PROVINCIA DI BARLE Variante in subal “All.to
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PROVINCIA DI BARLE Variante in subal “All.to
CLIENTE COMMESSA CODICE TECNICO NR/15381/R NR/15381/R-L01 9106319 ODL Contratto Quadro: 7200099656 N° 5000002244 del 06.05.2015 PROGETTISTA LOCALITÀ REGIONE PUGLIA ELABORATO N° PROVINCIA DI BARLETTA – ANDRIA – TRANI RSV--E-99656 COMUNE DI BARLETTA PROGETTO FOGLIO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) 1 di REV. 0 93 1 2 REGIONE PUGLIA PROVINCIA DI BARLETTA – ANDRIA – TRANI COMUNE DI BARLETTA Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) DOCUMENTAZIONE PER PROCEDURA DI VERIFICA VERIFIC DI ASSOGGETTABILITÁ A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (SCREENING) Il progettista Ing. Paolo Marzoli 2 Rev. Modifiche richieste. Descrizione CASOLARO LOCORRIERE MARZOLI FEB.2016 Elaborato Verificato Approvato Data CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 2 di 93 Il presente te documento e i relativi allegati grafici sono stati prodotti ai sensi della D.G.R. n°2614 del 28 Dicembre 2009 riguardante la “Circolare esplicativa delle Procedure di VIA ai fini dell’attuazione della Parte Seconda del D.Lgs. n°152/2006 come modificato dal D.Lgs. n°4/2008” - efficace fino all’approvazione della L.R. di adeguamento della L.R. n°11 del 2001 (cosi come modificata dalla L.R. n°17 del 2007) al D.Lgs. n°152/2006 (e s.m.i.) - che richiede l’applicazione della norma più restrittiva in relazione alla difformità delle procedure e sulla possibilità di sottoporre a verifica di assoggettabilità a VIA i progetti di gasdotti. In considerazione della suddetta D.G.R., tale documentazione risulta obbligatoria per consentire la procedura relativa alla fase di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale dell’infrastruttura in progetto ai sensi di quanto disposto dall’art. 2 comma 1 lettera k) della L.R. n°17 del 14 Giugno 2007 recante “Disposizioni in campo ambientale, anche in relazione al decentramento delle funzioni amministrative in materia ambientale”, in riferimento alle modifiche all’elenco B2 (interventi soggetti a procedura di verifica di assoggettabilità a VIA), ovvero alla lettera B.2.g/5 con la sostituzione della parola “superiore” “superi con la parola “inferiore”. I contenuti della documentazione redatta si basano sull’Allegato V “Criteri per la verifica di assoggettabilità di cui all’articolo 20” del D.Lgs n°4 del 16-01-2008 16 e “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs. D.L 3-04-2006 2006 n°152, recante norme in materia ambientale” e sull’art. 20 “Verifica di assoggettabilità” del D.Lgs. n°152 del 03-04-2006 2006 “Norme in materia ambientale” e sue successive modifiche ed integrazioni, azioni, per la realizzazione ealizzazione di una variante al Metanodotto Metano esistente denominato 'All.to All.to Comune di Andria DN 150 (6”)'. L'opera si rende necessaria a seguito del previsto ampliamento del del Canale Ciappetta Camaggi, in Comune di Barletta (BT). CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 3 di 93 La documentazione si compone di una relazione e di una serie di elaborati elaborat grafici cosi come di seguito elencati: RSV-E-99656 Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (Screening) SIA-E-99656 Piano di lavoro SIA DF-E-99656 Documentazione fotografica; PL-D-99656_1 Carta geologica (scala 1:100.000); PL-D-99656_2 Uso del suolo (scala 1:100.000); METANODOTTO IN PROGETTO Disegno n°PL-D-10400 10400 Planimetria Generale (scala 1:10.000); Disegno n°PL-D-10401 401 Planimetria Generale con P.P.T.R (scala 1:10.000); Disegno n°PL-D-10402 10402 Planimetria Generale con P.U.G. P.U.G (scala 1:10.000); Disegno n°PL- D-10404 10404 Planimetria Catastale (scala 1:2.000); 1:2 Disegno n°PL- D-10405 10405 Rilievo celeri metrico stato di fatto; Disegno n°PL- D-10406 10406 Rilievo celerimetrico stato di progetto; Disegno n°PL- D-10407 10407 Sezione stato di fatto; Disegno n°PL- D-10408 10408 Sezione stato di progetto; Disegno n°VPE-001 Planimetria Catastale con VPE (scala 1:2.000); Disegno n°VPE-002 Planimetria Catastale con Pista lavori (scala 1:2.000); CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 4 di 93 REGIONE PUGLIA PROVINCIA DI BARLETTA – ANDRIA – TRANI COMU COMUNE DI BARLETTA Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÁ A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (SCREENING) Il progettista Ing. Paolo Marzoli 2 Rev. Modifiche richieste. Descrizione CASOLARO LOCORRIERE MARZOLI FEB.2016 Elaborato Verificato Approvato Data CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 5 di 93 INDICE 1. PREMESSA ................................................................................................ ................................ ............................................ 7 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO RIFERIM RIGUARDANTI LA V.I.A................................... ................................ 8 3. 3.1 STRUMENTI DI TUTELA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE RITORIALE ........................ 14 Strumenti di tutela e pianificazione nazionali e comunitari ........................... 14 3.2 Strumenti di tutela e pianificazione regionali .................................................. ................................ 18 3.3 Strumenti di pianificazione e di tutela provinciale .......................................... ................................ 27 3.4 Strumenti di pianificazione e di tutela locale ................................................... ................................ 28 4. INTERAZIONE TRA LE OPERE O IN PROGETTO E GLI LI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ................................................................................................ ................................ .............................................. 28 5. 5.1 5.2 SCELTA PROGETTUALE ................................................................ ................................................... 40 Generalità ................................................................................................ ................................ ............................................. 40 Criteri Progettuali Di Base ................................................................ ................................................. 41 6. 6.1 DESCRIZIONE DEL TRACCIATO TRAC ................................................................ ....................................... 42 Metanodotto ................................................................................................ ........................................ 42 7. 7.1 CARATTERISTICHE TECNICHE TECN E REALIZZAZIONE DELLE OPERE ............. 43 Linea In Progetto ................................................................................................ ................................ 43 8. REALIZZAZIONE DEL METANODOTTO ME – ASPETTI TECNICI ......................... 44 9. INTERVENTI DI RIPRISTINO RIPRIS ................................................................ .............................................. 49 10. 10.1 10.2 10.3 10.4 ESERCIZIO ERCIZIO DELL’OPERA ................................................................ .................................................. 50 Esercizio, Sorveglianza Del Tracciato E Manutenzione ................................. ................................ 50 Controllo Dello Stato Elettrico Della Condotta Co ................................ ................................................ 51 Controllo Della Condotta A Mezzo "Pig" .......................................................... ................................ 51 Durata Dell’opera Ed Ipotesi Di Ripristino Dopo La Dismissione .................. 53 11. INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE OTTIMI E DI MITIGAZIONE ZIONE AMBIENTALE ........... 54 12. 12.1 12.2 12.3 12.4 12.5 ANALISI AMBIENTALE ................................................................ ....................................................... 57 Inquadramento Geologico – Strutturale ........................................................... ................................ 58 Inquadramento Geologico Dell'area Di Intervento .......................................... ................................ 59 Inquadramento Geomorfologico-Idrogeologico Geomorfologico ................................ .............................................. 62 Inquadramento Pedologico - Uso Del Suolo .................................................... ................................ 65 Paesaggio ................................................................................................ ................................ ............................................ 68 CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 6 di 93 12.6 Inquadramento Climatico ................................................................ ................................................... 70 13. POTENZIALI FATTORI DI D IMPATTO ................................................................ .................................. 72 14. 14.1 14.2 SICUREZZA ICUREZZA DELL'OPERA ................................................................ ................................................. 84 Valutazioni Di Possibili Scenari Di Eventi Incidentali ..................................... ................................ 84 Gestione Dell'emergenza ................................................................ ................................................... 86 15. CONCLUSIONI ................................................................................................ ..................................... 91 CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) 1. Foglio 7 di 93 PREMESSA La presente documentazione viene redatta al fine di una verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale A conseguentemente alla realizzazione ealizzazione di una variante al Metanodotto esistente denominato “All.to All.to Comune di Andria DN150 (6”) – 64 bar”, di proprietà ietà della Snam Rete Gas S.p.A.. L'opera si rende necessaria a seguito del previsto ampliamento del del Canale Ciappetta Camaggi, in Comune di Barletta (BT). Lo studio si rende necessario in considerazione della D.G.R. n°2614 del 28 Dicembre 2009 riguardante la “Circolare esplicativa delle Procedure di VIA ai fini dell’attuazione della Parte Seconda del D.Lgs. n°152/2006 come modificato dal D.Lgs. n°4/2008” - efficace fino all’approvazione della L.R. di adeguamento della L.R. n°11 del 2001 (così come modificata dalla L.R. n°17 del 2007) al D.Lgs. n°152/2006 (e s.m.i.) - che richiede l’applicazione della norma più restrittiva in relazione alla difformità delle stesse sulla possibilità di sottoporre a verifica di assoggettabilità a VIA i progetti di gasdotti. La metodologia con cui si ritiene opportuno redigere tale studio è quella di garantire una visione esaustiva degli impatti possibili e potenziali potenziali sull'ambiente, partendo da un quadro informativo completo dal punto di vista della programmazione strategica del territorio, per passare a quello strettamente connesso alla realizzazione dell'infrastruttura metanifera, fino a terminare con quello ambientale, ambientale, nello spirito del rispetto delle normative di settore, secondo le migliori tecniche disponibili, introducendo tutte le misure di mitigazione e compensazione ad eventuali impatti ambientali negativi che potrebbero presentarsi in fase di costruzione costruzion ed esercizio del metanodotto in progetto. Lo studio viene articolato su tre sezioni: Sintesi Strumenti pianificazione e programmazione: programmazione: viene descritta la finalità dell'opera ed esaminati gli strumenti di pianificazione e di programmazione territoriale a carattere nazionale, regionale, e locale, nonché la loro interazione con l'infrastruttura in progetto; Sintesi caratteristica Progettuale: Progettuale: vengono descritti i motivi della localizzazione planimetrica prescelta, la normativa di riferimento cui l'opera attiene, attiene, le caratteristiche CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 8 di 93 del progetto, le fasi di realizzazione e gli interventi di ottimizzazione e mitigazione ambientale; Sintesi Riferimento Ambientale: Ambientale: viene inquadrata la situazione ambientale e vengono descritte le componenti ambientali interessate dall'infrastruttura dall'infrastruttura in progetto. Individuazione Azioni progettuali e fattori d'impatto Si valuteranno le correlazioni tra l'opera e l'ambiente in maniera tale da individuarne gli impatti probabili e più significativi che l'infrastruttura andrà a creare sul contesto ambientale di riferimento e gli interventi di ottimizzazione e mitigazione necessari ad eliminare o a limitare le interferenze. Le misure di ottimizzazione e di mitigazione ambientale vanno a concorrere all'auspicata integrazione dell'opera in progetto progetto nel contesto ambientale di riferimento, contribuendo a ridurre, in maniera alquanto sensibile, l'impatto sul sistema ambientale di interesse. Il presente studio, fermo restando la condivisibilità o meno delle analisi effettuate e dei giudizi di tipo qualitativo/quantitativo espressi, costituirà un valido supporto "alla decisione" che rappresenta in sintesi la finalità primaria di qualsiasi studio di valutazione d'impatto ambientale. 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO RIGUARDANTI LA V.I.A. Per la redazione del presente presente studio, si è fatto riferimento alle disposizioni riportate nelle seguenti normative di carattere comunitario, nazionale, regionale e di quanto intervenuto nelle loro successive modifiche ed integrazioni, di seguito elencate in maniera non esaustiva e del tutto esemplificativa. Riferimenti normativi comunitari • Direttiva n. 85/337/CEE del 27 giugno 1985: <<Direttiva n. 85/337/CEE del Consiglio, del 27/06/1985, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati.>> privati.>> (GUCE 20/7/85 serie L, n. 175 del 5 Luglio 1985); • Direttiva n. 96/61/CE del 24 Settembre 1996: <<Direttiva n. 96/61/CE del Consiglio, del 24/09/1996, sulla prevenzione e la riduzione dell'inquinamento>>(GUCE serie L, n. 257 del 10 ottobre 1996); 1996); integrate CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 9 di 93 • Direttiva n. 97/11 CE del 03 Marzo 1997: <<Direttiva n. 97/11/CE del Consiglio, del 03/03/1997, che modifica la Direttiva n. 85/337/CEE concernente la valutazione d'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati>> (GUCE serie L, n. 73 del 14 Marzo 1997); • Direttiva n. 2001/42/Ce del 27 Giugno 2001:<<Direttiva n. 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 27/06/2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente.>> (GUCE serie L, n. 197 7 del 21 Luglio 2001); • Direttiva n. 35/2003 CE del 26 Maggio 2003: <<Direttiva n. 2033/35/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26/05/2003, che prevede la partecipazione del pubblico nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale ale e modifica le Direttive del Consiglio n. 85/337/CEE e n. 96/61/CE relativamente alla partecipazione del pubblico e all'accesso alla giustizia>> (GUCE serie L, n. 156 del 25 Giugno del 2003). Riferimenti normativi nazionali • Legge n. 349 dell'8 luglio 1986: 1986: “Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale”; • Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 Dicembre 1988: “Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui all'art. 6 della Legge n. 349 dell'08/07/1986, adottate ai sensi dell'art. 3 del D.P.C.M. n. 337 del 10/08/1988”; • Circolare del Ministero dell'Ambiente dell'11/08/1989: “Pubblicità degli atti riguardanti la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale di cui all'art. 6 della Legge n. 349 dell'08/07/1986, adottate ai sensi dell'art. 3 del D.P.C.M. n. 377 del 10/08/1988”; • Circolare del Ministero dell'Ambiente n. 1092/VIA/A.O.13.1 del 23 febbraio 1990: “Integrazione della circolare circolare dell'11/08/1989 del Ministero dell'Ambiente, concernente: "Pubblicità degli atti riguardanti la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale di cui all'art. 6 della Legge n. 349 dell' 08/07/1986 modalità dell'annuncio su quotidiani"; • Circolare Ministeriale nisteriale del 30 Marzo 1990: “Assoggettabilità alla procedura dell'impatto ambientale dei progetti riguardanti i porti di seconda categoria classi CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 10 di 93 II, III, e IV ed in particolare i "porti turistici"; art 6, comma 2 della Legge n. 349 dell'08/07/1986 e del D.P.C.M. n. 377 del 10/08/1988”; • Circolare Ministeriale dell'01 Dicembre 1992: “Assoggettabilità alla procedura d'impatto ambientale dei progetti riguardanti le vie di rapida comunicazione. Art. 6 comma 2 della Legge n. 349 dell' 08/07/1986 e successivi D.P.C.M. D.P.C.M. attuativi”; • Articolo 40 della Legge n. 146 del 22 Febbraio 1994: “Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alla Comunità europea (l'art. 40 concerne disposizioni in materia di valutazione di impatto relative e ai progetti dell'Allegato II della Direttiva 85/337/CEE)”; • Legge n. 640 del 03 Novembre 1994: “Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla valutazione dell'impatto ambientale in un contesto transfrontaliero, con annessi, fatto a Espoo il 25/02/1991”; • D.P.R. n. 526 del 18 Aprile 1994: “Regolamento recante norme per disciplinare la valutazione dell'impatto ambientale relativa alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi”; • Legge n. 146 del 22 Febbraio 1994: “Disposizioni per l'adempimento l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 1993”; • Circolare del Ministero dell'Ambiente del 15/02/1996: “Integrazione delle circolari 11/08/1989 a 23/02/1990 n. 1092/VIA/A.O.13.1 del Ministero dell'Ambiente, concernente - Pubblicità degli atti riguardanti la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale di cui all'art. 6 della Legge n. 349 dell'08/07/1986 modalità dell'annuncio sui quotidiani”; • Circolare Ministeriale n. GAB/96/15208 del 07 Ottobre 1996: “Procedure di valutazione di impatto ambientale”; • Circolare Ministeriale n. GAB/96/15326 del 07 Ottobre 1996: “Principi e criteri di massima della valutazione di impatto ambientale"; • Legge n. 189 del 1 Luglio 1989: “Conversione in legge, con con modificazioni, del D.L. n. 115 dell' 01/05/1997, recante disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva n. 96/2/CE sulle comunicazioni mobili e personali”; • D.P.R. del 12 aprile 1996: “Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40 comma1, Legge 146/1994”, in GU 7 Settembre 1996, n. 210; CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 11 di 93 • D.P.R. dell'11 Febbraio 1998: “Disposizioni integrative al D.P.C.M. n. 377 del 10/08/1988, in materia di disciplina delle pronunce di compatibilità ambientale, di cui all'art. 6 della Legge n. 349 34 dell'08/07/1986”; • Articolo 71 del D.Lgs n. 112 del 31 Marzo 1998: “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della Legge n. 59 del 15/03/1997. Testo coordinato ed aggiornato al a D.L. n. 343 del 07/09/2001”; • D.P.R. del 03 luglio 1998: “Termini e modalità della procedura di valutazione di impatto ambientale per gli interporti di rilevanza nazionale”; • D.P.R. del 04 Agosto 1999: “Applicazione della procedura di valutazione di impatto o ambientale alle dighe di ritenuta”; • Legge n. 93 del 23 Marzo 2001: “Disposizioni in campo ambientale”; • D.Lgs n. 190 del 20 Agosto 2002: “Attuazione della Legge n. 443 del 21/12/2001, per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi produtti strategici e di interesse nazionale (Grandi Opere Infrastrutturali)”; • Circolare del Ministero dell'Ambiente del 25 Novembre 2002: “Integrazione delle circolari 11/08/1989, 23/02/1990 n. 1092/VIA/A.O.13.I e 15/02/1996 del Ministero dell'Ambiente, concernente concernente "Pubblicità degli atti riguardanti la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale di cui all'art. 6 della Legge n. 349 dell'08/07/1986", modalità dell'annuncio sui quotidiani”; • Decreto Legge n. 315 del 14 Novembre 2003: “Disposizioni urgenti in tema di composizione delle commissioni per la valutazione di impatto ambientale e di procedimenti autorizzatori per le infrastrutture di comunicazione elettronica” (Convertito in legge, con modifiche, dall'art. 1 della Legge n. 5 del 16 Febbraio 2004); • Decreto creto Legge n. 25 del 18 Febbraio 2003: “Disposizioni urgenti in materia di oneri generali del sistema elettronico” (Convertito in legge, con modifiche, dall'art. 1 della Legge n. 83 del 17 Aprile 2002); • Decreto Ministeriale dell'01 Giugno 2004: “Regolamentazione “Regolamentazione delle modalità di versamento del contributo di cui al comma 5 dell'art. 3 del D.L. n. 25 del 18/02/2003, convertito, con modificazioni, nella Legge n. 83 del 17/04/2003”; • Legge n. 308 del 15 Dicembre 2004: “Delega al Governo per il riordino, il coordinamento rdinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione”; CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 12 di 93 • D.Lgs n. 152 del 03 Aprile 2006: “Norme in materia ambientale”; • Decreto Legge n. 173 del 12 Luglio 2006: “Proroga di termini per l'emanazione di atti di natura regolamentare”; • Legge n. 228 del 12 Luglio 2006: “Proroga di termini per l'emanazione di atti di natura regolamentare e legislativa”; • Decreto Legge n. 300 del 28 Dicembre 2006: “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative”; • Legge n. 17 del 26 Febbraio 2007: “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative”; • D.P.C.M. del 07 Marzo 2007: “Modifiche al D.P.C.M. del 3 Settembre 1999, recante: "Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dell'art. 40 comma 1, della Legge 22 Febbraio Febbraio 1994 n. 146, concernente disposizioni in materia di valutazione dell'impatto ambientale"; • D.P.C.M. n. 90 del 14 Maggio 2007: “Regolamento per il riordino degli organismi operanti presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ma a norma dell'art. 29 del D.L. 4 Luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla Legge 4 Agosto 2006, n. 248”; • D.Lgs n. 4 del 16 Gennaio 2008: “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs 3 Aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”. • Decreto legge n. 133/2014 recante "Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa esa delle attivita' produttive" (Decreto Sblocca Italia). • D.P.C.M. 01/03/1991 “Limiti di massima esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno” – G.U del 08/03/1991; • Legge n.447 del 26/10/1995 - “Legge quadro sull’Inquinamento acustico” ac – G.U. Supplemento ordinario n. 254 del 30/10/1995; • D.P.C.M. 14 novembre 1997 - “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” – G.U. n.280 del 01/12/97; • D.M. 16 Marzo 1998 “Tecniche di rilevamento di misurazione dell’inquinamento acustico” – G.U. n. 76 del 01/04/1998; Circolare n.6 Settembre 2004 Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio “Interpretazione in materia di inquinamento acustico: criterio differenziale e applicabilità dei valori limite differenziali” – G.U. n.217 del de 15/09; CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 13 di 93 • Decreto Legislativo n.194 del 19/08/2005 “Attuazione della Direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale” – G.U. n.222 del 23/09/2005; l verifica di • Decreto ministeriale n. 52 del 30.03.2015 recante le Linee Guida per la assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale dei progetti di competenza delle Regioni e delle Province Autonome, previsto dall’articolo 15 del Decreto Legge 91/2014 entrato in vigore il 26 aprile 2015. Riferimenti normativi in Puglia • L.R. 12/04/2001, n. 11 "Norme sulla valutazione dell'impatto ambientale" e s.m.i. (BURP n° 57 pubblicato il 12/04/2001) disciplina le procedure di valutazione di impatto ambientale (VIA) nella Regione Puglia; • L.R. n. 13 del 18 Ottobre 2010 “Modifiche e integrazioni integrazioni alla legge regionale 12 Aprile 2001, n. 11 (Norme sulla valutazione dell’impatto ambientale)”; • L.R. 14 Giugno 2007, n. 17 “Disposizioni in campo ambientale, anche in relazione al decentramento delle funzioni amministrative in materia ambientale” • L.R. 3 Agosto 2007, n. 25, art. 10 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 12 Aprile 2001, n. 11”; • L.R. 31 Dicembre 2007, n. 40 art.3 c.12 “Modifiche all’articolo 10 della legge regionale 10 Luglio 2007, n.17 – Disposizioni in campo ambientale, anche anch in relazione al decentramento delle funzioni amministrative in materia ambientale". • L.R. 19 Febbraio 2008, n.1 art. 26 “Modifiche alla legge regionale 12 aprile 2001, n. 11, come modificata dalle Leggi regionali nn. 17-40 17 40 del 2007”; • L.R. 21 Ottobre 2008, n. 31 “Norme in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili e per la riduzione di immissioni inquinanti e in materia ambientale”. • Reg. Regionale 12 giugno 2006 n. 6 - Regolamento d'applicazione per la gestione dei materiali inerti da scavo; • Decreto del Commissario Delegato per l’emergenza Rifiuti in Puglia n.282/CD/A del 21 novembre 2003; - Acque meteoriche di lavaggio e di prima pioggia; • DELIBERAZIONE GIUNTA REGIONE PUGLIA 28 DICEMBRE 2009 N. 2668 “Approvazione dell'Aggiornamento del piano di gestione dei rifiuti speciali nella Regione Puglia”. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 14 di 93 • DELIBERAZIONE GIUNTA REGIONE PUGLIA 28 DICEMBRE 2009 N. 2614 “Circolare esplicativa ativa delle procedure di VIA e VAS ai fini dell'attuazione della Parte Seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4”. • Legge Regionale n.17 del 30/11/2000 - “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi in materia di tutela ambientale” • Legge Regionale n.3 del 12/02/2002 - “Norme di indirizzo per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico” – B.U.R.P. n.25 del 20/02/2002; 3. STRUMENTI DI TUTELA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE TERRITORIAL Di seguito vengono elencati e descritti tutti gli strumenti che tutelano il territorio interessato dall’opera in progetto al fine di verificare la coerenza tra il progetto proposto e la normativa vigente: gli strumenti di pianificazione territoriale definiscono, defi infatti, aree nelle quali sono presenti vincoli di qualunque tipo che possono, in varia misura, influenzare il progetto. 3.1 Strumenti di tutela e pianificazione nazionali e comunitari Per la stesura della presente trattazione si è analizzato il progetto proge in relazione ai seguenti strumenti pianificatori nazionali e vincoli paesaggistici e naturalistici; STRUMENTI DI TUTELA PAESAGGISTICA - D.Lgs n. 42 del 22 Gennaio 2004 e s.m.i. Il Decreto Legislativo n. 42 del 22 Gennaio 2004 "Codice dei beni culturali cultural e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della Legge 6 Luglio 2002, n. 137", supera il D.Lgs n. 490 del 29 Ottobre 1999 recependone i contenuti, sia in termini di oggetti e di beni sottoposti a tutela, sia per quanto concerne la gestione della tutela stessa. stess Il D.Lgs. n.42/2004, diviso in quattro parti, definisce, in particolare, i beni culturali ed i beni paesaggistici rispettivamente nella parte seconda e terza. I beni culturali sono le cose immobili e mobili che ai sensi degli artt. 10 e 11, presentano interesse nteresse artistico, storico, archeologico, etno-antropologico etno antropologico archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 15 di 93 I beni paesaggistici sono gli immobili e le aree indicate all'art. 134, costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, e gli altri beni individuati dalla legge o in base alla legge. Si tratta di: • immobili ed aree indicate all'art. 136, individuati ai sensi degli artt. da 138 a 141; • aree indicate all'art. 142; • gli immobili e le aree comunque sottoposti a tutela dai piani paesaggistici previsti dagli artt. 143 e 156. Le aree indicate dall'art. 142 sono: a) i territori costieri compresi in una fascia della profondità profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare; b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; c) i fiumi, i torrenti, i corsi corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal Testo Unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con Regio Decreto 11 Dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; ciascun d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole; e) i ghiacciai e i circhi glaciali; f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'art. 2 commi 2 e 6, del D.Lgs 18 Maggio 2001 n. 227; h) le aree ree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; i) le zone umide incluse nell'elenco previsto dal D.P.R. 13 Marzo 1976 n. 448; j) i vulcani; m) le zone di interesse archeologico individuate alla data di entrata in vigore del presente codice. In riferimento al Titolo I: Tutela e valorizzazione dei beni paesaggistici, per l'entrata in vigore a regime di questo decreto, la norma prevede un termine di quattro anni CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 16 di 93 affinché le regioni prive di un piano paesaggistico provvedano all'approvazione dello dell stesso, ovvero le regioni provviste di piano paesaggistico verifichino la conformità con la nuova disciplina e procedano all'eventuale adeguamento così come dettato dall'art. 156 del Codice stesso. Inoltre l'art. 145 stabilisce (quarto comma) che i comuni, comuni, le città metropolitane, le province e gli enti gestori delle aree naturali protette, provvedano ad adeguare i propri strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica alle previsioni del piano. Attualmente in Puglia è stato approvazione il nuovo Piano Piano Paesaggistico (PPTR) che sostituisce l’analogo strumento del PUTT. Nel nuovo Piano sono stati censiti e inclusi nel regime di tutela, i beni paesaggistici afferenti al D.Lgs. 42/2004 recepiti in toto dal PPTR e da questo cartografati. D.Lgs n. 62 e n. 63 del 26 Marzo 2008 I Decreti Legislativi n. 62 e n. 63 del 26 marzo 2008 modificano il D.Lgs n.42/2004 fornendo rispettivamente "Ulteriori disposizioni integrative e correttive del D.Lgs n.42/2004, in relazione ai beni culturali" ed "Ulteriori disposizioni disposizioni integrative e correttive del D.Lgs n.42/2004, in relazione al paesaggio". STRUMENTI DI TUTELA AMBIENTALE PER LA PROTEZIONE DI SPECIE FLORISTICHE E FAUNISTICHE – DIRETTIVA HABITAT 92/43/CEE D.P.R. n. 357 dell'08 Settembre 1997 Lo Stato Italiano con ilil D.P.R. n.357 dell'8 Settembre 1997, ha recepito la Direttiva Habitat, attribuendo alle Regioni la responsabilità della sua attuazione. La Direttiva Habitat 92/43/CEE prevede la creazione di una rete ecologica europea, denominata Rete Natura 2000, costituita costituita da "Zone Speciali di Conservazione" e da "Zone di Protezione Speciale" ai sensi della Direttiva Uccelli 79/409/CEE. Le Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) designate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE, recepita in Italia con la Legge n. 157 dell'11 Febbraio Febbraio 1992, sono costituite da territori idonei per estensione e/o localizzazione geografica alla conservazione delle specie di uccelli di cui all'allegato I della direttiva citata, concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Le Zone Speciali di di Conservazione (Z.S.C.) designate ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, sono costituite da aree naturali, geograficamente definite e con superficie delimitata, che: CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) 1. Foglio 17 di 93 contengono zone terrestri o acquatiche che si distinguono grazie alle loro caratteristiche geografiche, eografiche, abiotiche e biotiche, naturali o seminaturali (habitat naturali) e che contribuiscono in modo significativo a conservare, o ripristinare, un tipo di habitat naturale o una specie della flora e della fauna selvatiche di cui all'allegato I e II della ella Direttiva 92/43/CEE, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, in uno stato soddisfacente a tutelare la diversità biologica nella regione paleartica mediante la protezione degli ambienti alpino, appenninico e mediterraneo; 2. sono designate dallo Stato mediante un atto regolamentare, amministrativo e/o contrattuale e nelle quali siano applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino, in uno stato di conservazione conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e/o delle popolazioni delle specie per cui l'area naturale è designata. Tali aree vengono indicate come Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.). In sostanza si tratta di aree appartenenti ad una rete ecologica comunitaria, comuni a cui applicare le necessarie misure per la salvaguardia, il mantenimento ed, eventualmente, il ripristino di un habitat naturale soddisfacente alle specifiche peculiarità del sito. D.M. 3 Aprile 2000 Il D.M. 3 Aprile 2000 del Ministero dell'Ambiente dell'Ambiente rende pubblico l'elenco dei Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) proposti, unitamente all'elenco delle Zone di protezione Speciale (Z.P.S.) designate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE. I proponenti di progetti ricadenti nelle aree di tali siti, se non non è richiesta la Procedura di Impatto Ambientale, sono tenuti a presentare una relazione volta all'individuazione e valutazione dei principali effetti che il progetto può avere sul sito. In applicazione alla Direttiva 92/42/CEE il 22 Dicembre 2003 è stato approvato dalla Commissione delle Comunità Europee il primo elenco dei Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) della regione biogeografica alpina, il quale contempla 959 siti localizzati nel territorio comunitario delle Alpi, dei Pirenei, degli Appennini e delle montagne della Fennoscandinavia. D.P.C.M. 14/11/97 - Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore Ai fini del contenimento dell'emissioni acustiche provocate dalle sorgenti sonore presenti nell'abitato, è in vigore il presente Decreto, con il quale sono state classificate le aree urbane in base al loro uso prevalente e non sottoposte a CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 18 di 93 zonizzazione acustica secondo i criteri dello stesso DPCM e a ciascuna area è stato attribuito un valore limite di emissione diurno e notturno. 3.2 Strumenti di tutela e pianificazione regionali Sussistono in Puglia i seguenti strumenti pianificatori ciascuno con il proprio regime di tutela: 1) Piano Paesaggistico Paesaggistic Territoriale Regionale (PPTR) - approvato dalla Giunta Regionale con delibera n. 176 del 16 febbraio 2015, 2015, pubblicata pubblicat sul BURP n. 40 del 23.03.2015; 2) Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Puglia (PAI) - Approvato con deliberazione del Comitato Istituzionale dell’Autorità dell’Autorità di Bacino della Puglia n. 39 del 30/11/2005; 3) Piano di Gestione dei Rifiuti Speciali nella Regione Puglia Puglia - Approvato con Delibera della Giunta Regionale n. 2668 del 28/12/2009, pubblicato sul B.U.R.P. n. 16 del 26.01.2010; 26.01.2010 4) Piano regionale delle bonifiche bonific - Piano Stralcio, approvato dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 617/2011 e trasmesso al Consiglio regionale, che lo ha adottato con provvedimento deliberativo n.39/2011; n.39/2011 5) Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia (PTA) - Approvato con deliberazione eliberazione del Consiglio Regionale n.230 del 20/10/2009; 6) Piano Regionale di Qualità dell’aria della Regione Puglia (PRQA) - Adottato con Delibera di Giunta Regionale n. 686 del 06/05/2008 ed emanato dal Presidente della Regione Puglia il 21/05/2008; 7) Piano o Faunistico Venatorio (P.F.V.) per quanto riguarda le aree di tutela ambientale - Approvato pprovato con Deliberazione del Consiglio Regionale del 21 luglio 2009, n° 217. Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) A livello regionale la prima legge urbanistica urbanistica emanata dalla Regione Puglia è stata la Legge Regionale n. 56 del 1980, seguita dal suo regolamento d'attuazione emanato con Del.G.R. n.6320 del 1989. Solo nel 2001 è stata emanata la nuova L.U.R.: Legge Regionale n. 20 del 27 Luglio 2001 "Assetto e utilizzazione ilizzazione del territorio" che prevedeva, tra l'altro, il Documento Regionale di Assetto generale (il cosiddetto DRAG). CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 19 di 93 Quest'ultimo, che dopo essere stato adottato con Del.G.R. n. 375 del 27 Marzo 2007 è stato definitivamente approvato con Del.G.R. n. 1328 1328 del 2007 dal Settore Assetto del Territorio della Regione Puglia, fornisce indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione dei Piani Urbanistici generali (PUG). Il DRAG rappresenta lo strumento che definisce le linee generali dell'assetto del territorio, orio, in particolare determina: a) il quadro degli ambienti territoriali rilevati al fine della tutela e conservazione dei valori ambientali e dell'idoneità sociale e culturale della Regione; b) gli indirizzi, i criteri e gli orientamenti per la formazione, il dimensionamento dimensionamento e il contenuto degli strumenti di pianificazione provinciale e comunale, nonché i criteri per la formazione e la localizzazione dei Piani Urbanistici Esecutivi (PUE) di cui all'art. 15 della L.U.R. 20/2001; c) lo schema dei servizi infrastrutturali infrastruttu di interesse regionale. Attualmente è in vigore il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (P.P.T.R.). Approvato dalla Giunta Regionale con delibera n. 176 del 16 febbraio febbr 2015, pubblicata sul BURP n. 40 del 23.03.2015 il P.P.T.R. (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) rappresenta il nuovo piano paesaggistico ai sensi degli artt. 135 e 143 del Codice, con specifiche funzioni di piano territoriale ai sensi dell'art. dell'ar 1 della L.R. 7 ottobre 2009, n. 20 “Norme per la pianificazione paesaggistica”. Esso è rivolto a tutti i soggetti, pubblici e privati, e, in particolare, agli enti competenti in materia di programmazione, pianificazione e gestione del territorio e del paesaggio. p Il P.P.T.R. persegue le finalità di tutela e valorizzazione, nonché di recupero e riqualificazione dei paesaggi di Puglia, in attuazione dell'art. 1 della L.R. 7 ottobre 2009, n. 20 “Norme per la pianificazione paesaggistica” e del D.lgs. 22 gennaio genn 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del Paesaggio” e successive modifiche e integrazioni (di seguito denominato Codice), nonché in coerenza con le attribuzioni di cui all'articolo 117 della Costituzione, e conformemente ai principi di cui all'articolo all'arti 9 della Costituzione ed alla Convenzione Europea sul Paesaggio adottata a Firenze il 20 ottobre 2000, ratificata con L. 9 gennaio 2006, n. 14. Il P.P.T.R., in attuazione della intesa interistituzionale sottoscritta ai sensi dell’art. 143, comma 2 del Codice, disciplina l'intero territorio regionale e concerne tutti i paesaggi di Puglia, non solo quelli che possono essere considerati eccezionali, ma altresì i paesaggi della vita quotidiana e quelli degradati. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 20 di 93 Esso ne riconosce le caratteristiche paesaggistiche, paesaggistiche, gli aspetti ed i caratteri peculiari derivanti dall'azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni e ne delimita i relativi ambiti ai sensi dell'art. 135 del Codice. In particolare il PPTR comprende, conformemente alle disposizioni del Codice: a) la ricognizione del territorio regionale, mediante l'analisi delle sue caratteristiche paesaggistiche impresse dalla natura, dalla storia e dalle loro interrelazioni; b) la ricognizione degli immobili e delle aree dichiarate di notevole interesse in pubblico ai sensi dell'articolo 136 del Codice, loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione, nonché determinazione delle specifiche prescrizioni d'uso ai sensi dell'art. 138, comma 1, del Codice; c) la ricognizione delle delle aree tutelate per legge, di cui all'articolo 142, comma 1, del Codice, la loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione, nonché determinazione di prescrizioni d'uso intese ad assicurare la conservazione dei caratteri distintivi tivi di dette aree e, compatibilmente con essi, la valorizzazione; d) la individuazione degli ulteriori contesti paesaggistici, da ora in poi denominati ulteriori contesti, diversi da quelli indicati all'art. 134 del Codice, sottoposti a specifiche misure di salvaguardia e di utilizzazione; e) l'individuazione e delimitazione dei diversi ambiti di paesaggio, per ciascuno dei quali il PPTR detta 5 specifiche normative d'uso ed attribuisce adeguati obiettivi di qualità; f) l’analisi delle dinamiche di trasformazione trasformazione del territorio ai fini dell'individuazione dei fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio, nonché la comparazione con gli altri atti di programmazione, di pianificazione e di difesa del suolo; g) la individuazione delle aree gravemente compromesse o degradate, perimetrate ai sensi dell’art. 93, nelle quali la realizzazione degli interventi effettivamente volti al recupero e alla riqualificazione non richiede il rilascio dell’autorizzazione di cui all'articolo 146 del Codice; h) la individuazione delle misure necessarie per il corretto inserimento, nel contesto paesaggistico, degli interventi di trasformazione del territorio, al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile delle aree interessate; i) le linee-guida guida prioritarie per per progetti di conservazione, recupero, riqualificazione, valorizzazione e gestione di aree regionali, indicandone gli strumenti di attuazione, comprese le misure incentivanti; CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 21 di 93 l) le misure di coordinamento con gli strumenti di pianificazione territoriale e di settore, nonché con gli altri piani, programmi e progetti nazionali e regionali di sviluppo economico. Per la descrizione dei caratteri del paesaggio, il P.P.T.R. definisce tre strutture, a loro volta articolate in componenti ciascuna delle quali soggetta soggetta a specifica disciplina: a) Struttura idrogeomorfologica - Componenti geomorfologiche - Componenti idrologiche b) Struttura ecosistemica e ambientale - Componenti botanico-vegetazionali botanico - Componenti delle aree protette e dei siti naturalistici c) Struttura ura antropica e storico-culturale storico - Componenti culturali e insediative - Componenti dei valori percettivi Piano di Bacino Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) Risulta, altresì, vigente uno strumento di pianificazione interregionale, il Piano di Bacino o Stralcio per l'Assetto Idrogeologico, denominato PAI (Piano per l'Assetto Idrogeologico), redatto ai sensi dell'art. 17, comma 6-ter, 6 ter, Legge 18 maggio 1989, n. 183, dell'art. 1, comma 1, D.L. 180/1998, convertito con modificazioni dalla L. 267/1998 e dall'art. 'art. 1-bis 1 bis del D.L. 279/2000, convertito con modificazioni dalla L. 365/2000. Il Piano di Bacino Stralcio per l'Assetto Idrogeologico dell'Autorità di Bacino della Puglia (PAI) è finalizzato al miglioramento delle condizioni di regime idraulico e della stabilità abilità geomorfologica necessaria a ridurre gli attuali livelli di pericolosità e a consentire uno sviluppo sostenibile del territorio nel rispetto degli assetti naturali, della loro tendenza evolutiva e delle potenzialità d'uso. Il PAI ha valore di piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico--operativo operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo ricadente nel territorio territorio di competenza dell'Autorità di Bacino della Puglia. Le suddette finalità sono realizzate, all'AdB della Puglia e dalle altre Amministrazioni competenti, mediante: CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 22 di 93 • la definizione del quadro di pericolosità idrogeologica in relazione ai fenomeni di esondazione ndazione e di dissesto dei versanti; • la definizione degli interventi per la disciplina, il controllo, la salvaguardia, la regolarizzazione dei corsi d'acqua e la sistemazione dei versanti e delle aree instabili a protezione degli abitati e delle infrastrutture, infrastrutture, indirizzando l'uso di modalità di intervento che privilegino la valorizzazione ed il recupero delle caratteristiche naturali del territorio; • l'individuazione, la salvaguardia e la valorizzazione delle aree di pertinenza fluviale; • la manutenzione, il completamento e l'integrazione dei sistemi di protezione esistenti; • la definizione degli interventi per la protezione e la regolazione dei corsi d'acqua; • la definizione di nuovi sistemi di protezione e difesa idrogeologica, ad integrazione di quelli esistenti, nti, con funzioni di controllo dell'evoluzione dei fenomeni di dissesto e di esondazione, in relazione al livello di riduzione del rischio da conseguire. • Il PAI trova applicazione nei territori su cui ha competenza l'Autorità di Bacino della Puglia, definiti definiti secondo le indicazioni contenute nella Legge 183/1989 e nelle delibere del Consiglio Regionale n. 109 del 18 dicembre 1991 e n. 110 del 18 dicembre 1991 in cui si stabilisce apposita intesa con le Regioni Basilicata e Campania per il governo sul bacino idrografico interregionale del fiume Ofanto e dalla Legge Regionale n. 12 del 20 aprile 2001 riguardante l'intesa raggiunta tra le regioni Abruzzo, Campania, Molise e Puglia per l'istituzione dell'Autorità di Bacino dei fiumi Trigno, Biferno e minori, Saccione Sacc e Fortore. Piano di gestione di rifiuti e delle bonifiche delle aree inquinate La Regione Puglia ha vissuto per anni una situazione critica, ossia una situazione socio-economica-ambientale ambientale dichiarata di “stato di emergenza” conclusasi il 31 gennaio 2007. Con l’emanazione del Decreto del Commissario Delegato Emergenza Rifiuti n. 41 del 06/03/2001: «Piano di gestione di rifiuti e delle bonifiche delle aree inquinate», in attuazione dell’articolo 1, comma 5 dell’Ordinanza del Ministero dell’Interno n. 3077 30 del 04/08/2000, è stato adottato il piano di gestione dei rifiuti e delle bonifiche delle aree inquinate della Regione Puglia, a cui è seguito, come suo completamento, integrazione e modificazione il Decreto del Commissario Delegato Emergenza Rifiuti CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 23 di 93 n.296 296 del 30/09/2002: «Ambiti territoriali ottimali – Autorità per la gestione rifiuti urbani – Personalità Giuridica.». Il Piano di gestione dei rifiuti e delle bonifiche delle aree inquinate prevede: • la definizione di strategie per la riduzione dei volumi, della quantità e della pericolosità dei rifiuti; • le linee di indirizzo generale per la gestione dei rifiuti urbani; • l’organizzazione dei bacini per la gestione associata dei rifiuti urbani; • la gestione dei rifiuti speciali; • il piano di bonifica delle aree inquinate. Gli obiettivi fissati dal Piano di gestione sono: • la contrazione dei consumi; • la modifica dei cicli produttivi attraverso lo sviluppo e la diffusione delle innovazioni di processo di prodotto; • la sottrazione di maggiori quote di residui dal circuito circuito dello smaltimento dei rifiuti attraverso lo sviluppo delle attività di riciclo e riutilizzo dei residui in cicli produttivi. Il Piano invita le imprese a dotarsi delle certificazioni di qualità ambientale degli impianti produttivi (EMAS, ISO 14000 e il più recente sistema IPPC di prevenzione e controllo integrato dell’ambiente), ad adottare le migliori tecnologie disponibili per la produzione (ECOLABEL), a far ricorso a sistemi di monitoraggio ambientale dei propri cicli produttivi (sistemi di Ecoaudit). Ecoaudi Per quanto riguarda l’azione complessiva, mirata alla sottrazione di quote di rifiuto urbano, il Piano prevede azioni organizzative, azioni infrastrutturali e azioni di sensibilizzazione e informazione/formazione. Gli obiettivi del piano consistono nel procedere ad una raccolta differenziata (RD), che entro il 2010 abbia raggiunto il 55% del rifiuto urbano prodotto, con incentivi per la riduzione del rifiuto e il riciclo dello stesso. A tutt’oggi, nelle more della realizzazione degli impianti di trattamento trattamento dei rifiuti urbani attivati dal Commissario delegato e dell’ulteriore sviluppo dei risultati della raccolta differenziata, la maggiore quota di gestione dei rifiuti urbani continua ad essere sostenuta dagli impianti di discarica controllata preesistenti preesistenti al piano regionale; man mano che tali impianti esauriscono le relative volumetrie, si determinano sul territorio situazioni di crisi ed emergenza. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 24 di 93 Gli obiettivi e le finalità cui la gestione dei rifiuti deve tendere, secondo la legislazione comunitaria e nazionale, sono in primo luogo quelli della prevenzione della produzione dei rifiuti ed in secondo luogo della riduzione della destinazione allo smaltimento mediante la formazione e l’attivazione di sistemi, azioni e mezzi che consentano il massimo recupero recup di materiali e di energia. La situazione che oggi si registra relativamente all’autonoma concreta capacità del sistema produttivo della Regione di destinare al riciclo oggetti qualificati come rifiuti ovvero di utilizzare prodotti e Materie Prime Secondarie Secondarie (MPS) derivanti dal trattamento di rifiuti, può considerarsi oggettivamente di scarso significato e rilevanza in rapporto al complessivo fabbisogno rapportato alla produzione dei rifiuti stessi. In realtà, il mercato dell’utilizzazione si dimostra scarsamente scarsamente ricettivo e quasi assolutamente disinteressato, tanto da poterne dedurre una mancanza di interesse economico significativo. Va detto che l’interesse economico del sistema produttivo a ricevere nei propri processi MPS derivanti da rifiuti e quindi a concretizzare la vera finale utilizzazione, che sola giustifica e rende proficue le attività intermedie di messa in riserva, trattamento e recupero, si fonda generalmente sui molteplici fattori ed elementi che compongono il mercato, ma viene altresì influenzato influenzato e condizionato dagli eventuali pesi ed oneri, anche economici, che direttamente derivano dall’applicazione delle leggi che regolano la materia. In mancanza di un sufficiente interesse economico, il possibile incremento del recupero di materiali da rifiuto e del loro utilizzo può ottenersi solo mediante un sostegno finanziario adeguato da parte pubblica. L’utilizzazione dei rifiuti da recuperare è allo stato concreta e verificata per i quantitativi che si raccolgono in modo differenziato, fatto salvo salvo il residuo scarto dell’eventuale trattamento, non precisamente quantificabile, ma contenuto entro limiti percentualmente modesti. Relativamente al recupero di materiali da rifiuti speciali (in massima parte residui e scarti dei processi produttivi), esso è fortemente condizionato da fattori di convenienza economica e quindi di mercato. Piano regionale delle bonifiche - Piano Stralcio Il Piano regionale delle bonifiche - Piano Stralcio, è stato pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione n.124 del 9 agosto 2011 approvato dalla Giunta regionale con CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 25 di 93 la deliberazione n. 617/2011 e trasmesso al Consiglio regionale, che lo ha adottato con provvedimento nto deliberativo n.39/2011. Fanno parte integrante del Piano i seguenti elaborati: − Piano regionale delle bonifiche - Piano stralcio e relativi allegati e appendici; − Rapporto ambientale; − Sintesi non tecnica del Rapporto ambientale; − Dichiarazioni di sintesi; Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia (PTA) Il Legislatore Statale, nel recepire la Direttiva 2000/60/CEE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea del 23 ottobre 2000 che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia materia di acque, ha provveduto al riordino, al coordinamento e all’integrazione delle disposizioni legislative in materia ambientale. In tale ambito, con riferimento alla materia tutela delle acque, è stata riservata l’intera Sezione II^, della parte III^, che ha innovato la precedente normativa dettata dal D.Lgs. n.152/1999 successivamente abrogata. L’art.61 del citato decreto legislativo attribuisce, tra l’altro, alle Regioni, la competenza in ordine alla elaborazione, adozione, approvazione ed attuazione dei “PIANI DI TUTELA DELLE ACQUE”, quale strumento finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e, più in generale, alla protezione dell’intero sistema idrico superficiale e sotterraneo. La regione Puglia, partendo da approfondita e dettagliata analisi territoriale, dallo stato delle risorse idriche regionali e dalle problematiche connesse alla salvaguardia delle stesse, ha delineato gli indirizzi per lo sviluppo delle azioni da intraprendere nel settore fognario-depurativo fognario depurativo nonché per p l’attuazione delle altre iniziative ed interventi, finalizzati ad assicurare la migliore tutela igienico-sanitaria sanitaria ed ambientale, attraverso il Piano di Tutela delle AcqueAcque Regione Puglia. Piano Regionale di Qualità dell’aria della Regione Puglia (PRQA) Il Piano Regionale di Qualità dell’Aria ottempera a uno specifico obbligo della Regione Puglia: la vigente normativa nazionale assegna infatti alle Regioni e alle Province Autonome le competenze del monitoraggio della qualità dell’aria e della pianificazione one delle azioni per il risanamento delle zone con livelli di concentrazione superiori ai valori limite. Il PRQA della Regione Puglia si inserisce in un quadro di CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 26 di 93 riferimento, nazionale e internazionale, in evoluzione e nel quale, dalla stipula del Protocollo llo di Kyoto in poi, si delineano gli elementi di una politica ambientale più consapevole, che individua nei limiti della capacità di carico del pianeta la necessità di una radicale inversione di tendenza, sia nell’approvvigionamento dalle fonti energetiche, e, sia nell’uso e nel risparmio dell’energia stessa. Obiettivo principale del PRQA è il conseguimento del rispetto dei limiti di legge per quegli inquinanti - PM10, NO2, ozono - per i quali nel periodo di riferimento sono stati registrati superamenti. Tuttavia, avia, mentre per i primi due è possibile attuare interventi diretti di riduzione delle emissioni, per l’ozono, inquinante secondario, si può intervenire solo sui precursori, pur nella consapevolezza che le caratteristiche meteoclimatiche della Regione ne favoriscono avoriscono la formazione e che l’efficacia delle misure adottate è di portata limitata. Le misure di risanamento previste nel Piano hanno quindi l’obiettivo di conseguire, per l’intero territorio regionale, il rispetto dei limiti di qualità dell’aria vigenti. vigen Il PRQA non vuole essere strumento di mero adempimento burocratico. Esso si pone l’obiettivo di innescare un meccanismo virtuoso che coinvolga i più larghi settori possibili di popolazione e categorie e che, facendo leva sugli strumenti normativi, tecnologici ologici e finanziari già esistenti e su quelli introdotti dal Piano stesso, permetta un approccio alla problematica dell’ inquinamento atmosferico inclusivo, fondato non solo sulla politica del comando e controllo ma piuttosto sul dialogo tra i diversi portatori tatori di interesse, nella certezza che solo un maggiore livello di consapevolezza e responsabilità ambientale possa condurre a risultati positivi e duraturi. Al fine di evitare inefficaci interventi a pioggia, si è scelto di concentrare le risorse economiche che disponibili su un numero di misure di risanamento mirate, articolate secondo quattro linee di intervento generali: 1. miglioramento della mobilità nelle aree urbane; 2. riduzione delle emissioni da impianti industriali; 3. sviluppo delle politiche di educazione educazione e comunicazione ambientale; 4. interventi per l’edilizia. Il territorio regionale è stato suddiviso in 4 zone con l’obiettivo di distinguere i comuni in funzione della tipologia di emissione a cui sono soggetti e delle conseguenti diverse misure di risanamento da applicare: • ZONA A: comprendente i comuni in cui la principale sorgente di inquinanti in atmosfera è rappresentata dal traffico veicolare; CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 27 di 93 • ZONA B: comprendente i comuni sul cui territorio ricadono impianti industriali soggetti alla normativa normati IPPC; • ZONA C: comprendente i comuni con superamenti dei valore limite a causa di emissioni da traffico veicolare e sul cui territorio al contempo ricadono impianti industriali soggetti alla normativa IPPC; • ZONA D: comprendente tutti i comuni che non mostrano mostrano situazioni di criticità. Le misure per la mobilità e per l’educazione ambientale previste dal Piano si applicano in via prioritaria nei comuni rientranti nelle ZONE A e C. Le misure per il comparto industriale, invece, si applicano agli impianti industriali industriali che ricadono nelle zone B e C. Le misure per l’edilizia si applicano in tutto il territorio regionale. Gli interventi nei comuni rientranti nella zona di mantenimento D si attuano in una seconda fase, in funzione delle risorse disponibili. Ulteriore e obiettivo del PRQA è l’adeguamento della Rete Regionale di Qualità dell’Aria (RRQA) alla normativa. Il piano suddivide, come sopra esposto, il territorio regionale regionale in 4 zone; zone l’area di Barletta rientra entra nella zona C. C 3.3 Strumenti di pianificazione e di tutela tute provinciale Sussistono in Puglia i seguenti strumenti pianificatori ciascuno con il proprio regime di tutela: 1) Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Barletta Ba – Trani – Andria – Approvato con delibera di Consiglio Provinciale nr. 11 del de 15 giugno 2015 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Provinciale della Provincia di Barletta – Trani – Andria (PTCP) Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è lo strumento che determina gli indirizzi generali di assetto del territorio. Sulla base ase della legislazione regionale (articolo 5 della L.R. della Puglia n. 25/2000) esso è atto di programmazione generale che definisce gli indirizzi strategici di assetto del territorio a livello sovracomunale, con riferimento al quadro delle infrastrutture, infrastrutture agli aspetti di salvaguardia paesistico-ambientale, paesistico ambientale, all'assetto idrico, idrogeologico e idraulico-forestale, forestale, previa intesa con le autorità competenti in tali materie. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 28 di 93 Il Piano Faunistico Venatorio (P.F.V.) per quanto riguarda le aree di tutela ambientale; Il Piano Faunistico Venatorio Regionale (PFVR) rappresenta uno strumento di coordinamento dei Piani Faunistico-Venatori Faunistico Venatori Provinciali ed è lo strumento tecnico attraverso cui la Regione Puglia assoggetta il proprio territorio Agro-Silvo-Pastorale Agro a pianificazione cazione faunistico-venatoria faunistico venatoria finalizzata. Il Piano, di durata quinquennale, recepisce gli studi ambientali effettuati dalle singole Province necessari all’individuazione dei territori destinati alla protezione, alla riproduzione della fauna selvatica, a zone ne a gestione privata della caccia e a territori destinati a caccia programmata. Inoltre il PFVR, nella parte di natura regolamentare, traccia i criteri e gli indirizzi per l’attuazione di quanto previsto dalla normativa vigente in materia venatoria. 3.4 menti di pianificazione e di tutela locale Strumenti Piano Regolatore Generale (P.R.G.) (P.R.G Il Comune di Barletta è dotato di P.R.G. P approvato con Delibera di Approvazione di Giunta Regionale nr.564 del 17/04/2003, pubblicata sul B.U.R.P. nr. 60 del 10/06/2003. 4. INTERAZIONE ONE TRA LE OPERE IN PROGETTO E GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE 4.1 Metanodotto in progetto L'esame delle interazioni tra le opere in progetto e gli strumenti di pianificazione territoriali vigenti, nell'ambito della fascia di territorio oggetto d'intervento, è stato effettuato analizzando quanto disposto dagli strumenti di pianificazione territoriale sopra menzionati. Dall'analisi degli strumenti di pianificazione a carattere nazionale si evince che il metanodotto in oggetto non interferisce con aree sottoposte a vincolo idrogeologico nè con aree boscate ai sensi del Regio Decreto n°3267 del 30 Dicembre 1923. Per quanto concerne l'interferenza con i Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) istituiti ai sensi della Direttiva 92/43/CEE del 21 Maggio 1992 e con le Zone Z di Protezione Speciale (Z.P.S.) designate ai sensi della Direttiva 79/409/CEE, l'opera non interferisce con habitat naturali protetti. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 29 di 93 Per quanto riguarda la presenza del Siti di Interesse Nazionale (SIN), si conferma che il tracciato in progetto non rientra in aree soggette a contaminazione ambientale. Per quanto riguarda l’applicazione delle misure di tutela dall'inquinamento acustico, il Comune di Barletta non ha provveduto a redigere il Piano di Zonizzazione acustica, e pertanto si dovrà fare riferimento riferimento al D.P.C.M. 14/11/97 che definisce le sei classi acustiche in cui è suddiviso il territorio comunale, ognuna delle quali è caratterizzata da limiti propri. Classe I – Aree particolarmente protette Descrizione rientrano in questa classe le aree nelle elle quali la quiete rappresenta un elemento base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici ecc. rientrano in questa classe le aree urbane interessate II – Aree destinate e ad uso prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa prevalentemente densità di popolazione, con limitata presenza di attività residenziale commerciali e assenza di attività artigianali. III – Aree di tipo misto rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. IV – Aree di intensa attività umana rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, e, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie. V – Aree prevalentemente rientrano in questa classe le aree interessate da industriali insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. rientrano in questa classe le aree interessate VI – Aree esclusivamente esclusivamente da attività industriali e prive di industriali insediamenti abitativi. Tabella A del DPCM 14/11/97 CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 30 di 93 I valori limite di emissione (tab. B), immissione (tab. C) e qualità (tab. D), per ognuna delle classi acustiche, distinte tra tempo di riferimento diurno (dalle ore 06.00 alle ore 22.00) e notturno otturno (dalle ore 22.00 alle ore 06.00) sono i seguenti: Classi di destinazione d’uso del territorio Valori limite di emissione: Diurno (06.00 – 22.00) Valori limite di emissione: Notturno (22.00 – 06.00) I aree particolarmente protette 45 35 II aree prevalentemente evalentemente residenziali 50 40 III aree di tipo misto 55 45 IV aree di intensa attività umana 60 50 V aree prevalentemente industriali 65 55 VI aree esclusivamente industriali 65 65 Tabella B del DPCM 14/11/97 Classi di destinazione d’uso del territorio orio Valori limite di immissione: Diurno (06.00 – 22.00) Valori limite di immissione: Notturno (22.00 – 06.00) I aree particolarmente protette 50 40 II aree prevalentemente residenziali 55 45 III aree di tipo misto 60 50 IV aree di intensa attività umana um 65 55 V aree prevalentemente industriali 70 60 VI aree esclusivamente industriali 70 70 Tabella C del DPCM 14/11/97 Classi di destinazione d’uso del territorio Valori di qualità: Diurno (06.00 – 22.00) Valori di qualità: Notturno (22.00 – 06.00) I aree particolarmente protette 47 37 II aree prevalentemente residenziali 52 42 III aree di tipo misto 57 47 IV aree di intensa attività umana 62 52 V aree prevalentemente industriali 67 57 VI aree esclusivamente industriali 70 70 Tabella D del DPCM 14/11/97 CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 31 di 93 La legge regionale del 12 febbraio 2002 n.3 all’art. 17 prevede misure di contenimento del rumore per emissioni sonore, provenienti da cantieri edili. Infatti, sono consentite le attività di tipo cantieristico, negli intervalli orari 7.00 - 12.00 e 15.00 - 19.00, fatta salva la conformità dei macchinari utilizzati a quanto previsto dalla normativa della Unione europea e il ricorso a tutte le misure necessarie a ridurre il disturbo, salvo deroghe autorizzate dal Comune. Inoltre, si prevede che le emissioni emissioni sonore di cui al comma 3, in termini di livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato (A) [Leq(A)] misurato in facciata dell'edificio più esposto, non possa superare i 70 dB (A) negli intervalli orari di cui sopra. le, l’intervento ricade nel Reticolo Idrografico di Connessione della A carattere regionale R.E.R. definito come Ulteriore Contesto Paesaggistico delle Componenti Idrologiche del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (P.P.T.R.). L’area di intervento ricade all'interno del territorio di competenza dell'AdB della Regione Puglia, pertanto si è analizzata la Carta delle Aree soggette a Rischio Idrogeologico del Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico. Dalla stessa si evince che l'area oggetto di intervento interferisce con on areali ad Alta Pericolosità P idraulica (AP). Dall’analisi della Carta Idrogeomorfologica Idrogeomorfologica redatta dalla stessa AdB Regione Puglia, si segnala l’interferenza con un corso d’acqua episodico coincidente con il canale Camaggi. Per quanto riguarda il Piano di Tutela delle Acque, si registra quanto segue: • l’area di progetto ricade su una porzione di territorio di competenza dell’Autorità di Bacino della Puglia in particolare nell’area dei bacini regionali con immissione in mare (TAV. 1.4 del PTA – Bacini idrografici drografici e relativa codifica); CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 32 di 93 Figura 1:: Tav.1.4 del PTA Puglia – stralcio dell’area del bacino idrografico con immissione nel mare – R16-089 • l’area di progetto ricade su una porzione di territorio per la quale è stata effettuata ata una stima dei carichi potenziali annui recapitabili nello stesso bacino territoriale, tale capacità di carico carico è compresa tra i valori di 24001 24 e 85000 kg/kmq (TAV. 4.3.1 del PTA – Stima dei carichi potenziali annui nei bacini idrografici); Figura 2:: Tav.4.3.1 del PTA Puglia – stralcio dell’area territoriale di riferimento con indicazione dei bacini idrografici perimetrali in base alla capacità di carico CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) • Foglio 33 di 93 nell'area di progetto si registra la presenza di acquifero del tipo carico ca e fessurato denominato Acquifero della Murgia (TAV. 6.1A del PTA – Campi di esistenza dei corpi idrici sotterranei); Figura 3:: Tav.6.1A del PTA Puglia – campi di esistenza dei corpi idrici sotterranei • l'area di progetto rientra rientra tra quelle censite dal PTA come zona in cui la risorsa sotterranea (acquifero carsico) non e' sottoposta a stress idrologico (Tav. 7.5 del PTA - zonizzazione delle aree in cui la risorsa sotterranea e' sottoposta a stress idrologico); Figura 4:: Tav. 7.5 del PTA - zonizzazione delle aree in cui la risorsa sotterranea e' sottoposta a stress idrologico • l’area di progetto ricade su una porzione di territorio interessata da un livello di vulnerabilità degli acquiferi classificabile classificabile nella vulnerabilità bassa (area in CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 34 di 93 verde) e nella vulnerabilità molto bassa (ciano) (TAV. 8.1 del PTA – Vulnerabilità intrinseca degli acquiferi carsici con fattore "P" ); Figura 5:: Tav.8.1 del PTA Puglia – stralcio dell’area rea di intervento in relazione alla vulnerabilità intrinseca degli acquiferi carsici con fattore "P" • l’area di progetto ricade su una porzione di territorio interessata da un livello di vulnerabilità degli acquiferi ottenuta mediante un'analisi comparata con c i caratteri del territorio e con i comprensori estrattivi. Da tale verifica risulta che l'area è interessata da una vulnerabilità ad indice di protezione alto (area in verde) e molto alto (area in ciano) (Tav. 8.2 del PTA – Vulnerabilità intrinseca deglii acquiferi carsici mediante analisi comparata con i caratteri del territorio e comprensori estrattivi); Figura 6:: Tav.8.2 del PTA Puglia – aree a Vulnerabilità intrinseca degli acquiferi carsici mediante analisi comparata con i caratteri del territorio e comprensori estrattivi CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) • Foglio 35 di 93 l’area di progetto ricade su una porzione di territorio il cui stato ambientale dei corpi idrici sotterranei risulta avere una scarsa qualità (tav. 14.2 del PTA – Stato ambientale dei corpi idrici sotterranei sotterr significativi); Figura 7:: Tav.14.2 del PTA Puglia – stato ambientale dei corpi idrici sotterranei significativi • dall’esame dell’elaborato relativo alle “Aree di vincolo d'uso degli acquiferi” si evince che l’area di interesse interesse ricade in un'area con acquiferi carsici, in particolare in area vulnerabile da contaminazione salina; Figura 8:: Tav.B del PTA Puglia – aree di vincolo d'uso degli acquiferi Stando a quanto riportato sulle DISPOSIZIONI DI PRIMA PRIMA ATTUAZIONE DEL PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE - PRIME MISURE DI SALVAGUARDIA – l’intervento di realizzazione del metanodotto non rientra tra le opere soggette ad autorizzazione CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 36 di 93 preventiva da parte dell’Ente Competente, in quanto non comporta emungimento da d falda acquifera né sversamento di acqua di risulta delle attività negli acquiferi carsici. Dall’analisi del Piano Regionale di Qualità dell’Aria si è desunto che il territorio di Barletta ricade in zona C (comprendente comprendente i comuni con superamenti dei valore valo limite a causa di emissioni da traffico veicolare e sul cui territorio al contempo ricadono impianti industriali soggetti alla normativa IPPC). IPPC Nelle aree di tipo C vanno applicate in via prioritaria le misure per la mobilità e per l’educazione ambientale, ambientale, si tratta in sostanza di introdurre azioni sociali che portino a limitare l’utilizzo dei veicoli privati e di privilegiare la mobilità con veicoli a basso impatto ambientale e la mobilità lenta per i percorsi urbani. I soggetti responsabili di avviare tali iniziative è la Regione o il Comune di riferimento. La misure riguardanti il comparto industriale previste dal PRQA Puglia, non risultano applicabili in questa sede, in quanto non si prevede la realizzazione di insediamenti industriali che comportano l’emissione in atmosfera di inquinanti (il metanodotto in progetto e i relativi impianti lungo la linea annessi ad esso, non comporteranno scarichi di gas tossici in atmosfera, tuttavia ci saranno dei punti di sfiato a monte e a valle di alcuni tratti di metanodotto, ma tali tubi di sfiato hanno la sola funzione di far fuoriuscire gas metano in eccesso in caso di rottura della condotta interrata per cause accidentali, pertanto, in condizioni di normale esercizio del metanodotto, tali sfiati sono inattivi). Per quanto riguarda le misure per l’educazione e la conoscenza ambientale, tali misure sono rivolte sia alla società civile che al mondo imprenditoriale, e dovranno mirare a promuovere, in primo luogo, luogo, la conoscenza delle problematiche legate ai fenomeni di inquinamento atmosferico. Tali misure devono essere avviate dagli Enti Competenti (Regione ne Puglia, Arpa e Comune di Barletta). Barletta Per quanto riguarda le misure per l’edilizia, queste prevedono l’introduzione di sistemi innovativi per l’abbattimento degli inquinanti inquinanti nelle ordinarie pratiche lavorative. Tali misure devono essere avviate dagli Enti Competenti (Regione Puglia e Comune di Barletta). Barletta CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 37 di 93 Figura 9:: Ministero dell'Ambiente, Piani di Qualità dell'Aria Puglia 2012 Per quanto riguarda l’applicazione delle misure previste dal PIANO DI GESTIONE DI RIFIUTI E DELLE BONIFICHE DELLE AREE INQUINATE, le opere in progetto non comporteranno in fase di esercizio la produzione di rifiuti speciali (e neanche di rifiuti assimilabili agli urbani) ani) in quanto tale opera comporta la realizzazione di condotte per il trasporto del gas, dunque non ci sarà produzione di gas o simili (non sono previsti siti di stoccaggio del gas lungo lo stesso tracciato). In fase di realizzazione del metanodotto, vi sarà la necessità di svolgere attività di cantiere, tali attività comporteranno una modesta produzione di rifiuti specifici (terreno di risulta, inerti, tavolame di carpenteria, rete plastificata di recinzione, acqua di collaudo delle condotte) il cui smaltimento smaltimento potrà essere regolarmente svolto, certificando il tipo di rifiuto e trasportandolo presso discariche autorizzate. Si riporta stralcio della tavola 2° "Istituti del Piano in sovrapposizione con aree SIC e ZPS" del Piano Faunistico Venatorio delle Provincie di Bari - BAT. Si evince che l'area di intervento non è interessata da zone di caccia o a gestione venatoria dallo stesso Piano faunistico e pertanto non vi sono interferenze. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 38 di 93 Figura 10:: Stralcio del Piano Faunistico Venatorio della provincia di Bari - BAT - tavola 2a Per quanto riguarda gli strumenti di Pianificazione Provinciale è stato preso in esame il Piano Territoriale di Coordinamento Co Provinciale di Barletta – Andria –Trani, dal quale è emerso quanto segue: • Sistema ema Ambientale e Paesaggistico: l’intervento in progetto ricade nel Reticolo di Connessione della R.E.R. e per quanto concerne gli Ambiti destinati all’attività all agricola d'interesse strategico nel Parco Agricolo Multifunzionale di Riqualificazione CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 39 di 93 Figura 11:: Stralcio del PTCP - BAT - Sistema Ambientale e Paesaggistico A carattere locale l'uso e l'assetto del territorio comunale di Barletta (BT) è disciplinato dal Piano Regolatore R Generale,, dal quale si evince che l'intervento ricade in Zona E per attività primarie. Alla luce di quanto sopra esposto, è possibile asserire che l’intervento l’in a farsi è conforme agli strumenti urbanistici vigenti. Si riportano in via schematica le principali interazioni Progetto-Vincoli: Progetto Vincoli: Strumenti di pianificazione ianificazione e di tutela AREE SIN CODICE DEI BENI CULTURALI D.Lgs 42/04 VINCOLO IDROGEOLOGICO R.D.L. 3267/23 AREE SIC/ZPS/ZSC AREE PARCO ZAC - DPCM 14/11/1997 Interazione Progetto-Vincoli Vincoli Nessuna interazione Art. 143, comma 1, lett. e) Nessuna interazione Nessuna interazione ne Interazioni per emissione ssione acustica solo durante le fasi di cantiere CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) • Componenti PPTR Idrologiche Foglio – 40 di 93 Ulteriori contesti paesaggistici: Reticolo Idrografico di connessione della R.E.R (Rete Ecologica Regionale);; PAI A.P. - Aree ad Alta Pericolosità Idraulica Carta Idrogeomorfologica: corso d’acqua episodico PG Rifiuti Non applicabile PR Bonifiche Non applicabile PTA Nessuna interazione con falde sotterranee PRQA Nessuna interazione PTCP Reticolo Idrografico di connessione della dell R.E.R PFV Nessuna interazione P.R.G. • Zone per le attività primarie – E Figura 12:: schema riepilogativo delle interazioni tra l’intervento e le tutela previste dagli strumenti di pianificazione 5. SCELTA PROGETTUALE 5.1 Generalità L‟intervento intervento oggetto della presente relazione, consiste nella realizzazione di una variante al gasdotto esistente denominato “Metanodotto All.to Comune di Andria DN150 (6”) – 64 bar”. bar”. L'opera si rende necessaria a seguito del previsto ampliamento del Canale Ciappetta Ciappetta Camaggi, in Comune di Barletta (BT). La variante in progetto, proget che si individua a Sud del centro abitato del Comune di Barletta (BT) si svilupperà per una lunghezza complessiva di circa 90.8 m. Si riportano di seguito le coordinate geografiche che individuano individuano l’area di intervento: − 41°18'8.36"N − 16°17'38.44"E Dall'analisi della cartografia si evince che l'area di intervento appartiene appart al foglio I.G.M. n°176 I - N.O. .O. "BARLETTA" (in scala 1:25.000) ed al foglio fogli n° 423082 della Carta Tecnica Regionale della dell Puglia (in scala 1:5.000). CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Catastalmente la variante si individua ndividua nei fogli di Foglio mappa 41 di 93 n°110 p.lle 196,197,227,228,229, in Comune di Barletta. 5.2 Criteri progettuali di base L’intero tracciato di progetto è stato definito secondo quanto disposto dal DM 17/04/2008 7/04/2008 “Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a 0,8”, della legislazione vigente (norme di attuazione dei PRG vigenti e vincoli coli paesaggistici e ambientali) e della normativa tecnica relativa alla progettazione di queste opere, applicando i seguenti criteri generali di buona progettazione: • individuare il tracciato in base alla possibilità di ripristinare la aree attraversate riportandole portandole alle condizioni morfologiche e di uso del suolo preesistente l’intervento, minimizzando l’impatto ambientale; • transitare il più possibile in zone a destinazione agricola, evitando l’attraversamento di aree comprese in piani di sviluppo urbanistici urbanisti e/o industriale; • evitare zone franose o suscettibili di dissesto idrogeologico; • percorrere i crinali ed i versanti, ove possibile, lungo le linee di massima pendenza, evitando, per quanto possibile, passaggi a mezza costa, al fine di garantire la stabilità ità e la sicurezza della condotta; • eseguire le verifiche di stabilità dei versanti in caso di tratti di percorrenza obbligata a mezza costa; • evitare, ove possibile, le aree di rispetto delle sorgenti e dei pozzi utilizzati ad uso idropotabile; • interessare il meno possibile zone boscate e zone di colture pregiate; • evitare, ove possibile, zone paludose e terreni torbosi; • minimizzare il numero degli attraversamenti fluviali realizzandoli in subalveo ed in zone che offrano sicurezza per la stabilità della condotta, condotta, prevedendo le necessarie opere di regimazione idraulica; • ridurre al minimo i vincoli alle proprietà private determinati dalle servitù di metanodotto, utilizzando, per quanto possibile, i corridoi di servitù già costituiti da altre infrastrutture esistenti; esist • garantire al personale preposto all’esercizio ed alla manutenzione la possibilità di accedere ed operare sugli impianti in sicurezza. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 42 di 93 Il tracciato è stato, quindi, definito dopo un attento esame degli aspetti sopra citati e sulla base delle risultanze risultanze dei sopralluoghi e delle indagini effettuate nel territorio d’interesse. In tal senso sono state studiate ed analizzate tutte le situazioni particolari, sia di origine naturale che antropica, che potrebbero rappresentare delle criticità sia per la realizzazione zazione e la successiva gestione dell’opera, sia per l’ambiente in cui la stessa si inserisce, esaminando, valutando e confrontando le diverse possibili soluzioni progettuali sotto l’aspetto della salute pubblica, della salvaguardia ambientale, delle tecniche che di montaggio, dei tempi di realizzazione e dei ripristini ambientali. 6. DESCRIZIONE DEL TRACCIATO 6.1 Metanodotto L‟opera opera in progetto riguarda la realizzazione di una variante al metanodotto esistente, denominato “All.to “ Comune di Andria DN150 (6”) - 64 bar”, bar” in Comune di Barletta. L‟opera ‟opera opera si rende necessaria in previsione del futuro allargamento del Canale Camaggi e prevede la realizzazione di un nuovo tratto, ad una distanza di circa 9.0 m da quello esistente, per una lunghezza complessiva pari a circa 90.8m. L'intervento sarà realizzato con tecnica spingitubo, mantenendosi ad una profondità di circa 3.35m dall’ attuale ale fondo alveo. Contestualmente al Canale Camaggi, la variante prevede l‟attraversamento ‟attraversamento dell’ esistente Strada vicinale Crocevia Crocifisso (sterrata) e della strada di servizio in progetto. Il foro di ingresso della trivellazione si prevede a circa 12.0m dal ciglio di sponda del canale esistente, passando da una profondità dii 1.40m a una profondità di 5.75m. La tubazione, raggiunta la profondità prevista, prosegue orizzontalmente, protetta meccanicamente da un tubo di protezione DN250, per una lunghezza pari a circa 52.0m. La tubazione risalirà fino a 1.65m circa di profondità, profondità, e il foro di uscita si prevede a circa 33.0m dal ciglio di sponda del Canale esistente. esistente L’opera in progetto sarà realizzata conformemente a quanto riportato negli allegati documenti progettuali. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 43 di 93 Figura 13:: Stralcio ortofoto dell’area dell’area di intervento con individuazione del sito 7. CARATTERISTICHE TECNICHE E REALIZZAZIONE DELLE OPERE 7.1 Linea in progetto I materiali e le caratteristiche tecniche dell'opera in progetto sono stati definiti nel rispetto del D.M. del 17 Aprile 2008 del Ministero Ministero dello Sviluppo Economico, della normativa tecnica relativa alla progettazione di queste opere, e dalle prescrizioni di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri (D. Lgs. 81/2008). Caratteristiche dei materiali Le tubazioni costituenti l‟opera l in progetto sono in acciaio Grado L360 MB, ottenuto a forno elettrico, saldate longitudinalmente longi o senza saldatura. Essendo la pressione massima di esercizio (MOP) > 16 bar, i tubi saranno conformi alle norme previste dalla norma UNI EN 1594. Il diametro nominale da utilizzare è DN 150 (6") - De 168.3 mm, Sp. 7.1 mm. Protezione meccanica Lungo il tracciato saranno previste le seguenti protezioni meccaniche: • Tubo di protezione DN 250 (10”) – Sp. 7.8 mm in acciaio Grado L360 MB di lunghezza complessiva pari a 52.0 52.0 m, da posizionare in corrispondenza dell’attraversamento del canale. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 44 di 93 L’intervento avverrà tramite trivella tri spingi tubo. Protezione contro la corrosione I tubi e tutte le strutture metalliche interrate saranno opportunamente o tunamente protetti mediante sistemi integrati di rivestimento isolante e protezione catodica. In particolare la protezione passiva sarà costituita da rivestimento rivestimento con nastri a base di poliolefina secondo specifica Snam Rete Gas GASD C.09.04.01. C.09.04.01. I giunti di saldatura saranno sabbiati e rivestiti in linea con fasce termorestringenti, termorestringenti, applicate secondo quanto prescritto dalla specifica Snam Rete Gas GASD C.09.07.01. La protezione catodica attiva sarà invece garantita garantita da alimentatori di protezione catodica a corrente impressa posti lungo la linea che rende il metallo della della condotta elettricamente più negativo o uguale a -1 V rispetto all‟elettrodo di riferimento saturo. Tutti i materiali fuori terra costituenti l'impianto saranno saranno sabbiati e verrà applicato un sistema stema di verniciatura epossidica o poliuretanica secondo secondo la specifica Snam Rete Gas GASD. C.09.12.01. In particolare, nel tratto compreso tra le quote -0.80m e + 0.30m rispetto al livello del terreno circostante, le superfici di strutture fuoriuscenti dal terreno – laddove sprovviste di rivestimento - devono essere protette con resina termoindurente. Fascia di asservimento La costruzione ed il mantenimento dei metanodotti sui fondi altrui, è legittimata dalla costituzione di una servitù che, lasciate inalterate inalterate le possibilità di sfruttamento agricolo dei fondi, limita limit la fabbricazione nell’ambito ambito della fascia di asservimento a cavallo della condotta (servitù non aedificandi). L'ampiezza di tale fascia, in accordo con le vigenti normative di legge, varia in funzione funzione delle caratteristiche tecniche del metanodotto. Per la a variante in progetto, essendo caratterizzato da un DN 150 (6") e da una pressione di progetto pari a 64 bar sarà prevista una larghezza della fascia di asservimento pari a 23.0m a cavallo della condotta (11.5m per parte). 8. REALIZZAZIONE DEL METANODOTTO – ASPETTI TECNICI L’opera in progetto verrà realizzata secondo le seguenti modalità tecniche: Apertura cantiere CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 45 di 93 La ditta appaltatrice provvederà ad eseguire le pratiche pratiche necessarie per avviare e mobilitare un cantiere temporaneo di lavoro. I lavori saranno effettuati ettuati in modo da garantire: − la sicurezza del personale impiegato per la costruzione ed i montaggi; − la sicurezza di terzi; − la salvaguardia dell'ambiente oltre che delle aree interessate interessate dai lavori la medesimi; − l'integrità egrità dei materiali impiegati. Verranno, inoltre, realizzate opere provvisorie come le piazzole di stoccaggio delle tubazioni e dei materiali occorrenti alla realizzazione realizzazione dell’ opera, oltre all’esecuzione all’ ove non presenti, di accessi provvisori alle aree di cantiere dalla viabilità ordinaria. Apertura dell'area di passaggio Le operazioni di scavo e di montaggio delle tubazioni richiedono l'apertura di una fascia di lavoro denominata area di passaggio. Questa dovrà essere continua ed avere av una larghezza za tale, da consentire la buona esecuzione dei lavori ed il transito dei mezzi mezzi di servizio e di soccorso. Dopo aver delimitato tali aree, si provvederà al taglio della della vegetazione esistente ed alla eventuale rimozione con ripiantumazione secondo secondo le corrette tecniche agricole. L’area di passaggio, essendo la condotta in progetto progetto caratterizzata da un DN 150 (6”), ”), avrà una larghezza complessiva pari a 14 m distribuita, secondo senso gas, come di seguito riportato: − 8 m a destra; − 6 m a sinistra L‟accesso accesso alle aree di intervento sarà sarà garantito dalle esistenti strade vicinali. Deposito tubazioni Verranno predisposte, in prossimità del cantiere di lavoro o lungo lo stesso, una o più piazzole per il deposito temporaneo, su appositi stocchi di legno per evitare danni al rivestimento esterno, delle tubazioni e delle curve necessarie alla realizzazione della variante. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 46 di 93 Figura 14: Stoccaggio materiale Sfilamento tubazioni Consiste nel posizionare le tubazioni ed i pezzi speciali speciali lungo la pista su appositi stocchi in legno, predisponendoli testa a testa per la successiva saldatura. Per queste operazioni, saranno utilizzati trattori posatubi e mezzi cingolati adatti al trasporto delle tubazioni. Figura 15: Sfilamento tubazioni CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 47 di 93 Saldatura Consiste nell’unione delle tubazioni di linea e delle curve lungo la pista di lavoro con saldature ad arco elettrico a filo continuo. L’accoppiamento sarà eseguito mediante accostamento di testa di due tubi, in modo da formare, rmare, ripetendo l’operazione più volte, un tratto di condotta. I tratti di tubazioni saldati saranno temporaneamente disposti parallelamente alla traccia dello scavo. I mezzi utilizzati in questa fase saranno essenzialmente trattori posatubi, motosaldatrici ci e compressori ad aria. Le saldature saranno eseguite in accordo con la norma UNI-EN EN 12732:2013. Figura 16: Saldatura Controlli non distruttivi Le tubazioni saranno tutte sottoposte a prove non distruttive attraverso controllo radiografico. Le singole saldature saranno accettate se rispondenti ai parametri imposti dalla normativa vigente. Sabbiatura e fasciatura Per garantire la continuità del rivestimento in polietilene, tutti i giunti verranno sabbiati e rivestiti con fasce termorestringenti termorestringenti e applicate secondo quanto prescritto dalla specifica Snam Rete Gas GASD C.09.07.01. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 48 di 93 Prima della realizzazione del cunicolo di protezione, il rivestimento della condotta sarà verificato visivamente e mediante apposita apparecchiatura (holiday (holi detector), provvedendo ove necessario alle opportune riparazioni. Figura 17: Fascia termorestringente Posa della condotta Consiste nel posare all'interno dello scavo, con adeguati adeguati mezzi meccanici (escavatori abilitati al sollevamento evamento o sideboom), i tratti di condotta precedentemente predisposti. pre Nel caso di presenza di asperità sul fondo dello dello scavo, al fine di evitare la compromissione del rivestimento, sarà realizzato un idoneo idoneo letto di posa con materiale arido. Rinterro della la condotta Consiste nel ricoprire la tubazione posizionata nello scavo a cielo aperto apert con il materiale precedentemente scavato ed accantonato. Il rinterro deve essere effettuato con lo stesso materiale scavato e nella successione degli strati preesistenti, preesi attraverso l'impiego di appositi mezzi per il movimento terra. A rinterro parziale, verrà posizionato to apposito nastro segnalatore. La parte superficiale sarà ripristinata con lo strato di humus accantonato nella fase di scavo iniziale della trincea. Collaudo audo in opera della condotta CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 49 di 93 Dopo la posa in opera della tubazione in progetto, si procederà procederà alla prova idraulica di tenuta a pressione secondo le modalità ammesse dalla dalla norma UNI EN 1594 essendo la MOP > 16 bar. La condotta e l‟impianto ‟impianto saranno collaudati, secondo il punto punto 4.4 dell'Allegato A del D.M. del 17 Aprile 2008, ad a una pressione pari ad almeno: - 1.30 MOP essendo la tubazione tubaz classificata di 1.a specie Il collaudo della condotta sarà considerato favorevole favore e se, dopo almeno 48 ore, la pressione si è mantenuta costante a meno delle variazioni dovute all'influenza della temperatura. Realizzazione dell’attraversamento l’attraversamento L’ attraversamento viene realizzato mediante l‟impiego l di apposite pposite attrezzature spingi tubo (trivelle). Utilizzando la trivella spingitubo, la messa in opera del tubo di protezione comporta le seguenti operazioni: − scavo del pozzo di spinta; − impostazione dei macchinari macchin e verifiche topografiche; − esecuzione della trivellazione mediante l‟avanzamento l dell tubo di protezione, spinto da martinetti idraulici, al cui interno agisce solidale la trivella dotata di coclee per lo smarino del materiale di scavo. Contemporaneamente alla messa in opera del tubo di protezione, protezione, si procede, fuori opera, alla preparazione preparazi del cosiddetto "sigaro". Questo è costituito uito dal tubo di linea a cui si applicano alcuni collari distanziatori che facilitano le operazioni di inserimento e garantiscono nel tempo un adeguato isolamento elettrico della della condotta. Il “sigaro” viene poi inserito nserito nel tubo di protezione e collegato alla linea. 9. INTERVENTI DI RIPRISTINO Parte integrale del progetto risultano gli interventi di ripristino i quali si rendono necessari al fine di riportare, al termine dei lavori, il luogo oggetto di intervento interve nel suo aspetto anteoperam. Pertanto al temine dei lavori si provvederà al ripristino dell’ intera area di intervento cosi da riproporre quell’ equilibrio paesaggistico antecedente le fasi di cantiere. Ogni opera o manufatto che fosse danneggiato durante durant l‟esecuzione esecuzione dei lavori, sarà sarà ricostruito con materiali e tipologie costruttive tipiche del luogo per riportarlo come all’ origine. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) 10. Foglio 50 di 93 ESERCIZIO DELL’OPERA 10.1 Esercizio, sorveglianza del tracciato e manutenzione Terminata la fase di realizzazione e di collaudo dell’opera, il metanodotto in progetto sarà messo in esercizio. La funzione di coordinare e controllare le attività riguardanti il trasporto del gas naturale tramite condotte è affidata a unità organizzative sia centralizzate che distribuite sul territorio. territori Le unità centralizzate sono competenti per tutte le attività tecniche, di pianificazione e controllo finalizzate alla gestione della linea e degli impianti; alle unità territoriali sono demandate le attività di sorveglianza e manutenzione della rete. Queste este unità sono strutturate su tre livelli: Distretti, Esercizio e Centri. Le attività di sorveglianza sono svolte dai "Centri" Snam Rete Gas S.p.A., secondo programmi eseguiti con frequenze diversificate, in relazione alla tipologia della rete e a seconda che questa sia collocata in zone urbane, in zone extraurbane di probabile espansione e in zone sicuramente extraurbane. Il “controllo linea" viene effettuato con automezzo o a piedi (nei tratti di difficile accesso). L'attività consiste nel percorrere il tracciato della condotta o guardarlo da posizioni idonee per rilevare: − la regolarità à delle condizioni di interramento della stessa; − la funzionalità à e la buona conservazione dei manufatti, della segnaletica, ecc.; − eventuali azioni di terzi che possano interessare la condotta e le aree di rispetto. Il controllo linea può essere eseguito anche con mezzo aereo (elicottero). Di norma tale tipologia di controllo è prevista su gasdotti di primaria importanza, in zone sicuramente extraurbane e, particolarmente, particolarmente, su metanodotti posti in zone dove il controllo da terra risulti difficoltoso. Per tutti i metanodotti, a fronte di esigenze particolari (es. tracciati in zone interessate da movimenti di terra rilevanti o da lavori agricoli particolari), vengono attuate ispezioni da terra aggiuntive a quelle pianificate. I Centri assicurano, inoltre, le attività di manutenzione ordinaria pianificata e straordinaria degli apparati meccanici e della strumentazione costituenti gli impianti, delle opere accessorie e delle infrastrutture infrastrutture con particolare riguardo: - alla manutenzione pianificata degli impianti posti lungo la linea; - alla manutenzione delle strade di accesso agli impianti Snam Rete Gas. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 51 di 93 Un ulteriore compito delle unità periferiche consiste negli interventi di assistenza tecnica e di coordinamento finalizzati alla salvaguardia dell’integrità della condotta al verificarsi di situazioni particolari quali ad esempio lavori ed azioni di terzi dentro e fuori dalla fascia asservita che possono rappresentare pericolo per la condotta (attraversamenti con altri servizi, sbancamenti, posa tralicci per linee elettriche, uso di esplosivi, depositi di materiali, ecc.). 10.2 Controllo dello stato elettrico della condotta Per verificare, nel tempo, lo stato di protezione elettrica della condotta, viene rilevato e registrato il suo potenziale elettrico rispetto all'elettrodo di riferimento. I piani di controllo e di manutenzione Snam Rete Gas prevedono il rilievo e l'analisi dei parametri tipici (potenziale e corrente) degli impianti di protezione catodica in corrispondenza di posti di misura significativi ubicati sulla rete. La frequenza ed i tipi di controllo previsti dal piano di manutenzione vengono stabiliti in funzione della complessità della rete da proteggere e, soprattutto, dalla d presenza o meno di correnti disperse da impianti terzi. Le principali operazioni sono: − controllo di funzionamento di tutti gli impianti di protezione catodica; − misure istantanee dei potenziali; − misure registrate di potenziale e di corrente per la durata di almeno 24 ore. L'analisi e la valutazione delle misure effettuate, nonché l’eventuale l’eventuale adeguamento degli impianti, sono affidate a figure professionali specializzate che operano a livello di unità periferiche. 10.3 Controllo della condotta a mezzo "pig" (solo per interventi di manutenzione straordinaria) Un "pig"" è un'apparecchiatura che dall'interno dall'interno della condotta consente di eseguire attività di manutenzione o di controllo dello stato della stessa. A seconda della funzione per cui sono utilizzati, i pig possono essere suddivisi in due categorie principali: - pig convenzionali, che realizzano realizzano funzioni operative e/o di manutenzione della condotta; - pig intelligenti o strumentali, che forniscono informazioni sulle condizioni della condotta. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 52 di 93 Pig convenzionali Sono generalmente composti da un affusto metallico e da coppelle in poliuretano che sotto la spinta del prodotto trasportato (liquido e/o gassoso), permettono lo scorrimento del pig stesso all'interno della condotta. Questi pig vengono impiegati durante le fasi di riempimento e svuotamento dell'acqua del collaudo idraulico, per operazioni operazioni di pulizia, messa in esercizio e per la calibrazione della sezione della condotta stessa mediante l'installazione di dischi in alluminio. Pig intelligenti o strumentati Durante l'esercizio, gli impianti e le tubazioni sono sottoposti periodicamente a verifiche ifiche e operazioni di manutenzione per assicurare elevati standard di sicurezza. L'integrità delle tubazioni viene verificata anche facendo passare al loro interno tali dispositivi chiamati "pig intelligenti" intelligenti (figura 18) che consentono di rilevare la presenza pres di eventuali difetti. Questi sono costituiti da sofisticati strumenti elettronici che percorrono l'interno delle tubazioni spinti dalla differenza di pressione che si crea a monte e a valle del loro passaggio. I Pig sono equipaggiati con dispositivi capaci di individuare le anomalie delle condotte. Figura 18: Pig L'elaborazione dei dati registrati consente infatti di diagnosticare e localizzare eventuali ammaccature, ovalizzazioni, corrosioni o altri difetti e di organizzare gli interventi di riparazione. La sorveglianza del tracciato sia da terra che con mezzo aereo, l’effettuazione di una metodica manutenzione, la conoscenza anche particolareggiata dello stato di protezione catodica o del rivestimento della condotta ed eventuali eventuali punti strumentati CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 53 di 93 della linea costituiscono già di per sé un’idonea garanzia di sicurezza, tanto più se combinate con le ispezioni effettuate con pig intelligenti che, come abbiamo già detto, sono in grado di evidenziare e localizzare tutta una serie serie di informazioni sulle caratteristiche o difetti della condotta. Viene generalmente eseguita un’ispezione iniziale per l'acquisizione dei dati di base, subito dopo la messa in esercizio della condotta (stato zero); i dati ottenuti potranno così essere confrontati frontati con le successive periodiche ispezioni. Eventuali difetti vengono pertanto rilevati e controllati fino ad arrivare alla loro eliminazione mediante interventi di riparazione o di sostituzione puntuale. 10.4 Durata dell’opera ed ipotesi di ripristino dopo dopo la dismissione La vita di un gasdotto è in funzione del sussistere dei requisiti tecnici e strategici che ne hanno motivato la realizzazione. I parametri tecnici sono continuamente tenuti sotto controllo tramite l'effettuazione delle operazioni di manutenzione manutenzione ordinaria e straordinaria, le quali garantiscono che il trasporto del gas avvenga in condizioni di sicurezza. Qualora, invece, Snam Rete Gas S.p.A. valuti che non sono più utilizzabili per il trasporto del metano la tubazione ed il relativo impianto, impianto, essi vengono messi fuori esercizio. In questo caso la messa fuori esercizio di una condotta consiste nel mettere in atto le seguenti operazioni: - bonificare la linea; - fondellare il tratto di tubazione interessato per separarlo dalla condotta in esercizio; - riempire tale tratto con gas inerte (azoto) alla pressione di 0.5 bar; - mantenere allo stesso la protezione elettrica; - mantenere in essere le concessioni stipulate all'atto della realizzazione della linea, provvedendo a rescinderle su richiesta delle proprietà; proprietà; - continuare ed effettuare tutti i normali controlli della linea. La messa fuori esercizio ovviamente comporta interventi molto limitati sul terreno, rendendo minimi gli effetti sull'ambiente. Per questa ragione tale procedura è da preferirsi, in alternativa alternativa alla rimozione della condotta, la rimozione imozione infatti, comporterebbe la messa in atto di una serie di operazioni che inciderebbero sul territorio alla stregua di una nuova realizzazione. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 54 di 93 La messa fuori esercizio di una linea può, in alcuni casi, comportare comportare il fatto che gli impianti fuori terra ad essa connessi (impianti accessori) restino inutilizzati per cui, se questi non sono perfettamente inseriti nel contesto ambientale, Snam Rete Gas Spa provvede a rimuoverli, a ripristinare l'area da essi occupata occupata ed a restituirla al normale utilizzo. In questo caso gli interventi consistono nel riportare il terreno nelle condizioni originarie, garantendo la protezione della coltre superficiale da possibili fenomeni erosivi e favorendo una rapida ricostituzione della della vegetazione superficiale. 11. INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE E DI MITIGAZIONE AMBIENTALE La realizzazione della nuova condotta e dell'impianto annesso, prevede degli effetti indotti sul territorio, pertanto è stata prevista sia l’adozione di determinate scelte sce progettuali in grado di ridurre “a monte” l’impatto sull’ambiente, sia la realizzazione di opere di ripristino adeguate. Nel rispetto della vigente normativa tecnica e di quanto disposto dagli strumenti di pianificazione territoriali vigenti, il tracciato tracci del metanodotto in progetto è stato definito seguendo il criterio principale di ridurre il più possibile il “consumo” del territorio. Nella realizzazione della variante in progetto la scelta dell’ubicazione delle varie componenti è scaturita in seguito seguito ad un complessivo processo di ottimizzazione cui hanno contribuito anche le indicazioni fornite da figure professionali esperte nell’analisi delle varie componenti ambientali interessate. La progettazione di una condotta destinata al trasporto di gas comporta l’adozione di alcune scelte di base che consentono di minimizzare le interferenze della stessa con l’ambiente naturale circostante. Nel caso in esame, tali scelte possono così schematizzarsi: − interramento totale della linea in progetto; − ubicazione del tracciato lontano da aree di pregio naturalistico; − accantonamento dello strato superficiale del terreno e sua ridistribuzione lungo la fascia di lavoro; − utilizzazione di aree prive di vegetazione naturale e semi-naturale semi naturale per lo stoccaggio dei tubi; − utilizzazione della viabilità esistente per l’accesso alla fascia di lavoro; − adozione delle tecniche dell’ingegneria naturalistica nella realizzazione di eventuali opere di ripristino; CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) − Foglio 55 di 93 programmazione dei lavori, per quanto reso possibile dalle esigenze di cantiere, nei periodi più idonei dal punto di vista climatico. Alcune delle sopra citate soluzioni vanno a ridurre effettivamente l’impatto dell’opera su tutte le componenti ambientali, portando ad una minimizzazione del territorio coinvolto, altre, invece, invece, interagiscono più specificatamente sui singoli aspetti: ad esempio, il completo interramento va a minimizzare sia l’impatto visivo che quello paesaggistico, l’accantonamento dello strato superficiale del terreno, ricco di sostanza organica, permette un completo completo recupero dal punto di vista vegetazionale delle stesse, in quanto, con il riporto dello stesso sullo scavo, si garantisce il mantenimento dei livelli di fertilità. Opere di mitigazione e ripristino Le opere di mitigazione e di ripristino, che saranno saranno realizzate successivamente al posizionamento della condotta, hanno lo scopo di riportare, nel più breve tempo possibile, l’area interessata dai lavori nel suo stato originario, ripristinando gli equilibri naturali preesistenti, sia per quanto riguarda la la morfologia e la difesa del suolo da fenomeni di degradazione, sia per la ricostituzione della copertura vegetale presente. E' importante precisare che l'intervento della variante verrà realizzato in un'area in parte a destinazione agricola, agricola e in parte antropizzata in attraversamento del canale Camaggi e contestualmente di una strada vicinale sterrata e di una strada di servizio in progetto. Si adotteranno alcune modalità operative funzione dei risultati dei ripristini ambientali previsti, come ad esempio: − in fase di apertura della pista di lavoro, tagliare la vegetazione ordinatamente e in quantità strettamente indispensabile con l’accantonamento del terreno fertile; − in fase di scavo della trincea, accantonare il materiale di risulta separatamente dal terreno terr fertile di cui sopra; − in fase di ripristino della fascia di lavoro, riportare e riprofilare il terreno, rispettandone l’originaria morfologia e la giusta sequenza stratigrafica: in profondità il terreno arido ed in superficie la componente fertile. Cosìì facendo gli effetti relativi alla fase realizzativa saranno limitati al solo periodo dei lavori e tenderanno ad annullarsi nel tempo, grazie all'azione dei ripristini stessi. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 56 di 93 Questi ultimi verranno eseguiti dopo il rinterro della condotta allo scopo di ristabilire r nella zona d’intervento gli equilibri naturali preesistenti. Le opere di ripristino previste possono essere raggruppate nelle seguenti tre tipologie principali: • ripristini morfologici ed idraulici: interventi mirati alla sistemazione delle strade strade e dei servizi interessati dal tracciato in progetto, nonché dei canali di scolo eventualmente interferenti con la direttrice della condotta in progetto. • ripristini vegetazionali: tendono alla ricostituzione, nel più breve tempo possibile, del manto vegetale veget anteoperam nelle zone con vegetazione naturale. Le aree agricole saranno ripristinate al fine di restituirne l’originaria fertilità. Ripristini morfologici ed idraulici Si eseguiranno dopo il rinterro della condotta allo scopo di ristabilire nella zona d’intervento gli equilibri ambientali ed ecosistemici preesistenti ed impedire, nel contempo, l’instaurarsi di fenomeni erosivi, non compatibili con la sicurezza della condotta stessa. Nel caso in esame, tali azioni di ripristino prevedranno esclusivamente esclusivament la riprofilatura del terreno interessato dai lavori. Ripristini vegetazionali L’area di intervento interessa principalmente aree con vegetazione naturale, perciò il ripristino di tali soprassuoli comprenderanno tutte le opere necessarie a ristabilire l’originaria riginaria destinazione d’uso. Avranno, pertanto, la finalità di riportare i terreni alla medesima capacità d’uso presenti prima dell’esecuzione dei lavori. Al termine dei lavori, il metanodotto risulterà completamente interrato e la fascia di lavoro sarà interamente nteramente ripristinata. Gli unici elementi fuori terra risulteranno essere i cartelli segnalatori segnalatori del metanodotto. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) 12. Foglio 57 di 93 ANALISI AMBIENTALE La definizione delle interferenze tra l’infrastruttura in progetto e l’ambiente attraversato ha richiesto l’analisi delle componenti ambientali interessate dalla realizzazione della stessa. Nella realizzazione ealizzazione di una un variante l’ azione progettuale più rilevante per il suo effetto sull’ambiente corrisponde allo scavo della trincea di posa della tubazione e degli impianti. Tale azione incide maggiormente sul suolo e sulla parte più superficiale del sottosuolo, sulla copertura vegetale, sull’uso del suolo e sul paesaggio, per una fascia di territorio di ampiezza corrispondente alla larghezza dell’area di lavoro per tutto la variante. Le altre componenti ambientali subiscono un impatto nullo o trascurabile, in particolare, l’atmosfera viene interessata solamente in relazione ai gas di scarico dei mezzi di lavoro e al sollevamento di polvere, in caso di lavori effettuati in periodo siccitoso; tale disturbo è comunque limitato in fase di costruzione, mentre in fase di esercizio, l’impatto è completamente nullo, la componente rumore e vibrazioni, ha un impatto ridotto e limitato alle sole fasi di cantiere, in quanto il metanodotto metan in progetto non comporta emissioni di rumore o vibrazioni indotte. Per quanto riguarda gli impatti socio-economici socio economici sulla collettività, l’intervento non sembra restituire ripercussioni negative in quanto l’infrastruttura non sottrae, in maniera permanente, nente, beni produttivi, né comporta modificazioni sociali, al contrario si può affermare che l’intervento ha impatti positivi in termini socio economici, perché favorisce la crescita economica in termini occupazionali e di produzione di lavoro nell’indotto. Per quanto concerne gli aspetti relativi alla flora e fauna, gli impatti sono estremamente limitati in quanto l’area oggetto di intervento ricade in parte lungo assi stradali e all'interno del piazzale privato della stazione di servizio e dunque non presenta peculiarità liarità di tipo naturalistico (non (non vi sono alberi, piante ad alto fusto o piantagioni). In considerazione di quanto suddetto, l'analisi si concentrerà sui seguenti aspetti: - Inquadramento geologico, idrogeologico, morfologico; - Inquadramento climatico; - Inquadramento pedologico, uso del suolo; - Paesaggio; CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 58 di 93 Per ognuno dei suddetti ambiti, l’analisi viene indirizzata alla ricerca di una possibile presenza di fattori di sensibilità e/o criticità: in particolare, in riferimento alle caratteristiche tiche climatiche si valuta la loro influenza sugli aspetti vegetazionali. 12.1 Inquadramento geologico – strutturale La configurazione geologica odierna dell’Italia meridionale, contesto del sito di interesse, è il risultato di imponenti deformazioni tettoniche che hanno determinato accavallamenti e traslazioni di masse rocciose e terrigene, anche di notevolissime proporzioni, da Ovest verso Est, con complessiva contrazione spaziale. A grande scala la regione può essere inquadrata, dal punto di vista geografico e soprattutto geologico-strutturale, strutturale, nell’ambito del sistema orogenico che si estende dal margine tirrenico a quello adriatico. I tre domini del sistema orogenico sono (Figura ( 19): - la Catena rappresentata dall’Appennino Campano-Lucano; Campano Lucano; - l’Avanfossa rappresentata rapprese dall’Avanfossa Adriatica; - l’Avampaese rappresentata dalla regione Apulo-Garganica. Apulo Garganica. I modelli evolutivi proposti dai diversi autori, pur nella loro diversità, concordano nel definire che il sistema orogenico appenninico si sia formato a partire dall’Oligocene dall’O Superiore-Miocene Miocene inferiore, dal progressivo accavallamento da ovest verso est, dovuto a compressione, di unità stratigrafico-strutturali stratigrafico mesozoico-paleogeniche e di unità sinorogeniche di avanfossa. Un ruolo fondamentale nella genesi appenninica viene riconosciuto alla placca Apula che durante l’orogenesi ha svolto il ruolo di avampaese. L’Unità stratigraficostratigrafico strutturale Apula di Avampaese, risulta ribassata a sud-ovest sud ovest da sistemi di faglia diretta e risulta deformata al di sotto della catena. L’Avampaese vampaese Apulo è caratterizzato in superficie da grandi aree carsiche costituite da rocce calcaree mesozoiche spesse alcuni chilometri e, da un punto di vista geografico, corrisponde attualmente a buona parte della regione pugliese, e si distingue in: Gargano, ano, Murge e Salento. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 59 di 93 Figura 19:: Schema geologico tridimensionale dell’Italia meridionale (Funicello et al., 1991) 12.2 Inquadramento geologico dell'area di intervento L’area dell’intervento ricade nel territorio comunale di Barletta,, esattamente nella parte Sud. Dal punto di vista geologico, in riferimento alla Carta Geologica d’Italia (scala 1:100.000), l’area di intervento ricade nel Foglio n°176 n° “Barletta” (figura igura 20). Dal punto di vista geologico, il territorio è costituito prevalentemente prevalentemente da una successione di depositi depo marini riferibili al Pliopleistocene, leistocene, ed alluvionali, riferibili all’Olocene. ne. I depositi marini del Pliopleistocene Pliopleistocene si presentano con giacitura sub orizzontale con lieve degrado verso la linea di costa posta a Nord. Nor Studi a carattere litostratigrafico e morfologico condotti sui depositi quaternari affioranti nella tavola F.177 1^ N – O. Barletta, consentono di ritenere i terreni ivi compresi come sedimenti marini di palio laguna o comunque di bacini chiusi in parte part sovrapposti, giustapposti o sottostanti a depositi di facies prevalentemente terrigene eluviali ed alluvionali. Nella carta geologica ufficiale l’insieme di tali depositi di età pleistocenica e olocenica vengono individuati con la simboleggiatura Qm – a1. La morfologia del pacchetto pleistocenico è quella tipica dei terrazzi marini costieri ossia bassi ripiani con andamento parallelo alla linea di costa che si raccordano alle spiagge attuali a mezzo gradini o scarpate, di altezza non superiore ai 3 – 4 metri. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 60 di 93 I depositi alluvionali (Olocene) sono di costituzione recente e sono formati da detriti sciolti di ciottolame calcareo inglobati in matrice sabbiosa e/o argillosa, derivanti dalle sedimentazioni fluvio lacustri e dallo smantellamento del “pacchetto” Pliopleistocenico. In sintesi la carta litologica è caratterizzata dalla presenza sul Territorio Comunale dei seguenti elementi: − Terre argillose bruno rossastre a luoghi con pezzame e ciottoli calcari, prevalentemente nei solchi erosivi (localmente detti Lame); − Complesso sabbioso siltoso argilloso con presenza di calcare incrostante in superficie (crosta pugliese); − Calcareniti organogene più o meno cementate massicce o in banchi (localmente ocalmente detti tufi calcarei); − Calcari detritici a grana fine o micritrici micritrici in strati e banchi a luoghi stratiformi (localmente detti chiancarelle); − Dolomie calcare grigie massicce o in banchi a luoghi associate a calcari dolomitici vacuolari. I vari elementi litologici sono disposti schematicamente secondo fasce parallele alla costa. A cominciare dalla litoranea e proseguendo verso l’entroterra si susseguono la crosta pugliese, i tufi calcarei, le chiancarelle. Ai fini della permeabilità possono individuarsi fasce la cui circolazione idrica avviene per fessurazione e carsismo (chiancarelle). Questo fenomeno è maggiore (alta permeabilità) ai margini delle lame. E fasce la cui circolazione idrica avviene per porosità continua (crosta pugliese). Le zone dove la permeabilità è nulla sono le lame(estratto lame da “Piano Piano Comunale di Protezione ezione Civile_Comune di Barletta_Provincia Barletta – Andria – Trani”). Nel dettaglio (figura 21) 21) l’area di intervento è caratterizzata da depositi alluvionali terrazzati incisi nei calcari cretacei essenzialmente ciottoloso-terrosi. ciottoloso terrosi. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 61 di 93 Figura 20: Carta Geologica d’Italia foglio n.176 "Baletta" "Baletta" della Carta 1:100000 dell'I.G.M. con individuazione dell'area di intervento CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 62 di 93 Figura 21:: Stralcio e legenda della Carta Geologica d’Italia foglio n.176 "Barletta" della Carta 1:100000 dell'I.G.M. con individuazione dell'area di intervento 12.3 Inquadramento geomorfologico-idrogeologico geomorfologico Il territorio comunale di Barletta si presenta pianeggiante con un andamento a salire rispetto all’asse ferroviario, in direzione Est – Sud Ovest. Sul territorio è rilevabile un dislivello di circa 130 mt. tra la Contrada agricola “Quote” ed il Centro abitato. L’aspetto topografico dominante è quello caratteristico dei terrazzi marini che si affacciano lungo la linea di costa. Il territorio territorio verso mare è caratterizzato da numerose zone pianeggianti, di notevoli estensioni, che costituiscono gli ultimi residui dell’azione marina in fase di colmamento (regressione). Tali pianori sono a volte fittamente incisi da solchi erosivi non sempre perpendicolari perpendicolari alla linea di costa. Verso monte, l’agro del comune di Barletta è caratterizzato da rilievi collinari con altezza media di 40 – 50 – 60 m.s.l.m. con morfologia mammellonata, solcati da incisioni CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 63 di 93 paleontorrentizie (lame) orientate verso nord Ovest Ovest con tendenza verso il fiume Ofanto o in direzione nord est, cioè verso la linea di costa. I rilievi degradano verso il mare raccordandosi alle spiagge attuali a mezzo di piani dati da antichi terrazzi marini che assumono un orientamento S.E. – N.W., ossia sia paralleli alla linea di costa, mentre il raccordo, tra le strutture morfologiche dei Pianori e delle spiagge attuali, avviene attraverso un cambio repentino di pendenze con un salto di pochi metri. metri Il territorio è caratterizzato dai seguenti elementi morfo morfo idrogeologici: − Fiume Ofanto – Corso di acqua perenne che sfocia nel mar Adriatico Adr – riviera di ponente – a circa 5 km dal centro abitato con direzione del flusso idrico da Ovest ad Est; − Canale Ciappetta – Camaggio – tipica Lama murgiana, cioè un corso d’acqua con deflussi concentrati in concomitanza di eventi metereologici intensi e di lunga durata; − Canale Tittadegna – opera idraulica situata in Agro di Barletta Barl (Contrada Tittadegna), che intercetta i deflussi non regimati provenienti da un esteso bacino no imbrifero che ha origine in zona Montegrosso (Andria) e si estende nel territorio barlettano interessando diverse contrade agricole. Il Territorio comunale di Barletta è interessato da due corsi d’acqua, Il fiume Ofanto e il bacino del canale Ciappetta – Camaggio, tipica lama murgiana, ossia corso d'acqua qua con deflussi concentrati in concomitanza di eventi metereologici intensi e di lunga durata. L’opera in progetto prevede l’attraversamento in subalveo del canale Ciappetta – Camaggio. Il bacino idrografico co e la relativa rete di drenaggio delle acque acque meteoriche che alimenta il canale Ciappetta-Camaggi, Ciappetta Camaggi, si estende in direzione sud-nord sud nei territori dei comuni di Andria e Barletta per poi sfociare in località Falce del Viaggio Viaggi ad est di Barletta. Il canale propriamente detto “Ciappetta-Camaggi”, “Ciappetta Camaggi”, come già accennato, a ne costituisce l’asta principale. Il Ciappetta-Camaggi Ciappetta Camaggi e tutte le aste fluviali ad esso es afferenti sono individuabili sulla Carta IGM in scala 1:25.000, che costituisce il riferimento cartografico ufficiale del PAI. Il tracciato del Canale è confermato nell’ambito della nuova Carta Idrogeomorfologica Idrogeo del territorio pugliese (Autorità di Bacino Puglia), e contrassegnato quale “corso d’acqua episodico”, pertanto potenzialmente in grado di convogliare convogliare elevati volumi in caso di precipitazioni cipitazioni meteoriche intense. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 64 di 93 Il canale in questione interferisce lungo il suo percorso con una serie di infrastrutture a rete. Tra tutte, l’attraversamento del metanodotto la cui modifica modifica di tracciato è oggetto di valutazione, e, risulta essere l’unico a non determinare alterazioni alterazioni e modificazioni dell’assetto morfologico ed idraulico e quindi riduzione della capacità di trasporto. Figura 22:: Stralcio Cartografia del PPTR: Elaborato 3.2.1. Idrogeomorfologia Idrogeo CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 65 di 93 Figura 23:: Stralcio Cartografia di dettaglio del PPTR: Elaborato 3.2.1. Idrogeomorfologia con individuazione dell’area di intervento 12.4 Inquadramento pedologico - Uso del suolo Il Comune di Barletta letta rientra nell’Ambito 5 - Puglia Centrale del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia (figura 24). Figura 24: Ambito 5 del PPTR: Puglia Centrale CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 66 di 93 L’ambito della Puglia Centrale è contraddistinto da due differenti sistemi insediativi di lunga durata: il primo, a Nord, fortemente polarizzato e attestato su un pianoro inclinato che collega l’alta Murgia alla linea di costa; il secondo, a Sud, caratterizzato da una struttura radiale che vede al suo centro la città di Bari. Da Nord verso Sud, le lame tagliano trasversalmente il pianoro, articolandolo altimetricamente e definendo un ritmo riconoscibile sia sulla costa che nell’entroterra tra centri urbani e solchi carsici dai quali l’insediamento storico prende le distanze. Nella conca barese ili sistema delle lame diventa radiale e assume il ruolo di limite e di vuoto rispetto al sistema insediativo dei centri di prima e seconda corona, disposti ad anfiteatro intorno alla città di Bari. La dominante agricola della maglia olivetata risulta ancor oggi strutturante e caratterizzante l’intero ambito. Interruzioni e cesure alla matrice olivetata si riconoscono in prossimità delle grandi infrastrutture ed intorno ai centri urbani, dove le tensioni e le attese sui suoli in prossimità del margine urbano creano condizioni di promiscuità tra costruito e spazio agricolo alterando il rapporto storico tra città e campagna. I principali agenti di trasformazione sono: le grandi aree industriali e commerciali che si dispongono lungo la SS16 (Barletta, Trani, Bisceglie) e SS98 (Andria, Corato, Bitonto); i bacini estrattivi localizzati tra Barletta, Andria, Trani; la dispersione insediativa che si addensa lungo la costa, lungo alcuni assi viari (Molfetta-Terlizzi, Terlizzi, Ruvo_Terlizzi, Trani-Corato) Trani ed in aree paesisticamente paesisticame rilevanti (tra Corato e il parco dell’Alta Murgia, tra Andria ed il Castel del Monte). Questi fenomeni di dispersione insediativa si contrappongono ad un rilevante incremento dell’estensione urbana prodotta dalle grandi periferie che hanno costruito nuove ove parti di città, rafforzando il ruolo policentrico di questo territorio. La lettura di tali processi intorno a Bari ed al suo hinterland mostra alti livelli di criticità dati dall’estensione dei fenomeni e dai bassi livelli prestazionali di queste nuove parti di città. In tale sistema il territorio agricolo ha perso il carattere di matrice frammentandosi e divenendo relittuale; le lame sono state riassorbite da nuove dinamiche insediative, quando non presentavano rilevanti salti altimetrici. La capacità d’uso dei suoli si esprime mediante una classificazione (Land Capability Classifi cation, abbreviata in “LCC”) finalizzata a valutare le potenzialità produttive dei suoli per utilizzazioni di tipo agro-silvopastorale agro silvopastorale sulla base di una gestione sostenibile, cioè conservativa della stessa risorsa suolo. Tale interpretazione viene CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 67 di 93 effettuata in base sia alla caratteristiche intrinseche del suolo (profondità, pietrosità, fertilità), che a quelle dell’ambiente (pendenza, rischio di erosione, inondabilità, limitazioni zioni climatiche), ed ha come obiettivo l’individuazione dei suoli agronomicamente più pregiati, e quindi più adatti all’attività agricola, consentendo in sede di pianificazione territoriale, se possibile e conveniente, di preservarli da altri usi. tema prevede la ripartizione dei suoli in 8 classi di capacità designate con Il sistema numeri romani dall’I all’VIII in base al numero ed alla severità delle limitazioni. Le prime 4 classi sono compatibili con l’uso sia agricolo che forestale e zootecnico; le classi dalla quinta alla settima escludono l’uso agricolo intensivo, mentre nelle aree appartenenti all’ultima classe, l’ottava, non è possibile alcuna forma di utilizzazione produttiva. L’ambito è caratterizzato da una piattaforma di abrasione marina a morfologia morfolo pianeggiante con copertura prevalente ad uliveto a nord e vigneto (per uva da tavola) a sud. I suoli sotto tali colture sono classificati di quarta classe di capacità d’uso per le forti limitazioni intrinseche (in particolare la scarsa ritenzione idrica), idric tali da limitare la scelta delle colture (IVs). Le aree a morfologia pianeggiante o debolmente inclinate alla base delle scarpate murgiane e del sud-est sud est barese fra i comuni di Bari, Noicattaro e Rutigliano presentano suoli senza o con poche limitazioni all’utilizzazione agricola, tali da rientrare nella prima e seconda classe di capacità d’uso (I e IIs). Non richiedono particolari pratiche di conservazione e consentono un’ampia scelta colturale (Regione Puglia-INTERREG Puglia II). Nel dettaglio, l’area ’area di intervento, intervento, come si evince dalla lettura della Corine Land Cover, ricede in “seminativi seminativi semplici in aree non irrigue”, in “vigneti vigneti” e in “fiumi, torrenti e fossi” (vedi elaborato n° PL-D-99656_2 ). CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 68 di 93 12.5 Paesaggio L’area del progetto in oggetto ricade nella figura figura territoriale denominata “Piana olivata del nord barese” del P.P.T.R..Il P.P.T.R..Il sistema insediativo di tale area si presenta fortemente polarizzato attorno ai nuclei urbani collegati da una fitta rete viaria, attestati generalmente su promontori e in aderenza a insenature naturali usate come approdi, con la lunga sequenza di torri costiere che cadenza ritmicamente il litorale. L’ubicazione degli insediamenti risponde ad una specifica logica insediativa da monte a valle: quelli pre-murgiani pre rappresentano dei nodi di territoriali fondamentali tra il fondovalle costiero e l’Alta Murgia: a questi corrispondono sulla costa i centri di Barletta, Trani, Bisceglie e Molfetta, poli territoriali costieri del sistema siste insediativo dell’entroterra. Un sistema secondario di percorsi percorsi locali interseca trasversalmente quello principale, rapportando gli insediamenti costieri con quelli pre-murgiani. pre murgiani. In particolare è possibile individuare una prima maglia di percorsi paralleli fra loro e ortogonali alla linea di costa che, coerentemente coerentemente con la struttura fisica del territorio, seguono la linea di massima pendenza da monte a valle; una seconda maglia di percorsi unisce in diagonale i centri più interni con le città costiere più distanti (Figura 25). 25 CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 69 di 93 Figura 25: Cartografia del PPTR: Elaborato 3.2.8. Le morfotipologie urbane inquadramento generale Si tratta dunque di un paesaggio costiero storicamente profondo, in cui il carattere della costa si trasmette fortemente all’interno attraverso un sistema radiale di strade vicinali ben organizzato che dalle campagne intensamente coltivate e abitate (dense di costruzioni rurali di vario tipo, che spesso svettano sul mare di olivi) e dai centri sub costieri si dirigono ordinatamente verso il mare. All’interno di questa sta sequenza grande valore possiedono tutti i lembi di campagna olivata che dall’entroterra giunge fino alla costa. L’organizzazione agricola storica di questa figura territoriale è articolata in rapporto al sistema di porti mercantili che cadenzano la costa, costa, intervallati da ampi amp spazi intensamente coltivati. La maglia olivata risulta ancor oggi strutturante e caratterizzante la figura (e l’intero abitato). Interruzioni e cesure alla matrice olivata si riconoscono in prossimità delle grandi infrastrutture e attorno ai centri urbani, dove si rilevano condizioni di promiscuità tra costruito e spazio agricolo che alternano il rapporto storico tra città e campagna. Questa dominante si modula in tre paesaggi rurali, disposti secondo fasce che in direzione parallela parallela alla linea di costa vanno dal mare verso l’altopiano murgiano. Il primo è il sistema degli orti costieri e pericostieri che rappresentano dei varchi a mare di grande valore, che oggi sopravvivono spesso inglobati nelle propaggini costiere della città contemporanea. contemporanea. Nell’entroterra si dispone la grande fascia della campagna olivata scandita trasversalmente dalle lame. La terza fascia è quella pedemurgiana che gradualmente assume i caratteri silvo-pastorali pastorali (figura 26). La matrice agroambientale si presenta presenta ricca di muretti a secco, siepi, alberi e filari. Il CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 70 di 93 mosaico agricolo è rilevante, non intaccato dalla dispersione insediativa; in particolare intorno ai centri urbani di Ruvo e a Corato. Figura 26: Cartografia del PPTR: Elaborato Elaborato 3.2.7. Le morfotipologie rurali inquadramento generale 12.6 Inquadramento climatico Ubicato sul mare Adriatico, Adriatico, il comune di Barletta è soggetto al regime di brezza marina nella stagione estiva. I venti, nel citato periodo, sono prevalentemente deboli debo e spirano irano nelle ore diurne dal mare verso la terra e nelle ore serali e notturne, nottur dalla CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 71 di 93 terra verso il mare. La stagione estiva, comunque, è caratterizzata ogni anno e per la durata urata di circa 10 giorni, da un vento che spira da Sud ad Est denominato “Favonio”, vonio”, molto caldo che spesso innesca principi di incendio. Nel periodo invernale, invece, il vento dominante è la “Tramontana”, di origine Balcanica, vento molto forte e freddo che spira da nord – nord est. In particolari condizioni ioni atmosferiche si verificano nevicate. Nella stagione primaverile e autunnale il clima è frequentemente instabile nstabile accompagnato spesso da piogge e abbondanti e forti nubifragi. Nel periodo 2006 – 2011, senza significative differenze rispetto alle medie degli ultimi decenni, sul territorio ritorio comunale le temperature medie, delle massime e delle minime, min sono state rispettivamente pari a 20,50 e 11,68 gradi centigradi, mentre le temperature estreme me sono state pari a 45,6 gradi (anno 2007) e - 4 gradi (anno 2009). Nello stesso periodo la media edia annuale delle precipitazioni è stata di circa circa 563,21 millimetri per anno, con una frequenza di circa 100 giorni di pioggia. (dati ricavati dal data da base della Stazione meteo di Bari Palese). Figura 27: Aree climatiche d’Italia CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) 13. Foglio 72 di 93 POTENZIALI FATTORI DI IMPATTO La realizzazione dell'intervento, considerando sia la fase di costruzione che quella di esercizio, è scomponibile in una serie di azioni progettuali di potenziale impatto nei confronti dell'ambiente circostante, sia positivamente positivamente che negativamente. In generale, si può affermare che nell’intervento i disturbi all'ambiente sono quasi esclusivamente concentrati nel periodo di costruzione delle opere e sono legati soprattutto alle attività di cantiere. Si tratta di disturbi in in gran parte temporanei e mitigabili, sia con opportuni accorgimenti costruttivi, sia con le mirate operazioni di ripristino morfologico. In fase di esercizio, invece le uniche interferenze sono quelle relative alle attività di manutenzione da parte del personale p Snam Rete Gas preposto. Con la realizzazione delle opere di mitigazione e ripristino, gli impatti residui saranno notevolmente ridotti fino a diventare trascurabili per gran parte delle componenti ambientali coinvolte. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 73 di 93 Azioni progettuali Apertura fascia di lavoro Taglio vegetazione--realizzazione opere provvisorie – area per accatastamento delle tubazioni Scavo trincea Accantonamento del terreno vegetale scavo della trincea - deposito del materiale Posa e rinterro della condotta Sfilamento dei tubi - saldatura linea controlli non distruttivi - posa delle condotte - rivestimento giunti sottofondo e ricoprimento attraversamento infrastrutture Pulitura condotta - riempimento e pressurizzazione – svuotamento (*) Collaudo idraulico (*): l’acqua di collaudo verrà raccolta in apposite cisterne e trasportata a discarica autorizzata. Ripristini Ripristini morfologici/ripristini morfo vegetazionali Interventi di manutenzione Verifica dell'opera dell CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 74 di 93 Fattori di impatto e azioni progettuali Effluenti liquidi Collaudo idraulico della condotta: la condotta posata verrà sottoposta a semplice collaudo idraulico, con acqua portata in cantiere da apposite autobotti e a fine collaudo raccolta e trasportata a discarica mediante le stesse. Emissioni solide in sospensione Apertura della fascia di lavoro: lavoro in presenza di acqua, si produrranno limitate quantità di particelle in sospensione, che comunque rimarranno confinate nella trincea stessa. Presenza fisica È dovuta alla lla presenza di mezzi di lavoro lungo la linea e relative maestranze. Modificazione del soprassuolo Le interferenze sono generate in via temporanea dalla presenza dei mezzi di cantiere e dalle attrezzature utilizzate. Modificazioni del suolo e del sottosuolo Nelle aree a maggiore naturalità si effettuerà la separazione dello strato superficiale ricco di humus da quello sottostante. Questo facilita il recupero dello strato superficiale di maggiore interesse per lo sviluppo delle specie vegetali. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 75 di 93 Per una maggiore completezza di informazione nella presente relazione si considerano nel dettaglio tutti gli aspetti ambientali sui quali qual si potrebbero potenzialmente produrre impatti (in fase di cantiere e di esercizio). UOMO Sull'ambiente socio-economico economico non si registrano impatti negativi, infatti le opere non determinano significativi mutamenti e cambiamenti di destinazione d'uso del suolo su né fenomeni di sottrazione di suolo naturale, trattandosi di opere interrate. interrate Si può invece affermare che vi saranno impatti positivi in termini socio economici, perché tale intervento favorisce la crescita economica in termini occupazionali e di produzione produ di lavoro nell’indotto, oltre a favorire la riduzione dell’inquinamento causato dall’uso dei combustibili tradizionali (gasolio e benzine), in linea con quanto previsto nel Piano Energetico Nazionale, che tra le strategie per raggiungere lo sviluppo sostenibile, annovera anche la sostituzione dei combustibili molto inquinanti con altri a basso contenuto di carbonio e privi di zolfo (come il metano). L'opera inoltre è coerente con gli strumenti di pianificazione vigenti nell'area di intervento. La fase di esercizio non provocherà alcun tipo di disturbo sulla fauna, poiché la tipologia di opere non comporta alcuna interruzione fisica del territorio tale da poter limitare gli spostamenti degli animali . Sulla componente vegetazionale si registra, un impatto to a breve termine quasi totalmente reversibile, analogamente, l’impatto a lungo termine è di ridotte dimensioni, perché l’intervento è completamente. completamente Nei tratti di metanodotto che attraversano aree a maggiore naturalità e in fase di cantiere, i danni e i disturbi maggiori alla flora e alla fauna sono ricollegabili principalmente a sviluppo di polveri e di emissioni di inquinanti durante le attività di costruzione del metanodotto. In particolar modo il transito degli automezzi in entrata e in uscita dal cantiere, can avranno un'incidenza sulla vegetazione solo durante la fase di realizzazione dell'opera, e pertanto si cercherà di evitare il sollevamento di polvere mediante accorgimenti di tipo organizzativo-gestionale organizzativo gestionale e idonee misure di mitigazione, quali: • bagnature ture delle gomme degli automezzi; • umidificazioni del terreno delle aree di cantiere e dei cumuli di inerti per impedire l'emissione di polvere; • utilizzo di scivoli per lo scarico dei materiali; CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) • controllo e limitazione della velocità di transito dei mezzi; • evitare di tenere i mezzi inutilmente accesi; • tenere i mezzi in buone condizioni di manutenzione. Foglio 76 di 93 In riferimento alla fauna, in fase di cantiere i danni e i disturbi maggiori sono ricollegabili principalmente alle emissioni sonore connesse essenzialmente all'impiego ll'impiego delle macchine e dei mezzi quali autocarri per il trasporto dei materiali, escavatori ed in misura molto minore alla presenza degli operai di cantiere. Qui di seguito vengono riportate le relative misure di mitigazione (idonee misure a carattere operativo e gestionale): • adeguata programmazione del periodo di esecuzione delle attività; • mantenimento in buono stato dei macchinari e dei mezzi potenzialmente rumorosi; • opportuna localizzazione degli impianti fissi di cantiere. IL SUOLO E SOTTOSUOLO Contaminazione taminazione del suolo connessa alla produzione di rifiuti (Fase di cantiere e Collaudo) Sulla componente suolo anche in riferimento alla più diretta relazione tra natura della componente e modalità tecnico-realizzative, tecnico realizzative, risulta reversibile a breve termine. L'interazione con il suolo ed il sottosuolo è una prerogativa imprescindibile per l'attività in progetto in quanto l'intervento è finalizzato alla realizzazione di una condotta da posizionare interamente al di sotto del piano di campagna. Per quanto riguarda arda la posa del metanodotto, la produzione di rifiuti è ricollegabile alle attività preliminari di pulizia delle aree di lavoro, alla preparazione della pista da lavoro per la messa in opera della tubazione (resti di vegetazione, ecc) e ai rifiuti tipici di cantiere (scarti di materiale, inerti, ecc). In fase di collaudo la produzione di rifiuti è riconducibile all’utilizzo di acqua pressurizzata che verrà iniettata nella condotta e verrà lasciata per almeno 24 h all’interno della stessa al fine di verificare verificare la perfetta tenuta delle saldature. A fine collaudo, l’acqua verrà smaltita come rifiuto speciale e pertanto è prevista la raccolta in apposite botti autocarrate che trasporteranno tale rifiuto presso appositi siti di discarica autorizzati. In considerazione razione della tipologia e della quantità dei rifiuti che si verranno a produrre, delle modalità controllate di gestione dei rifiuti e delle misure di CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 77 di 93 mitigazione/contenimento messe in opera e nel seguito identificate non si prevedono effetti negativi, sul suolo e sul sottosuolo. La gestione dei rifiuti sarà regolata in tutte le fasi del processo di produzione, stoccaggio, trasporto e smaltimento in conformità alla norme vigenti e secondo apposite procedure operative. Si prevede in ogni caso che per i rifiuti rifiuti generati, ove possibile, si procederà alla raccolta differenziata volta al recupero delle frazioni riutilizzabili. Qui di seguito sono riportate le misure di mitigazione previste: • il trasporto e smaltimento di tutti i rifiuti sarà effettuato tramite società soci iscritte all'albo trasportatori e smaltitori; • ove possibile sarà preferito il recupero e trattamento piuttosto che lo smaltimento in discarica; • si prevede di provvedere alla compattazione dei suoli dell'area di lavoro prima dello scavo per limitare fenomeni fen di filtrazione; • si prevede di adottare debite precauzioni affinché i mezzi di lavoro non transitino sui suoli rimossi o da rimuovere; • di utilizzare quanto più possibile aree vicine a piste già esistenti. Fenomeni di contaminazione del suolo per effetto effetto di spillamenti e/o spandimenti che in fase di cantiere potrebbero verificarsi sono in conseguenza di eventi accidentali (sversamenti di prodotti inquinanti), da macchinari e mezzi usati per la costruzione. Le imprese esecutrici dei lavori sono comunque obbligate ad adottare tutte le precauzioni idonee ad evitare tali situazioni e, a lavoro finito, a riconsegnare l'area nelle originarie condizioni di pulizia e sicurezza ambientale. L'impatto non è quindi ritenuto significativo. Non sarà consentito bruciare bruciar sterpaglia, residui di legna o di tavolame. ACQUA Ambiente idrico - Consumo di risorse per prelievi idrici connessi alle attività di cantiere Non vi saranno prelievi idrici in fase di cantiere per scopi ed usi civili. Per quanto riguarda il collaudo idraulico, idraulico, fermo restando il fatto che le sue modalità di realizzazione saranno definite in fase esecutiva, non è prevedibilmente necessario alcun prelievo da fonti d’acqua naturali nell'area prossima al cantiere. Le valutazioni effettuate in merito alle misure misure di mitigazione sono le seguenti: CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 78 di 93 • evitare i prelievi di acqua da falda; • principio di minimo spreco e ottimizzazione della risorsa; • adeguata programmazione delle attività (evitare, per quanto possibile, interferenze con le attività agricole e produttive del de sito). Alterazione delle caratteristiche di qualità delle acque superficiali dovute agli scarichi idrici (Fase di cantiere e collaudo) In merito alle attività di scarico idrico che possono provocare alterazione delle caratteristiche di qualità delle acque acque superficiali, le attività da prendere in considerazione sono il collaudo idraulico della condotta e gli scarichi idrici nei cantieri ricollegabili essenzialmente ai soli usi civili e alle acque meteoriche. Le valutazioni effettuate in merito alle misure di mitigazione sono le seguenti: • utilizzo di bagni chimici per scopi igienico-sanitari igienico del cantiere; • predisposizione di scoline di drenaggio per l'allontanamento delle acque meteoriche delle aree di lavoro del cantiere; • evitare di utilizzare additivi chimici chimici nell'acqua utilizzata per il test idraulico della condotta; • controllo sulle acque utilizzate per il test idraulico della condotta. Nel caso di apparente contaminazione saranno svolte opportune analisi e in base ai risultati saranno scelte le modalità di trattamento e smaltimento più adeguate, in accordo alla normativa vigente; • principio di minimo spreco e ottimizzazione della risorsa. Contaminazione delle acque per effetto di spillamenti e spandimenti accidentali In merito a fenomeni di contaminazione delle delle acque superficiali per effetto di spillamenti e/o spandimenti in fase di cantiere potrebbero verificarsi solo in conseguenza di eventi accidentali (sversamenti al suolo di prodotti inquinanti e conseguente migrazione in falda) da macchinari e mezzi usati usati per la costruzione e per tali motivi risultano poco probabili. Le imprese esecutrici dei lavori oltre ad essere obbligate ad adottare tutte le precauzioni idonee ad evitare tali situazioni, a lavoro finito, saranno, inoltre, obbligate a riconsegnare l'area rea nelle originarie condizioni di pulizia e sicurezza ambientale. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 79 di 93 L'impatto sulla qualità delle acque superficiali per quanto riguarda tale aspetto risulta quindi trascurabile in quanto legato al verificarsi di soli eventi accidentali. Qui di seguito sono sintetizzate le misure di mitigazione previste per prevenire fenomeni di contaminazione in casi di sversamenti accidentali: • eseguire il rifornimento dei veicoli o dei macchinari di cantiere e localizzare i dispositivi per lo stoccaggio delle eventuali sostanze sostanze chimiche pericolose ad almeno 50 m dai corpi idrici; • dove non fosse possibile occorre adottare speciali misure di sicurezza quali, per esempio, la predisposizione di superfici e pareti assorbenti nell'area destinata ad ospitare il rifornimento; • predisporre isporre per lo stoccaggio di carburanti, lubrificanti e sostanze chimiche pericolose, apposite aree di contenimento opportunamente protette e delimitate; • predisporre un piano di emergenza atto a fronteggiare l'eventualità di sversamenti accidentali di carburanti, carb lubrificanti e sostanze chimiche. • predisporre apposite vasche di raccolta di fanghi bentonitici; Alterazione dei flussi sotterranei per scavo della trincea e messa in opera della condotta Le interazioni del metanodotto con i flussi idrici sotterranei sotterranei sono ricollegabili nel caso specifico alle potenziali interazioni con la falda, nel caso in cui questa raggiunga livelli prossimi al piano campagna. La condotta, nel caso specifico, avrà profondità di interramento più o meno costante di circa 5.00 m . Non si prevede l’intercettazione della falda, per tale esigua profondità. Qui di seguito sono indicate le misure di mitigazione previste in caso di intercettazione di falda superficiale: • rinterro della trincea di scavo con materiale granulare, al fine di preservare la continuità della falda in senso orizzontale; • preservare la successione originaria dei terreni (qualora si alternino litotipi a diversa permeabilità), al fine di ricostruire l'assetto idrogeologico originario. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 80 di 93 ARIA L'atmosfera viene interessata interessata unicamente in relazione ai gas di scarico dei mezzi di lavoro e al sollevamento polvere, in caso di lavori effettuati in periodo siccitoso; tale disturbo è comunque limitato in fase di costruzione, mentre in fase di esercizio, l'impatto è completamente nullo in quanto il metanodotto non comporterà emissione di gas in atmosfera. In fase di cantiere i danni ed i disturbi maggiori che si possono arrecare alla flora, fauna ed ecosistemi sono ricollegabili principalmente allo sviluppo di polveri e di emissionii di inquinanti in atmosfera durante le attività di costruzione della variante. Le emissioni di polvere potranno essere prodotte da tutte le attività di cantiere nelle quali è previsto il funzionamento di mezzi e macchinari e la movimentazione di terre. La polvere sollevata durante la movimentazione e la compattazione del materiale inerte così come quella prodotta dal traffico degli automezzi in entrata/uscita dal cantiere sarà contenuta e limitata adottando tutti gli accorgimenti per limitare tale emissione. Qualora l'intervento venga realizzato in periodi (autunno/inverno) in cui si ha una maggiore probabilità di eventi piovosi, l'elevata umidità e le basse temperature limitano la formazione di polveri. Essendo lo sviluppo iluppo del tracciato in aree prossime a reti stradali,, vi sarà l'andirivieni di camion per il trasporto di materiale di scavo e quello di rinterro. Le emissioni di gas di scarico proverranno da automezzi in entrata ed in uscita dal cantiere e da mezzi operativi in movimento. Mentre il quantitativo quantitativo di gas prodotto giornalmente dai mezzi operativi sarà pressoché costante, il quantitativo proveniente dagli automezzi sarà rapportato al traffico giornaliero. Tutti i mezzi rispetteranno le normative vigenti per quel che riguarda le emissioni di gas di scarico. CLIMA Considerata la modesta criticità degli impatti, l'estensione limitata e la durata temporanea degli stessi, sono da escludere variazioni delle caratteristiche climatiche della zona. PAESAGGIO Dal punto di vista generale, il sito oggetto di intervento in è caratterizzato da un contesto pressoché seminaturalecon seminaturalecon presenza di infrastrutture stradali. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 81 di 93 In particolare, all'interno del sito oggetto di intervento non vi sono aspetti di particolare pregio naturalistico (uliveti, frutteti, opere e manufatti rurali), ma solo vegetazione spontanea, spontanea, pertanto, si può affermare che l’impatto paesaggistico dell’intervento non inficia la qualità estetico-percettiva. estetico INTERAZIONI TRA I FATTORI AMBIENTALI Rifiuti Le tipologie ed i quantitativi dei rifiuti prodotti (classificabili (classificabili come non pericolosi) riguardano esclusivamente la fase di cantiere. Oltre agli automezzi per il trasporto del personale e dei materiali impiegati, durante la fase di realizzazione, si prevederà prevalentemente l'utilizzo di mezzi cingolati o gommati adibiti al movimento terra. I rifiuti prodotti riguardano principalmente quelli relativi ad eventuali rifiuti di imballaggio, agli indumenti protettivi, ai rifiuti prodotti dalla riparazione dei mezzi rimasti in panne, al materiale erbaceo estirpato, estirpato, ai rifiuti delle operazioni di posizionamento durante la fase di realizzazione. Il materiale di scavo, prodotto per il posizionamento della condotta, verrà completamente riutilizzato durante la successiva fase di ripristino dell'area interessata dai lavori ori dopo apposita caratterizzazione. In particolare lo stesso verrà depositato lateralmente allo scavo per essere successivamente riutilizzato ridistribuendolo opportunamente allo scopo di riportare l'area di intervento nelle stesse condizioni morfologiche antecedenti l'inserimento della condotta. Mentre direttamente dall'attività di cantiere potranno derivare oli esausti e batterie dei mezzi operativi rimasti in panne. Gli imballaggi, il ferro ed i residui vegetali verranno raccolti separatamente e depositati ati in cassoni opportunamente predisposti in sito. Una volta riempiti, i cassoni verranno portati in appositi centri di stoccaggio più vicini all'area di intervento. Gli oli esausti e le batterie dei mezzi operativi verranno ritirati dalle ditte che effettueranno ueranno le riparazioni dei mezzi operativi stessi e smaltiti presso siti autorizzati. Rumore e vibrazioni Le principali fonti di rumore e vibrazioni identificabili in sito saranno riconducibili a: CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 82 di 93 • scavo e posizionamento delle tubazioni; • compattazione dei materiali materiali conferiti, livellamento e stesura del terreno; • movimentazione degli automezzi in entrata ed in uscita dal sito; L’impatto acustico nel tratto di cantiere risulta essere costituito, oltre che dai mezzi di cantiere, anche dai veicoli circolanti sulla sulla strada, e pertanto il clima acustico generale potrà essere contenuto solo per la parte relativa ai mezzi di cantiere, attraverso misure tecnico-organizzative organizzative che riducano i tempi e i livelli di emissione. La durata delle emissioni si protrarrà dal lunedì lunedì al venerdì per 8 ore giornaliere e saltuariamente il sabato mattina ma avrà un'intensità variabile. Odori L'odore prodotto dall'attività è del tutto trascurabile. Campi elettromagnetici Il cantiere non è interessato da fonti magnetiche. La stima effettuata uata dagli impatti lungo il tracciato in progetto, può portare ragionevolmente ad affermare che gli impatti stessi durante la fase di costruzione dell'opera saranno modesti e di carattere transitorio, legati, nella ristretta fascia dei lavori, sia alla presenza senza fisica ed ai disturbi dovuti alle operazioni di cantiere. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 83 di 93 ARIA CLIMA PAESAGGIO INTERAZIONI AMBIENATLI ACQUA provvisorie -- x x -- -- -- x -- x Taglio della vegetazione -- x x -- -- -- x -- x Accantonamento del terreno -- -- x -- x -- x -- x Apertura della fascia di lavoro -- -- x -- x -- x -- x Scavo trincea e deposito del -- -- x -- x -- x -- x x -- x -- x -- x -- -- Collaudo idraulico -- -- x x x -- -- -- x Rinterro ed esecuzione di ripristini -- -- x -- x -- -- -- x -- x -- -- -- -- -- -- -- CULTURALE FAUNA E FLORA PATRIMONIO STORICO UOMO FASE COSTRUZIONE SUOLO E SOTTOSUOLO COMPONENTI AMBIENTALI INTERFERENTI Realizzazione zzazione infrastrutture vegetale materiale teriale di risulta Sfilamento delle tubazioni, saldature, controllo delle saldature e recupero della condotta morfologici Esecuzione di ripristini vegetazionali Tabella 13.1 – Interferenza con le componenti ambientali in fase di costruzione Nelle tabelle 13.1 e 13.2 13.2 si evidenzia, per il caso in oggetto, l’interazione con le componenti nenti ambientali al fine di poter successivamente stimare l’impatto effettivo della realizzazione dell’opera. Vengono indicati anche gli impatti potenzialmente presenti in fase di costruzione (fase di cantiere) e gli impatti potenzialmente presenti in fase di esercizio. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 84 di 93 INTERAZIONI AMBIENATLI PAESAGGIO x -- -- -- -- -- -- -- -- Presenza cartelli di segnalazione -- -- -- -- -- -- x -- -- Presenza servitù non aedificandi x -- x -- -- -- -- -- -- Presenza opera fuori terra -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- CULTURALE CLIMA PATRIMONIO STORICO ARIA Messa in esercizio UOMO ACQUA SUOLO E SOTTOSUOLO FASE ESERCIZIO FAUNA E FLORA COMPONENTI AMBIENTALI INTERFERENTI Esecuzione dei controlli e delle operazioni di ordinaria manutenzione Tabella 13.2 – Interferenza con le componenti ambientali in fase di esercizio 14. SICUREZZA DELL'OPERA 14.1 Valutazioni Di Possibili Scenari Di Eventi Incidentali La sicurezza e la salute delle persone, la tutela ambientale e la continuità del servizio sono obiettivi di primaria e costante importanza per Snam Rete Gas, che si impegna per il loro miglioramento continuo, anche nell’ottica di svolgere un’attività di pubblico interesse (DLgs n. 164/2000). Snam Rete Gas in materia di salute, sicurezza ed ambiente opera secondo sec due direttrici tra loro strettamente collegate: • la prevenzione degli scenari incidentali che possono compromettere l’integrità delle tubazioni tramite l’adozione di adeguate misure progettuali, costruttive e di esercizio. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) • Foglio 85 di 93 la gestione di eventuali situazioni situazioni anomale e di emergenza attraverso un controllo continuo della rete ed una struttura per l’intervento adeguata. Queste direttrici si articolano in conformità ai principi della politica di Snam Rete Gas, relativa alla protezione dell’ambiente ed alla salvaguardia della sicurezza dei lavoratori e delle popolazioni. Tale politica prevede tra l’altro: • la gestione delle attività nel rispetto della legislazione, regolamenti, altre fonti applicabili, prescrizioni e disposizioni aziendali integrative e migliorative; migl • la formazione, informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento del personale affinché partecipi in modo attivo e responsabile all'attuazione dei principi ed al raggiungimento degli obiettivi; • l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali, la prevenzione prevenzione dell'inquinamento e la tutela degli ecosistemi e della biodiversità; • la progettazione, localizzazione, realizzazione, gestione e dismissione di attività, impianti e costruzioni civili nell'ottica della salvaguardia dell'ambiente interno ed esterno,, del risparmio energetico e della tutela della salute e della sicurezza dei dipendenti e di terzi; • la predisposizione di interventi operativi e gestionali per la riduzione delle emissioni GHG, con un approccio di mitigazione del cambiamento climatico; • la gestione dei rifiuti al fine di ridurne la produzione e di promuoverne il recupero nella destinazione finale; • l’identificazione degli aspetti ambientali, di salute e sicurezza e analisi dei rischi correlati con le attività svolte e le nuove attività e attuazione attuazione di misure di prevenzione e gestione; • la predisposizione, accanto alle misure precauzionali, di procedure per individuare e rispondere a situazioni di emergenza e controllare le conseguenze di eventuali incidenti; • la conduzione e gestione delle attività attività in un'ottica di prevenzione degli infortuni, incidenti e malattie professionali; • l’effettuazione a diversi livelli di monitoraggi ambientali e di salute e sicurezza, periodiche revisioni e aggiornamenti delle procedure attraverso sistemi di controllo (audit) audit) e report che consentano di valutare le prestazioni e di riesaminare gli obiettivi e i programmi; CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) • Foglio 86 di 93 la comunicazione agli stakeholder della politica, dei suoi programmi di attuazione e dei risultati ottenuti, nell'ottica della massima trasparenza e collaborazione; • l’allineamento alle migliori tecnologie disponibili, economicamente sostenibili, per assicurare elevati livelli di sicurezza, tutela ambientale e efficienza energetica; • la promozione di attività di ricerca e innovazione tecnologica per il miglioramento migl delle prestazioni ambientali e delle condizioni di sicurezza delle attività dell'azienda; • l’utilizzo di fornitori ed appaltatori qualificati in grado di operare per il miglioramento continuo della salute, della sicurezza e dell'ambiente. La gestione one della salute, della sicurezza e dell’ambiente, di Snam Rete Gas è quindi strutturata: • su disposizioni organizzative e ordini di servizio interni, che stabiliscono le responsabilità e le procedure da adottare nelle fasi di progettazione, realizzazione, esercizio per tutte le attività della società, in modo da assicurare il rispetto delle leggi e delle normative interne in materia di salute sicurezza e ambiente; • sulla predisposizione di idonee ed adeguate dotazioni di attrezzature e materiali e risorse interne interne e su contratti con imprese esterne per la gestione delle condizioni di normale funzionamento e di emergenza sulla propria rete di trasporto. Nell’ambito di detta organizzazione, Snam Rete Gas dispone, inoltre, di un sistema centralizzato di acquisizione, acquisizione, gestione e controllo dei parametri di processo per il servizio di trasporto gas, tra cui pressioni, temperature e portate, nei punti caratteristici della rete. Il sistema viene gestito da una struttura centralizzata di Dispacciamento, ubicata presso la la sede societaria a San Donato Milanese. Tale sistema consente, in particolare, di controllare l’assetto della rete in modo continuativo, di individuarne eventuali anomalie o malfunzionamenti e di assicurare le necessarie attività di coordinamento in condizioni condizioni sia di normalità che di emergenza. Quanto esposto in termini generali è applicabile allo specifico metanodotto, che una volta in esercizio sarà perfettamente integrato nella rete gestita da Snam Rete Gas. 14.2 Gestione Dell'emergenza Introduzione CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 87 di 93 L’elevato to standard di sicurezza scelto da Snam Rete Gas durante le fasi di progettazione e costruzione, nonché la predisposizione di un’efficace struttura organizzativa per la gestione di condizioni di emergenza, consolidatisi nel corso degli anni hanno contribuito contribuito a fare del sistema di trasporto italiano una rete molto sicura. Snam Rete Gas dispone di normative interne che definiscono le procedure operative e i criteri di definizione delle risorse, attrezzature e materiali per la gestione di qualunque situazione di emergenza dovesse verificarsi sulla rete di trasporto: l’insieme di tali normative costituisce un dispositivo di emergenza. Attivazione del dispositivo di emergenza L’attivazione del dispositivo di emergenza a fronte di inconvenienti sulla rete di trasporto orto gas viene assicurata tramite: • ricezione di segnalazioni di condizioni di emergenza riscontrate da terzi da parte delle unità operative decentrate, durante il normale orario di lavoro, e, al di fuori dello stesso, da parte del Dispacciamento di S. Donato Donato Milanese , che è presidiato 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno; • il costante e puntuale monitoraggio a cura del Dispacciamento di S. Donato Milanese di parametri di processo quali pressioni, temperature e portate, che consentono l’individuazione l’individuazione di situazioni anomale o malfunzionamenti; • segnalazione a cura del personale aziendale I responsabili dell'emergenza Il Dispositivo di Emergenza Snam Rete Gas assegna ruoli e responsabilità per la gestione di situazioni di emergenza. La turnazione copre copre tutto l’arco della giornata e tutti i livelli operativi partecipano, con responsabilità ben definite, a garantire la gestione di eventuali situazioni di emergenza. In particolare nell’organizzazione corrente della Società: • il responsabile dell’emergenza dell’emergenza a livello locale (Centro o Centrale) assicura l’analisi e l’attuazione degli interventi mitigativi, atti a ripristinare le preesistenti condizioni di sicurezza degli impianti e dell’ambiente coinvolto dall’emergenza e a garantire le normali condizioni dii esercizio; • a livello superiore, è definita una struttura articolata che fornisce il necessario supporto tecnico e di coordinamento operativo al responsabile locale nella gestione di condizioni di emergenza complesse, assicura gli opportuni provvedimenti provvediment a fronte di fatti di rilevante importanza e gestisce i rapporti decisionali e di coordinamento con CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 88 di 93 le autorità istituzionalmente competenti. Tale struttura assicura inoltre il necessario supporto tecnico specialistico al responsabile dell’emergenza press presso il Dispacciamento per problemi di rilevante importanza inerenti la gestione del trasporto di gas con ripercussioni sui relativi contratti di importazioni ed esportazioni gas; • il responsabile dell’emergenza presso il Dispacciamento assicura i provvedimenti provvedime di coordinamento e assistenza durante la fase di emergenza e gli interventi operativi finalizzati alla mitigazione degli effetti sulle persone e ambiente, dovuti all’emergenza mediante l’intercettazione della linea effettuata tramite valvole telecomandate telecomand o con l’ausilio di personale reperibile locale. Garantisce l’esecuzione degli interventi operativi sul sistema di trasporto nazionale, atti a mitigare le alterazioni alle normali condizioni di esercizio durante il persistere di condizioni anomale o di emergenza. Assicura inoltre, durante emergenze complesse o con ripercussioni su contratti di importazioni ed esportazioni gas, l’informazione alla Direzione Snam, attuando i provvedimenti dalla stessa ritenuti opportuni. Procedure di emergenza Le procedure e di emergenza definiscono gli obiettivi dell’intervento in ordine di priorità: 1. eliminare nel minor tempo possibile ogni causa che possa compromettere la sicurezza di persone e ambiente; 2. intervenire nel minor tempo possibile su quanto possa ampliare l’entità dell’incidente o delle conseguenze ad esso connesse; 3. contenere, nei casi in cui si rende indispensabile la sospensione dell’erogazione del gas, la durata della sospensione stessa; 4. eseguire, tenuto conto della natura dell’emergenza, quanto necessario ne per il mantenimento o il ripristino dell’esercizio. Data la peculiarità di ogni intervento in emergenza, le procedure lasciano ai preposti la responsabilità di definire nel dettaglio le azioni mitigative più opportune, fermo restando i seguenti principi: pr • l’intervento deve svilupparsi con la maggior rapidità possibile e devono essere coinvolti ed informati tempestivamente i responsabili dell’emergenza competenti; • le risorse umane, le attrezzature e materiali devono essere predisposti “con ampiezza za di vedute”; CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 89 di 93 • per tutto il perdurare di eventuale fuoriuscita incontrollata di gas dalle tubazioni si farà presidiare il punto dell’emergenza e si raccoglieranno informazioni, quali gli effetti possibili per le persone e per l’ambiente, le conseguenze per p le utenze e l’assetto della rete, necessarie ad intraprendere le opportune decisioni per l’intervento, nel rispetto degli obiettivi e delle priorità precedentemente indicati. Mezzi di trasporto e comunicazione, materiali e attrezzature di emergenza Le unità periferiche dispongono di veicoli e di sistemi di comunicazione adatti alla gestione delle emergenze. Sono, inoltre, attivi contratti di trasporto di materiali e contratti per la reperibilità di personale specialistico, mezzi d’opera e attrezzature per p intervento di ausilio e di supporto operativo al responsabile dell’emergenza a livello locale che possono essere attivati anche nei giorni festivi. Le unità periferiche dispongono altresì di attrezzature utilizzabili in emergenza, costantemente allineate allineate ed adeguate alle variazioni impiantistiche della rete. I materiali di scorta per emergenza, costantemente mantenuti in efficienza, sono opportunamente dislocati sul territorio. Principali azioni previste in caso di incidente Il responsabile dell’emergenza dell’emergenza a livello locale territorialmente competente è responsabile del primo intervento di emergenza: messo al corrente della condizione pervenuta, configura i limiti dell’intervento e provvede per attuarlo nel più breve tempo possibile, in particolare: • ordina, a, se necessario, la chiamata di emergenza dei reperibili; • accerta e segnala gli elementi riconducibili alla condizione di emergenza e segnala gli stessi al Dispacciamento e al responsabile a livello superiore, fornendo ad essi inoltre ogni ulteriore informazione informazione che consenta di seguire l’evolversi della situazione; • valuta eventuali interruzioni di fornitura di gas agli utenti, indispensabili al ripristino delle condizioni di sicurezza preesistenti, gestendo con gli stessi gli interventi e le fasi di sospensione spensione della fornitura; • richiede al responsabile dell’emergenza a livello superiore l’eventuale intervento di personale reperibile, mezzi d’opera, e attrezzature delle imprese terze convenzionate; • assicura gli interventi operativi necessari al ripristino, ripristino, nel minor tempo possibile, delle condizioni di sicurezza degli impianti delle persone e dell’ambiente. Il responsabile di livello superiore, svolge un complesso di azioni, quali: CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 90 di 93 • assicura e coordina il reperimento e l’invio di materiali e attrezzature attrezza previste nel dispositivo di emergenza, richieste dal responsabile di emergenza a livello locale; • assicura, in relazione alla natura dell’emergenza, il supporto al responsabile di necessario, di personale, mezzi d’opera ed attrezzature di imprese terze ter convenzionate; • assicura il supporto tecnico specialistico e di coordinamento al responsabile dell’emergenza a livello locale durante l’intervento, e nella fase dei rapporti con gli utenti eventualmente coinvolti in seguito all’intervento di emergenza; • concorda, se del caso, con il responsabile dell’emergenza presso il Dispacciamento le azioni da intraprendere. Presso il Dispacciamento, il responsabile di turno: • valuta attraverso l’analisi dei valori strumentali rilevati negli impianti telecontrollati telecontrolla eventuali anomalie di notevole gravità e attua o assicura qualora necessario, le opportune manovre o interventi, ivi compresa l’intercettazione della linea e la fermata della Centrale; • segue l’evolversi delle situazioni di emergenza e provvede all’attuazione all’att delle manovre atte a contenere le disfunzioni di trasporto connesse con la stessa, mantenendosi in contatto con il responsabile dell’emergenza locale e di livello superiore; • effettua, se del caso, operazioni di coordinamento ed appoggio operativo al responsabile dell’emergenza locale nelle varie fasi dell’emergenza. Il responsabile dell’emergenza presso il Dispacciamento: • decide gli opportuni provvedimenti relativi al trasporto del gas; • è responsabile degli assetti distributivi della rete primaria prim conseguenti all’emergenza; • coordina l’informazione alle unità specialistiche di Sede e l’intervento delle stesse, per problemi di rilevante importanza. CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) 15. Foglio 91 di 93 CONCLUSIONI L’intervento in progetto, come ampiamente descritto nei capitoli precedenti, consiste consist nella realizzazione di una variante al Metanodotto esistente denominato “All.to Comune di Andria DN150 (6”) – 64 bar”, di proprietà ietà della Snam Rete Gas S.p.A.. L'opera si rende necessaria a seguito del previsto ampliamento del del Canale Ciappetta Camaggi, in Comune une di Barletta (BT). Dal punto di vista ista delle interferenze con i principali strumenti di pianificazione attualmente vigenti nell'area di intervento, l'opera in progetto interferisce con “Reticolo Reticolo Idrografico di connessione della R.E.R.”, R.E. ”, identificata come Ulteriore Contesto Pesaggistico delle Componenti Idrologiche del P.P.T.R. Inoltre l’intervento in progetto interferisce con areali ad Alta Pericolosità idraulica (AP) del Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico (P.A.I) dell’Autorità di Bacino della Puglia. Relativamente a tali interferenze, in funzione delle caratteristiche tecnico-costruttive tecnico delle opere, si può affermare che gli effetti indotti dalla realizzazione delle stesse non comporteranno nessuna alterazione negativa nelle caratteristiche caratteristi idrologiche del sito. In considerazione della natura dell'opera, le azioni progettuali più rilevanti per i loro effetti ambientali si verificano durante la fase di installazione della condotta e corrispondono all'apertura della fascia di lavoro ed allo scavo della trincea di posa. L’intervento si svilupperà per un arco di tempo ristretto e per una fascia di territorio di ampiezza corrispondente alla larghezza della fascia di lavoro per tutto lo sviluppo del tracciato della linea in progetto, interessando interessando direttamente il suolo e la parte più superficiale del sottosuolo, sulla copertura vegetale e sul paesaggio. L'impatto su altre componenti risulta trascurabile o addirittura nullo, sia per la tipologia dell'opera da realizzare, sia per le modalità di costruzione costruzione e le relative tecnologie e scelte progettuali utilizzate. In particolare per quanto riguarda la fauna gli impatti durante la fase di costruzione saranno modesti e di carattere transitorio, legati solo alla presenza fisica nella ristretta fascia dei lavori ed al disturbo acustico dovuto alle operazioni di cantiere. In fase di esercizio della condotta non ci sarà alcun tipo di disturbo sulla fauna poiché trattasi di un'opera completamente interrata (a meno delle aree impiantistiche), impiantistiche) che non comporterà à alcuna interruzione fisica del territorio tale da poter limitare gli spostamenti degli animali e, poiché non si emetteranno rumori e/o vibrazioni, non CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 92 di 93 costituirà una barriera acustica al libero movimento movimento degli stessi animali né al loro rifugio o riposo notturno. otturno. Le componenti che vengono considerate minori, sono l'atmosfera, il rumore, l'ambiente socio-economico economico ed il patrimonio storico-culturale. storico Per quanto riguarda l'atmosfera, l'opera in progetto non comporta scarichi gassosi in fase d'esercizio, mentre mentre in fase di costruzione, le uniche interferenze riguardano le emissioni di gas di scarico delle macchine operatrici e il sollevamento di polvere, soprattutto durante le operazioni di scavo e di rinterro della trincea. Le emissioni prodotte saranno controllate controllate e dovranno essere conformi ai valori limite fissati dalla normativa nazionale e comunitaria. La quantità di polveri sollevata durante i lavori di movimentazione del terreno è legata alle condizioni meteorologiche; nel caso in esame verrà valutata l'opportunità l'op di bagnare artificialmente la fascia di lavoro durante i periodi più secchi, onde evitare il sollevamento di grossi quantitativi di polvere. Le interferenze dell'opera sulla componente rumore sono, come nel caso della componente atmosfera, legate all'uso delle macchine operatrici durante durant la costruzione della condotta. Tali macchine saranno dotate di opportuni sistemi per la riduzione delle emissioni acustiche, che saranno limitate entro i limiti di legge; in ogni caso, i mezzi saranno in funzione solo durante il giorno e non tutti contemporaneamente. In fase d'esercizio, infine, il rumore prodotto dall'opera sarà nullo. Sull'ambiente socio-economico economico e sul patrimonio storico-culturale storico culturale l'impatto negativo è nullo; infatti, l'opera non sottrae beni produttivi produttivi e non determina cambiamenti di destinazione d'uso del suolo, ma unicamente una servitù e non vengono interessate in alcuna maniera opere di valore storico-culturale. storico Sulle componenti suolo e sottosuolo ed ambiente idrico, gli impatti, anche in riferimento alla più diretta relazione tra natura delle componente e modalità tecnicotecnico realizzative dell'opera, risultano tutti reversibili a breve termine. Sulla componente paesaggio paesaggio si registra un impatto a breve termine e parzialmente reversibile, ma sostanzialmente riducibile al minimo, mediante opportuni accorgimenti tecnico progettuali. Il rischio relativo alla presenza di esplosioni e fuochi liberi viene controllato efficacemente mente dalle politiche di sicurezza e di mantenimento dell'integrità dell'opera adottate da Snam Rete Gas, valutate partendo dall'analisi dei possibili scenari CLIENTE PROGETTISTA COMMESSA NR/15381/R NR/15381/R-L01 PROGETTO Variante in subalveo su Metanodotto “All.to Comune di Andria DN 150 (6”) – 64 bar” – attraversamento canale Camaggi – Comune di Barletta (BT) Foglio 93 di 93 incidentali cui potrebbe andare soggetta l’opera ed evidenziando le principali misure preventive messe in atto sia nelle fasi di progettazione e costruzione che in quella di gestione. In conclusione, vista l’analisi svolta si può affermare che in termini generali gli impatti che si registrano lungo la linea in progetto risultano completamente reversibili. reversib