Oggi iniziamo un nuovo anno liturgico e così torniamo a ripercorrere

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Oggi iniziamo un nuovo anno liturgico e così torniamo a ripercorrere
VI DOMENICA T.O. Anno A
Dal libro del Siracide 15,15-20
Dalla prima Lettera ai Corinti 2,16-10
Dal Vangelo secondo Matteo 5,17-37
Il Vangelo di questa 6ª domenica del tempo ordinario ci presenta Gesù che
prende posizione sulla legge di Mosè, quella che Dio suo Padre aveva
consegnato agli Israeliti. E’ la prima lettura tratta dal libro del Siracide che mette
in chiaro cos’è questa legge per il popolo ebraico. E’ legge di vita in cui è
racchiusa la sapienza di Dio e oferta agli uomini perché la osservino, liberi di
aderirvi oppure no. Se si sceglie di osservare i comandamenti si avrà la vita,
altrimenti si opterà per la morte, sapendo che Dio conosce ogni azione dell’uomo
e non vuole l’empietà.
Nel Vangelo è Gesù che svela il suo pensiero sulla legge mosaica mettendone in
chiaro il suo valore perenne, ma integrandola con le esigenze della nuova legge
che è venuto a portare, quella dell’amore. Nel brano di oggi Gesù esamina
quattro punti della legge enunciandoli con un solenne “fu detto” per poi
aggiungere un autorevole “ma io vi dico”. Così il non uccidere diventa non
insultare il fratello perché se lo ami non puoi fargli del male nemmeno ferirlo con
la lingua malevola. L’adulterio non è solo nell’atto sessuale, ma già nel desiderio
perchè se ami davvero, la tua coscienza si afna e nemmeno col pensiero puoi
tradire. Ripudiare la moglie non è consentito, quella della legge mosaica è solo
una concessione alla durezza di cuore degli uomini, ma il progetto di Dio, sin
dalla creazione come scritto nel libro della Genesi, è l’indissolubilità del rapporto
d’amore tra uomo e donna. L’amore, infatti, può essere a tempo? Giurare poi non
è necessario, se ci si ama c’è fducia e coerenza ai sì e no detti, il resto è
superfuo. Norme sagge per costruire convivenze serene e pacifche che rendono
bella la vita già qui sulla terra, se le osserviamo.
E’ la sapienza divina che S. Paolo contempla e loda nel brano tratto dalla 1ª
lettera ai Corinzi e che è stata rivelata nel Figlio Gesù venuto a farci conoscere il
vero volto di Dio, il suo progetto d’amore e di salvezza per gli uomini, che però
non hanno compreso e rifutato sino a metterlo in croce. Rifuto che possiamo
opporre anche noi oggi non osservando la Parola di Dio che ci parla nel Vangelo e
nella sua legge, ma già il Siracide aveva messo in chiaro a cosa si va incontro, e
vale sempre.
Un brano di S. Ambrogio vescovo ci aiuta a proseguire nella rifessione.
“Il Signore ti esorta per mezzo della legge, dei profeti e del Vangelo a osservare
fedelmente i precetti del Signore tuo Dio. Non t’illudere: di ciascun precetto non
cadrà uno iota o un apice. Prega dunque perché il Signore diriga il cammino della
tua mente in modo che tu possa osservare la sua legge. Non dovrai arrossire se
terrai fssi gli occhi nella sua legge. Osserviamo i precetti del Signore per non
rimanere confusi, osserviamoli interamente: se uno, infatti, osserva un
comandamento e ne trascura un altro, non gli serve a nulla” (Dal “Commento sul
salmo 118”).