Incontro Cresimandi - Attività Preparatoria In Parrocchia

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Incontro Cresimandi - Attività Preparatoria In Parrocchia
FESTA DEI CRESIMANDI CON IL VESCOVO GIANNI
ATTIVITÀ A CATECHISMO
INTRODUZIONE
Le attività proposte in preparazione all’incontro con il Vescovo Gianni hanno il loro “orizzonte” più
ampio nei contenuti della Lettera che il Vescovo ha inviato ai cresimandi e che è stata già consegnata
alle parrocchie; invitiamo pertanto i catechisti a rileggerla personalmente prima di iniziare le attività.
“Andate controcorrente” – il titolo della Lettera – è uno slogan invitante per i ragazzi, perché a questa
età progettano di fare qualcosa di “particolare” che li distingua dagli altri; allo stesso tempo, però, può
“spaventare”, perché può sembrare che gli si proponga di fare qualcosa di titanico, mentre i ragazzi
vivono un tempo personale e sociale in cui il “fare quello che fa la massa” è rassicurante.
Naturalmente, occorre valorizzare l’aspetto positivo del nostro titolo (ripreso, come si sa, dalle parole
di papa Francesco ai giovani piacentini). Al di là di fragilità e paure, la luce di Cristo può
accompagnare verso il vero, il bello, il bene.
Il brano del Vangelo del cieco nato – che è il vangelo di riferimento di tutta la festa, essendo il vangelo
liturgico di quella IV domenica di Quaresima – consente di sviluppare alcune potenzialità del titolo
della festa. Chi va controcorrente, nel brano, è anzitutto Gesù, che non guarda il cieco come “uno
sfigato” (così invece lo guardano i discepoli, a ben vedere!) e ha il coraggio di proporre al cieco una
cosa grande: “Va’ e lavati”, perché la tua vita è grande, più grande anche del tuo male.
Di conseguenza, anche il cieco può andare controcorrente! Il vangelo mette in mostra molto bene il
coraggio che il cieco utilizza contro i farisei, per affermare con semplicità di cuore ciò che gli è
accaduto: “Ero cieco e ora ci vedo”, e questo è accaduto grazie a quell’uomo (che neppure conosce!).
Chi invece fa come tutti, chi non ha coraggio, chi preferisce il comodo (i genitori, la folla, i farisei…
tutti zitti, conformisti, paurosi), non può godere della gioia e della luce di Gesù.
Anche noi oggi, anche i nostri ragazzi, viviamo lo stesso dramma: nel Battesimo abbiamo ricevuto una
nuova identità, quella di Figli di Dio, ma questo è un dono continuamente da riconoscere e di cui
dobbiamo riappropriarci, da tradurre ogni giorno in esperienza vissuta. È il dono che Gesù fa a noi, che
ci consente di superare quegli ostacoli e quelle fragilità che ci rendono ciechi e lasciano la nostra vita
nella mediocrità e nel conformismo. Per questo dramma quotidiano, occorre coraggio e disponibilità…
con la Cresima andiamo a ricevere tutto il “corredo” che serve a mantenere viva e fruttuosa questa
identità.
ATTIVITÀ
Abbiamo cercato di preparare un’attività semplice, che – se fatta in modo completo – prevede due
tempi, ma con una prima tappa facoltativa, in modo che si possa utilizzare un solo incontro,
adattandosi ai diversi impegni delle parrocchie. Solo quella che è indicata come seconda tappa è quindi
indispensabile, perché prevede la preparazione del materiale che ogni parrocchia partecipante deve
portare alla festa.
Nel nostro progetto, la prima tappa è quindi preparatoria, la seconda guida i ragazzi a leggere la lettera
del vescovo, ad ascoltare il brano del Vangelo, di cui sceglieranno una frase significativa, a preparare
insieme una domanda al vescovo, a preparare il cartellone che la parrocchia porterà alla festa del 29
marzo. Per chi dedica un solo incontro alla preparazione, sono questi i momenti necessari richiesti.
L’incontro del 29 marzo prevede infatti alcuni gesti a carico delle parrocchie partecipanti, preparati
durante l’attività (si veda la seconda tappa).
FESTA DEI CRESIMANDI CON IL VESCOVO GIANNI – 29/03/2014 – ATTIVITÀ A CATECHISMO * 1
PRIMA TAPPA:
NB: questa prima tappa è facoltativa. Nelle parrocchie o Unità Pastorali che intendono impegnare un
solo incontro, si farà soltanto la seconda tappa.
La prima tappa è volta a favorire una riflessione personale e guidata del ragazzo. Attraverso la ripresa
del brano di vangelo, si intende proporre la Cresima come momento di incontro qualificante con Dio,
che può donare coraggio e forza (per andare controcorrente). Come dice il vescovo: «Carissimi ragazzi
e ragazze, desidero augurarvi la stessa luce, perché l’incontro con Gesù è possibile anche oggi. Grazie
allo Spirito Santo, ciascuno di noi può rivivere la stessa gioia di quel cieco guarito, con una vita
illuminata e trasformata per sempre».
Vorremo quindi aiutare i ragazzi a vincere la propria cecità, prendendo consapevolezza delle proprie
fragilità e difetti, che sono come lenti oscure che impediscono di accogliere la luce del Vangelo, e far
sì che esse siano, come ci dice Gesù, l’occasione per Dio di manifestare la Sua grandezza e il suo
amore/cura per l’uomo, arrivando alla fede in Lui. Da qui nasce anche uno stile di vita molto diverso
da quello che è il modo di vivere proposto oggi dal mondo (“controcorrente”); vale la pena riprendere
quello che Papa Francesco ha detto ai giovani della nostra Diocesi.
Questi i momenti previsti:
-
Presentazione dell’attività; consegna del vangelo (vedi allegato) e delle forme di occhiale (vedi
allegato) senza le “lenti” di cartoncino;
-
Leggere insieme il brano del Vangelo fino al v. 12; chiarimenti e sottolineature sul brano (il
catechista può far riferimento al commento allegato);
-
Consegnare la forma della veste bianca del Battesimo (già pronta o da ritagliare; su carta o –
meglio – su stoffa); ricordare il valore del Battesimo (il loro primo incontro con Gesù) e far
scrivere da ogni ragazzo il proprio nome sulla veste. L’incontro con Gesù è luce, come per il
cieco, la veste è bianca perché piena di luce.
-
Far indossare gli occhiali e guardare la veste (si può vedere perché mancano le lenti oscure).
Consegnare ora un certo numero di “lenti” di cartoncino nero (vedi allegato); il catechista
comincia ad elencare una lunga serie di fragilità (“sono solo”; “sono superbo”; “sono
indifferente”; “sono conformista”; “ho paura”, …) e ogni volta che i ragazzi si riconoscono in
una di esse devono mettere sulla montatura una lente scura. Alla fine dell’elenco si chiede loro
di “guardare” la propria veste con gli occhiali con le lenti scure o di provare a leggere la veste
degli altri (se i ragazzi hanno indossato almeno due cartoncini, ciò è impossibile).
-
La prima tappa si conclude così, con la presa di coscienza che queste fragilità – pur non
cancellando l’identità ricevuta nel Battesimo, perché la veste con il nome rimane – possono
oscurare del tutto la nostra vita. In questa situazione (che somiglia naturalmente a quella del
cieco nato), chi o cosa ci può aiutare?
-
Per sottolineare come solo Gesù ci può liberare dalla nostra cecità concludiamo l’incontro
chiedendo il Suo aiuto leggendo o ascoltando la canzone di Mango (vedi appendice), che si può
considerare come una forma di preghiera/invocazione (anche se naturalmente il testo della
canzone non fa riferimento esplicito a Dio o a Gesù).
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SECONDA TAPPA:
Questa seconda tappa andrebbe svolta da tutte le parrocchie o Unità Pastorali (indipendentemente
dallo svolgimento o meno della prima tappa).
L’incontro di preparazione qui delineato prevede tutti i momenti necessari a preparare
adeguatamente il gruppo dei cresimandi all’incontro con il Vescovo.
-
Leggere insieme la lettera del Vescovo;
-
Leggere il brano del Vangelo (vedi allegato); chi ha svolto la prima tappa, prosegue la
lettura già iniziata la volta precedente; se possibile, lasciare ai ragazzi un po’ di tempo per
leggere in silenzio il brano del Vangelo;
-
Dopo la lettura, chiedere a ciascun ragazzo di scegliere la frase o la Parola del Vangelo che
più lo colpisce (se possibile, scrivendola); per chi ha svolto la prima tappa, sottolineare in
particolare come il cieco è stato condotto a vedere e come la sua vita è cambiata quando “ha
tolto le lenti scure” dai suoi occhi;
-
Scegliere insieme una frase del Vangelo (tra tutte quelle proposte) che poi verrà scritta sul
cartellone (v. dopo) e letta all’incontro a Piacenza. Ogni parrocchia/U.P. dovrà individuare
un’unica frase;
-
Su di un cartellone bianco formato 50x70 far scrivere ai ragazzi la frase del Vangelo scelta
insieme e una frase/preghiera di ringraziamento; per chi ha svolto la prima tappa, prendere
spunto dalla riflessione precedente e chiedere di ringraziare per le persone che ci aiutano a
riconoscere i nostri limiti e a superarli, per le persone che ci sono vicine, per la fiducia che
ripongono in noi nonostante i nostri limiti e per lo sforzo che fanno per aiutarci a vedere…;
-
Il cartellone può essere decorato a piacere e sarà portato all’incontro del 29 marzo;
-
In base alla riflessione svolta, scegliere infine una domanda da proporre al Vescovo; ogni
parrocchia/U.P.
dovrebbe
inviare
(via
mail
all’ufficio
catechistico:
[email protected]) una domanda, e tra tutte quelle pervenute ne verranno
scelte 3 da rivolgere al vescovo durante l’incontro;
-
Se possibile, sarebbe bene anche scegliere fin da ora il/la ragazzo/a che leggerà la frase di
risonanza all’incontro col Vescovo e i due ragazzi/e che mostreranno il cartellone mentre
viene letta la frase.
-
Si può concludere l’incontro con la preghiera posta in appendice.
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APPENDICE 1: LA CANZONE PER LA PRIMA TAPPA
LUCE
(MANGO, 1998)
Parlo di una storia che svanì
di quei giorni che lasciano troppa sete
come mai tu ritorni, sei ancora qui
e l'inverno sui rami già diventa estate
sei, sei con me, e chissà
se ti ho perso mai qui, qui perché...
parlo d'amore di un cielo che io abbandonai
e di me di te, di noi due indifesi
tu mi accarezzi le mani, ma che cosa fai
forse che tutto va, anche gli anni spesi
sei qui con me ti cercai ti dimenticai
sei qui con me ancora come allora.
Luce che purifichi i miei sogni
scendi piano dentro me,
luce che rischiari apertamente
non lasciarmi da solo mai, ti prego mai…
Voglio amore
nella forza che mi dai nel coraggio che mi dai.
Luce che una strada sola insegni...
Senti questa vita che trafigge così
e ci porta con sé, col suo passo lieve
ma tu sei qui, ti cercai ti dimenticai,
sei qui con me, ancora come allora...
Luce che purifichi i miei sogni
scendi piano dentro me luce che rischiari apertamente
tu viva in me, bruciante in me, dentro me.
Luce che una strada sola insegni
non lasciarmi da solo mai ti prego mai…
voglio amore nella forza che mi dai
nel coraggio che mi dai.
(su youtube è possibile ascoltare la canzone in alcune versioni diverse)
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APPENDICE 2: LA PREGHIERA PER LA SECONDA TAPPA
Padre buono, la mia vita è continuamente bombardata
da tante immagini e da mille luci.
Quante volte mi lascio abbagliare
da false promesse: e così sono un cieco.
Altre volte preferisco chiudere gli occhi
su me stesso, per non guardare
quello che in me dovrebbe essere cambiato...
e mi ostino ad essere cieco.
Ancor più spesso mi piace chiudere gli occhi
su ciò che capita attorno a me.
Tocca sempre agli altri impegnarsi,
tocca sempre agli altri “aprire gli occhi”, fare qualcosa.
E così sono un cieco!
Riconosco, Signore Gesù, che sei tu la mia luce.
La tua luce, dolce e fragile, non abbaglia come in discoteca,
ma è mi regala la certezza
che sto andando sulla strada giusta.
Tu mi chiedi di aprire gli occhi e guardare senza paura,
di avere coraggio per andare controcorrente,
verso per un mondo che ha bisogno anche di me.
Ho bisogno di occhi nuovi, mi credo tanto grande
ma riconosco di essere nulla senza di te!
Sono cieco! Salvami Signore, mia luce.
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