n° 202 - prima pagina

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n° 202 - prima pagina
W W W. G I U S T I Z I A - e - L I B E RTA . C O M
Anno 5 - n° 202
31 dicembre 2006
G iustizia e L ibertà
Periodico Politico Indipendente
Distribuzione telematica
Fine Anno
di Fern
Copia gratuita
Fine Anno
(a pagina 1)
Prodi: 2007, anno
della svolta
di Fern
da l’Unità
(a pagina 2, 3)
Il discorso di Prodi
in pillole
da La Repubblica
(a pagina 3)
Berlusconi:
«Prodi moralmente
scorretto»
da www.corriere.it
(a pagina 4,5)
La missione del
Professore
di Massimo Giannini
(a pagina 5, - 7)
Auguri al
Cavaliere
di Bruno Ugolini
(a pagina 7)
Scaramelle da uno
sconosciuto
di Marco Travaglio
(a pagina 8)
Briatore senatore
a vita
di Michele Serra
(a pagina 9)
Vignette di
Fine Anno
da A.M.
(a pagina 10, 11)
... dalla stampa estera
a cura di CaLmBiG
(a pagina 12 - 13)
Al di là della
immaginazione
Segn. da Massimiliano Caruso
(a pagina 12 - 13)
Istat una famiglia
su due vive con
meno di 1.800 euro
al mese
da Repubblica
(a pagina 15)
Noi giornalisti
senza diritti
chiediamo dignità
(a pagina 16)
I quotidiani, come ogni fine anno, si riempiono di statistiche,
conclusioni e previsioni.
L’articolo più amaro e significativo lo si legge il 29 u.s. su Repubblica dove Francesco Mimmo ricorda che una famiglia su
due vive con meno di 1800 euro al mese.
La notizia passa inosservata per chi -vedi qualche inutile cialtrone nominato consigliere regionale per motivi esclusivamente
politici- 1800 euro può spenderli ogni due giorni, fa invece arrabbiare chi, almeno un lavoratore su tre, quella cifra ogni mese
non riesce neanche a raggiungerla.
Se ci si aspettava che un governo di sinistra, dopo poco più di
200 giorni dall’esordio, riuscisse a rimettere le cose a posto in
un’Italia da oltre un secolo rassegnata alle ingiustizie, si parlerebbe di sprovveduta ingenuità.
E tuttavia il dato non può far riflettere visto che mezza Italia si
avvicina allo stato di povertà.
Peccato non disporre al riguardo di uno degli arguti commento
dell’ex ministro Tremonti: spiegherebbe che:
a) non è vero niente visto che a
S.Moritz non si trova un posto
libero;
b) la povertà è un’invenzione di
Prodi per mettere nuove imposte;
c) per favorire gli italiani la
CdL aveva loro permesso di pagare sempre meno tasse -semplicemente evadendole-, mentre la
sinistra, cinicamente, vuole farle pagare.
Così, la lettura dell’articolo, unisce alla beffa, l’ira.
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Giustizia e Libertà
INTERNI
31 dicembre 2006
Prodi: 2007 anno della svolta
da www.unita.it (29.12.2006)
«Il 2007 anno della
svolta».
Una svolta ancora tutta
da costruire ma già fondata su solide basi: il
lavoro di questi mesi,
una «Finanziaria non
esaurisce la politica
del Governo, ma ha
posto le premesse per
una seria politica di
sviluppo».
È un Prodi disteso ma
deciso quello che racconta la sua scommessa
ai giornalisti nella tradizionale
conferenza
stampa di fine anno.
Risponde alle domande
sul bilancio del 2006,
ma guarda soprattutto
alle iniziative che dovranno prendere vita
nell´anno che sta per
iniziare.
Per il presidente del
Consiglio il Paese si sta
ormai lasciando alle
spalle un clima di
«rassegnazione e di
declino».
Ma ora il disegno «per
un'Italia più giusta,
dinamica e forte, va
colorato con il coraggio, la coesione e la generosità».
La scommessa si gioca
sulla crescita: Restituire all´impresa e al lavoro la centralità che
spetta loro, finora sacrificata a favore della
rendita. Aprire un'impresa in un giorno
semplificando le procedure burocratiche».
La manovra appena approvata, secondo Prodi,
va in questa direzione:
«Con la Finanziaria
abbiamo iniettato nel
sistema delle imprese
5 miliardi di euro per
il 2007 che diventeranno 9 nel 2008».
Nessun dubbio, allora:
«È una finanziaria che
tocca molti tasti dell'economia e molti aspetti della vita di tutti
noi. Come tale era inevitabile che creasse
inquietudini e anche
qualche incomprensione. Ma è una manovra
che porta di nuovo l'Italia fra i protagonisti
dell'Unione Europea».
gioranza. Prodi se ne fa
carico ad uno ad uno,
senza eludere i nodi.
Sulle pensioni invita a
«non ricominciare con
il tormentone, con
drammatizzazioni artificiali e con i balletti
di ipotesi presentati
come decisioni».
Però due cose le dice.
Primo: «Voglio tranquillizzare tutti gli italiani: la riforma corposa l'abbiamo già
fatta. Il sistema va solo affinato e adattato
ai mutamenti demografici, un problema
che hanno tutti i paesi».
L´obiettivo
è
«offrire garanzie ai
deboli e garantire ai
giovani la sostenibilità
del sistema, perciò in
Finanziaria abbiamo
voluto accelerare sulla
previdenza
complementare».
Secondo punto, per
essere ancora più chiari:
no ai disincentivi, «se
noi abbiamo come obiettivo che qualcuno
rimanga nel mercato
del lavoro daremo incentivi a chi rimane».
Fra le prossime sfide
del governo «ci sarà
un'azione ampia per
ridurre drasticamente
i tempi della Giustizia» e la sfida di
«mettere al centro della politica la questione
della sicurezza».
Servirà «un patto per
la difesa del potere
d'acquisto» dei cittadini.
E «un patto per la
qualità della pubblica
amministrazione» per
«ridurre i costi della
politica» e «procedere
alla razionalizzazione
della spesa in modo
capillare e rendere la
Pubblica amministrazione più snella e semplice».
Le sfide
della politica.
«Cinque anni
mi bastano»
Nascosto fra le pieghe
della lunga conferenza
L'agenda
stampa c´è anche un
di governo.
annuncio importante.
A chi gli chiede se tra
«Pensioni:
cinque anni il candidato
no ai disincentivi»
del centrosinistra sarà
Fittissima l´agenda dei Il futuro, per altro, non ancora lui, Prodi riprossimi impegni del è fatto solo di riforma sponde sicuro: «Credo
governo e della mag- delle pensioni.
che cinque anni di la-
(Continua a pagina 3)
INTERNI
31 dicembre 2006
Giustizia e Libertà
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Prodi: 2007, anno della svolta
replica
deciso
il
voro intenso siano suf- premier.
ficienti».
E le differenze con la
Grande fiducia sulla du- sinistra radicale e tenrata della legislatura: sioni sul partito demo«Abbiamo vinto con cratico creeranno proquesta maggioranza. blemi al governo ?
questa maggioranza è «Sarò un´incosciente
capace di prendere de- ma non vedo rischi di
cisioni e le prenderà rottura.
anche in futuro».
Con o senza il partito Fra le risposte del presidemocratico ?
dente del consiglio ce
«La maggioranza può n´è anche una sulla
vivere senza il Partito morte di Piero Welby:
Democratico ma l'Ita- «Sono contrario allia, che ha bisogno di l'eutanasia, ma sono
forza e stabilità nella contrario anche all'acsua
rappresentanza canimento terapeutico
politica, ha bisogno del che, in molti casi, diPartito Democratico», venta una forma di
(Continua da pagina 2)
angoscia», commenta
Prodi, con un pensiero
anche alla decisione del
Vaticano di negare i funerali religiosi: «Non
entro nel merito della
decisione dell'autorità
ecclesiastica, ma credo
molto nella grandezza
della misericordia di
Dio».
Prodi ha aperto la sua
conferenza stampa parlando della vertenza dei
giornalisti: «Ritengo
prioritario e urgente
che le parti si ritrovino ad un tavolo di
trattative per arrivare
finalmente ad una soluzione positiva. Lo
dico perché in questa
Non mancano questioni controversia non è in
di strettissima attualità gioco solo il vostro fugiornalistica.
turo, ma il futuro delUna via per Bettino l'intero sistema di inCraxi ?
formazione in Italia».
Si può fare.
«Se gli dedicassero u- www.unita.it
na via a Sigonella cre- (29.12.2006)
do che sarebbe giusto».
Il discorso di Prodi in pillole
Ecco le venti frasi più significative dette da Romano Prodidurante la conferenza stampa di fine anno.
da la Repubblica (29 dicembre 2006)
Declino
"Siamo di fronte a un malessere con radici profonde, ma avverto segnali
confortanti di uscita dal
clima di rassegnazione e
declino".
Svolta
"Padoa-Schioppa ha detto
che la Confindustria si
comporta come un partito.
E' un'affermazione non
controvertibile"
Saddam
"Non credo che l'esecuzione di Saddam aiuti minimamente la pacificazione dell'Iraq. Non c'è nessuno elemento che mi
possa far esprimere a favore"
"L'Italia cresce ancora
troppo poco, non possiamo sempre essere quelli
che inseguono. Il 2007
sarà l'anno di questa svolPd
ta".
"Il partito democratico lo
Coraggio
"Il disegno è quello di u- voglio fortemente per il
n'Italia più forte e dinami- futuro del paese, perchè
ca ma va colorato con co- dobbiamo dare stabilità
raggio, coesione e genero- all'Italia"
sità. Tutti, maggioranza e Europa
opposizione, dovranno "Il no francese e olandese
dare prova di questo"
al trattato europeo ha dato
un colpo molto duro, ma
Pace
"L'Italia ha finalmente oggi l'elaborazione del
riconquistato un ruolo in- lutto è stata fatta, si può
ternazionale e una voce ricominciare a discutere"
Senato
ferma sulla pace"
"I senatori a vita sono seEtica
"Serve una ripresa del natori, non sono diversi
senso etico: una richiesta dagli altri. E' inutile ricoche va fatta a chi governa minciare con i tormentoma anche a tutti i cittadi- ni: in alcuni paesi il presidente del Senato vota, e
ni"
addirittura il suo voto, in
Confindustria
caso di parità, vale dop- "Ognuno ha il suo stile di
pio: qui no, e io mica mi governo, io ho uno stile
metto a urlare per questo" assolutamente collegiale.
A volte può sembrare di
Mitrokhin
"La commissione Mitro- basso profilo, ma poi arrikhin è costata un sacco, vano tutte le decisioni"
come anche la comissione Errori
Telekom-Serbia. Bisogna "Che cosa non rifarei? Ririflettere, le commissioni farei qualche sottosegretaparlamentari non possono rio in meno e vorrei qualessere strumentalizzate che donna in più "
per abbattere gli avversari Pensioni
"Stiamo andando verso
politici".
una società della scelta.
'Fase 2'
"Fase due è un 'espressio- Ognuno andrà in pensione
ne che io non uso, se vo- quando vuole, ma con
lete chiamatela fase uno trattamenti economici dibis. C'è un'assoluta conti- versi".
Welby
nuità del governo"
"Sulla
decisione di negare
Due opposizioni
"Ormai ci sono due oppo- i funerali religiosi a Welsizioni, Casini si è com- by non mi pronuncio, ma
pletamente diversificato. credo fermamente nella
Ma questo non è un fatto misericordia di Dio"
che cambia la nostra stra- Craxi
"Se dedicassero a Sigoneltegia"
la una via a Bettino Craxi
Unione
"Siamo una coalizione credo che sarebbe giusto"
flessibile, ci sono tensioni 2011
quotidiane, ma c'è la fles- "Se mi ricandido? Cinque
sibilità necessaria per re- anni di lavoro così intenso
sistere a tutti i terremoti". sono sufficienti".
Stile
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INTERNI
Giustizia e Libertà
31 dicembre 2006
Le reazioni al discorso del Presidente del Consiglio
Berlusconi:«Prodi moralmente scorretto»
«Addebita ai governi precedenti le colpe e le responsabilità delle proprie
azioni». Schifani: «Ancora sei mesi e Italia in ginocchio»
da www.corriere.it (28.12.2006)
ROMA
Le reazioni alla conferenza stampa di Romano
Prodi non si sono fatte
attendere. In primis quella di Silvio Berlusconi,
che ha definito «politicamente e moralmente
scorretto, addebitare ai
governi precedenti le
colpe e le responsabilità
delle proprie azioni. Ciò
è tanto più grave e inammissibile in quanto
sono sotto gli occhi di
tutti gli effetti positivi
dell'azione del governo
che ho avuto l'onore di
presiedere per un'intera
legislatura, e di cui l'attuale governo beneficia
grandemente».
«In nessun Paese europeo -prosegue il leader
dell'opposizione in una
nota- il nuovo governo,
tanto più se vince le elezioni per uno scarto minimo, si propone di cancellare tutto ciò che di
buono ha fatto il governo precedente. Si tratta
di una vera e propria
assurdità che non assicura la governabilità e
il futuro di un Paese,
che viceversa ha bisogno di continuità nell'azione di governo e di
una politica di riforme
il più possibile condivisa».
Il Cavaliere si dice
«molto dispiaciuto e amareggiato» del fatto
che Prodi «continui a
rovesciare sul governo
precedente accuse non
vere, al solo fine di nascondere le proprie difficoltà ed i propri errori».
«L'Italia e gli italiani conclude Berlusconinon hanno bisogno di
questo gioco irresponsabile teso a scaricare ingiustamente le proprie
le responsabilità su altri».
perchè i disincentivi sono nell'assenza stessa
degli incentivi. La Uil ha
sempre sostenuto questa
posizione. Ci fa piacere
che, ora, questa idea abbia fatto proseliti così
autorevoli». Così Luigi
Angeletti, leader della
Uil ha commentato le
dichiarazioni di Romano
Prodi sulle pensioni nel
corso della conferenza
stampa di fine anno.
BERSANI:
«OTTIMO PRODI»
SCHIFANI:
«VAGO E FUMOSO»
Renato Schifani, il presidente dei senatori di Forza Italia, ha invece commentato: «Altri sei mesi
con Prodi a palazzo Chigi e l’Italia sarà definitivamente in ginocchio».
«Il governo Berlusconi
ha lasciato al professore
un Paese in forte crescita, con una diminuzione
delle tasse e maggiori
entrate per quasi 40 miliardi di euro. Prodi ha
sprecato tutto, e ci viene
a sciorinare le solite formule vuote e fumose nel
vano tentativo di recuperare un consenso irrimediabilmente e irreversibilmente perso».
CESA:
«PREMIER
SOTTO SCACCO»
gioranza è lacerata da
profonde contraddizioni
e il governo naviga a vista, senza una rotta, dimostrando ancora una
volta di non essere all'altezza dei problemi. Inconciliabili, al momento,
le posizioni di Ferrero, e
della sinistra massimalista, e quelle della cosiddetta sinistra riformista.
Il risultato più probabile
sarà, come al solito, la
paralisi e il rinvio. Aspettiamo prodi sul terreno delle proposte concrete», ha commentato
Lorenzo Cesa, segretario
dell'Udc.
ANGELETTI:
«CONDIVISIBILI
DICHIARAZIONI
PRODI»
«Le dichiarazioni sulle
pensioni del Presidente
«Prodi è sotto scacco. del Consiglio sono conSulle pensioni la mag- divisibili: bisogna ragionare solo di incentivi
«Ottimo Prodi», ha commentato il ministro per lo
Sviluppo Economico,
Pierluigi Bersani, commentando la conferenza
stampa di fine anno del
premier e in particolare
l'agenda economica dei
prossimi mesi dell'esecutivo che punterá su misure
dedicate alla crescita. Per
Bersani, comunque anche
se si trova fuori Roma per
le feste natalizie, tuttavia
non si tratterá di giorni di
riposo. Il ministro, infatti,
starebbe preparando il
prossimo pacchetto di liberalizzazioni.
CARRA:
«DOPO ANNI DI
MONOLOGHI
È TORNATA
LA SERIETÀ»
«Finalmente un cambiamento di stile nella conferenza stampa di fine
anno. Dopo anni di monologhi logorroici, slittamenti del Tg, e insulti ai
giornalisti, siamo tornati
alla serietà. Il presidente
del consiglio Prodi ha
risposto a tutte le domande dei giornalisti
presenti in modo rigoroso evitando battute o
strumentalizzazioni, iniziando l'incontro con
cinque minuti di anticipo».
(Continua a pagina 5)
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31 dicembre 2006
Giustizia e Libertà
5
Berlusconi: «Prodi moralmente scorretto»
mentato Sandro Bondi,
Lo dichiara Enzo Carra, coordinatore di Forza Itacomponente dell'esecutivo lia.
della Margherita
(Continua da pagina 4)
GASPARRI:
«DRIBBLA
PROBLEMI ITALIA»
«Romano Prodi fa lo slalomista dribblando i problemi che palesemente il
suo sgangherato governo
non è in grado di affrontare».
È il commento di Maurizio Gasparri, di Alleanza
Nazionale, alla conferenza
stampa di fine anno del
presidente del Consiglio.
«È chiaro che sulla missione in Afghanistan, sulle pensioni, sulla famiglia, la sua armata Brancaleone si presenta divisa
e confusa».
BONDI:
«AMMETTA
DIFFICOLTA'»
«Con la disonestà politica ed intellettuale non si
rende un buon servizio al
Paese e neppure alla propria parte politica. Un
premier serio riconosce i
meriti dei governi precedenti e ammette le proprie difficoltà» ha com-
URSO:
«PREMIER
È UNA BEFANA
CHE PORTA
SOLO CARBONE»
«Prodi ha indossato il
vestito di babbo natale,
cercando di far credere
di avere dispensato pacchi di doni a tutti, alle
imprese e ai lavoratori,
appare invece agli italiani come una arcigna befana capace solo di portare carbone» ha chiosato
Adolfo Urso di Alleanza
Nazionale, commentando
le dichiarazioni del
Premier nella conferenza
stampa di fine anno.
MATTEOLI:
«NESSUNO SALIRA’
SUL SUO CARRO»
«Ha ragione Prodi, nessuno salirà sul suo carro
che si sta fermando».
Così il presidente dei senatori di An, Altero Matteoli, commenta le dichiarazioni del presidente del
Consiglio.
«Per il resto -aggiunge
Matteoli- non si può con-
dividere null’altro. Con
toni soporiferi, Prodi ha
pronunciato un’innumerevole quantità di falsità
incommentabili»
BONELLI:
«IMPEDITA
IPOTECA
SU FUTURO»
DI QUALITÀ»
«… un gesto politico di
qualità».
Questo il commento di
Bobo Craxi alle parole del
presidente del Consiglio,
che ha detto di ritenere
giusto dedicare una via a
Bettino Craxi.
«Condividiamo le analisi
FABRIS:
del presidente del Consi«SU LISTE
glio: con questa FinanELETTORALE
E PENSIONI
ziaria abbiamo impedito
SERVE
un'ipoteca sul futuro deINTESA UNIONE»
gli italiani» ha detto il
capogruppo dei Verdi alla «Siamo d'accordo con il
premier di procedere
Camera Angelo Monelli
con le riforme, a partire
RONCONI:
dalle pensioni, nel 2007.
«TERRORIZZATO DA E condividiamo la necesOPPOSIZIONE
sità di modificare il sisteMODERATA»
ma elettorale: su en«Prodi è terrorizzato trambe le questioni è nedalla iniziativa di Casini, cessario però trovare
dalla costruzione di una prima l'intesa interna
opposizione
moderata alla coalizione per evitache faccia esplodere le re che prevalgano le
contraddizioni di una spinte di chi non vuole
sinistra composita e che modificare nulla oppure
non ha riferimenti euro- di chi vuole cercare scorpei» ha detto Maurizio ciatoie in materia elettoRonconi, vicepresidente rale», ha commentato il
gruppo Udc alla Camera. capogruppo dell'Udeur
alla Camera Mauro Fabris
BOBO CRAXI:
«GRAZIE PER
GESTO POLITICO
www.corriere.it
28 dicembre 2006
La missione del Professore
di Massimo Giannino (la Repubblica 29.12.2006)
Romano Prodi diventerà
il "dittatore di salute
pubblica" di cui l'Italia
ha bisogno ?
Chi si aspettava una risposta forte e chiara alla
sfida che Eugenio Scalfari ha opportunamente posto su questo giornale
mercoledì scorso, sarà
rimasto deluso dalla conferenza stampa di fine
d'anno del Professore.
Seria e dignitosa nei contenuti, pacata ed essenziale nei toni, spartana e
quasi artigianale nella regia. Un'altra era geologica, rispetto ai monologhi
surreali, ai fuochi d'artificio mediatici e alla propaganda telepopulista alla
quale ci aveva abituati il
Cavaliere.
Ma sulla questione fondamentale, quella che politicamente conta di più ed
è più gravida di conseguenze, il premier non è
riuscito a fugare del tutto
i dubbi che si addensano
sul suo governo alla ripresa di gennaio.
Riuscirà a superare la crisi di consenso esplosa
sulla Finanziaria, e a cavalcare in positivo quel
"piccolo silenzioso boom" già in atto nell'economia italiana secondo il
Censis ?
Riuscirà a farsi conferire
dai suoi alleati quei
"poteri speciali" senza i
quali sarà difficile superare i veti dei partiti e i
diktat delle lobby e far
passare le grandi riforme
strutturali che servono al
Paese ?
La risposta alla prima domanda sembra positiva.
Prodi ha difeso la sua Finanziaria, ma ha avuto
almeno l'onestà di riconoscere che "non esaurisce
i compiti del governo" e
che soprattutto "restano
problemi strutturali da
affrontare".
Dopo tante incomprensioni sulla manovra, il
Professore ha cercato di
spiegare al Paese che "la
missione c'è", anche stavolta, come ci fu nel '96.
"Il nostro euro, oggi, è
far crescere l'Italia", ha
detto.
Ma se la vera missione è
la crescita economica,
com'è giusto che sia, le
scelte riformatrici dovranno essere all'altezza del
compito. E su questo il
quadro appare più nebuloso. Al di là dei richiami
alle "ulteriori liberalizzazioni" e a un nuovo
"patto a difesa del potere d'acquisto", Prodi è
stato evasivo sulla riforma delle pensioni, e generico sulla riforma della
(Continua a pagina 6)
6
INTERNI
Giustizia e Libertà
31 dicembre 2006
La missione del Professore
(Continua da pagina 5)
Pubblica Amministrazione.
Eppure è proprio su questi due pilastri, che poggia
il ciclo di rilancio dello
sviluppo di un Paese come l'Italia.
Un Paese che non fa più
figli (1,33 per ogni donna,
il tasso più basso d'Europa), è sempre più vecchio
(i pensionati sono quasi il
doppio dei giovani sotto i
14 anni), lavora sempre di
meno (perde un anno di
lavoro ogni cinque rispetto agli Stati Uniti) e dove
la burocrazia uccide la
competitività (secondo la
Banca mondiale, siamo
scesi all'ottantaduesimo posto tra
i Paesi dove
è più facile
fare affari).
Riformare
le pensioni
significa
riscrivere su
basi nuove
il patto solidale tra le
generazioni,
oggi ancora
sbilanciato a
favore dei
padri e a
sfavore dei
figli, con il
meccanismo
degli incent i v i /
disincentivi.
È
questo
che dà stabilità di lungo
periodo ai
conti pubblici, molto più
che il pur sacrosanto totem del rigore finanziario,
propugnato ogni anno come se fosse l'ultimo.
I cittadini-contribuenti,
alla distanza, non ci credono più (e fanno bene:
non c'è forse già scritto
nella nota di aggiornamento del Piano di stabilità inviato a Bruxelles
che con i saldi attuali la
manovra di rientro dal
deficit del 2007 è già
quantificata in 10,5 mi-
liardi di euro, cioè solo 5
miliardi in meno di quella
appena approvata dal Parlamento ?).
Riformare la Pubblica
amministrazione significa
smettere di concedere rinnovi contrattuali al doppio del tasso di inflazione, riallineare le retribuzioni alla produttività ed
accogliere proposte come
quelle di Pietro Ichino, e
quindi cominciare a discutere di "giusta causa"
per i nullafacenti e di premi retributivi per chi lavora il doppio.
Orvieto o Caserta. Fase
due o Topolino. Non contano i luoghi o gli slogan.
Su questo il premier è
parso meno convincente.
L'idea di evocare "due
opposizioni", come Prodi ha fatto più volte durante la conferenza stampa, ha una sua indubbia
efficacia. Ma non basta a
fugare l'impressione simmetrica che esistano
"due maggioranze".
Se a destra si cementa l'as
se Forza Italia-An-Lega
contro Udc, a sinistra si
consolida il fronte Rifondazione-Pdci-Verdi contro Ds e Margherita. Il
premier traveste questa
contrapposizione impeditiva con una definizione
suggestiva: siamo una
Lo stesso ragionamento
vale, su piani diversi, se
si passa dall'economia
politica all'etica pubblica.
Se il centrosinistra, per
non recidere l'esile filo
che ne tiene legata una
parte alle gerarchie ecclesiali, rifiuta la responsabilità laica di una scelta
normativa precisa sul riconoscimento delle unioni civili e sul testamento
biologico, si conferma
politicamente duttile, ma
propone soluzioni culturalmente fragili.
Anche qui, le risposte del
premier sui Pacs e sul caso Welby sono apparse
vaghe.
Funzionali
all'obiettivo di
non irritare le
d i v e r s e
"sensibilità"
presenti nell'Unione, più
che a quello di
arrivare a proposte di legge
autenticamente innovative
ed efficaci.
Le riforme camminano
sui fatti, non sulle parole.
Il riformismo si pratica,
non si predica.
Ma qui siamo alla risposta alla seconda domanda.
Prodi avrà davvero la forza di affrontare e poi di
imporre questi argomenti
ai tavoli di gennaio, prima con Giordano e Ferrero, Diliberto e Pecoraro
Scanio, poi con la Cgil, la
Cisl e la Uil ?
L'idea di un
"dittatore
della coalizione",
come
Scalfari
ha
suggerito due
giorni fa, ha
un suo fascino
oggettivo.
Ma non sembra conciliabile con lo "stile
di governo"
di Prodi, che come lui
stesso ha affermato è e
non può che essere
"collegiale".
E può anche apparire "di
basso profilo", perché
ciò che conta è che poi
"ci sia compattezza al
momento di prendere le
decisioni".
Qui sta il limite, che è
oggi del Professore come
ieri è stato del Cavaliere.
"coalizione flessibile",
dice.
Ma la suggestione non
cancella la condizione. E
la flessibilità non si traduce per forza in utilità. Ad
esempio: se il centrosinistra, per non spezzare la
cinghia di trasmissione
con il sindacato sul pubblico impiego, si piega
fino al punto da annacquare la riforma di settore, sarà stato sicuramente L'architettura elettorale e
flessibile, ma contempo(Continua a pagina 7)
raneamente inutile.
INTERNI
31 dicembre 2006
Giustizia e Libertà
7
Auguri al Cavaliere
di Bruno Ugolini (http://www.ugolini.blogspot.com/)
Auguri.
destra: non se ne è
parlato abbastanza.
Auguri affinché gli La gente freme e
italiani possano con- protesta:
ancora,
tinuare a dibattere ancora.
e
ad
interrogarsi
Che ci tempestino di
sulla famosa legge
nuove tabelle, indiFinanziaria.
screzioni, cifre, miHa ragione il centro- nacce, promesse.
L'alluvione non deve
avere sosta.
Malgrado i voti di
fiducia che hanno
promosso il governo
Prodi.
del calcio", champagne di qualità dal
costo che va dai 150
Euro in su.
Con grande rancore
di quei giovani giornalisti precari che
Auguri.
affollano le redazioni
Auguri,
allora,
a guadagnando spesso,
tutti noi, nello scor- come si è detto,
La missione del professore
rere, con ansia, le sette Euro al pezzo.
prossime buste pa- Così uno sciopero ci
(Continua da pagina 6)
ghe e i moduli 730- ha privato di giornali
istituzionale italiana, più che mai dopo il "porcel- 740.
per cinque giorni.
lum" di Calderoli, non consente alternative ai gover- Sarà una sorpresa.
E loro, i precari,
ni di coalizione.
Come l'uovo di Pa- saranno rimasti, teIl deficit di questa formula, calata su un sistema a 23 squa. Perché nessu- miamo, col desiderio
partiti, non sta nell'elevata quantità delle decisioni no ha capito bene
inappagato
di
uno
che arrivano a valle, ma nella bassa qualità delle mequanto
ci
guadagnechampagne
da
150
diazioni che precedono a monte.
Ad esempio: se il centrosinistra, per non rompere con rà, o quanto ci per- Euro.
l'ala radicale, decide di limitarsi a un maquillage mi- derà, tra aliquote,
nimalista sulle iniquità del regime previdenziale, sal- cuneo fiscale, tasse Si saranno accontentati
del
Barbera,
va se stesso e la sua base sociale di oggi, ma fa un
sui Suv o non sui
danno all'Italia e alle generazioni di domani.
come diceva Giorgio
Suv.
Gaber.
Per chi guida un Paese e ha il dovere di perseguire un
interesse generale, la coesione non è sempre un valo- Auguri.
Auguri.
re in sé.
Meglio una scelta coraggiosa, a costo di qualche rot- Auguri particolari a
tura al rialzo, piuttosto che un atto condiviso, al prez- Prodi e al suo Pa- Auguri al Cavaliere
zo dei soliti compromessi al ribasso.
che è ritornato pimNell'Italia disillusa di oggi, questo resta tuttora un nettone.
pante dall'America.
Rubicone invalicabile, per chiunque comandi il go- Perché tutti o quasi
Dove
ha
trovato
verno di Roma.
dicevano: non arri- bravi,
ineguagliabili
verà al Panettone, medici.
Ma su questo, stavolta, Prodi si gioca davvero tutto.
E' stato lui stesso a trarre il dado, dicendo che "il 20- intendendo così che
La leggenda, fatta
07 è l'anno della svolta".
sarebbe stato boccircolare in questi
Secondo il calendario politico, il nuovo anno durerà
fino a giugno, quando andranno alle urne oltre 9 mi- ciato prima di Nata- giorni dai suoi avlioni di italiani per una tornata di elezioni ammini- le.
versari politici, insistrative ad alto impatto, che da Genova a Palermo Ed invece eccolo lì,
nua che in realtà
investirà molte città-simbolo. Se il governo risale a
intento
a
sorridere
a
sarebbe stato laggiù
colpi di vere riforme la china dei consensi, e
"scollina" senza danni questo appuntamento crucia- Gesù Bambino.
solo per farsi spole, l'orizzonte della legislatura si riapre.
stare il cuore.
Se continua ad arrancare paralizzato dai veti incrociati, e subisce una sconfitta pesante, difficilmente
reggerà all'urto della sua auto-distruzione. Il Professore ha solo sei mesi di tempo, per superare l'inverno
del nostro disincanto. Per provare a diventare Cesare,
o rassegnarsi alla fine di Pompeo.
Massimo Giannini
29 dicembre 2006
Auguri.
Gli
dava
fastidio
Auguri a coloro che
quella posizione a siin questi giorni sornistra e l'ha fatto
seggiano, come handisporre a destra.
no spiegato Simona
Ventura e Antonio
Caprarica a "Quelli ♦
8
Giustizia e Libertà
INTERNI
31 dicembre 2006
Scaramelle da uno sconosciuto
di Marco Travaglio (l’Unità, 2006.12.27)
L’arresto di
Mario Scaramella
lascia
un
vuoto incolmabile
nel mondo
dell'avanspettacolo, almeno quanto la scomparsa di
James Brown in quello
della musica.
Naturalmente i giudici di
Roma avranno avuto i
loro buoni motivi, se sono
ricorsi alle manette nei
confronti del pirotecnico
superconsulente della
commissione Mitrokhin.
Ma ciò non basta a lenire
il dolore e la tristezza provocati dalla notizia.
L'uomo che per 5 anni ha
girato il mondo a spese
nostre per aiutare Paolo
Guzzanti a dimostrare che
Prodi era, fin dalla più
tenera età, la quinta colonna del Kgb in Italia e
che forse anche Pecoraro
Scanio era un agente sovietico sotto copertura
(Mario lo chiamava, in
codice, «Culattoski»),
senza contare il coinvolgimento del mefistofelico
professore bolognese nel
sequestro e nell'assassinio
di Aldo Moro, era la prova vivente che l'Italia ha
sostituito gli Stati Uniti
come il paese delle opportunità.
Se questo intraprendente
peracottaro napoletano,
per un'intera legislatura,
ha tenuto in scacco una
commissione parlamentare formata da decine di
esponenti del centrodestra
e del centrosinistra più 42
consulenti, senza farsi
scoprire, vuol dire che c'è a smascherare la megasperanza per tutti.
truffa.
Appena varcano la fronE, se non si fosse trovato
tiera di Chiasso, i nostri
nel celebre sushibar di
«supertestimoni» fanno
Piccadilly Circus mentre
una brutta fine.
il povero Litvinenko diIn Italia, invece, vengono
ventava fosforescente per
presi terribilmente sul seil polonio 210, saremmo
rio.
ancora qui a discutere dei
legami del presidente del
Da 12 anni, per dire, diaConsiglio con i servizi
mo credito a un ometto
dell'Urss e le Br.
che mente su tutto, persiInvece quella tragica fatano sulle sue condizioni di
lità ha indotto le polizie di
salute, un giorno sta benomezza Europa a fargli le
ne, l'indomani ha un calo
pulci, esattamente come
di pressione, poi lo ricoavvenne nel 2003, quando
verano per tre giorni, poi
un altro supertestimone
è sano come un pesce, poi
parlamentare, l'autorevole
lo ricoverano a Cleveland
Igor Marini, sedicente
per una visitina, poi si
conte polacco, guardiano
scopre che gli han messo
del Santo Sepolcro, viceun pacemaker e chissà
presidente dello Ior e mecos'altro.
diatore dell'affare Telekom Serbia, partì in misScaramella, che un giorno
sione segreta per Lugano
è moribondo perché ha
con gran codazzo di Traningerito «una dose di potino, Calderoli e Taormina
lonio 5 volte superiore a
alla ricerca delle prove dei
quella mortale» e l'indoconti cifrati Mortadella,
mani esce d'ospedale perCicogna e Ranocchio con
ché sta benissimo, ha prodentro le tangenti di Provato a imitarlo.
di, Fassino e Dini.
Ma gli è andata male.
Intervennero la gendarmeOra che l'hanno arrestato
ria svizzera, arrestando in
per calunnia aggravata,
blocco l'allegra brigata, e
rivelazione di segreti e
la Procura di Torino, intraffico internazionale di
carcerando il conte Aigor,
armi, si spera che i giudici
riescano a accertare come
sia possibile che nessun commissario della Mitrokhin, per 5
anni, abbia obiettato
sul sontuoso curriculum che questo millantatore vantava a
suon
di
lauree,
master e consulenze
in tutto l'orbe terracqueo.
E soprattutto ad accertare chi, nel duo
Guzzanti-Scaramella,
fosse il capocomico e chi
la spalla.
In attesa, chi volesse farsi
quattro risate può consultare il blog del senatore
Guzzanti che, alla vigilia
dell'arresto del suo spirito
guida, scriveva: «Siamo
1000 da pochi minuti.
L'afflusso degli iscritti
continua incessantemente e di questo passo 'Rivoluzione Italiana' sarà
presto il primo blog italiano, e uno dei primi
d'Europa e del mondo,
grazie a voi» (a riprova
del fatto che, come insegna il caso di Beppe Grillo, in Italia sono i comici
a occuparsi di cose serie).
E ancora: «La questione
Mitrokhin sarà il centro
della Rivoluzione Italiana, perché -detta così,
brutalmente- lo scandalo Mitrokhin -(quello
vero e non quello fabbricato) è la più grande
merda della storia repubblicana…
Dalla verità sulla più
grande merda della storia d'Italia nascerà la
guerra di liberazione
della verità e dunque
della libertà...
Viva la verità, viva la
libertà, viva il diritto del
popolo a sapere e a scegliere, cioè a disporre
della verità per esercitare la libertà.
Buona Rivoluzione.
Paolo Guzzanti».
In questo caso, più che
di un giudice, urge
l'intervento di uno
specialista.
♦
INTERNI
31 dicembre 2006
Giustizia e Libertà
9
Briatore senatore a vita
di Michele Serra (L’Espresso 18 dicembre 2006)
La destra italiana fa autocritica: inutile recriminare sul voto compatto dei
senatori a vita in favore
del governo Prodi. Molto
meglio affrontare alla
radice la situazione e lavorare sodo per ottenere,
in tempi brevi, senatori a
vita di destra da contrapporre, finalmente, allo
strapotere della sinistra
nel campo dei cittadini
insigni. Un comitato di
saggi della Casa delle
libertà sta già lavorando
in gran segreto per individuare una rosa ristretta
di candidati di alto profilo, da sottoporre in tempi
brevi al Quirinale.
Ecco le prime indiscrezioni.
perto, il suo motto è 'Io
comincio, Dio penserà al
tetto'. Vincitore di centinaia di appalti grazie all'improvviso decesso di
tutti gli altri concorrenti,
ha costruito quattro ospedali, due velodromi e un
palazzo del ghiaccio nella
sola cittadina natia, Santa
Flavio Briatore
Pur essendo considerato
uomo di sinistra per la sua
battaglia in favore delle
mance, è accreditato da
tutto il centrodestra per i
meriti imprenditoriali. Intende recarsi al Quirinale
con la modella Ursula De
Moncado e lasciarla sola
con il presidente Napolitano per il colloquio decisivo per la nomina. Farà
dono alla signora Clio di
una Lamborghini di rappresentanza e di un autista
watusso. Per il suo ingresso in Senato sceglierà il
basso profilo: smoking
bianco e sombrero, un rinfresco a base di uova di
tartaruga per i senatori,
barbecue per i giornalisti.
Il suo discorso sarà concluso da fuochi d'artificio Addolorata, 2 mila abitancinesi e dall'intervento dei ti dei quali la metà pistard
professionisti, l'altra metà
pompieri.
disoccupati.
Commendator
Carmelo Mirimegno
Proposto dall'Udc.
Oramai centenario, Mirimegno è il fondatore di
una dinastia di costruttori
edili che ha davvero cambiato la faccia al sud Italia. È l'inventore dei piloni
di calcestruzzo a cielo a-
vani con una verve e un
sorriso smaglianti. Ha lanciato una linea originale
di maglieria, con la scollatura che si collega direttamente alle scarpe. Negli
ambienti di Forza Italia la
si considera il simbolo
della forza imprenditoriale e dell'ottimismo. Sta
per strangolare
Churchill a mani
nude), non
ha mai riconosciuto la
Re pubblic a
italiana
e
vive asserragliato nel palazzotto di famiglia con la
sua collezione di elmetti
prussiani, molti ancora attaccati al teschio del proprietario. Uomo integerrimo, autore di studi giuridici sulla fucilazione nelle
varie legislature, la sua
figura marziale arricchirebbe il Senato di una presenza insolita (Lo Duce
veste solo divise militari e
durante le discussioni sfodera spesso la sciabola),
ma molto rappresentativa.
Interpellato, si è detto disposto a riconoscere la Repubblica purché la capitale
sia spostata a Salò.
Filopante Camertosi
Formidabile polemista
sul 'Foglio' di Giuliano
Ferrara, vicino a papa
Ratzinger per il quale ha
curato una guida dei
vini di pessima qualità
in opposizione ai luoghi
comuni di Slow Food, è
il principe degli spiriti
liberi. Monarchico, misogino, nostalgico dell'Impero Bizantino, fumatore di narghilé, colonialista, vergine, cavallerizzo, collezionista di
litografie sadomasochiste, famoso per i mustacchi arrotolati e il
guardaroba di abiti ottomani, rettore onorario
dell'Università di Malta,
in Senato intende battersi per abolire il bipolarismo e sostituirlo con un
triumvirato di nomina
papale.
preparando il suo primo
discorso da senatore a vita, accompagnata al pianoforte da Marco Predolin, con solo due interruLuana Lumbardini zioni pubblicitarie in seÈ considerata la regina gno di rispetto per le istidelle telepromozioni. A- tuzioni.
micissima di Bettino Craxi, poi di Silvio Berlusco- Valoroso Lo Duce
ni, poi di Paolo Berlusco- Avvocato, 89 anni, già
ni, poi di Piersilvio Berlu- espulso dalla X Mas per Michele Serra
sconi, poi del cugino Del- eccesso di spirito combat- L'ESPRESSO
mo Berlusconi, ultima- tente (aveva proposto di
mente conduce aste di di- risalire a nuoto il Tamigi 28/12/2006
10 Giustizia e Libertà
INTERNI
31 dicembre 2006
Vignette di fine anno 2006
di A.M.
31 dicembre 2006
INTERNI
Vignette di fine anno 2006
di A.M.
Giustizia e Libertà
11
12 Giustizia e Libertà
INTERNI
31 dicembre 2006
. . . dalla Stampa Estera
notiziario al 22.12.2006
di CaLmBiG
L'élite americana si sta spingendo più in là
Stephen Schwarzman, numero uno di
Blackstone Group, uno dei maggiori
fondi di investimento, si è trasformato
in campione dell’americano medio. Pochi minuti prima di una riunione nella
quale doveva decidere come ricompensare gli azionisti in un anno con profitti record,
Schwarzman, la cui fortuna è stimata da Forbes intorno ai $2.5 miliardi ( €1.9 miliardi), ha detto di essere
preoccupato per la crescente diseguaglianza nella distribuzione di reddito negli USA. “L’America è il posto dove la gente ama il sogno americano, che ognuno
può avere successo” ha detto al Financial Times. “La
classe media negli USA negli ultimi 20 anni non ha
guadagnato così bene come i vertici delle aziende e
penso che parte del patto sociale in America sia la
possibilità per tutti di migliorare”. La preoccupazione
è che il rilievo crescente dato ai ‘salari stellari’ dei
vertici delle società possa portare ad uno scontro politico e sociale. In un’epoca nella quale il salario medio
degli americani solo recentemente è tornato a muoversi come l’inflazione –dopo anni di stagnazione - le
retribuzioni degli amministratori delegati sono impressionanti e potenzialmente in grado di far esplodere il conflitto. In particolare, i populisti della sinistra,
che hanno dato il meglio nella vittoria dei Democratici alle elezioni di Medio Termine, stanno sottolinenando il legame fra fortune dei vertici aziendali e difficoltà della classe media di fronte alle spinte della
globalizzazione e del libero commercio. Ci sono sostanzialmente due scuole di pensiero differenti sulle
ragioni dei continui aumenti delle retribuzioni dei
vertici aziendali, con l’unica breve eccezione dell’esplosione della bolla speculativa delle dotcom nel 2000. Una punta il dito sugli organi di governo delle
grandi società che hanno avallato questi aumenti di
retribuzione spettacolari; l’altra vede questi guadagni
come risultato del libero mercato sottoposto alle pressioni di tecnologia e globalizzazione che aumenta la
produttività dei migliori talenti individuali. La pubblica riprobazione dello scandalo Enron e di altri clamorosi fallimenti ad inizio degli anni 2000 ha bloccato
questo processo solo per un po’. Un altro scandalo
recentemente ha portato alla luce il problema delle
stock options di oltre 180 società facendo rivivere
quello che Lucien Bebchuck, professore a Harvard,
definisce “compenso senza performance” e gli economisti definiscono uno dei maggiori problemi fra azionisti e management. Il risultato è un aumento della
diseguaglianza. Secondo Thomas Picketty, economista e docente alla Paris Jourdan Sciences Economiques, e Emmanuel Saez, economista a Berkeley, la
quota di reddito pretasse che va all’1% più ricco di
contribuenti americani è raddoppiata fra il 1980 e il
2004, dall’8% al 16%. Al contrario, il redddito andato
al 90-95% degli americani è rimasto lo stesso, al di
sotto del 12%. In altre parole, i super ricchi non stanno lasciando sotto solo l’americano medio ma anche i
ceti immediatamente inferiori. Escluso il picco del
boom delle dotcom, l’ultima volta che l’1% degli americani si prendeva questa fetta del Pil è stata nel
1937. La differenza è che nel 1937 l’1% più ricco
ricavava quasi la metà delle proprie retribuzioni da
dividendi, interessi e reddite finanziarie. Oggi l’elite
è una elite che lavora, non una oligarchia capitalistica
ereditaria, che ricava il 90% dei suoi guadagni da retribuzioni e profitti di impresa. Per molti business
leaders l’abilità di questa elite di guadagnarsi premi
da superstar non è nient’altro che il sogno americano
in pratica: la possibilità di compense quasi senza limiti per chi ha capacità e competenze, lavora duro e
fai fortuna.
http://www.ft.com/cms/s/521bdb68-905911db-a4b9-0000779e2340.html
Quattro marines incriminati per l'uccisione di civili iracheni
Quattro soldati statunitensi - Frank Wuterich, Sanick
De La Cruz, Justin Sharratt e Stephen Tatum - sono
stati rinviati a giudizio per la strage di Haditha nel
novembre del 2005, in cui sono morti 24 civili iracheni. Altri quattro marines saranno processati per
aver ostacolato le indagini. Secondo l'accusa, i soldati
hanno compiuto il massacro per vendicare l'uccisione
di un loro compagno nell'esplosione di una bomba.
http://www.nytimes.com/2006/12/22/world/mi
ddleeast/22haditha.html?hp&ex=1166850000
&en=eef96788002f07ff&ei=5094&partner=ho
mepage
Si accentuano in un fragile Iraq le
rivalità del clero sciita
Nel tentativo di creare un nuovo Iraq, due cleri competono per il potere, uno apertamente, uno in clandestinità. Entrambi vestono il turbante nero e si proclamano eredi del profeta Maometto. Hanno combattuto
dai primi giorni per conquistare la maggioranza degli
sciiti. I loro partiti di riferimento controllano ognuno
30 seggi in parlamento. Hanno a disposizione milizie
che spesso agiscono come squadroni della morte. Ma
nella visione dell’amministrazione Bush, Abdul Aziz
al-Hakim è un moderato e Moqtada al-Sadr un estremista. Mentre il presidente fronteggia la pressione
crescente perché riveda la sua politica sull’Iraq, fonti
dell’amministrazione dicono che stanno sostenendo
la coalizione moderata guidata da Hakim, i sunniti e
partiti curdi per isolare gli estremisti, in particolare
Sadr. Hakim, che un tempo attaccò duramente la Casa Bianca in alcune dichiarazioni, coglie l’opportunità politica e si gioca le sue carte con gli americani. La
posizione di Sadr è radicale. Giovane e aggressivo,
ha sospeso la sua partecipazione al governo iracheno
e continua a chiedere il ritiro delle truppe americane
dal paese.
http://www.washingtonpost.com/wp(Continua a pagina 13)
DOSSIER ONU
31 dicembre 2006
Giustizia e Libertà
13
. . . dalla Stampa Estera
(Continua da pagina 12)
terranno invece le legislative. La decisione è stata pre-
dyn/content/article/2006/12/20/AR20061220020 sa per i ritardi nella registrazione degli elettori. Il voto
sarebbe il primo dalla fine della guerra civile (197547.html
2002), in cui sono morte almeno 500mila persone.
Sta attacando la nazione sbagliata,
signor Blair
Per Times le dure accuse di Blair a Teheran colpiscono l’obiettivo sbagliato, ancora una volta. Il paese da
mettere sotto accusa non è l’Iran, ma l’Arabia saudita,
coinvolta nel finanziamento degli estremisti islamici in
Europa e negli USA, paese d’origine di quasi tutti gli
attentatori dell’11 settembre, finanziatore della guerriglia in Iraq.
http://www.timesonline.co.uk/article/0,,10612513337.html
Alto ufficiale dell'esercito inglese
accusato di spionaggio
Un alto ufficiale britannico dell’esercito di Sua Maestà
impegnato in Afghanistan è comparso ieri di fronte ad
una corte, accusato di spionaggio. Daniel James, 44
anni, è accusato di aver violato il 1911 Official Secrets
Act con ''pregiudizio della sicurezza di Stato'' passando informazioni ''ponderate per essere impiegate direttamente o indirettamente dal nemico''. Per l’accusa ha
comunicato con ‘una potenza nemica’ lo scorso 2 novembre, e si pensa che questo paese fosse l’ Iran. La
maggior parte dei magistrati della corte che a Westminster hanno ascoltato James ieri ha lavorato nel
segreto e senza rendere pubblico il lavoro o l’indirizzo
di James.
http://www.mg.co.za/articlePage.aspx?articlei
d=294174&area=/breakingnews/breakingnewsafrica/
La Commissione parlamentare russa
assolve l'esercito russo per
la strage di Beslan
La commissione parlamentare russa che indaga sulla
strage di Beslan, in cui sono morte 330 persone, ha
assolto l'esercito dall'accusa di essere corresponsabile
della morte di 330 persone, in maggioranza bambini.
Secondo la commissione, la responsabilità della strage
va attribuita per intero ai terroristi ceceni. I familiari
delle vittime accusano l'esercito di aver provocato la
strage con un lancio di lacrimogeni seguìto da un improvviso raid nella scuola.
http://www.elmundo.es/elmundo/2006/12/22/in
ternacional/1166774752.html?a=24d1df202084
ef3f0eb4a306fe600bd8&t=1166791062
Bangladesh,
scontri tra dimostranti e polizia
Almeno 25 persone sono rimaste ferite negli scontri
tra dimostranti e polizia durante uno sciopero indetto
nella capitale Dhaka. I partiti d'opposizione, guidati
dalla Lega Awami, chiedono una serie di riforme per
evitare brogli nelle elezioni legislative del prossimo
22 gennaio.
http://www.timesonline.co.uk/article/0,,22515743.html
http://www.gulf-news.com/world/Bangladesh/10091410.html
Rinviate le elezioni in Angola
Un comitato multipartitico presieduto dal capo di stato
José Eduardo Dos Santos ha deciso di rinviare al 2009
le elezioni presidenziali previste nel 2007. Nel 2008 si
CaLmBiG
Al di là dell’immaginazione
segnalato da Massimiliano Caruso
Mentre il presidente dell'Autorità Palestinese
(ANP) Mahmoud Abbas
continua a contare sugli
Stati Uniti e sulla UE -e
forse sullo stesso primo
ministro israeliano Ehud
Olmert- per rafforzare la
sua posizione contro il
governo Hamas, il primo
ministro palestinese Ismail Haniyeh ha registrato un successo dopo
l'altro nel suo tour negli
Stati arabi e musulmani
della regione.
tre giorni a Teheran durante la quale ha incontrato i massimi responsabili
iraniani, compreso il
leader supremo ayatollah
Ali Khamenei e il presidente Mahmoud Ahmadinejad.
colonialista.
Infatti, l'Iran ha deciso di
dare a Haniyeh molto più
di quanto aveva mai sognato.
Secondo osservatori palestinesi, gli iraniani hanno
trattato Haniyeh come il
I meeting sono stati più secondo "figliol prodiche semplici incontri di go", essendo il primo Hecortesia fra il leader di zbollah.
una superpotenza emergente e quello di un go- Martedì, il primo ministro
verno in difficoltà, che gli palestinese, che in preceStati Uniti ed Israele han- denza aveva definito l'Iran
no messo sotto pressione come "il nostro retroterMartedì scorso, Haniyeh in seguito al suo rifiuto di ra strategico", ha definiha concluso una visita di piegarsi al diktat sionista- to la sua visita "storica e
di grande successo".
"Abbiamo raggiunto i
nostri obiettivi in questa
visita. Abbiamo trovato
tutto l'affetto possibile
da dare al popolo palestinese", ha dichiarato
Haniyeh durante una conferenza stampa all'aeroporto di Teheran.
Le parole di Haniyeh, sebbene non completamente
vuote da una certa indulgenza retorica, sono più o
meno corrette.
Il governo iraniano, ap(Continua a pagina 14)
ESTERI
14 Giustizia e Libertà
31 dicembre 2006
Al di là dell’immaginazione
(Continua da pagina 13)
profittando dell'impennata
dei prezzi del petrolio, ha
promesso di fornire ai palestinesi un generoso pacchetto di assistenza finanziaria, di cui essi avevano
urgente bisogno, dato il
rigido embargo di otto
mesi imposto ai palestinesi dagli Stati Uniti, dalla
UE e da alcuni regimi arabi.
Secondo Haniyeh, la donazione iraniana comprenderà un versamento in
contanti direttamente al
governo palestinese di circa 100 milioni di dollari.
In più, l'Iran pagherà gli
stipendi non ancora versati
degli impiegati di tre ministeri (Lavoro, Welfare e
Cultura), ma anche sei
mesi degli stipendi dei
circa 10.000 prigionieri
politici che languono nelle
prigioni israeliane.
L'Iran ha altresì accettato
di pagare per i prossimi
sei mesi uno stipendio di
100 dollari al mese a centomila impiegati palestine
si e altrettanti per 3.000
pescatori palestinesi.
Inoltre, ha accettato di costruire un centro culturale
e ricostruire circa 1.000
case demolite, al costo di
10.000 dollari per ognuna
di esse.
Infine, la Repubblica Islamica ha accettato di acquistare 300 nuove automobili per il governo palestinese e di acquistare l'olio
d'oliva palestinese ad un crudele, era mirato ad otcosto speciale.
tenere due principali obiettivi: il primo, indurre
Secondo Haniyeh, la Gui- un'implosione all'interno
da Suprema iraniana, Ali della società palestinese,
Khamenei, ha personal- mirata a provocare una
mente approvato l'aiuto rivoluzione popolare confinanziario.
tro Hamas.
In breve, la visita di Hani- Questo obiettivo, tuttavia,
yeh in Iran sembra aver non è stato ottenuto, poiavuto un successo "al di là ché molti palestinesi condei sogni più sfrenati" di tinuano a biasimare gli
Hamas, come ha dichiara- Stati Uniti ed Israele, e
to uno dei consiglieri poli- non Hamas, per il loro
tici di Haniyeh, in un'in- stato.
tervista telefonica con Infatti, la popolarità di
"al-Ahram Weekly" lo Hamas, non ha sofferto in
maniera considerevole di
scorso martedì.
questa crisi.
L'inaspettata generosità
dell'Iran verso un movi- Il secondo obiettivo era
mento islamico sunnita quello di scoraggiare i
dovrebbe essere letta co- movimenti islamici nel
me una sfida diretta all'e- resto del mondo musulgemonia americana nella mano, dando l'impressione che gli islamici al poteregione.
re portano solo povertà ed
Gli Stati Uniti, insieme ad indigenza per le masse.
Israele e ad alcuni regimi
arabi come quello giorda- Tuttavia, diversamente dal
no, hanno cercato di stran- leader di Fatah Mahmoud
golare il governo di Ha- Abbas, che è accusato da
mas, impiegando delle alcuni palestinesi di adotmisure fra le più severe e tare un modus operandi
draconiane mai viste fino- del tipo "nutrimi oggi e
ra, come forzare le banche uccidimi domani", Haarabe e palestinesi a rifiu- mas è riuscito con succestarsi di fornire servizi al so a tirarsi fuori dall'infigoverno palestinese, im- do campo minato dell'empedendo persino il trasfe- bargo, adottando un altro
rimento degli aiuti finan- adagio: "Soffro oggi per
ziari arabi e musulmani godere domani".
dall'estero all'interno delle
casse impoverite e a corto Il successo di Haniyeh a
di denaro dei territori oc- Teheran, si aggiunge a
quelli precedenti, come la
cupati.
sua visita in Qatar la scorQuesto blocco, severo e sa settimana, presso l'emi-
ro Hamad Ibn Khalifa alThani, che gli ha promesso di pagare i salari di più
di 40.000 insegnanti palestinesi e, se necessario, di
coprire i pagamenti dei
lavoratori nel settore della
sanità pubblica.
Secondo i responsabili di
Hamas, la prossima destinazione di Haniyeh sarà
Riyadh, dove egli farà indubbiamente pressione sui
suoi ospiti sauditi affinché
si rivelino "all'altezza"
della generosità iraniana,
"adottando" un certo numero di ministeri palestinesi per sei mesi o per un
anno.
Se i sauditi risponderanno
affermativamente, ciò porrà decisamente la parola
"fine" all'embargo guidato dagli Stati Uniti e da
Israele.
Infatti, questo sarebbe un
ottimo espediente politico
e ideologico per il governo saudita, che considera
se stesso come il supremo
custode e guardiano dell'Islam sunnita, per dare a
Haniyeh tutta l'assistenza
e l'aiuto che cerca, poichè
rifiutarlo spingerebbe Hamas, e probabilmente anche la maggior parte dei
palestinesi, ulteriormente
in direzione dell'asse costituito dall'Iran, dalla Siria e da Hezbollah.
Considerata la loro situazione impantanata in Iraq
(Continua a pagina 15)
da sinistra: il Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, il primo
ministro palestinese Ismail Haniyeh, il leader supremo ayatollah
Ali Khamenei, l’emiro del Qatar Hamad Ibn Khalifa al-Thani
INTERNI
31 dicembre 2006
Giustizia e Libertà
15
Al di là dell’immaginazione
(Continua da pagina 14)
tima chance.
e la loro incapacità a spingere Israele ad abbandonare i suoi schemi colonialistici, gli Stati Uniti
non sembrano essere in
grado di presentare un
qualunque piano pratico
che possa convincere le
masse, sia in Palestina che
in Arabia Saudita e in Egitto, a dare al cosiddetto
"processo di pace" un'ul-
É addirittura possibile che
certi alleati delusi e senza
potere come Mahmoud
Abbas capiscano presto la
follia che consiste nel voler fare affidamento sull'attuale amministrazione
americana.
Un responsabile di alFatah vicino ad Abbas
questa settimana ha de-
nunciato: "Gli americani
ci hanno spinto in questa
situazione
disgraziata.
Continuano a dire di volere appoggiare i moderati e Abbas, ma allo
stesso tempo non sono in
grado di obbligare Ehud
Olmert a rimuovere un
singolo posto di blocco
in Cisgiordania. Dunque, perchè la nostra
gente dovrebbe credere
ad Abbas quando gli
chiede di avere fiducia
nell'America? Almeno
gli iraniani ci stanno aiutando, mentre gli americani e gli israeliani ci
stanno facendo morire di
fame".
http://weekly.ahram.org.eg/2006/824/re71.htm
Lo rivela l'indagine 2004 su "Reddito e condizioni di vita" Una spesa imprevista di 600 euro? - E' crisi nel 30 delle case
Istat, una famiglia su due vive con meno di
1.800 euro al mese
Sempre più debiti per comprare i mobili o l'auto - il 50% delle famiglie vive
con meno di 1.800 euro al mese
ROMA
Metà delle famiglie italiane vive con meno di
1.800 euro al mese. Nel
2004, un nucleo familiare su sette ha ammesso
di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese;
una spesa imprevista di
600 euro, ad esempio,
porta la crisi nel 30%
delle case italiane. I dati
contenuti nell'indagine
"Reddito e condizioni
di vita" curata dall'Istat
(l'istituto nazionale di
statistica) dipingono un'Italia in affanno, con il
borsellino vuoto e il conto corrente sovente in ros- nosce di avere difficoltà
ad acquistare i generi aliso.
mentari.
E' un paese ancora diviso
in due, con un Sud che In almeno un'occasione, il
non nasconde di avere dif- 9% delle famiglie si è troficoltà anche a fare la spe- vato in arretrato con il pasa quotidiana. La percen- gamento delle bollette; il
tuale di famiglie residenti 12% ha procrastinato di
nel Meridione e nelle isole saldare gli onorari dei mein condizione di disagio dici e il 18% ha evitato di
risulta superiore alla me- comprare i vestiti necesdia nazionale: il 22,8% sari perché non aveva più
delle famiglie meridionali soldi. Addirittura l'11%
e insulari arriva con gran- delle famiglie intervistate
de difficoltà alla fine del ha confessato di dover tamese. In Sicilia la metà gliare anche sulle spese di
non riesce a sostenere spe- riscaldamento per poter
se impreviste, mentre in sbarcare il lunario.
Puglia quasi il 10% rico-
già detto nel maggio
scorso. Il fenomeno più
incisivo al Sud e nelle
isole, dove la percentuale di famiglie che non
riescono a saldare il debito rateizzato sfiora il il
25%.
Analizzando i dati Istat,
sono poi quasi 4 su 10 le
famiglie italiane che dichiarano di non potersi
permettere una settimana
di ferie l'anno.
Con punte che sfiorano il
50% tra i pensionati o i
nuclei numerosi, da cinque componenti o più.
Aumenta il numero di italiani che si indebitano per
comprare i mobili di casa
o la macchina. Il ricorso
al credito al consumo è
aumentato in misura rilevante negli ultimi anni in
Italia, ma non sempre rappresenta un vantaggio.
E' la società consumista
che tende a far indebitare le famiglie perché ci
induce a spendere, non i
soldi che abbiamo, ma
quelli che pensiamo di
avere in futuro", commenta il sociologo Domenico De Masi.
Le famiglie italiane si in- "Ma per rinviare i pagadebitano ma spesso non menti nel tempo, dobbiariescono ad onorare le mo sperare che il nostro
scadenze.
reddito resti quello che è
attualmente.
Il 14,4% dei nuclei familiari si ritrova, almeno una E purtroppo non è semvolta nell'anno, in diffi- pre così".
coltà alla scadenza dei pagamenti. L'Istat lo aveva ♦
16 Giustizia e Libertà
INTERNI
31 dicembre 2006
NOI GIORNALISTI SENZA DIRITTI
CHIEDIAMO DIGNITA
Sottoscrivi l'appello
Noi giornalisti che facciamo giornali e tv senza diritti. Precari dei più
diversi bacini, consulenti e autori senza contratti, noi free lance, noi
che firmiamo transazioni, noi che veniamo utilizzati come tappabuchi, noi collaboratori sul territorio che lavoriamo a due euro a pezzo
con la promessa di un contratto, noi che raccontiamo la vita, la cronaca, la giudiziaria e non abbiamo l'assistenza legale. Noi, precari
del mondo dell'informazione, diciamo agli editori che esistiamo e facciamo i loro giornali.
Per noi sono scesi in campo i nostri colleghi più fortunati, quelli che
vedono riconosciuto il loro lavoro con un contratto, con una busta
paga, con le ferie e la malattia. Con la Casagit e l'Inpgi 1. A loro diciamo grazie, e diciamo di tenere duro anche per noi.
Gli editori dicono e sostengono che possono fare a meno di noi. Noi
diciamo a loro che se maturasse tra di noi quella che una volta veniva chiamata coscienza di classe e decidessimo di incrociare le braccia per una settimana i loro giornali e le loro tv sarebbero vuoti.
Non si tratta più di lavoro flessibile. I nostri stipendi e le nostre sicurezze sono pressocché nulle. Se qualcuno di noi decidesse di alzare
la voce, come spesso è accaduto, ci si mette alla porta e veniamo
sostituiti da stagisti o da altri giovani colleghi che si troveranno ad
accettare collaborazioni da fame.
Reclamiamo diritti di libertà, accettiamo la flessibilità ma non la precarietà chiedendo ai colleghi più fortunati di continuare a difendere i
loro e i nostri diritti. Chiediamo al governo di non piegarsi alla prepotenza degli editori e di operare affinché nessuna agevolazione venga loro concessa fino a quando non comprenderanno che senza diritti nel mondo dell'informazione, la stampa rimane meno libera e
non offre ai lettori quella corretta informazione che meritano e di cui
hanno diritto.
Non è questione di firme, non è questione
di stipendi. E' semplicemente questione
di dignità e di diritto.
Giustizia e Libertà
Periodico Politico Indipendente
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