se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno

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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno
se non diremo cose
che a qualcuno spiaceranno,
non diremo mai la verità
Anno XXXIX - LUGLIO 2012 - Una copia
2,50
7/2012
w w w. i l f i e r a m o s c a . i t
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA
Mensile di cultura, informazione e attualità
7/2012
9
1529
28 giugno 1952: i sessant’anni di
Pietro Paolo Mennea. L’uomo, l’atleta, il suo rapporto con la città
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8
Economia
Soluzione contro l’evasione
di Gaetano Nanula
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29
9
In copertina
I sessant’anni di Pietro Mennea. L’uomo,
l’atleta, il suo rapporto con la città
di Renato Russo
Chiesa
Promossa dal Comitato Feste Patronali
La mostra delle statue della Madonna
di Luigi Nunzio Dibenedetto
Recensioni
La storia di Trani in due volumi del prof. Raffaello Piracci
di Andrea Lovato
19
L’arciconfraternita del SS. Sacramento in
S. Giacomo: cinque secoli di storia e di
fede
di don Sabino Lattanzio
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31
Quando incontrai Raffaello Piracci
di Renato Russo
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Estate malata
Degrado al braccio di Levante: un tempo ci
si passeggiava…
di Mariano Stellatelli
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Scuola
“San Domenico Savio”: Conosciamo gli
animali - Lasciateci giocare in pace
11
Provincia Bat
Il consiglio provinciale Bat approva il rendiconto di gestione esercizio 2011
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13
L’assemblea regionale vota il trasferimento
della sede dell’Asl Bt da Andria a Barletta
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Puglia Imperiale
Come godersi lo spettacolo della Puglia
Imperiale con tutti i sensi
di Lucia De Mari
Economia
Distretti industriali nel distretto di Barletta
di Emmanuele Daluiso
L’assemblea regionale vota il trasferimento della sede dell’Asl Bt da
Andria a Barletta
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Vita di club
Francesco Barracchia governatore Lions
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GOS
Il laboratorio urbano di Barletta partner del
concorso nazionale Ri-crea
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Incontri
Storia del palazzo Esperti
di Antonietta Fioravante Esperti
Salute
Progetto Asl per star bene: il ruolo protettivo dell’esercizio fisico
di Lucia Negroponte
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“Green Hour”: come godersi lo
spettacolo della Puglia Imperiale
con tutti i sensi
Briciole d’archivio
“C’ vulèit’ appr’zzè Varrétt’, n’aveit’ canascj
pour u dialétt’!”
di Michele Dimonte
“Archimede”: Parole di teatro - Dopo novantuno anni Pirandello non mostra rughe
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37
Promossa dal Comitato Feste Patronali la mostra delle statue della
Madonna
“Fraggianni”: Menestrelli di parole
“ITC Salesiano dei Sacri Cuori”: A Torino
per ritirare il premio “Accendi una stella”
Sezione Ragazzi della Biblioteca Comunale: Il piacere della lettura. La promozione del libro
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“Renato Moro”: La magia della comunicazione, il quartiere all’opera - Moro news
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Musica
Ottima performance del Coro “Il Gabbiano”
di Barletta alla 14a edizione di “Corinfesta
2012 Festival”
di Alessandro Visentin
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“A. Casardi”: Nel ricordo della prof.ssa
Vanda Verde borsa di studio a Luigi De
Martino Norante - Ippolito di Euripide nel
Castello di Barletta
Tradizioni
L’odore del lievito madre
di Francesco Gambino
33
C’era una volta il faro rosso, quando il mare era pulitissimo e si praticava la pesca subacquea
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Premiazione
Premiazione dei concorsi letterari “Massimo D’Azeglio” e “Graziella Mansi”
di Costantina Loscocco
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Enigmistica
Cruciverba asimmetrico con riferimenti a
Barletta
di Franco Lamonaca
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Brevi di sport
Arti Marziali / Pallavolo / Scacchi / Motociclismo / Basket / Nuoto / Tiro con l’arco /
Atletica / Tennistavolo / Ciclismo
RUBRICHE
6
7
Lettere al direttore
Le potenzialità ignorate di via Andria (…
qui uova fresche da bere)
Francesco Saverio Esperti figlio e non
fratello
Quella foto a pag. 33
L’intitolazione a Mennea di una fermata
36
La VI edizione di Parole di Teatro ha
premiato l’alunna Celeste Nanula
dell’Ipsia “Archimede”
della metropolitana
Francesco Paolillo. Chi era costui?
Non sempre chi vince merita il premio
La vendita della collina di Canne
Una foto di quella classe
Vendola e la Campese nel ‘99
23
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In città
Notizie in breve
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Vernacolo
L’estat
di A. R. Nanula
48
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U Paise meie
di Nicola Tarantino
Libri del mese
• Prima che cali il silenzio
• Puglia: ricette, ristoranti, vini
a cura di libreria Liverini
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4 IL FIERAMOSCA
LUGLIo
2012
LUGLIo
2012
IL FIERAMOSCA
5
Lettere al direttore
Lettere al direttore
L’intitolazione a Mennea di una
fermata della metropolitana
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n° 7 - luglio 2012
anno XXXIX
Direttore responsabile
Renato Russo
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di Trani n. 140 del 1-3-1975
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6 IL FIERAMOSCA
Le potenzialità ignorate di Via Andria
(… qui uova fresche da bere!)
Francesco Saverio Esperti
figlio e non fratello
I professori che da circa quarant’anni progettano la Barletta del futuro non si sono accorti che
Barletta è diventata Provincia e che condivide tale
ruolo con Trani e con Andria: sarebbe insensato
pensare che tali città debbano, anche sotto il profilo urbanistico, convergere e non divergere?
Nessuno si è accorto che disponiamo già di
una struttura importante che dovrebbe costituire la
vetrina stessa della città: appunto via Andria con
il casello autostradale, lo svincolo della S.S. 16
bis con S.S. 170 e relative complanari, la ferrovia in via di forte potenziamento, un importante
interporto, stazioni di servizio, condotte principali
di acqua, luce, metano e, non ultimo, un sistema
viario che consente il pieno utilizzo delle infrastrutture industriali esistenti (Cementeria, via Callano, via Trani) senza interferire sulla Città: certo
i camion provenienti dal porto e diretti al P.LP.
di via Regina Margherita attraverso la litoranea
di Ponente avrebbero ben altro fascino! Pare che
l’abbiano detto perfino gli “ecologisti” nostrani,
attuali depositari della cultura, della tutela della
salute, dell’uso più appropriato dell’Energia: quelli che, seguiti dal Sindaco “senza se e senza ma”,
hanno deciso che gl’impianti a biomasse (con relativi investimenti, occupazione, autentica tutela
dell’ambiente, rispetto delle Leggi vigenti) tranquillamente realizzati in quelle topaie che sono
Brescia, Copenhagen, Boston, sono nocivi per i
nostri meravigliosi prodotti agricoli pagati euro
0,30 al chilo come l’uva, mentre - con buona pace
dei cosiddetti progressisti - la Francia dispone dei
migliori prodotti agricoli del mondo che crescono
sotto settanta centrali nucleari.
Tutte le città adriatiche, da Rimini a Molfetta,
mostrano al visitatore la loro immagine migliore
esibendo sul collegamento autostrada-città insediamenti commerciali, concessionarie, strutture
pubbliche, complessi sportivi: uno spaccato di vita
pulsante che vede, paradossalmente, assente soltanto Barletta che pur di tale mentalità propulsiva
è stata riconosciuta campione.
A ben vedere, tuttavia, noi disponiamo, a partire dal confine con il Comune di Andria (che viceversa ha dato impulso alla zona) di malinconiche
scritte: “qui uova fresche da bere” ovvero qualche
sfasciacarrozze, qualche costruzione abusiva, tipo
il palazzo di cinque piani sorto dal nulla in mezzo
alla campagna.
Ettore Bergamaschi
Caro direttore,
grazie per l’articolo dedicato alla nobilissima famiglia Esperti, nel numero di maggio,
ma vorrei fare una precisazione a beneficio di
quanti dovessero conservare l’articolo e per la
precisione della ricostruzione vorrei chiarire che
quel Francesco Saverio citato alla fine della prima colonna (quart’ultima riga) non era fratello
minore di Giorgio Portulano di Puglia, ma suo
figlio che - nominato sindaco nel 1806 - lo sarà
nuovamente nel quinquennio 1832-1837. Grazie
poi della foto della facciata di palazzo Esperti:
ma come avete fatto a trovare un momento della
giornata in cui non c’era neppure un auto?
Antonietta Fioravanti Esperti
Quella foto a pag. 33
Caro direttore,
voglio segnalarle un errore compiuto
nella didascalia dell’articolo di pag. 33 del
numero di maggio del Fieramosca, dove la
prima traversa a destra è scambiata per via
Baccarini, mentre è via Brigata Barletta. Ma
se ci fate attenzione il primo portone all’imbocco della strada non appartiene a palazzo
Scuro, ma a palazzo Faggella. Vorrei segnalare, inoltre, ai lettori, che l’antica pavimentazione della via era realizzata con basole,
come è ben distinguibile nella foto.
Elio Messinese, Barcis
Il Politeama Paolillo agli inizi degli anni Venti
(R. RUSSO, Barletta nel Novecento, Editrice Rotas,
2008)
LUGLIo
2012
Caro direttore,
vorrei segnalare a te e ai lettori barlettani un’importante notizia sportiva, la intitolazione a Pietro Mennea di una fermata
della metropolitana di Londra in prossimità dell’inizio dei Giochi Olimpici 2012. La
fermata è quella della centralissima High
Street Kensington. Pietro Mennea, che a
fine giugno compie sessant’anni, è però
restato giovanissimo nei nostri ricordi,
quando ci esaltava ascoltare le sue imprese
in ogni parte del mondo. Oggi le cose non
vanno molto bene a Barletta, fra le tante
dimenticate, c’è anche il nostro campione
che vive a Roma e continua a impegnarsi
nella vita professionale come un tempo faceva nella vita sportiva e agonistica.
Gino Vitrani
presidente Pro Loco
Abbiamo sintetizzato la lettera del presidente della Pro Loco perché troppo lunga e
troppo polemica. Abbiamo però apprezzato
che il messaggio è comunque giunto a Pietro Mennea che ha avuto la sensibilità di
rispondere ringraziando la Proloco, il suo
presidente e i barlettani in generale il loro
affettuoso ricordo che il nostro campione ricambia con simpatia.
Francesco Paolillo.
Chi era costui?
Sono grato al vostro giornale perché, alla bella età di 83 anni, mi ha fatto
conoscere un cittadino benemerito del
quale finora avevo ignorato l’esistenza,
benché io sia una persona alquanto appassionata della mia città, come le ho
spiegato nella telefonata che le ho fatto
nei giorni scorsi.
Di Paolillo io ne conoscevo finora
solo due, Benedetto bibliotecario e scrittore vissuto fra la fine dell’800 e la prima
metà del Novecento, e Antonio docente
di italiano che ci ha lasciato una bella
storia illustrata di De Nittis.
Che ci fosse un Francesco Paolillo
grande educatore dei nostri ragazzi, direttore delle nostre scuole primarie sul
finire dell’Ottocento, proprio lo ignoravo.
Nei giorni scorsi ne ho visto al Cimitero il grande monumento funebre che
lo ricorda a noi suoi concittadini spesso
smemorati…
Ruggiero Seccia
LUGLIo
2012
Non sempre chi vince merita il premio
Caro direttore,
vorrei raccontare a te e ai lettori la storia di Irena Sendler che, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha salvato 2500 bambini portandoli di
nascosto fuori dal ghetto di Varsavia. Scoperta dai nazisti, le ruppero entrambe le gambe, le braccia e la picchiarono brutalmente. L’anno scorso
è stata proposta al Premio Nobel per la Pace ma non è stata premiata.
Mentre negli anni passati sono stati premiati nomi più famosi come: Al
Gore, Barack Obama, Liu Xia Obo (dissidente cinese), Jimmy Carter, Irena Sendler
Lech Walesa, ecc. Anche se non le hanno assegnato formalmente il premio Nobel, glielo avremo assegnato noi finché resterà rel ricordo dei nostri cuori.
Paola Grillo
La vendita della collina di Canne
Vendola e la Campese nel ‘99
Ho letto sui giornali che il ministero
della cultura ha finanziato alcune località pugliesi ritenendole turisticamente e
archeologicamente meritevoli di essere
sostenute col suo contributo economico,
mentre nessun intervento ha programmato
per Canne della Battaglia a proposito della
quale si parla solo dell’eventualità di una
vendita a privati per far cassa per le mortificate risorse economiche del nostro Comune. E sia pure, se chi dovesse acquistare
la collina, si ripromettesse di utilizzarla
con intenti di promozione turistica e di visibilità storica.
Conservo fra le mie carte questa vecchia foto di Nichi Vendola e Maria Campese dinanzi ad una grande torta bene augurante. Ma per cosa? È una foto fatta a
Barletta? Quando? E in quale circostanza?
Francesco Cafagna
Una foto di quella classe
Caro direttore,
un mio conoscente, Sig. Spiridione
Musti, residente a Bagheria, classe
1927, si è trovato a Barletta (città del
padre) nel periodo della guerra, ed in
particolar modo, nel primo semestre
del 1943. Frequentò, in quei mesi, il
1° liceo classico Casardi. Si ricorda di
alcuni suoi compagni, Sabino Lanotte,
Latronico, Rinaldi, un tale De Luca
sfollato proveniente da Cassino,
De Mari, il professore di filosofia
Mascolo.
Il Sig. Musti, dalla Sicilia, mi ha
espresso il desiderio di poter avere
una foto - se esiste - di quella classe,
o addirittura di poter ritrovare qualche
suo compagno di classe.
Io ho pensato subito al vostro
archivio fotografico. Avete in archivio
una qualche fotografia? Sarebbe per lui
una cortesia immensa.
Rimango in fiduciosa attesa e nel
frattempo Vi ringrazio.
Giuseppe Piccolo
La foto risale, se non ricordo male, a
ottobre del ‘99, in occasione della inaugurazione della nuova sede del Partito, al civico 72 di via Geremia di Scanno. La torta
fu preparata dai militanti del PRC (Partito
della Rifondazione Comunista) Al brindisi
era presente anche il sindaco Ciccio Salerno, numerosi esponenti dei DS e degli altri
partiti della maggioranza (come l’ultimo
sindaco PPI Ruggiero Dimiccoli). Dopo
l’inaugurazione della sede, i compagni condussero Vendola in Piazza Caduti per un
comizio che ricordo equilibrato e propositivo e che mi colpì soprattutto quando Vendola, parlando della vecchia DC, non ne
parlò solo male, ma anzi precisò che “non
si può sempre generalizzare e anche grazie
al grande partito popolare che si chiamava
Democrazia Cristiana, abbiamo avuto anche libertà e prosperità”.
Massimo Penza
Per eventuali contatti: [email protected]
IL FIERAMOSCA
7
In copertina
Economia
I sessant’anni di Pietro Mennea
Soluzione contro l’evasione
L’uomo, l’atleta, il suo rapporto con la città
di Gaetano Nanula*
N
el numero di giugno abbiamo sottolineato come lo sconvolgimento dei conti pubblici italiani sia dovuto essenzialmente all’evasione fiscale, valutata intorno ai 120-160 miliardi, sottratti ogni anno all’erario, che ha provocato progressivi disavanzi di
bilancio per la cui copertura lo Stato ha dovuto contrarre un debito
enorme, circa 1.900 miliardi. E rammentando che il Fisco ha cinque
anni di tempo per recuperare l’evasione, consideravamo che l’area
del recupero avrebbe potuto riguardare un giacimento di circa 600800 miliardi di evasione, stratificatosi appunto negli ultimi cinque
anni, al ritmo dei citati 120-160 miliardi annuali.
Di qui dunque la ragionevole conseguenza che l’azione di governo non dovrebbe orientarsi nel ricercare nuova materia tassabile,
applicando imposte inique, come l’IMU, che colpisce una seconda
volta il reddito investito nell’acquisto della casa, reddito che ha già
scontato una prima volta l’imposta al momento della sua produzione,
od applicando imposte esageratamente elevate, come l’IVA al 23%,
ma dovrebbe soprattutto adoperarsi nel recuperare la materia tassabile sfuggita al precedente dovere di dichiarazione dei contribuenti.
Il punto era (ed è tuttora), perché applicare nuove imposte e
tasse se giacciono 600-800 miliardi di evasione che attendono di
essere scoperti? Tanto più che la pressione fiscale effettiva alla fine
del 2011 (738 miliardi di gettito su un prodotto interno lordo di
1.582 miliardi) era (ed è tuttora ) già enormemente elevata, pari al
46% di quanto guadagnano gli italiani.
E come si potrà allora combattere meglio l’evasione fiscale e
soprattutto sollevare il velo su quell’enorme giacimento, con cui
poter sfrondare sensibilmente il citato debito di 1900 miliardi?
Sicuramente non con i vecchi criteri e metodi di accertamento
(scontrino fiscale, redditometro, studi di settore, accertamento con
adesione, ecc.), già collaudati e sperimentati da tanti anni di applicazione, che hanno già dato il meglio della loro capacità investigativa,
finora non riuscendo però ad evitare l’annuale ingente evasione. Si
potrebbero studiare ulteriori perfezionamenti a tali criteri e metodi,
ma rimarrebbero pur sempre i loro limiti di fondo, derivanti dalla
concezione con cui furono originariamente pensati, e cioè, quasi sempre, in chiave presuntiva, induttiva o deduttiva, sulla base di elementi
8 IL FIERAMOSCA
Pietro Mennea, il più grande campione che l’atletica italiana abbia mai avuto (Gianni Minà, Tuttosport)
segnaletici che, seppur talora consentono ricostruzioni significative, non sono
però sicuri nel rappresentare situazioni
fiscalmente esaustive. Insomma, sussistono spesso margini d’incertezza, che lasciano zone residuali inesplorate della redditività del
contribuente, fra l’altro, causando un infinito contenzioso. Sull’argomento non poteva ovviamente non intervenire il recente D.L. “Salva
Italia” del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, che all’art. 11, intitolato “Emersione di base imponibile”, ha precisato che “a far corso dal 1° gennaio 2012” le banche e
gli altri intermediari finanziari devono comunicare all’anagrafe tributaria non soltanto i nominativi della propria clientela, ma - periodicamente - anche le “movimentazioni che hanno interessato i rapporti…
ed ogni informazione relativa ai predetti rapporti necessari ai fini dei
controlli fiscali, nonché l’importo delle operazioni finanziarie…”.
È inoltre stabilito che “le informazioni comunicate… sono utilizzate dall’Agenzia delle entrate per l’elaborazione con procedure
centralizzate… di specifiche liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione…”.
Insomma, siamo evidentemente ancora in un ambito concettuale
di accertamento presuntivo (il modello “Serpico”, come la stampa ha
voluto enfaticamente denominarlo), seppure, basandosi sulla movimentazione delle disponibilità finanziarie del contribuente, il metodo
di accertamento dovrebbe essere questa volta molto più concretamente stringente e convincente. Speriamo bene!
Naturalmente, questo vale per l’avvenire; “a far corso - come dice
la legge - dall’1 gennaio 2012”: e per il passato? Per il recupero alle
casse dello Stato di quel giacimento di 600-800 miliardi di evasione
fiscale che si è sedimentato in questi ultimi cinque anni, al ritmo di
120-160 miliardi di evasione all’anno, è possibile risalire nel tempo,
comunicando all’anagrafe tributaria anche le movimentazioni finanziarie dei contribuenti di questi ultimi cinque anni?
Ne varrebbe veramente la pena, magari introducendo una piccola precisazione nella norma, nel nome dell’equità tra contribuenti
passati e futuri. Tale precisazione consisterebbe nel sostituire le parole: “dall’1 gennaio 2012”, con le parole “dall’1 gennaio 2007”.
In caso contrario, rimarrebbe un immenso “buco nero” alle spalle
dell’attuale riforma, destinato a vanificare gran parte del suo merito. Sembrerebbe un’opera coraggiosa, interrotta però sul più bello,
nel suo momento più efficace.
Comunque, a nostro sommesso avviso, per una soluzione definitiva del problema dell’evasione fiscale (a cui farebbe evidentemente seguito anche la soluzione dei gravi problemi della corruzione e
della provenienza illecita delle ricchezze della mafia) dovremmo
abbandonare il ricorso sistematico a schemi mentali presuntivi, sostituendoli con l’esigenza che la Pubblica Amministrazione possa,
ordinariamente e prioritariamente, fruire della conoscenza delle
disponibilità finanziarie del cittadino; della normale e diretta conoscenza telematica, e non soltanto saltuaria ed eccezionale, dei valori
risultanti dai suoi rapporti di conto e di deposito intrattenuti col
complesso sistema bancario e della intermediazione finanziaria.
Le persone per bene, che non abbiano nulla da nascondere, non
avranno neanche nulla da temere.
* Generale, già comandante in seconda della Guardia di Finanza,
docente alla Scuola di perfezionamento per le forze di polizia - Roma
LUGLIo
2012
di Renato Russo
28
giugno 2012: Pietro Paolo
Mennea compie sessant’anni
e li compie dando alle stampe ancora un libro, dal titolo emblematico La
corsa non finisce mai, scritto con Daniele Menarini per le edizioni Lìmina di
Milano. E in realtà Mennea di strada
ne ha “corsa” tanta, a partire dal 1968,
quando, appena sedicenne, iniziò l’attività agonistica confrontandosi col
suo primo avversario, quel Pallammolla che - almeno inizialmente - lo
avrebbe battuto più volte all’Istituto
“Cassandro”, lui pure allenato dal
prof. Autorino. Di quel ‘68 Pietro ricorda di aver assistito in TV alle finali
dei 200 metri a Città del Messico, poco
prima di scendere lui stesso sulla pista
di Termoli per disputare la sua piccola
finale sulla stessa lunghezza. Quasi la
premonizione di uno storico appuntamento al quale non sarebbe mancato
dodici anni dopo.
Dal “Cassandro” all’AVIS dove,
allenato dal prof. Franco Mascolo, si
mise in luce in numerose gare nazionali, ma di secondo piano, continuando ad allenarsi a Barletta dove gli capi-
tava, sulla spiaggia, sulla strada, sulla
pista di atletica dello stadio.
Erano gli anni dei Beatles e di Elvis Presley, di Cassius Clay e della rivolta studentesca. Dopo Autorino e
Mascolo, Vittori rappresentò la svolta.
Iniziarono a collaborare a Formia il 1°
gennaio del ‘68, (proprio il 1° gennaio!)
anche se il vero rapporto professionale cominciò sul finire del ‘71 quando
Pietro aveva finito gli studi e l’atletica
avrebbe rappresentato il suo futuro.
Formia - racconta Mennea - segnò
l’inizio di una vita completamente nuova,
votata interamente alla preparazione tecnica e fisica, lontana dai ritmi, dalle abitudini, dai rapporti che mi legavano a Barletta. Per questa ragione, parallelamente
all’aspetto puramente atletico, Vittori agì
sull’elemento psicologico affinché allentassi i legami con il mio passato. Un passaggio doloroso ma necessario. Ogni giorno in
pista per ore e ore, senza saltare una seduta, entrambi impegnati in un lavoro severo, faticoso, estenuante… Un lavoro che
avrebbe dato presto i suoi frutti.
Nel 1971, campione italiano nei 100
e nei 200; nel 1972 primatista e cam-
Stadio comunale di Barletta, 17 agosto 1980, il ricordo più bello per gli sportivi barlettani:
Pietro Mennea stabilisce il record mondiale dei 200 metri a livello del mare in 19”96. A dicembre Mennea annunciò il suo ritiro dalle corse, ma dopo un anno tornò.
LUGLIo
2012
Roma, 1974, Stadio Olimpico. La vittoria nei
200 metri ai Campionati Europei
pione italiano nei 200 (20”11) e così a
seguire negli anni successivi dove ricorderemo, in particolare: nel ‘74, primo nei 200 negli europei di Roma; nel
‘75, primo nei 100 e nei 200 ai Giochi
del Mediterraneo di Algeri, e ancora
primo nei 200 nei Giochi Universitari di Roma; nel ‘76 quarto nei 200 alle
Olimpiadi di Montreal; nel ‘77, secondo nei 200 alla prima Coppa del Mondo, a Dusseldorf; nel ‘78, primo nei 100
e 200 ai Campionati europei; nel ‘79
primo nei 100 e 200 alla Coppa Europa
(Torino) e record mondiale a Città del
Messico nei 200 (19”72); nell’80 medaglia d’oro a Mosca nei 200.
Esausto, ma forse più psicologicamente che fisicamente, il 5 marzo
dell’81 lasciò per un anno l’attività
agonistica. Ne diede notizia, durante
un’affollata conferenza stampa, dopo
averlo comunicato ai suoi dirigenti,
IL FIERAMOSCA
9
Provincia Bat
In copertina
con grande rimpianto per quei dieci indimenticabili anni, ringraziando
in particolare Luca di Montezemolo,
Giampiero Boniperti, Franco Carraro,
Primo Nebiolo e - soprattutto - Carlo
Vittori. Il vero motivo dell’abbandono?
Lo spiegò lo stesso Pietro in una pagina autobiografica: Quando ti accorgi che
non sei più in grado di dare il massimo, è
meglio mettersi da parte. “Il Mattino” di
Napoli titolava: Mennea ha detto basta
dopo aver dominato per dieci anni la scena
dell’atletica mondiale. E Gianni Minà, su
“Tuttosport”: Il ritiro di Pietro Mennea,
il più grande campione che l’atletica italiana abbia mai avuto.
Fra gli innumerevoli articoli di apprezzamento per il nostro fuoriclasse,
uno su tutti, il ricordo di Gianni Brera
su “Il Giornale” del 6 marzo. Più di tutti ci restò male Vittori, ma quella pausa
non durò a lungo, perché gli stimoli
ritornarono come la voglia di correre
e di vincere ancora. Il rientro ufficiale,
il 25 agosto 1982 a Tirrenia, dove iniziò
una nuova avventura agonistica che lo
avrebbe portato a disputare la quarta
olimpiade, a Los Angeles.
Il suo rientro in pista fu segnato
da un buon 20”68, ma il suo impegno
era ormai discontinuo. Nell’83 un’impennata di orgoglio: mondiale nei 200
indoor con 20”74; nell’84 corse la sua
quarta Olimpiade, disputando la finale a Los Angeles. Nell’88 partecipò alla
sua ultima Olimpiade, a Seul, dove fu
il nostro portabandiera nella sfilata di
apertura dei Giochi, ma lì la sua avven-
10 IL FIERAMOSCA
sportivo, Pietro scrive
anche per “Italia Oggi”,
ma soprattutto, per
noi barlettani è autore
di due biografie che ci
sono particolarmente
vicine perché ci coinvolgono, perché parlano di
lui e della sua come della nostra città, parlano
* * *
di Barletta con la quale
non sempre c’è stato un
Ricostruita così, a
buon rapporto.
volo d’uccello, la sua
Non ama ricordarstraordinaria storia d’atlo, ma nel maggio 2002
leta, non può restituirci
fu candidato sindaco
neppure lontanamente
del centro destra conle emozioni che Mennea
tro Francesco Salerno:
seppe trasmetterci in
grande delusione, ma
quegli anni, specialmennon del tutto inaspettate quando scendeva in
ta, almeno per noi che,
pista nei grandi meeting
per quel po’ che lo conoe portava il nome della
scemmo in quella circonostra città sulla vetta
stanza, ci accorgemmo
del mondo, nei quattro
della sua inadeguatezza
continenti.
al ruolo, non per colDopo l’atleta, l’uomo,
pa sua, ma per scarsa
la sua volontà di ferro, la
conoscenza dell’ingrasua costanza, la sua indistruttibilità alla fatica, Settembre 1988. Pietro Men- naggio, dei meccanismi,
senza un attimo di tre- nea portabandiera alle Olim- del linguaggio. Era di
gua, senza risparmiarsi. piadi di Seul, la quinta alla un altro pianeta, Pietro,
non aveva dimestichezNello sport come nella quale partecipò
vita di ogni giorno, negli studi ai qua- za col mondo politico dove si parlava
li si applicò con la stessa abnegazione un’altra lingua anzi, altre lingue, alle
quali il nostro non era avvezzo. Fu anquando terminò l’attività agonistica.
Già agli inizi degli anni ‘80 conse- che il tempo in cui aprì uno studio di
guì la prima laurea in Scienze Politiche. consulenza, che diventò anche sede di
Mennea non appartiene alla categoria una Biblioteca che regalò alla città. Ma
di quei campioni che chiudono melan- non funzionò e la Biblioteca fu trasfeconicamente il loro trend di successi e rita altrove.
L’ultima biografia, di pochi mesi fa,
vivono male gli anni dell’immancabile
declino avvilito dal compassionevole La corsa non finisce mai… Riaffiorano,
frettoloso saluto dei vecchi amici spor- dall’onda dei ricordi, gli amici di un
tivi che a stento ti riconoscono per stra- tempo, i faticosi allenamenti, la grande
da… Pietro no, non si arrese, e senza attesa, i suoi strepitosi successi, questa
soluzione di continuità, perseverò nella seconda vita piena anch’essa di straorsua gara col tempo, dove le lancette non dinari risultati, il suo lento distacco dalscandivano più i ritmi della corsa, ma la città (sembra che egli viva in un altro
quelli dei suoi esami, delle sue lauree, continente), il suo attuale difficile rapdei suoi impegni professionali. Dottore porto con Barletta (traspare da qualche
commercialista e avvocato civilista, nel nota amara della sua recente biografia).
In ogni caso, ci piaccia o no, Pietro
‘99 eletto nel Parlamento Europeo, docente di Istituzione di Diritto Pubblico Mennea è stato il barlettano che più di
presso l’ISEF dell’Aquila, e poi, ancora, ogni altro, nel ‘900, ha portato il nome
docente presso l’Università di Salerno di Barletta in ogni parte del mondo…
Auguri, Pietro, non sarà facile dimenalla Facoltà di Scienze Politiche.
Autore di numerose pubblicazio- ticarti.
ni specialistiche nel campo del diritto
tura durò poco perché si
infortunò all’inizio delle
eliminatorie, in batteria.
Nel corso della sua intensa carriera, 50 volte
in azzurro, 16 volte campione italiano, primatista mondiale nei 200!
LUGLIo
2012
Il consiglio provinciale Bat approva
il rendiconto di gestione esercizio 2011
I
l Consiglio provinciale di Barletta - Andria - Trani ha approvato con 14 voti favorevoli il Rendiconto di Gestione
dell’esercizio 2011. In sede di votazione, le minoranze ed il gruppo
consiliare de La Puglia Prima di Tutto hanno abbandonato l’aula,
mentre hanno espresso il proprio voto contrario al provvedimento i Consiglieri provinciali Michele Dicorato e Giuseppe Dipaola
(astenuto il Consigliere provinciale del Pdl Vincenzo Di Pierro).
L’assemblea si aggiornerà a data da destinarsi per quel che invece riguarda l’approvazione di tutti gli altri punti all’ordine del
giorno (Programma Triennale delle Opere Pubbliche per il triennio 2012/2014 ed Elenco Annuale per l’esercizio 2012, Piano delle
alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il triennio 2012/2014,
Bilancio di Previsione 2012 e Bilancio Pluriennale 2012/2014). Aggiornamento di natura tecnica, in virtù dell’assenza del parere del
Collegio dei Revisori dei Conti sul Bilancio di Previsione 2012.
Nel corso del suo intervento in aula, il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani ha formalmente aperto la crisi politica in seno alla maggioranza di centrodestra. «Oggi approviamo
il consuntivo 2011 e dal momento che è mia abitudine agire alla
luce del sole posso affermare senza alcun problema che di fatto
si apre ufficialmente una crisi politica nella nostra maggioranza
- ha spiegato Ventola -. Il gruppo consiliare de La Puglia Prima
di Tutto, che ha condiviso assieme a noi la gestione amministrativa dell’anno 2011, approvando tutti i nostri provvedimenti sia in
Giunta che in Consiglio provinciale, non ha partecipato alla votazione del consuntivo 2011, manifestando perplessità e problematiche politiche delle quali prendiamo atto ma che non devono in
alcun modo intaccare quelle che sono le vicende amministrative.
Se è vero che, in un momento delicato quale quello attuale, dobbiamo, per rispetto dei cittadini, evitare di parlare il politichese,
allora diciamo le cose esattamente come stanno: il problema de La
Puglia Prima di Tutto non è il Rendiconto di Gestione dell’esercizio 2011, ma qualcosa di squisitamente politico di cui ad oggi non
siamo a conoscenza».
Il Presidente della Provincia Francesco Ventola ha poi ribadito
che la crisi politica in seno alla maggioranza che guida la Pro-
vincia ha tempi ben precisi:
«si apre oggi e si chiuderà,
in un modo o nell’altro, in
tempi rapidi e cioè prima
dell’approvazione del Bilancio di Previsione - ha affermato Ventola -. Già dalle
prossime ore convocherò
le segreterie provinciali dei
partiti che sostengono la
maggioranza per le opportune verifiche e per assodare
se vi è ancora condivisione
rispetto al progetto politico
del 2009. Se così non fos- Il presidente della giunta provinciale
se - ha concluso Ventola -, Bat, Francesco Ventola
ne prenderemo atto ed anche in tal caso faremo tutto alla luce del
sole».
Disfida di Barletta, la Provincia farà
la sua parte a sostegno del certame
“La provincia di Barletta Andria Trani è pronta a fare la sua parte perché la Disfida di Barletta ritorni ad essere uno degli appuntamenti più
attesi e suggestivi del nostro territorio”. Ad affermarlo è il presidente
della Provincia Francesco Ventola, sollecitato nelle scorse ore dai
consiglieri provinciali barlettani Michele Dicorato, Giuseppe Dipaola e Luigi Antonucci, affinché anche l’ente provinciale contribuisca alla realizzazione dell’evento.
“Accolgo favorevolmente la richiesta e
posso tranquillamente preannunciare che, non
appena il comune di Barletta avrà formalizzato
la sua richiesta, la Provincia non farà mancare
il proprio supporto - ha affermato Ventola. La
rievocazione della Disfida di Barletta è
ormai divenuta celebre dappertutto e
rappresenta un momento unico nel
suo genere, capace di calamitare
l’attenzione di migliaia di visitatori”.
Tale evento ha inoltre raggiunto il
suo apice grazie all’impegno ed alla
dedizione del compianto Francesco
Salerno, che da Sindaco di Barletta seppe conferire alla Disfida quel
lustro mai più raggiunto.
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LUGLIo
2012
IL FIERAMOSCA
11
Economia
Provincia Bat
Distretti industriali nel distretto di Barletta
L’assemblea regionale vota il trasferimento
della sede dell’Asl Bt da Andria a Barletta
I
l Consiglio regionale, nell’assemblea del 26 giugno,
ha approvato con 29 voti favorevoli, 28 contrari e 4
astenuti, il trasferimento della sede legale della Asl da Andria
a Barletta. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. Per
sostenere i costi del trasferimento, è stato votato anche un
emendamento che prevede un finanziamento di 350mila
euro. Il provvedimento è stato approvato nonostante il
parere negativo espresso, nei giorni scorsi, dagli assessori al
bilancio e alla salute, Michele Paolillo e Ettore Attolini.
Questo provvedimento era stato lungamente caldeggiato
dai nostri esponenti regionali.
In verità questa decisione doveva prenderla la conferenza
dei giudici, con legge regionale 11/2005, che stabiliva che
la localizzazione della sede doveva essere stabilita dalla
maggioranza dei sindaci della provincia Bat entro trenta
giorni dalla promulgazione della legge. Purtroppo, neppure
entro tre anni, quella legge venne a capo di una decisione,
così la stessa fu demandata alla Giunta Regionale che decise
per Andria, come sede provvisoria. Di fronte all’inerzia
dei Comuni e della Regione, ecco che i nostri consiglieri
regionali hanno presentato una proposta di legge. Contrari
all’esito del voto il Consigliere regionale Marmo, del PdL,
il quale ha lamentato la spesa da 350 mila euro perduti per
questa operazione, dimenticando i tanti soldi che si sono
spesi fin qui per pagare un esorbitante costo per i locali
presi in fitto ad Andria, mentre a Barletta non avrebbero
comportato alcun costo.
Il distretto industriale di Barletta è il più grande in ambito regionale e si sta avviando a diventare un
distretto di seconda generazione, con più poli produttivi radicati sul territorio, ma anche con una forte
proiezione esterna, sia nei mercati di vendita dei prodotti finali che nei rapporti con fornitori e subfornitori. La necessità di una politica che punti a valorizzare le eccellenze produttive, in una politica più
ampia di miglioramento del contesto economico, sociale, ambientale ed istituzionale del territorio.
Trasferimento sede Asl Bt
Una dichiarazione del sindaco Maffei
“Esprimo compiacimento per l’approvazione, in Consiglio regionale, dell’emendamento che permetterà l’istituzione di un capitolo per il trasferimento della ASL BT a
Barletta.
Indirizzo il personale ringraziamento al Presidente Vendola; ai Consiglieri proponenti Caracciolo e Alfarano; ai
Consiglieri Mennea e Pastore - adoperatisi con regolarità
per conseguire quest’obiettivo - nonché, in generale, a tutti
i rappresentanti istituzionali, del territorio e non, che hanno
riconosciuto l'oggettiva opportunità del parere favorevole”.
È quanto dichiara il Sindaco di Barletta, Nicola Maffei,
a margine del “via libera”, da parte del Consiglio regionale pugliese, all’emendamento “Legge di assestamento e di
prima variazione al Bilancio di previsione per l’esercizio
finanziario 2012”, che prevede l’istituzione di un nuovo capitolo di spesa di 350 mila euro finalizzato al trasferimento
della sede legale ASL BT da Andria a Barletta.
Il Sindaco aggiunge che “La scelta, rispondendo al criterio della razionalità, implica favorevoli ricadute anche in
tema di economicità, da non sottostimare in questo delicato
momento per la sanità. Considero tale osservazione condivisibile ed invito a non alimentare polemiche logore e insensate”.
di Emmanuele Daluiso*
R
itorniamo su un argomento già
affrontato nel precedente numero di aprile di questo mensile, per ulteriori valutazioni sulle prospettive della zona
industriale di Barletta.
Barletta e il suo hinterland, comprendente i comuni di Andria, Canosa, Margherita di Savoia, Minervino Murge, San
Ferdinando di Puglia, Spinazzola e Trani,
emergono come un unico distretto industriale nella mappa dei distretti elaborata
dall’ISTAT nel 2005.
Per distretto industriale, secondo
l’ISTAT, devono intendersi quei sistemi
locali del lavoro con natura prevalentemente manifatturiera, caratterizzato dalla
presenza di unità produttive di piccole e
medie dimensioni appartenenti ad una industria principale. Nel caso di Barletta si
tratta di un sistema locale del lavoro del
tessile, delle pelli e dell’abbigliamento,
in cui l’industria principale è quella delle
pelli, cuoio e calzature.
ed ancora non conclusa, anche se negli
ultimi due anni vi sono stati segnali positivi sul versante delle esportazioni, come
abbiamo sottolineato nel precedente numero di aprile.
Il distretto di Barletta rimane dunque
una delle realtà più consistenti del panorama produttivo pugliese e con apprezzabili segnali di dinamicità e di reazione
alle nuove trasformazioni produttive determinate dalla globalizzazione dei mercati e dall’emergere di nuovi Paesi che
stanno conquistando quote crescenti delle
produzioni mondiali, soprattutto Cina, India, Brasile, Russia, ma anche altri Paesi
del sud est asiatico, dell’America latina,
dell’Africa.
Alla positiva collocazione del distretto
industriale di Barletta nel panorama produttivo pugliese si contrappone, tuttavia,
la negativa collocazione nel più generale
panorama produttivo nazionale. L’Osservatorio nazionale di Confartigianato sulla
qualità della vita dei distretti del 2012,
come abbiamo già sottolineato nel precedente numero di aprile, colloca infatti
l’area di Barletta nella parte bassa della
graduatoria dei distretti italiani, soprattutto per valutazioni negative su aspetti
quali il mercato del lavoro, le utilities e
i servizi pubblici locali, il capitale sociale del territorio, la burocrazia e i rapporti
con la pubblica amministrazione.
Il più grande distretto
industriale della Puglia
(Fotorudy)
Fra gli otto distretti industriali censiti
in Puglia dall’ISTAT, quello di Barletta è
il più grande in assoluto, avendo registrato al censimento del 2001 i seguenti dati:
• 331.300 abitanti;
• 22.966 unità produttive totali;
• 4.153 unità locali manifatturiere;
• 73.286 addetti totali;
• 20.199 addetti nelle attività manifatturiere;
• 25.512 euro il valore aggiunto per abitante.
La dinamica del decennio successivo
ha registrato molte problematicità di crescita e di competitività, accentuatesi con
la crisi internazionale apertasi nel 2008
12 IL FIERAMOSCA
LUGLIo
2012
LUGLIo
2012
La mappa dei distretti industriali italiani (Istat 2005)
Le trasformazioni in atto
e le prospettive future
In questo quadro di luci ed
ombre, ci sembra opportuno sottolineare alcuni elementi positivi
che stanno caratterizzando l’evoluzione del territorio di Barletta in
questa fase di difficile uscita dalla
crisi economica internazionale.
Elementi che si vanno ad aggiungere alle valutazioni sulla trasformazione dei distretti produttivi a
livello nazionale di cui abbiamo
parlato nel precedente numero di
aprile.
Innanzitutto, il circondario di
Barletta è diventato il principale
polo europeo delle calzature di
sicurezza per il lavoro. Sono attualmente presenti 8 imprese con
circa 500 addetti, ma il potenziale di crescita, soprattutto in direzione dell’intero abbigliamento
per la sicurezza, anche con riferimento all’abbigliamento tecnicoIL FIERAMOSCA
13
Economia
Puglia Imperiale
Il motore delle esportazioni
e il nuovo modello di sviluppo
Una politica per la crescita
delle imprese e dell’occupazione
e la competitività del territorio
Le più recenti teorie della crescita dimostrano l’importanza
della capacità innovativa endogena, ma anche la rilevanza delle
cosiddette “economie di specializzazione e di agglomerazione”
e delle “istituzioni locali”. Le evidenze empiriche evidenziano,
in concreto, che le imprese che operano all’interno di sistemi distrettuali appaiono ancora più dinamiche rispetto ad imprese non
distrettuali, ed anche le imprese del distretto di Barletta mostrano
importanti segnali di riposizionamento nell’economia globale.
Il territorio appare sempre più rilevante nei processi competitivi internazionali, una condizione che pone la necessità di una
maggiore sinergia fra il settore privato e
quello pubblico al fine di programmare
Strategie di mercato seguite dalle imprese distrettuali nel 2012 (in % sul totale)
politiche di accompagnamento e di sostegno alle imprese, politiche realmente
legate alle dinamiche reali, ed in grado
di qualificare l’intero contesto territoriale
che supporta il distretto produttivo.
Questa è la sfida più grande che oggi
è di fronte alle imprese e alle istituzioni locali. Se questa sfida sarà affrontata
con convinzione, le dinamiche in atto di
trasformazione dell’economia distrettuale locale potranno essere accelerate con
positivi effetti sulla crescita, sull’occupazione e sulla prosperità dell’intera comunità locale.
L’export rimane il principale motore per la crescita delle imprese e dell’occupazione locali, e le imprese per essere competitive stanno puntando maggiormente sulla innovazione e sulla
qualità.
Questi processi nei decenni scorsi, quando ha iniziato a decollare l’economia locale, sono stati maggiormente il frutto di
azioni eterodirette, soprattutto da parte di fornitori di tecnologie
e grossisti e rappresentanti di aziende nazionali ed internazionali.
* vicepresidente Euro*IDEES-Bruxelles
14 IL FIERAMOSCA
LUGLIo
2012
di Lucia De Mari
L
e lancette dell’estate hanno segnato “l’Ora Verde” anche
in Puglia Imperiale: nell’ambito della rassegna “GreenHour”, organizzata dal Teatro Pubblico Pugliese per la valorizzazione del territorio e delle risorse culturali e ambientali attraverso
lo spettacolo, azione affidatagli dalla Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo. Venerdì 29, sabato
30 giugno, domenica 1 luglio sono stati in programma tre appuntamenti di eccezione in altrettante locations del territorio, dove
ambiente, arte e musica si son confusi con i colori del tramonto
sugli specchi salati d’acqua di Trinitapoli, con le ombre delle antiche pietre paleocristiane di Canosa di Puglia e con gli odori della
Murgia di Castel del Monte. L’Agenzia Puglia Imperiale Turismo
ha infatti coordinato per il Teatro Pubblico Pugliese l’organizzazione degli eventi in questi straordinari siti, che rappresentano tre
“unicum” storico ambientali, animandoli con passeggiate naturalistiche e musica, concerti e laboratori.
Ma vediamo nel dettaglio il programma che la rassegna “PugliagreenHour” ha proposto nel nostro territorio attraverso “Echi
di storia, battiti d’ali e riverberi della natura nelle terre di Federico
II”, realizzato in collaborazione con l’Agenzia Puglia Imperiale
Turismo del Patto territoriale Nord barese ofantino: il calendario è
stato presentato nel corso di una conferenza stampa, alla presenza
del presidente di Puglia Imperiale, Michele Marcovecchio, e dei
rappresentanti del Teatro Pubblico Pugliese e dei Comuni coinvolti nell’iniziativa.
In particolare venerdì 29 giugno il primo appuntamento si
è svolto nell’azienda agrituristica Sei Carri nel Parco Nazionale
dell’Alta Murgia (sp 234, contrada Finizio - Andria), dove ci sono
stati i “Laboratori del pane e del formaggio e le passeggiate in
calesse all’ombra di Castel del Monte. Terminato di impastare il
pane, le note non solo jazz di Peppe Servillo con lo spettacolo
concerto dal titolo “Memorie di Adriano - Canzoni del Clan di
Adriano Celentano”, in cui il leader degli Avion Travel si è presentato insieme con gente di calibro come Fabrizio Bosso (tromba),
Javier Girotto (sax), Rita Marcotulli (pianoforte), Furio Di Castri
(contrabbasso) e Mattia Barbieri (batteria). La serata è stata organizzata in collaborazione con il Comune di Andria - assessorato
Turismo e Cultura e l’associazione ristoratori andriesi.
La seconda giornata del programma, sabato 30 giugno, “PugliagreenHour” è arrivata nella Zona Umida di Trinitapoli, dove
i visitatori hanno potuto immergersi nel percorso naturalistico
“Bagliori e battiti d’ali sull’acqua nel regno del Fenicottero
rosa”, partecipando agli avvistamenti dei flamingo e non solo;
nella stessa area, più tardi, si è esibito in concerto Pacifico, fresco di pubblicazione del disco “Una voce non basta”, nel quale
l’artista ha scelto di duettare con artisti quali Samuele Bersani,
Malika Ayane, Manuel Agnelli e Cristina Donà. L’appuntamento è stato organizzato in collaborazione con Città di Trinitapoli,
LUGLIo
2012
Centro di educazione ambientale “Casa di Ramsar” di Trinitapoli e Airone onlus.
Il Parco archeologico e naturale di San Leucio (s.v. Santa
Lucia - Canosa di Puglia) ha fatto invece da scenario alla serata
di domenica 1 luglio. Dopo il percorso “Lungo l’Ofanto, tra storia, natura e sapori antichi”, Raiz e i Radicanto si sono esibiti in
un concerto dedicato alla presentazione del nuovo disco “Casa”.
Un’esibizione per presentare la metafora di un luogo di musica
immaginaria mediterranea, meticcia, dove ci s'incontra per scambiarsi atmosfere e sensazioni. Il tutto in un sito di rara bellezza:
quella di S. Leucio a Canosa è la più grande basilica paleocristiana
della penisola.
(fotorudy)
sportivo, sono ben maggiori. Il settore lapideo
pur ridimensionato continua a resistere ed essere
Distribuzione delle imprese distrettuali in base alla localizzazione
fortemente presente sui mercati internazionali.
geografica dei principali fornitori (valori % sul totale)
Il settore dell’agroalimentare esprime punti
di eccellenza nel settore della pasta, che unito a
quello del distretto di Corato, formano uno dei
principali poli pastai nazionali, così come anche
nel settore olivicolo e vitivinicolo.
Vanno poi emergendo nuove attività nel settore della farmaceutica-cosmetica-alimentazione, dove si registra la presenza a Canosa di una
azienda con oltre 80 dipendenti con profili professionali medi ed alti, che può diventare un polo
di competitività anch’esso europeo.
Il settore turistico, soprattutto quello legato
alla salute per la presenza delle Terme di Margherita, alla cultura per la presenza di beni culturali di rilevanza internazionale, a partire da Castel del Monte, alla ospitalità agrituristica, che
Oggi invece sono più il frutto di una inedita capacità impossono produrre un polo competitivo sui mercati internazionali prenditoriale locale. L’economia locale si sta perciò rapidamene che negli ultimi anni ha mostrato segnali di dinamicità con un te adattando alla globalizzazione e da un “modello di sviluppo
incremento significativo di presenze turistiche.
esogeno”, cioè eterodiretto, si sta trasformando in un “modello
In estrema sintesi, il distretto industriale di Barletta, pur do- di sviluppo endogeno”, in cui i protagonisti sono gli imprenvendo scontare elementi del contesto territoriale che ne frenano ditori locali che promuovono innovazione e vanno di propria
la competitività, sta dimostrando una certa vitalità che lasciano iniziativa sui mercati internazionali.
ben sperare per il futuro, ma che necessita di essere sostenuta da
politiche pubbliche.
I tre itinerari: Castel del Monte, lungo l’Ofanto e il parco
archeologico di San Leucio a Canosa
IL FIERAMOSCA
15
Chiesa
con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale
ComitAto dioCesAno
feste pAtronAli
AVVISO SACRO
Città di bArlettA
“CivitAs mAriAe”
6-7-8-9 LUGLIO 2012
solenni festeggiamenti
La mostra delle statue della Madonna
in onore dei santi patroni
FOTORUDY
maria SANTISSIMA
e
dello Sterpeto
SAN RUGGERO
celebrazioni liturgiche
giovedì 5 luglio
del Purgatorio: Presentazione del volume di Pietro di Biase “La
Madonna dello Sterpeto. L’icona della Vergine della Tenerezza a
Barletta” Cafagna editore, Barletta 2012
Santuario Maria SS. dello Sterpeto: Celebrazione Eucaristica
ore 20,00 Chiesa
Via Trani, nei pressi dello Stabilimento “Timac”: Accoglienza della sacra icona di
Maria Santissima dello Sterpeto
venerdì 6 luglio
Al termine, pellegrinaggio mariano verso la città
ore 19,30
Riceveranno la nostra Protettrice, il Rev.mo Capitolo Cattedrale, il Clero diocesano e religioso, le Religiose,
i Terz’Ordini, le Arciconfraternite, le Confraternite, il Sig. Sindaco, la Giunta Comunale, le Autorità Civili,
Militari e il Comitato Diocesano Feste Patronali
di s. Pietro: Inaugurazione mostra mariana “Tutte le
generazioni mi chiameranno beata” (6 - 16 luglio)
ore 18,00 Giro per le vie del centro della città della “Bassa Banda Musica CITTà
dI MoLfeTTa”
ore 21,00 accensione dell’artistica luminaria con inizio da Palazzo di Città e
accompagnamento musicale della “Bassa Banda Musica CITTà dI
MoLfeTTa”
ore 21,30 Piazza aldo Moro: Direttamente da Cuba “Sabor latino”. Ospite della
serata, da “Amici” di Maria Defilippi nona edizione, Valeria Valente.
ore 11,00 Chiesa
itinerario: via Trani, corso Cavour, corso Garibaldi, via Cialdini, chiesa di San Ruggero. Rilevato il busto del
Santo Patrono, la processione proseguirà per via Cialdini, piazza Plebiscito, corso Vitt. Emanuele, corso
Garibaldi, via Duomo. Ingresso solenne dei Santi Patroni nella Basilica Concattedrale S. Maria Maggiore
Triduo di prEpArAzionE ALLA FESTA
mercoledì 4 luglio
ore 20,30
Celebrazione Eucaristica
presieduta dal sac. Michele Dicataldo, canonico arcidiacono del Capitolo Cattedrale
Esibizione di band locali
giovedì 5 luglio
ore 20,30
sabato 7 luglio
Celebrazione Eucaristica
ore 8,00 apertura dei festeggiamenti con lancio di diane a cura della Ditta “TERZO
MILLENNIO FIREWORKS” di Andria
presieduta dal sac. Vito Carpentiere, canonico primicerio del Capitolo Cattedrale
venerdì 6 luglio
ore 20,30
ore 9-13 Giro per le vie periferiche della città della “Bassa Banda Musica CITTà
dI MoLfeTTa”
Celebrazione Eucaristica
presieduta da mons. Sabino Lattanzio, canonico tesoriere del Capitolo Cattedrale
ore 18-21 Giro per le vie della città del Gran Concerto Bandistico «CITTà dI
LaNCIaNo» e del Complesso Bandistico «W L’ITaLIa» Città di Barletta
sabato 7 luglio
ore 19,00
Celebrazione Eucaristica della domenica
ore 21,00 giardini giusePPe de nittis (presso Stazione FS): Grande Concerto Bandistico
«CITTà dI LaNCIaNo» diretto dal M° Michele Milone
Celebrazione Eucaristica della domenica
ore 21,15 Trasferimento della preziosa cornice della Madonna dal monastero
di S. Ruggero nella Basilica Concattedrale con il seguente itinerario:
via Cialdini, via Duomo, Basilica Concattedrale
Veglia di preghiera, intronizzazione dell’icona della Madonna e imposizione del
pastorale al busto di San ruggero
ore 23,00 Piazza aldo Moro: Lancio pallone aerostatico Ditta Carlo Macci di
Capurso a devozione del Comitato Diocesano Feste Patronali
partecipata dall’UNITALSI, presieduta dall’assistente spirituale sac. Francesco Paolo Doronzo, canonico
ore 20,30
presieduta da mons. Angelo Dipasquale, canonico arciprete del Capitolo Cattedrale e rettore della Basilica di Santa Maria Maggiore
ore 22,00
ore 22,00 Piazza aldo Moro: Neapolis orkestra cover band di Renzo Arbore
con la partecipazione del Capitolo Cattedrale e del Clero diocesano e religioso
ore 24,00 litoranea di levante: Spettacolo pirotecnico a cura della Ditta “TERZO
MILLENNIO FIREWORKS” di Andria
domenica 8 luglio
ore 11,00
Solenne pontificale
domenica 8 luglio
presieduto da S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, con l’intervento del Rev.mo Capitolo Cattedrale, del
Clero diocesano e religioso. Parteciperanno il Sig. Sindaco, la Giunta Comunale, le Autorità Civili, Militari
e il Comitato Diocesano Feste Patronali
ore 20,00
ore 8,00 Lancio di diane a cura della Ditta “TERZO MILLENNIO FIREWORKS” di
Andria
ore 9,00 Giro per le vie della città del Gran Concerto Bandistico «CITTà dI
Solenne processione dei Santi patroni
LaNCIaNo»
con l’intervento di S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, del Rev.mo Capitolo Cattedrale, del Clero diocesano e religioso, delle Religiose, dei Terz’Ordini, delle Arciconfraternite e Confraternite. Parteciperanno: il
Sig. Sindaco, la Giunta Comunale, le Autorità Civili, Militari e il Comitato Diocesano Feste Patronali
ore 17,00 Giro per le vie della città del Gran Concerto Bandistico «CITTà dI
LaNCIaNo» e del Complesso Bandistico «W L’ITaLIa» Città di Barletta
ore 20,00 Processione dei Santi Patroni accompagnata dal Complesso Bandistico
«W L’ITaLIa» - Città di Barletta e dal Gran Concerto Bandistico «CITTÀ DI
LaNCIaNO». Durante il percorso lancio di diane a cura della Ditta “TERZO
MILLENNIO FIREWORKS” di Andria
itinerario: piazza Duomo, piazza Castello, corso Cavour, corso Garibaldi, via Baccarini, piazza A. Moro, via
Roma, via Nanula, piazza P. Umberto, corso Vitt. Emanuele, corso Garibaldi, via Duomo, Basilica Concattedrale
lunedì 9 luglio
ore 20,30
Solenne Celebrazione Eucaristica in onore di San ruggero
ore 21,30 giardini giusePPe de nittis (presso Stazione FS): Soirèe musicale del Gran Concerto
Bandistico «CITTà dI LaNCIaNo» diretto dal M° Michele Milone
presieduta dal vicario generale Mons. Savino Giannotti. Partecipa: il Rev.mo Capitolo Cattedrale e il Clero
diocesano e religioso
antistante): Grandioso Spettacolo Piromusicale
(fuochi artificiali con musica) a cura della Ditta “TERZO MILLENNIO
ore 24,00 Castello (Piazzale
martedì 10 luglio
FIREWORKS” di Andria
GiornATA di rinGrAziAMEnTo dELLA FESTA
ore 20,30 Solenne Celebrazione Eucaristica
lunedì 9 luglio
presieduta dal sac. Ruggiero Mastrodomenico, canonico segretario cerimoniere del Capitolo Cattedrale.
Partecipa: il Rev.mo Capitolo Cattedrale e il Clero diocesano e religioso. Segue il canto del “Te Deum”
ore 8,00 Lancio di diane a cura della Ditta “TERZO MILLENNIO FIREWORKS” di
Andria
ore 18,00 Giro per le vie della città della “Bassa Banda Musica CITTà dI
mercoledì 11 luglio
MoLfeTTa”
ConCLuSionE dELLA FESTA pATronALE
ore 5,30 Celebrazione Eucaristica di ringraziamento ai Santi patroni
ore 21,00 Piazza aldo Moro: Direttamente da Zelig Cabaret PINo CaMPaGNa in
tour con la partecipazione dei Piper Band
ore 21,30 Rientro della preziosa cornice della Madonna al monastero di
S. Ruggero con accompagnamento della “Bassa Banda Musica CITTà
dI MoLfeTTa” secondo il seguente itinerario: Basilica Concattedrale,
via Duomo, via Cialdini
presieduta dal sac. Francesco Piazzolla, canonico teologo del Capitolo Cattedrale. Al termine, processione
per il ritorno delle Sacre Immagini nella Chiesa di San Ruggero e al Santuario dello Sterpeto
EDITRICE ROTAS BARLETTA
di Luigi Nunzio Dibenedetto
VESCOVO
manifestazioni folkloristiche
martedì 3 luglio
ore 17,00
itinerario: piazza Duomo, piazza Castello ove sarà impartita la benedizione al mare, via Duomo, via Cialdini, chiesa di San Ruggero ove sarà lasciato il busto del Santo, piazza Plebiscito, corso Vitt. Emanuele,
corso Garibaldi, corso Cavour, via Trani, Santuario
L’Arciprete
mons. Angelo Dipasquale
L’Assistente ecclesiastico
don Ruggiero Mastrodomenico
Il Presidente
Tommaso Peschechera
Luminarie: premiata ditta “Cav. paulicelli international” di Capurso / Addobbi: “Furio” di ortanova / Addobbo floreale: “EMozioni FLorEALi” di Antonio e Spiridione - Barletta
SANTE MESSE nella Basilica Concattedrale ore 7,00 • 8,30 • 10,00 • 17,30 • 19,00 • 20,30
Le celebrazioni liturgiche si concludono con preghiere e inni ai Santi Patroni
Ogni sera ore 22,00: Recita del S. Rosario, guidato dal Comitato Diocesano Feste Patronali
La S. Messa delle ore 7,00 è presieduta da mons. Giuseppe Paolillo, canonico parroco di S. Andrea
16 IL FIERAMOSCA
Promossa dal Comitato Feste Patronali
sabato 7 luglio
ore 8,00 - 12,00
LITORANEA DI PONENTE
Raccolta donazioni sangue
a cura dell’AVIS presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale “Mons. Dimiccoli”.
e divertimento per tutti
LUGLIo
2012
L’
iniziativa con cui quest’anno il Comitato Feste Patronali
ha voluto dare voce al ricchissimo patrimonio culturale
della nostra città prende le mosse da una duplice considerazione: da
una parte la radicata devozione alla figura di Maria, Madre di Dio
e Madre nostra, dall’altra la reale presenza nelle chiese di Barletta
di un numero grandissimo di statue della Beata Vergine Maria, più
o meno pregiate dal punto di vista artistico, ma tutte espressione
di una pietà popolare non priva di un vero e proprio fondamento
teologico.
Partendo da queste osservazioni don Rino Mastrodomenico ha
condotto una sua personale indagine alla scoperta di tali opere e
dalla sua volontà di valorizzare questo ricco patrimonio nasce l’idea
della ricerca condotta dal prof. Luigi Nunzio Dibenedetto che ha
portato alla realizzazione della mostra di statue e riproduzioni fotografiche della B.V. Maria dalle chiese di Barletta dal titolo “Tutte
le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1,48) che si terrà nella
Chiesa di San Pietro a Barletta dal 6 al 16 luglio 2012 con orari: sab
7 - dom 8 - lun 9 ore 10-12 / 18-22; tutti gli altri giorni ore 18-22.
La mostra è promossa dal Comitato Diocesano Feste Patronali e
coordinata dall’assistente ecclesiastico Can. Sac. Ruggiero Mastrodomenico, con la collaborazione del presidente Tommaso Peschechera e dei consiglieri: Giuseppe Antonio Dibari, Giuseppe Dimiccoli, Francesco Fucci, Antonio Riglietti. Si ringraziano in particolare
l’arciprete del Capitolo Cattedrale Can. Mons. Angelo Dipasquale e
il priore dell’Arciconfraternita del Santissimo Nicola Desario. I testi
del depliant e la consulenza scientifica sono di Luigi Nunzio Dibenedetto; le riproduzioni fotografiche di Ruggiero Dicorato (FotoRudy);
l’impaginazione e la stampa dell’Editrice Rotas - Barletta.
I sentimenti religiosi popolari si sono spesso contraddistinti per
il desiderio del soccorso di Maria. Per ogni paese, regione, corporazione, confraternita, parrocchia c’è una Madonna distributrice di
doni, di “passaporti per l’eternità”, di miracoli. Le raffigurazioni di
Maria di Nazareth occupano un campo vastissimo, che spazia dalle
più alte espressioni della storia dell’arte alle immagini di devozione
più rozzamente popolari, percorrendo tutti i passaggi intermedi fra
questi due estremi.
Per noi barlettani, fra tutte le raffigurazioni di Maria, la più famosa e la più venerata è l’icona della Madonna dello Sterpeto; l’opera
risulta manomessa più volte nel corso del tempo, segno dell’antichità
e dell’importanza del culto rivolto alla Madre di Dio venerata sotto
questo titolo. Moltissime sono, però, le immagini di Maria, e di conseguenza le opere d’arte a tema mariano, conservate nelle chiese di
Barletta. Si è voluto in questa mostra presentare quelle relative alla
statuaria, opere che coprono un arco di tempo che va dal XVI al XXI
secolo e che si possono dividere in tre tipologie, a seconda del materiale usato per la loro realizzazione: statue lignee, statue in cartapesta,
statue vestite. Anche la loro valenza cultuale è di grande variabilità:
può capitare di trovarsi di fronte ad una settecentesca Madonna in
abiti di seta relegata in un angolo della sacrestia, mentre una moderna
statua in gesso è oggetto di profonda devozione: la religiosità non
LUGLIo
2012
bada all’arte, bensì al valore simbolico del simulacro.
Riguardo ai titoli con cui la
Madre di Dio viene venerata in queste immagini, ce ne
sono alcuni di particolare interesse, ma su tutti dominano
le raffigurazioni dell’Addolorata e dell’Immacolata.
L’iconografia dell’Addolorata proviene dalle raffigurazioni di Maria sotto
la croce di Gesù, ma si lega
più strettamente ai riti della
Settimana Santa: è qui che la
Madonna con Bambino e cardellino,
pietà popolare ha collocato seconda metà XVI sec. (Fotorudy)
Maria come sua interlocutrice. Nostro Signore Gesù Cristo è troppo Grande nel Suo Mistero
di Morte e Risurrezione, nel suo offrirsi come Vittima per la nostra
salvezza, la Madre, invece, con tutto il suo carico di dolore, la sentiamo veramente vicina alla sofferenza umana. Non è un caso che
non v’è chiesa che non abbia almeno una statua dell’Addolorata e
che la sua devozione sia diffusa capillarmente soprattutto nel Meridione d’Italia e nei paesi di lingua spagnola e portoghese, dove
anche la ritualità della Settimana Santa è vissuta in maniera più
emotiva.
Forse la più antica fra le statue lignee raffiguranti Maria conservate in Barletta, riferibile alla seconda metà del XVI secolo, è la
Madonna con Bambino e cardellino conservata in cattedrale e proveniente dal Monastero di Santa Chiara. Volutamente questa antica
immagine è stata scelta ad indicare tutte le raffigurazioni di Maria,
onde sottolineare che Maria di Nazareth, la Madre di Dio, è una ed
una sola, mentre siamo noi che La veneriamo sotto diversi titoli, a
seconda che venga sottolineato uno o l’altro dei momenti della sua
vita, quindi come Addolorata o come Assunta, perché porti soccorso alla nostre particolari esigenze, perché sotto il titolo di Madonna
dello Sterpeto protegga in particolare Barletta, sotto quello di Madonna Nera di Montevergine il territorio di Napoli, sotto quello di
Madonna del Pozzo ecc. ecc.
È un panorama essenziale che rivela, tuttavia, quanto di ispirazione sentita e vissuta, quanto di genialità e di operosità siano stati
espressi non solo da numerosi artisti e innumerevoli artigiani, ma
da un intero popolo che, nei simboli religiosi si riconosceva, traendone luce e fiducia nella vita. Riscoprire il valore dell’arte e della
religiosità del passato, anche nelle forme più umili, è non solo una
valida spinta culturale, ma anche un risveglio per tornare a sentire e
apprezzare quello che l’uomo sa esprimere di alto e di bello quando
tende, utilizzandola in molti modi, a trascendere l’utilità e il valore
della materia.
IL FIERAMOSCA
17
Chiesa
L’ARCICONFRATERNITA DEL SS. SACRAMENTO IN S. GIACOMO
Cinque secoli di storia e di fede
Fu solo con l’avvento dei primi anni Novanta,
che venne rilanciata la vitalità della arciconfraternita
di don Sabino Lattanzio
C
Giacomo Maggiore in Barletta, menon la solennità del Corpus
ziona la presenza in loco della ConDomini si sono chiuse le celefraternita del Santissimo. Cito il docubrazioni dell’Arciconfraternita del SS.
mento: “Habet item subtit. S.ti Jacobi
Sacramento, presente da 500 anni nelParrochiam unam cum societate S.mi
la Prepositura Curata di San Giacomo
Sacram.ti, ad sunt quod quinq. sacerMaggiore in Barletta. Essa ha antiche
dotes, et duo subdiaconi”.
radici di storia e di fede. Venne alla luce
Sfogliando il Codice Diplomatico
dopo quella eretta nella Chiesa Matrice
Barlettano di mons. Santeramo si ridi S. Maria Maggiore. Essendo sorta
cava un altro documento che ci parla
nell’antico borgo contadino di San Giadell’esistenza
dell’Arciconfraternita
como “extra moenia”, la maggior parte
già
nel
1581.
Si
tratta
di un atto notarile
dei membri era di estrazione contadina.
in cui si afferma che la signora ImpePer questo in una ricerca inedita del
ria de Santulo di Andria, residente in
1955 di Oronzo Pedico sulle confraBarletta, il 17 dicembre 1581, nel fare
ternite di Barletta la nostra viene anche
testamento, lasciava, tra l’altro, quattro
menzionata “Congrega del Santissimo
ducati “a la Veneranda Confraternita
de’ Foresi”. Sempre questa ricerca ride Santo Jacomo de Barolo, et precise
porta che, in origine, essa fu costituita
a la Cappella de lo Santissimo Sacrada contadini benestanti.
mento sistente in ditta Ecclesia” (notaDa uno studio sulle confraternite loio Orazio De Leo). Ad oggi, questo è il
cali dell’accreditato storico barlettano
più antico documento che attesta l’esimons. Salvatore Santeramo, pubblicato
Fine
anni
Sessanta.
Parrocchia
S.
Giacomo.
Prostenza dell’Arciconfraternita del Sansu “La Voce del Parroco”, il primo docessione
del
SS.mo
per
la
festa
esterna
del
Sacro
tissimo Sacramento di San Giacomo.
cumento conosciuto, che fa menzione
Il citato documento usando l’aggettivo
della suddetta arciconfraternita, è inse- Cuore
“Veneranda”, ci dice che essa era già
rito in un libro delle Bolle e Privilegi,
custodito nell’archivio della Cattedrale. Cito Santeramo: 2 aprile esistente e affermata molti anni prima del 1581.
Il 30 giugno 1769 l’Arciconfraternita in questione ricevette dal
1612. Alla presenza del giudice Gian Francesco de Alessandro,
Re
delle
Due Sicilie, Ferdinando IV, l’approvazione delle Regole
il clero di S. Maria Maggiore stabilisce che la Chiesa di San
Giacomo con la Confraternita del Santissimo, la’ entro eretta in e il 12 aprile 1772 fu aggregata alla Primaria che ha sede presso
perpetuo, nella seconda domenica di ciascun mese, può fare la la Chiesa domenicana di Santa Maria Sopra Minerva in Roma. In
processione, la quale debba andare presso il pozzo o la chiesa di data 21 gennaio 1935 alla secolare Congrega fu concesso dal Re
Santo Angelo ora diroccata, intorno intorno e girare tutto il largo d’Italia, Vittorio Emanuele III, il riconoscimento giuridico. Ultimadi Santo Giacomo (notaio G.B. Pacella). Altri due documenti, a mente, il 2 aprile 2002, da parte del Prefetto della Provincia di Bari,
seguire, sono del 1655 in cui è attestata l’esistenza della Confra- è avvenuta la reiscrizione nel registro delle Persone Giuridiche.
L’antica Chiesa Abbaziale di San Giacomo Maggiore, già alle
ternita che possedeva alcune proprietà (notaio Julius de Julius).
Nel 1986, durante la stesura della mia tesi di Licenza in Sacra dipendenze dei Benedettini di Monte Sacro, da sempre è stata per
Teologia, ricercando alcuni documenti presso l’Archivio Segreto l’intera città di Barletta il centro propulsore del culto eucaristico.
Vaticano, mi imbattei nella relazione del gennaio 1600 della Vi- Perfino nello stemma parrocchiale, tra l’altro, ne viene menzionasita ad Limina del vescovo di Trani, Giulio Caracciolo. Questi, to il simbolo del Calice e dell’Ostia. Le uniche processioni sono
descrivendo al Santo Padre del tempo, Clemente VIII, lo status unicamente eucaristiche: quella di Pasqua che precede le Sante
della Diocesi Tranese, parlando della storica parrocchia di San Quarantore e quella della Domenica fra l’ottava del Corpus Do-
18 IL FIERAMOSCA
LUGLIo
2012
LUGLIo
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IL FIERAMOSCA
19
Salute
Chiesa
mini, da molti decenni spostata all’ultima domenica di giugno, in
onore del Sacro Cuore di Gesù.
Dal suo territorio parrocchiale sono sorte tante famiglie oneste e timorate di Dio. Come ebbe a ricordare nel 1993 il nostro
arcivescovo mons. Carmelo Cassati, San Giacomo è stata anche:
“culla della maggior parte dei sacerdoti della città e di un gran
numero di religiosi e religiose, segno visibile dello zelo e della
santità di sacerdoti i quali senza sosta e disinteresse hanno lavorato per il Regno di Dio”, puntando al cuore della nostra fede:
Gesù Cristo, vivo e vero. A proposito dei sacerdoti, non possiamo
non far memoria del venerabile mons. Raffaele Dimiccoli (18871956) e del servo di Dio don Ruggero Caputo (1907-1980), onore
e vanto della nostra Chiesa Diocesana. Anche tra le fila dei nostri
confratelli non sono mai mancate figure che si sono distinte per
pietà cristiana e totale dedizione nella quotidianità delle loro occupazioni, divenendo sale e fermento all’interno della società.
Pur se lungo i secoli le finalità principali del culto e della carità, proprie di questa Associazione del laicato cristiano, sono
rimaste inalterate, tuttavia sono mutate le modalità di espressione. A proposito del culto, si tramanda che fino al secolo diciannovesimo, i confratelli, nei giorni che precedevano la Pasqua di
Risurrezione, lungo la navata della chiesa e nella cappella della
Frateria (demolita negli anni ’20 del XX secolo, per dare spazio
alla cappella del Sacro Cuore di Gesù), dinanzi ai Misteri della
Passione, al canto del Miserere si flagellavano a dorso nudo. Era
la spiritualità del tempo, quella afflittiva, per unirsi alla Passione di Cristo e per implorare il perdono dei peccati. A chiamarli
all’impegno della partecipazione delle celebrazioni, provvedeva
il bronzo delle campane, con i tocchi chiamati, appunto, “della
Fratellanza”. Questo scampanio particolare si diffonde ancora
oggi dal campanile di San Giacomo, alla vigilia di ogni Solennità
liturgica.
Verso la seconda metà del ventesimo secolo la vitalità dell’Arciconfraternita - così come avvenne per la maggior parte dei Sodalizi della città - conobbe un momento di forte declino, tanto che
si pensava ad una prossima estinzione. Ma dal 1990, con l’ingresso del nuovo Prevosto don Sabino Lattanzio, si volle rimettere in
piedi questa antica Istituzione, inserendo nuovi innesti sul tronco
vecchio, anche per rispondere alle istanze della Chiesa che ci invita a valorizzare il laicato e la pietà popolare. Infatti, il 20 aprile
1991 l’arcivescovo mons. Carmelo Cassati accolse la domanda di
tredici aspiranti e il 29 giugno dello stesso anno il prevosto mons.
Lattanzio presiedette il rito della Vestizione e Professione.
20 IL FIERAMOSCA
progetto asl per star bene
Francesco Barracchia
Governatore Lions
il ruolo protettivo dell’esercizio fisico
Nel corso del 16°
congresso distrettuale,
il 14 giugno a Pugnochiuso, che ha visto
la partecipazione dei
delegati di tutti i 90
Club Lions di Puglia
(che comprendono oltre 3100 soci, da San
Severo a Casarano),
il barlettano Francesco Barracchia è stato
eletto Governatore del
distretto Lions 108AB.
I Lions sono l’associazione internazionale
di clubs di servizio più
grande del mondo, con
ben oltre 1.350.000 di soci, uomini e donne, impegnati in
progetti comunitari in 207 paesi e aree geografiche e hanno
un seggio permanente presso l’ONU. Come Organizzazione
Non Governativa, i Lions svolgono numerose attività per la
lotta alla cecità, alla fame, la protezione dell’ambiente e per
i giovani.
Francesco Barracchia, in qualità di Governatore eletto,
entrerà a far parte del consiglio del multidistretto, composto
dai governatori italiani, con il compito di stabilire le direttive
e coordinare tutto il territorio nazionale. Tra i primi impegni
del neo governatore, dopo l’investitura ufficiale da parte del
presidente internazionale nella convention che si è tenuta a
Seul lo scorso 26 giugno, il rafforzamento dell’associazione
in tutto il territorio regionale ed un ulteriore impegno delle
migliori risorse della società civile, presenti nell’associazione, a sostegno dei più bisognosi e degli emarginati.
“Orgoglioso e altresì responsabilizzato da tanta fiducia
riposta in me da tutti i soci di Puglia, ma anche determinato
ad aiutare ancor di più, chi ne ha bisogno”, questa la prima
dichiarazione del neo governatore-eletto che ha aggiunto:
“Sono convinto che i problemi diventano più piccoli e le
comunità migliorano, ogni qualvolta i Lions clubs agiscono insieme, perché, portiamo il nostro aiuto con gioia ed
energia, pronti ad aiutare, in tutto il mondo, ovunque sia
necessario”.
Francesco Barracchia ha svolto tutta la sua vita sociale
lionistica in spirito di servizio, facendo esperienza specialmente negli anni del governatorato di Matteo Bonadies, al
quale offrì la sua generosa collaborazione.
La sera del 29 giugno, nel salone del Brigantino Due:
presentazione del nuovo governatore nella sua città natale,
a Barletta, e per l’occasione cambio delle consegne fra il
vecchio e il nuovo presidente del Club Lions di Barletta, dal
dott. Emanuele Tatò al rag. Salvatore Liddo.
LUGLIo
2012
di Lucia Negroponte*
S
tudi scientifici provano la stretta correlazione fra inattività
fisica ed alcune patologie croniche,
mentre hanno accertato come l’esercizio fisico e la corretta alimentazione
siano una soluzione per la cura e riabilitazione di malattie cardiovascolari, metaboliche e tumorali (patologie
che hanno assunto forme diffuse con
pesanti ripercussioni sociali ed economiche).
Il ruolo protettivo dell’esercizio fisico regolare è stato dimostrato soprattutto nei confronti delle patologie
cardiovascolari e cerebrovascolari
ed anche di quelle osteoarticolari (in
particolare l’osteoporosi) metaboliche
(diabete) ed influisce positivamente
anche sul rischio di cancro.
L’attività fisica, inoltre, aiuta a controllare il peso, riduce lo stress, il senso
di depressione, l’incidenza e la gravità
del mal di schiena ed aumenta il benessere psicofisico, soprattutto negli
anziani. L’esercizio fisico per produrre benefici non deve necessariamente
essere praticato con elevata intensità.
Il semplice camminare, ad andatura spedita per 30-60 minuti al giorno
per almeno 4 giorni alla settimana, è
associato ad una significativa riduzione dell’incidenza di mortalità per malattie cardiovascolari.
L’ASL BT dal 2010 ha attivato un
programma di informazione sulla uti-
lità di prevenire l’insorgenza della
obesità infantile e della malattia ipocinetica, rivolti agli alunni delle classi
seconde delle scuole medie della provincia BT e alle loro famiglie, in collaborazione con i docenti delle scuole
medesime.
A tal fine, l’Azienda ASL BT ha promosso ed attivato le seguenti iniziative:
•un concorso grafico pittorico rivolto
agli studenti delle scuole secondarie
di I° grado nell’ambito territoriale
aziendale;
•incontri informativi presso le scuole medie di primo grado rivolto agli
alunni delle classi seconde, ai genitori e ai docenti.
Nel corso degli incontri sono stati
affrontati i seguenti temi:
- Programmi di attività fisica.
- Livelli di attività fisica e modalità
di esercizio appropriate in funzione
all’età.
- Quale attività sportiva è indicata
per bambini e adolescenti?
- Sovrappeso e obesità.
- Effetti positivi dell’attività fisica.
- Pregi e difetti dello sport.
- Linee guida per un sana alimentazione.
- Importanza dell’incremento delle ore di attività fisica sia durante
le ore scolastiche e sia al di fuori
dell’orario scolastico.
EN ISO 9001 (2008)
IQ-0703-16
Azienda iscritta
all’UNAE Puglia n. 266
impianti & costruzioni industriali
LUGLIo
2012
SOA 8612/04/00
OS30 - classifica VI
OG10 - classifica V
OG1 - classifica III
OG11 - classifica III
A conclusione dell’attività l’Azienda ha organizzato dal 23 al 26 Maggio
2012 con la collaborazione della UISP
della provincia BT, la manifestazione
denominata La salute in movimento.
Con la suddetta manifestazione ha
inizio con la UISP una fattiva collaborazione che continuerà nel tempo.
Presso l’ex P.O. si è svolta la conferenza dal tema NUTRIZIONE E
SPORT, con la partecipazione dell’Associazione cuochi della provincia Bt
che con un menù dello sportivo elaborato dalla nutrizionista della UISP
dott.ssa Labianca, hanno effettuato
una dimostrazione culinaria
Poi si è svolta la camminata per
le vie del centro storico con gli alunni
delle scuole medie che hanno partecipato al progetto.
Ed infine presso la sala della comunità S. Antonio c’è stata la proiezione del film “Purosangue” con la
partecipazione di Max Monteforte tecnico della Nazionale di Pentathlon.
L’esercizio fisico esercita effetti
preventivi e terapeutici, a tal punto
da affermare che condurre una “Vita
Motoria” opportunamente “prescritta
e somministrata” offre e garantisce
considerevoli vantaggi sia alle persone e sia al Sistema Sanitario.
* La Referente e Coordinatrice
del Progetto
• IMPIANTI ELETTRICI
• CIVILI ED INDUSTRIALI
• CABLAGGI
• STRUTTURATI
• CABINE MT/BT
• PUBBLICA
• ILLUMINAZIONE
• RILEVAZIONE FUMI
• TELEFONICI
• TRASMISSIONE DATI
• DIFFUSIONE SONORA
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IL FIERAMOSCA
21
In città
Le nostre iniziative
Il laboratorio urbano di Barletta
partner del concorso nazionale Ri-crea
S
ei un pittore, un designer, un fotografo, un musicista, un videomaker, uno stilista? Ti piace creare
usando solo materiale di riuso? Candida il tuo progetto
per il RI-CREA. In palio, un premio da 1000 euro e la possibilità di inserire la tua opera nel primo Museo del Riciclo di Puglia. Sei un’associazione o una cooperativa che si
occupa di didattica ambientale? Sai dar nuova vita ad oggetti vecchi e dimenticati? Hai una proposta laboratoriale
sul tema del riuso? Vuoi esporre le tue idee sul tema del
riuso? Sei un docente alla ricerca di nuove proposte di didattica ambientale? Vuoi far vivere alla tua scolaresca un
momento di apprendimento originale e innovativo? Prenota la tua visita al RI-CREA Festival: per i tuoi studenti,
una mostra didattica e tante attività laboratoriali.
Nell’ambito del RI-CREA Festival è indetto il concorso
artistico nazionale “RI-CREA, il concorso” per promuovere, attraverso l’arte, il design, le immagini e la moda,
la cultura del riuso creativo. Le proposte selezionate per
tramite del concorso artistico saranno presentate nel corso
del “RI-CREA Festival”, che toccherà le province di Puglia
e Lazio, per poi confluire nel primo nucleo del Museo del
Riuso di Puglia. Il concorso sarà ospitato dal GOS dal 18
al 21 ottobre 2012.
Potranno partecipare al concorso opere che rappresentano una proposta originale e creativa sul tema del riuso,
ovvero la reinterpretazione dello stesso in chiave creativa
e/o la ri-creazione di oggetti, materiali e prodotti già usati.
Il concorso prevede cinque diverse sezioni:
•Arti figurative (pittura e scultura): con la possibilità
di realizzare sia con la tecnica della “trash art” sia con
tecniche e stili liberi, purché ispirati e attinenti al tema
del riuso. Le dimensioni massime ammissibili sono cm.
70×100, per le tele (cornici incluse), oppure 50x50x100,
per le sculture, di peso non superiore ai 10 kg;
•Design e arredamento: (design urbano; design d’interni; arredamento), con l’obbligo di realizzare prodotti di
eco-design, ovvero: prodotti realizzati con materiali non
tossici; riciclati; prodotti a risparmio energetico; prodotti
che prevedono un secondo riutilizzo per l’oggetto, sia
come materiale, sia come funzione; proposte progettuali
di architettura sostenibile. Le dimensioni dell’oggetto,
in questo caso, non devono superare i cm 50x50x100. Il
peso non dovrà superare i 10 kg, compreso l’imballaggio
utilizzato per la spedizione. L’autore dovrà fornire all’organizzazione del concorso i materiali per l’allestimento
22 IL FIERAMOSCA
dell’opera e, qualora
richiesto, sovraintendere allo stesso
allestimento. In caso
in cui l’oggetto avrà
bisogno di un sostegno per l’appoggio,
esso sarà a cura del
proponente.
•Moda: abbigliamento, accessori, gioielli:
oggetti che prevedono un secondo utilizzo dei tessuti e dei
materiali in genere.
Bisognerà fornire in
questo caso un boz- Laboratorio di riuso creativo Provincia
zetto del progetto, Barletta Andria Trani Por Puglia 2007con l’elenco dei ma- 2013 Progetto Gi-riciclo Ente attuatore:
teriali che si intende Prometeo Agenzia formativa
utilizzare e la fotografia d’insieme del manufatto.
•Video e immagini: fotografie, corti, documentari, spot,
prodotti di animazione, videoclip sui temi del riuso. Tutte le produzioni non potranno avere durata inferiore ai
60 secondi e durata superiore agli 8 minuti. Il materiale
dovrà essere fornito su supporto dvd, in uno dei formati
di riproduzione video più diffusi (mpeg o avi). Per la
stampa delle foto le dimensioni massime ammissibili
sono cm. 70x100 con cornici incluse.
•Musica: strumenti musicali da materiali di scarto; produzioni audio da materiale di scarto. In caso di strumenti musicali prodotti con materiali di riuso, le dimensioni
dell’oggetto, in questo caso, non devono superare i cm
50x50x100. Il peso non dovrà superare i 10 kg, compreso l’imballaggio utilizzato per la spedizione. L’autore
dovrà fornire all’organizzazione del concorso i materiali per l’allestimento dell’opera e, qualora richiesto, sovraintendere allo stesso allestimento.
Info
LABORATORIO URBANO GIOVANI OPEN SPACE
Viale Marconi, 49
Segreteria Tel 0883 310214 - Fax 0883 576156
[email protected]
www.giovaniopenspace.it
www.ricreafestival.it
Notizie in breve
la rimozione della dettori
Che al Comune di Trani non tutto filasse liscio, lo sapevano in
tanti, specialmente nel settore delle dirigenze. Ma che si passasse
da un eccesso all’altro con un azzeramento generalizzato, nessuno
l’aveva messo in conto, correndo il rischio di liberarsi anche di
elementi bravi e preparati come la dott.ssa Maria Dettori, capo della
quinta ripartizione. Aliena da logiche partitiche, la dott.ssa Dettori
ha sempre svolto il suo lavoro con senso di grande dedizione ed
equilibrio, come nel caso della conduzione della biblioteca “Bovio”
dove - negli ultimi due anni e mezzo - ha realizzato un lavoro di
valorizzazione del patrimonio librario comunale, che noi ricordiamo
invece in una condizione di abbandono, con i libri accatastati quasi
in un grande magazzino.
L’albero incantato: chi è il più forte?
Il gruppo Bat dei volontari di Emergency ha organizzato presso
il punto Einaudi di Barletta, lo spettacolo per bambini dal titolo
“L’albero incantato. Chi è il più forte?” - Storie di pace raccontate
da Emergency ai bambini.
Giulia Petruzzella, del Teatro dei Cipis, ha messo in scena due fiabe
della tradizione afghana e cambogiana… Per educare con parole
semplici i futuri costruttori di Pace… Le offerte libere sono state
devolute al Programma Italia di Emergency per migranti e persone
in stato di bisogno.
onorificenza di cavaliere al merito
al preside Giuseppe Brescia
Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha concesso l’onorificenza
di Cavaliere al Merito della Repubblica italiana al Preside del Liceo
Classico “Carlo Troya” di Andria, prof. Giuseppe Brescia. L’ambito
riconoscimento è stato consegnato al prof. Brescia in occasione del
2 giugno, festa della Repubblica Italiana, dal prefetto della Provincia
Barletta-Andria-Trani, dr. Carlo Sessa. Giuseppe Brescia, storico, filosofo e critico, è autore di 850 pubblicazioni, tra volumi, articoli,
saggi e monografie apparsi su riviste a carattere scientifico.
passeggiata in bicicletta per bambini
Il Comune di Barletta (Assessorato all’Ambiente e Qualità della
Vita e Assessorato alla Mobilità Urbana) in collaborazione con
l’Associazione Culturale Wolakota con il patrocinio del Ministero
dell’Ambiente e della Federazione Italiana Amici della Bicicletta
ha invitato tutti i cittadini a sostenere la passeggiata in bicicletta
indirizzata ai bambini fino agli 11 anni accompagnati dai genitori.
La manifestazione si è avvalsa della collaborazione degli scout
dell’Agesci e dell’Assoraider.
L’assistenza sanitaria è stata curata dalla Cooperativa Nuovi
Orizzonti di Sostegno Sociale.
Così la pattuglia bat nell’assostampa puglia
Buon risultato della delegazione Assostampa della Provincia di Barletta, Andria, Trani al “VI Congresso dell’Associazione della Stampa di Puglia” che si è tenuto il 5-6-7 giugno a Castellaneta Marina,
nel corso del quale sono stati eletti i nuovi organismi dirigenti del
sindacato unitario dei giornalisti.
Importante riconoscimento per Giampaolo Balsamo eletto nei probiviri per i professionali e per Luciana Doronzo eletta nei probiviri
per i collaboratori, Riconfermati nel consiglio regionale pugliese
Salvatore Petrarolo per i professionali e Rosalba Matarrese per i
collaboratori. Vincenzo Rutigliano è stato riconfermato segretario
provinciale Assostampa della provincia di Barletta Andria Trani.
sesta edizione del barletta piano festival
Dal 25 al 29 luglio presso l’Arena del Castello di Barletta si terrà la
sesta edizione del Barletta Piano Festival.
Anche quest’anno «SPIAGGE D’AUTORE»
FESTIVAL ITINERANTE DELLA LETTERATURA
Melissa Panarello, in arte Melissa P., ha aperto il 3 luglio la
III edizione di «Spiagge d’autore», il Festival Itinerante della
Letteratura che coinvolgerà, anche quest’anno, gli stabilimenti
balneari della Regione Puglia con lo scopo di creare un momento
di incontro informale fra autori e lettori.
«Spiagge d’autore» 2012 è promosso dalla Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo, Cultura, Turismo e Confcommercio
Puglia, in collaborazione con l’Agenzia Pugliapromozione e Teatro
Pubblico Pugliese. Più di 50 ospiti nazionali e internazionali fra
autori, personaggi dello spettacolo, filosofi, musicisti animeranno
circa 150 appuntamenti negli stabilimenti balnerari di tutta la
regione dalla costa garganica a quella salentina, passando per
quella ionica e barese. Una formula, quella di Spiagge, che si
conferma vincente nel suo voler rendere la cultura della lettura di
tutti scegliendo, quindi, come luogo d’incontro l’insolita cornice
degli stabilimenti balneari. Tra gli autori che parteciperanno
a questa III edizione di Spiagge ci sono: Mellissa P., Federico
Rampini, Erri de Luca, Bjorn Larsson, Dario Vergassola e Stefano
Belisari, in arte Elio del gruppo Elio e le storie tese.
Le schede degli autori e i dettagli dell’iniziativa saranno disponibili
a breve sul sito www.spiaggedautore.it
prima festa cittadina della famiglia
Nei giardini del Castello, a Barletta, domenica 17 giugno, si è tenuta
la Prima Festa cittadina della Famiglia, promossa dal Coordinamento cittadino della Commissione diocesana Famiglia e Vita con la
collaborazione di alcune associazioni cattoliche e non che operano
nel settore.
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Incontri
Gli incontri dell’Associazione “Ritrovarsi” Elpimix
Storia del Palazzo Esperti
PEDICO
raccontata da Antonietta Fioravante Esperti
P
alazzo Esperti è ubicato nella parte sud-orientale di Barletta, lo schema base dell’edificio è un rettangolo con aggiunta di due corpi ai lati, pure rettangolari; è posizionato tra due
antiche ed importanti strade della città, Corso Cavour, già vico
Cambio e via Ettore Fieramosca.
A questo palazzo già amplissimo per il notevole numero di stanze e per la vastità di esse (stanza da letto 70 m. circa), era il più
grande che vi fosse in Barletta, come se non bastasse, fu annesso il
palazzo a Levante (di 5 stanze) con ingresso in via E. Fieramosca n.
28, recante lo stemma degli Esperti, a Ponente il palazzo dei signori Degni Palescapa (di 8 stanze), nel 1758 fu accorpato il palazzo
dei Vignola, costituendo così un palazzo che andava da levante, da
palazzo dei Cavalieri di Malta (galleria, a trasunnedd) e a ponente,
terminava alla strada oggi chiamata vico Cambio. D’allora questo
palazzo fu conosciuto col nome di Gran Palazzo dei sig. Esperti.
Se la facciata si presenta austera, e della fine del 1400 quindi
rinascimentale, nelle sale interne rifatte alla forgia settecentesca,
non aveva paragoni nella città, tant’è che venivano date innumerevoli feste nel gran salone da ballo, con sommo compiacimento
dei nobili intervenuti, ciò si rileva dagli annali di storia cittadina,
scritti da Don Camillo Elefante (Giacinto Elefante sposò Ippolita
Esperti, cancellata antistante la cappella del Santissimo Sacramento, nella Cattedrale).
Le due facciate risultano simmetriche e rigorosamente geometriche, nonostante le modifiche apportate prevalentemente nel
XVIII secolo. L’edificio si compone di tre piani con due facciate,
di cui l’anteriore su C.so Cavour e quella posteriore su via E. Fieramosca.
La facciata anteriore presenta due parti separate da una cornice
marcapiano; il piano terra è caratterizzato da un bugnato che conferisce all’edificio un aspetto compatto ed imponente.
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N el primo incontro Antonietta Fioravante Esperti, docente di disegno, essa stessa brava pittrice e sensibile poetessa, ha
raccontato la storia della nobile casata degli Esperti, mentre in
questa seconda puntata della sua narrazione, introdotta dalla
presidente Arcangela Alfarano, descrive il grande palazzo che
reca il nome della storica famiglia.
Probabilmente si ispira a un tipo di palazzo fiorentino, quale,
il palazzo Pazzi-Quaresi.
Il piano terra ha 6 botteghe, e dopo la seconda bottega da ponente vi è il portale principale di ingresso con arco a tutto sesto,
col numero civico 59; sulla chiave di volta è collocato lo stemma
del XVIII secolo con impressi i blasoni gentilizi delle famiglie
Cagiano (levriero addestrato dalla luna), Esperti (cervo rampante su tre monti), e Gattola-Mondelli (anatra con tre stelle), stemma che venne sostituito con quello della Repubblica francese nel
1799, quando entrato liberamente il Generale Broussier, stabilisce
il suo comando militare proprio nel palazzo Esperti.
Dal portale si accede in un androne, la parte antistante coperta,
ha una volta a crociera con su dipinto lo stemma dei Cagiano; nella seconda parte scoperta, si affacciano un balconcino ed una elegante loggetta, elementi simili a palazzi quattrocenteschi, come
palazzo Venezia a Roma del 1455.
Il piano nobile è composto di sei finestre uguali rettangolari
con mostre, architrave e cornici orizzontali, e un balcone centrale
corrispondente in linea con un altro balcone sulla facciata posteriore in via E. Fieramosca, dove si apre un’altra loggia all’ultimo
piano e anche questo prospetto richiama la lineare successione
delle finestre al primo e secondo piano della facciata principale.
I due balconi sulle facciate e il balconcino all’interno dell’androne, sono elementi inseriti successivamente, le cui ringhiere settecentesche ricorrono anche nel nobile palazzo Samuelli-Affaitati
di via Nazareth.
Le principali variazioni sono riscontrabili al pianoterra dove
le rimesse sono state trasformate in negozi, e per meglio cogliere
le linee interne dell’edificio, meriterebbe (sempre se fosse possibile) una visita ad uno dei locali riportato all’antico splendore,
posto al numero civico 61, dove aveva sede l’Esperti Art Gallery.
All’interno al centro di un arco in pietra a tutto sesto, è dipinto lo
stemma degli Esperti, realizzato da mia figlia Edmea. Il locale è
di 3 m. sotto il manto stradale, si accede da 2 scalinate parallele
poste lateralmente, il pavimento è formato da lastre di pietra locale, (le cosiddette chianche), in fondo e sul lato destro, un’ampia
scala a L ci immette in una grotta tufacea, a metà scalinata è stato
rinvenuto e messo in evidenza un arco del periodo Normanno.
IL FIERAMOSCA
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I fiori per un
sì
In un matrimonio i fiori, in virtù della loro naturale bellezza,
comunicano sentimenti ed emozioni, aggiungendo un tocco di
freschezza e di colore ad una giornata davvero “speciale”, dando
un prezioso contributo all’atmosfera di festa. Ecco perché la scelta dei fiori è un momento molto importante che deve da un lato
rispecchiare i gusti e la personalità degli sposi e dall’altro richiede una grande professionalità di chi deve saperci guidare nella
scelta dei fiori per la cerimonia del matrimonio, per il ricevimento
e per il bouquet. Ed è questo che fa L’Arte del Fiore di Barletta:
accompagnare gli sposi nella scelta in questo fantastico mondo
di colori e profumi.
La scelta degli addobbi floreali per la chiesa dovrà essere
fatta in sintonia con l’architettura della chiesa stessa: il fiorista
professionista che curerà il vostro allestimento dovrà infatti studiare l’ampiezza degli spazi, lo stile architettonico, le arcate, le
navate e i giochi di luce individuando i fiori e le composizioni che
valorizzeranno al meglio l’insieme. La scelta delle composizioni di fiori da usare nella location
per il ricevimento, invece, vi permetterà di sbizzarrirvi con la
fantasia e con gli effetti scenografici, visto che generalmente si
dispone di ampi spazi: è importante però tenere a mente sempre
le regole dello stile e del buon gusto e che è necessario rispecchiare, finché è possibile, il tono e l’atmosfera che avrete dato
a tutto il matrimonio. A tal proposito altro aspetto da tenere in
considerazione sono i centrotavola per il matrimonio che dovranno risultare importanti ma funzionali.
Il bouquet è uno degli accessori principali della sposa. Tradizioni dicono che al bouquet della sposa provvede lo sposo, che
si preoccuperà di farglielo consegnare dal fiorista di fiducia o da
un suo testimone la mattina delle nozze o, in alternativa, sarà lui
stesso a consegnarglielo all’ingresso della chiesa. Per tradizione
il bouquet rappresenta infatti l’ultimo regalo da fidanzati che la
coppia si scambia. In altre realtà è la suocera che lo consegna
alla sposa prima che questa esce per l’ultima volta di casa da
nubile.
Da sempre simbolo di nozze, il bouquet è quell’oggetto che
le spose terranno con loro per tutta la cerimonia, sia essa religiosa che civile. Proprio per il suo continuo e stretto contatto
con la sposa, quindi, il bouquet dovrà assolutamente essere in
armonia con il colore, il modello dell’abito da sposa e la portabilità dello stesso per la sposa. Ed è proprio nella scelta del
bouquet che è più che mai importante affidarsi a mani esperte di
un professionista di arte floreale che saprà curare ogni minimo
dettaglio estetico e di durabilità. L’Arte del Fiore, punto vendita
dell’azienda laltragricoltura, in Via Achille Bruni a Barletta, è
particolarmente attenta in tal senso.
Uno dei fiori più usati per gli allestimenti ed il bouquet nuziale, in questa stagione è la Peonia. Dall’aspetto sublime, fragranza che incanta, trionfo di colore… la peonia fiorita offre un’esibizione indimenticabile. Ha fiori enormi, soffici e carnosi, semplici
o doppi, che sbocciano da aprile a luglio e coprono la gamma
cromatica dal bianco al porpora, con spettacolari punte di rosa.
Regina dei fiori per i cinesi, il suo significato è matrimonio felice.
Uno dei fiori più femminili e raffinati, nel linguaggio dei fiori è
sinonimo di timidezza e vergogna. È un fiore adatto per un matrimonio classico e romantico.
Incontri
Recensioni
La storia di Trani in due volumi del prof. Raffaello Piracci
di Andrea Lovato*
I
Palazzo Esperti (FOTORUDY)
Al piano nobile si accede attraverso un’ampia scalinata a due
rampe, coperta da una volta a schifo dove è posizionata una grande tela, pittura a tempera settecentesca, e vi è raffigurata la “Vergine Immacolata” attorniata da angioletti; posizionato sottostante,
uno stemma con impresse le armi dei Cagiano, Esperti, e Gattola
Mondelli (urge un restauro).
Al termine delle scale, vi è una loggia che si affaccia sull’atrio,
caratterizzata da due archi a tutto sesto, poggianti su tre colonne
con capitelli dorici e recanti nella chiave di volta una modanatura
a volute in pietra. Le colonne laterali sono addossate al muro. La
copertura a due campate con due volte a crociera, è rivestita con
doghe in legno e al centro delle due campate vi è un dipinto a tempera “Tobiolo e l’Angelo”. La pavimentazione è stata realizzata
con lastre di pietra di Lecce di cm. 40x40, uguale a quella della
stanza da letto padronale.
Al termine della loggia si entra nell’appartamento nobile, che
ha 6 stanze consecutive disposte ad L (ingresso, studio, salotto,
sala da pranzo, due stanze da letto), in più la zona cucina, varie
stanzette ed un secondo studio accanto a quello principale.
Al tempo di D. Giorgio Esperti l’appartamento era formato da
32 stanze, il riscontro lo si rileva dall’inventario che fecero i periti
dopo la sua morte (documenti importanti - figli minorenni).
L’ingresso, lo studio e la cucina sono ancora coperti da alti soffitti quattrocenteschi con interessanti decorazioni settecentesche le
altre stanze, invece, hanno una seconda volta a schifo in tela decorata a tempera del XVIII secolo (al di sopra si conservano i soffitti
del ‘400). La pavimentazione della cucina è quella originale in lastre di pietra, così pure il cotto dell’ingresso, della sala da pranzo,
il secondo studio, e la seconda stanza da letto; mentre in salotto, il
pavimento ad impasto colorato risale al 1930, fabbricazione Turi,
nello studio vi è una ceramica bianca decorata in blu di fine 800.
Di grande effetto scenico sono nella camera da letto, le due
consolle con specchiere, sormontate da due dipinti neoclassici di
Angelica Kauffman, “Carlo III di Borbone” e “Ferdinando IV”,
e l’arco in stile barocco con stucchi color ocra chiaro che si apre
nell’alcova.
Il secondo piano è adibito a soffitta, un ambiente unico di notevole ampiezza dove si ammirano una sequenza di archi a tutto
sesto che sorreggono il camminamento sui tetti, coperto da volte
a capriate in legno e con il pavimento di questo stesso materiale;
dalla soffitta si accede a un piccolo terzo piano.
Ci sarebbe tanto ancora da dire, ma entreremmo troppo sul
tecnico.
Il 1° Settembre 2010 è iniziato il restauro con l’approvazione
della Sovrintendenza delle Belle Arti di Bari.
lettori resteranno colpiti,
sin dalle battute iniziali,
dall’ampiezza e dal rigore scientifico che caratterizzano quest’opera. In pagine dense e interessanti,
l’Autore ha inteso ripercorrere la
storia lunga e prestigiosa della Città di Trani, dalle origini fin quasi ai
nostri giorni, padroneggiando con
acume e sensibilità una fitta trama
di vicende, profili, problemi. Si
avverte in modo netto la consumata perizia di chi ha saputo fondere,
nella trattazione, il severo metodo dello storico e lo stile chiaro e
conciso del giornalista. Per oltre
un trentennio Raffaello Piracci, il
“Professore”, è stato in grado con la sua creatura, Il Tranesiere, di
offrire all’affezionato pubblico di Trani (e non solo) immagini e
suggestioni infinite, dando voce alla natura solare e poliedrica del
popolo di una piccola-grande terra del Sud.
Alla pluriennale esperienza del Piracci pubblicista si lega idealmente la stesura di questo lavoro. È cambiato però lo scenario: oggetto dell’indagine non sono i casi e i problemi che di continuo sorgono
dalla realtà quotidiana, ma i nessi profondi della storia, che si legano
tra loro fino a formare il tessuto della tradizione e della cultura di un
antico, incantevole borgo di Puglia. Un tessuto composto da una serie
imponente di vicende umane e sociali, analizzate con l’occhio, e la
mente, di chi sa trarre il generale dal particolare, ed è consapevole
di dover costantemente rappresentare molti secoli di vita tranese per
mezzo di testimonianze documentarie. Piracci lo ha fatto con scrupolo e abito scientifico, attraverso decenni di studi e indagini personali.
Al centro della lunga ricerca storiografica è il concetto stesso di
‘città’ che, come scrive l’Autore nella pagina introduttiva, si lega a
quello di ‘civiltà’: fenomeno tra i più caratteristici dell’Occidente.
Il pensiero va alla polis dei Greci, com’è ovvio, ma non solo: tutte
le antiche civiltà mediterranee - leggiamo poco più avanti - appaio-
no legate al nome di illustri città: Menfi, Babilonia, Sidone, Gerusalemme, Atene, Roma.
Dagli aspetti politici a quelli amministrativi, dai profili economici a quelli militari, lungo un arco di parecchi secoli si snoda la fatica
di Raffaello Piracci. Dopo un’utile introduzione metodologica alla
lettura, il grandioso quadro storiografico si apre con le leggende e le
ipotesi sulle origini di Trani, il suo nome, i primi sviluppi urbani in
età paleocristiana e in quella altomedievale; scorrono poi, una dopo
l’altra, le complesse vicende che portano alle varie dominazioni,
dalla longobarda alla bizantina e alla normanna, per proseguire con
gli Svevi e gli Angioini, gli Aragonesi e il dominio veneto. Ci si
avvia così alla trasformazione funzionale della Città nel Seicento e
nel secolo successivo, per fermare lo sguardo sui noti ‘fatti’ tranesi
del 1799; e ancora la restaurazione, i fermenti liberali e unitari, il
ruolo degli intellettuali, il travaglio morale e materiale del popolo
tranese prima e durante le due Guerre Mondiali, infine la sofferta
ricostruzione e ripresa degli anni Cinquanta.
All’interpretazione dei dati storiografici, frutto di pazienti e minute ricerche di archivio, si è unita la discussione ideale con altri
autorevoli storici, di cui sono riportati alcuni saggi diretti all’approfondimento di singoli aspetti e problemi. Il risultato è un’opera
destinata a lasciare il segno nella cultura della nostra Città.
Studiare nelle varie fasi lo svolgimento di una storia intricata e
plurisecolare è punto fermo e ineludibile per ogni tentativo diretto
alla conservazione, e alla trasmissione, di un patrimonio composto
da memorie e tradizioni. Nelle mani del Professore, il tentativo si
è trasformato in un’impresa brillante. Con l’orgoglio vivissimo di
chi ha sempre avvertito il legame indissolubile con la propria terra, e con la passione della vera ricerca, Raffaello Piracci ha voluto
donare a tutti noi una grande opera nell’intento, riuscito, di rendere
più vivida e solida la consapevolezza delle nostre radici: senza la
conoscenza delle quali, sia chiaro, non c’è identità possibile, né futuro credibile, per alcuno.
Nel presentare La Storia di Trani il mio pensiero riconoscente
va non solo all’Autore, ma anche ai meritevoli fautori e sostenitori
della nuova pregevole iniziativa editoriale.
* Assessore alla Cultura
Prof.ssa Antonietta Fioravante Esperti
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IL FIERAMOSCA
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Recensioni
prima che cali
il silenzio
Laura Capone Editore
12,00
Il Drago, in Prima che cali il silenzio,
di Laura Scanu, entra all’improvviso,
sorprende a racconto inoltrato con
una presenza discreta che non invade
mai la scena.
Il protagonista, padre di Anna, viene descritto come padre e marito attento ed innamorato, con il tenero ricordo di una nonna che
tanto lo aveva aiutato a sopportare la tragica fine dei genitori. Lo
stile narrativo è incalzante come quello di un thriller e nello stesso
tempo poetico dove, nel rapido svolgersi degli eventi, quasi tra le
righe, si coglie la presenza discreta, forse troppo, del Drago che
porta il nome di una grande malattia psichica: la pedofilia.
L’autrice ha scelto di devolvere all’associazione La Caramella
Buona Onlus, contro la pedofilia, i propri diritti d’autore per il
sostegno delle finalità istituzionali perseguite dalla stessa.
Info: www.caramellabuona.org
puglia
ricette-ristoranti-vini
a cura di Romina Giurgola
Next
pp. 232 -
18,00
Quelli che trovate in questo libro
non sono i 101 migliori ristoranti
di Puglia, anche se molti tra loro indiscutibilmente rientrano in
questa élite, che col passare degli anni diventa sempre più ampia,
segno che la ristorazione nella nostra regione è in costante crescita.
Quelli recensiti in queste pagine sono 101 ristoranti che noi consigliamo di provare. Posti che incantano per la loro bellezza, oppure
per l’ospitalità dei loro titolari, o per l’atmosfera che riservano agli
ospiti. Locali dove ovviamente si mangia bene. E non temiamo
smentite, perché li abbiamo selezionati con cura e provati uno per
uno. Tra questi 101 ristoranti troverete luoghi che vi faranno assaporare la genuinità più assoluta, o che vi proporranno la cucina
pugliese rivisitata in chiave moderna. Posti di cui vi innamorerete.
E soprattutto luoghi in cui vorrete tornare. (…)
Anche se non siete dei cuochi provetti, non avrete difficoltà a mettervi ai fornelli e cucinare buona parte delle ricette contenute nel
libro per gustare un pezzo di Puglia.
30 IL FIERAMOSCA
“C’ vulèit’ appr’zzè Varrétt’,
n’aveit’ canascj pour u dialétt’!”
di Michele Dimonte
di Renato Russo
di Laura Scanu
pp. 136 -
Quando incontrai
Raffaello Piracci
(Fotorudy)
Corso Garibaldi, 180 - Tel. 0883.534389 - Barletta
Briciole d’archivio
A
rrivai a Barletta da Gioia del Colle nell’autunno del ‘59.
A dicembre di quello stesso anno usciva il primo numero
del “Tranesiere”, diretto da Raffaello Piracci. Sarebbe durato per
32 anni, fino al 1992. Già dall’anno dopo (1960) Piracci cominciò a stendere dei pezzi sulla Storia di Trani, prima estemporanea (come quelli su Trani per l’Unità d’Italia numeri sett-ott-nov.
1960), poi con ordine sistematico, con qualche interruzione. Io
avevo realizzato a Barletta “Nuova Eco”, col formato doppio del
suo, poi mi sarei dedicato all’uscita del “Buon Senso” per qualche
anno, fino all’uscita del “Fieramosca” (primo numero aprile del
‘74).
Di pari passo seguivo anche le uscite dei mensili delle città vicine, come a Trani che di periodici ne vantava due “Il Tranesiere”
di Raffaello Piracci, e “Singolare/Plurale” di Domenico De Paolo.
Ma il primo mi attirava di più perché conteneva molte notizie storiche, anzi, una vera ricostruzione della storia della città di Trani
a puntate.
Cominciai a raccogliere i numeri finché la storia della città
finì e mi aspettavo che fosse pubblicato un volume - ma dall’anno
della morte dell’autore (29 marzo 1994) - sarebbero passati ancora
quasi vent’anni perché quella storia a puntate vedesse finalmente
la luce, in due poderosi volumi editi dalla Edizione Landriscina
di Trani con una bella introduzione dell’assessore Andrea Lovato
(che riportiamo nella pagina precedente) e una approfondita prefazione del prof. Francesco Tateo, preside emerito della Facoltà di
Lettere dell’Università di Bari.
Ma dimenticavo un particolare, un ricordo risalente al periodo
in cui entrambi militavamo nella DC, io come segretario politico
e lui come esponente di spicco del Partito Democristiano tranese, amico di Angelo Pastore, che lo convinsero prima a entrare in
giunta come assessore alla Cultura e in seguito a presentarsi come
candidato alla Camera.
Piracci non concedeva nulla alla superfluità dei convenevoli
di circostanza, ma era un candidato serio, poco incline alla battuta
facile, proteso solo a spiegare le sue idee e il suo programma, nel
caso fosse stato eletto.
Accanto al Tranesiere, Piracci ha realizzato nel corso della
sua laboriosa vita numerosi testi di storia tranese, particolarmente interessanti quelli che ricordano episodi della seconda guerra
mondiale.
Dobbiamo alla perseveranza della famiglia, e in particolare
della sorella Maria, la volontà della scrittura di questa Storia di
Trani, come all’editore Landriscina la bella impresa di averla realizzata in due volumi. Per saperne di più dell’autore, abbiamo
apprezzato di Giovanni Ronco, una documentatissima biografia:
Raffaello Piracci, Storia di un maestro: 1921-1994, pubblicato
per il periodico “Il giornale di Trani” uscito in occasione di una
bella mostra dedicata allo storico dalla associazione Obiettivo
Trani e Società di Storia Patria per la Puglia.
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N
el mio lungo girovagare, per ragioni di lavoro o per curiosità culturale, in varie località, ho spesso riscontrato nella
gente del posto un forte (e sorprendentemente orgoglioso) esprimersi nel proprio dialetto. Così, arrivato a Torino per frequentarne
l’Università, esco dalla stazione ferroviaria di Porta Susa e chiedo
a un passante informazioni sul recapito cui ero diretto. Risposta: …
la vulta andè nzura, pareil ne sbaj pì nen (gira sopra laggiù, così
non sbagli affatto”).
Decenni dopo a Roma, sto maldestramente parcheggiando l’auto in uno stretto vicolo a Trastevere, quando un romano de Roma
mi apostrofa Aò, semo scarzetti a manovra? A Trieste per un convegno, chiacchierando con un amico locale per le viuzze che portano
su a San Giusto, quello mi canticchia Co’ son lontan de ti, Trieste
mia…, la bellissima canzone nel dialetto dolce e armonioso della
sua città.
Nella mia natìa Barletta, purtroppo, ho notato una diffusissima disaffezione, se non addirittura un distacco e una obliterazione
della parlata avita, con grave pregiudizio di perdita delle nostre
“radici” ed identità. Pertanto apprezzabili ed encomiabili sono le
iniziative editoriali di talentosi cittadini, specie in opere e composizioni poetiche e musicali, che attraverso le espressioni dialettali
contribuiscono a tener vive e interessanti i costumi, le tradizioni,
le caratteristiche del nostro popolo. Quest’attività di “revival” ha
trovato finalmente spazio anche nelle istituzioni scolastiche, con
l’avvio di specifici progetti. Siamo oltre ottant’anni dall’epoca in
cui, a noi allora ragazzini, arrivavano muff’ttat’ (schiaffoni) dai parenti se osavamo barlettare in loro presenza. Essi, poverini, conoscevano poco della lingua nazionale e sentivano un “complesso di
inferiorità”, rispetto alla più acculturata alt’ Itelj (cambiata spiritosamente in altra Italj). Poi le cose si sono evolute, nel frattempo la
città è cresciuta spasmodicamente nella “cultura materiale” e nella
diluizione” inevitabile per l’arrivo di tanti frastjr’. E meno male
che molti di questi ultimi (tra cui non posso non citare l’infaticabile
editore, dr. Renato Russo) n’a frnesc’n’ d’ cummett’ (impegnarsi|),
insieme ad alcuni esimi barlettani di lungo corso per far abbuvescj (rivivere) le glorie e le attitudini cittadine. Ne vale la pena? La
stessa questione se la poneva, secoli fa, il famoso venerabile fra’
Gabriele da Barletta, grande oratore ecclesiale, che arrivò ad affermare Nescit praedicare qui nescit barlettare” (non sa predicare chi
non sa esprimersi come i barlettani). Donde nasceva quella convinzione? Da evidenti peculiarità “locutorie”, quali l’espressività
colorita e vivace e soprattutto la grande varietà di sinonimi. L’efficacia della esposizione oratoria veniva corroborata dall’acutezza
delle argomentazioni e dalla tenace asserzione delle stesse. Non per
niente gli epiteti che i forestieri affibbiavano ai nostri avi erano baruletani seduli ac marrani. Il termine sedulus, si poteva interpretare
sia “operoso, attivo, accurato” sia “tenace, puntiglioso”. A queste
ultime accezioni corrispondono quelle nostre dialettali di p’nióus’;
p’lamindo’us’; sufi’st’; zuff’co’ns, ecc.
Il termine marranus valeva sia “zappatore”, sia “volgare, rozzo,
scurrile”. In effetti la comunità barlettana nel passato era costituita
da una preponderante massa contadina, parte della quale erano i
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ranaro’ul’ (lavoratori negli arenili costieri) e i padureis’ (dei terreni
paludosi a nord ovest e a nord est dell’abitato). A testimonianza della
operosità c’era la locuzione: affe’ u scalj’r (fare lo scaliere), cioè chi
era preposto nei lavori agricoli di gruppo, a dare il ritmo dell’avanzamento a una fila “turca” (fianco a fianco) di contadini. Quanto ad
un altro epiteto malizioso, quello di Varl’ttân pagghia - pa’gghj, esso
si basava sulla loro tendenza alla pomposità sfarzosa. La grande improvvisa vampata che fornisce la paglia accesa, che rapidamente si
estingue, connota anche la rapidità nell’entusiasmarsi e nel proporsi
per azioni anche eroiche (le molteplici medaglie al valor civile e militare, attribuite a singoli e all’intera cittadinanza ne sono la prova).
Il risvolto era (ed è) la fase conseguente di stasi morale, di
peggioramento economico: non fece eccezione mio nonno, che si
vendette dóu bell’ luk’ (due meravigliosi poderi) p’aff’ttè iund’c’
(undici) carrözz’ per il matrimonio di mio padre (1929) in piena
“depressione mondiale!”. E il portamento sussiegoso, altezzoso e
sfarzoso di taluno era salutato con Ekk’, mö vân u Grènn d’ Spégnj
(arriva il notabile spagnolo).
Quanto alla colorita vivacità dell’eloquio, se ne può attribuire
la fonte al ruolo plurisecolare di centro commerciale e di importante scalo marittimo della città. Senza trascurare gli effetti della
confluenza, in essa e nel suo agro, di nuovi arrivi di nuclei da centri
limitrofi (come ad es. Carme) recanti diverso lessico dialettale. Cito
alcuni esempi di espressività locutoria “creativa”:
1. una “quantità rilevantissima”, si traduce con: nu tramot’ (terremoto); n’öf’t’ (un Ofanto); na rmarr’ (una moltitudine); nu frjk’
(un sacco); nu futtèj (una voragine).
2. Una “persona con scarsità o carenze”: bègghj (mancante);
sfasulât’ (sprovveduto… di fagioli!); ruàgnj (senza valore); fanill’
(maldestro); allarzarât’ (immiserito, come i lazzari napoletani).
3. Aggressività: azz’rrât’ (accanito); capuzzidd’ (arrogante);
sbarg’llât’ (indisciplinato, sovversivo); scap’c’rrât (scapestrato);
g’m’ndènd’ (provocatore); chiesm’ (molestatore).
4. Stupidità o incapacità: d’ssüt’l’ (buono a nulla); grâkmurt
(inerte); lambasciòn (irresoluto); mboscj (stupido), m’sc’rûdd’
(meschino); m’bornacchiat (degno di insulti). Un numero impressionante di vocaboli è dedicato ad azioni manesche: cinghfrüm
(schiaffo); maff’tton (idem), garzâl’ (colpo alla guancia); r’cchiâl’
(all’orecchio); sbutt’rròn (scossone); cr’pend’ (botte da orbi) e i sinonimi fr’catòn, mastiatòur, paliatòn’, nonché i verbi smuffiè (cambiare i connotati a …); stingjnè (storpiare qualcuno), ecc.
Si potrebbero elencare tanti altri gruppi di sinonimi: la conclusione è che la nostra lingua-madre, il dialetto barlettano, è straordinariamente incisiva (come si è visto) e ricca (oltre diecimila vocaboli, a volersi attenere ai dizionari specifici finora editi).
Ora in latino si direbbe et de hoc satis (ne abbiamo parlato
abbastanza) e siccome satis è connesso al concetto di sazio, qui
lo esprimiamo nel nostro incisivo abb’gnât’, o, se si vuole: e mö,
cchiantâm nu zipp’ più consono al nostro passato agriculturale.
Con il proposito umbegn’, cchiunaddé (in seguito), di elucidare
altri aspetti peculiari del barlettare.
IL FIERAMOSCA
31
ROTAS BARLETTA
ceraMicHe e arredo bagno
Estate malata
e di fiorellini selvatici che una volta seccatisi
emanano un olezzo non certo piacevole.
Il fondo stradale è costituito da un pietrisco
di varie dimensioni dove spesso si aprono improvvise buche con grave pericolo del malcapitato.
A metà percorso, dal lato verso la spiaggia
di levante, si scoprono i resti di quello che una
volta era il secondo trabucco. Resti che sono
stati, tempo fa, bruciacchiati e che ora sono
stati circondati da un recinto di legno. Alcune
di Mariano Stellatelli
assi di detto recinto sono state già divelte, la
qualcosa non ha eliminato il pericolo per gli inegli ultimi tempi su due quotidiani Prima Pagina e Gazzetta del cauti che in piena stagione cercano riparo all’interno. Perché non demoMezzogiorno sono state pubblicate alcune denuncie di cittadini lirlo o imporne la ricostruzione?
barlettani circa la sporcizia che fa bella mostra di sé all’inizio del braccio
Proseguendo si nota che ognuna delle banchine che danno all’interdi levante, su quella spiaggetta che si è formata a ridosso del bar Bufo.
no del porto sono inclinate e staccate dall’assetto stradale, da ben visibili
A voler essere precisi, la sporcizia ed il degrado riguardano tutto il fenditure. L’ultima banchinetta è addirittura, per metà, franata in acqua.
braccio. A quelle denuncie aggiungo la mia che certamente interpreta
Alla fine del percorso, a ridosso del muraglione che delimita la vecil pensiero dei tanti che da troppi anni frequentiamo quel molo e non chia casa del farista, ci sono cumuli di rifiuti di ogni genere e detriti, gesolo d’estate. Le cause vanno ricercate principalmente in tre fattori: il neroso lascito dei lavori, effettuati trenta anni fa, quando furono costruiti
comportamento inqualificabile di alcuni, i guasti provocati dal tempo, la blocchi di cemento e pietrisco, per rinforzare tutto il braccio.
mancanza di qualsiasi intervento di manutenzione e di pulizia.
C’ERA UNA VOLTA IL FARO ROSSO, quando il mare era pulitissimo,
A partire dal mese di aprile, con l’inizio della stagione balneare, grup- generoso di ogni frutto: cozze, patelle, ricci, tartufi, si praticava la pesca
pi di giovani sono soliti consumare, in loco, il loro pasto. Al mattino suc- subacquea e non di rado una parte del pescato veniva mangiato sul pocessivo ci si imbatte in ogni sorta di rifiuti: piatti di plastica, contenitori sto, non si lasciava traccia di rifiuto alcuno tanto che si poteva, tranquilladi alimenti, bottiglie di vino o di birra, cumuli di cenere e resti di carboni mente, passeggiare, per ogni dove, a piedi nudi o stendersi al sole senza
bruciati.
bisogno di teli o asciugamani. Le basole erano bianche e lisce.
È troppo sperare in un prossimo futuro che gli avanzi del cibo vengaA ridosso della Pasqua intere famiglie erano solite spingersi sul molo
no raccolti in sacchetti e portati negli appositi contenitori? Quegli stessi per acquistare dal primo o secondo trabucco il novellame che, nel mese
giovani ritornando negli stessi posti, il giorno dopo, troverebbero tutto di aprile popolava quel tratto di mare.
pulito, così come da essi stessi lasciato.
Iniziava la stagione dei bagni e noi adolescenti, a piedi o con sganCome se poi non bastasse, viene consentito, ad occasionali rivendi- gherate biciclette, percorrevamo quasi tutto il braccio per fermarci a debitori, di allestire dei chioschi per la vendita di birra, le cui bottiglie, non di ta distanza dal faro in quanto il custode impediva a chiunque di avvicinarrado, vengono ridotte in frantumi.
si, con filo spinato e cancelli, geloso della sua privacy o meglio delle tante
Non solo, nel mese di luglio, in occasione della festa della Santa Patro- cozze nere che alla testata erano più numerose e grosse.
na, un tratto del molo viene utilizzato per effettuare i fuochi pirotecnici. Mai
Gruppi di bagnanti più anziani, indimenticabili nei volti e nei nomi:
una volta che, al termine di detta festa, la ditta appaltatrice dei fuochi abbia Paolo, Domenico, Ciro, Paoluccio, Gaetano, Giacinto, Tonino, Ruggiero,
provveduto a pulire quel lungo tratto, da ogni cosa utilizzata: tufi, contenitori Michele e tanti altri ancora, raccontavano, invece, di ben altro custode
vari, involucri di carta argentata, cumuli di polverone. Rimane da sperare che ospitava i pescatori consentendo loro di lasciare, nei locali attorno
che, con il passare dei giorni, un benevolo maestrale spazzi via tutto, an- alla sua abitazione, ogni attrezzatura per la pesca e nel pieno della calura
che se poi sarà il mare ad essere ulteriormente inquinato.
offriva acqua con ghiaccio ai più accaldati.
La mancanza di manutenzione e di pulizia, rendono il braccio di leAscoltavamo quei racconti che rievocavano i tempi passati e all’arrivo
vante poco praticabile per l’occasionale cittadino, non di rado si tratta di dei fratelli Capuano con la loro decappottabile bianca, c’era subito chi,
forestieri, che decide di farsi una passeggiata: all’inizio, lungo il muretto tra quegli “anziani”, ricordava, che a cavallo della guerra, arrivavano in
che delimita un lato della strada, a destra, cresce ogni tipo di erbaccia carrozza anche dei sacerdoti, in cerca di refrigerio in un mare cristallino.
Le discussioni vertevano sui più svariati argomenti, venivano affrontati quelli del sociale e politici e allora la polemica diventava feroce. Si
dividevano in categorie: gli operai della Montecatini, quelli della Cementeria e quelli delle Ferrovie dello Stato. Altra distinzione caratterizzava i
Socialisti, i Democristiani, i Missini. I primi venivano definiti, dagli avversari, “maneggioni”; i secondi “baciapile”. I più fieri erano gli ultimi, sempre
orgogliosi della loro vecchia appartenenza al Fascismo, tanto che a quelli
che cercavano di minimizzarla o nasconderla venivano immediatamente
sbugiardati con il riferimento a date e fatti che li avevano visti protagonisti
nel Ventennio.
Mai però un’offesa e anche quando la discussione era infarcita di
tipiche volgari espressioni barlettane esse finivano per essere la naturale
cornice a quella che era una commedia dell’arte.
QUESTO, ED ALTRO ANCORA, ERA IL FARO ROSSO… UNA VOLTA?
Degrado al braccio di Levante:
un tempo ci si passeggiava…
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LUGLIo
2012
IL FIERAMOSCA
33
Scuola
Scuola San Domenico Savio
Processo di zooantropologia didattica
“Conosciamo i nostri amici animali”
P
resso la palestra del 4° Circolo Didattico “San Domenico
Savio” si è tenuta la manifestazione finale del Progetto in
Rete “Conosciamo i nostri amici animali”. Il Progetto, promosso e
sostenuto dal Comune di Barletta, ha interessato oltre 600 alunni di
6 scuole primarie della Città che, attraverso i moderni canoni della Zooantropologia Didattica, hanno appreso come relazionarsi con
l’alterità animale e in particolare come approcciare correttamente il
cane allo scopo di prevenire ed evitare i comportamenti che provocano aggressioni e abbandoni.
All’intenso pomeriggio hanno partecipato numerosi gruppi di
alunni delle diverse scuole cittadine che hanno manifestato la loro
fantasia creativa sul tema con una serie di gradevoli iniziative didattiche espresse attraverso la musica, la recitazione, il balletto. Tre
ore di divertimento, ma al tempo stesso di apprendimento e di sensibilizzazione ad un tema forse non sempre adeguatamente capito.
Intensa la partecipazione non solo degli alunni, ma anche di molti
docenti e di numerosi genitori. A coordinare la successione delle
numerose rappresentazioni, l’insegnante Maria Filannino.
I progetti di Zooantropologia Didattica si avvalgono delle valenze pedagogiche che scaturiscono dalla referenza animale. Esiste
infatti un legame fortissimo e innato tra bambini e animali dove
l’attrazione magica che i bambini sentono verso gli animali, in
termini di irrazionalità, impulsività, emotività pura, curiosità, che differenziano sia
il bambino che l’animale dal
mondo razionale degli adulti. Nei progetti di Zooantropologia Didattica, in particolar modo, si ricorre alla capacità degli animali di
evocare emozioni che favoriscono lo sviluppo di capacita cognitive
e l’apporto di contributi formativi utili alla crescita prosociale del
bambino.
Il Progetto si è avvalso della professionalità di Michele Sfregola, educatore cinofilo e operatore in Zooantropologia Didattica,
Referente per la Provincia Bat della SIUA (Scuola di Interazione
Uomo-Animale) di Bologna.
Ottimo padrone di casa, il preside prof. Carmine Cristallo, che
è intervenuto più volte, dando anche la parola ai numerosi ospiti, a
cominciare dal vicesindaco Antonio Cannito e la dirigente comunale Debora Montanaro, i professori Salvatore Citino e Luigi Terrone,
rispettivamente dirigenti scolastici del 1° e del 6° circolo.
Ma hanno dato anche la loro adesione i dirigenti Brigida Caporale (3° circolo), Eleonora Iuliano (5° circolo) e Concetta Corvasce
(7° circolo)
Scuola san Domenico Savio
Lasciateci giocare … in pace
D
ieci incontri all’insegna della riflessione, dell’impegno, di giochi
enigmistici da risolvere e storie e canzoni da
ascoltare. Un cammino in salita, per arrivare
alla vetta senza fatica, perché a noi, quelle del
progetto Lasciateci giocare in… pace, piace
sapere sempre cosa c’è dietro l’angolo, con la
curiosità, l’allegria e la freschezza tipica delle
ragazze di tredici anni.
E allora provate ad immaginare 23 ragazze impegnate a cercare di capire, a chiedersi il perché e il per come dei problemi del
mondo, senza avere la presunzione di risolverli, ma con umiltà e semplicità a parlare di
Gandhi, di San Suu Kyi, dell’Unicef e delle
mine antiuomo, di madre Teresa di CalcutLUGLIo
2012
ta, di Amnesty International… Tutto questo
ideato in un clima ludico, ma al tempo stesso
impegnativo.
Mentre una mattina qualunque scoppiava una bomba davanti ad una scuola di Brindisi, le nostre ragazze, che con Melissa Bassi
hanno molto in comune, a soli 10 giorni da
quell’attentato, il 29 maggio presentavano
nell’Aula Magna del nostro Istituto il loro
progetto di pace, convinte che la pace inizi
dal vicino, da un gesto semplice, dalla nostra
classe, dalla nostra scuola.
Emozionate, cercavano di convincere
il giovane pubblico a fare quel gesto semplice, cioè a comprare l’agenda della pace,
un’agenda un po’ speciale, frutto del loro la-
voro nell’ambito del progetto finanziato dal
fondo d’Istituto all’interno del POF, e il cui
ricavato sarà devoluto parzialmente in beneficenza.
In questa agenda non ci sono solo le classiche festività, ma anche le biografie dei più
importanti operatori di pace, nonché di molti
vincitori di Premi Nobel per la pace, giochi
enigmistici con tematiche sulla pace, poesie,
frasi celebri, produzioni artistiche, canzoni,
racconti e storie sulla pace.
Quest’agenda, infatti, non è solo un manuale di appunti scolastici, ma anche (e soprattutto) un vademecum per la pace, grazie
al quale poter riflettere sui valori dell’intercultura e del dialogo interreligioso, intesi
come l’unica risposta ai terrorismi e ai fondamentalismi, alle guerre infinite.
Il progetto Lasciateci giocare… in pace
si è concluso, ma in realtà è un progetto ancora da realizzare, perché la pace, come diceva il nostro caro don Tonino Bello “non è
un nastro di partenza, ma uno striscione di
arrivo”.
Buon cammino di pace a tutti!
IL FIERAMOSCA
35
Scuola
Scuola
Scuola Ipsia “Archimede”
Parole di Teatro
Celeste Nanula, la vincitrice del VI concorso,
premiata presso la Caffetteria della Corte
Dopo novantuno anni
Pirandello non mostra rughe
Giovani alle prese con il teatro
di CELESTE NANULA
N
ell’ambito del Progetto Arte – Scuola, che caratterizza l’attività dell’associazione artistico-culturale, CeSACooP ARTE di Barletta ha bandito un concorso per
gli alunni del 4° e 5° anno di Scuola Superiore. L’intento
è di preparare gli studenti alla prova scritta dell’esame di
stato e, allo stesso tempo, avvicinare i giovani al teatro.
Ogni anno l’iniziativa si è avvale della collaborazione
della Direzione del Teatro Comunale “Curci” nella persona
del Direttore e del suo staff. Si sono iscritti all’iniziativa
undici alunni delle scuole IPSIA “Archimede” e del Liceo
Classico “Casardi”. Si ricorda che le fasi sono state: la visione di uno spettacolo teatrale al Teatro “Curci” di Barletta, esattamente: “Sei personaggi in cerca d’autore” di
L. Pirandello e “Il malato immaginario” di Molière; la partecipazione all’incontro con la giornalista dott.ssa Marina
Ruggiero che ha illustrato le tappe della realizzazione di
un articolo; l’intervento della giuria formata dalla detta
giornalista, da un componente dell’associazione il dott.
Carlo Gentile e da un quasi coetaneo dei partecipanti che
abbia svolto l’esame di maturità, la sig.na Valentina Rizzi,
studentessa universitaria.
E così, venerdì 25 maggio, presso la Caffetteria della
Corte, si è proceduto alla premiazione del 6° concorso Parole di Teatro.
Prima classificata è risultata l’alunna Celeste Nanula della scuola IPSIA “Archimede” di Barletta con il testo
“Dopo novantuno anni Pirandello non mostra rughe” (riportato a lato).
Un momento della premiazione. In piedi Maria Antonietta Di
Bitonto
36 IL FIERAMOSCA
Menestrelli di parole
RINNOVO DELL’APPUNTAMENTO CON
“SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE”
“M
anicomio” fu la prima contestazione di
quest’opera, al suo debutto, nel 1921 al Teatro Valle di Roma e penso sia stata anche l’idea di alcuni ragazzi presenti al Teatro Curci di Barletta alla sua
messa in scena. Molti dei giovani presenti in sala, infatti,
erano distratti, lo deduco dai luccichii dei cellulari che
intravedevo stando seduta al primo palco. I commenti
di alcuni spettatori sono contrastanti tra loro: “Una noia
mortale” per alcuni, “un capolavoro assoluto, teatro allo
stato puro” per altri. Uno spettacolo non troppo digeribile per chi è alle prime armi con il teatro.
“Sul palcoscenico una compagnia di attori prova il
giuoco delle parti di Pirandello, quando, all’improvviso,
ecco apparire sei strani individui sulla scena. Sei personaggi, concepiti dall’artista, che li ha poi ripudiati e vanno alla ricerca di un autore che possa rappresentare il
loro dramma”. Quest’opera pirandelliana, interpretata
dalla compagnia di Bosetti, ha lasciato comunque qualcosa in ogni spettatore. Questa evidente incomunicabilità, la mancanza di ogni convenzione scenica e l’abbattimento del “muro” tra spettatore e commediante hanno
reso più appetibile l’opera per i più golosi del teatro.
Ad attirare l’attenzione di noi giovani c’erano, anche,
i due baby-attori Claudio e Carmela, che hanno ricevuto
una miriade di applausi. Questa commedia, andata in
scena novantuno anni fa per la prima volta, rimane ancora, per i contenuti, alquanto attuale. Il dramma dei sei
personaggi, catapultati sulla scena, rimane il dramma
di ognuno di noi, incomprensibile per chi non l’ha vissuto sulla propria pelle e non interpretabile da nessun
attore. Proprio come succede in scena, quando si tratta,
infatti, di far recitare gli attori i personaggi divengono
insofferenti e protestano continuamente: non si riconoscono in quei professionisti e le scene mancano sempre
di qualche particolare “indispensabile”. Inoltre, come
affermava Pirandello, se ciascuno di noi ha tante diverse personalità, se la vita è varia e molteplice, i nostri atti
non possono essere che diversi e contraddittori fra loro,
quindi irrappresentabili.
All’incontro annuale di “Sei personaggi in cerca
d’autore” al Curci ritroveremo alcuni dei giovani già
presenti all’appuntamento di quest’anno. La questione
è che solamente vedendolo e rivedendolo lo spettatore
potrà cogliere il fondo della sua misteriosa teatralità. E
poi ci sono i giovani, che non l’hanno mai visto. Non
possiamo privarli di questa scoperta, se li vogliamo anche spettatori di domani.
LUGLIo
2012
gli alunni della “Fraggianni” e le loro poesie
B
ella iniziativa
appunti di viaggio ce.s.a.coo.p. arte
culturale orgaalunni delle classi 5ª C - 5ª D
nizzata dalla CesaCoop
del 3° circolo “n. fraggianni”, barletta
Arte presso la Sala della
Comunità di S. Antonio,
che si può sintetizzare
nella locuzione “Appunti di viaggio”. Nel
corso della serata è stata
presentata l’antologia di
poesie degli alunni delle classi 5a C e D della
menestrelli di parole
scuola
“Fraggianni”.
antologia di poesie
Sono intervenuti il giornalista della Gazzetta del
Mezzogiorno Giuseppe
Dimiccoli, la psicologa Tiziana Canfora, l’operatrice culturale
Maria Antonietta Di Bitonto. Ciascuno ha portato il frutto della
propria esperienza, confrontandola con le espressioni poetiche
dei giovanissimi autori.
A coordinare la serata il prof. Gennaro Capriolo, presidente
dell’associazione organizzatrice dell’evento, non nuovo a questi impegni che hanno una grande valenza educativa. Una serata importante che va a relazionarsi con tutte le altre iniziative
promosse in questi ultimi tempi dalle numerose realtà socioculturali della città, diretta a promuovere la sfera cognitiva del ragazzo, come la lettura, attraverso i più vari strumenti didattici,
come può essere la poesia.
I.T.C. Salesiano dei Sacri Cuori
A Torino per ritirare il premio
“Accendi una stella”
P
remiati a Torino gli studenti dell’Istituto Tecnico
Commerciale Salesiano dei Sacri Cuori di Barletta che hanno partecipato al 15° Concorso “Accendi una
stella”. Le finalità del concorso erano quelle di aiutare i
ragazzi a riflettere sulla vita, a cercare di capire i valori
autentici della nostra esistenza, a cogliere gli aspetti
positivi del nostro tempo per quanto difficile, tutte problematiche presenti nella didattica dell’insegnamento
dell’Istituto dei Sacri Cuori di Barletta, come sottolinea
suor Gianfranca Petruzzella, presidente dell’Istituto
Salesiano. La stella “accesa” dallo studente Domenico Gorgoglione è stata quella dell’ingegnere spaziale
Paolo Nespoli che, fin da bambino, aveva coltivato il
sogno di andare nello spazio, di camminare sulla luna,
di viaggiare fra le stelle…
Domenico, con i compagni di classe, Andrea Dargenio, Vincenzo Battaglia, Michele Brandi, Michele Damato, Angelo Lanciano, Giuseppe Francavilla, Letizia
Fiorella, Rossella Cardinale e alla professoressa Cinzia Filannino, si sono recati a Torino, presso la Galleria
d’Arte Moderna per ricevere il premio.
Sezione Ragazzi della Biblioteca Comunale
Il piacere della lettura.
La promozione del libro
U
na gara a procedura aperta è stata indetta per l’affidamento della
gestione del Servizio decentrato della Sezione ragazzi della Biblioteca comunale
“Sabino Loffredo”. L’affidamento avrà la
durata di 24 mesi.
La sede decentrata è stata individuata
presso la sede della Scuola elementare 7°
circolo sita in Via dei Pini.
L’obiettivo è quello di diffondere su
tutto il territorio comunale il piacere della lettura e la promozione del libro nei
bambini e nei ragazzi attraverso il decentramento dei servizi offerti dalla Sezione
ragazzi della Biblioteca comunale.
LUGLIo
2012
Il decentramento si è reso necessario
visto il grande successo che la stessa Sezione sta ottenendo da quando è nata. Si
registra, infatti, un vertiginoso aumento
delle iscrizioni (più di mille dal 2011) e di
frequenze (circa 7000 per lo stesso anno)
a dimostrazione dell’egregio lavoro svolto
in termini di programmazione delle numerose iniziative che tanto gradimento ricevono dai bambini in età scolare.
Le attività della Sezione decentrata saranno realizzate attenendosi a modalità e
modulistica già in uso presso la sede principale del Castello. L’Amministrazione
metterà a disposizione del soggetto aggiu-
dicatario un patrimonio librario di circa
mille monografie con possibilità di successiva rotazione ed integrazione.
L’importo
complessivo
è
di
30.906,72.
IL FIERAMOSCA
37
Scuola
Scuola
Scuola Media “Renato Moro”
Moro news
La magia della comunicazione
il quartiere all’opera
L
a lirica entra nella
scuola... A conclusione dell’anno scolastico nell’Auditorium
della scuola secondaria di
primo grado “R. Moro” si
è tenuta la rappresentazione finale del progetto “La
Magia della Comunicazione: Il quartiere all’opera”, fortemente desiderato
dal dirigente scolastico
prof.ssa Grazia Di Nunno,
sempre sensibile e disponibile ad ogni innovazione
didattica e formativa riguardante i propri alunni.
Noi comunichiamo in
mille modi, attraverso il
linguaggio verbale, mimico-gestuale, attraverso la
musica, l’arte, la poesia, il
canto… È proprio questo ciò che hanno fatto i nostri alunni cimentandosi nell’esecuzione di balletti di danza classica
sulle note musicali dei brani “Rondò alla turca” di Mozart e
“Vino, donne e canto” di Strauss. I cori, invece, hanno eseguito tre brani tratti dalle opere liriche “A bocca chiusa” di
Giacomo Puccini; “Ave Verum” di Mozart; “Va Pensiero”
di G. Verdi.
Momento magico della rappresentazione è stato l’intervento della professoressa Tiziana Muraglia che, in veste di soprano, ha duettato con il baritono, maestro Giorgio
Schipa. L’artista di fama internazionale è nipote del grande
tenore Tito Schipa, detto “l’usignolo d’Italia”, che debuttò
al Metropolitan di New York nel 1919.
La perfomance ha suscitato momenti di forte emozione
per la maestria con cui gli artisti hanno eseguito notissimi
brani tratti dal repertorio del panorama lirico internazionale: “Là ci darem la mano” (dal Don Giovanni di Mozart);
“Cavatina di Figaro” (da “il Barbiere di Siviglia” di G. Rossini); “Toreador” (dalla “Carmen” di Bizet).
Altro momento emozionante è stata la recitazione di
una poesia composta da Floriana Dicataldo ex alunna della
nostra scuola, attualmente ospite della casa - famiglia della
parrocchia San Benedetto.
Con questa rappresentazione l’Anno Scolastico si è
chiuso nel migliore dei modi - ha concluso il dirigente - al
termine dello spettacolo che attraverso un tuffo nella classicità ha portato un soffio di novità nella magia della comunicazione che ha visto “all’opera” il quartiere in cui la
nostra scuola opera.
38 IL FIERAMOSCA
Liceo Classico “A. Casardi”
L
a Scuola Secondaria di I grado “Renato MORO” di Barletta
per l’anno scolastico 2011/2012, ha potenziato e arricchito
l’offerta infrastrutturale e formativa in una prospettiva di
benchmarking, promuovendo competenze “chiave” performanti
di lifelong learning, per tutto l'arco della vita, potenziando la
dotazione di strutture tecnologiche, attivando ulteriori laboratori
con i fondi FESR “Ambienti per l’apprendimento”, quali:
- classe digitale, con n. 24 postazioni di computer portatili e
una lavagna interattiva;
- potenziamento del laboratorio multimediale linguistico, con
un numero complessivo di 24 postazioni, una LIM e televisore
3D con antenna satellitare;
- laboratorio musicale, con un pianoforte elettronico digitale, n.
10 tastiere, una batteria, 50 chitarre, un basso e una chitarra
elettrica e strumenti vari;
- “Dal libro al web” con la creazione della nuova biblioteca
informatizzata per il territorio, dedicata alla memoria della
prof.ssa Maria Grasso Tarantino e ubicata presso l’ex alloggio
del custode, nel cortile della nostra scuola.
Pertanto la Scuola MORO pone il sapere in una dimensione
europea, innovando le metodologie didattiche e rendendolo
spendibile con le diverse certificazioni dei percorsi progettuali
PON, dell'ECDL la patente europea informatica e come Scuola
sede della certificazione di lingua Inglese della Oxford Cambrige,
con il livello B2.
Inoltre, la Scuola MORO è stata l’unica scuola di Barletta,
per l’annualità 2012 a classificarsi al 30° posto, tra le prime 40
scuole a livello regionale, ad ottenere il finanziamento di circa
350.000, in rete con il Comune di Barletta per il FESR Asse II
“Qualità degli ambienti scolastici” OBIETTIVO C, con l’incremento
delle infrastrutture scolastiche e l’installazione di: pannelli
solari, infissi, attrezzature sportive per la palestra ristrutturata
e impianto audio luci per il laboratorio teatrale dell’Auditorium.
Pertanto la nostra Istituzione scolastica, ubicata in un contesto
privo di centri di aggregazione culturale, vuole raccogliere
domande e bisogni, valorizzare le risorse esistenti e sviluppare
una progettualità verso il mondo della scuola con l’intento di
promuovere un insegnamento/apprendimento motivante, attivo,
produttivo, critico ed efficace verso il territorio, in particolare, verso
il mondo adolescenziale, innovando, offrendo spazi e occasioni
di incontro in cui rispondere alle domande di aggregazione e ai
bisogni di esperienza culturale diretta, collettiva e autonoma.
Sono stati ultimati i lavori di rifacimento della facciata, della
pavimentazione della palestra, delle rampe esterna ed interna
per i disabili e l’ascensore, grazie al Comune di Barletta, nel
rispetto della normativa della sicurezza n. 81 del 2008.
Non da ultimo, come dirigente sono orgogliosa della
professionalità del corpo docente e dell’impegno dei nostri ragazzi
che hanno conseguito diversi riconoscimenti internazionali,
come il primo premio per il coro, referente la prof.ssa Mariastella
Dilillo e per il nostro giornalino “A Tutta Penna”, referente la prof.
ssa Daniela Fucci al concorso internazionale A.N.A.P.I.E. di San
Nicandro (FG) e due premi nazionali al concorso del Rotary, a
Roma sulla “contraffazione e la pubblicità ingannevole”.
In itinere, poi, si è svolto il progetto POF sulla Legalità in una
rete sinergica con il Rotary Club di Barletta per sviluppare una
coscienza critica nei nostri alunni, nel rispetto delle regole del
vivere civile, delle diversità e per promuovere una cittadinanza
attiva, capace di operare delle scelte autonome nel rispetto del
bene comune, per il proprio progetto di vita.
Nel ricordo della prof.ssa Vanda Verde
borsa di studio a Luigi De Martino Norante
O
gni anno, da quando è scomparsa nell’estate del 1993, la
famiglia della prof.ssa Vanda Verde
e l’Istituto presso cui insegnò lunghi
anni, il Liceo Classico “A. Casardi”,
la ricordano con una borsa di studio.
È un riconoscimento nei confronti di
quell’alunno che si è particolarmente distinto negli studi, ma è al tempo
stesso un modo per tenere sempre
vivo il ricordo di una docente che
fece del suo lavoro didattico una vera
missione di vita. La prof.ssa Verde era
piena di risorse interiori, esuberante,
preparata, ma soprattutto sapeva co-
La professoressa Verde tra i suoi ragazzi al termine
municare ai suoi ragazzi - con le di un concerto pianistico (R. RUSSO, Barletta nel
nozioni - anche e soprattutto un Novecento, Editrice Rotas, 2008)
insegnamento di vita.
tesse Silvia Giannella, Margherita Di
Docente di italiano e latino, ancoBenedetto e Anna Maria Lovreglio
ra i suoi alunni la ricordano con tanche nell’anno scolastico 2010-2011
ta nostalgia, e ce ne sono tanti che
hanno conseguito la votazione di 100
oggi insegnano e vengono dalla sua
e lode alla maturità.
“scuola”, di cui docenti proprio del
A ricordare la figura dell’indimen“Casardi”.
ticabile insegnante, oltre al marito (il
Quest’anno il riconoscimento è
suo insegnamento non si scolora nel
andato a Luigi De Martino Norantempo) anche il preside Giuseppe Late, premiato proprio dal marito della
grasta e il responsabile della redazione
professoressa Verde, l’avv. Giuseppe
della Gazzetta del Mezzogiono Rino
Vernice. Nel corso della cerimonia
Daloiso, che fu anche suo allievo.
sono stati altresì premiate le studen-
Liceo Classico “A. Casardi”
Ippolito di euripide
nel Castello di Barletta
Liceo Classico “A. CAsArdi”
Liceo delle scienze Umane - Barletta
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DI BARLETTA
IPPOLITO
EURIPIDE
di
8 2012
giugno
Piazza d’Armi
Castello di Barletta
Nel quadro delle iniziative culturali di alto profilo letterario organizore 20.30
zato dal preside prof. Giuseppe Lagrasta, a conduzione di un intenso
Invito
anno scolastico, i ragazzi dell’Istituto (docenti referenti le prof.sse Filomena Seccia e Annamaria Spina, per la regia di Maria Elena Germinario) hanno portato in scena, nella piazza d’Armi del Castello di Barletta, Ippolito di Euripide.
Nell’«Ippolito» di Euripide dominano due passioni assolute, l’amore e la virtù, due manifestazioni della natura
umana, i sensi e il «logos»: Fedra, catturata da Afrodite in una passione al limite dell’incesto, soggiace del tutto
alla naturalità dell’esistenza; Ippolito, dedito alla sola Artemide, rifiuta la fisicità per vivere in una dimensione
esclusivamente spirituale.
Sulla scena è rappresentata una tensione simbolica fra due concezioni della vita unilaterali e quindi votate alla
sconfitta, destinate a soccombere come i due protagonisti. L’equilibrio dell’uomo esige la complementarietà
degli elementi, la loro armoniosa fusione, perché si possa giungere alla realizzazione di una inscindibile globalità
della esperienza umana.
Il messaggio di Euripide continua ad essere valido anche per l’uomo contemporaneo.
La realizzazione di questa tragedia rientra nell’ambito del «Progetto teatro» del liceo classico e delle scienze
umane «A. Casardi» che dall’a.s. 2009/2010 è scuola polo INDA, Istituto Nazionale del Dramma Antico di
Siracusa.
Grazia Di Nunno
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Musica
Tradizioni
Ottima performance del Coro “Il Gabbiano” di Barletta
alla 14a edizione di “Corinfesta 2012 Festival”
di Alessandro Visentin
S
i è conclusa la 14a edizione di Corinfesta 2012
Festival, l’appuntamento corale pugliese.
A Fasano, nello splendido scenario della Valle dei
Trulli, tra le colline e il mare, si è svolta l’edizione di
quest’anno.
Sin dal mattino si sono dati appuntamento oltre 120
artisti del coro provienienti da Bari, Barletta, Biccari,
Foggia, Locorotondo, Martina Franca e Taranto.
Dopo un intenso periodo di studio, avvenuto
tra mattino e pomeriggio con il workshop dal titolo
“Percorsi nella polifonia sacra” tenuto dal M° Donato
Falco di Bari, in serata, la suggestiva Chiesa del Trullo
adagiata sulla Selva di Fasano, ha fatto da cornice alla
kermesse finale alla quale hanno preso parte: il Coro
“Gaudii Canticum” di Fasano diretto dal M° Maria
Palma Russo, il Coro Polifonico “Odegitria” diretto dal
M° Fiorenza Pastore, il Coro Polifonico “Il Gabbiano” Un momento della 14a edizione di Corinfesta 2012 Festival (foto di Matilde Madi Barletta diretto dal M° Gianluigi Gorgoglione, i stria)
“Tarenti Cantores” di Taranto diretti dal M° Giovanna
Facilla, la Corale “S. Cecilia” di Biccari diretta da Marina resa fonica del Coro ma anche le interazioni musicali con i
Ziccardi ed i “WakeUp Gospel Project” di Martina Franca precisi accompagnamenti del pianista Marcello Camporeale
e delle belle voci soliste del soprano Matilde Mastrìa e della
diretti dal M° Graziano Leserri.
Ogni Coro ha dato il meglio di sé offrendo al numeroso vocalist Francesca Pedico che hanno impreziosito con le loro
ed attento pubblico intervenuto un concerto di alto livello, caratteristiche vocali i brani eseguiti in dialogo con il Coro.
Il Festival si è concluso tra gli applausi del folto pubblico
caratterizzato da programmi di qualità e di vario genere
presente,
con il Common singing (3 brani finali eseguiti con
musicale che hanno consentito di mettere in evidenza le
tutti
i
cori
uniti), diretto dal M° Falco ed accompagnato al
caratteristiche dei Cori e le abilità dei rispettivi Direttori.
pianoforte
dal M° Gianluigi Gorgoglione.
In particolare va evidenziata l’eccellente resa fonica del
Coro “Il Gabbiano” di Barletta, che si è distinto per aver reso
magistralmente i brani proposti, denotando buon amalgama
Per informazioni tel. 347.9713009 Associazione Musicale Coratimbrica, ottima resa dinamica, superba interpretazione
le Polifonica “Il Gabbiano” Barletta
e perfetta simbiosi con il proprio direttore, M° Gianluigi
[email protected] - www.coroilgabbiano.it
Gorgoglione, il quale dotato di un buon gesto comunicativo
e coinvolgente ha costantemente dominato non solo la
L’odore del lievito madre
di Francesco Gambino
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ia nonna Giovanna, ancora negli anni ’50 del secolo
scorso, continuava come sempre a fare il pane in casa,
con cadenza settimanale.
Io ero piccolo, avevo quattro o cinque anni, e mi piaceva vedere
mia nonna impastare la farina con l’acqua ed il lievito madre che lei
custodiva gelosamente su un ripiano nella madia, in un angolo che
diventava buio con il chiudersi della portella. Era proprio l’odore
del lievito che mi piaceva moltissimo e che ancora oggi sento,
seppur in diversa intensità, quando mia moglie prepara in casa le
focacce o le pizze.
Ma ritornando a quell’antico profumo, ricordo che, con le
ginocchia sulla sedia di legno (allora si portavano i pantaloni corti
con le bretelle della stessa stoffa: le gambe e le ginocchia erano
sempre scoperte) mi affacciavo al bordo sopraelevato del tavoliere
posto sul tavolo della cucina.
Su quel tavoliere nonna Giovanna formava prima una bella
montagna di farina e poi mi diceva: “Hai le mani pulite? Si? Allora
fai il buco”. Io contento affondavo le manine nella soffice farina
bianca e cercavo di formare un cratere. Questa operazione me la
ricordo quasi priva di odori, ma il profumo del lievito andava sempre
più aumentando quando lei prendeva il lievito e con le sue mani un
po’ nodose lo spezzettava, lo spappolava, lo strizzava, lo schiacciava
annegandolo nell’acqua tiepida, mischiandolo con la farina, fino
a che non scomparisse in un impasto dapprima disarticolato e
disomogeneo, un po’ polveroso e un po’ poltiglia, poi, sotto le forza
delle braccia e dei polsi, del rotolare sotto le mani, le stirate da destra
a sinistra e poi da sinistra a destra, e sottosopra, fuori e dentro i suoi
pugni sulla pasta, non fendenti, ma affondati nell’impasto che pian
piano diventava ben amalgamato, liscio all’esterno, con dei piccoli
buchi all’interno quando, stirandolo, si apriva.
Poi lo ricompattava fino a formare una pagnottella, una palla
schiacciata, sulla quale nonna Giovanna, come se passasse una
piuma di uccello, faceva scivolare la lama del coltello provocando
due tagli formanti il segno di croce, oppure due solchi diagonali.
La pasta, allora, come d’incanto si apriva come grosse labbra in
corrispondenza dei tagli.
Per tutto il tempo dell’impasto io vedevo il lievito scomparire
fra gli altri composti, ma continuavo a sentire sempre di più il suo
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Una parte della famiglia dell’autore: nonna Giovanna, la sorella
Carmela e la moglie Milena
fresco e vellutato profumo, e più l’impasto era maltrattato e più il
profumo invadeva la stanza. Quell’odore di freschezza mi sembrava
provenisse da un fitto bosco incantato, io chiudevo gli occhi e lo
inspiravo profondamente.
Qualche volta mi era capitato anche di inseguirlo. Sì, di
inseguirlo. Mia nonna quando preparava il pane faceva sette
formelle, una per ogni giorno della settimana, che poi metteva
nei canovacci e le faceva lievitare. Quando la lievitazione era
completata, chiamava il fornaio che veniva fin su, in casa, con in
spalla una tavola larga intorno ai trenta centimetri e lunga circa due
metri, gli spigoli arrotondati. Non so come facesse a salire quelle
ripide e strette scale, forse qualche volta rimaneva giù, all’ingresso
del portoncino, in fondo alle scale.
Mia nonna allora prendeva le sette formelle, una per volta,
con decisione ma con delicatezza, come se fossero sette neonati,
li avvolgeva in un canovaccio bianco e con garbo e cura, quasi
accarezzandole, le poggiava sulla lunga tavola del fornaio, un po’
in diagonale, essendo le forme più lunghe che larghe.
Il profumo del lievito si sentiva, di meno, ma si sentiva, specie
nei canovacci che avevano avvolto le formelle e che ne erano
rimasti intrisi. E lo sentivo ancora quando andavo al forno.
Quel luogo me lo ricordo come un locale buio, tutto nero di
fuliggine, tranne nei posti dove si adagiavano le tavole, con o senza
il pane, su appoggi paralleli e perpendicolari al muro. In fondo al
locale di tanto in tanto veniva aperta la bocca del forno dalla quale
fuoriusciva una magica luce ora rossastra, ora arancione, ora dinamica
con lunghe lingue di fuoco, ora quasi statica con il chiarore delle
braci, oppure solo l’intenso calore. Ad un fianco del forno c’erano
cataste di legna ordinate, dall’altro fascine con quelle sciolte poste
davanti. Il lievito lo sentivo anche lì che accompagnava i gesti attenti,
precisi, svelti, del fornaio, delle sue mani e delle sue palette.
Io, seduto agli scalini che dalla porta su strada scendevano al
piano del forno, ero affascinato ed in quel piacevole tepore vedevo
sfornare i pani già infornati di altri clienti, fintanto che arrivasse il
turno dei nostri. E quando quelle forme dorate uscivano dal forno, il
profumo del pane prendeva il sopravvento su tutti gli altri profumi
che sembravano accoglierlo come una corte s’inchina al suo re.
Quando tornavo a casa di nonna Giovanna, lei mi dava un
tocchetto di pane sul quale faceva cadere alcune gocce di olio
d’oliva di avanzo dal misurino di latta che utilizzava in cucina:
quanto era buono!
Normalmente quella costina di pane era la parte della formella
che nel forno toccava l’altra formella, quasi che si baciassero, così
che su di essa non si completava la crosta, ma rimaneva bianca
e morbida. Era la parte che conservava una fragranza difficile da
dimenticare e un caratteristico odore: quello del lievito madre.
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Premiazione
Enigmistica
Cruciverba asimmetrico con riferimenti a Barletta
Premiazione dei Concorsi letterari
“Massimo D’Azeglio” e “Graziella Mansi”
di Franco Lamonaca
1/9 Orizzontale: è l’autrice dell’opera “Omaggio a Barletta Provincia”
Anche quest’anno sono state numerosissime le richieste di adesione al Premio
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Premio Gino Garribba offerto dal Console di Malta dott. Matteo
Bonadies a Francesca Vitello premiata dalla prof.ssa Nietta
Borgia, dalla prof.ssa Grazia Carpinelli e dalla presidente
Costantina Loscocco
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“Come sottile striscia nera”, seguono Fiorella Brasili (Latina) e Lucia Crudele (Barletta) rispettivamente seconda e terza classificata. Due invece i
premi conferiti alla sezione Giovani del medesimo Concorso letterario, se li
aggiudicano Francesca Barone (Ceppaloni Bn) prima classificata con “Un
angelo nel buio” e Antonella Moccia (Barletta) seconda classificata.
Otto i premi assegnati ai bambini delle scuole elementari per le poesie associate al concorso “Graziella Mansi”. Sul podio Angelica Delvecchio (Barletta), Giovanni Riefolo (Barletta) e la prima classificata, la
tranese Martina Janni con la sua opera intitolata “Una fiaba incantata”.
Cinque invece i premi conferiti alle scuole Medie, sul podio le barlettane:
Veronica Messinese (terza classificata), Mariaelvira Defazio (seconda
classificata) e la prima classificata Simona Cristallo con “Il buio”.
Fra i numerosi stranieri provenienti da Londra, dal Togo (Africa), dal
Sud America e dalla Grecia ha ricevuto il riconoscimento della Giuria per
l’originalità dei suoi elaborati Ilias Fuckis di Atene (Grecia), mentre Alichi
Tsiatà (Moschato Grecia) è stata premiata con la poesia “Sono qui… non
aver paura”.
Per il numeroso pubblico accorso a gremire la Sala Rossa, una serata gradevole, occasione per gustare la nobilissima arte della poesia ed
apprezzare l’elevato spessore dei componimenti letterari.
Il Presidente del Premio, Costantina Loscocco, ringrazia pubblicamente il prof. David Giampetruzzi per la magistrale conduzione della cerimonia di Premiazione, i componenti della Giuria, gli sponsor, le istituzioni
ed i partecipanti provenienti da tutta l’Italia.
L’Associazione Ad Maiora si dedica all’organizzazione di tale evento
con il consueto impegno ed entusiasmo cogliendo, inoltre, l’occasione
per valorizzare storia, folklore e talento nostrani; motivi e stimoli in più
per proseguire il cammino intrapreso nel 2000 oltretutto alla luce del successo riscontrato anche nel 2012 in termini di partecipazioni. Pertanto
rinnoviamo sin d’ora a tutti l’appuntamento all’anno prossimo per la quattordicesima edizione.
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di Costantina Loscocco*
giunto alla XIII edizione il Premio letterario “Massimo D’Azeglio”
cui è abbinato per l’undicesimo anno consecutivo il concorso
intitolato a Graziella Mansi, la bambina andriese morta in tragiche circostanze.
La cerimonia di premiazione dei migliori elaborati, alla quale erano
presenti anche i coniugi Mansi (genitori della piccola Graziella), si è svolta sabato pomeriggio 16 giugno nella splendida cornice della Sala Rossa
del Castello Svevo di Barletta.
Svariate centinaia i lavori pervenuti da ogni parte d’Italia ed anche
dall’estero alla Giuria esaminatrice, presieduta dall’imprenditore-scrittore
nonché Console di Malta, dott. Matteo Bonadies, coadiuvato dal Presidente onorario di Giuria, prof. Mario Vacca, Croce d’Oro al merito letterario, dal dirigente scolastico prof. Andrea R. Messinese, dalla scrittrice
dott.ssa Maria Giuseppina Pagnotta, dalla prof.ssa Grazia Carpinelli (moglie del compianto prof. Gino Garribba), dalla prof.ssa Nietta Borgia, dalla
prof.ssa Nunzia Cappabianca e dalla prof.ssa Elvira Alvieri. La duplice
manifestazione, fiore all’occhiello dell’Associazione Ad Maiora, ha l’onore
di fregiarsi di alti patrocini quali il Senato della Repubblica, la Camera,
il Consolato della Repubblica di Malta, la Regione Puglia, la provincia
B.A.T. e le Città di Barletta e Trani che hanno aderito al Premio.
La cerimonia si è aperta con il doveroso omaggio all’indimenticabile
prof. Gino Garribba, poeta e compositore di versi in vernacolo barlettano,
scomparso di recente, ed al quale è stata dedicata la sezione Vernacolo
del Premio. Poi spazio ai numerosi premi, distribuiti agli autori che si sono
maggiormente distinti con le loro composizioni letterarie.
Per quanto concerne il Premio “Massimo D’Azeglio”, nella sezione
Adulti la Giuria ha individuato quale poesia vincitrice “Se non dovessi
andar per primo io” del romano Armando Bettozzi, sul podio anche Michele Lucatuorto (Bitetto, Ba) ed Antonio Bicchierri (San Giorgio Jonico,
Ta). Ad aggiudicarsi il 1° premio della sezione Vernacolo (dedicato a Gino
Garribba) è “D’arcanu sapi tuttu ‘stu’ splinduri” della poetessa Francesca
Vitello (Favara, Ag), si classifica al secondo posto la barlettana Francesca
Piazzolla, terzo Armando Bettozzi (Roma); mentre nella categoria dei Racconti brevi il 1° classificato è Pierino Pini (Montichiari, Bs) con il racconto
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Le definizioni riguardanti Barletta sono precedute da un asterisco (*).
(Soluzione a pag. 45)
Orizzontali
Verticali
1.* Il nome della nostra Artista (autrice dell’opera raffigurata). 9.* Il cognome della nostra Artista (autrice dell’opera raffigurata).
- 18. Lodi. - 19. Piccolo comune del mantovano. - 20. Una via romana. - 21.* Il caffè in piazza dell’ex ospedale, con la sola iniziale. - 22. Si chiedono e si fanno per cortesia. - 23. I fiori femminili
d’una via al Parco degli Ulivi. - 24. Hanno fili taglienti. - 25. Sono
la base del maraschino. - 27. Importante comune della cintura torinese. - 28.* Il primitivo nome del ristorante di via Vitrani. - 29.
Tele di lidi e barche. - 30. La Laurito dello spettacolo. - 31. Come
certa luce lunare. - 32. Lo sono i pistoni delle pale meccaniche. 34. Ramo opportunamente reciso. - 35. Un comune del nuorese.
- 36. Telo impermeabilizzato. - 37. Biella. - 38. L’area dell’edificio. - 39.* Era una nota taverna di via San Giorgio. - 40. Com’era
brevemente chiamato il partito di Almirante. - 41. Il prefisso per
l’orecchio. - 42.* Quello di Perfetti era su via Foggia. - 43. I mezzi
d’informazione senza media. - 44. Como. - 45. Un decotto di erbe.
- 46. Lo sono certi poteri. - 47. Hanno il vomere. - 48.* Il Santo
della chiesa ad angolo dell’omonimo vicolo. - 49. Pregiata lana
molto calda. - 51. Un’alta cifra scritta a Londra. - 52. Implacabilmente, senza alcuna misericordia.
1. Importante comune del trapanese presso il Golfo di Castellammare. - 2. Novara. - 3. Si consulta per la partenza. - 4.* Il numero
della paura a Barletta. - 5. Passati alla leva. - 6. La Repubblica
d’Irlanda. - 7. Diffonde notizie sulla prima rete. - 8. Torino. - 9.
Noti, celebri. - 10.* Quella ecologica, è presso la Barsa. - 11. Son
bucati, per il brodo. - 12. Cattive, malvagie. - 13. All’estremità
dell’amaca. - 14. Coleottero africano. - 15. Si taglia all’inaugurazione. - 16. Son pure scrofe. - 17. La compie l’eroe in trasferta. - 20. I numeri della via. - 22. Stare sempre in azione. - 23. Si
guarda per far centro. - 24. Risorte, rianimate. - 26. C’è quel di
denti e quel di gola. - 27. Di colorito tizianesco. - 28. Il monte di
San Marino. - 30. Fa coppia con la moglie. - 31. Copricapo regale.
- 33. Lo stesso che ospedali. - 34. Un genere di pomodori. - 36.
Quella della Delizia è nel Friuli. - 37.* Il caffè di via Ospedale
dei Pellegrini. - 39. È una marca di lavatrici. - 40. L’uccello pescatore. - 42. L’azzurro della quadricromia. - 43.* Il “de Paliano”
della Disfida. - 45. Segue il Bis. - 46.* Si proietta anche quello su
“Piripicchio”. - 47* Il nostro caro gigante. - 48. È indicatore della
ricchezza nazionale. - 50. Enna. - 51. Milano.
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(Soluzione di pag. 43)
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Michele Moscarelli del
Team Fieramosca di Barletta ha conquistato il
titolo italiano nella categoria “Supergentleman”.
A Cassino, dove ha partecipato alla Cronoscalata insieme ad altri 300
corridori provenienti da
ogni parte d’Italia, Moscarelli col tempo di 24’13” si è aggiudicato la maglia tricolore. Il Team Fieramosca è una realtà del ciclismo barlettano
che pratica attività agonistica pur trattandosi di corridori
che non fanno di mestiere i ciclisti. Prossimo appuntamento
a Roma il 16 settembre per il campionato italiano su strada.
A R A T R
LUGLIo
Bravissima Veronica Inglese portacolori dell’Esercito
Italiano, che ai campionati
Italiani Juniores di Atletica
Leggera, a Misano Adriatico, è salita sul podio più alto
aggiudicandosi la gara sui
5000 metri. È l’undicesimo
titolo della sua carriera e - a
suo dire - uno dei più belli
per il modo in cui è stato conquistato, perché non solo ha
vinto, ma ha anche stravinto,
visto che la seconda arrivata
ha tagliato il traguardo con
oltre 40 secondi di distacco.
Il tempo veramente buono,
avendo fissato il suo primato
personale sulla distanza in
16:02.72. Il prossimo obiettivo, quello di battere il recente primato.
Con Veronica Inglese si sono messi in evidenza anche altri
atleti barlettani, nel salto triplo, nella 400 metri e nel settore
lanci. Bravo soprattutto Antonio Napoletano nel salto triplo
con la misura di 15,85. Bravo anche Vito Incantalupo che ha
conseguito il 4° posto nei 400 metri, sfiorando il suo record
personale.
A Moscarelli il titolo di Gentlemen 2012
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Erano le 22.08 quando dopo ben centosedici minuti di gioco,
il tabellone del PalaBorgia di Barletta segnava il 25-21 con
cui le “delfine” della New Axia Volley conquistavano il quarto
set per il definitivo 3-1 che valeva la promozione in serie D,
relegando di diritto un’ordinaria e calda serata di un 6 giugno 2012 nella storia della squadra di mister Porcelluzzi.
Alle ragazze della Galatea Volley indubbiamente va riconosciuto l’onore delle armi, infatti le pallavoliste di Galatone
hanno tentato fino all’ultima schiacciata nell’arco delle tre
gare di questa seconda fase dei play interprovinciali di volley di Prima Divisione Femminile di cambiare i connotati ad
una storia che non prevedeva purtroppo per loro il “vissero
felici e contenti” di turno, poiché alla lunga hanno giocato a
loro sfavore l’enorme spessore tecnico - nonché la smisurata
esperienza delle sue atlete più rappresentative - della squadra del presidente Michele Rizzi, nonché qualche errore di
troppo in fase di ricezione nelle fasi cruciali delle tre gare.
Veronica Inglese medaglia d’oro nei 5000 metri
a Misano Adriatico
Ciclismo
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La New Axia Volley in serie D:
un sogno che diventa realtà
Atletica
R. Rutigliano
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Pallavolo
Buoni piazzamenti per i ragazzi dell’Archery Team che si
sono distinti in una gara di specialità “campagna” che si è
svolta a Montemarano e successivamente a Sarzana. Estremamente buono il risultato di Federica Iodice che, in seguito
alla gara, ha potuto risalire nuovamente posizioni, passando
dal diciottesimo posto della classifica nazionale al quinto.
Intanto a Molfetta, esaltato da un
pubblico entusiasta, ha vinto il titolo
regionale di Quarta categoria il barlettano Ruggiero Rutigliano, venticinquenne, ancorché corra per il circolo
di Molfetta.
L M E N T E
Presso il Pala Marchiselli si sono tenuti i festeggiamenti per
la promozione della Rosito Caffè Cestistica Barletta nella
Divisione Nazionale C. Un evento che ha sintetizzato l’eccezionale stagione 2011/12 approdata ai playoff, preludio
al trionfo definitivo della Cestistica sulla scia di sedici gare
consecutive vittoriose. Il parere del coach Luigi Degni: “Un
gioioso meeting, quello organizzato al Pala Marchiselli, tra la
squadra ed il suo leale pubblico, regolarmente al seguito nel
corso di una stagione che ha premiato la rassicurante cifra
tecnico/agonistica in possesso dalla squadra, nonché le crescenti ambizioni coltivate con umiltà e determinazione.
Questi traguardi legittimano l’attenta preparazione ed il lavoro serio e costante pianificato ad ogni livello societario.
Il Presidente Criscuoli, settore tecnico, giocatori, pubblico
hanno guadagnato con merito la C nazionale ed il diritto di
celebrarla tutti insieme”.
La Polisportiva Asi Ottica Lamusta ha disputato il torneo
riservato ai “Quarta categoria” insieme ad altri ottocento atleti provenienti da ogni parte d’Italia.
Per il team Lamusta, preparato dai
tecnici D’Amore e Sguera e dal coach cinese Mingquan Gao, i riflettori
erano puntati su Paolo Iagulli, Fabio
Ciannamea e Giuseppe Gaggiano, e
sui giovani Ivan Palmitessa e Giuseppe Damato.
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Archery Team in evidenza
Rosito Caffè Cestistica Barletta in serie C
Il Lamusta Barletta ai campionati italiani
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Più di mille i giovani e giovanissimi scacchisti che ad Acqui
Terme (Alessandria) si sono affrontati nei Campionati nazionale studenteschi a squadre.
Ecco le altre squadre campioni: Superiori juniores femminili:
Cafiero (Barletta). Superiori allievi (primo biennio): Cafiero
(Barletta).
La squadra della scuola primaria del 3° Circolo Didattico “N.
Fraggianni” di Barletta risulta seconda classificata, nella fase
nazionale, fra le 37 squadre partecipanti. L’insegnante Elisabetta Capuano ha condotto e supportato gli alunni Daniele
Dibari (capitano), Antonio Dicorato, Alessandro Damico,
Alessandro Lamonaca e Paolo Tavoletti.
Tiro con l’arco
Basket
Tennistavolo
N O S
In evidenza i giovani scacchisti del Liceo “Cafiero”
e della scuola “Fraggianni”
La barlettana Vincenza Cordio
per la Barletta Nuoto, a Riccione
è scesa in piscina con un lotto di
nuotatrici di livello internazionale fissando in 30”9 il miglior
tempo regionale sui 50 metri
stile libero, e in 38”2 il miglior
tempo regionale sui 50 metri
rana. Apprezzamento per le
buone performances della Cordio sono venute dal Presidente
Emanuele Dascanio, dal tecnico Francesco Di Lena e dal tecnico del settore master Pippo
Lombardi.
Vincenza Cordio record regionale
I
Scacchi
Sul prestigioso circuito
del Mugello Cosimo Diviccaro si è piazzato al
quinto posto finale nella seconda prova della
Premier Cup. Un buon
risultato se si considera
che ha gareggiato contro i migliori centauri del
panorama nazionale. Il
pilota barlettano non è
pienamente soddisfatto del risultato. È stato infatti, purtroppo, tradito dalla gomma posteriore che non solo gli ha
fatto perdere secondi preziosi nei confronti dei suoi rivali
ma soprattutto ha visto sfumare la possibilità di raggiungere la “zona medaglia”.
Alla Premier Cup Diviccaro è quinto
N E S O R A B
Gli altri ragazzi del Team in gara, alle loro prime esperienze,
hanno disputato un bella gara conquistando tutti il podio.
Gli atleti sono costantemente seguiti dai maestri Ruggiero
e Giuseppe Lanotte del Team Federico II di Svevia e
dall’Istruttore Antonio Lomuscio del Team Hwa Rang.
Questa la classifica: Doriana Lacerenza: 1° Classificata;
Salvatore Tupputi: 2° Classificato; Michele Pinto: 2°
Classificato; Nicola Lacerenza: 3° Classificato.
Nuoto
I
Il 3 giugno 2012 si sono svolti a Trani i Campionati Regionali
di Kick boxing WTKA, che hanno visto protagonisti i ragazzi
della Federico II di Svevia.
Il Team ha ottenuto lusinghieri piazzamenti con la conferma
delle ottime prestazioni della nostra punta di diamante, la
campionessa Doriana Lacerenza che si è classificata al primo
posto.
Motociclismo
M E R
Doriana Lacerenza ha conquistato il primo posto
52
Arti marziali
Brevi di sport
45
Vernacolo
Pess sop a spieggie
u gelatjir sein
tou pù gilat t
r’mbrisck i canarein.
L’estat
E van a fest
bell du Ferragust
e tou o mar dé
pour tin a sust
di A. R. Nanula
Com arreiv Giugn
veit poc a poc
u Sol a matein
tutt cos mboc.
E iepr f’nistr
purt p fé corrind
mò pù frisck
meggjie t sind.
Vers mezzadei
par ca t’assicc
ca tou di mé
chiov nu picc.
A Lugghie van
veit u solleon
ce tou ascenn
a fé attinzion
Ma p sté frisck
r’medie s trov
ca t n ve o mar
a matein vers innov.
Dop novenda dei
arreiv S’ttembr
tenn s’accummenzn
a uasté ittembr.
E da chest sé
non jiss for
t’appiccie lest
u v’nd’lator.
ca u Sol coce
e jind a nu mnout
cuss ié capace
ca cert t stout.
Jind all’ecque
désul serie
tou truv veit
tenda r’fr’ggerie.
L’erie face fé
a pell rizza rizz
ognettend veit
ca face a matizz.
P’uccald veit
ié nu supplizzie
ce a scì affé
tou nu s’rvizzie
Sté tou cundend
soltend a sar
sop o balcon dé
sté ié nu piaciar.
Non t deic pò
sop a spieggie
mò tou ca sté
com nu salveggie
lest lest
a matein vé
quenn u Sol
non coce assé.
Perà a nott
ste soul ssoul
m’gghiert p tà
s mett coul accoul.
t sind frisck
pa mutandein
e t’aducchie pò
tenda signorein
E t n vù scì
senza cammeis
camnenn tou
p tutt u paieis.
Mò veit ca chept
qualche matein
t fenn mal sé
a cap e irrein.
ci pì du pizz
o ci in topless
par ca t van
attà nu colless
Apirt d nott
u balcouna t’nout
inzamm ca pò fé
bell quett st’rnout.
inzamm ma deic
ca in ogn mod
u cor a vdéll
tutt s la god.
E mò t n’avvirt
ca iav arruat
a bella staggion
sé d l’Estat.
RISTORANTE
RICEVIMENTI
CONGRESSI
46 IL FIERAMOSCA
S.S. 141 delle Saline - Villaggio Ippocampo
Tel. - Fax 0884 571397
LUGLIo
2012
LUGLIo
2012
t n scurd d tutt
d’ogne preoccupazion
e t gud l’Estat
sta bella staggion.
O mar tou cert
chiù non a scì
i r’curd jind o cor
t ianna rumanì.
Perà mo na cos
cert t conzol
ca d nott mò sé
satt e l’nzol
ca preim m’gghiert
stav lundan sein
mò pù frisck
attà jedd sté vcein.
P m’gghiert put
fert abbrazzat
e sté d’accssì
tutt a nuttat.
Viale R. Elena
(Lit. di Levante)
tel. 0883 347741
IL FIERAMOSCA
47
Vernacolo
Informazioni turistiche e culturali
U Paise meie
Archeoclub di Barletta
Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132)
[email protected]
Archivio della Memoria e della Resistenza
(c/o Castello)
0883 578644
Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620
Aufidus - Ass. inform. turistica
339 3218439
Biblioteca Comunale (c/o Castello)
0883 578607
di Nicola Tarantino
Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68)
Cantina della Sfida
Castello Centro Culturale Zerouno
C. T. G. Gruppo “Leontine” IAT (c/o Palazzo San Domenico) Pugghie, Paise mèie,
térre e máre, ddò so’ tutt na cose;
benedètta lénze de térre
ca da’ Mundégne de Sánda Mecale
arréive a Sánda Maréie du Cape,
chiêne de spiagge ca nan fernèscene mé,
de trulle, de grutte, de prate andéiche
e de paise ca ritene o sole
iune appièrse all’alte…
Térre du viénde de fuoche,
sott’a nu cièle,
sembre a chelore de cièle
térre de gráne, de vigne e d’alevête,
máre de cozzele e rrizze,
giardèine d’ogni frutte,
de uòmene e ffémene bbelle
cu guste arrabbiáte di figghie.
Cambágne senz’acque de fiume o de’ cièle,
ma ricche de vréine aschennoute.
Térre de Pugghie méie,
core du Levande e du Punènde,
tòu, attéire ca bellézze e chi recchézze
tutt’u Munne sop’ a tà;
e ddò se tròvene, com’ a nu musà,
i mmegghie cose ca poure l’Ome è fátte.
Lega Navale
fotorudy
Servizi Sociali
A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1)
ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio)
Casa di riposo “R. Margherita”
Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16)
Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45)
Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) Consultorio familiare “Insieme…” Curia Arcivescovile Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I)
0883 527859
0883 310230
0883 521686
0883 522446
0883 310293
0883.510181
0883 572557
0883.310387
0883 520395
0883 531274
0883 518002
GOS Laboratorio urbano
tel. 0883 310214 - fax 0883 576156
ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128
Sert
0883 577302
Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460
taxi - Autoambulanze
E TRASPORTO INFERMI
Il mio Paese
Puglia, Paese mio,
terra e mare qui si confondono;
felice striscia di terra
che dal Gargano si estende al Capo di Otranto,
ricca di spiagge ininterrotte,
di trulli, di grotte, di ruderi e di paesi
che ridono nel sole l’un dopo l’altro.
Terra del vento di fuoco (favonio)
sotto un cielo costantemente azzurro,
terra di grano, di vigne e d’oliveti,
mare ricco di cozze e ricci,
giardino d’ogni sorta di frutti,
di uomini e donne belle
col gusto infrenabile dei figli.
Campagne prive di acqua di fiume o di pioggia,
ma ricche di vene sotterranee.
Terra della mia Puglia,
sei il cuore del Levante e del Ponente;
tu attiri con la tua bellezza e le tue ricchezze
tutto il Mondo verso di te;
e qui si trovano anche,
come in mostra in un Museo,
le più belle cose che l’Uomo ha creato.
48 IL FIERAMOSCA
348 3739839
0883 331002
LUGLIo
2012
A.S.L. BT - centralino
0883 577111
AVSER (Via Magenta, 24)
368 3511354 - 0883 528443
Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso
0883 526924
Misericordia Barletta - Servizio ambulanza
347 0951836
O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine)
0883 535000
U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine)
0883 536788
Taxi (P.zza Conteduca)
0883 521469
Taxi Service 0883 347243 - Wind 339 6578116 - Tim 331 3261000
LUGLIo
2012
0883 531274
0883 532204
0883 532569
0883 333807
333 2453170
0883 331331
0883 533354
Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374
Parco Archeologico di Canne
0883 510992
Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42)
339 3869860
URP (Ufficio relazioni con il Pubblico)
0883 578488
Numero Verde 800761414
POSTI TELEFONICI PUBBLICI
Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22
0883 534305
SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO
Acquedotto (Servizio Guasti)
800 735735
Scoppio (Servizio Trasporto Urbano)
0883 518554
Capitaneria - Soccorso in mare
0883 531020
Carabinieri - Pronto Intervento
112
- comando compagnia
0883 537400
Cimitero
0883 510675
Comune - centralino
0883 578111
Corpo Forestale dello Stato
1515
Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info)
800 900800
Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21)
89 20 21
Gas (Servizio Guasti)
800 900999
Guardia di Finanza
117
- Comando compagnia
0883 531081
Guardia Medica - notturno e festivo
0883 575130
Polizia di Stato - soccorso pubblico
113
Polizia Commissariato
0883 341611
Polizia Municipale
0883 332370
Polizia Stradale
0883 531215
Polfer
0883 521502
Poste Italiane
0883 536097
Pronto Soccorso A.S.L. BT
0883 520221
Protezione Civile
0883 578320
URP - A.S.L.
0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050
Soccorso ACI
116
Telecom uffici commerciali
187
Vigili del Fuoco - Pronto Intervento
115
- locale stazione
0883 531222
IL FIERAMOSCA
49
ORARIO FERROVIARIO fino a dicembre 2012
BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA
Da Barletta a Bari: 4.45* 5.28* 5.44 5.56 6.10* 6.21* 6.45 6.46 6.52 7.00 7.12
7.32 7.52 8.30 8.43 8.50 9.15 10,30 11.47 12.15* 12.44 13.19 13.30* 13.48*
14.03 14.20 14.43* 15.04* 15.20 15.43* 15.57 16.27* 16.43* 16.51 17.02
17.15 17.43* 17.45 18.12 18.19* 18.27* 18.43* 19.12 19.21 19.30 19.55 20.10
20.35* 20.43* 20.55* 21.26* 22.42* 22.56* 23.00*
Da Bari a Barletta: 0.02* 4.00 4.25 5.35* 5.55 6.22 6.30 6.40* 6.46 7.12* 7.43*
7.48 7.53 8.01 8.10 8.16 8.43* 9.40* 10.10 10.45* 11.40* 11.54 12.00 12.40*
12.54* 13.05 13.17* 13.22 13.45 14.10 14.15 14.30 14.40* 15.16 15.40*
16.05* 16.35 16.45 17.06 17.15 17.35 17.45 18.09 18.10 18.17* 18.43 19.05
19.35 19.40 20.00 20.05
21.18 21.36* 21.42 22.49 23.11*
Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo
*= il servizio si effettua anche la domenica
Da Barletta a Foggia: 0.36* 4.49 6.04* 6.43 7.11 7.19 7.28* 7.43* 8.11* 8.43
8.48 8.59* 9.08 9.12* 11.09* 11.35* 12.08* 12.38 12.49 13.09* 13.24 13.37*
13.45* 14.09 14.56 14.57 15.24 15.25 16.03 16.08* 16.50* 17.31 17.40 18.03
18.31 18.45* 18.58 19.00 19.54 20.30 20.46 20.52 21.00 22.07 22.24*
22.32 23.07 23.38 23.59*
Da Foggia a Barletta: 3.55 4.00* 4.48* 5.08 5.13 5.31* 5.43* 6.00* 6.06 6.38
6.46 7.10 7.57 8.36 9.45 10.15 11.45* 12.00
12.35 12.56* 13.16* 13.20
14.13* 14.20* 15.13 15.17 15.57* 16.05 16.13* 16.17 16.31 17.13* 17.30 17.50*
17.59* 18.12* 18.35 18.46 19.30 19.59* 20.04* 20.13* 20.57* 21.53 21.55
22.08* 22.27*
Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e
acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21
(Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).
CHIESE: orari Ss. Messe
STAZIONI DI SERVIZIO
TURNI FESTIVI MESI luglio e Agosto 2012
Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30
Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00
1 Luglio
TURNO A 28-29 Luglio
18-19 Agosto
AGIP
API
ESSO
ESSO
ICOPEM
TAMOIL
via Trani
via L. Da Vinci
via R. Margherita
piazza Cervi
via Andria SS 170
via S. Samuele
14-15 Luglio
7-8 Luglio
4-5 Agosto
25-26 Agosto
TURNO B AGIP
ERG
ERG
ESSO
ESSO
via Canosa
via Parrilli
lit. di Ponente
via Andria
via Trani
21-22 Luglio
15 Agosto
TURNO C 11-12 Agosto
TURNO D AGIP
API
ERG
IP
Q8
ERG
ERG
ERG
FINA
IP
Q8
via Foggia
via Andria
via Canosa, 84
lit. di Ponente
via Trani
50 IL FIERAMOSCA
SS 16 bis
via R. Margherita
via Violante
via Andria
via Trani
via Foggia SS 16
sabato sera domenica
Buon Pastore 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Medaglie d’Oro, 29
Carmine 17.00
via Mura del Carmine
Cuore Imm. di Maria 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via Barberini
Immacolata 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Firenze, 52
Maria SS. Sterpeto 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00
viale del Santuario, 13 12.30
Ospedale Civile 9.00
Purgatorio 9.00
corso Garibaldi
S. Agostino 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00
via Pozzo S. Agostino, 28
S. ANDREA 19.00
10.30 19.00
via M. Bruno
S. Benedetto 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via R. Margherita
S. Domenico 19.00 19.00
corso Garibaldi, 198
S. Filippo Neri 18.30 7.30 9.30 10.30 11.30 18.30
via Mons. Dimiccoli, 116
S. Giacomo 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00
c.so Vitt. Emanuele, 147
S. Giovanni Apostolo 19.00 8.30 11.00 19.00
via delle Querce, 2
S. Lucia 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00
vicoletto Santa Lucia
S. Maria degli Angeli 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
viale Marconi, 22
S. M. della Vittoria 18.00 18.00
via Cialdini, 70
S. Maria di Nazareth 17.00
via Nazareth
S. Nicola
19.00 8.30 11.00 19.30
via Canne, 195
S. Paolo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
via Donizetti
S. Ruggero
(Canne della Battaglia) 20.00
S. Ruggero 7.30
via Cialdini
Sacra Famiglia 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Canosa, 143
Santa M. Maggiore
11.00
via Duomo
Santo Sepolcro
19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
corso Vitt. Emanuele
Spirito Santo 19.00 9.00 11.00 19.00
via Boggiano, 43
SS. Crocifisso 19.00
8.30 10.00 11.30 19.00
via Petrarca
SS. Trinità 19.00
10.00 11.30 19.00
via Palmitessa, 38
LUGLIo
2012