n° 202 - prima pagina
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W W W. G I U S T I Z I A - e - L I B E RTA . C O M Anno 5 - n° 202 31 dicembre 2006 G iustizia e L ibertà Periodico Politico Indipendente Distribuzione telematica Fine Anno di Fern Copia gratuita Fine Anno (a pagina 1) Prodi: 2007, anno della svolta di Fern da l’Unità (a pagina 2, 3) Il discorso di Prodi in pillole da La Repubblica (a pagina 3) Berlusconi: «Prodi moralmente scorretto» da www.corriere.it (a pagina 4,5) La missione del Professore di Massimo Giannini (a pagina 5, - 7) Auguri al Cavaliere di Bruno Ugolini (a pagina 7) Scaramelle da uno sconosciuto di Marco Travaglio (a pagina 8) Briatore senatore a vita di Michele Serra (a pagina 9) Vignette di Fine Anno da A.M. (a pagina 10, 11) ... dalla stampa estera a cura di CaLmBiG (a pagina 12 - 13) Al di là della immaginazione Segn. da Massimiliano Caruso (a pagina 12 - 13) Istat una famiglia su due vive con meno di 1.800 euro al mese da Repubblica (a pagina 15) Noi giornalisti senza diritti chiediamo dignità (a pagina 16) I quotidiani, come ogni fine anno, si riempiono di statistiche, conclusioni e previsioni. L’articolo più amaro e significativo lo si legge il 29 u.s. su Repubblica dove Francesco Mimmo ricorda che una famiglia su due vive con meno di 1800 euro al mese. La notizia passa inosservata per chi -vedi qualche inutile cialtrone nominato consigliere regionale per motivi esclusivamente politici- 1800 euro può spenderli ogni due giorni, fa invece arrabbiare chi, almeno un lavoratore su tre, quella cifra ogni mese non riesce neanche a raggiungerla. Se ci si aspettava che un governo di sinistra, dopo poco più di 200 giorni dall’esordio, riuscisse a rimettere le cose a posto in un’Italia da oltre un secolo rassegnata alle ingiustizie, si parlerebbe di sprovveduta ingenuità. E tuttavia il dato non può far riflettere visto che mezza Italia si avvicina allo stato di povertà. Peccato non disporre al riguardo di uno degli arguti commento dell’ex ministro Tremonti: spiegherebbe che: a) non è vero niente visto che a S.Moritz non si trova un posto libero; b) la povertà è un’invenzione di Prodi per mettere nuove imposte; c) per favorire gli italiani la CdL aveva loro permesso di pagare sempre meno tasse -semplicemente evadendole-, mentre la sinistra, cinicamente, vuole farle pagare. Così, la lettura dell’articolo, unisce alla beffa, l’ira. ♦ 2 Giustizia e Libertà INTERNI 31 dicembre 2006 Prodi: 2007 anno della svolta da www.unita.it (29.12.2006) «Il 2007 anno della svolta». Una svolta ancora tutta da costruire ma già fondata su solide basi: il lavoro di questi mesi, una «Finanziaria non esaurisce la politica del Governo, ma ha posto le premesse per una seria politica di sviluppo». È un Prodi disteso ma deciso quello che racconta la sua scommessa ai giornalisti nella tradizionale conferenza stampa di fine anno. Risponde alle domande sul bilancio del 2006, ma guarda soprattutto alle iniziative che dovranno prendere vita nell´anno che sta per iniziare. Per il presidente del Consiglio il Paese si sta ormai lasciando alle spalle un clima di «rassegnazione e di declino». Ma ora il disegno «per un'Italia più giusta, dinamica e forte, va colorato con il coraggio, la coesione e la generosità». La scommessa si gioca sulla crescita: Restituire all´impresa e al lavoro la centralità che spetta loro, finora sacrificata a favore della rendita. Aprire un'impresa in un giorno semplificando le procedure burocratiche». La manovra appena approvata, secondo Prodi, va in questa direzione: «Con la Finanziaria abbiamo iniettato nel sistema delle imprese 5 miliardi di euro per il 2007 che diventeranno 9 nel 2008». Nessun dubbio, allora: «È una finanziaria che tocca molti tasti dell'economia e molti aspetti della vita di tutti noi. Come tale era inevitabile che creasse inquietudini e anche qualche incomprensione. Ma è una manovra che porta di nuovo l'Italia fra i protagonisti dell'Unione Europea». gioranza. Prodi se ne fa carico ad uno ad uno, senza eludere i nodi. Sulle pensioni invita a «non ricominciare con il tormentone, con drammatizzazioni artificiali e con i balletti di ipotesi presentati come decisioni». Però due cose le dice. Primo: «Voglio tranquillizzare tutti gli italiani: la riforma corposa l'abbiamo già fatta. Il sistema va solo affinato e adattato ai mutamenti demografici, un problema che hanno tutti i paesi». L´obiettivo è «offrire garanzie ai deboli e garantire ai giovani la sostenibilità del sistema, perciò in Finanziaria abbiamo voluto accelerare sulla previdenza complementare». Secondo punto, per essere ancora più chiari: no ai disincentivi, «se noi abbiamo come obiettivo che qualcuno rimanga nel mercato del lavoro daremo incentivi a chi rimane». Fra le prossime sfide del governo «ci sarà un'azione ampia per ridurre drasticamente i tempi della Giustizia» e la sfida di «mettere al centro della politica la questione della sicurezza». Servirà «un patto per la difesa del potere d'acquisto» dei cittadini. E «un patto per la qualità della pubblica amministrazione» per «ridurre i costi della politica» e «procedere alla razionalizzazione della spesa in modo capillare e rendere la Pubblica amministrazione più snella e semplice». Le sfide della politica. «Cinque anni mi bastano» Nascosto fra le pieghe della lunga conferenza L'agenda stampa c´è anche un di governo. annuncio importante. A chi gli chiede se tra «Pensioni: cinque anni il candidato no ai disincentivi» del centrosinistra sarà Fittissima l´agenda dei Il futuro, per altro, non ancora lui, Prodi riprossimi impegni del è fatto solo di riforma sponde sicuro: «Credo governo e della mag- delle pensioni. che cinque anni di la- (Continua a pagina 3) INTERNI 31 dicembre 2006 Giustizia e Libertà 3 Prodi: 2007, anno della svolta replica deciso il voro intenso siano suf- premier. ficienti». E le differenze con la Grande fiducia sulla du- sinistra radicale e tenrata della legislatura: sioni sul partito demo«Abbiamo vinto con cratico creeranno proquesta maggioranza. blemi al governo ? questa maggioranza è «Sarò un´incosciente capace di prendere de- ma non vedo rischi di cisioni e le prenderà rottura. anche in futuro». Con o senza il partito Fra le risposte del presidemocratico ? dente del consiglio ce «La maggioranza può n´è anche una sulla vivere senza il Partito morte di Piero Welby: Democratico ma l'Ita- «Sono contrario allia, che ha bisogno di l'eutanasia, ma sono forza e stabilità nella contrario anche all'acsua rappresentanza canimento terapeutico politica, ha bisogno del che, in molti casi, diPartito Democratico», venta una forma di (Continua da pagina 2) angoscia», commenta Prodi, con un pensiero anche alla decisione del Vaticano di negare i funerali religiosi: «Non entro nel merito della decisione dell'autorità ecclesiastica, ma credo molto nella grandezza della misericordia di Dio». Prodi ha aperto la sua conferenza stampa parlando della vertenza dei giornalisti: «Ritengo prioritario e urgente che le parti si ritrovino ad un tavolo di trattative per arrivare finalmente ad una soluzione positiva. Lo dico perché in questa Non mancano questioni controversia non è in di strettissima attualità gioco solo il vostro fugiornalistica. turo, ma il futuro delUna via per Bettino l'intero sistema di inCraxi ? formazione in Italia». Si può fare. «Se gli dedicassero u- www.unita.it na via a Sigonella cre- (29.12.2006) do che sarebbe giusto». Il discorso di Prodi in pillole Ecco le venti frasi più significative dette da Romano Prodidurante la conferenza stampa di fine anno. da la Repubblica (29 dicembre 2006) Declino "Siamo di fronte a un malessere con radici profonde, ma avverto segnali confortanti di uscita dal clima di rassegnazione e declino". Svolta "Padoa-Schioppa ha detto che la Confindustria si comporta come un partito. E' un'affermazione non controvertibile" Saddam "Non credo che l'esecuzione di Saddam aiuti minimamente la pacificazione dell'Iraq. Non c'è nessuno elemento che mi possa far esprimere a favore" "L'Italia cresce ancora troppo poco, non possiamo sempre essere quelli che inseguono. Il 2007 sarà l'anno di questa svolPd ta". "Il partito democratico lo Coraggio "Il disegno è quello di u- voglio fortemente per il n'Italia più forte e dinami- futuro del paese, perchè ca ma va colorato con co- dobbiamo dare stabilità raggio, coesione e genero- all'Italia" sità. Tutti, maggioranza e Europa opposizione, dovranno "Il no francese e olandese dare prova di questo" al trattato europeo ha dato un colpo molto duro, ma Pace "L'Italia ha finalmente oggi l'elaborazione del riconquistato un ruolo in- lutto è stata fatta, si può ternazionale e una voce ricominciare a discutere" Senato ferma sulla pace" "I senatori a vita sono seEtica "Serve una ripresa del natori, non sono diversi senso etico: una richiesta dagli altri. E' inutile ricoche va fatta a chi governa minciare con i tormentoma anche a tutti i cittadi- ni: in alcuni paesi il presidente del Senato vota, e ni" addirittura il suo voto, in Confindustria caso di parità, vale dop- "Ognuno ha il suo stile di pio: qui no, e io mica mi governo, io ho uno stile metto a urlare per questo" assolutamente collegiale. A volte può sembrare di Mitrokhin "La commissione Mitro- basso profilo, ma poi arrikhin è costata un sacco, vano tutte le decisioni" come anche la comissione Errori Telekom-Serbia. Bisogna "Che cosa non rifarei? Ririflettere, le commissioni farei qualche sottosegretaparlamentari non possono rio in meno e vorrei qualessere strumentalizzate che donna in più " per abbattere gli avversari Pensioni "Stiamo andando verso politici". una società della scelta. 'Fase 2' "Fase due è un 'espressio- Ognuno andrà in pensione ne che io non uso, se vo- quando vuole, ma con lete chiamatela fase uno trattamenti economici dibis. C'è un'assoluta conti- versi". Welby nuità del governo" "Sulla decisione di negare Due opposizioni "Ormai ci sono due oppo- i funerali religiosi a Welsizioni, Casini si è com- by non mi pronuncio, ma pletamente diversificato. credo fermamente nella Ma questo non è un fatto misericordia di Dio" che cambia la nostra stra- Craxi "Se dedicassero a Sigoneltegia" la una via a Bettino Craxi Unione "Siamo una coalizione credo che sarebbe giusto" flessibile, ci sono tensioni 2011 quotidiane, ma c'è la fles- "Se mi ricandido? Cinque sibilità necessaria per re- anni di lavoro così intenso sistere a tutti i terremoti". sono sufficienti". Stile ♦ 4 INTERNI Giustizia e Libertà 31 dicembre 2006 Le reazioni al discorso del Presidente del Consiglio Berlusconi:«Prodi moralmente scorretto» «Addebita ai governi precedenti le colpe e le responsabilità delle proprie azioni». Schifani: «Ancora sei mesi e Italia in ginocchio» da www.corriere.it (28.12.2006) ROMA Le reazioni alla conferenza stampa di Romano Prodi non si sono fatte attendere. In primis quella di Silvio Berlusconi, che ha definito «politicamente e moralmente scorretto, addebitare ai governi precedenti le colpe e le responsabilità delle proprie azioni. Ciò è tanto più grave e inammissibile in quanto sono sotto gli occhi di tutti gli effetti positivi dell'azione del governo che ho avuto l'onore di presiedere per un'intera legislatura, e di cui l'attuale governo beneficia grandemente». «In nessun Paese europeo -prosegue il leader dell'opposizione in una nota- il nuovo governo, tanto più se vince le elezioni per uno scarto minimo, si propone di cancellare tutto ciò che di buono ha fatto il governo precedente. Si tratta di una vera e propria assurdità che non assicura la governabilità e il futuro di un Paese, che viceversa ha bisogno di continuità nell'azione di governo e di una politica di riforme il più possibile condivisa». Il Cavaliere si dice «molto dispiaciuto e amareggiato» del fatto che Prodi «continui a rovesciare sul governo precedente accuse non vere, al solo fine di nascondere le proprie difficoltà ed i propri errori». «L'Italia e gli italiani conclude Berlusconinon hanno bisogno di questo gioco irresponsabile teso a scaricare ingiustamente le proprie le responsabilità su altri». perchè i disincentivi sono nell'assenza stessa degli incentivi. La Uil ha sempre sostenuto questa posizione. Ci fa piacere che, ora, questa idea abbia fatto proseliti così autorevoli». Così Luigi Angeletti, leader della Uil ha commentato le dichiarazioni di Romano Prodi sulle pensioni nel corso della conferenza stampa di fine anno. BERSANI: «OTTIMO PRODI» SCHIFANI: «VAGO E FUMOSO» Renato Schifani, il presidente dei senatori di Forza Italia, ha invece commentato: «Altri sei mesi con Prodi a palazzo Chigi e l’Italia sarà definitivamente in ginocchio». «Il governo Berlusconi ha lasciato al professore un Paese in forte crescita, con una diminuzione delle tasse e maggiori entrate per quasi 40 miliardi di euro. Prodi ha sprecato tutto, e ci viene a sciorinare le solite formule vuote e fumose nel vano tentativo di recuperare un consenso irrimediabilmente e irreversibilmente perso». CESA: «PREMIER SOTTO SCACCO» gioranza è lacerata da profonde contraddizioni e il governo naviga a vista, senza una rotta, dimostrando ancora una volta di non essere all'altezza dei problemi. Inconciliabili, al momento, le posizioni di Ferrero, e della sinistra massimalista, e quelle della cosiddetta sinistra riformista. Il risultato più probabile sarà, come al solito, la paralisi e il rinvio. Aspettiamo prodi sul terreno delle proposte concrete», ha commentato Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc. ANGELETTI: «CONDIVISIBILI DICHIARAZIONI PRODI» «Le dichiarazioni sulle pensioni del Presidente «Prodi è sotto scacco. del Consiglio sono conSulle pensioni la mag- divisibili: bisogna ragionare solo di incentivi «Ottimo Prodi», ha commentato il ministro per lo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, commentando la conferenza stampa di fine anno del premier e in particolare l'agenda economica dei prossimi mesi dell'esecutivo che punterá su misure dedicate alla crescita. Per Bersani, comunque anche se si trova fuori Roma per le feste natalizie, tuttavia non si tratterá di giorni di riposo. Il ministro, infatti, starebbe preparando il prossimo pacchetto di liberalizzazioni. CARRA: «DOPO ANNI DI MONOLOGHI È TORNATA LA SERIETÀ» «Finalmente un cambiamento di stile nella conferenza stampa di fine anno. Dopo anni di monologhi logorroici, slittamenti del Tg, e insulti ai giornalisti, siamo tornati alla serietà. Il presidente del consiglio Prodi ha risposto a tutte le domande dei giornalisti presenti in modo rigoroso evitando battute o strumentalizzazioni, iniziando l'incontro con cinque minuti di anticipo». (Continua a pagina 5) INTERNI 31 dicembre 2006 Giustizia e Libertà 5 Berlusconi: «Prodi moralmente scorretto» mentato Sandro Bondi, Lo dichiara Enzo Carra, coordinatore di Forza Itacomponente dell'esecutivo lia. della Margherita (Continua da pagina 4) GASPARRI: «DRIBBLA PROBLEMI ITALIA» «Romano Prodi fa lo slalomista dribblando i problemi che palesemente il suo sgangherato governo non è in grado di affrontare». È il commento di Maurizio Gasparri, di Alleanza Nazionale, alla conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio. «È chiaro che sulla missione in Afghanistan, sulle pensioni, sulla famiglia, la sua armata Brancaleone si presenta divisa e confusa». BONDI: «AMMETTA DIFFICOLTA'» «Con la disonestà politica ed intellettuale non si rende un buon servizio al Paese e neppure alla propria parte politica. Un premier serio riconosce i meriti dei governi precedenti e ammette le proprie difficoltà» ha com- URSO: «PREMIER È UNA BEFANA CHE PORTA SOLO CARBONE» «Prodi ha indossato il vestito di babbo natale, cercando di far credere di avere dispensato pacchi di doni a tutti, alle imprese e ai lavoratori, appare invece agli italiani come una arcigna befana capace solo di portare carbone» ha chiosato Adolfo Urso di Alleanza Nazionale, commentando le dichiarazioni del Premier nella conferenza stampa di fine anno. MATTEOLI: «NESSUNO SALIRA’ SUL SUO CARRO» «Ha ragione Prodi, nessuno salirà sul suo carro che si sta fermando». Così il presidente dei senatori di An, Altero Matteoli, commenta le dichiarazioni del presidente del Consiglio. «Per il resto -aggiunge Matteoli- non si può con- dividere null’altro. Con toni soporiferi, Prodi ha pronunciato un’innumerevole quantità di falsità incommentabili» BONELLI: «IMPEDITA IPOTECA SU FUTURO» DI QUALITÀ» «… un gesto politico di qualità». Questo il commento di Bobo Craxi alle parole del presidente del Consiglio, che ha detto di ritenere giusto dedicare una via a Bettino Craxi. «Condividiamo le analisi FABRIS: del presidente del Consi«SU LISTE glio: con questa FinanELETTORALE E PENSIONI ziaria abbiamo impedito SERVE un'ipoteca sul futuro deINTESA UNIONE» gli italiani» ha detto il capogruppo dei Verdi alla «Siamo d'accordo con il premier di procedere Camera Angelo Monelli con le riforme, a partire RONCONI: dalle pensioni, nel 2007. «TERRORIZZATO DA E condividiamo la necesOPPOSIZIONE sità di modificare il sisteMODERATA» ma elettorale: su en«Prodi è terrorizzato trambe le questioni è nedalla iniziativa di Casini, cessario però trovare dalla costruzione di una prima l'intesa interna opposizione moderata alla coalizione per evitache faccia esplodere le re che prevalgano le contraddizioni di una spinte di chi non vuole sinistra composita e che modificare nulla oppure non ha riferimenti euro- di chi vuole cercare scorpei» ha detto Maurizio ciatoie in materia elettoRonconi, vicepresidente rale», ha commentato il gruppo Udc alla Camera. capogruppo dell'Udeur alla Camera Mauro Fabris BOBO CRAXI: «GRAZIE PER GESTO POLITICO www.corriere.it 28 dicembre 2006 La missione del Professore di Massimo Giannino (la Repubblica 29.12.2006) Romano Prodi diventerà il "dittatore di salute pubblica" di cui l'Italia ha bisogno ? Chi si aspettava una risposta forte e chiara alla sfida che Eugenio Scalfari ha opportunamente posto su questo giornale mercoledì scorso, sarà rimasto deluso dalla conferenza stampa di fine d'anno del Professore. Seria e dignitosa nei contenuti, pacata ed essenziale nei toni, spartana e quasi artigianale nella regia. Un'altra era geologica, rispetto ai monologhi surreali, ai fuochi d'artificio mediatici e alla propaganda telepopulista alla quale ci aveva abituati il Cavaliere. Ma sulla questione fondamentale, quella che politicamente conta di più ed è più gravida di conseguenze, il premier non è riuscito a fugare del tutto i dubbi che si addensano sul suo governo alla ripresa di gennaio. Riuscirà a superare la crisi di consenso esplosa sulla Finanziaria, e a cavalcare in positivo quel "piccolo silenzioso boom" già in atto nell'economia italiana secondo il Censis ? Riuscirà a farsi conferire dai suoi alleati quei "poteri speciali" senza i quali sarà difficile superare i veti dei partiti e i diktat delle lobby e far passare le grandi riforme strutturali che servono al Paese ? La risposta alla prima domanda sembra positiva. Prodi ha difeso la sua Finanziaria, ma ha avuto almeno l'onestà di riconoscere che "non esaurisce i compiti del governo" e che soprattutto "restano problemi strutturali da affrontare". Dopo tante incomprensioni sulla manovra, il Professore ha cercato di spiegare al Paese che "la missione c'è", anche stavolta, come ci fu nel '96. "Il nostro euro, oggi, è far crescere l'Italia", ha detto. Ma se la vera missione è la crescita economica, com'è giusto che sia, le scelte riformatrici dovranno essere all'altezza del compito. E su questo il quadro appare più nebuloso. Al di là dei richiami alle "ulteriori liberalizzazioni" e a un nuovo "patto a difesa del potere d'acquisto", Prodi è stato evasivo sulla riforma delle pensioni, e generico sulla riforma della (Continua a pagina 6) 6 INTERNI Giustizia e Libertà 31 dicembre 2006 La missione del Professore (Continua da pagina 5) Pubblica Amministrazione. Eppure è proprio su questi due pilastri, che poggia il ciclo di rilancio dello sviluppo di un Paese come l'Italia. Un Paese che non fa più figli (1,33 per ogni donna, il tasso più basso d'Europa), è sempre più vecchio (i pensionati sono quasi il doppio dei giovani sotto i 14 anni), lavora sempre di meno (perde un anno di lavoro ogni cinque rispetto agli Stati Uniti) e dove la burocrazia uccide la competitività (secondo la Banca mondiale, siamo scesi all'ottantaduesimo posto tra i Paesi dove è più facile fare affari). Riformare le pensioni significa riscrivere su basi nuove il patto solidale tra le generazioni, oggi ancora sbilanciato a favore dei padri e a sfavore dei figli, con il meccanismo degli incent i v i / disincentivi. È questo che dà stabilità di lungo periodo ai conti pubblici, molto più che il pur sacrosanto totem del rigore finanziario, propugnato ogni anno come se fosse l'ultimo. I cittadini-contribuenti, alla distanza, non ci credono più (e fanno bene: non c'è forse già scritto nella nota di aggiornamento del Piano di stabilità inviato a Bruxelles che con i saldi attuali la manovra di rientro dal deficit del 2007 è già quantificata in 10,5 mi- liardi di euro, cioè solo 5 miliardi in meno di quella appena approvata dal Parlamento ?). Riformare la Pubblica amministrazione significa smettere di concedere rinnovi contrattuali al doppio del tasso di inflazione, riallineare le retribuzioni alla produttività ed accogliere proposte come quelle di Pietro Ichino, e quindi cominciare a discutere di "giusta causa" per i nullafacenti e di premi retributivi per chi lavora il doppio. Orvieto o Caserta. Fase due o Topolino. Non contano i luoghi o gli slogan. Su questo il premier è parso meno convincente. L'idea di evocare "due opposizioni", come Prodi ha fatto più volte durante la conferenza stampa, ha una sua indubbia efficacia. Ma non basta a fugare l'impressione simmetrica che esistano "due maggioranze". Se a destra si cementa l'as se Forza Italia-An-Lega contro Udc, a sinistra si consolida il fronte Rifondazione-Pdci-Verdi contro Ds e Margherita. Il premier traveste questa contrapposizione impeditiva con una definizione suggestiva: siamo una Lo stesso ragionamento vale, su piani diversi, se si passa dall'economia politica all'etica pubblica. Se il centrosinistra, per non recidere l'esile filo che ne tiene legata una parte alle gerarchie ecclesiali, rifiuta la responsabilità laica di una scelta normativa precisa sul riconoscimento delle unioni civili e sul testamento biologico, si conferma politicamente duttile, ma propone soluzioni culturalmente fragili. Anche qui, le risposte del premier sui Pacs e sul caso Welby sono apparse vaghe. Funzionali all'obiettivo di non irritare le d i v e r s e "sensibilità" presenti nell'Unione, più che a quello di arrivare a proposte di legge autenticamente innovative ed efficaci. Le riforme camminano sui fatti, non sulle parole. Il riformismo si pratica, non si predica. Ma qui siamo alla risposta alla seconda domanda. Prodi avrà davvero la forza di affrontare e poi di imporre questi argomenti ai tavoli di gennaio, prima con Giordano e Ferrero, Diliberto e Pecoraro Scanio, poi con la Cgil, la Cisl e la Uil ? L'idea di un "dittatore della coalizione", come Scalfari ha suggerito due giorni fa, ha un suo fascino oggettivo. Ma non sembra conciliabile con lo "stile di governo" di Prodi, che come lui stesso ha affermato è e non può che essere "collegiale". E può anche apparire "di basso profilo", perché ciò che conta è che poi "ci sia compattezza al momento di prendere le decisioni". Qui sta il limite, che è oggi del Professore come ieri è stato del Cavaliere. "coalizione flessibile", dice. Ma la suggestione non cancella la condizione. E la flessibilità non si traduce per forza in utilità. Ad esempio: se il centrosinistra, per non spezzare la cinghia di trasmissione con il sindacato sul pubblico impiego, si piega fino al punto da annacquare la riforma di settore, sarà stato sicuramente L'architettura elettorale e flessibile, ma contempo(Continua a pagina 7) raneamente inutile. INTERNI 31 dicembre 2006 Giustizia e Libertà 7 Auguri al Cavaliere di Bruno Ugolini (http://www.ugolini.blogspot.com/) Auguri. destra: non se ne è parlato abbastanza. Auguri affinché gli La gente freme e italiani possano con- protesta: ancora, tinuare a dibattere ancora. e ad interrogarsi Che ci tempestino di sulla famosa legge nuove tabelle, indiFinanziaria. screzioni, cifre, miHa ragione il centro- nacce, promesse. L'alluvione non deve avere sosta. Malgrado i voti di fiducia che hanno promosso il governo Prodi. del calcio", champagne di qualità dal costo che va dai 150 Euro in su. Con grande rancore di quei giovani giornalisti precari che Auguri. affollano le redazioni Auguri, allora, a guadagnando spesso, tutti noi, nello scor- come si è detto, La missione del professore rere, con ansia, le sette Euro al pezzo. prossime buste pa- Così uno sciopero ci (Continua da pagina 6) ghe e i moduli 730- ha privato di giornali istituzionale italiana, più che mai dopo il "porcel- 740. per cinque giorni. lum" di Calderoli, non consente alternative ai gover- Sarà una sorpresa. E loro, i precari, ni di coalizione. Come l'uovo di Pa- saranno rimasti, teIl deficit di questa formula, calata su un sistema a 23 squa. Perché nessu- miamo, col desiderio partiti, non sta nell'elevata quantità delle decisioni no ha capito bene inappagato di uno che arrivano a valle, ma nella bassa qualità delle mequanto ci guadagnechampagne da 150 diazioni che precedono a monte. Ad esempio: se il centrosinistra, per non rompere con rà, o quanto ci per- Euro. l'ala radicale, decide di limitarsi a un maquillage mi- derà, tra aliquote, nimalista sulle iniquità del regime previdenziale, sal- cuneo fiscale, tasse Si saranno accontentati del Barbera, va se stesso e la sua base sociale di oggi, ma fa un sui Suv o non sui danno all'Italia e alle generazioni di domani. come diceva Giorgio Suv. Gaber. Per chi guida un Paese e ha il dovere di perseguire un interesse generale, la coesione non è sempre un valo- Auguri. Auguri. re in sé. Meglio una scelta coraggiosa, a costo di qualche rot- Auguri particolari a tura al rialzo, piuttosto che un atto condiviso, al prez- Prodi e al suo Pa- Auguri al Cavaliere zo dei soliti compromessi al ribasso. che è ritornato pimNell'Italia disillusa di oggi, questo resta tuttora un nettone. pante dall'America. Rubicone invalicabile, per chiunque comandi il go- Perché tutti o quasi Dove ha trovato verno di Roma. dicevano: non arri- bravi, ineguagliabili verà al Panettone, medici. Ma su questo, stavolta, Prodi si gioca davvero tutto. E' stato lui stesso a trarre il dado, dicendo che "il 20- intendendo così che La leggenda, fatta 07 è l'anno della svolta". sarebbe stato boccircolare in questi Secondo il calendario politico, il nuovo anno durerà fino a giugno, quando andranno alle urne oltre 9 mi- ciato prima di Nata- giorni dai suoi avlioni di italiani per una tornata di elezioni ammini- le. versari politici, insistrative ad alto impatto, che da Genova a Palermo Ed invece eccolo lì, nua che in realtà investirà molte città-simbolo. Se il governo risale a intento a sorridere a sarebbe stato laggiù colpi di vere riforme la china dei consensi, e "scollina" senza danni questo appuntamento crucia- Gesù Bambino. solo per farsi spole, l'orizzonte della legislatura si riapre. stare il cuore. Se continua ad arrancare paralizzato dai veti incrociati, e subisce una sconfitta pesante, difficilmente reggerà all'urto della sua auto-distruzione. Il Professore ha solo sei mesi di tempo, per superare l'inverno del nostro disincanto. Per provare a diventare Cesare, o rassegnarsi alla fine di Pompeo. Massimo Giannini 29 dicembre 2006 Auguri. Gli dava fastidio Auguri a coloro che quella posizione a siin questi giorni sornistra e l'ha fatto seggiano, come handisporre a destra. no spiegato Simona Ventura e Antonio Caprarica a "Quelli ♦ 8 Giustizia e Libertà INTERNI 31 dicembre 2006 Scaramelle da uno sconosciuto di Marco Travaglio (l’Unità, 2006.12.27) L’arresto di Mario Scaramella lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell'avanspettacolo, almeno quanto la scomparsa di James Brown in quello della musica. Naturalmente i giudici di Roma avranno avuto i loro buoni motivi, se sono ricorsi alle manette nei confronti del pirotecnico superconsulente della commissione Mitrokhin. Ma ciò non basta a lenire il dolore e la tristezza provocati dalla notizia. L'uomo che per 5 anni ha girato il mondo a spese nostre per aiutare Paolo Guzzanti a dimostrare che Prodi era, fin dalla più tenera età, la quinta colonna del Kgb in Italia e che forse anche Pecoraro Scanio era un agente sovietico sotto copertura (Mario lo chiamava, in codice, «Culattoski»), senza contare il coinvolgimento del mefistofelico professore bolognese nel sequestro e nell'assassinio di Aldo Moro, era la prova vivente che l'Italia ha sostituito gli Stati Uniti come il paese delle opportunità. Se questo intraprendente peracottaro napoletano, per un'intera legislatura, ha tenuto in scacco una commissione parlamentare formata da decine di esponenti del centrodestra e del centrosinistra più 42 consulenti, senza farsi scoprire, vuol dire che c'è a smascherare la megasperanza per tutti. truffa. Appena varcano la fronE, se non si fosse trovato tiera di Chiasso, i nostri nel celebre sushibar di «supertestimoni» fanno Piccadilly Circus mentre una brutta fine. il povero Litvinenko diIn Italia, invece, vengono ventava fosforescente per presi terribilmente sul seil polonio 210, saremmo rio. ancora qui a discutere dei legami del presidente del Da 12 anni, per dire, diaConsiglio con i servizi mo credito a un ometto dell'Urss e le Br. che mente su tutto, persiInvece quella tragica fatano sulle sue condizioni di lità ha indotto le polizie di salute, un giorno sta benomezza Europa a fargli le ne, l'indomani ha un calo pulci, esattamente come di pressione, poi lo ricoavvenne nel 2003, quando verano per tre giorni, poi un altro supertestimone è sano come un pesce, poi parlamentare, l'autorevole lo ricoverano a Cleveland Igor Marini, sedicente per una visitina, poi si conte polacco, guardiano scopre che gli han messo del Santo Sepolcro, viceun pacemaker e chissà presidente dello Ior e mecos'altro. diatore dell'affare Telekom Serbia, partì in misScaramella, che un giorno sione segreta per Lugano è moribondo perché ha con gran codazzo di Traningerito «una dose di potino, Calderoli e Taormina lonio 5 volte superiore a alla ricerca delle prove dei quella mortale» e l'indoconti cifrati Mortadella, mani esce d'ospedale perCicogna e Ranocchio con ché sta benissimo, ha prodentro le tangenti di Provato a imitarlo. di, Fassino e Dini. Ma gli è andata male. Intervennero la gendarmeOra che l'hanno arrestato ria svizzera, arrestando in per calunnia aggravata, blocco l'allegra brigata, e rivelazione di segreti e la Procura di Torino, intraffico internazionale di carcerando il conte Aigor, armi, si spera che i giudici riescano a accertare come sia possibile che nessun commissario della Mitrokhin, per 5 anni, abbia obiettato sul sontuoso curriculum che questo millantatore vantava a suon di lauree, master e consulenze in tutto l'orbe terracqueo. E soprattutto ad accertare chi, nel duo Guzzanti-Scaramella, fosse il capocomico e chi la spalla. In attesa, chi volesse farsi quattro risate può consultare il blog del senatore Guzzanti che, alla vigilia dell'arresto del suo spirito guida, scriveva: «Siamo 1000 da pochi minuti. L'afflusso degli iscritti continua incessantemente e di questo passo 'Rivoluzione Italiana' sarà presto il primo blog italiano, e uno dei primi d'Europa e del mondo, grazie a voi» (a riprova del fatto che, come insegna il caso di Beppe Grillo, in Italia sono i comici a occuparsi di cose serie). E ancora: «La questione Mitrokhin sarà il centro della Rivoluzione Italiana, perché -detta così, brutalmente- lo scandalo Mitrokhin -(quello vero e non quello fabbricato) è la più grande merda della storia repubblicana… Dalla verità sulla più grande merda della storia d'Italia nascerà la guerra di liberazione della verità e dunque della libertà... Viva la verità, viva la libertà, viva il diritto del popolo a sapere e a scegliere, cioè a disporre della verità per esercitare la libertà. Buona Rivoluzione. Paolo Guzzanti». In questo caso, più che di un giudice, urge l'intervento di uno specialista. ♦ INTERNI 31 dicembre 2006 Giustizia e Libertà 9 Briatore senatore a vita di Michele Serra (L’Espresso 18 dicembre 2006) La destra italiana fa autocritica: inutile recriminare sul voto compatto dei senatori a vita in favore del governo Prodi. Molto meglio affrontare alla radice la situazione e lavorare sodo per ottenere, in tempi brevi, senatori a vita di destra da contrapporre, finalmente, allo strapotere della sinistra nel campo dei cittadini insigni. Un comitato di saggi della Casa delle libertà sta già lavorando in gran segreto per individuare una rosa ristretta di candidati di alto profilo, da sottoporre in tempi brevi al Quirinale. Ecco le prime indiscrezioni. perto, il suo motto è 'Io comincio, Dio penserà al tetto'. Vincitore di centinaia di appalti grazie all'improvviso decesso di tutti gli altri concorrenti, ha costruito quattro ospedali, due velodromi e un palazzo del ghiaccio nella sola cittadina natia, Santa Flavio Briatore Pur essendo considerato uomo di sinistra per la sua battaglia in favore delle mance, è accreditato da tutto il centrodestra per i meriti imprenditoriali. Intende recarsi al Quirinale con la modella Ursula De Moncado e lasciarla sola con il presidente Napolitano per il colloquio decisivo per la nomina. Farà dono alla signora Clio di una Lamborghini di rappresentanza e di un autista watusso. Per il suo ingresso in Senato sceglierà il basso profilo: smoking bianco e sombrero, un rinfresco a base di uova di tartaruga per i senatori, barbecue per i giornalisti. Il suo discorso sarà concluso da fuochi d'artificio Addolorata, 2 mila abitancinesi e dall'intervento dei ti dei quali la metà pistard professionisti, l'altra metà pompieri. disoccupati. Commendator Carmelo Mirimegno Proposto dall'Udc. Oramai centenario, Mirimegno è il fondatore di una dinastia di costruttori edili che ha davvero cambiato la faccia al sud Italia. È l'inventore dei piloni di calcestruzzo a cielo a- vani con una verve e un sorriso smaglianti. Ha lanciato una linea originale di maglieria, con la scollatura che si collega direttamente alle scarpe. Negli ambienti di Forza Italia la si considera il simbolo della forza imprenditoriale e dell'ottimismo. Sta per strangolare Churchill a mani nude), non ha mai riconosciuto la Re pubblic a italiana e vive asserragliato nel palazzotto di famiglia con la sua collezione di elmetti prussiani, molti ancora attaccati al teschio del proprietario. Uomo integerrimo, autore di studi giuridici sulla fucilazione nelle varie legislature, la sua figura marziale arricchirebbe il Senato di una presenza insolita (Lo Duce veste solo divise militari e durante le discussioni sfodera spesso la sciabola), ma molto rappresentativa. Interpellato, si è detto disposto a riconoscere la Repubblica purché la capitale sia spostata a Salò. Filopante Camertosi Formidabile polemista sul 'Foglio' di Giuliano Ferrara, vicino a papa Ratzinger per il quale ha curato una guida dei vini di pessima qualità in opposizione ai luoghi comuni di Slow Food, è il principe degli spiriti liberi. Monarchico, misogino, nostalgico dell'Impero Bizantino, fumatore di narghilé, colonialista, vergine, cavallerizzo, collezionista di litografie sadomasochiste, famoso per i mustacchi arrotolati e il guardaroba di abiti ottomani, rettore onorario dell'Università di Malta, in Senato intende battersi per abolire il bipolarismo e sostituirlo con un triumvirato di nomina papale. preparando il suo primo discorso da senatore a vita, accompagnata al pianoforte da Marco Predolin, con solo due interruLuana Lumbardini zioni pubblicitarie in seÈ considerata la regina gno di rispetto per le istidelle telepromozioni. A- tuzioni. micissima di Bettino Craxi, poi di Silvio Berlusco- Valoroso Lo Duce ni, poi di Paolo Berlusco- Avvocato, 89 anni, già ni, poi di Piersilvio Berlu- espulso dalla X Mas per Michele Serra sconi, poi del cugino Del- eccesso di spirito combat- L'ESPRESSO mo Berlusconi, ultima- tente (aveva proposto di mente conduce aste di di- risalire a nuoto il Tamigi 28/12/2006 10 Giustizia e Libertà INTERNI 31 dicembre 2006 Vignette di fine anno 2006 di A.M. 31 dicembre 2006 INTERNI Vignette di fine anno 2006 di A.M. Giustizia e Libertà 11 12 Giustizia e Libertà INTERNI 31 dicembre 2006 . . . dalla Stampa Estera notiziario al 22.12.2006 di CaLmBiG L'élite americana si sta spingendo più in là Stephen Schwarzman, numero uno di Blackstone Group, uno dei maggiori fondi di investimento, si è trasformato in campione dell’americano medio. Pochi minuti prima di una riunione nella quale doveva decidere come ricompensare gli azionisti in un anno con profitti record, Schwarzman, la cui fortuna è stimata da Forbes intorno ai $2.5 miliardi ( €1.9 miliardi), ha detto di essere preoccupato per la crescente diseguaglianza nella distribuzione di reddito negli USA. “L’America è il posto dove la gente ama il sogno americano, che ognuno può avere successo” ha detto al Financial Times. “La classe media negli USA negli ultimi 20 anni non ha guadagnato così bene come i vertici delle aziende e penso che parte del patto sociale in America sia la possibilità per tutti di migliorare”. La preoccupazione è che il rilievo crescente dato ai ‘salari stellari’ dei vertici delle società possa portare ad uno scontro politico e sociale. In un’epoca nella quale il salario medio degli americani solo recentemente è tornato a muoversi come l’inflazione –dopo anni di stagnazione - le retribuzioni degli amministratori delegati sono impressionanti e potenzialmente in grado di far esplodere il conflitto. In particolare, i populisti della sinistra, che hanno dato il meglio nella vittoria dei Democratici alle elezioni di Medio Termine, stanno sottolinenando il legame fra fortune dei vertici aziendali e difficoltà della classe media di fronte alle spinte della globalizzazione e del libero commercio. Ci sono sostanzialmente due scuole di pensiero differenti sulle ragioni dei continui aumenti delle retribuzioni dei vertici aziendali, con l’unica breve eccezione dell’esplosione della bolla speculativa delle dotcom nel 2000. Una punta il dito sugli organi di governo delle grandi società che hanno avallato questi aumenti di retribuzione spettacolari; l’altra vede questi guadagni come risultato del libero mercato sottoposto alle pressioni di tecnologia e globalizzazione che aumenta la produttività dei migliori talenti individuali. La pubblica riprobazione dello scandalo Enron e di altri clamorosi fallimenti ad inizio degli anni 2000 ha bloccato questo processo solo per un po’. Un altro scandalo recentemente ha portato alla luce il problema delle stock options di oltre 180 società facendo rivivere quello che Lucien Bebchuck, professore a Harvard, definisce “compenso senza performance” e gli economisti definiscono uno dei maggiori problemi fra azionisti e management. Il risultato è un aumento della diseguaglianza. Secondo Thomas Picketty, economista e docente alla Paris Jourdan Sciences Economiques, e Emmanuel Saez, economista a Berkeley, la quota di reddito pretasse che va all’1% più ricco di contribuenti americani è raddoppiata fra il 1980 e il 2004, dall’8% al 16%. Al contrario, il redddito andato al 90-95% degli americani è rimasto lo stesso, al di sotto del 12%. In altre parole, i super ricchi non stanno lasciando sotto solo l’americano medio ma anche i ceti immediatamente inferiori. Escluso il picco del boom delle dotcom, l’ultima volta che l’1% degli americani si prendeva questa fetta del Pil è stata nel 1937. La differenza è che nel 1937 l’1% più ricco ricavava quasi la metà delle proprie retribuzioni da dividendi, interessi e reddite finanziarie. Oggi l’elite è una elite che lavora, non una oligarchia capitalistica ereditaria, che ricava il 90% dei suoi guadagni da retribuzioni e profitti di impresa. Per molti business leaders l’abilità di questa elite di guadagnarsi premi da superstar non è nient’altro che il sogno americano in pratica: la possibilità di compense quasi senza limiti per chi ha capacità e competenze, lavora duro e fai fortuna. http://www.ft.com/cms/s/521bdb68-905911db-a4b9-0000779e2340.html Quattro marines incriminati per l'uccisione di civili iracheni Quattro soldati statunitensi - Frank Wuterich, Sanick De La Cruz, Justin Sharratt e Stephen Tatum - sono stati rinviati a giudizio per la strage di Haditha nel novembre del 2005, in cui sono morti 24 civili iracheni. Altri quattro marines saranno processati per aver ostacolato le indagini. Secondo l'accusa, i soldati hanno compiuto il massacro per vendicare l'uccisione di un loro compagno nell'esplosione di una bomba. http://www.nytimes.com/2006/12/22/world/mi ddleeast/22haditha.html?hp&ex=1166850000 &en=eef96788002f07ff&ei=5094&partner=ho mepage Si accentuano in un fragile Iraq le rivalità del clero sciita Nel tentativo di creare un nuovo Iraq, due cleri competono per il potere, uno apertamente, uno in clandestinità. Entrambi vestono il turbante nero e si proclamano eredi del profeta Maometto. Hanno combattuto dai primi giorni per conquistare la maggioranza degli sciiti. I loro partiti di riferimento controllano ognuno 30 seggi in parlamento. Hanno a disposizione milizie che spesso agiscono come squadroni della morte. Ma nella visione dell’amministrazione Bush, Abdul Aziz al-Hakim è un moderato e Moqtada al-Sadr un estremista. Mentre il presidente fronteggia la pressione crescente perché riveda la sua politica sull’Iraq, fonti dell’amministrazione dicono che stanno sostenendo la coalizione moderata guidata da Hakim, i sunniti e partiti curdi per isolare gli estremisti, in particolare Sadr. Hakim, che un tempo attaccò duramente la Casa Bianca in alcune dichiarazioni, coglie l’opportunità politica e si gioca le sue carte con gli americani. La posizione di Sadr è radicale. Giovane e aggressivo, ha sospeso la sua partecipazione al governo iracheno e continua a chiedere il ritiro delle truppe americane dal paese. http://www.washingtonpost.com/wp(Continua a pagina 13) DOSSIER ONU 31 dicembre 2006 Giustizia e Libertà 13 . . . dalla Stampa Estera (Continua da pagina 12) terranno invece le legislative. La decisione è stata pre- dyn/content/article/2006/12/20/AR20061220020 sa per i ritardi nella registrazione degli elettori. Il voto sarebbe il primo dalla fine della guerra civile (197547.html 2002), in cui sono morte almeno 500mila persone. Sta attacando la nazione sbagliata, signor Blair Per Times le dure accuse di Blair a Teheran colpiscono l’obiettivo sbagliato, ancora una volta. Il paese da mettere sotto accusa non è l’Iran, ma l’Arabia saudita, coinvolta nel finanziamento degli estremisti islamici in Europa e negli USA, paese d’origine di quasi tutti gli attentatori dell’11 settembre, finanziatore della guerriglia in Iraq. http://www.timesonline.co.uk/article/0,,10612513337.html Alto ufficiale dell'esercito inglese accusato di spionaggio Un alto ufficiale britannico dell’esercito di Sua Maestà impegnato in Afghanistan è comparso ieri di fronte ad una corte, accusato di spionaggio. Daniel James, 44 anni, è accusato di aver violato il 1911 Official Secrets Act con ''pregiudizio della sicurezza di Stato'' passando informazioni ''ponderate per essere impiegate direttamente o indirettamente dal nemico''. Per l’accusa ha comunicato con ‘una potenza nemica’ lo scorso 2 novembre, e si pensa che questo paese fosse l’ Iran. La maggior parte dei magistrati della corte che a Westminster hanno ascoltato James ieri ha lavorato nel segreto e senza rendere pubblico il lavoro o l’indirizzo di James. http://www.mg.co.za/articlePage.aspx?articlei d=294174&area=/breakingnews/breakingnewsafrica/ La Commissione parlamentare russa assolve l'esercito russo per la strage di Beslan La commissione parlamentare russa che indaga sulla strage di Beslan, in cui sono morte 330 persone, ha assolto l'esercito dall'accusa di essere corresponsabile della morte di 330 persone, in maggioranza bambini. Secondo la commissione, la responsabilità della strage va attribuita per intero ai terroristi ceceni. I familiari delle vittime accusano l'esercito di aver provocato la strage con un lancio di lacrimogeni seguìto da un improvviso raid nella scuola. http://www.elmundo.es/elmundo/2006/12/22/in ternacional/1166774752.html?a=24d1df202084 ef3f0eb4a306fe600bd8&t=1166791062 Bangladesh, scontri tra dimostranti e polizia Almeno 25 persone sono rimaste ferite negli scontri tra dimostranti e polizia durante uno sciopero indetto nella capitale Dhaka. I partiti d'opposizione, guidati dalla Lega Awami, chiedono una serie di riforme per evitare brogli nelle elezioni legislative del prossimo 22 gennaio. http://www.timesonline.co.uk/article/0,,22515743.html http://www.gulf-news.com/world/Bangladesh/10091410.html Rinviate le elezioni in Angola Un comitato multipartitico presieduto dal capo di stato José Eduardo Dos Santos ha deciso di rinviare al 2009 le elezioni presidenziali previste nel 2007. Nel 2008 si CaLmBiG Al di là dell’immaginazione segnalato da Massimiliano Caruso Mentre il presidente dell'Autorità Palestinese (ANP) Mahmoud Abbas continua a contare sugli Stati Uniti e sulla UE -e forse sullo stesso primo ministro israeliano Ehud Olmert- per rafforzare la sua posizione contro il governo Hamas, il primo ministro palestinese Ismail Haniyeh ha registrato un successo dopo l'altro nel suo tour negli Stati arabi e musulmani della regione. tre giorni a Teheran durante la quale ha incontrato i massimi responsabili iraniani, compreso il leader supremo ayatollah Ali Khamenei e il presidente Mahmoud Ahmadinejad. colonialista. Infatti, l'Iran ha deciso di dare a Haniyeh molto più di quanto aveva mai sognato. Secondo osservatori palestinesi, gli iraniani hanno trattato Haniyeh come il I meeting sono stati più secondo "figliol prodiche semplici incontri di go", essendo il primo Hecortesia fra il leader di zbollah. una superpotenza emergente e quello di un go- Martedì, il primo ministro verno in difficoltà, che gli palestinese, che in preceStati Uniti ed Israele han- denza aveva definito l'Iran no messo sotto pressione come "il nostro retroterMartedì scorso, Haniyeh in seguito al suo rifiuto di ra strategico", ha definiha concluso una visita di piegarsi al diktat sionista- to la sua visita "storica e di grande successo". "Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi in questa visita. Abbiamo trovato tutto l'affetto possibile da dare al popolo palestinese", ha dichiarato Haniyeh durante una conferenza stampa all'aeroporto di Teheran. Le parole di Haniyeh, sebbene non completamente vuote da una certa indulgenza retorica, sono più o meno corrette. Il governo iraniano, ap(Continua a pagina 14) ESTERI 14 Giustizia e Libertà 31 dicembre 2006 Al di là dell’immaginazione (Continua da pagina 13) profittando dell'impennata dei prezzi del petrolio, ha promesso di fornire ai palestinesi un generoso pacchetto di assistenza finanziaria, di cui essi avevano urgente bisogno, dato il rigido embargo di otto mesi imposto ai palestinesi dagli Stati Uniti, dalla UE e da alcuni regimi arabi. Secondo Haniyeh, la donazione iraniana comprenderà un versamento in contanti direttamente al governo palestinese di circa 100 milioni di dollari. In più, l'Iran pagherà gli stipendi non ancora versati degli impiegati di tre ministeri (Lavoro, Welfare e Cultura), ma anche sei mesi degli stipendi dei circa 10.000 prigionieri politici che languono nelle prigioni israeliane. L'Iran ha altresì accettato di pagare per i prossimi sei mesi uno stipendio di 100 dollari al mese a centomila impiegati palestine si e altrettanti per 3.000 pescatori palestinesi. Inoltre, ha accettato di costruire un centro culturale e ricostruire circa 1.000 case demolite, al costo di 10.000 dollari per ognuna di esse. Infine, la Repubblica Islamica ha accettato di acquistare 300 nuove automobili per il governo palestinese e di acquistare l'olio d'oliva palestinese ad un crudele, era mirato ad otcosto speciale. tenere due principali obiettivi: il primo, indurre Secondo Haniyeh, la Gui- un'implosione all'interno da Suprema iraniana, Ali della società palestinese, Khamenei, ha personal- mirata a provocare una mente approvato l'aiuto rivoluzione popolare confinanziario. tro Hamas. In breve, la visita di Hani- Questo obiettivo, tuttavia, yeh in Iran sembra aver non è stato ottenuto, poiavuto un successo "al di là ché molti palestinesi condei sogni più sfrenati" di tinuano a biasimare gli Hamas, come ha dichiara- Stati Uniti ed Israele, e to uno dei consiglieri poli- non Hamas, per il loro tici di Haniyeh, in un'in- stato. tervista telefonica con Infatti, la popolarità di "al-Ahram Weekly" lo Hamas, non ha sofferto in maniera considerevole di scorso martedì. questa crisi. L'inaspettata generosità dell'Iran verso un movi- Il secondo obiettivo era mento islamico sunnita quello di scoraggiare i dovrebbe essere letta co- movimenti islamici nel me una sfida diretta all'e- resto del mondo musulgemonia americana nella mano, dando l'impressione che gli islamici al poteregione. re portano solo povertà ed Gli Stati Uniti, insieme ad indigenza per le masse. Israele e ad alcuni regimi arabi come quello giorda- Tuttavia, diversamente dal no, hanno cercato di stran- leader di Fatah Mahmoud golare il governo di Ha- Abbas, che è accusato da mas, impiegando delle alcuni palestinesi di adotmisure fra le più severe e tare un modus operandi draconiane mai viste fino- del tipo "nutrimi oggi e ra, come forzare le banche uccidimi domani", Haarabe e palestinesi a rifiu- mas è riuscito con succestarsi di fornire servizi al so a tirarsi fuori dall'infigoverno palestinese, im- do campo minato dell'empedendo persino il trasfe- bargo, adottando un altro rimento degli aiuti finan- adagio: "Soffro oggi per ziari arabi e musulmani godere domani". dall'estero all'interno delle casse impoverite e a corto Il successo di Haniyeh a di denaro dei territori oc- Teheran, si aggiunge a quelli precedenti, come la cupati. sua visita in Qatar la scorQuesto blocco, severo e sa settimana, presso l'emi- ro Hamad Ibn Khalifa alThani, che gli ha promesso di pagare i salari di più di 40.000 insegnanti palestinesi e, se necessario, di coprire i pagamenti dei lavoratori nel settore della sanità pubblica. Secondo i responsabili di Hamas, la prossima destinazione di Haniyeh sarà Riyadh, dove egli farà indubbiamente pressione sui suoi ospiti sauditi affinché si rivelino "all'altezza" della generosità iraniana, "adottando" un certo numero di ministeri palestinesi per sei mesi o per un anno. Se i sauditi risponderanno affermativamente, ciò porrà decisamente la parola "fine" all'embargo guidato dagli Stati Uniti e da Israele. Infatti, questo sarebbe un ottimo espediente politico e ideologico per il governo saudita, che considera se stesso come il supremo custode e guardiano dell'Islam sunnita, per dare a Haniyeh tutta l'assistenza e l'aiuto che cerca, poichè rifiutarlo spingerebbe Hamas, e probabilmente anche la maggior parte dei palestinesi, ulteriormente in direzione dell'asse costituito dall'Iran, dalla Siria e da Hezbollah. Considerata la loro situazione impantanata in Iraq (Continua a pagina 15) da sinistra: il Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, il primo ministro palestinese Ismail Haniyeh, il leader supremo ayatollah Ali Khamenei, l’emiro del Qatar Hamad Ibn Khalifa al-Thani INTERNI 31 dicembre 2006 Giustizia e Libertà 15 Al di là dell’immaginazione (Continua da pagina 14) tima chance. e la loro incapacità a spingere Israele ad abbandonare i suoi schemi colonialistici, gli Stati Uniti non sembrano essere in grado di presentare un qualunque piano pratico che possa convincere le masse, sia in Palestina che in Arabia Saudita e in Egitto, a dare al cosiddetto "processo di pace" un'ul- É addirittura possibile che certi alleati delusi e senza potere come Mahmoud Abbas capiscano presto la follia che consiste nel voler fare affidamento sull'attuale amministrazione americana. Un responsabile di alFatah vicino ad Abbas questa settimana ha de- nunciato: "Gli americani ci hanno spinto in questa situazione disgraziata. Continuano a dire di volere appoggiare i moderati e Abbas, ma allo stesso tempo non sono in grado di obbligare Ehud Olmert a rimuovere un singolo posto di blocco in Cisgiordania. Dunque, perchè la nostra gente dovrebbe credere ad Abbas quando gli chiede di avere fiducia nell'America? Almeno gli iraniani ci stanno aiutando, mentre gli americani e gli israeliani ci stanno facendo morire di fame". http://weekly.ahram.org.eg/2006/824/re71.htm Lo rivela l'indagine 2004 su "Reddito e condizioni di vita" Una spesa imprevista di 600 euro? - E' crisi nel 30 delle case Istat, una famiglia su due vive con meno di 1.800 euro al mese Sempre più debiti per comprare i mobili o l'auto - il 50% delle famiglie vive con meno di 1.800 euro al mese ROMA Metà delle famiglie italiane vive con meno di 1.800 euro al mese. Nel 2004, un nucleo familiare su sette ha ammesso di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese; una spesa imprevista di 600 euro, ad esempio, porta la crisi nel 30% delle case italiane. I dati contenuti nell'indagine "Reddito e condizioni di vita" curata dall'Istat (l'istituto nazionale di statistica) dipingono un'Italia in affanno, con il borsellino vuoto e il conto corrente sovente in ros- nosce di avere difficoltà ad acquistare i generi aliso. mentari. E' un paese ancora diviso in due, con un Sud che In almeno un'occasione, il non nasconde di avere dif- 9% delle famiglie si è troficoltà anche a fare la spe- vato in arretrato con il pasa quotidiana. La percen- gamento delle bollette; il tuale di famiglie residenti 12% ha procrastinato di nel Meridione e nelle isole saldare gli onorari dei mein condizione di disagio dici e il 18% ha evitato di risulta superiore alla me- comprare i vestiti necesdia nazionale: il 22,8% sari perché non aveva più delle famiglie meridionali soldi. Addirittura l'11% e insulari arriva con gran- delle famiglie intervistate de difficoltà alla fine del ha confessato di dover tamese. In Sicilia la metà gliare anche sulle spese di non riesce a sostenere spe- riscaldamento per poter se impreviste, mentre in sbarcare il lunario. Puglia quasi il 10% rico- già detto nel maggio scorso. Il fenomeno più incisivo al Sud e nelle isole, dove la percentuale di famiglie che non riescono a saldare il debito rateizzato sfiora il il 25%. Analizzando i dati Istat, sono poi quasi 4 su 10 le famiglie italiane che dichiarano di non potersi permettere una settimana di ferie l'anno. Con punte che sfiorano il 50% tra i pensionati o i nuclei numerosi, da cinque componenti o più. Aumenta il numero di italiani che si indebitano per comprare i mobili di casa o la macchina. Il ricorso al credito al consumo è aumentato in misura rilevante negli ultimi anni in Italia, ma non sempre rappresenta un vantaggio. E' la società consumista che tende a far indebitare le famiglie perché ci induce a spendere, non i soldi che abbiamo, ma quelli che pensiamo di avere in futuro", commenta il sociologo Domenico De Masi. Le famiglie italiane si in- "Ma per rinviare i pagadebitano ma spesso non menti nel tempo, dobbiariescono ad onorare le mo sperare che il nostro scadenze. reddito resti quello che è attualmente. Il 14,4% dei nuclei familiari si ritrova, almeno una E purtroppo non è semvolta nell'anno, in diffi- pre così". coltà alla scadenza dei pagamenti. L'Istat lo aveva ♦ 16 Giustizia e Libertà INTERNI 31 dicembre 2006 NOI GIORNALISTI SENZA DIRITTI CHIEDIAMO DIGNITA Sottoscrivi l'appello Noi giornalisti che facciamo giornali e tv senza diritti. Precari dei più diversi bacini, consulenti e autori senza contratti, noi free lance, noi che firmiamo transazioni, noi che veniamo utilizzati come tappabuchi, noi collaboratori sul territorio che lavoriamo a due euro a pezzo con la promessa di un contratto, noi che raccontiamo la vita, la cronaca, la giudiziaria e non abbiamo l'assistenza legale. Noi, precari del mondo dell'informazione, diciamo agli editori che esistiamo e facciamo i loro giornali. Per noi sono scesi in campo i nostri colleghi più fortunati, quelli che vedono riconosciuto il loro lavoro con un contratto, con una busta paga, con le ferie e la malattia. Con la Casagit e l'Inpgi 1. A loro diciamo grazie, e diciamo di tenere duro anche per noi. Gli editori dicono e sostengono che possono fare a meno di noi. Noi diciamo a loro che se maturasse tra di noi quella che una volta veniva chiamata coscienza di classe e decidessimo di incrociare le braccia per una settimana i loro giornali e le loro tv sarebbero vuoti. Non si tratta più di lavoro flessibile. I nostri stipendi e le nostre sicurezze sono pressocché nulle. Se qualcuno di noi decidesse di alzare la voce, come spesso è accaduto, ci si mette alla porta e veniamo sostituiti da stagisti o da altri giovani colleghi che si troveranno ad accettare collaborazioni da fame. Reclamiamo diritti di libertà, accettiamo la flessibilità ma non la precarietà chiedendo ai colleghi più fortunati di continuare a difendere i loro e i nostri diritti. Chiediamo al governo di non piegarsi alla prepotenza degli editori e di operare affinché nessuna agevolazione venga loro concessa fino a quando non comprenderanno che senza diritti nel mondo dell'informazione, la stampa rimane meno libera e non offre ai lettori quella corretta informazione che meritano e di cui hanno diritto. Non è questione di firme, non è questione di stipendi. E' semplicemente questione di dignità e di diritto. Giustizia e Libertà Periodico Politico Indipendente Per sottoscrivere questo appello, collegarsi con:www.articolo21.info/appelliform. php?id=86 Per sapere chi sono coloro che hanno già firmatato tale appello, collegarsi con: Autorizzazione Tribunale di Roma n° 540/2002 del 18.09.2002 Proprietà: L. Barbato Redazione: Via Monte di Casa, 65 -00138– Roma E-Mail: [email protected] Fax: (+39) 06.6227.6293 Direttore Responsabile: Luigi Barbato Vice Direttore: Paolo Di Roberto Redattore Capo: Antonia Stanganelli