IL VALICO Ciao Beppino … e così alla fine te ne sei andato, con la
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IL VALICO Ciao Beppino … e così alla fine te ne sei andato, con la
IL VALICO Gruppo escursionistico, culturale, ricreativo c/o SMS Rifredi, Via V. Emanuele 303 - 50134 FIRENZE tel. + fax 055 414748 – email: [email protected] web www.ilvalico.it Ciao Beppino … e così alla fine te ne sei andato, con la compostezza che ti ha sempre contraddistinto, senza rumore. Beppe caro, sei stato il maestro di tanti di noi che un tempo eravamo le giovani leve del Valico e che ora continuiamo a camminare su quelle montagne a te tanto care con le nostre famiglie, con i nostri figli. Esempio sei stato, esempio di come si rispetta la montagna, di come il silenzio della natura parla a chi lo vuole sentire, di quanto sia bello e doni serenità valicare le vette. Insieme a Silvano, quel “vecchiaccio” bisbetico come lo chiamavamo tutti noi con affetto, ci hai insegnato tanto. Le prime ferrate le abbiamo fatte con te che ci facevi vedere i nodi, come si portava una imbracatura, come si mettevano i sacchetti di plastica dentro gli scarponi per non bagnarsi i piedi, che vuoi ancora il gorotex non c’era… Poi tiravi fuori dalla tasca le zollette di zucchero e le davi a tutte quelle persone che erano affaticate, altro che bevande isotoniche, zollette di zucchero come si da ai cavalli per premio dopo la galoppata …. ma tant’è! E la tua parola d’ordine: “tutto regolare?” con la nostra immancabile risposta “Stò morendo Beppe” e lui “bene bene”, perché dai, inutile negarlo eri tanto carino quanto eri sordo come una campana. Mi viene sempre in mente Silvano quando mi raccontava delle tue attenzioni, quando dividevate la camera alla settimana verde. Diceva sempre che tu la notte quando ti alzavi per andare a fare pipì (il bisbetico naturalmente usava il verbo “pisciare” oltre che frase storica, quando rimaneva in fondo al gruppo e tu ti attardavi con lui, ti diceva “meglio vento che acqua” e …insomma lascio a voi immaginare di quale natura fosse il vento!) andavi in bagno al buio per non svegliarlo, solo che poi tiravi l’acqua e lui nel silenzio della notte si svegliava di soprassalto dal rumore, rumore che tu non sentivi ma che lui sentiva amplificato… e giù parolacce. E’ inutile negarlo Beppino caro, tu e Silvano siete stati una istituzione nel Valico: “Ti dico che si sale a Orto di donna per cava 17”- “Si Beppe ma quanto tempo fa sei venuto” “30 anni fa era così!” e giù berci e risate…. Oppure quando prendevi la macchina, il solito Silvano diceva : “A me mi garba il suono della musica… così se viene una macchina in senso contrario almeno io la sento!” Ma alla fine vi volevate tanto tanto bene. Come tanto bene ve lo abbiamo sempre voluto anche noi amici, perché eravate fantastici, ironici, strepitosi voi due insieme. Ora te ne sei andato, a 96 anni, ma va bene così: è la vita. La morte alla fine non è solo che un passaggio, ma tu vivrai per sempre nel nostro cuore, nel cuore di chi come me, come Roberto, come Francesco ti deve tanto. Sei stato un maestro di tutti noi, soprattutto dei giovani, tu ci adoravi,eri felice quando ci vedevi perché ci stavi trasmettendo l’amore tuo più grande, dopo naturalmente la tua famiglia, l’amore verso la montagna e lo sapevi! E ora voglio immaginarti sulle montagne celesti, in giro a scorrazzare per il paradiso, con gli scarponi e le zollette di zucchero in tasca, perché difficilmente nella vita ho trovato una persona buona e generosa come te. Ciao Beppino mio, anzi nostro, di tutto il Valico, Valico a cui hai dato tanto e che deve tanto a te e grazie di cuore. Paola Burberi