Porto alegre

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Carta della terza edizione del forum mondiale dell'educazione
Per la costruzione di una piattaforma mondiale di lotta
Il forum mondiale dell’educazione è organicamente articolato con il Forum Sociale Mondiale,
perché per un altro mondo possibile un’altra educazione è necessaria. I principi, gli obiettivi e le
metodologie di quest’altra educazione possibile è stata costruita in vari incontri ed espressa nella
carta di Porto Alegre 2001 2003, nella dichiarazione del Quebec del 2001, nella dichiarazione di
San Paolo del 2004 e nella dichiarazione del 4° congresso dell’internazionale dell’educazione 2004
ed in molti altri documenti.
E’ arrivata l’ora di avanzare, sostenendo una lotta mondiale in favore del diritto universale
all’educazione.
Si afferma il diritto universale ad una educazione emancipatoria.
Si afferma il pieno ed alienabile diritto ad un’educazione pubblica, gratuita di qualità sociale per
tutti e tutte; si esige la garanzia di accesso e permanenza, e il diritto di apprendere nella scuola.
Si esige la democratizzazione della conoscenza e del sapere a beneficio di tutta l’umanità.
Si respinge qualunque forma di privatizzazione e commercializzazione dell’educazione, della
scienza e della tecnologia. Si condanna un’appropriazione illegittima del sapere popolare e della
conoscenza delle comunità indigene. Si riafferma la centralità dell’educazione per i diritti umani, la
giustizia, la pace.
La Terza Edizione del Forum Mondiale dell’Educazione adotta e sottolinea i seguenti principi:
1) l’educazione è un diritto umano prioritario ed inalienabile per tutta la vita
2) questo diritto è essenziale per l’accesso agli altri diritti, per la costruzione dei valori solidali,
per l’emancipazione e l’esercizio della cittadinanza
3) la politica pubblica deve assicurare la concretizzazione di questi diritti
4) gli stati sono obbligati a garantire in forma universale e gratuita, senza discriminazioni ed
esclusioni il pieno diritto ad una educazione pubblica emancipatoria a tutti i livelli e
modalità
In conseguenza di quanto affermato precedentemente, si propone la seguente agenda di lotta:
1) difendere, intransigentemente l’educazione pubblica in tutti gli ambiti e l’obbligo non
trasferibile dello stato a garantirla
2) articolare il Movimento Mondiale in difesa e promozione dell’educazione pubblica e
gratuita in tutti i livelli e modalità
3) respingere qualunque accordo internazionale e nazionale che promuova la
commercializzazione dell’educazione, della conoscenza, della scienza e della tecnologia,
particolarmente relativo al commercio e ai servizi del WTO
4) rigettare programmi di aggiustamento strutturale che spingano i governi a smantellare i
servizi pubblici
5) respingere l’ingerenza delle imprese internazionali e nazionali nel sistema educativo
pubblico
6) promuovere azioni che riconoscano la singolarità del soggetto e della comunità e
garantiscano l’uguaglianza e la parità di accesso all’educazione, considerando le diversità di
genere di etnia e di cultura e considerando la potenzialità educativa degli spazi non formali
7) esigere l’uguaglianza di genere nell’acceso all’educazione e agli spazi di decisionalità nella
politica pubblica
8) promuovere azioni contro il razzismo e le differenze di classe sociale
9) presentare ai governi nazionali un’agenda che dia priorità ai programmi per l’eliminazione
dell’analfabetismo, per l’inclusione delle fasce più deboli e marginali della popolazione e sia
contro lo sfruttamento del lavoro minorile
10) l’articolazione con il Forum Sociale Mondiale e gli altri Forum di lotta per garantire che le
esperienze, le specializzazioni e le conoscenze dei lavoratori siano rispettate
11) esigere dai governi la valorizzazioni dei lavoratori e delle lavoratrici dell’educazione, il
rispetto dei loro diritti professionali e a garanzia di condizioni degne di lavoro
12) difendere una forma di educazione professionale che rifiuti la logica dell’impiegabilità ed
includa la dimensione etica, estetica e politica
13) esigere la democratizazione della gestione delle istituzioni pubbliche e delle politiche sociali
specialmente nell’educazione, relazionando le politiche intersettoriali che le complementano
e rafforzando le comunità educative
14) promuovere il controllo sociale del finanziamento dell’educazione
15) rafforzare la mobilitazione mondiale e l’educazione per una cultura di giustizia, di pace, di
solidarietà e di sostenibilità nel mondo
16) incentivare il protagonismo dei bambini, degli adolescenti e dei giovani riconoscendo a tutti
la propria identità sociale come partecipanti della costruzione della conoscenza.