La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 266
Transcript
La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 266
IL NUMERO 266 1-16:IL NUMERO 181 4/9 21/01/14 17.23 Pagina 2 AUTOFFICINA CARBONIA di Diana Donatello + chilometri - salati Via Roma P.zza Matteotti InstallazIone ImpIantI Gpl a paRtIRe Da € 800 su tutte le auto loc. sirai - Carbonia - tel. 0781 1986387 del Sulcis Iglesiente CARBONIA Anno XIX - N° 266 Cell. 329 4338541 - mail: [email protected] 21 Gennaio 2014 Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita I sardi torneranno alle urne il prossimo 16 febbraio per eleggere il XV Consiglio regionale e il Presidente della Regione Una scelta decisiva per la Sardegna Nonostante una crescente sfiducia verso le istituzioni ed un probabile forte astensionismo, rispetto al 2009 le liste si sono raddoppiate. L a profonda crisi socio-economica che affligge la Sardegna e la crescente disaffezione dei cittadini verso le istituzioni (nazionali, regionali e locali), rendono l’appuntamento elettorale del 16 febbraio per il rinnovo del Consiglio regionale, il più importante degli ultimi decenni. Nonostante la grande corsa scatenatasi per la presentazione dei candidati alla carica di governatore e delle liste, la campagna elettorale in corso sfugge alle regole consolidate e crea un clima di grandissima incertezza sui risultati. I 6 candidati alla presidenza e i 1.500 ad uno dei 59 posti da consigliere a disposizione nelle 8 circoscrizioni (4 in quella di Carbonia Iglesias), stanno toccando con mano quanto sia diventato difficile, con i “vecchi metodi”, convincere gli elettori ad accordare loro la fiducia con un voto sulla scheda di colore verde che riceveranno nei seggi. Se fino a qualche tempo fa, per strappare il consenso, era più efficace il metodo della promessa che non quello delle cose fatte e dei risultati raggiunti, oggi non è più così e sono tanti coloro che hanno già deciso di disertare le urne o di esprimere un voto di protesta, per lanciare segnali precisi alla politica e ai politici, soprattutto quelli, di ogni estrazione e colore, che hanno fin qui ricoperto ruoli di governo. Con emergenze di ogni tipo (da quella occupazionale, sempre più grave, a quella creata dall’alluvione nel Nord Sardegna), il 16 febbraio saremo chiamati a fare una scelta decisiva per la Sardegna. L’Isola ha bisogno di una svolta, perché oltre la crisi ci sono il baratro e, probabilmente, una strada senza ritorno. Giampaolo Cirronis ALL’INTERNO Le liste in corsa per la conquista del Palazzo M5S, quanto è lontano l’exploit delle Politiche Dopo l’alluvione, ora Olbia vuole risorgere Giba, 975.000 euro per ristrutturare il municipio Sovraffollamento di pazienti in Pronto Soccorso Pagina 2 Pagina 3 Pagina 4 Pagina 7 Pagina 8 Rette più proporzionate alla Casa Serena La nostra storia: Serbariu e il medau “Su Conti” Purezza, tecnica e magica atmosfera natalizia Il calcio sulcitano può centrare i suoi obiettivi La VBA/Olimpia sembra aver cambiato marcia Pagina 9 Pagina 10 Pagina 14 Pagina 15 Pagina 15 CONCESSIONARIA E SERVICE Via Nazionale - Zona PIP 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64324 www.laiautomobili.com Via Roma, 51 09013 CARBONIA - Tel. 0781 64943 www.laiautomobili.com PANETTERIA - SALUMERIA - FORMAGGI - DOLCI Via Nuoro, 32 - CARBONIA - ✆ 0781 674337 NOSTRA PRODUZIONE Altri punti vendita: Via Sardegna, 7 - Via Santa Caterina, 153 Via della Vittoria, 105 - Mercato Civico Box n° 62 IL NUMERO 266 2-15:IL NUMERO 181 2/11 21/01/14 15.18 Pagina 1 2 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 Nella circoscrizione elettorale di Carbonia Iglesias le liste in competizione sono ventisei, i candidati consiglieri centodue La corsa per la conquista del Palazzo Gli sbarramenti della nuova legge elettorale (10% alle coalizioni, 5% alle liste singole), rendono la corsa molto complicata. N ella circoscrizione di Carbonia Iglesias le liste in competizione sono ventisei, sei i candidati alla presidenza, centodue quelli che si contenderanno i quattro posti da consigliere regionale. In un territorio che attraversa una crisi socio-economica profonda, c’è grande attesa per l’appuntamento elettorale del 16 febbraio, dal quale scaturirà la nuova classe dirigente regionale dei prossimi cinque anni. Il nuovo presidente sarà il candidato che il 16 febbraio otterrà il maggior numero di voti validi (art. 1 comma 4 e art. 11 comma 2 della legge statutaria). Questo significa che, in presenza di una profonda frammentazione del voto (il numero delle liste, rispetto al 2009, è raddoppiato) è concreta la possi- bilità che per vincere le elezioni possa essere sufficiente raggiungere una soglia tra il 35% ed il 40% dei voti. La legge statutaria all’art. 1, comma 7, prevede due soglie di sbarramento, con l’esclusione dall’attribuzione dei seggi: a) i gruppi di liste che fanno parte di una coalizione che ottiene meno del 10 per cento del totale dei voti validi ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale; b) i gruppi di liste non coalizzati che ottengono meno del 5% del totale dei voti ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale. Lo sbarramento al 5% per i gruppi di liste non coalizzati costituisce un fortissimo freno alle ambizioni di quanti hanno deciso di fare corsa solitaria e premierà chi ha deciso di aderire alle coalizioni maggiori, soprattutto quella che risulterà vincente. L’art. 13 fissa la ripartizione dei seggi ed il premio di maggioranza: a) il 60% dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti superiore al 40 per cento; b) il 55 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti compresa tra il 25 ed il 40 per cento. Le vicende seguite ai sorprendenti risultati delle Politiche 2013, hanno alimentato la frammentazione e quindi la proliferazione di candidati alla carica di governatore e di liste a loro sostegno, tanto da rendere assolutamente imprevedibile il risultato delle urne e concreto il pericolo di una nuova crescita del fronte astensionista. A complicare ancora di più il panorama, si è aggiunta la mancata partecipazione del Movimento Cinque Stelle, prima forza politica un anno fa in Sardegna. Con la presentazione delle liste è iniziata ufficialmente la campagna elettorale, con un vero e proprio esercito di candidati proiettati verso “la conquista del Palazzo”. La responsabilità che oggi coivolge tutti ed il 17 febbraio investirà gli eletti, è più grande rispetto al passato, perché per i rappresentanti delle nostre istituzioni, niente potrà essere più come prima. Giampaolo Cirronis [email protected] UDS PSD’AZ RIFORMATORI Candidato presidente UGO CAPPELLACCI Candidato presidente UGO CAPPELLACCI Candidati consiglieri MASCIARELLI Sandro DESSì Cristina MANCONI Valerio MATTA Alberto FORZA ITALIA FRATELLI D’ITALIA Candidato presidente UGO CAPPELLACCI Candidato presidente UGO CAPPELLACCI Candidati consiglieri LOCCI Ignazio DESSì Paolo Luigi COSSU Maria Letizia PORCU Mario Candidati consiglieri GRUSSU Marco Vinicio MATTIELLO Angelica PODDA Giuseppe SAIU Simone SARDEGNA ZONA FRANCA LISTA RANDACCIO UDC PSI Candidato presidente UGO CAPPELLACCI Candidato presidente UGO CAPPELLACCI Candidato presidente UGO CAPPELLACCI Candidato presidente FRANCESCO PIGLIARU Candidati consiglieri BACHIS Luigi CARBONI Gianni SALIS Danilo SPADA Anna Candidati consiglieri CIMMINO Giuseppina LA ROSA Giuseppe OTTAVIANI Giuseppe PALMAS Federico Candidati consiglieri MARIANI Anna Claudia MULAS Aldo MURA Salvatore DEIAS Antonio Candidati consiglieri FELE Francesco (Checco) RUBIU Gianluigi BUZZO Giuseppe SERRENTI Roberta Candidati consiglieri CUCCU Fabrizio DIANA Luca PISU Ilaria Vittoria VACCA Guido ROSSOMORI LA BASE IDV - VERDI PARTITO DEI SARDI PD IRS Candidato presidente FRANCESCO PIGLIARU Candidato presidente FRANCESCO PIGLIARU Candidato presidente FRANCESCO PIGLIARU Candidato presidente FRANCESCO PIGLIARU Candidato presidente FRANCESCO PIGLIARU Candidato presidente FRANCESCO PIGLIARU Candidati consiglieri ANGIUS Anna Maria CREMONE Angelo PEIS Maria Grazia SARRITZU Alessandra Candidati consiglieri D’ASCANIO Vincenzo ANEDDA Manuela TOSI Cristofer Candidati consiglieri CABRAS Remigio COTZA Diego DIANA Mauro VENTURINO Marinella Candidati consiglieri SARI Maria Francesca SARRIU Luca FADDA Giuseppe SAIS Ivano Candidati consiglieri COCCO Pietro POGGI Maria Luisa FONTANA Marco MORITTU Pietro Candidati consiglieri UCCHEDDU Francesco GUARINI Silvia ATZORI Emanuele MANCA Simone CENTRO DEMOCRATICO SEL SINISTRA SARDA UPC FORTZA PARIS MAURO PILI PRESIDENTE Candidato presidente FRANCESCO PIGLIARU Candidato presidente FRANCESCO PIGLIARU Candidato presidente FRANCESCO PIGLIARU Candidato presidente FRANCESCO PIGLIARU Candidato presidente MAURO PILI Candidato presidente MAURO PILI Candidati consiglieri FENU Pietro MOI Bruna PILLONI Alfredo PINNA Patrich Candidati consiglieri PINNA Ada FABRIZI Andrea PINNA Simone PIZZUTO Luca Candidati consiglieri CACCIARRU Alberto CADONI Guido ROMBI Michele Ignazio SECCI Monica Candidati consiglieri CUGIS Marco MULAS Costantina PINNA Daniele Candidati consiglieri BRAI Marco BRANCA Alessandro CASULA Daniele GIACOMINI Valeria Candidati consiglieri COSTA Valentina LALLI Walter Franco LEONI Franco PISPISA Emanuela SOBERANIA UNIDOS COMUNIDADES GENTES PROGRES MOVIMENTO ZONA FRANCA Candidato presidente MAURO PILI Candidato presidente MAURO PILI Candidato presidente MICHELA MURGIA Candidato presidente MICHELA MURGIA Candidato presidente MICHELA MURGIA Candidato presidente GIGI SANNA Candidati consiglieri MURRU Silvio MELIS Maria Rosa CICALò G. Domenico MASSA Mauro Candidati consiglieri CASULA Maria Laura COLLU Paolo LA MANTIA Luciano PISANU Umberto Candidati consiglieri USAI Elvira ARAMU Giorgia STERI Antonello ATZORI Marco Candidati consiglieri PILIA Emanuela IMPERA Andrea STERI Fabrizio MANCONI Maria Grazia Candidati consiglieri CARCANGIU Carla SORU Daniela FADDA Fabio CABONI Samuel Candidati consiglieri SUELLA Francesco SCANU Angela ROLFI Maria Cecilia TIRAGALLO Antonio IL NUMERO 266 3-14:IL NUMERO 181 3/10 21/01/14 07.41 Pagina 2 3 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 Dopo la mancata partecipazione alle Amministrative di Iglesias 2013, il Movimento Cinque Stelle ha dato forfait anche alle Regionali M5S, quanto è lontano l’exploit delle Politiche All’origine della mancata presentazione delle liste ci sono le laceranti divisioni interne ma anche un’evidente crisi di maturazione. I l mondo “grillino” è profondamente scosso dal “NO” del leader nazionale Beppe Grillo alla concessione del simbolo per la partecipazione alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Sardegna del 16 febbraio. Le vicende che la scorsa primavera portarono alla mancata partecipazione del Movimento Cinque Stelle alle elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale di Iglesias, avrebbero dovuto far suonare un forte campanello d’allarme tra i componenti dei vari circoli in tutta la Sardegna, ma evidentemente pochi avevano dato il giusto peso a quanto è accaduto e, alla prova dei fatti, si è ripetuto lo stesso film con scena finale fotocopia: il Movimento Cinque Stelle non sarà della partita il 16 febbraio, quando i sardi sceglieranno i loro rappresentanti nella massima istituzione regionale per i prossimi cinque anni. La rinuncia ha sicuramente del clamoroso, anche se chi ha un minimo di esperienza in materia, sa bene quanto sia difficile gestire un successo elettorale della portata di quello ottenuto dal Movimento Cinque Stelle negli ultimi 12 mesi. Lo spirito che ha originato il movimento è stato travolto dalla forza dei numeri e, conseguentemente, dalle ambizioni, anche personali, di quanto si sono avvicinati allo stesso prima e dopo l’esplosione maturata alle elezioni politiche 2013. Le contrapposizioni interne ai partiti ci sono sempre state - il caso più recente è quello del Partito Democratico che, a pochi giorni dalla presentazione delle liste, ha rimesso in discussione l’esito delle elezioni primarie che avevano “incoronato” candidata alla presidenza della Regione per la coalizione di centrosinistra la europarlamentare di Sorgono Francesca Barracciu, “costretta” da pressioni interne al suo stesso partito e da alcuni partiti della coalizione, a rinunciare alla propria candidatura, ma quando una forza politica è strutturata, bene o male che sia, alla lunga riesce a ritrovare il minimo di coesione necessario per andare avanti ed affrontare le competizioni elettorali, anche quelle meno “importanti” di quella regionale (il Partito Democratico ha superato i contrasti interni con la scelta dell’economista Francesco Pigliaru quale candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione). Nella storia recente delle istituzioni regionali, non si ricorda una per questo appuntamento elettorale, sia per coltivare ambizioni personali sia per continuare a costruire un “cambiamento” reale del modo di fare politica e di gestire le istituzioni in Sardegna, è tanto grande, che potrebbe avere riflessi non proprio positivi per la crescita futura. In politica, come nella vita di tutti i giorni, il “ferro va battuto quando è caldo”, perché non è affatto scontato che il passare del tempo lasci le cose invariate e conceda anche in futuro le stesse opportunità. La politica è un’evoluzione continua ed in pochi mesi, come è già accaduto Beppe Grillo con la senatrice Manuela Serra e la deputata Emanuela Corda. rinuncia tanto clamorosa e dolorosa di una forza politica che, appena un anno prima, era risultata la prima in Sardegna con oltre il 29,68% dei voti alla Camera ed il 28,73% al Senato. Da più parti si è detto e scritto che si è in presenza di una crisi di crescita e che questa drammatica esperienza, per assurdo, potrebbe anche rivelarsi utile. Forse questa ipotesi potrà anche avere un fondamento, ma è certo che la delusione tra quanti nei mesi scorsi avevano lavorato tanto un anno fa, tutto potrebbe cambiare e nessuno oggi è in grado di prevedere il futuro. L’uscita di scena del Movimento Cinque Stelle dalla competizione delle Regionali, potrebbe modificare sostanzialmente gli equilibri elettorali complessivi, anche se è impossibile prevede come si redistribuiranno i consensi e non è da escludere neppure un’ulteriore crescita del fronte astensionista. Giampaolo Cirronis Cantina Santadi Via Su Pranu, 12 - Santadi - Tel. 0781 950127-953007 - Tel. e Fax 0781 950012 Sono scattati il 7/1 i termini per la presentazione delle domande Tre mesi per la fiscalità di vantaggio S ono scattati il 7 gennaio scorso i termini per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni previste dal bando sulle “Zone Franche Urbane” per la concessione di agevolazioni sotto forma di esenzioni fiscali e contributive in favore di imprese di micro e piccola dimensione, localizzate nel territorio dei 23 Comuni della Provincia di Carbonia Iglesias (decreto interministeriale del 2 settembre 2013). Considerato che a disposizione ci sono tre mesi di tempo (fino alle ore 12.00 del 7 aprile 2014), non sarà necessario fare una corsa per arrivare per primi, ma come hanno spiegato i tecnici del ministero dello Sviluppo economico in occasione dell’incontro svoltosi il mese scorso nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, il tempo a disposizione dovrà essere sfruttato al meglio, soprattutto da quelle imprese che hanno ancora da risolvere qualche problema, vedi la registrazione di un indirizzo di posta certificata (PEC) e della firma di- gitale, senza le quali le domande non potranno essere accettate dal Ministero che non prevede più l’inoltro della documentazione cartacea. importi che le stesse potranno compensare fin dalla prossima dichiarazione dei redditi, in materia di irpef, irap, imu e contributi vari, iva esclusa. L’incontro svoltosi il mese scorso nella sala conferenze della Grande miniera. I tempi di esame delle domande, grazie al sistema digitale, saranno brevissimi, entro il 30 aprile si conosceranno l’elenco delle imprese ammesse ai benefici e gli Per l’attuazione dell’intervento, incluso nell’accordo di programma “Piano Sulcis”, sono disponibili oltre 124 milioni di euro, distribuiti nell’arco di tre anni. Si rafforza la rivendicazione della comunità di Teulada «Anche a noi la fiscalità di vantaggio» T eulada è scesa in piazza mercoledì 8 gennaio per protestare contro la scarsa attenzione dello Stato verso la comunità, verso i ceti più deboli e, soprattutto, per rivendicare la fiscalità di vantaggio, già riconosciuta ai 23 comuni dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias. La manifestazione è stata organizzata dalla Lait, libera associazione di imprenditori teuladini, con il sostegno dell’Amministrazione comunale di Teulada che per l’occasione ha convocato una riunione del Consiglio comunale aperta in Piazza Fontana, alla quale hanno partecipato forze politiche, commercianti, artigiani ed allevatori, oltre a tanti cittadini. Molti imprenditori locali hanno riconsegnato simbolicamente le chiavi delle loro attività e le tessere elettorali. «Il gruppo parlamentare Per l’Italia è favorevole all’estensione a Teulada della zona franca urbana a fiscalità di vantaggio. In pro- Teulada - La Chiesa del Carmelo. posito, sottolineiamo con soddisfazione l’accoglimento da parte del Governo di un nostro ordine del giorno durante l’approvazione del- la legge di Stabilità. Vigileremo affinché ciò si concretizzi in quanto lo riteniamo un segnale sia di riconoscenza nei confronti di una comunità che ospita da decenni la Base Militare di Capo Teulada impegnando un terzo del suo territorio (7.200 ettari), sia di sostegno concreto al tessuto produttivo locale.» Lo ha dichiarato in una nota il generale Domenico Rossi, deputato, capogruppo Per l’Italia in commissione Difesa, ex comandante del 1° Reggimento di Teulada. «Senza una misura di questo genere - conclude Rossi - le imprese di Teulada dovrebbero far fronte a situazioni insostenibili di concorrenza con le zone limitrofe di Carbonia Iglesias già beneficiarie di agevolazioni fiscali Zfu, con alcuna possibilità di sopravvivenza.» è stato firmato il 7 gennaio a Villa Devoto l’atteso verbale d’intesa La Portovesme srl ha un ruolo strategico è LATINIA Vino dolce da vendemmia tardiva di uve Nasco dei vigneti ad alberello - antica vigna “Latina” del Basso Sulcis della Sardegna. Vino mediterraneo, caldo, solare che, servito a 10°-12° C, esalta il dessert e partecipa a tutti i momenti di incontro e di festa. Ha ricevuto il “Premio speciale” “miglior vino dolce dell’anno” 2002 e i 3 bicchieri del “Gambero Rosso” Miglior vino da dessert al Vinexpò 2001 di Bordeaux. stato firmato il 7 gennaio a Villa Devoto, a Cagliari, un verbale d’intesa sulla vertenza della Portovesme Srl. Nel documento si ribadisce - come ha sottolineato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci - il ruolo strategico dell’azienda per l’economia della Sardegna, per l’occupazione del territorio e per l’intera filiera metallurgica nazionale. Il documento - sottoscritto, oltre che dal presidente della Regione, dall’Amministratore delegato della Protovesme srl, dai segretari regionali e del Sulcis Iglesiente di Cgil, Cisl, Uil e dai dirigenti di Confindustria della Sardegna meridionale - contiene una serie di proposte e indicazioni sull’attività industriale e sul tema dell’energia, sul ruolo della Commissione Europea, sul contratto di programma, nonché le questioni ambientali e delle infrastrutture portuali e sulle problematiche del lavoro, sollecitando tutti i livelli istituzionali a trovare le soluzioni possibili e tempestive. L’azienda pone alcune priorità che vanno dalla questione della discarica (su cui è attesa ancora l’autorizzazione per l’ottavo argine), al problema dell’energia (ricordando che alla fine del 2015 cesserà lo strumento della superinterrompibilità) alle questioni del lavoro e in particolare delle regole in materia pensionistica su cui chiede di poter applicare le norme sui lavori fortemente dello Sviluppo economico, mentre per il contratto di programma e le problematiche ambientali e infrastrutturali, sarà attivato il coordinamento degli assessori e delle strutture interessate. L’ingresso dello stabilimento della Portovesme srl. usuranti per consentire un accompagnamento alla pensione dei lavoratori con maggiore anzianità. Su energia e Commissione Ue, il presidente si è impegnato ad attivare un incontro con il ministero Sugli aspetti legati alla disciplina del lavoro, l’assessorato competente, infine, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e dell’Azienda, cercherà un’interlocuzione con il Ministero. IL NUMERO 266 4-13:IL NUMERO 181 4/9 21/01/14 11.38 Pagina 1 4 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 All’inizio del nuovo anno siamo stati nei luoghi che il 18 novembre 2013 hanno vissuto la drammatica esperienza dell’alluvione Olbia vuole risorgere, i cittadini attendono il miracolo A distanza di due mesi tutte le ferite sono ancora aperte e tra le vittime cresce la paura di restare soli con tutti i problemi. S ono passati esattamente 21 giorni dal brindisi di Capodanno... in molti a Olbia non hanno brindato... aspettano di poterlo fare nella loro casa. Il 2014 per tutti loro è un anno di speranza... ma i giorni passano e la situazione risulta ancora lontana dalla risoluzione, infatti dopo 2 mesi e 3 giorni da quel terribile tardo pomeriggio in cui la smisurata forza dell’acqua ha travolto la vita di circa 3.000 persone e ha segnato di paura lo sguardo di 12.000 bambini, si è tornati alla quotidianità, segnata per alcuni dalla tragica scomparsa di una persona cara, per altri dalla perdita della loro casa... L’attenzione di questo inizio 2014 è dedicata a loro, era doveroso farlo dando voce ad alcuni abitanti di una città provata ma disposta a risorgere... Tra le zone più colpite, in cima alla lista appaiono via Lazio, zona Baratta, Isticadeddu e zona Bandinu... vederle è un po’ come rivivere la tragedia di quel 18 novembre 2013... Sono le cinque del pomeriggio del 2 gennaio quando arriviamo in via Redipuglia, poche persone per la strada, il primo signore con cui ci fermiamo a parlare si chiama Mario Spano, è proprietario di un’autoscuola... sorride mentre ci racconta dei gravissimi danni che ha subito la sua attività, non capiamo la sua reazione, solo alla fine dell’intervista, quando non resistiamo e gli chiediamo il perché... comprendiamo quel che poi in molti ci diranno: «Sto bene, sono vivo, non ho perso nessuno... ricomincerò!» Era dal 21 febbraio 1979 che non si verificava un’alluvione, anche se non si può certo paragonare a questa ultima, la cui imponenza ha spazzato via come fuscelli ponti, muri ed auto, segnando a lutto una città da cui si sente incalzante un grido d’aiuto. Il signor Giuseppe Nieddu lo incontriamo in un bar, con gli occhi velati di lacrime racconta di esser ospite di parenti, il fango quel tremendo lunedì gli ha inondato la casa, inghiottendo per sempre tutti i suoi ricordi: non ha più foto, nessun documento, non è riuscito a salvare niente... i sacrifici di una vita sono svaniti nel giro di poche ore... i giorni successivi alla tragedia signor Giuseppe non rientra a casa, non riesce a vederla in quello stato... il dolore è troppo forte, è commosso, ora ha solo delle pareti da ripulire, una casa da rimettere in sesto... esattamente come la sua vita. Poco più avanti luccica un albero di Natale... sono le vetrine di Lusian... un presepe troneggia al centro del negozio, decidiamo di entrare, al di là del bancone scorgiamo subito il caldo sorriso di una signora, poco dopo scopriamo che si chiama Angela, dopo aver acquistato qualche souvenir le rivolgiamo la fatidica domanda: «Dove si trovava al momento dell’alluvione?» La risposta è un susseguirsi di parole che scrosciano impetuose senza quasi dar tempo alle pause di intervenire... Alle 18.00 della sera di quel per lasciar spazio a chi ne ha sicuramente più bisogno di me...» Sorridiamo compiaciuti per la sua scelta e decidiamo di raggiungere lo sfolgorante Jazz Hotel, la bellezza che lo contraddistingue è amplificata dagli addobbi natalizi... la guida rossa adagiata sulla scalinata esterna indi- Una delle montagne di rifiuti create dalla furia dell’acqua. terribile pomeriggio, piove ma non sembra in misura preoccupante, Angela decide di chiudere il negozio ignara di quel che intorno iniziava ad accadere, prende l’auto ma come arriva nei pressi di via Barcellona, una pattuglia della polizia municipale la invita a tornare indietro, mentre percorre via Vittorio Veneto il livello dell’acqua sommerge buona parte dello sportello ed è costretta a fermarsi ed attendere... dietro la sua auto un pullman di linea ospiterà i passeggeri sino alle 11.30 della sera, quando a bordo dei gommoni saranno finalmente messi in salvo. Angela rimane nella sua auto sino alle due del mattino, quando l’acqua comincia a defluire le danno il permesso di rimettersi in strada ma... deve trovarsi un alloggio, tornare a casa potrebbe essere pericoloso. Decide di tornare in negozio ma come apre la porta l’aspetta una brutta sorpresa... nonostante non ci sia la corrente, riesce a capire che il fango è penetrato anche lì. Accende alcune candele e chiama al telefono il proprietario del negozio, Giuseppe Giamberduca, che si precipita ed insieme, sotto una luce fioca, si ritrovano a svuotare il locale dal fango misto a pezzi di cristallo... l’acqua era penetrata anche dal soffitto, aveva raggiunto le pareti indebolendo i supporti degli orologi che erano caduti a terra in mille pezzi spargendo schegge qua e là. Signor Giuseppe non ha chiesto il risarcimento dei danni e alla mia domanda sul perché, risponde dicendo: «Ho preferito non denunciare i danni suoi occhi sgorga una lacrima quando si ricorda dei suoi lavori persi nel fango... in particolare un tronco di legno con la Madonnina e Padre Pio. Ha paura di “finire in comunità” e lancia un appello accorato... ridatemi una casa, non fatemi morire... Cosa le manca di più? rizza i nostri pensieri ai racconti di vita appena raccolti e subito pensiamo... che meraviglia di posto... ma che tristezza doverci stare perché madre natura, con un suo gesto inconsulto, ha spazzato via la tua casa... La tristezza ci pervade e prende definitivamente forma quando cono- L’intervista alla signora Maria Rozzo in una saletta del Jazz Hotel di Olbia. sciamo la signora Maria Rozzo, una donna invalida di 68 anni, che la vita ha messo duramente alla prova e che, per una serie di vicissitudini familiari, si ritrova a cercare di rimettersi in piedi per la terza volta. Questa volta però non è semplice, certo è contenta di essersi salvata ma... sta in albergo dalla notte della tragedia insieme ad altre 6 o 7 famiglie, non ricorda bene, il suo unico desiderio è riavere una casetta tutta sua, dove poter coccolare Uniti dalle note di Antonello Murgia G disoccupati, lavorano per recuperare la loro casa con del materiale offerto da alcune associazioni. Alla Parrocchia di San Michele Arcangelo, presso la chiesa di Sant’Antonio, Don Theron Oscar Casula ha organizzato un vero e proprio centro di raccolta dove, per alcuni In breve tempo l’acqua ha travolto tutti e tutto nella zona bassa di Olbia. Tutto esaurito al Teatro Electra al concerto-ricordo del musicista randi emozioni il 5 gennaio al teatro Electra di piazza Pichi, a Iglesias, per musicisti e pubblico protagonisti del concerto tributo in ricordo di Antonello Murgia personaggio di spicco nel mondo musicale isolano, scomparso lo scorso anno, organizzato dall’associazione culturale Prospettive, con il patrocinio del comune di Iglesias. Antonello, musicista e compositore, simpatico, sensibile ma irriverente e sincero, ha fondato diversi gruppi musicali. Amici e musicisti che negli anni gli sono stati vicini e hanno suonato con lui, si sono dati appuntamento per ricordarlo in musica e l’evento è stato un grande successo, una serata ricca di emozioni e carica della presenza di Antonello in ogni nota. I musicisti si sono esibiti con grande energia ed il pubblico ha gradito moltissimo. Sullo sfondo del palco, le immagini di Antonello hanno accompagnato la serata, rendendo ancora più viva la sua presenza che sembrava essere in sala. la sua Luna, una cagnolina che al momento sta a casa di una sua amica. Signora Maria viveva in una casa in affitto dove pagava 250 euro al mese, in via Grecia, la zona vicina allo stadio “Bruno Nespoli”, non era grande ma vi poteva svolgere il suo hobby: lavorare tronchi di legno, dai La serata si è aperta con la presentazione con immagini e video di “RicordiAmoAntonello”. La prima parte è stata caratterizzata dall’esibizione della BECC’S BAND Il concerto al Teatro Electra. FRIEND, composta da Sandro Mura, Felice Murgia, Fabio Bellia, Gian Luca Locci, Luca Fanni, Giorgio Murtas e Paolo Tarozzi. Dopo un breve intermezzo cu- rato dal gruppo Homage, con la stupenda voce di Ileana Sira, si è esibita la SARRIGNA R&B BAND, con Sandro Mura, Felice Murgia, Massimo Secci, Ileana Sira, Ma- Foto del concerto di Sandro Peddis. nola Cirronis, Barbara Cadeddu, Raffaella Tocco, Carlo Tocco, Luca Cabriolu, Stefano Vascotto e Fabio Diana. M.C. Sorride al pensiero e subito dopo, visibilmente commossa, ci dice: «La caffettiera!». Un’amicizia nata da una tragedia, quella tra la signora Maria e la signora Giacomina Marini che, della sua casa, ha salvato solo le pareti. Quando le incontriamo sono sedute insieme sul divano nella hall dell’albergo, la signora Marini racconta di come il marito disoccupato e i suoi tre figli di 38, 29 e 23 anni, anch’essi giorni, non si è neanche celebrata la messa e dove ancora oggi ci sono iniziative ad opera della Caritas. Signor Mimmo ci parla di Don Theron come di una persona splendida che si è prodigata per aiutare i più colpiti dalla tragedia, tutti a Olbia ci parlano di lui come di un uomo dall’incredibile umanità. Ma dimostrazioni di solidarietà a Olbia, dopo la tragedia, ce ne sono state davvero tante, come ci racconta Carlo Manzi, dipendente della Meridiana: «Un gruppo di dieci ragazzi di Berchidda, tutti tra i 16 e i 18 anni - ci dice Carlo - è arrivato carico di energia e ci ha aiutato a liberare dal fango la casa. Grande è stata la mia sorpresa quando ho ritrovato tra le macerie la fede nuziale e scorto l’album del matrimonio, incredibilmente indenne in cima ad un mobile. Non dimenticherò mai il panico della sera della tragedia… ero a lavoro quando ho ricevuto una telefonata di mia moglie Emiliana, che inizialmente non aveva compreso cosa di lì a poco sarebbe successo, volevo raggiungerla ma pioveva a dirotto, era saltata la corrente ed il livello dell’acqua cominciava a salire, i bambini, Simone e Cristiano, sapientemente messi sul tavolo dalla loro mamma, osservavano spauriti i mobili che cadevano e il divano che galleggiava. Fortunatamente sono intervenuti i vicini che li hanno portati in salvo, ospitandoli nella loro casa. L’indomani mattina, quando finalmente l’acqua defluiva, ho finalmente riabbracciato la mia famiglia, è stato un bel Natale il nostro… ave- vamo perso tutto, ma insieme potevamo ricominciare…» Ora la famiglia Manzi vive in una nuova casa dove Babbo Natale, chiamato da alcune mamme intraprendenti, è passato a trovare i bambini e a portar loro dei doni, anche se certo sarà difficile dimenticare… Il ricordo è ancora vivo anche per Maurizio Unali, direttore del Conad di via Galvani, grazie alla sua prestanza fisica e al suo cuore grande è riuscito a salvare due bimbe e la loro mamma che erano rimaste intrappolate in macchina, aiutando poi a mettersi in salvo le stesse dipendenti del supermercato, ingenti i danni al negozio, stimati in circa 400.000 euro. è commosso Maurizio quando ci racconta del papà delle bimbe salvate che insieme alla moglie si reca a ringraziarlo ancora una volta per il coraggio e la bontà dimostrati. Grande bontà anche da parte un imprenditore di Iglesias, Ninetto Deriu, titolare di alcune imprese nel polo industriale di Portovesme, che inizialmente decide di devolvere un contributo per aiutare due centri poveri colpiti dall’alluvione: Uras e Terralba. Poi nasce in lui l’idea di una pesca di beneficienza che lasci i doni in zona e frutti per le popolazioni colpite dalla tragedia. Ninetto Deriu acquista un’auto, due scooter, una decina di biciclette e qualche macchina a batteria per bambini e da un gazebo in piazza Oberdan, a Iglesias, fa partire la vendita dei biglietti da uno a cinque euro, il ricavato è di 20.900 euro, sostanzialmente pari alla cifra spesa per l’acquisto dei premi. Soddisfatto dell’iniziativa, stacca un assegno a nome di una delle sue aziende, devolvendo 30.000 euro ad Uras, colpito al 60% e 20.000 euro a Terralba. La manifestazione avrebbe dovuto concludersi con l’estrazione domenica 19 gennaio, ma a causa dell’incessante pioggia è stata rimandata a domenica 26; in quella occasione l’imprenditore avrà il piacere di consegnare i premi ai fortunati e gli assegni ai rappresentanti dei comuni colpiti. Decisamente tante le persone che necessitano di aiuto, tra tutte le vicende però le note più tristi sono quella della malinconica Maria che desidera riavere una “piccola casetta” da poter condividere con la dolce cagnolina Luna… sarebbe fantastico poterla aiutare a realizzare il suo sogno… speriamo quindi che un benefattore leggendo questo articolo possa essere colpito dalla voglia di mettersi in gioco e magari contatti la signora Maria… Un grande augurio, infine, a tutte le persone che con fatica stanno cercando di rialzarsi... Nadia Pische DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DELL’ART. 7 DELLA LEGGE 22 FEBBRAIO 2000 N. 28 E DELLE DELIBERE DELL’AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI DELLA REPUBBLICA ITALIANA Il sottoscritto Giampaolo Cirronis, quale legale rappresentante della ditta individuale Cirronis Giampaolo, Via Cristoforo Colombo, 20 - Carbonia, codice fiscale CRRGPL59P28B745B partita IVA 02270380922, editore del periodico “La Provincia del Sulcis Iglesiente”, con riferimento al proprio intendimento di pubblicare messaggi politici autogestiti a pagamento per l’elezione del XV Consiglio regionale della Sardegna e del Presidente della Regione fissata per il giorno 16 febbraio 2014, rende noto quanto segue: a) la prenotazione degli spazi da parte dei soggetti interessati dovrà pervenire a mezzo e-mail all’indirizzo [email protected] con l’indicazione del committente responsabile, entro le ore 12.00 del 5 febbraio 2014. La testata terrà conto delle prenotazioni in base alla loro progressione temporale. b) per le tariffe di accesso agli spazi, identiche per tutti i partiti, liste e candidati, contattare la redazione all’indirizzo e-mail [email protected] o al numero 333 9698533. Il pagamento del corrispettivo per la realizzazione e pubblicazione dei messaggi dovrà avvenire in anticipo. c) il materiale dovrà pervenire entro le ore 12.00 del 7 febbraio 2014. Carbonia, 21 gennaio 2014 Il direttore Giampaolo Cirronis IL NUMERO 266 5-12:IL NUMERO 181 3/10 21/01/14 11.35 Pagina 2 Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 5 La Provincia del Sulcis Iglesiente Giunto all’undicesima edizione, il festival organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione riscuote sempre maggior successo “Gospel Explosion”, gioia e serenità N Nel 2013 gli interventi contro la povertà Dal Cagliaritano al Sulcis Iglesiente, otto tappe in nove giorni, in teatri e chiese e nell’affascinante scenario delle grotte Is Zuddas. quella dei membri del gruppo formato da sei coristi e tre musicisti che, all’occorrenza, hanno “tirato fuori” una voce calda e potente; un repertorio vastissimo, diverso per ogni serata, «una presenza scenica pazzesca con dei cambi d’abito incredibili, persone umanamente grandi - così dichiara Gianni Melis ed aggiunge - sono soddisfatto della manifestazione non nascondo l’ipotesi che, per la prima volta, il prossimo anno possa tornare lo stesso gruppo». Alla domanda in quale occasione si è emozionato di più sentendoli cantare, il direttore artistico risponde: «L’emozione più grande l’ho provata alle grotte quando ho sentito i tre pezzi a cappella, un po’ come la prima volta ato quasi per scommessa, ma divenuto negli anni uno degli eventi più gettonati della mappa dei festival gospel isolani e nazionali, “Gospel Explosion” è ormai giunto alla sua undicesima edizione con un successo di pubblico superiore allo scorso anno quando si raggiunsero ben quattromila spettatori. La musica sacra afroamericana si spande per l’aria, prima nel Cagliaritano e poi nel Sulcis Iglesiente, attraverso le calde note di voci emozionanti e coinvolgenti. Direttamente da Harlem, un quartiere di Manhattan, diventato ormai il “quartiere degli artisti”, proprio nel cuore di New York, arrivano i Gli Harlem Messengers, fondati nel 2001 da Kellie Turner, famosa cantante e produttrice di New York, sono un gruppo internazionale, la cui musica spazia dal gospel al rhythm & blues. Il loro obiettivo è portare tra le persone gioia e serenità, non a caso la parola gospel è l’unione di due parole, good spell “buona novella”, quindi “parola di Dio”. Dal 22 al 30 dicembre 2013, gli Harlem Messengers hanno letteralmente travolto il pubblico attraverso uno spaccato musicale sempre diverso. Otto tappe, otto successi di pubblico! Da Sinnai, dove il gospel è arrivato per la prima volta, a Carbonia, passando per Calasetta, quindi a L’esibizione nelle grotte Is Zuddas. Il concerto della sera di Natale al Teatro Centrale di Carbonia. simpaticissimi e preparatissimi interpreti della musica gospel americana ed internazionale. The Harlem Messengers hanno toccato il cuore delle migliaia di persone che hanno calcato i luoghi delle loro esibizioni… Teatri, chiese, grotte, gli applausi non si sono contati, sorrisi e battiti di mani a ritmo sono stati la colonna sonora di ogni loro concerto. La realizzazione della rassegna, la cui direzione artistica è affidata a Gianni Melis, che è anche l’organizzatore a capo dell’associazione culturale Progetto Evoluzione di Narcao, è stata possibile grazie al contributo della Regione autonoma della Sardegna e degli assessorati della Pubblica istruzione, sport, spettacolo e turismo. Sestu e poi a Santadi, nelle grotte Is Zuddas, al termine della Messa celebrata dal vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, e poi ancora a Iglesias e Carloforte, per concludere, infine, a Sant’Antioco. Uno spettacolo più avvincente dell’altro, tutti ricchi di pathos che, come accade in una festa, ha portato allegria e calore. Brillando per energia con le loro voci vellutate, i membri del gruppo hanno tenuto vivo ogni attimo di tutte le serate, grazie anche alla loro spiccata personalità interpretativa. Tra loro un dottore, un insegnante di musica, una dirigente dell’agenzia di gruppi gospel, un ballerino di danza classica. Una qualità artistica molto elevata, che sono stato invitato in una loro chiesa a New Orleans, tutti cantavano! Durante le loro funzioni quasi tutte le preghiere sono cantate e cantano davvero tutti… ancora ricordo una nonnetta di almeno 80 anni che è andata letteralmente in estasi.» Proprio come è successo in questa XI edizione, nella quale The Harlem Messengers sono riusciti a far ballare e cantare tutti regalando un’atmosfera natalizia “partita dal loro cuore” per arrivare dritta al nostro, per emozionarci e farci stare bene insieme. Appuntamento all’anno prossimo, quindi, per rivivere insieme la magia del Natale, perché come dicono loro, «se questo lo ha deciso Dio, così sarà»! Nadia Pische Cresce l’impegno del comune di Carbonia per l’emergenza sociale hanno coinvolto ogni mese 450 famiglie A nche nel 2013 l’Amministrazione del comune di Carbonia si è fatta carico, nonostante la diminuzione delle risorse trasferite dalla Regione, del disagio economico e occupazionale che colpisce un numero sempre maggiore di famiglie della città. L’Amministrazione comunale si è impegnata in tutte le azioni capaci di promuovere la dignità delle persone, limitando gli interventi di puro assistenzialismo ai soli casi in cui è stato impossibile agire diversamente. In quest’ottica uno degli obiettivi dell’Amministrazione, così come da Programma di Mandato del Sindaco, è stato quello di offrire il maggior numero possibile di opportunità occupazionali. Ciò nonostante e come conseguenza della crisi del territorio, gli interventi di mera assistenza economica sono aumentati in modo consistente, coinvolgendo mensilmente circa 450 famiglie, con un impegno economico da parte dell’Amministrazione di circa 700.000 euro nell’anno. Questi interventi hanno riguardato famiglie con uno o più figli a carico, nuclei con un solo genitore e persone sole con un reddito ISEE compreso tra 0 e 4.500 euro, con particolare attenzione anche per i casi in cui la situazione reddituale ha avuto un netto peggioramento durante il 2013, causato ad esempio dalla perdita del lavoro o altre situazioni contingenti. I beneficiari hanno potuto godere dell’intervento per un periodo compreso tra i tre e i dodici mesi. A queste misure di sostegno economico vanno aggiunti altri interventi quali: i contributi per le spese di affitto, le borse di studio a studenti meritevoli, il rimborso delle spese di istruzione ed altri ancora, che hanno fatto lievitare le risorse messe a disposizione a ben oltre un milione di euro. L’assessore Maria Marongiu. Un’altra linea di intervento su cui l’Amministrazione si è fortemente impegnata è stata quella degli interventi sull’occupazione che, pur garantendo risposte a tempo determinato, hanno consentito a numerosi cittadini di sentirsi parte attiva della comunità e garantire allo stesso tempo un sostegno economico alla propria famiglia. Solo nel 2013 circa 200 persone hanno avuto l’opportunità di pre- stare la loro opera in servizi rivolti alla collettività per periodi dai 4 ai 12 mesi, ricevendone un compenso compreso tra i 450 e i 700 euro mensili. Le risorse impegnate ammontano a circa 2 milioni di euro, solo in parte forniti dalla Regione Sardegna. In dettaglio: 48 persone (operai generici, diplomati e laureati) sono stati impegnati per 6 mesi utilizzando i fondi del Piano Anticrisi; 40 persone hanno usufruito delle risorse messe a disposizione per un cantiere di forestazione; 12 giovani, hanno arricchito le proprie competenze grazie ai tre progetti di servizio civile presentati dall’Amministrazione comunale, ricevendo un compenso mensile di 450 euro per un anno; 54 persone hanno usufruito di misure quali il Servizio Civico e gli inserimenti lavorativi, così come 11 sofferenti psichici residenti a Carbonia, grazie ad un finanziamento finalizzato del Plus A questi beneficiari vanno aggiunte le oltre trenta persone che, a vario titolo, hanno prestato la loro opera temporaneamente presso l’Amministrazione (vigili urbani nel periodo estivo, lavoratori in mobilità in deroga, etc.). L’impegno profuso e le risorse economiche destinate a questi interventi rispondono ad una precisa scelta dell’Amministrazione comunale, che ha voluto privilegiare gli interventi di natura sociale, a cominciare da quelli contro la povertà, poiché destinati ai cittadini con ricadute dirette e significative sulla qualità della loro vita. IL NUMERO 266 6-11:IL NUMERO 181 4/9 21/01/14 11.48 Pagina 1 6 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 RIAPRE il B&B “Sa domu de Pasqualinu” Via Giacomo Balla, 27 - Carbonia - 340 3745756 AGENZIA FUNEBRE E FIORICOLTURA SAN PONZIANO di Andrea Oliva Carbonia - Via Gramsci, 311 - Tel. 0781 674172 URGENZE: 347 4791496 - 24 ore su 24 in collaborazione con email: [email protected] Coffee Bar - Sala Giochi - Tabacchi - Edicola di Pani Anna Rita Stazione Serbariu - Centro intermodale Carbonia Coffee Bar aperto dalle 5.15 alle 21.00 - Festivi 6.45-21.00 Primi piatti - Paninoteca - Pasticceria Sala Giochi La Vegas di stazione con zona fumatori e non ore 9.00-24.00 con bar annesso e privacy garantita Sala VLT con vincite potenziali fino a 500.000 euro (jackpot nazionale) e fino a 100.000 euro (jackpot di sala) Gratta e vinci - Ricariche telefoniche di tutti i gestori Biglietteria regionale veloce Trenitalia Coffee Bar - Sala Giochi - Tabacchi - Edicola di Pani Anna Rita Tel. 0781 661064 Via Roma - Stazione Serbariu - Centro intermodale Carbonia IL NUMERO 266 7-10:IL NUMERO 181 3/10 21/01/14 13.11 Pagina 2 Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 7 La Provincia del Sulcis Iglesiente Lo scorso 14 gennaio il Consiglio regionale ha approvato la legge che istituisce l’Agenzia regionale per le bonifiche Tra 90 giorni l’ARBAM succederà all’IGEA Spa L’ARBAM sarà sottoposta ai poteri di indirizzo, vigilanza e controllo della Regione, di cui è struttura tecnico-operativa. I l Consiglio regionale ha approvato la legge che istituisce l’ARBAM, struttura tecnicooperativa della Regione autonoma della Sardegna che assume le funzioni svolte dalla società in house IGEA Spa. L’Agenzia regionale per la bonifica e l’esercizio delle attività residuali delle aree minerarie dismesse o in via di dismissione, per il riordino e l’esercizio delle funzioni in materia di bonifiche ambientali e riqualificazione del settore minerario sarà sottoposta ai poteri di indirizzo, vigilanza e controllo della Regione. La legge approvata dal Consiglio regionale è finalizzata a: a) garantire la corretta gestione del territorio interessato dall’attività mineraria dismessa o in via di dismissione ai fini della sicurezza, bonifica, riqualificazione ambientale ed eliminazione del rischio sanitario connesso nelle aree di cui l’ARBAM detiene la disponibilità; b) attivare processi di sperimentazione ai fini della riqualificazione e bonifica del settore minerario; c) accrescere la qualificazione in materia di bonifica mineraria; d) contribuire alla tutela ed alla valorizzazione dei compendi immobiliari della società IGEA Spa soppressa ai sensi dell’articolo 15. Le funzioni dell’ARBAM saranno le seguenti: a) la caratterizzazione, la messa in sicurezza d’emergenza o permanente, il ripristino ambientale e la bonifica di aree minerarie ed industriali dismesse o in via di dismissione nelle aree di cui detiene la disponibilità o appartenenti a società interamente partecipate dalla Regione, qualora le medesime non dispongano di adeguati mezzi tecnico-finanziari; b) la messa in sicurezza delle concessioni minerarie, anche in funzione della restituzione all’uso legittimo; c) l’esecuzione di studi, ricerche e sperimentazioni tecnico-scientifiche nel settore minerario, di rilevamenti geologici e geofisici; d) l’esecuzione di rilievi e ricerche idrogeologiche e idrauliche, di programmi e piani di intervento e realizzazioni per la prevenzione degli inquinamenti e la decontaminazione delle acque sotterranee nelle aree in disponibilità; e) nelle more del trasferimento delle competenze al gestore del servizio idrico integrato, lo svolgimento di attività inerenti alla realizzazione di opere idrauliche e di opere civili o industriali, nonché la gestione di sistemi di approvvigionamento e distribuzione di risorse idriche, in connessione con l’utilizzazione di acque sotterranee profonde della Sardegna delle aree minerarie di cui detiene la disponibilità; f) la gestione del patrimonio immobiliare di sua proprietà tenendo conto, per le cessioni, delle procedure previste dall’articolo 8 della legge regionale 4 dicembre 1998, n. 33 (Interventi per la riconversione delle aree minerarie e soppressione dell’Ente minerario sardo (E.M.S.A.)), e successive modifiche ed integrazioni e delle conseguenti direttive regionali; g) le attività dirette relative alla manutenzione, alla messa in sicurezza delle strutture minerarie e al recupero ambientale di compendi immobiliari adibiti a percorsi turistico-museali, direttamente o indirettamente legati alle attività minerarie, secondo quanto previsto dall’articolo 9 della legge 30 luglio 1990, n. 221 (Nuove norme per la attuazione della politica mineraria), e sulla base di specifici affidamenti da parte del futuro soggetto titolare; h) la gestione dell’Archivio storico minerario, nelle more dell’individuazione del soggetto gestore. L’Agenzia avrà un direttore generale che resterà in carica cinque anni, un collegio dei revisori dei conti ed un comitato regionale di coordinamento, nominato dal presidente della Regione (composto dallo stesso presidente della Regione, che lo presiede; l’assessore regionale della difesa dell’Ambiente; l’assessore regionale dell’Industria), che resterà in carica tre anni. Il patrimonio dell’Agenzia ARBAM Sardegna è costituito dai beni mobili e immobili della soppressa società IGEA Spa, riconosciuti strettamente funzionali alle attività attribuite all’Agenzia con atto ricognitivo approvato dal presidente della Regione. L’ARBAM opererà con personale assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato, mediante concorsi pubblici, cui verrà applicato il contratto collettivo del comparto Regione, enti e agenzie. In sede di prima applicazione il personale a tempo indeterminato dipendente di IGEA Spa verrà trasferito all’ARBAM, con contratto collettivo del comparto Regione, enti e agenzie; in caso di trattamenti economici superiori verrà riconosciuto in favore degli interessati un assegno ad personam riassorbibile. Il personale a tempo determinato dipendente di IGEA Spa che avrà superato il periodo di prova al momento dell’entrata in vigore della legge, verrà ugualmente trasferito all’ARBAM. Decorsi novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge verrà soppressa la società IGEA, Spa, già S.I.M. Spa, di cui all’articolo 7 della legge regionale n. 33 del 1998, e, sulla base di criteri e requisiti generali definiti con deliberazione della Giunta regionale, sono individuate forme e modalità di trasferimento dei rapporti giuridici attivi e passivi. Modesto Melis è stato ospite d’onore del convegno di Iglesias Cresce la cultura della donazione del sangue S abato 21 dicembre 2013, la Associazione Volontari della Solidarietà di Iglesias, ha tenuto per il terzo anno consecutivo il convegno sulle problematiche mediche e sociali relative alla donazione del sangue. Per l’occasione sono intervenuti numerosi medici esperti nel settore delle trasfusioni. Nel corso della manifestazione, presieduta dal presidente dell’Associazione Luigi Mascia, svoltasi nella sala Lepori di Iglesias, sono stati premiati con borse di studio, gli studenti delle scuole medie superiori, che assiduamente hanno donato il proprio sangue perché fosse di aiuto a chiunque dovesse averne necessità. Sono state consegnate anche le coppe ai vincitori dei tornei di calcetto organizzati dall’associazione. Ospite d’onore del convegno è stato Modesto Melis, sopravvissuto all’inferno del lager di Mauthausen, il quale, testimone degli orrori del na- zismo e della guerra, non esitò, una volta rientrato alla vita normale ad essere, per molti anni un donatore di sangue, almeno fino a quando l’età lo ha consentito. La consegna della targa a Modesto Melis. Al termine del convegno sono, inoltre, stati regalati ai partecipanti i calendari realizzati dall’Associazione. Ogni pagina, di ciascun mese è stata dedicata ad Istituti scola- stici, Associazioni od Enti che hanno collaborato e collaborano con la VDS. Oltre ovviamente ai volontari della solidarietà, a cui è stata dedicata la pagina di gennaio, hanno illustrato i restanti mesi: l’Istituto professionale per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; C. Beccaria (Carbonia/ Villamassargia); Istituto professionale G. Ferraris di Iglesias; Liceo Linguistico e delle scienze umane Baudi di Vesme di Iglesias; Istituto tecnico Industriale G. Asproni di Iglesias; Liceo Scientifico G. Asproni di Iglesias; Rotary Club di Iglesias; il più anziano ex donatore (Modesto Melis) e l’attuale donatore con ben 100 donazioni raggiunte (Sergio Orrù); Istituto Tecnico E. Fermi di Iglesias; i donatori dell’associazione premiati con borsa di studio; il Battaglione degli allievi carabinieri; il Liceo scientifico E. Lussu - Istituto IPIA E. Loi di Carbonia. Giuseppe Mura Dal 9 gennaio 13 lavoratori occupano la Galleria Villamarina è esplosa la vertenza degli “Invisibili” Rockwool D allo scorso 9 gennaio tredici lavoratori interinali ex Rockwool si trovano all’interno della Galleria Villamarina di Monteponi, occupata per rivendicare una ricollocazione occupativa dopo che il 31 dicembre 2013 è scaduta la mobilità. I tredici, gli “Invisibili” della Rockwool, chiedono lo stesso trattamento riservato, dopo un’analoga occupazione della stessa Galleria Villamarina, ai lavoratori diretti, assorbiti dall’ATIIfras, nei progetti di bonifica. Domenica 19 gennaio si è tenuto un evento musicale organizzato nel presidio dei lavoratori Invisibili della Rockwool. Pensato inizialmente per aiutare gli Swallow my Pride e altre band che hanno perso tutto a causa del ciclone Cleopatra, è diventato in corso d’opera, e di lotta, occasione d’incontro con chi e per chi ha perso tutto ma non la speranza. La storia degli “Invisibili” della Rockwool è una storia emblematica, un’apertura verso un mondo di invisibili di molteplici questioni, magari anche di nessuna, di chi vive di lavoretti alla giornata, in nero e troppo oltre il limite dello sfruttamento, di chi non ha nemmeno quello, quegli “invisibili” non inseriti in nessuna vertenza, non beneficiari di nessuna cassaintegrazione, non sotto tutela sindacale, non al centro di accordi, mai protagonisti di passaggi mediatici, se non come un anonimo punto nelle percentuali della crisi: è questa la vertenza a cui gli “Invisibili” aprono il varco, questa è la vertenza dei più deboli tra i deboli. Massiccia e festante partecipazione al pranzo natalizio I sapori della solidarietà serviti dalla Sodalitas L a tradizione dell’accoglienza, anche in occasione delle festività natalizie, si è rinnovata nella tavola della Sodalitas. è stata massiccia, infatti, la partecipazione al pranzo della solidarietà, promosso annualmente alla vigilia del Natale. A mensa hanno trovato posto oltre cento persone, in un clima di sincera familiarità e profonda condivisione. Questo è proprio lo spirito dell’associazione, da 25 anni impegnata quotidianamente accanto ai bisognosi, andando incontro alle più svariate situazioni di necessità, attraverso una risposta concreta ed immediata sempre a difesa del valore della vita, senza esclusioni. La giornata di festa è iniziata di primo mattino, con i coinvolgenti preparativi ad opera degli instancabili volontari, che poi si sono cimentati anche nel ruolo di camerieri. A tavola, insieme agli ospiti, bambini, giovani, adulti e anziani, presenti anche i dirigenti e i sostenitori del sodalizio, guidato da Antonio Sias, oltre i rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Iglesias, nella persona del sindaco, Emilio Gariazzo, del suo vice, Simone Franceschi e dell’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Ferrara. Il saluto ai presenti e l’augurio di buone feste è stato dato anche dal vescovo Giovanni Paolo Zedda, accompagnato dal parroco del quartiere Francesco Pometti. Presenti anche i rappresentanti di Lions Club e Rotary Club, con i presidenti Del Rio e Correale, insieme al direttore della Caritas diocesana Raffaele Callia. L’associazione di volontariato cristiano, giornalmente, provvede anche ad erogare dei pacchi viveri a quanti, pur non richiedendo il servizio mensa, bussano alla porta della sede di Via Melis De Villa in cerca dell’indispensabile per affrontare la su diversi versanti: socio-sanitario 118, che si avvale di tre ambulanze, di cui una ad hoc per operare in centro storico; ospedaliero, con le volontarie; socio-assistenziale mediante la mensa giornaliera; culturale, attraverso l’organizzazione di convegni e corsi formativi; ricreativo. Da diversi anni c’è anche il consultorio familiare diocesano che, sempre in Il pranzo organizzato dalla Sodalitas. giornata: alcuni dei beneficiari sono “nuovi arrivi”, altri vantano uno “storico abbonamento” all’associazione, segno di una situazione che, evidentemente, nel tempo è tutt’altro che migliorata. Con circa 200 soci, parte dei quali direttamente operativi, la Sodalitas riesce a garantire molteplici servizi, che si concretizzano modo completamente gratuito, opera con specialisti in aiuto ai singoli e alle coppie; viene inoltre offerto un supporto scolastico agli studenti meno abbienti, con docenti di tutte le discipline; servizio guardaroba, con raccolta e distribuzione di vestiario. Gianluigi Sulas Il comune di Giba si è classificato all’11° posto in Italia Dal “6.000 campanili” 975.000 euro per la ristrutturazione del municipio I l comune di Giba si è classificato all’11° posto a livello nazionale, primo comune della Sardegna, nella graduatoria del bando “6.000 campanili” del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Il programma prevedeva lo stanziamento di 100 milioni di euro dopo l’accordo tra il ministero delle Infrastrutture e l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) per: A) Interventi infrastrutturali di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici pubblici ivi compresi gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche B) Realizzazione e manutenzione di reti viarie e infrastrutture accessorie e funzionali alle stesse o reti telematiche di NGN e WI-FI C) Salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Possono presentare domanda di contributo finanziario i Comuni che, sulla base dei dati anagrafici risultanti dal censimento della popolazione 2011, avevano una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Possono altresì presentare domanda di contributo finanziario le unioni composte da Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e i Comuni risultanti da fusioni tra Comuni ciascuno dei quali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti. Ogni soggetto richiedente può presentare un solo progetto anche comprendente più opere connesse funzionalmente purché coerenti con le tipologie di intervento previste dalla legge ed aggiudicabili tramite un’unica procedura. L’importo del finanziamento richiesto per ogni progetto deve essere compreso tra 500.000 a 1.000.000 di euro. Il comune di Giba riceverà 975.000 euro, quasi il massimo del contributo concedibile ad un singolo comune, per un intervento di adeguamento normativo, messa in sicurezza e ristrutturazione del palazzo comunale di via Eleonora d’Arborea. Solo un altro comune sardo è entrato in graduatoria, Gon- legge di stabilità. La modalità operativa del fondo prevede la stipula di singole convenzioni tra i Comuni finanziati e il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Al programma 6.000 campanili sono state destinate anche risorse non spese dei Fondi strutturali europei per le regioni del Sud. Queste nuove dotazioni sono uti- Il municipio di Giba. noscodina, che riceverà 1.000.000 di euro. Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha firmato il decreto e l’ha inviato alla Corte dei Conti. Con i 100 milioni di euro stanziati nel Decreto del Fare sono stati finanziati i primi 115 progetti. A breve il ministro Lupi firmerà un secondo decreto con una seconda graduatoria di altri 60 Comuni finanziati con gli ulteriori 50 milioni di euro assegnati al Programma “6.000 campanili” dalla lizzabili per i progetti presentati dai Comuni delle regioni del Mezzogiorno, altri mille interventi circa su cui sono in corso le verifiche per l’inserimento nell’elenco delle opere finanziate. Il sindaco di Giba, Learco Fois, ha espresso grande soddisfazione. «Il municipio necessitava di urgenti interventi che saranno realizzati con il finanziamento di questo bando. Con il bilancio ordinario sarebbe stato quasi impossibile provvedere in tempi brevi.» IL NUMERO 266 8-9:IL NUMERO 181 3/10 21/01/14 13.08 Pagina 1 8 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 Alcune indicazioni di due addetti ai lavori, oltre le facili soluzioni preconfezionate e le sperimentazioni controverse Il sovraffollamento dei pazienti in Pronto Soccorso Spesso gli accessi impropri al Pronto Soccorso solo legati ad un’insufficiente gestione di patologie croniche a livello territoriale. Continua (2) In questo scenario, sembrerebbe però che qualcosa stia cambiando nella cultura degli italiani, che qualche prima crepa inizi a scalfire una visione della sanità troppo “ospedalocentrica”, ma la strada è ancora tutta in salita, in Italia come all’estero. Nell’editoriale di Monitor, la collana di supplementi della rivista della Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), pubblicato lo scorso 12 giugno 2013, si evidenzia un calo degli accessi al Pronto soccorso che, stando ai dati trasmessi dalle Regioni al sistema informativo Emur del ministero della Salute per il 2012, registra 1 milione di accessi in meno rispetto al 2011 (si è passati dai 14.479.595 del 2011 ai 13.433.427 del 2012). Tale dato non trova riscontro nella ASL di Carbonia, dove invece gli accessi a tutt’oggi, registrano un aumento di circa il 10% rispetto agli ultimi due anni. Il tema è però complesso e non è affrontabile senza una visione sistemica delle trasformazioni in atto. Se, infatti, dal lato del cittadino si assiste all’aumento della domanda di prestazioni e alla diversificazione dei bisogni, dal lato del sistema dei servizi si riducono drasticamente i posti letto di degenza e l’ospedale si concentra sulla gestione dell’acuzie. Al contempo, il Pronto Soccorso si configura sempre più come un servizio in grado di offrire una gamma di prestazioni diagnostiche e specialistiche sempre più vasta e in tempo reale. Questa trasformazione, in atto da tempo, è oggi accelerata dalla contrazione delle risorse destinate al Servizio sanitario nazionale e, più recentemente, dalle disposizioni della legge 135/ 2012 sulla spending review. Anche la recente riforma legislativa, avviata con la legge 189/2012 che prevede tra l’altro lo sviluppo di forme organizzative complesse della medicina generale di tipo funzionale (Aggregazioni funzionali territoriali) - e strutturale (Unità complesse delle primarie) - fornisce in tal senso alcuni principi di riferimento, investendo l’Assistenza primaria di nuovi e maggiori compiti. Con questa visione di sistema e nell’ambito di una convenzione con il ministero della Salute, Agenas ha assunto il compito di monitorare alcuni progetti regionali riguardanti le Cure primarie/ Assistenza H24, la riduzione degli accessi impropri al Pronto Soccorso ed il miglioramento della rete assistenziale. Il nuovo Quaderno di Monitor, oltre ai contributi di alcuni esperti in materia e ad approfondimenti sulla programmazione nazionale sul tema, contiene i principali risultati dei lavori realizzati nell’ambito di questa convenzione. Sono stati monitorati i progetti presentati da 12 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto). I progetti analizzati riguardano principalmente la sperimentazione di modelli territoriali di diversa tipologia e diversa denominazione (Presidi territoriali di assistenza, As- accessi impropri al Pronto Soccorso rappresenta la “punta dell’iceberg” rispetto alla necessità di un riequilibrio di sistema e della riorganizzazione dell’assistenza primaria. I risultati di questo primo monitoraggio, infatti, confermano le premesse iniziali: il riordino dell’assistenza primaria ha obiettivi specifici e complessi e solo secondariamente può essere letto come strumento per la riduzione degli accessi impropri al Pronto Soccorso. Va rilevato che la maggior parte delle espe- intercettare una parte dei codici bianco/verdi che attualmente affollano in modo improprio il Pronto Soccorso, non consentirebbe di certo di risolvere il problema degli accessi impropri. La priorità assistenziale e la mission organizzativa della medicina generale resta sempre la presa in carico e la gestione della cronicità in strutture idonee ed appare inutile - oltre che demagogico, secondo alcuni - pensare che le future Aggregazioni funzionali territoriali e Unità complesse delle a far ripartire il sistema a cominciare dal MMG/PLS, qualsiasi soluzione sarà probabilmente destinata, a lungo termine, a fallire. Possibili strategie di soluzione. Come affermato precedentemente, il sovraffollamento dei Pronto Soccorso è una situazione che affligge buona parte delle strutture di emergenza di tutto il mondo, a cui non fanno eccezione di Pronto Soccorso di Carbonia e Iglesias. Le cause sono molteplici e di diversa natura, e le conse- L’ingresso del Pronto Soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia. L’ingresso del Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Barbara di Iglesias. sistenza territoriale integrata, ambulatorio di Nucleo di cure primarie, Casa della salute), ma anche alcuni modelli ospedalieri (ad esempio, Ambulatorio codici bianchi; Ambulatori codici di minor gravità gestiti dai MMG presso i Pronto Soccorso). Nell’ambito dello studio, sono stati indagati i determinanti organizzativi e professionali dei progetti regionali volti al miglioramento dell’assistenza fornita sul territorio e a promuovere la riduzione degli accessi impropri al Pronto Soccorso. Dall’indagine si evince che la risposta al bisogno di salute, che non presenti effettive condizioni di urgenza, viene affrontata attraverso prospettive organizzative differenti. La modalità organizzativa preferita, per rispondere all’esigenza di continuità dell’assistenza, risulta essere il servizio a gestione territoriale (92,8% dei casi) con un’accessibilità che nel 42,8% dei casi si articola su 7 giorni su 7 ed un’apertura h24 del servizio nel circa il 30% dei casi; tutte le linee progettuali prevedono un’accessibilità non inferiore alle 12h. Il Quaderno contiene, inoltre, i risultati di un approfondimento su quattro casi studio in Calabria; Toscana; Veneto; Emilia Romagna. La ricerca, nel suo complesso, ha confermato che il fenomeno degli primarie potranno risolvere alla radice i problemi del sovraffollamento dei Pronto Soccorso. L’analisi dei dati e delle valutazioni effettuate circa gli accessi impropri alla struttura di Pronto Soccorso richiede un attento esame di tutte le variabili possibili. La maggior parte dei soggetti ha una percezione erronea di gravita, urgenza o rischio e ritiene che le proprie problematiche siano valutabili solo in Pronto Soccorso; spesso il MMG non viene neanche contattato. Oltre che dall’“abbattimento” delle liste d’attesa, il paziente sembrerebbe attratto e rassicurato dal Pronto Soccorso. Il problema, a questo punto, è come riorganizzare il sistema, visto che la maggior parte delle persone arriva in Pronto Soccorso senza aver interpellato il proprio medico curante: vale a dire, cosa si può fare per ottenere che i cittadini considerino il proprio medico come il primo interlocutore, quello che ha in mano le chiavi per aprire le porte dei vari percorsi, come succede in altri paesi europei? Questo è un problema che potrebbe essere affrontato facendo lavorare assieme i rappresentanti dei MMG/PLS, i Direttori generali delle ASL, i Direttori sanitari e i Direttori dei Pronto Soccorso. Se non si riuscirà rienze esaminate non ha consentito di svolgere un’analisi di impatto, sia perché ancora in corso, sia perché non dotate di sistemi informatici adeguati a tali tipo di rilevazione. Un’ulteriore sperimentazione della legge 189/2012 nella Regione Lazio, con ambulatori pediatrici h24 per 7 giorni su 7 (Medici Francesco, Pediatria, la bufala delle 24h, in “Il Sole 24ORE Sanità” del 22 luglio 2013) ha dimostrato che l’esperienza di 12 mesi ha diminuito il carico di lavoro dei Pronto Soccorso solo del 5,74%. Considerando i dati assoluti, l’apertura degli ambulatori dei PLS sabato e domenica ha tenuto lontani dal Pronto Soccorso n. 1.091 bambini che, suddivisi per il numero totale dei giorni considerati, assommano a n° 10,50 bambini in meno al giorno. Una riduzione che, secondo Francesco Medici, Dirigente medico del DEA dell’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma, non incide sull’organizzazione del Pronto Soccorso, né consente al Pronto Soccorso di far risparmiare risorse mediche e/o infermieristiche. Se è vero che buona gestione territoriale dei malati cronici (con l’attivazione delle Case famiglia) porterebbe, quasi certamente, come effetto collaterale per via della disponibilità oraria e della multiprofessionalità, ad guenze sono pericolose nei confronti della salute dei pazienti. Considerata la tendenza dei cittadini a ricorrere sempre più spesso alle prestazioni di Pronto Soccorso anche per problematiche minori e a basso contenuto di urgenza, l’attenzione maggiore deve essere rivolta alla necessità di salvaguardare la capacità della struttura di svolgere il suo compito istituzionale: dare risposta nel più breve tempo possibile alle emergenze. Il triage è così risultato lo strumento più adeguato per perseguire questo obiettivo, in quanto consente di ridistribuire i tempi di attesa a favore di chi è in condizione di maggiore urgenza e da questa attesa può subire un danno. Singolarmente, molti ospedali italiani hanno invece provveduto a istituire, in alcuni casi in fase sperimentale, servizi e agevolazioni appositi per gli accessi a bassa priorità (già presenti e attivi in altre realtà internazionali). 1. Percorso “Fast-track” (percorso veloce): è un modello organizzativo che permette, attraverso l’invio diretto di alcune tipologie di pazienti direttamente dal triage al medico specialista di competenza, una razionalizzazione dei percorsi all’interno del Pronto Soccorso e una sensibile diminuzione dei tempi di attesa soprat- tutto per quel che riguarda le utenze con codici a bassa priorità. 2. Ambulatorio codici bianchi: è un servizio rivolto ai pazienti che giungono impropriamente al Pronto Soccorso, perché portatori di disturbi che non hanno carattere d’urgenza. Si trova solitamente nelle vicinanze del Pronto Soccorso, e funziona con ritmi, orari e tempi da attività semiprogrammata. L’infermiere di triage, dopo aver assegnato il codice bianco al paziente, consiglia a quest’ultimo di recarsi, in orario programmato e su appuntamento, presso l’ambulatorio dei codici bianchi. In alcuni casi in tali ambulatori i medici impiegati sono ospedalieri di Pronto Soccorso, in altri sono medici dei reparti di degenza, medici a contratto appositamente assunti, MMG, di guardia medica/continuità assistenziale. Il medico può prescrivere esami di accertamento da eseguire ambulatorialmente, oppure può semplicemente inviare la persona al proprio medico curante, con relazione scritta. In certe realtà ospedaliere possono essere richieste indagini laboratoristiche o strumentali semplici, come ECG, esami del sangue o radiografie. Il servizio è soggetto al pagamento di un ticket. L’ambulatorio dei codici bianchi ha lo scopo di risolvere numerosi problemi del Pronto Soccorso, quali: problemi di spazio, problemi di tempo, spreco di risorse. L’aspetto negativo di tale servizio è l’incoraggiamento all’utilizzo del Pronto Soccorso per prestazioni non urgenti, incrementando così il numero di accessi inappropriati, come è accaduto per l’ambulatorio dei codici minori sperimentato nel Pronto Soccorso del CTO di Iglesias. 3. Strategie “See and Treat”: i pazienti con problemi di salute non urgenti vengono inviati dal triage direttamente alla sezione “See and Treat”, dove vengono accolti da un medico, o da un infermiere (quando i disturbi possono essere da questi gestiti in sicurezza), che si occuperà di valutare ed eventualmente trattare il problema presentato dal paziente (è anche possibile eseguire semplici esami strumentali come le radiografie); questo servizio ha l’obiettivo di decongestionare i Pronto Soccorso, in particolare nei periodi di chiusura degli studi di medicina generale, ovvero negli orari notturni e nei giorni festivi. 2 - Continua. Antonello Cuccuru Direttore Dipartimento di Emergenza e Urgenza Viviana Lantini Direttore Professioni Sanitarie Prima di affrontare ogni escursione è necessario e indispensabile disporre di cartine stradali aggiornate, il navigatore è di grande aiuto I percorsi dell’Aurora, accenni a mete da visitare a Nord, Centro e Sud Sardegna Continua (2) Sud Ovest Sardo Guspini, Gonnosfanadiga, tomba dei giganti di San Cosimo, Arbus, Museo etnico Corda e Museo del coltello, Fluminimaggiore, Grotte di Su Mannau, Tempio di Antas, Fluminimaggiore, Portixeddu, Capo Pecora, Portixeddu. Pernottamento a Portixeddu. Portixeddu, Buggerru, Galleria Henry, Cala Domestica, Masua, Porto Flavia, Passeggiata di Nebida, Marina di Gonnesa, centro storico d’Iglesias. Pernottamento ad Iglesias o Gonnesa. Iglesias, Grotta di Santa Barbara, Grotte di San Giovanni a Domusnovas, Castello di Siliqua, S’Ortu Mannu di Villamassargia, centro storico di Sant’Antioco, chiesa parrocchiale con catacombe, Museo del Bisso, Museo etnico. Pernottamento a Sant’Antioco. Sant’Antioco, Calasetta, Carloforte, visita dell’Isola di San Pietro, centri storici di Carloforte e Portoscuso, area archeologica fenicio-punica di Monte Sirai, centro storico di Carbonia, Sant’Antioco. Pernottamento a Sant’Antioco. Museo archeologico e zone fenicio puniche di Sant’Antioco, gallerie simulate della Grande miniera carbo- nifera di Serbariu, cattedrale romanica di Tratalias, necropoli neolitica di Mont’Essu, chiesa bizantina di Nuxis, Grotte Is Zuddas di Santadi, Sant’Anna Arresi. Pernottamento a Sant’Anna Arresi. Sud Sardegna Sant’Anna Arresi, Porto Pino Nora. (spiagge e pineta), Porto Vecchio di Teulada, strada panoramica costiera, Torre di Chia, area fenicia-punica-romana di Nora, Pula, Cagliari. Pernottamento a Sant’Anna Arresi, Pula o Cagliari. Cagliari, spiaggia del Poetto, panorama da Monte Urpinu, Quartiere Castello con Duomo, Palazzo Vice Regio, Museo archeologico nazionale, Basilica di Bonaria, San Saturnino, Palazzo civico comunale, Orto botanico. Pernottamento a Cagliari. Sud Est Sardegna Cagliari, strada panoramica costiera per Villasimius, Capo Carbonara, Punta Molentis, Cala di Sinzias, Costa Rei, Capo Ferrato, Stagno di Feraxi, Stagno di Colostrai, Torre Salinas, Muravera, domus de janas di San Vito, centro storico di Villaputzu, Porto Corallo, Jerzu, Bari Sardo. Pernottamento a Bari Sardo. Est Sardegna Bari Sardo, Lido d’Orrì, Arbatax, Baunei, la visione marina di Perda Longa, Baunei, altipiano del Golgo, chiesa campestre di San Pietro in Golgo, Baunei, Genna Silana, centro storico di Dorgali. Pernottamento a Dorgali. Dorgali, Cala Gonone, Grotta del Bue Marino, Cala Luna, Cala Gonone, Grotta d’Ispinigoli, Dorgali. Pernottamento a Dorgali. Dorgali, Fonte di Su Gologone, centro storico d’Oliena, centro storico d’Orgosolo, centro storico di Mamoiada e Museo delle Maschere Mediterranee, Museo del Costume a Nuoro, area panoramica dell’Ortobene, Dorgali. Pernottamento a Dorgali. Dorgali, gita in barca sul Lago Cedrino, villaggio nuragico Serra Orrios, centro storico di Galtellì, centro storico di Orosei, Dorgali. Pernottamento a Dorgali. Dorgali, gita a piedi ed in auto fuori strada nella Valle di Lanaittu partendo dall’area di parcheggio di Su Gologone, escursione a piedi a Tiscali, discesa, attraversamento Gola di Doloverre, discesa tramite la Scala di Surtana nella Valle dell’Oddoene. Proseguimento con le auto fuori strada per la vallata Nord del Rio Flumineddu, parcheggio auto ed inizio esplorazione a piedi della spettacolare parte terminale della gola Su Gorropu. Tornati al parcheggio delle auto fuoristrada, rientro a Dorgali con breve sosta alla chiesa campestre Madonna del Buoncammino, nell’ampia vallata coltivata a cannonau. Pernottamento a Dorgali. Dorgali, Dolmen Motorra, tomba dei giganti S’Ena e Thomes, strada quattro corsie Nuoro-Olbia in direzione Est. Dopo Nuoro uscita ad Orani: visita al Museo dedicato alle sculture di Costantino Nivola, il grande designer oranese, vissuto negli USA. Sarule (tessitura tappeto tipico), Gavoi, Lago di Gusana, centro storico di Fonni. Pernottamento a Fonni. Gennargentu e Barbagia di Belvì Fonni, centri storici di Desulo, Aritzo, Belvì: due giorni nel territorio del Gennargentu, tra castagneti e luoghi montani per fotografare mufloni, ammirare l’artigianato tipico, visitare i centri storici di Tonara, Atzara, Meana Sardo ed assaggiare sa- Olbia - La chiesa di San Simplicio. poriti piatti etnici. Da Atzara raggiungere Sorgono, Austis, scendere al Lago Omodeo, quindi Abbasanta da cui si diramano le tre direttrici per raggiungere Porto Torres, Olbia e Cagliari. Pernottamento ad Aritzo o Belvì. Variante per la visita della Barbagia di Seulo Fonni, Arco Correboi, Villanova Strisaili, Arzana, Lanusei, Gairo, Ussassai, Seui, centro storico di Sadali con cascata, grotte e zone archeologiche di Sadali, Seulo. Pernottamento a Seulo. Seulo, ponte sul Flumendosa, parco di Funtana Raminosa (miniera), Gadoni, Belvì, Aritzo, Desulo. Pernottamento ad Aritzo o Belvì. Variante ardimentosa: Barbagia di Seulo, strada panortamica di Perda Luana Provenendo da Fonni, prima di Arzana, deviare a destra sulla stretta strada asfaltata che lambisce la riva sud del Lago Alto del Flumendosa e proseguire con circospezione per i numerosi bovini sulla strada. Si presenterà il panorama del lago sulla destra (azzurro) e di fronte il Gennargentu, che, se innevato, è d’una poesia unica. Dopo qualche chilometro, apparirà la fiabesca guglia chiamata Perda Liana, molto fotogenica. Continuare a salire fino a raggiungere l’altipiano. Proseguendo si raggiunge Seui. Il tragitto è ardimentoso solamente d’inverno se c’è neve e ghiaccio: sconsigliabile per chi non ha auto fuori strada. Pernottamento a Seulo. Da Seulo proseguire per Sadali Serri - Mandas o Villanova Tulo, Isili, Nuragus, Barumini. Fine. Caterno Cesare Bettini IL NUMERO 266 8-9:IL NUMERO 181 3/10 21/01/14 13.08 Pagina 2 9 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 L’assessore alle Politiche sociali del comune di Iglesias illustra il Piano di efficientamento dei servizi offerti nella struttura Rette più proporzionate alla Casa Serena di Iglesias L’Amministrazione comunale sta lavorando per ottenere l’accreditamento come “Casa protetta” che consentirebbe una riduzione delle rette. N el periodo dell’anno in cui è prassi predisporre resoconti e nuovi progetti, l’assessore coGianluigi Sulas. munale alle Politiche sociali, giovanili e dell’integrazione, Alessandra Ferrara, illustra il Piano d’azione recentemente adottato per la Casa Serena, al fine di creare chiarezza e assicurare un’informazione di servizio. La retta della struttura, prevista in 1.570 euro ormai da diversi anni, è stata infatti portata a 1.770 euro: quindi, nel suo valore massimo, ha subito un aumento di 200 euro, che pagheranno solo ed esclusivamente coloro che godono di un reddito pari o superiore ad euro 1.770. gione Sardegna e poi la medesima aveva ceduto oneri ed onori ai Comuni, disponendo che essi gestissero tali strutture (tre di questa tipologia in tutta la Sardegna). Non solo, ma fino a qualche anno fa, la Regione stanziava 300.000 euro a ciascuna Casa, e questo risollevava le casse comunali per la gestione, permettendo un po’ di respiro, visti gli ingenti costi. Nel calcolo della percentuale sulle risorse degli anziani, vi era un meccanismo di aliquota tale per cui, in progressione di reddito, all’anziano rimaneva una cifra, a seconda del suo reddito ed in progressione, tra i 90 euro e i 130 euro al mese. «La nostra delibera - precisa l’assessore Ferrara -, nel rispetto degli indirizzi dettati dalla maggioranza e con il loro conforto, elimina la progressione e il sistema di calcolo precedente, livella e riporta al 90% netto fasce deboli, non solo perché ha mantenuto il meccanismo della salvaguardia dei 90 euro, ma perché ha ragionato sui redditi degli anziani, tenuto conto che solo 5 hanno un reddito alto, 8 non hanno reddito, e i più hanno un reddito tra i 600 e 1.200 euro.» Chi ha subito, quindi, una penalizzazione, è questa fascia, che si è vista decurtare una cifra che va dai 20 ai 40 euro mensili. Poiché alcune di queste persone usufruiscono di farmaci non coperti dal servizio sanitario nazionale (si ricorda che gli anziani al 90% hanno i farmaci gratuiti, in special modo i salvavita), l’Amministrazione comunale sta prendendo in considerazione il fatto di operare uno sgravio sui farmaci acquistati a fronte di idonea certificazione medica sull’utilizzo: ci si riferisce ad ansiolitici ed alcuni antidepressivi. L’assessore Alessandra Ferrara. Il centro direzionale del comune di Iglesias. Casa Serena ospita circa 100 anziani, fra cui 6 totalmente paganti, ovvero che hanno un reddito che supera i 1.570,00 euro e che, pertanto, pagano la retta intera, o che provengono da altri Comuni e, per convenzione, pagano la retta intera. Il resto degli anziani ha un reddito basso e il costo è a carico del Comune, fino al raggiungimento della retta. La previsione per cui gli anziani della Casa Serena debbono versare una percentuale prossima al 90% (85% e 87% a seconda del reddito) del loro reddito o, in alternativa, prima dell’ultima rivisitazione, qualora essi abbiano un reddito superiore o pari a 1.570,00 euro, era stata presa in considerazione ed applicata dalla precedente Amministrazione, diversi anni fa. Questo fu deciso, perché la Casa Serena ha dei costi notevoli, tra cui alcuni contratti d’appalto. Le Amministrazioni precedenti a quella Carta, intanto, avevano già operato degli aumenti sulle rette, in proporzione, ben più consistenti di quello attuale: questo perché la Casa Serena era di proprietà della Re- la somma trattenuta dalla Casa Serena. Pertanto, a fronte di una pensione di 1.100 euro, all’anziano, detratto il 90%, resterà la somma di 110 euro (mentre prima rimaneva la somma di € 130,00 circa). A fronte, invece, di una pensione di 700 euro, all’anziano, applicando il 90% rimarrebbe solo 70 euro: questo, per noi, era ingiusto: abbiamo quindi previsto che all’anziano sarebbero dovuti restare comunque 90 euro.» Quindi, con tale meccanismo, si è stabilito che gli anziani con un reddito pari a mille euro avessero un aumento di retta di circa 20 euro, progressivamente gli altri. Ma coloro che hanno un reddito inferiore a cinquecento euro, così come quelli che hanno un reddito pari a 800 euro, sarebbero stati penalizzati ulteriormente, se il Comune avesse loro garantito la soglia dei 90 euro. «A fronte del mancato versamento dei soldi della Regione e tenuto conto della salvaguardia dei 90 euro chiarisce l’assessore comunale -, il Comune ha tutelato più fortemente le «In buona sostanza - sottolinea l’assessore alle Politiche sociali -, il momento difficile ed i costi di gestione impongono un sensibile sacrificio: ma questo dovrà cambiare. Stiamo lavorando, infatti, per ottenere l’accreditamento come “Casa protetta”, a cui in pochi avevano lavorato. Questo permetterà un grande risparmio che gioverà agli anziani, perché verranno ritoccate le rette in senso migliorativo. Stiamo pensando di fare qualche taglio ai servizi, ma vogliamo tutelare gli anziani che hanno diritto a una serie di privilegi che vengono garantiti da sempre, come per esempio la vigilanza (servizio su cui si dovrà ragionare), la cucina ovviamente, la lavanderia. Siamo anche attenti ai tanti posti di lavoro che impiega la struttura e, dunque, la scelta su cosa sacrificare è sempre difficile. Ci siamo già confrontati con i sindacati - conclude l’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Ferrara -, che verranno certamente interpellati al momento di queste cruciali decisioni.» Gianluigi Sulas Le competenze sono state trasferite all’assessorato del Turismo Pro Loco, dalle Province alla Regione «S aluto con piacere la notizia del voto unanime sul passaggio definitivo delle competenze in materia di Pro Loco all’assessorato del Turismo, anche nell’ottica di un immediato rilancio del sistema rappresentato da questi veri e propri presidi socio-turistici del territorio e in vista di urgenti riflessioni, assieme ai direttivi delle associazioni, e della definizione di piani d’azione.» Così l’assessore regionale del Turismo, Luigi Crisponi, ha commentato il voto del Consiglio regionale che ha sancito all’unanimità il passaggio delle competenze in materia di Pro Loco dalle Province alla Regione (in particolare all’assessorato del Turismo) a partire dal 1 gennaio. L’assessorato regionale disporrà da quest’anno di due milioni di euro per le Pro Loco. La Giunta Gariazzo ha approvato un nuovo schema di regolamento Iglesias, arriva l’ispettore ambientale L a Giunta comunale di Iglesias ha approvato un nuovo schema di regolamento da portare all’attenzione del Consiglio comunale, nel quale vengono rafforzati gli strumenti di vi-gilanza ambientale per contrastare in modo più efficace l’abbandono dei rifiuti indifferenziati sul territorio urbano ed extraurbano. «Da quando è partito il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta - spiega il sindaco, Emilio Gariazzo è emersa la necessità di rivedere il regolamento comunale attualmente in vigore sulla raccolta differenziata dei rifiuti. Il nuovo schema di regolamento introduce la figura dell’ispettore ambientale comunale, che affiancherà la Polizia municipale e le Forze dell’ordine, per intensificare l’attività di prevenzione, vigilanza e controllo del corretto conferimento, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti, al fine di concorrere alla difesa del suolo e del paesaggio e alla tutela dell’ambiente nel territorio comunale. Lo schema di regolamento prevede un aumento delle sanzioni contro i reati ambientali.» Il dramma nella grotta Su Frastimu, sul Monte Onixeddu Giuseppe Cuccu, un tragico destino I l sorriso di Giuseppe Cuccu, 56 anni, infermiere laureato, dipendente della Asl 7 di Carbonia e residente a Gonnesa, si è spento il 19 gennaio, dopo sette ore di sofferenza. è rimasto lucido sino alle 21.00, poi il fisico ha ceduto e nella grotta di Su Frastimu, sul monte Onixeddu, a nulla sono serviti i tentativi di tenere in vita l’esperto speleologo. Erano le 14.00 quando, finita l’escursione, il gruppo si avvicendava ad intraprendere la risalita e un masso si è staccato dalla volta colpendolo al capo, causandogli un trauma cranico. I primi soccorsi li ha ricevuti da due suoi colleghi medici, inizialmente la situazione non è sembrata gravissima. Sicuramente sarebbe stato necessario il trasferimento in ospedale quanto prima ma l’imboccatura troppo stretta non ha permesso che le operazioni di soccorso si svolgessero velocemente. Sono intervenuti anche il soccorso alpino e i volontari del soccorso di Iglesias, i primi per allargare il passaggio, i secondi per allestire un campo base con fari e punto assistenza. Alle operazioni hanno partecipato circa venti specialisti. Il corpo di Giuseppe è stato riportato in superficie alle 7.30 del mattino, tra l’incredulità degli altri sette componenti della squadra. Nel mese di giugno scorso, il gruppo speleo di Gonnesa aveva scoperto una grotta costituita da due pozzi profondi tra i 150 e i 200 metri, una notizia importante che aveva attirato l’attenzione degli speleologi nazionali. Giuseppe lo conoscevano in tanti: era il presidente del gruppo speleologico “Meta Cave” di Gonnesa, ma era noto anche per il suo impegno in campo sociale, era il fratello di Ignazio, presidente del Consiglio comunale di Carbonia. Ho incontrato Giuseppe il 13 settembre 2013 presso il reparto di gastroenterologia del Santa Barbara di Iglesias, dove svolgeva con profonda dedizione il suo lavoro, stimato dai colleghi ed amato dai pazienti a cui dispensava attenzione; mi trovavo lì per accertamenti… le sue parole, il suo sorriso e la sua mano sulla mia fronte durante l’esame, in quel momento Giuseppe Cuccu. hanno sicuramente determinato la mia serenità. Sulla sua pagina Facebook possiamo ancora vedere le sue foto e leggere i suoi post… Ciao Giuseppe… conoscerti è stato bello… Nadia Pische Soddisfazione dell’Amministrazione comunale per i risultati Sant’Antioco, la raccolta differenziata funziona «A nche nel 2013 Sant’Antioco conferma la già ottima percentuale della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani che, ormai da tempo, sta dando grandi soddisfazioni grazie al senso di responsabilità della cittadinanza e alle buone indicazioni dell’Amministrazione comunale.» Massimo Melis, vicesindaco ed assessore all’Ambiente, esprime soddisfazione per i risultati raggiunti. «Dopo il raggiungimento del 70% ottenuto nell’annualità 2011 al termine di una salita costante che è iniziata nel 2008 con il primo anno di raccolta differenziata attestando la percentuale al 50% - sottolinea Melis - in quattro anni si è ottenuto un incremento di 20 punti percentuali. Dopo risultati cosi importanti è fisiologico un rilassamento ma grazie al monitoraggio costante e al- la grande attenzione dedicata dall’Amministrazione comunale ciò non si è verificato anzi, da allora, la percentuale di raccolta differenziata è rimasta costante nel 2012 e Massimo Melis. nel 2013 con oltre il 70% dei rifiuti differenziati. Fattore importante per il raggiungimento e il consolidamento di questo risultato è la buo- na pratica riguardo alla raccolta differenziata, oltre al monitoraggio costante dei conferimenti.» «Altro fattore importante che ci ha permesso di raggiungere questo risultato e che ci contraddistingue a tutt’oggi ancora nel territorio è sicuramente l’Ecocentro comunale e la possibilità quindi di differenziare ulteriormente anche rispetto al normale ciclo di raccolta dei rifiuti. Nel momento in cui il nostro territorio continua a primeggiare in Italia come provincia più povera a causa della crisi che imperversa è importante sapere che, d’altra parte, ci sono settori della nostra quotidianità che ci permettono di primeggiare, non solo in Sardegna ma anche in Italia, questa volta in senso positivo. Dal 2010, infatti, il nostro Comune è stato premiato ininterrottamente come Comune riciclone d’Italia.» Carbonia il 18 dicembre ha festeggiato nonna Maria Caterina Da Nebida a Carbonia, 100 anni di storia S i chiama Maria Caterina Stefana Mura la nonnina di Carbonia che il 18 dicembre 2013 ha raggiunto ed oltrepassato la soglia dei 100 anni. Nonna Maria nacque a Nebida, piccolo borgo minerario sul mare, nel lontano 1913, in piena belle epoque, quando ancora non spiravano i venti del primo conflitto mondiale che avrebbe percorso per ogni dove l’Europa, lasciando ovunque una dolorosa scia di sangue. Aveva, dunque, sette anni, quando la guerra finì, mentre l’umanità affrontava un nuovo flagello: l’epidemia di febbre chiamata Spagnola, che mieté più vittime della Grande Guerra. Conobbe poi il fascismo e, infine, una seconda, più micidiale guerra, al termine della quale, nel 1944, seguendo il marito Salvatore Mallocci, che aveva trovato sistemazione e lavoro nelle miniere di carbone, si trasferì a Carbonia dove vive tuttora circondata e protetta dall’affetto Quattro generazioni: la bisnonna della fanciulla con il tris nipote Simone. dei numerosi figli e nipoti che hanno festeggiato con lei il suo “primo secolo di vita”. Giuseppe Mura IL NUMERO 266 7-10:IL NUMERO 181 3/10 21/01/14 13.11 Pagina 1 10 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 Breve ricostruzione storica del ripopolamento del Sulcis, con particolare riferimento al nucleo abitativo di Serbariu La nostra storia: Serbariu e il medau “Su Conti” Il toponimo di Serbariu è citato per la prima volta, in un documento datato 1529, conservato nell’Archivio arcivescovile di Cagliari. Q uando, in quella mattina della domenica 21 di settembre 1697, il corteo matrimoniale che accompagnava i due giovani sposi, si snodava lungo l’impervia strada che conduceva alla chiesa campestre di Santa Giuliana, il medau “Su Conti”, ancora non esisteva anzi, a voler essere precisi, con tutta probabilità non era neppure entrato nell’uso comune il termine medau. I piccoli insediamenti estemporanei, sorti qua e là nella campagna del Sulcis, che cominciava appena a mostrare qualche sporadico accenno di ripopolamento, venivano chiamati con il termine furriadroxius. In una grande mole di documenti, oggi conservati nell’Archivio di Stato di Cagliari nei due fondi denominati “REALE UDIENZA” e “SEGRETERIA DI STATO - Atti Criminali”, il termine medau non compare mentre vengono citati, con il vocabolo furriadroxius, i piccoli insediamenti abitativi, spesso appena delle capanne, costruite dagli stessi pastori per avere, egli stesso e il suo be- Corda venisse attribuito il giusto cognome paterno, mentre ad altri il soprannome che lo distingueva, ovverosia Conti. Ecco allora Conti Giovanni, coniugato con Muntoni Giovanna, Conti Salvatore, ammogliato con Angius Antioca, Conti Giovanna Giuseppa, deceduta nel 1918, forse a causa della febbre spagnola che imperversava nell’Europa in quegli anni o, forse solamente di vecchiaia, visto che aveva raggiunto la rispettabile età di 92 anni, anche se nell’atto di morte ne furono dichiarati 89, a riprova dell’approssimazione che si aveva sulle date e sull’età, per stabilire la quale si ricorreva soprattutto alla memoria che, ahimè, qualche volta vacillava e falliva. Giovanna, infatti, era nata il 1° di giugno del 1826 e battezzata, il dì seguente, dal cappellano di Tratalias, don Francesco Desogus, che provvedeva, in mancanza di parrocchie in tutto il Sulcis, a parte la remota Teulada, ad amministrare i sacramenti ai fedeli. Giovanna Giuseppa sposò Mei Giovanni, originario di Gonnosfa- colletti di pizzo a ricoprire le spalle per i più giovani, ancora qualche gorgiera inamidata rigida a torturare le gole di più anziani. Tutti però dispersi tra una folla di paesani che vestivano i costumi sardi della festa, tra cui anche molte mastrucche con il vello all’esterno, le lunghe berritte pendenti sulle spalle e l’onnipresente leppa, il lungo pugnale, quasi uno spadino, infilato, ad ogni buon conto, nella fusciacca che cingeva la vita, sulle ampie braghe di tela rigida. Il nucleo abitativo di Serbariu, il cui toponimo, di etimologia incerta, è citato per la prima volta, in un documento datato 1529 conservato nell’archivio arcivescovile di Cagliari, relativo ai tributi che i diversi salti erano tenuti a pagare all’arcivescovo di Cagliari e vescovo della diocesi Sulcitan Ecclesiente, come salto di Serbarju. Il nucleo abitativo centrale di Serbariu cominciò a formarsi in epoca più avanzata rispetto alla comunità del territorio, “polverizzata” in origine tra i numerosi medaus dispersi nel salto. Progetti operativi POIC e PISL, domande entro il 28 febbraio 2014 L ’assessorato regionale del Lavoro ha prorogato i termini per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni dei progetti operativi per l’imprenditorialità comunale (POIC) e dell’azione 1 (Incentivi per il sostegno dell’imprenditorialità e l’accesso al mercato del lavoro) dei progetti integrati per lo sviluppo locale (PISL), già selezionati e finanziati con le risorse del Po Fse. I beneficiari saranno selezionati dando priorità ai giovani, alle donne e ai nuovi imprenditori e gli interventi sono così articolati: I POIC sono stati predisposti da comuni con più di 3mila abitanti e mirano a sostenere lo sviluppo dell’imprenditorialità, integrando contributi rimborsabili per l’imprenditorialità e/o sgravi fiscali su imposte comunali concessi in base a regolamenti comunali. Nell’ambito di ciascun progetto, ogni beneficiario potrà ricevere un finanziamento compreso tra i 15mila e i 50mila euro sotto forma di mutuo a tasso zero, rimborsabile in 60 rate mensili. Possono accedere a tali agevolazioni le micro, piccole e medie imprese, comprese quelle di nuova costituzione, che operano o intendono operare nei territori dei comuni il cui POIC è stato approvato. I PISL sono stati predisposti da comuni con popolazione non superiore a 3mila abitanti con l’obiettivo di promuovere sia le opportunità lavorative per disoccupati e inoccupati che la creazione d’impresa e l’imprenditorialità, contrastando i fenomeni di spopolamento. L’azione 1 prevede, in particolare, la concessione di un microcredito di importo compreso tra 5mila e 25 mila euro, rimborsabile a tasso zero in 60 rate mensili e finalizzato ad avviare una nuova iniziativa imprenditoriale o realizzare un nuovo investimento per innovare e rilanciare iniziative esistenti, localizzate nei territori dei comuni il cui PISL è stato approvato. Possono beneficiare dell’agevolazione i soggetti con difficoltà di accesso ai canali tradizionali del credito: - soggetti a rischio di esclusione sociale (lavoratori over 50, giovani disoccupati o inoccupati, cassintegrati); - disoccupati o inoccupati che non usufruiscono di indennità di disoccupazione, indennità di mobilità o altra sovvenzione pubblica; - donne; - soggetti svantaggiati (persone con disabilità, migranti, ex detenuti, ex tossicodipendenti…); - famiglie monoparentali; - persone che non possiedono un diploma di scuola secondaria superiore o un diploma di qualifica professionale; - nuovi imprenditori (inclusi i titolari di impresa da non più di 36 mesi al momento della presentazione della domanda). Le proposte potranno essere presentate da micro e piccole imprese, società di persone, società a responsabilità limitata, società cooperative, cooperative sociali di tipo A e B, organismi no profit e operatori del privato sociale che erogano servizi sociali alla persona. Le domande di accesso al Fondo dovranno essere presentate on line entro il 28 febbraio 2014. Entro i 7 giorni successivi all’invio telematico, la stampa della domanda dovrà essere presentata tramite posta elettronica certificata (pec) all’indirizzo sfirs@legalmail. it, firmata digitalmente, o tramite raccomandata, posta celere o corriere (in tutti e tre i casi con avviso di ricevimento) al seguente indirizzo: Fondo POIC-PISL FSE - Operazione… (indicare POIC o PISL Azione 1) del Comune di ……….. c/o SFIRS S.p.A. via Santa Margherita, 4 09124 Cagliari Per chiarimenti è possibile inviare un’e-mail all’indirizzo sportello im [email protected] o rivolgersi ai comuni i cui progetti sono stati approvati. Si è spento a Cagliari il 10 gennaio scorso all’età di 78 anni Serbariu. stiame, ricovero per la notte. Nel tempo queste abitazioni temporanee divennero stabili e finirono per ospitare anche la famiglia del contadino che, crescendo ed allargandosi con figli e nipoti, assunsero, come antroponimo, il nome della casata originaria: Is Sais, Is Ferreris, Is Pillonis, Is Meis…, ma anche da toponimi, come: Sa Turri, Murdeu, Monti Crobu…, o da luoghi a valenza religiosa, per vicinanza di cappelle e santuari o di insediamenti religiosi, ecco allora su Para e su Cuventu, o Santa Giriana, Santu Simpliciu, Santa Mariedda… ma anche da soprannomi così radicati da sostituire l’antroponimico, come ad esempio su Rey o, ed ecco il nostro caso, su Conti. Un soprannome appunto, quello che forse già portava Michele Corda quando, arrivando nel nostro Sulcis dalla nativa Neoneli, si insediò nella zona di Serbariu nella prima metà dell’Ottocento, abitando il furriadroxiu, poi medau, che prese il nome dal suo soprannome: “Su Conti”. Sposatosi con certa Serra Caterina, come frequente in quei tempi, mise al mondo una numerosa prole. Come però capitava spesso, dato che l’anagrafe dello stato venne fondata solamente nel 1866, nei registri parrocchiali età e cognomi venivano interpretati con una certa elasticità, capitò così che ad alcuni figli di Michele L’assessorato regionale del Lavoro ha prorogato i termini nadiga, il quale, in quegli anni, edificò, ove prima era solo qualche capanna di frasche, non lungi da altro furriadroxius chiamato Musteddinu, le prime abitazioni stabili, divenendo così il vero fondatore di medau su Conti. Nessun blasone di antica nobiltà, sia di spada che di penna, caratterizza il medau giustificandone il titolo, ma un umile soprannome affibbiato, per chissà quale motivo ad un contadino/pastore, tanto che l’uso continuo del nomignolo finì per sostituirsi all’originale anche sui registri dell’anagrafe. Quanto poi al matrimonio che si celebrò presso la chiesa rurale di Santa Giuliana, più che di sfarzosi vestiti di broccato e copricapi a punta delle dame, che ricordano più abiti rinascimentali o tardo medioevali, le dame invitate al matrimonio, in quel 21 di settembre dell’anno del Signore 1697, indossavano probabilmente un busto rigido e maniche gonfie con colori sobri quali il grigio perla o il nero con, alta sul capo a discendere sulle spalle, la lunga mantiglia di pizzo nero sostenuta dal pettine in madreperla. I cavalieri con severi abiti di foggia spagnola di fine secolo, di panno o velluto scuro con il farsetto appuntito sul davanti, indossato su calzoni voluminosi, stretti al ginocchio, completati da stivali in pelle con bordo ripiegato; intorno al colli ampi Qualche rara funzione religiosa in loco si teneva in una casa di medau Is Lampis e all’amministrazione dei sacramenti provvedevano, a seconda della bisogna e disponibilità, il cappellano di Tratalias, quello di San Giovanni o di Barbusi, fino a che fu eretta, su terreno donato da privati, la prima chiesa di San Narciso intorno alla quale si consolidò il nucleo abitativo centrale del comune di Serbariu sorto sui terreni del possidente Curcas Francesco il quale, arrivato in tarda età, raccomandò ai suoi eredi: Silvia, Paolo, Emanuela, Antonio ed Emilio, di costruire le proprie case, non a ridosso della chiesa ma a rispettosa distanza così da lasciare uno spazio per il sagrato. A quest’antica, saggia raccomandazione, dobbiamo l’aspetto attuale della piazzetta prospicente San Narciso, con le case che le fanno da quinta. I quinque libri, custoditi nell’archivio storico diocesano di Iglesias, conservano, sui fogli di antichi documenti, compilati dalla mano di cappellani, domeri, curati o parroci, la traccia del passaggio di quegli antichi sulla Terra: la nascita e il battesimo, la Cresime, il matrimonio ed infine, la morte che, concludendo un ciclo comune ad ogni cosa o essere vivente dell’universo mondo, suggella la fine di ciascun uomo. Giuseppe Mura Il calcio minerario ricorda Emilio Busetto I l 10 gennaio scorso si è spento a Cagliari, all’età di 78 anni, l’ex biancoblù della mitica Carbosarda prima e del Carbonia poi, Emilio Busetto. Cagliaritano di nascita, Emilio Busetto iniziò a giocare nelle giovanili del Cus Cagliari, facendo il suo esordio in prima squadra nel campionato di Promozione regionale a girone unico. Viste le sue doti non comuni, il Cagliari decise di tesserarlo per farlo maturare nella formazione riserve, nella quale aveva come compagni di squadra Toto Cesaracciu, Egidio Sorrentino, Arnaldo Loi ed altri futuri calciatori biancoblù. Calciatore di grande spessore tecnico, il Cagliari decise di cederlo in prestito alla Carbosarda per favorire la sua completa maturazione. Concluse due stagioni in serie C, Busetto ritornò al Cagliari nell’estate del 1958, facendo il suo esordio in serie B e diventando poi titolare con Stefano Perati allenatore. Emilio Busetto giocò in rossoblù tre campionati, per essere poi ceduto al Pisa. Con la maglia neroazzurra toscana si tolse la grande soddisfazione, nel campionato di serie C 1961/62, di realizzare il goal della vittoria, allo stadio Amsicora, contro il Cagliari che proprio al termine di quella stagione fece il suo ritorno in serie B. Dopo la parentesi pisana, alla vigilia della stagione 1962/63, il Carbonia, nel frattempo retrocesso Emilio Busetto. in Promozione, decise di riprenderlo per cercare di costruire una squadra in grado di ritornare subito in serie D. Dopo la vittoria del campionato, Busetto giocò in maglia biancoblù altre tre stagioni (in totale sei). Al termine della stagione 1965/66, Emilio Busetto decise di appendere le scarpe al chiodo, per ritornare a Cagliari, dove risiedeva già da qualche anno, per curare in prima persona con la sua famiglia l’oreficeria di Via Dante. Emilio Busetto è stato il classico calciatore dotato di buona tecnica e sebbene la struttura fisica lo portasse ad essere lento nei movimenti, riusciva ugualmente ad emergere oltre che per la sua classe e l’ottimo palleggio, anche per un ottimo tiro in porta che gli consentiva di realizzare parecchi goal. In occasione della presentazione del libro sulla storia della squadra biancoblù, nel 2003, Emilio Busetto ritornò a Carbonia, dove riabbracciò tanti suoi ex compagni di squadra, tra i quali Ravot, Serena, Turotti, Santoru, Fumi, Corda, Zoboli, Rampini. Con la sua scomparsa, gli sportivi biancoblù piangono e ricordano uno dei calciatori più significativi, consapevoli tuttavia che Emilio da lassù continui a vedere, con tanti suoi compagni, il cielo tinto di biancoblù. Franco Reina è stata inaugurata l’8 dicembre scorso la nuova sede, situata nella stessa struttura che ospita gli uffici della Uisp Associazione culturale Sturmtruppen Carbonia: dal sogno alla realtà L o scorso 8 dicembre è stata inaugurata a Carbonia, la nuova sede della associazione culturale Sturmtruppen Carbonia. L’associazione, guidata dal presidente Patrick Locci (il direttivo comprende Rino Maffei, Fabrizio Serra, Marco Carta, Carlo Pusceddu e Gino Zanaboni), è finalmente riuscita a concretizzare il sogno di uno spazio adeguato a gestire tutte le esigenze. La sede è sita in via Campania, nella stessa struttura che ospita gli uffici della Uisp, ristrutturata ed attrezzata per ospitare le varie attività: dai corsi di formazione (lavorazione della carta pesta, cucina, lavorazione della pasta di zucchero per la realizzazione di cake design, corsi di computer, ecc.) riservati agli associati e ai loro simpatizzanti, inclusa la stessa gestione dell’associazione. La nuova sede ospita anche uno spazio denominato “Renato e Luca”, nel quale sono state affisse, dopo un accurato lavoro di ricerca Il logo dell’associazione Sturmtruppen. e restauro, tutte le fotografie dei vari carri allegorici realizzati per le sfilate di Carnevale nel comune di Carbonia dal 1983, anno di nascita dell’associazione, ad oggi. Il nome dello spazio fotografico è stato scelto dal presidente, Patrick Locci, in onore di due membri storici degli Sturmtruppen, purtroppo scomparsi, Renato Putzolu e Luca Rotolo. L’avvenimento rappresenta un traguardo importantissimo per la associazione, in tanto concretizza la trasformazione da “gruppo” ad associazione culturale e rende possibile l’avvio di molte attività che non erano state fin qui realizzate per la mancanza di spazi adeguati. Il 6 gennaio scorso si è tenuta presso la sede dell’associazione la festa della befana, gratuita ed estesa a tutti i bambini, durante la quale la “Befana Sturmtruppen” ha distribuito i dolcetti a tutti i presenti. I membri dell’associazione sono già all’opera nella preparazione del carro allegorico che parteciperà alla sfilata del Carnevale 2014. IL NUMERO 266 6-11:IL NUMERO 181 4/9 21/01/14 11.48 Pagina 2 Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 La Provincia del Sulcis Iglesiente 11 IL NUMERO 266 5-12:IL NUMERO 181 3/10 21/01/14 11.35 Pagina 1 12 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 Successo di pubblico per la presentazione dei libri di Cesare Bettini, Margherita Pellegrini e Antonello Pirotto, editore Giampaolo Cirronis Nuovi autori per un pubblico senza età Tre personalità completamente diverse tra loro ma che hanno sicuramente “colpito nel segno” con la presentazione dei loro libri. I l 7 ed il 21 dicembre 2013 sono stati due i libri dell’editore Giampaolo Cirronis, ad occupare gli spazi della biblioteca comunale di Carbonia con “Avvenimenti accaduti in tempi quasi lontani” di Caterno Cesare Bettini il 7 e “Carbonia, romanzo minerario, storia di vita, di lotta e di sport” di Antonello Pirotto il 21, entrambi dedicati ad un pubblico adulto. Nella biblioteca comunale di Portoscuso, invece, il 14 l’attenzione è stata rivolta ai bambini e alle bambine, che divertiti hanno ascoltato la storia dell’Arrumbulacacca di Margherita Pellegrini, un testo tra il serio ed il faceto, illustrato da Dario Mura. Tutte e tre le presentazioni hanno avuto un grande successo di pubblico che ha gratificato gli autori e lo stesso editore che si è dichiarato soddisfatto del faticoso lavoro svolto. In un momento di crisi socio-economica come quella che si vive a livello nazionale e territoriale, è stato significativo l’acquisto fatto dalle persone presenti agli eventi che, nonostante ciò, hanno avuto il piacere di portarsi a casa una copia del libro. Tre personalità completamente diverse tra loro, ma che hanno sicuramente “colpito nel segno” con la presentazione dei loro libri. L’autore Caterno Cesare Bettini, oggi 79enne, è un ecologista che narra della sua vita, dall’infanzia all’età adulta, passando attraverso una giovinezza segnata dalle tragedie proprie della seconda guerra mondiale. Un percorso lavorativo, culturale e sportivo che si intreccia con il mondo della storia passata e contemporanea. Un modenese che si innamora della Sardegna e che decide di promuoverla attraverso tour culturali che valorizzano i sentieri dello spirito e della diffusione delle tradizioni medioevali sarde. Un libro, il suo, che non può non esser letto da chi ama la “nostra Sardegna” e da chi non ha mai conosciuto o sente la nostalgia dei «panini dolci ottenuti con la farina di castagne, della stria, dei frutti di carrubi, delle stacciate e di tanto altro… che oggi non si trova nei supermarket”… come si legge nella premessa di “Avvenimenti accaduti in tempi quasi lontani”». L’autrice di Portoscuso, Margherita Pellegrini, alla prima pubblicazione, nel suo libro immagina l’operosa vita in un paesello abitato da “piccoli esserini” che si ritrovano a dividere gli spazi con “ingombranti esseri umani”. L’Arrumbulacacca, una storia tracciata dalla penna di maestra Margherita, che prende vita attraverso i particolareggiati e colorati disegni di Dario Mura, un giovanissimo ragazzo di Portoscuso, che sin dall’infanzia si diletta a disegnare, soprattutto fumetti, una passione consolidata anche dalla frequenza presso il Liceo artistico. è la prima volta che Dario si cimenta nell’illustrare un racconto dedicato allo scenario dell’infanzia, ma ha già partecipato a diversi concorsi per fumettisti non professionisti. Un libro che tra le righe ci racconta con semplicità situazioni drammaticamente reali, proprie del mondo dell’adulto, lo stesso che da bambini si vive attraverso la speranza di abbattere per sempre l’erronea definizione di “diversità” da intendere invece come valore aggiunto nella vita di ognuno di noi. Infine, ma solo cronologicamente parlando, l’autore Antonello Pirotto, che con “Carbonia Romanzo minerario Storie di vita, di lotta e di sport”, narra pezzi di vita attraverso la passione per lo sport e per la storia della sua città. Un libro, la cui immagine di copertina è stata realizzata da Ruggero Soru, che disegna un passato desolata, dove regnava la malaria». Antonello, sempre in prima fila nelle lotte operaie, conosciuto anche oltre mare, narra la vita di un personaggio nato lo stesso giorno della sua città, esattamente dieci anni dopo e, attraverso questo romanzo, è come che doni lustro alla sua amata Carbonia di cui restano fotografie ingiallite, alcune delle quali hanno trovato spazio nel libro, dando anima ad uno spaccato di vita dedicato a La presentazione del libro di Caterno Cesare Bettini. La presentazione del libro di Margherita Pellegrini. La biblioteca comunale di Portoscuso ha ospitato l’evento Colori e forme della danza e dell’arte D al 27 al 30 dicembre 2013 la biblioteca comunale di Portoscuso ha ospitato le opere di tre artisti sulcitani: Gian Franco Cau, Ignazio Vacca e Francesca Sanna, che nei giorni precedenti avevano partecipato all’ottava edizione del “Natale della bontà”, presso l’ospedale Sirai di Carbonia, esponendo i loro lavori. La mostra, organizzata dall’Amministrazione comunale di Portoscuso, ha subito catturato l’attenzione dei numerosi ospiti presenti, in quanto varia e colorata, spunto per riflessioni profonde. “Colori e forme della danza e dell’arte” raccoglie gli scatti di Ignazio Vacca, attimi salienti della danza e della prosa, che ha colto durante l’ultima stagione presso il Teatro Centrale a Carbonia; presenta il tratto ordinato e deciso delle opere classiche e surreali del pittore Gian Franco Cau ed evidenzia la delicatezza femminile della mano della pittrice Francesca Sanna, che invita, attraverso le sue tele di scorci paesaggistici neo realisti, a spaziare con la fantasia. In questa cornice d’arte, ha trovato la giusta collocazione il video “Umpridura” della cantante isolana Natascia Capurro, per la regia di Ignazio Vacca. Le immagini, volutamente dai colori sbiaditi, hanno inviato un messaggio forte e chiaro... la bellezza del passato e l’importanza del suo recupero. Natascia canta e si muove nell’imponente paesaggio che la vecchia tonnara di Portoscuso offre con generosità anche in giornate dal pallido sole. Ma l’emozione più grande è stata sentire dal vivo la voce di Natascia che ha riproposto alcuni brani del suo repertorio, coinvolgendo il pubblico che non ha esitato neanche un attimo e le ha estensioni vocali coinvolgenti. La serata si è conclusa con un piccolo buffet, momento che ha favorito l’incontro e lo scambio di nuo- Visitatori alla mostra “Colori e forme della danza e dell’arte”. Natascia Capurro e Ignazio Vacca. regalato calorosi applausi. La bella Natascia Capurro ha espresso, attraverso le calde note della sua voce, l’essenza della cultura e della tradizione canora della nostra Isola, esprimendosi con ve proposte, affinché sempre più si senta il bisogno di dedicare del tempo all’arte, sia essa fotografia, pittura o musica, tutte espressioni dell’essenza più intima della persona. N.P. Solo l’1,3% delle imprese sarde si affida ai Centri per l’impiego Luca Murgianu (Confartigianato Sardegna): «Aziende sfiduciate dal sistema pubblico» S La presentazione del libro di Antonello Pirotto. vissuto all’ombra dei castelli dei pozzi della Miniera di Serbariu, dove attraverso una delle tante famiglie di quegli anni a Carbonia, si rende vita ad un saliente periodo che va dal ’38 al ’58, vent’anni di ricordi e di storie di persone che hanno segnato il panorama culturale e sportivo di una città mineraria che ha accolto genti provenienti da tutta Italia. Una città oggi teatro di una triste realtà socioeconomicamente provata da una crisi senza pari, oggi storie di vita di una città nata e cresciuta in soli dodici mesi in un posto definito «una landa chi non c’è più. Tre nomi: Caterno Cesare Bettini, Margherita Pellegrini ed Antonello Pirotto, che segnano un momento importante nello scenario editoriale di Carbonia dove, tra mille difficoltà, echeggia una disperata ricerca di pace e serenità che renda la dignità perduta a tutti gli uomini e le donne da tempo in lotta per mantenere il posto di lavoro… lo stesso su cui, a detta della Costituzione italiana, si dovrebbe fondare l’Italia, quale Repubblica democratica. Nadia Pische olo 1,3% delle imprese sarde utilizza i Centri per l’Impiego per selezionare le proprie assunzioni. Al contrario, per cercare nuovi addetti, queste si affidano per il 71,6% alle conoscenze personali, per il 22% alle banche dati aziendali, per il 2,5% alle agenzie interinali, per l’1,6% ad altri sistemi e per l’1% agli organi di informazione. è questo il risultato che emerge sfiducia verso il sistema pubblico, visto sempre più come inefficiente e burocratico - commenta Luca Murgianu, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - sia al fatto che le “reti informali” hanno un peso rilevante e crescente nel favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, in particolare per le piccole imprese.» «Dal 2009 a oggi, la quota delle imprese della Sardegna che utilizza Luca Murgianu. Cagliari. dal dossier sulla “Crisi del mercato del lavoro”, elaborato dall’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato, su dati UnionCamere e ministero del Lavoro del 2013. I Centri per l’Impiego, attori pubblici nella gestione delle procedure di incontro tra domanda e offerta di lavoro, sono stati pensati come strutture di servizio per il sostegno alla ricerca attiva di un nuovo lavoro. «I dati emersi dalla nostra analisi, sono dovuti sia a una profonda questi centri è praticamente dimezzata - aggiunge Murgianu - anche se dobbiamo tener conto che si è abbassata la quota delle strutture produttive alla ricerca di addetti.» Analizzando i dati delle altre regioni, tra le aziende che usano i Centri per l’Impiego, la Sardegna è solo al 13esimo posto (primo il Trentino con 5,3%, ultima la Basilicata con lo 0,8%, contro una media nazionale del 2,2%. Viceversa, tra le imprese che assumono con conoscenza personale, l’isola si piazza al 5° posto (prima la Basilicata 75%, ultimo il Veneto, con una media nazionale del 63,9%). All’estero, in Svezia per esempio, sono 41 su 100 le persone che trovano impiego grazie a questi centri. «Sono dati che ci devono far riflettere - prosegue Luca Murgianu anche perché sappiamo bene che i centri vanno rinnovati, soprattutto Cresce l’attenzione della grande stampa internazionale «La Sardegna è a misura di bambino» C resce l’attenzione della grande stampa internazionale per la Sardegna come meta turistica. I sardi da sempre solari e ospitali ora sono indicati per una loro particolare qualità: l’attenzione per i bambini. Su questo tema si sofferma il Sunday Times, con un reportage di Jane Knight che invita i lettori a portare i propri figli in Sardegna per trascorrere delle vacanze attive. «Austin Healy, ad esempio, sarà fra le leggende del rugby che inse- gneranno questa estate presso la Rugby Academy di una struttura sarda - scrive l’inviata -. I bambini fra i 5 ed i 15 anni non hanno bisogno di precedenti esperienze di rugby o di attrezzatura e si alleneranno su un campo regolare ogni mattina per una settimana. Anche i padri possono partecipare ad un match con le stelle che si terrà l’ultima sera, quando ai ragazzi verranno date una medaglia ed un attestato di partecipazione.» Lo stesso domenicale del Times di Londra aveva dedicato alla Sardegna un altro reportage (consigliandola per vacanze rilassanti), dopo l’appello a venire nell’Isola rivolto dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, all’indomani dell’alluvione del 18 novembre. Nel 2013 la Sardegna è finita in testa alla classifica delle spiagge più adatte ai ragazzi tra 0 e 18 anni, pubblicata nel rapporto “bandiere verdi dei pediatri”. L’isola ha battuto la concorrenza dell’Emilia Romagna e della Toscana. nella parte tecnologica con sistemi al passo con i tempi. Ora come ora sono strumenti obsoleti schiacciati dalla concorrenza delle agenzie interinali. Inoltre è necessario - conclude il presidente di Confartigianato Sardegna - che questi possano effettuare, in futuro, anche la verifica delle competenze di chi presenta il proprio curriculum. Solo così potranno essere strumenti moderni, realmente utili alle imprese.» IL NUMERO 266 4-13:IL NUMERO 181 4/9 21/01/14 11.38 Pagina 2 13 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 Inaugurato nell’aula consiliare del comune di Carbonia, il Festival si è svolto tra il Teatro Centrale e quello di Bacu Abis dal 18 al 21 dicembre “Teatro per la città”: una prima edizione riuscita Quattro giornate dense di appuntamenti culturali, cui la cittadinanza del Sulcis ha preso parte con interesse ed orgoglio. I n occasione del 75° anniversario della fondazione della Città di Carbonia si è tenuta la prima edizione di un Festival di Teatro Civile e della Memoria, promosso dal comune di Carbonia, assessorato alla Cultura, con la direzione artistica ed organizzativa de la Cernita Teatro, in partenariato con La Banda Vincenzo Bellini di Carbonia e in collaborazione con Il Teatro Stabile della Sardegna, C.S.C. di Carbonia Iglesias della Società Umanitaria e la Cooperativa Lilith di Carbonia. «La Cernita Teatro per tre anni consecutivi (2010-2011-2012) è stata lieta di poter offrire il suo contributo, artistico ed organizzativo, per i festeggiamenti della città. L’intensa attività teatrale e culturale realizzata in questi anni nel territorio, il recente Festival di Teatro Sociale a Sant’Anna Arresi e gli ottimi piazzamenti ottenuti al Premio Scenario di Roma, ci hanno incoraggiato a proporre il primo Festival mai realizzato, nella nostra città - ha dichiarato il direttore artistico Monica Porcedda, molto soddisfatta dalla riuscita della manifestazione -. La scelta di lavorare per un Festival di Teatro Civile e della Memoria è nata per promuovere una cultura, non solo e strettamente del Teatro, quanto dell’arte nel suo complesso, della comunicazione, dell’ambiente tore artistico Monica Porcedda, lo scrittore e docente universitario di antropologia Giulio Angioni, il docente Roberto Serra, la dott.ssa Cinzia Crobu e parte degli attori della compagnia Teatrale La Cernita che si sono esibiti, con competenza, in alcuni stralci del poemetto “Tempus”, scritto da G. Angioni in lingua sarda della Trexenta, presentato e commentato poco prima (da un’idea di Roberto Serra, con Lucia Longu, Luciano Sulas, Mariella Mannai e Monica Porcedda, in scena e alla regia). Sempre il 18 dicembre, presso il Teatro Centrale, si è proseguito con il toccante “Rio Murtas”, una storia d’amore, di guerra e nessuna scelta, degli Antas Teatro. Con Giulio Landis (musiche originali dal vivo di Massimo Sciola, Gianni Fozzi, Cristiano Poddie, Giovanni Mameli, Daniele Ucchesu. Filmato prodotto da Ennio Madau. Scrittura scenica e regia di Giacomo Casti). Giovedì 19 dicembre presso il Teatro di Bacu Abis, invece, è andato in scena per Corti a Teatro “Fuga dalla Libertà”, un lavoro inedito di e con Gloria Uccheddu e Riccardo Montanaro, due giovani e validi membri de La Cernita Teatro; le musiche dal vivo sono state eseguite dalla flautista Valentina Puddu. Staffetta con Marta Proietti Orzella, versatile e nota attri- Porcedda; Poesie “Sa Cenadara Santa” e “1952” di Luciano Sulas, “Emigrare” di Marc Porcu. Con Lucia Longu, Mariella Mannai, Monica Porcedda, Luciano Sulas, Rosanna Sulas; regia di Monica Porcedda; luci Arianna Basciu). Questo prezioso lavoro - che ha portato in scena una dolorosa pagina della storia cittadina (la morte di 3 minatori tra cui l’olianese Giuseppe Sechi, dovuta ad una terribile esplosione avvenuta nel 1952) ha visto la partecipazione straordinaria di Lia Careddu (attrice di punta del Teatro Stabile della Sardegna) che ha interpretato magistralmente “Fizos mios istimados” di Pierpaolo Piludu ed ha letto stralci tratti “Tra il dire e il fare” Cultura materiale della gente di miniera in Sardegna dell’autrice Paola Atzeni ed Cuec (2008). La prof.ssa Atzeni, antropologa e per anni docente di Storia della Cultura materiale presso l’Univesità degli Studi di Cagliari è stata lieta di intervenire a fine serata e di complimentarsi con coloro che hanno dato vita ad una serata veramente intensa, inserita in una manifestazione degna di nota. Orgogliosi e pronti a buttarsi a capofitto in nuovi progetti sia i componenti de La Cernita Teatro, quelli la Banda V. Bellini, quanto la dott.ssa Crobu e tutti i collaboratori, ringra- Successo per la mostra allestita nella Sala Argani del Museo Serbariu: “In miniera tra i presepi” S i è conclusa due settimane fa la mostra “In miniera tra i presepi”, visitabile dal 7 dicembre scorso presso la Sala Argani del Museo del Carbone. I presepi in concorso erano 19, realizzati con fantasia e passione da scuole, associazioni e gruppi di privati. Ai presepi in concorso si affiancavano 6 Natività realizzate da artigiani e due presepi fuori concorso. Lo spoglio dei voti, effettuato il 5 gennaio alla presenza degli autori, ha confermato la vittoria del presepe numero 14, una composizione ispirata all’ambiente minerario realizzata dalle classi 2ª e 3ª D della scuola secondaria di primo grado di Via Balilla a Carbonia, Istituto Deledda-Pascoli. Si è classificato al secondo posto il presepe numero 13 della scuola dell’infanzia di Matzaccara, realizzato con le uova, mentre il terzo posto è di un altro dei quattro presepi dell’Istituto Deledda-Pascoli, il presepe numero 4, realizzato con il sughero dalle classi 1ª - 2ª - 3ª G e 3ª F della scuola secondaria di primo grado di Cortoghiana. L’annuncio ufficiale è stato dato durante la manifestazione “La Befana in miniera”, che ha accolto un migliaio di partecipanti nella lampisteria, nella Sala Argani e negli spazi esterni della Grande Miniera di Serbariu. I bambini si sono cimentati nei laboratori creativi con pasta, stoffa, carta e colori e i volontari hanno animato il pomeriggio con truccabimbi e sculture di palloncini. Una befana in auto d’epoca, infine, ha distribuito caramelle a tutti i bambini. L’evento “La Befana in miniera” (in basso la foto di Fabio Murru) è stato realizzato con la collaborazione di: Associazione Pro Loco Carbonia, Associazione Ohana APS, Autocarrozzeria F.lli Corda Carbonia. Il presepe primo classificato nella mostra. Un momento della manifestazione “La Befana in miniera”. L’Asso Sulcis onlus ha vinto il IV trofeo di nuoto provinciale Lo sport ha una funzione sociale Paola Atzeni e Lia Careddu. Foto E. Cocco. Un momento della prima giornata del Festival. e della relazione, valorizzando gli spazi della Città e delle periferie come luoghi di produzione di lavori inediti, di ricerca e sperimentazione per offrire ospitalità ad artisti e autori importanti a livello regionale, nazionale ed internazionale senza tralasciare l’urgenza di stimolare ed incoraggiare le realtà locali e/o di recente formazione che hanno bisogno di avere degli spazi fisici e delle occasioni per confrontarsi e crescere.» Come dicevamo, si è rinnovato il connubio artistico “Cernita - Banda V. Bellini”, inaugurato lo scorso anno presso la Grande Miniera di Serbariu con lo spettacolo “74’ in Musica e Teatro per Carbonia”. La banda musicale cittadina - partner dell’iniziativa e sapientemente diretta dalla M° Caterina Casula - è entrata nella nuova produzione “75’ in Musica e Teatro” non semplicemente come esecutrice di brani d’autore, ma ha scandito il tempo delle scene attraverso la riproduzione dei suoni della Cultura Materiale riprodotti dopo attenti studi, durante l’ultimo spettacolo del Festival, il cui coordinamento artistico è spettato - anche quest’anno - a Cinzia Crobu, giornalista, critico teatrale ed antropologa del teatro. Hanno inaugurato le quattro giornate di Festival, il sindaco del comune di Carbonia, Giuseppe Casti, l’assessore alla Cultura Loriana Pitzalis, il diret- ce isolana che ha interpretato “Cantar l’altrove” di Origamundi Teatro; prosa e poesia dell’indimenticato Sergio Atzeni e sound designer Alessandro Aresu. Alle 20.30, a fine spettacoli, ha avuto inizio il confronto con i protagonisti della serata, condotto dal docente Andrea Rosas; sono state invitate a partecipare all’incontro anche le Associazioni del territorio che si occupano di inclusione sociale, autosviluppo, alimentazione e ambiente. Il 20 dicembre, sempre presso il Teatro di Bacu Abis, è stata la volta dell’interessante “Aligheri no!” della Coop. Teatro Olata - Testo di Salvatore Vargiu. Con Flavio Contini, Daniela Musiu, Sergio Massenti, per la regia di Franco Siddi. A seguire è stato proiettato “Su tremini” a cura della Coop. Millepiedi di Sant’Antioco, valido progetto LaborCinema: ha moderato il dibattito “Lavoro, giovani e prospettive future”, in finale di serata, Andrea Contu, a nome della C.S.C. di Carbonia Iglesias, Società Umanitaria, affiancato da Monica Porcedda. Giungiamo all’ultima serata con “75’ in Musica e Teatro per Carbonia”, che come scritto in apertura, ha visto protagonisti La Cernita Teatro e la Banda musicale V. Bellini di Carbonia (direzione musicale M° Caterina Casula; coordinamento artistico Cinzia Crobu; Testo Teatrale “Cortoghiana 1952” di Monica ziati a gran voce in un finale durante il quale si è ribadito il bisogno di sostegno da parte di queste coraggiose associazioni cittadine (che agiscono in tempi di tagli continui) e di giovani e iperspecializzati tecnici intervenuti, spessi costretti a lavorare, all’estero e nella Penisola, ma raramente in casa propria. Chiudiamo con le parole dell’assessore alla Cultura Loriana Pitzalis, anch’essa intervenuta per i saluti finali: «Questa manifestazione è un segnale importante per la città che ha bisogno di far proprio il senso di identità e appartenenza. Carbonia ha una storia che è importante tenere viva: una storia che va dal Neolitico fino ai giorni nostri, una grande storia fatta di uomini, di lavoro, di miniere e iniziativa, una sofferenza che diventerà speranza solo se investirà nella Cultura». Il sindaco, Giuseppe Casti, l’assessorato alla Cultura e l’intera Amministrazione comunale di Carbonia hanno creduto sin dall’inizio in questo progetto che intendono rinnovare e far crescere di anno in anno, proprio nel mese di dicembre, in occasione dei festeggiamenti della città. Questo il motivo per cui insieme alla Cernita Teatro ha pensato ad un progetto di più ampio respiro per la creazione di un Festival. M.P. S i è svolta a Carbonia, il 14 dicembre, il 4° Trofeo Provincia Carbonia Iglesias che ha visto la partecipazione di una settantina di atleti di 8 associazioni della Fisdir (federazione italiana sport disabilità intellettiva relazionale) e di una della FINP (federazione italiana nuoto paralimpico). La manifestazione sportiva di nuoto per disabili a carattere regionale, organizzata dall’A.S.D. Asso Sulcis Onlus per celebrare l’anniversario della fondazione della città, è giunta alla decima edizione (4 trofei e 6 coppe) e quest’anno è stata inserita nella 6ª edizione della giornata paralimpica sarda del nuoto. Alla manifestazione sono intervenuti l’assessore alle Politiche sociali e vice sindaco Maria Marongiu, il sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu, la presidente regionale del CIP Emanuela Comella ed il delegato regionale della Fisdir Ugo Sias ed alcune scolaresche per sostenere ed incitare gli atleti durante le gare. L’Asso Sulcis Onlus di Carbonia, grazie ai suoi atleti allenati da Sandro Bruera che li segue da oltre dieci anni, ha conquistato il Trofeo con 12.926 punti, seconda la Sa.Spo. di Cagliari con 10.326 punti, terza Speedy Sport di Dorgali con 4.892. Buoni risultati anche per Hasterix di Nuoro, Vittoria Onlus di Iglesias, Ogliastra in forma di Ilbono, Il Sole Sport di Uras e Superga di Cagliari. Gli atleti dell’Asso Sulcis hanno raggiunto ottimi risultati, conquistando complessivamente 18 medaglie d’oro, 10 d’argento e 3 di bronzo ed alcuni hanno migliorato i loro tempi. Nel livello agonistico si sono distinti Stefano Tocco, oro nei 100 m fetta; Riccardo Luche oro nella staffetta e argento nei 50 m sl e 50 m dorso; Gabriele Orrù, oro nei 25 m sl. e nella staffetta; Alessia D’Angelo, oro nei 25 m. dorso e staffetta e argento nei 25 m s.l.; Daniela Piras, oro nei 25 m s.l. e nella staffet- Gli atleti e i dirigenti dell’Asso Sulcis onlus. s.l., 50 dorso e 50 farfalla; Sergio Floris, oro nei 100 m dorso, argento nei 50 delfino e bronzo nei 50 m sl.; Giuliana Volpe, oro nei 50 m rana, argento nei 50 m s.l. e bronzo nei 50 m. dorso. Nel livello promozionale csono stati protagonisti Alessio Espa, oro nei 50 m sl., 50 dorso e nella staf- ta; Nicola Esu, oro nella staffetta e argento nei 25 m sl. e dorso; Cristina Alciator, oro nella staffetta, argento nei 25 m dorso e bronzo nei 25 m s.l.; Alessandra Mocci, oro nella staffetta e argento nei 25 m dorso; Federica Biggio, argento nei 25 m sl.; e, infine, Graziano Camboni, medaglia di partecipazione. La Giunta comunale di Iglesias ha approvato il progetto definitivo Nebida, addio al serbatoio pensile N ell’ultima seduta la Giunta comunale ha approvato il progetto definitivo-esecutivo per i lavori di demolizione del serbatoio pensile sito nella frazione di Nediba. L’investimento previsto per l’intervento ammonta a 100.000,00 euro e prevede la completa demolizione del serbatoio e lo smaltimento dei materiali di risulta. «Il serbatoio - spiega l’assessore ai Lavori pubblici, Barbara Mele - non ha più alcuna utilità per l’erogazione idrica e perciò si trova in uno stato di abbandono che dura da decenni.» «Poniamo finalmente fine - commenta il sindaco, Emilio Gariazzo ad una situazione insostenibile che perdura da anni, segnalata anche dalla prefettura a fine 2011. Abbiamo trovato disponibilità nella Gestione Commissariale dell’ex provincia di Carbonia Iglesias che ha stanziato altri 40.000 euro, oltre ai 20.000 già deliberati, per un totale di 60.000 euro. I lavori inizieranno presumibilmente nel mese di marzo.» Il cofinanziamento del comune di Iglesias ammonta a 40.000 euro. Ora è anche online www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com L’informazione dal tuo territorio in tempo reale IL NUMERO 266 3-14:IL NUMERO 181 3/10 21/01/14 07.41 Pagina 1 14 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 Tutto esaurito, al Teatro Centrale di Carbonia, per l’esibizione del prestigioso Balletto di Mosca “Le Classique” in “Lo Schiaccianoci” Purezza, tecnica e magica atmosfera natalizia Balletto in due atti e tre scene con le musiche del grande Pëtr Il'ič Čajkovskij e le coreografie di Aleksandr Vorotnikov. T empismo quasi perfetto, oserei dire, per entrare nel vivo del balletto natalizio per eccellenza, andato Cinzia Crobu. in scena il giorno dell’Epifania in un Teatro Centrale gremito, il cui pubblico ha acclamato la prestigiosa compagnia, che riunisce nelle proprie fila i migliori danzatori russi, provenienti dalle più autorevoli accademie classiche del paese. L’ensemble, fondato nel 1990 da E. Melikov, capace di onorare la tradizione coreutica del paese di provenienza, al momento, vanta nomi di spicco quali Nadeja Ivanova, Ekaterina Shalyapina, Alexandr Tarasov, Dimitry Smirnov, Andrey Shalin ed altri. Balletto appartenente al tardo-romanticismo con la sua musica gioiosa, sognante e piacevole, “Lo Schiaccianoci”, trae spunto dalla fantastico; l’albero di Natale diviene enorme e anche la stanza, prima animata dallo scintillio degli abiti durante i balli, viene invasa da un esercito di topi ostili, schierati in ordine di battaglia e capeggiati dal loro re. Magicamente lo schiaccianoci diviene vivo e, con l’aiuto di un esercito di soldatini, si lancia in battaglia. Lo Schiaccianoci sta per soccombere agli attacchi dei topi, ma viene salvato da Clara che colpisce con forza l’avversario. Quale meraviglia pervade la fanciulla, nel vedere lo Schiaccianoci di legno diventare uno splendido principe che la guida in un mondo di fate, giochi e dolciumi. La stanza è ormai una foresta incantata dove i fiocchi di neve danzano a tempo di valzer emozionando il pubblico grazie alle prese armoniose e ad alcune serie di “fouettè” (più di 15). In tale quadro ballerine e ballerini di fila dimostrano la loro eccellente preparazione, mantenendo le linee nelle loro “batterie’’ e piroettando, in avventura, trionfo di musica e danze popolari, plasmata dalle coreografie sui corpi dei ballerini interpreti, si conclude con il risveglio di Clara che stringe tra le braccia lo schiaccianoci giocattolo, dopo aver danzato appassionati passi a due con il suo bel principe. Proprio il ritorno alla realtà, lascia in lei il sapore del sogno che le incute una fiducia più cosciente verso il futuro e la propria crescita. Grande la varietà e l’eleganza dei costumi, curate le scelte d’abito pertinenti ad ogni danza popolare. Buona la scenografia, che, soprattutto nel primo atto, ci suggerisce molto, all’interno di una messa in scena non facilmente intuibile e, a tratti, scolastica. Nel secondo atto vengono meno alcuni orpelli scenografici, per lasciare che i corpi dei solisti riempiano la scena, scrutati da luci alquanto intense. Le geometrie sono risultate chiare, le interpretazioni sono state, per lo più, Una scena dello Schiaccianoci. ricchezza senza fine delle favole per l’infanzia: in esso, però, l’elemento “psicologico-sentimentale’’ affiora attraverso delle alternanze che variano dall’innocenza del mondo puerile ad una visione del primo amore quasi freudiana. Per alcuni versi è come se “Lo Schiaccianoci’’ anticipi il balletto del ‘900, però, smussando le sembianze più angoscianti e acutamente psicanalitiche della novella da cui è tratto (rivisitazione operata da Alexandre Dumas di un racconto gotico di E.T.A. Hoffman), per dare vita ad un balletto in cui trionfano la leggiadria e i prodigi fantastici. All’apertura del sipario, veniamo trasportati all’interno di una sala da ballo, dove si sta tenendo un fastoso ricevimento. è la vigilia di Natale e il benestante Stahlbaum, borgomastro di Norimberga, riceve, tra le altre, la visita di Drosselmeyer. L’ospite, circondato da un alone di magìa e autorevolezza, regala alla piccola Clara, figlia del borgomastro, un variopinto soldatino schiaccianoci. Fritz, fratello di Clara, invidioso del dono, lo rompe. Drosselmeyer, avvertito il grande dispiacere della bambina, la consola, aggiustando lo schiaccianoci. Al termine della festa, quando gli ospiti si congedano, i bambini vanno a dormire: Clara, stanca ma felice per il dono ricevuto, si addormenta, tenendo stretto al petto il suo schiaccianoci. Il rintocco della mezzanotte, ci conduce all’inizio del secondo atto. La realtà si tramuta in dimensione onirica e Clara viene catapultata in un mondo Foto di Ignazio Vacca. perfetta sincronia, nei loro tutù di tulle candidi. è in questa dimensione fatata che Clara, protagonista spettatrice, fa la conoscenza di tanti personaggi fantastici; questi ultimi danzano per lei in colorati “divertissements’’, caratterizzanti il secondo atto. I solisti si esibiscono in una danza spagnola “la Cioccolata’’, una danza araba “il Caffè’’ (la più applaudita) una danza cinese “il The’’ e nel “Trepak’’, una danza tipica russa di origini cosacche. Questi affascinanti passi a due, hanno messo in luce la purezza tecnica e le doti espressive di ciascun danzatore, facendo emergere grandi capacità e solida preparazione accademica. Personalmente ritengo che, rispetto all’edizione del 2010, presentata sempre presso il Teatro Centrale in cui i divertissements si erano prolungati più del dovuto, questa volta tutto risulta armonico ed i tempi di esibizione sono “giusti” e piacevoli. Anche il doppio giro d’esibizione, questa volta, non ha messo alla prova l’attenzione e la concentrazione del pubblico, molto presente e partecipe. Da annoverare alcune chicche ed elementi coreografici degni di nota: numerosi salti, molti “grand jetè’’ e “diagonali’’ vigorose, alcune prese capaci di esaltare la preparazione atletica e la continua ricerca biomeccanica e, infine, dei “tour an l’air’’ senza titubanze. Plauso va all’intera compagnia, la cui performance è stata “riadattata” a causa del palco di dimensioni ridotte. L’emozionante precise nonostante piccole imperfezioni individuali, nel primo atto. Un lungo e festoso applauso ha salutato il balletto di Mosca ed il suo spettacolo, culminato nel gradevole Valzer dei Fiori. Impeccabili, ed ultime solo in ordine di enunciazione, le musiche di Čajkovskij, in filodiffusione: il Trepak, o Danza russa, è una delle parti più conosciute del balletto, insieme al famoso Valzer dei fiori ed alla Danza della Fata Confetto. La partitura contiene in modo singolare armonie e colori orchestrali del tutto moderni, come pure una eccezionale varietà di melodie: allo stesso tempo, l’ammirazione del compositore per il Rococò e la musica del XVIII secolo si scorgono in vari passaggi, come l’Ouverture, l’Entrée des parents e il Tempo di Grossvater, tutti nel primo atto. Prossimi appuntamenti con la danza, al Teatro Centrale: il 14 febbraio andrà in scena il trittico composto da “She is on the ground”, “Lost for words” e “Downshifting”, produzione del direttore artistico della Spellbound Contemporary Ballet, Mauro Astolfi, mentre il 14 marzo sarà la volta di “Puzzle”, ad opera di Kataklò - Athletic Dance Theater, con la coreografia e regia di Giulia Staccioli. In entrambi la tecnica impiegata nella danza moderna e nella ginnastica riusciranno ad incantare il pubblico con acrobazie mozzafiato, trasformismo e ricerca creativa in ambito teatrale. Cinzia Crobu La Provincia del Sulcis Iglesiente Quindicinale di informazione politica, economica e sociale Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 N° di iscrizione al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione): 9294 Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis Loc. Medadeddu, 121 - Carbonia - Tel. e Fax 0781 670155 - Cell. 333 9698533 www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com [email protected] - [email protected] - [email protected] Pubblicità: 328 1457305 - 349 7114191 - 333 9698533 Stampa: Cooperativa Tipografica Editoriale - Loc. Sa Stoia - Z.I. Iglesias - Tel. 0781 21086 Teatro Massimo: Beckett e Pirandello in un’inedita regia di De Monticelli L e assi del palcoscenico divengono una distesa, originariamente un deserto, illuminato da una luce abbagliante, che diviene impietosa. In base ai precisi dettami dell’autore, Samuel Beckett, in questo dramma viene utilizzata, per la prima volta, la luce bianca: la stessa luce che tornerà nel suo “Giorni felici” a torturare la logorroica signora Winnie, conficcata - prima fino alla vita e poi fino al collo - in una fossa, mentre s’ostina a dichiararsi felice di tale esistenza. Sto riflettendo su quest’aspetto, quando il protagonista carambola rovinosamente sul palco. è la vita - mi dico, parafrasando Beckett - anche quando si tratta della peggiore delle condizioni possibili; è sufficiente la prima, di tante cadute, per creare un’empatia che, in crescendo, accompagnerà ogni minuto di questo “Atto senza parole”. Un uomo in scena, comunica solamente attraverso il corpo. Cade con perizia, soffre con perizia, suda, si rialza, sorride, si dispera e noi godiamo di un teatro che rinuncia alla parola, atto perfetto di decostruzione del linguaggio, questione che tanto coinvolse Beckett, quando trovandosi a Parigi ebbe a che fare con mimi del calibro di Marceau, Decroux e, non ultimo, Mendel, che lo incitò a alla stesura di un pezzo che avesse tali caratteristiche. Plauso a De Monticelli per aver riproposto questa “perla” del 1956, buttando letteralmente sulla scena il giovane mimo Edoardo Demontis, reduce da “Untitled I will be there when you die” di Alessandro Sciarroni (Premio Rete Critica agli Ubu). La sete incita l’uomo ad affinare l’ingegno e cercare di raggiungere ed afferrare una brocca d’acqua appesa al ramo alto di un albero che sarà figura fondamentale in entrambi gli atti, snocciolati - giustamente senza pause e consecutivamente. Un fischietto comanda i movimenti dell’assetato: grandi cubi di polistirolo vengono ribaltati, sovrapposti, spostati più volte per raggiungere la brocca. Invano. è vano anche il tentativo di impiccagione, esattamente come in Aspettando Godot: l’uomo si abbandona sul pavimento, sconfitto e, ora che l’acqua è vicinissima e raggiungibile non la prende. Il critico Cesare Segre, nel saggio “La funzione del linguaggio nell’Act sans paroles” (Bulzoni 1997) giunge a queste conclusioni: «La crudeltà del trattamento inflitto al personaggio sta proprio nell’averne stimolato l’intelligenza per poi reprimerne la volontà». E come dargli torto e non intravedere lo stesso cruento trattamento che oggi Stato e società riservano a molti di noi, costretti ad arrabattarci continuamente per un goccio di lavoro, di stabilità, per uno straccio di servizi sociali di cui non godiamo e forse mai godremo? Sudo per solidarietà e, con rabbia seguo quella sconfitta, i gesti maniacali del taglio delle unghie con grandi forbici, il ripiegamento di un grande fazzoletto a quadri ridotto ad un quadratino, e ogni minima tensione muscolare del bravo Demontis, che riesce a mantenere alta la concentrazione del pubblico, nonostante l’insofferenza derivata dopo i primi di una lunga sequenza di insuccessi, all’interno di questo breve atto. Ogni orpello scenografico viene riportato in alto, da dove era giunto, in sadico “apparente” soccorso e cala il buio, mentre l’uomo esce di scena. In questo stesso istante Beckett passa il testimone a Luigi Pirandello e, i primi gesti dei personaggi sono ancora intimati dal fischietto. Un effetto straniante ma piacevole, una accoppiata a cui non avevo pensato: in poco tempo le parole riempiono l’aria, quasi la saturano. Ci spiega il regista: «Un che di fantastico lega assieme, come un fil rouge, i due piccoli capolavori di questi due pilastri della drammaturgia e della cultura del ‘900 (entrambi premi Nobel): quel gorgogliare di stupefatto umorismo attraverso cui prende forma la metafisica parabola dell’esistenza. E se, nella pantomima di Beckett riecheggia, in un susseguirsi di comicissimi inciampi e umanissimi impedimenti, un che di chapliniano (o forse qualcosa che ricorda Buster Keaton, che non a caso fu l’interprete dell’unico film di Beckett), nel “mistero profano” di Pirandello siamo oltre la soglia della vita, all’uscita di un cimitero dove i personaggi sono in realtà “apparenze” appena fuoriuscite dalla loro esistenza terrena; in attesa di una dissoluzione che non tarderà a venire, non appena ogni residuo, Una scena dello spettacolo. ogni conto in sospeso con la loro vita passata si sarà esaurito». “All’uscita” è, dunque, un mistero profano, un atto unico pirandelliano, che fa proseguire la vita «per un attimo ancora oltre il suo termine, ripercorrendola tutta». L’apparenza dell’Uomo grasso siede su una panca ai piedi del grande albero, con le mani appoggiate al bastone e sulle mani poggia il mento. Qui avviene l’incontro con l’apparenza del Filosofo, che fin dal principio espone ragionamenti, mentre l’uomo grasso lo invita a smettere, in quanto fatica inutile: «Che consolazione volete che mi dia codesto postumo esercizio della vostra ragione? Il filosofo: Postumo? Ma che postumo! Io seguito a ragionare, come voi a esser grasso, caro mio. E per il solo fatto che io e voi siamo ancora qui, seguito a vedere in me e in voi due vane forme della ragione. Non ve ne sentite consolare? L’uomo grasso: Se sapeste come ne sono mortificato!» Ne deriva un dialogo serrato, per argomento e velocità d’espressione, che quasi ci fa arrancare per farsi seguire e ci tiene seduti con l’orecchio e la mente protesa verso il palcoscenico: si discorre dell’inutilità delle tombe per i morti, quanto della loro utilità per i vivi, piuttosto che dell’approvare o meno la maestosità di certe cattedrali, cui - non sempre - corrispondono pratiche lodevoli di fede. Paolo Meloni è l’apparenza di un uomo grasso, mentre Luigi Tontoranelli è l’apparenza di un filosofo: arrampicandosi con cura estrema sui dialoghi - con bravura - reggono e preparano la scena per l’arrivo di una terza apparenza. L’apparenza di una moglie adultera (moglie dell’uomo grasso) uccisa da un amante sul quale, per troppo tempo, ha scaricato rabbia e risentimenti. Una Ophelia novecentesca e sui generis, scalza, con un seno in vista insanguinato, ride isterica e scomposta: buona prova per Isella Orchis, sunto di molte donne pirandelliane. La donna uccisa: «Ah, qua... Tu? oh Dio... com’è? No, no... Ma come! Sono di nuovo con te? Ah ah ah ah ah!» L’uomo grasso: «Non ridere! Non ridere più così! La donna uccisa: Che imbecille! M’ha rimandata a te! E verrà anche lui, sai? S’è ferito a morte, dopo aver ferito me». Come per l’uomo senza parole si ripete una forma estrema di ricerca: in questo caso Pirandello invita i suoi personaggi a liberarsi dai vin- coli dei limiti del pensiero e ad interrompere la rabbiosa costruzione filosofica, che - al pari dei cubi di polistirolo e degli sforzi fisici - non li condurrà alla salvezza, all’abbandono delle vanità terrene. Continua De Monticelli: «Pirandello/Beckett è uno spettacolo che mette insieme diversi linguaggi scenici: la pantomima, appunto (il folgorante Atto senza parole beckettiano), il pezzo teatrale (quel fulmineo e fulminante atto pirandelliano che è All’uscita) e, infine, il teatro di figura, con l’irruzione di una serie di personaggi di quel “popolo di legno” che da sempre abita le zone più fantastiche e fantasmatiche del palcoscenico: “arsenale delle apparizioni”, la chiamerebbe Pirandello». Sono le figure di legno inta- Foto di Emiliano Cocco. gliate dalla maestra burattinaia Donatella Pau (Is mascareddas) volute dal regista in chiusura di spettacolo a rappresentare un contadino, una contadina, un vecchio asino che reca su di sé un gran fascio d’erba ed una bambina: come dice Pirandello, dei personaggi sono forse quelli meno reali, ma i più veri, “vivi e legati alla terra”. Ottima intuizione questa di portare in scena le figure di legno intagliate (molte altre sono state esposte nel foyer di sala, con grande afflusso di visitatori) e non da meno la scelta di collaborare - ancora una volta- con gli studenti universitari della facoltà di Architettura, curatori del progetto scenico. Unico neo relativo al passaggio delle figure intagliate è stata la minore chiarezza nei dialoghi e la difficoltà di associare le battute ai relativi personaggi, con immediatezza. Stesso problema è sovvenuto dovendo associare voce e battute al bambino che mangia la melagrana, incontrato nel peregrinare dell’adultera nella nuova dimensione post terrena. Due scene che avrei scandito con più efficacia, o meglio, con più lentezza in modo da dare al pubblico - anche a chi non conosceva trama ed opera la possibilità di riprendersi dai dialoghi serrati e concentrarsi su questi nuovi quadri, all’interno dell’atto. In scena resta l’albero di legno dai rami spogli e mobili: «Il mimo conclude De Monticelli - dopo aver condotto la sua azione senza parole, finisce per spegnersi in un’attesa senza più azione; mentre il filosofo pirandelliano, rimasto solo, continua, imperterrito, a intrecciare il suo filo di parole». All’uscita il mio pensiero torna alla signora Winnie, ancora impantanata ma ancora profondamente attaccata a quell’esistenza: «è la vita - mi ripeto - anche quando si tratta della peggiore delle condizioni possibili. 19/22 dicembre: Pirandello-Beckett/ Produzione: Teatro Stabile della Sardegna / Regia: Guido De Monticelli Con: Edoardo Demontis, Paolo Meloni, Isella Orchis, Luigi Tontoranelli e le figure animate di Is Mascareddas Scenografia: Edoardo Cossu, Marta Spiga, Valeria Spiga, Eleonora Uras / Costumi: Adriana Geraldo / Luci: Löic François Hamelin - Ufficio Stampa: Paola Masala. C.C. IL NUMERO 266 2-15:IL NUMERO 181 2/11 21/01/14 15.18 Pagina 2 Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 15 La Provincia del Sulcis Iglesiente CANALE 40 IN ONDA IL FUTURO Tel. 0781 672155 [email protected] Nel campionato di Promozione regionale le tre squadre sulcitane, Carbonia, Atletico Narcao e Sant’Antioco, lottano per la salvezza Il calcio sulcitano può centrare i suoi obiettivi Nel girone B di 1ª categoria, la Monteponi è rientrata in corsa per la promozione superando nettamente la capolista nel confronto diretto. I l Carbonia c’è. A Pula, sul campo della seconda in classifica, la squadra di Maurizio Ollargiu ha riscattato l’amara sconfitta subita sette giorni prima con la Kosmoto Monastir, centrando una vittoria pesantissima in prospettiva salvezza, con uno splendido goal di Simone Marini in piena “Zona Cesarini”. Numeri alla mano, è indubbio che oggi il Carbonia sia una squadra completamente diversa rispetto a quella che dopo le prime sei giornate occupava l’ultimo posto in classifica e sembrava veramente in grande difficoltà. è vero, da allora sono arrivate altre tre sconfitte, ma il bilancio di venti punti in undici giornate, frutto di sei vittorie, due pareggi e tre sconfitte, è da squadra di medio-alta classifica. Con 22 punti ora il Carbonia è ottavo ma può crescere ancora, facendo inoltre maturare i tanti giovani cresciuti nel settore giovanile, particolarmente fiorente, come dimostrano i successi nei vari campionati e tornei (sono recenti le vittorie nella Coppa Santa Barbara e nella Coppa Capodanno, entrambe vinte per il terzo anno consecutivo, come riportiamo in un altro articolo di questa stessa pagina). La seconda giornata del girone di ritorno è stata positiva per il San- t’Antioco che ha strappato un punto alla temibile Orrolese nella partita disputata disputata al Comunale lagunare, mentre ha fatto registrare un amarissimo tonfo casalingo l’Atletico Narcao, nel match casalingo con il Su Planu, diretta concorrente nella lotta per salvezza. Simone Marini (Carbonia). Vittoria scontata per il Siliqua di Titti Podda contro la modesta Masullese, 3 a 1, e secondo posto ritrovato alle spalle del Lanusei (uscito vittorioso anche dal campo della Kosmoto, a Monastir), grazie all’impresa del Carbonia sul campo del Pula che in un colpo solo è scivolato dal secondo al quarto posto, scavalcato anche dal Tortolì. Dopo la netta vittoria nel confronto diretto al vertice, la Monteponi ha iniziato con entusiasmo e fiducia il girone di ritorno a caccia della capolista Guspini, nel girone B del campionato di Prima categoria. La sfida del Monteponi, vinta 3 a 0 con reti di Loddo (2) e Foti, nonostante le assenze pesanti di Salaris e Sanna, ha dimostrato che i rossoblù di Vittorio Corsini possono tenere testa alla capolista fino alla fine, anche perché in fondo il ritardo accumulato in classifica nel girone d’andata (6 punti alla vigilia del testa a testa, 3 al giro di boa del campionato, è maturato solo per una leggera frenata, prima la sconfitta di Tratalias, poi un paio di pareggi inattesi). Le prime due giornate del girone di ritorno hanno lasciato le distanze invariate, con le due squadre che hanno fatto bottino pieno. Tra le altre squadre sulcitane del girone, chi ha fatto meglio fin qui è la Fermassenti di Gianni Maricca (22 punti), ma non è dispiaciuto neppure il Tratalias (20). Entrambe viaggiano a metà classifica). Qualche gradino più indietro Carloforte e Gonnesa, appaiate a quota 18, mentre affanna in fondo alla classifica il Portoscuso, con 13 punti. La VBA/Olimpia è in crescita, il Volley Iglesias in grande difficoltà La VBA/Olimpia sembra aver cambiato marcia D erby senza storia al Palazzetto dello sport di Sant’Antioco, tra la VBA/Olimpia Sant’Antioco e il Volley Iglesias. Il punteggio finale di 3 a 0 e, soprattutto, i punteggi parziali di 25/21 25/17 25/20, dicono tutto sull’andamento di una sfida tanto attesa alla vigilia ma poi altrettanto squilibrata in campo, tra una squadra, quella lagunare, che ha confermato di attraversare un ottimo periodo di forma, ed una in piena crisi come quella iglesiente, che non è riuscita neppure in un set a portare il risultato ai vantaggi prima della sua conclusione. La classifica ora comincia a sorridere alla squadra di Georgi Draganov, alla terza vittoria consecutiva, dopo un avvio di stagione decisamente stentato. Le cure del coach bulgaro stanno iniziando ad avere effetto e ora la salvezza sembra decisamente alla portata. La situazione del Volley Iglesias, viceversa, comincia a farsi preoccupante, nonostante il campionato non abbia ancora raggiunto il giro di boa. cia, a questo punto, sarebbe necessaria una sterzata profonda, della quale al momento non si avvertono Una fase di gioco del derby VBA/Olimpia-Volley Iglesias. Foto Fabio Murru. Quattro punti in dieci giornate sono un bottino nettamente inferiore alle attese e per invertire la mar- proprio i segnali. Da oggi in avanti ogni partita sarà uno spareggio salvezza. Il Carbonia continua l’incetta di successi nel settore giovanile Coppa Santa Barbara e Coppa Capodanno I l Carbonia ha vinto per il terzo anno consecutivo sia la fase locale della Coppa Santa Barbara - Trofeo Aldo Carboni per allievi sia la Coppa Capodanno per giovanissimi. Nella finalissima della prima, disputata il 26 dicembre sul campo Santa Barbara di Via Angioy, ha travolto la Mineraria Carbonia con il punteggio di 5 a 0 (goal di De Gradi, Matzeu, Medda, Arrais e Pilloni). è stata la ripetizione della finale di due anni fa, vinta ugualmente dal Carbonia. La partita è stata decisa nel primo tempo, terminato sul punteggio di 3 a 0, ma anche la ripresa è continuata sulla stessa falsariga, con i biancoblù padroni del campo. C’è da dire che la squadra del Carbonia partecipa al campionato, mentre la Mineraria gioca in quello locale. Il Carbonia si era qualificato per la finalissima superando in semifinale l’Atletico Narcao per 4 a 3, mentre la Mineraria aveva avuto la meglio sulla Marco Cullurgioni Giba per 3 a 1. La Mineraria si consola con la conquista del premio “Squadra del cuore”, destinato alla squadra che ha ricevuto più “MI PIACE” su facebook. 732 il risultato raggiunto dalla Mineraria, contro i 460 del Bindua e i 277 del San Luigi Orione. Sono state effettuate lunedì 30 dicembre nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, le premiazioni di atleti e società distintisi nell’edizione 2012/2013 delle due coppe e delle squadre finaliste della 51esima edizione. Coppa Santa Barbara “Trofeo Aldo Carboni” 50esima edizione. Premi speciali. Miglior giocatore della finale provinciale: Elia Carboni (Carbonia). Miglior giocatore della finale regionale: Gianluca Cui (Marco Cullurgioni Giba). Giocatore più giovane della fase provinciale: Pierluigi Muscas (Marco Cullurgioni Giba). Squadra più giovane della fase provinciale: Marco Cullurgioni Giba. Arbitro della finale provinciale: Daniele Dassu. Arbitro della finalissima: Marco Navarra. Dopo il tris raggiunto nella Coppa Santa Barbara nella categoria allievi, il Carbonia ha fatto tris anche nella Coppa Capodanno riservata La squadra allievi vincitrice della Coppa Santa Barbara - Trofeo Aldo Carboni. La squadra giovanissimi vincitrice della Coppa Capodanno 2014. Arbitro della finale regionale: Gianluca Locci. 22esima Coppa Capodanno 2013. Migliori giocatori della finalissima: G. Alberto Arrais (Carbonia) e Salvatore Maurandi (Oratorio Mario Ghiga Carloforte). alla categoria giovanissimi. Nella finalissima, disputata il 6 gennaio sul campo comunale di Gonnesa, la squadra mineraria ha avuto la meglio nettamente sulla Monteponi Iglesias, con il punteggio di 2 reti a 0. IL NUMERO 266 1-16:IL NUMERO 181 4/9 21/01/14 17.22 Pagina 1 16 La Provincia del Sulcis Iglesiente Anno XIX • N° 266 • 21 Gennaio 2014 MACELLERIA Rosticceria - Polleria da Fabrizio Esclusivamente carni sarde Carni rosse e bianche - Prodotti pronto cuoci Piatti pronti (arrosti) su prenotazione Consegne a domicilio in tutto il Sulcis Aperto 7 giorni su 7 (la domenica solo al mattino) Via Bellini, 14 - Carbonia - Tel. 0781 1884515