Patrocinio Assessorato Servizi Sociali Patrocinio

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Patrocinio Assessorato Servizi Sociali Patrocinio
Patrocinio
Assessorato Servizi Sociali
Patrocinio Assessorato
Politiche del lavoro e formazione
Regione Campania
Corso accreditato
Patrocinio Aimef
Patrocinio ordine degli
Avvocati Benevento
Patrocini
Comune di Benevento
Provincia di Benevento
Arcidiocesi di Benevento
Ordine degli avvocati
di Benevento
Soggetto Attuatore
La Scuola la Tecnica è un Istituto di Formazione Professionale accreditato dalla Regione Campania secondo la
normativa vigente, operante da oltre venti anni sul territorio campano.
Si occupa di formazione e aggiornamento professionale in diversi settori strategici e coerenti con le esigenze del
sistema produttivo. Avvalendosi di un proprio centro studi specializzato e di professionisti esperti, la Scuola la
Tecnica realizza ricerche di mercato relative al fabbisogno formativo della realtà economica e culturale, offre un
servizio di orientamento al lavoro, organizza attività di riqualificazione ed aggiornamento professionale e progetta percorsi formativi adatti ad ogni esigenza.
È dotata, inoltre, di adeguati strumenti tecnologici e di una piattaforma e-learning che le permette di erogare
corsi di formazione on line in diverse aree didattiche.
I corsi sono riconosciuti e accreditati dalla Regione Campania, in perfetta sintonia con le leggi nazionali e comunitarie in materia. Al termine dei corsi e dopo il superamento dell’ esame, la Regione Campania rilascia un
attestato valido ai fini dell’avviamento al lavoro ed alla partecipazione ai concorsi pubblici.
Il titolo rilasciato è regolato da atti ufficiali pubblici ed istituzionali ( non ufficiosi-privatistici) ai sensi
dell’ art 14 Legge 845/78.
Sede
L’ attività formativa viene svolta in una moderna struttura didattica sita in Benevento alla via del Longobardi,
facilmente raggiungibile sia dalla città che dalle periferie.
Scuola la Tecnica è presente su:
http://www.scuolalatecnica.it
gruppo scuolalatecnica
twitter.it/scuolalatecnica
Premessa e obiettivi
La mediazione familiare, con una storia trentennale negli Stati uniti e di poco meno nel resto d’Europa ha come
obiettivo prioritario la trasformazione del conflitto stesso in opportunità di crescita e di cambiamento. Dalla lite,
al cambiamento, dal silenzio al dialogo costruttivo, dalla negazione dell’altro al riconoscimento attivo.
Il percorso meditativo è un “percorso situazionale” che si applica ad un equilibrio dinamico.
La mediazione, in tutte le sue fasi, è un percorso di attribuzione di senso ed in quanto tale un attivatore di riconoscimento reciproco delle aspettative, dei diritti, dei bisogni, ma anche dei disagi, delle sofferenze, delle difficoltà.
Il disagio nella coppia in crisi o esplosa è soprattutto esistenziale e per renderlo visibile è necessario disporre di
capacità di lettura.
La coppia, a partire dalla presa d’atto della separazione, formale o esistenziale, deve poter “essere educata”
a riconoscere le proprie responsabilità, attraverso un processo di auto-apprendimento utile per distinguere il
ruolo coniugale da quello genitoriale, che, da un certo momento, sono riferiti a snodi temporali diversi. Il primo,
quello coniugale, ha un percorso ormai certo e definito (passato-presente), il secondo, quello genitoriale, è un
ruolo in progress (passato-futuro).
La mediazione familiare consente di imparare a gestire questi diversi tempi di vita, traducendoli operativamente
in spazi esistenziali costruttivi e non distruttivi
Secondo la definizione elaborata dall’ Association pour la Promotion da la Mèdiation Familiare: “la mediazione
familiare, in materia di divorzio o di separazione, è un processo in cui un terzo neutrale e qualificato, viene sollecitato dalle parti per fronteggiare la riorganizzazione resa necessaria dalla separazione, nel rispetto del quadro
legale esistente. Il ruolo del mediatore familiare è quello di portare i membri della coppia a trovare da sé le basi
di un accordo durevole e mutualmente accettabile, tenendo conto dei bisogni di ciascun componente della famiglia e particolarmente dei figli in uno spirito di corresponsabilità e di uguaglianza dei ruoli genitoriali”.
Il mediatore non si propone di aiutare i coniugi a ricomporre il loro distacco: egli lavora nell’ottica della separazione già avvenuta o in via di completa attuazione. L’obiettivo non è quello di far tornare insieme i genitori, ma di
farli ritornare “genitori insieme”, di farli ritornare ad essere entrambi i genitori del proprio figlio. In un percorso
caratterizzato da scontri, lotte e sofferenze quale quello della separazione coniugale altamente conflittuale, la
mediazione familiare rappresenta una delle ultime occasioni in cui i due coniugi possono prendere una decisione come genitori dei propri figli.
Fintanto che riescono a mantenere aperto un canale di comunicazione, a confrontarsi, ad esprimere le loro
opinioni, sono ancora il papà e la mamma a decidere cosa è meglio per il loro bambino, altrimenti è possibile
che siano altri a farlo (avvocati, giudici, periti di parte, servizi sociali). Il ruolo attivo dei genitori è fondamentale
anche nel lavoro col mediatore: sono loro i protagonisti in primo piano nella mediazione. Il mediatore fornisce lo
spazio e il tempo necessari ai coniugi per poter far evolvere in modo corretto la situazione. Egli ha il solo compito
di ripristinare e favorire la comunicazione tra i due, cercando, insieme a loro, di definire meglio i problemi sul
campo e le possibili soluzioni della situazione, soluzioni che devono essere basate su proposte fornite dal papà
e dalla mamma, perchè solo loro sono i veri “esperti” dei loro figli.
Avv. Giovanni Grauso
Mediatore Familiare
Direttore didattico del Corso
Prof.ssa Annamaria Rufino
Supervisore del Corso
Il Master
É stato progettato per chi avendo già conseguito una laurea, ha voglia di specializzarsi nella mediazione familiare impegnandosi in un programma di formazione rigoroso. L’approccio didattico sarà interattivo e dinamico. I
docenti tratteranno temi diversi con varietà di metodi quali case studies, role playing, divisione dei partecipanti
in teamwork, lezioni frontali di tipo accademico, etc. Il direttore didattico sarà il Dott. Giovanni Grauso avvocato
e mediatore familiare nonché consigliere delegato Aimef per la Campania, a cui si accompagneranno docenze
d’eccellenza provenienti dal mondo accademico, istituzionale, giuridico e sociale.
Inoltre il partenariato coinvolto in questo progetto sarà il valore aggiunto al corso in termini di interazione, collaborazione e conoscenza del contesto della mediazione.
Quattro motivi per scegliere il Master
1.
Il Master è stato progettato da docenti e da esperti in mediazione con lunga esperienza
2.
I contenuti sono in linea con il forum europeo della mediazione familiare
3.
Il superamento dell’esame consentirà il rilascio di un certificato ufficiale e formale rilasciato
dalla Regione Campania
4.
Esame per l’iscrizione presso l’AIMEF (Associazione Italiana Mediazione Familiare)
Durata del master 220 ore
Requisiti d’accesso
Al corso possono accedere tutte le persone in possesso del seguente titolo di studio:
Laurea in: Giurisprudenza; Psicologia; Sociologia; Neuropsichiatria infantile; Psichiatria; Scienze dell’
educazione e della formazione; Scienze del servizio sociale, Scienze Politiche, Medicina e Lettere.
Certificazione finale / Esame finale/ Iscrizione Albo AIMEF
Al termine del percorso è previsto un esame finale che oltre a verificare le competenze acquisite, certificherà
in modo formale ed ufficiale con una Qualifica in Mediazione Familiare convalidata e rilasciata dalla Regione
Campania con valenza sul territorio dell‘ Unione Europea.
La qualifica è rilasciata ai sensi dell’art. 14 D.Lgs 845/78 (legge quadro Formazione Professionale)
La commissione è composta da membri dei seguenti Enti :
Regione Campania;
Amministrazione Provinciale;
Ministero del Lavoro;
Ministero della Pubblica Istruzione;
Ordini Sindacali/datoriali;
Esperti in mediazione;
Docente Scuola la Tecnica;
La commissione d’esame avrà fra i suoi membri un rappresentante dell’aimef in qualità di Osservatore.
Per accedere all’albo dell’Associazione Italiana Mediatori Familiari, che riunisce e tutela la figura professionale
del Mediatore Familiare è previsto: una tesi, un esame scritto e una prova pratica (role playing) finale con attribuzione di un giudizio complessivo;
Il processo di mediazione sarà analizzato ed esperito in tutti i suoi aspetti, condotto da un esperto mediatore
familiare, diretto e coordinato dalla prof.ssa Annamaria Rufino unitamente all’avv. Giovanni Grauso.
Il mediatore familiare
Descrizione profilo professionale
Il Mediatore Familiare è un operatore adeguatamente formato alla comprensione, sul piano psicologico, del
conflitto coniugale e familiare. Ha capacità di promuovere nei partner/genitori le risorse, le competenze, la motivazione al dialogo e a prevenire il disagio dei minori. Più precisamente, il mediatore familiare aiuta la coppia
nell’ ottica della Bigenitorialità:
- a rimuovere le difficoltà legate ad una comunicazione esasperata e conflittuale;
- a creare uno spazio di incontro e di dialogo con il partner;
- a trovare accordi concreti, costruttivi e personalizzati, ampliando la gamma delle possibili soluzioni;
- a riorganizzare le relazioni familiari, tenendo conto dei bisogni psicologici dei figli.
Competenze di base del mediatore familiare
Il Mediatore Familiare ha competenza:
- sulla normativa sul diritto di famiglia e sulla legge di affido condiviso.
- natura e fondamenti della mediazione familiare;
- la coppia: la sua formazione, le sue evoluzioni, le sue crisi e i suoi conflitti
- lo sviluppo psico-affettivo del bambino e le ripercussioni che una separazione coniugale puo causare;
- opportunità, struttura e svolgimento della mediazione;
- contratto di lavoro e principali normative regolanti il rapporto di lavoro
Competenze tecnico - professionali
Il Mediatore Familiare è in grado di:
- applicare le tecniche della mediazione;
- gestire i conflitti;
- condurre la negoziazione partendo dalle posizioni individuali per arrivare a una discussione equa e
rispettosa degli interessi di tutti;
- garantire la propria neutralità nella partecipazione;
- accettare le differenze di opinione e di interessi dei partecipanti al conflitto
- comprendere la tipologia e lo stile di funzionamento familiare della coppia che chiede l’intervento di
mediazione;
- verificare l’idoneità della coppia alla mediazione familiare;
- definire lo spazio dei figli nella separazione dei genitori alla luce alla luce della conoscenza delle fasi
del processo separazione/divorzio;
- aiutare la coppia nell’affrontare il tema della bigenitorialità e del come prevenire il disagio dei minori;
- aiutare la coppia ad elaborare un progetto concernente l’affidamento di figli, la divisione dei beni, la
fissazione dell’assegno mensile;
Contesti Operativi
Il mediatore familiare svolge la propria attività professionale nei seguenti contesti:
- enti pubblici
- privato sociale
- libera professione
Corpo docenti
Il corpo docenti sarà formato da mediatori familiari, docenti universitari, ricercatori universitari,psicologi,
avvocati, magistrati, altamente qualificati.
Dott.ssa. Margherita Cardona Albini
Docente: area istituzionale e legislativo
Giudice presso il Tribunale di Campobasso con funzioni promiscue, delegata alle funzioni di famiglia e
componente del Tribunale delle libertà presso il Distretto di Corte d’Appello
Dott. Benedetta Carminati
Docente: area sociale e psicologica
Psicologa-psicoterapeuta di formazione sistemico-relazionale. Collabora con le attività del Consultorio
familiare dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, in particolare attraverso interventi rivolti
agli adolescenti e le famiglie. Si occupa, da anni, di interventi di prevenzione nelle scuole nell’ ambito
dell’ educazione all’ affettività e della peer education. Il suo impegno è rivolto, inoltre, al coordinamento del lavoro clinico con bambini e adolescenti nell’ ambito delle attività del Villaggio SOS di Roma,
un’ organizzazione internazionale, impegnata sia nell’ assistenza ai minori in difficoltà che nella prevenzione all’ abbandono.
Dott.ssa. Virna D’ Antuono
Docente: area sociale e psicologica
Psicolologa specializzanda in psicoterapia cognitiva. Si è specializzata in coordinamento dei servizi per
l’ infanzia presso l’ Università Roma Tre e conduce interventi di prevenzione del disagio giovanile nelle
scuole del territorio romano. Svolge attività di consulenza e sostegno psicologico presso il “Centro Genitori- Figli: oltre il disagio” dell’ Università Cattolica del sacro Cuore, Facoltà di Medicina e Chirurgia
del Policlinico Gemelli di Roma. Le sue competenze all’ interno del Centro sono rivolte alle valutazioni
e al trattamento dei minori, alla valutazione e al sostegno delle capacità genitoriali e allo svolgimento
degli incontri protetti.
Dott.ssa. Viviana Finistrella
Docente: area sociale e psicologica
Psicologa specialista dell’ età evolutiva Si è specializzata sulla valutazione delle esperienze di abuso
e cura presso il Lifespan Center for Trauma and Abuse della Royal Holloway University di Londra e ha
collaborato con la cattedra di Psicopatologia dello Sviluppo della Facoltà di Psicologia dell’ Università
La Sapienza di Roma e si occupa principalmente di programmi di prevenzione e terapia per i bambini
e le loro famiglie. Attualmente coordina progetti in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambin
Gesù di Roma e la Società Barilla di Parma.
Corpo docenti
Dott.ssa. Antonietta Genovese
Docente: area istituzionale e legislativo
Giudice presso il Tribunale di Benevento con funzioni civili, specializzata in materia di famiglia e delegata alle funzioni presidenziali.
Dott./Avv. Giovanni Grauso
Coordinatore didattico del corso
Docente: area tecnico professionale
Avvocato iscritto al foro di Santa Maria C.V. – Mediatore familiare modello di lavoro globale, consigliere
Regionale AIMeF delegato per la Campania. Collaboratore della Prof.ssa Annamaria Rufino nella formazione dei “Mediatori Familiari” da principio presso la Facoltà di Studi Politici e per l’Alta Formazione Europea e Mediterranea “Jean Monnet” della Seconda Università degli Studi di Napoli, in seguito presso
la Sezione Centro-Sud di Me.Dia.Re. Tutor didattico presso la Facoltà di Studi Politici e per l’Alta Formazione Europea e Mediterranea “Jean Monnet” della Seconda Università degli Studi di Napoli Master di
secondo livello in Mediazione Familiare e Dei Conflitti Interpersonali dal 2006 al 2010. Tuotor didattico
della prima e seconda edizione del Corso di Alta Formazione Professionale in Mediazione Familiare,
realizzato da Me.Dia.Re a Caserta. Supervisore ai tirocini pratici e formativi presso il Tribunale di Santa
Maria Capua Vetere (CE), presso lo studio “T.D.L.” di Isabella Buzzi di Milano, presso il Centro “C.R.I.S.I.”
di Bari e presso il Centro “Me.Dia.Re” di Torino.
Dott.ssa. Marzia Lillo
Docente: Tutor didattico e supervisore tirocinio pratico e formativo
Laureata in Scienze delle Educazione, specializzata in counseling psicosociali, consulente in mediazione familiare presso varie associazioni di volontariato che si occupano di disagio familiare e personale,
tra cui Media-counseling O.n.I.u.s. (Napoli), cooperativa sociale “è più bello insieme” (Benevento), Pastorale Familiare Arcidiocesi (Benevento), Associazione progetto affido Angela Cancellieri (Benevento)
A.C.I.F
(Progetto viole VII Municipalità - Napoli)
Dott.ssa. Annamaria Rufino
Docente: Sociologia della famiglia
Laureata in Scienze Politiche, Mediatore Familiare (socio A.I.Me.F.) e Conciliatore accreditato dal Ministero della Giustizia. Presso la Seconda Università degli Studi di Napoli - Facoltà di Studi Politici e per
l’Alta Formazione Europea e Mediterranea “Jean Monnet” è professore di ruolo e direttore, dal 2005 al
2010, del Master di II° livello in “Mediazione Familiare e dei Conflitti interpersonali”. Presso la Facoltà
di Economia - Università degli Studi del Molise di Campobasso, dal 2001, è professore straordinario per
il settore scientifico disciplinare SPS/12, in Sociologia giuridica della devianza e mutamento sociale e
dal 1999 professore associato di Istituzioni Giuridiche e mutamento sociale. Responsabile della Sezione
Centro-Sud di Me.Dia.Re. e della prima e seconda edizione del Corso di Alta Formazione Professionale
in Mediazione Familiare, realizzato da Me.Dia.Re a Caserta.
Autrice di diverse pubblicazioni
Programma didattico
Articolazione dell’azione formativa
Il corso di alta formazione in Mediazione Familiare della Scuola la Tecnica, autorizzato dalla Regione Campania,
prevede la seguente struttura didattica:
- 120 ore di formazione teorica in aula (discipline sociologiche, giuridiche, psicologiche, tecniche e professionali)
- 100 ore di stage/pratica*
É obbligatorio frequentare l’80% delle lezioni.
Le lezioni si svolgeranno il venerdì (pomeriggio) o il sabato (mattina/pomeriggio) con cadenza settimanale.
* Il tirocinio formativo di 100 ore sarà svolto, presso la Scuola la Tecnica e sarà caratterizzato da esercitazioni pratiche, visioni di sedute
di mediazioni familiari, simulazioni analesi di casi reali, focus group, giochi di ruolo per la valutazione delle attidutini, attività pratiche
di gestione del conflitto.
Tutte le ore di tirocinio saranno accompagnate da un esperto Mediatore.
La scuola la Tecnica offre l’oppurtunità di effettuare, post corso, stage presso studi di mediazione o associazioni.
Programma
Programma
Aree disciplinari
Area tecnico - professionale
Area istituzionale e legislativa
Area sociale e psicologica
Area comunicazione
Stage/pratica
TOTALE
ore
discipline
- Ruolo del mediatore familiare
- Richiesta di aiuto e analisi della domanda
- Forme e contesti di intervento
- Tecniche di mediazione
- Metodologia della negoziazione
- Diritto di famiglia (diritti e doveri dei coniugi, regime patrimoniale, separazione della coppia)
- Elementi di diritto penale
- Contratto di lavoro e principali normative regolanti il rapporto
di lavoro
- Elementi di psicologia sociale
- Elementi di psicologia dell’ età evoluta
- Sociologia della famiglia
- Teorie e tecniche della comunicazione e delle relazioni umane
- Gestione delle emozioni
esercitazioni pratiche, visioni di sedute di mediazioni familiari, simulazioni analasi di casi reali, focus group, giochi di ruolo per la valutazione
Iscrizione
Coloro che intendono iscriversi al corso di alta formazione in Mediazione Familiare dovranno far pervenire presso la sede della Scuola la Tecnica richiesta d’iscrizione contenente informazioni sul titolo di studio e sulle esperienze professionali svolte. La richiesta potrà essere consegnata, a mano presso la segreteria della Scuola la
Tecnica (via dei Longobardi , 82100 Benevento), via fax (0824.42927), via e-mail ([email protected]).
I candidati che rispettano i requisiti di accesso saranno inseriti nel master secondo l’ordine di arrivo e fino a copertura di posti disponibili. Il numero di posti disponibili per ogni corso è di 15 max 18 partecipanti.
Agevolazioni e dettagli
La frequenza al corso di alta formazione è equiparata ai corsi scolastici o universitari ai fini dell’utilizzo delle tariffe preferenziali relative ai mezzi di trasporto e ad ogni altro effetto di carattere previdenziale , nonché di godere
delle agevolazioni previste per i lavoratori-studenti dall’art. 10 della L. n.300 del 20/05/1970.
Nella quota è inclusa la CARD STUDENT che riserva i seguenti vantaggi:
- agevolazioni con le strutture convenzionate (elenco in segreteria);
- borse di studio dal 5 al 15% su ulteriori corsi o master di specializzazione.
Dalla stampa
Dalla stampa
«I primi a trarne beneficio? Sono i figli»
L
Costanza Marzotto
La psicologa Marzotto:
«Solo con l’intervento
di un terzo i genitori
dialogano. Ed è ciò
che chiedono i ragazzi»
a mediazione familiare fa
bene soprattutto ai figli.
Parola di Costanza Marzotto,
mediatrice lei stessa, psicologa e
docente di Teorie e tecniche della
mediazione familiare alla
Cattolica di Milano.
Professoressa Marzotto, perché
la mediazione fa bene ai figli?
Perché i figli chiedono di non
assistere ai conflitti, alle urla e al
discredito reciproco tra i
genitori. Chiedono di essere
amati da entrambi anche se tra
loro non vanno più d’accordo.
La mediazione ha un effetto
sulla capacità cooperativa tra
genitori anche nel lungo periodo
(alcune ricerche dimostrano che
nelle coppie mediate, il padre
continua a occuparsi
dell’educazione dei figli anche
15 anni dopo la separazione).
Peccato però che l’accesso a
questo servizio sia a discrezione delle coppie. Non si potrebbe immaginare un percorso più
o meno obbligatorio in casi di
forti contrasti sui figli?
Io sono favorevole all’accesso
facoltativo. Come si può
ordinare di parlarsi, di
comunicare, di focalizzarsi sui
figli? Quello che andrebbe reso
obbligatorio è un incontro
informativo su cosa sia la
mediazione familiare e sui
vantaggi del prendere accordi
con un terzo equidistante dalle
parti (e non difensore dell’uno
contro l’altro) per delineare e
sperimentare un progetto
educativo condiviso.
Alla Cattolica di Milano da an-
ni sperimentate i Gruppi di parola, spazio di dialogo riservato
ai figli nella separazione. Si
può configurare come un servizio di mediazione familiare?
I Gruppi di parola sono nati
proprio per iniziativa dei
mediatori familiari (Lorraine
Filion in Canada e Marie Simon
in Francia) che hanno visto
chiaramente i bisogni dei figli
delle coppie divise, ragazzi e
ragazze dai 6 ai 12 anni, o dai 14
ai 17 anni, che non era
opportuno né necessario
incontrare nella stanza della
mediazione, ma che restavano
senza un luogo dove dare parola
alle emozioni e ai sentimenti
complessi legati al divorzio dei
genitori.
Antonella Mariani
Benevento Via Dei Longobardi 12
+39 824 42927 326729
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