Grammatica 2°F sede - Scuola Media Rosas Quartu

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Grammatica 2°F sede - Scuola Media Rosas Quartu
 Scuola secondaria I grado “A. Rosas”, Quartu Sant’Elena Classe 2°F sede, a. s. 2013-­‐2014 Il programma di grammatica della classe prima prevede lo studio delle parti variabili (il nome, l’articolo, l’aggettivo, il pronome, il verbo) e invariabili (l’avverbio, la preposizione, la congiunzione, interiezione) del discorso. Prima di occuparsi dello studio del programma di seconda, ossia l’analisi logica, la classe, nei primi mesi dell’anno scolastico, esegue il ripasso dell’analisi grammaticale: svolgimento di esercizi a casa e a scuola, individuali o in piccolo gruppo inoltre, avendo a disposizione il pc in aula, gli alunni possono costruire delle schede sintetiche come quella che segue sugli AVVERBI (interamente realizzata da Chiara Basso e Federica Floris) su ciò che intendono approfondire, insieme o individualmente ed eventualmente scambiarsele. Tali schede (insieme a quelle elaborate da alcuni alunni autonomamente a casa) sono utili per le verifiche di autovalutazione o per quegli alunni che presentano maggiori difficoltà: possono essere offerte, a questo proposito, per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali o durante le prove di verifica in classe, qualora sia necessario un supporto alternativo allo studio mnemonico di formule, definizioni. L’insegnante Prof.ssa Giuseppina Fanti 1 GLI AVVERBI L'avverbio è una parte invariabile del discorso e serve per modificare o precisare il significato di un verbo, di un aggettivo o di un altro avverbio. Ne troviamo diversi: -­‐avverbi di quantità: quasi, abbastanza, molto, ecc… -­‐avverbi di valutazione(o di giudizio): non, certo, forse, ecc… -­‐avverbi interrogativi ed esclamativi: come, perché, quanto, quando, ecc… -­‐avverbi presentativi: ecco… -­‐avverbi di modo: piano, immediatamente, all’impazzata, balzelloni, straordinariamente, sicuramente, ecc… -­‐avverbi di luogo: qui, a destra, laggiù, nei dintorni, ecc… -­‐avverbi di tempo: già, subito, domani, tardi, ecc… Avverbi di modo Indicano in quale modo si svolge l’azione espressa dal verbo o precisano il significato di un aggettivo, oppure esprimono il punto di vista dal quale si esamina un fatto. Sono avverbi di modo: -­‐la maggior parte degli avverbi in –mente; -­‐gli avverbi in –oni; 2 -­‐gli AGGETTIVI QUALIFICATIVI maschili singolari usati con FUNZIONE AVVERBIALE (esempi : andare piano, guardare storto, lavorare sodo, parlare chiaro, ridere amaro, tenere duro); -­‐alcuni avverbi quali bene, male… Sono locuzioni avverbiali di modo: a dirotto, in fretta e furia… Avverbi di luogo Indicano il luogo in cui si svolge un’azione o dove si trova qualcosa: Esempi: Andiamo fuori a vedere le stelle. Guarda laggiù, quella è una volpe! Sono avverbi di luogo: lì, davanti, su… Sono locuzioni avverbiali di luogo: a sinistra, di qui, di là… Ci, vi, ne sono particelle pronominali che possono essere usate come avverbio di luogo. Avverbi di tempo Indicano la circostanza, il momento, la durata dell’azione espressa dal verbo: Esempi: Domani dovrò alzarmi presto. Di questo passo arriveremo tardi. Sono avverbi di tempo: ieri, giammai … Sono locuzioni avverbiali di tempo: per sempre, di quando in quando… 3 L’avverbio mai può avere valore negativo, con il significato di “in nessun momento”. Avverbi di quantità Indicano in modo impreciso, indefinito, una quantità. Esempi: Abbiamo riposato abbastanza. Costa molto. Sono avverbi di quantità: molto, troppo… Molti avverbi di quantità sono aggettivi indefiniti maschili singolari usati con funzione avverbiale. Sono locuzioni avverbiali di quantità: all’incirca, press’a poco… Avverbi di valutazione Sono avverbi che affermano, negano o mettono in dubbio qualcosa, infatti si distinguono in tre gruppi: -­‐avverbi di affermazione: si, certo, proprio, certamente, sicuramente, davvero. Esempio: Vedranno certo anche il mare. -­‐avverbi di negazione: no, non, neppure, neanche, nemmeno. Esempio: Non hai finito la colazione. -­‐avverbi di dubbio: forse, presumibilmente, magari, circa, probabilmente, eventualmente, possibilmente. Esempio: Forse mi sono sbagliato. Avverbi interrogativi ed esclamativi 4 Quelli interrogativi servono a introdurre una domanda diretta che può riguardare il luogo(dove?), il tempo(quando?), il modo(come?), la misura (quanto?), la causa (perché?): Esempi: Come hanno reagito? Perché non rispondi? Quanto vale? I più comuni sono: dove, quanto, come, quando, perché. Quando sono seguiti dal punto esclamativo si considerano avverbi esclamativi: Esempi: Come sei sudato! Quando si dice la iella! Quanto scotta! Quando introducono un’interrogativa indiretta, siccome collegano due frasi, hanno funzione di congiunzione. Osserva: -­‐ Perché (avverbio) non ti fidi? -­‐ Vorrei sapere perché (congiunzione) non ti fidi. Gli avverbi presentativi Si tratta, in verità, di un solo avverbio: ecco, che è usato in modi e forme diversi per annunciare , indicare, mostrare, presentare: Esempi: Ecco sopraggiungere di soppiatto un topolino. Ecco, guarda che disastro! L’avverbio ecco può unirsi alle particelle pronominali mi, ti, ci ,vi, lo, li, le, ne, dando luogo alle forme eccomi , eccoti, eccoci, eccovi ecc.; con rieccolo, può esprimere una ripetizione. 5