se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno
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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno
se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità Anno XXXIX - LUGLIO 2012 - Una copia 2,50 7/2012 w w w. i l f i e r a m o s c a . i t Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA Mensile di cultura, informazione e attualità 7/2012 9 1529 28 giugno 1952: i sessant’anni di Pietro Paolo Mennea. L’uomo, l’atleta, il suo rapporto con la città 12 8 Economia Soluzione contro l’evasione di Gaetano Nanula 17 29 9 In copertina I sessant’anni di Pietro Mennea. L’uomo, l’atleta, il suo rapporto con la città di Renato Russo Chiesa Promossa dal Comitato Feste Patronali La mostra delle statue della Madonna di Luigi Nunzio Dibenedetto Recensioni La storia di Trani in due volumi del prof. Raffaello Piracci di Andrea Lovato 19 L’arciconfraternita del SS. Sacramento in S. Giacomo: cinque secoli di storia e di fede di don Sabino Lattanzio 30 31 Quando incontrai Raffaello Piracci di Renato Russo 33 Estate malata Degrado al braccio di Levante: un tempo ci si passeggiava… di Mariano Stellatelli 35 Scuola “San Domenico Savio”: Conosciamo gli animali - Lasciateci giocare in pace 11 Provincia Bat Il consiglio provinciale Bat approva il rendiconto di gestione esercizio 2011 12 13 L’assemblea regionale vota il trasferimento della sede dell’Asl Bt da Andria a Barletta 15 Puglia Imperiale Come godersi lo spettacolo della Puglia Imperiale con tutti i sensi di Lucia De Mari Economia Distretti industriali nel distretto di Barletta di Emmanuele Daluiso L’assemblea regionale vota il trasferimento della sede dell’Asl Bt da Andria a Barletta 20 21 Vita di club Francesco Barracchia governatore Lions 22 GOS Il laboratorio urbano di Barletta partner del concorso nazionale Ri-crea 27 Incontri Storia del palazzo Esperti di Antonietta Fioravante Esperti Salute Progetto Asl per star bene: il ruolo protettivo dell’esercizio fisico di Lucia Negroponte 36 “Green Hour”: come godersi lo spettacolo della Puglia Imperiale con tutti i sensi Briciole d’archivio “C’ vulèit’ appr’zzè Varrétt’, n’aveit’ canascj pour u dialétt’!” di Michele Dimonte “Archimede”: Parole di teatro - Dopo novantuno anni Pirandello non mostra rughe 17 37 Promossa dal Comitato Feste Patronali la mostra delle statue della Madonna “Fraggianni”: Menestrelli di parole “ITC Salesiano dei Sacri Cuori”: A Torino per ritirare il premio “Accendi una stella” Sezione Ragazzi della Biblioteca Comunale: Il piacere della lettura. La promozione del libro 38 39 “Renato Moro”: La magia della comunicazione, il quartiere all’opera - Moro news 40 Musica Ottima performance del Coro “Il Gabbiano” di Barletta alla 14a edizione di “Corinfesta 2012 Festival” di Alessandro Visentin 41 “A. Casardi”: Nel ricordo della prof.ssa Vanda Verde borsa di studio a Luigi De Martino Norante - Ippolito di Euripide nel Castello di Barletta Tradizioni L’odore del lievito madre di Francesco Gambino 33 C’era una volta il faro rosso, quando il mare era pulitissimo e si praticava la pesca subacquea 42 Premiazione Premiazione dei concorsi letterari “Massimo D’Azeglio” e “Graziella Mansi” di Costantina Loscocco 43 Enigmistica Cruciverba asimmetrico con riferimenti a Barletta di Franco Lamonaca 44 Brevi di sport Arti Marziali / Pallavolo / Scacchi / Motociclismo / Basket / Nuoto / Tiro con l’arco / Atletica / Tennistavolo / Ciclismo RUBRICHE 6 7 Lettere al direttore Le potenzialità ignorate di via Andria (… qui uova fresche da bere) Francesco Saverio Esperti figlio e non fratello Quella foto a pag. 33 L’intitolazione a Mennea di una fermata 36 La VI edizione di Parole di Teatro ha premiato l’alunna Celeste Nanula dell’Ipsia “Archimede” della metropolitana Francesco Paolillo. Chi era costui? Non sempre chi vince merita il premio La vendita della collina di Canne Una foto di quella classe Vendola e la Campese nel ‘99 23 30 In città Notizie in breve 47 Vernacolo L’estat di A. R. Nanula 48 49 U Paise meie di Nicola Tarantino Libri del mese • Prima che cali il silenzio • Puglia: ricette, ristoranti, vini a cura di libreria Liverini Vivicittà TEKNO FILATI Srl FILATI CUCIRINI E ACCESSORI PER CALZATURE Barletta - BT Via Callano 163 int. 56 t. 0883 347 831 f. 0883 347 832 [email protected] 4 IL FIERAMOSCA LUGLIo 2012 LUGLIo 2012 IL FIERAMOSCA 5 Lettere al direttore Lettere al direttore L’intitolazione a Mennea di una fermata della metropolitana www.ilfieramosca.it e-mail [email protected] [email protected] [email protected] n° 7 - luglio 2012 anno XXXIX Direttore responsabile Renato Russo Spedizione in abbonamento postale 45% Registrazione presso Tribunale di Trani n. 140 del 1-3-1975 Stampa in proprio su carta ecologica riciclata Symbol - Freelife Matt Direzione, Redazione e Amministrazione Editrice Rotas s.r.l. Via Risorgimento, 8 Tel. 0883.536323 Fax 0883.535664 Barletta e-mail: [email protected] http://www.editricerotas.it ISSN 1722-8972 Associato accedi a Il Fieramosca on line Come abbonarsi • c/c postale n. 13433701 intestato a Editrice Rotas S.r.l. via Risorgimento, 8 76121 Barletta • Abbonamento annuale 25,00 per l’Italia per l’estero 85,00 per le Americhe 110,00 6 IL FIERAMOSCA Le potenzialità ignorate di Via Andria (… qui uova fresche da bere!) Francesco Saverio Esperti figlio e non fratello I professori che da circa quarant’anni progettano la Barletta del futuro non si sono accorti che Barletta è diventata Provincia e che condivide tale ruolo con Trani e con Andria: sarebbe insensato pensare che tali città debbano, anche sotto il profilo urbanistico, convergere e non divergere? Nessuno si è accorto che disponiamo già di una struttura importante che dovrebbe costituire la vetrina stessa della città: appunto via Andria con il casello autostradale, lo svincolo della S.S. 16 bis con S.S. 170 e relative complanari, la ferrovia in via di forte potenziamento, un importante interporto, stazioni di servizio, condotte principali di acqua, luce, metano e, non ultimo, un sistema viario che consente il pieno utilizzo delle infrastrutture industriali esistenti (Cementeria, via Callano, via Trani) senza interferire sulla Città: certo i camion provenienti dal porto e diretti al P.LP. di via Regina Margherita attraverso la litoranea di Ponente avrebbero ben altro fascino! Pare che l’abbiano detto perfino gli “ecologisti” nostrani, attuali depositari della cultura, della tutela della salute, dell’uso più appropriato dell’Energia: quelli che, seguiti dal Sindaco “senza se e senza ma”, hanno deciso che gl’impianti a biomasse (con relativi investimenti, occupazione, autentica tutela dell’ambiente, rispetto delle Leggi vigenti) tranquillamente realizzati in quelle topaie che sono Brescia, Copenhagen, Boston, sono nocivi per i nostri meravigliosi prodotti agricoli pagati euro 0,30 al chilo come l’uva, mentre - con buona pace dei cosiddetti progressisti - la Francia dispone dei migliori prodotti agricoli del mondo che crescono sotto settanta centrali nucleari. Tutte le città adriatiche, da Rimini a Molfetta, mostrano al visitatore la loro immagine migliore esibendo sul collegamento autostrada-città insediamenti commerciali, concessionarie, strutture pubbliche, complessi sportivi: uno spaccato di vita pulsante che vede, paradossalmente, assente soltanto Barletta che pur di tale mentalità propulsiva è stata riconosciuta campione. A ben vedere, tuttavia, noi disponiamo, a partire dal confine con il Comune di Andria (che viceversa ha dato impulso alla zona) di malinconiche scritte: “qui uova fresche da bere” ovvero qualche sfasciacarrozze, qualche costruzione abusiva, tipo il palazzo di cinque piani sorto dal nulla in mezzo alla campagna. Ettore Bergamaschi Caro direttore, grazie per l’articolo dedicato alla nobilissima famiglia Esperti, nel numero di maggio, ma vorrei fare una precisazione a beneficio di quanti dovessero conservare l’articolo e per la precisione della ricostruzione vorrei chiarire che quel Francesco Saverio citato alla fine della prima colonna (quart’ultima riga) non era fratello minore di Giorgio Portulano di Puglia, ma suo figlio che - nominato sindaco nel 1806 - lo sarà nuovamente nel quinquennio 1832-1837. Grazie poi della foto della facciata di palazzo Esperti: ma come avete fatto a trovare un momento della giornata in cui non c’era neppure un auto? Antonietta Fioravanti Esperti Quella foto a pag. 33 Caro direttore, voglio segnalarle un errore compiuto nella didascalia dell’articolo di pag. 33 del numero di maggio del Fieramosca, dove la prima traversa a destra è scambiata per via Baccarini, mentre è via Brigata Barletta. Ma se ci fate attenzione il primo portone all’imbocco della strada non appartiene a palazzo Scuro, ma a palazzo Faggella. Vorrei segnalare, inoltre, ai lettori, che l’antica pavimentazione della via era realizzata con basole, come è ben distinguibile nella foto. Elio Messinese, Barcis Il Politeama Paolillo agli inizi degli anni Venti (R. RUSSO, Barletta nel Novecento, Editrice Rotas, 2008) LUGLIo 2012 Caro direttore, vorrei segnalare a te e ai lettori barlettani un’importante notizia sportiva, la intitolazione a Pietro Mennea di una fermata della metropolitana di Londra in prossimità dell’inizio dei Giochi Olimpici 2012. La fermata è quella della centralissima High Street Kensington. Pietro Mennea, che a fine giugno compie sessant’anni, è però restato giovanissimo nei nostri ricordi, quando ci esaltava ascoltare le sue imprese in ogni parte del mondo. Oggi le cose non vanno molto bene a Barletta, fra le tante dimenticate, c’è anche il nostro campione che vive a Roma e continua a impegnarsi nella vita professionale come un tempo faceva nella vita sportiva e agonistica. Gino Vitrani presidente Pro Loco Abbiamo sintetizzato la lettera del presidente della Pro Loco perché troppo lunga e troppo polemica. Abbiamo però apprezzato che il messaggio è comunque giunto a Pietro Mennea che ha avuto la sensibilità di rispondere ringraziando la Proloco, il suo presidente e i barlettani in generale il loro affettuoso ricordo che il nostro campione ricambia con simpatia. Francesco Paolillo. Chi era costui? Sono grato al vostro giornale perché, alla bella età di 83 anni, mi ha fatto conoscere un cittadino benemerito del quale finora avevo ignorato l’esistenza, benché io sia una persona alquanto appassionata della mia città, come le ho spiegato nella telefonata che le ho fatto nei giorni scorsi. Di Paolillo io ne conoscevo finora solo due, Benedetto bibliotecario e scrittore vissuto fra la fine dell’800 e la prima metà del Novecento, e Antonio docente di italiano che ci ha lasciato una bella storia illustrata di De Nittis. Che ci fosse un Francesco Paolillo grande educatore dei nostri ragazzi, direttore delle nostre scuole primarie sul finire dell’Ottocento, proprio lo ignoravo. Nei giorni scorsi ne ho visto al Cimitero il grande monumento funebre che lo ricorda a noi suoi concittadini spesso smemorati… Ruggiero Seccia LUGLIo 2012 Non sempre chi vince merita il premio Caro direttore, vorrei raccontare a te e ai lettori la storia di Irena Sendler che, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha salvato 2500 bambini portandoli di nascosto fuori dal ghetto di Varsavia. Scoperta dai nazisti, le ruppero entrambe le gambe, le braccia e la picchiarono brutalmente. L’anno scorso è stata proposta al Premio Nobel per la Pace ma non è stata premiata. Mentre negli anni passati sono stati premiati nomi più famosi come: Al Gore, Barack Obama, Liu Xia Obo (dissidente cinese), Jimmy Carter, Irena Sendler Lech Walesa, ecc. Anche se non le hanno assegnato formalmente il premio Nobel, glielo avremo assegnato noi finché resterà rel ricordo dei nostri cuori. Paola Grillo La vendita della collina di Canne Vendola e la Campese nel ‘99 Ho letto sui giornali che il ministero della cultura ha finanziato alcune località pugliesi ritenendole turisticamente e archeologicamente meritevoli di essere sostenute col suo contributo economico, mentre nessun intervento ha programmato per Canne della Battaglia a proposito della quale si parla solo dell’eventualità di una vendita a privati per far cassa per le mortificate risorse economiche del nostro Comune. E sia pure, se chi dovesse acquistare la collina, si ripromettesse di utilizzarla con intenti di promozione turistica e di visibilità storica. Conservo fra le mie carte questa vecchia foto di Nichi Vendola e Maria Campese dinanzi ad una grande torta bene augurante. Ma per cosa? È una foto fatta a Barletta? Quando? E in quale circostanza? Francesco Cafagna Una foto di quella classe Caro direttore, un mio conoscente, Sig. Spiridione Musti, residente a Bagheria, classe 1927, si è trovato a Barletta (città del padre) nel periodo della guerra, ed in particolar modo, nel primo semestre del 1943. Frequentò, in quei mesi, il 1° liceo classico Casardi. Si ricorda di alcuni suoi compagni, Sabino Lanotte, Latronico, Rinaldi, un tale De Luca sfollato proveniente da Cassino, De Mari, il professore di filosofia Mascolo. Il Sig. Musti, dalla Sicilia, mi ha espresso il desiderio di poter avere una foto - se esiste - di quella classe, o addirittura di poter ritrovare qualche suo compagno di classe. Io ho pensato subito al vostro archivio fotografico. Avete in archivio una qualche fotografia? Sarebbe per lui una cortesia immensa. Rimango in fiduciosa attesa e nel frattempo Vi ringrazio. Giuseppe Piccolo La foto risale, se non ricordo male, a ottobre del ‘99, in occasione della inaugurazione della nuova sede del Partito, al civico 72 di via Geremia di Scanno. La torta fu preparata dai militanti del PRC (Partito della Rifondazione Comunista) Al brindisi era presente anche il sindaco Ciccio Salerno, numerosi esponenti dei DS e degli altri partiti della maggioranza (come l’ultimo sindaco PPI Ruggiero Dimiccoli). Dopo l’inaugurazione della sede, i compagni condussero Vendola in Piazza Caduti per un comizio che ricordo equilibrato e propositivo e che mi colpì soprattutto quando Vendola, parlando della vecchia DC, non ne parlò solo male, ma anzi precisò che “non si può sempre generalizzare e anche grazie al grande partito popolare che si chiamava Democrazia Cristiana, abbiamo avuto anche libertà e prosperità”. Massimo Penza Per eventuali contatti: [email protected] IL FIERAMOSCA 7 In copertina Economia I sessant’anni di Pietro Mennea Soluzione contro l’evasione L’uomo, l’atleta, il suo rapporto con la città di Gaetano Nanula* N el numero di giugno abbiamo sottolineato come lo sconvolgimento dei conti pubblici italiani sia dovuto essenzialmente all’evasione fiscale, valutata intorno ai 120-160 miliardi, sottratti ogni anno all’erario, che ha provocato progressivi disavanzi di bilancio per la cui copertura lo Stato ha dovuto contrarre un debito enorme, circa 1.900 miliardi. E rammentando che il Fisco ha cinque anni di tempo per recuperare l’evasione, consideravamo che l’area del recupero avrebbe potuto riguardare un giacimento di circa 600800 miliardi di evasione, stratificatosi appunto negli ultimi cinque anni, al ritmo dei citati 120-160 miliardi annuali. Di qui dunque la ragionevole conseguenza che l’azione di governo non dovrebbe orientarsi nel ricercare nuova materia tassabile, applicando imposte inique, come l’IMU, che colpisce una seconda volta il reddito investito nell’acquisto della casa, reddito che ha già scontato una prima volta l’imposta al momento della sua produzione, od applicando imposte esageratamente elevate, come l’IVA al 23%, ma dovrebbe soprattutto adoperarsi nel recuperare la materia tassabile sfuggita al precedente dovere di dichiarazione dei contribuenti. Il punto era (ed è tuttora), perché applicare nuove imposte e tasse se giacciono 600-800 miliardi di evasione che attendono di essere scoperti? Tanto più che la pressione fiscale effettiva alla fine del 2011 (738 miliardi di gettito su un prodotto interno lordo di 1.582 miliardi) era (ed è tuttora ) già enormemente elevata, pari al 46% di quanto guadagnano gli italiani. E come si potrà allora combattere meglio l’evasione fiscale e soprattutto sollevare il velo su quell’enorme giacimento, con cui poter sfrondare sensibilmente il citato debito di 1900 miliardi? Sicuramente non con i vecchi criteri e metodi di accertamento (scontrino fiscale, redditometro, studi di settore, accertamento con adesione, ecc.), già collaudati e sperimentati da tanti anni di applicazione, che hanno già dato il meglio della loro capacità investigativa, finora non riuscendo però ad evitare l’annuale ingente evasione. Si potrebbero studiare ulteriori perfezionamenti a tali criteri e metodi, ma rimarrebbero pur sempre i loro limiti di fondo, derivanti dalla concezione con cui furono originariamente pensati, e cioè, quasi sempre, in chiave presuntiva, induttiva o deduttiva, sulla base di elementi 8 IL FIERAMOSCA Pietro Mennea, il più grande campione che l’atletica italiana abbia mai avuto (Gianni Minà, Tuttosport) segnaletici che, seppur talora consentono ricostruzioni significative, non sono però sicuri nel rappresentare situazioni fiscalmente esaustive. Insomma, sussistono spesso margini d’incertezza, che lasciano zone residuali inesplorate della redditività del contribuente, fra l’altro, causando un infinito contenzioso. Sull’argomento non poteva ovviamente non intervenire il recente D.L. “Salva Italia” del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, che all’art. 11, intitolato “Emersione di base imponibile”, ha precisato che “a far corso dal 1° gennaio 2012” le banche e gli altri intermediari finanziari devono comunicare all’anagrafe tributaria non soltanto i nominativi della propria clientela, ma - periodicamente - anche le “movimentazioni che hanno interessato i rapporti… ed ogni informazione relativa ai predetti rapporti necessari ai fini dei controlli fiscali, nonché l’importo delle operazioni finanziarie…”. È inoltre stabilito che “le informazioni comunicate… sono utilizzate dall’Agenzia delle entrate per l’elaborazione con procedure centralizzate… di specifiche liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione…”. Insomma, siamo evidentemente ancora in un ambito concettuale di accertamento presuntivo (il modello “Serpico”, come la stampa ha voluto enfaticamente denominarlo), seppure, basandosi sulla movimentazione delle disponibilità finanziarie del contribuente, il metodo di accertamento dovrebbe essere questa volta molto più concretamente stringente e convincente. Speriamo bene! Naturalmente, questo vale per l’avvenire; “a far corso - come dice la legge - dall’1 gennaio 2012”: e per il passato? Per il recupero alle casse dello Stato di quel giacimento di 600-800 miliardi di evasione fiscale che si è sedimentato in questi ultimi cinque anni, al ritmo di 120-160 miliardi di evasione all’anno, è possibile risalire nel tempo, comunicando all’anagrafe tributaria anche le movimentazioni finanziarie dei contribuenti di questi ultimi cinque anni? Ne varrebbe veramente la pena, magari introducendo una piccola precisazione nella norma, nel nome dell’equità tra contribuenti passati e futuri. Tale precisazione consisterebbe nel sostituire le parole: “dall’1 gennaio 2012”, con le parole “dall’1 gennaio 2007”. In caso contrario, rimarrebbe un immenso “buco nero” alle spalle dell’attuale riforma, destinato a vanificare gran parte del suo merito. Sembrerebbe un’opera coraggiosa, interrotta però sul più bello, nel suo momento più efficace. Comunque, a nostro sommesso avviso, per una soluzione definitiva del problema dell’evasione fiscale (a cui farebbe evidentemente seguito anche la soluzione dei gravi problemi della corruzione e della provenienza illecita delle ricchezze della mafia) dovremmo abbandonare il ricorso sistematico a schemi mentali presuntivi, sostituendoli con l’esigenza che la Pubblica Amministrazione possa, ordinariamente e prioritariamente, fruire della conoscenza delle disponibilità finanziarie del cittadino; della normale e diretta conoscenza telematica, e non soltanto saltuaria ed eccezionale, dei valori risultanti dai suoi rapporti di conto e di deposito intrattenuti col complesso sistema bancario e della intermediazione finanziaria. Le persone per bene, che non abbiano nulla da nascondere, non avranno neanche nulla da temere. * Generale, già comandante in seconda della Guardia di Finanza, docente alla Scuola di perfezionamento per le forze di polizia - Roma LUGLIo 2012 di Renato Russo 28 giugno 2012: Pietro Paolo Mennea compie sessant’anni e li compie dando alle stampe ancora un libro, dal titolo emblematico La corsa non finisce mai, scritto con Daniele Menarini per le edizioni Lìmina di Milano. E in realtà Mennea di strada ne ha “corsa” tanta, a partire dal 1968, quando, appena sedicenne, iniziò l’attività agonistica confrontandosi col suo primo avversario, quel Pallammolla che - almeno inizialmente - lo avrebbe battuto più volte all’Istituto “Cassandro”, lui pure allenato dal prof. Autorino. Di quel ‘68 Pietro ricorda di aver assistito in TV alle finali dei 200 metri a Città del Messico, poco prima di scendere lui stesso sulla pista di Termoli per disputare la sua piccola finale sulla stessa lunghezza. Quasi la premonizione di uno storico appuntamento al quale non sarebbe mancato dodici anni dopo. Dal “Cassandro” all’AVIS dove, allenato dal prof. Franco Mascolo, si mise in luce in numerose gare nazionali, ma di secondo piano, continuando ad allenarsi a Barletta dove gli capi- tava, sulla spiaggia, sulla strada, sulla pista di atletica dello stadio. Erano gli anni dei Beatles e di Elvis Presley, di Cassius Clay e della rivolta studentesca. Dopo Autorino e Mascolo, Vittori rappresentò la svolta. Iniziarono a collaborare a Formia il 1° gennaio del ‘68, (proprio il 1° gennaio!) anche se il vero rapporto professionale cominciò sul finire del ‘71 quando Pietro aveva finito gli studi e l’atletica avrebbe rappresentato il suo futuro. Formia - racconta Mennea - segnò l’inizio di una vita completamente nuova, votata interamente alla preparazione tecnica e fisica, lontana dai ritmi, dalle abitudini, dai rapporti che mi legavano a Barletta. Per questa ragione, parallelamente all’aspetto puramente atletico, Vittori agì sull’elemento psicologico affinché allentassi i legami con il mio passato. Un passaggio doloroso ma necessario. Ogni giorno in pista per ore e ore, senza saltare una seduta, entrambi impegnati in un lavoro severo, faticoso, estenuante… Un lavoro che avrebbe dato presto i suoi frutti. Nel 1971, campione italiano nei 100 e nei 200; nel 1972 primatista e cam- Stadio comunale di Barletta, 17 agosto 1980, il ricordo più bello per gli sportivi barlettani: Pietro Mennea stabilisce il record mondiale dei 200 metri a livello del mare in 19”96. A dicembre Mennea annunciò il suo ritiro dalle corse, ma dopo un anno tornò. LUGLIo 2012 Roma, 1974, Stadio Olimpico. La vittoria nei 200 metri ai Campionati Europei pione italiano nei 200 (20”11) e così a seguire negli anni successivi dove ricorderemo, in particolare: nel ‘74, primo nei 200 negli europei di Roma; nel ‘75, primo nei 100 e nei 200 ai Giochi del Mediterraneo di Algeri, e ancora primo nei 200 nei Giochi Universitari di Roma; nel ‘76 quarto nei 200 alle Olimpiadi di Montreal; nel ‘77, secondo nei 200 alla prima Coppa del Mondo, a Dusseldorf; nel ‘78, primo nei 100 e 200 ai Campionati europei; nel ‘79 primo nei 100 e 200 alla Coppa Europa (Torino) e record mondiale a Città del Messico nei 200 (19”72); nell’80 medaglia d’oro a Mosca nei 200. Esausto, ma forse più psicologicamente che fisicamente, il 5 marzo dell’81 lasciò per un anno l’attività agonistica. Ne diede notizia, durante un’affollata conferenza stampa, dopo averlo comunicato ai suoi dirigenti, IL FIERAMOSCA 9 Provincia Bat In copertina con grande rimpianto per quei dieci indimenticabili anni, ringraziando in particolare Luca di Montezemolo, Giampiero Boniperti, Franco Carraro, Primo Nebiolo e - soprattutto - Carlo Vittori. Il vero motivo dell’abbandono? Lo spiegò lo stesso Pietro in una pagina autobiografica: Quando ti accorgi che non sei più in grado di dare il massimo, è meglio mettersi da parte. “Il Mattino” di Napoli titolava: Mennea ha detto basta dopo aver dominato per dieci anni la scena dell’atletica mondiale. E Gianni Minà, su “Tuttosport”: Il ritiro di Pietro Mennea, il più grande campione che l’atletica italiana abbia mai avuto. Fra gli innumerevoli articoli di apprezzamento per il nostro fuoriclasse, uno su tutti, il ricordo di Gianni Brera su “Il Giornale” del 6 marzo. Più di tutti ci restò male Vittori, ma quella pausa non durò a lungo, perché gli stimoli ritornarono come la voglia di correre e di vincere ancora. Il rientro ufficiale, il 25 agosto 1982 a Tirrenia, dove iniziò una nuova avventura agonistica che lo avrebbe portato a disputare la quarta olimpiade, a Los Angeles. Il suo rientro in pista fu segnato da un buon 20”68, ma il suo impegno era ormai discontinuo. Nell’83 un’impennata di orgoglio: mondiale nei 200 indoor con 20”74; nell’84 corse la sua quarta Olimpiade, disputando la finale a Los Angeles. Nell’88 partecipò alla sua ultima Olimpiade, a Seul, dove fu il nostro portabandiera nella sfilata di apertura dei Giochi, ma lì la sua avven- 10 IL FIERAMOSCA sportivo, Pietro scrive anche per “Italia Oggi”, ma soprattutto, per noi barlettani è autore di due biografie che ci sono particolarmente vicine perché ci coinvolgono, perché parlano di lui e della sua come della nostra città, parlano * * * di Barletta con la quale non sempre c’è stato un Ricostruita così, a buon rapporto. volo d’uccello, la sua Non ama ricordarstraordinaria storia d’atlo, ma nel maggio 2002 leta, non può restituirci fu candidato sindaco neppure lontanamente del centro destra conle emozioni che Mennea tro Francesco Salerno: seppe trasmetterci in grande delusione, ma quegli anni, specialmennon del tutto inaspettate quando scendeva in ta, almeno per noi che, pista nei grandi meeting per quel po’ che lo conoe portava il nome della scemmo in quella circonostra città sulla vetta stanza, ci accorgemmo del mondo, nei quattro della sua inadeguatezza continenti. al ruolo, non per colDopo l’atleta, l’uomo, pa sua, ma per scarsa la sua volontà di ferro, la conoscenza dell’ingrasua costanza, la sua indistruttibilità alla fatica, Settembre 1988. Pietro Men- naggio, dei meccanismi, senza un attimo di tre- nea portabandiera alle Olim- del linguaggio. Era di gua, senza risparmiarsi. piadi di Seul, la quinta alla un altro pianeta, Pietro, non aveva dimestichezNello sport come nella quale partecipò vita di ogni giorno, negli studi ai qua- za col mondo politico dove si parlava li si applicò con la stessa abnegazione un’altra lingua anzi, altre lingue, alle quali il nostro non era avvezzo. Fu anquando terminò l’attività agonistica. Già agli inizi degli anni ‘80 conse- che il tempo in cui aprì uno studio di guì la prima laurea in Scienze Politiche. consulenza, che diventò anche sede di Mennea non appartiene alla categoria una Biblioteca che regalò alla città. Ma di quei campioni che chiudono melan- non funzionò e la Biblioteca fu trasfeconicamente il loro trend di successi e rita altrove. L’ultima biografia, di pochi mesi fa, vivono male gli anni dell’immancabile declino avvilito dal compassionevole La corsa non finisce mai… Riaffiorano, frettoloso saluto dei vecchi amici spor- dall’onda dei ricordi, gli amici di un tivi che a stento ti riconoscono per stra- tempo, i faticosi allenamenti, la grande da… Pietro no, non si arrese, e senza attesa, i suoi strepitosi successi, questa soluzione di continuità, perseverò nella seconda vita piena anch’essa di straorsua gara col tempo, dove le lancette non dinari risultati, il suo lento distacco dalscandivano più i ritmi della corsa, ma la città (sembra che egli viva in un altro quelli dei suoi esami, delle sue lauree, continente), il suo attuale difficile rapdei suoi impegni professionali. Dottore porto con Barletta (traspare da qualche commercialista e avvocato civilista, nel nota amara della sua recente biografia). In ogni caso, ci piaccia o no, Pietro ‘99 eletto nel Parlamento Europeo, docente di Istituzione di Diritto Pubblico Mennea è stato il barlettano che più di presso l’ISEF dell’Aquila, e poi, ancora, ogni altro, nel ‘900, ha portato il nome docente presso l’Università di Salerno di Barletta in ogni parte del mondo… Auguri, Pietro, non sarà facile dimenalla Facoltà di Scienze Politiche. Autore di numerose pubblicazio- ticarti. ni specialistiche nel campo del diritto tura durò poco perché si infortunò all’inizio delle eliminatorie, in batteria. Nel corso della sua intensa carriera, 50 volte in azzurro, 16 volte campione italiano, primatista mondiale nei 200! LUGLIo 2012 Il consiglio provinciale Bat approva il rendiconto di gestione esercizio 2011 I l Consiglio provinciale di Barletta - Andria - Trani ha approvato con 14 voti favorevoli il Rendiconto di Gestione dell’esercizio 2011. In sede di votazione, le minoranze ed il gruppo consiliare de La Puglia Prima di Tutto hanno abbandonato l’aula, mentre hanno espresso il proprio voto contrario al provvedimento i Consiglieri provinciali Michele Dicorato e Giuseppe Dipaola (astenuto il Consigliere provinciale del Pdl Vincenzo Di Pierro). L’assemblea si aggiornerà a data da destinarsi per quel che invece riguarda l’approvazione di tutti gli altri punti all’ordine del giorno (Programma Triennale delle Opere Pubbliche per il triennio 2012/2014 ed Elenco Annuale per l’esercizio 2012, Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il triennio 2012/2014, Bilancio di Previsione 2012 e Bilancio Pluriennale 2012/2014). Aggiornamento di natura tecnica, in virtù dell’assenza del parere del Collegio dei Revisori dei Conti sul Bilancio di Previsione 2012. Nel corso del suo intervento in aula, il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani ha formalmente aperto la crisi politica in seno alla maggioranza di centrodestra. «Oggi approviamo il consuntivo 2011 e dal momento che è mia abitudine agire alla luce del sole posso affermare senza alcun problema che di fatto si apre ufficialmente una crisi politica nella nostra maggioranza - ha spiegato Ventola -. Il gruppo consiliare de La Puglia Prima di Tutto, che ha condiviso assieme a noi la gestione amministrativa dell’anno 2011, approvando tutti i nostri provvedimenti sia in Giunta che in Consiglio provinciale, non ha partecipato alla votazione del consuntivo 2011, manifestando perplessità e problematiche politiche delle quali prendiamo atto ma che non devono in alcun modo intaccare quelle che sono le vicende amministrative. Se è vero che, in un momento delicato quale quello attuale, dobbiamo, per rispetto dei cittadini, evitare di parlare il politichese, allora diciamo le cose esattamente come stanno: il problema de La Puglia Prima di Tutto non è il Rendiconto di Gestione dell’esercizio 2011, ma qualcosa di squisitamente politico di cui ad oggi non siamo a conoscenza». Il Presidente della Provincia Francesco Ventola ha poi ribadito che la crisi politica in seno alla maggioranza che guida la Pro- vincia ha tempi ben precisi: «si apre oggi e si chiuderà, in un modo o nell’altro, in tempi rapidi e cioè prima dell’approvazione del Bilancio di Previsione - ha affermato Ventola -. Già dalle prossime ore convocherò le segreterie provinciali dei partiti che sostengono la maggioranza per le opportune verifiche e per assodare se vi è ancora condivisione rispetto al progetto politico del 2009. Se così non fos- Il presidente della giunta provinciale se - ha concluso Ventola -, Bat, Francesco Ventola ne prenderemo atto ed anche in tal caso faremo tutto alla luce del sole». Disfida di Barletta, la Provincia farà la sua parte a sostegno del certame “La provincia di Barletta Andria Trani è pronta a fare la sua parte perché la Disfida di Barletta ritorni ad essere uno degli appuntamenti più attesi e suggestivi del nostro territorio”. Ad affermarlo è il presidente della Provincia Francesco Ventola, sollecitato nelle scorse ore dai consiglieri provinciali barlettani Michele Dicorato, Giuseppe Dipaola e Luigi Antonucci, affinché anche l’ente provinciale contribuisca alla realizzazione dell’evento. “Accolgo favorevolmente la richiesta e posso tranquillamente preannunciare che, non appena il comune di Barletta avrà formalizzato la sua richiesta, la Provincia non farà mancare il proprio supporto - ha affermato Ventola. La rievocazione della Disfida di Barletta è ormai divenuta celebre dappertutto e rappresenta un momento unico nel suo genere, capace di calamitare l’attenzione di migliaia di visitatori”. Tale evento ha inoltre raggiunto il suo apice grazie all’impegno ed alla dedizione del compianto Francesco Salerno, che da Sindaco di Barletta seppe conferire alla Disfida quel lustro mai più raggiunto. Barletta - Via Andria S.S. 170 (Polo Logistico) - t. 0883 332 676 Prato - Via la Montagnola 70/B (Loc. Maliseti) - t. 0547 652 757 www.borraccinotrasporti.it · [email protected] LUGLIo 2012 IL FIERAMOSCA 11 Economia Provincia Bat Distretti industriali nel distretto di Barletta L’assemblea regionale vota il trasferimento della sede dell’Asl Bt da Andria a Barletta I l Consiglio regionale, nell’assemblea del 26 giugno, ha approvato con 29 voti favorevoli, 28 contrari e 4 astenuti, il trasferimento della sede legale della Asl da Andria a Barletta. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. Per sostenere i costi del trasferimento, è stato votato anche un emendamento che prevede un finanziamento di 350mila euro. Il provvedimento è stato approvato nonostante il parere negativo espresso, nei giorni scorsi, dagli assessori al bilancio e alla salute, Michele Paolillo e Ettore Attolini. Questo provvedimento era stato lungamente caldeggiato dai nostri esponenti regionali. In verità questa decisione doveva prenderla la conferenza dei giudici, con legge regionale 11/2005, che stabiliva che la localizzazione della sede doveva essere stabilita dalla maggioranza dei sindaci della provincia Bat entro trenta giorni dalla promulgazione della legge. Purtroppo, neppure entro tre anni, quella legge venne a capo di una decisione, così la stessa fu demandata alla Giunta Regionale che decise per Andria, come sede provvisoria. Di fronte all’inerzia dei Comuni e della Regione, ecco che i nostri consiglieri regionali hanno presentato una proposta di legge. Contrari all’esito del voto il Consigliere regionale Marmo, del PdL, il quale ha lamentato la spesa da 350 mila euro perduti per questa operazione, dimenticando i tanti soldi che si sono spesi fin qui per pagare un esorbitante costo per i locali presi in fitto ad Andria, mentre a Barletta non avrebbero comportato alcun costo. Il distretto industriale di Barletta è il più grande in ambito regionale e si sta avviando a diventare un distretto di seconda generazione, con più poli produttivi radicati sul territorio, ma anche con una forte proiezione esterna, sia nei mercati di vendita dei prodotti finali che nei rapporti con fornitori e subfornitori. La necessità di una politica che punti a valorizzare le eccellenze produttive, in una politica più ampia di miglioramento del contesto economico, sociale, ambientale ed istituzionale del territorio. Trasferimento sede Asl Bt Una dichiarazione del sindaco Maffei “Esprimo compiacimento per l’approvazione, in Consiglio regionale, dell’emendamento che permetterà l’istituzione di un capitolo per il trasferimento della ASL BT a Barletta. Indirizzo il personale ringraziamento al Presidente Vendola; ai Consiglieri proponenti Caracciolo e Alfarano; ai Consiglieri Mennea e Pastore - adoperatisi con regolarità per conseguire quest’obiettivo - nonché, in generale, a tutti i rappresentanti istituzionali, del territorio e non, che hanno riconosciuto l'oggettiva opportunità del parere favorevole”. È quanto dichiara il Sindaco di Barletta, Nicola Maffei, a margine del “via libera”, da parte del Consiglio regionale pugliese, all’emendamento “Legge di assestamento e di prima variazione al Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012”, che prevede l’istituzione di un nuovo capitolo di spesa di 350 mila euro finalizzato al trasferimento della sede legale ASL BT da Andria a Barletta. Il Sindaco aggiunge che “La scelta, rispondendo al criterio della razionalità, implica favorevoli ricadute anche in tema di economicità, da non sottostimare in questo delicato momento per la sanità. Considero tale osservazione condivisibile ed invito a non alimentare polemiche logore e insensate”. di Emmanuele Daluiso* R itorniamo su un argomento già affrontato nel precedente numero di aprile di questo mensile, per ulteriori valutazioni sulle prospettive della zona industriale di Barletta. Barletta e il suo hinterland, comprendente i comuni di Andria, Canosa, Margherita di Savoia, Minervino Murge, San Ferdinando di Puglia, Spinazzola e Trani, emergono come un unico distretto industriale nella mappa dei distretti elaborata dall’ISTAT nel 2005. Per distretto industriale, secondo l’ISTAT, devono intendersi quei sistemi locali del lavoro con natura prevalentemente manifatturiera, caratterizzato dalla presenza di unità produttive di piccole e medie dimensioni appartenenti ad una industria principale. Nel caso di Barletta si tratta di un sistema locale del lavoro del tessile, delle pelli e dell’abbigliamento, in cui l’industria principale è quella delle pelli, cuoio e calzature. ed ancora non conclusa, anche se negli ultimi due anni vi sono stati segnali positivi sul versante delle esportazioni, come abbiamo sottolineato nel precedente numero di aprile. Il distretto di Barletta rimane dunque una delle realtà più consistenti del panorama produttivo pugliese e con apprezzabili segnali di dinamicità e di reazione alle nuove trasformazioni produttive determinate dalla globalizzazione dei mercati e dall’emergere di nuovi Paesi che stanno conquistando quote crescenti delle produzioni mondiali, soprattutto Cina, India, Brasile, Russia, ma anche altri Paesi del sud est asiatico, dell’America latina, dell’Africa. Alla positiva collocazione del distretto industriale di Barletta nel panorama produttivo pugliese si contrappone, tuttavia, la negativa collocazione nel più generale panorama produttivo nazionale. L’Osservatorio nazionale di Confartigianato sulla qualità della vita dei distretti del 2012, come abbiamo già sottolineato nel precedente numero di aprile, colloca infatti l’area di Barletta nella parte bassa della graduatoria dei distretti italiani, soprattutto per valutazioni negative su aspetti quali il mercato del lavoro, le utilities e i servizi pubblici locali, il capitale sociale del territorio, la burocrazia e i rapporti con la pubblica amministrazione. Il più grande distretto industriale della Puglia (Fotorudy) Fra gli otto distretti industriali censiti in Puglia dall’ISTAT, quello di Barletta è il più grande in assoluto, avendo registrato al censimento del 2001 i seguenti dati: • 331.300 abitanti; • 22.966 unità produttive totali; • 4.153 unità locali manifatturiere; • 73.286 addetti totali; • 20.199 addetti nelle attività manifatturiere; • 25.512 euro il valore aggiunto per abitante. La dinamica del decennio successivo ha registrato molte problematicità di crescita e di competitività, accentuatesi con la crisi internazionale apertasi nel 2008 12 IL FIERAMOSCA LUGLIo 2012 LUGLIo 2012 La mappa dei distretti industriali italiani (Istat 2005) Le trasformazioni in atto e le prospettive future In questo quadro di luci ed ombre, ci sembra opportuno sottolineare alcuni elementi positivi che stanno caratterizzando l’evoluzione del territorio di Barletta in questa fase di difficile uscita dalla crisi economica internazionale. Elementi che si vanno ad aggiungere alle valutazioni sulla trasformazione dei distretti produttivi a livello nazionale di cui abbiamo parlato nel precedente numero di aprile. Innanzitutto, il circondario di Barletta è diventato il principale polo europeo delle calzature di sicurezza per il lavoro. Sono attualmente presenti 8 imprese con circa 500 addetti, ma il potenziale di crescita, soprattutto in direzione dell’intero abbigliamento per la sicurezza, anche con riferimento all’abbigliamento tecnicoIL FIERAMOSCA 13 Economia Puglia Imperiale Il motore delle esportazioni e il nuovo modello di sviluppo Una politica per la crescita delle imprese e dell’occupazione e la competitività del territorio Le più recenti teorie della crescita dimostrano l’importanza della capacità innovativa endogena, ma anche la rilevanza delle cosiddette “economie di specializzazione e di agglomerazione” e delle “istituzioni locali”. Le evidenze empiriche evidenziano, in concreto, che le imprese che operano all’interno di sistemi distrettuali appaiono ancora più dinamiche rispetto ad imprese non distrettuali, ed anche le imprese del distretto di Barletta mostrano importanti segnali di riposizionamento nell’economia globale. Il territorio appare sempre più rilevante nei processi competitivi internazionali, una condizione che pone la necessità di una maggiore sinergia fra il settore privato e quello pubblico al fine di programmare Strategie di mercato seguite dalle imprese distrettuali nel 2012 (in % sul totale) politiche di accompagnamento e di sostegno alle imprese, politiche realmente legate alle dinamiche reali, ed in grado di qualificare l’intero contesto territoriale che supporta il distretto produttivo. Questa è la sfida più grande che oggi è di fronte alle imprese e alle istituzioni locali. Se questa sfida sarà affrontata con convinzione, le dinamiche in atto di trasformazione dell’economia distrettuale locale potranno essere accelerate con positivi effetti sulla crescita, sull’occupazione e sulla prosperità dell’intera comunità locale. L’export rimane il principale motore per la crescita delle imprese e dell’occupazione locali, e le imprese per essere competitive stanno puntando maggiormente sulla innovazione e sulla qualità. Questi processi nei decenni scorsi, quando ha iniziato a decollare l’economia locale, sono stati maggiormente il frutto di azioni eterodirette, soprattutto da parte di fornitori di tecnologie e grossisti e rappresentanti di aziende nazionali ed internazionali. * vicepresidente Euro*IDEES-Bruxelles 14 IL FIERAMOSCA LUGLIo 2012 di Lucia De Mari L e lancette dell’estate hanno segnato “l’Ora Verde” anche in Puglia Imperiale: nell’ambito della rassegna “GreenHour”, organizzata dal Teatro Pubblico Pugliese per la valorizzazione del territorio e delle risorse culturali e ambientali attraverso lo spettacolo, azione affidatagli dalla Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo. Venerdì 29, sabato 30 giugno, domenica 1 luglio sono stati in programma tre appuntamenti di eccezione in altrettante locations del territorio, dove ambiente, arte e musica si son confusi con i colori del tramonto sugli specchi salati d’acqua di Trinitapoli, con le ombre delle antiche pietre paleocristiane di Canosa di Puglia e con gli odori della Murgia di Castel del Monte. L’Agenzia Puglia Imperiale Turismo ha infatti coordinato per il Teatro Pubblico Pugliese l’organizzazione degli eventi in questi straordinari siti, che rappresentano tre “unicum” storico ambientali, animandoli con passeggiate naturalistiche e musica, concerti e laboratori. Ma vediamo nel dettaglio il programma che la rassegna “PugliagreenHour” ha proposto nel nostro territorio attraverso “Echi di storia, battiti d’ali e riverberi della natura nelle terre di Federico II”, realizzato in collaborazione con l’Agenzia Puglia Imperiale Turismo del Patto territoriale Nord barese ofantino: il calendario è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, alla presenza del presidente di Puglia Imperiale, Michele Marcovecchio, e dei rappresentanti del Teatro Pubblico Pugliese e dei Comuni coinvolti nell’iniziativa. In particolare venerdì 29 giugno il primo appuntamento si è svolto nell’azienda agrituristica Sei Carri nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia (sp 234, contrada Finizio - Andria), dove ci sono stati i “Laboratori del pane e del formaggio e le passeggiate in calesse all’ombra di Castel del Monte. Terminato di impastare il pane, le note non solo jazz di Peppe Servillo con lo spettacolo concerto dal titolo “Memorie di Adriano - Canzoni del Clan di Adriano Celentano”, in cui il leader degli Avion Travel si è presentato insieme con gente di calibro come Fabrizio Bosso (tromba), Javier Girotto (sax), Rita Marcotulli (pianoforte), Furio Di Castri (contrabbasso) e Mattia Barbieri (batteria). La serata è stata organizzata in collaborazione con il Comune di Andria - assessorato Turismo e Cultura e l’associazione ristoratori andriesi. La seconda giornata del programma, sabato 30 giugno, “PugliagreenHour” è arrivata nella Zona Umida di Trinitapoli, dove i visitatori hanno potuto immergersi nel percorso naturalistico “Bagliori e battiti d’ali sull’acqua nel regno del Fenicottero rosa”, partecipando agli avvistamenti dei flamingo e non solo; nella stessa area, più tardi, si è esibito in concerto Pacifico, fresco di pubblicazione del disco “Una voce non basta”, nel quale l’artista ha scelto di duettare con artisti quali Samuele Bersani, Malika Ayane, Manuel Agnelli e Cristina Donà. L’appuntamento è stato organizzato in collaborazione con Città di Trinitapoli, LUGLIo 2012 Centro di educazione ambientale “Casa di Ramsar” di Trinitapoli e Airone onlus. Il Parco archeologico e naturale di San Leucio (s.v. Santa Lucia - Canosa di Puglia) ha fatto invece da scenario alla serata di domenica 1 luglio. Dopo il percorso “Lungo l’Ofanto, tra storia, natura e sapori antichi”, Raiz e i Radicanto si sono esibiti in un concerto dedicato alla presentazione del nuovo disco “Casa”. Un’esibizione per presentare la metafora di un luogo di musica immaginaria mediterranea, meticcia, dove ci s'incontra per scambiarsi atmosfere e sensazioni. Il tutto in un sito di rara bellezza: quella di S. Leucio a Canosa è la più grande basilica paleocristiana della penisola. (fotorudy) sportivo, sono ben maggiori. Il settore lapideo pur ridimensionato continua a resistere ed essere Distribuzione delle imprese distrettuali in base alla localizzazione fortemente presente sui mercati internazionali. geografica dei principali fornitori (valori % sul totale) Il settore dell’agroalimentare esprime punti di eccellenza nel settore della pasta, che unito a quello del distretto di Corato, formano uno dei principali poli pastai nazionali, così come anche nel settore olivicolo e vitivinicolo. Vanno poi emergendo nuove attività nel settore della farmaceutica-cosmetica-alimentazione, dove si registra la presenza a Canosa di una azienda con oltre 80 dipendenti con profili professionali medi ed alti, che può diventare un polo di competitività anch’esso europeo. Il settore turistico, soprattutto quello legato alla salute per la presenza delle Terme di Margherita, alla cultura per la presenza di beni culturali di rilevanza internazionale, a partire da Castel del Monte, alla ospitalità agrituristica, che Oggi invece sono più il frutto di una inedita capacità impossono produrre un polo competitivo sui mercati internazionali prenditoriale locale. L’economia locale si sta perciò rapidamene che negli ultimi anni ha mostrato segnali di dinamicità con un te adattando alla globalizzazione e da un “modello di sviluppo incremento significativo di presenze turistiche. esogeno”, cioè eterodiretto, si sta trasformando in un “modello In estrema sintesi, il distretto industriale di Barletta, pur do- di sviluppo endogeno”, in cui i protagonisti sono gli imprenvendo scontare elementi del contesto territoriale che ne frenano ditori locali che promuovono innovazione e vanno di propria la competitività, sta dimostrando una certa vitalità che lasciano iniziativa sui mercati internazionali. ben sperare per il futuro, ma che necessita di essere sostenuta da politiche pubbliche. I tre itinerari: Castel del Monte, lungo l’Ofanto e il parco archeologico di San Leucio a Canosa IL FIERAMOSCA 15 Chiesa con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale ComitAto dioCesAno feste pAtronAli AVVISO SACRO Città di bArlettA “CivitAs mAriAe” 6-7-8-9 LUGLIO 2012 solenni festeggiamenti La mostra delle statue della Madonna in onore dei santi patroni FOTORUDY maria SANTISSIMA e dello Sterpeto SAN RUGGERO celebrazioni liturgiche giovedì 5 luglio del Purgatorio: Presentazione del volume di Pietro di Biase “La Madonna dello Sterpeto. L’icona della Vergine della Tenerezza a Barletta” Cafagna editore, Barletta 2012 Santuario Maria SS. dello Sterpeto: Celebrazione Eucaristica ore 20,00 Chiesa Via Trani, nei pressi dello Stabilimento “Timac”: Accoglienza della sacra icona di Maria Santissima dello Sterpeto venerdì 6 luglio Al termine, pellegrinaggio mariano verso la città ore 19,30 Riceveranno la nostra Protettrice, il Rev.mo Capitolo Cattedrale, il Clero diocesano e religioso, le Religiose, i Terz’Ordini, le Arciconfraternite, le Confraternite, il Sig. Sindaco, la Giunta Comunale, le Autorità Civili, Militari e il Comitato Diocesano Feste Patronali di s. Pietro: Inaugurazione mostra mariana “Tutte le generazioni mi chiameranno beata” (6 - 16 luglio) ore 18,00 Giro per le vie del centro della città della “Bassa Banda Musica CITTà dI MoLfeTTa” ore 21,00 accensione dell’artistica luminaria con inizio da Palazzo di Città e accompagnamento musicale della “Bassa Banda Musica CITTà dI MoLfeTTa” ore 21,30 Piazza aldo Moro: Direttamente da Cuba “Sabor latino”. Ospite della serata, da “Amici” di Maria Defilippi nona edizione, Valeria Valente. ore 11,00 Chiesa itinerario: via Trani, corso Cavour, corso Garibaldi, via Cialdini, chiesa di San Ruggero. Rilevato il busto del Santo Patrono, la processione proseguirà per via Cialdini, piazza Plebiscito, corso Vitt. Emanuele, corso Garibaldi, via Duomo. Ingresso solenne dei Santi Patroni nella Basilica Concattedrale S. Maria Maggiore Triduo di prEpArAzionE ALLA FESTA mercoledì 4 luglio ore 20,30 Celebrazione Eucaristica presieduta dal sac. Michele Dicataldo, canonico arcidiacono del Capitolo Cattedrale Esibizione di band locali giovedì 5 luglio ore 20,30 sabato 7 luglio Celebrazione Eucaristica ore 8,00 apertura dei festeggiamenti con lancio di diane a cura della Ditta “TERZO MILLENNIO FIREWORKS” di Andria presieduta dal sac. Vito Carpentiere, canonico primicerio del Capitolo Cattedrale venerdì 6 luglio ore 20,30 ore 9-13 Giro per le vie periferiche della città della “Bassa Banda Musica CITTà dI MoLfeTTa” Celebrazione Eucaristica presieduta da mons. Sabino Lattanzio, canonico tesoriere del Capitolo Cattedrale ore 18-21 Giro per le vie della città del Gran Concerto Bandistico «CITTà dI LaNCIaNo» e del Complesso Bandistico «W L’ITaLIa» Città di Barletta sabato 7 luglio ore 19,00 Celebrazione Eucaristica della domenica ore 21,00 giardini giusePPe de nittis (presso Stazione FS): Grande Concerto Bandistico «CITTà dI LaNCIaNo» diretto dal M° Michele Milone Celebrazione Eucaristica della domenica ore 21,15 Trasferimento della preziosa cornice della Madonna dal monastero di S. Ruggero nella Basilica Concattedrale con il seguente itinerario: via Cialdini, via Duomo, Basilica Concattedrale Veglia di preghiera, intronizzazione dell’icona della Madonna e imposizione del pastorale al busto di San ruggero ore 23,00 Piazza aldo Moro: Lancio pallone aerostatico Ditta Carlo Macci di Capurso a devozione del Comitato Diocesano Feste Patronali partecipata dall’UNITALSI, presieduta dall’assistente spirituale sac. Francesco Paolo Doronzo, canonico ore 20,30 presieduta da mons. Angelo Dipasquale, canonico arciprete del Capitolo Cattedrale e rettore della Basilica di Santa Maria Maggiore ore 22,00 ore 22,00 Piazza aldo Moro: Neapolis orkestra cover band di Renzo Arbore con la partecipazione del Capitolo Cattedrale e del Clero diocesano e religioso ore 24,00 litoranea di levante: Spettacolo pirotecnico a cura della Ditta “TERZO MILLENNIO FIREWORKS” di Andria domenica 8 luglio ore 11,00 Solenne pontificale domenica 8 luglio presieduto da S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, con l’intervento del Rev.mo Capitolo Cattedrale, del Clero diocesano e religioso. Parteciperanno il Sig. Sindaco, la Giunta Comunale, le Autorità Civili, Militari e il Comitato Diocesano Feste Patronali ore 20,00 ore 8,00 Lancio di diane a cura della Ditta “TERZO MILLENNIO FIREWORKS” di Andria ore 9,00 Giro per le vie della città del Gran Concerto Bandistico «CITTà dI Solenne processione dei Santi patroni LaNCIaNo» con l’intervento di S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, del Rev.mo Capitolo Cattedrale, del Clero diocesano e religioso, delle Religiose, dei Terz’Ordini, delle Arciconfraternite e Confraternite. Parteciperanno: il Sig. Sindaco, la Giunta Comunale, le Autorità Civili, Militari e il Comitato Diocesano Feste Patronali ore 17,00 Giro per le vie della città del Gran Concerto Bandistico «CITTà dI LaNCIaNo» e del Complesso Bandistico «W L’ITaLIa» Città di Barletta ore 20,00 Processione dei Santi Patroni accompagnata dal Complesso Bandistico «W L’ITaLIa» - Città di Barletta e dal Gran Concerto Bandistico «CITTÀ DI LaNCIaNO». Durante il percorso lancio di diane a cura della Ditta “TERZO MILLENNIO FIREWORKS” di Andria itinerario: piazza Duomo, piazza Castello, corso Cavour, corso Garibaldi, via Baccarini, piazza A. Moro, via Roma, via Nanula, piazza P. Umberto, corso Vitt. Emanuele, corso Garibaldi, via Duomo, Basilica Concattedrale lunedì 9 luglio ore 20,30 Solenne Celebrazione Eucaristica in onore di San ruggero ore 21,30 giardini giusePPe de nittis (presso Stazione FS): Soirèe musicale del Gran Concerto Bandistico «CITTà dI LaNCIaNo» diretto dal M° Michele Milone presieduta dal vicario generale Mons. Savino Giannotti. Partecipa: il Rev.mo Capitolo Cattedrale e il Clero diocesano e religioso antistante): Grandioso Spettacolo Piromusicale (fuochi artificiali con musica) a cura della Ditta “TERZO MILLENNIO ore 24,00 Castello (Piazzale martedì 10 luglio FIREWORKS” di Andria GiornATA di rinGrAziAMEnTo dELLA FESTA ore 20,30 Solenne Celebrazione Eucaristica lunedì 9 luglio presieduta dal sac. Ruggiero Mastrodomenico, canonico segretario cerimoniere del Capitolo Cattedrale. Partecipa: il Rev.mo Capitolo Cattedrale e il Clero diocesano e religioso. Segue il canto del “Te Deum” ore 8,00 Lancio di diane a cura della Ditta “TERZO MILLENNIO FIREWORKS” di Andria ore 18,00 Giro per le vie della città della “Bassa Banda Musica CITTà dI mercoledì 11 luglio MoLfeTTa” ConCLuSionE dELLA FESTA pATronALE ore 5,30 Celebrazione Eucaristica di ringraziamento ai Santi patroni ore 21,00 Piazza aldo Moro: Direttamente da Zelig Cabaret PINo CaMPaGNa in tour con la partecipazione dei Piper Band ore 21,30 Rientro della preziosa cornice della Madonna al monastero di S. Ruggero con accompagnamento della “Bassa Banda Musica CITTà dI MoLfeTTa” secondo il seguente itinerario: Basilica Concattedrale, via Duomo, via Cialdini presieduta dal sac. Francesco Piazzolla, canonico teologo del Capitolo Cattedrale. Al termine, processione per il ritorno delle Sacre Immagini nella Chiesa di San Ruggero e al Santuario dello Sterpeto EDITRICE ROTAS BARLETTA di Luigi Nunzio Dibenedetto VESCOVO manifestazioni folkloristiche martedì 3 luglio ore 17,00 itinerario: piazza Duomo, piazza Castello ove sarà impartita la benedizione al mare, via Duomo, via Cialdini, chiesa di San Ruggero ove sarà lasciato il busto del Santo, piazza Plebiscito, corso Vitt. Emanuele, corso Garibaldi, corso Cavour, via Trani, Santuario L’Arciprete mons. Angelo Dipasquale L’Assistente ecclesiastico don Ruggiero Mastrodomenico Il Presidente Tommaso Peschechera Luminarie: premiata ditta “Cav. paulicelli international” di Capurso / Addobbi: “Furio” di ortanova / Addobbo floreale: “EMozioni FLorEALi” di Antonio e Spiridione - Barletta SANTE MESSE nella Basilica Concattedrale ore 7,00 • 8,30 • 10,00 • 17,30 • 19,00 • 20,30 Le celebrazioni liturgiche si concludono con preghiere e inni ai Santi Patroni Ogni sera ore 22,00: Recita del S. Rosario, guidato dal Comitato Diocesano Feste Patronali La S. Messa delle ore 7,00 è presieduta da mons. Giuseppe Paolillo, canonico parroco di S. Andrea 16 IL FIERAMOSCA Promossa dal Comitato Feste Patronali sabato 7 luglio ore 8,00 - 12,00 LITORANEA DI PONENTE Raccolta donazioni sangue a cura dell’AVIS presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale “Mons. Dimiccoli”. e divertimento per tutti LUGLIo 2012 L’ iniziativa con cui quest’anno il Comitato Feste Patronali ha voluto dare voce al ricchissimo patrimonio culturale della nostra città prende le mosse da una duplice considerazione: da una parte la radicata devozione alla figura di Maria, Madre di Dio e Madre nostra, dall’altra la reale presenza nelle chiese di Barletta di un numero grandissimo di statue della Beata Vergine Maria, più o meno pregiate dal punto di vista artistico, ma tutte espressione di una pietà popolare non priva di un vero e proprio fondamento teologico. Partendo da queste osservazioni don Rino Mastrodomenico ha condotto una sua personale indagine alla scoperta di tali opere e dalla sua volontà di valorizzare questo ricco patrimonio nasce l’idea della ricerca condotta dal prof. Luigi Nunzio Dibenedetto che ha portato alla realizzazione della mostra di statue e riproduzioni fotografiche della B.V. Maria dalle chiese di Barletta dal titolo “Tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1,48) che si terrà nella Chiesa di San Pietro a Barletta dal 6 al 16 luglio 2012 con orari: sab 7 - dom 8 - lun 9 ore 10-12 / 18-22; tutti gli altri giorni ore 18-22. La mostra è promossa dal Comitato Diocesano Feste Patronali e coordinata dall’assistente ecclesiastico Can. Sac. Ruggiero Mastrodomenico, con la collaborazione del presidente Tommaso Peschechera e dei consiglieri: Giuseppe Antonio Dibari, Giuseppe Dimiccoli, Francesco Fucci, Antonio Riglietti. Si ringraziano in particolare l’arciprete del Capitolo Cattedrale Can. Mons. Angelo Dipasquale e il priore dell’Arciconfraternita del Santissimo Nicola Desario. I testi del depliant e la consulenza scientifica sono di Luigi Nunzio Dibenedetto; le riproduzioni fotografiche di Ruggiero Dicorato (FotoRudy); l’impaginazione e la stampa dell’Editrice Rotas - Barletta. I sentimenti religiosi popolari si sono spesso contraddistinti per il desiderio del soccorso di Maria. Per ogni paese, regione, corporazione, confraternita, parrocchia c’è una Madonna distributrice di doni, di “passaporti per l’eternità”, di miracoli. Le raffigurazioni di Maria di Nazareth occupano un campo vastissimo, che spazia dalle più alte espressioni della storia dell’arte alle immagini di devozione più rozzamente popolari, percorrendo tutti i passaggi intermedi fra questi due estremi. Per noi barlettani, fra tutte le raffigurazioni di Maria, la più famosa e la più venerata è l’icona della Madonna dello Sterpeto; l’opera risulta manomessa più volte nel corso del tempo, segno dell’antichità e dell’importanza del culto rivolto alla Madre di Dio venerata sotto questo titolo. Moltissime sono, però, le immagini di Maria, e di conseguenza le opere d’arte a tema mariano, conservate nelle chiese di Barletta. Si è voluto in questa mostra presentare quelle relative alla statuaria, opere che coprono un arco di tempo che va dal XVI al XXI secolo e che si possono dividere in tre tipologie, a seconda del materiale usato per la loro realizzazione: statue lignee, statue in cartapesta, statue vestite. Anche la loro valenza cultuale è di grande variabilità: può capitare di trovarsi di fronte ad una settecentesca Madonna in abiti di seta relegata in un angolo della sacrestia, mentre una moderna statua in gesso è oggetto di profonda devozione: la religiosità non LUGLIo 2012 bada all’arte, bensì al valore simbolico del simulacro. Riguardo ai titoli con cui la Madre di Dio viene venerata in queste immagini, ce ne sono alcuni di particolare interesse, ma su tutti dominano le raffigurazioni dell’Addolorata e dell’Immacolata. L’iconografia dell’Addolorata proviene dalle raffigurazioni di Maria sotto la croce di Gesù, ma si lega più strettamente ai riti della Settimana Santa: è qui che la Madonna con Bambino e cardellino, pietà popolare ha collocato seconda metà XVI sec. (Fotorudy) Maria come sua interlocutrice. Nostro Signore Gesù Cristo è troppo Grande nel Suo Mistero di Morte e Risurrezione, nel suo offrirsi come Vittima per la nostra salvezza, la Madre, invece, con tutto il suo carico di dolore, la sentiamo veramente vicina alla sofferenza umana. Non è un caso che non v’è chiesa che non abbia almeno una statua dell’Addolorata e che la sua devozione sia diffusa capillarmente soprattutto nel Meridione d’Italia e nei paesi di lingua spagnola e portoghese, dove anche la ritualità della Settimana Santa è vissuta in maniera più emotiva. Forse la più antica fra le statue lignee raffiguranti Maria conservate in Barletta, riferibile alla seconda metà del XVI secolo, è la Madonna con Bambino e cardellino conservata in cattedrale e proveniente dal Monastero di Santa Chiara. Volutamente questa antica immagine è stata scelta ad indicare tutte le raffigurazioni di Maria, onde sottolineare che Maria di Nazareth, la Madre di Dio, è una ed una sola, mentre siamo noi che La veneriamo sotto diversi titoli, a seconda che venga sottolineato uno o l’altro dei momenti della sua vita, quindi come Addolorata o come Assunta, perché porti soccorso alla nostre particolari esigenze, perché sotto il titolo di Madonna dello Sterpeto protegga in particolare Barletta, sotto quello di Madonna Nera di Montevergine il territorio di Napoli, sotto quello di Madonna del Pozzo ecc. ecc. È un panorama essenziale che rivela, tuttavia, quanto di ispirazione sentita e vissuta, quanto di genialità e di operosità siano stati espressi non solo da numerosi artisti e innumerevoli artigiani, ma da un intero popolo che, nei simboli religiosi si riconosceva, traendone luce e fiducia nella vita. Riscoprire il valore dell’arte e della religiosità del passato, anche nelle forme più umili, è non solo una valida spinta culturale, ma anche un risveglio per tornare a sentire e apprezzare quello che l’uomo sa esprimere di alto e di bello quando tende, utilizzandola in molti modi, a trascendere l’utilità e il valore della materia. IL FIERAMOSCA 17 Chiesa L’ARCICONFRATERNITA DEL SS. SACRAMENTO IN S. GIACOMO Cinque secoli di storia e di fede Fu solo con l’avvento dei primi anni Novanta, che venne rilanciata la vitalità della arciconfraternita di don Sabino Lattanzio C Giacomo Maggiore in Barletta, menon la solennità del Corpus ziona la presenza in loco della ConDomini si sono chiuse le celefraternita del Santissimo. Cito il docubrazioni dell’Arciconfraternita del SS. mento: “Habet item subtit. S.ti Jacobi Sacramento, presente da 500 anni nelParrochiam unam cum societate S.mi la Prepositura Curata di San Giacomo Sacram.ti, ad sunt quod quinq. sacerMaggiore in Barletta. Essa ha antiche dotes, et duo subdiaconi”. radici di storia e di fede. Venne alla luce Sfogliando il Codice Diplomatico dopo quella eretta nella Chiesa Matrice Barlettano di mons. Santeramo si ridi S. Maria Maggiore. Essendo sorta cava un altro documento che ci parla nell’antico borgo contadino di San Giadell’esistenza dell’Arciconfraternita como “extra moenia”, la maggior parte già nel 1581. Si tratta di un atto notarile dei membri era di estrazione contadina. in cui si afferma che la signora ImpePer questo in una ricerca inedita del ria de Santulo di Andria, residente in 1955 di Oronzo Pedico sulle confraBarletta, il 17 dicembre 1581, nel fare ternite di Barletta la nostra viene anche testamento, lasciava, tra l’altro, quattro menzionata “Congrega del Santissimo ducati “a la Veneranda Confraternita de’ Foresi”. Sempre questa ricerca ride Santo Jacomo de Barolo, et precise porta che, in origine, essa fu costituita a la Cappella de lo Santissimo Sacrada contadini benestanti. mento sistente in ditta Ecclesia” (notaDa uno studio sulle confraternite loio Orazio De Leo). Ad oggi, questo è il cali dell’accreditato storico barlettano più antico documento che attesta l’esimons. Salvatore Santeramo, pubblicato Fine anni Sessanta. Parrocchia S. Giacomo. Prostenza dell’Arciconfraternita del Sansu “La Voce del Parroco”, il primo docessione del SS.mo per la festa esterna del Sacro tissimo Sacramento di San Giacomo. cumento conosciuto, che fa menzione Il citato documento usando l’aggettivo della suddetta arciconfraternita, è inse- Cuore “Veneranda”, ci dice che essa era già rito in un libro delle Bolle e Privilegi, custodito nell’archivio della Cattedrale. Cito Santeramo: 2 aprile esistente e affermata molti anni prima del 1581. Il 30 giugno 1769 l’Arciconfraternita in questione ricevette dal 1612. Alla presenza del giudice Gian Francesco de Alessandro, Re delle Due Sicilie, Ferdinando IV, l’approvazione delle Regole il clero di S. Maria Maggiore stabilisce che la Chiesa di San Giacomo con la Confraternita del Santissimo, la’ entro eretta in e il 12 aprile 1772 fu aggregata alla Primaria che ha sede presso perpetuo, nella seconda domenica di ciascun mese, può fare la la Chiesa domenicana di Santa Maria Sopra Minerva in Roma. In processione, la quale debba andare presso il pozzo o la chiesa di data 21 gennaio 1935 alla secolare Congrega fu concesso dal Re Santo Angelo ora diroccata, intorno intorno e girare tutto il largo d’Italia, Vittorio Emanuele III, il riconoscimento giuridico. Ultimadi Santo Giacomo (notaio G.B. Pacella). Altri due documenti, a mente, il 2 aprile 2002, da parte del Prefetto della Provincia di Bari, seguire, sono del 1655 in cui è attestata l’esistenza della Confra- è avvenuta la reiscrizione nel registro delle Persone Giuridiche. L’antica Chiesa Abbaziale di San Giacomo Maggiore, già alle ternita che possedeva alcune proprietà (notaio Julius de Julius). Nel 1986, durante la stesura della mia tesi di Licenza in Sacra dipendenze dei Benedettini di Monte Sacro, da sempre è stata per Teologia, ricercando alcuni documenti presso l’Archivio Segreto l’intera città di Barletta il centro propulsore del culto eucaristico. Vaticano, mi imbattei nella relazione del gennaio 1600 della Vi- Perfino nello stemma parrocchiale, tra l’altro, ne viene menzionasita ad Limina del vescovo di Trani, Giulio Caracciolo. Questi, to il simbolo del Calice e dell’Ostia. Le uniche processioni sono descrivendo al Santo Padre del tempo, Clemente VIII, lo status unicamente eucaristiche: quella di Pasqua che precede le Sante della Diocesi Tranese, parlando della storica parrocchia di San Quarantore e quella della Domenica fra l’ottava del Corpus Do- 18 IL FIERAMOSCA LUGLIo 2012 LUGLIo 2012 IL FIERAMOSCA 19 Salute Chiesa mini, da molti decenni spostata all’ultima domenica di giugno, in onore del Sacro Cuore di Gesù. Dal suo territorio parrocchiale sono sorte tante famiglie oneste e timorate di Dio. Come ebbe a ricordare nel 1993 il nostro arcivescovo mons. Carmelo Cassati, San Giacomo è stata anche: “culla della maggior parte dei sacerdoti della città e di un gran numero di religiosi e religiose, segno visibile dello zelo e della santità di sacerdoti i quali senza sosta e disinteresse hanno lavorato per il Regno di Dio”, puntando al cuore della nostra fede: Gesù Cristo, vivo e vero. A proposito dei sacerdoti, non possiamo non far memoria del venerabile mons. Raffaele Dimiccoli (18871956) e del servo di Dio don Ruggero Caputo (1907-1980), onore e vanto della nostra Chiesa Diocesana. Anche tra le fila dei nostri confratelli non sono mai mancate figure che si sono distinte per pietà cristiana e totale dedizione nella quotidianità delle loro occupazioni, divenendo sale e fermento all’interno della società. Pur se lungo i secoli le finalità principali del culto e della carità, proprie di questa Associazione del laicato cristiano, sono rimaste inalterate, tuttavia sono mutate le modalità di espressione. A proposito del culto, si tramanda che fino al secolo diciannovesimo, i confratelli, nei giorni che precedevano la Pasqua di Risurrezione, lungo la navata della chiesa e nella cappella della Frateria (demolita negli anni ’20 del XX secolo, per dare spazio alla cappella del Sacro Cuore di Gesù), dinanzi ai Misteri della Passione, al canto del Miserere si flagellavano a dorso nudo. Era la spiritualità del tempo, quella afflittiva, per unirsi alla Passione di Cristo e per implorare il perdono dei peccati. A chiamarli all’impegno della partecipazione delle celebrazioni, provvedeva il bronzo delle campane, con i tocchi chiamati, appunto, “della Fratellanza”. Questo scampanio particolare si diffonde ancora oggi dal campanile di San Giacomo, alla vigilia di ogni Solennità liturgica. Verso la seconda metà del ventesimo secolo la vitalità dell’Arciconfraternita - così come avvenne per la maggior parte dei Sodalizi della città - conobbe un momento di forte declino, tanto che si pensava ad una prossima estinzione. Ma dal 1990, con l’ingresso del nuovo Prevosto don Sabino Lattanzio, si volle rimettere in piedi questa antica Istituzione, inserendo nuovi innesti sul tronco vecchio, anche per rispondere alle istanze della Chiesa che ci invita a valorizzare il laicato e la pietà popolare. Infatti, il 20 aprile 1991 l’arcivescovo mons. Carmelo Cassati accolse la domanda di tredici aspiranti e il 29 giugno dello stesso anno il prevosto mons. Lattanzio presiedette il rito della Vestizione e Professione. 20 IL FIERAMOSCA progetto asl per star bene Francesco Barracchia Governatore Lions il ruolo protettivo dell’esercizio fisico Nel corso del 16° congresso distrettuale, il 14 giugno a Pugnochiuso, che ha visto la partecipazione dei delegati di tutti i 90 Club Lions di Puglia (che comprendono oltre 3100 soci, da San Severo a Casarano), il barlettano Francesco Barracchia è stato eletto Governatore del distretto Lions 108AB. I Lions sono l’associazione internazionale di clubs di servizio più grande del mondo, con ben oltre 1.350.000 di soci, uomini e donne, impegnati in progetti comunitari in 207 paesi e aree geografiche e hanno un seggio permanente presso l’ONU. Come Organizzazione Non Governativa, i Lions svolgono numerose attività per la lotta alla cecità, alla fame, la protezione dell’ambiente e per i giovani. Francesco Barracchia, in qualità di Governatore eletto, entrerà a far parte del consiglio del multidistretto, composto dai governatori italiani, con il compito di stabilire le direttive e coordinare tutto il territorio nazionale. Tra i primi impegni del neo governatore, dopo l’investitura ufficiale da parte del presidente internazionale nella convention che si è tenuta a Seul lo scorso 26 giugno, il rafforzamento dell’associazione in tutto il territorio regionale ed un ulteriore impegno delle migliori risorse della società civile, presenti nell’associazione, a sostegno dei più bisognosi e degli emarginati. “Orgoglioso e altresì responsabilizzato da tanta fiducia riposta in me da tutti i soci di Puglia, ma anche determinato ad aiutare ancor di più, chi ne ha bisogno”, questa la prima dichiarazione del neo governatore-eletto che ha aggiunto: “Sono convinto che i problemi diventano più piccoli e le comunità migliorano, ogni qualvolta i Lions clubs agiscono insieme, perché, portiamo il nostro aiuto con gioia ed energia, pronti ad aiutare, in tutto il mondo, ovunque sia necessario”. Francesco Barracchia ha svolto tutta la sua vita sociale lionistica in spirito di servizio, facendo esperienza specialmente negli anni del governatorato di Matteo Bonadies, al quale offrì la sua generosa collaborazione. La sera del 29 giugno, nel salone del Brigantino Due: presentazione del nuovo governatore nella sua città natale, a Barletta, e per l’occasione cambio delle consegne fra il vecchio e il nuovo presidente del Club Lions di Barletta, dal dott. Emanuele Tatò al rag. Salvatore Liddo. LUGLIo 2012 di Lucia Negroponte* S tudi scientifici provano la stretta correlazione fra inattività fisica ed alcune patologie croniche, mentre hanno accertato come l’esercizio fisico e la corretta alimentazione siano una soluzione per la cura e riabilitazione di malattie cardiovascolari, metaboliche e tumorali (patologie che hanno assunto forme diffuse con pesanti ripercussioni sociali ed economiche). Il ruolo protettivo dell’esercizio fisico regolare è stato dimostrato soprattutto nei confronti delle patologie cardiovascolari e cerebrovascolari ed anche di quelle osteoarticolari (in particolare l’osteoporosi) metaboliche (diabete) ed influisce positivamente anche sul rischio di cancro. L’attività fisica, inoltre, aiuta a controllare il peso, riduce lo stress, il senso di depressione, l’incidenza e la gravità del mal di schiena ed aumenta il benessere psicofisico, soprattutto negli anziani. L’esercizio fisico per produrre benefici non deve necessariamente essere praticato con elevata intensità. Il semplice camminare, ad andatura spedita per 30-60 minuti al giorno per almeno 4 giorni alla settimana, è associato ad una significativa riduzione dell’incidenza di mortalità per malattie cardiovascolari. L’ASL BT dal 2010 ha attivato un programma di informazione sulla uti- lità di prevenire l’insorgenza della obesità infantile e della malattia ipocinetica, rivolti agli alunni delle classi seconde delle scuole medie della provincia BT e alle loro famiglie, in collaborazione con i docenti delle scuole medesime. A tal fine, l’Azienda ASL BT ha promosso ed attivato le seguenti iniziative: •un concorso grafico pittorico rivolto agli studenti delle scuole secondarie di I° grado nell’ambito territoriale aziendale; •incontri informativi presso le scuole medie di primo grado rivolto agli alunni delle classi seconde, ai genitori e ai docenti. Nel corso degli incontri sono stati affrontati i seguenti temi: - Programmi di attività fisica. - Livelli di attività fisica e modalità di esercizio appropriate in funzione all’età. - Quale attività sportiva è indicata per bambini e adolescenti? - Sovrappeso e obesità. - Effetti positivi dell’attività fisica. - Pregi e difetti dello sport. - Linee guida per un sana alimentazione. - Importanza dell’incremento delle ore di attività fisica sia durante le ore scolastiche e sia al di fuori dell’orario scolastico. EN ISO 9001 (2008) IQ-0703-16 Azienda iscritta all’UNAE Puglia n. 266 impianti & costruzioni industriali LUGLIo 2012 SOA 8612/04/00 OS30 - classifica VI OG10 - classifica V OG1 - classifica III OG11 - classifica III A conclusione dell’attività l’Azienda ha organizzato dal 23 al 26 Maggio 2012 con la collaborazione della UISP della provincia BT, la manifestazione denominata La salute in movimento. Con la suddetta manifestazione ha inizio con la UISP una fattiva collaborazione che continuerà nel tempo. Presso l’ex P.O. si è svolta la conferenza dal tema NUTRIZIONE E SPORT, con la partecipazione dell’Associazione cuochi della provincia Bt che con un menù dello sportivo elaborato dalla nutrizionista della UISP dott.ssa Labianca, hanno effettuato una dimostrazione culinaria Poi si è svolta la camminata per le vie del centro storico con gli alunni delle scuole medie che hanno partecipato al progetto. Ed infine presso la sala della comunità S. Antonio c’è stata la proiezione del film “Purosangue” con la partecipazione di Max Monteforte tecnico della Nazionale di Pentathlon. L’esercizio fisico esercita effetti preventivi e terapeutici, a tal punto da affermare che condurre una “Vita Motoria” opportunamente “prescritta e somministrata” offre e garantisce considerevoli vantaggi sia alle persone e sia al Sistema Sanitario. * La Referente e Coordinatrice del Progetto • IMPIANTI ELETTRICI • CIVILI ED INDUSTRIALI • CABLAGGI • STRUTTURATI • CABINE MT/BT • PUBBLICA • ILLUMINAZIONE • RILEVAZIONE FUMI • TELEFONICI • TRASMISSIONE DATI • DIFFUSIONE SONORA • ANTINTRUSIONE • MANUTENZIONI • PROGETTAZIONE • EDILI • TERMICO • IDRICO • ANTINCENDIO • CONDIZIONAMENTO BARLETTA · Via Paolo Ricci, 39 Tel. 0883 575 473 · Fax 0883 519 062 www.sabinodicataldo.it · [email protected] IL FIERAMOSCA 21 In città Le nostre iniziative Il laboratorio urbano di Barletta partner del concorso nazionale Ri-crea S ei un pittore, un designer, un fotografo, un musicista, un videomaker, uno stilista? Ti piace creare usando solo materiale di riuso? Candida il tuo progetto per il RI-CREA. In palio, un premio da 1000 euro e la possibilità di inserire la tua opera nel primo Museo del Riciclo di Puglia. Sei un’associazione o una cooperativa che si occupa di didattica ambientale? Sai dar nuova vita ad oggetti vecchi e dimenticati? Hai una proposta laboratoriale sul tema del riuso? Vuoi esporre le tue idee sul tema del riuso? Sei un docente alla ricerca di nuove proposte di didattica ambientale? Vuoi far vivere alla tua scolaresca un momento di apprendimento originale e innovativo? Prenota la tua visita al RI-CREA Festival: per i tuoi studenti, una mostra didattica e tante attività laboratoriali. Nell’ambito del RI-CREA Festival è indetto il concorso artistico nazionale “RI-CREA, il concorso” per promuovere, attraverso l’arte, il design, le immagini e la moda, la cultura del riuso creativo. Le proposte selezionate per tramite del concorso artistico saranno presentate nel corso del “RI-CREA Festival”, che toccherà le province di Puglia e Lazio, per poi confluire nel primo nucleo del Museo del Riuso di Puglia. Il concorso sarà ospitato dal GOS dal 18 al 21 ottobre 2012. Potranno partecipare al concorso opere che rappresentano una proposta originale e creativa sul tema del riuso, ovvero la reinterpretazione dello stesso in chiave creativa e/o la ri-creazione di oggetti, materiali e prodotti già usati. Il concorso prevede cinque diverse sezioni: •Arti figurative (pittura e scultura): con la possibilità di realizzare sia con la tecnica della “trash art” sia con tecniche e stili liberi, purché ispirati e attinenti al tema del riuso. Le dimensioni massime ammissibili sono cm. 70×100, per le tele (cornici incluse), oppure 50x50x100, per le sculture, di peso non superiore ai 10 kg; •Design e arredamento: (design urbano; design d’interni; arredamento), con l’obbligo di realizzare prodotti di eco-design, ovvero: prodotti realizzati con materiali non tossici; riciclati; prodotti a risparmio energetico; prodotti che prevedono un secondo riutilizzo per l’oggetto, sia come materiale, sia come funzione; proposte progettuali di architettura sostenibile. Le dimensioni dell’oggetto, in questo caso, non devono superare i cm 50x50x100. Il peso non dovrà superare i 10 kg, compreso l’imballaggio utilizzato per la spedizione. L’autore dovrà fornire all’organizzazione del concorso i materiali per l’allestimento 22 IL FIERAMOSCA dell’opera e, qualora richiesto, sovraintendere allo stesso allestimento. In caso in cui l’oggetto avrà bisogno di un sostegno per l’appoggio, esso sarà a cura del proponente. •Moda: abbigliamento, accessori, gioielli: oggetti che prevedono un secondo utilizzo dei tessuti e dei materiali in genere. Bisognerà fornire in questo caso un boz- Laboratorio di riuso creativo Provincia zetto del progetto, Barletta Andria Trani Por Puglia 2007con l’elenco dei ma- 2013 Progetto Gi-riciclo Ente attuatore: teriali che si intende Prometeo Agenzia formativa utilizzare e la fotografia d’insieme del manufatto. •Video e immagini: fotografie, corti, documentari, spot, prodotti di animazione, videoclip sui temi del riuso. Tutte le produzioni non potranno avere durata inferiore ai 60 secondi e durata superiore agli 8 minuti. Il materiale dovrà essere fornito su supporto dvd, in uno dei formati di riproduzione video più diffusi (mpeg o avi). Per la stampa delle foto le dimensioni massime ammissibili sono cm. 70x100 con cornici incluse. •Musica: strumenti musicali da materiali di scarto; produzioni audio da materiale di scarto. In caso di strumenti musicali prodotti con materiali di riuso, le dimensioni dell’oggetto, in questo caso, non devono superare i cm 50x50x100. Il peso non dovrà superare i 10 kg, compreso l’imballaggio utilizzato per la spedizione. L’autore dovrà fornire all’organizzazione del concorso i materiali per l’allestimento dell’opera e, qualora richiesto, sovraintendere allo stesso allestimento. Info LABORATORIO URBANO GIOVANI OPEN SPACE Viale Marconi, 49 Segreteria Tel 0883 310214 - Fax 0883 576156 [email protected] www.giovaniopenspace.it www.ricreafestival.it Notizie in breve la rimozione della dettori Che al Comune di Trani non tutto filasse liscio, lo sapevano in tanti, specialmente nel settore delle dirigenze. Ma che si passasse da un eccesso all’altro con un azzeramento generalizzato, nessuno l’aveva messo in conto, correndo il rischio di liberarsi anche di elementi bravi e preparati come la dott.ssa Maria Dettori, capo della quinta ripartizione. Aliena da logiche partitiche, la dott.ssa Dettori ha sempre svolto il suo lavoro con senso di grande dedizione ed equilibrio, come nel caso della conduzione della biblioteca “Bovio” dove - negli ultimi due anni e mezzo - ha realizzato un lavoro di valorizzazione del patrimonio librario comunale, che noi ricordiamo invece in una condizione di abbandono, con i libri accatastati quasi in un grande magazzino. L’albero incantato: chi è il più forte? Il gruppo Bat dei volontari di Emergency ha organizzato presso il punto Einaudi di Barletta, lo spettacolo per bambini dal titolo “L’albero incantato. Chi è il più forte?” - Storie di pace raccontate da Emergency ai bambini. Giulia Petruzzella, del Teatro dei Cipis, ha messo in scena due fiabe della tradizione afghana e cambogiana… Per educare con parole semplici i futuri costruttori di Pace… Le offerte libere sono state devolute al Programma Italia di Emergency per migranti e persone in stato di bisogno. onorificenza di cavaliere al merito al preside Giuseppe Brescia Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha concesso l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica italiana al Preside del Liceo Classico “Carlo Troya” di Andria, prof. Giuseppe Brescia. L’ambito riconoscimento è stato consegnato al prof. Brescia in occasione del 2 giugno, festa della Repubblica Italiana, dal prefetto della Provincia Barletta-Andria-Trani, dr. Carlo Sessa. Giuseppe Brescia, storico, filosofo e critico, è autore di 850 pubblicazioni, tra volumi, articoli, saggi e monografie apparsi su riviste a carattere scientifico. passeggiata in bicicletta per bambini Il Comune di Barletta (Assessorato all’Ambiente e Qualità della Vita e Assessorato alla Mobilità Urbana) in collaborazione con l’Associazione Culturale Wolakota con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Federazione Italiana Amici della Bicicletta ha invitato tutti i cittadini a sostenere la passeggiata in bicicletta indirizzata ai bambini fino agli 11 anni accompagnati dai genitori. La manifestazione si è avvalsa della collaborazione degli scout dell’Agesci e dell’Assoraider. L’assistenza sanitaria è stata curata dalla Cooperativa Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale. Così la pattuglia bat nell’assostampa puglia Buon risultato della delegazione Assostampa della Provincia di Barletta, Andria, Trani al “VI Congresso dell’Associazione della Stampa di Puglia” che si è tenuto il 5-6-7 giugno a Castellaneta Marina, nel corso del quale sono stati eletti i nuovi organismi dirigenti del sindacato unitario dei giornalisti. Importante riconoscimento per Giampaolo Balsamo eletto nei probiviri per i professionali e per Luciana Doronzo eletta nei probiviri per i collaboratori, Riconfermati nel consiglio regionale pugliese Salvatore Petrarolo per i professionali e Rosalba Matarrese per i collaboratori. Vincenzo Rutigliano è stato riconfermato segretario provinciale Assostampa della provincia di Barletta Andria Trani. sesta edizione del barletta piano festival Dal 25 al 29 luglio presso l’Arena del Castello di Barletta si terrà la sesta edizione del Barletta Piano Festival. Anche quest’anno «SPIAGGE D’AUTORE» FESTIVAL ITINERANTE DELLA LETTERATURA Melissa Panarello, in arte Melissa P., ha aperto il 3 luglio la III edizione di «Spiagge d’autore», il Festival Itinerante della Letteratura che coinvolgerà, anche quest’anno, gli stabilimenti balneari della Regione Puglia con lo scopo di creare un momento di incontro informale fra autori e lettori. «Spiagge d’autore» 2012 è promosso dalla Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo, Cultura, Turismo e Confcommercio Puglia, in collaborazione con l’Agenzia Pugliapromozione e Teatro Pubblico Pugliese. Più di 50 ospiti nazionali e internazionali fra autori, personaggi dello spettacolo, filosofi, musicisti animeranno circa 150 appuntamenti negli stabilimenti balnerari di tutta la regione dalla costa garganica a quella salentina, passando per quella ionica e barese. Una formula, quella di Spiagge, che si conferma vincente nel suo voler rendere la cultura della lettura di tutti scegliendo, quindi, come luogo d’incontro l’insolita cornice degli stabilimenti balneari. Tra gli autori che parteciperanno a questa III edizione di Spiagge ci sono: Mellissa P., Federico Rampini, Erri de Luca, Bjorn Larsson, Dario Vergassola e Stefano Belisari, in arte Elio del gruppo Elio e le storie tese. Le schede degli autori e i dettagli dell’iniziativa saranno disponibili a breve sul sito www.spiaggedautore.it prima festa cittadina della famiglia Nei giardini del Castello, a Barletta, domenica 17 giugno, si è tenuta la Prima Festa cittadina della Famiglia, promossa dal Coordinamento cittadino della Commissione diocesana Famiglia e Vita con la collaborazione di alcune associazioni cattoliche e non che operano nel settore. LUGLIo 2012 LUGLIo 2012 IL FIERAMOSCA 23 24 IL FIERAMOSCA LUGLIo luglio 2012 LUGLIo luglio 2012 IL FIERAMOSCA 25 Incontri Gli incontri dell’Associazione “Ritrovarsi” Elpimix Storia del Palazzo Esperti PEDICO raccontata da Antonietta Fioravante Esperti P alazzo Esperti è ubicato nella parte sud-orientale di Barletta, lo schema base dell’edificio è un rettangolo con aggiunta di due corpi ai lati, pure rettangolari; è posizionato tra due antiche ed importanti strade della città, Corso Cavour, già vico Cambio e via Ettore Fieramosca. A questo palazzo già amplissimo per il notevole numero di stanze e per la vastità di esse (stanza da letto 70 m. circa), era il più grande che vi fosse in Barletta, come se non bastasse, fu annesso il palazzo a Levante (di 5 stanze) con ingresso in via E. Fieramosca n. 28, recante lo stemma degli Esperti, a Ponente il palazzo dei signori Degni Palescapa (di 8 stanze), nel 1758 fu accorpato il palazzo dei Vignola, costituendo così un palazzo che andava da levante, da palazzo dei Cavalieri di Malta (galleria, a trasunnedd) e a ponente, terminava alla strada oggi chiamata vico Cambio. D’allora questo palazzo fu conosciuto col nome di Gran Palazzo dei sig. Esperti. Se la facciata si presenta austera, e della fine del 1400 quindi rinascimentale, nelle sale interne rifatte alla forgia settecentesca, non aveva paragoni nella città, tant’è che venivano date innumerevoli feste nel gran salone da ballo, con sommo compiacimento dei nobili intervenuti, ciò si rileva dagli annali di storia cittadina, scritti da Don Camillo Elefante (Giacinto Elefante sposò Ippolita Esperti, cancellata antistante la cappella del Santissimo Sacramento, nella Cattedrale). Le due facciate risultano simmetriche e rigorosamente geometriche, nonostante le modifiche apportate prevalentemente nel XVIII secolo. L’edificio si compone di tre piani con due facciate, di cui l’anteriore su C.so Cavour e quella posteriore su via E. Fieramosca. La facciata anteriore presenta due parti separate da una cornice marcapiano; il piano terra è caratterizzato da un bugnato che conferisce all’edificio un aspetto compatto ed imponente. STUDIO DENTISTICO CANFORA dei Dottori Cesare e Rita Canfora Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio Barletta anni Da 40 servizio o tr s al vo 011) (1971-2 •Chirurgia dentale •Odontoiatria estetica •Ortodonzia tradizionale •Ortodonzia estetica InvIsalIgn® •Protesi fisse e mobili •Impianti immediati ed osteointegrati •Paradontologia Barletta • Corso Garibaldi 85 - tel. 0883 347 642 www.studiocanfora.it • [email protected] LUGLIo 2012 N el primo incontro Antonietta Fioravante Esperti, docente di disegno, essa stessa brava pittrice e sensibile poetessa, ha raccontato la storia della nobile casata degli Esperti, mentre in questa seconda puntata della sua narrazione, introdotta dalla presidente Arcangela Alfarano, descrive il grande palazzo che reca il nome della storica famiglia. Probabilmente si ispira a un tipo di palazzo fiorentino, quale, il palazzo Pazzi-Quaresi. Il piano terra ha 6 botteghe, e dopo la seconda bottega da ponente vi è il portale principale di ingresso con arco a tutto sesto, col numero civico 59; sulla chiave di volta è collocato lo stemma del XVIII secolo con impressi i blasoni gentilizi delle famiglie Cagiano (levriero addestrato dalla luna), Esperti (cervo rampante su tre monti), e Gattola-Mondelli (anatra con tre stelle), stemma che venne sostituito con quello della Repubblica francese nel 1799, quando entrato liberamente il Generale Broussier, stabilisce il suo comando militare proprio nel palazzo Esperti. Dal portale si accede in un androne, la parte antistante coperta, ha una volta a crociera con su dipinto lo stemma dei Cagiano; nella seconda parte scoperta, si affacciano un balconcino ed una elegante loggetta, elementi simili a palazzi quattrocenteschi, come palazzo Venezia a Roma del 1455. Il piano nobile è composto di sei finestre uguali rettangolari con mostre, architrave e cornici orizzontali, e un balcone centrale corrispondente in linea con un altro balcone sulla facciata posteriore in via E. Fieramosca, dove si apre un’altra loggia all’ultimo piano e anche questo prospetto richiama la lineare successione delle finestre al primo e secondo piano della facciata principale. I due balconi sulle facciate e il balconcino all’interno dell’androne, sono elementi inseriti successivamente, le cui ringhiere settecentesche ricorrono anche nel nobile palazzo Samuelli-Affaitati di via Nazareth. Le principali variazioni sono riscontrabili al pianoterra dove le rimesse sono state trasformate in negozi, e per meglio cogliere le linee interne dell’edificio, meriterebbe (sempre se fosse possibile) una visita ad uno dei locali riportato all’antico splendore, posto al numero civico 61, dove aveva sede l’Esperti Art Gallery. All’interno al centro di un arco in pietra a tutto sesto, è dipinto lo stemma degli Esperti, realizzato da mia figlia Edmea. Il locale è di 3 m. sotto il manto stradale, si accede da 2 scalinate parallele poste lateralmente, il pavimento è formato da lastre di pietra locale, (le cosiddette chianche), in fondo e sul lato destro, un’ampia scala a L ci immette in una grotta tufacea, a metà scalinata è stato rinvenuto e messo in evidenza un arco del periodo Normanno. IL FIERAMOSCA 27 I fiori per un sì In un matrimonio i fiori, in virtù della loro naturale bellezza, comunicano sentimenti ed emozioni, aggiungendo un tocco di freschezza e di colore ad una giornata davvero “speciale”, dando un prezioso contributo all’atmosfera di festa. Ecco perché la scelta dei fiori è un momento molto importante che deve da un lato rispecchiare i gusti e la personalità degli sposi e dall’altro richiede una grande professionalità di chi deve saperci guidare nella scelta dei fiori per la cerimonia del matrimonio, per il ricevimento e per il bouquet. Ed è questo che fa L’Arte del Fiore di Barletta: accompagnare gli sposi nella scelta in questo fantastico mondo di colori e profumi. La scelta degli addobbi floreali per la chiesa dovrà essere fatta in sintonia con l’architettura della chiesa stessa: il fiorista professionista che curerà il vostro allestimento dovrà infatti studiare l’ampiezza degli spazi, lo stile architettonico, le arcate, le navate e i giochi di luce individuando i fiori e le composizioni che valorizzeranno al meglio l’insieme. La scelta delle composizioni di fiori da usare nella location per il ricevimento, invece, vi permetterà di sbizzarrirvi con la fantasia e con gli effetti scenografici, visto che generalmente si dispone di ampi spazi: è importante però tenere a mente sempre le regole dello stile e del buon gusto e che è necessario rispecchiare, finché è possibile, il tono e l’atmosfera che avrete dato a tutto il matrimonio. A tal proposito altro aspetto da tenere in considerazione sono i centrotavola per il matrimonio che dovranno risultare importanti ma funzionali. Il bouquet è uno degli accessori principali della sposa. Tradizioni dicono che al bouquet della sposa provvede lo sposo, che si preoccuperà di farglielo consegnare dal fiorista di fiducia o da un suo testimone la mattina delle nozze o, in alternativa, sarà lui stesso a consegnarglielo all’ingresso della chiesa. Per tradizione il bouquet rappresenta infatti l’ultimo regalo da fidanzati che la coppia si scambia. In altre realtà è la suocera che lo consegna alla sposa prima che questa esce per l’ultima volta di casa da nubile. Da sempre simbolo di nozze, il bouquet è quell’oggetto che le spose terranno con loro per tutta la cerimonia, sia essa religiosa che civile. Proprio per il suo continuo e stretto contatto con la sposa, quindi, il bouquet dovrà assolutamente essere in armonia con il colore, il modello dell’abito da sposa e la portabilità dello stesso per la sposa. Ed è proprio nella scelta del bouquet che è più che mai importante affidarsi a mani esperte di un professionista di arte floreale che saprà curare ogni minimo dettaglio estetico e di durabilità. L’Arte del Fiore, punto vendita dell’azienda laltragricoltura, in Via Achille Bruni a Barletta, è particolarmente attenta in tal senso. Uno dei fiori più usati per gli allestimenti ed il bouquet nuziale, in questa stagione è la Peonia. Dall’aspetto sublime, fragranza che incanta, trionfo di colore… la peonia fiorita offre un’esibizione indimenticabile. Ha fiori enormi, soffici e carnosi, semplici o doppi, che sbocciano da aprile a luglio e coprono la gamma cromatica dal bianco al porpora, con spettacolari punte di rosa. Regina dei fiori per i cinesi, il suo significato è matrimonio felice. Uno dei fiori più femminili e raffinati, nel linguaggio dei fiori è sinonimo di timidezza e vergogna. È un fiore adatto per un matrimonio classico e romantico. Incontri Recensioni La storia di Trani in due volumi del prof. Raffaello Piracci di Andrea Lovato* I Palazzo Esperti (FOTORUDY) Al piano nobile si accede attraverso un’ampia scalinata a due rampe, coperta da una volta a schifo dove è posizionata una grande tela, pittura a tempera settecentesca, e vi è raffigurata la “Vergine Immacolata” attorniata da angioletti; posizionato sottostante, uno stemma con impresse le armi dei Cagiano, Esperti, e Gattola Mondelli (urge un restauro). Al termine delle scale, vi è una loggia che si affaccia sull’atrio, caratterizzata da due archi a tutto sesto, poggianti su tre colonne con capitelli dorici e recanti nella chiave di volta una modanatura a volute in pietra. Le colonne laterali sono addossate al muro. La copertura a due campate con due volte a crociera, è rivestita con doghe in legno e al centro delle due campate vi è un dipinto a tempera “Tobiolo e l’Angelo”. La pavimentazione è stata realizzata con lastre di pietra di Lecce di cm. 40x40, uguale a quella della stanza da letto padronale. Al termine della loggia si entra nell’appartamento nobile, che ha 6 stanze consecutive disposte ad L (ingresso, studio, salotto, sala da pranzo, due stanze da letto), in più la zona cucina, varie stanzette ed un secondo studio accanto a quello principale. Al tempo di D. Giorgio Esperti l’appartamento era formato da 32 stanze, il riscontro lo si rileva dall’inventario che fecero i periti dopo la sua morte (documenti importanti - figli minorenni). L’ingresso, lo studio e la cucina sono ancora coperti da alti soffitti quattrocenteschi con interessanti decorazioni settecentesche le altre stanze, invece, hanno una seconda volta a schifo in tela decorata a tempera del XVIII secolo (al di sopra si conservano i soffitti del ‘400). La pavimentazione della cucina è quella originale in lastre di pietra, così pure il cotto dell’ingresso, della sala da pranzo, il secondo studio, e la seconda stanza da letto; mentre in salotto, il pavimento ad impasto colorato risale al 1930, fabbricazione Turi, nello studio vi è una ceramica bianca decorata in blu di fine 800. Di grande effetto scenico sono nella camera da letto, le due consolle con specchiere, sormontate da due dipinti neoclassici di Angelica Kauffman, “Carlo III di Borbone” e “Ferdinando IV”, e l’arco in stile barocco con stucchi color ocra chiaro che si apre nell’alcova. Il secondo piano è adibito a soffitta, un ambiente unico di notevole ampiezza dove si ammirano una sequenza di archi a tutto sesto che sorreggono il camminamento sui tetti, coperto da volte a capriate in legno e con il pavimento di questo stesso materiale; dalla soffitta si accede a un piccolo terzo piano. Ci sarebbe tanto ancora da dire, ma entreremmo troppo sul tecnico. Il 1° Settembre 2010 è iniziato il restauro con l’approvazione della Sovrintendenza delle Belle Arti di Bari. lettori resteranno colpiti, sin dalle battute iniziali, dall’ampiezza e dal rigore scientifico che caratterizzano quest’opera. In pagine dense e interessanti, l’Autore ha inteso ripercorrere la storia lunga e prestigiosa della Città di Trani, dalle origini fin quasi ai nostri giorni, padroneggiando con acume e sensibilità una fitta trama di vicende, profili, problemi. Si avverte in modo netto la consumata perizia di chi ha saputo fondere, nella trattazione, il severo metodo dello storico e lo stile chiaro e conciso del giornalista. Per oltre un trentennio Raffaello Piracci, il “Professore”, è stato in grado con la sua creatura, Il Tranesiere, di offrire all’affezionato pubblico di Trani (e non solo) immagini e suggestioni infinite, dando voce alla natura solare e poliedrica del popolo di una piccola-grande terra del Sud. Alla pluriennale esperienza del Piracci pubblicista si lega idealmente la stesura di questo lavoro. È cambiato però lo scenario: oggetto dell’indagine non sono i casi e i problemi che di continuo sorgono dalla realtà quotidiana, ma i nessi profondi della storia, che si legano tra loro fino a formare il tessuto della tradizione e della cultura di un antico, incantevole borgo di Puglia. Un tessuto composto da una serie imponente di vicende umane e sociali, analizzate con l’occhio, e la mente, di chi sa trarre il generale dal particolare, ed è consapevole di dover costantemente rappresentare molti secoli di vita tranese per mezzo di testimonianze documentarie. Piracci lo ha fatto con scrupolo e abito scientifico, attraverso decenni di studi e indagini personali. Al centro della lunga ricerca storiografica è il concetto stesso di ‘città’ che, come scrive l’Autore nella pagina introduttiva, si lega a quello di ‘civiltà’: fenomeno tra i più caratteristici dell’Occidente. Il pensiero va alla polis dei Greci, com’è ovvio, ma non solo: tutte le antiche civiltà mediterranee - leggiamo poco più avanti - appaio- no legate al nome di illustri città: Menfi, Babilonia, Sidone, Gerusalemme, Atene, Roma. Dagli aspetti politici a quelli amministrativi, dai profili economici a quelli militari, lungo un arco di parecchi secoli si snoda la fatica di Raffaello Piracci. Dopo un’utile introduzione metodologica alla lettura, il grandioso quadro storiografico si apre con le leggende e le ipotesi sulle origini di Trani, il suo nome, i primi sviluppi urbani in età paleocristiana e in quella altomedievale; scorrono poi, una dopo l’altra, le complesse vicende che portano alle varie dominazioni, dalla longobarda alla bizantina e alla normanna, per proseguire con gli Svevi e gli Angioini, gli Aragonesi e il dominio veneto. Ci si avvia così alla trasformazione funzionale della Città nel Seicento e nel secolo successivo, per fermare lo sguardo sui noti ‘fatti’ tranesi del 1799; e ancora la restaurazione, i fermenti liberali e unitari, il ruolo degli intellettuali, il travaglio morale e materiale del popolo tranese prima e durante le due Guerre Mondiali, infine la sofferta ricostruzione e ripresa degli anni Cinquanta. All’interpretazione dei dati storiografici, frutto di pazienti e minute ricerche di archivio, si è unita la discussione ideale con altri autorevoli storici, di cui sono riportati alcuni saggi diretti all’approfondimento di singoli aspetti e problemi. Il risultato è un’opera destinata a lasciare il segno nella cultura della nostra Città. Studiare nelle varie fasi lo svolgimento di una storia intricata e plurisecolare è punto fermo e ineludibile per ogni tentativo diretto alla conservazione, e alla trasmissione, di un patrimonio composto da memorie e tradizioni. Nelle mani del Professore, il tentativo si è trasformato in un’impresa brillante. Con l’orgoglio vivissimo di chi ha sempre avvertito il legame indissolubile con la propria terra, e con la passione della vera ricerca, Raffaello Piracci ha voluto donare a tutti noi una grande opera nell’intento, riuscito, di rendere più vivida e solida la consapevolezza delle nostre radici: senza la conoscenza delle quali, sia chiaro, non c’è identità possibile, né futuro credibile, per alcuno. Nel presentare La Storia di Trani il mio pensiero riconoscente va non solo all’Autore, ma anche ai meritevoli fautori e sostenitori della nuova pregevole iniziativa editoriale. * Assessore alla Cultura Prof.ssa Antonietta Fioravante Esperti 28 IL FIERAMOSCA LUGLIo 2012 LUGLIo 2012 IL FIERAMOSCA 29 Recensioni prima che cali il silenzio Laura Capone Editore 12,00 Il Drago, in Prima che cali il silenzio, di Laura Scanu, entra all’improvviso, sorprende a racconto inoltrato con una presenza discreta che non invade mai la scena. Il protagonista, padre di Anna, viene descritto come padre e marito attento ed innamorato, con il tenero ricordo di una nonna che tanto lo aveva aiutato a sopportare la tragica fine dei genitori. Lo stile narrativo è incalzante come quello di un thriller e nello stesso tempo poetico dove, nel rapido svolgersi degli eventi, quasi tra le righe, si coglie la presenza discreta, forse troppo, del Drago che porta il nome di una grande malattia psichica: la pedofilia. L’autrice ha scelto di devolvere all’associazione La Caramella Buona Onlus, contro la pedofilia, i propri diritti d’autore per il sostegno delle finalità istituzionali perseguite dalla stessa. Info: www.caramellabuona.org puglia ricette-ristoranti-vini a cura di Romina Giurgola Next pp. 232 - 18,00 Quelli che trovate in questo libro non sono i 101 migliori ristoranti di Puglia, anche se molti tra loro indiscutibilmente rientrano in questa élite, che col passare degli anni diventa sempre più ampia, segno che la ristorazione nella nostra regione è in costante crescita. Quelli recensiti in queste pagine sono 101 ristoranti che noi consigliamo di provare. Posti che incantano per la loro bellezza, oppure per l’ospitalità dei loro titolari, o per l’atmosfera che riservano agli ospiti. Locali dove ovviamente si mangia bene. E non temiamo smentite, perché li abbiamo selezionati con cura e provati uno per uno. Tra questi 101 ristoranti troverete luoghi che vi faranno assaporare la genuinità più assoluta, o che vi proporranno la cucina pugliese rivisitata in chiave moderna. Posti di cui vi innamorerete. E soprattutto luoghi in cui vorrete tornare. (…) Anche se non siete dei cuochi provetti, non avrete difficoltà a mettervi ai fornelli e cucinare buona parte delle ricette contenute nel libro per gustare un pezzo di Puglia. 30 IL FIERAMOSCA “C’ vulèit’ appr’zzè Varrétt’, n’aveit’ canascj pour u dialétt’!” di Michele Dimonte di Renato Russo di Laura Scanu pp. 136 - Quando incontrai Raffaello Piracci (Fotorudy) Corso Garibaldi, 180 - Tel. 0883.534389 - Barletta Briciole d’archivio A rrivai a Barletta da Gioia del Colle nell’autunno del ‘59. A dicembre di quello stesso anno usciva il primo numero del “Tranesiere”, diretto da Raffaello Piracci. Sarebbe durato per 32 anni, fino al 1992. Già dall’anno dopo (1960) Piracci cominciò a stendere dei pezzi sulla Storia di Trani, prima estemporanea (come quelli su Trani per l’Unità d’Italia numeri sett-ott-nov. 1960), poi con ordine sistematico, con qualche interruzione. Io avevo realizzato a Barletta “Nuova Eco”, col formato doppio del suo, poi mi sarei dedicato all’uscita del “Buon Senso” per qualche anno, fino all’uscita del “Fieramosca” (primo numero aprile del ‘74). Di pari passo seguivo anche le uscite dei mensili delle città vicine, come a Trani che di periodici ne vantava due “Il Tranesiere” di Raffaello Piracci, e “Singolare/Plurale” di Domenico De Paolo. Ma il primo mi attirava di più perché conteneva molte notizie storiche, anzi, una vera ricostruzione della storia della città di Trani a puntate. Cominciai a raccogliere i numeri finché la storia della città finì e mi aspettavo che fosse pubblicato un volume - ma dall’anno della morte dell’autore (29 marzo 1994) - sarebbero passati ancora quasi vent’anni perché quella storia a puntate vedesse finalmente la luce, in due poderosi volumi editi dalla Edizione Landriscina di Trani con una bella introduzione dell’assessore Andrea Lovato (che riportiamo nella pagina precedente) e una approfondita prefazione del prof. Francesco Tateo, preside emerito della Facoltà di Lettere dell’Università di Bari. Ma dimenticavo un particolare, un ricordo risalente al periodo in cui entrambi militavamo nella DC, io come segretario politico e lui come esponente di spicco del Partito Democristiano tranese, amico di Angelo Pastore, che lo convinsero prima a entrare in giunta come assessore alla Cultura e in seguito a presentarsi come candidato alla Camera. Piracci non concedeva nulla alla superfluità dei convenevoli di circostanza, ma era un candidato serio, poco incline alla battuta facile, proteso solo a spiegare le sue idee e il suo programma, nel caso fosse stato eletto. Accanto al Tranesiere, Piracci ha realizzato nel corso della sua laboriosa vita numerosi testi di storia tranese, particolarmente interessanti quelli che ricordano episodi della seconda guerra mondiale. Dobbiamo alla perseveranza della famiglia, e in particolare della sorella Maria, la volontà della scrittura di questa Storia di Trani, come all’editore Landriscina la bella impresa di averla realizzata in due volumi. Per saperne di più dell’autore, abbiamo apprezzato di Giovanni Ronco, una documentatissima biografia: Raffaello Piracci, Storia di un maestro: 1921-1994, pubblicato per il periodico “Il giornale di Trani” uscito in occasione di una bella mostra dedicata allo storico dalla associazione Obiettivo Trani e Società di Storia Patria per la Puglia. LUGLIo 2012 N el mio lungo girovagare, per ragioni di lavoro o per curiosità culturale, in varie località, ho spesso riscontrato nella gente del posto un forte (e sorprendentemente orgoglioso) esprimersi nel proprio dialetto. Così, arrivato a Torino per frequentarne l’Università, esco dalla stazione ferroviaria di Porta Susa e chiedo a un passante informazioni sul recapito cui ero diretto. Risposta: … la vulta andè nzura, pareil ne sbaj pì nen (gira sopra laggiù, così non sbagli affatto”). Decenni dopo a Roma, sto maldestramente parcheggiando l’auto in uno stretto vicolo a Trastevere, quando un romano de Roma mi apostrofa Aò, semo scarzetti a manovra? A Trieste per un convegno, chiacchierando con un amico locale per le viuzze che portano su a San Giusto, quello mi canticchia Co’ son lontan de ti, Trieste mia…, la bellissima canzone nel dialetto dolce e armonioso della sua città. Nella mia natìa Barletta, purtroppo, ho notato una diffusissima disaffezione, se non addirittura un distacco e una obliterazione della parlata avita, con grave pregiudizio di perdita delle nostre “radici” ed identità. Pertanto apprezzabili ed encomiabili sono le iniziative editoriali di talentosi cittadini, specie in opere e composizioni poetiche e musicali, che attraverso le espressioni dialettali contribuiscono a tener vive e interessanti i costumi, le tradizioni, le caratteristiche del nostro popolo. Quest’attività di “revival” ha trovato finalmente spazio anche nelle istituzioni scolastiche, con l’avvio di specifici progetti. Siamo oltre ottant’anni dall’epoca in cui, a noi allora ragazzini, arrivavano muff’ttat’ (schiaffoni) dai parenti se osavamo barlettare in loro presenza. Essi, poverini, conoscevano poco della lingua nazionale e sentivano un “complesso di inferiorità”, rispetto alla più acculturata alt’ Itelj (cambiata spiritosamente in altra Italj). Poi le cose si sono evolute, nel frattempo la città è cresciuta spasmodicamente nella “cultura materiale” e nella diluizione” inevitabile per l’arrivo di tanti frastjr’. E meno male che molti di questi ultimi (tra cui non posso non citare l’infaticabile editore, dr. Renato Russo) n’a frnesc’n’ d’ cummett’ (impegnarsi|), insieme ad alcuni esimi barlettani di lungo corso per far abbuvescj (rivivere) le glorie e le attitudini cittadine. Ne vale la pena? La stessa questione se la poneva, secoli fa, il famoso venerabile fra’ Gabriele da Barletta, grande oratore ecclesiale, che arrivò ad affermare Nescit praedicare qui nescit barlettare” (non sa predicare chi non sa esprimersi come i barlettani). Donde nasceva quella convinzione? Da evidenti peculiarità “locutorie”, quali l’espressività colorita e vivace e soprattutto la grande varietà di sinonimi. L’efficacia della esposizione oratoria veniva corroborata dall’acutezza delle argomentazioni e dalla tenace asserzione delle stesse. Non per niente gli epiteti che i forestieri affibbiavano ai nostri avi erano baruletani seduli ac marrani. Il termine sedulus, si poteva interpretare sia “operoso, attivo, accurato” sia “tenace, puntiglioso”. A queste ultime accezioni corrispondono quelle nostre dialettali di p’nióus’; p’lamindo’us’; sufi’st’; zuff’co’ns, ecc. Il termine marranus valeva sia “zappatore”, sia “volgare, rozzo, scurrile”. In effetti la comunità barlettana nel passato era costituita da una preponderante massa contadina, parte della quale erano i LUGLIo 2012 ranaro’ul’ (lavoratori negli arenili costieri) e i padureis’ (dei terreni paludosi a nord ovest e a nord est dell’abitato). A testimonianza della operosità c’era la locuzione: affe’ u scalj’r (fare lo scaliere), cioè chi era preposto nei lavori agricoli di gruppo, a dare il ritmo dell’avanzamento a una fila “turca” (fianco a fianco) di contadini. Quanto ad un altro epiteto malizioso, quello di Varl’ttân pagghia - pa’gghj, esso si basava sulla loro tendenza alla pomposità sfarzosa. La grande improvvisa vampata che fornisce la paglia accesa, che rapidamente si estingue, connota anche la rapidità nell’entusiasmarsi e nel proporsi per azioni anche eroiche (le molteplici medaglie al valor civile e militare, attribuite a singoli e all’intera cittadinanza ne sono la prova). Il risvolto era (ed è) la fase conseguente di stasi morale, di peggioramento economico: non fece eccezione mio nonno, che si vendette dóu bell’ luk’ (due meravigliosi poderi) p’aff’ttè iund’c’ (undici) carrözz’ per il matrimonio di mio padre (1929) in piena “depressione mondiale!”. E il portamento sussiegoso, altezzoso e sfarzoso di taluno era salutato con Ekk’, mö vân u Grènn d’ Spégnj (arriva il notabile spagnolo). Quanto alla colorita vivacità dell’eloquio, se ne può attribuire la fonte al ruolo plurisecolare di centro commerciale e di importante scalo marittimo della città. Senza trascurare gli effetti della confluenza, in essa e nel suo agro, di nuovi arrivi di nuclei da centri limitrofi (come ad es. Carme) recanti diverso lessico dialettale. Cito alcuni esempi di espressività locutoria “creativa”: 1. una “quantità rilevantissima”, si traduce con: nu tramot’ (terremoto); n’öf’t’ (un Ofanto); na rmarr’ (una moltitudine); nu frjk’ (un sacco); nu futtèj (una voragine). 2. Una “persona con scarsità o carenze”: bègghj (mancante); sfasulât’ (sprovveduto… di fagioli!); ruàgnj (senza valore); fanill’ (maldestro); allarzarât’ (immiserito, come i lazzari napoletani). 3. Aggressività: azz’rrât’ (accanito); capuzzidd’ (arrogante); sbarg’llât’ (indisciplinato, sovversivo); scap’c’rrât (scapestrato); g’m’ndènd’ (provocatore); chiesm’ (molestatore). 4. Stupidità o incapacità: d’ssüt’l’ (buono a nulla); grâkmurt (inerte); lambasciòn (irresoluto); mboscj (stupido), m’sc’rûdd’ (meschino); m’bornacchiat (degno di insulti). Un numero impressionante di vocaboli è dedicato ad azioni manesche: cinghfrüm (schiaffo); maff’tton (idem), garzâl’ (colpo alla guancia); r’cchiâl’ (all’orecchio); sbutt’rròn (scossone); cr’pend’ (botte da orbi) e i sinonimi fr’catòn, mastiatòur, paliatòn’, nonché i verbi smuffiè (cambiare i connotati a …); stingjnè (storpiare qualcuno), ecc. Si potrebbero elencare tanti altri gruppi di sinonimi: la conclusione è che la nostra lingua-madre, il dialetto barlettano, è straordinariamente incisiva (come si è visto) e ricca (oltre diecimila vocaboli, a volersi attenere ai dizionari specifici finora editi). Ora in latino si direbbe et de hoc satis (ne abbiamo parlato abbastanza) e siccome satis è connesso al concetto di sazio, qui lo esprimiamo nel nostro incisivo abb’gnât’, o, se si vuole: e mö, cchiantâm nu zipp’ più consono al nostro passato agriculturale. Con il proposito umbegn’, cchiunaddé (in seguito), di elucidare altri aspetti peculiari del barlettare. IL FIERAMOSCA 31 ROTAS BARLETTA ceraMicHe e arredo bagno Estate malata e di fiorellini selvatici che una volta seccatisi emanano un olezzo non certo piacevole. Il fondo stradale è costituito da un pietrisco di varie dimensioni dove spesso si aprono improvvise buche con grave pericolo del malcapitato. A metà percorso, dal lato verso la spiaggia di levante, si scoprono i resti di quello che una volta era il secondo trabucco. Resti che sono stati, tempo fa, bruciacchiati e che ora sono stati circondati da un recinto di legno. Alcune di Mariano Stellatelli assi di detto recinto sono state già divelte, la qualcosa non ha eliminato il pericolo per gli inegli ultimi tempi su due quotidiani Prima Pagina e Gazzetta del cauti che in piena stagione cercano riparo all’interno. Perché non demoMezzogiorno sono state pubblicate alcune denuncie di cittadini lirlo o imporne la ricostruzione? barlettani circa la sporcizia che fa bella mostra di sé all’inizio del braccio Proseguendo si nota che ognuna delle banchine che danno all’interdi levante, su quella spiaggetta che si è formata a ridosso del bar Bufo. no del porto sono inclinate e staccate dall’assetto stradale, da ben visibili A voler essere precisi, la sporcizia ed il degrado riguardano tutto il fenditure. L’ultima banchinetta è addirittura, per metà, franata in acqua. braccio. A quelle denuncie aggiungo la mia che certamente interpreta Alla fine del percorso, a ridosso del muraglione che delimita la vecil pensiero dei tanti che da troppi anni frequentiamo quel molo e non chia casa del farista, ci sono cumuli di rifiuti di ogni genere e detriti, gesolo d’estate. Le cause vanno ricercate principalmente in tre fattori: il neroso lascito dei lavori, effettuati trenta anni fa, quando furono costruiti comportamento inqualificabile di alcuni, i guasti provocati dal tempo, la blocchi di cemento e pietrisco, per rinforzare tutto il braccio. mancanza di qualsiasi intervento di manutenzione e di pulizia. C’ERA UNA VOLTA IL FARO ROSSO, quando il mare era pulitissimo, A partire dal mese di aprile, con l’inizio della stagione balneare, grup- generoso di ogni frutto: cozze, patelle, ricci, tartufi, si praticava la pesca pi di giovani sono soliti consumare, in loco, il loro pasto. Al mattino suc- subacquea e non di rado una parte del pescato veniva mangiato sul pocessivo ci si imbatte in ogni sorta di rifiuti: piatti di plastica, contenitori sto, non si lasciava traccia di rifiuto alcuno tanto che si poteva, tranquilladi alimenti, bottiglie di vino o di birra, cumuli di cenere e resti di carboni mente, passeggiare, per ogni dove, a piedi nudi o stendersi al sole senza bruciati. bisogno di teli o asciugamani. Le basole erano bianche e lisce. È troppo sperare in un prossimo futuro che gli avanzi del cibo vengaA ridosso della Pasqua intere famiglie erano solite spingersi sul molo no raccolti in sacchetti e portati negli appositi contenitori? Quegli stessi per acquistare dal primo o secondo trabucco il novellame che, nel mese giovani ritornando negli stessi posti, il giorno dopo, troverebbero tutto di aprile popolava quel tratto di mare. pulito, così come da essi stessi lasciato. Iniziava la stagione dei bagni e noi adolescenti, a piedi o con sganCome se poi non bastasse, viene consentito, ad occasionali rivendi- gherate biciclette, percorrevamo quasi tutto il braccio per fermarci a debitori, di allestire dei chioschi per la vendita di birra, le cui bottiglie, non di ta distanza dal faro in quanto il custode impediva a chiunque di avvicinarrado, vengono ridotte in frantumi. si, con filo spinato e cancelli, geloso della sua privacy o meglio delle tante Non solo, nel mese di luglio, in occasione della festa della Santa Patro- cozze nere che alla testata erano più numerose e grosse. na, un tratto del molo viene utilizzato per effettuare i fuochi pirotecnici. Mai Gruppi di bagnanti più anziani, indimenticabili nei volti e nei nomi: una volta che, al termine di detta festa, la ditta appaltatrice dei fuochi abbia Paolo, Domenico, Ciro, Paoluccio, Gaetano, Giacinto, Tonino, Ruggiero, provveduto a pulire quel lungo tratto, da ogni cosa utilizzata: tufi, contenitori Michele e tanti altri ancora, raccontavano, invece, di ben altro custode vari, involucri di carta argentata, cumuli di polverone. Rimane da sperare che ospitava i pescatori consentendo loro di lasciare, nei locali attorno che, con il passare dei giorni, un benevolo maestrale spazzi via tutto, an- alla sua abitazione, ogni attrezzatura per la pesca e nel pieno della calura che se poi sarà il mare ad essere ulteriormente inquinato. offriva acqua con ghiaccio ai più accaldati. La mancanza di manutenzione e di pulizia, rendono il braccio di leAscoltavamo quei racconti che rievocavano i tempi passati e all’arrivo vante poco praticabile per l’occasionale cittadino, non di rado si tratta di dei fratelli Capuano con la loro decappottabile bianca, c’era subito chi, forestieri, che decide di farsi una passeggiata: all’inizio, lungo il muretto tra quegli “anziani”, ricordava, che a cavallo della guerra, arrivavano in che delimita un lato della strada, a destra, cresce ogni tipo di erbaccia carrozza anche dei sacerdoti, in cerca di refrigerio in un mare cristallino. Le discussioni vertevano sui più svariati argomenti, venivano affrontati quelli del sociale e politici e allora la polemica diventava feroce. Si dividevano in categorie: gli operai della Montecatini, quelli della Cementeria e quelli delle Ferrovie dello Stato. Altra distinzione caratterizzava i Socialisti, i Democristiani, i Missini. I primi venivano definiti, dagli avversari, “maneggioni”; i secondi “baciapile”. I più fieri erano gli ultimi, sempre orgogliosi della loro vecchia appartenenza al Fascismo, tanto che a quelli che cercavano di minimizzarla o nasconderla venivano immediatamente sbugiardati con il riferimento a date e fatti che li avevano visti protagonisti nel Ventennio. Mai però un’offesa e anche quando la discussione era infarcita di tipiche volgari espressioni barlettane esse finivano per essere la naturale cornice a quella che era una commedia dell’arte. QUESTO, ED ALTRO ANCORA, ERA IL FARO ROSSO… UNA VOLTA? Degrado al braccio di Levante: un tempo ci si passeggiava… N brico e arredo giardino abbigLiaMenTo ProFeSSionaLe MaTeriaLi, SiSTeMi e aTTreZZaTUre Per L’ediLiZia ® Una foto che non vorremmo vedere Barletta · Via Callano 70 · tel. 0883 331 983 · fax 0883 337 724 · www.cardogroup.it LUGLIo 2012 IL FIERAMOSCA 33 Scuola Scuola San Domenico Savio Processo di zooantropologia didattica “Conosciamo i nostri amici animali” P resso la palestra del 4° Circolo Didattico “San Domenico Savio” si è tenuta la manifestazione finale del Progetto in Rete “Conosciamo i nostri amici animali”. Il Progetto, promosso e sostenuto dal Comune di Barletta, ha interessato oltre 600 alunni di 6 scuole primarie della Città che, attraverso i moderni canoni della Zooantropologia Didattica, hanno appreso come relazionarsi con l’alterità animale e in particolare come approcciare correttamente il cane allo scopo di prevenire ed evitare i comportamenti che provocano aggressioni e abbandoni. All’intenso pomeriggio hanno partecipato numerosi gruppi di alunni delle diverse scuole cittadine che hanno manifestato la loro fantasia creativa sul tema con una serie di gradevoli iniziative didattiche espresse attraverso la musica, la recitazione, il balletto. Tre ore di divertimento, ma al tempo stesso di apprendimento e di sensibilizzazione ad un tema forse non sempre adeguatamente capito. Intensa la partecipazione non solo degli alunni, ma anche di molti docenti e di numerosi genitori. A coordinare la successione delle numerose rappresentazioni, l’insegnante Maria Filannino. I progetti di Zooantropologia Didattica si avvalgono delle valenze pedagogiche che scaturiscono dalla referenza animale. Esiste infatti un legame fortissimo e innato tra bambini e animali dove l’attrazione magica che i bambini sentono verso gli animali, in termini di irrazionalità, impulsività, emotività pura, curiosità, che differenziano sia il bambino che l’animale dal mondo razionale degli adulti. Nei progetti di Zooantropologia Didattica, in particolar modo, si ricorre alla capacità degli animali di evocare emozioni che favoriscono lo sviluppo di capacita cognitive e l’apporto di contributi formativi utili alla crescita prosociale del bambino. Il Progetto si è avvalso della professionalità di Michele Sfregola, educatore cinofilo e operatore in Zooantropologia Didattica, Referente per la Provincia Bat della SIUA (Scuola di Interazione Uomo-Animale) di Bologna. Ottimo padrone di casa, il preside prof. Carmine Cristallo, che è intervenuto più volte, dando anche la parola ai numerosi ospiti, a cominciare dal vicesindaco Antonio Cannito e la dirigente comunale Debora Montanaro, i professori Salvatore Citino e Luigi Terrone, rispettivamente dirigenti scolastici del 1° e del 6° circolo. Ma hanno dato anche la loro adesione i dirigenti Brigida Caporale (3° circolo), Eleonora Iuliano (5° circolo) e Concetta Corvasce (7° circolo) Scuola san Domenico Savio Lasciateci giocare … in pace D ieci incontri all’insegna della riflessione, dell’impegno, di giochi enigmistici da risolvere e storie e canzoni da ascoltare. Un cammino in salita, per arrivare alla vetta senza fatica, perché a noi, quelle del progetto Lasciateci giocare in… pace, piace sapere sempre cosa c’è dietro l’angolo, con la curiosità, l’allegria e la freschezza tipica delle ragazze di tredici anni. E allora provate ad immaginare 23 ragazze impegnate a cercare di capire, a chiedersi il perché e il per come dei problemi del mondo, senza avere la presunzione di risolverli, ma con umiltà e semplicità a parlare di Gandhi, di San Suu Kyi, dell’Unicef e delle mine antiuomo, di madre Teresa di CalcutLUGLIo 2012 ta, di Amnesty International… Tutto questo ideato in un clima ludico, ma al tempo stesso impegnativo. Mentre una mattina qualunque scoppiava una bomba davanti ad una scuola di Brindisi, le nostre ragazze, che con Melissa Bassi hanno molto in comune, a soli 10 giorni da quell’attentato, il 29 maggio presentavano nell’Aula Magna del nostro Istituto il loro progetto di pace, convinte che la pace inizi dal vicino, da un gesto semplice, dalla nostra classe, dalla nostra scuola. Emozionate, cercavano di convincere il giovane pubblico a fare quel gesto semplice, cioè a comprare l’agenda della pace, un’agenda un po’ speciale, frutto del loro la- voro nell’ambito del progetto finanziato dal fondo d’Istituto all’interno del POF, e il cui ricavato sarà devoluto parzialmente in beneficenza. In questa agenda non ci sono solo le classiche festività, ma anche le biografie dei più importanti operatori di pace, nonché di molti vincitori di Premi Nobel per la pace, giochi enigmistici con tematiche sulla pace, poesie, frasi celebri, produzioni artistiche, canzoni, racconti e storie sulla pace. Quest’agenda, infatti, non è solo un manuale di appunti scolastici, ma anche (e soprattutto) un vademecum per la pace, grazie al quale poter riflettere sui valori dell’intercultura e del dialogo interreligioso, intesi come l’unica risposta ai terrorismi e ai fondamentalismi, alle guerre infinite. Il progetto Lasciateci giocare… in pace si è concluso, ma in realtà è un progetto ancora da realizzare, perché la pace, come diceva il nostro caro don Tonino Bello “non è un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo”. Buon cammino di pace a tutti! IL FIERAMOSCA 35 Scuola Scuola Scuola Ipsia “Archimede” Parole di Teatro Celeste Nanula, la vincitrice del VI concorso, premiata presso la Caffetteria della Corte Dopo novantuno anni Pirandello non mostra rughe Giovani alle prese con il teatro di CELESTE NANULA N ell’ambito del Progetto Arte – Scuola, che caratterizza l’attività dell’associazione artistico-culturale, CeSACooP ARTE di Barletta ha bandito un concorso per gli alunni del 4° e 5° anno di Scuola Superiore. L’intento è di preparare gli studenti alla prova scritta dell’esame di stato e, allo stesso tempo, avvicinare i giovani al teatro. Ogni anno l’iniziativa si è avvale della collaborazione della Direzione del Teatro Comunale “Curci” nella persona del Direttore e del suo staff. Si sono iscritti all’iniziativa undici alunni delle scuole IPSIA “Archimede” e del Liceo Classico “Casardi”. Si ricorda che le fasi sono state: la visione di uno spettacolo teatrale al Teatro “Curci” di Barletta, esattamente: “Sei personaggi in cerca d’autore” di L. Pirandello e “Il malato immaginario” di Molière; la partecipazione all’incontro con la giornalista dott.ssa Marina Ruggiero che ha illustrato le tappe della realizzazione di un articolo; l’intervento della giuria formata dalla detta giornalista, da un componente dell’associazione il dott. Carlo Gentile e da un quasi coetaneo dei partecipanti che abbia svolto l’esame di maturità, la sig.na Valentina Rizzi, studentessa universitaria. E così, venerdì 25 maggio, presso la Caffetteria della Corte, si è proceduto alla premiazione del 6° concorso Parole di Teatro. Prima classificata è risultata l’alunna Celeste Nanula della scuola IPSIA “Archimede” di Barletta con il testo “Dopo novantuno anni Pirandello non mostra rughe” (riportato a lato). Un momento della premiazione. In piedi Maria Antonietta Di Bitonto 36 IL FIERAMOSCA Menestrelli di parole RINNOVO DELL’APPUNTAMENTO CON “SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE” “M anicomio” fu la prima contestazione di quest’opera, al suo debutto, nel 1921 al Teatro Valle di Roma e penso sia stata anche l’idea di alcuni ragazzi presenti al Teatro Curci di Barletta alla sua messa in scena. Molti dei giovani presenti in sala, infatti, erano distratti, lo deduco dai luccichii dei cellulari che intravedevo stando seduta al primo palco. I commenti di alcuni spettatori sono contrastanti tra loro: “Una noia mortale” per alcuni, “un capolavoro assoluto, teatro allo stato puro” per altri. Uno spettacolo non troppo digeribile per chi è alle prime armi con il teatro. “Sul palcoscenico una compagnia di attori prova il giuoco delle parti di Pirandello, quando, all’improvviso, ecco apparire sei strani individui sulla scena. Sei personaggi, concepiti dall’artista, che li ha poi ripudiati e vanno alla ricerca di un autore che possa rappresentare il loro dramma”. Quest’opera pirandelliana, interpretata dalla compagnia di Bosetti, ha lasciato comunque qualcosa in ogni spettatore. Questa evidente incomunicabilità, la mancanza di ogni convenzione scenica e l’abbattimento del “muro” tra spettatore e commediante hanno reso più appetibile l’opera per i più golosi del teatro. Ad attirare l’attenzione di noi giovani c’erano, anche, i due baby-attori Claudio e Carmela, che hanno ricevuto una miriade di applausi. Questa commedia, andata in scena novantuno anni fa per la prima volta, rimane ancora, per i contenuti, alquanto attuale. Il dramma dei sei personaggi, catapultati sulla scena, rimane il dramma di ognuno di noi, incomprensibile per chi non l’ha vissuto sulla propria pelle e non interpretabile da nessun attore. Proprio come succede in scena, quando si tratta, infatti, di far recitare gli attori i personaggi divengono insofferenti e protestano continuamente: non si riconoscono in quei professionisti e le scene mancano sempre di qualche particolare “indispensabile”. Inoltre, come affermava Pirandello, se ciascuno di noi ha tante diverse personalità, se la vita è varia e molteplice, i nostri atti non possono essere che diversi e contraddittori fra loro, quindi irrappresentabili. All’incontro annuale di “Sei personaggi in cerca d’autore” al Curci ritroveremo alcuni dei giovani già presenti all’appuntamento di quest’anno. La questione è che solamente vedendolo e rivedendolo lo spettatore potrà cogliere il fondo della sua misteriosa teatralità. E poi ci sono i giovani, che non l’hanno mai visto. Non possiamo privarli di questa scoperta, se li vogliamo anche spettatori di domani. LUGLIo 2012 gli alunni della “Fraggianni” e le loro poesie B ella iniziativa appunti di viaggio ce.s.a.coo.p. arte culturale orgaalunni delle classi 5ª C - 5ª D nizzata dalla CesaCoop del 3° circolo “n. fraggianni”, barletta Arte presso la Sala della Comunità di S. Antonio, che si può sintetizzare nella locuzione “Appunti di viaggio”. Nel corso della serata è stata presentata l’antologia di poesie degli alunni delle classi 5a C e D della menestrelli di parole scuola “Fraggianni”. antologia di poesie Sono intervenuti il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe Dimiccoli, la psicologa Tiziana Canfora, l’operatrice culturale Maria Antonietta Di Bitonto. Ciascuno ha portato il frutto della propria esperienza, confrontandola con le espressioni poetiche dei giovanissimi autori. A coordinare la serata il prof. Gennaro Capriolo, presidente dell’associazione organizzatrice dell’evento, non nuovo a questi impegni che hanno una grande valenza educativa. Una serata importante che va a relazionarsi con tutte le altre iniziative promosse in questi ultimi tempi dalle numerose realtà socioculturali della città, diretta a promuovere la sfera cognitiva del ragazzo, come la lettura, attraverso i più vari strumenti didattici, come può essere la poesia. I.T.C. Salesiano dei Sacri Cuori A Torino per ritirare il premio “Accendi una stella” P remiati a Torino gli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale Salesiano dei Sacri Cuori di Barletta che hanno partecipato al 15° Concorso “Accendi una stella”. Le finalità del concorso erano quelle di aiutare i ragazzi a riflettere sulla vita, a cercare di capire i valori autentici della nostra esistenza, a cogliere gli aspetti positivi del nostro tempo per quanto difficile, tutte problematiche presenti nella didattica dell’insegnamento dell’Istituto dei Sacri Cuori di Barletta, come sottolinea suor Gianfranca Petruzzella, presidente dell’Istituto Salesiano. La stella “accesa” dallo studente Domenico Gorgoglione è stata quella dell’ingegnere spaziale Paolo Nespoli che, fin da bambino, aveva coltivato il sogno di andare nello spazio, di camminare sulla luna, di viaggiare fra le stelle… Domenico, con i compagni di classe, Andrea Dargenio, Vincenzo Battaglia, Michele Brandi, Michele Damato, Angelo Lanciano, Giuseppe Francavilla, Letizia Fiorella, Rossella Cardinale e alla professoressa Cinzia Filannino, si sono recati a Torino, presso la Galleria d’Arte Moderna per ricevere il premio. Sezione Ragazzi della Biblioteca Comunale Il piacere della lettura. La promozione del libro U na gara a procedura aperta è stata indetta per l’affidamento della gestione del Servizio decentrato della Sezione ragazzi della Biblioteca comunale “Sabino Loffredo”. L’affidamento avrà la durata di 24 mesi. La sede decentrata è stata individuata presso la sede della Scuola elementare 7° circolo sita in Via dei Pini. L’obiettivo è quello di diffondere su tutto il territorio comunale il piacere della lettura e la promozione del libro nei bambini e nei ragazzi attraverso il decentramento dei servizi offerti dalla Sezione ragazzi della Biblioteca comunale. LUGLIo 2012 Il decentramento si è reso necessario visto il grande successo che la stessa Sezione sta ottenendo da quando è nata. Si registra, infatti, un vertiginoso aumento delle iscrizioni (più di mille dal 2011) e di frequenze (circa 7000 per lo stesso anno) a dimostrazione dell’egregio lavoro svolto in termini di programmazione delle numerose iniziative che tanto gradimento ricevono dai bambini in età scolare. Le attività della Sezione decentrata saranno realizzate attenendosi a modalità e modulistica già in uso presso la sede principale del Castello. L’Amministrazione metterà a disposizione del soggetto aggiu- dicatario un patrimonio librario di circa mille monografie con possibilità di successiva rotazione ed integrazione. L’importo complessivo è di 30.906,72. IL FIERAMOSCA 37 Scuola Scuola Scuola Media “Renato Moro” Moro news La magia della comunicazione il quartiere all’opera L a lirica entra nella scuola... A conclusione dell’anno scolastico nell’Auditorium della scuola secondaria di primo grado “R. Moro” si è tenuta la rappresentazione finale del progetto “La Magia della Comunicazione: Il quartiere all’opera”, fortemente desiderato dal dirigente scolastico prof.ssa Grazia Di Nunno, sempre sensibile e disponibile ad ogni innovazione didattica e formativa riguardante i propri alunni. Noi comunichiamo in mille modi, attraverso il linguaggio verbale, mimico-gestuale, attraverso la musica, l’arte, la poesia, il canto… È proprio questo ciò che hanno fatto i nostri alunni cimentandosi nell’esecuzione di balletti di danza classica sulle note musicali dei brani “Rondò alla turca” di Mozart e “Vino, donne e canto” di Strauss. I cori, invece, hanno eseguito tre brani tratti dalle opere liriche “A bocca chiusa” di Giacomo Puccini; “Ave Verum” di Mozart; “Va Pensiero” di G. Verdi. Momento magico della rappresentazione è stato l’intervento della professoressa Tiziana Muraglia che, in veste di soprano, ha duettato con il baritono, maestro Giorgio Schipa. L’artista di fama internazionale è nipote del grande tenore Tito Schipa, detto “l’usignolo d’Italia”, che debuttò al Metropolitan di New York nel 1919. La perfomance ha suscitato momenti di forte emozione per la maestria con cui gli artisti hanno eseguito notissimi brani tratti dal repertorio del panorama lirico internazionale: “Là ci darem la mano” (dal Don Giovanni di Mozart); “Cavatina di Figaro” (da “il Barbiere di Siviglia” di G. Rossini); “Toreador” (dalla “Carmen” di Bizet). Altro momento emozionante è stata la recitazione di una poesia composta da Floriana Dicataldo ex alunna della nostra scuola, attualmente ospite della casa - famiglia della parrocchia San Benedetto. Con questa rappresentazione l’Anno Scolastico si è chiuso nel migliore dei modi - ha concluso il dirigente - al termine dello spettacolo che attraverso un tuffo nella classicità ha portato un soffio di novità nella magia della comunicazione che ha visto “all’opera” il quartiere in cui la nostra scuola opera. 38 IL FIERAMOSCA Liceo Classico “A. Casardi” L a Scuola Secondaria di I grado “Renato MORO” di Barletta per l’anno scolastico 2011/2012, ha potenziato e arricchito l’offerta infrastrutturale e formativa in una prospettiva di benchmarking, promuovendo competenze “chiave” performanti di lifelong learning, per tutto l'arco della vita, potenziando la dotazione di strutture tecnologiche, attivando ulteriori laboratori con i fondi FESR “Ambienti per l’apprendimento”, quali: - classe digitale, con n. 24 postazioni di computer portatili e una lavagna interattiva; - potenziamento del laboratorio multimediale linguistico, con un numero complessivo di 24 postazioni, una LIM e televisore 3D con antenna satellitare; - laboratorio musicale, con un pianoforte elettronico digitale, n. 10 tastiere, una batteria, 50 chitarre, un basso e una chitarra elettrica e strumenti vari; - “Dal libro al web” con la creazione della nuova biblioteca informatizzata per il territorio, dedicata alla memoria della prof.ssa Maria Grasso Tarantino e ubicata presso l’ex alloggio del custode, nel cortile della nostra scuola. Pertanto la Scuola MORO pone il sapere in una dimensione europea, innovando le metodologie didattiche e rendendolo spendibile con le diverse certificazioni dei percorsi progettuali PON, dell'ECDL la patente europea informatica e come Scuola sede della certificazione di lingua Inglese della Oxford Cambrige, con il livello B2. Inoltre, la Scuola MORO è stata l’unica scuola di Barletta, per l’annualità 2012 a classificarsi al 30° posto, tra le prime 40 scuole a livello regionale, ad ottenere il finanziamento di circa 350.000, in rete con il Comune di Barletta per il FESR Asse II “Qualità degli ambienti scolastici” OBIETTIVO C, con l’incremento delle infrastrutture scolastiche e l’installazione di: pannelli solari, infissi, attrezzature sportive per la palestra ristrutturata e impianto audio luci per il laboratorio teatrale dell’Auditorium. Pertanto la nostra Istituzione scolastica, ubicata in un contesto privo di centri di aggregazione culturale, vuole raccogliere domande e bisogni, valorizzare le risorse esistenti e sviluppare una progettualità verso il mondo della scuola con l’intento di promuovere un insegnamento/apprendimento motivante, attivo, produttivo, critico ed efficace verso il territorio, in particolare, verso il mondo adolescenziale, innovando, offrendo spazi e occasioni di incontro in cui rispondere alle domande di aggregazione e ai bisogni di esperienza culturale diretta, collettiva e autonoma. Sono stati ultimati i lavori di rifacimento della facciata, della pavimentazione della palestra, delle rampe esterna ed interna per i disabili e l’ascensore, grazie al Comune di Barletta, nel rispetto della normativa della sicurezza n. 81 del 2008. Non da ultimo, come dirigente sono orgogliosa della professionalità del corpo docente e dell’impegno dei nostri ragazzi che hanno conseguito diversi riconoscimenti internazionali, come il primo premio per il coro, referente la prof.ssa Mariastella Dilillo e per il nostro giornalino “A Tutta Penna”, referente la prof. ssa Daniela Fucci al concorso internazionale A.N.A.P.I.E. di San Nicandro (FG) e due premi nazionali al concorso del Rotary, a Roma sulla “contraffazione e la pubblicità ingannevole”. In itinere, poi, si è svolto il progetto POF sulla Legalità in una rete sinergica con il Rotary Club di Barletta per sviluppare una coscienza critica nei nostri alunni, nel rispetto delle regole del vivere civile, delle diversità e per promuovere una cittadinanza attiva, capace di operare delle scelte autonome nel rispetto del bene comune, per il proprio progetto di vita. Nel ricordo della prof.ssa Vanda Verde borsa di studio a Luigi De Martino Norante O gni anno, da quando è scomparsa nell’estate del 1993, la famiglia della prof.ssa Vanda Verde e l’Istituto presso cui insegnò lunghi anni, il Liceo Classico “A. Casardi”, la ricordano con una borsa di studio. È un riconoscimento nei confronti di quell’alunno che si è particolarmente distinto negli studi, ma è al tempo stesso un modo per tenere sempre vivo il ricordo di una docente che fece del suo lavoro didattico una vera missione di vita. La prof.ssa Verde era piena di risorse interiori, esuberante, preparata, ma soprattutto sapeva co- La professoressa Verde tra i suoi ragazzi al termine municare ai suoi ragazzi - con le di un concerto pianistico (R. RUSSO, Barletta nel nozioni - anche e soprattutto un Novecento, Editrice Rotas, 2008) insegnamento di vita. tesse Silvia Giannella, Margherita Di Docente di italiano e latino, ancoBenedetto e Anna Maria Lovreglio ra i suoi alunni la ricordano con tanche nell’anno scolastico 2010-2011 ta nostalgia, e ce ne sono tanti che hanno conseguito la votazione di 100 oggi insegnano e vengono dalla sua e lode alla maturità. “scuola”, di cui docenti proprio del A ricordare la figura dell’indimen“Casardi”. ticabile insegnante, oltre al marito (il Quest’anno il riconoscimento è suo insegnamento non si scolora nel andato a Luigi De Martino Norantempo) anche il preside Giuseppe Late, premiato proprio dal marito della grasta e il responsabile della redazione professoressa Verde, l’avv. Giuseppe della Gazzetta del Mezzogiono Rino Vernice. Nel corso della cerimonia Daloiso, che fu anche suo allievo. sono stati altresì premiate le studen- Liceo Classico “A. Casardi” Ippolito di euripide nel Castello di Barletta Liceo Classico “A. CAsArdi” Liceo delle scienze Umane - Barletta COMUNE DI BARLETTA IPPOLITO EURIPIDE di 8 2012 giugno Piazza d’Armi Castello di Barletta Nel quadro delle iniziative culturali di alto profilo letterario organizore 20.30 zato dal preside prof. Giuseppe Lagrasta, a conduzione di un intenso Invito anno scolastico, i ragazzi dell’Istituto (docenti referenti le prof.sse Filomena Seccia e Annamaria Spina, per la regia di Maria Elena Germinario) hanno portato in scena, nella piazza d’Armi del Castello di Barletta, Ippolito di Euripide. Nell’«Ippolito» di Euripide dominano due passioni assolute, l’amore e la virtù, due manifestazioni della natura umana, i sensi e il «logos»: Fedra, catturata da Afrodite in una passione al limite dell’incesto, soggiace del tutto alla naturalità dell’esistenza; Ippolito, dedito alla sola Artemide, rifiuta la fisicità per vivere in una dimensione esclusivamente spirituale. Sulla scena è rappresentata una tensione simbolica fra due concezioni della vita unilaterali e quindi votate alla sconfitta, destinate a soccombere come i due protagonisti. L’equilibrio dell’uomo esige la complementarietà degli elementi, la loro armoniosa fusione, perché si possa giungere alla realizzazione di una inscindibile globalità della esperienza umana. Il messaggio di Euripide continua ad essere valido anche per l’uomo contemporaneo. La realizzazione di questa tragedia rientra nell’ambito del «Progetto teatro» del liceo classico e delle scienze umane «A. Casardi» che dall’a.s. 2009/2010 è scuola polo INDA, Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa. Grazia Di Nunno LUGLIo 2012 2012 2012 LUGLIo LUGLIo IL FIERAMOSCA 39 Musica Tradizioni Ottima performance del Coro “Il Gabbiano” di Barletta alla 14a edizione di “Corinfesta 2012 Festival” di Alessandro Visentin S i è conclusa la 14a edizione di Corinfesta 2012 Festival, l’appuntamento corale pugliese. A Fasano, nello splendido scenario della Valle dei Trulli, tra le colline e il mare, si è svolta l’edizione di quest’anno. Sin dal mattino si sono dati appuntamento oltre 120 artisti del coro provienienti da Bari, Barletta, Biccari, Foggia, Locorotondo, Martina Franca e Taranto. Dopo un intenso periodo di studio, avvenuto tra mattino e pomeriggio con il workshop dal titolo “Percorsi nella polifonia sacra” tenuto dal M° Donato Falco di Bari, in serata, la suggestiva Chiesa del Trullo adagiata sulla Selva di Fasano, ha fatto da cornice alla kermesse finale alla quale hanno preso parte: il Coro “Gaudii Canticum” di Fasano diretto dal M° Maria Palma Russo, il Coro Polifonico “Odegitria” diretto dal M° Fiorenza Pastore, il Coro Polifonico “Il Gabbiano” Un momento della 14a edizione di Corinfesta 2012 Festival (foto di Matilde Madi Barletta diretto dal M° Gianluigi Gorgoglione, i stria) “Tarenti Cantores” di Taranto diretti dal M° Giovanna Facilla, la Corale “S. Cecilia” di Biccari diretta da Marina resa fonica del Coro ma anche le interazioni musicali con i Ziccardi ed i “WakeUp Gospel Project” di Martina Franca precisi accompagnamenti del pianista Marcello Camporeale e delle belle voci soliste del soprano Matilde Mastrìa e della diretti dal M° Graziano Leserri. Ogni Coro ha dato il meglio di sé offrendo al numeroso vocalist Francesca Pedico che hanno impreziosito con le loro ed attento pubblico intervenuto un concerto di alto livello, caratteristiche vocali i brani eseguiti in dialogo con il Coro. Il Festival si è concluso tra gli applausi del folto pubblico caratterizzato da programmi di qualità e di vario genere presente, con il Common singing (3 brani finali eseguiti con musicale che hanno consentito di mettere in evidenza le tutti i cori uniti), diretto dal M° Falco ed accompagnato al caratteristiche dei Cori e le abilità dei rispettivi Direttori. pianoforte dal M° Gianluigi Gorgoglione. In particolare va evidenziata l’eccellente resa fonica del Coro “Il Gabbiano” di Barletta, che si è distinto per aver reso magistralmente i brani proposti, denotando buon amalgama Per informazioni tel. 347.9713009 Associazione Musicale Coratimbrica, ottima resa dinamica, superba interpretazione le Polifonica “Il Gabbiano” Barletta e perfetta simbiosi con il proprio direttore, M° Gianluigi [email protected] - www.coroilgabbiano.it Gorgoglione, il quale dotato di un buon gesto comunicativo e coinvolgente ha costantemente dominato non solo la L’odore del lievito madre di Francesco Gambino M ia nonna Giovanna, ancora negli anni ’50 del secolo scorso, continuava come sempre a fare il pane in casa, con cadenza settimanale. Io ero piccolo, avevo quattro o cinque anni, e mi piaceva vedere mia nonna impastare la farina con l’acqua ed il lievito madre che lei custodiva gelosamente su un ripiano nella madia, in un angolo che diventava buio con il chiudersi della portella. Era proprio l’odore del lievito che mi piaceva moltissimo e che ancora oggi sento, seppur in diversa intensità, quando mia moglie prepara in casa le focacce o le pizze. Ma ritornando a quell’antico profumo, ricordo che, con le ginocchia sulla sedia di legno (allora si portavano i pantaloni corti con le bretelle della stessa stoffa: le gambe e le ginocchia erano sempre scoperte) mi affacciavo al bordo sopraelevato del tavoliere posto sul tavolo della cucina. Su quel tavoliere nonna Giovanna formava prima una bella montagna di farina e poi mi diceva: “Hai le mani pulite? Si? Allora fai il buco”. Io contento affondavo le manine nella soffice farina bianca e cercavo di formare un cratere. Questa operazione me la ricordo quasi priva di odori, ma il profumo del lievito andava sempre più aumentando quando lei prendeva il lievito e con le sue mani un po’ nodose lo spezzettava, lo spappolava, lo strizzava, lo schiacciava annegandolo nell’acqua tiepida, mischiandolo con la farina, fino a che non scomparisse in un impasto dapprima disarticolato e disomogeneo, un po’ polveroso e un po’ poltiglia, poi, sotto le forza delle braccia e dei polsi, del rotolare sotto le mani, le stirate da destra a sinistra e poi da sinistra a destra, e sottosopra, fuori e dentro i suoi pugni sulla pasta, non fendenti, ma affondati nell’impasto che pian piano diventava ben amalgamato, liscio all’esterno, con dei piccoli buchi all’interno quando, stirandolo, si apriva. Poi lo ricompattava fino a formare una pagnottella, una palla schiacciata, sulla quale nonna Giovanna, come se passasse una piuma di uccello, faceva scivolare la lama del coltello provocando due tagli formanti il segno di croce, oppure due solchi diagonali. La pasta, allora, come d’incanto si apriva come grosse labbra in corrispondenza dei tagli. Per tutto il tempo dell’impasto io vedevo il lievito scomparire fra gli altri composti, ma continuavo a sentire sempre di più il suo S.I.A. srl Servizi d’Igiene Ambientale Società di servizi Pulizie condomini e uffici Ripristino pavimenti e sigillature Pulizie industriali Attrezzature professionali tel. 338 300 50 73 (vito) tel. 327 014 86 37 (matteo) E-mail: [email protected] 40 IL FIERAMOSCA LUGLIo 2012 LUGLIo 2012 Una parte della famiglia dell’autore: nonna Giovanna, la sorella Carmela e la moglie Milena fresco e vellutato profumo, e più l’impasto era maltrattato e più il profumo invadeva la stanza. Quell’odore di freschezza mi sembrava provenisse da un fitto bosco incantato, io chiudevo gli occhi e lo inspiravo profondamente. Qualche volta mi era capitato anche di inseguirlo. Sì, di inseguirlo. Mia nonna quando preparava il pane faceva sette formelle, una per ogni giorno della settimana, che poi metteva nei canovacci e le faceva lievitare. Quando la lievitazione era completata, chiamava il fornaio che veniva fin su, in casa, con in spalla una tavola larga intorno ai trenta centimetri e lunga circa due metri, gli spigoli arrotondati. Non so come facesse a salire quelle ripide e strette scale, forse qualche volta rimaneva giù, all’ingresso del portoncino, in fondo alle scale. Mia nonna allora prendeva le sette formelle, una per volta, con decisione ma con delicatezza, come se fossero sette neonati, li avvolgeva in un canovaccio bianco e con garbo e cura, quasi accarezzandole, le poggiava sulla lunga tavola del fornaio, un po’ in diagonale, essendo le forme più lunghe che larghe. Il profumo del lievito si sentiva, di meno, ma si sentiva, specie nei canovacci che avevano avvolto le formelle e che ne erano rimasti intrisi. E lo sentivo ancora quando andavo al forno. Quel luogo me lo ricordo come un locale buio, tutto nero di fuliggine, tranne nei posti dove si adagiavano le tavole, con o senza il pane, su appoggi paralleli e perpendicolari al muro. In fondo al locale di tanto in tanto veniva aperta la bocca del forno dalla quale fuoriusciva una magica luce ora rossastra, ora arancione, ora dinamica con lunghe lingue di fuoco, ora quasi statica con il chiarore delle braci, oppure solo l’intenso calore. Ad un fianco del forno c’erano cataste di legna ordinate, dall’altro fascine con quelle sciolte poste davanti. Il lievito lo sentivo anche lì che accompagnava i gesti attenti, precisi, svelti, del fornaio, delle sue mani e delle sue palette. Io, seduto agli scalini che dalla porta su strada scendevano al piano del forno, ero affascinato ed in quel piacevole tepore vedevo sfornare i pani già infornati di altri clienti, fintanto che arrivasse il turno dei nostri. E quando quelle forme dorate uscivano dal forno, il profumo del pane prendeva il sopravvento su tutti gli altri profumi che sembravano accoglierlo come una corte s’inchina al suo re. Quando tornavo a casa di nonna Giovanna, lei mi dava un tocchetto di pane sul quale faceva cadere alcune gocce di olio d’oliva di avanzo dal misurino di latta che utilizzava in cucina: quanto era buono! Normalmente quella costina di pane era la parte della formella che nel forno toccava l’altra formella, quasi che si baciassero, così che su di essa non si completava la crosta, ma rimaneva bianca e morbida. Era la parte che conservava una fragranza difficile da dimenticare e un caratteristico odore: quello del lievito madre. IL FIERAMOSCA 41 Premiazione Enigmistica Cruciverba asimmetrico con riferimenti a Barletta Premiazione dei Concorsi letterari “Massimo D’Azeglio” e “Graziella Mansi” di Franco Lamonaca 1/9 Orizzontale: è l’autrice dell’opera “Omaggio a Barletta Provincia” Anche quest’anno sono state numerosissime le richieste di adesione al Premio 1 4 5 6 7 8 25 9 19 26 27 14 16 17 31 34 36 38 37 39 41 40 42 44 43 45 46 47 49 15 28 35 2012 13 24 33 Premio Gino Garribba offerto dal Console di Malta dott. Matteo Bonadies a Francesca Vitello premiata dalla prof.ssa Nietta Borgia, dalla prof.ssa Grazia Carpinelli e dalla presidente Costantina Loscocco 12 21 30 32 LUGLIo 11 23 29 “Come sottile striscia nera”, seguono Fiorella Brasili (Latina) e Lucia Crudele (Barletta) rispettivamente seconda e terza classificata. Due invece i premi conferiti alla sezione Giovani del medesimo Concorso letterario, se li aggiudicano Francesca Barone (Ceppaloni Bn) prima classificata con “Un angelo nel buio” e Antonella Moccia (Barletta) seconda classificata. Otto i premi assegnati ai bambini delle scuole elementari per le poesie associate al concorso “Graziella Mansi”. Sul podio Angelica Delvecchio (Barletta), Giovanni Riefolo (Barletta) e la prima classificata, la tranese Martina Janni con la sua opera intitolata “Una fiaba incantata”. Cinque invece i premi conferiti alle scuole Medie, sul podio le barlettane: Veronica Messinese (terza classificata), Mariaelvira Defazio (seconda classificata) e la prima classificata Simona Cristallo con “Il buio”. Fra i numerosi stranieri provenienti da Londra, dal Togo (Africa), dal Sud America e dalla Grecia ha ricevuto il riconoscimento della Giuria per l’originalità dei suoi elaborati Ilias Fuckis di Atene (Grecia), mentre Alichi Tsiatà (Moschato Grecia) è stata premiata con la poesia “Sono qui… non aver paura”. Per il numeroso pubblico accorso a gremire la Sala Rossa, una serata gradevole, occasione per gustare la nobilissima arte della poesia ed apprezzare l’elevato spessore dei componimenti letterari. Il Presidente del Premio, Costantina Loscocco, ringrazia pubblicamente il prof. David Giampetruzzi per la magistrale conduzione della cerimonia di Premiazione, i componenti della Giuria, gli sponsor, le istituzioni ed i partecipanti provenienti da tutta l’Italia. L’Associazione Ad Maiora si dedica all’organizzazione di tale evento con il consueto impegno ed entusiasmo cogliendo, inoltre, l’occasione per valorizzare storia, folklore e talento nostrani; motivi e stimoli in più per proseguire il cammino intrapreso nel 2000 oltretutto alla luce del successo riscontrato anche nel 2012 in termini di partecipazioni. Pertanto rinnoviamo sin d’ora a tutti l’appuntamento all’anno prossimo per la quattordicesima edizione. 10 20 22 È 42 IL FIERAMOSCA 3 18 di Costantina Loscocco* giunto alla XIII edizione il Premio letterario “Massimo D’Azeglio” cui è abbinato per l’undicesimo anno consecutivo il concorso intitolato a Graziella Mansi, la bambina andriese morta in tragiche circostanze. La cerimonia di premiazione dei migliori elaborati, alla quale erano presenti anche i coniugi Mansi (genitori della piccola Graziella), si è svolta sabato pomeriggio 16 giugno nella splendida cornice della Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta. Svariate centinaia i lavori pervenuti da ogni parte d’Italia ed anche dall’estero alla Giuria esaminatrice, presieduta dall’imprenditore-scrittore nonché Console di Malta, dott. Matteo Bonadies, coadiuvato dal Presidente onorario di Giuria, prof. Mario Vacca, Croce d’Oro al merito letterario, dal dirigente scolastico prof. Andrea R. Messinese, dalla scrittrice dott.ssa Maria Giuseppina Pagnotta, dalla prof.ssa Grazia Carpinelli (moglie del compianto prof. Gino Garribba), dalla prof.ssa Nietta Borgia, dalla prof.ssa Nunzia Cappabianca e dalla prof.ssa Elvira Alvieri. La duplice manifestazione, fiore all’occhiello dell’Associazione Ad Maiora, ha l’onore di fregiarsi di alti patrocini quali il Senato della Repubblica, la Camera, il Consolato della Repubblica di Malta, la Regione Puglia, la provincia B.A.T. e le Città di Barletta e Trani che hanno aderito al Premio. La cerimonia si è aperta con il doveroso omaggio all’indimenticabile prof. Gino Garribba, poeta e compositore di versi in vernacolo barlettano, scomparso di recente, ed al quale è stata dedicata la sezione Vernacolo del Premio. Poi spazio ai numerosi premi, distribuiti agli autori che si sono maggiormente distinti con le loro composizioni letterarie. Per quanto concerne il Premio “Massimo D’Azeglio”, nella sezione Adulti la Giuria ha individuato quale poesia vincitrice “Se non dovessi andar per primo io” del romano Armando Bettozzi, sul podio anche Michele Lucatuorto (Bitetto, Ba) ed Antonio Bicchierri (San Giorgio Jonico, Ta). Ad aggiudicarsi il 1° premio della sezione Vernacolo (dedicato a Gino Garribba) è “D’arcanu sapi tuttu ‘stu’ splinduri” della poetessa Francesca Vitello (Favara, Ag), si classifica al secondo posto la barlettana Francesca Piazzolla, terzo Armando Bettozzi (Roma); mentre nella categoria dei Racconti brevi il 1° classificato è Pierino Pini (Montichiari, Bs) con il racconto 2 50 48 51 52 Le definizioni riguardanti Barletta sono precedute da un asterisco (*). (Soluzione a pag. 45) Orizzontali Verticali 1.* Il nome della nostra Artista (autrice dell’opera raffigurata). 9.* Il cognome della nostra Artista (autrice dell’opera raffigurata). - 18. Lodi. - 19. Piccolo comune del mantovano. - 20. Una via romana. - 21.* Il caffè in piazza dell’ex ospedale, con la sola iniziale. - 22. Si chiedono e si fanno per cortesia. - 23. I fiori femminili d’una via al Parco degli Ulivi. - 24. Hanno fili taglienti. - 25. Sono la base del maraschino. - 27. Importante comune della cintura torinese. - 28.* Il primitivo nome del ristorante di via Vitrani. - 29. Tele di lidi e barche. - 30. La Laurito dello spettacolo. - 31. Come certa luce lunare. - 32. Lo sono i pistoni delle pale meccaniche. 34. Ramo opportunamente reciso. - 35. Un comune del nuorese. - 36. Telo impermeabilizzato. - 37. Biella. - 38. L’area dell’edificio. - 39.* Era una nota taverna di via San Giorgio. - 40. Com’era brevemente chiamato il partito di Almirante. - 41. Il prefisso per l’orecchio. - 42.* Quello di Perfetti era su via Foggia. - 43. I mezzi d’informazione senza media. - 44. Como. - 45. Un decotto di erbe. - 46. Lo sono certi poteri. - 47. Hanno il vomere. - 48.* Il Santo della chiesa ad angolo dell’omonimo vicolo. - 49. Pregiata lana molto calda. - 51. Un’alta cifra scritta a Londra. - 52. Implacabilmente, senza alcuna misericordia. 1. Importante comune del trapanese presso il Golfo di Castellammare. - 2. Novara. - 3. Si consulta per la partenza. - 4.* Il numero della paura a Barletta. - 5. Passati alla leva. - 6. La Repubblica d’Irlanda. - 7. Diffonde notizie sulla prima rete. - 8. Torino. - 9. Noti, celebri. - 10.* Quella ecologica, è presso la Barsa. - 11. Son bucati, per il brodo. - 12. Cattive, malvagie. - 13. All’estremità dell’amaca. - 14. Coleottero africano. - 15. Si taglia all’inaugurazione. - 16. Son pure scrofe. - 17. La compie l’eroe in trasferta. - 20. I numeri della via. - 22. Stare sempre in azione. - 23. Si guarda per far centro. - 24. Risorte, rianimate. - 26. C’è quel di denti e quel di gola. - 27. Di colorito tizianesco. - 28. Il monte di San Marino. - 30. Fa coppia con la moglie. - 31. Copricapo regale. - 33. Lo stesso che ospedali. - 34. Un genere di pomodori. - 36. Quella della Delizia è nel Friuli. - 37.* Il caffè di via Ospedale dei Pellegrini. - 39. È una marca di lavatrici. - 40. L’uccello pescatore. - 42. L’azzurro della quadricromia. - 43.* Il “de Paliano” della Disfida. - 45. Segue il Bis. - 46.* Si proietta anche quello su “Piripicchio”. - 47* Il nostro caro gigante. - 48. È indicatore della ricchezza nazionale. - 50. Enna. - 51. Milano. LUGLIo 2012 IL FIERAMOSCA 43 Brevi di sport 47 C O T 44 41 S I 42 I N A M I M A R N E 32 M A R I 29 33 A M A R E N E 25 26 18 R O D 19 A N T O N 2 I 3 4 5 I 6 E T T A 7 C I 31 V O L 8 S M I I B 40 I 20 F 10 I I 28 C A S S 9 37 M N E R E A T I C T I C R A S O 23 G O 43 34 S A I I M A S S P O T A T O M I M O S E I 22 L O I 27 F A V O R C IL FIERAMOSCA 1 R F O R T 36 I O N 46 N O C E R A T O C 30 I E T R O 39 35 I I C A R O N E T O O R A N O L E O D I L L 48 S A N A C A S O T O 38 I 45 I P I 24 A B A R P 21 O R A V A N T E 11 12 13 14 15 16 17 2012 51 LUGLIo (Soluzione di pag. 43) I 2012 Michele Moscarelli del Team Fieramosca di Barletta ha conquistato il titolo italiano nella categoria “Supergentleman”. A Cassino, dove ha partecipato alla Cronoscalata insieme ad altri 300 corridori provenienti da ogni parte d’Italia, Moscarelli col tempo di 24’13” si è aggiudicato la maglia tricolore. Il Team Fieramosca è una realtà del ciclismo barlettano che pratica attività agonistica pur trattandosi di corridori che non fanno di mestiere i ciclisti. Prossimo appuntamento a Roma il 16 settembre per il campionato italiano su strada. A R A T R LUGLIo Bravissima Veronica Inglese portacolori dell’Esercito Italiano, che ai campionati Italiani Juniores di Atletica Leggera, a Misano Adriatico, è salita sul podio più alto aggiudicandosi la gara sui 5000 metri. È l’undicesimo titolo della sua carriera e - a suo dire - uno dei più belli per il modo in cui è stato conquistato, perché non solo ha vinto, ma ha anche stravinto, visto che la seconda arrivata ha tagliato il traguardo con oltre 40 secondi di distacco. Il tempo veramente buono, avendo fissato il suo primato personale sulla distanza in 16:02.72. Il prossimo obiettivo, quello di battere il recente primato. Con Veronica Inglese si sono messi in evidenza anche altri atleti barlettani, nel salto triplo, nella 400 metri e nel settore lanci. Bravo soprattutto Antonio Napoletano nel salto triplo con la misura di 15,85. Bravo anche Vito Incantalupo che ha conseguito il 4° posto nei 400 metri, sfiorando il suo record personale. A Moscarelli il titolo di Gentlemen 2012 50 Erano le 22.08 quando dopo ben centosedici minuti di gioco, il tabellone del PalaBorgia di Barletta segnava il 25-21 con cui le “delfine” della New Axia Volley conquistavano il quarto set per il definitivo 3-1 che valeva la promozione in serie D, relegando di diritto un’ordinaria e calda serata di un 6 giugno 2012 nella storia della squadra di mister Porcelluzzi. Alle ragazze della Galatea Volley indubbiamente va riconosciuto l’onore delle armi, infatti le pallavoliste di Galatone hanno tentato fino all’ultima schiacciata nell’arco delle tre gare di questa seconda fase dei play interprovinciali di volley di Prima Divisione Femminile di cambiare i connotati ad una storia che non prevedeva purtroppo per loro il “vissero felici e contenti” di turno, poiché alla lunga hanno giocato a loro sfavore l’enorme spessore tecnico - nonché la smisurata esperienza delle sue atlete più rappresentative - della squadra del presidente Michele Rizzi, nonché qualche errore di troppo in fase di ricezione nelle fasi cruciali delle tre gare. Veronica Inglese medaglia d’oro nei 5000 metri a Misano Adriatico Ciclismo O La New Axia Volley in serie D: un sogno che diventa realtà Atletica R. Rutigliano 49 Pallavolo Buoni piazzamenti per i ragazzi dell’Archery Team che si sono distinti in una gara di specialità “campagna” che si è svolta a Montemarano e successivamente a Sarzana. Estremamente buono il risultato di Federica Iodice che, in seguito alla gara, ha potuto risalire nuovamente posizioni, passando dal diciottesimo posto della classifica nazionale al quinto. Intanto a Molfetta, esaltato da un pubblico entusiasta, ha vinto il titolo regionale di Quarta categoria il barlettano Ruggiero Rutigliano, venticinquenne, ancorché corra per il circolo di Molfetta. L M E N T E Presso il Pala Marchiselli si sono tenuti i festeggiamenti per la promozione della Rosito Caffè Cestistica Barletta nella Divisione Nazionale C. Un evento che ha sintetizzato l’eccezionale stagione 2011/12 approdata ai playoff, preludio al trionfo definitivo della Cestistica sulla scia di sedici gare consecutive vittoriose. Il parere del coach Luigi Degni: “Un gioioso meeting, quello organizzato al Pala Marchiselli, tra la squadra ed il suo leale pubblico, regolarmente al seguito nel corso di una stagione che ha premiato la rassicurante cifra tecnico/agonistica in possesso dalla squadra, nonché le crescenti ambizioni coltivate con umiltà e determinazione. Questi traguardi legittimano l’attenta preparazione ed il lavoro serio e costante pianificato ad ogni livello societario. Il Presidente Criscuoli, settore tecnico, giocatori, pubblico hanno guadagnato con merito la C nazionale ed il diritto di celebrarla tutti insieme”. La Polisportiva Asi Ottica Lamusta ha disputato il torneo riservato ai “Quarta categoria” insieme ad altri ottocento atleti provenienti da ogni parte d’Italia. Per il team Lamusta, preparato dai tecnici D’Amore e Sguera e dal coach cinese Mingquan Gao, i riflettori erano puntati su Paolo Iagulli, Fabio Ciannamea e Giuseppe Gaggiano, e sui giovani Ivan Palmitessa e Giuseppe Damato. I 44 IL FIERAMOSCA Archery Team in evidenza Rosito Caffè Cestistica Barletta in serie C Il Lamusta Barletta ai campionati italiani M Più di mille i giovani e giovanissimi scacchisti che ad Acqui Terme (Alessandria) si sono affrontati nei Campionati nazionale studenteschi a squadre. Ecco le altre squadre campioni: Superiori juniores femminili: Cafiero (Barletta). Superiori allievi (primo biennio): Cafiero (Barletta). La squadra della scuola primaria del 3° Circolo Didattico “N. Fraggianni” di Barletta risulta seconda classificata, nella fase nazionale, fra le 37 squadre partecipanti. L’insegnante Elisabetta Capuano ha condotto e supportato gli alunni Daniele Dibari (capitano), Antonio Dicorato, Alessandro Damico, Alessandro Lamonaca e Paolo Tavoletti. Tiro con l’arco Basket Tennistavolo N O S In evidenza i giovani scacchisti del Liceo “Cafiero” e della scuola “Fraggianni” La barlettana Vincenza Cordio per la Barletta Nuoto, a Riccione è scesa in piscina con un lotto di nuotatrici di livello internazionale fissando in 30”9 il miglior tempo regionale sui 50 metri stile libero, e in 38”2 il miglior tempo regionale sui 50 metri rana. Apprezzamento per le buone performances della Cordio sono venute dal Presidente Emanuele Dascanio, dal tecnico Francesco Di Lena e dal tecnico del settore master Pippo Lombardi. Vincenza Cordio record regionale I Scacchi Sul prestigioso circuito del Mugello Cosimo Diviccaro si è piazzato al quinto posto finale nella seconda prova della Premier Cup. Un buon risultato se si considera che ha gareggiato contro i migliori centauri del panorama nazionale. Il pilota barlettano non è pienamente soddisfatto del risultato. È stato infatti, purtroppo, tradito dalla gomma posteriore che non solo gli ha fatto perdere secondi preziosi nei confronti dei suoi rivali ma soprattutto ha visto sfumare la possibilità di raggiungere la “zona medaglia”. Alla Premier Cup Diviccaro è quinto N E S O R A B Gli altri ragazzi del Team in gara, alle loro prime esperienze, hanno disputato un bella gara conquistando tutti il podio. Gli atleti sono costantemente seguiti dai maestri Ruggiero e Giuseppe Lanotte del Team Federico II di Svevia e dall’Istruttore Antonio Lomuscio del Team Hwa Rang. Questa la classifica: Doriana Lacerenza: 1° Classificata; Salvatore Tupputi: 2° Classificato; Michele Pinto: 2° Classificato; Nicola Lacerenza: 3° Classificato. Nuoto I Il 3 giugno 2012 si sono svolti a Trani i Campionati Regionali di Kick boxing WTKA, che hanno visto protagonisti i ragazzi della Federico II di Svevia. Il Team ha ottenuto lusinghieri piazzamenti con la conferma delle ottime prestazioni della nostra punta di diamante, la campionessa Doriana Lacerenza che si è classificata al primo posto. Motociclismo M E R Doriana Lacerenza ha conquistato il primo posto 52 Arti marziali Brevi di sport 45 Vernacolo Pess sop a spieggie u gelatjir sein tou pù gilat t r’mbrisck i canarein. L’estat E van a fest bell du Ferragust e tou o mar dé pour tin a sust di A. R. Nanula Com arreiv Giugn veit poc a poc u Sol a matein tutt cos mboc. E iepr f’nistr purt p fé corrind mò pù frisck meggjie t sind. Vers mezzadei par ca t’assicc ca tou di mé chiov nu picc. A Lugghie van veit u solleon ce tou ascenn a fé attinzion Ma p sté frisck r’medie s trov ca t n ve o mar a matein vers innov. Dop novenda dei arreiv S’ttembr tenn s’accummenzn a uasté ittembr. E da chest sé non jiss for t’appiccie lest u v’nd’lator. ca u Sol coce e jind a nu mnout cuss ié capace ca cert t stout. Jind all’ecque désul serie tou truv veit tenda r’fr’ggerie. L’erie face fé a pell rizza rizz ognettend veit ca face a matizz. P’uccald veit ié nu supplizzie ce a scì affé tou nu s’rvizzie Sté tou cundend soltend a sar sop o balcon dé sté ié nu piaciar. Non t deic pò sop a spieggie mò tou ca sté com nu salveggie lest lest a matein vé quenn u Sol non coce assé. Perà a nott ste soul ssoul m’gghiert p tà s mett coul accoul. t sind frisck pa mutandein e t’aducchie pò tenda signorein E t n vù scì senza cammeis camnenn tou p tutt u paieis. Mò veit ca chept qualche matein t fenn mal sé a cap e irrein. ci pì du pizz o ci in topless par ca t van attà nu colless Apirt d nott u balcouna t’nout inzamm ca pò fé bell quett st’rnout. inzamm ma deic ca in ogn mod u cor a vdéll tutt s la god. E mò t n’avvirt ca iav arruat a bella staggion sé d l’Estat. RISTORANTE RICEVIMENTI CONGRESSI 46 IL FIERAMOSCA S.S. 141 delle Saline - Villaggio Ippocampo Tel. - Fax 0884 571397 LUGLIo 2012 LUGLIo 2012 t n scurd d tutt d’ogne preoccupazion e t gud l’Estat sta bella staggion. O mar tou cert chiù non a scì i r’curd jind o cor t ianna rumanì. Perà mo na cos cert t conzol ca d nott mò sé satt e l’nzol ca preim m’gghiert stav lundan sein mò pù frisck attà jedd sté vcein. P m’gghiert put fert abbrazzat e sté d’accssì tutt a nuttat. Viale R. Elena (Lit. di Levante) tel. 0883 347741 IL FIERAMOSCA 47 Vernacolo Informazioni turistiche e culturali U Paise meie Archeoclub di Barletta Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132) [email protected] Archivio della Memoria e della Resistenza (c/o Castello) 0883 578644 Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620 Aufidus - Ass. inform. turistica 339 3218439 Biblioteca Comunale (c/o Castello) 0883 578607 di Nicola Tarantino Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68) Cantina della Sfida Castello Centro Culturale Zerouno C. T. G. Gruppo “Leontine” IAT (c/o Palazzo San Domenico) Pugghie, Paise mèie, térre e máre, ddò so’ tutt na cose; benedètta lénze de térre ca da’ Mundégne de Sánda Mecale arréive a Sánda Maréie du Cape, chiêne de spiagge ca nan fernèscene mé, de trulle, de grutte, de prate andéiche e de paise ca ritene o sole iune appièrse all’alte… Térre du viénde de fuoche, sott’a nu cièle, sembre a chelore de cièle térre de gráne, de vigne e d’alevête, máre de cozzele e rrizze, giardèine d’ogni frutte, de uòmene e ffémene bbelle cu guste arrabbiáte di figghie. Cambágne senz’acque de fiume o de’ cièle, ma ricche de vréine aschennoute. Térre de Pugghie méie, core du Levande e du Punènde, tòu, attéire ca bellézze e chi recchézze tutt’u Munne sop’ a tà; e ddò se tròvene, com’ a nu musà, i mmegghie cose ca poure l’Ome è fátte. Lega Navale fotorudy Servizi Sociali A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1) ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio) Casa di riposo “R. Margherita” Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16) Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45) Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) Consultorio familiare “Insieme…” Curia Arcivescovile Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I) 0883 527859 0883 310230 0883 521686 0883 522446 0883 310293 0883.510181 0883 572557 0883.310387 0883 520395 0883 531274 0883 518002 GOS Laboratorio urbano tel. 0883 310214 - fax 0883 576156 ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128 Sert 0883 577302 Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460 taxi - Autoambulanze E TRASPORTO INFERMI Il mio Paese Puglia, Paese mio, terra e mare qui si confondono; felice striscia di terra che dal Gargano si estende al Capo di Otranto, ricca di spiagge ininterrotte, di trulli, di grotte, di ruderi e di paesi che ridono nel sole l’un dopo l’altro. Terra del vento di fuoco (favonio) sotto un cielo costantemente azzurro, terra di grano, di vigne e d’oliveti, mare ricco di cozze e ricci, giardino d’ogni sorta di frutti, di uomini e donne belle col gusto infrenabile dei figli. Campagne prive di acqua di fiume o di pioggia, ma ricche di vene sotterranee. Terra della mia Puglia, sei il cuore del Levante e del Ponente; tu attiri con la tua bellezza e le tue ricchezze tutto il Mondo verso di te; e qui si trovano anche, come in mostra in un Museo, le più belle cose che l’Uomo ha creato. 48 IL FIERAMOSCA 348 3739839 0883 331002 LUGLIo 2012 A.S.L. BT - centralino 0883 577111 AVSER (Via Magenta, 24) 368 3511354 - 0883 528443 Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso 0883 526924 Misericordia Barletta - Servizio ambulanza 347 0951836 O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine) 0883 535000 U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine) 0883 536788 Taxi (P.zza Conteduca) 0883 521469 Taxi Service 0883 347243 - Wind 339 6578116 - Tim 331 3261000 LUGLIo 2012 0883 531274 0883 532204 0883 532569 0883 333807 333 2453170 0883 331331 0883 533354 Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374 Parco Archeologico di Canne 0883 510992 Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42) 339 3869860 URP (Ufficio relazioni con il Pubblico) 0883 578488 Numero Verde 800761414 POSTI TELEFONICI PUBBLICI Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22 0883 534305 SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO Acquedotto (Servizio Guasti) 800 735735 Scoppio (Servizio Trasporto Urbano) 0883 518554 Capitaneria - Soccorso in mare 0883 531020 Carabinieri - Pronto Intervento 112 - comando compagnia 0883 537400 Cimitero 0883 510675 Comune - centralino 0883 578111 Corpo Forestale dello Stato 1515 Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info) 800 900800 Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21) 89 20 21 Gas (Servizio Guasti) 800 900999 Guardia di Finanza 117 - Comando compagnia 0883 531081 Guardia Medica - notturno e festivo 0883 575130 Polizia di Stato - soccorso pubblico 113 Polizia Commissariato 0883 341611 Polizia Municipale 0883 332370 Polizia Stradale 0883 531215 Polfer 0883 521502 Poste Italiane 0883 536097 Pronto Soccorso A.S.L. BT 0883 520221 Protezione Civile 0883 578320 URP - A.S.L. 0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050 Soccorso ACI 116 Telecom uffici commerciali 187 Vigili del Fuoco - Pronto Intervento 115 - locale stazione 0883 531222 IL FIERAMOSCA 49 ORARIO FERROVIARIO fino a dicembre 2012 BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA Da Barletta a Bari: 4.45* 5.28* 5.44 5.56 6.10* 6.21* 6.45 6.46 6.52 7.00 7.12 7.32 7.52 8.30 8.43 8.50 9.15 10,30 11.47 12.15* 12.44 13.19 13.30* 13.48* 14.03 14.20 14.43* 15.04* 15.20 15.43* 15.57 16.27* 16.43* 16.51 17.02 17.15 17.43* 17.45 18.12 18.19* 18.27* 18.43* 19.12 19.21 19.30 19.55 20.10 20.35* 20.43* 20.55* 21.26* 22.42* 22.56* 23.00* Da Bari a Barletta: 0.02* 4.00 4.25 5.35* 5.55 6.22 6.30 6.40* 6.46 7.12* 7.43* 7.48 7.53 8.01 8.10 8.16 8.43* 9.40* 10.10 10.45* 11.40* 11.54 12.00 12.40* 12.54* 13.05 13.17* 13.22 13.45 14.10 14.15 14.30 14.40* 15.16 15.40* 16.05* 16.35 16.45 17.06 17.15 17.35 17.45 18.09 18.10 18.17* 18.43 19.05 19.35 19.40 20.00 20.05 21.18 21.36* 21.42 22.49 23.11* Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo *= il servizio si effettua anche la domenica Da Barletta a Foggia: 0.36* 4.49 6.04* 6.43 7.11 7.19 7.28* 7.43* 8.11* 8.43 8.48 8.59* 9.08 9.12* 11.09* 11.35* 12.08* 12.38 12.49 13.09* 13.24 13.37* 13.45* 14.09 14.56 14.57 15.24 15.25 16.03 16.08* 16.50* 17.31 17.40 18.03 18.31 18.45* 18.58 19.00 19.54 20.30 20.46 20.52 21.00 22.07 22.24* 22.32 23.07 23.38 23.59* Da Foggia a Barletta: 3.55 4.00* 4.48* 5.08 5.13 5.31* 5.43* 6.00* 6.06 6.38 6.46 7.10 7.57 8.36 9.45 10.15 11.45* 12.00 12.35 12.56* 13.16* 13.20 14.13* 14.20* 15.13 15.17 15.57* 16.05 16.13* 16.17 16.31 17.13* 17.30 17.50* 17.59* 18.12* 18.35 18.46 19.30 19.59* 20.04* 20.13* 20.57* 21.53 21.55 22.08* 22.27* Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21 (Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa). CHIESE: orari Ss. Messe STAZIONI DI SERVIZIO TURNI FESTIVI MESI luglio e Agosto 2012 Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30 Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00 1 Luglio TURNO A 28-29 Luglio 18-19 Agosto AGIP API ESSO ESSO ICOPEM TAMOIL via Trani via L. Da Vinci via R. Margherita piazza Cervi via Andria SS 170 via S. Samuele 14-15 Luglio 7-8 Luglio 4-5 Agosto 25-26 Agosto TURNO B AGIP ERG ERG ESSO ESSO via Canosa via Parrilli lit. di Ponente via Andria via Trani 21-22 Luglio 15 Agosto TURNO C 11-12 Agosto TURNO D AGIP API ERG IP Q8 ERG ERG ERG FINA IP Q8 via Foggia via Andria via Canosa, 84 lit. di Ponente via Trani 50 IL FIERAMOSCA SS 16 bis via R. Margherita via Violante via Andria via Trani via Foggia SS 16 sabato sera domenica Buon Pastore 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Medaglie d’Oro, 29 Carmine 17.00 via Mura del Carmine Cuore Imm. di Maria 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Barberini Immacolata 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Firenze, 52 Maria SS. Sterpeto 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00 viale del Santuario, 13 12.30 Ospedale Civile 9.00 Purgatorio 9.00 corso Garibaldi S. Agostino 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Pozzo S. Agostino, 28 S. ANDREA 19.00 10.30 19.00 via M. Bruno S. Benedetto 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via R. Margherita S. Domenico 19.00 19.00 corso Garibaldi, 198 S. Filippo Neri 18.30 7.30 9.30 10.30 11.30 18.30 via Mons. Dimiccoli, 116 S. Giacomo 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00 c.so Vitt. Emanuele, 147 S. Giovanni Apostolo 19.00 8.30 11.00 19.00 via delle Querce, 2 S. Lucia 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00 vicoletto Santa Lucia S. Maria degli Angeli 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 viale Marconi, 22 S. M. della Vittoria 18.00 18.00 via Cialdini, 70 S. Maria di Nazareth 17.00 via Nazareth S. Nicola 19.00 8.30 11.00 19.30 via Canne, 195 S. Paolo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 via Donizetti S. Ruggero (Canne della Battaglia) 20.00 S. Ruggero 7.30 via Cialdini Sacra Famiglia 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00 via Canosa, 143 Santa M. Maggiore 11.00 via Duomo Santo Sepolcro 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00 corso Vitt. Emanuele Spirito Santo 19.00 9.00 11.00 19.00 via Boggiano, 43 SS. Crocifisso 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00 via Petrarca SS. Trinità 19.00 10.00 11.30 19.00 via Palmitessa, 38 LUGLIo 2012