Maggio - Sant`Ambrogio

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Maggio - Sant`Ambrogio
Maggio
2010
AnnoXXVIIIn. 5
TJI\A
DALLB
D
E
TORRI
Informatore
dellaBasilicadi Sant'Ambrogio
in Milano
- Í'ar {}2 fíifl3[]39
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26$58:0?
IL DIALOGOEDUCATIVO
L'educazionecosfifuisce,oggi, una realequestioneemergente.
Educare non è mai
stato facile, e oggi
sembra diventare
s e m p r ep i ù d i f f i c i l e .
Lo sanno i genitori,gli
insegnanti,i sacerdoti
e tutti coloro che
hanno dirette responsabilità educative:
tanto che si parladi
"emergenza educativa".
Alcuni sono portati
ad incolpare le
nuove generazioni,
come se i bambiniche
nascono oggi fossero
d i v e r s id a q u e l l i c h e
nascevanonel oassaTO.
Altri danno sempre
la colpa agli adulti di
oggi che non sarebbero più capaci di
educare.
re?". La domanda non
è retorica.
Ogni giorno la cronaca
registraepisodi sconcertanti.Protagonistidi
questi episodi non
sono tanto i delinquenti abituali,ma ragazzi
a s s o l u t a m e n t e" n o r mali" similiappuntoai
nostrifigli.
Va detto anche che
nella società contemporanea famiglia,
scuola parrocchia,che
un tempo avevano
quasiil monopoliodelI'educazione, sono
ormai in gran parte
scavalcatedal grande
fiume mediaticoin cui
tutti, piccolie adulti,
siamo immersi.
In primo luogo cio
riguardala televisione
davantia cui milionidi
bambini vengono
"posteggiati"per ore.
Anche Internet, a
volte, invece di arricchire il campo delle
opportunitàdi informazionee di comunica-
Ma i ragazzisono, in
b u o n a m i s ur a , l o
specchiodel clima in
cui li si fa crescere.A
CamilloProcaccini,AmbrogiofermaI'imperatoreTeodosio
v o l t e c i v o r r e b b e ,d a
e gli impediscedi entrare in chiesa
p a r t e d e g l i a d u l t i ,I ' u miltà di ammettereche
abbiamopropostoai nostriragazzimodellidi vita sbazione,si trasformain un passatempo
vuoto se non
gliati,offrendoloro tutto, anche il superfluoe l'effimeoericoloso.
ro, senzaoffrireloro ciò che è essenziale,distinguenE' necessarioridiretutto questo in positivo:non serve
dolo chiaramenteda ciò che non lo è.
la censuraper reagirealladerivamediatica,ma occorrevalorizzareil oositivodioueste realtà.
Molti si chiedono: "ma è ancora possibile educacontinuaa pag.2
ILDIALOGO
EDUCATIVO,
OGGI
segueda pag.1
Vorrei sottolineare alcune cose importantí nella
missione educativa.
o Inanzitutto occorre sostenere la "responsabilità
originaria della famiglia ad educare".
La famigliaè chiamataa donare ai figli, assiemealla
vita, le ragioniche danno senso e bellezzaall'esistenza. "Generareallavita" implicaper la famigliacristiana
una resoonsabilità
a far crescereanche "la vita del
figliodi Dio che c'è in ogniragazzo".
I genitoridedicanotroppo poco tempo ai figli,a causa
del super-impegnolavorativo.
Occorreproporreaifigli una progettualitàdi vita orientata e tesa verso "ciò che vale" al di là di "ciò che
piace". Attraversol'amore dei propri genitori ogni
bambinoche si affacciaallavita fa la orimae decisiva
esperienzadell'amore,un amore che pero non è solt a n t o u m a n o ,m a è u n r i f l e s s od e l l ' a m o r ec h e D i o
creatoreha oer lui.
Si impone una "alleanzaeducativa" costruita attorno
alla famigliadi tutte le realtà che educano e spesso
faticanoa dialogaretra loro.
dai tanti "maestridel niente" che ha portato i nostri
ragazzi a pensare che la liberta è "fare quello che sl
vuole",rendereconto solo a se stessi,senzapreoccuparsi degli altri, senzafarsi domande sul senso e sul
significatoultimodellecose e dellavita.
E' compito di ogni educazioneaffermaree mostrare
concretamenteche "non c'è liberTàsenza responsabilità", senza rispetto reciproco, senza fatica, senza
ricercadi un fondamentoultimo.
Occorretrovareun giusto equilibriotra libertàe disciplina.
Senza regole di comportamentoe di vita, fatte valere
ogni giorno anche nelle piccole cose, non si forma il
carattere e non si viene preparati ad affrontare le
prove, perché anche la sofferenzafa parte della verità
dellanostravita.
Educarei ragazzialla libertàè dunque compito affascinantedi chi è convintoche i giovanisiano il nostro
futuro e che non si possono ingannarecon false promesse.
r Infine c'è un'altra meta dell'educazioneche chiamiamo "la clra dell'altro e dell'oltre".
. Un altro argomento prende la nostra attenzione
ed è I'educazionedella libertà.
E d u c a r ea l l a l i b e r t àè u n ' i m p r e s am e r a v i g l i o s ae d
estremamenteaffaticante.Dobbiamo accettare il
rischiodella libertà:quelladell'educatoree quelladel
ragazzo.ll rapporto educativo è I'incontro di due
libertà:l'esitonon è maiscontato.
C'è una convinzione,frutto di una culturasuperficiale
amplificataacriticamentedai media e propagandata
Riassumoouesto educare all'altro e all'oltre con le
oaroledi BenedettoXVI;
"Si tratta di aiutare ad allargare gli orizzonti della propria mente e del proprio cuore, a coltivare la voglia di
futuro, ad affrontare con coraggio e fede i grandi e
inquietanti problemi di sempre, che fanno sentirepiccoli: il male, il dolore, la morte, la verità, il bene, la bellezza...Dio!".
Don Erminio
Maggio:PrimeComunioni,Cresime...
.,SETUO FIGLIOTI CHIEDEUN PANE...''
r i s s i m i G e n i t o r i ,f r a q u a l c h e g i o r n o i
vostrifigliriceveranno
il dono dell'Eucaristia nel giornodellaloro PrimaComunione e vorrei consegnarequalche parola
perché questi giorni possano essere un
propizio
tempo
ad una riflessionespiritualee per non
lasciarvidistrarreda tanti preparativi"esterni'.
La richiesta da parte deifigli.
Nellavita in genereci sono tante richieste. Voi genitori, sapete che vostro figlio dev'essereaiutato a
mantenersiin vita e a crescerecon tutta la sua originalità:deve disporredel necessario,deve sapernedi
più, deve impostarela relazionecon le cose, con le
persone,con le strutturedella socialità,sperimentare
e donare accoglienza...Si tratta di sostenerei passi
che già muove nel mondo. Ma fra le tante "cose" con
le quali a volte appesantiamoI'equipaggiamento
dei
f i g l i , d o v r e m m os e m p r e r i c o r d a r ec h e n e s s u n a
"cosa" (neppure la più grande disponibilità di
denaro) potrà mai rispondere pienamente alla
domanda di vita, alla richiestadi affettoche il cuore,
ogni cuore, richiedee invoca.Questa è una responsabilitàeducativache non possiamozittire,non possiamo spegnere.
ll modo di rispondere.
Gesù dice che i segnali inviati dagli "affetti" - dal
cuore - sono forti, attendibili,portano I'improntadi
D i o . G l i a f f e t t i s o n o u n ' i n c r e d i b i l er i s o r s a ,s o n o
continuaa pag.3
r..r+\,&t-ri-uil:1,L
lìL:!lta$Rl
segueda pag.2
disoosizioni
dellamentee del cuore che fanno "sentire" l'altrocome preziosoe come bisognoso,come
s i m i l e e c o m e d i v e r s od a m e , c o m e g i o i a e c o m e
cura, come termineconosciutoe come mistero.Gli
affettisono un dono, esistonoquasiancor primache
ce ne accorgiamo,hannolaforza di aprireI'attenzione e di motivarela fatica,di trasformareil dolore,di
o l t r e o a s s a r el e s t a n c h e z z ee l e d e l u s i o n i .I b u o n i
affetti, poi, se sono stati coltivati, aiutano a relativizzarci'.non tutto dipende da noi, non tutto proviene da noi, nessunoama a senso unico senza
a p p r e n d e r ea l a s c i a r s ai m a r e . . .s u c c e d ec h e n e l
dare si ricevaimprevedibilmente
di più: sono "segni"
nuovi e "chiamate"nuove che ci balzanoincontro.
Addiritturatalvoltasi verificanomisteriosiscambi di
r u o l i : a d e s e m p i oq u a n d o , p e r a l c u n ef a t i c h e d e i
genitorio graziealcunecircostanzeparticolari(non
u l t i m a . o u e s t o s t e s s o o e r c o r s ov e r s o l a P r i m a
Comunione),i figli diventanoun poco padri e madri
dei loro stessigenitori.
La risposta: un nutrimento per la vita.
Forsericordiamoche Gesù.in un oassodel discorso
della montagna,ha detto "Cercateil Regno di Dio e la
sua giustizia, e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiit".
Noi possiamopensareche il nutrimento,il vestito,i
corsi che durantel'annoriemoionotutti i temoi della
vita dei vostri figli o le comodità quotidiane- tutte
cose che un po' ci preoccupano- sono tutte cose
imoortanti.Ma in fondo non sazianola domandadi
vita e di bene che è presentenei figli.Anche se un
figlio riuscissea "fare" bene tutte le cose richiestema
n o n c i f o s s e u n g e n i t o r ec h e r a c c o g l i e s s el a s u a
d o m a n d ad i v i t a e d i b e n e ,t u t t e q u e s t ec o s e n o n
basterebberoper accendereuna scintilladi gioia. È
per questo che la festa di Prima Comunione dei
vostri figli richiederà la vostra comunione, non
solo di presenza, ma di intenti, di affetti. Sarebbe
davvero significativoche i vostri figli si sentissero
accompagnatida voi, nellapreghieracomune(quant o s a r e b b ei l l u m i n a n t e- i n f a m i g l i a- c h i u d e r eu n a
giornataringraziandoinsiemeil Signoreo chiedersi
v i c e n d e v o l m e n t"es c u s a " ) ,n e l l ac e l e b r a z i o n d
ee l l a
Messa,nell'ascolto
di quantoil Vangelopuo suscitare nellavita di un ragazzo.
Un augurio.
L'augurioparteda un interrogativo
che il Card.Martini ha rivoltooualcheanno fa a ouantidovevanocompiere un passaggioimportantenellasceltadella vita
di fede (comela PrimaComunionee la Cresima):.,è
più facile volare alto o volare basso?r. Volarealto è
più facileche volarebasso.A prima vista non sembrerebbe,ma è proprio così: chi vola basso entra
nellanebbia,nellatempesta,nelledifficoltà.Chi vola
alto vola nell'arialiberae pulitae sta al di sopra dei
lampi e dei tuoni. Ma che cosa vuol dire questo per
noi?Vuoldire che è oiù facileesseresantiche essere
mediocri!Forseoualcunonon oenseracosì.
Si ha l'impressione
c h e e s s e r es a n t i s i a u n a c o s a
moltofaticosa,dellaqualeci si stancapresto.E invece vero che è oiù faticosoesseremediocri.oortaredi
m a l a v o g l i ai l p r o p r i o p e s o q u o t i d i a n o ,l a m e n t a r s i
semDre.
È più facileinveceesseregenerosied entusiasti.C'è
più gioianel sacrificioche nellecomodità.È più facile
ed è più belloandarea Messaogni domenica,dove
ogni domenicaincontroi miei amiciche condividono
come me il desideriodi fare comunionecon Gesù,ed
e più tristel'andarea Messasolo qualchevolta,dove
non sento nemmenoche qualcunomi sta aspettando, o che cerca il mio sguardoper potercondividere
la gioiadellaComunione.E più facilee piu bellopregaremattinoe serache non pregaresolo ogni tanto.
Così sarà oiù fruttuosoanche oer il vostro cammino
spiritualeche vi sentiateaccompagnati,non solo in
a l c u n eo c c a s i o n i ,m a s e m p r e ,c h e n o n v i s e n t i a t e
soli, abbandonati,oppure derisi,perchéin voi c'è il
desideriosincerodi piacereal SignoreGesùe di portare il fruttoche Lui desidera.
Don Davide
4
Un articolo del Corriereche ha fatto molto discutere.
I RAGAZZIE I SILENZI DEGLIADULTI
di lsabellaBossiFedrigotti(CorrieredellaSera,30 aprile2009)
proprioalla
che a volterisalgonoparadossalmente
Della politica,di ogni suo minimo sussulto,confamiglia.
troversia o screzio, si discute per giorni, si
ragiona,si polemizza.Dei giovanie giovanissimi,
Se, infatti,padrie madri- come spessosuccededei loro problemi,dei loro allarmi,dellaloro violenprendonosistematicamente
le parti dei figli contro
terrificanti
che
riescono
commetteza, dei
crimini
a
professori,
quando
maestrie
è difficileche si crei quell'alre
ancora,almenoin teoria,devonorispetE rinuntare l'orariodi rientrodettatodai genitori,dopo un
leanzadi intentipreziosaper l'educazione.
momentaneo
commentoincreduloe sbigottito,si
c i a r ea q u a l s i a sfio r m a d i i s t r u z i o n er e l i g i o s aè ,
le
che però
tende,invece,a tacere.E cosìgli accoltellamenti,
ovviamente,una scelta rispettabilissima
priva la famigliadi un supportonon indifferente.
r a p i n e ,l e a g g r e s s i o n gi ,l i s t u p r id i g r u p p o ,g l i
Moltissimisono naturalmente
i padrie le madriforti
assassiniper operadi adolescentio poco più trangiorno
giorno,
per
dopo
neglispazidelle
sitanoveloci,
abbastanza farcelada soli a insegnareai figli
c o s ' è b e n e e c o s ' è m a l e .m a m o l t i s o n o a n c h e
cronachenere senzache ci prendiamola briga di
quelliche, invece,non ce la fanno.Ma c'è dell'alrifletteredavverosu cosa sta succedendonella
nostrasocietà.
tro, ed è la profondissimainfelicitàdei giovani.
Perchéè cedo che sono infelici,lo gridanodietroi
Di foro, dei ragazzi,quando li arrestano,si
loro indecifrabili
silenzi,che non sempreriflettono
per
più
lo
la
treddezza
I'indifferenza,
soltanto
il
cogfie
e
comodo,rilassanteoppurestancosilenper
per
propri
non solo
le vittimema anche
i
zio degliadulti.E un'infelicità
chiusae senzadesicarie il
propriodestino,quasiche qualsiasicosa- comprederi, peraltro,secondoil genialetitolo del romanzo
so il carcere- fosse preferibileall'insopportabile di PeterHandke,perchénon può essercidesiderio
quest'innoiache li affligge.E sembraspecchiarsi,
dovenon c'è speranza.
Ecco,quel che atterrai nostrifigli,quel che toglie
differenza,nel loro abbigliamento,
sempreuguale,
jeans,scarpesportivee felpa,del tutto indifferente loroqualsiasienergiapositiva,quelche li rendetetri
a diversiluoghie occasioni:casa, scuola,lavoro,
e annoiatie, dunque,disponibilialle trasgressioni
pub, sportoppurediscoteca.
più atroci,è la mancanzadi speranzecondivise.
Speranzeche molto primadi esseredi naturaecoV a n n oe r u b a n o ,v a n n oe a c c o l t e l l a n ov,a n n oe
nomicasono di naturaideale,nutrimentoe carbuper i giovani.Anche per noi
d a n f u o c o a u n b a r b o n e ,v a n n o e u c c i d o n ou n
ranteindispensabile
quasisemprein grupcompagnodi scorribande,
adulti,ovviamente,perchéI'uomo non può vivere
po, per farsi forza, naturalmente,perché da soli
senzaaspettarsiper domaniuna sia pur minuscola
parforse non oserebbero;e noi ce la sbrighiamo
luce.ma in modo molto meno assolutoe radicale,
perchéabbiamoormai imparatobene a difenderci
landodi "fenomenodellebaby gang,,,come se il
terminestranierominimizzasse
la tragicitàdei fatti.
dal vuoto. Speranze- condivise- che una volta
Ma da dove vengonoe chi sono questialienicruriguardavano
la politica,per esempio,oppure la
deli e indifferenti?
D a c a s e n o r m a l ip e r l o p i ù ;
religioneo la culturae che adesso,mediamente,
anchedal degrado,dallamiseriae dall'emargina- s'innalzanofino ai successidellasquadradi calcio
z i o n e , m a a l t r e t t a n t o ,d a c a s e b e l l e , q u a r t i e r i
del cuoreo al sognodi finirein tv oppurealla conper
quistadi un certotipo di abbigliamento
buonie famiglie
bene.Potrebbero
esserefigli
firmatoe
per solitudi- uniforme.Poveriragazzi,vieneda dire,peròè quedi tutti noi, incappatiper insicurezza,
ne, per noia nell'amicopiù forte,nel grupposbasto il piatto che abbiamopreparatoper loro, gli
gliato;e si sa che il gruppoormaiconta più della
esempiche abbiamofornito,i modelliche abbiamo
f a m i g l i a ,p e r i l s e m p l i c ef a t t o c h e l a f a m i g l i a , fabbricato.Ed è un serpenteche si mordela coda
perchése famiglia,scuolae istituzionivarieoggi si
nonostanteil gran parlareche se ne fa, è oggi più
che
mai.
a
debole
Oltre esserespesso dimezzata, rivelanocosì deboli.così inascoltatee incapacidi
per cui i ragazzisono prividellacostanteed equieducareè ancheperchéper primesembranoaver
librantepresenzadi entrambii genitori,non è più
smarritonel tempo le ragioniforti del loro essere.I
c o m e u n t e m p o a f f i a n c a t ae s o s t e n u t an e l s u o
maestri,insomma,i tanto invocatimaestrigrandeperchénon credonopiù al loro
magistero
dagliinsegnanti
e da altrefiguredi edumentescarseggiano
catori come, per esempio,i parroci,per ragioni
magistero.
5
Bastacon le lamentele...
AI RAGAZZIPIACEPENSAREE CAPIRE:
NONSOTTOVALUTIAMOLI
ieroStefani,biblistae teologo,ha racc o l t o i n u n b e l l i b r ol a s u a é s p e r i e n z a
d i i n s e g n a n t ec h e , , n o nh a p a u r a d i
parlareti Dio con i ragazzi','.
E' nato
c o s ì , , L e r e l i g i o n is e c o n d o A n d r e a "
(ed. Laterza),dove si affrontanole domandedi
Andrea- un ragazzoche dà voce a molti ragazzi
- c i r c a D i o , l e i e l i g i o n i ,i l b e n e ,i l m a l e ,I ' a n l m a ,
I'averfede,I'esserècredentio no.
Andreaè un ragazzoqualunqueche tra sé pensa
pressappocoin questi termini: "le religioni sono
un fatto da prendere sul serio. Quesfo vale sia
che ci si creda sia che le si rifiuti,,. Andrea dunque non è un ragazzosuperficiale:è curioso,
i n q u i e t o ,e c o m e t a n t i
"Diario di scuola" - Daniel Pennac affronta il
grande tema della
dal punto di vista
.scuola
p
a
r
t
i
c
o
l
a
r
e
d i q u e l l ic h e v a n n o
d e g l i a l u n n i ,i n
male a scuola: i cosiddetti somari. L'autore
s o s t i e n e c h e a n c h e n e l l ' a l u n n op i ù s o m a r o ,
contrariamenteai noiosissimiluoghi comuni, si
può riconoscereuna mai sedata sete di sapere
. o n è u n a p i a i l l u s i o n eb u o n i s t a ,
e d i i m p a r a r eN
o almenonon dovrebbeesserloper chi - come
n o i c r i s t i a n -i c h i a m aS i g n o r eu n r a b b i n oc o n dannatoa morte per bestemmiatra due delinquenll comunl'
Ai ragazzi piace pensare e capire: ma gli adulti
moltospessoli sottovalutano
e, forse per comod i t à , l i m a n t e n g o n oi n
ragazzi, è "frapassafo da!
-
fanno parte anche del
.".N
r ro^ n
- ^ _ - ^ - r ^ : ! _ _ ^ _ L ^: ^ _ _ _ -
irtnmmrrrrwzr
rl.
I)aI
"discorso
sorr/ebisturia"t pàrZ#7,' I)IotucI TETTAMANZI,
I giovanisonocosì:molti aIIa Città" - S. Ambrogio 2OOB
nos tr o O r a t o r i o ; ;;i
cre d oa i luoghicom unisui giovanidi
una adolescenza
prolun-
gatatrattandotisempre
da bambini,dandoper
scontato che non capi-
r anno e r imandando
gruppiScout e si trovano oggi. Limpressione è che SpeSSovengano d'autoritàiproblemi,con
settimanalmente
in par- accusati e condannati, come categoria, la speranza vana ch.e
rocchia,per imparare perché- olrregli erroricommessi
oa"atcu- Xi,:l^ît:1,îjlil^"^Jli;
oggii una delle attenzioni
insieme a metterci il
cuore nelle
f ann o ,n e l l os t"o""'""^"
u d i o ,*fìà
vita e domaninel lavoro.
Ca p i t am o l t o s p essod i
sentirsirivolgereda alcuni di l o r od o m a n d era d i cali,che non lasciano
ni di loro - non si perdonaai giovani,dentro u n a so ci etàche diventadi gior no in
giorno sempre più vecchia,la loro età s
d u n q u el a l o ro diver sitàe il lor o sguar do
apertg sul futuro".
scampoe non permettonorisposteretoriche:un
licealecapiscesubitoquandoI'adultodi turno dà
una rispostaevasiva,fatta di parolee non di vita.
Perchénon è vero che i ragazzisono superficiali
e disinteressati,
o almeno:-ogginon lo sono più
d i i e r i .l l p u n t oè c h e g l i a d u l t ià v o l t er i s c h i a n o
di
essereveramentenoiosie comunicanopochissima passionein ciò che diconoe in ciò che fanno:
e questo oggi, forse più di ieri. Sant'lgnaziodi
LoyolaOirebbeche se qualcunonon
mai
paisionein nulladi ciò che fa o che "ririre
dice, probabilmenteha sbagliatoad orientarela propriavita:
i ragazziin qualòhe modo, più o meno consapevole, avvertonola presenzao l'assenzadi questa
passionedi fondo. In un altro bellissimolibro -
più urgenticon
educative
le nuovegener az i oni
è
quelladellainterruzione
r adicale
della
lamentela:
alcun adul
i
ti ,
quandoparlanodi giovani o, ancorpeggio,con i
giovani, sembrano non essere capaci di fare
A questopropositoinvitoa legaltro:lamentarsi.
gere e meditarele paroledel cardinaleTettamanzi qui riportatea fianco.
Inoltrechi perseveranellalode del tempo passat o , d e s c r i v e n d ol a g i o v e n t Ùd i i e r i c o m e u n a
societàperfettafatta di rispetto,saluti,inchiniad
ogni angolo di strada e testimonianzacristiana
(dimenticando
ineccepibile
magariil piccoloparticolaredi due guerre mondiali)forse possiede
queste paroledi
ln'e.dizionedel vangelosenza
Gesù: "chi mette mano all'aratroe si volta indietro, non è adatto al regno dei cieli" (Lc 9,62).
diac. Jacopo
I
LrurVocu
DALLuDLEToRRr
v-
Educareoggi: la parolaad un insegnantee genitore
LA ry IL MALE,E L'UMANITAFERITA
I
]Ella nostra vita quotidiana,ormai da
,l
f molti anni,i mezzidi comunicazione
di massa(radio,televisione,
giornali,
I L
ecc.) hanno un posto non secondaI
Y
-aY rio; sono diverse le generazioni
"educate"dalla Tv, che ne danno per scontata
l'esistenzae l'importanza,
e comunquetutti noi,
adultio ragazzi,ci teniamoaggiornati,
decidiamo
c o s a f a r e , a s s o r b i a m oc o m p o r t a m e n t i a n c h e
attraversotutte queste fonti primariedi informazione.Che, però, non sempresono vere o corrette, e non tutte sono costruitepensandoad un
bene generale,quanto piuttostoad un immediato
guadagnocommerciale,in un complicatogioco
di poteri che si basa su strane parole come
share, auditel, target, ecc.
Dobbiamo per questo essere grati a papa
Benedetto XVI che, in un breve discorso pronunciatoa Roma in piazzadi Spagnal'8 dicembre scorso,e che meriterebbedi essereletto per
intero (vedi sito www.vatican.va),ha denunciato
c o n p a r o l e s e m p l i c ie d i r e t t e i l r i s c h i oc h e l a
nostra stessa umanitàvenga in qualche modo
stravoltadagli abusi di questi mezzi;egli ha ricordato come i mass media tendano "a farci sentire
sempre "spettatori",come se il male riguardasse
solamentegli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere.Invecesiamo tutti "attori" e,
nel male come nel bene, il nostro compoftamento ha un influssosuglialtri".Ascoltarele violenze
dei nostri contemporaneinon permettesolo di
sapere ma, ci dice il papa, in qualche maniera
rappresentauna possibilecondivisìone,poiché
esse non ci sono più estranee,ma entranodentro di noi. "ll male - ha detto ancora - viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle
cose piit orribili, facendoci diventare insensibilie,
in qualche maniera, intossicandoci, perché il
negativo non viene pienamente smaltito e giorno
per giorno si accumula. ll cuore si indurisce e i
pensieri si incupiscono".
L accusa del ponteficesi fa poi più circostanziata, e si concentrasull'usopoco misericordioso
d e l l e t r a g e d i e u m a n e : " N e l l a c i t t à v i v o n o- o
soprawivono - persone invisibili, che ogni tanto
balzano in prima pagina o sui feleschermi, e vengono sfruttate fino all'ultimo, finché la notizia e
l'immagine attirano l'attenzione. E' un meccanismo perverso, al quale purtroppo si sfenta a resi-
senza giungere a tanto... a-volte basta spegnerla!
sfere. La citta prima nasconde e poi espone al
pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà".
Quantevolte, di fronte a trasmissioniche vorrebbero esseredi approfondimento,o magarianche
g u a r d a n d oi t e l e g i o r n a l i p, e r c e p i a m oc h e l e
vicendepresentateforse non sono come appaiono, e che gli uominie le donne che balzanosul
p a l c o s c e n i c od e l l a c r o n a c a ,a v o l t e p e r s o l d i
o p p u r e s o l o p e r v a n i t à ,f i n i s c o n os p e s s o p e r
mostraresolo il loro lato peggiore,pur di essere
visti, di apparire!
Servedavvero,a partiredai più giovani,una strategia educativache consentadi identificarele
false veritàsugli eventi,sulle cose e sulle persone, che troppo spesso alimentanouna informazione drogata,gridata,quasi mai attentaa disting u e r e e d a c h i a r i r e .M a s e r v e a n c h e q u a l c h e
sano eserciziodi rinuncia(magaricome proposifo per l'anno appena iniziato)di fronte trasmissioni disoneste,a telegiornali
scandalistici...
che
o f f u s c a n ol e m e n t i , r a t t r a p p i s c o n oi l c e r v e l l o
degli spettatorio, come diceva il papa, indurisconoil cuore.
Torniamoalla realtà,nelle relazionicome nella
i n f o r m a z i o n eè: s e m p r e m e g l i od i u n q u a l s i a s i
reality...
Luca Diliberto
l)r,E1OR3
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, 1.,Vqrrt-DlJ,r,r,l
CATTNDARIO
N/TAGGIO
DOMENICA
16: Ore10.30.PRIMECOMUNIONI.
DOMENICA
23, Pentecoste:
Ore15.30,CELEBRMIONE
DELLECRESIME
Lunedì17:
Ore 9.30, in basilica,il metropolitaortodossodi
Moscallarion,presiedela DivinaLiturgiaaccompagnandoun pellegrinaggio
di cittadinirussi.
Martedì18:
"La Passione
del quotidiano:
la vicendadi Giorgio
Ambrosoli".
Incontrocon il figlioUmberto.
Ore21,TeatroCentroGiovane,
Corsodi Pta Ticinese,
45.
Venerdi21:
Ore 18.30-22.30:Presentazione
OratorioEstivoper
gli animatori
adolescenti
Giovedi27:
FESTACONCLUSIVA
DELLEATTIVITA
ORATORIANE E PARROCCHIALI
Ore17.00-19.30:
Giochi
Ore19.30-20.30:
Cenadi condivisione
Ore20.45:Processione
con partenza
dalleSuoreOrsoline
versola Basilica.
Augurioconclusivo
.:'..:ti:i:
ll mese di maggio è,dedicatoalla preghiera a Maria.
Giovedì 27 maggio, alle 20.45, concludiamoil mese mariano con una processione
Cenlo MenIeM,mttruI,"Conversazioni notturne a Gerusalemme"
ANAGRAFE
PARROCCHIALE
DI APRILE2O1O
Eminenza,potrcbbe suggefire in che
modo gli adulti dowebberocompofiarsi con la gioventùper poter tramandare il cristianesimoe farlo fiorire? "Consegnaai tuoi figli un mondoche non
sia rovinato.Fa' che mettanoradici
nella Bibbia.Leggilainsiemea loro.
Abbi profondafiducianei giovani,essi
risolverannoi problemi.Non dimentic a r e d i d a r e l o r o a n c h ed e i l i m i t i .
Imparerannoa sopportaredifficoltàe
ingiuriese per loro la giustiziaconta
più di ognialtra cosa".
FIGLIDI DIO
SONODIVENTATI
GaleandroPietro RagusaLeonardo- ValnegriElena
Adriana- FianiZeno - Pozzi Margherita- Smeets
Sofia Lidia - CrostiRiccardo- SalviniElena- PizzeghelloAndrea- CattaneoViola- CartoccioGiovanni
Alberto- HadlebMariaElena
HANNOCELEBRATO
IL SACRAMENTO
DELMATRIMONIO
BonomiGiacomocon GattiChiaraMariaTeresa
NELLACASADELPADRE
SONOENTRATI
LauraNordicoSchoen- EntreszFrancesco
MarcanteDario
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DUEToRRI
ORARI SS. MESSE
Prefestive: S. Nicolao: ore 17.30
Basilica: ore 18.30
Basilica:
ore 8.00 - 10.00
I 1.00 (Capitolarein lingua latina)
l2.ls-18.00-19.00
17.00Vespri
Feriali:
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Di VezzosiFlavioGiuseppe
Sede
amministrativa:
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Farina.
l8/10- 10115
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- Fax0269004651
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Basilica: ore 8.00 - 9.00 - 18.30
(la messadelle 8.00 è sospesail sabato)
ORARI SS. CONFBSSIONI
Tutti i giorni dalle 7.30 alle 9.30 e dalle 17.30alle 19.00
ffM
INDIRIZZI E NUMERI DI TELEFONO DEI SACERDOTI
Mons.ERMINIODE SCALZI.AbateParroco
PiazzaS. Ambrogio, l5
Tel. 02.863866
Mons. BIAGIO PIZZI, Arciprete
PiazzaS. Ambrogio, 15
Don UMBERTO OLTOLINI
PiazzaS. Ambrogio, 15
Mons. GIOVANNI MARCANDALLI
PiazzaS.Ambrogio,2l
Mons. ANTONIO PAGANINI
Via Lanzone,13
Don DAVIDE CARCANO
P.za S. Ambrogio, 25
Diac. JACOPO DE VECCHI
PiazzaS. Ambrogio, l5
TeI.02.86451300
Tel. 02.72010116
Tel. 02;72095130
Tel. 02.86451948
Tel. 3476969360
Tel.3381976184