l`intervista ad Avvenire (Pdf, 2008)

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l`intervista ad Avvenire (Pdf, 2008)
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MERCOLEDÌ
13 FEBBRAIO 2008
Tv padrona: il derby di Roma alle 21.15
MILANO. Prove tecniche di
spalmatura del campionato. Se ne
era già parlato in Consiglio di
Lega e ora arriva la conferma:
sabato Inter-Livorno si giocherà
alle 16 e non alle 18 e per di più il
derby Lazio-Roma di mercoledì
19 marzo, turno infrasettimanale
in notturna, sarà alle 21.15
anzichè alle 20.30. La strada che
potrebbe portare verso partite a
orari il più possibile differenziati,
come l’annunciato (e per ora mai
realizzato) anticipo di domenica
alle 13, è stata intrapresa con il
pieno accordo di Sky e degli altri
operatori televisivi. Il caso di
sabato 16 era già anomalo
secondo il programma ufficiale,
con tre anticipi e Inter-Livorno
contemporanea a Parma-Milan,
prima di Juve-Roma alle 20.30.
«Prima lo stadio rappresentava la
maggior fonte di introiti per i club
- ha detto Tullio Camiglieri,
direttore delle comunicazioni di
Sky Italia- ma ora sono sempre
più gli italiani che seguono le
partite in televisione: l’obiettivo è
dare loro un’offerta più adeguata.
A fronte di una spesa che
l’abbonato fa, bisogna dargli la
possibilità di seguire più partite
possibile».Altri anticipi sarebbero
allo studio, ma Camiglieri ha
precisato che «queste sono
questioni che dipendono
assolutamente dalla Lega Calcio».
Camiglieri ha negato che il derby
alle 21.15 possa portare a
problemi di ordine pubblico:
«Quarantacinque minuti in più
non sono molti per una città
come Roma. In ogni caso la partita
si sarebbe svolta comunque in
notturna».
Torneo di Viareggio, finale bis
Inter-Empoli, Balotelli gioca
Contrariamente a quanto
comunicato in un primo tempo, la
giovane stella interista Balotelli
sarà in campo oggi alle 15 contro
l’Empoli per la ripetizione della
finale del Torneo di Viareggio.
Durante la sfida di lunedì
(conclusasi 1-1 dopo i
supplementari) infatti il giocatore
non era stato ammonito come
molti asserivano e dunque nei
suoi confronti non è scattata
alcuna squalifica. È la settima volta,
nella storia del torneo, che per
assegnare la coppa si ricorre alla
finale bis. Sul versante interista c’è
malumore: i dirigenti hanno
criticato la formula del torneo per
l’eccessivo numero di formazioni
al via e per i troppi incontri
ravvicinati.
Serie B: Chievo e Bologna, coppia in fuga
Battuta d’arresto per Lecce e Pisa
■ RISULTATI. Albinoleffe-Ravenna 3-1; Ascoli-Lecce 2-1;
Bari-Piacenza 2-1; Bologna-Avellino 3-1; Brescia-Pisa 1-0;
Cesena-Grosseto 0-0; Frosinone-Messina 4-0;
Mantova-Vicenza 2-3; Modena-Chievo 1-2; Treviso-Rimini 0-2;
Triestina-Spezia 0-0.
■ CLASSIFICA. Bologna e Chievo 53; Lecce, Pisa e Albinoleffe 49;
Brescia* 47; Mantova 40; Rimini 39; Messina 35; Modena,Ascoli*
e Frosinone 33;Triestina 30; Bari e Grosseto 27; Piacenza 26;
Vicenza,Treviso e Avellino 21; Spezia e Cesena 20; Ravenna 18.
(* una partita in meno).
Trapattoni ct dell’Irlanda: oggi l’annuncio
■ LONDRA. Manca solo l’ufficializzazione, attesa per oggi, ma è
ormai scontata la nomina di Giovanni Trapattoni a commissario
tecnico dell’Irlanda, la nazionale inserita con gli azzurri nel girone
di qualificazione ai Mondiali 2010. Definiti gli ultimi dettagli del
contratto: due anni per un milione di euro a stagione.Trapattoni,
68 anni, da due sulla panchina del Salisburgo, aspetterà la
conclusione del campionato austriaco prima di assumere
l’incarico.A Dublino, Claudio Gentile potrebbe assumere il ruolo
di vice, con Liam Brady, ex allievo del Trap ai tempi della Juve e
oggi al settore giovanile dell’Arsenal, inserito nei quadri tecnici.
I
presentazione di un reclamo in merito alla
«posizione asseritamente irregolare del calciatore
Marco Materazzi». Il Catania contesterebbe
l’impiego di Materazzi che avrebbe violato alcune
norme federali saltando per un infortunio alla
schiena l’amichevole con l’Italia mercoledì scorso
contro il Portogallo, scendendo però in campo
domenica scorsa a Catania. «Non è una ripicca - ha
spiegato Lo Monaco - . Esiste una regola.Abbiamo
un giocatore,Vargas, che viene convocato
regolarmente in nazionale ed è capitato una volta
che, nonostante un risentimento, sia dovuto andare
lo stesso in Perù: non ha giocato, è tornato e stava
bene, ma non l’abbiamo potuto mettere in campo
contro il Torino. Ora, se questa normativa viene
tacitamente bypassata, a me sta bene, ma che ce lo
dicano». Del reclamo ha preso atto il giudice
sportivo Gianpaolo Tosel che si riserva «la decisione
nel merito alle trasmissioni delle motivazioni».
RECUPERO DI CAMPIONATO
Il Milan oggi si rimette in pari
Dubbio Paloschi con il Livorno
MILANO. Comunque vada, il Milan questa sera si rimette in pari.
Con la partita contro il Livorno (ore 20.30) la squadra rossonera
conclude i suoi recuperi di campionato trasformando la sua virtuale
classifica finalmente in reale. L’obiettivo è sempre quello, avvicinare la
Fiorentina per il quarto posto. «Non ci saranno né Pato e né Kakà spiega Ancelotti - mentre rientra Gattuso». In attesa del completo
recupero di Ronaldo, il dubbio riguarda Inzaghi che deve verificare le
proprie condizioni e la certezza di Ancelotti, di farlo giocare accanto
al rientrante Gilardino, potrebbe svanire in favore di Paloschi, l’eroe
della sfida con il Siena. «Questo
ragazzino ha cominciato la
carriera sotto una buona stella
e spero che continui così», ha
detto ieri di lui Galliani. «In
tanti anni di calcio ne sono
capitate di sorprese ma
questa è la più imprevista e
imprevedibile. Non credo
che un giocatore abbia mai
segnato sul primo pallone
che tocca in serie A».
Paolo Maldini, 39 anni, con i figli
Daniel e Christian
Sotto a destra, nonno Cesare
l tempo non scalfisce l’andamento elegante e misurato del gentiluomo Cesare Maldini. Triestino,
76 anni appena compiuti, ma come
il figlio Paolo dimostra da sempre
molte primavere in meno. Da una
scrivania di via Turati (quella di fianco allo storico segretario rossonero
Carlo Montanari) continua il suo prezioso lavoro di capo degli osservatori. Ma prima di tutto è a capo di una
dinastia che da mezzo secolo è in missione speciale per conto del Milan e
del calcio italiano. Il suo primo gruppo resta la famiglia, dove vige la regola universale del «3» che, non è solo il
numero di maglia dell’eterno Paolo.
Tre sono i figli maschi - Paolo, Piercesare e Alessandro - e altrettante le femmine - Donatella, Monica e Valentina
- di casa Maldini.
Una famiglia nello sport (Alessandro
e Donatella giocavano a basket) oltre
che nel pallone, dove si vede la mano dell’allenatore.
«A dire la verità io ero sempre in giro
per il mondo e quindi il direttore tecnico in casa è stata ed è ancora mia
moglie Marisa. Senza di lei lo spogliatoio di famiglia sarebbe saltato. E
lo stesso ruolo adesso in casa di Paolo ce l’ha sua moglie Adriana».
È indubbio però che sul cammino di
Paolo Maldini ci sia la sua impronta.
«L’ho sempre messo in guardia sui rischi e i vantaggi della professione, per
il resto ha sempre fatto tutto da solo».
Lei oggi si occupa di scovare talenti,
ma come si riconosce il baby-fenomeno?
«Dalla smania che ha di giocare. Dalla grande passione che scatta appena
è libero dagli impegni scolastici e lo
vedi che va di corsa su un campo o
quando in casa non la smette di palleggiare e rompe anche qualche vaso...».
Quando ha scoperto che suo figlio avrebbe potuto superare il “maestro”?
«L’ho capito per caso, da una foto che
gli scattò sua sorella Donatella. Era a
un torneo della scuola e Paolo avrà avuto 12 anni. Sono rimasto folgorato
davanti a quell’immagine perché c’era una plasticità muscolare e un’armonia del gesto atletico che mi illuminò...».
E quale fu il suo pensiero luminoso?
«Gli dissi: Paolo, se vuoi da domani
chiamo Milan o Inter , decidi tu dove
andare a giocare...».
Ma come,il capitano rossonero campione d’Europa del ’63 avrebbe mandato il figlio, tifoso milanista, all’Inter?
er il Catania la gara con l’Inter non è valida e va
P
rigiocata. L’amministratore delegato del club
etneo, Pietro Lo Monaco, ha preannunciato la
CALCIO
L’INTERVISTA
Maldinasty
La storia
non finisce
DA MILANO
MASSIMILIANO CASTELLANI
Il Catania reclama contro l’Inter
«Non poteva schierare Materazzi»
«Certe scelte non vanno mai impo«La carriera di Paolo in fondo non è
ste. Lui ha deciso per il Milan ed è stache la proiezione milanista di quella
ta una scelta azzeccata. Anche se - sordi Giacinto all’Inter. Due uomini naride - ancora oggi Gianmarco Moratti, cresciuti e rimasti sempre sotto uti quando mi incontra me lo rinfaccia
na sola bandiera. La fedeltà è un vasempre: “Potevi mandarlo da noi allore che non andrà mai perso».
l’Inter il Paolo”...».
Paolo è ancora una bandiera in camI figli di Paolo invece hanno subito
po oggi,forse se ci ripensa domani lo
scelto rossonero. Nonno Cesare ha
sarà anche in panchina?
già visto dei segnali incoraggianti?
«Ha sempre detto che l’allenatore non
«Daniel, il piccolo, è un “veneziano”
vuole farlo perché si ricorda delle
gioca tutto all’attacco. Christian è un
troppe volte che suo padre tornava a
ometto, più maturo dei suoi 11 anni,
casa arrabbiato e stressato... Se deciascolta i consigli miei
derà di fare altro proe del papà e si piazza
babilmente
sarà
Cesare Maldini:
sulla linea difensiva.
un’altra scelta giu«Paolo e Facchetti sta».
Ma tra gli altri miei
cinque nipoti c’è anPaolo Maldini ha anle sole bandiere
che Andrea, il figlio di
che avuto la fortuna
Il
talento
si
vede
Donatella, che gioca
di avere suo padre
a calcio».
come ct.
dalla smania che
Per Christian due
«Non so se sia stata
ha
di
giocare
anni fa in via Turati si
una fortuna per lui,
è presentata tutta la
perché per spirito di
Dopo di noi
famiglia al completrasparenza e di coraltri
figli
e
nipoti
to per la firma del
rettezza verso gli alcartellino.
tri compagni, quanda dare al calcio»
«È stato un secondo
do lo allenavo forse
battesimo e uno di quei momenti egli ho addirittura tolto qualcosa. Ma
mozionanti in cui tocchi con mano il
credo di essere stato un ct che ha fatgrande messaggio che sono riusciti a
to da padre a tanti ragazzi e non solo
trasmettere in tutti questi anni Berlua mio figlio».
sconi e Galliani, ovvero: il Milan non
Qual è un altro figlio non suo che ha
è solo una società di calcio, ma una sevisto crescere bene?
conda famiglia per ognuno di noi».
«Alessandro Del Piero, un grandissiÈ giusto dire che la vostra famiglia e
mo uomo oltre che un fantastico calquella di Facchetti rappresentano il
ciatore. Mi sarebbe piaciuto vederlo
calcio dei valori veri?
giocare nel Milan».
Lo ricordano come un “ct-papà”anche in Paraguay che guidò ai Mondiali del 2002.
«In Paraguay ho vissuto 6 mesi straordinari e ci ripenso spesso con tanta
nostalgia. Al di là dell’aver fatto un ottimo Mondiale conservo il ricordo del
grande calore della gente di Asunción»
Quel Mondiale di Corea e Giappone
è stato l’ultimo per lei e anche per
Paolo,qualche rimpianto in azzurro?
«Ho vinto 3 titoli europei
consecutivi con l’Under 21
e con la Nazionale A è stata una grande esperienza
che si è chiusa sfortunatamente ai rigori con la Francia nel ’98. Paolo ha avuto
il massimo dal calcio, magari nella sua splendida carriera gli è mancato un pizzico di fortuna proprio con la
maglia azzurra».
Alla bacheca di Paolo Maldini
manca anche un Pallone d’Oro
che avrebbe meritato da molto
tempo.
«Non sta a me giudicare. Però ho imparato che il riconoscimento più importante è quello che ti arriva dalla
gente. E allora oggi non c’è stadio o
paese del mondo in cui Paolo non
venga accolto e rispettato come un
vero ambasciatore dello sport italiano. E questo è un grande onore per
tutti noi Maldini».
C’è un giornale che parla di etica agli ultrà
DA MILANO
lluso, romantico, visionario. O piuttosto un piccolo rivoluzionario che ha
fatto di un’idea una bandiera,
e prova a sventolarla con orgoglio. Non è facile definire una persona che si inventa un
giornale sportivo gratuito che
parla di etica: già questa è
un’eccezione. Se poi quel
giornale lo va a vendere - anzi a regalare - nelle curve di uno stadio, e dunque anche al
popolo ultrà, allora siamo ai
limiti della fantascienza.
Eppure Camillo Pisano, 49
anni di entusiasmo puro, non
è un marziano. Nemmeno
quando espone il suo motto:
“Un sogno fatto da una per-
I
È gratuito e si chiama
FreeFootball: distribuito
la domenica a San Siro
racconta il pallone
in maniera diversa
Illusione o rivoluzione?
sona sola è destinato a restare tale, ma se sognato da molti diventa realtà”. «La frase
non è mia ma di don Helder
Camara, vescovo brasiliano»,
spiega, tenendosi invece tutta la paternità di “FreeFootball”, il settimanale freepress
che dal 1 dicembre scorso, i
tifosi di Inter e Milan che frequentano San Siro si vedono
regalare allo stadio. Trentadue
pagine, 60 mila copie di tiratura, con articoli e interviste
relative al mondo rosso-nerazzurro. Il tutto ispirato a
quella che Pisano definisce
«la missione di promuovere
l’etica, la cultura e i valori dello sport anche parlando di una realtà agonistica iperprofessionistica come il campio-
nato di Serie A».
Lodevole e coraggiosa l’iniziativa, ma il pubblico dello
stadio è vaccinato per una simile interpretazione dello
sport? «La verità - spiega ancora Pisano - è che i tifosi sono stufi di leggere i soliti giornali che cercano solo scoop e
polemiche. Il pubblico delle
curve è mediamente più maturo di quanto si pensi:
“Freefootball” vuol lavorare
sulla realtà, far capire che
sempre e solo di una partita
di calcio si parla. È un’iniziativa editoriale nuova, fresca,
formativa perché si propone
di raccontare il mondo del
pallone in termini diversi,
scovando e sottolineando i
comportamenti corretti e va-
lorizzando la cultura dello
sport. Ma è comunque un
giornale sportivo. Dunque
parla di squadre, dei giocatori che le compongono, degli
allenatori, dei dirigenti e dei
tifosi stessi. L’obbiettivo è
quello di aiutare a formare una coscienza del tifoso, consapevole dei propri diritti ma
anche dei propri doveri di
correttezza».
Un sogno che per il momento sembra funzionare: «La
gente a San Siro - continua il
direttore
editoriale
di
“FreeFootball” - prende volentieri il giornale e lo legge
con attenzione aspettando l’inizio della partita. Ma che
non sia un’iniziativa azzardata lo dimostra il fatto che il
giornale viene distruibuito
anche in 350 esercizi pubblici a Milano, bar, ristoranti, circoli, negozi, scuole calcio, e
che le copie vanno già esaurite al secondo giorno dalla
data di pubblicazione».
Non per fare i conti in tasca altrui, ma le rivoluzioni hanno
sempre
un
prezzo:
«“FreeFootball” ci costa 80
mila euro al mese - conferma
Pisano -. Finchè ce la faccio
vado avanti: il mercato, cioè
gli inserzionisti pubblicitari,
da qui alla fine del campionato dirà se ci ha capiti. Io lo
spero, anche perchè il progetto è nato per espandersi
nei prossimi mesi in altre
città, ad iniziare da Roma e
Napoli». (A.C.)