le figlie, la nuora, i generi e tutti i nipoti e pronipoti in occasione dei novant’anni di nonno Giovanni, felici di
dividere con loro questi momenti di particolare intimità, augurano a tutti e due di continuare a trascorrere uniti con il resto
della famiglia la vita che il Buon Dio ancora riserverà sempre sani, forti e sereni trasmettendo a tutti quei valori che hanno
contraddistinto la loro vita ed il loro stare insieme.
GEMELLAGGIO ONORE GARRIGUELLA
Le giornate catalane
VENERDÌ 2 SETTEMBRE
La sveglia ha strillato nel cuore della notte sbrandando i partecipanti all’incontro di gemellaggio che, ancora
assonnati e pieni di entusiasmo, sono convenuti da ogni parte del villaggio nella piazza Pozzo. Alle 04:15 il
pullman risultava già stracolmo ed, ad appello ultimato, iniziava l’avventura con destinazione Orio al Serio da
dove si spiccava il volo diretto a Girona (Catalogna). All’arrivo la delegazione di Garriguella capitanata
dall’alcalde sig. De Pablo ci dava il benvenuto e insieme si ripartiva con la bussola diretta su Barcellona per la
visita alla città. In questo tour della città abbiamo potuto vedere ed ammirare i luoghi principali e più
caratteristici della capitale della Catalogna tra cui la famosa chiesa della Sagrada Familia, opera monumentale
inizia da Gaudì e tutt’ora in corso di costruzione. Da qui, con un giro panoramico in pullman che ci ha
permesso di vedere le tipiche case progettate da Gaudì, abbiamo percorso la Diagonal fino al Nou Camp e da lì
siamo ritornati verso il Paseo de Gracias e la Plaza d’Espana entrando poi nel Barrio Gotico, il cuore storico
di Barcellona, per visitare la Cattedrale e salire quindi sulla collina del Montjuich per una vista panoramica su
tutta la città dal porto al Tibidabo. Sempre nel parco del Montjuich siamo entrati all’interno del Pueblo
Espanol, ricostruzione in grandezza naturale degli stili architettonici di tutta la Spagna, ed abbiamo consumato
un pranzo a base di Paella e altre prelibatezze locali. La giornata barcellonese non poteva non concludersi con
una passeggiata sulle celebri Ramblas, un lungo viale sempre percorso da un flusso costante di cittadini e turisti
diventato con il tempo il centro della vita sociale diurna e notturna di Barcellona e dove le attrazioni principali
sono gli artisti di strada: mimi, ballerini e cantanti. Rientrati in tarda serata a Garriguella, nel grande salone
adiacente alle scuole, c’e’ stata l’accoglienza ufficiale e l’incontro con le famiglie ospitanti e qui è terminata la
prima lunghissima e intensa giornata del gemellaggio.
SABATO 3 SETTEMBRE
La giornata di sabato ha costituito stato il clou del progetto dell’iniziativa di gemellaggio ed è stata tutta
organizzata intorno al titolo del progetto: “Con gli occhi bendati...o a passo di danza! Girotondo tra giochi e
balli di ieri e di oggi a Onore e Garriguella.” Con il recupero e la sperimentazione di giochi e danze
tradizionali che ha unito adulti e bambini, si è voluto perseguire l’obiettivo di riscoprire le proprie origini e
tradizioni valorizzando le differenze delle diverse culture attraverso il gioco e la danza, sviluppando la capacità
di cooperazione nell’accettazione reciproca di ogni differenza ed appartenenza. La sveglia ci e’ stata dagli
scoppi degli archibugi del gruppo folkloristico dell’Alt Empordà, “Els trabucaires”, e tutti siamo confluiti nel
salone per iniziare ad apprendere, con lezioni collettive sotto l’attenta guida di una insegnante, la danza
nazionale della Catalogna: “la Sardana”. La mattinata è proseguita dapprima all’interno del salone con i giochi
proposti dagli amici di Garriguella, tra cui la corsa coi sacchi, tiro alla fune, lancio della trottola e altri giochi
tipici della loro e nostra infanzia. Si e’ poi usciti all’esterno sul campo della scuola dove abbiamo realizzato i
giochi che avevamo a lungo provato e preparato nelle serate estive onoresi tra cui il “zoc de la bala”, la corsa
con i cerchi, palla in casa, salto con la corda... La soddisfazione che abbiamo avuto è stata quella di vedere la
partecipazione di tanti bambini e ragazzi che ci ha consentito di raggiungere uno degli obiettivi che ci eravamo
proposti: l’integrazione e la condivisione di momenti di gioco appartenenti a culture ed epoche diverse. Dopo il
pranzo consumato nelle rispettive famiglie ospitanti e la partecipazione al convegno sul tema della
“Vinificazione”, una delle attività principali dei nostri amici di Garriguella, nella tarde sono iniziati gli atti e la
cena ufficiale nella sala “Ramon Pere de Noves”.
I sindaci hanno voluto sottolineare in questo momento conviviale ufficiale la numerosa partecipazione delle
nuove generazioni con l’auspicio che queste possano in futuro continuare a sviluppare i valori e gli obiettivi di
base del progetto di gemellaggio. La serata, allietata dalla partecipazione di un gruppo di danza che ha
rappresentato balli tipici raffiguranti attività principali della cultura catalana (pescatori, boscaioli, marinai,
gitani...) si e’ conclusa in tarda serata alternando canti catalani con i canti della tradizione bergamasca e alpina.
Domenica 4 settembre
La giornata e’ trascorsa all’interno di ogni famiglia ospitante che si è autonomamente organizzata nei modi più
diversi per allietare l’ultimo giorno di permanenza nella comunità catalana.
Qualcuno ha potuto sfruttare del giorno di sole per una gradevolissima escursione in barca; altri sono entrati
maggiormente in contatto con la vita in Garriguella visitando i loro luoghi di lavoro: la vite, gli allevamenti di
conigli, gli uliveti...; altri ancora hanno trascorso la mattinata in visita ad antichi borghi, monasteri e ai luoghi
vicini. Tutto ciò ha contribuito a rinsaldare maggiormente i legami di simpatia e amicizia che, a seguito dei vari
incontri effettuati tra le due comunità, si stanno via via rafforzando. E’ stata inoltre una ulteriore occasione, se
ancora ce n’era bisogno, di toccare con mano la disponibilità e la generosità che gli amici di Garriguella ci
hanno dimostrato.
Dopo un lungo commiato e calorosi abbracci sul piazzale della Chiesa ci siamo lasciati portando nel nostro
zainetto dolci ricordi di piacevoli e gustosi momenti vissuti in condivisione.
Estate 2005, iniziative di beneficenza per orfanatrofi
Grazie alla raccolta di beneficenza per l’orfanatrofio di Suor Josipa a Medjugorje, sono stati raccolti un totale di generi
alimentari: quattro cartoni di pasta, quattro cartoni di zucchero, tre cartoni di biscotti, due cartoni di riso, due cartoni di
farina, un cartone di tonno, due cartoni di vestiti, due cartoni di pomodori pelati. A nome dei bambini e della Direttrice
dell’orfanatrofio, si ringrazia vivamente la popolazione di Onore.
Alcuni bambini delle scuole elementari di Onore, quest’estate hanno avuto l’iniziativa di formare un mercatino di
beneficenza e voler donare tutto l’incasso ai bambini dell’orfanatrofio di Padova. E’ stato raccolto un totale di 500,00 euro.
I bambini si sono impegnati con gioia e sacrificio, sperando nel loro piccolo di avere potuto aiutare chi e’ nel bisogno.
Infine hanno scritto una lettera al Direttore ed ai bambini dell’orfanatrofio.
Un amico
Lettera dei bambini all’Orfanotrofio Antoniano di Padova
Onore, lunedi’ 22 agosto 2005: B.V. Regina
Carissimo Direttore dell’Orfanotrofio maschile di Padova.
Siamo un gruppo di bambini di Onore e frequentiamo le
Scuole Elementari, all’inizio di luglio abbiamo formato un
mercatino di giocattoli e cose varie. Poi, e’ venuta l’idea di
farlo per beneficenza e tramite una persona che vi conosce
abbiamo deciso di offrire tutto ai vostri ragazzi
dell’Orfanotrofio. Tutti i pomeriggi stando insieme al
piazzale delle Scuole Elementari abbiamo ricavato una
somma consistente. Il totale raggiunto e’ di 500 euro. Noi
l’abbiamo fatto col cuore e pieni di entusiasmo: litigando e
facendo nuovamente pace. Da questa magnifica esperienza,
abbiamo capito che, facendo del bene, si fa del bene anche a
noi stessi!
I bambini del mercatino: Giulio, Luca, Manuela, Stefania, Matteo, Chantal, Michela, Stefano, Elisa, Laura, Sharon, Ivan,
Francesco, Michael, Fabio, Angela, Mirko, Michele.
Noi bambini vogliamo esprimere un ringraziamento particolare a Francesca di Milano.
Istituto Antoniano Maschile
Via Tiziano Minio, 15
35134 Padova
Padova, 28 settembre 2005
Grazie di cuore per l’offerta di 500,00 euro che con generosita’ e sacrifici avete raccolto
per i nostri Assistiti. Il vostro gesto, cari bambini, unito a quello di tante altre persone nel
mondo, aiuta a far sorridere chi non ha piu’ mamma e papa’, a far studiare chi non ha
neppure il pane da mangiare, ma aiuta soprattutto a far si’ che tutti loro non si sentano
abbandonati e senza futuro... Voi bambini avete aiutato tanti altri bambini, come una
piccola grande goccia che insieme a tante altre fanno il mare. Grazie ancora della vostra
generosita’ ... Gesu’ che tanto ha amato i bimbi, insieme al nostro caro S.Antonio ed il nostro Fondatore proteggano sempre
voi e le vostre famiglie, vi donino salute e tanto amore per crescere sereni e responsabili e poter continuare a fare ancora
tanto bene al prossimo. Vi benediciamo e vi salutiamo con affetto.
Per il Padre Direttore
Padre Mario Di Pasquale
Adulti coscienti
Ciclo d’incontri per adulti tenutosi nei mesi di ottobre - novembre
“Che cos’è questa stranezza?”, “Hanno buontempo…” Sono delle frasi che sono risuonate all’interno di alcune famiglie.
“Proviamo a vedere di che si tratta” “Magari è la solita presentazione di problemi familiari che ti fanno sentire in colpa e
poi ti lasciano solo”. Stati d’animo contrastanti che hanno mosso i passi di alcuni di voi. Altri invece hanno tirato dritto con
un’alzata di spalle “ Non mi interessa”. Sovente accade che subentri una forma di rassegnazione rispetto alle problematiche
interne alla famiglia, aggravate dal timore di rendere pubblici i disagi e, quindi, di offrire agli altri un’immagine poco
positiva di sé. Eppure un gruppo di genitori ha accettato la sfida. Si sono riuniti e hanno deciso un percorso per chiarire a se
stessi cosa vale la pena affrontare per migliorarsi. Le domande che sono emerse sono state la guida per la ricerca. Essere
genitore che responsabilità comporta verso mio figlio o figlia e i suoi amici e amiche? Che cosa si agita nell’adolescenza,
periodo di cambiamento per eccellenza? Le mie insicurezze e paure che peso hanno? Chi vince nelle sfide familiari? Ci
sono regole per essere ubbiditi? Nel corso delle serate sono stati affrontati questi temi insieme, perché crediamo che la forza
sia dentro di noi, come anche i freni che impediscono di risolvere i problemi e di inventare soluzioni nuove. Il primo passo
capace di smuovere certezze consolidate è stato scoprire che la famiglia vista con gli occhi del genitore ha il peso della
responsabilità e del dovere, ma vista con gli occhi del figlio ha il valore della partecipazione e dell’attenzione rivolta a
creare dei legami affettivi ed amicali. Solo successivamente può esserci l’impegno a capire ciò che è “giusto”. A questo
punto alcuni si sono detti: “Ed ora che ci avventuriamo nelle sabbie mobili, come faremo a camminare?” “Se ci si tolgono le
certezze, che cosa ci rimane?” Ripercorrendo l’ adolescenza dei genitori stessi affiora come il crescere comporti un
cambiamento del modo di vedere il mondo, della prospettiva con cui si valuta la realtà. Questo mondo è costituito prima di
tutto dalla propria esistenza, poi dalle persone che ci circondano e che sono significative (amici, scuola, lavoro), quindi dai
gruppi sociali già precostituiti in cui ci inseriamo e che richiedono una forte dose di adattamento. Emergono anche delle
domande che sono rivolte a ciò che fa la differenza all’interno di una stessa famiglia rispetto ad alcune scelte personali: è
vero che la famiglia è una sorta di garante della buona riuscita? I figli desiderano diventare grandi e affrontare la vita con le
loro forze e noi glielo impediamo in nome delle nostre paure ed insicurezze? La teoria è all’inizio della strada, poi
l’applicazione pratica porta con sé l’apprensione perché i timori sono giustificati, ma ci dobbiamo chiedere se il nostro
modo di affrontare i problemi deve essere lo stesso che funziona anche per i figli. Ci sentiamo realizzati come genitori
quando offriamo ad un figlio tutto ciò che è mancato a noi, specialmente a livello emozionale. Essi, a volte, ottengono senza
chiedere: si vive anche di immagine. Quando abbiamo incominciato a scalfire la superficie del nostro modo di agire ci
siamo posti la domanda: “Perché devo sempre ripetere le stesse cose e alzare la voce per essere ubbidito?”. In famiglia si
lotta per avere il proprio spazio e può capitare che si cerchi di risolvere con imposizioni i conflitti che emergono. È
plausibile che in una conflitto tanto acceso vi siano due vincitori piuttosto che un vincitore e un vinto? Per ottenere il
risultato “impossibile” di una vittoria comune occorre lottare per raggiungere uno scopo e non porsi uno contro l’altro.
Trasformare il conflitto in alleanza non è semplice perché è indispensabile affrontare e guardare in faccia le proprie ansie,
sostenere il figlio nei momenti di debolezza, frenarlo nei momenti di impeto quando va allo sbaraglio. È un cammino
quotidiano che viene percorso insieme, non fatto di scontri in momenti cruciali e per il resto “Pensavo che andasse bene” o
“Non mi ha mai creato problemi…” ed intanto le strade correvano lontane. Nella serata finale abbiamo steso le nostre
regole secondo il principio “Poche, ma buone”. L’autostima, il volersi bene, l’apprezzarsi è il primo punto. Il figlio è più
disposto ad affrontare la vita vedendo che il genitore crede in quello che dice. “Le parole valgono, l’esempio di più”.
Educare se stessi va di pari passo con l’educare gli altri. Come posso pretendere che mio figlio voglia affrontare delle sfide
quando con il mio comportamento gli insegno che l’essere appagato è la cosa più importante? La gratificazione è alla fine
del cammino e non all’inizio. Il rispetto è il secondo valore da applicare. Riflettere su ciò che accade e non accettare
risposte istintive è un passo sano nell’educazione. Non esistono soluzioni che funzionano perché sono giuste, ma che sono
efficaci perché costruite. È darsi tempo per poter raggiungere risultati e vivere in pace con se stessi e gli altri. La terza
regola è essere presenti con l’ascolto. Condividere il cammino non è dare dei binari dove scorrere nell’apatia e nella noia,
altrimenti i nostri ragazzi e le nostre ragazze vanno a cercare alternative che rendono la vita frizzante. Soluzioni che sono
anche pericolose perché mettono a rischio l’incolumità e la salute. Ascoltare è la premessa del dialogo dove occorre far
crescere il figlio fino a farlo diventare un adulto responsabile, fiducioso ed equilibrato. Capace di affrontare la vita e le sfide
che essa propone con la voglia di risolverle insieme agli altri e non con schemi mentali comodi solo per chi li propone.
Questo percorso vissuto e costruito dai genitori termina con una domanda: “Dopo questa teoria, quando cominciamo ad
affrontare la pratica?”. Ed è questa la grande sfida. Consapevoli che sapere dove guardare aiuta a risolve molti problemi,
sarà interessante poter approfondire il nostro discorso e affrontare le nostre ansie, le problematiche dei figli e le dinamiche
della coppia genitoriale.
Elio Dotti
Benito Colotti, il contadino che falcia l’erba alla vecchia maniera e, oltre a quello, e’ un
nonno fantastico. Quando da piccolo mi recavo da lui per le vacanze estive, stava sempre
con me anche se lo facevo disperare; ed e’ sempre stato felice. Purtroppo adesso
invecchiando e facendo molta fatica, si dedica al riposo.
Ciao nonno, tuo nipote Mattia
Dorga, 21.02.2005
Spett.le Amministrazione Comunale di Onore
Sono grata per l’amicizia che continua tra noi attraverso “Voci dal Paese” che leggo con tanta simpatia e affetto. Grazie di
tutto questo e per tutto cio’ che avete fatto per noi.
Vi ricordo e ringrazio.
Suor Maria Valsecchi
Bergamo, luglio 2005
Carissimi tutti, Amministratori e collaboratori del Comune di Onore.
Sentitamente ringrazio di vero cuore tutti, per il tanto bene ricevuto sotto ogni aspetto. Grazie per il libro ricco
d’informazioni cosi’ pure per il notiziario Voci dal Paese. Quando mi prende la nostalgia per il bel paesello di Onore e per
tutte le persone che ci hanno aiutato, allora sfoglio Voci dal Paese e mi riprendo con gioia vedendo il sorriso dei cari begli
angioletti che mi sorridono. Quando vado da Gesu’ per l’Adorazione, presento a Gesu’ tutti i vostri bisogni, gli ammalati e
tutte le persone care, Lui solo puo’ soddisfare i vostri bisogni e desideri di bene.
Con stima.
Suor Leonia Cividini
Dietikon, 08.08.2005
Un grande grazie per il notiziario Voci dal Paese. Fa sempre piacere sentire novita’ sul paese nativo e, dovendo io vivere in
un altro, devo prendere automaticamente le loro abitudini e costumi, ma devo dire che se si vuole rispetto dagli altri,
bisogna innanzi tutto rispettarci noi stessi! Cosi’ ci hanno insegnato i nostri cari genitori. Il prossimo quindici agosto,
festeggerete la nuova e bellissima statua della B.V. Assunta, sara’ un momento molto commovente e ne sarete orgogliosi!
Vorrei molto essere presente, ma purtroppo non posso lasciare mio marito, novantunenne, sta bene, sempre allegro, ma e’
talmente abituato alla mia presenza, che mi ringrazia cento volte il giorno, anche se e’ dovere di moglie, e’ tanto carino. Se
sono stata fortunata nella mia vita, lo devo anche a lui! Nel soggiorno di casa mia, su un mobiletto costruito da mio marito
falegname, troneggia una statua della Madonna dei nodi, regalata tempo fa a mio marito e, anche se lui non e’ cattolico, fu
molto contento di darla a me che invece sono cattolica. E’ molto carina e antica, viene da Firenze. Dunque, anch’io ho una
statua della Madonna tutta per me ... non sono una santa, ma faccio cio’ che credo bene. Grazie anche per il libro “Sotto
altri cieli”, molto interessante anche se un po’ triste. Credo ci siamo passati un po’ tutti sotto i cieli, ma il cielo e’ solo uno!
Tanti saluti a tutti quelli di Onore.
Cecilia Horber Savoldelli
Mercoledi’ 7 settembre, ore 6,00, siamo pronti per partire,
meta: Porto Marghera. Siamo tutti agitati perchè tra qualche
ora incontreremo la nostra cara zia Anna dell’Australia che
non vediamo da piu’ di vent’anni! Ci presentiamo davanti
all’ingresso dell’albergo alle 10,00 ma, per un piccolo
disguido non siamo piu’ sicuri d’incontrarla. Finalmente alle
15,00 la vediamo arrivare in pullman e per accoglierla ci
mettiamo in mezzo alla strada e le diamo il benvenuto.
Stupita ed emozionata nel vedere nipoti, pronipoti e cognata,
scende dal pullman e tra le lacrime ci abbraccia tutti. Pur
essendo trascorso tanto tempo la troviamo ancora in ottima
salute. Contenti di averla rivista, la zia ci saluta con la
speranza di rivedere qualcuno di noi tra qualche anno in
Australia.
Spettabile redazione Voci dal Paese
Mi permetto d’inviarvi questa lettera. Accolta da me con molto piacere, perche’ penso esprima in maniera efficace quanto
sia stata gradita e apprezzata la pubblicazione promossa dal nostro Comune lo scorso anno. Colgo l’occasione per
esprimere anche i miei complimenti e per esortarvi a continuare in lavori di questo genere che promuovono e permettono di
salvaguardare la nostra cultura.
Cordialmente. A.M.P.
Gentilissima sig.ra A.M.
La ringrazio per il libro “Sotto altri cieli”, di Paola Antonini e Giovanna Schiavi, datomi in visione che ho letto con vero
interesse. La vita estremamente onerosa e i sacrifici sopportati dai cittadini di Onore emigrati nei vari Paesi europei ed
extra europei mi confermano, se ce ne fosse stato bisogno, le caratteristiche di lavoratori integerrimi, scrupolosi e diligenti
(anche se la maggioranza occupati in lavori umili e pesanti) e rispettosamente osservanti degli usi e costumi dei paesi
ospitanti. Dal libro si apprende che con il censimento del 2003 circa il 5% della popolazione residente è composta da
immigrati (la maggioranza extracomunitaria). Queste persone dovrebbero (anzi devono) seguire l’esempio dei cittadini
ospitanti; svolgere seriamente un lavoro e essere rispettosi degli usi e costumi, della morale e dell’etica degli Onoresi.
Come milanese oso avere un po’ d’invidia per Onore perchè di questi tempi a Milano vi è un po’ di caos. Di nuovo grazie.
Devotissimo. Oronte Mejetta
Classe 1970
Finalmente dopo tanto tempo ci siamo ritrovati per una
serata in allegria. Dopo avere consumato una lauta cena.
Abbiamo ballato “todas la noche”. Ora, l’augurio di tutti
noi è di ritrovarci ancora presto per un’altra magica
serata, perchè sappiamo che siamo e saremo una classe
di ferro.
Evviva il 1970.
VITA E INIZIATIVE IN PARROCCHIA
Quando si sta bene insieme fin che l’obiettivo comune è di far qualcosa per gli altri, il tempo scorre veloce senza accorgersi,
anche se con il cuore si vorrebbe fermare. Quest’anno è stato così faticoso andare a Leffe, bussare presso le fabbriche, la
crisi ha investito il settore tessile, e così ci siamo sentiti dire tanti no e tornare a casa, a volte, a mani vuote. Fortunatamente
alcune persone, veterane di questa esperienza, ci hanno aiutato e così non abbiamo perso il coraggio. Ad alcuni è venuta
l’idea di fare un mercatino di “cose vecchie”. L’iniziativa è stata molto apprezzata infatti abbiamo venduto tutto. Così,
giorno dopo giorno, abbiamo sperimentato la gioia di stare insieme e pensiamo che questa esperienza sia più importante dei
soldi che abbiamo ricavato (5.300 euro consegnati al Parroco per eventuali lavori nella Casa del Signore…la Casa di tutti).
Ringrazio di vero cuore tutte le persone che hanno condiviso con me questa bella esperienza, sperando di poterla rivivere
nei prossimi anni. Alla fine ci siamo trovate con il Parroco per trascorrere una serata insieme e gustare una meritata pizza.
Abbiamo già iniziato a muoverci per contattare le persone disponibili, accettiamo consigli, suggerimenti e collaborazione.
Ringraziamo tutti anticipatamente.
A nome di tutto il gruppo. Rosalba
“Quello che conservi per te, l’hai già perduto…quello che doni, sarà tuo per sempre…”
IL NATALE DI MADRE TERESA
Erano le 23,30 della notte di Natale. Dal primo piano, dove c’è la cappella, si udivano i canti della veglia. Ci affacciamo
timorosi e Madre Teresa, che ci aspettava, ci venne incontro. L’impatto con questa piccola donna ti sconvolge, è d’una
semplicità limpidissima: ci sembrò di essere intorno ad un piccolo, prezioso scrigno gonfio d’amore. Nella sua sala delle
udienze, un piccolo cortile interno con muricciolo in pietra, faceva freddo e, mentre ci parlava, ci accorgemmo che era
scalza. Quando ci introdusse nella cappella, ci pregò di cantare una laude in italiano. Uscì fuori un “Tu scendi dalle stelle”,
più pianto che cantato. Don Nesi, e due sacerdoti che facevano parte del gruppo, concelebrarono la messa con alcuni preti
locali. Circa 300 suorine di Madre Teresa stavano sedute in terra, ed erano scalze. Solo per noi furono portate delle panche
che ci misero subito a disagio, mentre le nostre comode scarpe ci bruciavano sotto i piedi. Durante la messa, Madre Teresa,
confusa tra le sue suore, stringeva a sé alcuni bambini handicappati. Il cane della casa madre, Kala Shaitan (diavolo nero),
abbaiava indisturbato entrando perfino in chiesa. Un agnello belava in continuazione. Frequenti colpi di tosse uscivano dai
toraci debilitati di molte suorine, rompendo i rari silenzi della chiesa. Le finestre, aperte sulla strada principale, lasciavano
entrare gli assordanti rumori di Calcutta, mentre si udivano grida di gente alcolizzata. Nella commozione generale del
“Gloria”, mentre i volti delle suore si illuminavano di gioia, notai Madre Teresa che stava asciugando la bocca di un
ragazzo particolarmente agitato. Mi sembrò allora che ci fosse più aria di Calvario che di Betlemme e che per Madre
Teresa, Gesù nascesse a Calcutta, già Crocifisso. La osservai ancora mentre si comunicava e, subito dopo, mentre
riabbracciava i suoi ragazzi quasi volesse dividere con loro il Prezioso Pane. Capii allora la sua famosa frase: “Gesù si fa
pane e si fa fame ogni giorno”. Con questo non si creda che per Madre Teresa non ci siano né silenzi né preghiere.
Estremamente gelosa di queste due virtù, riesce a pregare alcune ore al giorno, con un’ora di adorazione e, i suoi silenzi
interiori, sono certamente sublimi: viene da pensare al silenzio di Maria, sotto la Croce, mentre il mondo Le si rovesciava
attorno. In fondo, Calcutta è veramente una città-Calvario, dove tutti i peccati dell’uomo sembrano esplodere. Da questo
abbraccio totale alla Croce di Cristo, Madre Teresa non si può staccare, nemmeno per Natale.
Da “Il Focolare”, Firenze 9 marzo 1980. Mario Bertini
ANNIVERSARI DI MATRIMONIO
E’ oramai tradizione che ogni anno tutte le coppie che festeggiano l’anniversario di matrimonio (con cadenza
quinquennale), rinnovino le promesse e gli impegni assunti con questo importante Sacramento mediante una cerimonia
comune che si svolge all’interno della celebrazione della S.Messa. Quest’anno eravamo proprio tanti! Ventitré coppie si
sono date appuntamento domenica 13 novembre u.s. nella nostra Chiesa parrocchiale. Don Antonio, che ha celebrato il rito
religioso, durante l’omelia ha ricordato i valori essenziali del matrimonio e l’importanza che assume l’unione consacrata
all’interno della famiglia, in un mondo che pare abbia dimenticato o comunque messo un po’ da parte determinati valori che
sono alla base del buon vivere in una società sana e cosciente delle proprie funzioni. Ringraziamo il coretto
interparrocchiale che con i suoi canti ha accompagnato la S.Messa e, ci hanno fatto sapere, che il riconoscimento riservato
lo devolgono interamente all’oratorio. Al termine della cerimonia, ci siamo ritrovati al Ristorante La Rustichella per il pasto
conviviale. Un’ottima mangiata accompagnata da buon vino, per suggellare una giornata serena e piacevole. Un particolare
ringraziamento a Nicoletta, Ornella e Raffaella, instancabili e pazienti organizzatrici!!
Arrivederci alla prossima.
CAMMINAR CON GUSTO 2005
Riusciranno i nostri eroi a portare a termine l’impavida avventura iniziata domenica 11 settembre 2005 alle ore 9.00 sotto
una pioggia battente?
Ebbene sì! Armati di mantelle parapioggia, ombrelli, scarponcini, zaini e chi più ne ha più ne metta siamo riusciti a
concludere “serenamente” una giornata un po’ troppo …nuvolosa !!!!!! Ne riparliamo l’anno prossimo!
Nel mese di settembre Arrigo Pacchiarini, legale
rappresentante della falegnameria Pacchiarini Arrigo &
C. –snc- di Onore, ha offerto alla nostra Comunità un
nuovo percorso vita.
Individuati i punti di posizionamento lungo Via Rovena ,
il nuovo percorso pedonale già realizzato dagli alpini, il
parco di S. Antonio Pregù e Via Val di Tede , gli alpini
stessi , sempre pronti ad aiutare la comunità con opere
concrete , hanno collocato la relativa attrezzatura che , ci
si augura, possa essere apprezzata dalla Comunità.
Nel frattempo l’Amministrazione ringrazia gli Alpini ed
Arrigo per la sensibilità dimostrata nella circostanza a
favore della nostra gente.
LETTERE
Egr. Sig. Sindaco
Mi permetta un intervento su questo spazio libero a tutti. Il mio non vuole certamente essere un intervento nostalgico, ma
amo ripensare frequentemente agli albori di questo importante strumento di comunicazione che entra in tutte le case di
Onore, in molti paesi d’Europa e arriva anche Oltre Oceano. Quante pagine scritte, quanti bellissimi momenti vissuti in sala
Consigliare a rilegare il giornalino e a sistemare buste ed indirizzi. Se ci penso mi vengono i brividi. Oggi, giustamente, la
tipografia, il digitale e quant’altre diavolerie inventate, hanno sostituito questi momenti e ci arriva un giornalino
formalmente perfetto e graficamente ineccepibile. Sono estremamente soddisfatto che Lei abbia portato avanti questa
iniziativa anche se so quanta fatica costi. L’attaccamento alla nostra storia e alle nostre tradizioni ci coinvolgono a tal punto
che, per azzardo, passato e presente si fondono in un’armonia culturale che non fatichiamo a riscontrare tutti i giorni.
Questo è un motivo di gioia e di serenità che auguro a tutti anche in prossimità del vicino S. Natale. Non mi sono estraniato
dalla vita sociale del mio paese e della mia gente, anzi ora ho più tempo per fermarmi a parlare, riflettere (senza il peso
della carica), osservare e leggere attentamente gli eventi ed avvenimenti, ascoltare quanti spontaneamente offrono il loro
pensiero o semplicemente un caloroso saluto. Questa è la vera vita del nostro piccolo Comune. Ho “lasciato” molti amici
nelle varie amministrazioni che ho incontrato nella mia vita istituzionale dai quali ho continue attestazioni di stima e per i
quali ricambio la mia fiducia per la comprensione che hanno avuto nei miei riguardi: quanto ho imparato da tutti! Insieme
abbiamo costruito molto e la collaborazione ha prodotto i frutti ed i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Termino questo
breve prologo e mi incuneo in un tratto della storia di Onore che non mi piace per niente. Non mi è piaciuto sapere alla
berlina i dipendenti Comunali con quella indegna e moralmente ignobile locandina appesa e distribuita in vari punti del
paese. Questo mi indigna perché nessun dipendente pubblico ha facoltà di attribuirsi uno stipendio e ripeto NESSUNO nel
caso qualcuno non avesse capito bene. Io non so chi, nell’ignoranza più assoluta, abbia potuto osare tanto. Forse non ha mai
conosciuto la Legge 192, la riforma Bassanini, le circolari integrative assunte a completamento di queste riforme che
assegnano ai responsabili di settore responsabilità ed impegni fino ieri di specifica competenza del Sindaco. E’ più che
naturale che a seguito di tutto questo, la norma abbia provveduto con il contratto degli enti locali a riconoscere
economicamente questa nuova forma di essere dipendenti degli Enti Locali. Ed ecco allora nascere i vari premi chiamati di
produttività ai capi settore e ai funzionari apicali. Forse qualcuno non sa cosa vuol dire firmare sulla legittimità degli atti
Comunali: significa garantire davanti a tutti gli organi competenti la correttezza del comportamento degli amministratori.
Nel caso di comprovata illegittimità il responsabile risponde in proprio sia economicamente che penalmente. Basterebbe
questo per comprendere quanta importanza assuma la firma di un responsabile. Forse qualcuno non sa tenersi aggiornato su
tutte le leggi e leggine, circolari, disposizioni, riforme etc per accompagnare l’amministrazione nei meandri
dell’interpretazione e dell’esecutività della legge. Forse qualcuno non sa che quando ho scelto di riconoscere il livello
superiore ai dipendenti avevano trascorso più di un anno e mezzo senza la presenza di un segretario Comunale e che
nonostante ciò niente e nessuno si sia accorto di questo. Il dipendente Diletti, funzionario apicale del nostro Comune, svolge
anche funzioni di Vice segretario (chiedete cosa costa un Segretario Comunale). A mio parere, se l’avessi potuto fare,
l’avrei nominato Direttore Generale. A onor del vero e della preparazione di questo nostro Funzionario dico solo che, in
passato, ha ricevuto l’incarico da parte della Comunità Montana Alto Sebino di ricostruire il bilancio (con il mio consenso
di Sindaco). Forse qualcuno, offeso per la Sua preparazione, non sa quanti tecnici si confrontano con lui per
l’interpretazione di norme soprattutto nel campo dell’edilizia sia pubblica che privata. Forse qualcuno non sa che per il
passaggio al livello superiore questi dipendenti hanno superato l’esame in commissione e vi assicuro che non è stata una
passeggiata. Qui il Segretario può illuminare qualche mente… e comunque gli atti sono depositati in Comune. Altro che
pubblicare gli stipendi! Ci sono agli atti tutte le trattative che ho svolto con le associazioni sindacali per l’applicazione del
contratto. Il premio di produttività si chiama così perché è stabilito in base al profitto e il profitto è stabilito con parametri
stabiliti dalla Legge concretizzati con gli accordi Sindacali e da apposita commissione. Ho concordato personalmente con
gli altri Sindaci dell’Unione il tetto massimo della produttività e della percentuale da riconoscere al raggiungimento dei vari
punteggi. A proposito ho confrontato il mio stipendio con quello dei dipendenti e ho trovato che possono ottenere ancora
vantaggi. Carissimi compaesani questa è la verità e questa è la vera trasparenza! Tutto il resto sono menzogne messe in atto
solo per denigrare persone che fanno il loro dovere e sono le colonne portanti dell’amministrazione: volenti o nolenti è così!
Il buon senso vuole che si critichi sull’iter legislativo che determina uno stato di fatto, ma non si può condannare su chi
ricade. Qualcuno penso abbia di che chiedere ufficialmente scusa per il suo comportamento. Questo dovevo dire e mi
sembra di essere stato chiaro. Se qualcuno avesse bisogno di chiarimenti sono a disposizione. Le garantisco Signor Sindaco
che ho vissuto con angoscia questo vile attacco alle persone che lavorano. Si ironizza poi sul palazzo Comunale che deve
essere adeguato… Per l’amor del cielo. Perché non si chiede ai cittadini che devono recarsi all’anagrafe e devono esporre i
propri problemi davanti a tutti se si sentono a loro agio o meno. A volte anche problemi personali li devono esporre in
presenza di altre persone e posso assicurare che non è affatto piacevole. Vi invito a visitare l’ufficio di Stefano che tra
computer, stampanti, fax, server, video etc ha una concentrazione di onde magnetiche che ritengo non ci siano in altro
ufficio italiano. A volte lo prendevo in giro dicendogli: “fossi in te mi rifiuterei di lavorare qua dentro”. La dignità e il
rispetto della persona deve essere sempre posta in primo piano. Potrei dilungarmi oltre: dove si mette la giunta? Il
segretario? Il Sindaco quando riceve i cittadini o altre persone? L’assistente sociale? Devo continuare? Signor Sindaco lo
costruisca questo benedetto palazzo Comunale e lo costruisca bello con tutte le caratteristiche che sono proprie di un
edificio che è la casa Comune dove si amministra il bene pubblico. Le dicevo che ho più tempo per ascoltare e mi fa
piacere riscontrare che la stima nei suoi confronti cresce sempre più e non solo in paese, ma anche nell’Unione dei Comuni
e nelle altre istituzioni che ho modo di contattare. Vedo ed osservo il suo gruppo che lavora compatto. Avete fatto dei passi
importanti e secondo il mio parere li avete fatti nella giusta direzione rispettando la norma e la legittimità degli atti. La
maggioranza del paese ha riposto la sua fiducia in Lei e nel suo gruppo, le ha consegnato le chiavi del governo del Comune
ed è chiamato ad amministrare con saggezza. La gente di Onore è molto attenta e sa discernere i fatti dalle parole, la
trasparenza dalla demagogia. Auguro a Lei, al suo gruppo ed ai dipendenti un Sereno Natale e un altrettanto Sereno Anno
Nuovo. Rinnovo gli auguri a tutta la popolazione, ai villeggianti, agli emigranti che non passeranno il Natale ad Onore, ai
Padri Missionari, a Don Antonio e un augurio particolare a tutti coloro che per un motivo o per l’altro stanno passando un
momento poco felice nella speranza che il S. Natale allievi la sofferenza.
Ringrazio sentitamente per l’ospitalità.
Ex Sindaco
Alessio Scandella
“Vengo anch’io,….no tu no!” … La replica
Spettabile Direzione
non vorrei disturbare oltre misura e togliere spazio ad altri, ma in fondo si tratta di un’opera buona, ed è per questo che
chiedo ospitalità e richiamare l’attenzione su un episodio, poco galante, che a molti non sarà sfuggito o passato
inosservato…quindi ospitalità per fare chiarezza! Il silenzio darebbe luogo a qualche congettura, e certamente infondata!
E’ un autunno curioso questo che si sta avviando alla fine, c’è in giro un’aria insolita: gli schiaffi si danno subito, i conti si
fanno poi…e si che per porsi e proporsi a fare l’interesse pubblico più che l’impeto serve la saggezza, la competenza!
Anche nel mio paese da un po’ di tempo imperversano individui che prima parlano e poi , forse, pensano…con la speranza
di farsi notare. Mi sto rendendo conto che non esiste un metro di misura, una morale costante: si procede a sterzate, spesso
non si ascolta la coscienza, o non si segue la logica: si annusa l’aria. E puntuale ritorna la domanda di fondo: a chi giova?,
non quella che, suppongo dovrebbe essere fondamentale: ma le cose come stanno? E mi spiace constatare che persone in
buona fede, rispettabili, ogni tanto vengano travolte dal desiderio e bisogno di fare “gran cassa”. Ma di che stai parlando, di
che stai farneticando! Ma del volantinaggio comparso per le vie del Paese dal titolo singolare “vengo anch’io, no tu no!”
che ha visto coinvolti i dipendenti del Comune di Onore.
Ovviamente tanti, troppi, affascinati dall’effetto non si sono minimamente preoccupati della correttezza dei dati esposti, non
si sono preoccupati che un volantino pubblicato nell’anonimato e nell’omertà è mai sinonimo di verità , e si sono aggregati
al coro, a mò di passa parola! E’ stata una scoperta deplorevole. Infatti non c’è nulla di peggio che fare il cretino per conto
terzi: se uno esercita in proprio ha almeno una buona attenuante!
Evidentemente questo è il nuovo che avanza, e allora scusatemi, ma sono in ritardo…evidentemente appartengo a quelli che
sono rimasti “indietro”. Molte delle cose che accadono non le capisco: per mancanza di mezzi, direte, e può darsi, e per
l’età, dove i riflessi arrivano dopo, e sarà più vero. Forse è passata la mia stagione. Ho l’impressione, però, che certe storie
si ripetano, o per lo meno si assomiglino…e mi accorgo che quando non si riesce a sbrigarsela con i fatti, con i dati, è
consuetudine imbrogliare le carte con le parole!
Lo ammetto: ho tolto personalmente dalla bacheca posta nelle vicinanze del passo carrale delle scuole elementari giovedì 3
novembre u.s., poco dopo le 20,30, il volantino con riportati i dati degli stipendi dei dipendenti del Comune di Onore
esposto da qualche “illustre” cittadino. Non me la sono presa più di tanto per l’iniziativa, encomiabile per trasparenza e
democrazia (rispetto dei diritti altrui), ma per la bassezza dell’iniziativa, che si commenta da se, e non esalta certamente
l’intelligenza (sic!) degli autori. Certamente offende la sensibilità di qualche mio collega , non certo la mia! Nella
circostanza volevo solo evitare che gli autori manifestassero l’elevato tasso di imbecillità manifestato! Ci tengo che la gente
di Onore eviti figure! Anche perché tali iniziative non si fermano nei confini del nostro Paese, ma viaggiano anche nei paesi
vicini! Visto che nei giorni successivi i volantini sono ricomparsi sempre più numerosi, mi sono rassegnato.Mi turba, più
del rancore, la mediocrità e mi sgomenta l’ignoranza degli autori dell’iniziativa.
Il volantino riportava integralmente i seguenti dati:
Vengo anch’io! No, tu no.
Gli impiegati comunali
Impiegato addetto al settore finanziario
Stipendio
Per rinnovo contratto
Oneri previdenziali
Rimborso spese
Spese per servizio mensa
IRAP
TOTALE IMPIEGATO SETTORE FINANZIARIO
... omissis ...
Euro 40.400,00
Euro 2.939,68
Euro 10.347,83
Euro 2.000,00
Euro 2.949,98
Euro 3.345,71
Euro 61.983,20
Questo è quanto ci costano i nostri dipendenti comunali. I dati sono tratti dal bilancio 2004. il bilancio è un atto pubblico:
qualsiasi cittadino può vederlo. (Gli importi sono lordi. Ora andate a vedere i vostri stipendi lordi...)
CON STIPENDI COSI’ ... CI VUOLE UN MUNICIPIO ALL’ALTEZZA!!!!
Un qualsiasi osservatore non poteva far altro che trarre la conclusione che Diletti Duilio percepisse dal Comune di Onore
uno stipendio netto annuo di €. 40.400,00= oltre a euro 2.939,68 per rinnovo contratto, purtroppo per l’interessato le cose
non stanno così!
Ora se è vero che i dati sono stati tratti dal conto consuntivo dell’anno 2004, i dati corretti sono:
causale
Stipendio ed altri assegni
fissi al personale, compreso
trattamento famiglia
Arretrati rinnovo contratto
dipendenti comunali
Pagamenti
Totali
€. 41.977,18=
Ritenute previdenziali
Ritenute erariali
Netto corrisposto
€. 39.037,50=
€. 2.939,68=
€. 4.355,52=
€. 9.747,00=
€. 27.874,66=
Inutile ricordare che a secondo delle colonne e delle righe dove vengono esposte le cifre in qualsiasi documento contabile ,
gli importi hanno un significato ben preciso, e diverso.
Mi sembra offensivo ricordare che:
• i dipendenti sanno benissimo che dal loro stipendio lordo il datore di lavoro trattiene le ritenute per la pensione e per le
tasse,
• i datori di lavoro , corretti ed onesti, sanno benissimo che sullo stipendio lordo pagato ai dipendenti devono versare i
contributi per la pensione, per la liquidazione e l’imposta per le attività produttive, cosa centrino tali loro spese con lo
stipendio lordo dei dipendenti lo sanno certamente solo gli autori dell’iniziativa. .
Ora se tali persone fossero state diligenti avrebbero scoperto tra le entrate, piano economo di gestione, pagina 31, ai
capitoli 6001, 6002/10, le ritenute operate dal datore di lavoro ai dipendenti comunali per loro conto! Non era così
difficile.
Qualcuno si domanderà : ma la verità dove sta?
Bene, siccome io non ho assolutamente problema alcuno a mettere in piazza il mio stipendio, come si determina, ed
eventuali altri compensi che mi vengono corrisposti dal Comune di Onore, mi metto a disposizione in una qualsiasi serata
per un confronto sereno con gli autori dell’iniziativa “Vengo anch’io…no tu no!”. Anche perché appare scontata
ovviamente la loro affermazione “Se è sbagliato il bilancio, che colpa abbiamo noi!”…il bilancio bisogna saperlo leggere!
Potremmo trascorrere un’oretta in sana allegria e all’insegna del buon umore!
So già che è una soddisfazione che non mi sarà concessa, d’altronde la trasparenza non è una dote che appartiene a chi
dell’omertà e dell’anonimato ne fa una dote di comportamento!
Si ricordino gli autori dell’iniziativa: il repertorio usato nella circostanza è in via di liquidazione, ad Onore soprattutto, dove
la gente è dotata di una saggezza non indifferente, e se parla poco non è un difetto! Tutt’altro! … e fatti di tale bassezza non
hanno mai portato alcun apprezzamento o beneficio! Si può essere contrari di tutto, ma non del buon senso! Buon senso,
evidentemente, che per qualcuno appartiene a un costume e a una terminologia superati!
Si faccia della fantapolitica, se si vuole, ma non della fantamorale! Non ho un’alta considerazione di me, ma non mi sembra
neppure di essere circondato da giganti, men che meno dagli autori del volantino, che nello specifico devono avere una
lusinghiera incontenibile considerazione di se stessi! E nulla, proprio nulla, da insegnare agli altri!
Buon Natale.
Diletti Duilio
(responsabile settore finanziario del Comune di Onore)
Per ricordare...
Mi auguro che tutta la popolazione si senta partecipe di un ideale comune: il Sindaco, la Giunta, il Consiglio, il Segretario,
l'Impiegato (dal primo all'ultimo arrivato), hanno una grande responsabilità nei nostri confronti, per tutto ciò che sinora è
stato fatto e per quello che ancora ci sarà da fare. Correva l'anno 1958 quando, separatici da Castione della Presolana,
torniamo ad essere Comune ad Onore. Il Sindaco, per una vita, è il dott. Gregorio Conti (da anni già nostro rappresentante
in quel di Castione). Ricordo un'intervista, forse l'unica concessa, ad un emittente locale nel febbraio 1991, alla domanda:
"Lei è stato innovativo in tante cose, ha conservato una forte verve dopo 32 anni di ... regno...". La Sua risposta fu: "No!
Di regno no; direi di servizio, di servizio per il paese di Onore; e guardi che la mia gente è tranquilla, serena e
lavoratrice!" E poi ancora, quella volta in cui il Geom. Gasparini, in seguito ad una prestazione, gli aveva sottoposto la
fattura, e il Sindaco: "Geometra, l'è trop cara, ga al be se ga do chesto? Pense che al ga aghe be, el dacorde anche lu?" e
il Geometra: "Faccia Lei, signor Sindaco, purché sia contento!": cose d'altri tempi! E poi, come non ricordare il Segretario,
dott. Lino Maringoni, sempre preciso e prodigo di buoni consigli. Sicuramente per Alessio subentrare ad una persona così
carismatica non è stata cosa facile. Eppure, con la sua semplicità ed il suo impegno, ha retto il Comune per nove anni
(riscotendo testimonianze di approvazione anche in altre sedi). Sacrificando, inoltre, tempo alla sua famiglia, al suo lavoro,
si è attivato come Segretario e Factotum della Scuola Materna, occupandosene, fortunatamente, ancora oggi. Nutro fiducia
anche in te Giampietro, così come in tutto il Consiglio. Ricorderai quando, nella passata legislatura, seduti vicini in
Consiglio, ti ho detto: "Stai attento ed impara, perché un giorno diventerai Sindaco di Onore!". Ora che Sindaco lo sei
diventato per davvero, ti sarai reso conto che non è una cosa facile: ascoltare i Consiglieri, i Dipendenti comunali e tutta la
Popolazione. Avrai appurato che nelle cose positive ci sono lodi per tutti, mentre le rogne e le cose che non vanno per il
giusto verso sono solo per te. E' sempre stato così! Perciò, mi permetto di darti un consiglio: dopo aver ascoltato tutti, pensa
con la tua testa e la tua coscienza e agisci in buona fede. Ti auguro un buon lavoro, Giampietro, e ricorda che siamo in
molti ad aver fiducia nel tuo operato. Nella mia lunga militanza in Consiglio, credo di aver conosciuto abbastanza bene i
vari dipendenti comunali che si sono succeduti appurandone la loro professionalità. Ricordo il primo, il sig. Costante
Ferrari, e magari i contrasti per divergenze di opinione o di carattere, sempre affrontati e risolti educatamente. Quanti di
noi, poi, si sono rivolti, magari non sempre educatamente, a Duilio perché non capivamo niente di scartoffie, di
raccomandate, di I.C.I., di Mod. Unico, di 730, di Bollette dell'acqua, del metano, di pensioni e quant'altro. Lui è stato, e
spero, sarà sempre vicino alla gente di Onore nel dare una mano a risolvere al meglio tutti questi piccoli e grandi problemi:
è nel suo dna! Vorrei ricordare che c'è una Legge sulla privacy e che purtroppo tutti dietro al bancone non è il massimo!.
Capisco che i locali sono quelli. Speriamo in un futuro miglioramento. Ricordo i Consiglieri Comunali che si sono succeduti
in tutti questi anni, e li ringrazio per il loro impegno e per il tempo che ci hanno messo a disposizione. Ricordo le Suore che
si sono avvicendate nel corso di tanti anni: Onore non dimenticherà mai il loro operato! Ricordo affettuosamente i nostri
compaesani sparsi in tutto il mondo, ma sicuramente ad Onore con il loro cuore. Un ricordo e un grazie a Don Antonio, a
tutti i Gruppi, Associazioni e Volontari che da sempre si prodigano per il nostro bene. E' doveroso un ricordo ai nostri Padri
Missionari e a Suor Francesca: auguri e buon lavoro! A tutti, indistintamente, un Augurio di Buon Natale e Sereno Anno
Nuovo.
SS. Natale 2005.
Gianfranco Schiavi
ACCADE IN COMUNE
A seguito dell’incontro con la popolazione del 14 ottobre nella quale si sono trattati argomenti relativi al programma
politico elettorale del gruppo “Insieme per la Gente di Onore”, attualmente maggioranza nel Consiglio Comunale, sono
pervenute le seguenti petizioni popolari e interpellanze alle quali, di seguito si riportano le risposte del Sindaco.
INTERPELLANZA PIC SANT’ANTONIO. CENTRO
POLIFUNZIONALE
I sottoscritti consiglieri Laguna Venanzio Augusto, Scandella Rachele, Colotti Costanza e Filisetti Alfons ribadiscono la
non ammissibilità della procedura riguardo al PIC in oggetto e ribadiscono che una scelta così importante per la
popolazione non può e non deve essere fatta senza sentire né il parere del Consiglio Comunale né il parere della
popolazione. Ciò oltre che essere contrario al buon senso è contro il Piano programmatico della lista “Insieme per la gente
di Onore” che dice testualmente:
“ Prenderemo in esame più di una soluzione e al momento della scelta verrà direttamente coinvolta la popolazione “ (
Atto di Consiglio comunale n. 18 del 26-6-2004 pag. 8).
E’ inutile che il Sindaco continui ad affermare, in sua difesa, che la gente di Onore l’ha votato e quindi gli ha dato carta
bianca (e che ora sostenga, candidamente, che ha sbagliato).
Se è veramente convinto che ha sbagliato, rimedi!
Ora siamo qui a chiedere:
• quali sono le motivazioni che hanno portato il Sindaco e la Giunta a fare questa scelta senza consultare nessuno?
• Quali sono le motivazioni, vere, per costruire il centro polifunzianale?
Inoltre, sempre per restare nel programma del Sindaco, egli a proposito della riqualificazione del piazzale della scuole
elementari non dice che lì avrebbe costruito il nuovo municipio ma che avrebbe continuato la riqualificazione del piazzale
secondo il piano integrato per il commercio. Non ci sembra che un municipio faccia parte di un piano per il commercio.
Richiediamo al sindaco ciò che abbiamo più volte chiesto:
• Avete pensato bene a ciò che state facendo?
• Avete pensato che togliete ai bambini il cortile per giocare?
• Avete pensato bene prima di fare un tale investimento senza finanziamenti?
• A proposito…..Come mai non sono stati chiesti finanziamenti? Forse perché sono stati chiesti, e tanti ( quasi 3
milioni di euro) per il golf?
• Siete sicuri di questa scelta?
Ci permetta ancora qualche domanda:
• come pensa di comportarsi in seguito alla raccolta di firme messa in atto dalla popolazione?
• Pensa di tenerne conto?
• E cosa pensa di rispondere ai commercianti?
Ripetiamo: questo intervento è assurdo, oltre che brutto.
E poi:
• come mai agli atti non c’è il progetto presentato in assemblea il 14 ottobre 2005?
•
Perché non volete aspettare, perché avete tutta questa fretta?
Gli altri paesi quando devono fare un’opera pubblica importante, fanno un concorso di architettura. Qui no, qui si valuta
solo e unico progetto.
• come mai?
Avete deciso ancora solo voi. Non è questo il modo di fare. Questi sono metodi da “Gran Consiglio”.
E poi scusate, ma con quale criterio avete pensato di fare il centro anziani sotto terra? Sotto di 2,70 metri….. e non fate
finta di non saperlo. Gli anziani hanno bisogno di luce, di verde, di vita, di mondo. Non hanno certo bisogno di essere
relegati in una specie di bunker senza una finestra sulla vita. Possibile che in un palazzo di ben 1.740 metri quadrati, solo
questo buco di 39 metri? E poi, guardando il progetto sembra messo lì all’ultimo momento, come a dire: AH già ci eravamo
dimenticati, dobbiamo dare un contentino anche agli anziani. Scusate ma avete toccato il fondo con questa iniziativa, e
poco rispetto per gli anziani disabili.
E poi illustrissimo signor sindaco
• noi che abitiamo i centri storici, dove le mettiamo le macchine? Il parcheggio fuori dal parco non sarà sufficiente
neanche per le maestre, i dipendenti comunali e chi verrà in comune.
• ci avete pensato bene?
• Dov’è la trasparenza di cui avete tanto parlato in campagna elettorale?
Inoltre questo intervento nasce male, perché nasce da un finanziamento che sarebbe destinato per altri fini.
Citiamo la legge regionale:
“ Preso atto delle finalità dell’iniziativa regionale, dei meccanismi per ottenere i contributi finalizzati al sostegno delle
attività commerciali, e la particolare attenzione rivolta ai Comuni Montani e svantaggiati per la loro collocazione e
l’economia in essere al fine di rilanciare il commercio…. Valutato il momento particolare cui attraversa il nostro comune
interessato da un crescente processo di disertazione dei negozi commerciali, unito alla costante diminuzione del commercio
ambulante, ed i conseguenti disservizi che gravano sulla popolazione locale”.. insomma questa legge regionale è stata fatta
per aiutare i commercianti delle zone di montagna.
• E lei cosa fa?
• Li aiuta i commercianti? Ma se neanche chiede loro di che cosa hanno bisogno!
• Perché non li ha coinvolti?
Lei chiede il finanziamento alla regione Lombardia con questa motivazione:
• ammodernamento della pavimentazione dell’area adibita a mercato
• realizzazione di struttura polivalente con locali destinati a informazioni commerciali, turismo e servizi igienici
• copertura per mercati, sagre e fiere
lei sa benissimo che questa è una grossa balla. Con questo escamotage ha chiesto i soldi alla regione, non certo per gli
ambulanti…….
In ogni caso:
• prima degli ambulanti non è meglio aiutare i commercianti che è una vita che offrono un servizio ai cittadini?
Andremo a Rovetta non solo a scuola ma anche a comprare il pane. Se andiamo avanti di questo passa Onore diventerà un
quartiere di Rovetta.
Se vi va bene così….
Chiediamo esplicitamente a questo Consiglio bloccare i lavori del nuovo centro polivalente nonché municipio.
Ci sembra una scelta assurda, che non ha consenso.
Il nuovo centro toglie il cortile alla scuola .
Il nuovo centro toglie luce alla scuola materna, come sottolineato dalla Curia.
Il nuovo centro toglie gli spazi per giocare.
Il nuovo centro costa troppo ai cittadini e non ce n’è necessità.
Il nuovo centro non è costruito per la gente ma per la burocrazia.
Il nuovo centro è uno spreco.
Il nuovo centro nasce dalla decisione di 5 persone.
Chiediamo a questo consiglio di bloccare tutto, di prendersi più tempo per decidere e quindi fare le cose con più correttezza
e trasparenza.
Chiediamo inoltre al segretario comunale di fare una verifica e di darci notizia scritta sulla regolarità di tutti gli atti e le
procedure connesse.
INTERPELLANZA NR. 2
Prima domanda:
• perché costruire questa struttura ai Corni?
• Perché spendere i soldi di tutti per questo albergo?
L’ha detto lei, signor Sindaco, che a Castione questa cosa non ha funzionato. E allora? Noi pensiamo che se c’è qualcuno
interessato, lo può costruire con i suoi soldi, o sbagliamo noi? Quei soldi potremmo invece usarli per sistemare la Cà di
Canarì, non le pare? O le nostre idee sono strampalate?
E poi, lo dica con chiarezza: Come intende appaltarlo? Ha il dovere di dirlo alla gente, visto che usa i suoi soldi.
Chiediamo espressamente a questo Consiglio di votare contro questo intervento e di usare questi stessi soldi per
ristrutturare la Cà di Canarì decidendo con la gente e per la gente cosa ne vuole fare.
Ma ci rendiamo conto che per i nostri bambini e ragazzi in paese non c’è niente? Perché invece di fare questo albergo non si
pensa di fare un oratorio decente? I nostri bambini vanno malvolentieri in quella struttura senza finestre e senza cortile.
• Perché non pensiamo a loro prima che a quelli che si arrampicano?
Un’altra volta spenderemo un sacco di soldi per costruire qualcosa di cui le persone normali non avranno nessun ritorno.
•
Avete pensato bene a cosa state facendo?
RISPOSTA DEL SINDACO ALL’INTERPELLANZA
Punto 1
PIC Piazzale S. Antonio e centro polifunzionale
Nella serata del 14 ottobre 2005 ho chiesto pubblicamente scusa per non aver presentato prima il progetto del centro
polifunzionale. Credo che l’intelligenza di una persona si misuri anche dal possedere saggezza e umiltà, doti che di certo
non sono sinonimo di arroganza.
Devo tuttavia ricordare che ogni attento lettore di “Voci dal Paese”, il periodico edito dal Comune di Onore e distribuito a
tutte le famiglie, oltre che ad altre 500 persone che ne hanno chiesto l’invio, abbia avuto modo di leggere delle intenzioni
dell’Amministrazione, e di tale iniziativa in particolare. Nel numero del giugno 2005, nel contesto in cui venivano illustrati
gli interventi di investimento in atto e in programma del Comune, veniva testualmente scritto:
“centro polivalente: si sono avviate le procedure per la definizione della realizzazione di un nuovo centro polivalente sul
piazzale delle scuole elementari. Tale intervento permetterà il recupero del piazzale delle scuole elementari che verrà
destinato a piazzale del mercato, sagre, fiere e feste in un contesto efficiente ed efficace e nel rispetto delle normative in
materia di sicurezza, la realizzazione della nuova sede municipale, della nuova biblioteca, di una sala per riunioni, sale
ritrovo per giovani, anziani, spazi per attività terziarie quali la Banca, Ufficio turistico. Per tale iniziativa è stato ottenuto un
contributo dalla Regione Lombardia di €. 183.000,00= a fondo perduto.”
Devo poi ricordare che la minoranza era a conoscenza di tale iniziativa almeno dal 5 febbraio 2005, e di certo dal 12 aprile
2005 , in conseguenza della lettura del programma delle opere pubbliche 2005/2007 e del bilancio di previsione dell’anno
2005, in occasione della quale stimava il costo dell’iniziativa in €. 2.000.000,00=.
Nel mese di agosto personalmente ho sottoposto la visione del primo e del secondo lotto del progetto del nuovo centro
polifunzionale al consigliere Scandella Rachele.
Pertanto, per il gruppo di minoranza il tempo per far pervenire all’Amministrazione Comunale pareri favorevoli, contrari o
osservazioni all’iniziativa prima che si attivassero le procedure di appalto era più che sufficiente.
Nella disamina dell’interpellanza mi preme evidenziare da subito un aspetto: il sottoscritto non ha mai detto di avere
“sbagliato”, candidamente o meno, come sostiene il gruppo di minoranza, la scelta della realizzazione dell’opera! Ha
chiesto scusa pubblicamente per il ritardo della presentazione della scelta e del progetto. Quindi non capisco assolutamente
a cosa mai dovrei rimediare. Cosa saggia di ogni interlocutore serio e trasparente è non attribuire ad altri frasi o parole mai
pronunciate: pensare e parlare per conto proprio è già un successo!
Le motivazioni di tale scelta sono state dettagliatamente illustrate nella serata della presentazione dell’opera. Nessuno,
ripeto, nessuno dei presenti, ha contestato al sottoscritto le motivazioni della scelta, così da legittimare l’intervento. Le
uniche osservazioni sono state rivolte alla scelta progettuale dell’intervento da due persone, mentre la signora Canova,
portatrice degli interessi delle persone meno giovani, legittimamente ha manifestato il proprio disagio sulla scelta fatta
dall’Amministrazione dell’ubicazione della sala ritrovo per le persone ormai pensionate sollecitandone una revisione o
variante.
E’ abbastanza scontato che prima della scelta di realizzare il nuovo centro polivalente sul piazzale sono state analizzate altre
soluzioni, fra cui: la vecchia casa Conti, abbandonata per ragioni economiche; le proprietà dei signori Colotti/Schiavi in
piazza Pozzo, abbandonate per problemi di spazi ed economici; l’area di proprietà della Parrocchia nelle immediate
vicinanze della Chiesa, accantonata per ragioni economiche e logistiche; anche l’area di proprietà del Comune nelle
immediate vicinanze e all’interno del P.L. cimitero,è stata abbandonata per ragioni tempistiche e logistiche: zone troppo
decentrate, che non rispondevano alle aspettative del Comune.
Mi permetto ora di fornire risposte sia tecniche, che politiche, alle domande presenti nell’interpellanza:
centro polivalente e PIC:
• il municipio non è collegato in questo momento al piano integrato per il commercio,
• nel primo e secondo lotto infatti non risulta progettata nè prevista la sua realizzazione,
• il p.i.c. è contenuto nel primo lotto e consiste nella riqualificazione del piazzale attraverso il rifacimento della
pavimentazione e creazione di infrastrutture sottostanti; la realizzazione di una copertura dell’area da adibire a mercato,
manifestazioni folcloristiche , fiere e sagre locali finalizzata a creare i presupposti di sicurezza dei cittadini che la
utilizzano, e lì vi gravitano; la realizzazione di strutture multiservizio quali un ufficio turistico collegato alla biblioteca
comunale, sportello bancario,
• gli altri lotti non interferiscono con il pic, al contrario interagiscono e vanno a supporto del pic stesso. I contenuti dei
programmi locali, punto 6.4 della d.g.r 14.11.2003, n. 7/15075, definiscono i contenuti dell’intervento privilegiando,
che piaccia o no, i PIC caratterizzati in un contesto sociale ad ampio raggio e respiro ove sia prevista la presenza di
edifici e sedi pubbliche, parchi e giardini pubblici, un sistema di accessibilità pedonale buono o ottimo. Una lettura
attenta della norma si impone: ciò permetterebbe di dare giudizi ed esprimere opinioni corrette, nella norma, senza
scadere in interpretazioni soggettive creando nei cittadini attese fuori luogo,
• il Municipio, che sarà , pertanto, realizzato col terzo lotto, bene si coniuga con il resto dell’intervento: non credo che
nella nostra realtà ci sia Istituzione più rappresentativa e vitale della sede municipale. Difficilmente si trova un altro
Comune che sia riuscito a realizzare nel cuore del proprio Paese tutte le strutture pubbliche indispensabili e vitali ad
una Comunità, non disgiunte dalla presenza di aree a verde . E’ certamente un merito che non mi posso attribuire
completamente, devo, e dobbiamo, ringraziare la lungimiranza di chi ci ha preceduto nell’amministrazione della cosa
pubblica che ha riservato il cuore del Paese alle strutture pubbliche.
• Il progetto del terzo lotto non è agli atti del Comune: un amministratore ed un possibile amministratore attento sa che
mai un professionista consegna al cliente il proprio operato senza averne avuto l’incarico. Questa Amministrazione, per
vedere tradotte e visualizzate le sue aspettative, in collaborazione con il professionista del 1 e 2 lotto, ha cercato di
capire quale sarebbe stato il risultato finale dell’intervento, risultato presentato nella serata del 14 ottobre. A proposito:
ho letto su Araberara l’articolo pubblicato a cura del gruppo di minoranza relativo ai costi di progettazione del centro
polivalente: si scrive pubblicamente che le spese di progettazione del primo lotto sono pari ad EURO 95.475,70=.
Dalla delibera di affidamento dell’incarico, consegnata al gruppo di minoranza, ribadisco: in mano al gruppo di
minoranza, il costo di progettazione del 1 e del 2 lotto ammonta a EURO. 82.175,00= circa, IVA e contributi
compresi, e si noti: nella progettazione sono comprese le spese dello studio Associato Gasparini/Oprandi, progettista
principale, geom. Oprandi Matteo, responsabile sicurezza, perito elettricista Scandella Dario per le parti elettriche,
perito industriale Guerinoni Dario per l’impianto di riscaldamento e idraulico: bel modo di concepire la trasparenza da
parte della minoranza.
• Il piazzale ha una superficie di circa 850 mq., ne verranno tolti circa 200 mq. . Lo spazio per i bambini per giocare ci
sarà, e ci sarà in un contesto diverso, migliore, e certamente più coinvolgente grazie anche alla presenza in loco della
biblioteca comunale e dei vari altri servizi e strutture, così da inserirsi in un ambito sociale ottimale invidiabile. Ho
sentito nell’intervista rilasciata dal rappresentante del gruppo di minoranza ad una emittente televisiva locale che con
questa iniziativa il Comune avrebbe tolto agli alunni delle scuole elementari, allorquando vengono portati all’esterno
dell’edificio scolastico a fare ricreazione, spazi per giocare a calcio , a pallacanestro, … Mi sono preoccupato ed ho
chiesto direttamente ad alcuni alunni se effettivamente negli intervalli scolastici giocassero mai sul piazzale a calcio,
pallacanestro…Sapete la risposta: quando mai abbiamo giocato a calcio? Le maestre non vogliono! Quando mai
abbiamo giocato a pallacanestro? Ci sono forse i tabelloni? Ma allora a che giocate? La risposta: a nascondino,
nascondendoci dietro le macchine delle maestre!
• La Curia ha espresso un parere negativo all’intervento proposto dal Comune. E’ vero. Ma perché non si dice che nella
stessa lettera la Curia ha fatto una proposta alternativa al Comune dove permetteva la realizzazione a sbalzo del
piazzale sull’orto di proprietà della Parrocchia, nota che leggo e allego alla presente quale parte integrante. Insomma il
gruppo di minoranza riporta solo ciò che fa comodo, mai nella loro interezza i dati.
• Le modalità con cui saranno finanziati il primo e il secondo lotto sono stati ampiamente illustrati, non credo ci sia
bisogno di soffermarci oltre.
• Non sono stati richiesti finanziamenti perché il sottoscritto non è a conoscenza di leggi regionali e statali che finanzino
nello specifico tali opere. Se il gruppo di minoranza ne è a conoscenza, nell’interesse del Paese, può farsi parte attiva e
portatrice di questa loro conoscenza: gli verranno riconosciuti tutti i giusti meriti.
• Ho rispetto di tutti. Ma i concetti di trasparenza, democrazia e correttezza preferisco sperimentarli in un dibattito
pubblico. Chi era contrario all’iniziativa lo poteva pubblicamente fare nella serata del 14 ottobre 2005: attraverso un
confronto aperto, leale basato su dati e informazioni certe e corrette, non mistificate in parole e presentazione degli
interventi in forme distorte.. Ci si poteva tranquillamente confrontare ed ognuno sarebbe stato portatore delle sue idee ,
favorevoli o meno.
• Voglio ricordare che in qualsiasi intervento la ridistribuzione interna degli spazi, i cambiamenti di destinazione d’uso,
sono sempre consentite, come sono consentite modificazioni non sostanziali in un progetto in corso d’opera, e queste
operazioni, fatte di norma e nella norma, vengono definite “varianti”.
• L’intervento a vostro giudizio è brutto, oltre che assurdo: sono valutazioni soggettive, non da noi condivise. Devo
ricordare che prima di arrivare alla soluzione progettuale approvata erano state fatte almeno altre tre proposte, una fra
tutte, si era cercato di unire il nuovo centro polivalente alla Scuola Materna cercando di sfruttare il piano superiore
della Scuola stessa per finalità sociali. Scopo non raggiunto.
• Progettazione: sono abituato nelle procedure da seguire in genere a confrontarmi con i paesi vicini, dell’altopiano di
Clusone. Se escludo una recente iniziativa del Comune di Cerete, non mi risulta che un solo Comune abbia scelto come
procedura il metodo di progettazione “concorsi di architettura”. Nella realizzazione di un’opera pubblica non si valuta
un solo progetto, ma piuttosto più progetti col progettista, si fanno aggiustamenti e correzioni, fino ad arrivare ad un
risultato ritenuto ottimale: e così è stato fatto anche in occasione del centro polivalente.
Ritengo , pertanto, che i metodi di affidamento degli incarichi di progettazione sin qui seguiti dall’Amministrazione del
nostro Comune si collochino non certo fra le eccezioni, ma nella norma.
Spazi per anziani.
La nostra scelta non è stata condivisa? Bene. Tutto si può migliorare , l’importante è che la critica sia costruttiva. Nella
serata del 14 ottobre ho assicurato la signora Canova, unica persona ad esprimere una propria opinione costruttiva, e con
modi educati, e per questo Le sono grato, che mi sarei impegnato a trovare nell’ambito del centro polivalente le soluzioni
idonee allo scopo! Io sono abituato a dialogare con i miei collaboratori, soprattutto quando questo comporta la modifica di
certe scelte fatte collegialmente: che piaccia o no questa è democrazia! Rispetto degli altri! La signora Canova, pertanto,
con altre persone “coetanee” interessate alla proposta, saranno invitate nelle prossime settimane per ricercare le soluzioni
che possano soddisfare le reciproche attese.
Centri storici e parcheggi.
Credo sia superfluo ricordare come nascono i centri storici di ogni paese.
Siamo a conoscenza della esiguità dei parcheggi in tali zone in taluni periodi dell’anno ed in certe giornate della settimana.
Voglio solo ricordare tuttavia che nel raggio di 100/150 metri dalle piazze dei centri storici il Comune offre parcheggi
sufficienti per soddisfare tali esigenze. Forse che quando ci rechiamo a Clusone o Rovetta o Bergamo parcheggiamo sempre
nelle immediate vicinanze dei luoghi dove ci fermiamo!?
Dite che il parcheggio di Via del Parco non sarà sufficiente nè per le maestre, nè per i dipendenti comunali nè per l’utenza
comunale: non faccio alcun commento: allego alla presente le fotografie riprodotte in più giorni atte a dimostrare l’utilizzo
del parcheggio, e ognuno tragga le sue conclusioni!
PIC e commercianti
Sono per la verità Sindaco da poco più di un anno. Mi hanno da sempre insegnato a leggere le leggi e le norme nella loro
interezza, mai soffermarmi solo a parte di esse…Questo per contenere e limitare le figure che si possono rimediare! E’ un
consiglio che distribuisco questa sera indistintamente a tutti…aiuterà!
Ricordo che la normativa relativa al piano integrato per il commercio non è una normativa comunale, e posso assicurare che
il Comune di Onore non ha fatto nulla per concorrere alla stesura della norma, curata, stesa ed approvata esclusivamente
dalla Regione Lombardia. Il Comune di Onore però al contrario di altri la norma l’ha letta! Ha individuato che c’erano
possibilità di ottenere dei finanziamenti per la Comunità di Onore, ha presentato istanza, non era stato incluso nella prima
ripartizione dei contributi, ha contestato alla Regione Lombardia le procedure ed è stato inserito nel riparto di gennaio! La
sorpresa sta nel fatto che al progetto del nostro Comune è stato riconosciuto il contributo maggiore! Se poi non si capisce
che tale finanziamento va a beneficio di tutta la comunità, pazienza per chi non lo capisce, ma bene per la comunità!
Nell’iniziativa non c’è proprio alcun escamotage! Il finanziamento non nasce per nulla male ed è destinato per i fini per i
quali è stato richiesto. Ho persino l’impressione che il gruppo di minoranza ne sia dispiaciuto! Comunque invito a leggere la
pagina 4665 – serie ordinaria – n. 49 – del bollettino ufficiale della Regione Lombardia dell’1 dicembre 2003, si potranno
trarre conclusioni diverse.
Ricordo che :
• i commercianti locali potevano beneficiare della norma presentando alla Regione Lombardia singole domande o
facendosi partner del Comune di Onore,
• le Associazioni di categoria avevano distribuito ai commercianti ed agli esercenti fascicoli o informative su tale
opportunità: non addebitiamo al Comune responsabilità o negligenze che non gli sono dovute,
• il Comune non ha tolto o distolto ai commercianti alcun contributo, come qualcuno, al contrario, vuol far credere!
• i commercianti verranno invitati a breve in Comune non appena rappresentanti delle loro associazioni provinciali
avranno assicurato la disponibilità tanto per accertare la legittimità degli atti del Comune, per ascoltare le loro attese
dal Comune,
• Se la popolazione di Onore un giorno sarà costretta a recarsi a Rovetta, o in altri paesi, per fare le spese, questo non
sarà certamente colpa del Comune, ma della Comunità intera, e non foglio spiegarne i motivi, che appaiono troppo
evidenti,
• il Comune attraverso le sue strutture politiche e burocratiche ha sempre ascoltato tutta la gente, commercianti e
associazioni compresi, ha sempre soddisfatto le attese di tutti nel rispetto delle norme, se così non fosse è opportuno
che chiunque, per trasparenza, ne elenchi le circostanze contrarie a tale opinione! E’ un’opportunità per un confronto
sereno!.
Concludo la risposta a questa prima parte dell’interpellanza con una riflessione personale.
Sono pienamente convinto che tale iniziativa portata avanti dal gruppo di minoranza sia prettamente strumentale e del tutto
incoerente con il loro programma politico.
Ho chiesto di estrarre copia del programma presentato in Comune in occasione delle elezioni amministrative dello scorso
anno, che sarà allegato al provvedimento oggetto di interpellanza quale parte integrante, e con mia meraviglia scopro che
sul piazzale delle scuole elementari doveva nascere un centro dove raggruppare:
• la nuova biblioteca comunale, (un indefinito) centro ricreativo per i bambini, spazi per adolescenti e per i giovani,
spazi dove i ragazzi imparino a stare insieme, spazi per anziani, spazi per le associazioni, (e riporto testualmente)
“Questo Centro deve costituire , nel futuro, il nuovo centro di Onore, con tutti i servizi unificati e a portata di mano.
Un centro che rivalorizzi il paese…..Questa struttura collocata fra il parco, la Scuola elementare e quella materna
dovrà diventare il nuovo fulcro urbano e dare sviluppo anche alle funzioni e ai luoghi ad essa collegati”….il tutto
rigorosamente contenuto in un fabbricato dalla superficie coperta di mq. 4 x 17, pari a complessivi mq. 68! Come
espressamente dichiaratomi dal consigliere Scandella Rachele nella seduta del 14 ottobre u.s.! Be questi sono veri e
propri miracoli della tecnologia! E’ vero nell’elenco manca il Comune: ma penso che proprio l’istituzione del Comune
sia il servizio prioritario in una comunità! O no?!
Spero non si dica ora che abbiamo copiato dal programma del gruppo di minoranza!
Forse noi attuale maggioranza sappiamo cosa pensiamo, cosa diciamo, …e non ci dimentichiamo! Non credo sia una colpa.
Scriveva un illustre personaggio del passato, il cui pensiero è certamente di attualità:
“Si può prendere in giro tutta la gente qualche volta,
si può prendere in giro tutte le volte parte della gente,
ma non si può prendere in giro tutte le volte tutta la gente”.
Riflettiamo !
Punto 2.
Struttura in località Corni
Non so quale sia il concetto di trasparenza del gruppo di minoranza, ma quello di fornire dati e notizie corrette è il meno
che si possa pretendere .
Chi mai ha detto che in località Corni nascerà un albergo? Cerchiamo di esprimerci con termini precisi, perché le parole
hanno un immenso valore! Non so in quali alberghi siano soliti o saltuariamente alloggiare i componenti del gruppo di
minoranza, ma pensare che in una struttura di 130 mq., servizi compresi, possa nascere un albergo è offensivo
all’intelligenza della Comunità di Onore. Sono previsti due dormitori, con otto posti letto complessivi, che potranno al
massimo raddoppiare se verranno inseriti letti a castello.Vogliamo per analogia assimilarlo a qualche struttura ricettiva?
Bene, non può che avvicinarsi ad un ostello o ad un rifugio alpino!
Ciò che meraviglia poi nella circostanza è che nessuno, ripeto nessuno, meno gli amministratori del gruppo di maggioranza,
si sia preso la briga o la decenza di prendere visione del progetto e di leggersi almeno la relazione tecnica che accompagna
il progetto stesso! Un po’ di serietà, scusate!
Da una attenta disamina dell’infrastruttura che si va a realizzare si sarebbero resi conto che a fianco del fabbricato nasce
una mini palestra/ parco pubblico per bambini con attrezzature idonee per l’avviamento alla pratica sportiva!
Le idee del gruppo di minoranza in merito alla iniziativa ed ai modi di utilizzare i finanziamenti , non solo sono
“strampalate”, ma denotano una vasta lacuna di conoscenza amministrativa.
Il Comune di Onore ha ottenuto complessivamente dalla Regione Lombardia un contributo di €. 286.000,00= sulla legge n.
65/1987 e relativa all’impiantistica sportiva, su un costo complessivo di €. 500.000,00=. Il nostro Comune , proprio per la
diversità della proposta, è stato privilegiato ed apprezzato dalla Regione! Il solo pensare, e qui sta la “strampalatezza”, che
una volta ottenuto un finanziamento per una finalità ben precisa il Comune-beneficiario possa mutarne a propria discrezione
la destinazione è un assurdità inconcepibile! Provino a chiedere alla Regione se il Comune di Onore con questo
finanziamento può ristrutturare la Ca’ di Canarì!? Ma non è stato scritto dal Gruppo di Minoranza che per costruire
l“Albergo” si vende la Ca’ di Canarì? Be almeno qui il Comune non ha bisogno di vendere beni. E con questo intervento,
forse molti non lo sanno, si completerà anche il campo di calcio con l’impianto di illuminazione.
In Comune di Onore non c’è niente per i bambini e per i ragazzi? Ma proprio non si riesce a capire che tale iniziativa è
indirizzata proprio e prioritariamente a questi soggetti ? Certo non diventeranno tutti scalatori, ma è un modo diverso di fare
sport, e sempre all’aperto! Non è pensabile forse programmare tra le attività didattiche ricreative delle scuole elementari, e
non solo di Onore, anche l’applicazione di tale sport…come si fa nuoto, sci alpino, sci da fondo…non si può forse fare
anche arrampicata ? O forse quanti praticano il free climbing per il gruppo di minoranza non sono considerate “persone
normali”?
Certo che non tutti praticano tale sport, ma ragionando in questi termini…tutti giocano a calcio?, tutti giocano a tennis, tutti
giocano a pallavolo o pallacanestro, tutti giocano a bocce, tutti fanno sci da fondo? Ma è palese che più opportunità ci sono,
più si è stimolati e facilitati a dedicarsi alla pratica sportiva ed è quindi positivo che un’Amministrazione crei le
infrastrutture, le opportunità per praticare lo sport nelle più ampie diversificazioni !
E questa iniziativa oltre che alla nostra gente non ha una valenza anche turistica? E chi sono i beneficiari delle iniziative
turistiche se non i nostri commercianti!
Non si farà nessun albergo e la nuova struttura sarà finalizzata ed utilizzata esclusivamente per la destinazione che viene
creata.
Oratorio: ma è proprio sicuro il gruppo di minoranza che sia competenza di un Comune realizzare l’oratorio…o in carenza
di argomentazioni serie si cerca di creare un problema che non c’è?
Ma dov’era il gruppo di minoranza, nelle sue persone, quando il Comune con i suoi Organi politici e la sua struttura tecnica,
ed altre persone della Comunità che invece di fare futili polemiche si adoperano per la crescita della Comunità stessa, si è
data da fare per ristrutturare l’attuale Oratorio? Ma sapete cosa è stato fatto, chi ha seguito la ristrutturazione, chi ha chiesto
i finanziamenti, chi ha speso tempo e risorse per arrivare al risultato che tutti sappiamo? Avrà per carità anche dei difetti,
ma l’Oratorio di Onore, grazie a chi si impegna senza tanti fronzoli, funziona! Perché non provate a farVi un giro negli
oratori vicini!
Certo, di questo passo e con queste continue critiche e aggressioni con lo scopo solo di disgregare e distruggere è probabile
che passi la voglia di fare anche nelle persone che da sempre si prodigano per la crescita e nell’interesse della comunità!
Come si appalterà poi la nuova struttura?
Lo deciderà il Consiglio, che approverà il relativo regolamento e capitolato d’appalto, nel rispetto della normativa vigente!
O risulta forse che in qualche circostanza non si sia rispettata la norma in tema di affidamento di servizi?
RISPOSTA ALLA RISPOSTA DELLA RISPOSTA......
Post consiglio del 24 novembre 2005.
Caro signor Sindaco, cominciamo dal significato di democrazia.
“ Anche tra persone colte non è raro sentir dire che ‘la democrazia è il governo della maggioranza’ o che la ‘democrazia è il
governo del popolo’. Per Popper queste formulazioni non sono di molto aiuto: una maggioranza potrebbe governare
tirannicamente il popolo; tutto un popolo potrebbe anche scegliere una tirannide. Se tutti i cittadini di una nazione fossero
nazisti o stalinisti, avremmo forse una democrazia? Il consenso, dunque, non è sufficiente a stabilire una democrazia. Quel
che occorre è esattamente il consenso sul dissenso, cioè il consenso sugli uguali diritti di chi la pensa diversamente….. Si
vive in una democrazia quando esistono istituzioni che permettono di rovesciare il governo senza ricorrere alla violenza,
cioè senza giungere alla soppressione fisica dei suoi componenti. È questa la caratteristica di una democrazia”.
La citazione non è certo mia ma tratta da “ Il rinnovamento scientifico nelle istituzioni del nuovo millennio” a cura di Luigi
Secco e con il contributo, tra gli altri, di Dario Antiseri ( testo che consiglio vivamente di leggere).
Andiamo avanti.
Eh sì, lo ammetto….ho mentito: i nostri ragazzi non giocano a basket nel cortile della scuola. Che peccato! Ma mi sembra
che, in compenso, a calcio e a palla mondiale giochino un gran tanto….certo non durante la lezione di storia. Le dispiace
forse?
Comunque ha ragione: ho detto una bugia.
Uno a zero per lei.
Andiamo avanti.
Lei dice che ho mentito nel mio articolo pubblicato su ‘Araberara’ del 4 novembre 2005 quando sostengo che le spese
progettuali ammontano a € 95.475,70.
Perché avrei mentito? Questa cifra l’ho presa dagli atti: precisamente DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
NR. 58 DEL 13 AGOSTO 2005: ESAME ED APPROVAZIONE DEL PORGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO DEI
LAVORI SUL PIAZZALE DELLE SCUOLE ELEMENTARI ( 1° e 2° lotto) in cui Lei dice:
• OPERE A BASE D’APPALTO
€ 499.203,69
• IMPIANTI E FORNITURE DIVERSE
€ 452.006,88
• IVA 10% su importo delle opere a base d’appalto € 95.121,05
• SPESE TECNICHE GENERALI
IVA e CPA compresi
€ 95.475,70
Uno pari.
Andiamo avanti.
Lei dice che nel mio piano programmatico c’era la previsione di un edificio polifunzionale sul piazzale delle scuole. Ma mi
dice che mento quando dichiaro che questo edificio avrebbe dovuto essere di 17 x 4,50 metri di pianta sul piazzale delle
scuole. Ma Lei l’ha visto questo progetto fantasma per dire che mento? A parte che mi sembra assurdo discutere su un
programma che non può venire attuato ( il mio) e non su quello che si sta attuando ( il suo). Non ho mentito. Quando vorrà
vedere il progetto ( se si può definire così, perché era un semplice schizzo su un foglio di quaderno) glielo dimostrerò.
Due a uno per me.
Mi contesta quando Le dico che avrebbe potuto chiedere finanziamenti. E mi dice che non sono stati erogati finanziamenti
per opere simili.
Mi ha dato Lei il Decreto 18 dicembre 2004 del Ministero delle finanze che individua gli enti beneficiari dei contributi
statali. Per motivi di spazio non li posso riportare tutti:
COMUNE DI BUSCA
CENTRO POLIVALENTE
€ 300.000,00
COMUNE DI GIARDINELLO
CENTRO POLIFUNZIOANLE
€ 200.000,00
COMUNE DI SANTA MARIA
CENTRO SOCIALE
€ 350.000,00
POLIFUNZIONALE
COMUNE DI TREVIGNIANO
STRUTTURE POLIVALENTI
€ 400.000,00
COMUNE DI MUSILE DI PIAVE
RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO
€ 350.000,00
COMUNALE CENTRO
CULTURALE
Potrei citarne almeno altri 20.
Quindi mi sembra che anche questa volta chi non ha proprio detto tutta la verità…..
Tre a uno per me.
Andiamo avanti.
Dice che noi, l’opposizione, sapevamo sin da febbraio della nuova sede municipale perché approvata nel piano delle opere
pubbliche.
Si è dimenticato di dire però che noi abbiamo votato contro quest’opera. E si è anche dimenticato di dire che tale opera era
solo citata nel bilancio, quindi senza che noi potessimo vedere il progetto e sapere dove veniva ubicata ( e voi l’avevate già
approvato).
Guardi che noi non siamo di principio contrari al suo nuovo municipio.
Ma siamo contrari, fortemente, al fatto che:
• questo edificio venga costruito sul piazzale delle scuole
• che Lei non abbia chiesto finanziamenti per quest’opera così onerosa
Perché non è sincero fino in fondo?
Lei non ha potuto chiedere finanziamenti per il comune non perché la finanziaria non lo prevedeva ma perché aveva già
chiesto il finanziamento ( circa 3 milioni di euro) per il golf.
Quattro a uno.
A proposito di quel virgolette ALBERGO virgolette. Ma davvero si deve discutere sulla semantica dei termini alberghieri?
Va bene, chiamiamolo STALLA, o come altro vuole lei. Il succo del discorso non cambia: perchè dobbiamo spendere soldi
pubblici per costruire quella cosa lì, qualunque cosa sia.
Va bene... ho mentito un’altra volta! Quello lì non è un albergo.
Quattro a due.
Devo andare avanti?
Ma sì, ancora una
“Ho sbagliato” ha detto. ( Sì lo so, sono un disco vecchio). Ma se il progetto definitivo non è stato ancora approvato, allora
prima di renderlo definitivo, può chiedere il parere alla gente?
Non mi sembra di aver capito, durante l’assemblea pubblica, che quel progetto non era definitivo perchè non ancora
approvato.
L’ha rigirata proprio bene questa frittata.
Ma lasciamo perdere. Non è proprio il caso che la discussione continui in questi termini: quante volte ho mentito io, quante
volte hai mentito tu.....
Io faccio il mio lavoro di oppositore, esercito il mio senso della democrazia. Se lei ne ha uno più alto del mio, ebbene è
proprio il momento di applicarlo.
Io, e insieme a me gli altri consiglieri di opposizione, siamo fermamente contrari a quest’opera e alla procedura relativa che
Lei ha applicato.
E’ possibile, nel suo senso della democrazia, essere contrari? E la smetta di infangare le nostre persone con la speranza che
più nessuno creda a quello che diciamo( perchè questa è la Sua unica strategia per farci perdere credibilità).
E poi, la prego, inserisca nel suo senso di democrazia anche la tolleranza (per i vecchi dischi di vinile, poverini).
E già che c’è, faccia un altro sforzo: faccia parlare la gente (in nome della democrazia. Non la sua. Si rilegga la definizione
di Popper).
Rachele Scandella
Cara Rachele
Condivido il concetto di democrazia contenuto nella tua risposta! Non credo di essere stato eletto Sindaco grazie a un golpe
militare o psicologico sulla gente di Onore, la quale ha votato in piena libertà! Ti assicuro che nel momento in cui mi
accorgessi di non riscuotere la fiducia dalla gente di Onore, non esiterei un giorno in più ad abbandonare la carica!
Per il resto delle tue repliche un solo invito: prova a rileggere attentamente le mie risposte, troverai diversità di valutazioni
ed esposizioni dei fatti.
I toni politici ad Onore in questo periodo sono elevati e non usuali: non certamente per colpa mia!
Non credo di aver mai dato del bugiardo ad alcuno ne tanto meno di aver infangato la dignità di nessuno! Ho solo dato delle
risposte ad un’interpellanza presentata da te e dal tuo gruppo…nulla più! E ritengo con pacatezza e serenità! Se tu dai una
valutazione diversa, mi spiace!
Ti auguro Buon Natale ed un sereno anno nuovo!
Gianpietro Schiavi
PAESE PICCOLO E LA GENTE … PENSA
Giunti agli ultimi mesi del 2005 ci si ritrova, in questo spazio del giornalino, per il consueto
appuntamento. Sarà il clima festoso o l’atmosfera natalizia che stimola le riflessioni ma, è tempo di
fare il punto della situazione, una sorta di piccolo bilancio di un anno intenso e coinvolgente.
E’ doveroso innanzi tutto ringraziare tutte le associazioni del nostro paese informandovi, inoltre, sulle
ultime novità.
Vorrei iniziare dalla Biblioteca che, con la sua commissione energica e piena d’idee, continua ad
organizzare eventi ed iniziative che coinvolgono tutti. Ringrazio sentitamente tutti i componenti per
l’immenso lavoro che hanno fatto e che continueranno a fare.
Come non parlare, poi, dell’U.S.O. che ci ha allietato e divertito durante tutta l’estate; senza il
contributo, di tutti i ragazzi, i mesi caldi sarebbero monotoni e troppo… silenziosi. A loro vorrei
esprimere la mia gratitudine per l’impegno che essi, ogni anno, dedicano ai residenti e non, e per la
disponibilità già confermata per l’estate 2006. Infatti, saranno impegnati in modo più gravoso, poiché
il piazzale delle scuole, ritrovo abituale per le feste, sarà un cantiere aperto.
Successivamente, vorrei spendere due parole anche per lo Sci Club che ha attivato in agosto una
pista artificiale di sci. Un’iniziativa, magari poco apprezzata, ma che di sicuro ha coinvolto e
impegnato tante persone. Aspettiamo con ansia qualche tonnellata di fiocchi di neve che soddisfi
ogni nostra aspettativa.
E’ impossibile, in questa veloce carrellata, non coinvolgere anche l’oratorio, diventato un
appuntamento indispensabile per i bambini. Un grazie di cuore a tutte le mamme e a tutti i
collaboratori che contribuiscono a far funzionare quest’istituzione.
Passiamo ora agli alpini che, come ogni anno, si danno un gran da fare per tutti. Abbiamo cominciato
con l’adunata nazionale di Parma, dove si era costituito un vero e proprio campo alpino, con tanto di
tende e soprattutto con una cucina da campo. L’amico alpino Colombo Sergio l’ha messa a
disposizione e grazie all’abilità del cuoco Enzo, abbiamo dato da mangiare a molte penne nere, tanto
da essere citati sullo “Scarpone Orobico”.
Dopo quest’esperienza splendida, gli alpini hanno deciso di bissare l’evento organizzando una
spaghettata in piazza, sempre con l’aiuto di Enzo e della cucina di Sergio. E’ inutile dire che la serata
ha avuto un gran successo. Ma gli Alpini non sanno solo fare da mangiare: in ottobre hanno installato
un nuovo percorso vita che parte da via Rovena per arrivare fino al nuovo parco di Sant’Antonio,
posando tutti gli attrezzi, che sono stati offerti dalla ditta Pacchiarini Arrigo. E’ con profondo rispetto
che dico: un grosso grazie a tutti!
Passiamo ora allo Sport: l’Onore-Parre, dopo un buon campionato, ha disputato i play-off; purtroppo
non è andata bene ma, sicuramente, riusciranno a riscattarsi quest’anno. Il Csi a 7, dopo aver
stravinto il campionato scorso, si sta comportando molto bene nonostante le difficoltà siano maggiori.
Da ex-giocatore mi fa molto piacere che negli allenamenti partecipino anche i ragazzi più giovani
perché rappresentano il futuro per il Csi a 7.
Come ho già detto all’inizio di quest’articolo, quando ci si avvicina alle feste natalizie, si è più portati a
guardarsi indietro ed a riflettere sul cammino compiuto in un intero anno.
In qualità di assessore alla cultura vorrei rendere noti alcuni dati che evidenziano il nostro operato:
l’amministrazione ha stanziato, per il diritto allo studio 2005/2006, la cifra di 103.000 euro e questo
significa che tiene molto all’istruzione dei nostri bambini. Inoltre, sono state assunte spese, nel corso
del 2004/05, per un importo di euro 148.398,00 per lavori in fase di ultimazione, per rendere gli
ambienti scolastici a norma di legge e questi sono fatti concreti, non parole, e sono sotto l’occhio di
tutti. La nostra scuola è l’unica sull’altipiano ad avere due aule attrezzate per i disabili, di cui una
costruita quest’anno e con il nuovo ascensore, che collega gli ambienti scolastici alla palestra,
permette anche ai meno fortunati di usufruire dell’impianto per l’educazione motoria e ci rende una
delle scuole meglio attrezzate della zona.
Sicuramente un’amministrazione, che è così attenta alle esigenze degli alunni, lo fa con il preciso
intento di investire con positività nel futuro e per dare alle prossime generazioni nuove opportunità di
crescita, non certo per chiudere i battenti.
Scuola Elementare - Aula n. 1 -appoggio diversamente abili
Scuola Elementare – Nuova aula n. 2 -appoggio
diversamente abili
Scuola Elementare - Abbattimento barriere architettoniche
(ascensore palestra i cui lavori sono in fase di conclusione)
Scuola Elementare - Nuovi ventilconvettori
Scuola Elementare – Nuova aula informatica (alla spesa ha
contribuito anche il Comune di Songavazzo)
Scuola Elementare – Nuovi arredi (alla spesa ha contribuito
anche il Comune di Songavazzo)
Scuola Elementare – Nuova aula manualità
Scuola Elementare – “Messa in sicurezza palestra” con il
rifacimento della controsoffittatura, installazione di pareti
isolanti e abbattimento barriere architettoniche.
Tutto questo non certo per
chiudere la scuola!!!!
Scuola Elementare – Nuova barriera sicurezza sul
marciapiede ingresso scuola
Le vacanze di Natale permettono a tutti gli studenti di “staccare la spina” e prendersi una meritata
pausa dagli studi. In questi giorni si ha a disposizione più tempo libero da dedicare a svaghi di ogni
genere. Ecco alcuni utili consigli per utilizzarlo al meglio divertendosi.
Il centro polifunzionale che sarà costruito, non vuole essere una cosa negativa e nemmeno togliere
uno spazio ai nostri bambini. Anzi, vuole diventare il cuore del paese, con spazi per tutti, anziani e
giovani.
Ai miei tempi il cortile della scuola elementare era davvero l’unico spazio dove poter giocare in tutta
sicurezza. Vorrei sottolineare, invece, che a loro disposizione, le giovani generazioni di Onore, hanno
un Centro Sportivo dove, non solo si può giocare a pallone, ma anche a basket o pallavolo, in tutta
tranquillità e lontano da ogni pericolo.
Per chi ama andare in bicicletta sono disponibili le piste ciclabili che vanno da via Donizetti a via
Rovena, sempre al riparo da eventuali pericoli ed immerse nel verde (o nella neve se arriverà).
Inoltre, per chi ama stare in compagnia, abbiamo un Oratorio che è stato appena ristrutturato e che,
per merito delle mamme e dei volontari, funziona. Per gli amanti della lettura e non solo, c’è la
biblioteca, fiore all’occhiello del nostro paese, che organizza attività per tutti i gusti: spettacoli per i
bimbi, letture di fiabe, corsi di musica, incontri per genitori ed educatori con tematiche molto attuali.
A me non sembra proprio che manchino gli spazi per i nostri bambini, forse basta solo guardarsi
intorno con più obiettività e le opportunità sono proprio sotto il nostro naso, basta saperle cogliere.
Per quanto riguarda il pallone e la bicicletta, spero che Santa Lucia porti a mio figlio sia l’uno che
l’altra perché ad Onore i posti per giocare esistono.
Alla fine di tutte queste riflessioni, fatte a volte con una punta di amarezza, vorrei concludere questo
articolo facendo a tutti voi i miei migliori auguri di un felice Natale e di un promettente anno nuovo!!!!!
L’Assessore alla Cultura, Sport e Tempo Libero
De Rosa Erminio
L’ANGOLO DEI RICORDI
Avrei mille parole da dirti ancora, ma più ci penso più me ne viene in
mente solo una: GRAZIE. Grazie per l'amore che ci hai donato e che
abbiamo sempre respirato stando accanto a te. Grazie per la forza che hai
saputo trasmetterci. Grazie per il tuo sorriso, le tue risate e il tuo modo di
scherzare, che per merito tuo, appartiene anche a noi. Grazie, grazie per
averci insegnato la vita, con le sue gioie e le sue difficoltà, grazie per
averci insegnato a viverla con amore e coraggio. Grazie perchè in tutto
quello che facciamo tu sei, e sarai sempre, con noi.
I tuoi figli
Con determinazione e coraggio hai affrontato la tua lunga malattia. Con
affeto sei stata vicina alle mie paure, non abbandonarmi in questo tempo
che ci vede lontane, nel mio cuore tu sei sempre con me.
Ciao Hannelore, la tua amica.
Il sig. Giuseppe, nostro concittadino dal 1996, è tornato alla
Casa del Signore lo scorso mese di agosto, un po’
all’improvviso, lasciandoci increduli quando venimmo a
conoscenza del suo trapasso. L’Amministrazione Comunale,
anche a nome dell’intera cittadinanza, si sente
particolarmente vicina alla sua cara Amabile, alla quale,
unitamente ai famigliari tutti, giugano le più sentite
condoglianze.
HANNELORE HEDWIGE
REGNER
11.02.1954 – 22.07.2005
GIUSEPPE TRAVERSA
27.06.1933 – 02.08.2005
“...e quando avrete bisogno di me, sussurrate il mio nome nel vostro
cuore e io sarò con voi.”
Pamela e Fausto
ELISA BENZONI
04.12.1949 – 01.11.2005
Il 30 novembre ci ha lasciato Maria Rosa Schaivi vedova Schiavi Alfieri,
la decana del paese. Era nata il 7 febbraio del 1912. Minuta nella persona
era però una roccia, il suo fisico si era temprato già nell’inverno del
1917/18 quando contrasse, superandola, l’influenza “spagnola”. Dal
matrimonio, alla vigilia della guerra, il 30 dicembre 1933 (viaggio di nozze
di mezza giornata a Gazzaniga!), sono nati sei figli: Angela, Luigi, Paolo,
Piera, Giuliano – mancato nel 1974 per incidente stradale – e Irma. Nella
sua lunghissima vita numerose sono state le difficoltà che ha sempre
affrontato serenamente, con una fede solida, povera di parole ma ricca di
gesti di solidarietà: superava il dolore recandosi in visita a vicine e
conoscenti che soffrivano. Ha vissuto gli ultimi anni di vita in casa di Irma,
godendo dell’affetto dei suoi cari; i nipoti la ricordano sferruzzare con
quattro aghi: caldi “scarpì”, leggere la Famiglia Cristiana, ripetere canzoni
e filastrocche del passato e, addirittura, scrivere brevi pensieri e ricordi.
Amava molto la compagnia. Lentamente la salute l’ha abbandonata. Resta
indelebile il ricordo della sua saggezza, della sua discrezione e
l’insegnamento che amava ripetere: la concordia, l’accordo reciproco
contano più di tutto. Ciao nonna Maria.
I tuoi cari
Maria Rosa Schiavi
07.02.1912 – 30.11.2005
ANNIVERSARI
Francesco e Candido, il vostro ricordo è sempre
vivo nei nostri cuori e ci accompagna ogni giorno.
I vostri cari.
FRANCESCO COLOTTI
04.08.1995
CANDIDO COLOTTI
27.08.1996
VITTORIO SCHIAVI
12.08.2004
EMMA MARIA SCHIAVI
06.03.1995
ANNAMARIA BELLINI
28.12.1975
LOREDANA BELLINI
28.09.1980
Un caro ricordo ai nostri amati Emma e Vittorio.
I famigliari e parenti tutti.
Siete sempre nei nostri pensieri.
Mamma, sorelle e tutti i vostri cari.