Cornelio e Cipriano - San Riccardo Pampuri

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Cornelio e Cipriano - San Riccardo Pampuri
Santuario di San Riccardo Pampuri
presso la Parrocchia dei Santi Martiri
Cornelio e Cipriano
Trivolzio (Pavia)
duemilatredici
CALENDARIO
Calendario 2013 con la Vita di San Riccardo di don Mario Gandolfi
Molti sono coloro che hanno scritto la vita di San Riccardo (Russotto, Gornati, Montonati, Cioni, Camilleri... per
citare solo i maggiori, senza dimenticare la bellissima vita a fumetti di Mainardi e Maresta), in questo calendario vogliamo
riproporre parte del volumetto: “I sentieri della vita... e la gioia senza fine - Ven. Fra Riccardo dottor Pampuri dei Fatebenefratelli
a 50 anni dalla morte” scritto nel 1980 da don Mario Gandolfi, parroco di Trivolzio dal 1937 al 1975.
Le illustrazione del calendario sono di M. Barberis e sono prese dal volumetto “Il Servo di Dio Fr. Riccardo Pampuri
(1897-1930), Giovane d’Azione Cattolica, Medico, Religioso dei Fatebenefratelli” scritto da Piero Chiminelli nel 1957.
È un racconto molto semplice che ci aiuta a sentire Riccardo Pampuri uno di noi che ci insegna la strada della santità.
Negli anni scorsi abbiamo presentato le testimonianze di che ha conosciuto il Santo ed i suoi miracoli. Le grazie ottenute per intercessione
di San Riccardo continuano... basta vedere i numerosissimi quadretti
con cui si vuole dirgli “grazie” e leggere ciò che viene scritto sui registri.
Vorrei proporvi il racconto di una grazia ottenuta pregando, potremmo dire “per caso” San Riccardo.
Il 29 ottobre 2006 ricevo questo e-mail:
“Caro don Angelo, mi chiamo Mariella e vivo a Reggio Calabria,
ho 46 anni e faccio l’infermiera presso il reparto di emodialisi da 26
anni. Ho 4 figli: Annalisa di 21 anni, Gianmarco di 18, Chiara di 13
e Manuela di 3 anni. Solo oggi ho conosciuto il vostro sito internet.
Avevo cercato la parola “linfoma” su Google ed ho letto che una
donna è guarita da un linfoma tramite una grazia ricevuta da San
Riccardo. Ho cercato “linfoma” perché mia figlia Annalisa ha un linfoma. Questa notizia mi ha sconvolta e non so perché ti scrivo, sono
certa che però dirai una preghiera a San Riccardo per Annalisa e per
la mia famiglia. Scusami se ti do del tu, sento il bisogno di scriverti
e chiedere l’aiuto di San Riccardo. Ciao Mariella”.
Il 4 novembre ricevo questa altra e-mail con oggetto: MIRACOLO!!?!?!! E che dice:
“ Ciao, Padre Angelo! È successo qualcosa che ha dell’incredibile!!! Non so se essere spaventata o felice, ti racconto e tira tu le
conclusioni.
FINE AGOSTO 2006
Annalisa viene da me per per farmi vedere il suo collo, ha una
ghiandola gonfia e le fa male. Andiamo dal medico che le prescrive
l’antibiotico dicendo che è una infezione.
PRIMI DI SETTEMBRE 2006
Annalisa si sveglia con il collo molto gonfio da lato sinistro. Andiamo in ospedale ove fanno gli esami del sangue (tutto bene) e
l’ecografia del collo che risulta positiva.
Andiamo nel reparto di ematologia ove le viene asportato il linfonodo più grosso ed inviato a Bologna.
13 SETTEMBRE 2006
Vado in ematologia per il referto. La dottoressa mi dice: Mariella, tua figli ha un linfoma.
Il giorno dopo Annalisa è ricoverata per ulteriori esami. Il dolore era grande e mi ricoceva a Dio dicendogli che se anche per me
era una grossa prova, l’accettavo per Amore SUO e lo pregavo.
16 SETTEMBRE 2006
Arriva da Bologna la diagnosi definitiva: IL QUADRO OSSER-
VATO PONE IL FORTE SOSPETTO DI UN LINFOMA DI DERIVA-
ZIONE EDI LINFOCITI T PERIFERICI. SEGUIRANNO INDAGINI
DI BIOLOGIA MOLECOLARE AL FINE DI VALUTARE IL TIAGGANGIAMENTO DE T CELL RECEPTOR GAMMA. Il linfoma T è
una dei più brutti.
Puoi immaginare lo sconforti di tutti noi! Ecco aumentare le
preghiere, si facevano gruppi di preghiere. Io chiamavo Dio ogni
momento e l’ho chiamato anche attraverso TE e SAN RICCARDO,
che avevo conosciuto per caso come ti ho detto nel mio precedente
e-mail.
30 SETTEMBRE 2006
Ricevo la tua e-mail e dentro di me lo sconforto si placa perché
sapevo che San Riccardo mi avrebbe aiutata in qualche modo!
31 SETTEMBRE 2006
Mi chiama la dottoressa in ematologia per darmi il referto: IL
CASO APPARE DI DIFFICILE INQUADRAMENTO... SI CONCLUDE PERTANTO PER UN PROCESSO SI LINFOPROLIFERATIVO
ATIPICO CHE NECESSITA DI ADEGUATO FOLLOW UP.
Annalisa non dovrà fare ne chemio, ne radio, ne trapianto di midollo! Per un anno deve essere controllata, di linfoma non c’è traccia. Questa settimana farà il PET a Catanzaro e se tutto andrà bene
il pericolo sarà passato. Padre Angelo, che dici ? Tutto quello che ho
scritto è documentato e l’esame istologico è stato eseguito dall’Istituto di ematologia e oncologia medica del prof. Baccarani presso
l’azienda ospedaliera Università di Bologna S. Orsola Malpigli.
Io pregherò sempre Dio e San Riccardo per fare aumentare sempre di più la mai fede.
Grazie.
Mariella.
Il 15 settembre dell’anno scorso (2011), ricevo una e-mail di una
ragazza che mi chiede una immagine di San Riccardo perché la sua l’ha
data ad una ammalata.
Le mando l’immagine e le chiedo come abbia conosciuto san Riccardo:
“Ho conosciuto San Riccardo nel 2006 quando mia mamma
Mariella ha visto il sito e ti ha scritto chiedendo preghiere ed immagini del Santo per la guarigione di mia sorella Annalisa da un linfoma T, gli avevano dato 5 mesi di vita... grazie a San Riccardo ed alle
tue preghiere, mia sorella è viva e vive a Modena e sta per sposarsi.
Quando ho scoperto la malattia di mia sorella le ho detto : non ti
preoccupare ci sono io con te, quando farai la chemio e ti cadranno
i capelli, io li taglierò a zero per farti compagnia, ma con l’aiuto e le
preghiere di tutti e soprattutto con San Riccardo vicino a noi, mia
sorella non è mai arrivata alla chemio ed è viva e sana”.
Chiara.
Il Pampuri nasce il 2 agosto 1897
ed il giorno seguente viene
battezzato
N
ell’anno del Signore 1897, il 3 agosto io sac. Francesco Merli
prev. parroco di questa parrocchia dei SS.MM. Cornelio e Cipriano di Trivolzio ho battezzato un bambino nato ieri alle ore 10 del
mattino dai coniugi di questa parrocchia Pampuri Innocente e Campari
Angela che si erano sposati nella parrocchia di Motta Visconti il 9 novembre 1880. Al bambino fu imposto il nome: Erminio Filippo.
Madrina fu Germini Luigia figlia di Francesco della parrocchia di
Casorate Primo».
Il Bambino nacque nella casa n. 131 della via principale del paese (già
Via R. Ruscia, oggi via Fra Riccardo Pampuri).
Innocente Pampuri
I suoi genitori esercivano un negozio di vino (le modeste osterie dei Angela Campari
nostri paesi).
La mamma, Maria Angela Rosa Campari, figlia di Giovanni e Giuseppina Madiferri era nata a Trivolzio il 5 aprile 1856.
I più vecchi del paese ricordano ancora l’Angiolina e dicono che quando in negozio c’era lei, non v’era pericolo che i clienti parlassero male.
E il parroco di S. Gottardo in Milano, ove essa
morì in viale Ticinese 8, il 25 marzo 1900, che aveva
assistito alla sua morte, disse ai parenti: «Questa è
una santa madre; Angela di nome e di fatto». Aveva
solo 44 anni, dopo 20 anni di matrimonio. Degli undici figli avuti ne erano viventi otto: Erminio, il più
piccolo non aveva ancora compiuto i 3 anni.
Il papà: Antonio Maria Innocente Pampuri di Ferdinando e di Gelmini Giuditta, nato a Casorato Primo il 15 agosto 1857: morì per incidente stradale nel
1917 mentre abitava a Milano in via Moncenisio 37.
Era un uomo come tanti altri: lo ricordiamo qui
con il massimo rispetto perché padre di un santo.
«
Richiesto della mammina, levando l’indice in alto il piccino
rispondeva: «Sta in cielo, nonno!».
G ennaio
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SS. Madre di Dio
- Orario festivo
Ss. Basilio e Gregorio N.
S. Genoveffa
S. Marciano
S. Amelia
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EPIFANIA
S. Raimondo
S. Severino
S. Giuliano
S. Gregorio di Nissa v.
S. Igino
S. Arcadio
Battesimo N.S.
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S. Mauro
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S. Antonio abate
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S. Mario
Ss. Sebastiano e Fabiano - 2a ordinaria
S. Agnese
S. Vincenzo
S. Ildefonso
S. Francesco di Sales
Conversione S. Paolo Ap.
Ss. Roberto, Alberico e Stefano abati
Ss. Timoteo e Tito - 3a ordinaria
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2013
S. Tommaso d’Aquino
S. Valerio
S. Martina
S. Giulio
Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
La fanciullezza
A
ll’età di appena tre anni Erminio rimase orfano della
mamma e venne condotto nella contrada detta Torrino,
dove, vivevano gli zii materni: Carlo e Maria Campari.
Il dottor Carlo Campari, per vocazione celibe e casto, egli
pure medico dei corpi e delle anime, fu il più efficace plasmatore
del nipote che stabilì con lui rapporti di una spirituale e inseparabile amicizia. Fin da fanciullo, Erminio non sapeva staccarsi da
lui. Esercitò la professione come medico condotto prima e poi
saltuariamente nella condotta di Trivolzio che comprendeva anche Trovo, Torrino, Papiago, Battuda, fin che il nipote non fu in
condizione di badare a sé stesso. Era terziario francescano: ogni
giorno s’accostava o nella vicina chiesa di Trovo o nella parrocchiale di Trivolzio alla santa Comunione. E, quando fu istituita
l’associazione Uomini di A.C. a Trivolzio, ne divenne il primo
Ogni giorno si accostava alla Comunione, tra l’edificazione dei compagni.
presidente, aggregandovi un robusto gruppo di uomini di Torrino. Della sua carità, verso i poveri, il Seminario, le Missioni, l’Università cattolica, nella parrocchia e nella diocesi, ci sarebbe molto da
dire. Faccio solamente un accenno assai particolare: quando 80 anni fa, il Vescovo di Pavia, Mons. Giuseppe Ballerini, confidò e affidò al
professore del Seminario Mons. Faustino Gianani il progetto dell’ampliamento o completamento del nostro Duomo, uno dei primi ad
accorrere per mettere a disposizione di tale opera una concreta e silenziosa generosità, fu il dottor Carlo Campanari il cui nome è scritto
nel libro d’oro dei benefattori distinti.
«Fa’ del bene, dice la Scrittura, ed avrai larga ricompensa». La ricompensa in questo caso è la glorificazione del suo pupillo.
«La zia materna Maria Campanari, dal servo di Dio considerata sempre
come madre» eccelle per la grande fede e carità. Alla tenuta di Torrino è
annessa una piccola chiesa dedicata a S. Stefano protomartire, nella quale
si è sempre conservato il Santissimo Sacramento. La signora Maria istituì
le «lampade viventi». Per tutto il giorno, da un’Ave all’altra, due persone
di Torrino, per turno facevano «guardia d’onore» al tabernacolo, con una
puntualità edificante e sorprendente in una frazione di 150 abitanti. Perciò
con Mons. Allorio, Vescovo di Pavia, nel 1947 istituì un beneficio parrocchiale, costruì la casa parrocchiale, e vide arrivare il primo parroco nella
persona del sac. don Pietro Angelini. Compiuta tale opera ed estintasi la
famiglia Campari, vendette il fondo che ora appartiene alla distinta e pur
benemerita famiglia Segagni.
La pia signora chiuse santamente gli occhi e si immerse nella luce di Dio
La zia materna
all’età di 83 anni il giorno 11 aprile 1951 mentre ferveva il lavoro per l’introIl Dott. Carlo Campari
Maria Campari
duzione della «Causa di beatificazione» del nipote nella Curia di Milano.
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S. Verdiana
Pres. del Signore
S. Biagio v. - 4a ordinaria
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S. Gemolo m.
S. Agata
Ss. Paolo Miki e Compagni mm.
S. Giuliana
S. Girolamo Emiliani
S. Apollonia
S. Scolastica v. - 5a ordinaria
B.V. di Lourdes
S. Damiano
LE SACRE CENERI
Ss. Cirillo mon. e Metodio v.
S. Sabino
S. Giuditta
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Ss. Sette Fondatori - 1a di Quaresima
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S. Flaviano
S. Tullio
S. Eleuterio
S. Pier Damiani
Cattedra di S. Pietro Ap. S. Policarpo
S. Adolfo - 2a di Quaresima
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S. Adelmo
S. Alessandro
S. Gabriele dell’Add.
S. Macario
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Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
Scolaro
I
l fanciullo arriva all’età scolare. Ma a Torrino non vi
sono scuole e allora frequenta le prime 3 classi elementari nel vicino paese di Trovo, sotto la guida della maestra
Rosa Zappa e le classi quarta e quinta a Casorate Primo con
il maestro Luigi Baldi.
In questo periodo, all’età di sette anni, il 10 luglio 1904,
mentre in Trivolzio, nella solennità di origine francescana,
chiamata da secoli «il Trionfo dell’Immacolata», si celebrava
con la presenza di tre vescovi il 50° anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, Erminio riceveva la santa Cresima da mons. Ciceri vescovo di Pavia avendo a padrino lo zio dottor Carlo; e il 5 aprile 1906, giovedì di
Passione, all’età di 9 anni, fece la Prima Comunione dalle mani
del suo parroco, il prevosto Francesco Merli.
Undicenne, nel 1908, terminato il corso elementare, entra
Dal liceo in poi spiegava le sue doti d’avanguardia nell’entusiasmo sacro e nelle
nella casa paterna di Milano per il ginnasio ed è iscritto alla clasopere di apostolato.
se prima nel Ginnasio Manzoni. Ma questo è forse l’unico anno
della sua vita in linea d’ombra. Lo scolaro non è nel suo ambiente di raccoglimento: è stordito e, uccellino tremebondo, nella frastornante città e nella numerosa e rumorosa famiglia paterna, riesce a stento a superare la classe in ottobre.
Fortuna però che vegliano su di lui il nonno e gli zii di Torrino, che lo richiamano con gioia
presso di loro, donandogli dopo quell’anno di lontananza e di tremore, oltre che il calore della
famiglia di adozione, l’ambiente a lui più adatto ove poter proseguire serenamente gli studi: il
collegio S. Agostino.
«... nel 1909 per consiglio e volontà del saggio zio dr. Carlo Campari, il ragazzo fu internato
nel Collegio S. Agostino di Pavia, ove rimase fino al 1915 come convittore: frequentò il Ginnasio
Liceo “Ugo Foscolo” e conseguì la licenza liceale. La sua vita di collegiale e di studente fu sempre esemplarissima, come per il passato, fatta di preghiera e di studio, di assidue letture di buoni
libri, in un continuo esercizio di tutte le virtù cristiane, che destavano ammirazione in tutti e gli
cattivavano la stima e la simpatia di quanti con lui convivevano, superiore e compagni o di chi
semplicemente lo avvicinava» (Atti processo beatificazione).
Parecchi ex alunni che gli furono compagni in collegio e poi all’università, sono stati interpellati nei processi informativi: depositarono preziose testimonianze, sulla condotta e sulle virtù del
loro condiscepolo.
Nel 1915, al termine della 2a liceale, lo studente Pampuri, usufruendo delle facilitazioni concesse agli studenti che, per lo scoppio della grande guerra, potevano essere chiamati da un giorno
all’altro, al servizio militare, conseguì la licenza liceale, lasciò il collegio S. Agostino e si iscrisse
alla facoltà di medicina presso la nostra università.
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S. Albino
S. Lucio
S. Tiziano - 3 di Quaresima
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S. Casimiro
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S. Adriano
S. Marziano
Ss. Perpetua e Felicita
S. Giovanni di Dio
S. Francesca Romana
S. Emiliano - 4a di Quaresima
S. Costantino
S. Massimiliano
S. Rodrigo
S. Matilde
S. Luisa De Marillac S. Ciriaco
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S. Patrizio - 5a di Quaresima
S. Cirillo di Gerusalemme
S. Giuseppe
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S. Claudia
Transito di S. Benedetto abate
S. Ottaviano S. Turibio di M.
LE PALME
Annunciazione M.V.
S. Eginardo
S. Augusta
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Istituzione Eucaristia
Passione e Morte di Gesù
Sepoltura di Gesù
PASQUA
Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
L’Università
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suoi compagni di liceo pensavano che si sarebbe iscritto
nella facoltà di scienze fisiche e matematiche, nelle quali
eccelleva su tutti ed era chiamato «il genio della classe».
Ma lo zio dott. Carlo Campari, quello che sostiene le spese
degli studi, lo vuole medico, ben sapendo che il nipote, con la
sua preparazione spirituale, sarebbe diventato medico dei corpi e guida delle anime. Prima però di essere medico, è studente
universitario: così, appena uscito dal collegio S. Agostino egli
sa ove muovere i suoi passi per attingere nuovo alimento per la
sua fede, la sua purezza, la sua vocazione: il «Circolo universitario S. Severino Boezio».
Quando vi giunse il Pampuri nel 1915 era vescovo di Pavia Mons. Francesco Ciceri, che, essendo stato segretario del
Vescovo Riboldi, aveva con lui lavorato nella fondazione del
Più che fare sfoggio del suo pittoresco berretto goliardico..., pensò a fare apostolato Circolo e ne era stato il primo Assistente ecclesiastico. La cura,
l’assistenza e l’apostolato per gli universitari del S. Severino,
tra i colleghi.
veniva ed è tuttora affidata ai più distinti sacerdoti della diocesi: vi brillano nomi insigni: il card. Maffi, i vescovi Cazzani, Rodolfi, Rossi, Ballerini, il card. Poma
e i vescovi Maverna e Magnani.
Mons. Giuseppe Ballerini, era di casa al Circolo Boezio e vi teneva le sue dotte conferenze, dalle
quali scaturivano le sue opere. Egli, già noto per la sua «Analisi del socialismo contemporaneo» dei
primi anni del secolo, pubblicava in questi anni la «Breve apologia per i giovani studenti» in quattro
volumi, «Gesù Cristo e i suoi moderni critici», «Gesù Eucaristico e i suoi oppositori», ecc.
Era considerato come uno dei più grandi apologisti del tempo e il suo nome compariva sui
giornali e le riviste di cultura di tutto il mondo. Nel Circolo Severino Boezio era chiamato «il papà
degli studenti».
Alla morte di Mons. Ciceri, divenne Vescovo di Pavia (1924-1933) e fu un «grande Vescovo».
Quando il giovane medico di Morimondo entrò nell’Ordine dei Fatebenefratelli, diede di lui questa preziosa testimonianza:
«... all’Università, quel bravo giovane, nulla ha rimesso della sua fede e della sua purezza. Il Circolo universitario Severino Boezio va glorioso del nome del carissimo dottor Pampuri e gli è assai
debitore: perché vi portò più soci lui col suo esempio e con la intemerata sua vita, che non tutte
le conferenze e gli altri mezzi di propaganda, compreso, non arrossisco di dirlo, il mio personale
interessamento. Ora mi spiace che lasci la mia diocesi, ma voi, miei cari Fatebenefratelli, fate un
ottimo acquisto».
Il «papà degli studenti» confortò con parecchie visite questo suo pupillo durante la malattia: e
ai funerali celebrati in Trivolzio si fece rappresentare da Mons. Giovanni Pravedoni.
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dell’Angelo
S. Francesco di Paola
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S. Isidoro
S. Vincenzo Ferrer
S. Marcellino
S. G.B. Salle - 2a di Pasqua
S. Alberto
S. Duilio
S. Ezechiele
S. Stanislao
S. Zenone
S. Martino I papa
S. Abbondio - 3a di Pasqua
S. Vittorino
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S. Arcangelo
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S. Socrate
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S. Teodoro
S. Giorgio
S. Fedele da Sigmaringen
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S. Marco ev.
B.V. del Buon Consiglio
S. Zita
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S. Luigi M. di Montfort - 5a di Pasqua
S. Caterina da Siena
S. Pio V p.
Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
Il Servizio Militare
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el maggio del 1915 era scoppiata la «grande guerra». Erminio aveva 18 anni
e si era iscritto al primo anno di medicina che frequenterà regolarmente. Ma
non poté concludere il secondo anno, perché il primo aprile 1917 fu arruolato, dapprima soldato semplice, e, dopo sei mesi col grado di sergente maggiore, aiutante medico
in zona di guerra, all’ospedaletto da campo a Ruda Villa Vicentina. L’autunno del 1917
registra le tremende giornate della ritirata di Caporetto. Nel crollo del fronte, l’esercito, ufficiali e soldati davanti al nemico prorompente si ritiravano, abbandono tutto,
per arrivare e attestarsi sul nuovo fronte che il gen. Diaz stava apprestando sul Piave: e
sarebbe stato il fronte della Vittoria.
Ma all’ospedaletto da campo, non c’erano soltanto i feriti che furono i primi ad
essere traslocati in ospedali più sicuri, ma v’era anche un ingente e prezioso materiale sanitario che doveva essere distribuito ai molti ospedaletti della zona. Il sergente
Pampuri, poiché gli ufficiali superiore non avevano dato disposizioni di sorta, di sua
iniziativa vuol salvare questo tesoro. Gli è facile impadronirsi di un carro abbandonato,
aggiogarvi una mucca che vagava pei campi, e, sotto il sibilare dell’artiglieria nemica,
caricare tutto e sotto una pioggia torrenziale
proseguire solitario (tutti i profughi l’avevano
ormai superato) fino a Latisana. E fu miracolo che vi giunse, perché, appena passato lui col
suo carico, il ponte veniva colpito e distrutto.
Però raggiunge la propria compagnia che lo acclama entusiasticamente.
Dopo la ritirata fu nell’ospedale di Medole
prima o poi nell’ospedale da campo di Malonno in val Camonica. Fu anche, per breve tempo,
all’ospedale di Cadenabbia, sul lago di Como.
Le tremende giornate di Caporetto rivelarono appieno
l’alto senso di responsabilità e d’iniziativa del bravo
«Aiutante» Pampuri.
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S. Riccardo Pampuri - SS. Messe ore 8.30 - 9.15 - 11 - 16.30 - 20.30
S. Atanasio
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Ss. Filippo e Giacomo App. S. Gottardo
S. Silvano - 6a di Pasqua
S. Domenico Savio
S. Flavio
S. Desiderato
S. Ida
S. Cataldo S. Oddone
ASCENSIONE
N.S. di Fatima
S. Mattia Ap.
S. Torquato
Traslazione corpo S. Riccardo
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S. Pasquale B. S. Giovanni I p.m.
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pentecoste
S. Bernardino da Siena
S. Vittorio
S. Rita da Cascia
S. Desiderio
S. Maria Ausiliatrice
S. Beda il Venerabile
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SS. Trinità
S. Agostino di Canterbury
S. Emilio
S. Massimino m.
S. Ferdinando
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Visitazione della B.V. Maria
Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
La Laurea
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gli studi? Dal febbraio al maggio 1918, viene concessa a tutti gli universitari, una licenza di quattro mesi per la frequenza del quadrimestre universitario, che agli effetti degli esami equivale per i militari ad un anno regolare. E per
lo studente Pampuri è così superato il terzo anno di medicina.
Anche dopo l’armistizio del 4 novembre, pur frequentando i corsi accademici rimaneva alle dipendenze dell’autorità militare fino all’aprile del 1920 quando
viene finalmente congedato.
È l’anno accademico 1920-1921: mentre si preparava alla laurea, corona
un suo disegno ascetico al quale da tempo vi aspira: entrare nella milizia del
Terz’Ordine Secolare
di S. Francesco.
E intanto che corona questo suo impegno
francescano, si prepara
con grande diligenza
alla Laurea. Il triennio
1918-1921 è interno
nell’Istituto di Patologia Medica dell’Università diretto dal Prof.
Eugenio Morelli, il quale, al termine del corso
attestò di lui: «giovane
studioso, diligentissimo,
appassionato dello studio dell’ammalato. I pieni voti assoluti, riportati all’esame di laurea, confermano
il valore medico di Pampuri».
All’esame di laurea discusse un’originale tesi clinica: «La determinazione
della pressione arteriosa con un nuovo (per allora) sfigmomanometro».
Mons. Carlo Rossi, che a quel tempo era segretario del Vescovo Mons. Ciceri, raccontava che quella sera, il Vescovo, interessato del giovane, gli domandò:
«E com’è andata la laurea del nostro Pampuri?». «Magnificamente, eccellenza:
pieni voti assoluti». «Bene, bisogna fargli un regalino: anzi disponete che uno
di questi giorni (era mercoledì) si vada noi a Torrino».
A Torrino, in casa Campari si fece festa per il neo laureato. Vi presero parte
anche il prevosto di Trivolzio, D. Cesare Ferrari e il P. Paolo Sevesi, Superiore di
Canepanova.
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S. Giustino m.
CORPUS DOMINI
- Orario festivo
S. Carlo Lwanga e C.
S. Francesco Caracciolo
S. Bonifacio v.m.
S. Norberto v.
Sacro Cuore di Gesù
Cuore Immacolato della B.V. Maria
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S. Efrem diac. - 10a ordinaria
S. Colomba
S. Barnaba ap.
S. Leone III p.
S. Antonio di Padova
S. Eliseo
S. Vito
S. Aureliano - 11a ordinaria
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S. Ranieri
S. Calogero
S. Romulamdo abate
S. Paolino da Nola v.
S. Luigi Gonzaga S. Paolino da Nola v.
S. Lanfranco - 12a ordinaria 1
Natività di S. Giovanni Battista
S. Guglielmo
S. Vigilio
S. Cirillo d’Alessandria
S. Ireneo v.m.
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Ss. Pietro e Paolo App.
Ss. Primi Martiri Chiesa di Roma - 13a ord.
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Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
Medico
a Morimondo
O
ra è medico! E già santo! Allora
professione e santità brillano in
lui di luce inconfondibile.
E l’ambiente fortunato, destinato ad
accogliere questo prodigio di medico
dai corpi e delle anime è la condotta di
Morimondo.
Quivi per sette anni (1921-1927),
sul raggio di 10 chilometri di campagna,
che costituivano la sua condotta medica, divenne l’angelo degli innumerevoli
casolari che la popolano e che egli visitava, sia di giorno che di notte, appena
aveva notizia che si avesse bisogno della
sua opera.
E incominciarono a chiamarlo «il
santo dottorino». È arrivato per lui il
tempo di applicare i propositi formulati
Essi stessi narrarono la fine e delicata generosità del loro munifico medico e benefattore.
nella sua rigorosa preparazione spirituale ascetica: essere il buon samaritano che cura i corpi e salva le anime, per il quale ogni istante sia speso a gloria del Signore ed alla salvezza
delle anime.
Questo giovane medico, terziario francescano, arrivò a Morimondo come un missionario arriva alla sua terra di Missione. Quì, dove
egli si è stabilito, con la sorella Margherita, in una parte del convento annesso alla celebre Abbazia, non è soltanto il medico condotto è il
vero Christi famulus, il servo di Dio che svolge un’apostolica missione.
Il distintivo della Gioventù Cattolica che porta sempre e dovunque, senza ombra di rispetto umano, con il motto: «Preghiera Azione
Sacrificio» è il glorioso e vasto programma della sua vita. Vita interiore sempre e intimamente unita a Dio. A chi si meraviglia delle sue
opere di pietà, Messa, Comunione, Adorazione, S. Rosario quotidianamente in chiesa davanti al Tabernacolo, rispondeva: «La mia lampada è piccola! Bisogna che l’alimenti continuamente se non voglio restare al buio. Non servirebbe neanche un bel lampadario se non vi
arrivasse la corrente».
Preoccupato di alimentare la sua «piccola lampada», pensava anche a quella degli altri.
Diligentissimo nel segnalare al parroco gli ammalati più gravi, li preparava egli stesso a ricevere i Santi Sacramenti, lieto di accompagnare il Santo Viatico, come era pio costume in quel tempo, trattenendosi poi con l’infermo a fare il ringraziamento e a parlare del cielo. Il
parroco di Morimondo, don Cesare Alesina, diceva di non ricordarsi che un ammalato del dottor Pampuri fosse morto senza i Sacramenti.
La sua lampada, che egli diceva essere così piccola, quanto olio conteneva in sovrabbondanza! Da alimentare anche quelle degli altri, come
il fagottino dei pani e dei pesci del fanciullo, che sfamarono migliaia di persone al tempo di Gesù (Vangelo di Giovanni, VIII, 12).
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Prez. Sangue di Gesù
S. Urbano
S. Tommaso Ap.
S. Elisabetta
S. Antonio M. Zaccaria
S. Maria Goretti v.m.
S. Siro - 14a ordinaria
S. Alberto
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S. Veronica
S. Felicità
S. Benedetto abate
S. Giovanni Gualberto abate
S. Enrico
S. Camillo de Lellis - 15a ordinaria
S. Bonaventura
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S. Alessio
S. Federico S. Prassede S. Elia pr.
S. Lorenzo da Brindisi - 16a ordinaria
S. M. Maddalena
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S. Brigida
S. Cristina
S. Giacomo Ap.
Ss. Anna e Gioacchino S. Arnaldo
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S. Serena - 17a ordinaria
Ss. Marta, Maria e Lazzaro
S. Pietro Cris.
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S. Ignazio di Loyola
Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
Apostolo a Morimondo
Q
uesto pio medico, come Gesù, passava le notti in preghiera: per riprendere la
nuova giornata che non conosce soste.
Era giovane: perciò i primi a circondarlo furono i giovani, per i quali fondò un eccellente
Circolo giovanile di Azione Cattolica. In esso egli faceva scuola: le materie d’insegnamento erano: il buon esempio, la pietà, il catechismo che insegnava con adatte e ben
preparate conferenze. E gli uomini, attratti dal miglioramento che vedevano operarsi nei
loro figli, accorrevano a pregare il dottore che si interessasse anche di loro: sorsero così
giornate di Ritiro, convegni di preghiera, gruppi di Vangelo, Conferenze di S. Vincenza,
Commissione Missionaria e perfino, un fiorente Corpo bandistico intitolato a Pio X.
Ogni anno, da Morimondo e da Torrino accompagnava gruppi di giovani e di uomini
alla «Villa del Sacro Cuore» a Triuggio, dai padri gesuiti, per gli Esercizi Spirituali: e per
molti, quasi sempre, sosteneva le spese.
Della generosità di questo medico per i suoi ammalati e per le loro famiglie si potrebbe scrivere un libro. Dagli zii di Torrino, arrivava ogni ben di Dio: il frutteto, la dispensa,
la cantina, il pollaio, il granaio erano in continuo movimento a rifornire la carrozza destinata ogni settimana a Morimondo: e ogni settimana la zia aumentava la dose perché «è
tutta roba che va in carità» e lo zio aggiungeva:
«non lasciategli mancar niente».
Ma, salvo il puro necessario per la sorella
Rita e per sé, tutta quella roba andava ai poveri,
agli ammalati, ai vecchi. Ai più bisognosi avevano dato letti, coperte, indumenti invernali,
scarpe. Agli ammalati che sapeva in difficoltà,
prescritta la ricetta, lasciava scivolare sotto il chirografo il danaro per spedirla. Anche il danaro?!
E perché il santo dottorino aveva detto che
il suo stipendio lo mandava all’estero (e intendeva le missioni) ove l’interesse era maggiore,
gli zii erano solleciti a dargli un secondo stipendio mensile col commento «se il suo lo
dà all’estero, il nostro và ai suoi poveri con lo
stesso interesse». Emulazione di carità che si
riscontra solo nei santi di nome Campari, di
nome Pampuri Erminio.
Si tolse le scarpe e gliele donò.
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S. Alfonso M. de’ Liguori
S. Eusebio v.
S. Lidia
- Nascita di S. Riccardo
- Battesimo di S. Riccardo
S. Giovanni M. Vianney - 18a ordinaria
Ded. Bas. S. Maria Maggiore
Trasfig. di N.S. 3
S. Sisto II p. e Compagni mm.
S. Domenico
S. Teresa Benedetta d. Croce S. Lorenzo diac. m.
S. Chiara - S. Susanna - 19a ordinaria
S. Innocenzo XI p.
S. Ponziano S. Massimiliano Kolbe
Assunzione B.V. Maria
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S. Giacinto
S. Elena imp. - 20a ordinaria
S. Bernardo Tolomei abate
S. Bernardo
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S. Pio X p.
B.V. Maria Regina
S. Rosa da Lima v.
S. Bartolomeo Ap.
S. Giuseppe Calasanzio - 21a ordinaria
S. Alessandro
S. Monica
S. Agostino v.d.
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Martirio di S. Giovanni Battista B. Alfredo Ildefonso Schuster v.
S. Isabella
Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
Religioso
U
ltima tappa: Religioso dei Fatebenefratelli.
Anelante di vita sempre più intima con nostro
Signor Gesù Cristo, comprese come Dio lo chiamasse alla vita religiosa, aprendogli la strada pur
cosparsa di difficoltà. Religioso Missionario? No:
è di salute troppo malferma. La sua aspirazione
sarebbe entrare nella Compagnia di Gesù. Ma,
anche qui, no: perché già trentenne, dicono: ma il
vero motivo è ancora la salute. Infatti scriveva alla
sorella Suor Longina: «Mi ero confermato nella
decisione di entrare nell’Ordine dei Padri Gesuiti,
quando il responso medico me ne preclude la via».
Tuttavia, non conoscendo oscurità dello spirito per la continua unione con Dio, rimaneva
sempre nella convinzione di farsi religioso. Ma
«Tutto quello che si fa per amore di Dio, è tutto grande, sia con la scopa che con la laurea di medico». quando? E dove?
Trovò il sospirato e desiderato aiuto nel segretario dell’Ufficio Missionario di Milano: Don Riccardo Beretta: e un altro aiuto nella stessa sua malferma salute, che, obbligandolo ad un
periodo di riposo in una Casa tenuta dai Fatebenefratelli a Solbiate Comasco, gli diede modo di
conoscere quest’Ordine Ospedaliero.
Don Riccardo Beretta presenta la domanda del dott. Pampuri di essere accettato nell’Ordine. P. Zaccaria, bandendo ogni perplessità l’accetta esclamando: «Dovesse il giovane Pampuri
rimanere anche un sol giorno membro effettivo del nostro Ordine, sia il benvenuto: dopo esserci stato in terra, motivo di edificazione, ci sarà in cielo anche angelo di protezione».
Entrato nell’Ordine il 22 giugno 1927; iniziato il noviziato a Brescia il 21 ottobre e compiuto lodevolmente, il 24 ottobre 1928 emise i sacri voti. Tre giorni prima dei voti, ricevette l’abito
dei novizi, col nome di “Frà Riccardo” in ricordo affettuoso e riconoscente di colui che l’aveva
accompagnato in quell’oasi di paradiso, il sac. don Riccardo Beretta.
Frà Riccardo (ora si chiama proprio così) visse 33 anni, dei quali solo 3 nell’Ordine Ospitaliero. E, quantunque egli fosse quasi sempre ammalato, non diciamo che furono per lui anni
di calvario, perché furono invece i più gioiosi della sua vita, tutti e sempre in linea di piena
luce, come si può rilevare dall’entusiasmo e dalla letizia francescana con cui va in cerca delle
occasioni di umiltà: anche della scopa e degli stracci, che valgono quanto la laurea in medicina,
quando adoperati per amor di carità e necessari per vincere una tentazione di superbia. Nelle
sue parole, nei suoi atteggiamenti, nell’amore che porta ai servizi più umili, si scopre ove egli
trovi la perfetta letizia.
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S. Egidio ab. - 22a ordinaria
S. Antonino
S. Gregorio Magno
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S. Umberto
S. Petronio
S. Regina
Natività della B.V. Maria - 23a ordinaria
S. Sergio papa
S. Nicola da T.
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Nome di Maria
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Esaltazione S. Croce
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S. Ildegarda v.
B. Vittore III p.
S. Gennaro v.m.
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S. Andrea Kim Taegôn S. Matteo ap. ev.
S. Maurizio m. - 25a ordinaria
S. Pio da Pietrelcina
B.V. della Mercede
B. Giuseppe B. Dusmet v.
Ss. mm. Cosma e Damiano
S. Vincenzo de’ Paoli S. Venceslao m.
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S. Michele Arcangelo - 26a ordinaria
S. Girolamo
Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
Medico e dentista
a Brescia - La morte
M
a ora è all’ospedale di S. Orsola a Brescia:
oltre duecento ammalati che egli ogni
giorno avvicina, quale assistente del primario, edificando tutti per la delicatezza, l’abilità, la sicurezza. E che gioia, per lui e per i novizi quando viene
incaricato di istruirli per il diploma di infermieri
abilitati!
Un altro incarico professionale gli viene affidato: quello di Dentista e Titolare del locale ambulatorio dentistico, tradizionale negli Istituti dell’Ordine Ospedaliero.
Al suo ambulatorio accorrevano da tutta la città: suore, seminaristi, sacerdoti: i poveri, i fanciulli, i giovani operai, i vecchi si presentavano anche
«Sulla strada del paradiso».
per un nonnulla: desiderosi di stare e di parlare
per qualche minuto con quel santo dottore che
aveva un buon consiglio, una buona parola per
tutti e che a tutti regalava la medaglietta del Sacro
Cuore e della Madonna.
Colpito da broncopolmonite specifica, dopo
alterne vicissitudine della salute, accettate con
grande pazienza e semplicità dalla mano di Dio,
il 18 aprile 1930 venne trasportato da Brescia a
Milano, dove il primo maggio dallo stesso anno,
passò da questo mondo al Padre, lasciando il
ricordo di un medico che seppe trasformare la
professione in missione di carità, e di un religioso che riprodusse in sé la figura del vero figlio di
S. Giovanni di Dio.
«Sono contento e felice d’aver fatto la volontà di Dio».
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S. Teresa di Gesù Bambino
Ss. Angeli Custodi
S. Gerardo
S. Francesco S. Placido m.
S. Bruno ab. - 27 ordinaria
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B.V. Maria del Rosario
S. Giustina
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S. Dionigi v. e compagni martiri
S. Samuele
S. Firmino S. Serafino
S. Edoardo re - 28a ordinaria
S. Callisto I
S. Teresa d’Avila
S. Margherita Maria Alacoque v.
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S. Ignazio d’Antiochia v.m.
S. Luca evangelista S. Paolo della Croce
S. Irene - 29a ordinaria
S. Orsola
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S. Donato
S. Giovanni da Cap.
S. Antonio M. Claret v.
S. Crispino
S. Evaristo papa
S. Fiorenzo v. - 30a ordinaria
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Ss. Simone e Giuda app.
S. Narciso
S. Claudio
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S. Lucilla
Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
Funerale e sepoltura
a Trivolzio
A
leggere le pur brevi cronache del suo funerale che si svolse da Torrino, ove la venerata salma era stata trasportata la domenica 4 maggio,
fino alla chiesa di Trivolzio e poi al Cimitero, pare di
leggere la pagina dei Promessi Sposi, ove Manzoni
descrive l’accorrere di «uomini, donne, fanciulli,
a brigate, a coppie, soli». Là per vedere, incontrare, ascoltare la parola del cardinal Federigo che era
in visita pastorale al paese: qui per accompagnare il
giovane, il medico, il frate che tutti spontaneamente
acclamano «santo», toccare la bara, baciarla, fare il
segno della croce, esprimere invocazioni!
Nella chiesa parrocchiale, il parroco Cesare Ferrari nel discorso funebre disse queste memorande
parole: «Quest’oggi siamo venuti qui per accompagnarlo al cimitero, ma un giorno forse verremo
Attorno alla barra... portata a spalla dai giovani di Azione Cattolica.
nuovamente qui per collocarlo sotto un altare».
Intanto la sua tomba al cimitero, da quel giorno è meta di commoventi visite da parte di tutti, che implorano grazie, guarigioni, protezione. Ben presto sulla sua tomba c’è solo marmo e cemento: poiché sulla terra su cui dovrebbero germinare i fiori è portata via dai
visitatori: viene custodita come reliquia in tutte le case, in bustine, in sacchettini che mettono presso gli ammalati, specialmente bambini:
«terra santa di Frà Riccardo!».
L’immagine del servo di Dio è presto diffusa in diverse edizioni dai Fatebenefratelli con preghiera e supplica, approvate dalla Curia di
Milano. La si trova in tutte le case. Le mamme e le mogli la consegnavano ai figli, ai mariti quando andavano alla guerra.
Sul suo sepolcro, scolpito nel marmo bianco, un libro aperto in mezzo ai gigli con queste parole:
A soave ricordo
di
Frà Riccardo dott. Pampuri
nel secolo e nel chiostro
angelicamente puro
eucaristicamente operoso
† 1 maggio 1930
a 33 anni
Requiem
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Tutti Santi
- 24o anniversario Canonizzazione S. Riccardo
Commemorazione di tutti i defunti S. Martino de Porres - 31a ordinaria 3
S. Carlo Borromeo v.
S. Zaccaria
S. Beatrice S. Ernesto
S. Goffredo v.
Dedicazione Basilica Lateranense S. Leone Magno - 32a ordinaria SS. Martino di Tours v.
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S. Elisabetta d’Ungheria - 33a ordinaria
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Dedic. Bas. Ss. Pietro e Paolo
S. Metilde v.
S. Benigno
Presentazione B.V. Maria
S. Cecilia v.m.
S. Clemente I p.m.
Gesù Cristo Re
S. Caterina d’Alessandria 2
S. Delfina
S. Virgilio
S. Mansueto
S. Saturnino
S. Andrea Ap.
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Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
Riposa nella Chiesa parrocchiale di Trivolzio
A
l cimitero, ove la gente invece di pregare “requiem” pregava
“gloria”, la cara salma rimase fino al 16 maggio1951, quando
ottenuta l’autorizzazione della sacra Congregazione del Concilio e
del ministero degli interni, è stata esumata e trasportata in forma
privata nella Chiesa parrocchiale dei SS. Cornelio e Cipriano dello
stesso paese di Trivolzio.
La salma è tumulata nella Cappella che fu costruita nel 1939 per
collocarvi la Vasca Battesimale (la stressa nella quale fu battezzato
il santo) e qui rimane sino al 1981, quando il Pampuri, diventato
Beato con i miracoli di guarigione, riconosciuti dalla Chiesa, di
Adeodato Comand di Gorizia e di Ferdinando Michelini di Milano, ecco che la sua salma viene collocata sotto il 1° altare di sinistra
dell’altare Maggiore, che era l’altare di S. Antonio ed è diventato
l’altare di San Riccardo.
Qui rimane, anche dopo la canonizzazione (1989) avvenuta
per la guarigione miracolosa dello spagnolo Manolo Ciufentes, fino
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al 1997 (centenario della sua nascita), quando il Corpo venne collocato, visibile a tutti, in una urna di cristallo con una maschera in
ferro sempre nello stesso altare.
Ed ecco che Monsignor Giussani invita a pregare, a dire un gloria a San Pampuri ed a chiedere miracoli. Ed a Trivolzio incomincia
ad arrivare tantissima gente non solo dall’Italia, ma da tutto il mondo. I sacerdoti della Fraternità San Carlo, fanno lo fanno conoscere
nelle loro comunità e sorge una statua nella chiesa, davanti ad un
grande ospedale di Rochester negli Stati Uniti. In Paraguay, Padre
Aldo Trento fonda la Clinica Divina Provvidenza “San Riccardo
Pampuri”. Si parla di miracoli in Uganda, in Ecuador, in Argentina
ed in tante altre parti del mondo.
Nel 2012 il corpo di San Riccardo, ricoperto con una maschera
in materiale poliestere, una cera speciale, è collocato in una grande
e bella cappella adiacente alla Chiesa ove rimarrà per sempre per
accogliere tutti quelli che vogliono venerarlo e pregarlo.
S. Eligio - 1a di Avvento
S. Bibiana
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S. Franc. Saverio S. Giovanni Damasceno
S. Saba abate
S. Nicola di Bari v. S. Ambrogio
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S. Lucia v.m. S. Giovanni della Croce s.d.
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S. Lazzaro
S. Graziano
S. Dario
S. Delfino S. Pietro Canisio
S. Francesca Cabrini - 4a di Avvento
S. Giovanni da Kety
S. Adele
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NATALE
- Orario festivo
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S. Stefano m.
S. Giovanni Ap. Ev.
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S. Tommaso Becket v.m. - Sacra Famiglia
S. Eugenio
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Santuario di San Riccardo Pampuri presso la Chiesa parrocchiale dei SS. MM. Cornelio e Cipriano in Trivolzio (PV)
La Chiesa è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30
Riccardo Pampuri
Giovane di Azione Cattolica, Medico, Religioso dei Fatebenefratelli
2 agosto 1897
Nasce a Trivolzio (Pavia) da Angela Campari e Innocente Pampuri.
7 luglio 1927
Lascia la Casa di Milano e si trasferisce all’Ospedale S.
Orsola dei Fatebenefratelli in Brescia.
3 agosto 1897
Riceve il Battesimo dalle mani del Prevosto Francesco
Merli fungendo da madrina Luigia Germini.
21 ottobre 1927
Erminio inizia l’anno di noviziato a Brescia indossando
l’abito religioso e assumendo il nome di Fr. Riccardo.
25 marzo 1900
Morta la mamma Erminio è accolto in casa dal nonno
materno Giovanni Campari a Torrino, località a tre
chilometri da Trivolzio.
27 febbraio 1928
Il novizio Fr. Riccardo si reca a Torrino e assiste alla
morte di Carolina, che egli considera la seconda mamma. Con la morte di Carolina egli si sente ancora più libero per essere maggiormente disponibile per il Signore.
10 luglio 1904
Mons. Francesco Civeri, Vescovo di Pavia, gli amministra il Sacramento della Cresima.
5 aprile 1906
Nella chiesa parrocchiale di Trivolzio riceve la prima
Comunione dal Prevosto Francesco Merli.
1 ottobre 1908
Si iscrive al ginnasio «Manzoni» di Milano.
1909-1915
È interno al collegio «S. Agostino» di Pavia e prende
in questi anni sia la licenza ginnasiale che liceale.
1915
Si iscrive all’università di Pavia presso la facoltà di Medicina e Chirurgia.
1917-1920
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale è arruolato
all’89a Sezione di Sanità e quindi assegnato all’ospedale da campo con sede a Malonno in Valle Camonica,
in provincia di Brescia.
20 marzo 1921
Si iscrive al Terz’Ordine di San Francesco.
6 luglio 1921
Consegue la laurea in Medicina e Chirurgia a pieni
voti: 110/110.
24 ottobre 1928
Ricorre la Festa di San Raffaele Arcangelo «Medicina di
Dio», e Fr. Riccardo pronuncia i suoi voti religiosi con la
Professione semplice.
Primavera 1929
La salute di Fr. Riccardo è sempre stata molto gracile e
in questo periodo si manifesta in lui la pleurite. Perché
si ristabilisca meglio i superiori lo inviavano a Gorizia.
10 gennaio 1930
Le condizioni di salute sono apparentemente buone e il
giovane religioso fa ritorno a Brescia.
18 aprile 1930
La recrudescenza del male si manifesta ulteriormente e
Fr. Riccardo viene accompagnato a Milano alla Casa San
Giuseppe.
1 maggio 1930
Allo schiudersi del mese della Madonna Fr. Riccardo
muore con la serenità dei santi.
4 maggio 1930
La salma viene trasportata a Torrino e quindi i suoi compagni, a spalla, lo trasportano a Trivolzio per dargli sepoltura nel piccolo cimitero locale.
1921-1927
È medico Condotto a Morimondo, località a ventisette chilometri da Milano e a sei da Abbiategrasso.
16 maggio 1951
La salma di Fr. Riccardo è esumata dal Vescovo di Pavia
Mons. Carlo Allorio e trasportata nella chiesa parrocchiale per essere tumulata accanto al battistero ove era
stato battezzato.
1925
Nell’Anno Santo di quest’anno incontrò don Riccardo Beretta, figura di sacerdote che risulterà determinante per le sue scelte future.
Maggio 1954
È istituito il Processo Canonico ordinario presso il Tribunale Ecclesiastico di Gorizia per una guarigione ritenuta miracolosa.
4 giugno 1927
Dopo quasi tre anni di preghiere, Don Riccardo presenta il giovane medico a P. Zaccaria Castelletti, Provinciale dei Fatebenefratelli della Provincia Lombardo-Veneta.
1962
Lo stesso processo per un’altra guarigione ritenuta miracolosa viene istituito presso il Tribunale Ecclesiastico
di Milano.
22 giugno 1927
Erminio lascia Morimondo e si dirige alla Casa dei Fatebenefratelli di Milano.
12 giugno 1978
Il Santo Padre Paolo VI dichiara Venerabile il Servo di
Dio Fr. Riccardo Pampuri con la proclamazione del Decreto sulla eroicità delle virtù dello stesso Servo di Dio.
30 marzo 1981
Giovanni Paolo II proclama il Decreto che approva i due miracoli presentati per la beatificazione,
i cui Processi furono celebrati rispettivamente
a Gorizia nel 1954 e a Milano nel 1962. Il primo
miracolo la guarigione del sig. Adeodato Comand
«relativamente istantanea, perfetta duratura, non
spiegabile naturalmente quoad modum», avvenuta il 18 maggio 1952, da «peritonite acuta generalizzata originata da lesione di origine sopramesocolica, probabilmente a livello del crocicchio
duodeno-bilio-pancreatico» (Relazione della
Consulta Medica, 5 luglio 1979). Il secondo miracolo è la guarigione del sig. Ferdinando Michelini,
avvenuta il 16 settembre 1959, «straordinariamente rapida, completa e duratura, non spiegabile
quoad modum», da «peritonite acuta generalizzata in soggetto con manifestazioni perivisceritiche in stato di occlusione intestinale, lacerazione
intra-operatoria di ansa intestinale non seguita da
corretta sutura» (ivi).
4 ottobre 1981
Giovanni Paolo II proclama Beato il venerabile Riccardo Pampuri.
1° novembre 1989
Dallo stesso Sommo Pontefice, viene solennemente canonizzato.
Il miracolo presentato per la canonizzazione è la
guarigione d’un ragazzo di 10 anni da «ferita lacera interessante almeno 1/3 dello spessore corneale dell’occhio sinistro, di notevole estensione»;
giudicata dalla Consulta Medica «estremamente
rapida, completa e duratura; non spiegabile in
base alle conoscenze mediche» (Relazione della
Consulta, 1988).
1995
Mons. Luigi Giussani invita a pregare S. Riccardo.
28 gennaio 1997
Il corpo di S. Riccardo viene prelevato da sotto l’altare ove era collocato e viene posto in una sala per
essere riordinato da periti della Medicina Legale.
16 marzo 1997
Il corpo di S. Riccardo viene collocato in una urna di
cristallo.
Agosto 1997
Al Meeting di Rimini viene allestita una mostra su
S. Riccardo.
2012
Nel 2012 il corpo di San Riccardo, ricoperto con una
maschera in materiale poliestere, una cera speciale, è
collocato in una grande e bella cappella adiacente alla
Chiesa ove rimarrà per sempre per accogliere tutti
quelli che vogliono venerarlo e pregarlo.
Orario Sante Messe (per tutto l’anno)
Lunedì e giovedì: ore 17.00 - martedì, mercoledì, venerdì e sabato: ore 8.30 (1o venerdì del mese e mercoledì di quaresima ed in alcune feste anche alla sera alle ore 20.30)
Sabato e prefestivi: ore 20.30 - Domenica e festivi: ore 8.30 - 11.00 - 16.30
Dopo le S. Messe prefestive e festive: Benedizione e bacio della Reliquia di San Riccardo.
Carissimi Amici di San Riccardo,
è bello incontrarci ogni anno con il calendario di San Riccardo
ed ogni mese poi possiamo trovare gli aggiornamenti sul nostro
sito: www.sanriccardopampuri.it.
Nel nostro sito è possibile anche, per chi non può venire qui a
Trivolzio, mettere le intenzioni di preghiera che poi collochiamo
vicino alle spoglie di San Riccardo.
Quest’anno sul calendario abbiamo voluto riproporre la vita
di San Riccardo servendoci del volumetto scritto nel 1980 da don
Mario Gandolfi. È uno scritto semplice, ma con indicazioni precise sulla vita del nostro Santo.
Finalmente le Spoglie di San Riccardo hanno trovato la loro dimora definitiva in una cappella riservata esclusivamente al nostro
Santo. È una cappella grande, d’inverno sempre riscaldata, ove si
può fermarsi a pregare ed a riflettere davanti alle spoglie del nostro
santo ed anche partecipare alla S. Messa specialmente con i bambini piccoli, attraverso i microfoni e, se riusciremo ad avere fondi
necessari, anche attraverso uno schermo televisivo.
Abbiamo speso parecchio per fare veramente bella ed accogliente questa cappella ed i risultati sono visibili a tutti. Abbiamo
ancora dei debiti che speriamo di potere estinguere presto con l’aiuto e la collaborazione di tutti voi.
San Riccardo saprà lui dare la ricompensa.
I quadretti di “grazia ricevuta” sono tantissimi e continuano ad
esserne esposti sempre di nuovi.
Ed anche nei registri abbiamo dichiarazioni di grazie ricevute.
Assicuro la mia preghiera davanti alle Spoglie di san Riccardo
per tutte le vostre intenzioni: quelle sui registri, quelle inviate per
posta o per telefono o via e-mail
San Riccardo ci è vicino e ci aiuta a sentire l’amore di Dio vicino a noi ed ad accettare sempre la sua volontà, specialmente quando non è conforme alla nostra.
Ricordo ancora che ogni giorno nella S. Messa metto davanti al
Signore per intercessione di San Riccardo tutte le vostre intenzioni ed alla domenica alle ore 16.30 celebro la S. Messa sempre per
le vostre intenzioni.
Auguro a tutti voi un sereno e felice 2013 cercando di fare sempre tutto - come ci dice San Riccardo - con Amore grande.
Santuario di San Riccardo Pampuri
presso la Chiesa parrocchiale
dei SS. MM. Cornelio e Cipriano
ove è custodito e venerato
il corpo di San Riccardo Pampuri
Via Perotti, 7 - 27020 Trivolzio (Pavia)
Tel. 0382 928360 / 329 2705449
www.sanriccardopampuri.it
e-mail: [email protected]
[email protected]
Codici IBAN per bonifici: IT72J0558455650000000011602
BIC: BPMIITMM540
oppure IT46A0335901600100000006807
BIC: BCITITMX
c/c postale: 10893279 - codice fiscale 96007580184
Orario Sante Messe (per tutto l’anno)
lunedì e giovedì: ore 17.00
martedì, mercoledì, venerdì e sabato: ore 8.30
(1o venerdì del mese e mercoledì di quaresima
ed in alcune feste anche alla sera alle ore 20.30)
sabato e prefestivi: ore 20.30
domenica e festivi: ore 8.30 - 11.00 - 16.30
Dopo le S. Messe prefestive e festive:
Benedizione e bacio della Reliquia di San Riccardo.
Confessioni:
Prima, durante e dopo le S. Messe prefestive e festive.
Nei giorni feriali: chiedere al parroco.
La Chiesa è aperta ininterrottamente
dalle ore 7.30 alle ore 19.00 ed al sabato sino alle ore 21.30.
Nei mesi di maggio, giugno, luglio e agosto la Chiesa
è aperta ininterrottamente dalle ore 7.30 alle ore 21.30.
Trivolzio si trova all’uscita del casello di Bereguardo dell’autostrada A7 (Milano - Genova).
Chi giunge dal sud può percorrere l’autostrada A21 (Piacenza - Torino), uscire a Casteggio e proseguire per Pavia,
prendendo poi il raccordo per l’autostrada A7 Pavia nord - Bereguardo ed uscire prima del casello di Bereguardo.
Ordine ospedaliero di san giovanni di dio
fatebenefratelli
provincia lombardo veneta
“residenza sanitaria assistenziale”
“san riccardo pampuri”
orario sante messe
Giorni feriali: Ore 17.30
Sabato e prefestivi: Ore 17.30
Domeniche e Festivi: Ore 11.00
27020 Trivolzio (PV) Via Sesia, 23
Tel. 0382.936.71
Fax 0382.920.088
E-mail: [email protected]
Supplemento al bollettino periodico “IL TICINO - AMICI DI SAN RICCARDO” - Aut. Trib. Pavia no 13 del 23.03.1950
2974412 - Realizzazione e stampa B.N. Marconi - Genova - Tel. 010 6515914
Dove è custodito il cuore di san riccardo

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