News Letter UILT MI ACC di Agosto 2011
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News Letter UILT MI ACC di Agosto 2011
MAGAZINE D’INFORMAZIONE 27 AGOSTO 2011 NEWSLETTER di AGOSTO UIL-T MILANO ACC Boeing: ottenuta la certificazione per il 787 Dreamliner Nominati nuovi commissari Alitalia Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha nominato i tre commissari straordinari di Alitalia-LAI previsti dalla manovra finanziaria per accelerare la liquidazione della società. Si tratta di Stefano Ambrosini (consigliere della Compagnia di San Paolo ex commissario di Bertone), Gianluca Brancadoro (già vice commissario di Federconsorzi e di Boeing ha ricevuto la certificazione per il nuovo 787 Dreamliner dalla Federal Aviation Administration (FAA) statunitense e dallʼAgenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) durante una cerimonia allo stabilimento Boeing a Everett, vicino a Seattle. Randy Babbitt, amministratore della FAA ha presentato lo U.S. Type Certificate, che conferma che il 787 è stato collaudato e trovato conforme a tutti i regolamenti federali. A ricevere il certificato da Babbit il capo pilota del 787, Mike Carriker e il vice president e Chief Project Engineer del 787, Mike Sinnett, che hanno lavorato sul programma sin dallʼinizio. Babbitt ha presentato lʼemendamento al Certificato per la produzione numero 700 a John Cornish, vice president per lʼassemblaggio finale e consegna del 787 e a Barb OʼDell, vice president Qualità per il programma 787. Il certificato per la produzione aggiunge il 787 alla lista di sistemi di produzione di Boeing Commercial Airplanes conformi alle regole federali. “La certificazione è una pietra miliare che convalida quanto abbiamo promesso al mondo da quando abbiamo cominciato a parlare di questo aereo e che riflette i sogni e le speranze di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di lavorare al programma” ha detto Jim Albaugh, President e CEO di Boeing Commercial Airplanes. “Ora i loro sogni si avverano”. Patrick Goudou, executive director di EASA ha presentato il certificato europeo a Dan Mooney, VP svilluppo del 787 e Terry Beezhold, precedente leader del 787 Airplane Level Integration Team. “Questo è un grande aereo; dai materiali avanzati e tecnologie innovative alla migliorata esperienza per i passeggeri e dalle caratteristi che economiche senza confronto, il 787 è ve ramente un aereo che cambia le regole del gioco” ha concluso Scott Fancher, presidente e general manager del programma 787. Banca Etruria Salernitana) e Giovanni Fiori (professore di economia aziendale alla LUISS, sindaco della Banca dʼItalia e commissario dellʼIlva). Augusto Fantozzi, commissario di Alitalia dallʼagosto 2008, si era dimesso il 19 luglio ritenendosi sfiduciato dal governo in seguito al passaggio della nuova norma. PAGINA 1 MAGAZINE D’INFORMAZIONE 27 AGOSTO 2011 Nel 2012 Jet2.com volerà tra East Midlands e Pisa Dal mese di maggio 2012 lʼaeroporto di Pisa offrirà ai suoi passeggeri un nuovo collegamento per il Regno Unito con Jet2.com, il vettore britannico low cost, presente presso lo scalo pisano dal 2005, che in questa stagione estiva opera da Pisa voli diretti per Belfast, Leeds-Bradford, Manchester e Newcastle. La nuova rotta collegherà il Galilei con lʼaeroporto di East Midlands, situato nellʼomonima regione inglese a pochi chilometri da Nottingham. Il primo volo diretto decollerà dallʼaeroporto di East Midlands il 5 maggio 2012, e il collegamento sarà operativo fino al 29 settembre 2012 con una frequenza alla settimana (sabato). Steve Heapy, direttore commerciale di Jet2.com, ha così commentato lʼannuncio: “Siamo lieti di poter annunciare la futura inaugurazione di questa destinazione italiana dallʼaeroporto di East Midlands: Pisa è una città perfetta per coloro che desiderano gustare le delizie dellʼItalia per la prima volta. La città infatti non solo ospita delle fantastiche attrazioni turistiche, tra le quali la Torre Pendente, conosciuta in tutto il mondo, ma è anche una porta dʼaccesso ad alcune delle più belle località della Toscana, incluse Firenze e Siena. Oltre ad offrire voli e vacanze di qualità, siamo sicuri anche di offrire i migliori orari per i nostri voli, in modo da permettere ai viaggiatori di ottimizzare il tempo a loro disposizione per esplorare questa splendida destinazione. La regione delle East Midlands è per noi una base molto importante, ed è nelle nostre intenzioni ampliare ulteriormente lʼofferta delle destinazioni, in modo che coloro che partono per le vacanze abbiano un numero sempre maggiore di rotte tra le quali scegliere”. Continental: investimenti per 500 milioni di dollari comincerà ad installare poltrone flat-bed di nuova produzione, nonché programmazione audio e video on-demand e connettività per iPod, nelle cabine premium su 26 Boeing 767 (12 aeromobili 767-400 di Continental e 14 aeromobili 767-300 di United). La compagnia inoltre modificherà ulteriormente i 767-400 con United Continental Holdings ha recen- lʼintroduzione di posti Economy Plus, con temente annunciato un investimento di spazio extra per le gambe, e del canale oltre mezzo miliardo di dollari per il mi- audio “Channel 9” collegato con il conglioramento del proprio prodotto di bor- trollo del traffico aereo ed attualmente do. Tra i miglioramenti previsti c'è lʼinstal- già disponibile su molti aeromobili Unilazione di poltrone flat-bed a bordo di ted. Questi 26 aeromobili, principalmente altri 62 aeromobili di lungo raggio, por- utilizzati su rotte transatlantiche nonché tando così a 185 gli aerei dotati di que- verso lʼAmerica Latina o le Hawai, disto tipo di poltrone. A settembre, United sporranno di cabine BusinessFirst ed Economy. Proseguono i miglioramenti attualmente in corso nelle classi First, Business ed Economy dei Boeing 777 della compagnia configurati con 3 cabine. Al momento 17 esemplari su 46 propongono già poltrone flat-bed, avanzati sistemi di intrattenimento a bordo in First e in Business, e video on-demand in Economy. United riequipaggerà questʼanno altri 12 aeromobili 777 con queste dotazioni. Al momento sono 124 gli aeromobili di United ad essere stati riconfigurati, numeroche salirà a 185 totali una volta ultimato lʼintervento sulla flotta 767 e 777. PAGINA 2 MAGAZINE D’INFORMAZIONE 27 AGOSTO 2011 Verona: crescita passeggeri in doppia cifra Sono stati 1.943.605 i passeggeri che hanno scelto lʼAeroporto di Verona tra gennaio e luglio di questʼanno per i propri viaggi. Si conferma la crescita a doppia cifra del primo semestre dellʼanno (+12,8%), superiore allʼincremento medio nazionale dello stesso periodo, pari allʼ8,9%. Nei primi sette mesi dellʼanno, i passeggeri dei voli nazionali sono stati complessivamente 760.945, quelli internazionali 1.168.188, a cui si devono aggiungere i 14.472 passeggeri in transito. Come già registrato in passato, lʼincremento di passeggeri, determinato dallʼapertura di nuove rotte dai principali mercati fonte del territorio, ha avuto effetti positivi anche sui flussi turistici registrati dalla provincia di Verona. "LʼAeroporto," spiega una nota, "è impegnato nellʼattuare sinergie con il territorio, con lʼobiettivo di incrementare lʼarrivo di flussi di viaggiatori italiani ed esteri. Attraverso azioni promozionali congiunte, dalla collaborazione con Veronafiere, alla partnership con la Fondazione Arena, agli eventi per la stampa e gli operatori promossi con il Trentino, fino alla sponsorizzazione di eventi e manifestazioni per il pubblico, si punta a promuovere lʼofferta del territorio congiuntamente ai voli che operano da Verona." Dal ENAC i dati provvisori del primo semestre 2011 Sul sito dellʼEnac sono stati pubblicati i dati relativi al traffico a e r e o complessivo internazionale e nazionale per i servizi di linea e non di linea nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2011. Secondo i dati, che sono però provvisori e parziali, nei primi sei mesi di questʼanno sono passati 67.059.192 passeggeri negli aeroporti nazionali con un trend di crescita per gli aeroporti più importanti. Si segnalano, ad esempio, i 17.400.958 di passeggeri a Roma Fiumicino con un incremento del 5,34% rispetto allo stesso periodo del 2010 e i 9.131.095 passeggeri a Milano Malpensa, con un aumento del 5,72%. Milano Linate ha registrato 4.274.883 passeggeri (+ 12,34%), Bergamo Orio al Serio 3.882.692 (+ 9,83) e Venezia 3.537.402 passeggeri (+14,74%). Si evidenzia, tuttavia, che i dati sono da considerarsi ancora provvisori e parziali in quanto non completi e/o non disponibili per alcuni scali. La tabella, pertanto, verrà a breve aggiornata con gli aeroporti mancanti. Il link diretto alla tabella è il seguente: http://www.enac.gov.it/La_Comunicazione /Pubblicazioni/info2098846464.html Divulgato il Piano Nazionale di Prestazioni ENAC ha divulgato il Piano Nazionale di Prestazioni adottato in accordo al Regolamento n. 691/ 2010 del 29 luglio 2010. Tale Piano, valido per il triennio 2012-2014, si applica alle operazioni di rotta e stabilisce gli obiettivi nazionali in tema di sicurezza, capacità dello spazio aereo, ambiente tare. ed efficienza economica. I Piani Nazionali di Prestazione degli altri Stati Il Piano, redatto in sola Europei sono disponibili lingua inglese, è stato sul sito di Eurocontrol preparato dall'ENAC qua- all'indirizzo le autorità nazionale di regolazione, controllo e sorveglianza, in stretta http://www.eurocontrol.int cooperazione con ENAV /prc/public/standard_pag SpA ed Aeronautica Mili- e/Performance_Plan.html PAGINA 3 MAGAZINE D’INFORMAZIONE 27 AGOSTO 2011 La politica Lufthansa in Europa Se una volta il primato nelle graduatorie internazionali spettava sempre a un vettore statunitense, oggi sotto più di un indicatore di settore si può asserire che Lufthansa è il primo vettore europeo, uno dei maggiori al mondo. Eppure siamo certi che se si chiedesse a bruciapelo quale è la più grande aerolinea europea, non tutti gli interpellati fornirebbero la risposta esatta. Oggigiorno infatti le graduatorie delle compagnie aeree non vanno più di moda, essendo state soppiantate dalle interminabili discussioni su altri soggetti della filiera - in primo luogo gli aeroporti. Di fatto sono questʼultimi che sono assurti al ruolo di primi attori sullo scenario internazionale dellʼindustria aerea civile. Nelle graduatorie mondiali su quanto si è incassato da passeggeri e merci trasportate, nellʼanno 2010 il gruppo Lufthansa è al primo posto avendo prodotto 36.067.000.000 dollari. Al secondo posto troviamo United-Continental con 34.013.000.000. Seguono Delta, Air France/Klm mentre, tanto per darvi una idea, Emirates è al decimo posto con 14.807.000.000. La nostra Alitalia si trova al 36° posto con 4.224.000.000, e Ryanair al 29° posto con 4.807.000.000. Questi esempi danno senzʼaltro una idea della posizione di primato raggiunta da LH in campo internazionale. Tuttavia è opportuno non fermarsi in superficie e approfondire lʼindagine. Al contrario di Air France/KLM o di British Airways/Iberia, il vettore tedesco non ha avuto bisogno per posizionarsi ai vertici dellʼindustria di fondersi ad altri vettori. La sua strada è stata quella di acquisire il controllo azionario di diverse aerolinee che ora fanno appunto parte del suo gruppo. Come si ricorderà agli albori della deregolamentazione europea fu la Swissair, tramite il SAir Group, a inaugurare in grande stile la strada delle partecipazioni azionarie nel capitale degli altri vettori. La precisazione è importante perché ci fa capire quanto complesso sia divenuto il compito dellʼanalizzare i risultati dichiarati dai vettori. Vi sono gruppi come Air France/KLM che dichiarano le cifre complessive, ma vi possono essere gruppi, come è il caso di Lufthansa, le cui cifre includono anche vettori "nascosti" dal momento che il gruppo ne comprende altri. Infine, come è ovvio, vi sono vettori che vanno da soli. Con tali presupposti si rifletta quindi sulla grande disomogeneità che si viene a creare, nel comporre graduatorie sui vari fondamentali (key-indicators) dellʼindustria in esame. Tale ottica di complessità è ben illustrata dal caso Lufthansa. Questa compagnia dichiara di aver trasportato 91 milioni di passeggeri nel 2010 (p. 62 del suo Annual Report) ma la IATA nelle sue annuali World Air Transport Statistics (WATS) la presenta a quota 56.693.000, mentre Airline Business nella sua graduatoria mondiale riporta per essa 58.900.000 passeggeri. In aggiunta a questi dati, a dir poco contraddittori, vi è a nostro avviso anche una ulteriore riflessione da proporre. Ci si dovrebbe cioè interrogare su quanto sia corretto includere sotto una stessa graduatoria vettori che ne comprendono altri, insieme ad aerolinee che invece hanno prodotto il proprio risultato da sole senza lʼaggiunta di vettori controllati. Il gruppo Lufthansa oggi comprende i due vettori nati dalle ceneri di Swissair (Swiss) e Sabena (Brussels Airline), ed inoltre include Air Dolomiti, Austrian Airlines, BMI nonché Germanwings. Ricordando come Austrian, Swissair e Sabena fossero un tempo vettori di bandiera di 3 Stati europei di tutto rispetto, non crediamo sia affatto esagerato dire che siamo in presenza di un impero o di una colonizzazione delle aerolinee. Ed è fra lʼaltro ricordando questo impero che si può avere una spiegazione circa le differenze sul numero passeggeri che differisce in base alle diverse fonti considerate. Procedendo nellʼanalisi del gruppo, notiamo come Germanwings costituisca una partita "giocata in casa" (un poʼ come Alitalia che acquisisce Air One o Volare), mentre nei casi di Air Dolomiti e della britannica BMI si deve parlare ancora di colonizzazione, sia pur nellʼambito di vettori non di bandiera. E ci siamo limitati ai soli casi di acquisizione al 100%, ma sia ben chiaro che sarebbe ancora lunga la lista di vettori dei quali Lufthansa possiede partecipazioni minoritarie. Abbiamo ricordato come la politica di Lufthansa si sia differenziata da quella di altri vettori, ma non possiamo fingere di dimenticare che il vettore tedesco ha tentato anche unʼaltra via e lʼabbia giocata proprio in Italia creando una controllata (Lufthansa Italia), un tentativo abortito di consolidare la sua presenza sul territorio italiano. A nostro parere è stata una mossa mal giocata per due ordini di motivi. In primo luogo la controllata, non certo casualmente, nasceva nel momento di ritirata di Alitalia da Malpensa, quando più pressanti si facevano gli inviti ai vettori stranieri affinchè venissero a coprire i vuoti lasciati da Alitalia: si trattava quindi di inviti che nascevano più da esigenze "aeroportuali" che non da aspetti di marketing aeronautico. Si andava inoltre a creare una compagnia dai connotati regionali su uno scalo, quello di Malpensa, dove già era consolidata EasyJet, una delle due principali aerolinee low cost europee. Sarebbe stato molto più logico prendere atto che il mercato del nord Italia era ormai suddiviso fra una zona "ovest" controllata da SkyTeam, ovvero dal trio Alitalia/Air France/Klm, e una zona "est" ove Lufthansa mantiene per il momento il controllo grazie al feederaggio che la sua controllata Air Dolomiti assicura da quel fronte. In questa ottica non è difficile vedere come Lufthansa Italia fosse nel luogo sbagliato a Malpensa. Bisognerà insomma abituarsi al dato di fatto che ormai i tre megacarrier europei che guidano le tre rispettive alleanze dai loro hub si sono suddivisi lʼEuropa aeronautica. Detto questo dobbiamo porci una domanda fondamentale: lʼenorme espansione di un vettore quale Lufthansa, lʼaver acquisito tutti questi controlli azionari, è un qualcosa che si deve ritenere positivo o negativo? PAGINA 4 MAGAZINE D’INFORMAZIONE Rispondere a un tale quesito non è affatto semplice e, comunque, qualunque risposta si voglia dare si finisce inevitabilmente per scontentare qualcuno. Dal punto di vista di Bruxelles, tutto ciò che abbiamo notato in Lufthansa dovrebbe sollevare dubbi e perplessità degli euroburocrati in quanto Sua Maestà la Concorrenza non si può certo dire che in un tale clima si sia venuta ampliando. Da unʼaltra ottica, quella degli analisti finanziari, il fatto che finalmente sia caduto il tabù che impediva a un vettore di bandiera di venir acquisito da un altro vettore è da considerarsi una nota positiva che da tempo questi signori - sostenitori del libero mercato - auspicavano. Dal punto di vista dellʼutente italiano, si potrebbe sostenere che tutto som- 27 AGOSTO 2011 mato, vista la fine fatta da Swissair e Sabena, non ci sarebbe nulla di strano se Alitalia finisse nelle fauci di una Air France. Da questʼultima opinione però prendiamo completamente le distanze: chi è addentro al settore sa bene che le potenzialità del mercato aereo italiano non sono nemmeno lontanamente comparabili con quello svizzero o belga. In tal senso non possiamo non rammaricarci che un vettore come Alitalia, che avrebbe potuto essere ai vertici delle gradutorie mondiali (come in effetti è stato), abbia progressivamente svenduto compagnia e mercato agli altri. Incidente AFR447: cosa dice il rapporto preliminare? Il Bureau dʼEnquètes et dʼAnalyses (lʼente francese per le indagini tecniche di sicurezza del volo) ha pubblicato il terzo rapporto preliminare sullʼincidente al volo Air France 447 Rio-Parigi del 1° giugno 2009. Questo terzo rapporto è stato reso possibile dal ritrovamento dei registratori di volo, che dopo il recupero sono risultati ancora decifrabili. Tale positiva sorpresa ha permesso di far luce sui 4 minuti e 23 secondi in cui si è consumato il dramma che ha deciso il destino delle 228 persone a bordo dellʼAirbus A330. I tecnici sanno tutto su ciò che è accaduto in cabina di pilotaggio ed è inevitabile che ora si riaprano le ferite di un annoso problema in cui si dibatte lʼaviazione civile: è il troppo automatismo il responsabile di quello che si chiama "cockpit complacency" ? Lʼespressione è difficile da tradurre, ma indica un misto di trascuratezza, distrazione e superficialità. Pilots Association, ha dichiarato che «sarà una tragedia ancora peggiore se su questo incidente inizierà il gioco delle colpe e la lezione non sarà completamente compresa. Lʼequipaggio stava volando con velivolo altamente sofisticato e automatizzato e già dal 1996 la FAA aveva avanzato perplessità circa le difficoltà che gli equipaggi potevano incontrare nel pilotare simili velivoli». il computer è favoloso nelle sue prestazioni e nel modo in cui allevia i piloti dalla continua tensione della conduzione manuale. Ma nel momento in cui il sistema dovesse andare in tilt, lʼequipaggio è pronto per gestire la situazione e guidare lʼaereo manualmente? È in questa semplice domanda che si compendia lʼintero dramma del volo 447, ed è su di essa che si innesteranno le inevitabili polemiche. Il rapporto divide lʼindagine in tre parti coincidenti con altrettante fasi del volo. In questo articolo ripercorreremo lʼitinerario abbinando ad ogni fase le raccomandazioni che ne sono scaturite, mettendo in tal modo subito in evidenza quali sono stati gli eventi cruciali avvenuti nelle rispettive fasi. Per evitare qualsiasi malinteso lessicale e di traduzione si è ritenuto opportuno riportare gli esatti termini usati nel rapporto in lingua inglese. Come gestire lʼaereo quando il comFase 1: dallʼinizio del volo fino alle h. puter si guasta? A commento del rapporto il responsabile 2.10.05 quando lʼautopilota si discondella safety e security della British Airline nette. In questa prima parte del volo gli investigatori mettono in evidenza come lʼuscita del comandante dalla cabina di pilotaggio sia avvenuta senza aver fornito «clear operational instructions». Viene inoltre evidenziato come fra i due copiloti non vi sia stata una esplicita suddivisione dei rispettivi compiti. Da questo scaturiscono due raccomandazioni che richiedono che le autorità definiscano in miglior modo il ruolo di chi sostituisce il comandante, in maniera tale da assicurare una ottimale ripartizione dei compiti. Fase 2: dalla disconnessione del pilota automatico (h. 2.10.05) fino al momento dellʼavviso di stallo (h. 2.10.51) È la fase in cui lʼavviso di stallo è attivo in modo continuativo. In questo breve periodo, durante il quale il comandante non è presente nella cabina di pilotaggio, lʼelemento cruciale che lʼinvestigazione mette in evidenza è il fatto che malgrado entrambi i copiloti avessero «identified and announced» la perdita dellʼindicazione della velocità, nessuno dei due abbia attivato la procedura «unreliable IAS». La perdita dellʼindicazione della velocità è stata causata «probabilmente da una ostruzione delle sonde Pitot a causa di cristalli di ghiaccio». Ancora, nota il rapporto in questa seconda fase, - i copiloti non avevano ricevuto adde- PAGINA 5 MAGAZINE D’INFORMAZIONE stramento per la procedura «unreliable IAS» e per il pilotaggio manuale ; - la registrazione evidenzia che lʼequipaggio non effettua le «callout» standard riguardo le differenze dei valori nella «pitch attitude» e nella velocità verticale. - manca lʼaddestramento Crew Resource Management quando la condotta del velivolo sia assicurata da due copiloti in mancanza del comandante. La prima delle 10 raccomandazioni del rapporto riguarda proprio questa fase. Il BEA chiede che autorità competenti riesaminino i programmi di addestramento e relativi controlli rendendo obbligatoria la creazione di specifici esercizi tendenti ad assicurare «manual airplane handling. Approach to and recovery from stall including at high altitude». Questa raccomandazione di sicurezza è la principale dellʼintero rapporto, unitamente a quella che molti piloti avevano già avanzato allʼindomani della pubblicazione del secondo rapporto, cioè lʼinvito alle autorità affinché valutino la rilevanza che potrebbe avere un indicatore di angolo di attacco direttamente visibile allʼequipaggio. Non è infatti da scartare lʼipotesi che con un tale strumento i due copiloti avrebbero potuto reagire differentemente alla situazione di emergenza che si era creata. Bene il 2010 ma....? Nel 2010 lʼindustria dellʼaviazione civile nel mondo ha registrato 18 miliardi di dollari di profitti netti, il risultato migliore dellʼintero decennio. È stato questo lʼincredibile quanto inatteso risultato annunciato dal direttore generale uscente della IATA Giovanni Bisignani alla 67.a sessione dellʼassociazione, tenutasi a Singapore lo scorso giugno. Un risultato senzʼaltro positivo, ma che per essere compreso deve essere inserito nel giusto contesto. Fase 3: Dallʼallarme di stallo (h. 2.10.51) fino alla fine del volo (h. 2.14.28) I tre minuti finali sono caratterizzati dal ritorno del comandante nella cabina di pilotaggio, avvenuto 1 minuto e 30 secondi dopo la disconnessione del pilota automatico. In questa terza fase il rapporto evidenzia lʼangolo di attacco eccessivo che lʼaeromobile continuava ad avere (fino a 40 gradi), lʼallarme di stallo sempre attivo, le oscillazioni di rollio anchʼesse giunte intorno ai 40 gradi, la N1 prossima al 100%. Lʼaeromobile in pratica diveniva ingovernabile anche se i motori «always responded to the crewʼs inputs». Da questa sezione scaturiscono ben 6 raccomandazioni che riguardano le registrazioni dei dati di volo, la loro conservazione e il loro invio. Il rischio delle accuse incrociate Eʼ da prevedere una netta spaccatura fra chi tenderà a mettere in evidenza lʼambiente in cui ha operato lʼequipaggio (la strumentazione difettosa e Pitot ostruiti) e chi punta il dito verso la non preparazione dellʼequipaggio a fronteggiare lʼemer- Analizzando i risultati dello stesso decennio si vede ad esempio che complessivamente sono ancora "sotto" di 29,7 miliardi di dollari. Questo non è però il solo "ma" di cui rammaricarsi. Sia pur con i 18 miliardi di profitti, il margine dei guadagni si è fermato a un «patetico» così lo ha definito Bisignani- 3,2 %. Ciò significa che quei 18 miliardi rapportati ai 554 miliardi di ricavi complessivamente prodotti hanno generato un margine di guadagno pari al 3,2 per cento. Una percentuale che di certo non permette reinvestimenti a largo respiro. Unʼindagine condotta dalla rivista di settore Airline Business su "150 top airlines" si arriva a risultati analoghi, a un margine netto cioè del 3,3%, ma in questo caso con un ulteriore interessante spaccato delle varie tipologie di aerolinea. Nella graduatoria per i margini di profitto al primo posto troviamo le low cost con un 4.5% e al 27 AGOSTO 2011 genza. Air France, in una nota diffusa subito dopo la pubblicazione del terzo rapporto, avverte come il guasto ai sensori abbia contribuito «al peggioramento e allʼinstabilità della situazione di pilotaggio. Lʼequipaggio ha mostrato professionalità e si è impegnato fino allʼultimo nel gestire le operazioni di volo. Lʼallarme che segnala la perdita di altitudine si è attivato e disattivato diverse volte, innescando informazioni contraddittorie sul reale stato dellʼaeromobile, che ha contribuito fortemente alla difficoltà dellʼequipaggio di analizzare la situazione. Air France rende omaggio al coraggio e alla determinazione mostrata dallʼequipaggio in queste condizioni estreme.» Fra queste due opposte tesi, una cosa ci sentiamo di affermare con determinazione. Pur prendendo atto di dichiarazioni come quella del presidente dellʼassociazione dei parenti delle vittime secondo il quale «la posta in gioco sul piano economico è predominante rispetto allʼaccertamento della verità», la verità sul piano tecnico è ora nota agli addetti ai lavori. La cosa peggiore sarebbe quella che il gioco delle accuse incrociate prevalesse sulle lezioni che senza alcun dubbio si possono trarre da questo incidente. secondo le aerolinee tradizionali con il 3,4%. Tutto ciò dimostra che lʼanno 2010 è stato nel complesso un buon anno per lʼindustria aerea commerciale. Fatta questa lunga premessa circa lʼinsolita euforia nel settore ci si può chiedere quali siano stati i risultati del principale vettore aereo italiano. La premessa era necessaria dal momento che le note a margine dei bilanci in negativo tendono sempre a precisare che i risultati in rosso sono da im- PAGINA 6 MAGAZINE D’INFORMAZIONE imputarsi a questo o a quel fattore. Ebbene nellʼanno fiscale chiuso al 31 dicembre 2010 il gruppo Alitalia ha registrato un risultato operativo di -107 milioni di euro «in miglioramento di 167 ml euro rispetto al 2009». A commento di questo "miglioramento" riportiamo alcuni dei risultati ottenuti da altri vettori europei, quei vettori cioè che alla stessa stregua della maggior compagnia italiana si sono dovuti confrontare con lo stop ai voli causa vulcano, o con il rialzo dei prezzi del carburante. i risultati netti di alcune fra le maggiori compagnie europee sono riportati - in dollari USA in tabella. Appare evidente lo scollamento ormai creatosi fra Alitalia e le altre compagnie, un divario che non ha avuto alcun sostanziale miglioramento con lʼaccorpamento di Air One. È bene sottolineare che lʼanalisi non parte dallʼutile netto di una Air China (che, prima in classifica nelle graduatorie mondiali, ha chiuso il 2010 con 1.871.359.000 dollari di utili) o di una Emirates (che ha dichiarato un profitto di 1.463.235.000 dollari), per non esporsi allʼaccusa di fare paragoni improponibili a causa del differente clima economico vigente in quei Paesi rispetto al nostro continente. Siamo voluti rimanere in Europa, e sarebbe davvero interessante poter analizzare, ad esempio, cosa ha avuto in più la compagnia portoghese TAP per chiudere il 2010 con 82,5 mln di profitto che Alitalia non aveva. E non sarebbe affatto male ricordare i benefici di vario tipo di cui la nuova Alitalia è stata dotata al momento del suo varo, benefici in base ai quali il piano industriale presentato il 27 gennaio 2009 alle commissioni Industria e Lavori Pubblici a Attività Produttive e Trasporti del Senato prevedeva una «prospettiva di ritorno al pareggio in due anni». Ovvero al 31 dicembre 2010. Vi sono altri interessanti dati da evidenziare. Come è noto lʼASK (Available Seat-km) mostra la quantità di offerta-prodotto immessa sul mercato. Al 31 dicembre 2010 lʼAlitalia era uno dei vettori che più di altri avevano aumentato la sua offerta nellʼanno (+3,4%) mentre altri primari vettori mostrano dati inferiori o addirittura negativi. I dati AEA al 31 dicembre 2010 evidenziano lʼevidente sforzo di Alitalia per aumentare lʼofferta del prodotto immesso sul mercato. Se però accanto a questo valore si pone il Load Factor (LF) che ne è scaturito, si noterà 27 AGOSTO 2011 che il 70,5 di Alitalia è ben al di sotto degli altri vettori che pure avevano diminuito lʼofferta. Osservando infatti lʼASK e le variazioni rispetto allʼanno precedente (2009) troviamo la situazione riportata in tabella. Cosa ciò significhi è presto detto: gli altri hanno usato lo strumento della capacità per ottenere fattori di carico ottimali, mentre allʼaumentata offerta AZ corrisponde pur sempre un LF modesto, inferiore a quello ottenuto dagli altri vettori. Si tenga presente a tal proposito che la media media complessiva dei LF dei 36 vettori aderenti allʼAEA è stata, nel 2010, del 77,9%. Sarà il caso di rammentare che lo stato di salute di un vettore non è dato semplicemente dallʼaumento del numero passeggeri, ma da come questo numero si pone rispetto allʼofferta che è stata immessa sul mercato. Altra annotazione va fatta sul fronte degli RPK (Revenue-PaxKm) prodotti. Dalle statistiche AEA al 31 dicembre 2010 risulta che in termini di RPK generato Alitalia è allʼottavo posto fra i 36 vettori aderenti: una posizione elevata che supera ad esempio una Swiss che ha prodotto "solo" 29.521 RPK (ma che ha chiuso in utile). A nostro parere il fatto che - pure in presenza di un sostanziale ritorno di RPK - il risultato operativo al 31 dicembre fosse ancora in rosso di 107 milioni di euro, non può non significare quanto da noi già sottolineato in precedenti interventi: Alitalia al momento è una compagnia "ibrida" nel senso che - non la si può inquadrare fra quelle a vocazione intercontinentale; - sul corto-medio raggio opera numerose rotte in diretta competizione con le low cost; - non è sotto il diretto controllo di megavettori (caso Swiss) Alitalia è insomma una compagnia che vuole - ma forse sarebbe dire è costretta a - fare da sola ma senza aver individuato il proprio ruolo nellʼattuale variegato scenario dellʼaviazione commerciale. Proprio in questi giorni è stata diffusa la semestrale di Alitalia. Nei primi sei mesi del 2011 la compagnia mostra un risultato operativo (Ebit) di -69 milioni di euro e un risultato netto di -94 milioni. Poiché comunque queste cifre risultano in calo rispetto a quelle al 30 giugno 2010 il comunicato parla espressamente di «miglioramento dei risultati economici». Si tratta evidentemente del classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, a seconda di come si vuole osservarlo. Il comunicato contiene una nota positiva ove si afferma che le «prospettive della seconda parte dellʼanno che consentono di confermare lʼobiettivo di pareggio operativo per lʼanno in corso.» Si vedrà se questa volta la previsione sia indovinata Ma soprattutto prepariamoci, con lʼavvicinarsi della fine del lock-up (gennaio 2013), ad assistere a quella assunzione di ruolo che finora è mancata. Peccato che a quel punto un altro vettore a lungo indipendente sparirà assorbito dalle fauci di uno dei tre mega-carrier generati da una dissennata deregulation. PAGINA 7 MAGAZINE D’INFORMAZIONE 27 AGOSTO 2011 Airbus A320 e A350 per Thai Thai Airways ha firmato un contratto fermo per quattro A350-900 e cinque A320. Lo annuncia Airbus, sottolineando che si tratta del primo ordine per questi velivoli da parte di Thai, la cui flotta comprende già A340, A330 e A300-600, e che si arricchirà nella seconda metà del 2012 anche dellʼA380. Thai prevede di mettere in linea anche otto A350-900 e sei A320 ottenuti in leasing. ENAV: Pugliesi smentisce Di Lernia Guido Pugliesi, a.d. di ENAV, ha smentito tramite il proprio legale Francesco Scacchi, di aver «mai ricevuto alcuna utilità, ivi compresi orologi,» dal titolare della Print System Tommaso Di Lernia, così come di aver preso parte «a condotte eventualmente illecite poste in essere dal sig. Di Lernia o da legame o cointeresse nei confronti soggetti a lui collegati». Nella nota del sig. Di Lernia e dei soggetti a diffusa dallʼufficio stampa ENAV lui collegati.» Scacchi ribadisce di aver già fornito agli inquirenti «la documentazione che attesta inequivocabilmente la correttezza» di Pugliesi e la «totale mancanza di qualsiasi Dodici Boeing 777 per Cathay Vale 3,3 miliardi di dollari a prezzi di listino lʼordine di Cathay Pacific per dodici Boeing 777, dei quali otto in versione merci e quattro 777-300ER passeggeri. Lʼannuncio congiunto non indica le date di consegna, ma sottolinea che si tratta del primo ordine per la versione merci da parte di Cathay. La compagnia di Hong Kong ha in flotta 35 777 acquistati presso Boeing e ordini complessivi per altri 36. WizzAir aggiunge un nuovo A320 Wizz Air, la maggiore compagnia aerea low fare dell'Europa centro-orientale, ha annunciato che dall'aprile 2012 aggiungerà un nuovo velivolo Airbus A320 alla propria base presso l'aeroporto di Varsavia. L'arrivo del nuovo velivolo consentirà il lancio di nuove rotte e l'incremento delle frequenze su alcune delle rotte già esistenti. L'arrivo del nuovo bireattore Airbus porterà all'incremento dei voli tra Varsavia e Roma Fiumicino, che da cinque frequenze settimanali diventerà giornaliero, e al raddoppio dei voli tra Varsavia e l'aeroporto di Orio al Serio, che passeranno da due a quattro frequenze settimanali. Thai ordina sei nuovi Boeing 777-300ER Boeing e Thai Airways International hanno finalizzato un contratto per sei nuovi jet 777-300ER. L'ordine completa un accordo siglato al Salone di Le Bourget lo scorso giugno. Il contratto ha un valore approssimativo di 1,7 miliardi di dollari. Thai è già operatore di velivoli 777 ed è la prima compagnia del Sudest Asiatico ad utilizzare, tramite la controllata Thai Cargo, il 777 Freighter. PAGINA 8