Intervento pubblico

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Intervento pubblico
Politica economica (A-D)
Sapienza Università di Rome
Intervento pubblico
Giovanni Di Bartolomeo
Sapienza Università di Roma
Corso di Politica economica: Info base
• Orario lezioni (Aula Tarantelli)
– Lunedì
– Martedì
– Giovedì
14.00-16.00;
14.00-16.00;
16.00-18.00.
• Ricevimento (5 piano, Ala A)
– Giovedì
15.00-16.00
(durante periodo lezioni)
• Testi
– Acocella N., Politica economica e strategie aziendali, Carocci.
– Franzini, M., Milone, L.M. e Pizzuti, F.R., Politica economica:
Temi scelti, Egea Editore.
– Lucidi: http://dibartolomeo.comunite.it/courses/poleco/
– Esercizi utili per la preparazione del corso in copisteria
• Per date esami, cambi canale etc. etc. vedi sito.
Prerequisiti: Economia politica
• Cosa dovete sapere. Un po’ di:
a) Strumenti micro; b) Strumenti macro; c) Matematica
• Esempi
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Cos’è il saggio marginale di sostituzione del consumatore?
Cos’è una curva di indifferenza?
Cosa si intende per utilità marginale decrescente?
Qual è la condizione di ottimo per l’impresa?
Come si fissa il prezzo in un regime di monopolio?
In un mercato concorrenziale cosa succede se c’è un eccesso di domanda?
Che differenza c’è tra una grandezza reale ed una nominale?
Che cos’è il tasso di inflazione? Cosa quello di disoccupazione?
Cosa indica la curva IS? Cosa la LM?
Che relazione c’è tra il prezzo di un titolo e il suo rendimento?
Che differenza c’è la curva AD macro e la curva di domanda di un mercato?
Come si disegna y = 2 x + 4 e che succede se il coefficiente angolare da 2 diventa 3?
Come si misura la pendenza di una curva?
Perché studiare politica economica?
Programma del corso (approssimativo)
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Efficienza ed equità
Fallimenti del mercato (micro e macro)
Politiche microeconomiche
Analisi costi/benefici
Teoria macroeconomica e stabilizzazione del ciclo
Politiche macroeconomiche
Politica economica ed apertura internazionale
Fallimenti dello Stato e dell’azione pubblica
Politica economica
• La Politica economica è, in senso stretto, la
disciplina che studia l'azione economica pubblica.
• Essa indaga
– sul processo di formazione delle preferenze della
collettività (scelte sociali),
– sulla scelta delle istituzioni
– sulle scelte correnti dell'ente pubblico.
• La questione ricorrente a tutti e tre i livelli di
indagine è quella dei fondamenti di un punto di
vista sociale (o collettivo) distinto dal punto di
vista dei singoli individui.
Azione pubblica: i livelli delle scelte
• Scelte sociali: criteri che la società si dà per
effettuare le proprie scelte, ossia come determina
i suoi obbiettivi.
• Scelte istituzionali (o costituzionali): “regole” da
imporre ai singoli, ai mercati e alle stesse
istituzioni pubbliche. Sono anche le scelte
riguardanti la creazione di nuove istituzioni.
• Scelte correnti: non riguardano la definizione
degli obiettivi o la scelta delle “istituzioni”, ma
come perseguire i primi con le seconde date. Si
tratta delle decisioni “quotidiane”.
In prima approssimazione
• L’economia politica studia le decisioni individuali
o aggregate degli operatori economici privati
(famiglie, imprese, istituti bancari …)
relativamente al consumo, al risparmio, alla
produzione, all’investimento, ....
• La politica economica studia l'attività’ economica
degli operatori pubblici: perché occorre, quali
obiettivi persegue, di quali mezzi si serve, quali
effetti concreti produce, ….
Cosa sono le istituzioni?
• Due accezioni del termine
– norme o regole (formali e informali) che
governano durevolmente i rapporti tra i vari
soggetti.
• molte di queste limitano la libertà di azione dei singoli e
lo fanno nella speranza di assicurare meglio il
perseguimento dell’interesse collettivo
– organizzazioni che consistono in un insieme di
risorse (umane, fisiche, ecc.) normalmente
preposte all’attuazione delle regole
Un problema centrale
• Perché in un sistema di operatori economici
privati può essere necessaria la presenza di un
operatore che si dia finalità’ sociali o collettive?
• Cruciale per rispondere: valutazione del
funzionamento del mercato, tipicamente
concepito come il luogo ove gli individui singoli
operano liberamente e perseguono i propri
interessi coordinati dal sistema dei prezzi.
Stato e Mercato
Mercato
Stato
Economia
Società
Terzo
settore
Il ruolo dello Stato e del Mercato
• Il problema
– Come diverse istituzioni economiche realizzano gli
obiettivi che la società persegue.
• Istituzioni
– Stato
– Mercato
– Altre (esempio: il settore non profit)
• Criteri di valutazione
– Efficienza
– Equità
– Altri criteri (esempio: libertà)
In prima approssimazione
• Possiamo dire che
– è soddisfatta l’efficienza se gli obiettivi vengono
raggiunti con il minor impiego di risorse;
– è soddisfatta l’equità se gli obiettivi vengono
raggiunti rispettando una qualche idea di
“giustizia” (nell’appropriazione dei benefici e nella
sopportazione dei costi)
Tipi di efficienza: statica/dinamica
• Allocativa
– allocazione delle risorse (non è possibile ottenere più
beni con le risorse disponibili)
• Efficienza X
– riguarda aspetti organizzativi
• Dinamica
– capacità di apprendimento, in particolare di fronte a
cambiamenti e novità
• Innovativa
– capacità di introdurre innovazioni
Criterio paretiano
• Consideriamo due situazioni
collettive (stati del mondo)
• Un insieme di persone migliora
la propria soddisfazione
passando dalla situazione “A”
alla situazione “B” se
– i) almeno una persona sta meglio
nella situazione “B” e
– ii) nessuna sta peggio.
• Cruciale per efficienza allocativa
Ottimo paretiano
• Una data situazione – che chiamiamo X – è un ottimo
paretiano se non esiste nessun’altra situazione in cui:
– almeno un individuo sta meglio in questa situazione
rispetto a come starebbe in X;
– nessun individuo sta peggio in questa situazione rispetto a
come starebbe in X.
• Ossia data X non è possibile trovare un’alternativa
migliore secondo il criterio di Pareto.
• L'ottimo paretiano è, conseguentemente, la posizione
partendo dalla quale non si può migliorare la
soddisfazione di qualcuno senza peggiorare quella di
qualcun altro (efficienza paretiana).
Ottimo paretiano
• Possono esistere diverse situazioni che
rappresentano un ottimo paretiano
• In questo caso non sono confrontabili secondo
il criterio di Pareto (ossia non si può dire se
una è più efficiente dell’altra)
• Inoltre può accadere che situazioni che sono
un ottimo paretiano siano inconfrontabili con
situazioni che non lo sono
Ottimo paretiano
• Possono esistere diverse situazioni che
rappresentano un ottimo paretiano
• In questo caso non sono confrontabili secondo
il criterio di Pareto
• Inoltre può accadere che situazioni che sono
un ottimo paretiano siano inconfrontabili con
situazioni che non lo sono.
• Confused!!!
Proviamo qualche esempio
Esempio 1
Esempio 2
Esempio 3
Utilità Aldo
Utilità Aldo
Utilità Aldo
C
C
A
B
B
A
0
Utilità Bice
B meglio di A
C meglio di B
C è l’ottimo
B
A
0
C
Utilità Bice
B e C meglio di A,
non confrontabili
B e C sono ottimi
0
Utilità Bice
A, B e C non sono
confrontabili
Tutti ottimi
Divisione di 8 euro tra Aldo e Bice
Semplifichiamo
U(Aldo) = quantità euro
U(Bice) = quantità euro
euro per Aldo
A
CUP curva utilità possibili
8
C
B
D
4
E
v
F
0
4
8
euro per Bice
Altri esempi (provare)
Efficienza allocativa
• In una economia di puro scambio, l’ottimo
paretiano richiede: uguaglianza dei sms per
ogni coppia di beni tra i vari consumatori
•
Intuizione (2 persone/2 beni)
– SMS = valore che un individuo dà ad un bene (es. dischi) in termini dell’altro
bene (es. frutta).
– Ricorda che il SMS varia al variare dei dischi/frutta posseduti (principio
dell’utilità marginale)
– Se per Aldo il SMS è 2 e per Bice è ½, vuol dire che per lui un disco vale 2
frutti, mentre per Bice vale mezzo frutto (un frutto vale due dischi)
– Quindi se Bice da un disco ad Aldo in cambio di un frutto saranno entrambi
più felici (miglioramento paretiano)
– Si potranno realizzare miglioramenti paretiani fino che i SMS saranno uguali,
oppure Aldo ha tutti i dischi/Bice tutti i frutti e non sono più possibili scambi
(soluzione di angolo)
Ottimo paretiano
• In una economia di produzione, consumo e
scambio, l’ottimo paretiano richiede:
– uguaglianza dei SMS per ogni coppia di beni tra i vari
consumatori (efficienza allocativa nel consumo)
– uguaglianza dei SMST per ogni coppia di fattori (input)
tra le varie produzioni (efficienza nella produzione)
– uguaglianza tra SMS e SMT (efficienza generale)
• Queste condizioni di efficienza sono quelle che
dovrebbe rispettare, appunto, qualsiasi
istituzione efficiente (Mercato, Stato …)
Intuizione: efficienza nella produzione
• Ricordiamo:
– SMST pendenza dell’isoquanto ossia quanto deve
variare L, se K varia di una unità, per mantenere la
produzione costante.
– SMST varia al variare dei fattori: se L/K aumenta SMST
aumenta e, se K/L aumenta SMST si riduce.
• Ad esempio,
• Se per la FIAT il SMST è 2 vuol dire che se riduciamo K di una
unità occorrono 2 unità di L per mantenere costante la
produzione di auto.
• Se per ENI è ½ , se riduciamo K di una unità occorre ½ di L
per mantenere costante quella del petrolio.
Intuizione: efficienza nella produzione
• Se per la FIAT il SMST è 2 e per l’ENI è ½, vuol dire
che:
– se riduciamo K di una unità occorrono 2 unità di L per
mantenere costante la produzione di auto e ½ per
quella del petrolio.
– ossia se aumentiamo K di una unità possiamo
risparmiare 2 unità di L nella produzione di auto e ½
nella produzione del petrolio.
• Quindi se scambiamo una unità di L con una di K
nei due settori, produciamo di più in entrambi !!!
Intuizione: efficienza nella produzione
• Dati K=50 e L=100; SMST=2 per FIAT, ½ per ENI,
assumiamo la produzione iniziale pari a
• Settore auto: 25K e 70L → 120 auto
• Settore petrolio: 25K e 30L → 50 barili
• SMST: di quanto deve variare L, se K varia di una
unità a produzione costante.
• Per definizione la produzione è costante, se
• 25+1 = 26K e 70-SMST = 68L nelle auto → 120 auto
• 25-1 = 24K e 30+SMST = 30.5L nel petrolio → 50 barili
• Ma nota che 26+24=50, 68+30.5=98.5<100.
Intuizione: efficienza nella produzione
• Produzione iniziale
– Settore auto: 25K e 70L → 120 auto
– Settore petrolio: 25K e 30L → 50 barili
SMST 2
SMST ½
• Per definizione la produzione è costante, se usiamo
– Settore auto: 26K e 68L → 120 auto
– Settore petrolio: 24K e 30.5L → 50 barili
• Se scambiamo K e L tra i settori, produciamo di più!!!
– Con 26K e 69L
– Con 24K e 31L
→ Auto↑
nota K/L↑ → SMST↓
→ Petrolio↑ nota K/L↓ → SMST↑
• Continuiamo a scambiare fino a che SMST sono uguali.
Definizioni: FPP e SMT
Il saggio marginale di trasformazione
(SMT) in un punto lungo la FPP è pari
alla pendenza della FPP in quel punto e
indica di quante unità deve diminuire la
quantità prodotta del bene 2 per poter
produrre un’unità in più del bene 1 (o
viceversa).
Intuizione: efficienza generale
La scelta delle quantità da produrre deve avvenire tenendo conto simultaneamente
delle possibilità di produzione e delle preferenze dei consumatori.
Critiche al criterio paretiano
• I limiti sono riconducibili ai postulati su cui si basa
il criterio stesso (individualismo etico,
misurazione ordinale, inconfrontabilità):
– l’ignoranza di aspetti rilevanti dei vari stati del mondo
• Il criterio paretiano che privilegia gli ordinamenti unanimi
delle preferenze può entrare in contrasto con la
preservazione di una sfera di libertà personali. In particolare
risulta incoerente con il principio delle libertà minime.
– il carattere di ordinamento parziale del criterio
(tirannia dello status quo)
• Inoltre siamo sicuri che vorremo scegliere in base
a questo criterio?
Critiche al criterio paretiano
Equità e teoria della giustizia
• Cos’è equo?
• Risposta non banale!!! (se ne occupa la teoria
della giustizia, ma noi non la studiamo)
• Varie concezioni. collegate comunque a una
qualche idea di eguaglianza.
• Concezioni più diffuse (e non convergenti)
– eguaglianza dei risultati (esempio reddito)
– eguaglianza delle opportunità (esempio: fattori da
cui dipende la capacità di guadagnare conoscenza)
Economia del benessere
• Analizzando l’equilibrio di mercato concorrenziale
e l’efficienza paretiana, l’economia del benessere
trae alcune importati indicazioni.
• Due questioni fondamentali:
– il mercato è in grado di realizzare l’efficienza
– si può raggiungere attraverso il mercato qualsiasi
distribuzione delle utilità che si prescelga?
• La risposta a queste due domande sta nei due
teoremi fondamentali dell’economia del
benessere.
Economia politica – Refresh
Concorrenza perfetta
• Condizioni:
–
–
–
–
–
beni omogenei
elevata numerosità degli operatori (price takers)
assenza di intese o di accordi tra di essi
libertà di ingresso e di uscita dal mercato
perfetta informazione
• Queste condizioni assicurano, tra l’altro, il prezzo
unico per beni omogenei (essenziale, come
vedremo, per l’efficienza della concorrenza
perfetta)
Mercati completi
• Ipotesi per cui tutto ciò da cui dipende l’utilità
degli individui può essere comprato e venduto
in appositi mercati
• In particolare escludono la possibilità di
esternalità (che vedremo in seguito)
• Problema dell’incertezza
Equilibrio walrasiano
• L’equilibrio di concorrenza (walrasiano): il
vettore dei prezzi porta, in ogni mercato,
domanda e offerta all’equilibrio
• Ciò vuol dire che
– le imprese massimizzano il profitto,
– i consumatori l'utilità
– non vi è eccesso di domanda (positivo o negativo).
Equilibrio walrasiano
• L’equilibrio è impedito da funzioni di utilità o
di produzione non convesse (in particolare,
rendimenti crescenti di scala, che tratteremo
in seguito).
• L’equilibrio può
– non essere unico (molteplicità)
– non essere stabile
Teoremi dell’economia del benessere
• Primo teorema: In un sistema economico
formato da un insieme completo di mercati di
concorrenza perfetta, l’equilibrio concorrenziale,
se esiste, è un ottimo paretiano.
• Secondo teorema: In presenza di mercati
completi, ogni posizione di ottimo paretiano può
essere raggiunta dai meccanismi di mercato della
concorrenza perfetta, se le preferenze dei
consumatori e le funzioni di produzione sono
convesse, previa un’appropriata redistribuzione
delle risorse fra gli individui.
Intuizione (puro scambio)
• La diversità dei saggi tra Aldo e Bice indica che
vorrebbero scambiare (danno valori relativi
diversi ai beni)
• Sistema dei prezzi rispecchia le preferenze
relative e coordina le loro azioni
• In seguito vedremo l’efficienza della
concorrenza confrontando l’allocazione di
mercato di questa con il monopolio
Intuizione (puro scambio)
e Bf
B
Refresh Scatola di Edgeworth
E è il punto della dotazione
iniziale; la parte interna della
scatola rappresenta tutte le
allocazioni raggiungibili.
dischi
edA  edB
E
edA
edB
e Af  e Bf
A
frutta
e Af
D Bf  O fA : eccesso di domanda di frutta
Intuizione (puro scambio)
OdB  DdA : eccesso di offerta di dischi
D
B
B
f
B
d
O
DdA
A
O
A
f
Domanda diversa dall’offerta per entrambi i beni!
D pB  O pA : eccesso di domanda della frutta
pf 
OsB  DsA : eccesso di offerta dei dischi
pd 
Intuizione (puro scambio)
D
p f  , pd  
A
d
D
A
pf
pd
B
B
f
B
d
O

O
A
f
Domanda diversa dall’offerta per entrambi i beni!
Intuizione
• Se l’eccesso di domanda fa alzare il prezzo della frutta
• Se l’eccesso di offerta fa abbassare il prezzo dei dischi
• Allora il prezzo relativo (pendenza del vincolo) aumenta:
p f  , pd  
pf
pd

• I vincoli di bilancio ruotano in senso orario attorno alla
dotazione iniziale E, diventano quindi più ripidi
• Questo processo finisce non appena gli eccessi di
domanda e di offerta scompaiono ovvero gli SMS sono
uguali al prezzo relativo (quindi anche tra loro)
Intuizione: Equilibrio e efficienza
Nell’equilibrio di concorrenza
perfetta, domanda=offerta
per tutti i beni scambiati sul
mercato.
FB
e
B
f
Eqconcorenza
D
DB
A
edB
A
d
e
A
B
E
FA
e Af
Sul primo teorema
• Legame con la “mano invisibile” di Adam
Smith. La precisa rispetto a:
– caratteristiche richieste ai mercati;
– criterio di valutazione (paretiano);
– legami tra mercati e risultati.
• Limiti di “realismo” del teorema.
Sul primo teorema
• Legame con la “mano invisibile” di Adam
Smith. La precisa rispetto a:
– caratteristiche richieste ai mercati;
– criterio di valutazione (paretiano);
– legami tra mercati e risultati.
• Limiti di “realismo” del teorema.
Stato e Mercato
• Sulla base di tali teoremi è possibile
individuare due compiti ben definiti e
separabili:
– Quello allocativo del mercato
– Quello redistributivo dello stato
Stato e Mercato
• Premessa: valgono i due teoremi dell’economia
del benessere (assunzioni)
• Quindi per ottenere la distribuzione finale di
utilità che si desidera – è necessario distribuire
opportunamente le risorse iniziali e poi lasciar
fare al mercato concorrenziale
• Implicazione: divisione istituzionale di compiti tra
stato e mercato → lo stato determina l'equità
(redistribuzione), il mercato determina l’efficienza
Secondo teorema
B
E1
Eqsocietà
Allocazione
socialmente
preferibile
E2
A
Riallocando, l’allocazione socialmente preferibile diventa un equilibrio concorrenziale.
Problema per il secondo teorema
• Il secondo teorema presenta numerosi
problemi
• In particolare (diversamente dal primo):
– anche ammettendo che tutte le assunzioni
richieste perché valga siano soddisfatte,
– lo Stato non possiede le informazioni necessarie
per svolgere il ruolo che gli assegna il teorema
(decidere la distribuzione finale delle utilità)
– gli individui non hanno nessun incentivo a rivelarle
Intervento pubblico
• Lo Stato deve garantire il funzionamento del
mercato, che ha una funzione allocativa
• Se ha una finalità di equità (e se valgono i
teoremi dell’economia del benessere) ha
anche una funzione distributiva
• Ma cosa accade se il mercato fallisce nel
garantire efficienza (primo teorema) e/o
equità (secondo teorema)?
Fallimenti del mercato
• Le ragioni dell’intervento dello stato
nell’economia
• Fallimenti nel ottenere l’efficienza
– Micro
– Macro
• Incapacità di garantire l’equità
Fallimenti micro
• Fallimenti nel ottenere l’efficienza derivano da
violazioni delle assunzioni del primo teorema,
quindi dall’esistenza di
– Regimi non concorrenziali
– Mercati incompleti
• Esternalità
• Beni pubblici
• Costi di transazione e asimmetrie informative
– Beni meritori
Fallimenti macro
• Fallimenti macro sono legati all’idea di instabilità
e generano fenomeni quali
– Disoccupazione involontaria e inflazione
– Squilibri nella bilancia dei pagamenti
– Le trappole di povertà/sottosviluppo
• Anche questi derivano da violazioni delle
assunzioni dell’equilibrio competitivo:
– Rigidità reali oppure nominali
– Mercati incompleti e problemi di informazione
– Problemi di coordinamento …
Fallimenti dello Stato
• I fallimenti del mercato sono il fondamento di
gran parte dell’intervento dello stato
nell’economia
• Ma, come vedremo, anche l'intervento dello
Stato può fallire, ad esempio per
– Problemi di incentivi
– Burocrazia
– Asimmetrie informative