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FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI DONATORI SANGUE ANNO XX - N. 3 LUGLIO/SETTEMBRE 2011 ADVS ONLUS - VILLA TAMBA Via della Selva Pescarola, 26 - 40131 Bologna - Tel. e Fax 051/635.03.30 Registro Regionale del Volontariato iscrizione n. 15 del 13/01/1994 FILO DIRETTO: [email protected] e-mail: [email protected] internet: http//www.fidas-advs-bologna.org Per il 5‰ dichiarazione dei redditi: COD. FISC. 80150520379 C/C POSTALE ADVS Onlus 92225515 UNICREDIT: IBAN IT 55 P 0200802463000010848490 Associazione donatori volontari sangue TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - BOLOGNA POSTE ITALIANE - SPEDIZIONE IN A.P. 45% - ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 - FILIALE DI BO - AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI BOLOGNA N. 6047 DEL 20 DICEMBRE 1991 INVITO ALLA 6 0 ª F E S TA PER LA C CONSEGNA ONSEGNA DELLE BENEMERENZE maturate al 31/12/2010 DOMENICA 23 OTTOBRE 2011 Il GRUPPO DELLE TARGHE DI RICONOSCENZA, per avere donato oltre 100 donazioni FESTA SOCIALE AREA METROPOLITANA Teatro TIVOLI Via Massarenti 418 - BOLOGNA Domenica 23 Ottobre 2011 si svolgeranno le cerimonie predisposte per la Festa dell’Associazione e delle Sezioni e Gruppi dell’area metropolitana: S.Lazzaro-Bellaria, Gnarro Jet, Casalecchio di Reno, Zola Predosa, A.T.C. Bologna segue pag. 2 PARCHEGGIO ZACCHERINI ALVISI Dall’Aprile 2010 i Donatori che si recano a donare al S. Orsola hanno la facoltà di parcheggiare nel parcheggio interrato (6 piani) in Via Zaccherini Alvisi n° 12 (cortile Hotel Emilia). DUE sono le modalità di accesso: da Via Massarenti al semaforo di fronte all’entrata principale dell’Ospedale, svolta a destra per via Zaccherini Alvisi (comodo per chi proviene dalla zona est/sud della città) fino al n° 12 - cortile Hotel Emilia. Oppure da Via Zanolini e risalire per via Zaccherini Alvisi fino al n° 12: la corsia è riservata ai mezzi pubblici, MA FINO DENTRO AL PARCHEGGIO PUÒ ESSERE PERCORSA DA TUTTI I MEZZI (è chiaramente specificato nella segnaletica stradale come da foto qui a fianco), comodo per chi proviene dalla zona nord e ovest della città tramite il viale di circonvallazione. La modalità per usufruire della gratuità sono le stesse del passato: occorre ORE richiedere in Segreteria accettazione il ticket gratuito, valevole per 3 ORE. Inoltre la Direzione del Policlinico ha allargato la convenzione dei Donatori ANCHE PER UTILIZZO DEL PARCHEGGIO AL DI FUORI DELLA DONAZIONE: in questo caso la tariffa oraria è di € 0,80 a presentazione della TESSERA ASSOCIATIVA ADVS. Naturalmente è decaduta la possibilità dell’utilizzo gratuito del Parcheggio Albertoni e quindi NON VERRÀ PIÙ RIMBORSATO L’OCCASIONALE BIGLIETTO DI QUESTO PARCHEGGIO: la convenzione in atto prevede per i Donatori solo l’uso del Parcheggio Zaccherini Alvisi. Il presidente Luciano Zanoli 2 segue pag. 1 INVITO ALLA 6 0 ª F E S TA PER LA CONSEGNA DELLE BENEMERENZE maturate al 31/12/2010 DOMENICA 23 OTTOBRE 2011 FESTA SOCIALE AREA METROPOLITANA Teatro TIVOLI Via Massarenti 418 - BOLOGNA PROGRAMMA Ore 9,30 CELEBRAZIONE S. MESSA in suffragio dei Donatori defunti e per tutta l’Associazione, nella Chiesa parrocchiale di S. Rita, sempre in via Massarenti 418 officiata da P. Domenico e animata dal canto dei Giovani. Ore 10,30 TEATRO TIVOLI: CERIMONIA UFFICIALE con i saluti delle Autorità intervenute e del Presidente dell’Associazione, la consegna dei diplomi e delle benemerenze ai Donatori e del riconoscimento ai Giovani 18^: tutti costoro dovranno notificare la loro presenza alla Segreteria presso l’ingresso del Teatro. La Festa sociale ha lo scopo di solennizzare alla presenza delle Autorità cittadine l’attività svolta nell’anno precedente. L’intima soddisfazione che ci deriva dal compiere un servizio sociale per solidarietà umana, trova pubblico riconoscimento nella distribuzione delle benemerenze ai Donatori meritevoli. AL TERMINE DELLA CERIMONIA verrà offerto un buffet nell’attigua Sala parrocchiale Solennizzare l’attività annuale con la celebrazione della Festa Sociale è un piacere che risale alle origini dell’Associazione. L’invito è rivolto a tutti i Soci, ed ha lo scopo per trovarsi e vedersi almeno una volta all’anno, animati dalla comune volontà di essere costruttori della salute sociale per mezzo della donazione. Le occasioni di stare insieme non sono tante: oltre l’Assemblea annuale per l’approvazione della relazione sull’attività dell’Associazione e del bilancio sociale, abbiamo la Festa Provinciale, per cui insisto perché siate presenti. Saranno con noi le Autorità civili ,sanitarie e militari, che interverranno perché considerano la nostra opera un esempio di solidarietà degno di sempre maggior apprezzamento. ANCHE quest’anno – come già abbiamo incominciato nel 2006 – consegneremo un riconoscimento ai giovani donatori che hanno 18 anni, per valorizzare pubblicamente l’aver preso questo impegno appena l’età l’ha consentito. Sappiamo tutti che iniziare comporta il superamento di quella ritrosia dell’ago che fa tentennare tante persone che avrebbero” buona intenzione”. Poi seguiranno i Donatori che hanno superato le prime quattro donazioni… fino alle TARGHE DI RICONOSCENZA per oltre 100 donazioni, passando per i DISTINTIVI D’ORO per oltre 70 donazioni e le MEDAGLIE D’ORO per oltre 40 donazioni e le MEDAGLIE D’ARGENTO di 1° grado per oltre 20 donazioni. Colgo l’occasione per ringraziare il parroco P. Domenico per la sempre gentile accoglienza nei locali della Comunità. Il presidente Luciano Zanoli Partecipiamo alla nostra Festa!!! NOTE TECNICHE per la buona riuscita della manifestazione ASSEGNAZIONE DELLE BENEMERENZE E DEL RICONOSCIMENTO AI GIOVANI Per accelerare e facilitare la consegna da parte delle Autorità delle Benemerenze e Riconoscimenti ed evitare l’inutile chiamata di persone assenti, il Consiglio Direttivo ha stabilito che siano chiamati soltanto coloro che avranno precedentemente notificato la loro presenza. Per questo, il giorno stesso della Festa, all’ingresso del Teatro Tivoli funzionerà un servizio di Segreteria al quale dovranno rivolgersi tutti coloro che devono essere premiati, esibendo la lettera avviso che hanno ricevuto, compreso i giovani per la consegna del riconoscimento. Gli assenti potranno ritirare la propria benemerenza in Sede, Via Selva Pescarola 26 Bologna, orario d’ufficio 8,00 – 16, 00 sabato chiuso. Ricordiamo che verranno consegnate le benemerenze maturate al 31 /12 / 2010 Ricordiamo inoltre che le FOTO scattate durante le premiazioni saranno messe nel sito dell’ADVS, DA DOVE POTRETE SCARICARLE: www.fidas-advs-bologna.org La Segreteria Fidas-Advs 3 CONVEGNO ANNUALE A VILLA PALLAVICINI il 28 Maggio 2011 Nel numero precedente del nostro giornale avevamo riportato solamente gli argomenti illustrati dai nostri Medici del Centro Trasfusionale del S. Orsola, ora siamo in grado di offrirvi il testo dei loro interventi: Dr. Pagliaro “Unità di raccolta ADVS” Dr. Bontadini “Plasma ed emoderivati” D.ssa Belardinelli “Eventi avversi alla donazione ed alla trasfusione di emocomponenti” Gestione associativa della raccolta di sangue intero fuori dal Policlinico S.Orsola-Malpighi. Dr. Pasqualepaolo Pagliaro Direttore del Servizio di Immunoematologia e Centro Trasf.le S. Orsola/Malpighi La raccolta del sangue nel Policlinico S.Orsola-Malpighi è caratterizzata dalla presenza di un Centro Raccolta ospedaliero all’interno del Padiglione 29 denominato Centro Raccolta “Rosalino Sacchi”, autorizzato alla raccolta di sangue intero e di emocomponenti in aferesi, anche multicomponente. Il Centro è aperto ai donatori dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 10.30. Esistono poi 10 Punti di raccolta esterni autorizzati, di cui 9 in Provincia di Bologna: Castello d’Argile, Crevalcore, Loiano, Medicina, Molinella, Monghidoro, Pieve di Cento, Porretta, S. Pietro in Casale, e 1 in Provincia di Ferrara (Renazzo), in cui la raccolta era effettuata dal Personale del Servizio Trasfusionale del Policlinico S.Orsola-Malpighi in collaborazione con l’Associazione ADVS-FIDAS di Bologna. In particolare l’équipe che usciva era formata da 1 autista fornito in convenzione da ADVS, un medico fornito in convenzione da ADVS, 1 infermiere e 3 tecnici di laboratorio forniti dal Servizio Trasfusionale. Le uscite sono 100/anno per complessive circa 4000 donazioni di sangue intero effettuate. Le problematiche rispetto all’organizzazione della raccolta fuori dal S.Orsola erano: • Il personale infermieristico del Servizio è scarso rispetto alle necessità; • La raccolta sul territorio non è tra gli obiettivi strategici del Servizio del Policlinico; • C’è comunque bisogno di raccogliere di più per soddisfare i bisogni clinici; • Di fatto senza il supporto di ADVS il Servizio non reggerebbe questo compito. Poiché la normativa in vigore prevede la raccolta associativa gestita direttamente dall’Associazione, ci siamo chiesti insieme al Presidente Zanoli se era possibile attuare con la Convezione del 2011 questa soluzione, e con le risorse di personale rese così disponibili aprire il Centro Raccolta del S.OrsolaMalpighi anche la Domenica, cercando di realizzare qualche centinaio di donazioni in più soprattutto tra i lavoratori autonomi, che non usufruendo della giornata di lavoro sono favorevoli alla donazione domenicale. In realtà poi il numero di domeniche in cui è prevista l’apertura è solo di 21, in quanto per ottimizzare le risorse il Servizio è aperto in quelle domeniche quando in contemporanea c’è una uscita dell’Unità di Raccolta, con esclusione, per ora, dei mesi di Luglio ed Agosto. Il personale operante nella donazione “extra-moenia” deve essere formato ed addestrato perché abbia la stessa affidabilità di quello interno: questo è stato fatto tramite l’addestramento del medico fornito dall’ADVS in affiancamento presso il Centro Raccolta. La stessa cosa deve avvenire per il personale infermieristico, che agisce in libera professione per l’ADVS. Inoltre i medici addetti alla raccolta partecipano agli appositi Corsi organizzati dal Centro regionale Sangue. La donazione”extra-moenia” viene effettuata con bilance da donazione trasportabili ,a batteria, fornite dal Servizio trasfusionale del Policlinico ed è tracciata su un computer portatile, che funzione in rete sul database del gestionale trasfusionale. Ci sono pertanto le condizioni per controllare la sicurezza e la tracciabilità della donazione applicando le stesse regole del Centro Raccolta. Dal punto di vista economico cambia la tariffa tra donazione e sacca raccolta, con un aumento significativo in esborso per l’Azienda Ospedaliera, tuttavia contestualmente cessano alcune voci convenzionali di rimborso all’Associazione previste nelle precedenti Convenzioni. La verifica della fattibilità amministrativa è stata fatta attraverso il confronto della Dirigenza ADVS con la Dr.ssa Sgnaolin e Patrizia Bucci dell’Ufficio Convenzioni del Policlinico. Per la parte operativa, compresa la formazione del personale, ci si è confrontati con Simonetta Perugini e Viviana Cormons della Direzione Servizio Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo, per esaminare la fattibilità a livello di Comparto (Infermieri e Tecnici) del Policlinico. La compatibilità economica è stata studiata dalla Dr.ssa Laura Vigne dell’Ufficio Budget. È stato effettuato a partire da Ottobre 2010 un: 4 Corso di formazione per professionisti dedicati ai prelievi nelle sedi provinciali dell’ADVS, con l’obiettivo di rendere autonomi i professionisti nella • Gestione della raccolta sangue nelle sedi provinciali dell’ ADVS • Gestione della relazione/accoglienza del donatore • Conoscenza dell’intero processo dell’ etichettatura delle sacche e delle provette • Conoscenza e gestione del software delle bilance e del sistema informatico Eliot • Conoscenza del patrimonio venoso e relativa gestione • Gestione dell’emergenza in corso di donazione • Conoscenza e gestione del materiale occorrente per la missione Il Corso ha formato una decina di Infermieri non dipendenti del Policlinico, compreso il Sig. Giuseppe Cupertino, Infermiere Professionale, Coordinatore dell’Unità di Raccolta, sotto la responsabilità del Direttore del Servizio Trasfusionale, che resta per il momento anche Direttore Sanitario (Persona Responsabile) dell’Unità di raccolta associativa. La diffusione in molte realtà sia regionali (Modena, Parma, Reggio Emilia), che extra regionali (Mantova, Bergamo) di efficienti modelli di raccolta associativa, nonché l’esperienza maturata in questo contesto dal sottoscritto dal 1999 al 2008 come Responsabile del Dipartimento di Medicina Trasfusionale della Provincia di Mantova (20 Punti di Raccolta associativi), nonché l’impegno manifestato dal Presidente ADVS Luciano Zanoli ci hanno fatto creder che il progetto potesse realizzarsi efficacemente, anzi favorendo un aumento complessivo dell’attività di raccolta”extra-moenia”. A distanza di più di 6 mesi dall’inizio di questa nuova esperienza (gennaio 2011), che nel frattempo è stata approvata dal Centro Regionale Sangue e sottoposta al Responsabile del Servizio Presidi Ospedalieri della Regione non è ancora tempo di bilanci, tuttavia alcune considerazioni possono già essere fatte: • L’Unità di Raccolta funziona, senza particolari criticità, garantendo la funzione per la quale è stata costituita e l’apporto di sangue usuale • Non ci sono state particolari lamentele da parte dei donatori rispetto alla gestione precedente • Dopo qualche iniziale difficoltà la qualità della raccolta di sangue intero risulta omogenea rispetto a quella del Centro Raccolta”Rosalino Sacchi” • La presenza di una équipe motivata e costante nella sua composizione appare un miglioramento sia per i Presidenti associativi che per il Direttore del Servizio Trasfusionale Cimentarsi in questo nuovo impegnativo ruolo da parte di ADVS Bologna appare un segno di vitalità, di coraggio, di fiducia nel proprio ruolo di partner del Sistema Sanitario pubblico e di attore responsabile nel contesto del volontariato della donazione. Con questa scelta credo che ADVS-FIDAS si garantisca un ruolo da protagonista nel sistema sangue, consapevole che laddove i cittadini liberamente organizzati possono realizzare da soli obiettivi utili per la comunità allo Stato non resta che il ruolo di sostegno, di coordinamento e di controllo, con un beneficio importante di efficienza complessiva del sistema. Dr. Pasqualepaolo Pagliaro - Direttore Centro Trasfusionale S. Orsola/Malpighi INSERTO REDAZIONALE RACCOLTA SANGUE ASSOCIATIVA nelle Sezioni comunali: 8 mesi di esperienza Come avevamo annunciato già nel nostro giornale nell’autunnoo dello scorso anno, da Gennaio 2011 la raccolta del sanguee nelle Sezioni Comunali viene fatta da una Equipe alle direttee el dipendenze dell’ ADVS, sotto la responsabilità del Direttore del Centro Trasfusionale del S. Orsola e con materiale sanitarioo fornito direttamente dall’Azienda Ospedaliera. Come stanno andando le donazioni? Tutti i Presidenti delle Sezioni, ed anche i Donatori, sonoo ti contenti della nuova Equipe, composta da professionisti e. preparati e monitorati direttamente dal Servizio Trasfusionale. Ancora adesso c’è qualche piccolo problema per quanto riguardaa il collegamento del computer portatile col centro elettronicoo centrale del S. Orsola ,collegamento necessario per stamparee le etichette da mettere sulla singola sacca di sangue prelevataa e sulle personali provette di controllo, problemi che sono in viaa di risoluzione: le file di attesa per il malfunzionamento dellaa rete e che producevano comprensibilmente del malumore sonoo scomparse quasi del tutto. L’insistenza nostra e dei Presidenti per sollecitare la soluzione del problema informatici ha ottenuto l’effetto desiderato. Ma più sopra ho chiesto come stanno andando le donazioni? Eliminati i motivi sopra descritti, con la nuova Equipe che è già pronta all’orario di inizio dei prelievi, andiamo meglio di prima in fatto di numeri? 5 DONAZIONI AL 31 AGOSTO 2011 e comparazione 31 Agosto 2010 RINGRAZIAMENTO PER LE DONAZIONI ESTIVE 2011 n° e donazioni estive 2010 Nei primi 8 mesi del 2011 c’è stato un certo “risveglio”nelle donazioni e nel numero dei nuovi Donatori. Le prime hanno registrato un aumento di 213 unità passando da 9.682 a 9895 + 2,15 % (la città metropolitana n° 322, la raccolta in provincia -109 ), ed i nuovi donatori sono passati - sempre negli 8 mesi - da 405 a 462 per una differenza di 57 donatori + 14 % . E la donazione estiva come è andata? L’ADVS ha cercato di coinvolgere sia i Donatori che la popolazione mediante messaggi Sms ed invio di mail, e trasmettendo l’invito alla donazione mediante spot con 5 radio locali. La risposta? La popolazione “sana” della nostra Provincia sarebbe sicuramente in grado di dare ampio margine di autosufficienza locale e di contribuire ulteriormente a quella nazionale, ma….va molto piano a smuoversi, tranne che nel reclamare quando le trasfusioni disponibili scarseggiano. Oggi si “galleggia” con le disponibilità, ma basta una nuova influenza - vedi articolo nel giornale che già siamo in ristrettezze . Ecco i “ numeri” dell’estate , ma tenete ben presente che essi rappresentano Persone generose. Sono dati confortanti, aumentate le donazioni + 136 + 3,95 % ed i nuovi donatori + 28 + 25 % Indicazioni alla terapia con plasma ed emoderivati Dr. Andrea Bontadini Centro Trasfusionale S. Orsola/Malpighi Sembra assolutamente naturale che, dopo un piccolo taglio o un modesto trauma, la perdita di sangue si arresti rapidamente, ma in realtà non è sempre così. Questo risultato, infatti, richiede l’intervento di numerose sostanze normalmente presenti nel sangue. Se qualcuna di queste sostanze manca, o ve ne è troppo poca, allora l’intero sistema della coagulazione risulta compromesso, ed il sanguinamento, anziché arrestarsi rapidamente, continua a lungo, anche per ore, causando problemi che, come ben si comprende, possono essere anche molto gravi e drammatici. È l’emofilia, una malattia congenita ed ereditaria, che consiste nella mancanza o nella carenza di una proteina del sangue, fondamentale nel processo di coagulazione. Fin dall’inizio degli anni ‘70 le manifestazioni della malattia venivano trattate con trasfusioni di sangue DATI STATISTICI PERIODO ESTIVO GIUGNO - AGOSTO 2011 2.637 462 388 88 3.575 2010 2.551 434 352 102 3.439 DIFF. % 3,37 6,45 10,23 -13,73 3,95 ATTIVI NEL PERIODO 3.178 NUOVI NEL PERIODO 140 3.034 112 4,75 25,00 SANGUE PLASMA PIASTRINE ERITRO TOTALE intero o di plasma, la parte proteica del sangue. A partire da quella data si resero disponibili i concentrati di fattori della coagulazione, che permisero un più efficace controllo delle emorragie. Il plasma, in particolare, è utilizzato direttamente per il supporto a pazienti con gravi alterazioni della coagulazione o sotto forma di emoderivati dopo trasformazione dell’industria farmaceutica. A differenza del sangue che viene utilizzato direttamente dagli ospedali, la maggior parte del plasma ottenuto dalle donazioni viene ceduto alle industrie farmaceutiche per ricavarne i cosiddetti plasmaderivati, di fatto “farmaci salvavita”. Si ricordano: Fattori della coagulazione: si tratta in particolare del fattore VIII e IX per la cura dell’emofilia A e B ed i fattori II, VII e X che possono essere carenti in certe malattie del fegato. Albumina: Una proteina molto abbondante nel plasma utilizzata negli stati di shock, nelle ipoproteinemie, nell’ittero neonatale grave. Immunoglobuline: ovvero 6 gli anticorpi, impiegati nelle ipogammaglobulinemie (carenza di gammaglobuline) e per la prevenzione e la cura di infezioni come il tetano, il vaiolo, l’epatite virale ed altre malattie o recentemente nei rigetti dei trapianti. Fibrinogeno: essenziale per la coagulazione e carente in certe situazioni congenite ed acquisite. Queste poche considerazioni sono sufficienti a fare capire l’importanza del dono del sangue e dei suoi componenti e soprattutto ad evidenziare la necessità che un gesto di così elevato significato sociale sia utilizzato nel migliore dei modi e con procedure e rese ottimali in caso di trasformazione industriale. A tale proposito è utile ricordare che il plasma, oggetto di trasformazione industriale per la produzione di molti farmaci salvavita, può essere ottenuto in vari modi: attraverso una donazione di aferesi o attraverso la separazione cellulare di sangue. La plasmaferesi è un tipo di donazione moderna ed altamente finalizzata in cui si sottrae al donatore la sola parte liquida del sangue (plasma) restituendogli contemporaneamente la parte cellulare (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Il plasma a sua volta è costituito per oltre il 90% da acqua e per il 10% circa da albumina, globuline ed altre proteine essenziali per la coagulazione e le difese organiche. La donazione di plasma quindi sottrae all’organismo prevalentemente liquidi (prontamente rimpiazzati) e una piccola porzione di proteine, la cui perdita viene rapidamente rimpiazzata nel giro di poche ore o al massimo di qualche giorno. La plasmaferesi viene effettuata con degli apparecchi particolari detti separatori cellulari. Infatti, il sangue prelevato ai donatori viene separato da questi apparecchi in modo che il plasma venga raccolto in una sacca e le altre componenti del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) siano restituite al donatore. La seduta di plasmaferesi è formata da una serie di prelievi, separazioni e reinfusioni di componenti ematici, il tutto effettuato in perfetta sterilità garantendo così la massima sicurezza per il donatore e per chi riceve il plasma donato. Alla fine di ogni seduta viene generalmente reinfusa al donatore una quantità di soluzione fisiologica pari a quella di plasma donato, rimpiazzando così immediatamente i liquidi perduti con la donazione. Invece, la separazione del plasma dal sangue in toto deve avvenire entro poche ore dalla donazione ed il successivo congelamento prevede un raffreddamento rapido con il raggiungimento entro 1 ora della temperatura di -30 °C per evitare la diminuzione dei fattori della coagulazioni più labili. Le unità da sangue intero contengono circa 280 ml di plasma, quelle da aferesi circa 600 ml di plasma. Più in generale l’uso del plasma è da riservare al trattamento di un chiaro deficit coagulativo per il quale non esistono i concentrati specifici, con emorragia in atto o con programmato intervento a rischio emorragico. La somministrazione di plasma senza analisi di laboratorio per accertare la presenza di una coagulopatia non é normalmente giustificata, tranne in casi di grave sanguinamento per i quali molto spesso non sono disponibili in tempo i risultati dei test di coagulazione. La quantità di plasma necessaria viene calcolata in base al peso del paziente e alla gravità del deficit coagulativo: il dosaggio appropriato per la terapia d’attacco in un paziente adulto è di 12-15 ml/kg. Non vi è alcuna giustificazione per l’utilizzo del plasma per espandere il volume in pazienti senza deficit coagulativi, come supplemento nutrizionale, per trattare emorragie in pazienti senza deficit dimostrati del fattori emostatici. Il plasma dovrebbe essere somministrato rapidamente in caso di emorragia in corso o entro un’ora dall’inizio presupposto dell’emorragia. L’effetto massimo della somministrazione di plasma declina da 2 a 4 ore dopo la trasfusione. Pertanto il plasma non é indicato: • per espandere il volume ematico (per es. in sostituzione di soluzioni cristalloidi); • per correggere una ipoproteinemia; • per correggere una carenza di immunoglobuline; • per la nutrizione parenterale; • per “sostituire” fattori della coagulazione solo sulla base di valori abbassati in laboratorio, non accompagnati da segni clinicamente manifesti di tendenza emorragica o di emorragia acuta; • per correggere disturbi emocoagulativi delle epatopatie croniche senza segni emorragici; • per la programmazione di un intervento invasivo. Le reazioni avverse alla donazione di sangue: Meccanismi e Prevenzione D.ssa Annarita Belardinelli Centro Trasfusionale S. Orsola/Malpighi La donazione è normalmente considerata un atto a basso rischio per i donatori. Qualunque reazione sfavorevole, anche moderata, può ridurre l’entusiasmo del donatore nei confronti di future donazioni e comprometterne temporaneamente o definitivamente il ritorno. Questo impatto negativo è particolarmente accentuato quando il donatore si trova ad effettuare la sua prima donazione, pertanto particolare attenzione e cura deve La donazione di sangue è un concreto atto di solidarietà umana, in quanto l’uomo ne è, a tutt’oggi, l’unica sorgente possibile. Dr. Andrea Bontadini Centro Trasfusionale S. Orsola/Malpighi 7 essere posta dai vari operatori del Centro Raccolta nel seguire e “accompagnare” con sicurezza e professionalità il Nuovo Donatore in questa sua prima esperienza. Oggi grande attenzione è posta dagli operatori dei Centri di Raccolta alla sorveglianza, alla gestione e alla possibile eliminazione degli eventi avversi (imprevisti e inaspettati) legati al “pianeta sangue” e tutto ciò è possibile identificando tutti i passaggi ,dalla donazione al letto del paziente, che riguardano la donazione di emocomponenti allo scopo di identificare eventuali “anelli deboli” di questa catena di azioni. Questa sorveglianza si chiama Emovigilanza, e consiste in un insieme di procedure di sorveglianza che coprono l’intera catena trasfusionale (dal donatore al paziente), finalizzate alla raccolta e alla valutazione delle informazioni su effetti inaspettati o indesiderati, e alla prevenzione dell’evento o della sua ricorrenza. Obiettivi dell’Emovigilanza sono: - registrare e raccogliere in schede di rilevazione le diverse categorie di reazioni avverse e il loro grado di gravità - elaborare dati di incidenza - elaborare dati sul grado di gravità, sulle conseguenze e trattamenti effettuati - confrontare i dati - formulare proposte di intervento, prevenzione e trattamento al fine del miglioramento continuo. È pertanto molto importante conoscere tutte le possibili reazioni avverse della donazione identificando i possibili fattori fisiopatologici, emotivi, sociali che possono in qualche maniera risultare predittivi di reazioni avverse, allo scopo di prevenirle. Un po’ di legge…… Per fortificare la vostra fiducia nei nostri confronti vorrei ricordarvi che esiste una precisa legislazione che tutela il donatore e lo protegge: il donatore DEVE stare bene perché” è bene che continui a donare per il bene della comunità”, per ora è INSOSTITUIBILE!! Continueremo ora la nostra breve chiacchierata parlando delle principali reazioni avverse alla donazione e dei meccanismi fisiopatologici che ne sono alla base sperando di non spaventarvi troppo e con la certezza che continuerete a donare sentendovi ancora di più in “ottime mani!” REAZIONI AVVERSE ALLA DONAZIONE DI SANGUE Svenimento/crisi vaso-vagale: è la più frequente delle reazioni indesiderate che possono verificarsi in corso di donazione. Prima fase: aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa Seconda fase: diminuzione della frequenza cardiaca e abbassamento della pressione arteriosa. Sensazioni soggettive: il donatore avverte debolezza e capogiro. Segni clinici: gli operatori sanitari rilevano: sudorazione fredda, pallore, bradicardia (rallentamento del ritmo cardiaco), polso debole o assente, nausea e vomito. Più raramente: tetania, incontinenza sfinterica, perdita di coscienza, convulsioni. Questo tipo di reazione avversa dura nel 60% dei casi 10 secondi circa, avviene nell’88% dei casi quando il donatore è ancora al Centro e nella maggior parte dei casi in occasione del momento del ristoro. Fattori predisponenti possono essere il basso peso (50kg), il sesso femminile, la giovane età, la prima donazione l’emotività. Molto importante la capacità del personale sanitario di rassicurare con professionalità il donatore. Consigli: evitare di donare a digiuno, evitare la tensione muscolare, non respirare frequentemente (iperventilazione), ma in modo regolare, essere tempestivi nel comunicare agli operatori sanitari ogni sensazione di mancato benessere. Complicanze della puntura venosa: ecchimosi(9-16%), ematoma(0.3%), guarigione entro 14 giorni; tromboflebite, infezione locale, fenomeni allergici locali, puntura arteriosa, danno ad un nervo periferico. Standard di Medicina Trasfusionale SIMTI “……. eventuali eventi avversi verificatisi a carico del donatore durante o dopo la donazione vengono sistematicamente registrati. La Struttura Trasfusionale deve attivare la sistematica registrazione di eventuali reazioni od eventi avversi a carico del donatore durante o dopo la donazione, finalizzata alla effettuazione di specifici monitoraggi e valutazioni, volti a migliorare in continuo la qualità della selezione dei donatori, l’assistenza alle procedure di prelievo e le modalità organizzative della raccolta. La Struttura Trasfusionale garantisce al donatore una adeguata assistenza post‐donazione. Il donatore viene adeguatamente informato in merito ai comportamenti da adottare nella fase post‐donazione …….” Ricordiamo che arteria, vena e nervo si trovano molto vicini e pertanto, anche se molto raramente, tuttavia non è impossibile che siano coinvolti in eventi avversi. Consigli: avvertire sempre gli operatori sanitari in caso di dolore nella sede della venopuntura, se possibile “risparmiare” per 24 ore il braccio evitando sforzi e 8 pesi, una volta a casa contattare SEMPRE il Centro per consigli ed eventuali accertamenti. Reazioni avverse specifiche dell’aferesi: i disturbi più frequenti che il donatore lamenta durante le raccolte aferetiche sono legate all’anticoagulante (citrato). Il donatore nel momento della reinfusione lamenta formicolii ai muscoli degli occhi, del palato e delle labbra con sensazione di freddo e brividi. Altre volte si aggiungono sensazione di nausea e vomito. La tempestiva comunicazione agli operatori sanitari di questi disturbi permette di mettere in atto rimedi (riduzione della velocità di reinfusione, somministrazione di calcio) che nella maggior parte dei casi fanno scomparire i sintomi. Tuttavia, al contrario di quello che si potrebbe pensare, le statistiche mostrano, come ormai noto, che nonostante i timori dei donatori, le reazioni avverse sono decisamente meno frequenti in corso di aferesi piuttosto che in donatori di sangue intero!! Infarto miocardico – mortalità legata alla donazione di sangue: li riportiamo per completezza di informazione, ma vista la rarissima incidenza si ritiene siano eventi solo “coincidentali”. Sazama 1990: dal 1976 al 1985, 3 decessi in donatori di sangue intero negli USA: 2 dovuti a infarto miocardico. Popovsky 1995: 4 casi di angina. In una recente revisione (Danic, 2010) su circa 3 milioni di donazioni sono segnalati 2 casi di infarto miocardico il giorno dopo la donazione in occasione di uno sforzo, in soggetti con lesioni coronariche preesistenti. Affidiamoci con fiducia ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari del Centro Raccolta, seguiamo i loro consigli, chiediamo informazioni, telefoniamo una volta in più per chiarire e fugare i nostri dubbi anche quelli che ci sembrano di poco conto. Solo con la conoscenza possiamo capire che gli obiettivi sono identici e superare con soddisfazione i nostri timori. Donare il sangue non espone a rischi aggiuntivi, ma ai benefici della medicina preventiva. D.ssa Annarita Belardinelli Centro Trasfusionale S.Orsola/Malpighi Oltre agli interventi dei Medici del Centro Trasfusionale del S. Orsola, vogliamo offrirvi il lavoro inviatoci dal dr. Claudio Muscari dell’Università degli Studi di Bologna e nostro rappresentante presso il COBUS - Comitato Buon Uso del Sangue - dell’Ospedale Maggiore. Lo ringraziamo per la comprensibilità con cui ha esposto le sue informazioni. La direzione CURARE L’INFARTO CARDIACO CON LE CELLULE STAMINALI? MEGLIO ATTENDERE ANCORA. Dr. Claudio Muscari – Università degli Studi Bologna L’infarto cardiaco (infarto acuto del miocardio) è una delle cause più frequenti di decesso nei Paesi ad elevato sviluppo economico. Il termine infarto, nella sua più ampia accezione, indica la morte di numerose cellule provocata da un’insufficiente irrorazione sanguigna (ischemia). Nel cuore si manifesta per la chiusura di un vaso arterioso, generalmente una diramazione di un’arteria coronaria, ed e’ caratterizzato dalla perdita irreversibile di cellule muscolari (cardiomiociti) le quali, in condizioni normali, permettono al cuore di pompare il sangue in tutto il corpo. Quando il paziente sopravvive la regione infartuata viene in breve tempo sostituita da una vera e propria cicatrice, non più muscolare ma fibrosa, che non è in grado di contrarsi come la rimanente parte sana del cuore. Questa condizione costituisce la premessa all’insorgenza di un’altra malattia, l’insufficienza cardiaca, che e’ frequente quanto l’infarto, altamente invalidante e con esito spesso fatale, al punto che in molti casi è necessario come ultimo rimedio eseguire il trapianto di cuore. Nonostante gli attuali trattamenti farmacologici e chirurgici abbiano ridotto notevolmente l’incidenza dell’infarto del miocardio, non esiste a tutt’oggi una strategia terapeutica capace di sostituire la zona infartuata con nuove cellule che siano in grado di ripristinarne in maniera efficiente la funzione contrattile. Gli studi orientati a “rigenerare” il cuore infartuato con miocardio sano e non quindi con una cicatrice fibrosa, si avvalgono in via del tutto sperimentale della terapia con cellule staminali. Le ricerche più attendibili sono sia quelle svolte sull’uomo (trial clinici), anche se ancora poco numerose, sia quelle effettuate sugli animali di grossa taglia, come i maiali, nei quali viene indotto l’infarto mediante legatura di un’arteria coronarica. Un gruppo di ricercatori olandesi dell’Università di Utrecht ha recentemente pubblicato su Cardiovascular Research (2011; 91, 649-658), rivista ufficiale della Società Europea di Cardiologia, una valutazione statistica (metanalisi) che riporta le conclusioni dei 52 studi svolti su animali di grossa taglia dove 9 sono state utilizzate cellule staminali adulte e autologhe, ovvero prelevate dallo stesso soggetto nel quale venivano poi reiniettate, allo scopo di rigenerare la regione infartuata. Quest’analisi non ha preso in considerazione le ricerche eseguite con le cellule staminali embrionali con le quali peraltro, al di là dei problemi di natura etica, non sono stati ancora ottenuti risultati soddisfacenti tali da essere trasferibili alla pratica clinica. Purtroppo le conclusioni dell’analisi statistica olandese non sono anch’esse entusiasmanti in quanto il miglioramento complessivo del cuore nello svolgere la sua funzione di pompa a seguito della terapia con cellule staminali adulte è relativamente scarso e non tale da scongiurare l’evoluzione in insufficienza cardiaca. Questi dati però non hanno scoraggiato gli scienziati i quali pensano ugualmente di poter fare ulteriori passi avanti considerando queste ricerche ancora preliminari e pionieristiche. Una delle principali modifiche che vengono oggi proposte ai protocolli impiegati riguarda il tipo di cellule da utilizzare, riferendosi ad una più ristretta e selezionata popolazione (MSC, cellule staminali mesenchimali) presente principalmente nel midollo osseo e nel tessuto adiposo. Quest’ultimo tessuto, considerata la sua ampia distribuzione nel nostro corpo e in particolare a livello addominale, è infatti fonte di un maggior numero di cellule staminali rispetto al midollo osseo. Il dato acquista ancor più rilevanza considerato che lo studio statistico degli olandesi ha messo in evidenza come fosse determinante per il successo del trattamento terapeutico iniettare un’elevata quantità di cellule, possibilmente superiore ai 10-100 milioni. Le cellule staminali più efficaci per la cura dell’infarto cardiaco sono diverse da quelle utilizzate per le malattie del sangue e agiscono anche in maniera diversa. Esse svolgono un ruolo rigenerativo in quanto producono delle sostanze (fattori di crescita, citochine) che aumentano il livello di irrorazione sanguigna nell’area infartuata, favoriscono la sopravvivenza delle cellule cardiache non ancora morte e richiamano nella zona colpita altre cellule staminali, comprese quelle del cuore che tendono più facilmente a trasformarsi in cardiomiociti. Le cellule staminali dovrebbero inoltre essere somministrate circa 7 giorni dopo l’inizio dell’infarto altrimenti, se iniettate prima, la maggior parte di esse non sopravvivrebbe a causa del transitorio e intenso processo infiammatorio che si instaura localmente. Per il futuro si cercherà di rendere più incisivo l’effetto della terapia cellulare utilizzando le cosiddette tecniche di “ingegneria tessutale” mediante le quali le cellule staminali vengono veicolate nella zona infartuata insieme ad una componente solida o simile alla gelatina che può prolungare la loro sopravvivenza ed amplificarne le potenzialità rigenerative. Al fine di aumentare il numero di cellule da somministrare ed averle subito disponibili in tempi brevi dopo l’infarto si sta valutando anche la possibilità di usare cellule staminali mesenchimali prelevate da soggetti sani in quanto sembra che non provochino rigetto nel paziente ricevente e congelarle in azoto liquido in attesa di essere trapiantate. Analogamente il sangue cordonale, più ricco di cellule staminali di quello dei soggetti adulti, potrebbe rappresentare una valida fonte biologica dalla quale ricavare cellule per trapianti eterologhi (tra persone diverse). Sono inoltre oggetto di studio nuovi tipi di cellule staminali adulte che mostrano di avere elevate capacità di differenziarsi in cardiomiociti simili a quelle delle cellule embrionali (iPSC, cellule staminali pluripotenti indotte). Infine sarà necessario valutare gli effetti sul miglioramento delle proprietà contrattili del cuore non solo dopo pochi mesi dal trattamento cellulare, così come e’ avvenuto per la maggior parte delle ricerche svolte fino ad ora, ma per periodi più lunghi, al fine di garantire la stabilità nel tempo dei vantaggi ottenuti e, di conseguenza, prevenire concretamente l’evoluzione dell’infarto verso l’insufficienza cardiaca. Dr. Claudio Muscari Universita’ degli Studi di Bologna CENTRO TRASFUSIONALE - APERTURA DOMENICALE Ricordiamo a tutti i Donatori che il Centro Trasfusionale osserva l’APERTURA DOMENICALE per il ricevimento dei Donatori nelle seguenti DOMENICHE OTTOBRE domenica 9 e 16 - NOVEMBRE domeniche 6 e 20 - DICEMBRE domenica 11 Dalle ore 8, 00 alle 10, 30 per sole donazioni di sangue 10 APPROFONDIMENTI ETICI Di Chiara Pintor IL CORPO DONATO PROMUOVE LA ”CULTURA DELLA GRATUITÀ” Riflettori accesi sulla donazione di sangue, di midollo osseo, di organi, di cordone ombelicale A sentire chi ogni giorno si occupa di sensibilizzare su questo tema, è urgente che i cittadini mettano a disposizione il proprio corpo per il bene degli altri. Certo, è ben diverso donare il sangue, sapendo che viene utilizzato a breve, dall’esprimere la propria volontà rispetto all’espianto dei propri organi postmortem – pur di estrema importanza. Ma, in ogni caso la donazione si configura come uno straordinario gesto di gratuità. Quando Christian Barnard trapiantò il primo cuore, grande fu l’emozione in tutto il mondo ed insieme a tecnici e medici si scomodarono i pensatori di morale perché il problema principale era rapidamente diventato etico e antropologico più che tecnico e scientifico. Ora che il clamore si è placato e intorno alle sale operatorie e alle stanze dei malati è calato, come di consuetudine, il ”silenzio della normalità” si può rivedere la problematica del trapianto sulla base di una nuova casistica e degli inquietanti interrogativi che solleva. Parlando di nuova casistica non si pensi solo a casi o problemi che la pratica dei trapianti solleva, ma a questioni ben più radicali. Più si moltiplicano i trapianti e più ci si avvicina a una soglia che mette in questione la nostra immagine o visione dell’uomo. Se le cronache tornano oggi sulla questione dei trapianti, ciò non avviene più tanto o soltanto per le emozioni che suscitano o per celebrare il progresso della scienza, ma per questioni più gravi: carenza di donatori, liceità o meno di espianti a ”cuore battente”, problemi legislativi nuovi, drammi umani e sociali che si consumano attorno a questa o quella inedita sperimentazione clinica. Non deve stupire, quindi, che la prassi dei trapianti continui a suscitare forti aspettative e reazioni negative; costituisce pur sempre uno degli aspetti più innovativi anche in vista della medicina tecnologica che passa sotto il nome di ”biomedicina”. “Raggiungeremo l’immortalità elettronica”, citava un articolo sulla rivista Newton relativo ad una intervista allo scienziato e scrittore Arthur Clarke. Il dibattito ha due fronti: da una parte i pazienti in attesa di un organo per sottrarsi a condizioni difficili e alla morte, dall’altra i cittadini preoccupati per le possibili degenerazioni di queste straordinarie e innovative ricerche e operazioni di ricambio. Prendere posizione non è semplice e neppure necessario. Forse, è più utile ricordare che, se per la maggior parte dei trapianti non si va più incontro alle obiezioni etiche d’un tempo, questo non significa che non emergano perplessità e interrogativi. Il primo organo – o meglio ”tessuto” – a venir trapiantato, sappiamo, è stata la cornea ,poi è seguito il cuore con Christian Barnard, poi le possibilità di trapianto si sono estese al rene, polmone, fegato, midollo osseo, intestino, stomaco, ossa, ghiandole surrenali ,praticamente a tutti gli organi e tessuti del corpo umano. Come valutare queste nuove ricerche e sperimentazioni? E che dire delle manipolazioni genetiche? È lecito trapiantare frammenti di codice genetico da vivente a vivente, da morto a vivente, da animale a uomo? Cos’è mai l’uomo o cosa sta diventando? Forse come per l’automobile per la quale la casa costruttrice prepara già i ricambi per tutti i pezzi, in modo da poterli sostituire appena si guastano? Un sistema hardware-software nel quale ci si può introdurre liberamente per sostituire a piacimento un’informazione con un’altra? I progressi della genetica, dell’immunologia, della chimica, rivelano quanto approssimativi e provvisori siano alcuni assunti etici e antropologici del passato. L’impressione è che siano maturi i tempi per riflessioni e considerazioni più profonde su tutta una serie di definizioni e di criteri. Se, da un lato, è giusto che la tecnica e la scienza progrediscano, dall’altro vi sono dati e valori che vanno ripensati e riconsiderati. Se esistono le ragioni della scienza e della tecnica, esistono pur sempre anche quelle dell’etica e dell’uomo, della sua dignità, della sua immagine. Si contrappongono due immagini: la prima fa dell’uomo un tutto intero, compatto, integro, 11 indisponibile; la seconda vede in lui un soggetto, il responsabile ultimo, anche se non unico (e tanto meno assoluto) del suo corpo. Vi è chi vede nella prima di queste due immagini uno stretto legame con la tradizione cristiana e interpreta il dogma della risurrezione della carne, dei corpi, in maniera fisicista, organicista. «Non mi importa di morire, ma voglio andare in paradiso tutto intero» è l’espressione che si coglie di tanto in tanto sulla bocca di non pochi cristiani, convinti che nella”risurrezione della carne” ciascuno debba riprendersi il proprio corpo integro in tutte le sue parti, organi e tessuti. La questione non va ignorata, semmai va riportata al suo punto di partenza, al problema del rispetto della volontà della persona, della sua libertà e responsabilità. Con il tempo, però, in ambito cristiano si è fatta strada una seconda immagine di uomo, meno fisicista e organicista, più aperta ai valori dello spirito, della relazione. Pregiudizi, riserve, paure, hanno così trovato un’altra strada più consona al travaglio della ricerca scientifica e della riflessione etica e antropologica. Da una parte medici e scienziati chiamati a portare avanti le loro ricerche, i loro esperimenti; dall’altra moralisti, filosofi e teologi impegnati a vigilare sulla dignità della persona, a interpretare l’integrità, anche fisica e organica, del corpo umano, inserendola in un contesto più ampio, più spirituale e solidale, di relazione, di gratuità, di donazione. Sotto questo profilo come dimenticare le parole di Cristo: «Questo è il mio corpo per voi donato, questo il mio sangue per voi versato: fate questo in memoria di me»? Parole che invitano il cristiano a vedere nel trapianto e nella pratica dei trapianti non soltanto la possibilità offerta dalla scienza moderna di utilizzare organi e tessuti per aiutare altre persone a vivere, a star bene, ma anche una modalità nuova, inedita, di vivere e testimoniare la sua fede. Oltre che uno stimolo a promuovere e diffondere la cultura della gratuità, della donazione, in un tempo in cui la gratuità sembra diventare un optional e il dono un gadget, un regalo, più che la modalità espressiva fondamentale della persona e di quella capacità di relazione che fonda ogni comunità, anche la comunità cristiana. La donazione volontaria del sangue si configura oggi come una manifestazione concreta di solidarietà, é un segnale forte e importante in una società dai valori sempre più deboli; un gesto quasi controcorrente. Essere donatori, oltre che un fatto sociale, significa avere dentro quella particolare sensibilità che permette di sentirsi a disposizione degli altri, è uno stato interiore che consente di esaltare il valore della vita, di abbattere le barriere di razza, colore... che troppo spesso dividono. Chiara Pintor consigliere provinciale Ida Rubino e i suoi amici con l’equipe del centro trasfusionale. Donazione numero 100 del 31 agosto 2011. 12 Fabrizio a Predazzo in Trentino: volontariato con persone con disabilità presso Associazione Sportabili Onlus Sara a Popoli, in Abruzzo, davanti al simbolo dei donatori di sangue. Per ricordarsi anche d’estate che donare sangue è vita! Vuoi fare unʼesperienza che ti possa essere utile per ottenere crediti formativi o per unʼesperienza di vita nel mondo dellʼAssociazionismo e delle ONLUS? FIDAS-ADVS seleziona una risorsa per uno STAGE in partenza da Gennaio 2012. La persona prescelta parteciperà alla divulgazione del Dono del Sangue nelle Scuole Superiori e presso i punti di aggregazione degli aspiranti donatori . Avrà anche la possibilità di conoscere più da vicino il funzionamento dellʼAssociazione e delle dinamiche di attenzione al Donatore. Lo Stage non è retribuito e si presenta come occasione di formazione curriculare ed umana. Fare riferimento a [email protected] per lʼinvio dei curriculum vitae e delle lettere di presentazione, entro il 20 Dicembre 2011 13 Sei un donatore? Sei giovane? Sei giovane dentro? Allora partecipa anche tu alle attività del GRUPPO GIOVANI ADVS! vieni a conoscerci, conoscerci presso la sede della FIDAS-ADVS a Villa Tamba, in via della Selva Pescarola 26. Bologna Per informazioni contattaci via mail ([email protected]) o chiama la coordinatrice Sara (338-1263012). E ricordati di aggiungere il gruppo FIDAS ADVS BOLOGNA ai tuoi contatti di Facebook! Caro donatore, cara donat ice, mi chiamo Sara e sono la coordinat ice del g ppo giovani dell’Associazione Donatori Volontari di Sang e FIDAS-ADVS. Visto il t o impeg o nelle donazioni di cer o conosci l’ADVS, ma forse non sai che i donatori più giovani si rit ovano periodicamente per par ecipare alle a ività del Gr ppo Giovani! Ti scrivo proprio per invitar i a prendere par e alle nost e a ività. Dopo i 5 anni di coordinamento di Nadia, con il rinnovo del consiglio dire ivo è stato rinnovato anche il g ppo giovani… ed eccomi qua! Il Gr ppo Giovani in questi anni si è for ato ed è cresciuto, ci siamo diver iti, abbiamo ideato tante a ività e ne abbiamo ancora alt e in cantiere e siamo cresciuti insieme! Abbiamo par ecipato a vari corsi di for azione, siamo andati nelle scuole a parlare con i 18enni di donazione di sang e, abbiamo organizzato banche i e feste, siamo andati nei pub, abbiamo par ecipato ai meeting nazionali con giovani donatori provenienti da t a Italia, abbiamo scri o ar icoli per il gior alino… siamo perfino stati ospiti in radio e in t ! Il mio sog o è che questo g ppo continui a crescere, perché più giovani ci sono a parlare di donazione, più giovani diventeranno donatori. Che ne dici di par ecipare anche t ??! Per unir i a noi non ser ono cara eristiche par icolari, e nemmeno tanto tempo a disposizione! Siamo t i diversi e ciascuno di noi è capace di fare cose diverse, con la stessa passione e la stessa voglia di darci da fare. Del resto, un’associazione senza giovani è vir almente mor a, perché nel tempo è destinata a scomparire, e noi giovani possiamo garantire un f t ro all’ADVS e alle donazioni di sang e, con t o l’ent siasmo e la gioia di cui siamo capaci. Vieni a conoscerci Se poi fai già par e di un g ppo di giovani (ad esempio in par occhia o se fai par e di una squadra) e desideri parlare ai t oi amici di donazione di sang e, conta aci e ti aiuteremo ad organizzare un incont o ad hoc! E saremo con te! In fondo la maggior par e delle volte si diventa donatori… perché qualcuno ce lo chiede! 2 Ti ring azio per t e le t e donazioni (continua così, mi raccomando!) e ti saluto! Se hai ancora dei dubbi o se vuoi saper e di più, chiamami al 338-1263012 o conta ami via mail all’indirizzo giovani@fidas-advs-bolog a.org Sara Mezze i Coordinat ice A ività Giovanili FIDAS-ADVS - Cell. 338-1263012 - giovani@fidas-advs-bolog a.org PS: Visita il nost o sito www.fidas-advs-bolog a.org e conta aci su Facebook alla pagina dedicata alla FIDAS ADVS Bolog a. 14 Un ritmo nel Sangue In occasione del 60° della costituzione della nostra ADVS a Bologna, Giovanni Lorusso ha composto la canzone che trascriviamo, cantata sulla base della vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo “CHIAMAMI ANCORA AMORE” di Roberto Vecchioni, dal cui staff ha avuto il nulla osta ad usare la musica. Prevediamo che venga cantata in apertura della Festa Sociale metropolitana del prossimo 23 Ottobre. Giovanni Lorusso è anche autore degli ultimi articoli apparsi sulla nostra rivista sulle canzoni degli anni”60. Ecco il testo: “DONIAMO ANCORA CON AMORE” di Vecchioni - Lorusso Dedicata ai Donatori di Sangue Per le persone che non stanno bene – perché la salute le ha trascurate, Noi qui per vivere ancora insieme – nella speranza di vederle sanate, Per i bambini che han perso un po’ il sorriso – perché ritorni gioia e luce sul viso; Per chi da sempre ne sente il bisogno – col sangue nuovo può rivivere un sogno… E la buona gente che sa sempre amare – che distende il suo braccio perché sa donare, Così convinti su lettini o poltrone – per aiutare tutte queste persone, Ed evitare di stare sempre al sole – perché così facendo si nasconde il cuore, Andiamo avanti nella nostra azione – in questa battaglia contro il dolore Doniamo ancora amore, doniamo sempre amore, che questa maledetta sorte dovrà pur finire perché ritorni la salute qui, e festa sia per noi!! Doniamo ancora amore, doniamo sempre amore, non risparmiamo la bontà per dare serenità, amiamo questa società, facendo solidarietà doniamo ancora amore, doniamo ancora amore, doniamo sempre amore Perché Perché Perché E sono la felicità non puoi trovarla in te – ma nell’amore che agli altri un giorno darai, le chiacchiere e le ipocrisie – non hanno mai sconfitto le malattie, solo i fatti fanno andare lontano – verso coloro che ti han chiesto una mano come una carezza di Dio – in questo mondo con poco onore… (ritornello) Perché noi siamo amore!! 15 Ancora gli anni ‘70 Carissimi donatori e lettori del nostro giornale, nel numero precedente ho dato due informazioni non corrette e un attento lettore lo ha rilevato e io rendo merito alla sua cultura musicale ed alla verità. La prima lacuna è che il bravo Morandi con il pezzo “Occhi di ragazza” non vinse l’eurofestival nel 1970 e il buon Nicola Di Bari con “la prima cosa bella” arrivò al secondo posto dietro ad Adriano Celentano che vinse l’edizione del 1970 con un pezzo particolare di protesta che può essere utilizzato ancora oggi come slogan nella nostra società: “Chi non lavora non fa l’amore”. Ho ringraziato il lettore perché oltre al fatto che ha letto l’articolo mi stimola a ricercare con più precisione gli eventi musicali del passato che ci hanno accompagnato nella nostra vita. Continua così questo piccolo viaggio nel panorama musicale degli anni ’70 dove troviamo il cantautore bolognese Lucio Dalla che al festival di Sanremo del 1971 cantò la famosa “4 marzo 1943”, data della sua nascita che rimarrà nella hit parade di quell’anno per 7 settimane al primo posto ottenendo più successo della canzone vincitrice che fu “Il cuore è uno zingaro” di Nicola Di Bari e Nada. Lucio Battisti è di casa in tutti questi anni ’70 e compone sia per se stesso ma anche per altri artisti ed insieme al paroliere mogol danno vita a pezzi indimenticabili ,dai quali ancora oggi tanti professionisti e dilettanti del settore musicale attingono a piene mani: “Pensieri e parole”, “La canzone del sole”, “I giardini di marzo”, “Il mio canto libero”, “La collina dei ciliegi”, “Ancora tu”, “Amarsi un po’”, “Una donna per amico” sono solo alcuni esempi del ricco panorama della produzione artistica di MogolBattisti. Aggiungo “Amor mio” che porterà al successo Mina, cantante regina per le sue presenze nelle hit parade di sempre. A proposito di coppie di autori cito Facchinetti-Negrini che compongono un’enormità di brani per il complesso dei Pooh da “Tanta voglia di lei” a “Pensiero”, da ”Noi due nel mondo e nell’anima” a “Infiniti noi” e la mitica prima incisione che è come il primo amore che non si scorda mai ovvero ”Piccola Katy”. Questi anni vedono il fiorire di tanti gruppi rock, dai Deep Purple con la famosa “Child in time” ai Led Zeppelin di “Starway to heaven”, “Paranoid” dei Black Sabbath, “Aqualung”dei Jetro Tull, “Wish you were here” dei Pink Floyd, “Somebody to love” dei Queen e tanto per chiudere “hotel California” degli Eagles. Sicuramente vi sto citando la cosiddetta punta dell’iceberg di questi anni ’70 che vedono innumerevoli artisti che ci regalano brani che deliziano le nostre orecchie e come una scarica di fuochi d’artificio vi ricordo: “Samba pa ti” di Santana, “Io vagabondo” dei Nomadi, “Quella carezza della sera” dei New Trolls, “Rocket man”, “Daniel”, “Crocodile rock” di Elton John, “Perché ti amo” dei Camaleonti, “Starman” di David Bowie, la stramitica “Imagine” di Lennon, “Run to me”, “Tragedy”, “Too much heaven” dei Bee Gees, le voci inconfondibili degli ABBA con un repertorio ricchissimo ripreso da tanti altri artisti: “Waterloo”, “SOS”, “Fernando”, “Dancing queen”, “Mamma mia”… È il caso di dirlo e direi di finire in Gloria di Umberto tozzi che continua la bella storia della canzone italiana apprezzata ovunque! Grazie a voi della redazione che mi avete affidato questo piccolo lavoro che è una gioia per me amante della musica con la speranza di aver fatto breccia nei ricordi del cuore di qualche donatore. “non perdiamo la passione di fare del bene, continuiamo a donare con costanza perché ogni nostra donazione è far visita a chi è nella prova della sofferenza fisica ed anche morale”. Pace e bene a tutti da Giovanni Lorusso 16 dalle nostre Sezioni e Gruppi SEZIONE DI LOIANO I DONATORI DI LOIANO IN FESTA di Eugenio Nascetti Si è svolta il 19 giugno a Loiano la consueta festa annuale della locale Sezione dell’ADVS, presieduta dal Cav. Luigi Gamberini. Nonostante Loiano sia un piccolo centro ed i donatori si conoscano quasi tutti e si incontrino frequentemente, la festa dell’ADVS è sempre una occasione piacevole per stare assieme e per questo è molto frequentata. La manifestazione ha avuto inizio con l’incontro sul sagrato della Chiesa Arcipretale di Loiano e la celebrazione di una Santa Messa in ricordo dei donatori defunti appartenenti al sodalizio, celebrata dal parroco Don Enrico Peri. L’incontro in parrocchia è un momento molto sentito anche perché il vecchio parroco, Monsignor Guerrino Turrini scomparso diversi anni fa, era stato uno dei fondatori della sezione e socio benemerito. Alla funzione hanno partecipato, tra le autorità, il Comandante della locale Stazione Carabinieri Maresciallo Raffaello Gnessi ed una rappresentanza dell’Associazione Carabinieri in Congedo con la propria bandiera, a testimonianza del profondo legame di stima ed affetto che lega i donatori e le forze dell’ordine. La giornata è proseguita con un aperitivo in Piazza Ubaldino dove, al centro di uno spazio verde, è stata installata la Fontana del Donatore, nata dalla collaborazione tra le associazioni ADVS ed AVIS ed il Comune di Loiano. Approfittando dell’occasione era stato allestito un gazebo con materiale illustrativo al fine di promuovere nella popolazione l’attività della donazione del sangue. È seguita una cena presso il Ristorante Benvenuti a cui hanno partecipato, oltre alle autorità, una ottantina tra donatori e famigliari. Erano presenti il Sindaco Gianni Maestrami e l’Assessore alla Sanità Patrizia Carpani in rappresentanza del Comune di Loiano, il Dott. Giovanni Canè, primario dell’Ospedale Simiani, in rappresentanza dell’AUSL, la Dottoressa Benni in rappresentanza del Centro Trasfusionale, il Consigliere Romeo Benedetti che ha rappresentato il Presidente Provinciale ADVS Luciano Zanoli e Simone Salomoni, responsabile della locale Sezione AVIS, con la quale intercorrono rapporti di stima e di proficua collaborazione. A tavola tutto bene, ma poi viene il momento dei discorsi che, a volte, sono un po’ noiosi e ripetitivi. In questa occasione, complice il clima di grande famigliarità e la sincerità del sentimento che gli invitati nutrono verso l’associazione, gli interventi sono stati tutti molto incisivi e seguiti con grande attenzione. 17 La situazione delle donazioni a Loiano è buona: l’associazione subisce a volte qualche calo nel numero degli associati e delle donazioni ma poi trova sempre nuove leve che, in silenzio e con tanta buona volontà, smentiscono i giudizi negativi che qualcuno attribuisce all’attuale gioventù nel suo complesso. Una buona notizia: la temporanea indisponibilità dei locali dell’ospedale, che costringe l’associazione, in occasione dei prelievi, ad usufruire di spazi messi a disposizione dall’amministrazione comunale, dovrebbe risolversi presto; la direzione ospedaliera si sta infatti impegnando per far sì che i donatori e gli operatori del Centro Trasfusionale possano presto svolgere la loro attività nel modo più confortevole. L’attribuzione delle benemerenze è un momento solenne e rappresenta l’unica ricompensa (di carattere morale più che materiale) conferita ai donatori. In questo caso i riconoscimenti sono stati particolarmente importanti, a testimonianza della dedizione dei soci loianesi: sono infatti state attribuite onorificenze a Cavaliere della Repubblica a ben tre volontari segnalati dall’associazione. Il sindaco Maestrami, incaricato dal Prefetto Tranfaglia, indossata la fascia tricolore, ha consegnato i diplomi ad Ivo Tedeschi, Nello Ubaldini e a Maurizio Marchioni, fratello dello scomparso Mauro Marchioni, dei quali si può ben dire che siano stati volontari del sangue da sempre, avendo ormai superato le 150 donazioni. Anche Enrico Benni non scherza: oltre 100 donazioni sono il motivo della consegna della targa di benemerenza dell’ADVS. A Carla Buganè, Margherita Minarini e Fabio Naldi è stata consegnato il distintivo d’oro dell’ADVS che viene attribuito alle donatrici che hanno oltrepassato le 65 donazioni ed ai donatori con oltre 70. Il Comune di Loiano ha attribuito a Letizia Di Landa e a Ivano Zanotti un diploma di benemerenza per essere donatori attivi da oltre 10 anni e avere donato sangue per oltre 40 volte ha procurato a Daniele Canale e a Fabio Naldi la medaglia d’oro dell’ADVS. La piacevole serata si è conclusa con un brindisi di buon augurio, con la consegna di un omaggio floreale alle signore intervenute e con un arrivederci a presto tra i donatori della Sezione di Loiano e quelli intervenuti in rappresentanza delle Sezioni di Monghidoro, Medicina e Castello d’Argile che sono stati ospiti graditi e che, speriamo, saranno felici di tornare nelle prossime occasioni. SEZIONE DI MONGHIDORO In occasione della Festa del 60° di fondazione della Sezione di Monghidoro, a norma dello Statuto della Fidas-Advs, si sono svolte anche le elezioni per il rinnovo del Consiglio della Sezione. Questi gli eletti, in ordine alfabetico: Nassetti Maria Luisa – confermata presidente Borelli Angelo – Fanti Giorgio – Farini Remo – Francia Rossella – Gamberini Marino – Giovannardi Giovanni – Monari Riccardo – Montanari Alessandro – Nassetti Maurizio – Rossetti Davide – Salomoni Maria Luisa – Santi Fabrizio – Vitelli Paolo A tutti loro le congratulazioni del Consiglio provinciale per la fiducia di cui godono presso la folta Sezione di Monghidoro. Ricordo comunque a tutti i Donatori che l’impegno riguarda tutti noi, non solo il Consiglio Direttivo, per tenere viva la vita della Sezione, per fare nuovi Donatori, per essere presenti nelle molte manifestazioni promosse dall’Advs. Ancora congratulazioni e “buon lavoro”. Luciano Zanoli 18 SEZIONE DI PORRETTA TERME SEZIONE DI PIEVE DI CENTO Un forte apprezzameto da un gruppo di Donatori per il lavoro dell’Equipe trasfusionista Luciano Zanoli Dagli amici A.D.V.S. di Porretta Terme Siamo: Sergio, Roberto, Livio, Gilberto, Olindo, Lorenzo, Marco, Donatori della Sezione di Porretta Terme, diamo queste righe al Presidente, perchè le faccia pubblicare sul nostro prossimo giornalino. Con queste vogliamo dire un “grazie” ed esprimere profonda gratitudine, alla nuova equipe dell’ A.D.V.S., perchè dopo le tante traversie della nostra sezione, una svolta positiva l’abbiamo avuta, con questi ragazzi giovani, positivi, solari, (a dire il vero non conosciamo neppure i loro nomi), ma questo l’impareremo se resteranno con noi. Grazie di cuore ragazzi e buon lavoro, vi aspettiamo alla prossima donazione. Pieve di Cento in fiera RUBRICA: i Donatori ci scrivono il presidente risponde I vostri scritti potranno essere inviati alla nostra Sede FIDAS-ADVS Via della Selva Pescarola n° 26 40131 BOLOGNA oppure all’indirizzo e-mail: [email protected] Signor Zanoli buonasera, ci incontrammo una sera per una riunione della Consulta – faccio parte della Protezione Civile di Sala Bolognese – e le chiesi le modalità per conseguire il cavalierato. Parlammo anche del più e del meno e quando le raccontai le motivazioni che mi fecero diventare un donatore di sangue lei mi chiese di scrivere e farle avere un articolo da pubblicare nel notiziario. Purtroppo è passato parecchio tempo e nel frattempo ho avuto dei problemi, ma non ho mai dimenticato la sua richiesta ed ora le invio in allegato un mio piccolo scritto. Certo di farle cosa gradita le invio i miei più cordiali saluti. È il 28 agosto 2011 alle ore 7.20 del mattino entro nel Centro Trasfusionale dell’Ospedale S. Orsola con l’intento di effettuare la mia 140ª donazione di sangue. Sono emozionato e magari anche un pochino teso, ma non mi meraviglio: dopotutto è stato così per tutte le altre donazioni che ho fatto in vita mia. Oggi non mi forano il dito per la misurazione dell’emoglobina e la cosa mi rallegra poiché quel forellino è la cosa più fastidiosa ma che passa dopo esattamente 30 secondi. L’evoluzione del materiale medico ha prodotto dei mini aghi a scatto che quasi non senti quando ti forano il polpastrello, non come le lamette appuntite di molti anni prima che, seppur efficaci, erano molto più dolorose Già, molti anni prima…. Disteso sul lettino, assistito dai simpatici e molto scrupolosi infermieri, comincio la mia plasmapiastrinoaferesi e non riuscendo, nell’occasione, a distrarmi leggendo un libro, il mio sguardo cade sull’ago inserito nella vena mentre la mia mente ripercorre il tempo passato in questa opera di volontariato che ho sempre svolto con una grande passione. Una passione tanto grande che, quando fui sospeso per un anno causa una gastroscopia, mi arrabbiai ingiustamente con la dottoressa che mi diede la notizia. Feci la mia prima donazione nel giugno del 1974 e mi ricordo perfettamente il mio desiderio di diventare donatore di sangue appena compiuti i 18 anni, come mi ricordo perfettamente la motivazione di iniziare questa gratificante carriera: avevo 16 anni quando mia madre fu operata per un grosso fibroma. Mia madre era sempre stata un po’ anemica e dopo quell’intervento ebbe bisogno di alcune trasfusioni di sangue. Io andai a trovarla insieme a mio padre e mentre parlavano sentii mia madre che diceva:” meno male che mi fanno le trasfusioni, poiché quando ricevo il sangue mi sento veramente rinascere.”. 19 Quella frase mi colpì tantissimo e vedendo il sollievo della mamma, nacque in me il desiderio di ricambiare quel sollievo a chi ne avesse bisogno. Ora guardando le sacche riempirsi del mio plasma e delle mie piastrine, mi fa star bene il pensiero che, in 35 anni da donatore, per merito mio, qualche persona abbia avuto la stessa espressione di sollievo che vidi in mia madre. Perché vedete, la gratificazione che provo ad essere donatore, è una gratificazione del tutto intima e personale che tanto colma il cuore e mi fa sentire veramente bene. Ricordo la mia prima piastrinoaferesi: era il 17 dicembre 1986 e allora non vi erano le macchine di adesso: i medici dopo avermi messo in un letto ben coperto mi attaccarono a una macchina con un ago nella vena del braccio destro ed un altro in quello sinistro, il tutto poi collegato ad una grossa centrifuga che raccolse le preziose piastrine in due ore e mezzo. Le dottoresse mi dissero che parte della raccolta era destinata ad un bambino di poco più di un anno e questa notizia mi fece sentire talmente importante che mi commossi. Ma le emozioni mi hanno sempre accompagnato nell’effettuare questo gesto: la paura che il medico ti dica che non puoi donare, quella piccola e positiva tensione nell’affrontare quel gesto, le lunghissime frazioni di secondo che passano da quando vedi la lametta (ora micro ago) e la senti forarti il dito e quelle stesse frazioni che passano da quando vedi l’ago a quando lo senti entrare in vena, insomma tante piccole sensazioni che ti fanno sentire vivo e soddisfatto per quello che hai fatto. Ora guardando indietro e scrutando tutti i miei tesserini che recano, una per una, tutte le mie donazioni mi sento soddisfatto; soddisfatto che questo gesto sia stato uno dei costanti ed importanti fili conduttori della mia vita secondo solo all’amore per la mia famiglia. La mia speranza è che tanti giovani possano avvicinarsi a questo gesto e attraverso di esso riempirsi la vita ,trovandosi un giorno a godere delle mie stesse soddisfazioni nella certezza di aver sempre e con continuità compiuto un piccolo sacrificio, quel semplice gesto che probabilmente avrà dato sollievo a molte persone meno fortunate dal punto di vista della salute. Aiutare il prossimo fa molto bene: donate gente, donate. Orazio Pavignani 140 e non le dimostra!! è proprio la certezza che la nostra donazione possa far rifiorire un sorriso e una vita è la motivazione di fondo che ci spinge a iniziare e a continuare, con assiduità. Forse ricorderete la forte esperienza di un nostro donatore, apparsa in un notiziario precedente: siamo negli anni ’50, egli si sdraiò nel lettino che era accanto alla ragazza e le due braccia vennero collegate e la siringa aspirante nel mezzo” vedevo – le sue parole – che la ragazza pallidissima prendeva sempre più colore ad ogni passaggio del sangue della siringa ed i suoi parenti con occhi sgranati per la mia disponibilità e per l’immediata efficacia della trasfusione”. Ora non vediamo più a chi va il nostro sangue, ma l’efficacia è rimasta uguale. Anch’io mi unisco al tuo desiderio/speranza che il nostro gesto sia raccolto da tanti giovani. Luciano “GRAZIE! A proposito di donazione di midollo La sola parola che mi viene in mente per iniziare questa lettera. Grazie perché il 31 agosto 2007 la tua generosità mi ha permesso di sperare e credere ancora nel futuro. Sono Sabina, la ricevente del tuo midollo. Di te non so niente, come ti chiami, come sei fatto, ma sei per me una persona meravigliosa. Sei stato quella piccola luce di speranza che speri di vedere in fondo ad un tunnel buio. Penso spesso a te e alla tua famiglia e vi ricordo nelle me preghiere. Sono la mamma di due bambini piccoli e ogni giorno guardandoli so di essere stata molto fortunata. Purtroppo il 9 maggio 2007 ho scoperto, in modo casuale e improvviso, di avere una brutta forma di leucemia acuta. Il mattino ho salutato mio figlio che andava all’asilo e poche ore dopo ero in ospedale senza sapere se avrei ancora potuto dare un ultimo bacio a lui e alla piccolina. Penso sia impossibile far capire quello che si prova in certi momenti, sono emozioni così forti, così devastanti che poi, quando passa, quasi le dimentichi. Si sa che certe cose capitano, ma mai si pensa che posa succedere a te. E invece quando arrivano certe mazzate ti rendi conto di quale può essere veramente la tua forza e il tuo coraggio. A casa, appena ho saputo la notizia, ho pianto lacrime di rabbia, ma da subito ho voluto farcela, ho pensato alla malattia come a una prova, ho deciso di non subirla ma di viverla fino infondo come un’esperienza di vita e non di morte. E così è cominciata la chemioterapia, un lungo ricovero in camera sterile e la consapevolezza di dovere affrontare un trapianto per poter avere delle speranze. In quel periodo ho avuto la fortuna di conoscere e avere accanto delle persone meravigliose, medici e infermiere che hanno creduto in me e mi hanno dato una forza che non sapevo di avere. Poi ancora chemioterapia a casa fino ad arrivare al ricovero a fine agosto per il trapianto. Il 31 agosto sono nata un’altra volta, a differenza di molti ho avuto la fortuna di avere un’ altra possibilità! E tutto questo grazie anche a te! Mia mamma ripete spesso che ora è come se avesse un altro figlio! E io un fratello! Durante il trapianto, guardando la sacca con quella piccola goccia che scendeva lentamente, sentivo le lacrime salirmi agli occhi, ma erano finalmente lacrime di gioia. Ora il tempo è passato e faccio controlli regolari. Per ora la malattia non c’è più, ma so di essere ancora a rischio rigetto e che la malattia si può ripresentare. Ho imparato a vivere giorno per giorno: anche in modo un po’ egoistico sono cambiate le mie priorità, faccio progetti per il futuro, ma al primo posto c’è la voglia di poter stare accanto ai miei bambini il più a lungo possibile. Ogni volta che vedrai il sorriso di un bambino pensa ai miei figli che grazie a te hanno ancora una mamma a cui poter sorridere. Chissà, forse un giorno potremo conoscerci, per ora ti abbraccio forte e sappi che ti penso tanto. GRAZIE!” Sabina 20 PREMIAZIONE DONATORI BENEMERITI 2011 (Donazioni maturate al 31.12.2010) TARGHE DI RICONOSCENZA n. 31 - Uomini 100 donazioni - Donne 90 donazioni BOLOGNA CITTÀ 1 ALBERTINI ROBERTO 2 BERGONZONI CLAUDIO 3 BERGONZONI DANILO 4 CASILE LUCREZIA 5 CONTE MAURO 6 DI CLEMENTE IVO 7 FACCINI MAURIZIO 8 FINI MARA 9 10 11 12 13 14 15 16 17 GRAZIANO MAURO GRUPPIONI MAURIZIO GUALANDI CINZIA GUARISO FRANCESCA LA PORTA PIERLUIGI MAIANI SERGIO MALAGUTI MARIA MINELLI MASSIMO MOLA AGOSTINO 18 19 20 21 22 23 MOLINARI ALFONSO NANNI GRAZIANO PERSIANI ENZO POSSATI SERGIO SCEUSI ROSARIO ZAVARONI DANILO 2 3 4 5 DONINI MAURIZIO FRONGIA MARCO LANDUZZI ANGELA ZINI ADRIANO S. LAZZARO - BELLARIA 1 GASPARI SANDRO 2 MARCHESI PAOLO 3 POCATERRA GIUSEPPE GNARRO JET 1 BRIGLIADORI ROBERTO DISTINTIVI D’ORO n. 41 - Uomini 70 donazioni - Donne 60 donazioni BOLOGNA CITTA’ 1 BALDAZZI PAOLO 2 BASSI CARLO 3 BASSI MAURIZIO 4 BENDANTI FABIO 5 BENEDETTI ROBERTO 6 BONDIOLI ALESSIO 7 BONZAGNI GIAMPIERO 8 CAMPAGNA ANGELO 9 CASTELLARI MAURO 10 FERRARI DANIELE 11 FRANCESCHINI MARCO 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 GRILLINI LUCA GUANDALINI GIACOMO GUOLO PAOLO MANFROI SILVIA MASETTI GIANLUCA MENGOLI MIRCO MILANI CLAUDIO MORICHI MASSIMO NICOLACI CARMELA PANZANINI ROBERTO PEDRINI DON ROBERTO PERRICONE GIOVANNI 24 25 26 27 28 29 30 PORISINI GIUSEPPE PULACCHINI LUCIANO RIGHI ROBERTO SERRA STEFANO (7/5/62) SPATARO LUCA VANCINI ROBERTO VENTURA ANTONIETTA CASALECCHIO DI RENO 1 MASETTI BARBARA GNARRO JET 1 GUANDALINI TIZIANA 2 3 4 MINGARDI MASSIMO SPECA SILVANO ZINI SUSANNA S.LAZZARO - BELLARIA 1 BENINI BRUNO 2 BRAGAGLIA GIANNI 3 CAMANZI CARLO 4 GAMBERINI MASSIMO 5 GIOVANNINI GIANCARLO 6 ROCCA ROBERTO MEDAGLIE D’ORO n° 88 - Uomini 40 donazioni - Donne 35 donazioni BOLOGNA CITTA’ 1 BALDUS MARGHERITA 2 BARALDI DAVIDE 3 BORDINI MASSIMO 4 BORELLA LUCA 5 BOTTONI BRUNO 6 BUI GIULIANO 7 BURATTI ANNALENA 8 CARLI MARIA 9 CARNEVALE RODRIGO C. 10 CAVAZZINI ANDREA 11 DONATI DANILO (23/11/70) 12 FARAONI DAVIDE 13 FERRARI MICHELE 14 FERRELLI ANDREA 15 FRANCESCHI MARCO 16 FRANCIA FILIPPO 17 FRIGERIO SANDRO 18 GALLI CRISTINA 19 GAZZARA GIUSEPPE 20 GHELLI GIANLUCA 21 GIROTTI CLAUDIO 22 GNUFFI MATTEO 23 GRAZIOSI ELISA 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 GUALANDRA MARCO GUIDI GIUSEPPE LADINETTI FRANCO LANDOLFO TERESA LEGNANI LORETTA LELLI ADELE LELLI ROMANA LOBOSCO ROCCO MACCHIAVELLI MARCO (25/3/53) MAGELLI AMEDEO MALISANO MONICA MARINI MARINA MARTINELLI LEANDRO MASSARI LUCA MATTIOLI MIRCO MINELLI MAURIZIO MOGNOL LIVIANA MOMBELLI SIMONE MONACO FRANCESCO MONTELEONE TEODORA NEROZZI MATTEO ORSINI NADIA ORTENSI LUCA PAVLICA FEDERICA 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 PICCINNO PAOLO PIPERIS PASQUALE PORTACCI DELIO REGINELLI CLAUDIO RIZZOLI ANDREA ROVERSI FEDERICO RUGGERI VANES SACCHI MARIA LUCIA SANTORO ANTONIO (20/10/56) SCARFI’ SANDRO SEGNAN DAVIDE SELLERI MAURO SERRA FILIPPO SIGHINOLFI MARCO SOLA FRANCESCA SPADONI GIOVANNI STABELLINI SANDRO STANZANI ALBERTO TEGLIA GABRIELE TESTORI CARLO TOMBA STEFANO TUROLA FLAVIA UNGUENDOLI FRANCESCA VIGNONI GIONATA MEDAGLIE D’ARGENTO 1° grado - Uomini 20 don. - Donne 15 don. MEDAGLIE D’ARGENTO 2° grado - 4 donazioni TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE Proprietario e Editore A.D.V.S. - FIDAS Via Selva della Pescarola, 26 - 40131 Bologna 72 ZACCANTI GIORGIO 73 ZANON DANIELA (20/09/65) 74 ZUCCHINI ANGELO A.T.C. 1 LUCCHI IRENE 2 TREBBI STEFANO GNARRO JET 1 BONVICINI GUIDORICCIO 2 DE FRANCESCO MARCO 3 DURANTI DANIELE 4 GUIZZARDI ANNA MARIA 5 LORENZO NICOLA 6 MASIA ANNA 7 MOGGI MASSIMO S. 1 2 3 4 LAZZARO - BELLARIA BAIONI STEFANO BERTOZZI ALBERTO STRANGIO STEFANO GOLFIERI LUIGI ZOLA PREDOSA 1 MIGNARDI GABRIELE centocinquantadue (152) trecentoventisette (327) Spedizione in abbonamento postale - Art. 2 - comma 20/B Filiale di Bologna Aut. Trib. BO n. 6047 del 20/12/1991 Direttore Responsabile Luciano Zanoli Progetto e Realizzazione - Grafica e Impaginazione TIPOLITO PIEFFEPI Stampa TIPOLITO PIEFFEPI Casalecchio di Reno (BO)