No. 61 Ottobre 2012

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No. 61 Ottobre 2012
No. 61
Ottobre 2012
Cooperativa consumatori
e produttori del biologico
CP 207, 6593 Cadenazzo
Tel. 091 785 40 15
[email protected]
www.conprobio.ch
I VERDELLI
Tra luglio e agosto il limoneto si lascia senz’acqua.
A patire.
Quando é quasi al punto di seccare
gli si da la risvegliata.
Acqua in abbondanza,
due tre volte in pochi giorni.
E’ la forzatura.
Si ingannano le piante
per forzarle a fiorire fuori stagione
e dare un’altra produzione,
quella dei verdelli, i bastardoni.
L’aria si fa densa
di fortissimo profumo di zagara.
Non avere l’acqua, sempre scarsa,
al momento giusto, puó pregiudicare
la salute del limoneto.
Controllare l’acqua era un grande potere.
I mafiosi la controllavano.
tratto da “Quelli di Bagheria” Ferdinando Scianna
Estate ConProBio tra arrivi e partenze
Settembre, momento di bilanci di un’estate passata troppo in fretta per alcuni, molto o
troppo intensa per altri. La nostra cooperativa mette spesso a confronto situazioni che
sembrano opposte tra chi produce e chi consuma, tra chi va in vacanza e chi si ritrova
immerso nel lavoro, tra chi vorrebbe di più per meno e chi vorrebbe di meno per più,
eppure alla fine ci si ritrova sempre a discutere e cercare soluzioni comuni.
L’estate della ConProBio, quest’anno, è stata più movimentata del solito, con più
gruppi che non hanno chiuso e recentemente con l’apertura di parecchi nuovi gruppi.
Un benvenuto a queste nuove famiglie e un saluto a chi continua a camminare con
noi.
Dietro le quinte intanto, è continuata la verifica sui prodotti che il comitato aveva
annunciato all’ultima assemblea. È un lavoro lungo e più complicato del previsto,
specialmente per prodotti esteri: i criteri di scelta vanno dal luogo di produzione a
quello di trasformazione con passaggi che richiedono lunghe ricerche. Alcuni prodotti
come le lenti brune dal Canada sono stati tolti dalla lista perché sostituibili con un
prodotto italiano. È stato preferito l’olio di Agrinatura di produttori diretti anche se
dall’Italia piuttosto che quello dal Ticino perché da piattaforma (punto di raccolta) e
dunque di provenienza non ben definibile. Il problema dell’olio di palma è sempre
attuale e l’obiettivo del comitato è di trovare soluzioni sostitutive ma per i trasformatori
le soluzioni sono complicate, senza contare che parecchi prodotti dal mercato
equosolidale, molto richiesti dai consumatori, contengono questo olio e qui il nostro
margine d’intervento può essere solo di eliminarli dalla lista. Scelta responsabile? È
più importante eliminare questi prodotti o sostenere progetti che danno lavoro e pane a
centinaia di persone che non hanno valide alternative? Sono domande che il comitato
si pone, alla ricerca di un delicato equilibrio tra necessità di chi produce, aspetti
economici della cooperativa e legittime richieste di chi consuma. La ConProBio si è
sempre impegnata a informare con chiarezza per permettere ai consumatori scelte
responsabili, consumatori che però spesso si danno risposte diverse perché diversi
sono i criteri di scelta. Per questo motivo, le sollecitazioni e le segnalazioni dei
nostri soci sono un sostegno importante per il comitato che con questo aiuto
può operare scelte sostenibili e condivise.
Non pensiamo però soltanto alle difficili soluzioni! Per i 20 giovani anni della
ConProBio il comitato vuole proporre ai soci momenti di divertimento e di incontri,
contando sulla partecipazione attiva di tutti. Occhio, arriveranno date importanti...!
Per il Comitato Angela Tognetti
Sabato 13 ottobre 2012 presso l'Azienda agricola La Stalla a Cevio
Pomeriggio ricreativo per famiglie alla scoperta di alcuni trucchi per vivere più in
armonia con l'ambiente usando meglio le risorse energetiche.
14.00 e 15.00
14.30 - 16.00
16.00
Visita guidata ai nuovi impianti
fotovoltaici dell'azienda con il progettista
ing. Pelloni
- Postazioni didattiche per ragazzi sul
tema dell'energia
- Presentazione di un essiccatoio solare
(con istruzioni per la costruzione)
- Presentazione del progetto di
essiccazione del mango
Merenda offerta con prodotti locali e di
stagione
Presenza di bancarelle di:
WWF Svizzera, Bottega del Mondo di Cavergno, Centro natura Vallemaggia e Azienda
agricola la Stalla; vendita di prodotti dell'azienda e della bottega.
Il pomeriggio si svolgerà con qualsiasi tempo.
Si invita a raggiungere l'azienda a piedi o in bicicletta. Possibilità di parcheggio in
piazza a Cevio oppure presso la Scuola Media.
www.lastalla.ch
Raccolta 2012 castagne ticinesi: dove e quando...
da lunedì 21 settembre e lunedì 22 ottobre 2012
Stabio
Centrale FOFT-tior
Lu/Me/Ve
14.00 - 15.30
Muzzano
Azienda Crotta
Lu - Ve
10.00 - 11.30 / 14.00 - 16.30
Cadenazzo
Piazzale FELA
Lu/Me/Ve
14.00 - 15.30
Iragna
Azienda ex-Beghelli
Lu/Me/Ve
16.45 - 17.15
Maggiori informazioni al numero 079 579 61 60 / 079 204 69 90.
Inoltre trovate la locandina informativa (con criteri di raccota e prezzi d’acquisto) sul
nostro sito www.conprobio.ch.
EM – Microrganismi come usarli in casa
Una volta soffrivo al pensiero: più pulita è la mia casa e più sporco e inquino
l'ambiente!
Quando 9 anni fa ho scoperta la tecnica EM mi sono data alla pazza gioia, perchè in
questo caso più pulita è la mia casa e più sostengo l'ambiente. Non è fantastico?
Come mai, vi chiederete giustamente... allora questi piccolissimi organismi sono tutti
da scoprire: quello che per noi è sporcizia per loro è un appetitoso buffet di gala:
trasformano, elaborano, puliscono e creano un equilibrio in aria, acqua e ambiente!
Da sempre ci aiutano e li conoscete anche voi.
Per esempio: per la produzione di formaggio, jogurt, birra, pane ecc.
Quello che succede in quel liquido marroncino, con la composizione di ca. 80 ceppi di
microrganismi, è che si rigenera e si mantiene il naturale equilibrio.
Le mie grandi vetrate si mantengono pulite più a lungo, la polvere in casa è diminuita,
gli acari in camera non si sviluppano facilmente, come anche le mosche in casa,
perché gli EMA mangiano il “cibo” prima che le uova degli acari o delle mosche
possano svilupparsi nello “sporco”.
Per lavare verdura o frutta uso gli EMA e quando in casa vi sono odori non desiderati
spruzzo le stanze, la cucina o gli armadi, con EMA e un olio essenziale, e in poco
tempo la casa emana un piacevole profumo di fresco.
Le scarpe da ginnastica dei nostri figli, con quel terribile odore ... EMA fa la guerra a
tutto ciò che per noi è disgustoso ...
Nebulizzando casa, tappeti e tende questo liquido finissimo mi viene addosso, ma fa
solo bene, sia alla pelle, ai capelli, ai polmoni , perché aiutano a mantenere un
equilibrio sano.
Le dosi: qui è importante: meno è di più. Per esempio per il pavimento, finestre: EMA
e acqua 1:500, nebulizzando le stanze, sala, cantine, auto: EMA 5-10 ml per mezzo
litro d'acqua magari agiungendo qualche goccie di un olio essenziale che mi piace.
Esiste un libricino verde, dove sono ben spiegate tutte le diluzioni, che si intitola "EM
Microrganismi effettivi del Prof. Teruo Higa". Informazioni e uso in casa, giardino e in
agricoltura, in vendita per Fr. 2.50 presso:
Biasca: BioBiasca
Bellinzona: Biocasa
Tesserete: La Priumla
Lugano: Sapori Bio e Biocasa
San Antonino: Azienda La Colombera
Locarno: Melograno
Losone: Biacasa
Buon divertimento alla scoperta degli EM!
Regula Pedretti
LA MANDORLA DI TORRITO
L’inverno scorso una parte del comitato ConProBio si è recato in Puglia dove ha modo
di conoscere Isabella e Gerardo, la giovane coppia che gestisce la Fattoria della
Mandorla. Il loro entusiasmo, la loro voglia di fare, la cura dei loro prodotti ci hanno
entusiasmato. Di conseguenza si è deciso di sostituire le mandorle spagnole della
Rapunzel fino a quel momento in lista ConProBio.
Fattoria della Mandorla è un'azienda agroalimentare “a ciclo completo” che si occupa
della coltivazione e trasformazione della Mandorla di Toritto, nonchè della produzione
e commercializzazione di prodotti tipici salutistici e biologici. L’azienda sorge sul primo
gradino del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. È diretta da Gerardo Latrofa e Isabella
Devito e rispetta la tradizione agricola di famiglia da quattro generazioni. Fattoria della
Mandorla possiede un attrezzato laboratorio per la produzione di alimenti di alta
qualità, salutistici e biologici, certificati ICEA (Istituto per la Certficazione Etica e
Ambientale) e Vegan OK.
Fattoria della Mandorla è un progetto di politica orizzontale, sostenibile e solidale, per
la ricerca e la promozione del bene comune dal quale dipende la qualità della vita, per
il bene e la cura della propria polis, per la realizzazione della volontà generale, per la
difesa del proprio territorio, che valorizza una biodiversità naturale, salvaguardando i
principi nutritivi del seme mandorla, a vantaggio della salute dell’essere umano.
Il Mandorlo è una pianta robusta che cresce
bene anche su terreni poveri, poco profondi
e aridi. In particolare, sul territorio del
comune di Toritto, al confine tra pre-Murgia e
Alta Murgia, si sono sviluppate varie cultivar
autoctone che portano il nome di illustri
cittadini torittesi come ad esempio la antica
“Rachele”, “Piscalze”, la “Antonio DeVito”, la
quale si è originata all'inizio del XIX secolo
nel territorio di Toritto in contrada Parchitello,
e la più celebre “Filippo Cea”. La cultivar
Filippo Cea risale agli inizi del XX secolo ed
ha avuto origine nel podere in contrada Matine del torittese Filippo Cea, nato nel 1858.
Questa, presenta caratteristiche di eccellenza: ha un alto contenuto in olio e acidi
grassi polinsaturi, una bassissima acidità e un sapore intenso ma, allo stesso tempo,
equilibrato, con note di burro finali. La coltivazione, viene effettuata in asciutto, con
qualche irrigazione di soccorso, non predilige eccessive concimazioni e si adattata
bene ai territori murgiani. È tra le più resistenti e longeve varietà locali, per cui si adatta
alle alture più esposte della Murgia.
Per solleticare anche i palati più esigenti, la Mandorla di
Toritto si veste a festa sposandosi coi profumi più intensi
della Murgia e del resto del mondo, formando con essi un
connubio inimitabile. L’eccezionale equilibrio di sostanze
nutritive fa sì che questi prodotti siano vere e proprie
“pillole di salute”. La mandorla rappresenta un sano
spuntino da consumare in qualsiasi momento della
giornata, un valido aiuto a chi è spesso fuori casa ma non
vuole rinunciare ad una alimentazione completa.
Reidratata e pregerminata, la mandorla ha la funzione
di un integratore naturale e arricchisce la dieta
quotidiana di calorie, acidi grassi essenziali, proteine
alcalinizzanti, fibre e micronutrienti bioattivi tipici della
dieta mediterranea. Le mandorle sgusciate si
masticano e si degeriscono meglio mettendole a
bagno in una ciotolina, per minimo 12 ore, in frigo,
cambiando l'acqua per un paio di volte nei due tre
giorni successivi. E' possibile mangiarle anche senza
buccia.
In lista alla ConProBio
-
mandorle sgusciate
farina di mandorle
muffin Mandorlino *
muffin al cacao
mandorle speziate e salate (saltuariamente)
mandorle dolci (saltuariamente)
* Privo di glutine, senza latte aggiunto, senza sale, senza lievito. Gli ingredienti
sono: Mandorla di Toritto pelata, Olio extravergine di Oliva, uova intere,
Zucchero di canna, Miele, Tuorlo, Alcol puro 96%, Olio essenziale di arancia.
Pesto di mandorla
Frullare ed emulsionare mandorle pelate, rucola selvatica (erbe officinali spontanee),
olio extra vergine di oliva, spicchio d'aglio. Condire la pasta e aggiungere farina di
mandorle a piacere.
Meret Bissegger
LA CUCINA NATURALE
6713 Malvaglia
091 870 13 00
www.meretbissegger.ch
CORSI DI CUCINA in Casa Merogusto
Ogni corso offre la possibilità di scoprire nuovi gusti e aromi inusuali: Meret cucina un
menu vegetariano di diverse portate, preparato con prodotti di stagione, spiegando
man mano i diversi passaggi e i trucchi del mestiere.
Sono a disposizione ricette e materiale didattico.
Il momento conviviale a tavola è parte integrante del corso e una fase molto
importante della serata. Costo: CHF 120.– Orario: 18.30 – 23.00 circa.
// 479. UN MENU DI FINE ESTATE
Le ultime verdure estive si sposano con spezie ed erbe aromatiche per creare una serie
di piatti gustosi e colorati. Antipasto, primo, piatto principale e dolce per sottolineare la
ricchezza di questa stagione.
Mercoledì 26 settembre 2012
// 480. LA ZUCCA…& // 481. LA CASTAGNA COMPLETI
// 482. LE VERDURE INVERNALI E I CEREALI MENO CONOSCIUTI
Porri, carote, cavoli… sempre le stesse cose? Nuove idee sfiziose per accomodare,
con l’aiuto di spezie ed altri ingredienti particolari, e con diverse tecniche di cottura, le
nostre classiche verdure da conservazione.
Martedì 11 dicembre 2012
// 483. IL BUFFET INVERNALE
La variante invernale del famoso Buffet, con insalate di verdure crude e cotte, cereali
come riso al curry o miglio all’olio di semi di zucca, l’insalata di lenticchie alle erbette o
il humus. Martedì 26 febbraio 2013
TAVOLATE in Casa Merogusto
C’è chi arriva alcune ore prima per imparare i trucchi del mestiere e c’è chi arriva per il
brindisi in cucina quando i profumi hanno ormai invaso la sala. Poi tutti si ritrovano al
grande tavolo per assaggiare, discutere, conoscersi e conoscere…
Costo per persona: CHF 110.– aperitivo, caffé e digestivo compresi.
Venerdì 12.10.2012 ore 19.00
Sabato 01.12.2012 ore 19.00
Giovedì 01.11.2012 ore 19.00
Venerdì 01.03.2013 ore 19.00
Venerdì 02.11.2012 ore 19.00
Sabato 02.03.2013 ore 19.00
Sabato 17.11.2012 ore 9.00
Domenica 18.11.2012 ore 12.00
La tigusto SA informa
Cerchiamo cachi ticinesi (paghiamo da CHF 1.- a 2.- al kg)
Nell’ambito del progetto per la valorizzazione dei prodotti locali, da qualche anno procediamo,
in collaborazione con diverse persone, alla raccolta di cachi presso privati, nell’intento di
trasformarli essiccandoli, ottenendo così un prodotto sempre più apprezzato e richiesto.
Purtroppo la disponibilità di cachi ticinesi è interessante ma dislocata sovente in singole
piante su tutto il territorio ticinese presso privati i quali, sovente, dopo aver mangiato una
parte di questi frutti, si vedono costretti a lasciar marcire in pianta il resto.
Quest’anno si è deciso di nuovo sperimentare la raccolta di cachi privati grazie al sostegno
della ConProBio la quale, tramite il suo capillare giro di forniture, ci permetterebbe di far
arrivare i cachi alla Tigusto, facilitando così il lavoro di selezione ed evitando trasporti inutili.
Per chi fosse interessato a partecipare a questa azione ecco come fare:
1) Ogni persona si organizza come meglio crede per trovare cachi (di sua proprietà o
domandando ai vicini). Se avete un indirizzo di posta elettronica vi mandiamo le foto di
come devono e non devono essere i cachi per l’essiccazione.
2) La raccolta deve avvenire in modo che i cachi non vengano sballottati o contusi ma
posati delicatamente in contenitori e portati presso il capogruppo dove verranno posti
con cura nelle cassette verdi vuote usate per la frutta e verdura e di ritorno al
magazzino ConProBio.
3) In ogni cassetta si deve lasciare un foglio con scritto in stampatello i seguenti dati:
nome e cognome di chi ha raccolto i cachi, il suo indirizzo, numero di telefono ev. email e il gruppo presso il quale sono stati consegnati i cachi.
4) Una volta giunti alla Tigusto, i cachi verranno controllati e pesati. Registrati i dati dei
chili di ogni raccoglitore, nelle settimane successive le persone che hanno fornito la
merce riceveranno tramite il giro di fornitura della ConProBio delle buste con il loro
indirizzo, e contenenti i soldi relativi ai quantitativi di cachi raccolti e conformi per
l’essiccazione.
ATTENZIONE – IMPORTANTE !
A) I cachi per poter essere idonei all’essiccazione non devono essere maturi (cioè non
molli o cedevoli al tatto) ma nemmeno immaturi (colore giallo) ma di colore arancio
chiaro; comunque devono risultare ancora perfettamente sodi; possibilmente
raccoglieteli con il picciolo attaccato al frutto; se manca un po’ di maturazione non
preoccupatevi, questa avverrà comunque dopo il raccolto; dei cachi consegnati
saranno selezionati quelli conformi; solo quest’ultimi verranno pagati.
B) Le piante di cachi sono delicate e i rami si rompono facilmente; la raccolta va effettuata
con la massima cura e rispetto delle piante, utilizzando gli attrezzi idonei; non salite in
pianta per la raccolta; i rami (anche di una certa grandezza) possono facilmente
spezzarsi; di conseguenza il rischio di cadute è elevato e può comportare ferite anche
fatali.
C) Il prelievo di cachi da piante non vostre va concordato con i proprietari!
D) Decliniamo ogni responsabilità in caso di infortuni, danni, contravvenzioni o violazioni
di proprietà altrui.
Per eventuali informazioni tel. a tigusto SA 091.859.22.01 (tel. con segreteria o fax)
oppure [email protected]
Molluschi terrestri, una peste per l'orto.
Le avevamo dimenticate durante l'estate caldo e secco, ma con l'arrivo delle notti
fresche e umide possiamo nuovamente notare la loro presenza, non soltanto per la
scia vischiosa che lasciano ma specialmente per i segni vistosi sulle insalate e le
diverse verdure.
L'altro giorno ho trovato dei pomodori e delle melanzane completamente svuotati, un
piccolo foro ed entrano a mangiare la polpa morbida.
L'avrete intuito sto parlando dei lumaconi, o lumache e meglio chiamate limacce, non
vanno confusi con le chiocciole; sono un famiglia di molluschi gasteropodi terrestri
senza conchiglia. Gasteropodi, che camminano sullo stomaco (da gastero=stomaco e
podi=piedi), riescono a spostarsi su qualsiasi superficie, ruvida o liscia, anche in
verticale come sui muri o sui vetri.
Ne esistono di diverse dimensioni e colori, una specie bianca e piccola che vive nei
campi e prati e altre più grandi, variano dall'arancione al marrone, al grigio leopardato
o persino neri.
Le limacce solitamente si nutrono di erbe e piantine tenere, e per questo sono molto
osteggiate negli orti. Escono all'aperto soprattutto di notte o, incoraggiate dall'umidità,
dopo una consistente pioggia. Si riparano in luoghi umidi e scuri, nei cumuli di
erbacce, siepi, cumuli di legnami e pietre. Le uova sono di dimensioni considerevoli
(circa 5 mm), semitrasparenti e contengono un liquido acquoso dove talvolta è visibile
l'embrione. Solitamente dove ci sono le chiocciole ci sono poche limacce perché si
mangiano le uova a vicenda.
Nonostante la loro proverbiale lentezza sino in grado di sottrarsi ai nemici che le
cacciano, uomo compreso.
Cosa fare dunque per limitarne la presenza?
L'uso dei molluschicidi a base di Metaldeide é fortemente sconsigliato perché velenoso
per gli animali da cortile, come pure per gli uccelli, i ricci ed altri animali che si cibano
delle lumache morte. Esiste ora un nuovo prodotto a base di fosforo ferroso che é
innocuo per gli animali a sangue caldo mentre non é tollerato dalle limacce che
smettono poi di mangiare e muoiono nei loro nascondigli. Altri sistemi sono le trappole
con vasetti di birra posti a filo di terra, (ogni mattina devono essere vuotati eliminando
le lumache annegate), oppure uscire di buon mattino e raccoglierle per poi buttarle nel
fiume come cibo per i pesci (quello di buttarle in un prato o nell'orto del vicino non é
una buona pratica, sono lente ma possono compiere spostamenti di 30 m in una
notte), c'é chi usa il sale che le ustiona (sistema un po' macabro), si può distribuire
della cenere attorno alle piante (operazione che deve essere ripetuta quando la cenere
si inumidisce), e altri più crudeli che non cito. Ma questi sono tutti mezzi curativi
mentre sarebbe meglio prevenire.
La prima azione per prevenire é quella di non favorire la loro propagazione, tenendo le
siepi e i bordi puliti dalle erbacce, non lasciare tavole e cataste di legna a marcire,
rivoltare il composto e i mucchi di erba sovente, in poche parole non creare loro dei
rifugi vicino all'orto.
Un'altro metodo più radicale si basa sul fatto che le lumache passano l'inverno allo
stadio di uovo mentre gli adulti muoiono. Nel tardo autunno dunque depongono le
uova in luoghi umidi e protetti.
Una bella pulizia prima dell'inverno rimuovendo tavole e materiali accatastasti porta
all'aria le uova che si disseccano e mangiate dagli uccelli. Per migliorare l'azione si
possono posare da settembre nelle zone in ombra ai bordi dell'orto e sotto le siepi
delle tavole spesse, sotto le quali andranno a deporre le uova; sarà poi un gioco prima
dell'inverno rivoltare le tavole e lasciare che gli uccelli facciano il resto.
Se sarete stati più veloci delle lumache a primavera le insalate vi ringrazieranno.
Renzo Cattori
Corso
teorico-pratico
di primo livello
con Anna Fanton
a Origlio
Il corso avrà luogo sul terreno adiacente la Piazza du vecc, nel cuore
di Origlio, ed è finalizzato alla progettazione e realizzazione pratica di
un orto sinergico e relativo impianto d’irrigazione goccia a goccia.
Durante il corso si alterneranno momenti di lavoro pratico a momenti
di approfondimento teorico al fine di insegnare ai partecipanti come
avviare e mantenere un orto sinergico.
Ottobre 2012, sabato 13, domenica 14, sabato 20 dalle 9.00 alle
18.00 (con pranzo in comune), lunedì 15 dalle 15 alle 18.30,
domenica 21 dalle 9.00 alle 13.00.
Costo: Fr 200.- a persona
Per info ed iscrizioni (Sabina): tel 091 945 40 18; cell 077 469 17 10;
e-mail [email protected]
BORSA SORPRESA ORTAGGI
Capita che riceviamo delle osservazioni e domande sulla borsa ortaggi, per cui ci
siamo rivolti a chi le prepara per avere maggiori spiegazioni e informazioni.
La qualità dei prodotti messi nella borsa è di principio la stessa di quelli forniti sciolti ai
gruppi. La politica delle verdure avanzate non vige né per la borsa né per i prodotti
sciolti. Questo significa che se un consumatore riceve della merce di cattiva qualità, ha
sempre il diritto di reclamare e chiedere un bonifico, anche nel caso delle borse
ortaggi.
I motivi per i quali merce brutta finisce in consegna o nelle borse, possono essere delle
sviste da parte di chi raccoglie o prepara la merce (per le quali ci scusiamo e per cui
comunque apprezziamo le lamentele che ci aiutano a migliorare) o anche il fatto che a
volte il difetto non è visibile al momento della preparazione. Vi sono infatti dei prodotti
che al momento della raccolta o della preparazione sembrano in ordine e poi nel giro
di 24 o 48 ore marciscono o ammuffiscono. Caldo, freddo o pioggia in quantità
eccessive sono spesso la causa di questi problemi poiché le piante che hanno sofferto
nei campi danno frutti più delicati e meno resistenti o con problemi di marciume.
Per quanto riguarda l'assortimento:
500g di carote e due cespi di insalata
a foglia o cicorie fanno parte della
composizione standard della borsa,
per cui vi si troveranno sempre. Per il
resto cerchiamo sempre di mettere
due verdure da cuocere (ad es.
cavolfiori,
broccoli,
fagiolini,
melanzane, coste, porri, ecc.) e due
verdure che possono essere mangiate
crude o cotte (pomodori, peperoni,
barbabietole, cavoli, zucchine, cetrioli,
finocchi, carciofi, ecc). Se il valore
della borsa lo permette cerchiamo di mettere anche qualche altra verdura di contorno
come prezzemolo, rucola, rapanelli, cipolle.
A parte le carote cerchiamo di evitare il più possibile di mettere una verdura due volte
di seguito, e normalmente ci riusciamo.
Solitamente la borsa dovrebbe contenere 8 articoli, ma visto che ha un costo fisso, se
vi sono dei prodotti cari (come ad esempio asparagi, fagiolini, melanzane, peperoni) a
volte sono solo 7. Così come a volte sono 9 nel caso i prodotti inclusi siano poco
costosi (come cavoli o prodotti in promozione, ecc).
Quest'anno è successo solo 4 volte che fossero 7 articoli, di cui però 3 volte
quest'estate, in questo caso si potrebbe avere avuto l'impressione che la borsa sia
stata più magra del solito.
Al di là dell'apparenza (più piena o più vuota) la borsa viene riempita in base al valore,
che per il consumatore è fisso a CHF 17.00, mentre in effetti si aggira da un minimo di
CHF 18.00 a un massimo di CHF 20.00. Anche qui, se l'offerta ce lo permette
cerchiamo di mettere dei prodotti che diano volume, in modo da accontentare tutti.
Da ultimo, e questo è fondamentalmente il motivo per cui esiste la borsa sorpresa, vi è
l'intento di utilizzare il più possibile i prodotti disponibili in maggiore quantità (ecco
anche perché lo sconto rispetto alla libera scelta dei prodotti) aiutando i produttori a
smerciare le eccedenze (non la merce vecchia!). Vengono messe nella borsa pure
verdure che non sono state messe nell’offerta settimanale o quelle di cui il produttore
non ha quantità sufficienti da mettere in lista.
Parimenti succede che si vorrebbe mettere nella borsa qualche articolo, ma non ce n’è
abbastanza: ad esempio per tutto il mese di luglio e agosto siamo riusciti a mettere
solo due volte le zucchine, a causa di ben tre grandinate che hanno danneggiato a
ripetizione le colture.
Inoltre si cerca di favorire il prodotto locale e di stagione e forse non tutti sanno che
diverse verdure (broccoli, cavolfiori, finocchi,..) in Ticino si raccolgono in primavera e a
fine estate/autunno, nella Svizzera tedesca anche in estate; mentre quelli invernali
arrivano dal sud Italia o dalla Spagna
Offrire una borsa sorpresa ai consumatori non è una cosa semplice, poiché come ogni
sorpresa a non tutti può piacere, ma faremo comunque tesoro di quello che i
consumatori ci dicono per continuare ad offrire sorprese il più gradevoli possibili!
Stefano Cattori, Linea Bio Verde
Seminiamo insieme per un’agricoltura libera dagli OGM
Sabato 13 ottobre le famiglie Tognetti-Schumacher vi invitano all'azienda La
Colombera a S. Antonino a seminare un campo di frumento biologico per
lanciare un messaggio per un avvenire senza organismi geneticamente
modificati.
Maggiori informazioni verranno pubblicate sul sito www.conprobio.ch;
oppure chiamare l’azienda La Colombera al numero 091 858 21 70.
Sicuramente alcuni capigruppo ricorderanno la squisita minestra di farro che è stata
servita da Maurizio Lorenzetti all’incontro con i capigruppo del 2010. Su richiesta di
alcuni soci pubblichiamo volentieri la ricetta.
MINESTRA DI FARRO
(ingredienti per 10 persone)
500 g di farro (spelta in grani)
370 g di fagioli canellini o borlotti secchi
400 g di carote
130 g di cipolle
260 g di porri (la parte bianca)
200 g di coste di sedano
160 g di verza
800 g di pelati sminuzzati grossolanamente
150 g di prosciutto crudo nostrano tagliato
in un trancio
50 cl di olio d’oliva extra vergine
1 cucchiaino di origano secco
1 spicchio d’aglio
1 chiodo di garofano finemente schiacciato
1 mazzetto profumato (alloro, rosmarino e
salvia), racchiusi in una garza legata da un
filo di cotone
1 manciata di prezzemolo tritato
3 dl di vino bianco secco
3 lt di brodo di manzo (ottimo quello del lesso che sicuramente avrete cucinato il
giorno prima!)
All’opera adesso!
Mettete a bagno in acqua fresca, il farro ed i fagioli, separatamente però, perché il
giorno successivo li dovete cuocere sempre separatamente in una pentola a vapore
per circa 20 minuti.
In questo modo guadagnerete del tempo prezioso che impiegherete nel rosolare molto
dolcemente in una capiente pentola e in 3 cucchiai dell’olio d’oliva le carote, le cipolle,
i porri, le coste di sedano e la verza finemente tagliati a dadolata come per il
minestrone.
Fate pure appassire l’aglio per qualche minuto con il resto del soffritto, ma poi quand’é
leggermente dorato, levatelo di torno, la sua parte l’ha fatta.
Innaffiate con il vino bianco e lasciate evaporare.
A questo punto potete aggiungere la polpa di pomodoro, il trancio di prosciutto, il brodo
(meglio se già bello caldo), l’origano e il chiodo di garofano tritato.
Cuocete il tutto per una buona mezz’ora, dopodiché aggiungete il farro che avrà già
avuto la sua prima bella dose di cottura in pentola a vapore. Incorporate pure i fagioli
non prima di averne passati la metà al frullatore. Il sacchettino con i profumi va
immesso nell’intruglio mezz’ora prima di ultimare la cottura, perciò occhio ai tempi.
Prima di servire questa meraviglia, fate sparire la garzina con le erbette, il trancio di
prosciutto che oramai sarà stracotto e legnoso, aggiustate di sale e pepe e spolverate
con il prezzemolo tritato.
Non fate mancare ai vostri ospiti il piacere di aggiungere a piacimento, una goccia di
olio extra vergine di oliva e l’immancabile parmigiano.
Alla fine sarete distrutte ma..… pienamente soddisfatte!
I vegetariani possono tranquillamente tralasciare il prosciutto crudo e usare un brodo
vegetale arricchendo il sacchetto profumato con qualche spezia o erba aromatica in
più.
Con simpatia, Maurizio Lorenzetti
Patina unta sulle mele....
La patina unta che si può constatare sulle mele, è una
patina oleosa che si forma sulla buccia come reazione
naturale. Il frutto in pratica emette una sostanza cerosa
che la protegge e ne migliora la conservazione. La mela
infatti rimane soda e non appassisce.
Questa reazione non avviene con tutte le varietà di mele oppure in misura non così
evidente. Inoltre non avviene con le mele conservate in atmosfera controllata, vale a
dire in celle sigillate dove viene ridotto drasticamente l'ossigeno.
Le mele si suddividono in tre gruppi principali: le precoci, raccolte a fine estate da
consumare subito (ad es Gravenstein, Galmac, Summered, Discovery), le autunnali,
conservabili per alcuni mesi (ad es Kidd's Orange, Fiesta, Boskoop, Jonagold) e le
tardive, conservabili da 5 a 12 mesi (come le Maigold, Idared, Golden, Gala). In base
alla nostra esperienza le varietà che maggiormente tendono a diventare cerose sono
quelle precoci, probabilmente perchè essendo poco conservabili iniziano molto presto
ad emettere questa sostanza protettiva.
Questo tipo di reazione non dipende pertanto dal fatto che la mela sia o no biologica, e
soprattutto non si tratta di paraffina o altra sostanza estranea aggiunta artificialmente.
Stefano Cattori, Linea Bio Verde
SALONE DEL GUSTO E TERRA
MADRE 2012: UN UNICO EVENTO
Quest’anno il Salone del Gusto e Terra Madre
sono una cosa sola. È la grande novità, un
evento storico per tutto il movimento
internazionale Slow Food, per Torino, per il
Piemonte e per tutti gli affezionati visitatori che
seguono il Salone Internazionale del Gusto fin
dalla sua prima edizione, nel 1996.
Le due manifestazioni portano a compimento un percorso già tracciato a partire dal
2004, l’anno in cui è nata Terra Madre, e che le ha viste sempre affiancate in una
scelta precisa e consapevole: il mondo del cibo e della gastronomia non possono
prescindere da chi lavora la terra, da chi trasforma ogni giorno la natura in cultura, da
chi sente su di sé, sui suoi campi e sulla propria comunità il peso di problemi ecologici,
climatici, economici, sociali sempre più soffocanti.
L’evento Salone del Gusto e Terra Madre 2012 si pone come una grande narrazione
collettiva, completamente aperta al pubblico (e gli incontri di Terra Madre lo sono per
la prima volta). Si parte dal racconto delle persone e dei territori per gustare meglio,
capire di più, incontrare e scambiare. La rete delle comunità del cibo si unisce
all’incredibile patrimonio del Salone, fatto di produttori, cuochi, Laboratori del Gusto,
attività educative, Presìdi Slow Food, lo arricchisce e offre nuove opportunità ai
visitatori, con tutti gli appuntamenti classici e un fitto programma di conferenze. Le
storie dei protagonisti di Salone del Gusto e Terra Madre 2012 ci raccontano di come
si può cambiare il paradigma che regola questo mondo in crisi a partire dal cibo. E
dimostrano che possiamo fare qualcosa di buono per la nostra salute, l’ambiente e il
sistema produttivo senza rinunciare al piacere del cibo e alla convivialità.
Ecco perché abbiamo scelto come slogan di questa edizione “Cibi che cambiano il
mondo”. Un progetto rivoluzionario, che però richiede un nuovo modo di pensare: noi
ci mettiamo i cibi, voi metteteci la testa!
Ulteriori informazioni:
www.salonedelgustoterramadre.slowfood.it