Terzo Forum Mondiale dell___`Educazione

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Terzo Forum Mondiale dell___`Educazione
Prof. Marco Braghero Presidente PeaceWaves ONLUS – Docente IRRE Piemonte
“L’educazione per un altro mondo possibile: costruiamo una piattaforma di lotta”
La terza edizione del Forum Mondiale dell’Educazione (FME) traduce la maturità di un
dibattito che si fonda sullo spirito del Social Forum Mondiale (SFM), conquistando
gradatamente una propria autonomia. Da quando, durante il SFM di Porto Alegre nel
2001, nacque l’idea di realizzare uno specifico forum sull’educazione grazie soprattutto
all’attività dell’Istituto Paolo Freire ed alla Prefettura di Porto Alegre, il movimento
educativo ha preso sempre più consapevolezza. La partecipazione e la qualità del terzo
forum tenutosi a Porto Alegre dal 28 al 31 di luglio testimoniano la consistenza del
movimento: 22 mila partecipanti di cui oltre 6 mila non sud americani, 47 paesi
rappresentati, tre grandi conferenze: Educazione al di là del capitale - Conoscenza, potere,
emancipazione e solidarietà - Democrazie e pace: per costruire un altro mondo possibile;
cinque conferenze tematiche, 79 seminari ed oltre 1600 poster tematici.
L’organizzazione
La struttura e il funzionamento del FME si configura come una rete aperta e permanente
di mobilizzazione e sensibilizzazione mondiale costituita da movimenti sociali e
organizzazioni della società civile ed è articolato in tre organismi principali Il Consiglio
Internazionale, dotato di una segreteria esecutiva con sede a San Paolo, i Consigli
Nazionali, il Comitato Organizzatore.
L’agenda tematica.
Nelle prime due edizioni del FME le tematiche centrali furono rispettivamente:
“L’educazione nel mondo globalizzato” (2001) e “Educazione e trasformazione” (2003). Il
neo liberalismo concepisce l’educazione in un’ottica di commercializzazione, disprezza lo
spazio pubblico, riduce la nostra identità alla condizione di consumatori e nega la
dimensione umana del processo educativo. Il FME si oppone a questa prospettiva,
difendendo una concezione di libertà che rispetta la differenza e convive con essa,
promovendo la visione interculturale e riconoscendo l’educazione come diritto universale
strettamente connaturato alla condizione umana. Il FME ha approvato a Porto Alegre due
Carte in difesa dell’educazione. In quest’ultimo FME si propone la costruzione di una
piattaforma comune di lotta, anche attraverso la decentralizzazione dei forum tematici con
forum preparatori continentali e nazionali, uscendo dall’episodicità degli eventi per
costruire un processo metodologico in difesa del diritto dell’educazione. Infatti il tema di
quest’ultimo forum: “ L’educazione per un altro mondo possibile: costruiamo una
piattaforma di lotta” consolida il cammino iniziato nel 2001.
Gli obiettivi
Gli obiettivi del FME, nella stessa prospettiva del SFM, si fondano su due pilastri: la
costruzione di una alternativa al progetto neoliberista ed il pluralismo di idee, metodi e
concezioni attraverso la difesa e la ri-costruzione di uno spazio non confessionale, non
partitico, non governativo e autenticamente mondiale.
Questo sogno coraggioso e rischioso è ritenuto non solo possibile, ma soprattutto
necessario e urgente: mai come ora l’educare si impone con urgenza, anzi con una
perentorietà forse mai avvertita prima. In questo momento gli educatori e le agenzie
educative non possono non avvertire la tensione all’essere educatori, hanno bisogno
soprattutto di contenuti, di appropriate categorie concettuali, di paradigmi che facilitino la
comprensione del complesso e l’interiorizzazione di valori e di metodi necessari per
orientarsi e scegliere. Un educare all’essere persona, in una dimensione reale e non più
solo ideale, in una dimensione universale, consapevole del suo voler stare, in modo non
subalterno, nella realtà dei processi di globalizzazione, interiormente disposta e
culturalmente attrezzata a passare dalla fase conflittuale della multiculturalità a quella
dialogica e cooperativa dell’interculturalità, profondamente motivata a impegnarsi lungo il
cammino dello sviluppo umano solidale in casa propria e in casa altrui, dal quartiere
all’ONU. Di fronte all’educazione si pone oggi la sfida dell’uomo planetario, della
educazione alla cittadinanza planetaria. L’invito è aperto a tutte e a tutti coloro che
desiderano partecipare a questo grande movimento di costruzione di “un altro mondo
possibile”, rafforzando la rete di persone, istituzioni, organizzazioni, movimenti. Il Forum è
un incontro organizzato di differenti paesi e continenti al fine di lavorare per un obiettivo
comune: un’educazione come diritto per tutte/tutti e per ciascuna/o, pubblica, di qualità
sociale e gratuita.
La mia partecipazione, alcune riflessioni ed alcune proposte
Questa è stata la mia seconda partecipazione al FME dopo quella del 2003 dove ero in
qualità di partecipante. È stata certamente più coinvolgente ed impegnativa della prima in
quanto sono stato chiamato sia quale relatore nel seminario:”Per una cultura di pace e
della non violenza” sia per il coordinamento dell’area tematica: “Azioni educative per la
Pace”. Tuttavia l’ esperienza da cui partire è il lavoro svolto insieme al Consiglio
Internazionale per la costruzione del documento finale, per la Carta del III FME.
L’impegno, la motivazione e le competenze dei “consiglieri” uniti all’attesa dei partecipanti,
mi ha confermato e rafforzato nella convinzione dell’urgenza di un’azione comune, non
solo per la difesa dell’educazione ma soprattutto per l’affermazione di una nuova
prospettiva educativa che dia sostegno alla realizzazione di un altro mondo possibile, che
sarà possibile quanto più avremo un’educazione sostenibile. Credo che dovremmo
abbandonare una posizione difensiva e di attesa, per passare ad una posizione d’attacco
propositivo.
Il movimento ha fatto molti passi avanti ma difetta ancora nella sua capacità di
comunicare, trasmettere e rendere disponibile a tutti il materiale, le analisi, le proposte e
le esperienze, almeno quelle più significative. Inoltre, per essere veramente mondiale
dovrà rinforzare, promuovere e facilitare la presenza dei paesi e delle realtà Africane ed
Asiatiche.
Una considerazione ulteriore merita la mancata presenza dei movimenti, delle
organizzazioni e degli enti locali italiani a questo appuntamento. L’Italia ha infatti brillato
per la sua assenza, unico presente il sottoscritto. Dovremo rivedere questo atteggiamento
che spero si sia verificato solo per un mancato coordinamento ed un eccessivo carico di
appuntamenti. Resta il fatto che non si può dire a parole o nei programmi che l’educazione
riveste un ruolo strategico fondamentale per il movimento di trasformazione se poi non
facciamo azioni concrete: noi dove siamo? Non possiamo promuovere prossime coalizioni
di governo, politiche europee che non abbiano l’educazione al centro del loro impegno
politico e programmatico. Il nostro sistema educativo sta subendo un duro attacco proprio
nelle sue fondamenta pubbliche, pluraliste e di libertà; noi non possiamo contrastare
questa, che è molto più di una tendenza, da soli, abbiamo bisogno del movimento
mondiale che sta lottando per un altro mondo con un’ altra educazione. Se c’è un
messaggio che mi sento di trasmettere da Porto Alegre è quello della speranza, del
coraggio, della voglia e della necessità di rischiare perché un altro mondo è possibile ed
un’altra educazione è necessaria e soprattutto perché gli educatori non sono soli. Per
scoprire la loro forza devono tornare a credere nel loro lavoro, ad avere orgoglio e fiducia.
Noi come organizzazione, PeaceWaves e Tavola della Pace, siamo disponibili e ci
proponiamo per facilitare la diffusione della Carta e sollecitare il dibattito e le proposte
relative alla composizione della agenda di lotta. Inoltre credo, dopo l’esperienza della “Mia
scuola per la Pace” e dell’Onu dei Popoli, siamo forse pronti per realizzare un forum
europeo dell’educazione, magari proprio prima della prossima edizione dell’ONU dei Popoli
nell’ottobre del 2005. Chiediamo la disponibilità di tutte le organizzazioni, i movimenti, gli
Enti Locali per la realizzazione di un momento che come il Forum Europeo di Firenze può
dare slancio e fiducia al movimento italiano ed europeo per la trasformazione del mondo.
L’agenda di lotta proposta, che troverà la sua definitiva approvazione e definizione a
gennaio 2005 durante il SFM, dovrà concretizzarsi in azioni in quanto come ricordava
Gramsci:” Le idee sono grandi appena possono essere attuate, ossia, quando possono
essere trasformate in azioni”. Quindi rispetto al documento, proposto nel box a fianco(?),
credo dovremo impegnarci tutti nella sua diffusione da ora a Gennaio abbiamo il tempo
per fare una grande consultazione utilizzando la rete in modo da arrivare al SFM con una
proposta ed un'agenda completa di strumenti e appuntamenti, con la volontà di cogliere
risultati a breve e medio termine pur restando consapevoli che la lotta non sarà facile né
breve.
Siti di consultazione e forum permanente:
www.forummundialdeeducacao.com.br
www.peacewaves.org
Carta della terza edizione del forum mondiale dell'educazione
Per la costruzione di una piattaforma mondiale di lotta
Il forum mondiale dell’educazione è organicamente articolato con il Forum Sociale Mondiale,
perché per un altro mondo possibile un’altra educazione è necessaria. I principi, gli obiettivi e le
metodologie di quest’altra educazione possibile è stata costruita in vari incontri ed espressa nella
carta di Porto Alegre 2001 2003, nella dichiarazione del Quebec del 2001, nella dichiarazione di
San Paolo del 2004 e nella dichiarazione del 4° congresso dell’internazionale dell’educazione 2004
ed in molti altri documenti.
E’ arrivata l’ora di avanzare, sostenendo una lotta mondiale in favore del diritto universale
all’educazione:
Si afferma il diritto universale ad una educazione emancipatoria (liberatoria e ricattatrice);
Si afferma il pieno ed alienabile diritto ad un’educazione pubblica, gratuita di qualità sociale per
tutti e tutte;
Si esige la garanzia di accesso, permanenza e il diritto di apprendere nella scuola.
Si esige la democratizzazione della conoscenza e del sapere a beneficio di tutta l’umanità.
Si respinge qualunque forma di privatizzazione e commercializzazione dell’educazione, della
scienza e della tecnologia.
Si condanna un’appropriazione illegittima del sapere popolare e della conoscenza delle comunità
indigene.
Si riafferma la centralità dell’educazione per i diritti umani, la giustizia, la pace.
La Terza Edizione del Forum Mondiale dell’Educazione adotta e sottolinea i seguenti principi:
1) l’educazione è un diritto umano prioritario ed inalienabile per tutta la vita
2) questo diritto è essenziale per l’accesso agli altri diritti, per la costruzione dei valori solidali,
per l’emancipazione e l’esercizio della cittadinanza
3) la politica pubblica deve assicurare la concretizzazione di questi diritti
4) gli stati sono obbligati a garantire in forma universale e gratuita, senza discriminazioni ed
esclusioni il pieno diritto ad una educazione pubblica “emancipatoria” (liberatoria e
ricattatrice) a tutti i livelli e modalità
In conseguenza di quanto affermato precedentemente, si propone la seguente agenda di lotta:
1) difendere, rigorosamente e senza concessioni l’educazione pubblica in tutti gli ambiti e
l’obbligo non trasferibile dello stato a garantirla
2) articolare (coordinare) il Movimento Mondiale in difesa e promozione dell’educazione
pubblica e gratuita in tutti i livelli e modalità
3) respingere qualunque accordo internazionale e nazionale che promuova la
commercializzazione dell’educazione, della conoscenza, della scienza e della tecnologia,
particolarmente relativo al commercio e ai servizi del WTO
4) rigettare programmi di aggiustamento strutturale che spingano i governi a smantellare i
servizi pubblici
5) respingere l’ingerenza delle imprese internazionali e nazionali nel sistema educativo
pubblico
6) promuovere azioni che riconoscano la singolarità del soggetto e della comunità e
garantiscano l’uguaglianza e la parità di accesso all’educazione, considerando le diversità di
genere di etnia e di cultura e considerando la potenzialità educativa degli spazi non formali
7) esigere l’uguaglianza di genere nell’acceso all’educazione e agli spazi di governo nella
politica pubblica
8) promuovere azioni contro il razzismo e le differenze di classe sociale
9) presentare ai governi nazionali un’agenda che dia priorità ai programmi per l’eliminazione
dell’analfabetismo, per l’inclusione delle fasce più deboli e marginali della popolazione e sia
contro lo sfruttamento del lavoro minorile
10) l’articolazione con il Forum Sociale Mondiale e gli altri Forum di lotta per garantire che le
esperienze, le specializzazioni e le conoscenze dei lavoratori siano rispettate
11) esigere dai governi la valorizzazioni dei lavoratori e delle lavoratrici dell’educazione, il
rispetto dei loro diritti professionali e a garanzia di condizioni degne di lavoro
12) difendere una forma di educazione professionale che rifiuti la logica dell’impiegabilità ed
includa la dimensione etica, estetica e politica
13) esigere la democratizzazione della gestione delle istituzioni pubbliche e delle politiche
sociali specialmente nell’educazione, relazionando le politiche intersettoriali che le
complementano e rafforzando le comunità educative
14) promuovere il controllo sociale del finanziamento dell’educazione
15) rafforzare la mobilitazione mondiale e l’educazione per una cultura di giustizia, di pace, di
solidarietà e di sostenibilità nel mondo
16) incentivare il protagonismo dei bambini, degli adolescenti e dei giovani riconoscendo a tutti
la propria identità sociale come partecipanti della costruzione della conoscenza.