samuele - FalsoNueve

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A TU PER TU << SAMUELE DALLA BONA
SAMUELE
INTERVISTA ESCLUSIVA
DALLA BONA
Una Champions League, una Supercoppa UEFA, una Coppa Italia, un Community Shield, una Coppa
D'Inghilterra, un Campionato di Serie B e un Campionato Primavera. Il palmarès di Samuele Dalla Bona, ex
enfant prodige del calcio italiano, è un palmarès di tutto rispetto, di quelli che ti permettono di guardare al
passato senza particolari rimpianti. Magari quello della Nazionale, con una chiamata mai arrivata dopo anni di
Nazionali giovanili, ma per il resto trofei e maglie importanti riempiono la ricca scatola dei ricordi dell'ex
centrocampista. Dalle giovanili con l'Atalanta al boom in Inghilterra con la maglia del Chelsea, fino al ritorno in
Italia con la maglia del Milan dei grandi Maldini, Pirlo e Seedorf e poi Bologna, Lecce, Sampdoria, Napoli e
tanto altro. Noi di FalsoNueve abbiamo contattato in esclusiva Samuele Dalla Bona per parlare con lui della
sua carriera e dei suoi progetti futuri.
Sei arrivato al Chelsea giovanissimo. Che ricordi conservi di quell'esperienza e della tua
avventura in Inghilterra?
Conservo ovviamente dei bei ricordi perché, anche se non si trattava del Chelsea degli ultimi anni,
l'ambiente, il pubblico, la città e l'atmosfera che si vive lì sono qualcosa di veramente magico. E' stata
un'esperienza bellissima e non ti nascondo che ci ripenso ogni giorno con molto piacere.
Poi sei tornato in Italia per vestire la maglia del Milan in un anno in cui hai potuto dare il tuo
contributo – seppur non da protagonista – anche nella vittoria della Champions League. Che
emozioni hai provato e cosa vuol dire per un calciatore vincere un trofeo così ambito?
Quando arriva la chiamata del Milan non puoi dire di no. Anche se, come hai detto tu, non ho vissuto
quell'esperienza da protagonista è stato comunque un periodo ricco di emozioni perché quando a 1 9-20
anni puoi giocare al fianco di gente come Maldini, Seedorf e Pirlo è davvero pazzesco. Ho avuto la
fortuna di collezionare anche un po' di presenze in Champions e riuscire a vincere la Coppa è stato
fantastico. E' un qualcosa che realizzi dopo e solo col tempo capisci quanto sia speciale.
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A TU PER TU<< SAMUELE DALLA BONA
Dopo il Milan hai avuto altre esperienze importanti, come quelle con Bologna, Lecce, Sampdoria e
ovviamente il Napoli. Qual è il ricordo più bello della tua carriera?
Sono stato bene in tutte le squadre in cui ho giocato e, di conseguenza, ho tanti ricordi, sia positivi che
negativi. E' difficile scegliere un solo momento ma mi viene da dirti il goal con il Napoli all'esordio, anche
perché il pubblico che c'è a Napoli non lo ritrovi da altre parti e ancora oggi i tifosi azzurri mi dimostrano
sempre molto affetto nonostante siano passati diversi anni ormai.
Qual è l'allenatore con cui ti sei trovato meglio
e quale invece il calciatore più forte – secondo
te – tra quelli con cui hai giocato?
Con gli allenatori devo dire che ho sempre avuto
buoni rapporti, a parte un po' con Reja anche se
non ho mai capito il motivo. Quello con cui mi
sono trovato però più a mio agio è sicuramente
Ranieri perché, oltre ad essere un signore, è un
allenatore che è sempre riuscito a creare nelle
sue squadre il giusto mix di gente con esperienza
e giovani. Poi è sempre stata una persona diretta
e chiara, sia quando si trattava di dire cose
positive sia quando si trattava di cose negative.
Sono aspetti che ho sempre apprezzato e che non
si riscontrano spesso. Per quanto riguarda il
giocatore avrei l'imbarazzo della scelta ma, senza
nulla togliere a Zola, Lampard o Terry, ti dico
Maldini perché nel mio periodo al Milan ho capito
quanto fosse forte e secondo me, penalizzato un
po' dal fatto di essere un difensore, non ha avuto
tutti i riconoscimenti che avrebbe meritato. Aveva
tutto, fisico, testa, non aveva un difetto (ride ndr).
Hai militato per molti anni nelle selezioni giovanili della Nazionale ma non sei mai riuscito ad
esordire in Nazionale Maggiore. C'è stato un momento nella tua carriera dove hai pensato che
sarebbe potuta arrivare la grande chiamata?
E' chiaro che da inizio carriera fino al periodo in cui ero a Napoli ci speravo, però credo che ai tempi il
livello era decisamente più alto e davanti avevo dei mostri sacri irraggiungibili. Forse oggi avrei avuto la
possibilità, vedi Pellé che è riuscito a conquistare una maglia da titolare dopo anni di sacrifici. Non
essendoci più i vari Nesta, Maldini, Gattuso c'è più spazio. Ci ho sperato ti ripeto, specie nei momenti più
positivi tipo al Chelsea, a Bologna o a Napoli, però non ho avuto la possibilità.
Cosa puoi dirci invece dei tuoi progetti futuri? Vuoi rimanere nell'ambiente del calcio?
Sì, purtroppo negli ultimi anni ho rallentato perché tra la scomparsa di mio padre e qualche altro
problema mi sono fermato. Mi piacerebbe rientrare un giorno anche se bisogna vedere in che ruolo. Ho
avuto altre proposte, tipo per la televisione, ma sinceramente non mi piace, preferisco altro.
Potremmo vederti quindi come allenatore?
Sì, mi manca il campo e per stare lì o giochi o fai l'allenatore...
Alessio Nicotra
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