IIA_gazzada_2014 - La Casa di Nando
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IIA_gazzada_2014 - La Casa di Nando
Classe II A — anno scolastico 2013/2014 ALESSANDRO BELLUCCO JONATHAN BONFANTI ERIKA BRAGLIA FILIPPO CARABELLI ARIANNA CECCON THOMAS CECCON MATTEO COTTONARO NICOLA D’ALESSANDRO LETIZIA DE CARLI JaSMINE GROSSO GIORGIA MALNATI MELISSA MENNI GIALLOMBARDO ANDREA MATILDE SCILINGUO DANIJELA SOLDO AMIN TOUATI LEONARDO ZAMBOLIN Stampato in proprio GAZZADA SCHIANNO, MARZO 2014 Laboratorio “orme di giallo” In collaborazione con “la casa di nando” Coordinamento: Sara magnoli, TIZIANO RIVERSO, marilena LUCIA speroni “Non vedo l’ora di abbracciarti, anche pochi minuti lontano da te mi sembrano un’eternità”. “Stasera non ci disturberà nessuno, tesoro mio, solo noi due, dobbiamo festeggiare…”. “Ho un’idea: andiamo al luna park, attenderemo la notte insieme sulla ruota panoramica…”. “I tuoi piani sono sempre perfetti e aiuteranno a rilassarci dopo le tensioni di questa giornata”. *** Non poteva crederci, Brigitte Isoardi, moglie del famoso avvocato penalista Alberto Isoardi. Al commissario di polizia aveva raccontato di aver parlato al cellulare con il marito solo poco prima che le arrivasse la telefonata dalla centrale. Lo raccontava con quel suo accento francese di cui non si era mai liberata. Quando parlava, quella donna sembrava cantare, tanto era dolce il suono della sua voce. “Mio marito era arrabbiato con quel maledetto meccanico da cui aveva appena ritirato la nostra Porsche nera…”. Quella che stavano ripescando dal canale industriale. “Alberto mi ha detto che quel farabutto lavora malissimo e per giunta in nero, oltre a essere carissimo…”. La polizia faticava a tenere lontana la folla di curiosi che attendeva di sapere che cosa fosse successo. Brigitte Isoardi non perdeva la sua eleganza neppure in momenti come quello. Quando l’auto fu appoggiata sul bordo del canale, un silenzio irreale avvolse la scena. Era vuota. Il corpo dell’avvocato nell’abitacolo non c’era. La portiera a lato guidatore aveva il finestrino abbassato, segno che Isoardi aveva probabilmente cercato di uscire e di mettersi in salvo. Certo, mancavano i rilievi della scientifica, ma il caso era già risolto: incidente. Bisognava capire se il meccanico avesse veramente svolto male il suo lavoro, provocando un danno con il blocco dei freni della Porsche su quella brutta curva pericolosa. Il capo della polizia era certo che avrebbero trovato il corpo senza vita dell’avvocato di lì a qualche giorno, trasportato chissà dove dalle correnti del canale. Forse. *** Dalla ruota panoramica si apriva la vista sulle luci notturne della città. Il buio e la parrucca nera che nascondeva i capelli biondi rendevano pressoché irriconoscibile la bella Brigitte. Mano nella mano con Flavio, il giovane aitante praticante dell’ufficio legale dell’avvocato Isoardi. Avevano pianificato ogni cosa nei minimi dettagli. Non c’era stato nessun errore del meccanico: era stata lei a sciogliere del curaro in grande quantità nel panino che preparava al marito e che lui mangiava tutte le sere poco prima di uscire dallo studio. Ora lei e il suo amante potevano cominciare una vita insieme. Il marito non le aveva mai parlato male del meccanico; l’auto era sicuramente andata fuori strada perché rimasta senza guida a causa del veleno che aveva provocato la morte dell’avvocato. Che trovassero pure il corpo: del veleno non ci sarebbe stata più alcuna traccia: avevano davvero pianificato tutto a puntino. E adesso, sulla ruota panoramica si apprestavano ad aprire quella bottiglia di champagne che la bionda e giovane proprietaria della giostra aveva offerto loro come, aveva detto, “centesimi clienti della giornata”. *** “Non li ho neppure visti, agente, mi ero assentata e avevo addirittura chiuso l’accesso alla ruota, non so come abbiano fatto a salire”. La proprietaria della ruota panoramica, una donnina piuttosto anziani e con i capelli grigi raccolti in una coda bassa guardava quei due corpi senza vita: lei con una parrucca nera a nasconderle i capelli biondi, lui giovane e bello, con ancora in mano una bottiglia di champagne. Le analisi della scientifica ci avrebbero trovato dentro sciolte tracce di veleno… *** Il cadavere dell’avvocato Isoardi non avrebbe mai riposato accanto a quello di sua moglie. Nel canale non l’avrebbero mai trovato. L’avvocato Isoardi era al sicuro, con la sua giovane amante bionda, alle Hawaii, da cui non sarebbero mai più tornati e dove vivevano sotto false identità. Sapeva che Brigitte lo tradiva, aveva sentito quella telefonata mentre lei credeva che lui fosse fuori casa. E quel panino, per fortuna, aveva pensato bene di non mangiarlo. Il veleno nella bottiglia di champagne l’aveva messo lui e la giovane Amelia aveva finto di fare un dono a Brigitte e Flavio. “Peccato per la Porsche, caro – gli sfiorò le labbra con un bacio Amelia -, era proprio una bella auto”. “Sì, tesoro, ma tanto qui non ci sarebbe servita a niente”.