scarica il notiziario in formato pdf - Sito Ufficiale dell`Associazione

Transcript

scarica il notiziario in formato pdf - Sito Ufficiale dell`Associazione
Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1, co. 2, DCB Venezia - In caso di mancato recapito, restituire all’Ufficio di Venezia C.M.P. detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
Anno V - N. 4 - Periodico trimestrale - Ottobre-dicembre 2004
NOTIZIARIO
IN QUESTO NUMERO:
Sessant’anni dopo
I raduni di Gorizia
e Migliarino
Riflessioni dal Verano
Il gagliardetto
della Decima
a Mentone
1954-2004:
a San Giusto
suona ancora
la campana
Trieste e dintorni
Decima in miniatura
La fine del C.B. 6
in Adriatico
Bibliografia sulla
X Flottiglia MAS
I nostri libri
Notizie
ASSOCIAZIONE COMBATTENTI X FLOTTIGLIA MAS
Sede legale e segreteria amministrativa:
Via XXIV Maggio, 142 - 29100 Piacenza - Tel. 0523 498532 / 452320 - Fax 0523 480817
In copertina: illustrazione postbellica dedicata alla X Flottiglia MAS.
Sopra: vignetta di Giorgio Forattini per il cinquantenario del ritorno di Trieste all’Italia (da “Panorama”, n. 45, 4 novembre 2004).
2
Posta da campo
Sessant’anni dopo
ono trascorsi sessant’anni da
quella scelta essenziale per
tutti noi.
Con entusiasmo giovanile, uniti a
numerosi combattenti del primo periodo di guerra, aderimmo in diciottomila alla X Flottiglia MAS, una delle
espressioni più gloriose del volontarismo italiano. Non solo una formazione militare, ma una scuola di vita, che
ci ha permesso più tardi di primeggiare nelle professioni mantenendo la
nostra dignità di uomini liberi.
Sull’esempio degli eroi di Alessandria d’Egitto, Malta, Suda e Gibilterra
abbiamo continuato a interpretare al
meglio quei concetti che differenziano l’uomo vero da chi si piega ai compromessi della vita quotidiana.
Qualunquismo? Retorica? Niente
di tutto questo. A confermarlo è l’entusiasmo dei tanti giovani che accorrono a ingrossare le nostre file in un
periodo di crisi per le associazioni
d’Arma. Evidentemente percepiscono
la nostra ricchezza più grande: la capacità di pensare al futuro nella continuità, con lo stesso spirito di allora.
Le offerte che pervengono al nostro giornale sono in larga parte di
simpatizzanti, alle volte molto generose. E poi le tesi di laurea sulla Decima,
S
il successo del nostro stand a Militalia
(un ringraziamento a Farina e a Fiamma Morini, sacrificatisi anche quest’anno), il Campo della Memoria
finalmente sacrario militare, il rispetto manifestatoci a numerose cerimonie ufficiali. Come in occasione del
cinquantenario del ritorno di Trieste
all’Italia, nel corso del quale è stata
concessa la medaglia d’oro al valor
civile al “nostro” Paglia, marò combattente a Tarnova, ucciso durante una
manifestazione patriottica in piazza
Unità dalla Polizia dipendente dalle
autorità anglo-americane. Infine l’ospitalità, sul palco d’onore, concessa dall’adunata nazionale dei Lagunari in
congedo e i complimenti a questa pubblicazione del capo di Stato Maggiore
dell’Esercito, presente alla cerimonia.
Che dire di più?
Passando alle vicende di casa nostra, sarà bene rimboccarci le maniche
e fare tutti un bel bagno di umiltà.
Proprio in considerazione dei successi conseguiti, il prossimo anno, con
il congresso nazionale, dovremo decidere cosa fare “da grandi”. Lasciare da
parte, una volta per tutte, lo spirito da
fureria e rivolgere i nostri sforzi verso
iniziative più significative e concrete, al
di fuori dei particolarismi di reparto.
Inoltre, non sarebbe male inserire nello
statuto l’obbligatorietà delle sezioni territoriali, allo scopo di cementare la
coesione tra veterani e aderenti.
Mi sembra venuto il momento di
dare più spazio ai giovani. Pensare seriamente a un ricambio generazionale, valutando con la massima attenzione le loro proposte a margine della
presentazione delle candidature per i
quadri dirigenti.
Ma ogni cosa a suo tempo. Un fraterno abbraccio a tutti. E gli auguri di
buon Natale e felice anno nuovo, anche a nome del presidente Ferraro,
dei componenti il Direttivo, della redazione del Notiziario.
Giorgio Corsetti
P.S.
Nell’impegnarmi per l’Associazione Combattenti X Flottiglia MAS, il
mio pensiero torna spesso alle salme
dei tanti marò caduti a Tarnova, che il
29 gennaio 1945 ebbi il privilegio di
scortare al cimitero di Conegliano Veneto. Nonostante il mio (apparente)
caratteraccio, il loro ricordo mi rende
più buono. E, senza distinzioni di sorta, fratello di tutti voi.
Sempre Decima!
G.C.
3
Vita associativa
Associazione Combattenti X Flottiglia MAS
Raduno in ricordo
della battaglia di Tarnova della Selva
Gorizia, 22 e 23 gennaio 2005
Sabato 22 gennaio
Ore 17.00: messa officiata da padre Rocco Tomei, cappellano della X MAS, presso la
chiesa dei Cappuccini (piazza San Francesco); ore 18.00: “in franchigia”. Serata con
amici e commilitoni.
Domenica 23 gennaio
Ore 10.00: deposizione di corone al monumento ai caduti e al lapidario dei deportati civili in Jugoslavia (parco delle Rimembranze); ore 11.00: cimitero civile, onoranze
ai monumenti funebri dedicati ai caduti della Decima, alla cripta dei giovani della
GNR trucidati in località Poggio Poggino, alla stele dedicata ai martiri cittadini, ai soldati tedeschi rinvenuti nelle foibe e all’ossario del Battaglione Bersaglieri “Benito
Mussolini”; ore 13.00: pranzo conviviale in un ristorante da definirsi (prezzo indicativo € 25,00).
Strutture ricettive
Diplomat Hotel (corso Italia, 63 – Gorizia), tel. 0481 82166 e fax 0481 31658. Camera
singola € 65,00 e camera doppia € 100,00.
Alla Transalpina (via Caprin, 30 – Gorizia), tel. 0481 530291 e fax 0481 535475. Camera singola € 45,00 (prima colazione € 5,00) e camera doppia € 70,00. Miniappartamento due camere e tre posti € 83,00. Miniappartamento tre camere e quattro posti
€ 104,00.
Hotel Nanut (via Trieste – Gorizia), tel. 0481 20595 e fax 0481 21168. Camera singola € 45,00 e camera doppia € 74,00. Camera singola dependance € 36,00. Camera
doppia dependance € 49,00.
Hotel Internazionale (via Trieste, 174 – Gorizia), tel. 0481 524180/523049 e fax 0481
525105. Camera doppia uso singola € 66,00 (con prima colazione) e camera doppia
€ 88,00 (con prima colazione).
È imminente l’apertura a Gorizia di una nuova struttura ricettiva a cinque stelle.
I prezzi sopra indicati potrebbero subire aumenti dal gennaio 2005.
Salvo variazioni, il pranzo di domenica si terrà in una sala riservata dell’Hotel Internazionale.
4
Vita associativa
Associazione Combattenti X Flottiglia MAS
Settimo raduno
del Battaglione “Lupo”
Migliarino, domenica 20 marzo 2005
Programma
Ore 10.00: adunata nel piazzale della Stazione. Formazione della colonna con labari
e bandiere. Commemorazione dei caduti nel conflitto 1915-18 con deposizione di una
corona d’alloro.
Ore 11.00: incolonnamento nel piazzale del cimitero. Celebrazione di una messa
nella chiesa interna. Dopo la preghiera rituale e la posa di una corona d’alloro, padre
Rocco Tomei benedirà la tomba che racchiude le salme di quattro marò ignoti e di
altri combattenti della RSI.
Ore 13.00: pranzo e saluti di commiato presso il ristorante “Ottocento” di San Vito
Ostellato (FE).
Trattandosi di manifestazione a carattere prettamente commemorativo e militare, si
invitano i partecipanti a non esibire bandiere con simboli politici o di partito.
Dal 17 marzo 2005, segreteria operativa del raduno presso l’albergo “Al Cavallino
Bianco” di Migliarino.
Informazioni
Alessandro Conte, cell. 333 2977922 (dalle ore 10.00 alle ore 20.00).
5
Avvenimenti
Riflessioni dal Verano
uando il 6 ottobre, al cimitero del Verano, è stata alzata la lapide posta a copertura della tomba dei marò del
“Barbarigo”,
gli
addetti
del
Commissariato Ono-ranze Caduti
hanno letto i nomi un po’ corrosi dal
tempo sulle cassette. In quel momento ho capito che la battaglia incominciata nel 1947 era finita.
Fu in quell’anno che un primo
elenco di caduti, riconosciuti tra i
resti di tumulazioni provvisorie (cassette di legno, sacchi, divise e piastrine corrose dal tempo), comparve sui
pochi giornali – Rivolta ideale, Asso
di bastoni, Meridiano d’Italia, Ora
d’Italia – che diffondevano la nostra
voce.
Ho custodito i ritagli, con gli appelli alle famiglie, i particolari su sconosciuti ai quali dare un nome, i nominativi che avrebbero concluso ricerche fino ad allora senza risposta.
In particolare, ho conservato un trafiletto a fondo pagina del Giornale
d’I-talia del 29 aprile 1949: “La
Celere al Verano per una cerimonia
rinviata”. E quello del giorno dopo:
“Tumulate al Verano sessantaquattro
salme di ca-duti sul fronte di
Nettuno”. Proprio allora la lastra di
pietra scivolò per ac-cogliere quanti
avevano offerto la lo-ro vita combattendo alle porte di Ro-ma.
Su quella lastra si chinarono a
piangere le mamme di Chiaverini, Falessi, Lucidi e Calini; i genitori di De
Maida; i fratelli di Della Ciana e Arcangelo Signori; mamma Conte per il
suo Angelo.
E più tardi i familiari di Gavi-no
Casella, che aveva lasciato la sua giovinezza a Gorizia. Accanto a loro,
come a Nettuno e Ivrea, il comandante Bardelli.
Sotto quella lastra, i nostri ricordi.Testimonianza per un mondo che
ci voleva ignorare.
Ma nell’ottobre 1987 la medaglia
d’oro Alessandro Tognoloni, durante
Q
6
La lapide del Verano.
Il Campo della Memoria a Nettuno.
il raduno del “Barbarigo” a Lerici, propose la realizzazione di un monumento là dove cimiteri prima ignorati e poi distrutti, su cui croci improvvisate avevano custodito tanta giovinezza, non erano più testimonianza
del passato.
Nacque così il Campo della Memoria. Giorno dopo giorno gli incontri e le prime offerte, piccole o grandi. Tremilaseicento metri di terreno,
che da discarica si trasformavano in
sacrario. E poi gli ostacoli, l’opposizione del mondo politico, i rallentamenti burocratici…
Finalmente, la posa della prima
pietra. E i primi sette sconosciuti,
eroi senza medaglie.
Oggi, nel novembre 2004, l’ultimo combattimento della X Flottiglia
MAS.Al Campo della Memoria, sacrario di guerra dei caduti della RSI, i
suoi marò troveranno l’ultimo asilo.
Raffaella Duelli
Avvenimenti
La Decima a Mentone
i primi di giugno mi perveniva una lettera intestata Ministère de la Défense. In essa il
capitano comandante della Compagnia di Mentone della Gendarmeria
francese – Gruppo delle Alpi Marittime – mi preannunciava un invito, da
estendere a una decina di ex combattenti della X Flottiglia MAS, a partecipare alla cerimonia in onore di Santa
Genoveffa, patrona dei Gendarmi (i
Carabinieri francesi). La ricorrenza
era prevista per il mese di novembre.
L’insolita richiesta era stata provocata dall’iniziativa di un nostro socio del
Gruppo “Junio Valerio Borghese” (non
ne faccio il nome per rispetto della privacy, anche perché è un militare in servizio), il quale, nel corso del raduno di
Peschiera, aveva acquistato la biografia
del comandante Borghese per farne
dono, con mia dedica, al ca-pitano francese con cui aveva frequenti contatti.
Ai primi di novembre giungeva un
pacchetto di dieci inviti. Iniziavo un
giro di telefonate, per accertare la disponibilità a presenziare alla cerimonia: prima a Ferraro e a Nardin, poi a
Denti, Panighini, Trenti, Masciadri,
A
Ribaldi, Giuliani e Grechi. A causa dell’impossibilità di Ferraro, Panighini,
Denti e Giuliani, il 19 mattina eravamo
solo in sei a raggiungere la Fran-cia.
Il programma prevedeva una manifestazione nella Place des Victoires,
precisamente nel recinto del monumento ai caduti, con l’alza bandiera e
la deposizione di una corona d’alloro.
All’ingresso del recinto avveniva l’incontro tra il capitano dei Gendarmi e
la delegazione della Decima, con la
consegna di un crest con il nostro
scudetto. Scortato da me, Nardin con
il gagliardetto si poneva a lato del monumento, tra le tante bandiere di associazioni combattentistiche e d’Arma francesi e una americana.Alla fine,
tutte le autorità presenti passavano in
fila indiana davanti a bandiere e stendardi, stringendo la mano a tutti gli
alfieri, quindi anche a noi.
La rappresentanza italiana era costituita da un capitano e da due marescialli dei Carabinieri della Compagnia di Ventimiglia, nonché da Nardin
e da due sottufficiali della Polizia Stradale. Unica insegna italiana il gagliardetto della X Flottiglia MAS.
Terminata la cerimonia, un corteo
preceduto dalle bandiere sfilava lungo l’Avenue Edouard VII fino a raggiungere la chiesa del Sacro Cuore.
Qui si teneva una messa solenne, con
musiche d’organo e un coro di gendarmi in pensione.
Più tardi, al Palais de l’Europe, i discorsi del comandante dei Gendarmi,
del sindaco di Mentone e di un non
meglio identificato dirigente. A seguire, la proiezione di un film sull’impegno della Gendarmeria nell’ultima
guerra del XX secolo e nel Kosovo
(premio Vauban 2001) e il tradizionale
vin d’honneur in una sala adiacente.
Qui avveniva la sorpresa finale: in
segno di omaggio alla X Flottiglia
MAS, il capitano aveva fatto porre
all’ingresso un modello di Siluro a
Lenta Corsa. Alla sua vista rinnovavo
all’ospite un fervido ringraziamento,
anche a nome del presidente Ferraro
e di tutti i marò. “Contento? Allora
guardi qui”, rispondeva lui. E rimboccatosi la manica sinistra della giacca,
mi mostrava un “Luminor” Panerai, l’orologio degli assaltatori della Decima.
Sergio Nesi
Gamma in esercitazione.
7
Avvenimenti
A San Giusto
suona ancora la campana
Trieste: il vicepresidente nazionale Dino Zaccardi alla celebrazione del cinquantenario.
l 26 ottobre 1954 il Tricolore
sventolava nuovamente a San
Giusto.Trieste, che mai si era sentita staccata dalla madrepatria, si stringeva intorno ai suoi figli, ritornati in una
giornata di pioggia spazzata dalla bora.
Tutti i cittadini scesero in strada
per accompagnare le truppe. E a cinquant’anni da quella data, la Lega Nazionale e il Comune hanno voluto celebrare la ricorrenza con una serie di
manifestazioni patriottiche. L’invito è
stato raccolto da tutte le associazioni
combattentistiche e d’Arma,che hanno
sfilato compatte con le loro bandiere.
L’Associazione Decima rientrava
tra le rappresentanze della RSI.Alfiere
il sottoscritto, nella sua qualità di vice-
I
8
presidente nazionale.
Al passaggio dei marò i triestini
hanno lungamente applaudito, in ricordo di quanto avevano fatto per la
difesa dei confini orientali e dei tanti
soldati che avevano concluso la loro
vita nelle foibe del Carso, custodi dell’italianità di quelle terre.
Anche la rivolta del 1953 aveva
visto la partecipazione di decumani.
Come non ricordare Paglia, il sergente Martucci, il “rosso” del “Sagittario”,
Caldarulo, Giustina del “San Giusto”,
Saitta del “Barbarigo”, Marcon del
“Freccia”?
Le manifestazioni si sono aperte
con la posa di un cippo nei pressi di
Duino. Il 26 ottobre, cerimonia con i
reparti dell’Esercito in piazza Unità
d’Italia, alla presenza del ministro
Maurizio Gasparri, che notata la bandiera della RSI ci ha indirizzato un
cenno d’assenso e un sorriso. La terza
manifestazione il 4 novembre, con il
presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi. Anche in quell’occasione con le nostre insegne in prima
fila, nel ricordo di tutti quei ragazzi
che alla fine della guerra erano rimasti al loro posto.
Perché se oggi Trieste è italiana, lo
si deve anche a loro, ai marò del “Nazario Sauro”, del “San Giusto”, del “Gabriele d’Annunzio” e delle compagnie
di Cherso e Lussino.
Dino Zaccardi
Avvenimenti
Trieste
e dintorni
li aderenti più giovani all’Associazione Combattenti
X Flottiglia MAS non possono ricordare gli anni in cui, ai raduni
di Peschiera, assistevamo in ristorante
all’ingresso dei triestini che cantavano La campana di San Giusto.Allora
balzavamo tutti in piedi e le nostre
voci si univamo alle loro. La commozione, irrefrenabile, faceva sì che qualche lacrima scorresse sulle guance di
noi veterani.
In tali circostanze, riuscivo a mitigare un ricordo bruciante.
Trieste, nel dicembre 1945, mi si
era presentata fredda e incupita, tormentata dalle intemperanze degli sloveni nelle vie del centro. Mentre i triestini, affacciati alle finestre, rispondevano agli insulti con rabbiosa impotenza e i militari britannici si godevano lo spettacolo, celandosi dietro l’indifferenza della loro ostentata superiorità.
Il cosiddetto “trattato riparatore”
non può certo aver cancellato il
dramma e la sofferenza di più genera-
G
zioni. Che subirono, incolpevoli, i
danni arrecati dai conflitti e dagli
egoismi dei popoli che premevano
sul loro territorio.
Chissà se i giovani accorsi quest’anno con mille bandierine per celebrare i cinquant’anni del ritorno di
Trieste all’Italia hanno appreso appieno dai loro padri il significato di Patria e d’italianità. Avranno capito l’irredentismo? “La nazionalità non è una
materia”, scriveva un eroe immolatosi
sul Carso,“ma un fatto spirituale: esiste in quanto ha la coscienza di essere […] e la tragedia di un popolo è
quella di avere tale coscienza senza
poterla far valere”.
È pur vero che la celebrazione
sancisce l’innegabile essenza d’italianità ai triestini e ne esalta la viva coscienza, turbata per troppo tempo.
Tuttavia, non cancella il tortuoso iter
che ne seguì partendo dalle sponde
del Piave. E anche se, con pari dignità,
il 4 novembre 2004 i gagliardetti della
RSI, non casualmente, si trovavano in
testa alla sfilata delle Forze Armate,
l’oratoria ufficiale non mancava di lasciar trasparire una surrettizia condivisione storica delle vicende coinvolgenti Trieste, l’Istria e la Dalmazia.
Non ci si può illudere che con la
data del 10 febbraio, istituzionalizzata
per ricordare l’esodo degli istriani e la
pulizia etnica ad opera dei titini, si
contribuisca a legittimare la condizione degli “esuli in Patria” agli occhi di
chi, ostinatamente e in malafede, sostiene essere “meno uguali” i morti
delle foibe e i caduti della RSI.
Purtroppo la nostra è una nazione
dove viene perpetrata l’idea di una
memoria non condivisibile su una pagina di storia in cui vengono omologate
una parte “giusta”e una “sbagliata”.
D’altra parte, a noi della Decima,
non interessa essere legittimati da chi
manca delle giuste prerogative per
farlo. Né potremmo consentire che si
prospettasse una parità che farebbe
scendere la nostra dignità ai livelli di
coloro che dignità non hanno mai
avuto.
Italo Albero
Visitate il sito internet
dell’Associazione
Combattenti X Flottiglia MAS
www.decimamas.org
9
Modellismo
Decima
in miniatura
er modellismo s’intende la riproduzione in scala ridotta di
uomini, animali e oggetti.
Una passione antica quanto l’abilità
dell’uomo di dare forma a un materiale.
Ma il vero e proprio hobby si diffonde solo nella seconda metà del
secolo scorso, quando ditte storiche
come la Airfix e la Frog cominciano a
vendere dei modellini in plastica,
scomposti in parti più o meno piccole. Da allora di acqua sotto i ponti
ne è passata tanta. La qualità è migliorata, con la continua proposta di soggetti di grande interesse, per avere
successo nelle vendite.
Queste scatole di montaggio, per
la cui produzione si utilizza una plastica detta polistirene, sono realizzate
a partire da stampi metallici, dove la
sostanza è iniettata ad altissima pressione.A tale scopo servono strutture
costose e complesse. Logico, quindi,
che ogni casa produttrice abbia in
catalogo almeno un velivolo Spitfire
o un carro armato Tigre, certa che ne
venderà un bel po’ di confezioni, e
non intenda investire su mezzi meno
remunerativi. La tendenza trova conferma nelle vicende delle ditte Artiplast e Supermodel, che hanno tentato senza successo di lanciare sul mercato soggetti italiani.
La rivoluzione si ha negli anni
Ottanta, quando fanno la loro comparsa i primi modelli in resina. Per
realizzarli bastano degli stampi in
gomma morbida, in cui il materiale
viene centrifugato. Un lavoro da artigiani, con la creazione di tante piccole società, che propongono una
gamma sempre più ampia di modelli
e figurini.
Anche la X Flottiglia MAS ha
avuto la sua parte di attenzioni. Comincio qui un breve excursus tra i
numerosi modelli e figurini apparsi
sul mercato.
P
10
Il Regio Sommergibile “Scirè”
I soldatini X MAS 1943-45
Dolphin Model è una società italiana specializzata nel produrre unità
navali italiane. Fra i soggetti non poteva mancare lo “Scirè”, proposto in
scala 1/400. Un modello di altissima
qualità.
La confezione in robusto cartone
contiene un foglio di istruzioni, un
catalogo e una busta in plastica trasparente con le numerose parti del
modello.
Lo scafo è realizzato in resina,
così come la falsa torre e i cilindri
per il trasporto dei siluri a lenta
corsa. Caratteristica interessante,
lo scafo è diviso in due parti all’altezza della linea di galleggiamento,
per consentire di riprodurre l’unità anche ambientandola in navigazione.
Una lastrina di metallo fotoinciso
offre numerosi particolari, come la
coperta del ponte, le ringhiere e le
eliche. Numerosi altri elementi (periscopi, timoni di direzione e profondità, ecc.) sono invece realizzati in fusione di metallo.
In totale, il modellista dispone di
cinquantaquattro pezzi da assemblare, con parecchio spazio per migliorare la qualità del modello. Che, per
la combinazione di materiali diversi
e le dimensioni ridotte, non è adatto
a chi abbia del modellismo la necessaria esperienza.Tuttavia, dedicandogli tempo e cure, permette di ottenere un modello veramente pregevole
di quello che ritengo il più famoso
sommergibile italiano, protagonista
dei forzamenti di Gibilterra e Alessandria d’Egitto.
I prodotti Dolphin Model (che ha
in catalogo, tra gli altri, il Regio
Sommergibile “Ambra”, utilizzato a
Algeri) sono distribuiti dalla società
Tauro Model, con sede a Carmagnola
(Torino).
La scala 1/72 è stata introdotta
soprattutto per la riproduzione di
velivoli, ma non sono mancati soggetti come carri armati e soldatini.
Questi ultimi sono stampati quasi
sempre in plastica morbida anziché
in polistirene (ricordo con piacere
quelli della ditta italiana Atlantic,
scolpiti dal nuotatore paracadutista
Stelio Ostini). L’elaboratore trova
maggiori difficoltà sia nel lavorarli sia
nella dipintura, dato che il colore ha
scarsa aderenza su tale materiale.
I soldatini che descrivo sono
opera di una società italiana, Waterloo 1815, e riproducono le Fanterie
di Marina della X Flottiglia MAS repubblicana. Sono presentati in una
confezione arricchita da un bel disegno, in cui è rappresentata l’azione di
fuoco di una pattuglia.
All’interno troviamo quattro serie degli stessi undici soggetti, per un
totale di quarantaquattro soldatini. La
plastica è di buona qualità, la stampa
e il dettaglio gradevoli, compatibilmente con la piccola scala.
I dubbi vengono osservando che
quasi tutti i marò, pure se impegnati
in combattimento, portano il basco
anziché l’elmetto. L’uniforme riprodotta è la sahariana grigioverde.Tra le
armi compaiono il panzerschreck, il
panzerfaust e un mitra che ricorda
il TZ 45.
La scultura è fine, ma le pose appaiono un po’ rigide e in un paio di
casi innaturali. I volti sono ben realizzati ed espressivi.
Questa confezione, a mio avviso,
costituisce più un soggetto da collezione che un possibile punto di partenza modellistica. Ma è anche l’unica a essere stata dedicata alla Decima
in questa scala e con queste caratteristiche.
Marino Perissinotto
Modellismo
In alto:
il Regio Sommergibile
“Scirè”
della Dolphin Model
una volta costruito.
A destra e in basso:
la scatola e i soldatini
della ditta Waterloo 1815.
11
Storia
La fine
del C.B. 6
in Adriatico
C.B. erano minisommergibili con
tre uomini di equipaggio, costruiti dalla ditta Caproni e armati con
due silurotti. La sigla “B” derivava dall’esistenza di un altro tipo di minisommergibile, ancora più mini del
successivo, destinato a essere trasportato sul ponte di un sottomarino oceanico per un attacco al porto di New
York (cfr. Decima Flottiglia MAS di
Junio Valerio Borghese, ed. Garzanti).
Tralasciamo la storia dei cinque
C.B. della base di Costanza nel Mar
Nero per accennare brevemente a
quelli di Pola, con la descrizione della fine di uno di essi.
La base della Squadriglia era a Valdifigo, alla radice della diga posta a
chiusura della rada di Pola.Altra base
era a Trieste, al molo Legnani.
A Pola erano presenti un centinaio di uomini, sistemati in baracche
mimetizzate, mentre gli ufficiali erano alloggiati in una palazzina a un
piano situata in un boschetto.
Fino al 31 marzo 1945 le unità
della Squadriglia furono i C.B. 17, 18,
19 e 20. Il 17, per scaramanzia o in
ricordo del C.B. 6, autoaffondato a
Costanza dal guardiamarina Battistini, aveva preso il numero 6 e al suo
comando era stato posto lo stesso
Battistini.
Il 30 gennaio 1945 il C.B. 6 partì
per una missione di agguato nella
zona sud dell’isola di Lussino, rientrando alla base il 2 febbraio senza alcun avvistamento. Sempre il 30 gennaio i C.B. 19 e 20 erano usciti dalla
base per trasferirsi a Trieste. Circa a
metà tragitto il C.B. 19 venne a collisione con una motozattera tedesca,
riportando danni ai doppi fondi laterali di sinistra, ma riuscendo poi a
rientrare a Pola.
Il 31 marzo, alle ore 17.00, dietro
ordine operativo del Comando germanico, partirono in missione i C.B. 6
e 18, con il compito di portare quat-
I
12
tro sabotatori nella zona di Cattolica.
Il C.B. 19 era ancora a Valdifigo con i
motori smontati e in riparazione.
Il C.B. 6 uscì per primo con il
seguente equipaggio: guardiamarina
Gabriele Battistini (comandante), sottotenente G.N. Sergio Grazioli (direttore di macchina), secondo capo
Francesco Grillo (motorista), sergente Franco Rezzi (radiotelegrafista),
Pino Lombini (NP sabotatore del
Gruppo “Ceccacci”, nipote di Benito
Mussolini) e Sandro Cucchiara (NP
sabotatore del Gruppo “Ceccacci”). Il
C.B. 18, al comando del guardiamarina Coletti, lo seguì a breve distanza.
Raggiunta Punta Penda, a sud dell’isola di Brioni, i minisommergibili
accostarono a sinistra prendendo rotta 220° a una velocità di circa 5 nodi.
Ma dopo qualche ora, il C.B. 18 perse
il contatto con l’altro battello.
Alle ore 5.00 del primo aprile, in
vista della costa di Pesaro, il C.B. 6
s’immerse mantenendosi sul fondo a
una profondità di cinquanta metri,
per riemergere nell’oscurità alle
19.00. Pochi minuti dopo venne avvistato da aerei nemici e il comandante fu costretto a ordinare delle rapide
che esaurirono ben presto la riserva
d’aria.
Alle 22.30, non potendo portare
a termine la missione, Battistini decise il rientro alla base e prese rotta
22°. Per tutta la giornata del 2 aprile
il battello rimase immerso alla profondità di circa quaranta metri. Tornato in superficie subito dopo il tramonto, fu attaccato da aerei alleati,
che verso le 22.00 sganciarono un
primo grappolo di bombe. Ancora
una volta il comandante ordinò continue manovre di immersione rapida
e di risalita. Esaurita la riserva d’aria, dovette navigare solo in superficie.
A mezzanotte e mezzo il battello
venne centrato da un secondo grappolo di bombe. Gravi i danni ai doppi
fondi e le macchine bloccate.
Il C.B. stava affondando rapidamente. Battistini dette ordine di mettere in mare i battellini di salvataggio
e abbandonare l’unità.
I sei naufraghi, recuperati all’incirca alle 7.30 da un idrovolante anfi-
bio Catalina, furono portati all’aeroporto di Senigallia. Più tardi i membri
dell’equipaggio subirono ad Ancona
l’interrogatorio del tenente di vascello Edward Lloyd del controspionaggio inglese. Mentre i due sabotatori
del “Ceccacci” (incaricati di sabotare
l’oleodotto e tentare il passaggio delle linee a missione ultimata) furono
trasferiti a Pesaro, a disposizione del
Field Security Service.
Contrariamente a quanto avevo
scritto nel 1987 a pagina 273 del mio
Decima Flottiglia nostra…, riferendomi al C.B. 18 (“[…] del suo equipaggio non si seppe più nulla […]”),
il battello aveva perso il contatto con
il C.B. 6 per un’avaria alla girobussola. Una volta riparato il guasto, il guardiamarina Coletti aveva portato a termine la missione sbarcando i sabotatori Riccardi e Brusaferro (anche loro
del “Ceccacci”, catturati e portati a
Pesaro a disposizione del FSS). Sfuggito agli attacchi aerei con ventitré
manovre d’immersione rapida, il minisommergibile era riuscito a rientrare a Valdifigo, seppur un po’ malconcio. Il suo equipaggio fu inviato in licenza, sfuggendo così alla tragica fine di tanti marò di quella base.
L’affondamento del C.B. 6 e i danni subiti dal C.B. 18, come narrato in
altra sede, provocarono l’immediata
modifica del piano studiato dai comandanti Borghese e Lenzi, in collaborazione con il Comando navale
germanico di Pola, per l’attacco di
due SMA alle rotte nemiche tra Pescara e Ancona. Piano che, data la lunga distanza, prevedeva l’impiego di
C.B. per l’appoggio e il rifornimento
di carburante ai due mezzi.
I minisommergibili furono sostituiti da due barchini MTM tedeschi,
nei quali, al posto dell’esplosivo, furono collocati dei fusti di 200 litri di
benzina avio. Ciò permise a me e al
secondo pilota Perbellini di effettuare lo sbarco a Numana di un sabotatore italiano – non del Gruppo “Ceccacci” ma dei Servizi Speciali – e il
forzamento del porto di Ancona per
una missione particolare, anche se
con un raggio d’azione ridotto.
Sergio Nesi
Documenti
Bibliografia essenziale
sulla X Flottiglia MAS
(terza parte)
Hanno scritto di noi
Piero Palumbo: Missione “impossibile” per i pionieri dei Mezzi d’Assalto – “Il Giornale”, 19 luglio 1989.
Giampaolo Pansa: I seicento giorni di Salò – Ed. Resistenza, 1964.
Giampaolo Pansa: L’Esercito di Salò – Ed. Mondadori, Milano 1970.
Giampaolo Pansa: Borghese mi ha detto – Ed. Palazzi, Milano 1971.
Giampaolo Pansa: Un disertore ogni quattro soldati – “Storia Illustrata”, n. 200/74.
Giampaolo Pansa: Il Gladio e l’Alloro – Ed. Mondadori, Milano 1991.
Giampaolo Pansa: Golpe. La tragicomica avventura del Principe Nero – “Il Venerdì della Repubblica”, 2000.
Giampaolo Pansa: Il figli dell’Aquila – Ed. Sperling & Kupfer, Milano 2002.
Luigi Papo de Montona: Albo d’Oro – La Venezia Giulia e la Dalmazia… – Ed. Unione degli Istriani, Trieste
1990.
Luigi Papo de Montona: L’Istria e le sue foibe – Ed. Settimo Sigillo, Roma 1999.
Luigi Papo de Montona: L’ultima bandiera. Storia del Reggimento “Istria” – Ed. TER, Roma 2000.
Luigi Papo de Montona: L’ultima battaglia per salvare Trieste – “StoriaVerità”, n. 29/01.
Eno Pascoli: Foibe: cinquant’anni di silenzio – Ed. Aretusa, Gorizia 1993.
Beppe Pegolotti: Uomini contro navi – Ed. Vallecchi, Firenze 1960.
Liliana Peirano: Ragazzi: presente – Ed. Ra.Ra., Mondovì 1998.
Liliana Peirano: Ragazzi: presente. Integrazione, parte I – Ed. Ra.Ra., Mondovì 2001.
Liliana Peirano: Ragazzi: presente. Il massacro…, parte II – Ed. Ra.Ra., Mondovì 2002.
Arrigo Petacco: Operazione Sunrise: “Salvate il Nord Italia” – “Il Resto del Carlino”, 8 maggio 2003.
Arrigo Petacco: Le avventure dello Scirè – “Corpi di élite”, n. 11, Ed. De Agostini.
Arrigo Petacco: Piantati ad Anzio – “Il Resto del Carlino”, 21 gennaio 1994.
Arrigo Petacco: Hitler: “Il piccolo Amedeo re del Nord” – “Il Resto del Carlino”, 10 luglio 1997.
Stanko Petelin: Zadnje ure bataljona “Fulmine” – Ed. Iz Slovenske Vojaske Zgodovine.
Carla Piccoli: Val, ovvero una storia mai raccontata – Ed. in proprio, 1994.
Marco Picone Chiodo: In nome della resa – Ed. Mursia, Milano 1990.
Marco Pirina (5): Adriatisches Küstenland, 1943-45 – Ed. Centro Studi “Silentes loquimur”, Pordenone 1992.
Marco Pirina (5): Scomparsi… – Ed. Centro Studi “Silentes loquimur”, Pordenone 1994.
Marco Pirina: 1945-1947, guerra civile. La “rivoluzione rossa” – Ed. Centro Studi “Silentes loquimur”,
Pordenone 2004.
Piero Pisenti: Commento alla sentenza n. 747 del 26 aprile 1954 – “Storia del XX Secolo”, n. 46/99.
Giorgio Pitacco: La “X MAS” ad Algeciras e i mezzi “R” – “Storia Militare”, n. 31/96.
Paolo Pittaluga: Monte Lungo – L’Italia torna a combattere – “Il Giornale”, 7 dicembre 1993.
Luca Poggiali: L’attacco dei “Linse” a Spalato – “Storia Militare”, n. 19/95.
Alberto Politi: Il bombardamento del Mercato dei Fiori – “Storia del XX Secolo”, n. 29/97.
Alfio Porrini: I ragazzi che sognarono l’Italia – “Secolo d’Italia”, 16 febbraio 1992.
Claudio Pristavec: Un motoscafo un po’ particolare – “Storia Militare”, n. 66/99.
Nicola Rao (7): L’un contro l’altro armati – Ed. Mursia, Milano 1995.
Achille Rastelli: La squadriglia smg. “CB” in Mar Nero – “Storia Militare”, n. 11/94.
Achille Rastelli: Il sogno impossibile. La Marina della RSI (prima, seconda e terza parte) – “Storia Militare”,
nn. 113-114-115/03.
Achille Rastelli: Le operazioni navali degli spagnoli nella guerra civile (prima e seconda parte) – “Storia
Militare”, nn. 122-123/03.
Achille Rastelli: La liberazione del porto di Genova – “Rivista Italiana Difesa”, n. 4, aprile 1997.
Luca L. Rimbott: Tutto in una notte. Sergio Denti… – “Storia del XX Secolo”, n. 16/96.
Decio Romano: L’ultimo assalto della X Flottiglia MAS – “Storia Militare”, n. 8/94.
Filiberto Romano: L’Arsenale della Spezia in guerra – “Storia Militare”, n. 24/95.
13
Documenti
Luigi Romersa: All’assalto sotto i mari – “Il Giornale”, 1 marzo 1999.
Luigi Romersa: Siluri umani in attesa della guerra – “Il Giornale”, 8 marzo 1999.
Luigi Romersa: Una lotteria per la guerra – “Il Giornale”, 15 marzo 1999.
Luigi Romersa: Così salvammo otto marinai sul sommergibile silurato – “Il Giornale”, 22 marzo 1999.
Luigi Romersa: Con lo Scirè all’attacco di Gibilterra – “Il Giornale”, 29 marzo 1999.
Luigi Romersa: La vittoria dei barchini esplosivi – “Il Giornale”, 12 aprile 1999.
Luigi Romersa: Tesei e gli altri eroi dell’assalto a Malta – “Il Giornale”, 19 aprile 1999.
Luigi Romersa: Così de La Penne fece affondare la Valiant – “Il Giornale”, 26 aprile 1999.
Luigi Romersa: La tragica notte di Gibilterra – “Il Giornale”, 3 maggio 1999.
Luigi Romersa: Il nuotatore solitario che affondò tre navi – “Il Giornale”, 10 maggio 1999.
Guido Rosignoli: RSI – Uniformi, distintivi, equipaggiamenti e armi, 1943-1945 – Ed. Albertelli, Parma 1989.
Francesco Rossi (9): Quei giorni a Nettuno – Ed. Abete, Nettuno 1989.
Padre Liberato Rosson: Omelia a Carlo Rodriguez – Ed. in proprio, Milano 1987.
Raphael Rues: Le “radiose” giornate nell’Ossola – “Storia del XX Secolo”, n. 32/97.
Alberto Santoni: Obiettivo Livorno. L’attacco dei Gamma – “Storia Militare”, n. 83/00.
Alberto Santoni: “Chariots” a Palermo – “Storia Militare”, n. 106/02.
Alberto Santoni: L’intelligence e la “Decima” – “Storia Militare”, n. 120/03.
L. Scalino: Borghese: non cedemmo… – “Secolo d’Italia”, 17-20 maggio 1953.
William Schofield (19): Frogmen First Battles – Ed. Branden P Comp., Branden 1958.
Mario Scialoja: Erano marò, mica fascisti… – “L’Espresso”, 13 giugno 1996.
Giacomo Scotti: Juris, Juris! All’attacco! – Ed. Mursia, Milano 1984.
Paolo Senise: Lo sbarco ad Anzio e Nettuno – Ed. Mursia, Milano 1994.
Antonia Setti Carraro: Carità e tormento – Ed. Mursia, Milano 1982.
Sezione MSI DN di S.M. Capua Vetere: Soldato della RSI fucilati dagli anglo-americani – Santa Maria Capua
Vetere, 1979.
Ennio Silvestri: La lunga strada per Roma (pp. 208-215) – Ed. Il Gabbiano, Latina 1993.
Michele Smargiassi: Le ragioni di una scelta – “La Repubblica”, 7 marzo 1998.
Bruno Spampanato: Contromemoriale – Ed. “Illustrato”, Roma 1952-58.
Fausto Sparacino: Distintivi e medaglie della RSI (I) – Ed. EMI, Milano 1988.
Fausto Sparacino: Distintivi e medaglie della RSI (II) – Ed. EMI, Milano 1994.
Virgilio Spigai: Cento uomini contro due flotte – Società Editrice Tirrena, Livorno 1959.
Pasquale Strassano: Vita intima e religiosa dei ragazzi della X – “Il Pomeriggio”, 10 luglio 1944.
Lorenzo Stramaccia: E anche nel Mezzogiorno i fascisti… (“Vega”) – “Secolo d’Italia”, 1 febbraio 1991.
Lorenzo Stramaccia: Il tradimento di Napoli (“Vega”) – “Secolo d’Italia”, 10 febbraio 1991.
Lorenzo Stramaccia: L’eroismo di quelli del “Vega” – “Secolo d’Italia”, 24 febbraio 1991.
Attilio Tamaro: Due anni di storia – Ed. Tosi, Roma 1948.
Alberto Tarchiani: Il mio diario di Anzio – Ed. Mondadori, Milano 1947.
Silvio Tasselli: La “scomparsa” del MAS 541 – “Storia Militare”, n. 45/97.
Silvio Tasselli: La Galite 1942-1943 – “Storia Militare”, n. 104/02.
Peter Tompkins: Una spia a Roma (pp. 396-397) – Ed. Garzanti, Milano 1950.
Nicola Tranfaglia: Come nasce la Repubblica. La mafia, il Vaticano e il neofascismo nei documenti americani
e italiani, 1943/1947 – Ed. Bompiani, Milano 2004.
Dina Turco: L’onore cinto dal filo spinato – Campo “S” – “Storia del XX Secolo”, n. 30/97.
Dina Turco: Mario Fiorentino: un eroe diventato mito – “Storia del XX Secolo”, n. 31/97.
Dina Turco: Un cappellano fra gli alpini del 166° cost. – “Storia del XX Secolo”, n. 34/98.
Alessandro Turrini: Una breve storia dei SLC e della X MAS – “Rivista Marittima”, n. 3/00.
Alessandro Turrini: I sommergibili tascabili della Regia Marina – “Storia Militare”, n. 16/95.
USMM (1): I Mezzi d’Assalto – Ed. USMM, Roma 1991 (III ed.).
USMM (1): Le Fanterie di Marina Italiane – Ed. USMM, Roma 1998 (II ed.).
USMM (1): La Marina nella II Guerra Mondiale (vol. XV) – Ed. USMM, Roma 1971.
Chiara Valentini: Ritorno a Salò passando per Cuba – “L’Espresso”, 23 novembre 2000.
Thomas W. Vaughan: Anzio – Ed. Garzanti, Milano 1960.
Bruno Vettore: Un sommergibile a Cittadella – CB 25 – “Storia Militare”, n. 34/96.
Marino Viganò: Donne in grigioverde – Ed. Settimo Sigillo, Roma 1995.
Marino Viganò: “Così ho inventato i Gamma” (Eugenio Wolk) – “StoriaVerità”, n. 20/95.
Marino Viganò: Fonti sullo scontro di Ceres. Reale, 11 agosto 1944 – “StoriaVerità”, n. 15/94.
Marino Viganò: Guerra segreta sotto i mari (prima, seconda e terza parte) – “StoriaVerità”, nn. 6-7-8/95.
M. Waibel: 1945. Capitolazione del Nord Italia – Ed. Trilingue, Porza-Lugano 1982.
www.decimamas.net: Fermare l’invasione senza combattimenti tra italiani – “Rinascita-Storia”, 1 novembre 2001.
14
Documenti
Massimo Zamorani: Così sei eroici sub italiani affondarono quattro navi inglesi – “Il Giornale”, 21 dicembre
1991.
A. Zanella: L’ora di Dongo – Ed. Rusconi, Milano 1993.
Ruggero Zangrandi: 1943. 25 luglio-8 settembre – Ed. Feltrinelli, Milano 1964.
Sergio Zeloni: Il Battaglione “Lupo” sulla Linea Gotica – Ed. Fiamma Sociale, Udine 1960.
Note
(1) Ufficio Storico della Marina Militare.
(2) Bimestrale “Guerra Civile”, n. 4.
(3) Archivio Ufficio Storico della Marina Militare.
(4) Rapporti di missione al Nord di Zanardi, Marceglia e Giorgis.
(5) e Anna Maria D’Antonio.
(6) e Gilberto Govi, Enzo Canotti.
(7) e Francesco Giorgino.
(8) e Edgardo Sogno, Carlo Milan.
(9) e Silvano Casaldi.
(10) e S. Coradeschi.
(11) Teoria e invenzione futurista, pp. 1195-1202.
(12) Vita e morte segreta di Mussolini, pp. 283-297.
(13) e Giulio Tano.
(14) ripetuta nel numero speciale 8-9/97.
(15) e Arrigo Petacco.
(16) e Lello Porraneo.
(17) e Franco Mesturini.
(18) e Silvio Poli.
(19) e P.J. Carisella.
(20) una seconda edizione porta il titolo: Affondate Borghese!.
Periodici illustrati al tempo della RSI con riferimenti ai fatti della X Flottiglia MAS
Illustrazione del Popolo
19 marzo 1944, n. 12: azione di Chiarello e Candiollo contro una nave nemica a Anzio.
21 maggio 1944, n. 21: decorazioni a militari da parte di ufficiali tedeschi (pare a Gregorat).
5 novembre 1944, n. 45: decorazioni a militari italiani e germanici.
31 dicembre 1944, n. 53: Mezzi d’Assalto: un barchino carico d’esplosivo.
Domenica del Corriere
5 dicembre 1943, n. 49: tre generali anglo-americani catturati dall’equipaggio di un MAS.
19 marzo 1944, n. 12: il Battaglione “Barbarigo” alla difesa di Roma.
28 maggio 1944, n. 22: lo SMA di Nesi e Zironi attacca una PC nelle acque di Anzio.
11 giugno 1944, n. 24: Osvaldo Valenti ufficiale della X Flottiglia MAS.
4 marzo 1945, n. 9: il Battaglione “Fulmine” a Tarnova.
L’Illustrazione Italiana
8 ottobre 1944, n. 41: preparativi di MAS e Mezzi d’Assalto della Decima.
(3 / fine)
A cura di Sergio Nesi
15
I nostri libri
Omaggio al Pupi
(e alla sua famiglia)
ià dal titolo, Mio fratello marò della Decima.
Livorno 1943-45. Il prezzo di essere se stessi
(Ed. Lo Scarabeo, via delle Belle Arti n. 27/A,
40126 Bologna; introduzione di Piero Sebastiani; pp.
135, ill., € 14,80), Pier Domenico Ricci riesce a trasmettere al lettore il significato più profondo di queste sue
pagine: non solo rendere omaggio al fratello Cortese,
arruolatosi volontario nella X Flottiglia MAS dopo l’otto
settembre e scomparso nelle acque di Anzio alla sua
prima missione, ma anche riflettere sulle tormentate
vicende della sua famiglia. Che, nel biennio di guerra
civile, in una Livorno martoriata dai bombardamenti, si
trovò divisa materialmente e politicamente. Leggiamo
in quarta di copertina:“[…] un esempio della tragicità
di quegli anni di sangue appartenuta anche a molti altri
che, pur divisi fra le parti in lotta, riuscirono a ricomporsi nella solidarietà e nella sacralità dei comuni ricordi soprattutto in virtù di un indistruttibile filo d’amore”.
Un bel libro di considerazioni e memorie personali, arricchito da informazioni e fotografie attinenti la
preparazione e la vita quotidiana dei piloti dei Mezzi
d’Assalto della Decima. Da consigliare particolarmente
a chi, sessant’anni dopo quei fatti, si ostina a non trovare alcuna dignità nelle ragioni dei “vinti”.
G
L’operazione “Shingle”
vista dai tedeschi
resentato per la prima volta in italiano e in versione integrale Lo sbarco di Anzio (Ed. Effepi,
via Balbi Piovera n. 7, 16149 Genova; pp. 201,
ill., € 21,00), il diario di guerra della 14a Armata germanica, impegnata tra gennaio e marzo 1944 a contrastare lo sbarco anglo-americano che, nelle intenzioni degli
Alleati, avrebbe dovuto portare a una rapida conclusione della campagna italiana. Le cose andarono diversamente. Tanto più che dal 6-7 giugno, con lo sbarco in
Normandia, il nostro diventò un fronte secondario, ma
non meno cruento e difficile.
Con un linguaggio tecnico e a tratti essenziale, gli
autori Carlo Lagomarsino e Andrea Lombardi propongono una rilettura dell’operazione “Shingle” da un’angolazione particolare: quella del feldmaresciallo Albert
Kesselring e dei suoi principali collaboratori. La ricerca
è arricchita da schede sulle divisioni, i gruppi di artiglieria, le unità Sturmgeschütz e Panzerjäger impegnate a Anzio, dalle biografie dei comandanti tedeschi,
dai rispettivi ordini di battaglia e da documenti inediti
provenienti dagli Archivi nazionali di Washington.
In appendice, l’elenco delle unità italiane schierate a
fianco della 14a Armata e il rapporto del comandante Junio
Valerio Borghese sulle operazioni condotte dal Battaglione
“Barbarigo” e dal Gruppo Artiglieria “San Giorgio” della X
Flottiglia MAS, indirizzato al maresciallo d’Italia Rodolfo
Graziani e al capo di Stato Maggiore della Marina da Guerra
repubblicana, contrammiraglio Giuseppe Sparzani.
Segnalazioni a cura di Vettor Maria Corsetti
P
16
Notizie
Militalia:
missione compiuta
a presenza dell’Associazione
Combattenti X Flottiglia MAS a
Militalia di novembre era ritenuta superflua, visto il successo avuto
in maggio. Invece la partecipazione
ha dato ancora buoni risultati, con la
constatazione di un crescente interesse intorno al nostro stand.
L
Tra le novità in mostra, degli ingrandimenti fotografici del Campo
della Memoria a lavori finalmente ultimati e preziose cartoline d’epoca.
Notevole l’affluenza di visitatori,
forse superiore alle edizioni precedenti. E molti i giovani, particolarmente interessati non solo a cimeli e
libri, ma anche ai nostri racconti.
Impossibile soddisfare tutte le richieste d’informazioni, perché sempre
più grande risultava la loro curiosità.
A conclusione delle due giornate,
grande in noi è stata la soddisfazione
per i successi ottenuti.
Fiamma Morini
Lo stand della Decima a Militalia.
17
Notizie
In breve
Il 2 agosto 2004, presso la chiesa
di San Giovanni Battista a San Severo
(FG), in compagnia di parenti e
amici, il marò Aldo Angelillis e la
signora Olga Sacco hanno celebrato
le loro nozze d’oro. E il 2 ottobre,
nella chiesa brindisina di Santa Maria
del Casale, l’aderente al Gruppo
“Junio Valerio Borghese” Luciano
Tarantini si è unito in matrimonio
con la signorina Romana Tobì. Alle
due coppie le felicitazioni dell’Associazione Combattenti X Flottiglia
MAS e della redazione del Notiziario.
Una delegazione dell’Associazione Decima ha presenziato al quarantaquattresimo raduno nazionale
della Divisione Alpina “Monterosa”,
tenutosi il 26 settembre scorso a
Boario Terme.
Alle esequie di Ruggero Benussi,
NP ed ex consigliere regionale, la
direzione nazionale e la sezione
Trentino Alto Adige dell’Associazione
Combattenti X Flottiglia MAS sono
state rappresentate a Bolzano da
Germano Bondoni, marò del Btg.
“Valanga”, che ha rinnovato ai familiari le più sentite condoglianze.
Indirizzi utili
La segreteria operativa
dell’Associazione Combattenti
X Flottiglia MAS
è in via Luigi Soderini, 36 – 20146 Milano
Tel. 02 4120460 / 4151571 – Fax 02 41291112
e-mail: [email protected]
http://www.decimamas.org
Sede legale
e segreteria amministrativa (Piacenza)
Tel. 0523 498532 / 452320 – Fax 0523 480817
e-mail: [email protected]
18
Notizie
Contributi
Associazione Combattenti
ontributi volontari pervenuti
dopo il 19 giugno 2004:
Pierangelo Carletti (Rio Marina –
LI), € 19.00; Vincenzo Fabbri (San
Martino in Strada), € 69.00; Ernesto
Bianchi (Cogoleto – GE), € 300,00;
Giuseppe Vallicelli (Curtiba – Brasile), € 19.00; Umberto Mantellini (Milano), € 19.00; Luciano Sorlini (Carzago Riviera – BS), € 100,00; Michele
Prezioso (Desenzano), € 9,00; Giovanni Giroldi (Spilimbergo – PN),
€ 50,00; Giovanni Schietti (Meda –
MI), € 30,00; Umberto Mantellini
(Milano), € 19,00; Marco Cristoforetti
(Lavis – TN), € 29,00; Cristiano Scandellari (Roma), € 19,00; Marco Pittalunga (Torino), € 19,00; Franco Abbondi (Parabita – LE), € 20,00; Silvio
Lonardon (Magenta – MI), € 19,00;
Luigi Junio Patelli (Casalmoro – MN),
€ 100,00.
L’Associazione Combattenti X
Flottiglia MAS ringrazia sentitamente
i sottoscrittori.
C
X Flottiglia MAS
Quote sociali 2004 e 2005
Il rinnovo della quota sociale è di € 31,00.
Tale cifra va versata
sul c.c.p. n. 13784293, intestato a:
Associazione Combattenti X Flottiglia MAS
Via XXIV Maggio, 142 - 29100 Piacenza.
Iscrizione nuovi soci
Richiedere informazioni a:
Associazione Combattenti X Flottiglia MAS
Via Luigi Soderini, 36 - 20146 Milano
fornendo nome, cognome,
indirizzo e numero telefonico.
In alternativa, tel. 02 4120460 / 4151571
o fax 02 41291112.
E-mail: [email protected]
Invieremo le modalità.
I nostri lutti
· Alvise Alvisi – Btg. NP
· Aldo Bertucci – NP Gruppo “Ceccacci”
· Dino Caprilli – Btg.“Lupo”
· Vittorio Bonomi – Btg.“Sagittario”
· Dario Dedoni – Btg.“Barbarigo”
· Tonino Fussi – Btg.“Lupo”
· Demetrio Fè – Btg.“Freccia”
· Carlo Linati – Gruppo “Junio Valerio Borghese”
· Giuseppe Tarascio – Mezzi d’Assalto di Superficie.
L’Associazione Combattenti X Flottiglia MAS si unisce al dolore dei familiari e porge loro le più sentite condoglianze.
ASSOCIAZIONE COMBATTENTI X FLOTTIGLIA MAS - NOTIZIARIO
Direttore responsabile: Giorgio Corsetti
Pubblicazione registrata presso il Tribunale civile e penale di Milano al numero 752 in data 3 dicembre 1999
Tipografia: 3BPress - Dorsoduro, 2394/B - 30123 Venezia
19