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FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI
DONATORI SANGUE
ANNO XX - N. 3 LUGLIO/SETTEMBRE 2011
ADVS ONLUS - VILLA TAMBA
Via della Selva Pescarola, 26 - 40131 Bologna - Tel. e Fax 051/635.03.30
Registro Regionale del Volontariato iscrizione n. 15 del 13/01/1994
FILO DIRETTO: [email protected]
e-mail: [email protected]
internet: http//www.fidas-advs-bologna.org
Per il 5‰ dichiarazione dei redditi: COD. FISC. 80150520379
C/C POSTALE ADVS Onlus 92225515
UNICREDIT: IBAN IT 55 P 0200802463000010848490
Associazione donatori volontari sangue
TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DONATORI VOLONTARI SANGUE - BOLOGNA
POSTE ITALIANE - SPEDIZIONE IN A.P. 45% - ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 - FILIALE DI BO - AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI BOLOGNA N. 6047 DEL 20 DICEMBRE 1991
INVITO ALLA
6 0 ª F E S TA
PER LA C
CONSEGNA
ONSEGNA
DELLE BENEMERENZE
maturate al 31/12/2010
DOMENICA
23 OTTOBRE 2011
Il GRUPPO DELLE TARGHE DI RICONOSCENZA,
per avere donato oltre 100 donazioni
FESTA SOCIALE AREA METROPOLITANA
Teatro TIVOLI Via Massarenti 418 - BOLOGNA
Domenica 23 Ottobre 2011 si svolgeranno le cerimonie predisposte per la
Festa dell’Associazione e delle Sezioni e Gruppi dell’area metropolitana:
S.Lazzaro-Bellaria, Gnarro Jet, Casalecchio di Reno, Zola Predosa, A.T.C. Bologna
segue pag. 2
PARCHEGGIO ZACCHERINI ALVISI
Dall’Aprile 2010 i Donatori che si recano a donare al S. Orsola hanno la facoltà di parcheggiare nel parcheggio interrato (6 piani) in Via Zaccherini Alvisi n° 12 (cortile Hotel Emilia).
DUE sono le modalità di accesso:
da Via Massarenti al semaforo di fronte all’entrata principale dell’Ospedale, svolta a
destra per via Zaccherini Alvisi (comodo per chi proviene dalla zona est/sud della
città) fino al n° 12 - cortile Hotel Emilia.
Oppure da Via Zanolini e risalire per via Zaccherini Alvisi fino al n° 12: la corsia è
riservata ai mezzi pubblici, MA FINO DENTRO AL PARCHEGGIO PUÒ ESSERE
PERCORSA DA TUTTI I MEZZI (è chiaramente specificato nella segnaletica stradale come
da foto qui a fianco), comodo per chi proviene dalla zona nord e ovest della
città tramite il viale di circonvallazione.
La modalità per usufruire della gratuità sono le stesse del passato: occorre
ORE
richiedere in Segreteria accettazione il ticket gratuito, valevole per 3 ORE.
Inoltre la Direzione del Policlinico ha allargato la convenzione dei Donatori
ANCHE PER UTILIZZO DEL PARCHEGGIO AL DI FUORI DELLA DONAZIONE:
in questo caso la tariffa oraria è di € 0,80 a presentazione della TESSERA
ASSOCIATIVA ADVS.
Naturalmente è decaduta la possibilità dell’utilizzo gratuito del Parcheggio
Albertoni e quindi NON VERRÀ PIÙ RIMBORSATO L’OCCASIONALE BIGLIETTO
DI QUESTO PARCHEGGIO: la convenzione in atto prevede per i Donatori
solo l’uso del Parcheggio Zaccherini Alvisi.
Il presidente Luciano Zanoli
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segue pag. 1
INVITO ALLA
6 0 ª F E S TA
PER LA CONSEGNA
DELLE BENEMERENZE
maturate al 31/12/2010
DOMENICA
23 OTTOBRE 2011
FESTA SOCIALE
AREA METROPOLITANA
Teatro TIVOLI Via Massarenti 418 - BOLOGNA
PROGRAMMA
Ore 9,30 CELEBRAZIONE S. MESSA
in suffragio dei Donatori defunti e per tutta l’Associazione, nella Chiesa parrocchiale di S. Rita, sempre in
via Massarenti 418 officiata da P. Domenico e animata
dal canto dei Giovani.
Ore 10,30 TEATRO TIVOLI:
CERIMONIA UFFICIALE
con i saluti delle Autorità intervenute e del Presidente
dell’Associazione, la consegna dei diplomi e delle
benemerenze ai Donatori e del riconoscimento ai Giovani
18^: tutti costoro dovranno notificare la loro presenza
alla Segreteria presso l’ingresso del Teatro.
La Festa sociale ha lo scopo di solennizzare alla
presenza delle Autorità cittadine l’attività svolta nell’anno
precedente. L’intima soddisfazione che ci deriva dal
compiere un servizio sociale per solidarietà umana,
trova pubblico riconoscimento nella distribuzione delle
benemerenze ai Donatori meritevoli.
AL TERMINE DELLA CERIMONIA
verrà offerto un buffet nell’attigua Sala parrocchiale
Solennizzare l’attività annuale con la celebrazione
della Festa Sociale è un piacere che risale alle origini
dell’Associazione.
L’invito è rivolto a tutti i Soci, ed ha lo scopo per
trovarsi e vedersi almeno una volta all’anno, animati
dalla comune volontà di essere costruttori della salute
sociale per mezzo della donazione.
Le occasioni di stare insieme non sono tante: oltre l’Assemblea annuale per l’approvazione della relazione sull’attività
dell’Associazione e del bilancio sociale, abbiamo la Festa Provinciale, per cui insisto perché siate presenti.
Saranno con noi le Autorità civili ,sanitarie e militari, che interverranno perché considerano la nostra opera un
esempio di solidarietà degno di sempre maggior apprezzamento.
ANCHE quest’anno – come già abbiamo incominciato nel 2006 – consegneremo un riconoscimento ai giovani
donatori che hanno 18 anni, per valorizzare pubblicamente l’aver preso questo impegno appena l’età l’ha
consentito. Sappiamo tutti che iniziare comporta il superamento di quella ritrosia dell’ago che fa tentennare tante
persone che avrebbero” buona intenzione”.
Poi seguiranno i Donatori che hanno superato le prime quattro donazioni… fino alle TARGHE DI RICONOSCENZA
per oltre 100 donazioni, passando per i DISTINTIVI D’ORO per oltre 70 donazioni e le MEDAGLIE D’ORO per oltre 40
donazioni e le MEDAGLIE D’ARGENTO di 1° grado per oltre 20 donazioni.
Colgo l’occasione per ringraziare il parroco P. Domenico per la sempre gentile accoglienza nei locali della Comunità.
Il presidente Luciano Zanoli
Partecipiamo
alla nostra Festa!!!
NOTE TECNICHE per la buona riuscita della manifestazione
ASSEGNAZIONE DELLE BENEMERENZE E DEL RICONOSCIMENTO AI GIOVANI
Per accelerare e facilitare la consegna da parte delle Autorità delle Benemerenze e Riconoscimenti ed evitare
l’inutile chiamata di persone assenti, il Consiglio Direttivo ha stabilito che siano chiamati soltanto coloro che
avranno precedentemente notificato la loro presenza.
Per questo, il giorno stesso della Festa, all’ingresso del Teatro Tivoli funzionerà un servizio di Segreteria al
quale dovranno rivolgersi tutti coloro che devono essere premiati, esibendo la lettera avviso che hanno ricevuto, compreso i giovani per la consegna del riconoscimento.
Gli assenti potranno ritirare la propria benemerenza in Sede, Via Selva Pescarola 26 Bologna, orario d’ufficio
8,00 – 16, 00 sabato chiuso.
Ricordiamo che verranno consegnate le benemerenze maturate al 31 /12 / 2010
Ricordiamo inoltre che le FOTO scattate durante le premiazioni saranno messe nel sito dell’ADVS, DA DOVE
POTRETE SCARICARLE: www.fidas-advs-bologna.org
La Segreteria Fidas-Advs
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CONVEGNO ANNUALE A VILLA PALLAVICINI
il 28 Maggio 2011
Nel numero precedente del nostro giornale avevamo
riportato solamente gli argomenti illustrati dai nostri
Medici del Centro Trasfusionale del S. Orsola, ora
siamo in grado di offrirvi il testo dei loro interventi:
Dr. Pagliaro “Unità di raccolta ADVS”
Dr. Bontadini “Plasma ed emoderivati”
D.ssa Belardinelli “Eventi avversi alla donazione ed
alla trasfusione di emocomponenti”
Gestione associativa della raccolta di sangue
intero fuori dal Policlinico S.Orsola-Malpighi.
Dr. Pasqualepaolo Pagliaro
Direttore del Servizio di Immunoematologia e
Centro Trasf.le S. Orsola/Malpighi
La raccolta del sangue nel Policlinico S.Orsola-Malpighi
è caratterizzata dalla presenza di un Centro Raccolta
ospedaliero all’interno del Padiglione 29 denominato
Centro Raccolta “Rosalino Sacchi”, autorizzato alla
raccolta di sangue intero e di emocomponenti in aferesi,
anche multicomponente. Il Centro è aperto ai donatori
dal lunedì al sabato dalle 7.30 alle 10.30.
Esistono poi 10 Punti di raccolta esterni autorizzati,
di cui 9 in Provincia di Bologna: Castello d’Argile,
Crevalcore, Loiano, Medicina, Molinella, Monghidoro,
Pieve di Cento, Porretta, S. Pietro in Casale, e 1 in
Provincia di Ferrara (Renazzo), in cui la raccolta era
effettuata dal Personale del Servizio Trasfusionale
del Policlinico S.Orsola-Malpighi in collaborazione
con l’Associazione ADVS-FIDAS di Bologna. In
particolare l’équipe che usciva era formata da 1 autista
fornito in convenzione da ADVS, un medico fornito
in convenzione da ADVS, 1 infermiere e 3 tecnici di
laboratorio forniti dal Servizio Trasfusionale. Le uscite
sono 100/anno per complessive circa 4000 donazioni di
sangue intero effettuate.
Le problematiche rispetto all’organizzazione della
raccolta fuori dal S.Orsola erano:
• Il personale infermieristico del Servizio è scarso
rispetto alle necessità;
• La raccolta sul territorio non è tra gli obiettivi
strategici del Servizio del Policlinico;
• C’è comunque bisogno di raccogliere di più per
soddisfare i bisogni clinici;
• Di fatto senza il supporto di ADVS il Servizio non
reggerebbe questo compito.
Poiché la normativa in vigore prevede la raccolta
associativa gestita direttamente dall’Associazione,
ci siamo chiesti insieme al Presidente Zanoli se era
possibile attuare con la Convezione del 2011 questa
soluzione, e con le risorse di personale rese così
disponibili aprire il Centro Raccolta del S.OrsolaMalpighi anche la Domenica, cercando di realizzare
qualche centinaio di donazioni in più soprattutto tra i
lavoratori autonomi, che non usufruendo della giornata
di lavoro sono favorevoli alla donazione domenicale.
In realtà poi il numero di domeniche in cui è prevista
l’apertura è solo di 21, in quanto per ottimizzare le
risorse il Servizio è aperto in quelle domeniche quando
in contemporanea c’è una uscita dell’Unità di Raccolta,
con esclusione, per ora, dei mesi di Luglio ed Agosto.
Il personale operante nella donazione “extra-moenia”
deve essere formato ed addestrato perché abbia la
stessa affidabilità di quello interno: questo è stato fatto
tramite l’addestramento del medico fornito dall’ADVS
in affiancamento presso il Centro Raccolta. La stessa
cosa deve avvenire per il personale infermieristico, che
agisce in libera professione per l’ADVS. Inoltre i medici
addetti alla raccolta partecipano agli appositi Corsi
organizzati dal Centro regionale Sangue.
La donazione”extra-moenia” viene effettuata con
bilance da donazione trasportabili ,a batteria, fornite
dal Servizio trasfusionale del Policlinico ed è tracciata
su un computer portatile, che funzione in rete sul
database del gestionale trasfusionale.
Ci sono pertanto le condizioni per controllare la
sicurezza e la tracciabilità della donazione applicando
le stesse regole del Centro Raccolta. Dal punto di vista
economico cambia la tariffa tra donazione e sacca
raccolta, con un aumento significativo in esborso per
l’Azienda Ospedaliera, tuttavia contestualmente cessano
alcune voci convenzionali di rimborso all’Associazione
previste nelle precedenti Convenzioni.
La verifica della fattibilità amministrativa è stata fatta
attraverso il confronto della Dirigenza ADVS con la
Dr.ssa Sgnaolin e Patrizia Bucci dell’Ufficio Convenzioni
del Policlinico.
Per la parte operativa, compresa la formazione
del personale, ci si è confrontati con Simonetta
Perugini e Viviana Cormons della Direzione Servizio
Infermieristico, Tecnico e Riabilitativo, per esaminare
la fattibilità a livello di Comparto (Infermieri e Tecnici)
del Policlinico.
La compatibilità economica è stata studiata dalla Dr.ssa
Laura Vigne dell’Ufficio Budget.
È stato effettuato a partire da Ottobre 2010 un:
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Corso di formazione per professionisti dedicati ai
prelievi nelle sedi provinciali dell’ADVS, con l’obiettivo
di rendere autonomi i professionisti nella
• Gestione della raccolta sangue nelle sedi
provinciali dell’ ADVS
• Gestione della relazione/accoglienza del donatore
• Conoscenza dell’intero processo dell’ etichettatura
delle sacche e delle provette
• Conoscenza e gestione del software delle bilance e
del sistema informatico Eliot
• Conoscenza del patrimonio venoso e relativa
gestione
• Gestione dell’emergenza in corso di donazione
• Conoscenza e gestione del materiale occorrente
per la missione
Il Corso ha formato una decina di Infermieri non
dipendenti del Policlinico, compreso il Sig. Giuseppe
Cupertino, Infermiere Professionale, Coordinatore
dell’Unità di Raccolta, sotto la responsabilità del
Direttore del Servizio Trasfusionale, che resta per
il momento anche Direttore Sanitario (Persona
Responsabile) dell’Unità di raccolta associativa.
La diffusione in molte realtà sia regionali (Modena,
Parma, Reggio Emilia), che extra regionali (Mantova,
Bergamo) di efficienti modelli di raccolta associativa,
nonché l’esperienza maturata in questo contesto dal
sottoscritto dal 1999 al 2008 come Responsabile del
Dipartimento di Medicina Trasfusionale della Provincia
di Mantova (20 Punti di Raccolta associativi), nonché
l’impegno manifestato dal Presidente ADVS Luciano
Zanoli ci hanno fatto creder che il progetto potesse
realizzarsi efficacemente, anzi favorendo un aumento
complessivo dell’attività di raccolta”extra-moenia”.
A distanza di più di 6 mesi dall’inizio di questa nuova
esperienza (gennaio 2011), che nel frattempo è stata
approvata dal Centro Regionale Sangue e sottoposta
al Responsabile del Servizio Presidi Ospedalieri della
Regione non è ancora tempo di bilanci, tuttavia alcune
considerazioni possono già essere fatte:
• L’Unità di Raccolta funziona, senza particolari
criticità, garantendo la funzione per la quale è stata
costituita e l’apporto di sangue usuale
• Non ci sono state particolari lamentele da parte dei
donatori rispetto alla gestione precedente
• Dopo qualche iniziale difficoltà la qualità della
raccolta di sangue intero risulta omogenea rispetto
a quella del Centro Raccolta”Rosalino Sacchi”
• La presenza di una équipe motivata e costante nella
sua composizione appare un miglioramento sia per
i Presidenti associativi che per il Direttore del
Servizio Trasfusionale
Cimentarsi in questo nuovo impegnativo ruolo da
parte di ADVS Bologna appare un segno di vitalità,
di coraggio, di fiducia nel proprio ruolo di partner del
Sistema Sanitario pubblico e di attore responsabile nel
contesto del volontariato della donazione.
Con questa scelta credo che ADVS-FIDAS si garantisca
un ruolo da protagonista nel sistema sangue, consapevole
che laddove i cittadini liberamente organizzati possono
realizzare da soli obiettivi utili per la comunità allo Stato
non resta che il ruolo di sostegno, di coordinamento e
di controllo, con un beneficio importante di efficienza
complessiva del sistema.
Dr. Pasqualepaolo Pagliaro - Direttore Centro
Trasfusionale S. Orsola/Malpighi
INSERTO REDAZIONALE
RACCOLTA SANGUE ASSOCIATIVA nelle Sezioni comunali: 8 mesi di esperienza
Come avevamo annunciato già nel nostro giornale nell’autunnoo
dello scorso anno, da Gennaio 2011 la raccolta del sanguee
nelle Sezioni Comunali viene fatta da una Equipe alle direttee
el
dipendenze dell’ ADVS, sotto la responsabilità del Direttore del
Centro Trasfusionale del S. Orsola e con materiale sanitarioo
fornito direttamente dall’Azienda Ospedaliera.
Come stanno andando le donazioni?
Tutti i Presidenti delle Sezioni, ed anche i Donatori, sonoo
ti
contenti della nuova Equipe, composta da professionisti
e.
preparati e monitorati direttamente dal Servizio Trasfusionale.
Ancora adesso c’è qualche piccolo problema per quanto riguardaa
il collegamento del computer portatile col centro elettronicoo
centrale del S. Orsola ,collegamento necessario per stamparee
le etichette da mettere sulla singola sacca di sangue prelevataa
e sulle personali provette di controllo, problemi che sono in viaa
di risoluzione: le file di attesa per il malfunzionamento dellaa
rete e che producevano comprensibilmente del malumore sonoo
scomparse quasi del tutto.
L’insistenza nostra e dei Presidenti per sollecitare la soluzione del problema informatici ha ottenuto l’effetto desiderato.
Ma più sopra ho chiesto come stanno andando le donazioni?
Eliminati i motivi sopra descritti, con la nuova Equipe che è già pronta all’orario di inizio dei prelievi, andiamo meglio
di prima in fatto di numeri?
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DONAZIONI AL 31 AGOSTO 2011
e comparazione 31 Agosto 2010
RINGRAZIAMENTO
PER LE DONAZIONI ESTIVE 2011
n° e donazioni estive 2010
Nei primi 8 mesi del 2011 c’è stato un certo “risveglio”nelle
donazioni e nel numero dei nuovi Donatori. Le prime
hanno registrato un aumento di 213 unità passando
da 9.682 a 9895 + 2,15 % (la città metropolitana n°
322, la raccolta in provincia -109 ), ed i nuovi donatori
sono passati - sempre negli 8 mesi - da 405 a 462 per
una differenza di 57 donatori + 14 % .
E la donazione estiva come è andata? L’ADVS ha cercato
di coinvolgere sia i Donatori che la popolazione mediante
messaggi Sms ed invio di mail, e trasmettendo l’invito alla
donazione mediante spot con 5 radio locali. La risposta?
La popolazione “sana” della nostra Provincia sarebbe
sicuramente in grado di dare ampio margine di
autosufficienza locale e di contribuire ulteriormente
a quella nazionale, ma….va molto piano a smuoversi,
tranne che nel reclamare quando le trasfusioni disponibili
scarseggiano. Oggi si “galleggia” con le disponibilità, ma
basta una nuova influenza - vedi articolo nel giornale che già siamo in ristrettezze .
Ecco i “ numeri” dell’estate , ma tenete ben presente che essi
rappresentano Persone generose. Sono dati confortanti,
aumentate le donazioni + 136 + 3,95 % ed i nuovi
donatori + 28 + 25 %
Indicazioni alla terapia con plasma
ed emoderivati
Dr. Andrea Bontadini Centro Trasfusionale
S. Orsola/Malpighi
Sembra assolutamente naturale che, dopo un piccolo
taglio o un modesto trauma, la perdita di sangue
si arresti rapidamente, ma in realtà non è sempre
così. Questo risultato, infatti, richiede l’intervento di
numerose sostanze normalmente presenti nel sangue.
Se qualcuna di queste sostanze manca, o ve ne è troppo
poca, allora l’intero sistema della coagulazione risulta
compromesso, ed il sanguinamento, anziché arrestarsi
rapidamente,
continua
a lungo, anche per ore,
causando problemi che, come
ben si comprende, possono
essere anche molto gravi
e drammatici. È l’emofilia,
una malattia congenita ed
ereditaria, che consiste nella
mancanza o nella carenza
di una proteina del sangue,
fondamentale nel processo di
coagulazione. Fin dall’inizio
degli anni ‘70 le manifestazioni
della malattia venivano trattate
con trasfusioni di sangue
DATI STATISTICI
PERIODO ESTIVO GIUGNO - AGOSTO
2011
2.637
462
388
88
3.575
2010
2.551
434
352
102
3.439
DIFF. %
3,37
6,45
10,23
-13,73
3,95
ATTIVI NEL PERIODO 3.178
NUOVI NEL PERIODO
140
3.034
112
4,75
25,00
SANGUE
PLASMA
PIASTRINE
ERITRO
TOTALE
intero o di plasma, la parte proteica del sangue. A
partire da quella data si resero disponibili i concentrati
di fattori della coagulazione, che permisero un più
efficace controllo delle emorragie.
Il plasma, in particolare, è utilizzato direttamente
per il supporto a pazienti con gravi alterazioni della
coagulazione o sotto forma di emoderivati dopo
trasformazione dell’industria farmaceutica. A differenza
del sangue che viene utilizzato direttamente dagli
ospedali, la maggior parte del plasma ottenuto dalle
donazioni viene ceduto alle industrie farmaceutiche per
ricavarne i cosiddetti plasmaderivati, di fatto “farmaci
salvavita”. Si ricordano:
Fattori della coagulazione:
si tratta in particolare del
fattore VIII e IX per la
cura dell’emofilia A e B
ed i fattori II, VII e X che
possono essere carenti in
certe malattie del fegato.
Albumina: Una proteina
molto abbondante nel
plasma utilizzata negli
stati di shock, nelle
ipoproteinemie, nell’ittero
neonatale grave.
Immunoglobuline: ovvero
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gli anticorpi, impiegati nelle ipogammaglobulinemie
(carenza di gammaglobuline) e per la prevenzione e la
cura di infezioni come il tetano, il vaiolo, l’epatite virale
ed altre malattie o recentemente nei rigetti dei trapianti.
Fibrinogeno: essenziale per la coagulazione e carente in
certe situazioni congenite ed acquisite.
Queste poche considerazioni sono sufficienti a fare
capire l’importanza del dono del sangue e dei suoi
componenti e soprattutto ad evidenziare la necessità
che un gesto di così elevato significato sociale sia
utilizzato nel migliore dei modi e con procedure e rese
ottimali in caso di trasformazione industriale. A tale
proposito è utile ricordare che il plasma, oggetto di
trasformazione industriale per la produzione di molti
farmaci salvavita, può essere ottenuto in vari modi:
attraverso una donazione di aferesi o attraverso la
separazione cellulare di sangue.
La plasmaferesi è un tipo di donazione moderna ed
altamente finalizzata in cui si sottrae al donatore la
sola parte liquida del sangue (plasma) restituendogli
contemporaneamente la parte cellulare (globuli rossi,
globuli bianchi e piastrine). Il plasma a sua volta è
costituito per oltre il 90% da acqua e per il 10% circa
da albumina, globuline ed altre proteine essenziali per
la coagulazione e le difese organiche. La donazione di
plasma quindi sottrae all’organismo prevalentemente
liquidi (prontamente rimpiazzati) e una piccola
porzione di proteine, la cui perdita viene rapidamente
rimpiazzata nel giro di poche ore o al massimo di
qualche giorno.
La plasmaferesi viene effettuata con degli apparecchi
particolari detti separatori cellulari. Infatti, il sangue
prelevato ai donatori viene separato da questi apparecchi
in modo che il plasma venga raccolto in una sacca e
le altre componenti del sangue (globuli rossi, globuli
bianchi e piastrine) siano restituite al donatore.
La seduta di plasmaferesi è formata da una serie di
prelievi, separazioni e reinfusioni di componenti
ematici, il tutto effettuato in perfetta sterilità garantendo
così la massima sicurezza per il donatore e per chi
riceve il plasma donato. Alla fine di ogni seduta viene
generalmente reinfusa al donatore una quantità di
soluzione fisiologica pari a quella di plasma donato,
rimpiazzando così immediatamente i liquidi perduti
con la donazione.
Invece, la separazione del plasma dal sangue in toto
deve avvenire entro poche ore dalla donazione ed il
successivo congelamento prevede un raffreddamento
rapido con il raggiungimento entro 1 ora della
temperatura di -30 °C per evitare la diminuzione dei
fattori della coagulazioni più labili. Le unità da sangue
intero contengono circa 280 ml di plasma, quelle da
aferesi circa 600 ml di plasma.
Più in generale l’uso del plasma è da riservare al
trattamento di un chiaro deficit coagulativo per il quale
non esistono i concentrati specifici, con emorragia
in atto o con programmato intervento a rischio
emorragico. La somministrazione di plasma senza
analisi di laboratorio per accertare la presenza di una
coagulopatia non é normalmente giustificata, tranne in
casi di grave sanguinamento per i quali molto spesso
non sono disponibili in tempo i risultati dei test di
coagulazione.
La quantità di plasma necessaria viene calcolata in base
al peso del paziente e alla gravità del deficit coagulativo:
il dosaggio appropriato per la terapia d’attacco in un
paziente adulto è di 12-15 ml/kg.
Non vi è alcuna giustificazione per l’utilizzo del plasma
per espandere il volume in pazienti senza deficit
coagulativi, come supplemento nutrizionale, per trattare
emorragie in pazienti senza deficit dimostrati del fattori
emostatici. Il plasma dovrebbe essere somministrato
rapidamente in caso di emorragia in corso o entro
un’ora dall’inizio presupposto dell’emorragia. L’effetto
massimo della somministrazione di plasma declina da
2 a 4 ore dopo la trasfusione.
Pertanto il plasma non é indicato:
• per espandere il volume ematico
(per es. in sostituzione di soluzioni cristalloidi);
• per correggere una ipoproteinemia;
• per correggere una carenza di immunoglobuline;
• per la nutrizione parenterale;
• per “sostituire” fattori della coagulazione solo
sulla base di valori abbassati in laboratorio, non
accompagnati da segni clinicamente manifesti di
tendenza emorragica o di emorragia acuta;
• per correggere disturbi emocoagulativi delle
epatopatie croniche senza segni emorragici;
• per la programmazione di un intervento invasivo.
Le reazioni avverse
alla donazione di
sangue: Meccanismi
e Prevenzione
D.ssa Annarita Belardinelli
Centro Trasfusionale
S. Orsola/Malpighi
La donazione è normalmente
considerata un atto a basso
rischio per i donatori.
Qualunque reazione sfavorevole,
anche moderata, può ridurre
l’entusiasmo del donatore nei
confronti di future donazioni e comprometterne
temporaneamente o definitivamente il ritorno.
Questo impatto negativo è particolarmente accentuato
quando il donatore si trova ad effettuare la sua prima
donazione, pertanto particolare attenzione e cura deve
La donazione di sangue è un
concreto atto di solidarietà umana, in quanto l’uomo ne
è, a tutt’oggi, l’unica sorgente possibile.
Dr. Andrea Bontadini
Centro Trasfusionale S. Orsola/Malpighi
7
essere posta dai vari operatori del Centro Raccolta nel
seguire e “accompagnare” con sicurezza e professionalità
il Nuovo Donatore in questa sua prima esperienza.
Oggi grande attenzione è posta dagli operatori dei
Centri di Raccolta alla sorveglianza, alla gestione e alla
possibile eliminazione degli eventi avversi (imprevisti
e inaspettati) legati al “pianeta sangue” e tutto ciò è
possibile identificando tutti i passaggi ,dalla donazione
al letto del paziente, che riguardano la donazione di
emocomponenti allo scopo di identificare eventuali
“anelli deboli” di questa catena di azioni.
Questa sorveglianza si chiama Emovigilanza, e
consiste in un insieme di procedure di sorveglianza
che coprono l’intera catena trasfusionale (dal donatore
al paziente), finalizzate alla raccolta e alla valutazione
delle informazioni su effetti inaspettati o indesiderati,
e alla prevenzione dell’evento o della sua ricorrenza.
Obiettivi dell’Emovigilanza sono:
- registrare e raccogliere in schede di rilevazione le
diverse categorie di reazioni avverse e il loro grado di
gravità
- elaborare dati di incidenza
- elaborare dati sul grado di gravità, sulle conseguenze
e trattamenti effettuati
- confrontare i dati
- formulare proposte di intervento, prevenzione e
trattamento al fine del miglioramento continuo.
È pertanto molto importante conoscere tutte le possibili
reazioni avverse della donazione identificando i possibili
fattori fisiopatologici, emotivi, sociali che possono in
qualche maniera risultare predittivi di reazioni avverse,
allo scopo di prevenirle.
Un po’ di legge……
Per fortificare la vostra fiducia nei nostri confronti
vorrei ricordarvi che esiste una precisa legislazione che
tutela il donatore e lo protegge: il donatore DEVE stare
bene perché” è bene che continui a donare per il bene
della comunità”, per ora è INSOSTITUIBILE!!
Continueremo ora la nostra breve chiacchierata
parlando delle principali reazioni avverse alla donazione
e dei meccanismi fisiopatologici che ne sono alla base
sperando di non spaventarvi troppo e con la certezza
che continuerete a donare sentendovi ancora di più in
“ottime mani!”
REAZIONI AVVERSE
ALLA DONAZIONE DI SANGUE
Svenimento/crisi vaso-vagale: è la più frequente delle
reazioni indesiderate che possono verificarsi in corso di
donazione.
Prima fase: aumento della frequenza cardiaca e della
pressione arteriosa
Seconda fase: diminuzione della frequenza cardiaca e
abbassamento della pressione arteriosa.
Sensazioni soggettive: il donatore avverte debolezza e
capogiro.
Segni clinici: gli operatori sanitari rilevano: sudorazione
fredda, pallore, bradicardia (rallentamento del ritmo
cardiaco), polso debole o assente, nausea e vomito. Più
raramente: tetania, incontinenza sfinterica, perdita di
coscienza, convulsioni.
Questo tipo di reazione avversa dura nel 60% dei casi
10 secondi circa, avviene nell’88% dei casi quando il
donatore è ancora al Centro e nella maggior parte dei
casi in occasione del momento del ristoro.
Fattori predisponenti possono essere il basso peso
(50kg), il sesso femminile, la giovane età, la prima
donazione l’emotività. Molto importante la capacità del
personale sanitario di rassicurare con professionalità il
donatore. Consigli: evitare di donare a digiuno, evitare
la tensione muscolare, non respirare frequentemente
(iperventilazione), ma in modo regolare, essere
tempestivi nel comunicare agli operatori sanitari ogni
sensazione di mancato benessere.
Complicanze della puntura venosa: ecchimosi(9-16%),
ematoma(0.3%), guarigione entro 14 giorni;
tromboflebite, infezione locale, fenomeni allergici
locali, puntura arteriosa, danno ad un nervo periferico.
Standard di Medicina Trasfusionale SIMTI
“……. eventuali eventi avversi verificatisi a carico
del donatore durante o dopo la donazione vengono
sistematicamente registrati. La Struttura Trasfusionale
deve attivare la sistematica registrazione di eventuali
reazioni od eventi avversi a carico del donatore durante
o dopo la donazione, finalizzata alla effettuazione di
specifici monitoraggi e valutazioni, volti a migliorare
in continuo la qualità della selezione dei donatori,
l’assistenza alle procedure di prelievo e le modalità
organizzative della raccolta.
La Struttura Trasfusionale garantisce al donatore una
adeguata assistenza post‐donazione. Il donatore viene
adeguatamente informato in merito ai comportamenti
da adottare nella fase post‐donazione …….”
Ricordiamo che arteria, vena e nervo si trovano molto
vicini e pertanto, anche se molto raramente, tuttavia
non è impossibile che siano coinvolti in eventi avversi.
Consigli: avvertire sempre gli operatori sanitari in caso
di dolore nella sede della venopuntura, se possibile
“risparmiare” per 24 ore il braccio evitando sforzi e
8
pesi, una volta a casa contattare SEMPRE il Centro per
consigli ed eventuali accertamenti.
Reazioni avverse specifiche dell’aferesi: i disturbi più
frequenti che il donatore lamenta durante le raccolte
aferetiche sono legate all’anticoagulante (citrato).
Il donatore nel momento della reinfusione lamenta
formicolii ai muscoli degli occhi, del palato e delle
labbra con sensazione di freddo e brividi. Altre volte si
aggiungono sensazione di nausea e vomito.
La tempestiva comunicazione agli operatori
sanitari di questi disturbi permette di mettere in
atto rimedi (riduzione della velocità di reinfusione,
somministrazione di calcio) che nella maggior parte dei
casi fanno scomparire i sintomi. Tuttavia, al contrario di
quello che si potrebbe pensare, le statistiche mostrano,
come ormai noto, che nonostante i timori dei donatori,
le reazioni avverse sono decisamente meno frequenti
in corso di aferesi piuttosto che in donatori di sangue
intero!!
Infarto miocardico – mortalità legata alla
donazione di sangue: li riportiamo per completezza
di informazione, ma vista la rarissima incidenza si
ritiene siano eventi solo “coincidentali”. Sazama 1990:
dal 1976 al 1985, 3 decessi in donatori di sangue intero
negli USA: 2 dovuti a infarto miocardico. Popovsky
1995: 4 casi di angina. In una recente revisione (Danic,
2010) su circa 3 milioni di donazioni sono segnalati 2
casi di infarto miocardico il giorno dopo la donazione
in occasione di uno sforzo, in soggetti con lesioni
coronariche preesistenti.
Affidiamoci con fiducia ai medici, agli infermieri e
agli operatori sanitari del Centro Raccolta, seguiamo
i loro consigli, chiediamo informazioni, telefoniamo
una volta in più per chiarire e fugare i nostri dubbi
anche quelli che ci sembrano di poco conto. Solo con
la conoscenza possiamo capire che gli obiettivi sono
identici e superare con soddisfazione i nostri timori.
Donare il sangue non espone a rischi aggiuntivi, ma ai
benefici della medicina preventiva.
D.ssa Annarita Belardinelli
Centro Trasfusionale S.Orsola/Malpighi
Oltre agli interventi dei Medici del Centro Trasfusionale del S. Orsola,
vogliamo offrirvi il lavoro inviatoci dal dr. Claudio Muscari dell’Università degli
Studi di Bologna e nostro rappresentante presso il COBUS - Comitato Buon Uso
del Sangue - dell’Ospedale Maggiore. Lo ringraziamo per la comprensibilità con
cui ha esposto le sue informazioni. La direzione
CURARE L’INFARTO CARDIACO CON LE CELLULE STAMINALI?
MEGLIO ATTENDERE ANCORA.
Dr. Claudio Muscari – Università degli Studi Bologna
L’infarto cardiaco (infarto
acuto del miocardio) è una
delle cause più frequenti di
decesso nei Paesi ad elevato
sviluppo economico. Il termine
infarto, nella sua più ampia
accezione, indica la morte di
numerose cellule provocata
da un’insufficiente irrorazione
sanguigna (ischemia).
Nel cuore si manifesta per
la chiusura di un vaso arterioso, generalmente
una diramazione di un’arteria coronaria, ed e’
caratterizzato dalla perdita irreversibile di cellule
muscolari (cardiomiociti) le quali, in condizioni
normali, permettono al cuore di pompare il
sangue in tutto il corpo.
Quando il paziente sopravvive la regione
infartuata viene in breve tempo sostituita da una
vera e propria cicatrice, non più muscolare ma
fibrosa, che non è in grado di contrarsi come
la rimanente parte sana del cuore. Questa
condizione costituisce la premessa all’insorgenza
di un’altra malattia, l’insufficienza cardiaca, che e’
frequente quanto l’infarto, altamente invalidante
e con esito spesso fatale, al punto che in molti
casi è necessario come ultimo rimedio eseguire il
trapianto di cuore.
Nonostante gli attuali trattamenti farmacologici
e chirurgici abbiano ridotto notevolmente
l’incidenza dell’infarto del miocardio, non esiste
a tutt’oggi una strategia terapeutica capace di
sostituire la zona infartuata con nuove cellule
che siano in grado di ripristinarne in maniera
efficiente la funzione contrattile. Gli studi orientati
a “rigenerare” il cuore infartuato con miocardio
sano e non quindi con una cicatrice fibrosa, si
avvalgono in via del tutto sperimentale della terapia
con cellule staminali. Le ricerche più attendibili
sono sia quelle svolte sull’uomo (trial clinici),
anche se ancora poco numerose, sia quelle
effettuate sugli animali di grossa taglia, come i
maiali, nei quali viene indotto l’infarto mediante
legatura di un’arteria coronarica. Un gruppo di
ricercatori olandesi dell’Università di Utrecht
ha recentemente pubblicato su Cardiovascular
Research (2011; 91, 649-658), rivista ufficiale della
Società Europea di Cardiologia, una valutazione
statistica (metanalisi) che riporta le conclusioni
dei 52 studi svolti su animali di grossa taglia dove
9
sono state utilizzate cellule staminali adulte e
autologhe, ovvero prelevate dallo stesso soggetto
nel quale venivano poi reiniettate, allo scopo di
rigenerare la regione infartuata. Quest’analisi non
ha preso in considerazione le ricerche eseguite
con le cellule staminali embrionali con le quali
peraltro, al di là dei problemi di natura etica, non
sono stati ancora ottenuti risultati soddisfacenti tali
da essere trasferibili alla pratica clinica. Purtroppo
le conclusioni dell’analisi statistica olandese
non sono anch’esse entusiasmanti in quanto
il miglioramento complessivo del cuore nello
svolgere la sua funzione di pompa a seguito della
terapia con cellule staminali adulte è relativamente
scarso e non tale da scongiurare l’evoluzione
in insufficienza cardiaca. Questi dati però non
hanno scoraggiato gli scienziati i quali pensano
ugualmente di poter fare ulteriori passi avanti
considerando queste ricerche ancora preliminari
e pionieristiche. Una delle principali modifiche
che vengono oggi proposte ai protocolli impiegati
riguarda il tipo di cellule da utilizzare, riferendosi
ad una più ristretta e selezionata popolazione
(MSC, cellule staminali mesenchimali) presente
principalmente nel midollo osseo e nel tessuto
adiposo. Quest’ultimo tessuto, considerata la
sua ampia distribuzione nel nostro corpo e in
particolare a livello addominale, è infatti fonte di
un maggior numero di cellule staminali rispetto al
midollo osseo. Il dato acquista ancor più rilevanza
considerato che lo studio statistico degli olandesi
ha messo in evidenza come fosse determinante
per il successo del trattamento terapeutico iniettare
un’elevata quantità di cellule, possibilmente
superiore ai 10-100 milioni. Le cellule staminali
più efficaci per la cura dell’infarto cardiaco sono
diverse da quelle utilizzate per le malattie del
sangue e agiscono anche in maniera diversa.
Esse svolgono un ruolo rigenerativo in quanto
producono delle sostanze (fattori di crescita,
citochine) che aumentano il livello di irrorazione
sanguigna nell’area infartuata, favoriscono
la sopravvivenza delle cellule cardiache non
ancora morte e richiamano nella zona colpita
altre cellule staminali, comprese quelle del cuore
che tendono più facilmente a trasformarsi in
cardiomiociti. Le cellule staminali dovrebbero
inoltre essere somministrate circa 7 giorni dopo
l’inizio dell’infarto altrimenti, se iniettate prima, la
maggior parte di esse non sopravvivrebbe a causa
del transitorio e intenso processo infiammatorio
che si instaura localmente.
Per il futuro si cercherà di rendere più incisivo
l’effetto della terapia cellulare utilizzando le
cosiddette tecniche di “ingegneria tessutale”
mediante le quali le cellule staminali vengono
veicolate nella zona infartuata insieme ad una
componente solida o simile alla gelatina che può
prolungare la loro sopravvivenza ed amplificarne
le potenzialità rigenerative. Al fine di aumentare
il numero di cellule da somministrare ed averle
subito disponibili in tempi brevi dopo l’infarto si
sta valutando anche la possibilità di usare cellule
staminali mesenchimali prelevate da soggetti sani
in quanto sembra che non provochino rigetto nel
paziente ricevente e congelarle in azoto liquido
in attesa di essere trapiantate. Analogamente il
sangue cordonale, più ricco di cellule staminali di
quello dei soggetti adulti, potrebbe rappresentare
una valida fonte biologica dalla quale ricavare
cellule per trapianti eterologhi (tra persone
diverse). Sono inoltre oggetto di studio nuovi tipi
di cellule staminali adulte che mostrano di avere
elevate capacità di differenziarsi in cardiomiociti
simili a quelle delle cellule embrionali (iPSC,
cellule staminali pluripotenti indotte). Infine sarà
necessario valutare gli effetti sul miglioramento
delle proprietà contrattili del cuore non solo dopo
pochi mesi dal trattamento cellulare, così come
e’ avvenuto per la maggior parte delle ricerche
svolte fino ad ora, ma per periodi più lunghi,
al fine di garantire la stabilità nel tempo dei
vantaggi ottenuti e, di conseguenza, prevenire
concretamente l’evoluzione dell’infarto verso
l’insufficienza cardiaca.
Dr. Claudio Muscari
Universita’ degli Studi di Bologna
CENTRO TRASFUSIONALE - APERTURA DOMENICALE
Ricordiamo a tutti i Donatori che il Centro Trasfusionale osserva l’APERTURA DOMENICALE
per il ricevimento dei Donatori nelle seguenti DOMENICHE
OTTOBRE domenica 9 e 16 - NOVEMBRE domeniche 6 e 20 - DICEMBRE domenica 11
Dalle ore 8, 00 alle 10, 30 per sole donazioni di sangue
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APPROFONDIMENTI ETICI
Di Chiara Pintor
IL CORPO DONATO PROMUOVE
LA ”CULTURA DELLA GRATUITÀ”
Riflettori accesi sulla donazione
di sangue, di midollo osseo, di organi,
di cordone ombelicale
A sentire chi ogni giorno si occupa di sensibilizzare
su questo tema, è urgente che i cittadini mettano a
disposizione il proprio corpo per il bene degli altri.
Certo, è ben diverso donare il sangue, sapendo che
viene utilizzato a breve, dall’esprimere la propria
volontà rispetto all’espianto dei propri organi postmortem – pur di estrema importanza.
Ma, in ogni caso la donazione si configura
come uno straordinario gesto di gratuità.
Quando Christian Barnard trapiantò il primo
cuore, grande fu l’emozione in tutto il mondo
ed insieme a tecnici e medici si scomodarono i
pensatori di morale perché il problema principale
era rapidamente diventato etico e antropologico
più che tecnico e scientifico.
Ora che il clamore si è placato e intorno alle sale
operatorie e alle stanze dei malati è calato, come
di consuetudine, il ”silenzio della normalità” si può
rivedere la problematica del trapianto sulla base di
una nuova casistica e degli inquietanti interrogativi
che solleva.
Parlando di nuova casistica non si pensi solo a
casi o problemi che la pratica dei trapianti solleva,
ma a questioni ben più radicali. Più si moltiplicano
i trapianti e più ci si avvicina a una soglia che
mette in questione la nostra immagine o visione
dell’uomo.
Se le cronache tornano oggi sulla questione dei
trapianti, ciò non avviene più tanto o soltanto per le
emozioni che suscitano o per celebrare il progresso
della scienza, ma per questioni più gravi: carenza
di donatori, liceità o meno di espianti a ”cuore
battente”, problemi legislativi nuovi, drammi
umani e sociali che si consumano attorno a questa
o quella inedita sperimentazione clinica.
Non deve stupire, quindi, che la prassi dei
trapianti continui a suscitare forti aspettative e
reazioni negative; costituisce pur sempre uno
degli aspetti più innovativi anche in vista della
medicina tecnologica che passa sotto il nome di
”biomedicina”.
“Raggiungeremo l’immortalità elettronica”, citava
un articolo sulla rivista Newton relativo ad una
intervista allo scienziato e scrittore Arthur Clarke.
Il dibattito ha due fronti: da una parte i pazienti in
attesa di un organo per sottrarsi a condizioni difficili
e alla morte, dall’altra i cittadini preoccupati per le
possibili degenerazioni di queste straordinarie e
innovative ricerche e operazioni di ricambio.
Prendere posizione non è semplice e neppure
necessario.
Forse, è più utile ricordare che, se per la maggior
parte dei trapianti non si va più incontro alle
obiezioni etiche d’un tempo, questo non significa
che non emergano perplessità e interrogativi.
Il primo organo – o meglio ”tessuto” – a venir
trapiantato, sappiamo, è stata la cornea ,poi
è seguito il cuore con Christian Barnard, poi
le possibilità di trapianto si sono estese al rene,
polmone, fegato, midollo osseo, intestino, stomaco,
ossa, ghiandole surrenali ,praticamente a tutti gli
organi e tessuti del corpo umano.
Come valutare queste nuove ricerche
e sperimentazioni? E che dire delle
manipolazioni genetiche?
È lecito trapiantare frammenti di codice genetico da
vivente a vivente, da morto a vivente, da animale
a uomo? Cos’è mai l’uomo o cosa sta diventando?
Forse come per l’automobile per la quale la casa
costruttrice prepara già i ricambi per tutti i pezzi,
in modo da poterli sostituire appena si guastano?
Un sistema hardware-software nel quale ci si può
introdurre liberamente per sostituire a piacimento
un’informazione con un’altra?
I progressi della genetica, dell’immunologia,
della chimica, rivelano quanto approssimativi e
provvisori siano alcuni assunti etici e antropologici
del passato. L’impressione è che siano maturi i
tempi per riflessioni e considerazioni più profonde
su tutta una serie di definizioni e di criteri.
Se, da un lato, è giusto che la tecnica e la scienza
progrediscano, dall’altro vi sono dati e valori che
vanno ripensati e riconsiderati. Se esistono le
ragioni della scienza e della tecnica, esistono pur
sempre anche quelle dell’etica e dell’uomo, della
sua dignità, della sua immagine.
Si contrappongono due immagini: la prima fa
dell’uomo un tutto intero, compatto, integro,
11
indisponibile; la seconda vede in lui un soggetto,
il responsabile ultimo, anche se non unico (e tanto
meno assoluto) del suo corpo.
Vi è chi vede nella prima di queste due immagini
uno stretto legame con la tradizione cristiana e
interpreta il dogma della risurrezione della carne,
dei corpi, in maniera fisicista, organicista. «Non mi
importa di morire, ma voglio andare in paradiso
tutto intero» è l’espressione che si coglie di tanto
in tanto sulla bocca di non pochi cristiani, convinti
che nella”risurrezione della carne” ciascuno debba
riprendersi il proprio corpo integro in tutte le sue
parti, organi e tessuti.
La questione non va ignorata, semmai va riportata
al suo punto di partenza, al problema del rispetto
della volontà della persona, della sua libertà e
responsabilità.
Con il tempo, però, in ambito cristiano si è fatta
strada una seconda immagine di uomo, meno
fisicista e organicista, più aperta ai valori dello
spirito, della relazione. Pregiudizi, riserve, paure,
hanno così trovato un’altra strada più consona al
travaglio della ricerca scientifica e della riflessione
etica e antropologica.
Da una parte medici e scienziati chiamati a portare
avanti le loro ricerche, i loro esperimenti; dall’altra
moralisti, filosofi e teologi impegnati a vigilare
sulla dignità della persona, a interpretare
l’integrità, anche fisica e organica, del
corpo umano, inserendola in un contesto
più ampio, più spirituale e solidale, di
relazione, di gratuità, di donazione.
Sotto questo profilo come dimenticare le parole
di Cristo: «Questo è il mio corpo per voi donato,
questo il mio sangue per voi versato: fate questo
in memoria di me»? Parole che invitano il cristiano
a vedere nel trapianto e nella pratica dei trapianti
non soltanto la possibilità offerta dalla scienza
moderna di utilizzare organi e tessuti per aiutare
altre persone a vivere, a star bene, ma anche
una modalità nuova, inedita, di vivere e
testimoniare la sua fede.
Oltre che uno stimolo a promuovere e diffondere la
cultura della gratuità, della donazione, in un tempo
in cui la gratuità sembra diventare un optional e il
dono un gadget, un regalo, più che la modalità
espressiva fondamentale della persona e di quella
capacità di relazione che fonda ogni comunità,
anche la comunità cristiana.
La donazione volontaria del sangue si configura
oggi come una manifestazione concreta di
solidarietà, é un segnale forte e importante in una
società dai valori sempre più deboli; un gesto
quasi controcorrente.
Essere donatori, oltre che un fatto sociale, significa
avere dentro quella
particolare sensibilità
che
permette
di
sentirsi a disposizione
degli altri, è uno stato
interiore che consente
di esaltare il valore
della vita, di abbattere
le barriere di razza,
colore... che troppo
spesso dividono.
Chiara Pintor
consigliere provinciale
Ida Rubino e i suoi amici con l’equipe del centro trasfusionale.
Donazione numero 100 del 31 agosto 2011.
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Fabrizio a Predazzo in Trentino:
volontariato con persone con disabilità
presso Associazione Sportabili Onlus
Sara a Popoli, in Abruzzo,
davanti al simbolo dei donatori di sangue.
Per ricordarsi anche d’estate
che donare sangue è vita!
Vuoi fare unʼesperienza che ti possa essere utile per ottenere crediti formativi o per
unʼesperienza di vita nel mondo dellʼAssociazionismo e delle ONLUS?
FIDAS-ADVS seleziona una risorsa per uno STAGE in partenza da Gennaio 2012.
La persona prescelta parteciperà alla divulgazione del Dono del Sangue nelle Scuole
Superiori e presso i punti di aggregazione degli aspiranti donatori .
Avrà anche la possibilità di conoscere più da vicino il funzionamento dellʼAssociazione
e delle dinamiche di attenzione al Donatore.
Lo Stage non è retribuito e si presenta come occasione di formazione curriculare ed umana.
Fare riferimento a [email protected] per lʼinvio dei curriculum vitae e
delle lettere di presentazione, entro il 20 Dicembre 2011
13
Sei un donatore? Sei giovane? Sei giovane dentro?
Allora partecipa anche tu alle attività del GRUPPO GIOVANI ADVS!
vieni a conoscerci,
conoscerci presso la sede della FIDAS-ADVS
a Villa Tamba, in via della Selva Pescarola 26. Bologna
Per informazioni contattaci via mail ([email protected])
o chiama la coordinatrice Sara (338-1263012).
E ricordati di aggiungere il gruppo FIDAS ADVS BOLOGNA
ai tuoi contatti di Facebook!
Caro donatore, cara donat ice,
mi chiamo Sara e sono la coordinat ice del g ppo giovani dell’Associazione Donatori Volontari di Sang e
FIDAS-ADVS. Visto il t o impeg o nelle donazioni di cer o conosci l’ADVS, ma forse non sai che i donatori
più giovani si rit ovano periodicamente per par ecipare alle a ività del Gr ppo Giovani! Ti scrivo proprio per
invitar i a prendere par e alle nost e a ività.
Dopo i 5 anni di coordinamento di Nadia, con il rinnovo del consiglio dire ivo è stato rinnovato anche il g ppo
giovani… ed eccomi qua! Il Gr ppo Giovani in questi anni si è for ato ed è cresciuto, ci siamo diver iti, abbiamo
ideato tante a ività e ne abbiamo ancora alt e in cantiere e siamo cresciuti insieme! Abbiamo par ecipato a vari
corsi di for azione, siamo andati nelle scuole a parlare con i 18enni di donazione di sang e, abbiamo organizzato
banche i e feste, siamo andati nei pub, abbiamo par ecipato ai meeting nazionali con giovani donatori
provenienti da t a Italia, abbiamo scri o ar icoli per il gior alino… siamo perfino stati ospiti in radio e in t !
Il mio sog o è che questo g ppo continui a crescere, perché più giovani ci sono a parlare di donazione, più
giovani diventeranno donatori.
Che ne dici di par ecipare anche t ??!
Per unir i a noi non ser ono cara eristiche par icolari, e nemmeno tanto tempo a disposizione! Siamo t i
diversi e ciascuno di noi è capace di fare cose diverse, con la stessa passione e la stessa voglia di darci da fare.
Del resto, un’associazione senza giovani è vir almente mor a, perché nel tempo è destinata a scomparire, e noi
giovani possiamo garantire un f t ro all’ADVS e alle donazioni di sang e, con t o l’ent siasmo e la gioia di cui
siamo capaci.
Vieni a conoscerci
Se poi fai già par e di un g ppo di giovani (ad esempio in par occhia o se fai par e di una squadra) e desideri
parlare ai t oi amici di donazione di sang e, conta aci e ti aiuteremo ad organizzare un incont o ad hoc! E
saremo con te!
In fondo la maggior par e delle volte si diventa donatori… perché qualcuno ce lo chiede! 2
Ti ring azio per t e le t e donazioni (continua così, mi raccomando!) e ti saluto! Se hai ancora dei dubbi o se
vuoi saper e di più, chiamami al 338-1263012 o conta ami via mail all’indirizzo giovani@fidas-advs-bolog a.org
Sara Mezze i
Coordinat ice A ività Giovanili FIDAS-ADVS - Cell. 338-1263012 - giovani@fidas-advs-bolog a.org
PS: Visita il nost o sito www.fidas-advs-bolog a.org
e conta aci su Facebook alla pagina dedicata alla FIDAS ADVS Bolog a.
14
Un ritmo nel Sangue
In occasione del 60° della costituzione della nostra ADVS
a Bologna, Giovanni Lorusso ha composto la canzone che
trascriviamo, cantata sulla base della vincitrice dell’ultimo
Festival di Sanremo “CHIAMAMI ANCORA AMORE” di
Roberto Vecchioni, dal cui staff ha avuto il nulla osta ad
usare la musica. Prevediamo che venga cantata in apertura
della Festa Sociale metropolitana del prossimo 23 Ottobre.
Giovanni Lorusso è anche autore degli ultimi articoli apparsi
sulla nostra rivista sulle canzoni degli anni”60. Ecco il testo:
“DONIAMO ANCORA CON AMORE” di Vecchioni - Lorusso
Dedicata ai Donatori di Sangue
Per le persone che non stanno bene – perché la salute le ha trascurate,
Noi qui per vivere ancora insieme – nella speranza di vederle sanate,
Per i bambini che han perso un po’ il sorriso – perché ritorni gioia e luce sul viso;
Per chi da sempre ne sente il bisogno – col sangue nuovo può rivivere un sogno…
E la buona gente che sa sempre amare – che distende il suo braccio perché sa donare,
Così convinti su lettini o poltrone – per aiutare tutte queste persone,
Ed evitare di stare sempre al sole – perché così facendo si nasconde il cuore,
Andiamo avanti nella nostra azione – in questa battaglia contro il dolore
Doniamo ancora amore, doniamo sempre amore,
che questa maledetta sorte dovrà pur finire
perché ritorni la salute qui, e festa sia per noi!!
Doniamo ancora amore, doniamo sempre amore,
non risparmiamo la bontà per dare serenità,
amiamo questa società, facendo solidarietà
doniamo ancora amore, doniamo ancora amore,
doniamo sempre amore
Perché
Perché
Perché
E sono
la felicità non puoi trovarla in te – ma nell’amore che agli altri un giorno darai,
le chiacchiere e le ipocrisie – non hanno mai sconfitto le malattie,
solo i fatti fanno andare lontano – verso coloro che ti han chiesto una mano
come una carezza di Dio – in questo mondo con poco onore… (ritornello)
Perché noi siamo amore!!
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Ancora gli anni ‘70
Carissimi donatori e lettori del nostro giornale,
nel numero precedente ho dato due informazioni
non corrette e un attento lettore lo ha rilevato
e io rendo merito alla sua cultura musicale
ed alla verità.
La prima lacuna è che il bravo Morandi con il
pezzo “Occhi di ragazza” non vinse l’eurofestival
nel 1970 e il buon Nicola Di Bari con “la prima
cosa bella” arrivò al secondo posto dietro ad
Adriano Celentano che vinse l’edizione del 1970
con un pezzo particolare di protesta che può
essere utilizzato ancora oggi come slogan nella
nostra società: “Chi non lavora non fa l’amore”.
Ho ringraziato il lettore perché oltre al fatto che
ha letto l’articolo mi stimola a ricercare con più
precisione gli eventi musicali del passato che ci
hanno accompagnato nella nostra vita.
Continua così questo piccolo
viaggio nel panorama musicale
degli anni ’70 dove troviamo il
cantautore bolognese Lucio Dalla
che al festival di Sanremo del 1971
cantò la famosa “4 marzo 1943”,
data della sua nascita che rimarrà
nella hit parade di quell’anno per 7
settimane al primo posto ottenendo
più successo della canzone vincitrice
che fu “Il cuore è uno zingaro” di
Nicola Di Bari e Nada.
Lucio Battisti è di casa in tutti questi anni ’70 e
compone sia per se stesso ma anche per altri
artisti ed insieme al paroliere mogol danno vita
a pezzi indimenticabili ,dai quali ancora oggi
tanti professionisti e dilettanti del settore musicale
attingono a piene mani: “Pensieri e parole”, “La
canzone del sole”, “I giardini di marzo”, “Il mio
canto libero”, “La collina dei ciliegi”, “Ancora tu”,
“Amarsi un po’”, “Una donna per amico” sono solo
alcuni esempi del ricco panorama della produzione
artistica di MogolBattisti.
Aggiungo “Amor
mio” che porterà
al successo Mina,
cantante
regina
per le sue presenze
nelle hit parade di
sempre.
A proposito di
coppie di autori cito
Facchinetti-Negrini
che
compongono
un’enormità di brani
per il complesso
dei Pooh da “Tanta
voglia di lei” a
“Pensiero”, da ”Noi
due nel mondo e
nell’anima” a “Infiniti
noi” e la mitica prima
incisione che è come
il primo amore che
non si scorda mai ovvero ”Piccola Katy”.
Questi anni vedono il fiorire di tanti gruppi rock,
dai Deep Purple con la famosa “Child in time” ai
Led Zeppelin di “Starway to heaven”, “Paranoid”
dei Black Sabbath, “Aqualung”dei Jetro Tull, “Wish
you were here” dei Pink Floyd, “Somebody to love”
dei Queen e tanto per chiudere “hotel California”
degli Eagles.
Sicuramente vi sto citando la
cosiddetta
punta
dell’iceberg
di questi anni ’70 che vedono
innumerevoli artisti che ci regalano
brani che deliziano le nostre
orecchie e come una scarica di
fuochi d’artificio vi ricordo: “Samba
pa ti” di Santana, “Io vagabondo”
dei Nomadi, “Quella carezza della
sera” dei New Trolls, “Rocket man”,
“Daniel”, “Crocodile rock” di Elton
John, “Perché ti amo” dei Camaleonti,
“Starman” di David Bowie, la stramitica “Imagine”
di Lennon, “Run to me”, “Tragedy”, “Too much
heaven” dei Bee Gees, le voci inconfondibili
degli ABBA con un repertorio ricchissimo ripreso da
tanti altri artisti: “Waterloo”, “SOS”, “Fernando”,
“Dancing queen”, “Mamma mia”…
È il caso di dirlo e direi di finire in Gloria di
Umberto tozzi che continua la bella storia della
canzone italiana apprezzata ovunque!
Grazie a voi della redazione che mi avete affidato
questo piccolo lavoro che è una gioia per me
amante della musica con la speranza di aver fatto
breccia nei ricordi del cuore di qualche donatore.
“non perdiamo la passione di fare del bene,
continuiamo a donare con costanza perché ogni
nostra donazione è far visita a chi è nella prova
della sofferenza fisica ed anche morale”.
Pace e bene a tutti da Giovanni Lorusso
16
dalle nostre Sezioni e Gruppi
SEZIONE DI LOIANO
I DONATORI DI LOIANO IN FESTA
di Eugenio Nascetti
Si è svolta il 19 giugno a Loiano la consueta festa
annuale della locale Sezione dell’ADVS, presieduta
dal Cav. Luigi Gamberini.
Nonostante Loiano sia un piccolo centro ed i donatori
si conoscano quasi tutti e si incontrino frequentemente,
la festa dell’ADVS è sempre una occasione piacevole
per stare assieme e per questo è molto frequentata.
La manifestazione ha avuto inizio con l’incontro
sul sagrato della Chiesa Arcipretale di Loiano e
la celebrazione di una Santa Messa in ricordo dei
donatori defunti appartenenti al sodalizio, celebrata
dal parroco Don Enrico Peri.
L’incontro in parrocchia è un momento molto sentito
anche perché il vecchio parroco, Monsignor Guerrino
Turrini scomparso diversi anni fa, era stato uno dei
fondatori della sezione e socio benemerito.
Alla funzione hanno partecipato, tra le autorità,
il Comandante della locale Stazione Carabinieri
Maresciallo Raffaello Gnessi ed una rappresentanza
dell’Associazione Carabinieri in Congedo con la
propria bandiera, a testimonianza del profondo
legame di stima ed affetto che lega i donatori e le forze
dell’ordine.
La giornata è proseguita con un aperitivo in Piazza
Ubaldino dove, al centro di uno spazio verde, è
stata installata la Fontana del Donatore, nata dalla
collaborazione tra le associazioni ADVS ed AVIS ed il
Comune di Loiano.
Approfittando dell’occasione era stato allestito un
gazebo con materiale illustrativo al fine di promuovere
nella popolazione l’attività della donazione del sangue.
È seguita una cena presso il Ristorante Benvenuti a
cui hanno partecipato, oltre alle autorità, una ottantina
tra donatori e famigliari.
Erano presenti il Sindaco Gianni Maestrami e l’Assessore
alla Sanità Patrizia Carpani in rappresentanza del
Comune di Loiano, il Dott. Giovanni Canè, primario
dell’Ospedale Simiani, in rappresentanza dell’AUSL,
la Dottoressa Benni in rappresentanza del Centro
Trasfusionale, il Consigliere Romeo Benedetti che ha
rappresentato il Presidente Provinciale ADVS Luciano
Zanoli e Simone Salomoni, responsabile della locale
Sezione AVIS, con la quale intercorrono rapporti di
stima e di proficua collaborazione.
A tavola tutto bene, ma poi viene il momento dei
discorsi che, a volte, sono un po’ noiosi e ripetitivi.
In questa occasione, complice il clima di grande
famigliarità e la sincerità del sentimento che gli invitati
nutrono verso l’associazione, gli interventi sono stati
tutti molto incisivi e seguiti con grande attenzione.
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La situazione delle donazioni a Loiano è buona: l’associazione subisce a volte qualche calo nel numero
degli associati e delle donazioni ma poi trova sempre nuove leve che, in silenzio e con tanta buona volontà,
smentiscono i giudizi negativi che qualcuno attribuisce all’attuale gioventù nel suo complesso.
Una buona notizia: la temporanea indisponibilità dei locali dell’ospedale, che costringe l’associazione, in
occasione dei prelievi, ad usufruire di spazi messi a disposizione dall’amministrazione comunale, dovrebbe
risolversi presto; la direzione ospedaliera si sta infatti impegnando per far sì che i donatori e gli operatori del
Centro Trasfusionale possano presto svolgere la loro attività nel modo più confortevole.
L’attribuzione delle benemerenze è un momento solenne e rappresenta l’unica ricompensa (di carattere morale
più che materiale) conferita ai donatori.
In questo caso i riconoscimenti sono stati particolarmente importanti, a testimonianza della dedizione dei soci
loianesi: sono infatti state attribuite onorificenze a Cavaliere della Repubblica a ben tre volontari segnalati
dall’associazione.
Il sindaco Maestrami, incaricato dal Prefetto Tranfaglia, indossata la fascia tricolore, ha consegnato i diplomi ad
Ivo Tedeschi, Nello Ubaldini e a Maurizio Marchioni, fratello dello scomparso Mauro Marchioni, dei quali si può
ben dire che siano stati volontari del sangue da sempre, avendo ormai superato le 150 donazioni.
Anche Enrico Benni non scherza: oltre 100 donazioni
sono il motivo della consegna della targa di benemerenza
dell’ADVS.
A Carla Buganè, Margherita Minarini e Fabio Naldi è
stata consegnato il distintivo d’oro dell’ADVS che viene
attribuito alle donatrici che hanno oltrepassato le 65
donazioni ed ai donatori con oltre 70.
Il Comune di Loiano ha attribuito a Letizia Di Landa e a
Ivano Zanotti un diploma di benemerenza per essere
donatori attivi da oltre 10 anni e avere donato sangue
per oltre 40 volte ha procurato a Daniele Canale e a
Fabio Naldi la medaglia d’oro dell’ADVS.
La piacevole serata si è conclusa con un brindisi di
buon augurio, con la consegna di un omaggio floreale
alle signore intervenute e con un arrivederci a presto tra
i donatori della Sezione di Loiano e quelli intervenuti in
rappresentanza delle Sezioni di Monghidoro, Medicina
e Castello d’Argile che sono stati ospiti graditi e che,
speriamo, saranno felici di tornare nelle prossime
occasioni.
SEZIONE DI MONGHIDORO
In occasione della Festa del 60° di fondazione della Sezione di Monghidoro, a norma dello Statuto
della Fidas-Advs, si sono svolte anche le elezioni per il rinnovo del Consiglio della Sezione.
Questi gli eletti, in ordine alfabetico:
Nassetti Maria Luisa – confermata presidente
Borelli Angelo – Fanti Giorgio – Farini Remo – Francia Rossella – Gamberini Marino
– Giovannardi Giovanni – Monari Riccardo – Montanari Alessandro – Nassetti Maurizio –
Rossetti Davide – Salomoni Maria Luisa – Santi Fabrizio – Vitelli Paolo
A tutti loro le congratulazioni del Consiglio provinciale per la fiducia di cui godono presso la folta
Sezione di Monghidoro.
Ricordo comunque a tutti i Donatori che l’impegno riguarda tutti noi, non solo il Consiglio Direttivo,
per tenere viva la vita della Sezione, per fare nuovi Donatori, per essere presenti nelle molte
manifestazioni promosse dall’Advs.
Ancora congratulazioni e “buon lavoro”.
Luciano Zanoli
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SEZIONE DI
PORRETTA TERME
SEZIONE
DI PIEVE DI CENTO
Un forte apprezzameto da un gruppo di
Donatori per il lavoro dell’Equipe trasfusionista
Luciano Zanoli
Dagli amici A.D.V.S. di Porretta Terme
Siamo: Sergio, Roberto, Livio, Gilberto, Olindo,
Lorenzo, Marco, Donatori della Sezione di Porretta
Terme, diamo queste righe al Presidente, perchè le
faccia pubblicare sul nostro prossimo giornalino.
Con queste vogliamo dire un “grazie” ed esprimere
profonda gratitudine, alla nuova equipe dell’ A.D.V.S.,
perchè dopo le tante traversie della nostra
sezione, una svolta positiva l’abbiamo avuta,
con questi ragazzi giovani, positivi, solari, (a dire
il vero non conosciamo neppure i loro nomi), ma
questo l’impareremo se resteranno con noi.
Grazie di cuore ragazzi e buon lavoro, vi aspettiamo
alla prossima donazione.
Pieve di Cento
in fiera
RUBRICA:
i Donatori ci scrivono
il presidente risponde
I vostri scritti potranno essere inviati alla nostra Sede FIDAS-ADVS
Via della Selva Pescarola n° 26 40131 BOLOGNA oppure all’indirizzo e-mail: [email protected]
Signor Zanoli buonasera,
ci incontrammo una sera per una riunione della Consulta – faccio parte della Protezione Civile di Sala Bolognese – e le chiesi le
modalità per conseguire il cavalierato. Parlammo anche del più e del meno e quando le raccontai le motivazioni che mi fecero
diventare un donatore di sangue lei mi chiese di scrivere e farle avere un articolo da pubblicare nel notiziario.
Purtroppo è passato parecchio tempo e nel frattempo ho avuto dei problemi, ma non ho mai dimenticato la sua richiesta ed ora le
invio in allegato un mio piccolo scritto.
Certo di farle cosa gradita le invio i miei più cordiali saluti.
È il 28 agosto 2011 alle ore 7.20 del mattino entro nel Centro Trasfusionale dell’Ospedale S. Orsola con l’intento di effettuare la
mia 140ª donazione di sangue.
Sono emozionato e magari anche un pochino teso, ma non mi meraviglio: dopotutto è stato così per tutte le altre donazioni che ho
fatto in vita mia.
Oggi non mi forano il dito per la misurazione dell’emoglobina e la cosa mi rallegra poiché quel forellino è la cosa più fastidiosa ma
che passa dopo esattamente 30 secondi.
L’evoluzione del materiale medico ha prodotto dei mini aghi a scatto che quasi non senti quando ti forano il polpastrello, non come
le lamette appuntite di molti anni prima che, seppur efficaci, erano molto più dolorose
Già, molti anni prima….
Disteso sul lettino, assistito dai simpatici e molto scrupolosi infermieri, comincio la mia plasmapiastrinoaferesi e non riuscendo,
nell’occasione, a distrarmi leggendo un libro, il mio sguardo cade sull’ago inserito nella vena mentre la mia mente ripercorre il
tempo passato in questa opera di volontariato che ho sempre svolto con una grande passione.
Una passione tanto grande che, quando fui sospeso per un anno causa una gastroscopia, mi arrabbiai ingiustamente con la
dottoressa che mi diede la notizia.
Feci la mia prima donazione nel giugno del 1974 e mi ricordo perfettamente il mio desiderio di diventare donatore di sangue
appena compiuti i 18 anni, come mi ricordo perfettamente la motivazione di iniziare questa gratificante carriera: avevo 16 anni
quando mia madre fu operata per un grosso fibroma. Mia madre era sempre stata un po’ anemica e dopo quell’intervento ebbe
bisogno di alcune trasfusioni di sangue.
Io andai a trovarla insieme a mio padre e mentre parlavano sentii mia madre che diceva:” meno male che mi fanno le trasfusioni,
poiché quando ricevo il sangue mi sento veramente rinascere.”.
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Quella frase mi colpì tantissimo e vedendo il sollievo della mamma, nacque in me il desiderio di ricambiare quel sollievo a chi ne
avesse bisogno.
Ora guardando le sacche riempirsi del mio plasma e delle mie piastrine, mi fa star bene il pensiero che, in 35 anni da donatore, per
merito mio, qualche persona abbia avuto la stessa espressione di sollievo che vidi in mia madre. Perché vedete, la gratificazione
che provo ad essere donatore, è una gratificazione del tutto intima e personale che tanto colma il cuore e mi fa sentire veramente
bene.
Ricordo la mia prima piastrinoaferesi: era il 17 dicembre 1986 e allora non vi erano le macchine di adesso: i medici dopo avermi
messo in un letto ben coperto mi attaccarono a una macchina con un ago nella vena del braccio destro ed un altro in quello
sinistro, il tutto poi collegato ad una grossa centrifuga che raccolse le preziose piastrine in due ore e mezzo.
Le dottoresse mi dissero che parte della raccolta era destinata ad un bambino di poco più di un anno e questa notizia mi fece
sentire talmente importante che mi commossi.
Ma le emozioni mi hanno sempre accompagnato nell’effettuare questo gesto: la paura che il medico ti dica che non puoi donare,
quella piccola e positiva tensione nell’affrontare quel gesto, le lunghissime frazioni di secondo che passano da quando vedi la
lametta (ora micro ago) e la senti forarti il dito e quelle stesse frazioni che passano da quando vedi l’ago a quando lo senti entrare
in vena, insomma tante piccole sensazioni che ti fanno sentire vivo e soddisfatto per quello che hai fatto.
Ora guardando indietro e scrutando tutti i miei tesserini che recano, una per una, tutte le mie donazioni mi sento soddisfatto;
soddisfatto che questo gesto sia stato uno dei costanti ed importanti fili conduttori della mia vita secondo solo all’amore per la mia
famiglia.
La mia speranza è che tanti giovani possano avvicinarsi a questo gesto e attraverso di esso riempirsi la vita ,trovandosi un giorno
a godere delle mie stesse soddisfazioni nella certezza di aver sempre e con continuità compiuto un piccolo sacrificio, quel semplice
gesto che probabilmente avrà dato sollievo a molte persone meno fortunate dal punto di vista della salute.
Aiutare il prossimo fa molto bene: donate gente, donate.
Orazio Pavignani
140 e non le dimostra!! è proprio la certezza che la nostra donazione possa far rifiorire un sorriso e una vita è la motivazione di
fondo che ci spinge a iniziare e a continuare, con assiduità. Forse ricorderete la forte esperienza di un nostro donatore, apparsa in un
notiziario precedente: siamo negli anni ’50, egli si sdraiò nel lettino che era accanto alla ragazza e le due braccia vennero collegate
e la siringa aspirante nel mezzo” vedevo – le sue parole – che la ragazza pallidissima prendeva sempre più colore ad ogni passaggio
del sangue della siringa ed i suoi parenti con occhi sgranati per la mia disponibilità e per l’immediata efficacia della trasfusione”. Ora
non vediamo più a chi va il nostro sangue, ma l’efficacia è rimasta uguale. Anch’io mi unisco al tuo desiderio/speranza che il nostro
gesto sia raccolto da tanti giovani. Luciano
“GRAZIE!
A proposito di donazione di midollo
La sola parola che mi viene in mente per iniziare questa lettera.
Grazie perché il 31 agosto 2007 la tua generosità mi ha permesso di sperare e credere ancora nel futuro.
Sono Sabina, la ricevente del tuo midollo. Di te non so niente, come ti chiami, come sei fatto, ma sei per me una persona
meravigliosa. Sei stato quella piccola luce di speranza che speri di vedere in fondo ad un tunnel buio. Penso spesso a te e alla
tua famiglia e vi ricordo nelle me preghiere.
Sono la mamma di due bambini piccoli e ogni giorno guardandoli so di essere stata molto fortunata. Purtroppo il 9 maggio
2007 ho scoperto, in modo casuale e improvviso, di avere una brutta forma di leucemia acuta.
Il mattino ho salutato mio figlio che andava all’asilo e poche ore dopo ero in ospedale senza sapere se avrei ancora potuto dare
un ultimo bacio a lui e alla piccolina.
Penso sia impossibile far capire quello che si prova in certi momenti, sono emozioni così forti, così devastanti che poi, quando
passa, quasi le dimentichi. Si sa che certe cose capitano, ma mai si pensa che posa succedere a te. E invece quando arrivano
certe mazzate ti rendi conto di quale può essere veramente la tua forza e il tuo coraggio.
A casa, appena ho saputo la notizia, ho pianto lacrime di rabbia, ma da subito ho voluto farcela, ho pensato alla malattia come
a una prova, ho deciso di non subirla ma di viverla fino infondo come un’esperienza di vita e non di morte.
E così è cominciata la chemioterapia, un lungo ricovero in camera sterile e la consapevolezza di dovere affrontare un
trapianto per poter avere delle speranze. In quel periodo ho avuto la fortuna di conoscere e avere accanto delle persone
meravigliose, medici e infermiere che hanno creduto in me e mi hanno dato una forza che non sapevo di avere. Poi ancora
chemioterapia a casa fino ad arrivare al ricovero a fine agosto per il trapianto.
Il 31 agosto sono nata un’altra volta, a differenza di molti ho avuto la fortuna di avere un’ altra possibilità! E tutto questo
grazie anche a te! Mia mamma ripete spesso che ora è come se avesse un altro figlio! E io un fratello!
Durante il trapianto, guardando la sacca con quella piccola goccia che scendeva lentamente, sentivo le lacrime salirmi agli
occhi, ma erano finalmente lacrime di gioia.
Ora il tempo è passato e faccio controlli regolari. Per ora la malattia non c’è più, ma so di essere ancora a rischio rigetto e
che la malattia si può ripresentare. Ho imparato a vivere giorno per giorno: anche in modo un po’ egoistico sono cambiate
le mie priorità, faccio progetti per il futuro, ma al primo posto c’è la voglia di poter stare accanto ai miei bambini il più a
lungo possibile. Ogni volta che vedrai il sorriso di un bambino pensa ai miei figli che grazie a te hanno ancora una mamma
a cui poter sorridere.
Chissà, forse un giorno potremo conoscerci, per ora ti abbraccio forte e sappi che ti penso tanto. GRAZIE!” Sabina
20
PREMIAZIONE DONATORI BENEMERITI 2011
(Donazioni maturate al 31.12.2010)
TARGHE DI RICONOSCENZA n. 31 - Uomini 100 donazioni - Donne 90 donazioni
BOLOGNA CITTÀ
1 ALBERTINI ROBERTO
2 BERGONZONI CLAUDIO
3 BERGONZONI DANILO
4 CASILE LUCREZIA
5 CONTE MAURO
6 DI CLEMENTE IVO
7 FACCINI MAURIZIO
8 FINI MARA
9
10
11
12
13
14
15
16
17
GRAZIANO MAURO
GRUPPIONI MAURIZIO
GUALANDI CINZIA
GUARISO FRANCESCA
LA PORTA PIERLUIGI
MAIANI SERGIO
MALAGUTI MARIA
MINELLI MASSIMO
MOLA AGOSTINO
18
19
20
21
22
23
MOLINARI ALFONSO
NANNI GRAZIANO
PERSIANI ENZO
POSSATI SERGIO
SCEUSI ROSARIO
ZAVARONI DANILO
2
3
4
5
DONINI MAURIZIO
FRONGIA MARCO
LANDUZZI ANGELA
ZINI ADRIANO
S. LAZZARO - BELLARIA
1 GASPARI SANDRO
2 MARCHESI PAOLO
3 POCATERRA GIUSEPPE
GNARRO JET
1 BRIGLIADORI ROBERTO
DISTINTIVI D’ORO n. 41 - Uomini 70 donazioni - Donne 60 donazioni
BOLOGNA CITTA’
1 BALDAZZI PAOLO
2 BASSI CARLO
3 BASSI MAURIZIO
4 BENDANTI FABIO
5 BENEDETTI ROBERTO
6 BONDIOLI ALESSIO
7 BONZAGNI GIAMPIERO
8 CAMPAGNA ANGELO
9 CASTELLARI MAURO
10 FERRARI DANIELE
11 FRANCESCHINI MARCO
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
GRILLINI LUCA
GUANDALINI GIACOMO
GUOLO PAOLO
MANFROI SILVIA
MASETTI GIANLUCA
MENGOLI MIRCO
MILANI CLAUDIO
MORICHI MASSIMO
NICOLACI CARMELA
PANZANINI ROBERTO
PEDRINI DON ROBERTO
PERRICONE GIOVANNI
24
25
26
27
28
29
30
PORISINI GIUSEPPE
PULACCHINI LUCIANO
RIGHI ROBERTO
SERRA STEFANO (7/5/62)
SPATARO LUCA
VANCINI ROBERTO
VENTURA ANTONIETTA
CASALECCHIO DI RENO
1 MASETTI BARBARA
GNARRO JET
1 GUANDALINI TIZIANA
2
3
4
MINGARDI MASSIMO
SPECA SILVANO
ZINI SUSANNA
S.LAZZARO - BELLARIA
1 BENINI BRUNO
2 BRAGAGLIA GIANNI
3 CAMANZI CARLO
4 GAMBERINI MASSIMO
5 GIOVANNINI GIANCARLO
6 ROCCA ROBERTO
MEDAGLIE D’ORO n° 88 - Uomini 40 donazioni - Donne 35 donazioni
BOLOGNA CITTA’
1 BALDUS MARGHERITA
2 BARALDI DAVIDE
3 BORDINI MASSIMO
4 BORELLA LUCA
5 BOTTONI BRUNO
6 BUI GIULIANO
7 BURATTI ANNALENA
8 CARLI MARIA
9 CARNEVALE RODRIGO C.
10 CAVAZZINI ANDREA
11 DONATI DANILO (23/11/70)
12 FARAONI DAVIDE
13 FERRARI MICHELE
14 FERRELLI ANDREA
15 FRANCESCHI MARCO
16 FRANCIA FILIPPO
17 FRIGERIO SANDRO
18 GALLI CRISTINA
19 GAZZARA GIUSEPPE
20 GHELLI GIANLUCA
21 GIROTTI CLAUDIO
22 GNUFFI MATTEO
23 GRAZIOSI ELISA
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
GUALANDRA MARCO
GUIDI GIUSEPPE
LADINETTI FRANCO
LANDOLFO TERESA
LEGNANI LORETTA
LELLI ADELE
LELLI ROMANA
LOBOSCO ROCCO
MACCHIAVELLI MARCO (25/3/53)
MAGELLI AMEDEO
MALISANO MONICA
MARINI MARINA
MARTINELLI LEANDRO
MASSARI LUCA
MATTIOLI MIRCO
MINELLI MAURIZIO
MOGNOL LIVIANA
MOMBELLI SIMONE
MONACO FRANCESCO
MONTELEONE TEODORA
NEROZZI MATTEO
ORSINI NADIA
ORTENSI LUCA
PAVLICA FEDERICA
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
PICCINNO PAOLO
PIPERIS PASQUALE
PORTACCI DELIO
REGINELLI CLAUDIO
RIZZOLI ANDREA
ROVERSI FEDERICO
RUGGERI VANES
SACCHI MARIA LUCIA
SANTORO ANTONIO (20/10/56)
SCARFI’ SANDRO
SEGNAN DAVIDE
SELLERI MAURO
SERRA FILIPPO
SIGHINOLFI MARCO
SOLA FRANCESCA
SPADONI GIOVANNI
STABELLINI SANDRO
STANZANI ALBERTO
TEGLIA GABRIELE
TESTORI CARLO
TOMBA STEFANO
TUROLA FLAVIA
UNGUENDOLI FRANCESCA
VIGNONI GIONATA
MEDAGLIE D’ARGENTO 1° grado - Uomini 20 don. - Donne 15 don.
MEDAGLIE D’ARGENTO 2° grado - 4 donazioni
TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE
DONATORI VOLONTARI SANGUE
Proprietario e Editore
A.D.V.S. - FIDAS
Via Selva della Pescarola, 26 - 40131 Bologna
72 ZACCANTI GIORGIO
73 ZANON DANIELA (20/09/65)
74 ZUCCHINI ANGELO
A.T.C.
1 LUCCHI IRENE
2 TREBBI STEFANO
GNARRO JET
1 BONVICINI GUIDORICCIO
2 DE FRANCESCO MARCO
3 DURANTI DANIELE
4 GUIZZARDI ANNA MARIA
5 LORENZO NICOLA
6 MASIA ANNA
7 MOGGI MASSIMO
S.
1
2
3
4
LAZZARO - BELLARIA
BAIONI STEFANO
BERTOZZI ALBERTO
STRANGIO STEFANO
GOLFIERI LUIGI
ZOLA PREDOSA
1 MIGNARDI GABRIELE
centocinquantadue (152)
trecentoventisette (327)
Spedizione in abbonamento postale - Art. 2 - comma 20/B
Filiale di Bologna
Aut. Trib. BO n. 6047 del 20/12/1991
Direttore Responsabile Luciano Zanoli
Progetto e Realizzazione - Grafica e Impaginazione TIPOLITO PIEFFEPI
Stampa TIPOLITO PIEFFEPI Casalecchio di Reno (BO)