s reagire al marito brutale
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s reagire al marito brutale
ChiDOPPIADIFESA MICHELLE HUNZIKER GIULIA BONGIORNO S ono una giornalista di 30 anni vittima di violenza e piena di dubbi. Spesso il mio lavoro mi costringe a fare tardi la sera e questo mi fa sentire in colpa verso i miei figli, due gemelli di tre anni. A rendere la cosa ancora più difficile c’è mio marito, che mi rinfaccia continuamente questa situazione. Ho provato a spiegargli che è il mio mestiere, ma inutilmente: prima, quando litigavamo, si limitava a insultarmi, ormai siamo al lancio di oggetti. L’ultima volta mi ha preso in faccia con un posacenere, così gli ho detto di andarsene e mi sono rivolta a un avvocato per la separazione. Lui prima si è rifiutato, ma dopo una lettera dell’avvocato mi ha chiesto qualche settimana di tempo per trovare una nuova sistemazione. Ho accettato, ma da quel momento per me è iniziato un incubo: improvvisamente, mi sono ritrovata senza linea telefonica, perché ha disdetto il contratto senza dirmi nulla, e con una casa in buona parte svuotata, visto che ha deciso di cominciare a portare via quello che secondo lui “gli spetta” (lettore dvd, televisore, divano, eccetera). Ma il vero dramma è il suo atteggiamento nei miei confronti: mi pedina quando esco, anche solo per fare la spesa o una passeggiata con i piccoli, quando sono al lavoro mi chiama in continuazione sul cellulare, facendomi UNA FINESTRA SULLA REALTÀ DI QUANTI OGNI GIORNO SUBISCONO VIOLENZE E SOPRAFFAZIONI. UN DIALOGO APERTO CON I LETTORI DI “CHI” LA LETTERA REAGIRE AL MARITO BRUTALE l’interrogatorio, spesso fruga tra le mie cose e le volte che l’ho sorpreso ha reagito violentemente, sia a parole sia a calci e pugni, minacciando di fare anche peggio. Sono disperata e comincio a temere seriamente per me e per i miei figli. Vivo nella paura, ma non ho il coraggio di parlarne con nessuno, perché mi vergogno di aver fallito come moglie e come madre. E poi, che cosa potrei fare? D’altronde, lui è il padre dei miei figli. Elena Non è facile per le donne con bambini conciliare il ruolo di mamma con il lavoro, soprattutto quando si tratta di professioni che portano a rincasare tardi la sera. Quando accade, è fondamentale poter contare sull’aiuto del proprio compagno, il quale a volte comprende tali esigenze, altre volte, come nel tuo caso, no. Quello che racconti non è certo tollerabile, neanche se ha a che fare con il padre dei tuoi figli. Il comportamento di tuo marito può essere denunciato alle autorità sia come reato di lesioni personali dolose sia come delitto di atti persecutori (il cosiddetto “stalking”). Non solo sei stata picchiata, ma sei anche vittima di ripetute minacce e molestie, che ti hanno portata a temere seriamente per la tua incolumità e per quella dei tuoi bambini. Quando si parla di “stalker” di solito si pensa a qualcuno che si AVETE UNA STORIA DA RACCONTARE? [email protected] OPPURE AL SITO INTERNET: www.doppiadifesa.it SCRIVETE A: conosce soltanto di vista o con il quale non si è mai parlato. In realtà, spesso questa persona è un ex fidanzato o un collega o addirittura fa parte del nucleo familiare: il più delle volte si tratta dell’ex coniuge o del coniuge ed è proprio il legame particolarmente intimo che lega i soggetti a rendere più intensa l’attività persecutoria. Comprendiamo che denunciare il padre dei propri figli sia difficilissimo, soprattutto perché significa affrontare un processo, con tutto ciò che questo comporta. Tuttavia, in un caso come il tuo, l’unica soluzione è reagire e, soprattutto, reagire tempestivamente. Tra l’altro, per avere una risposta immediata, ancor prima della denuncia potresti ricorrere al questore. Lui, dopo aver svolto alcune indagini, potrà convocare tuo marito, invitandolo a comportarsi correttamente. È uno strumento efficace, in alcuni casi si rivela risolutivo. Il nostro consiglio è, quindi, di chiedere aiuto e di raccontare tutto al tuo avvocato. SOSTIENI DOPPIA DIFESA: INVIA UN SMS SOLIDALE AL 48585* *Fino al 30 novembre sarà possibile inviare un sms solidale al 48.585 del valore di 1 euro dai cellulari personali Tim, Vodafone e Wind e chiamare da rete fissa Telecom Italia per donare 2 euro. 13