allegati allo studio ambientale unitario - progetto

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allegati allo studio ambientale unitario - progetto
G u a c e t o
Riserva Naturale dello Stato - Area Marina Protetta
d i
T o r r e
g e s t i o n e
d i
C o n s o r s i o
A - VALORIZZAZIONE FRUIZIONE E ALLESTIMENTO MUSEALE DELLA
TORRE COSTIERA - IMPLEMENTAZIONE DELLA EFFICIENZA ENERGETICA
E DELLA FRUIZIONE DIDATTICA DEL CENTRO VISITE "AL GAWSIT"
B - INTERVENTI DI RINATURALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE
IN LOCALITA' "PUNTA PENNA GROSSA"
RELAZIONE GENERALE
ALLEGATO
RTP:
Dott. Arch. Antonio VETRUGNO (capogruppo)
Dott. Agr. Francesca TRISOLINI
Dott. Agr. Vittorio PALMISANO
ALLEGATO
Ottobre 2013
C.P.
esecutivo
DATA
REDAZIONE
PROGETTO
A.1
RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
PO FESR PUGLIA 2007-2013 - ASSE IV – LINEA 4.4 – INTERVENTI PER LA RETE
ECOLOGICA - Azione 4.4.3 – Interventi di valorizzazione finalizzati ad elevare la fruizione
di aree ambientali omogenee individuate in piani di azione esistenti - Attività A
IL PAESAGGIO COME MUSEO
TORRE GUACETO TRA CULTURA E NATURA
INTERVENTO A – VALORIZZAZIONE FRUIZIONE E ALLESTIMENTO
MUSEALE DELLA TORRE COSTIERA - IMPLEMENTAZIONE DELLA
EFFICIENZA ENERGETICA E DELLA FRUIZIONE DIDATTICA
DEL CENTRO VISITE “Al Gawsit”
INTERVENTO B – INTERVENTI DI RINATURALIZZAZIONE
VALORIZZAZIONE IN LOCALITA' "PUNTA PENNA GROSSA"
E
PROGETTO ESECUTIVO
IMPORTO DEL FINANZIAMENTO: € 1.000.000,00
IMPORTO COMPLESSIVO LAVORI : € 751.212,40
IMPORTO COMPLESSIVO ONERI DELLA SICUREZZA : € 28.072,33
RELAZIONE GENERALE
1 - Premessa
La Riserva naturale statale di "Torre Guaceto" e l’Area marina protetta è gestita dal Consorzio di
Torre Guaceto, costituito nel dicembre 2000 dai Comuni di Brindisi e Carovigno e dall’Associazione
Italiana per il WWF for Nature Onlus.
A seguito di Protocollo di Intesa stipulato in data 27/04/2012 tra la Regione Puglia – Assessorato
qualità del territorio - Servizio Ecologia – Ufficio Parchi e tutela della biodiversità ed il Consorzio di
Torre Guaceto, sono state previste specifiche risorse comunitarie, regolate dal PO FESR
PUGLIA 2007-2013 - ASSE IV – LINEA 4.4 – INTERVENTI PER LA RETE ECOLOGICA
- Azione 4.4.3 – Interventi di valorizzazione finalizzati ad elevare la fruizione di aree ambientali
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omogenee individuate in piani di azione esistenti - Attività A, stabilendo un finanziamento
complessivamente pari ad € 1.000.000,00.
In relazione a tali risorse il Consorzio ha definito una serie di azioni sistema sul territorio,
incardinando le stesse su due Intervento A e Intervento B.
L'elaborato grafico T0 – Sistema delle azioni di intervento riporta i due insiemi - Intervento A e
Intervento B, nei quali si articola il progetto finanziato, interventi suddivisi in 5 Azioni strategiche
connesse al territorio della Riserva naturale statale di Torre Guaceto.
Le azioni progettuali che costituiscono complessivamente l'Intervento A sono 3 e si inseriscono
all'interno di una più ampia strategia di valorizzazione e fruizione turistica che mira a coniugare gli
aspetti culturali e naturalistici, presenti all'interno della Riserva naturale statale di Torre Guaceto.
L’ambito naturalistico risulta molto interessante per via delle importanti testimonianze storicoarchitettoniche di particolare valenza che ricadono al suo interno.
Quello che in particolare lega gli interventi su due immobili coinvolti – Torre Costiera aragonese e
Centro Visite “Al Gawsit”, è connesso ad una strategia di fruizione turistica dell'area, tra cultura e
natura appunto, strategia che vuole attribuire a questi immobili una maggiore connotazione di
attrattori culturali nonché poli del sistema di fruizione.
La strategia progettuale si implementa con le 2 azioni che costituiscono l'Intervento B che mira
ad una valorizzazione turistica e di rinaturalizzazione di alcune aree all’interno della Riserva, in
località “Punta Penna Grossa” o immediatamente all’esterno, ma strettamente correlate sia da un
punto di vista ecologico e paesaggistico, sia per aspetti relativi all’impatto che l’attività turistica
estiva ha su alcune aree della Riserva.
Gli interventi saranno rivolti, quindi, a migliorare la fruibilità dell’area da parte di turisti ed “ecoturisti”, ma anche a migliorare l’attrattività delle stesse ed a ridurre gli impatti che attualmente
quest’attività ha sugli ecosistemi della riserva.
In particolare le azioni progettuali mirano anche alla salvaguardia delle specie esistenti sul
territorio, attraverso l’utilizzazione di un altro immobile, ex casa colonica, oggi ridenominata Casa
del mare situata nel territorio comunale di Carovigno, quale centro faunistico.
Per motivi legati ad aspetti ambientali e paesaggistici, rispetto al progetto definitivo approvato, per
l'Intervento B sono state necessarie alcune modifiche con successiva eliminazione di due azioni.
1.a – Intervento A – Azioni progettuali
Le tre specifiche azioni appartenenti all’Intervento A, dettagliate nei paragrafi successivi, (cfr.
elaborato grafico T0 – Sistema delle azioni di intervento), saranno attuate grazie ad una parte del
suddetto finanziamento, per un importo complessivo pari ad € 700.000,00 ed intendono perseguire
i seguenti obiettivi:
Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera aragonese
Azione 2 - Servizi di gestione e fruizione dell'area marina - Realizzazione di pontile fisso
Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro
visite “Al
“Al Gawsit”
Gawsit”
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Tali proposte riguardano, come detto, i due immobili connessi alla fruizione turistica della Riserva
Naturale dello Stato, la Torre cinquecentesca aragonese ed il Centro visite “Al Gawsit” con
annesso museo.
L’azione 2 è riferita, invece, alla fruizione dello specchio acqueo marino antistante la stessa Torre
costiera e dedicata esclusivamente ai servizi di gestione e fruizione dell’area marina protetta.
1.b – Intervento B - Azioni progettuali
Le due specifiche azioni appartenenti all’Intervento B, dettagliate nei paragrafi successivi, (cfr.
elaborato grafico T0 – Sistema delle azioni di intervento), saranno attuate grazie ad una parte del
suddetto finanziamento, pari ad € 300.000,00 ed intendono perseguire i seguenti obiettivi:
Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa”
Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica
La prima azione è riferita ad una serie di interventi di ingegneria naturalistica da attuarsi nel
comprensorio di aree in località Punta Penna Grossa, quasi a ridosso della strada statale 379 e
prossimo alla fascia costiera.
Tali interventi hanno lo specifico obiettivo di consentire una migliore organizzazione del parcheggio
stagionale esistente, destinato alla fruizione della stessa zona costiera compresa nell’area naturale
protetta, area a parcheggio privata, da alcuni anni gestita direttamente dal Consorzio.
La seconda proposta riguarda, come detto, altro immobile, ovvero l’ex casa colonica oggi
ridenominata Casa del mare, nel quale è prevista una specifica utilizzazione degli ambienti, ma
che coinvolge anche le aree di pertinenza esterne, avente come obiettivo la istituzione di un centro
faunistico.
2 - Aspetti storico-paesaggistici dell’area (tratto dal PdG approvato)
Se pensiamo alle emergenze paesaggistiche, gli ingredienti di Torre Guaceto, piccolo fazzoletto di
terra e di mare, sono il paesaggio e la storia, infatti questo particolare ambito naturale racchiude, al
suo interno, una grande varietà di valori paesaggistici ma anche storici e naturalistici insieme,
definiti come il “Sistema della Riserva” in quanto sono ad essa fortemente legati.
Nell'entroterra un ambiente umido residuo delle grandi paludi pugliesi, si accompagna ad ampi
tratti di macchia mediterranea; gli ampi canneti a prevalente cannuccia di palude sono interrotti da
specchi d'acqua in collegamento con il mare, alimentati da risorgive e da un fitto reticolo di canali
di origine artificiale.
Per la presenza di una ricca avifauna acquatica, particolarmente numerosa nel periodo invernale e
durante i transiti migratori primaverili e autunnali, l'area è una zona umida d'interesse
internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar.
Se invece pensiamo alle valenze storico-architettoniche, le radici di questo territorio sono da
ricercare molto indietro nel tempo, le evidenze archeologiche più antiche, infatti, sono riferibili
all’età del Bronzo (XVI – XI sec. a.C.).
Torre Guaceto è uno dei rari siti della costa adriatica che non presenta sovrapposizioni di abitati in
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età classica, ellenistico-romana e d’età successive. Il promontorio risulta interessato da resti di
abitati protostorici e pertanto potrebbe diventare, dopo una serie di indagini sistematiche, il primo
tra una serie di siti dell’Italia sud-orientale che, se pur noti ed indagati, non sono mai stati attrezzati
per un vasto pubblico di visitatori, nell’ipotesi di realizzare un vero e proprio museo all’aperto.
Si prospetta quindi a Torre Guaceto la possibilità di indagare un sito pluristratificato d’età preclassica che potenzialmente conservi resti strutturali di ordinaria tipologia (capanne, focolari) e
probabili impianti collettivi con specifiche funzioni (aree di culto, necropoli).
Inoltre l’impaludamento di una vasta area dell’abitato protostorico è una favorevole circostanza per
la conservazione di particolari classi di materiali (si pensi al legno dei tronchi di palo per le
capanne).
Per
questo
motivo
l’area
potrebbe
preservare
eccezionali
rinvenimenti
di
documentazione di vita quotidiana, con reperti provenienti dai villaggi palafitticoli perilacustri
dell’Italia del Nord.
Tra tutte le aree oggetto di indagine archeologica, mediante prospezioni di superficie, quella
ubicata nel contesto del promontorio di Guaceto è sicuramente la più completa per estensione e
potenzialità di depositi archeologici.
Attorno al VIII sec. a.C. troviamo testimonianze dei Messapi, rappresentate da rinvenimenti
ceramici, inoltre i ritrovamenti effettuati, a cui si aggiunge il passaggio della Via Traiana, possono
far immaginare che Torre Guaceto fosse un florido porto.
Con la caduta dell’Impero Romano nel VI sec. d.C., in seguito alla discesa di ondate barbariche, il
porto fu inevitabilmente abbandonato. La popolazione trovò rifugio nell’entroterra costiero, la cui
testimonianza più affascinante è rappresentata da grotte adibite al culto cristiano – ortodosso.
Solo nel XI sec., in epoca medioevale, il sito riacquista la sua funzione di approdo, quando i
Saraceni, provenienti dalla Turchia, cominciarono a sfruttarlo.
Il fenomeno delle invasioni turche fu affrontato, realizzando una fitta rete di avvistamento lungo la
costa, nel 1531 per opera del marchese Ferdinando De Alacorn, allorquando viene realizzata
proprio la Torre costiera aragonese che dà il nome al sito ed in quanto importante testimonianza
storico-architettonica caratterizza tutto il territorio di particolare valenza naturalistica.
Infatti, tale emergenza si trova, come detto, immediatamente a ridosso della fascia costiera e nella
zona del promontorio di Guaceto, molto importante per gli aspetti archeologici ancora del tutto da
scoprire e valorizzare.
Proprio nel tratto della zona costiera, vi sono alcune insenature, interessate da prospezioni
archeologiche che hanno rivelato, tra le altre, testimonianze di buche da palo visibili sui banchi
affioranti a pelo d’acqua, riferibili ad espansioni dell’abitato principale nell’ambito del Bronzo-Ferro.
Sotto il profilo paesaggistico, lo sky-line del territorio si allarga sino a comprendere le località di
Castello, Montestazzo, le contrade Canali e Baccatani ed il borgo rurale di Serranova, dove si
trova, come detto, il Centro visite “Al Gawsit”, che, pur essendo aree esterne alla Riserva sono
comunque da considerare parte di quel sistema paesaggio e possono certamente contribuire a
svolgere un importante ruolo per il suo sviluppo sostenibile.
Verso l'entroterra e in direzione di Serranova, fortemente caratterizzanti sono poi le terre attorno al
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Castello verso il confine con la Riserva, con la presenza di un uliveto plurisecolare, costituito da
alberi maestosi simili a sculture viventi ed ancora una masseria fortificata del 1330, attorniata da
piccole case di contadini.
Segue paesaggisticamente la tenuta Baccatani che si estende su 200 ha di terreno di cui 50
ricadono all’interno della Riserva e che costituisce un’oasi di protezione faunistica; ancora la Torre
Regina Giovanna, al confine con la Riserva che si erge nella pianura, circondata da alcune
monumentali querce secolari.
Fanno poi parte della Riserva ed a nord rispetto all'area di progetto, la località costiera di Punta
Penna Grossa e il tratto nord di Apani.
Chiudono il valore aggiunto dell'area naturale nel suo insieme gli insediamenti rupestri di S. Biagio
e la strada dell’olio Dop Collina di Brindisi.
Tutto questo riconduce ad una pluralità di elementi che da alcuni anni già consentono la fruizione
turistica di itinerari tematici.
Le azioni
pensate in questa fase come obiettivo strategico del progetto, si inseriscono nella
valorizzazione delle risorse della Riserva e delle aree limitrofe, i castelli, i beni archeologici, gli
elementi storico-culturali, le zone umide, le particolari specie di flora e fauna, la stessa costa.
3 - Aspetti climatologici floristici e faunistici dell’area protetta
3.1 Clima
Lo studio del clima dell’area oggetto d’intervento è stato condotto utilizzando i dati rilevati nel
trentennio 1971 – 2000 della stazione termo-pluviometrica del servizio Idrografico del Ministero dei
Lavori Pubblici – Sezione idrografica di Brindisi.
Dall’analisi dei dati delle temperature, si è evidenziato che le stagioni mostrano i seguenti valori
medi : inverno 9,5 C; primavera 14,3 C; estate 24,3 C; autunno 17,3 C.
La quantità media di pioggia si attesta su valori di circa 715 mm annui; la media delle giornate
piovose è pari a circa 76 giorni/anno.
La distribuzione stagionale delle piogge mette in luce il carattere mediterraneo del clima, quindi da
un periodo siccitoso estivo e dalla concentrazione delle precipitazioni nel periodo autunnoinvernale.
Per l’inquadramento climatico del territorio, si è fatto ricorso ad alcune delle più note classificazioni
macro-climatiche e fito-climatiche nonché ad indici sintetici.
Secondo la classificazione di De Martonne quello del territorio in esame appartiene al “gruppo dei
climi temperati” e che secondo l’indice di aridità è adatta ad ospitare formazioni vegetali tipo
“Durilignosae”.
Anche in base alla classificazione di Koppen esso rientra nella “zona dei climi-caldo temperati” ed
in particolare nell’ambito di tale zona, nel “gruppo dei climi con estate asciutta”.
La classificazione integrata di Koppen e De Martonne consente di ascrivere il clima dell’area di
studio al “gruppo dei climi temperati” con vari mesi con temperatura maggiore di 20°C, ma almeno
quattro mesi con temperatura maggiore di 10°C, quindi varietà con estate calda e molto siccitosa
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(temperatura media del mese più caldo maggiore di 24°C e precipitazioni estive inferiori ai 100
mm).
Un clima di tale tipo corrisponde al “clima dell’ulivo” di Koppen, definito dallo stesso studioso come
“clima mediterraneo classico” nonché al clima mediterraneo classico di De Martonne.
Per l’inquadramento climatico a scopo fitogeografico è stata impiegata la classificazione
fitoclimatica di Pavari, relativa alla distribuzione della vegetazione forestale in funzione del clima.
Secondo tale classificazione la zona in esame rientra nel Lauretum II tipo, con siccità estiva,
sottozona calda (temperatura media del mese più caldo compresa tra i 15°C e i 23°C e
temperatura del mese più freddo minore di 7°C) del quale in generale, sono tipiche le vegetazioni
di tipo mediterraneo, termofile, sempreverdi e xeromorfe.
3.2 Flora
L’area presenta una certa varietà vegetazionale in quanto in essa sono distinguibili diversi tipi di
habitat, in parte caratteristici degli ambienti costieri e in parte di ambienti umidi. Parte dell’area
d’intervento è di tipo agricola e/o ex-agricola. L’area più interna della Riserva è caratterizzata da un
paesaggio agrario caratterizzato da uliveti, seminativi, mandorleti e vigneti insieme a circa 260 ha
di oliveto secolare.
Ad est e ad ovest di Punta Penna Grossa sono presenti habitat della costa, come prati di
Brachypodietalia e vegetazione annua e dune mobili con presenza di Ammophila arenaria,
caratterizzato dalla presenza di erbe psammofite di spiaggia che si aggregano in comunità rade e
discontinue che si propagano per stoloni o per rizoma quali, oltre all’Ammophila arenaria L.,
Agropyron junceum
L., Pancratium maritimum L., Cakile marittima Scop.,
Centaurea
sphaerocephala L., Echinops viscosus DC., Erygium maritimum L., Echinophora spinosa L,
Medicago marina L. . Specie rara presente su queste dune, è la Plantago albicans L..
Sulla costa rocciosa è invece presente vegetazione esposta direttamente all’azione del mare,
caratterizzata da alofile rupestri. Si registra anche la presenza di Limonium apulum, specie
endemica pugliese.
L’area retronunale è invece dominata da macchia mediterranea sottoforma di gariga o macchia,
costituita da arbusti quali Pistacia Lentiscus, Ramnus alaternus, Myrtus communis, Tymus
capitatus, Cistus sspp. A sud di Punta Penna Grossa, in area retrodunale, è presente anche un
boschetto di pochi ettari di Quercus ilex.
In particolare a sud di Punta Penna Grossa è presente una zona caratterizzata dalla presenza di
macchie a Ginepri, anche con esemplari vetusti di Juniperus oxycedrus subsp. Macrocarpa, che si
spingono internamente fino a creare forme di transizione con il bosco di Leccio.
Le diverse zone umide presenti nella riserva sono caratterizzate dalla presenza di canneti, nei
quali è predominante la Phragmites australis. Una di queste zone è quella del chiaro d’acqua.
La contemporanea presenza di ambienti serici ed umidi ha portato alla presenza nella macchia
mediterranea di elementi termofili come Erica manipuliflora ed elementi mesofili come Anagyris
fetida.
A sud di Punta Penna Grossa sono presenti aree in cui sono stati eseguiti degli interventi di
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rimboschimento con specie arboree e arbustive appartenenti alla macchia mediterranea.
3.3 Fauna
La descrizione della fauna presente nella Riserva è stata fatta sulla base degli studi eseguiti per la
redazione del Piano di Gestione del SIC IT9140005 “Torre Guaceto e Macchia S.Giovanni”.
La migrazione di molti uccelli acquatici avviene lungo la costa, e soprattutto quando il mare è
mosso, le baie e gli stagni interni offrono rifugio. Le acque antistanti la costa ospitano specie
ornitiche legate all’ambiente marino come Strolaghe, Svassi, Berte, Cormorani e specie
tipicamente palustri, dell’ordine Anseriformes, che hanno nelle acque della Riserva marina un’area
di sosta.
La maggior parte degli anatidi in sosta sono esemplari in migrazione, come la Marzaiola (Anas
querquedula), il Codone (Anas acuta), la Volpoca (Tadorna tadorna), il Fischione (Anas penelope)
ed il Moriglione (Aythya ferina).
Le più abbondanti specie che sostano nella riserva appartengono all’ordine , come le sterne, il
Gabbiano corallino (Larus melanocephalus), il Gabbianello (Larus minutus), il Gabbiano reale
(Larus cachinnans) ed il Gabbiano comune (Larus ridibundus).
Il sistema delle isole comprese nella Riserva marina ed il litorale, sono per molti uccelli
un’importante area di sosta ma anche sito trofico e, per alcune, riproduttivo. Tra i Charadriiformes
qui si riproduce il Fratino (Charadrius alexandrinus), svernano il Voltapietre (Arenaria interpres) e
la Pivieressa (Pluvialis squatarola), di transito è la Beccaccia di mare (Haematopus ostralegus) ed
il Chiurlo piccolo (Numenius phaeopus).
Tra i Ciconiiformes sostano numerosi esemplari di Airone cenerino (Ardea cinerea), Garzetta
(Egretta garzetta) e Nitticora (Nycticorax nycticorax). Le isole sono anche zona di caccia di rapaci,
tra cui il Falco di palude (Circus aeruginosus) ed il Pellegrino (Falco peregrinus), che predano la
colonia di colombi selvatici (Columba livia) e domestici.
Tra i Passeriformes vi sono la Ballerina bianca (Motacilla alba) e Passera d’Italia (Passer
domesticus) che qui si riproducono. Tra i rettili esiste una numerosa popolazione di Lucertola
campestre (Podarcis sicula).
Gli habitat sub-alofili sono rappresentati in gran parte dal canneto. Qui è presente la Folaga (Fulica
atra), ma con un numero di coppie esigue, così come la presenza di altri Gruiformes e dei
Ciconiiformes è limitata a pochi esemplari di poche specie.
Il numero dei Passeriformes è invece molto elevato, in quanto utilizzano l’area come dormitorio
notturno, sia in fase migratoria sia di svernamento. E’ rilevante, infatti, la presenza della rondine
(Hirundo rustica), dello strillozzo (Miliaria calandra) e dello storno (Sturnus vulgaris).
Sono specie tipiche di quest’habitat, oltre a quelle suddette, quelle di Passeriformes inclusi nella
famiglia Sylviidae.
E’ specie svernante e potenzialmente nidificante il Tarabuso (Botaurus stellaris), svernanti sono la
Moretta tabaccata (Aythya nyroca) e il Falco di palude (Circus aeruginosus). E’ presente, inoltre,
una congrua popolazione di Testuggine d’acqua (Emys orbicularis) .
Gli habitat alofili sono caratterizzati per le estreme condizioni determinate dall’elevata salinità
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dell’ambiente, in cui riesce a vivere un ridotto numero di specie.
Frequentano quest’habitat solo specie ornitiche, in prevalenza della sottofamiglia Recurvirostrinae
come Avocetta (Recurvirostra avosetta), Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus) e della
famiglia Glareolidae la Pernice di mare (Glareola pratincola), ed ancora della famiglia Alaudidae e
Motacillidae.
La macchia ed il bosco sono gli ambienti più ricchi sotto il profilo faunistico, con presenza di specie
molto importanti quale il Tasso (Meles meles) tra i mammiferi, il Cervone (Elaphe quatuorlineata)
ed il Ramarro (Lacerta bilineata) tra i rettili, oltre a numerose specie di uccelli, in prevalenza
Passeriformes delle famiglie Sylvidae e Trogloditidae.
Tra i rapaci è da evidenziare la presenza del Lodolaio (Falco subbuteo), importante è anche la
presenza del Gruccione (Merops apiaster).
La presenza di prati naturali costituisce habitat importante per mammiferi come il Riccio
(Erinaceus europaeus) e la Volpe (Vulpes vulpes), per uccelli, prevalentemente Passeriformes
delle famiglie Alaudidae, Motacillidae e Muscicapidae, tra cui nidificano il Saltimpalo (Saxicola
torquata) ed il Beccamoschino (Cisticola juncidis) e da un notevole numero di rapaci in migrazione.
Questi sono importanti anche per rettili come la Luscengola (Chalcides chalcides) ed il Ramarro
(Lacerta bilineata).
Le colture erbacee praticate nella Riserva sono prevalentemente cereali ed ortaggi. I seminativi,
soprattutto in inverno sono habitat importante per il Chiurlo (Numenius arquata), il Piviere dorato
(Pluvialis apricaria) e la Pavoncella (Vanellus vanellus). Qui svernano numerosi Passeriformes,
prevalentemente della famiglia Alaudidae e Motacillidae, tra cui anche i rari Calandro (Anthus
campestris) e Calandro maggiore (Anthus novaeseelandiae). In periodo migratorio, soprattutto in
primavera, sono popolate da numerose specie di Accipitriformes e Falconiformes, tra cui
l’Albanella minore (Circus pygargus), l’Albanella pallida (Circus macrorus), il Falco cuculo (Falco
vespertinus) ed il Grillaio (Falco naumanni). Durante la migrazione sono importanti anche per
alcuni Gruiformes come la Gru (Grus grus). Queste aree sono frequentate da mammiferi come il
Riccio (Erinaceus europaeus), da rettili come la Lucertola campestre (Podarcis sicula) e da anfibi
come il Rospo (Bufo bufo) ed il Rospo smeraldino (Bufo viridis).
4 - Iter amministrativo del progetto definitivo
In data 10/09/2012 e successive sedute del 29/09/2012 e del 22/11/2012, è stata convocata
apposita Conferenza dei Servizi presso la sede del Consorzio in Carovigno, in relazione alla
necessità di acquisire i pareri, concessioni, autorizzazioni, licenze, nulla osta ed assensi richiesti
dalla normativa vigente per la stesura del Progetto Esecutivo degli interventi.
Gli enti convocati sono stati:
•
Regione Puglia Settore Demanio
•
Regione Puglia Servizio Foreste
•
Comune di Brindisi
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•
Agenzia delle Dogane di Brindisi
•
Comune di Carovigno
•
Capitaneria di Porto di Brindisi
•
Ministero per i Beni Culturali e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per le Provincie di Lecce, Brindisi e Taranto
La Conferenza, in conformità a quanto espresso dall’art. 14bis, comma 2° della Legge n. 241/90
e successive modifiche ed integrazioni di cui alla legge 122/2010, si è conclusa esprimendo
parere favorevole da parte di tutti gli Enti sulle proposte del progetto definitivo, salvo alcune
prescrizioni, come l'eliminazione dell'impianto fotovoltaico dalla copertura della Torre aragonese
che è divenuta indirizzo per la stesura del progetto esecutivo.
5 - Inquadramento territoriale dell'area protetta
La Riserva Terrestre ed Area Marina protetta sono state istituite rispettivamente con Decreto del
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 04.02.2000 (G.U. n. 124 del 30/05/2000) e
Decreto Ministeriale del 04/12/1991.
La sede legale del Consorzio, organismo di gestione dell'Area marina protetta di "Torre Guaceto",
è nel Comune di Carovigno (Brindisi); la sede operativa nonché centro visite, denominato appunto
“Al Gawsit”, è situata presso la borgata di Serranova, sempre nel territorio di Carovigno, che in
questa fase è anche oggetto di alcuni specifici interventi di cui al presente progetto esecutivo.
Sotto l'aspetto della importanza naturalistica dell'area, nell’ambito del programma comunitario
“Natura 2000” e del relativo programma italiano “Bioitaly”, la Regione Puglia ai sensi della Dir.
92/43 CEE “Habitat” ha proposto "Torre Guaceto" come Sito d’Importanza Comunitaria (SIC),
denominandolo Torre Guaceto Macchia San Giovanni (sigla IT9140005).
La Regione Puglia ha altresì individuato la zona umida di "Torre Guaceto" come Zona di
Protezione Speciale (ZPS) (sigla IT9140008) ai sensi della Dir. 79/409 CEE “Uccelli”.
Gli immobili interessati dalle azioni di cui all'Intervento A ed all'Intervento B ricadono tutti nel
territorio della Provincia di Brindisi - ambito comunale di Carovigno.
5.a - Inquadramento territoriale – Intervento A
Come si può riscontrare dall'elaborato grafico T.1A - Inquadramento territoriale, gli immobili di cui
all’Intervento A, sono sostanzialmente diversi tanto per tipologia quanto per attuale destinazione,
nonché situati in punti anche distanti rispetto alla stessa area naturale protetta.
Con riferimento, inoltre, al contesto dell'area naturale protetta, soltanto la Torre costiera
aragonese, immobile di valenza storico-architettonica, trovandosi prospiciente la costa, ricade:
•
all'interno della Riserva Naturale dello Stato;
•
all'interno del Sito d’Importanza Comunitaria (SIC), denominato Torre Guaceto Macchia
San Giovanni (sigla IT9140005);
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
•
nell'ambito territoriale della Zona di Protezione Speciale (ZPS) denominata "Torre Guaceto"
(sigla IT9140008).
Pertanto la sede del Centro visite “Al Gawsit”, trovandosi nella borgata di Serranova, resta del tutto
esterna all'ambito territoriale, sia in relazione al SIC richiamato, sia rispetto alla perimetrazione
ufficiale che individua la Riserva dello Stato.
Quest'ultimo aspetto, però, non crea discontinuità alle azioni qui individuate, anzi rafforza proprio
la strategia di una fruizione dell'area che si svolge su più poli, presentando di fatto un'offerta
diversificata.
Si tratta infatti, in entrambe i casi in esame, di luoghi deputati alla rappresentazione e fruizione
guidata delle valenze naturalistiche e culturali dell'area, in uno emergenze paesaggistiche.
L'accessibilità dei due immobili interessati, avviene, per entrambe, attraverso una viabilità
complanare alla strada statale 379, che si imbocca, nelle direzioni sud-nord, uscendo dalla stessa
SS all'altezza della segnalazione per la borgata di Serranova - località "Punta Penna Grossa" :
−
per raggiungere la Torre costiera aragonese, si imbocca la viabilità complanare all'altezza
della indicazione per la località costiera "Punta Penna Grossa", già posta all'interno del
territorio della Riserva e, lasciando la stessa complanare, a sinistra, dopo qualche centinaio
di metri si percorre uno stradone in terra battuta che consente, indirizzandosi sul percorso
che porta verso la costa, di raggiungere immediatamente tale emergenza storicoarchitettonica però soltanto a piedi dopo aver lasciato l'auto nell'apposito parcheggio lungo
la citata complanare;
−
per raggiungere, invece, il Centro visite “Al Gawsit”, sempre dallo stesso incrocio, sulla
statale si sale verso la borgata di Serranova dove si trova appunto il fabbricato, di recente
realizzazione, che ospita le specifiche funzioni di gestione delle attività connesse all'area
protetta ed il museo.
Come si può comprendere, quindi, tanto la Torre costiera aragonese, quanto il Centro visite, in
quanto interessati dalle presenti proposte progettuali, sono direttamente collegati, non soltanto ad
assi di viabilità primaria, quale la strada statale 379, ma anche ad adeguata viabilità interna di tipo
intercomunale o, come nel caso della Torre, realizzata in terra battuta.
Quest'ultima è funzionale ai percorsi che quotidianamente vengono utilizzati dai soli mezzi
autorizzati o in possesso della Riserva Statale per la fruibilità turistica orientata della stessa area
naturale protetta.
Attraverso l'elaborato grafico allegato T.1A - Inquadramento territoriale, è possibile anche meglio
individuare il contesto territoriale all'interno del quale si inseriscono gli immobili oggetto delle
richiamate azioni progettuali 1 e 3 (cfr. Tav. T0).
Azione 2 - Servizi di gestione e fruizione dell'area marina Per quanto riguarda invece l'Azione
Realizzazione di pontile fisso, la struttura viene prevista immediatamente a ridosso del tratto di
costa sottostante la Torre costiera aragonese.
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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5.b - Inquadramento territoriale – Intervento B
Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa”
L’area d’intervento è riportata nel Catasto Terreni del Comune di Carovigno (BR) al foglio 36
particelle 484, 1063, 1064, 994, 535, 537, 531, al foglio di mappa 37 p.lla 165. Nella cartografia
ufficiale IGM 1:50.000 il sito è individuato al foglio 476 “Brindisi” della Carta d’Italia (cfr. Tav.T.1B).
Le aree sono di proprietà del demanio marittimo, del demanio dello Stato patrimonio disponibile,
del Comune di Carovigno, in parte sono anche di proprietà privata.
Le aree d’intervento sono diverse. La più estesa si trova fra la S.S.379 e le dune a Ovest di Punta
Penna Grossa (F.M. 36 p.lle 531, 535, 537, 1063, 1064 e 994). Questa è un’area in parte agricola
e in parte ex-agricola, pianeggiante e leggermente esposta a nord.
Altro immobile d’intervento è quello denominato “Casa del mare”, nella parte centrale della riserva
(F.M. 37 di Carovigno, p.lla 165), la quale già parzialmente recuperata, sarà adibita a sede del
Centro faunistico.
Alcune aree non sono attualmente disponibili per l’attuazione degli interventi, ma saranno oggetto
di acquisizione tramite procedura di concessione demaniale o di diritto di superficie.
Relativamente alla particella 992 del FdM 36 del Comune di Carovigno, è stato eseguito il
frazionamento delle aree, così come richiesto dall’Agenzia del Demanio, per individuare anche
catastalmente, l’area sulla quale realizzare uno degli interventi e precisamente l’ampliamento
dell’area parcheggio. La particella 992 è stata così frazionata generando le p.lle 1063 e 1064.
Comune
Foglio
P.lla
Carovigno
36
1063
Carovigno
36
1064
Carovigno
36
994
Carovigno
36
484
Carovigno
36
531
Carovigno
36
Carovigno
Carovigno
Proprietà
Sup.
Superficie da Sup. Intervento
Catastale (ha) acquisire (ha)
(ha)
Demanio
dello Stato
Demanio
dello Stato
Demanio
dello Stato
Demanio
dello Stato
5,3945
5,3945
6,3900
0,7950
0,7950
0,7950
9,7340
9,7340
6,2340
0,0060
0,0060
0,0000
ANAS
0,8075
0,0400
0,0400
535
Privato
0,8041
0,8041
0,8041
36
537
Privato
0,8671
0,8671
0,8671
37
165
Comune di
Carovigno
4,0437
0,0000
0,1000
22,4519
17,6407
15,2302
Totale
6 - Inquadramento dell’ambito territoriale nella pianificazione – Intervento A
Come si riscontra dalla Tavola 1A (Inquadramento territoriale), sotto l’aspetto della classificazione
urbanistica e dei vincoli, le destinazioni d’uso all’interno dei rispettivi ambiti territoriali in cui
ricadono i due fabbricati in questione, alle diverse scale territoriali sono le seguenti :
6.1 - STRUMENTAZIONE A SCALA COMUNALE - P.d.F. VIGENTE :
•
Torre costiera aragonese: l'area all'interno della quale ricade è tipizzata come: Zona
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
•
Turistica – Fascia balneare.
Tale destinazione urbanistica, impressa dal vigente P.d.F. sull'area interessata dalla Torre costiera
aragonese, risulta individuata sugli elaborati grafici allegati - T.1A - Inquadramento territoriale
•
Centro visite “Al Gawsit”: l'area all'interno della quale ricade il fabbricato, di recente
realizzazione, è tipizzata come: Zona ad uso agricolo; si precisa che la destinazione d'uso
originaria, limitatamente al solo fabbricato, da zona agricola è stata modificata a seguito
dell'adozione di apposita variante al P.D.F. Vigente, promossa ai sensi dell’art.1, comma 4, L.R.
n.13/2001 con Delibera di C.C. n° 22 del 01/07/2011.
Tale variante è stata oggetto di approvazione definitiva con apposita Delibera di C.C. N° 7 del
09/03/2012.
6.2 - STRUMENTAZIONE A SCALA REGIONALE - PUTT/P :
•
Torre costiera aragonese: l’intervento in oggetto, come si evince dalla Tavola T.2A Carta dei vincoli, ricade in ambito così individuato:
o
Ambiti territoriali estesi (A.T.E.) - Ambito “A” (ambito di valore eccezionale) per il comprensorio
di aree entro cui ricade l'emergenza storico-architettonica oggetto della proposta progettuale,
aree che si estendono sino alla zona costiera;
Gli indirizzi di tutela prevedono quanto segue:
- in ambito “A” : conservazione e valorizzazione dell’assetto attuale; recupero delle situazioni
compromesse attraverso la eliminazione dei detrattori;
o
Ambiti distinti
Con riferimento all'area oggetto d'intervento, come si evince dalla Tavola T.2A - Carta dei vincoli,
questa risulta interessata direttamente dalla presenza di ambiti territoriali distinti dei sistemi ed
elementi strutturanti il territorio dal punto di vista paesaggistico, come identificati e definiti all'art.
3.01 titolo III delle N.T.A. del P.U.T.T./P. e da specifici ordinamenti vincolistici che vi gravano come
di seguito elencati :
Vincoli ex lege 1497 (Vincolo Paesaggistico) (SERIE N. 1 del Piano)
Decreti Galasso (SERIE N. 2 del Piano)
Vincoli idrogeologici (SERIE N. 3 del Piano)
Boschi - Macchia - Biotopi - Parchi (SERIE N. 4 del Piano)
Idrologia superficiale (SERIE N. 6 del Piano)
Vincoli faunistici (SERIE N. 9 del Piano)
Geomorfologia (SERIE N. 10 del Piano)
Centro visite “Al Gawsit”: l’intervento in oggetto, ricade in ambito così individuato:
o
Ambiti territoriali estesi (A.T.E.) - Ambito “C” (valore distinguibile) (art. 2.01 punto 1.3 delle
N.T.A. del P.U.T.T./P) per il comprensorio di aree entro cui ricade il fabbricato, oggetto della
proposta progettuale.
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Stante la classificazione "C" le aree interessate dall'intervento risultano, pertanto, sottoposte a
tutela paesaggistica diretta dal P.U.T.T./P.
La classificazione "C" individua secondo il P.U.T.T./P. un "valore distinguibile, laddove, sussistano
condizioni di compresenza di più beni costitutivi con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti"
Gli indirizzi di tutela prevedono quanto segue:
−
in ambito "C" prevedono la "salvaguardia e valorizzazione dell'assetto attuale se
qualificato, trasformazione dell'assetto attuale se compromesso, per il ripristino e l'ulteriore
qualificazione; trasformazione dell'assetto attuale che sia compatibile con la qualificazione
paesaggistica (art. 2.02 punto 1.3 delle N.T.A. del P.U.T.T./P.)”.
o
Ambiti distinti
Con riferimento all'area oggetto d'intervento, come si evince dalla Tavola T.2A - Carta dei vincoli,
non risulta interessata direttamente dalla presenza di ambiti territoriali distinti dei sistemi ed
elementi strutturanti il territorio dal punto di vista paesaggistico, come identificati e definiti all'art.
3.01 titolo III delle N.T.A. del P.U.T.T./P. e da specifici ordinamenti vincolistici.
6.3 - PIANO DI GESTIONE QUINQUENNALE DELLA RISERVA NATURALE STATALE DI
TORRE GUACETO E DEL S.I.C. “TORRE GUACETO E MACCHIA S.GIOVANNI” (IT9140005)
Lo strumento di pianificazione è disciplinato dalla legge 394/41 e dal D.M. del Ministero
dell'Ambiente del 04/02/2000; detto strumento è stato adottato dalla Regione Puglia con
provvedimento di cui alla Delibera di G.R. n° 2247 del 29/12/2007, pubblicata sul BURP n° 15 del
25/01/2008 e definitivamente approvato con Delibera della Giunta Regionale del 26/04/2010 –
n°1097.
6.4 - PIANO PER L'ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI)
L'Autorità di Bacino della Puglia (AdB) in data 30/11/2005 ha approvato in via definitiva il Piano di
Bacino stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI).
Esso ha come obiettivo specifico l’individuazione delle aree a rischio di frana e di alluvione e la
previsione di azioni finalizzate alla prevenzione e mitigazione di detto rischio sul territorio.
Riguardo ai vincoli istituiti dal PAI, nel Comune di Carovigno, dal riscontro effettuato sulla base
della cartografia disponibile al 27/12/2010, non risultano delimitate aree di pericolosità idraulica o a
rischio idrogeologico.
7 - Inquadramento dell’ambito territoriale nella pianificazione – Intervento B
Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa”
7.1 Vincoli e aree protette
L’area d’intervento è interessata da un regime di tutele alquanto complesso, infatti oltre ad essere
un’area protetta, è stata inquadrata nel Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio
della Puglia, classificandola in Ambiti Territoriali Estesi e Distinti di diversa importanza (cfr. tavola
T.4B).
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Aree Protette (cfr. tavola T.4B sez.A)
Il sito d’intervento, come già detto, ricade parzialmente nella Riserva Naturale dello Stato di Torre
Guaceto.
L’area è interessata da istituti di protezione ambientale di livello comunitario ai sensi della Direttiva
92/43 CE “Habitat” e della Direttiva 79/409 CE “Uccelli”, concernenti rispettivamente la
conservazione degli habitat naturali e seminaturali e la conservazione degli uccelli selvatici. Più
precisamente l’area ricade parzialmente nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT9140008 “Torre
Guaceto”, è invece completamente compresa nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) IT
9140005, “Torre Guaceto e macchia S.Giovanni.
7.2 - STRUMENTAZIONE A SCALA REGIONALE - PUTT/P :
Ambiti Territoriali Estesi (cfr. tavola T.4B sez.A)
Il P.U.T.T. Puglia perimetra diversi ambiti territoriali denominati “Ambiti Territoriali Estesi” (ATE), con
riferimento al livello dei valori paesaggistici.
Gli interventi si attestano in ATE con diverso valore, in particolare ricadono in ATE C “valore
distinguibile” gli interventi più prossimi alla costa, mentre ricadono in ATE D “valore relativo” e in
ATE A “Eccezionale” il resto degli interventi.
Ambiti Territoriali Distinti e Vincoli (cfr. tavola T.4B sez.B)
Gli ATD individuano le emergenze e peculiarità in riferimento a caratteri geologici, geomorfologici,
della copertura botanica, delle potenzialità faunistiche e delle stratificazioni storiche e culturali
nonché dei regimi di tutela di una determinata zona.
Per quanto riguarda il sistema dell’assetto geologico, geomorfologico e idrogeologico, l’area
d’intervento è interessata dall’ATD “Area litoranea” anche se non cartografata.
Per quanto riguarda il sistema della copertuta botanico-vegetazionale, colturale e della potenzialità
faunistica, l’area d’intervento è interessata parzialmente da ATD “macchia” e da ATD “biotopo” e
“Zona umida”.
La zona d’intervento ricade parzialmente in un’area sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi del
R.D.L. 3267 del 30/12/1923, parzialmente in area a Vincolo Paesaggistico ai sensi della L. 1497
del 29/06/1939 e completamente in area a vincolo paesaggistico ai sensi del Decreto Galasso
D.M. 01/08/1985.
Piano Paesaggistico Territoriale Regionale
Il PPTR è stato adottato con DGR n.1435 del 02/08/2013 e DGR 2022 del 29/10/2013 e fino alla
sua approvazione in sede di accertamento di compatibilità paesaggistica è necessario verificare
che i piani e/o progetti non siano in contrasto sia con le norme del PUTT/P sia con le norme del
PPTR.
L’area in esame ricade, secondo il PPTR in :
•
Ambiti Paesaggistici:
Figura “la campagna brindisina”
Ambito “la campagna brindisina”
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
•
Componenti Geomorfologiche
•
UCP Grotte (in parte)
•
Componenti Idrologiche
UCP Vincolo idrogeologico (in parte)
•
Componenti botanico-vegetazionali
UCP Aree di rispetto dei boschi (in parte)
•
Componenti delle aree protette e siti naturalistici:
UCP SIC : Torre Guaceto e Macchia San Giovanni
Componenti culturali e insediative :
BP Immobili e aree di notevole interesse pubblico
Componenti dei valori percettivi : nessuno
•
•
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
La tabella seguente riporta gli A.T.E., gli A.T.D., i BP, gli UCP e la vincolistica a cui è sottoposta
l’area d’intervento.
PUTT/P ATE
PUTT/P ATD
PPTR - BP
PPTR UCP
Vincoli
4 – Riqualificazione ambientale
dell'area di Punta Penna Grossa
Valore relativo “D”
Valore distinguibile “C”
Decreto Galasso
Vincolo Paesaggistico ex R.D.L.
1497/39
Vincolo Idrogeologico
Componenti culturali e insediative
:
- BP Immobili e aree di notevole
interesse pubblico
Componenti geomorfologiche :
UCP Grotte (in parte)
Componenti Idrologiche
- UCP Vincolo idrogeologico (in
parte)
Componenti botanicovegetazionali
- UCP Aree di rispetto dei boschi (in
parte)
Componenti delle aree protette e
siti naturalistici:
- UCP SIC : Torre Guaceto e
Macchia San Giovanni
Vincolo idrogeologico
(R.D.L. 3267 del 30/12/1923);
Vincolo Paesaggistico (L.
1497 del 29/06/1939);
Decreto Galasso (D.M.
01/08/1985)
5 – Sistemazione e allestimento area
faunistica
Valore eccezionale “A”
Zona Umida
Decreto Galasso
Vincolo Paesaggistico ex R.D.L. 1497/39
Vincolo Idrogeologico
Componenti Idrologiche :
BP Territori costieri
Componenti botanico-vegetazionali
- BP Zone umide Ramsar
Componenti delle aree protette e siti
naturalistici:
Riserva Natutale dello Stato
Componenti culturali e insediative :
- BP Immobili e aree di notevole interesse
pubblico
Componenti Idrologiche
- UCP Vincolo idrogeologico (in parte)
Componenti botanico-vegetazionali
- UCP Aree di rispetto dei boschi (in parte)
Componenti delle aree protette e siti
naturalistici:
- UCP SIC : Torre Guaceto e Macchia San
Giovanni
UCP ZPS : Torre Guaceto
Vincolo idrogeologico (R.D.L.
3267 del 30/12/1923);
Vincolo Paesaggistico (L. 1497
del 29/06/1939);
Decreto Galasso (D.M.
01/08/1985)
7,3 - PIANO PER L'ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI)
Secondo il Piano di Assetto Idrogeologico della Puglia, il solo intervento di chiusura dell’attuale
accesso situato in corrispondenza dello svincolo della Strada Statale, è interessato da Area a
Pericolosità Geomormologica PG2.
8 - Inquadramento dell’ambito territoriale sotto l'aspetto idrogeologico – Intervento B
Da un punto di vista geologico l’area di progetto appartiene alle Murge Meridionali in basamento
cristallino Vaniscano, sul quale si trova depositato calcare a sua volta ricoperto da lembi di
calcareniti di Gravina e argille Plio-Pleistoceniche.
La successione stratigrafica dell’area d’intervento è sintetizzabile nel seguito:
−
depositi calcarenitici a stratificazione incrociata;
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
−
sabbie giallastre costituite alla base da argille marnose e in alto argille sabbiose con
intercalazioni e lenti arenacee(Pleistocene); nelle formazioni argilloso-sabbiose si trova la falesia di
altezza tra i 4-6 metri caratterizzata da numerosi fenomeni di crollo;
−
calcari grigio-chiari a Rudiste depositatisi nel Cretaceo (Cenomaniano-Senoniano);
I terreni presentano una permeabilità variabile poiché i calcari ricadenti a sinistra del canale
Reale sono molto compatti e impermeabili costringendo la circolazione della falda in pressione e
per livelli.
Le caratteristiche idrografiche superficiali e sotterranee dell’area dipendono dalla prevalenza
degli affioramenti calcarei o dei depositi più recenti entrambi caratterizzati da una discreta
permeabilità.
La formazione calcarea di base risulta, infatti, fratturata ed interessata da fenomeni carsici
piuttosto intensi, i depositi arenacei e/o sabbio-ciottolosi hanno una discreta permeabilità per
porosità. Entrambi favoriscono, quindi, il deflusso delle acque in profondità per cui, dove essi
prevalgono, manca una idrografia superficiale a carattere perenne.
La circolazione idrica sotterranea risulta piuttosto complessa e tale da permettere l’originarsi di
due falde una “superficiale” ed un’altra “profonda”. Dal punto di vista dello sfruttamento, si rileva
che, nella gran parte, tali acque soddisfano le esigenze locali soprattutto legate all’irrigazione degli
ortaggi. Nell’area in esame si rinvengono infatti pozzi e sorgenti collegati a tale falda superficiale;
le sorgenti, a carattere sia stagionale che perenne, si originano al contatto tra terreni con diversi
valori di permeabilità. La falda più profonda rappresenta una delle risorse naturali più importanti
del territorio. La circolazione idrica profonda si attua nelle assise calcaree cretacee che formano
l’impalcatura fondamentale di tutta la regione pugliese.
Tale falda è delimitata verso l’alto dalla formazione argillosa; in alcuni punti però è a pelo libero
e galleggia, sulle acque d’ingressione marina, insinuatesi attraverso le fratture le discontinuità
strutturali del complesso calcareo-calcarenitico.
Ciò determina un locale aumento della salinità delle acque emunte dai pozzi più vicini alla
costa. Il livello della piezometrica è di pochi metri superiore al livello mediomarino.
Per ogni ulteriore dettaglio conoscitivo sotto il profilo geologico ed idrogeologico, idraulico e
geomorfologico si rinvia alle Relazioni specialistiche – allegati A.2f e A.2g.
9.1 - Stato attuale degli immobili interessati dalle Azioni 1 e 3 - Intervento A
9.1.1 - Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera
L'immobile è stato oggetto di lavori di restauro terminati nell'estate 2009, investendo risorse pari
ad € 250.000,00, finanziate attraverso i fondi del PIS n°12 nell'ambito del POR Puglia 2000-2006
“Itinerario turistico-culturale Normanno-Svevo- Angioino”.
In quell'occasione sono state interamente restaurate le facciate esterne, gli ambienti a piano terra
facenti parte del corpo edilizio posto in aderenza alla torre sul lato a sud ed una preventiva
revisione del manto di copertura.
Sono di fatto rimasti esclusi, da tale fase, gli interventi connessi al grande ambiente voltato al
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
primo piano ed alla scala di accesso – unica rampa - a detto livello superiore, realizzata in
aderenza alla Torre sul lato sud e tra il corpo edilizio del XX secolo.
Altro ambiente non interessato dalla fase dei precedenti interventi, è il vano posto sopra alla Torre,
probabilmente nato in epoca successiva ed accessibile unicamente dal piano coperture; si
presenta come stanza con volta a botte, dotata anche di finestra.
Al fine di predisporre l'allestimento museale (Azione 1), proposto in questa fase, diventa, pertanto,
necessario procedere preventivamente al completamento degli interventi di restauro dell'ambiente
unico al primo piano, nonché della connessa scala di accesso da piano terra a quest'ultimo e del
vano posto sul piano coperture.
A questi si aggiunge la necessità di utilizzare funzionalmente uno dei due ambienti, anch'essi
voltati, posti al piano terra e costituenti il corpo edilizio del XX secolo.
In questo caso detti ambienti sono stati oggetto degli interventi inseriti nella fase appena conclusa,
ma restano comunque modeste opere di finitura necessarie per una piena agibilità degli stessi.
Gli interventi strutturali, proposti in questa fase, sono indispensabili a rendere pienamente fruibili
gli ambienti interni, in relazione alle necessità museali previste, pertanto, al fine di insediare dette
attività è stato effettuato un attento esame delle criticità presenti in tali vani.
Particolare attenzione è stata data alla situazione generale di conservazione degli stessi,
considerando inoltre il necessario adeguamento impiantistico e quanto altro occorrente per
l'allestimento predetto.
Vano voltato al primo livello dove risultano evidenziate le seguenti criticità:
−
le pareti, così come le volte, sono attualmente rifinite con intonaco cementizio che presenta
distacchi in più punti e mano finale di tinteggiatura biancastra, del tipo lavabile con esteso
spellamento in diffuse zone;
−
sulla volta a botte sono presenti macchie da efflorescenze, dovute ad infiltrazioni da acque
meteoriche, in zone localizzate di difficile ricognizione cronologica, attribuibili con buona
probabilità ai giunti della soprastante pavimentazione del piano coperture;
−
presenza lungo le pareti di umidità di risalita dalla sottostante cisterna;
−
pavimentazione in basolato calcareo fortemente patinata;
−
impianto elettrico esterno, del tipo treccina, non a norma ed incompleto;
−
infissi esterni ed interni da sottoporre a manutenzione ordinaria;
Vano scala da livello piano terra a primo livello dove risultano evidenziate le seguenti criticità:
−
parete destra grezza, allo stato attuale priva di intonaco;
−
parete sinistra rifinita a calcina;
−
scarsa sicurezza di accessibilità per assenza di soglie sui gradini piuttosto erosi;
−
impianto elettrico insufficiente;
−
infissi esterni da sottoporre a manutenzione ordinaria;
−
assenza di mancorrente lungo la rampa.
Scala di collegamento tra vano voltato e piano coperture che presenta le seguenti criticità:
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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−
sistema pressoché inaccessibile ed insicuro, costituito, per un primo tratto, da scala a pioli
in ferro, ovvero da pavimento del vano voltato a pianerottolo intermedio esistente; per la
seconda rampa, con scala in legno, del tipo alla marinara, da pianerottolo intermedio sino
al pianerottolo al livello del piano coperture;
−
assenza di impianto elettrico lungo il vano scala.
Piano coperture che presenta le seguenti criticità:
−
grate in ferro al livello del piano di calpestio o lastricato solare, in corrispondenza dei
piombatoi sui quattro prospetti, fortemente degradate;
−
paramento murario del parapetto, sul fronte interno, con evidenti ammaloramenti o
distacchi di intonaco;
−
murature perimetrali esterne e copertura del vano voltato, rifinite ad intonaco cementizio
con evidenti segni di ammaloramento;
−
infisso in ferro di accesso al vano deteriorato;
−
assenza di impianto elettrico all'interno del vano;
−
assenza di manutenzione ordinaria per le pareti e la volta all'interno del vano;
−
presenza di sconnessioni lungo i giunti della pavimentazione in lastre di pietra leccese;
−
infissi esterni da sostituire
Ambienti voltati al piano terra – edificio del XX secolo:
Gli ambienti risultano ristrutturati e dotati di impianto elettrico sotto traccia; restano però privi di
opere di finitura sulle pareti, ovvero tinteggiatura e corpi illuminanti.
Altro aspetto riguarda una necessaria manutenzione ordinaria sugli infissi esterni ed una evidente
infiltrazione sulla parete interna all'ambiente a sinistra che dovrà necessariamente essere oggetto
di approfondita analisi con l'ausilio di eventuali saggi.
9.1.2 - Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del
Centro visite “Al
“Al Gawsit”
Gawsit”
Il nuovo Centro visite, unitamente alla sistemazione del giardino botanico, sono stati realizzati in
questi ultimi anni all'interno della borgata di Serranova, in area prossima al confine della Riserva
statale, situata nel territorio del comune di Carovigno (BR).
Il fabbricato, originariamente realizzato con fondi POP 94/99, occupa un'area di circa mq 793,50,
interessando una superficie netta di mq 497,70.
A seguito di permesso di costruire n° 151 del 16/05/2007 il Comune di Carovigno ha autorizzato
alla realizzazione di lavori di manutenzione straordinaria ed ampliamento del fabbricato al fine di
poterlo destinare proprio a Centro Visite del Consorzio di Torre Guaceto.
La struttura è stata inaugurata nel settembre 2010, al fine di soddisfare l'esigenza di creare un polo
informativo e di fruizione connesso alle attività di valorizzazione della Riserva statale.
Si tratta di una struttura in grado di offrire una percezione differente e complementare alla visita
diretta all'interno dell'area naturale protetta; infatti il Centro Visite è stato realizzato ed allestito
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pensando ad una logica tanto espositiva quanto didattico-interattiva, caratterizzata dal maggiore
coinvolgimento possibile del visitatore, che da semplice osservatore diviene soggetto attivo, in
grado di interagire con le tematiche trattate.
L’allestimento degli spazi permette una fruizione sia singola sia in gruppi e nel sistema espositivo,
il visitatore non solo è introdotto alla conoscenza del territorio e alla Riserva stessa attraverso le
sue componenti (flora, fauna, paesaggio, tradizioni, storia, archeologia, geologia e cultura), ma
coglie anche spunti di riflessione sul futuro del territorio, pensando in una visione sostenibile ed
ecologica dello stesso.
Nella sala degli acquari, in particolare, attraverso le vasche sono rappresentati gli ambienti
caratteristici dell’area marina protetta di Torre Guaceto.
Per ridurre l’uso di combustibili fossili e rendere efficiente il sistema energetico che alimenta il
Centro Visite, è stato progettato un sistema integrato con impianto fotovoltaico, caldaia a biomasse
e impianto di illuminazione dedicato.
Le criticità emerse durante la piena utilizzazione e la fruizione di tale contenitore riguardano in
particolare:
−
l'efficienza energetica;
−
una comunicazione didattica che faccia uso di nuove tecnologie
−
una fruizione maggiormente interattiva e coinvolgente.
Per questo sono state formulate delle specifiche proposte che verranno dettagliatamente descritte
nel paragrafo seguente relativo agli interventi progettuali.
9.2 - Stato attuale degli immobili interessati dalle Azioni 4 e 5 - Intervento B
9.2.1 - Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa”
L'ambito territoriale di intervento dove sono state previste le opere per la sistemazione delle aree
per parcheggi e correlata nuova stradina di accesso si colloca nella parte Nord-Ovest della Riserva
Naturale dello Stato di Torre Guaceto.
Tale superficie è in gran parte costituita da terreni esterni alla stessa Riserva statale, ma adiacenti
al suo perimetro che, per caratteristiche ecologiche, orografiche e di uso del suolo, sono
strettamente connesse agli ecosistemi presenti nell'area naturale statale protetta, anzi lo stato di
conservazione di questi, dipende anche dalla riqualificazione ambientale e dalla gestione di queste
aree .
Il sistema dunale a Nord-Ovest di Punta Penna Grossa risente oggi di un elevato carico antropico
a causa dell’eccessiva presenza di turisti nel periodo estivo, i quali per accedere alla spiaggia
percorrono sentieri che tagliano la duna in più punti, portando di fatto alla rarefazione della
vegetazione, fino alla completa scomparsa nei punti più battuti.
Il fenomeno è ancor più accentuato nella parte più distale di questo tratto di dune, in quanto vi è il
passaggio di mezzi fuoristrada.
Oltre a registrare conseguenze dirette sull’ecosistema e sulle sue componenti, si sono instaurati
fenomeni erosivi dovuti alla degradazione della copertura vegetale.
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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L’azione di “disturbo” dell’attività turistica si verifica anche nella zona più interna, dove l’eccessivo
e non regolamentato accesso delle autovetture, sta portando a fenomeni di degrado degli
ecosistemi.
A sud dell’area gestita dall’Aeronautica Militare, nel periodo estivo, si forma un area parcheggio
“spontaneo”, che oramai ha raggiunto una superficie superiore a 7.000 mq .
Tale area interferisce non poco con la componente naturalistica della zona, comportando
conseguenze sul suolo, che viene costipato e sulla vegetazione che viene rarefatta o distrutta nei
punti di passaggio e sosta degli automezzi.
Altri effetti negativi sugli ecosistemi sono da imputare dell’innalzarsi di considerevoli quantità di
polveri lungo le stradine di passaggio a fondo naturale bianco con il conseguente imbrattamento e
deperimento della vegetazione.
Tutto ciò porta anche alla rarefazione delle popolazioni della microfauna con conseguenze quindi
sull’intero ecosistema.
Si evidenzia, inoltre che l'area a sud-ovest di Punta Penna Grossa, come già accennato, è
connotata da un parziale utilizzo del suolo per l'attività agricola ed in particolar modo l'orticoltura.
La coltivazione di ortaggi necessità di notevoli apporti di acqua per l'irrigazione, la quale viene
prelevata dai diversi pozzi presenti nell'area; questo comporta, sotto il profilo idrogeologico,
l'emungimento eccessivo di acqua nelle aree più prossime alla costa, determinando un locale
aumento della salinità delle acque di falda; tale fenomeno è osservabile anche nell'area in cui è
prevista la rinaturalizzazione.
9.2.2 - Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica
L'azione è riferita a specifici interventi progettuali, da attuare in questa fase, e si riferiscono
esclusivamente alla utilizzazione degli ambienti interni e delle aree esterne di pertinenza del
fabbricato esistente, appena completato nel suo recupero, denominato "ex casa colonica" ora
ribattezzato Casa del mare.
Detto fabbricato, di proprietà del Comune di Carovigno, è situato all'interno della Riserva
statale di Torre Guaceto, ed il Consorzio ha ritenuto avviarne la sua utilizzazione per azioni di
tutela e salvaguardia della fauna dell'area protetta..
Giova evidenziare che l'avvenuto recupero di tale fabbricato, oggi
appartenente al
patrimonio pubblico, oltre a rimuovere un oggettivo pericolo per la pubblica incolumità in quanto
precedentemente in pessime condizioni di agibilità, risolve la funzione che questo progetto intende
affidare a carattere esclusivamente legato alla fruizione del contesto ambientale, senza dovere
ricorrere alla realizzazione di altri contenitori ad hoc,
pure oltremodo necessari in tali realtà
ambientali come quella costituita dalla Riserva di Torre Guaceto quanto parco naturale statale.
* * * * *
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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10 – Interventi progettuali
La conoscenza del territorio e del paesaggio, della sua evoluzione in relazione alla presenza
dell’uomo e della sua dinamica è lo strumento essenziale per la sua valorizzazione ai fini di una
corretta fruizione turistica, didattica culturale.
Le cinque azioni progettuali che verranno successivamente descritte, consentiranno una completa
valorizzazione e fruizione del patrimonio storico-naturalistico della Riserva, mediante l’allestimento
di appositi spazi museali e sentieri didattici ed educativi.
In questo contesto si inseriscono anche gli interventi che riguardano il Centro visite “Al Gawsit”
finalizzati, come detto in precedenza, oltre ad un miglioramento energetico del contenitore, in
particolare ad una comunicazione didattica che faccia uso di nuove tecnologie multimediali e ad
una fruizione interattiva e coinvolgente, pensando ad una serie di sistemi di fruizione di tipo semiimmersivo.
Le 2 azioni che costituiscono l'Intervento B mirano, invece, ad una valorizzazione turistica e di
rinaturalizzazione di alcune aree all’interno della Riserva, in località “Punta Penna Grossa” o
immediatamente all’esterno, ma strettamente correlate sia da un punto di vista ecologico e
paesaggistico, sia per aspetti relativi all’impatto che l’attività turistica estiva ha su alcune aree della
Riserva.
Gli interventi saranno rivolti, quindi, a migliorare la fruibilità e l'attrattività dell’area, riducendo gli
impatti che attualmente quest’attività ha sugli ecosistemi della riserva.
Una delle azioni progettuali – azione 5 - mira, invece, alla salvaguardia delle specie esistenti sul
territorio, attraverso l’utilizzazione funzionale della Casa del mare quale centro faunistico.
Sistema delle Azioni progettuali – Intervento A
10.1 - Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera
La suscettività d’uso dell'immobile, di particolare valore storico-architettonico, stante anche la
pluralità di vincoli urbanistici e non che a vario livello insistono sull’area, è certamente quella di una
adeguata valorizzazione, strategicamente di tipo museale, per consentire una appropriata fruizione
turistica.
Va comunque esclusa qualunque altra funzione che non sia facilmente compatibile con le
prescrizioni di tutela e salvaguardia dell'immobile medesimo, anche in relazione alle valenze
ambientali entro le quali si trova collocato detto contenitore.
Con la presente proposta progettuale il Consorzio di Gestione della Riserva ha ritenuto di dover
destinare esclusivamente la Torre costiera aragonese all'allestimento museale connesso alla storia
del territorio e del suo stretto rapporto con il mare e con gli storici traffici commerciali con il resto
del mediterraneo.
Ecco perché le azioni di valorizzazione e fruizione avranno il loro fulcro nella torre di avvistamento,
elemento identitario di questo territorio nella sua connotazione visiva e storica.
La scelta di insediare tali specifici spazi espositivi presuppone, intanto, opere preventive di tipo
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restauro e risanamento conservativo, che si rendono necessarie, sia per completare, come detto,
gli ambienti interni che non sono stati interessati dai lavori di ristrutturazione globale del
contenitore, sia per renderli idonei all'allestimento museale, sia per una fruizione, in quanto aperta
al pubblico, di tipo sicuro; a questo si aggiungono gli adeguamenti impiantistici ed in particolare
quello destinato alle misure di prevenzione incendi.
Quest'ultimo aspetto riguarda una fruizione diremmo più completa, in quanto anche estesa al
piano coperture, oggi assai difficile da raggiungere, stante la descritta precarietà del collegamento
verticale, implementando, in tal modo, la conoscenza del territorio in modo diretto, attraverso un
punto di osservazione privilegiato ed una visuale unica; resta in ogni caso nella facoltà del
Consorzio l'autorizzazione alla fruizione del terrazzo.
10.1.1 - Interventi di restauro e risanamento conservativo
Gli interventi riguardano tutti gli ambienti coinvolti dall'allestimento museale ed i percorsi di
fruizione all'interno del contenitore storico-architettonico.
Vengono di seguito descritti gli interventi previsti per ogni singolo ambiente:
- Vani voltati al piano terra ed al piano coperture:
I primi sono due ambienti che costituiscono l'avancorpo di ampliamento, tra i quali è interposto un
terzo vano di servizio ricavato in parte come sotto-scala.
Tali ambienti sono stati integralmente recuperati attraverso gli interventi che hanno interessato
anche la torre, già descritti al paragrafo 5; si tratta in questa fase di completare unicamente le
pareti con tinteggio di finitura e montaggio dei corpi illuminanti; la loro destinazione sarà quella di
ambienti tecnici ed a servizio della Sala museale.
Per quanto riguarda, invece, il vano con volta a botte posto al piano coperture, si tratta di un
piccolo ambiente, all'interno del quale saranno, anche in questo caso, rifinite le pareti con
tinteggiatura, completate da montaggio di corpo illuminante, per il quale si dovrà necessariamente
adeguare la linea elettrica esistente
Per ogni dettaglio progettuale si rinvia agli elaborati grafici esecutivi T.3A e T.4A.
- Sala al primo livello
Gli interventi per tale ambiente riguardano, in sintesi, una necessaria e complessiva manutenzione
di tipo ordinario, finalizzata ad adeguarla all'allestimento museale previsto ed anche a rimuovere
situazioni di deterioramento delle pareti e della volta a causa delle infiltrazioni provenienti quasi
sicuramente dal piano coperture.
Pertanto gli interventi previsti in questa fase consistono in:
•
sbarramento dell'umidità di risalita e successiva fase di complessivo rifacimento
dell'intonaco sulle pareti e sulla volta con applicazione del sistema tipo ciclo bio-calce
•
tinteggiatura finale a calce
•
pulizia e trattamento della pavimentazione in basolato calcareo
•
interventi di manutenzione su infissi interni ed esterni
•
adeguamento dell'impianto elettrico e montaggio di appositi apparecchi illuminanti, del tipo
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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piantana, per una corretta illuminazione ambiente e degli elementi museali, di cui si dirà al
paragrafo specifico
•
adeguamento alle norme di prevenzione incendi
- Vano scala da piano terra a primo livello:
•
fase di complessivo rifacimento dell'intonaco con applicazione del sistema tipo ciclo biocalce
•
tinteggiatura finale a calce
•
montaggio di adeguato mancorrente in legno
•
adeguamento dell'impianto elettrico e montaggio di appositi apparecchi illuminanti
•
sistemazione delle soglie sui gradini per una accessibilità sicura
•
interventi di manutenzione su infissi interni ed esterni
- Scala di collegamento tra Sala primo livello e piano coperture
Intervento particolare, da realizzarsi in questa fase, riguarda una apposita Scala di collegamento
tra Sala primo livello e piano coperture.
Come si riscontra dalle Tavole T.7A, T.8A, T.9A, T.10A - Sistema di collegamento verticale,
dettagliate anche nei particolari, si tratta di risolvere il collegamento tra i due livelli attraverso il
montaggio di apposite scale in acciaio, costituite da due rampe del tipo elicoidale (a chiocciola),
completate da superficie calpestabile del ballatoio in cristallo:
−
la prima scala è funzionale al collegamento tra la sala museale ed un ballatoio a quota + m
3,27 rispetto al piano pavimento della sala;
−
la seconda scala riparte dallo stesso piano del ballatoio e, attraverso un pianerottolo
esistente incastrato nello stretto vano scala, costituisce un adeguato e sicuro collegamento
con il piano coperture, smontando al livello di + m 7,10 rispetto al ballatoio.
Nel complesso il sistema così previsto, attraverso il richiamato ballatoio in cristallo, non interferisce
con la Sala lasciando una neutralità percettiva e di rispetto nei confronti del contenitore storico,
grazie proprio alla sua trasparenza ed alla tipologia di materiale previsto, acciaio spazzolato.
La struttura, invece, consente una diversa percezione della sala e del suo allestimento, ponendo
l'osservatore ad una quota inusuale e per questo di grande efficacia per il tipo di contenitore
storico – architettonico ed anche per lo stesso allestimento piuttosto insolito per tale edificio,
l'imbarcazione romana.
La scala a chiocciola successiva, inoltre, garantisce un accesso sicuro al piano coperture dal quale
si può vedere e fruire dell'ampio panorama costiero da un punto di osservazione assolutamente
unico per un lungo raggio di chilometri, apprezzando anche il paesaggio dell'entroterra che
caratterizza la Riserva statale.
Per gli aspetti strutturali e di verifica dell'intervento si rinvia alla Relazione specialistica – allegato
A.2d.
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10.1.2 - Adeguamenti impiantistici
Adeguamento impianto elettrico esistente
Come già espresso nella elencazione degli interventi, di cui al precedente paragrafo, si è reso
necessario rivedere tutto l'impianto elettrico esistente, costituito da un quadretto elettrico posto al
termine del vano scala sulla parete sinistra, ovvero difronte alla porta di accesso alla Sala
destinata a museo.
Completano l'impianto esistente alcune linee, del tipo a treccina, che si dipartono dal citato quadro
e risultano montate, in parte all'interno del vano scala, in parte sulle pareti della Sala in questione;
nella stessa vi sono alcuni corpi illuminanti di scarsa qualità, del tipo applique, che dovranno
necessariamente essere eliminati in quanto inidonei con il contesto che dovrà assumere
l'allestimento museale.
L'adeguamento dell'attuale impianto elettrico si rende necessario in quanto dovrà necessariamente
essere a norma in relazione alla nuova destinazione d'uso del contenitore:; per ogni dettaglio
esecutivo si rinvia agli allegati elaborati grafici T.12A, T.13A, T.14A, T.15A, T.16A, T.17A.
A) Illuminazione della sala
Gli aspetti progettuali che riguardano l'illuminazione della sala museo hanno richiesto una
previsione di specifici sorgenti e corpi illuminanti necessari destinati ad ogni tipo di soluzione
prevista per ottenere il massimo risultato illuminotecnico.
A.1) illuminazione ambiente sala
date le caratteristiche della sala e le sue valenze storico-architettoniche, al fine di evitare
qualunque inserimento di punti luce sulle murature o sulla volta come tipologia a sospensione, si è
fatta la scelta progettuale di prevedere n° 2 apparecchi a piantana.
Tali apparecchi avranno le seguenti caratteristiche tecniche: 4x55W 2G11, completi di lampade
doppia accensione, quindi con supporto da terra per lampade fluorescenti compatte, a luce diretta
e indiretta; struttura in profilo di alluminio verniciato in epossi-poliestere stabilizzato ai raggi UV
con finiture standard, completo di reattore elettronico e 4 lampade fluorescenti
55W 2G11,
riflettore ottica lamellare metacrilato rigato, grado di protezione IP40, classe di isolamento I,
alimentazione 230V 50Hz.
A.2) illuminazione allestimenti sala
anche per questa situazione, date le particolari caratteristiche dell'allestimento museale, è stata
fatta la scelta di prevedere n° 3 apparecchi a piantana.
Tali apparecchi avranno le seguenti caratteristiche: 6x9 da 2W per illuminazione allestimenti sala
montate su supporto da terra per lampade a luce diretta ; struttura in profilo di alluminio verniciato
in epossi-poliestere stabilizzato ai raggi UV con finiture standard, completo di reattori elettronici e 6
lampade led da 18W , alimentate a 500mA, dimensione tecniche h 2500mm p610mm L410mm
composta da una rastrelliera che alloggia le 6 lampade, grado di protezione IP40 , classe di
isolamento I , alimentazione 230V 50Hz.
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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A.3) Apparecchio led per illuminazione plastico
Per quanto concerne la illuminazione del plastico di ricostruzione geomorfologico-storica è stato
previsto un apparecchio led , composto da una barra in alluminio che funge da dissipatore.
Tale apparecchio avrà le seguenti caratteristiche: barra entro cui alloggiano 6 led da 1W alimentati
a 350mA di luce diffusa, temperatura 3000°K , con passo 60mm; fissaggio con staffe che
permettono di orientare il fascio di luce ; alimentatore elettronico remoto : grado di protezione IP44
casse III - dimensioni tecniche h 378mm p30mm L20mm; nella fornitura è compreso n° 1
alimentatore 1-6 led 1W IP67.
A.4) Apparecchio led per illuminazione vano scala
Nel vano scala aperto e per garantire una corretta illuminazione anche della nuova scala è previsto
l'inserimento a parete di un apparecchio led tipo cube 1.0, composto da una struttura in alluminio,
che funge da dissipatore , in cui alloggiano 3 led da 2W alimentati a 500mA di luce spot 25° ,
temperatura 3000°K , fissaggio a parete e soffitto; alimentatore elettronico remoto : grado di
protezione IP54 casse III -
dimensioni tecniche h 55mm p55mm L55mm; nella fornitura è
compreso n° 1 alimentatore 5-10 led 2W IP67.
A.5) Strip led per illuminazione ballatoio in vetro
Il ballatoio che completa la nuova scala verrà dotato di illuminazione con apparecchio led tipo strip
avente sviluppo di circa 6 ml.
Le caratteristiche tecniche sono : led flex da 7,2W/mt , composto da una struttura flessibile , in cui
alloggiano 30 led al mt alimentati a 12 Vdc di luce diffusa , temperatura 5000°K, fissaggio a parete
e soffitto; alimentatore elettronico remoto : grado di protezione IP67 casse III - nella fornitura è
compreso n° 1 alimentatore 45W elettronico remoto.
B) Illuminazione ambienti - piano terra e livello coperture
B.1) Apparecchio da parete per ambienti a volta
Per i due ambienti esistenti al piano terra – primo livello e all'interno della stanza sopra al piano
coperture, in quanto esistono già le predisposizioni a parete per corpi illuminanti, tipo applique, è
stato previsto di montare complessivamente n°5 apparecchi.
Le caratteristiche tecniche sono le seguenti: apparecchi per lampade fluorescenti compatte, a luce
diretta e indiretta; struttura in profilo di alluminio verniciato in epossi-poliestere stabilizzato ai raggi
UV con finiture standard, completo di reattore elettronico e 2 lampade fluorescenti 55W 2G11,
dimensione tecniche h 40mm p238mm L630mm; riflettore ottica lamellare metacrilato rigato, grado
di protezione IP40 , classe di isolamento I , alimentazione 230V 50Hz.
C) Illuminazione esterna Torre
C.1) Apparecchio per illuminazione esterna - piombatoi
Al fine di completare una più completa visibilità della Torre costiera aragonese, anche durante le
ore notturne, che ne rende suggestiva la sua architettura, oltre a completare la visibilità sotto il
profilo turistico-fruitivo, è stata prevista in questa fase anche una illuminazione però di tipo
discreto.
La tipologia ed applicazione di tale illuminazione esterna, come richiesto nel parere della
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Sovrintendenza in seno alla Conferenza dei Servizi del 10/09/2012, dovrà essere verificata alla
presenza del funzionario rappresentante.
Infatti le otto sorgenti luminose verranno inserite all'interno dei piombatoi posti sui tre prospetti
verso terra, ovvero 2 a sud, 1 ad ovest e 2 a nord, escludendo pertanto il fronte verso mare e con
fascio luminoso diretto verso l'alto.
Le caratteristiche tecniche previste per tali sorgenti sono: proiettore compatto architetturale per
lampade a scarica, ottica e alimentazione IP65, Classe SC1, costituito da corpo in pressofusione
d'alluminio verniciato a polveri colore grigio con schermo in Vetro piano.
Il proiettore è del tipo completamente orientabile tramite piccola staffa, con foro per vite a brugola
diametro 8 mm, con emissione luminosa di tipo asimmetrico
con riflettore in alluminio –
texturebrite ed è dotato di lampade HIT-DE-CE da 70 W.
Per quanto attiene l'alimentazione elettrica del contenitore è stata prevista l'installazione di
apposito gruppo elettrogeno monofase con motore diesel insonorizzato di potenza non inferiore a
4,8 kVA - 230 V, con avviamento manuale ed automatico da posizionarsi all'esterno.
Per ogni ulteriore dettaglio tecnico sugli interventi relativi all'intero adeguamento dell'impianto
elettrico si rinvia alla Relazione specialistica – allegato A.2a.
E' stato altresì affrontato, in questa sede, stante la tipologia di fruizione del contenitore, l'aspetto
della protezione del fabbricato dai fulmini, rinviando alla specifica Relazione specialistica - allegato
A.2c.
Adeguamento alle norme di prevenzione incendi
L'allestimento museale della sala
si configura come Attività: (72) Edificio Storico e Artistico
Individuata al punto < 72.1.C > della tabella allegata al D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151; detta attività
viene definita nel modo seguente: Edifici sottoposti a tutela ai sensi del D.lgs. 22 gennaio 2004, n.
42, aperti al pubblico, destinati a contenere biblioteche ed archivi, musei, gallerie, esposizioni e
mostre, nonché qualsiasi altra attività.
Per tale adeguamento è stata presentata apposita pratica n° 18512 presso i VVF del Comando
Prov.le di Brindisi che ha ottenuto parere favorevole in data 04/07/2013.
Per ogni ulteriore dettaglio tecnico sulle misure previste dall'adeguamento alle norme di
prevenzione incendi, si rinvia allo specifico elaborato grafico T.11A ed alla relativa Relazione
specialistica – allegato A.2b.
10.1.3 - Allestimento museale: contenuti
Nella Torre costiera aragonese verrà ideato e progettato, quindi, uno specifico allestimento
costituito dai seguenti elementi:
A) Nave mercantile romana
(consulenza scientifica a cura della prof.ssa Rita Auriemma e del dott. R. Scarano – Università del
Salento)
Ricostruzione di imbarcazione romana ( I sec.a.C ) di piccolo cabotaggio a propulsione velica,
utilizzata in età romana tardo-repubblicana per il trasporto di piccoli carichi di anfore.
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La ricostruzione della piccola oneraria, per la quale si rinvia agli elaborati grafici esecutivi allegati
T.5A e T.6A, sarà eseguita con la massima attenzione ed il rispetto di tutte le particolarità tecnico costruttive e scenografiche che manifestino chiaramente l’aspetto di una nave antica con una
costruzione a fasciame portante, come:
- le ruote di prua e di poppa, entrambe curve (la chiglia vera e propria non sarà visibile perché al di
sotto della linea di galleggiamento);
- il fasciame esterno ed interno, comprendente 12-14 corsi (anche di larghezza lievemente diversa
e circa 2-4 cm di spessore) in cui siano visibili le teste delle caviglie lignee di bloccaggio dei tenoni
nelle mortase, gli elementi di rinforzo (cinte)
- le ordinate, con quelle a vista provvisti di fori di biscia ed eventualmente scalmotti (prolungamenti
degli staminali) visibili; madieri, semiordinate e staminali saranno coperti dal fasciame interno e
paiolato;
- il paramezzale, con massiccio e scassa dotata di fondo a scivolo;
- piccola cassa del pozzetto di sentina;
- i puntelli, bagli e soprabagli;
- la copertura del ponte, limitato alle 2 estremità per una lunghezza complessiva di 2 m (1 + 1),
passerelle laterali nella parte centrale, eventuale boccaporto a poppa, bitte per l’ormeggio;
- balaustra e parapetto del ponte (impavesata);
- l’albero con piede complementare alla scassa, sartiame, bigotte, pulegge, pennone e vela
quadra in materiale biologico dotata di imbrogli (anelli metallici sottili);
- i due timoni a pala laterali;
- un’ancora con ceppo in piombo di tipo fisso (dotato di anello centrale), fusto e marre in legno,
cicala, cuspidi e contromarra in piombo.
- gomene da disporre nella stiva e sul ponte;
- uno scandaglio in piombo campaniforme.
Nell'allestimento è compresa una modestissima porzione di scafo, posizionato a parte, che
affianchi questa piccola oneraria, composto da due corsi di fasciame e una ordinata, grazie al
quale sarà possibile per il visitatore avere una idea chiara e completa della tecnica a mortase e
tenoni, con questi elementi a vista nei tagli delle tavole.
L’opera viva esterna verrà rifinita con trattamento a base di pece nel rispetto della finitura
dell'epoca.
Sia lo scafo che l’armamento dovranno essere riprodotti artigianalmente nel rispetto della
costruzione navale di età romana nota in base ai più recenti studi di archeologia navale (relitto de
L’Anse des Laurons, relitto di Grado, relitti di Fiumicino, relitto di Ladispoli, ecc.), come da
indicazioni del responsabile e consulente scientifico.
La ricostruzione completa verrà fatta al momento e, dati la struttura della torre e la tipologia e le
dimensioni delle entrate, il cantiere navale dovrà avere luogo all’interno della Torre stessa.
Nell'allestimento dell’imbarcazione sarà anche compreso il costo di tutta la fase preliminare di
studio che comporterà anche la realizzazione di un modello iniziale in scala 1/10 in base al quale
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ricavare tutte le linee di galleggiamento e le proporzioni della futura nave a dimensione reale.
Le misure dell’imbarcazione saranno di m 5.60 circa di lunghezza e di 1.80-2 m alla sezione
maestra con una altezza dell’albero di m 3-4, misure che comunque potranno essere variate in
rapporto al miglior percorso di fruizione
Completa l'allestimento del modello navale il carico che verrà posto all'interno della nave; si tratta
della fornitura e posa in opera delle riproduzioni di manufatti archeologici costituenti il carico e la
dotazione di bordo della ricostruzione in scala 1:1 della imbarcazione romana di piccolo
cabotaggio come di seguito elencati:
- nr. 25 anfore salentine, dei “tipi di Brindisi” (carico dell'imbarcazione);
- nr.10 contenitori ceramici di varia foggia e dimensione in ceramica comune da mensa, da
dispensa e da fuoco;
- nr. 1 stadera;
- nr. 2 macine in pietra dura, possibilmente lavica, una a tramoggia e una rotatoria manuale.
L'allestimento è indicato nell'apposita tavola di dettaglio T.5A per un totale di n. 40 pezzi circa,
compreso il trasporto, sino al luogo di allestimento, lo scarico e la sistemazione in situ dei
manufatti sotto la supervisione del consulente e del Direttore lavori.
Nella parte prodiera del ponte è prevista la presenza di un ancora, una lignea con ceppo in
piombo, oltre ad attrezzatura varia (sartie, manovre, bozzelli pulegge, gomene, ecc.) per rendere
la ricostruzione più realistica.
B) Pannelli didattico-illustrativi
All'interno della sala voltata sono previsti quattro pannelli che integrano l'allestimento e raffigurano
le ricostruzioni del paesaggio e dei cambiamenti che lo hanno interessato.
I contenuti si riferiscono alle specifiche ricostruzioni, mutuate dalla ricerca geo-archeologica, già
avviata dal gruppo di ricerca universitario dell'Università del Salento che opera nel territorio della
riserva.
Si tratta di pannelli di tipo grafico, ciascuno di quali rappresenta un “fotogramma” del paesaggio in
una fase della sua evoluzione:
1) la prima ambientazione richiamerà una scena pleistocenica-preistorica di caccia al mammut o al
cervo in un contesto vegetazionale a canneto e arbusti bassi;
2) la seconda scena riguarderà quella del villaggio fortificato dell’età del Bronzo, che rappresenta
anche una significativa “preview” della ricostruzione progettata sul sito archeologico dello Scoglio
di Apani;
3) la terza scena raffigurerà il “caricatore” di età romana con le fornaci in attività sullo sfondo e le
imbarcazioni che trasportano le anfore olearie e vinarie nel grande porto di Brindisi.
Si tratta della “quinta” virtuale per la ricostruzione navale e deve mantenere con quella una
dichiarata relazione;
4) la quarta scena, presenterà, come contenuto, la restituzione dell’ambiente costiero di età
medievale e/o tardo-medievale con l’approdo delle imbarcazioni veneziane e saracene.
La suddetta sequenza di “fotogrammi” si potrà arricchire di scene ulteriori o, anche, di “finestre” di
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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approfondimento (scene di battaglia, di lavoro, di costruzione, trasporto, dinamiche affondamento
nave, archeologi subacquei e non a lavoro).
C) Plastico di ricostruzione geomorfologico-storica
Il plastico - dimensioni cm 250 x 150 - nella scala 1:1000 riprodurrà il promontorio della Torre con
gli isolotti e la costa circostante, mentre la zona degli scogli di Apani sarà rappresentata in un
riquadro a parte integrato nella ricostruzione.
Dovranno essere riprodotte tutte le emergenze naturali e culturali legate al contesto storico del
periodo di riferimento.
Il plastico sarà protetto da una teca di copertura realizzata in acrilico, spessore 0,5, dimensioni cm
250 x 150 x h20/35; inoltre si prevede di realizzare un pannello didascalico da posizionare sulla
parete interna verticale di fondo della teca, dimensioni cm 250 x h20 a supporto didattico
esplicativo dello stesso.
Per il plastico sarà prevista una illuminazione interna a basso voltaggio con posizionamento di led
come già descritto nel paragrafo 10.1.2.
Il soggetto da rappresentare consisterà nella rappresentazione di una superficie orografica con la
vegetazione erbacea e arborea, nonché alcuni modellini di persone, animali e imbarcazioni per
aiutare la comprensione delle proporzioni.
Saranno altresì rappresentati gli elementi superficiali del sistema idrogeologico: dune, sorgenti,
frane, paludi ecc.
Particolare cura dovrà essere posta nelle ricostruzioni che dovranno presentarsi coerenti con la
realtà; l’effetto complessivo apparirà artisticamente gradevole e scientificamente corretto e tutte le
realizzazioni verranno prodotte in originale, ovvero non utilizzando modellini commerciali in quanto
non compatibili con il contesto storico naturalistico dell’area naturale, di rilevanza anche storica.
N.B. Tutti i soggetti descritti per i pannelli potranno subire variazioni tematiche come prescritte
dalla Committenza e indicate dalla Direzione lavori
11 - Azione 2 - Servizi di gestione e fruizione dell'area marina- Realizzazione di pontile fisso
L'azione progettuale si riferisce alla realizzazione di un pontile che ha funzione di garantire
l'attracco delle piccole imbarcazioni a servizio del Consorzio per la gestione e fruizione dell'Area
marina protetta
La struttura progettata è stata descritta nell'allegata tavola grafica T.18A e sarà costituita da
elementi modulari della lunghezza non inferiore a mt 13,30, della larghezza complessiva di 2,50m
e da:
a) struttura portante costituita da un robusto telaio portante in profilati di acciaio saldati, zincati a
caldo secondo la norma UNI 5744, ovvero trave reticolare di dimensioni tali da permettere un
sovraccarico di 300 Kg/mq, un dislocamento non inferiore a 400 kg/ml di pontile ed un bordo
libero, a pontile scarico, di circa 0,55 m.;
b) tubolari telescopici in acciaio zincato, piede con materiale deformabile; predisposizione di ganci
per collegamento catenaria di fissaggio;
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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c) un piano di calpestio in doghe di legno esotico pregiato tipo Yellow Baiau;
d) n°2 canalette di alloggiamento degli impianti e relativi pannelli di copertura in legno Yellow
Baiau;
e) parabordi continui in legno con sovrapposti parabordi in gomma sui lati e sulla testata del
pontile finito;
f) n° 4 giunti di collegamento;
g) bulloneria e viteria in acciaio inox AISI 304;
h) n° 2 bitte per ogni elemento modulare;
i) passerella di accesso al pontile costituita da un telaio in profilati di acciaio saldati e zincati a
caldo, piano di calpestio in doghe di legno esotico, parabordi continui sui due lati, bulloneria e
viteria in acciaio inox AISI 304
Il tutto assemblato e dato in opera nella posizione indicata dai disegni di progetto e secondo le
disposizioni della D.D.L.L. sul fondo marino nel punto indicato dalla D.D.L.L. con l'ausilio del
sommozzatore, compresa la realizzazione delle opere per alloggiamento pali ed ogni onere per
mezzi d'opera, terrestri o marittimi ed ogni magistero per la sua perfetta posa; compresa la mano
d'opera per l'assemblaggio e il posizionamento ed ogni altro onere e magistero per darlo
perfettamente funzionante.
12 - Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del
Centro visite “Al
“Al Gawsit”
Gawsit”
Per quanto già detto al paragrafo 1.a il Centro visite “Al Gawsit”, in questa fase, necessita di
−
implementazione della efficienza energetica;
−
implementazione della comunicazione didattica attraverso nuove tecnologie
12.1 - Implementazione della efficienza energetica
Tale aspetto si riferisce a modesti interventi di tipo impiantistico, ovvero impianto elettrico, impianto
di climatizzazione, impianto di videosorveglianza ed altresì introduce interventi di cablaggio di
sistemi multimediali interattivi.
Si tratta, per il primo gruppo, di interventi di tipo puntuale, che hanno come obiettivo quello di
migliorare complessivamente l'efficienza energetica del fabbricato.
Per quanto riguarda il secondo gruppo, si tratta di prevedere nuovi punti di cablaggio per
alimentazione elettrica e linea dati al fine di poter attrezzare i vari ambienti del Museo annesso al
Centro visite con sistemi hardware e software per allestire gli spazi con nuove tecnologie
multimediali che saranno descritte al successivo paragrafo.
All'obiettivo della efficienza energetica appartengono, inoltre, necessariamente anche alcuni
semplici interventi di revisione degli infissi esterni che servono a garantire una complessiva
migliore compartimentazione e quindi in termini di isolamento termico.
Altri puntuali interventi sull'impianto elettrico e su quello di videosorveglianza riguardano
l'illuminazione delle aree pertinenziali esterne alla struttura, aree che integrano gli aspetti di
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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funzionalità e conseguentemente fruizione del Centro visite.
Per le specifiche tecniche e le caratteristiche di tali adeguamenti impiantistici si rinvia alla
Relazione specialistica (allegato A.2e) ed agli elaborati grafici T.19A, T.21A, T.22A, T.23A, T.24A,
T.25A, T.26A, T.27A, T.28A, T.29A, T.30A, T.31A, T.32A.
12.2 - Implementazione della comunicazione didattica attraverso nuove tecnologie
Gli interventi previsti in questa fase riguardano essenzialmente l'implementazione dell'attività di
fruizione attraverso l'inserimento di nuove tecnologie per allestire e divulgare i contenuti già
presenti all'interno del Centro viste “Al Gawsit” .
L’avvento delle nuove tecnologie multimediali ha, negli ultimi anni, portato una vera e propria
sferzata d’aria nuova all’interno del mondo della comunicazione museale; infatti sono definiti
“nuove tecnologie multimediali” tutti i sistemi digitali (ovvero che si basano su una codifica binaria
dei dati) che forniscono informazioni attraverso più codici: testo, immagine, animazione, video,
audio.
Rispetto alle vecchie tecnologie analogiche di trasmissione della conoscenza, il digitale permette
all’utente di scegliere il codice comunicativo per lui più efficace (senza dimenticare che l’utilizzo
simultaneo di più codici, ad esempio testo parlato e immagine, aiuta a comprendere meglio il
messaggio), è caratterizzato da un approccio non sequenziale e da una più alta interazione con
l’utente, consente la memorizzazione delle azioni di quest’ultimo per analisi statistiche atte ad un
miglioramento del servizio e la personalizzazione dell’interfaccia.
Con le tecnologie multimediali si possono immagazzinare una grande quantità di contenuti
(approfondimenti riferiti a più discipline, collegamenti ecc…) in uno spazio estremamente ristretto e
accedere ad essi in modo non sequenziale, ad esempio attraverso un motore di ricerca integrato.
In questo modo si riceveranno solo le informazioni che effettivamente interessano, nel modo più
adeguato per la singola persona e relativamente al tipo di contenuto prescelto.
L’interattività, inoltre, è di per se stessa un catalizzatore dell’attenzione e il modo migliore per far
partecipare attivamente l’utente al processo di conoscenza: non più (o non solo) mera
contemplazione, ma voglia di scoprire collegamenti, spunti di riflessione o punti di vista inaspettati,
di andare oltre quello che gli occhi da soli riescono a cogliere.
Gli interventi in questa fase definiscono una apposita strategia di fruizione multimediale che vuole
dotare il percorso, già ricco di contenuti all'interno del Museo annesso al Centro visite, per
conseguire una fruizione maggiormente interattiva e coinvolgente.
Come si evince dalla T.20 A Progetto sistema multimediale, tali interventi riguardano spazi o aree
tematiche in cui è attualmente articolato il Museo, nelle quali vengono previsti l'inserimento di
apposita strumentazione hardware e relative applicazioni software (riferite ai contenuti) come di
seguito specificati:
ALLESTIMENTI MULTIMEDIALI:
AREA A - INGRESSO VISITE - RECEPTION
−
Applicazione: Sviluppo Piattaforma Interattiva e multifunzionale “iGAW”
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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−
Hardware/fruizione: N° 1 PC tipo All-In-One Asus ET2300INTI-B037 TOUCHSCREEN
dotato di kit wall mount + n° 1 Televisore Samsung SMART TV UE65F6400 50" completo
di staffe.
La soluzione prevede un sistema dotato di un pc di controllo e un grande
schermo per la visualizzazione dei contenuti. Il pc comanda la tv ed i contenuti non
verranno caricati da software ma da dispositivi USB.
AREA B – PERCORSO DIDATTICO - PAESAGGIO DI TORRE GUACETO IN EVOLUZIONE 3D
−
Applicazione: Sviluppo di una Demo 3D Paesaggio di Torre Guaceto nel tempo a servizio
della postazione di cui alla precedente voce, prevista in sostituzione della attuale quinta
con il cervo
−
Hardware/fruizione: N° 1 Televisore Samsung SMART TV UE65F6400 65" completo di
staffe + N°1 - Home cinema Samsung HT-F5200; la soluzione prevista completa una TV in
alta definizione, un impianto surround e un lettore DVD. Il contenuto proposto non sarà
visualizzabile in 3D
AREA C - TEMATICA TERRESTRE
−
Applicazione:
Sviluppo di una Piattaforma Interattiva e multifunzionale " iMAP "
da
posizionare nella sala destinata alla tematica terrestre.
−
Hardware/fruizione: N° 1 PC tipo All-In-One Asus ET2300INTI-B037 TOUCHSCREEN
dotato di kit wall mount + n° 1 Televisore Samsung SMART TV UE65F6400 50" completo
di staffe. La soluzione prevede un sistema dotato di un pc di controllo e un grande schermo
per la visualizzazione dei contenuti. Il pc comanda la tv. I contenuti non verranno caricati da
software ma da dispositivi USB.
AREA D - TEMATICA ACQUARI
−
Applicazione: sviluppo
della Piattaforma Interattiva e multifunzionale "Foto/video" da
posizionare all'interno dell'area acquari.
−
Hardware/fruizione: N° 1 PC tipo All-In-One Asus ET2300INTI-B037 TOUCHSCREEN
dotato di kit wall mount + n° 1 Televisore Samsung SMART TV UE65F6400 50" completo
di staffe. La soluzione prevede un sistema dotato di un pc di controllo e un grande schermo
per la visualizzazione dei contenuti. Il pc comanda la tv ed i contenuti non verranno caricati
da software ma da dispositivi USB
AREA E - LA STANZA DELLE MEMORIE
−
Applicazione: sviluppo di un sistema che consente una grande proiezione a 180°
(tecnicamente wall texture mapping): tale sistema e relative dotazioni hardware e software
sono previste all'interno della sala rossa, successiva alla reception, trasformandola in un
grande archivio fatto di tanti cassetti nei quali saranno custodite le memorie documentali;
una grande ricostruzione 3D animata che consentirà all'utente di trovarsi immerso in un
luogo interattivo e nel quale potrà apprezzare, beni fruiti in modalità tecnologica ed
innovativa.
−
Hardware/fruizione: Per la realizzazione di tale installazione digitale, si dovrà implementare
un struttura centrale alla sala, attrezzata con 3 proiettori tradizionali connessi ad una
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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workstation PC.
−
In sintesi l'elenco delle forniture è il seguente:
−
n° 3 DLP FULL HD 3D
−
n° 2 Geometry Warp devices
−
n° 1 Curve projection screen
−
n° Audio System DOLBY 5+1
−
n° 1 Standard set of cabling
−
n° 2 lettori DVD
−
n° 3 Sostegno proiettore
Oltre tale fornitura sono altresì compresi i servizi di Pprofessional service:installazione e
configurazione. Nel servizio è compresa altresì la Produzione 3D e testing da inserire
sull'hardware.
AREA F - SALA PROIEZIONI 3D - TEMATICA NATURA
−
Hardware/fruizione:
A.1) Proiettore 3D
EH505 (Short)
DLP™ Technology by Texas
Instruments,
0.67"
WUXGA, DC3,Type A chip,WUXGA 1920 x 1200,5000 ANSI Lumen
A.2) Workstation Dell Precision Workstation, Processore Intel® Xeon® E5-1620 v2 (quadcore HT, 3,7 GHz Turbo, 10 MB),DDR3 con ECC RDIMM di 16 GB (4 x 4 GB) a
1866MHz,1TB 3.5inch (7200 RPM) SATA Disco rigido
A.3) AUDIO Creative Sound Blaster ,Technical Specifications 24-bit Analog-to-Digital
conversion of analog inputs at up to 96 kHz sample rate 24-bit Digital-to-Analog conversion
of digital sources at up to 96 kHz sample rate to analog outputs 16-bit to 24-bit recording
sampling rates: 8,11.025,16, 22.05, 24, 32, 44.1, 48 and 96kHz
A.4) Emitter
XPAND Emitter per la fruizione stereo attiva tramite occhiali 3D
A.5) Occhiali active
XPAND Occhialini per la fruizione stereo (15 occhiali stero 3d attivi)
A.6) Batterie X-Battery Batterie (30 batterie x occhiali stereo 3d)
A.7) Cablaggi LINDY CAVO DVI digital dual link gold (10 m) per visualizzazione stereo
A.8) Router/Switch
Router
A.9) Supporto Proiettore Optoma KIT montaggio per proiettore
A.10) Impianto Audio PIONEER PIONEER KIT 5.1
A.11) Schermo per proiezione telo da proiezione 400 x 250
12.3 - Contenuti della comunicazione didattica: produzioni video
Il Consorzio di gestione di Torre Guaceto, quale Centro Esperienza della Rete educativa Regionale
IN.F.E.A. ed ente territoriale istituito per garantire la tutela e la valorizzazione del paesaggio,
ha avviato da qualche anno un interessante percorso di indagine per immagini sugli impatti
dell’istituzione della Riserva sul territorio.
Al fine di restituire dei “contenuti” all'azione della comunicazione didattica, infatti è stato previsto in
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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questa fase anche la realizzazione di documentari/interviste prodotti utili a studiare il paesaggio e
la percezione dei cambiamenti culturali in un’area all’improvviso soggetta a vincoli ed a progetti di
sviluppo sostenibile.
Questa formula di ricerca e documentazione ben riuscita sul territorio suggerisce i possibili sviluppi
di un utilizzo programmato e controllato di strumenti tecnologici per la registrazione e mezzi
multimediali per la fruizione.
La fluidità della metodologia di costruzione di testi audio/video porta a trasferire questa
metodologia nel progetto di creazione dell’Archivio digitale del Paesaggio e della Cultura Salentina.
I documenti digitali prodotti saranno opportunamente organizzati in una sezione specifica e
l’archivio digitale sarà pertanto fruibile attraverso le descritte postazioni multimediali localizzate nel
Centro visite “Al Gawsit”.
L'intervento riguarda, nello specifico, la produzione di documenti audio, video e foto aventi ad
oggetto, sia l’ambiente naturalistico terrestre che quello subacqueo al fine di popolare di contenuti
tematici i previsti sistemi multimediali di riproduzione e fruizione che saranno allestiti secondo
questa proposta progettuale nella struttura del Centro visite “Al Gawsit”.
Tutto il suddetto sistema multimediale servirà quale strumento innovativo e tecnologico finalizzato
a nuove modalità di fruizione di beni artistici, naturalistici e paesaggistici appartenenti alla Riserva
Naturale dello Stato di Torre Guaceto.
In particolare, per quanto riguarda le 4 postazioni hardware previste per le Aree da A a D sarà
realizzata apposita produzione di contributi, sia video che fotografici, da installare sulle stesse.
Si tratterà di idonei contenuti tematici per i vari sistemi multimediali di visione, destinati alla
fruizione dei visitatori del Centro Visite, come di seguito specificato.
In considerazione che le due macro-aree da rappresentare, l'ambiente subacqueo e l'ambiente
terrestre, a loro volta devono essere documentate sia in video che in foto, in ragione altresì che
per poter cogliere il maggior numero di specie sia animali che vegetali (sia sott'acqua che in
ambiente esterno) presenti in Riserva.
Le riprese necessiteranno di una programmazione e di una conseguente azione che si
svilupperebbe nell'arco di circa un anno, in ogni caso condizionata dagli eventi meteo-marini,
tenuto conto anche delle attrezzature tecniche specialistiche
da impiegare nella campagna
foto/video in progetto nonché delle giornate-lavoro da effettuare.
Per quanto riguarda, invece, la sala di proiezione in 3D, tutto il sistema hardware sopra descritto
comprende la fornitura di dotazioni multimediali con lo scopo di permettere ai visitatori di navigare
virtualmente nella riserva apprezzando, attraverso appositi occhiali 3D, animali, paesaggi e suoni.
Sarà realizzato un documentario 3D con l'obiettivo di spettacolarizzare contenuti museali e
naturalistici, ma soprattutto di promuovere nuovi strumenti per la fruizione esperienziale.
Il video avrà durata di circa 20 minuti, in qualità HD e sarà realizzato tramite le tecnica della
stereoscopia passiva cinematografica: Tematica: NATURA.
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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13 - Sistema delle Azioni progettuali – Intervento B
12.1. Criticità ambientali e obiettivi
Parte dell’area d’intervento si colloca nella parte Nord-Ovest della Riserva Naturale dello Stato di
Torre Guaceto. In gran parte è costituita da terreni esterni ma adiacenti al suo perimetro, che per
caratteristiche ecologiche, orografiche e di uso del suolo, sono strettamente connesse agli
ecosistemi presenti nella Riserva, anzi lo stato di conservazione di questi, dipende anche dalla
riqualificazione ambientale e dalla gestione di queste aree. Queste aree sono comunque
comprese fra quelle di possibile ampliamento della Riserva secondo il Piano Di Gestione della
stessa.
Il sistema dunale a Nord-Ovest di Punta Penna Grossa risente oggi di un elevato carico antropico
a causa dell’eccessiva presenza di turisti nel periodo estivo, i quali per accedere alla spiaggia
percorrono sentieri che tagliano la duna in più punti, portando di fatto alla rarefazione della
vegetazione fino alla completa scomparsa nei punti più battuti. Il fenomeno è ancor più accentuato
nella parte più distale di questo tratto di dune, in quanto vi è il passaggio di mezzi fuoristrada.
Oltre a registrare conseguenze dirette sull’ecosistema e sulle sue componenti, si sono instaurati
fenomeni erosivi dovuti alla degradazione della copertura vegetale.
L’azione di “disturbo” dell’attività turistica si verifica anche nella zona più interna, dove l’eccessivo
e non regolamentato accesso delle autovetture, sta portando a fenomeni di degrado degli
ecosistemi.
A sud dell’area gestita dall’Aeronautica Militare, nel periodo estivo, si forma un area parcheggio
“spontaneo”, che oramai ha raggiunto una superficie superiore a 7.000 mq, con conseguenze sul
suolo, che viene costipato e sulla vegetazione che viene rarefatta o distrutta nei punti di passaggio
e sosta degli automezzi. Altri effetti negativi sugli ecosistemi sono da imputare dell’innalzarsi di
considerevoli quantità di polveri lungo le stradine di passaggio con il conseguente imbrattamento e
deperimento della vegetazione. Tutto ciò porta anche alla rarefazione delle popolazioni della
microfauna con conseguenze quindi sull’intero ecosistema.
L'area a sud-ovest di Punta Penna Grossa, come già accennato è connotata da un parziale utilizzo
del suolo per l'attività agricola ed in particolar modo l'orticoltura. La coltivazione di ortaggi
necessità di notevoli apporti di acqua per l'irrigazione, la quale viene prelevata dai diversi pozzi
presenti nell'area.
Così come descritto nel capitolo relativo all'idrogeologia, l'emungimento eccessivo di acqua nelle
aree più prossime alla costa, ha determinato un locale aumento della salinità delle acque di falda.
Questo fenomeno è osservabile anche nell'area in cui è prevista la rinaturalizzazione.
L'intervento di rinaturalizzazione comporterà un cambiamento dell'utilizzo del suolo e quindi effetti
positivi sulla falda, che potrà rafforzarsi nei confronti dell'ingressione di acqua marina, avrà effetti
positivi sul suolo in quanto non verranno apportati più fertilizzanti, fitofarmaci e acqua con elevato
grado di salinità.
Altri importanti obiettivi che saranno raggiunti con questo intervento saranno quello dell'aumento
del grado di biodiversità dell'area, la progressiva diminuzione del grado di vulnerabilità degli
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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ecosistemi presenti nell’area depressa e acquitrinosa a nord e nella fascia dunale, inoltre si avrà
un generalizzato miglioramento della visuale paesaggistica.
Il progetto si pone l’obiettivo generale di rendere eco-sostenibile la fruizione turistica dell'area e di
elevare il grado di naturalità e di conservazione di questa porzione di territorio, nel rispetto del
principio che solo elevando il grado di conservazione dell'area (considerata come uno dei principali
attrattori turistici della zona) si pongono le basi per uno sviluppo turistico eco-sostenibile e
duraturo.
Tali obiettivi saranno raggiunti tramite le seguente azioni (numerate in maniera consecutiva
rispetto alle azioni dell’intervento A):
Azione 4: riqualificazione ambientale dell'area di Punta Penna Grossa
Azione 5: sistemazione ed allestimento dell'Area faunistica
12.2 Descrizione degli interventi.
Gli interventi possono essere suddivisi come di seguito i cui dettagli esecutivi sono stati esplicitati
negli allegati elaborati grafici T.5B, T.6 1B, T.6 2B T.7B, T.8B e riguardano nel dettaglio:
Azione 4: riqualificazione ambientale dell'area di Punta Penna Grossa
•
4.1 Rinaturalizzazione area agricola;
•
4.2 Ridimensionamento strada in rilevato e realizzazione pista ciclo-pedonale;
•
4.3 Bonifica da rifiuti;
•
4.4 Allargamento strada di accesso;
•
4.5 Sistemazione parcheggi;
Azione 5: sistemazione ed allestimento dell'Area faunistica
13 - Azione 4 - Riqualificazione ambientale dell'area di Punta Penna Grossa
13.1 – Intervento 4.1 Rinaturalizzazione area agricola
L’operazione sarà effettuata su un’area agricola di circa 68.500 mq, utilizzata prevalentemente per
colture erbacee. Questa si sviluppa intorno ad una depressione naturale nella quale si è
conservata una zona a macchia.
La rinaturalizzazione avverrà tramite la messa a dimora di essenze forestali tipiche della Riserva,
in modo da incrementare il grado di naturalità e biodiversità dell’area facendo particolare
attenzione a non introdurre elementi estranei che possano modificare gli ecosistemi della zona.
Sarà eseguita prima una lavorazione superficiale del terreno, finalizzata alla eliminazione della
vegetazione infestante erbacea, mentre sarà rilasciata la vegetazione arborea e arbustiva ivi
presente. Saranno messe a dimora circa 10.960 piante con pane di terra in fitocella dell’età di 2
anni, con densità media di 1.600 piante/ettaro. Il sesto d’impianto non sarà regolare ma la messa
a dimora avverrà a gruppi e a sesto irregolare, in modo da conferire maggiore naturalità
all’impianto.
L’essenza arborea da utilizzare sarà quella del Leccio (Quescus ilex), già presente nella Riserva,
seguita da essenze arbustive come Lentisco (Pistacia lentiscus), Fillirea (Phillyrea angustifolia e
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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Phillyrea latifolia), Alaterno (Ramnus alaternus), Mirto (Myrtus communis), Viburno (Viburnum
tinus), Corbezzolo (Arbutus unedo) e Ginepro (Juniperus oxycarpa).
L’intervento prevede la sola fornitura delle piantine, mentre le lavorazioni, la messa a dimora e le
cure colturali saranno eseguite dal personale del Consorzio.
13.2 – Intervento 4.2 Ridimensionamento strada in rilevato e realizzazione pista ciclopedonale
Un importante lavoro da eseguire consiste nel ridimensionamento di un intero tratto di strada in
rilevato, trasversale all’area d’intervento in zona retrodunale, a Ovest di Punta Penna Grossa
(cfr. T5.B). È previsto lo sbancamento parziale del rilevato (circa 200 m di lunghezza) il cui
materiale di scavo sarà reimpiegato totalmente per l’allargamento della strada di accesso
(intervento 4.4).
Il rilevato sarà ridimensionato tramite lo scavo e la riprofilatura del solo lato esposto a nord-ovest
(cfr. Tav.7.B), fino a raggiungere una larghezza del piano stradale di 3 metri, ritenuto più che
sufficiente e comunque a norma per la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale. Questo
percorso collegherà la strada di accesso con l’area gestita dall’Aeronautica Militare (intervento
4.4), con Punta Penna Grossa. Il tratto iniziale di questo percorso (circa 350m) è costituito da una
stradina di servizio, la cui pavimentazione sarà adeguata e messa in sicurezza con uno strato di
stabilizzato di adeguato diametro.
Un importante lavoro da eseguire consiste nel ridimensionamento di un intero tratto di strada in
rilevato, trasversale all’area d’intervento in zona retrodunale, a Ovest di Punta Penna Grossa (cfr.
T5.B). È previsto lo sbancamento parziale del rilevato (circa 200 m di lunghezza) il cui materiale di
scavo sarà reimpiegato totalmente per l’allargamento della strada di accesso (intervento 4.4).
Il rilevato sarà ridimensionato tramite lo scavo e la riprofilatura del solo lato esposto a nord-ovest
(cfr. Tav.7.B), fino a raggiungere una larghezza del piano stradale di 3 metri, ritenuto più che
sufficiente e comunque a norma per la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale. Questo
percorso collegherà la strada di accesso con l’area gestita dall’Aeronautica Militare (intervento
4.4), con Punta Penna Grossa.
Il tratto iniziale di questo percorso (circa 350m) è costituito da una stradina di servizio, la cui
pavimentazione sarà adeguata e messa in sicurezza con uno strato di stabilizzato di adeguato
diametro.
La fascia di sedime residua e la nuova scarpata, saranno rinaturalizzate attraverso lo spandimento
di un congruo strato di terreno vegetale, rinveniente dallo scoticamento del terreno necessario per
l’allargamento della strada di accesso (intervento 4.4), in modo tale da ricucire rapidamente la
ferita anche attraverso la semina a spaglio di essenze erbacee e arbustive.
È stato calcolato un volume di materiale da movimentare dovuto allo sbancamento laterale della
scarpata (lato Nord-Ovest), di circa 2000 mc, che saranno direttamente collocati, man mano che
saranno prodotti, lungo lo scavo per la creazione e l’allargamento della strada di cui all’intervento
4.4.
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Subito dopo sarà effettuata la riprofilatura della scarpata per dare la giusta pendenza e l’esatta
larghezza a tutto il tratto interessato dai lavori. Successivamente sarà collocato e sistemato uno
strato di terreno derivante dallo scavo per la realizzazione dell’intervento 4.4.
Si prevede la movimentazione di circa 600 mc di terreno, sul quale, per evitare l’instaurarsi di
fenomeni erosivi, sarà eseguita una semina a spaglio di piante erbacee, che grazie al rapido
germogliamento e sviluppo, andranno a coprire e consolidare la strato di terreno riportato.
Nella miscela di semente sarà opportuno inserire una certa percentuale (circa il 10%), di semi di
piante arbustive autoctone come Lentisco, Fillirea, Viburno tino , Alaterno e Ginepro coccolone, in
modo tale che negli anni successivi si possa instaurare una vegetazione con un maggior effetto
consolidante sulla scarpata.
La prima conseguenza della realizzazione del percorso ciclopedonale, sarà la chiusura di questo
tracciato al traffico veicolare, con conseguente annullamento degli effetti negativi sull’ambiente da
esso derivanti. Il percorso migliorerà la mobilità lenta e quindi la fruizione sostenibile e il corretto
uso del territorio.
13.3 – Intervento 4.3 Bonifica da rifiuti
Nell’area d’intervento sono presenti alcune micro-discariche di rifiuti inerti e da agricoltura (tubi di
PVC, contenitori di plastica ecc..), per i quali è prevista la raccolta e il conferimento in discarica. È
previsto un volume totale di rifiuti di circa 30 mc.
Questa è la prima operazione da eseguire, in modo tale da ripulire e liberare ogni angolo dell’area
d’intervento dai rifiuti e consentire un più sicuro movimento di operai e mezzi. Questa operazione
è importante al fine di riqualificare l’area sia per un diretto miglioramento dell’ambiente, sia per
intraprendere nella giusta maniera una fruizione sostenibile dell’area.
13.4 – Intervento 4.4 Allargamento strada di accesso
Importante opera indispensabile per migliorare la connessione dell'area alla viabilità principale,
nonché a completamento degli interventi di mitigazione degli impatti antropici dovuti alla fruizione
turistica, è quella della riproposizione e allargamento della viabilità di accesso nella zona di Punta
Penna Grossa.
La viabilità di accesso è stata rivista in funzione della sistemazione dei parcheggi, adeguandola
nel contempo alla normativa di settore e agli standard di sicurezza.
Attualmente il collegamento dalla S.S.379 all’area gestita dell’aeronautica militare, è permesso
grazie ad una stradina sterrata a sezione molto stretta, che consente il passaggio di una sola
vettura in un solo senso di marcia. L’accesso avviene direttamente dallo svincolo posto sulla
S.S.379 grazie ad un terrapieno, che con l’aggiornamento del Piano di Assetto Idrogeologico della
Puglia, si ritrova in area PG2 (elevata Pericolosità Geomorfologica), in quanto prossimo ad una
grotta.
I turisti con le proprie autovetture, per poter tornare sulla S.S.379 e abbandonare l’area costiera,
sono costrette a percorrere un’altra stradina sterrata e la strada in rilevato per la quale è previsto il
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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ridimensionamento (intervento 4.2), da qui poi, arrivati praticamente su Punta Penna Grossa, si
prende la strada asfaltata che porta sulla complanare Nord della S.S.379, tratto però
costantemente percorsa da turisti a piedi e in bicicletta e dalla navetta di collegamento tra il
parcheggio “A” e la spiaggia.
Il traffico veicolare che percorre in tal modo quest’area, oltre che provocare un certo impatto
ambientale sugli ecosistemi attraversati, comporta un indiscutibile aumento dei rischi dovuti
all’utilizzo di un tratto di strada da parte di veicoli, ciclisti e pedoni.
Per rendere sicuro l’accesso, permettere il doppio senso di marcia e rendere più veloce
l’allontanamento delle autovetture, eliminare il disturbo dovuto all’innalzarsi di polveri lungo le aree
più sensibili, rendere più sicura la zona in caso di esodo per motivi di sicurezza (per esempio in
caso di incendio) e per far accedere più velocemente i mezzi di soccorso (ambulanza, vigili del
fuoco ecc…), si rende indispensabile allargare la sezione dell’attuale stradina rurale, eliminare
l’attuale accesso in corrispondenza dello svincolo sulla S.S.379 e realizzare un nuovo tratto di
strada. A questi interventi si accompagnano quelli dell’azione 4.5, in quanto con l’allargamento
dell’attuale parcheggio e il divieto di accesso all’area costiera da parte dei mezzi non autorizzati, si
andrà a ridurre enormemente il traffico veicolare per l’accesso al mare.
L’intervento 4.4 consiste quindi in tre sottointerventi e precisamente :
•
Allargamento della stradina di accesso all’area in gestione all’Aereonautica militare;
•
Realizzazione nuovo tratto di strada dall’accesso del parcheggio “A” al tratto da allargare;
•
Eliminazione dell’attuale accesso in corrispondenza dello svincolo sulla S.S.379.
È previsto lo scotico del terreno su una fascia di 7 metri (allargamento stradina) e di 8,5 metri per il
nuovo tratto, il cui materiale di scavo (terreno) sarà riutilizzato parzialmente nella fascia in cui è
previsto il ridimensionamento del rilevato stradale (intervento 4.2) e parzialmente per coprire le
spallette del piccolo rilevato che comunque si andrà a realizzare.
Questo tratto sarà collegato direttamente al parcheggio attuale (parcheggio A) e l’accesso sarà
comune con questo e precisamente sulla p.lla 537 del foglio di mappa 36 di Carovigno (T.6B).
Seguirà la creazione di una fondazione tramite il riutilizzo dei materiali derivanti dall’intervento 4.2
e il successivo apporto e distribuzione di materiale inerte di adeguata granulometria, in modo tale
da limitare i ristagni idrici e permettere al contempo l’infiltrarsi dell’acqua piovana. La sezione del
piano carrabile sarà portata a circa 6 m, per una lunghezza totale di 420 m.
Questo tratto di strada e fino all’innesto con la viabilità interna esistente, avrà una sezione di m 6,5
più 2 m di banchina, così come previsto per la tipologia di strada locale extraurbana di tipo F2. La
lunghezza complessiva di questo nuovo tratto sarà di circa 380 m. La pavimentazione sarà del tipo
in stabilizzato drenante.
La parte della viabilità da allargata fino a circa 6 metri sarà ad esclusivo uso dei veicoli autorizzati
dall’aereonautica militare, dal veicolo “navetta” a servizio dei parcheggi e ovviamente per i mezzi
di servizio della Riserva. Gli ingressi saranno regolati in corrispondenza dell’accesso al parcheggio
“A” e sul lato opposto di questo. In questa seconda postazione è prevista l’installazione di un
barriera metallica a sollevamento manuale.
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L’accesso al parcheggio sarà adeguato per consentire un ingresso e un uscita in sicurezza con
opportuna segnaletica verticale.
Attualmente l’accesso alla viabilità principale (complanare della S.S.379) è garantito da un piccolo
rilevato sterrato caratterizzato da sezione stretta e con una certa pendenza. Questo sarà eliminato
e il materiale di risulta sarà riutilizzato in cantiere (int.4.4). In corrispondenza dell’accesso da
chiudere sarà posta un barriera metallica lunga 35 m (guard-rail).
13.5 – Intervento 4.5 Sistemazione parcheggi
Durante il periodo estivo, come già detto, su un’area ex-agricola nella parte retrostante la fascia di
area demaniale in gestione all’Aeronautica Militare, si crea un parcheggio “spontaneo”, il quale
interferisce non poco con la componente naturalistica della zona. Per controllare gli accessi e
regolamentare tale situazione, al fine di ridurre gli impatti, è stato previsto di realizzare un area
parcheggio adeguatamente attrezzata, sempre di natura stagionale, in adiacenza al parcheggio
attuale di Punta Penna Grossa, mentre il parcheggio “spontaneo” di questa zona sarà reso inutile
in quanto l’accesso a quest’area sarà limitato ai soli contingentati mezzi dell’aereonautica militare.
L’area nel tempo andrà a rinaturalizzarsi tramite la spontanea ricolonizzazione della vegetazione.
Come detto in adiacenza all’attuale area parcheggio sarà realizzata una nuova area (parcheggio
B) e precisamente sulla p.lla 1064del Foglio di Mappa 36 di Carovigno.
Attualmente l’area è di natura agricola (seminativo). La sistemazione prevede un fondo naturale e
l’organizzazione interna sarà stabilita dalla disposizione di alberi di Leccio in numero di circa 80
esemplari e staccionate in legno. L’accesso è previsto lungo il lato nord del parcheggio esistente.
Il parcheggio A sarà sistemato nello stesso modo, quindi con staccionate, alberature di Leccio
(220 esemplari) e segnaletica verticale per migliorarne l’organizzazione interna e i livelli di
sicurezza soprattutto per i pedoni.
L’accesso ai parcheggi sarà con barre a sollevamento automatico (Tav.6.2.B), poste all’inizio della
stradina interna al parcheggio A. In questo modo l’accesso sarà controllato e l’uscita potrà
avvenire dopo aver effettuato il pagamento presso la cassa automatica, che sarà posta in
adiacenza all’attuale pensilina per l’attesa della navetta. Questa scelta prevede la creazione di una
connessione elettrica, possibile grazie alla presenza di un contatore ENEL in loco. Da tale
contatone, tramite un cavidotto interrato, sarà possibile alimentare le due barre (ingresso/uscita),
le colonnine per il prelievo/inserimento del ticket e la cassa automatica.
I primi metri della strada saranno pavimentati con adeguato strato di asfalto, in modo tale da
rendere continua la pavimentazione con la strada comunale e stabile il tratto a maggiore
percorrenza e quindi soggetto a maggiore usura. Inoltre la pavimentazione con asfalto si rende
indispensabile proprio in corrispondenza del sistema automatico di ingresso/uscita, infatti sotto
l’asfalto, in adiacenza alle colonnine e alle barre, saranno installati i loop induttivi.
Le colonnine e le barre saranno installati su un isola spartitraffico appositamente costruita, di
larghezza 1 metro e lunghezza 7,5 m. La larghezza delle corsie in ingresso e in uscita sarà di 3,5
m, in modo tale da rendere agevole l’ingresso e l’uscita dei camper e caravan (cfr. T.6.2B).
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Il tratto di strada asfaltato sarà delimitato da un cordolo in elementi di calcestruzzo prefabbricati. Si
prevede una pavimentazione con asfalto su circa 100 mq.
Al termine del tratto di strada interno al parcheggio A, verrà messa in opera una barra a
sollevamento manuale, in modo tale da rendere accessibile l’ultimo tratto ai soli mezzi militari
autorizzati e al mezzo navetta che porterà i turisti verso l’area in gestione all’Aeronautica militare.
Un’altra barra a sollevamento manuale sarà posta alla fine del nuovo tratto di strada per dividere
quest’ultimo dalla viabilità rurale esistente. La barra sarà sollevata solo quando necessario dal
personale del Consorzio di Gestione delle Riserva.
14 - Azione 5 - Sistemazione ed allestimento dell'area faunistica
L’area faunistica sarà realizzata attraverso l’allestimento di attrezzature nell’attuale fabbricato detto
“Casa del mare”, nella porzione centrale della Riserva (cfr. Tav.8B).
Questa, nella parte a sud, è provvista di un muretto di cinta in tufi lungo i quali sono stati realizzati
dei setti in muratura di pietra a secco. Questa struttura sarà completata con una recinzione in pali
di legno e rete metallica in modo da realizzare dei recinti utilizzabili per la stabulazione di animali
selvatici, ed in particolare le testuggini come Testudo hermanni, presente nella Riserva e oggetto
di un progetto di ripopolamento.
L’area sarà attrezzata anche tramite un vialetto di servizio lungo le recinzioni e un impianto idrico
interrato, in modo da fornire acqua ai diversi recinti. L’area sarà adeguatamente attrezzata per
visite guidate a turisti e scolaresche.
L’intervento prevede prima di tutto la ricostruzione di un tratto di muro di recinzione, costituito in
conci di tufo; seguirà l’apporto di un congruo strato di terreno (rinveniente dalle operazioni di cui
agli interventi dell’azione 4), che consentirà di diminuire l’attuale pendenza del terreno. La
recinzione sarà costituita da pali in legno e la rete metallica sarà interrata e girata in modo tale che
nella parte bassa vi sarà un doppio strato. L’interramento è indispensabile per evitare la “fuga”
degli animali in seguito allo scavo di tunnel. L’impianto idrico consisterà nella creazione di una
tubazione interrata in PVC di adeguato diametro, con saracinesche in corrispondenza di ogni
recinto, attrezzate con manichetta in gomma, in modo tale che ogni spazio sia fornito di acqua per
le operazioni di pulizia e rifornimento per gli abbeveratoi. Lo spazio comune sarà fornito di un
vialetto pavimentato con stabilizzato drenate, in modo che gli operatori, anche in caso di pioggia,
possano intervenire agevolmente nell’area.
Altro intervento previsto è quello della realizzazione di una tettoia in legno per la copertura di uno
spazio esterno ad oggi delimitato da soli tre muri. Questo spazio diverrà così luogo di lavoro per la
cura degli animali.
L’area esterna sarà fornita di arredi come cestini portarifiuti e panche e di una bacheca
informativa.
Gli spazi interni saranno arredati con armadi, tavoli, sedie e di strumenti e attrezzi per attività di
cura degli animali e attività educative e divulgative.
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
15 - Disponibilità degli immobili necessari agli interventi progettuali
Gli interventi progettuali da attuare sulla Torre costiera aragonese e sul Centro visite “Al Gawsit”,
per le Azioni 1 e 3, nonchè sulle aree di “Penna Grossa” e sulla ex casa colonica, ora Casa del
Mare, per le azioni 4 e 5, da parte del soggetto attuatore, il Consorzio, pur nella estrema differenza
degli stessi per tipologia, caratteristiche ed aspetti, prevedono indubbiamente la disponibilità
immediata degli immobili interessati.
1) Azione 1 - per quanto concerne la Torre costiera aragonese, interessata dall'insieme di interventi
che complessivamente giungeranno all'allestimento museale, in quanto bene demaniale dello
Stato, il Consorzio ne ha piena disponibilità poiché ha definito, con atto in data 31/05/2010,
apposita Concessione onerosa con l'Agenzia del Demanio pubblico dello Stato – ramo artisticoarcheologico dello Stato della durata di anni sei – Atto di concessione rep. 100 del 31/05/2010.
2) Azione 3 - gli interventi minori che invece interessano l'adeguamento del Centro visite “Al
Gawsit” si caratterizzano come aspetti quasi esclusivamente impiantistici e tecnologici, da attuare
all'interno della struttura ed in minima parte all'esterno.
Detti interventi, anche in questo caso, possono essere effettuati in quanto l'immobile, con il
complessivo sistema delle aree pertinenziali esterne e di servizio, è nella piena disponibilità del
Consorzio a seguito di Concessione in Comodato gratuito tra il Consorzio ed il Comune di
Carovigno, proprietario dell'immobile, stipulato in data 12/12/2006.
3) Azione 4 – aree agricole di Penna Grossa – gli interventi riguardanti le aree per la
rinaturalizzazione agricola e la sistemazione del parcheggio saranno immediatamente disponibili.
Questo in quanto è stato stipulato uno specifico contratto di locazione tra il Consorzio e l'Agenzia
del Demanio dello Stato in data 28/01/2011 per il fondo Scianolecchia in località Punta Penna
Grossa.
Altra parte delle aree, ovvero quelle interessate dalla sistemazione a parcheggio, sono state
oggetto di apposito atto notarile per la Concessione del diritto di superficie, stipulato in data
25/10/2013 tra i proprietari privati e lo stesso Consorzio di Gestione
4) Azione 5 – Casa del Mare ed aree annesse – il fabbricato e le aree di pertinenza esterne
saranno anch'esse immediatamente disponibili per l'attuazione degli interventi previsti, in quanto
già oggetto di comodato d'uso tra il Comune di Carovigno ed il Consorzio di Gestione, a seguito di
apposito atto tra le parti redatto in data 12/12/2006.
* * * *
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
16. Aspetti di conformità degli interventi agli strumenti urbanistici nei diversi livelli
Intervento A
Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera aragonese
Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro
visite “Al
“Al Gawsit”
Gawsit”
Con riferimento ai paragrafi 10 e 12, si riportano di seguito gli aspetti di conformità urbanistica
degli interventi progettuali previsti destinati alla fruizione ed alla salvaguardia delle aree.
16.1 - strumentazione a scala comunale - P.d.F. vigente :
Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera aragonese
Le aree in cui ricade il contenitore risultano classificate, come detto, secondo il vigente PdF : Zona
Turistica – Fascia balneare.
Tale destinazione urbanistica, impressa dal vigente P.d.F. sull'area interessata dalla Torre costiera
aragonese, ed altresì individuata sugli elaborati grafici allegati - T.1A - Inquadramento territoriale non esclude, come d'altra parte consentito dal T.U. DPR 380/2001, gli interventi di ordinaria e
straordinaria manutenzione sulle costruzioni esistenti considerando comunque che, nel caso della
Torre, si tratta di immobile sottoposti a tutela storico-artistica - art. 22, comma 3.
Gli interventi edilizi previsti sul contenitore storico sono, infatti, essenzialmente legati ad opere di
restauro e modesto adeguamento dell'impianto elettrico, finalizzati all'allestimento museale
dell'ambiente sala posto al piano primo, al restauro interno del vano scala, nonché al
completamento degli ambienti posti al piano terra per le relative finiture ed al piano coperture per
l'altro ambiente esistente.
Pertanto si tratta di interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione sulle costruzioni esistenti
ed essendo di fatto previsti dalle NTA del PdF, risultano conformi alla classificazione di zona, in
quanto le opere mirano esclusivamente al recupero dell’intero organismo esistente.
Detti interventi saranno pertanto eseguiti senza alterare le superfici coperte sagome o volumi
preesistenti, fatto salvo per le dotazioni tecnologiche necessarie.
Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro
visite “Al
“Al Gawsit”
Gawsit”
Le aree in cui ricade il contenitore risultano classificate, come detto, secondo il vigente PdF : Zona
ad uso agricolo, fatto salvo lo stesso fabbricato, la cui destinazione urbanistica, come detto, è
stata oggetto di apposita variante definitivamente approvata nel marzo di quest'anno.
Considerando che gli interventi sono pressoché esclusivamente di tipo impiantistico, volti
all'efficientamento energetico dell'involucro edilizio, a cui sono correlate modeste opere murarie,
comunque esclusivamente interne al fabbricato, gli stessi non sono in contrasto con le NTA legate
alla predetta destinazione agricola del vigente strumento comunale, in quanto, anche per questa
destinazione, valgono le prescrizioni di cui sopra ovvero sono consentiti gli interventi di ordinaria e
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
straordinaria manutenzione sulle costruzioni esistenti.
16.2 - Piano di gestione quinquennale della riserva naturale statale di Torre Guaceto e del
S.I.C. “Torre Guaceto e Macchia S.Giovanni” (IT9140005)
Le azioni previste sui fabbricati, come più volte ribadito all'interno degli strumenti di pianificazione
alle diverse scale, risultano assolutamente conformi anche rispetto alle strategie del Piano di
Gestione approvato e vigente per la Riserva statale.
Infatti, richiamando gli interventi sulla Torre costiera aragonese legati all'Azione 1 - Allestimento
museale della Torre costiera, questi trovano logica coerenza nell'ambito del Piano di gestione
all'interno della :
Misura II.3 VALORIZZARE IL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO e la relativa azione:
Azione II.3.2 Musealizzazione reperti archeologici presso la torre aragonese
La ristrutturazione e sistemazione e della torre aragonese contestualmente alla implementazione
di sistemi di sicurezza, potrà candidare la struttura ad ospitare reperti con la realizzazione di un
piccolo museo archeologico.
La collezione verrà arricchita da tavole planimetriche relative alle differenti fasi di sviluppo
dell’abitato, con rappresentazioni sinottiche relative alle principali tipologie abitative, fotografie e
calchi di reperti conservati in altre strutture museali.
Con riferimento, invece, alle azioni da attuare sul Centro visite Al Gawsit - Azione 3 Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro visite “Al
Gawsit”- sempre il PdG approvato trova nella Misura III.1 INCENTIVARE E QUALIFICARE
L’INFORMAZIONE, LA FORMAZIONE E L’EDUCAZIONE AMBIENTALE e relativa azione di
riferimento:
Azione III.1.3 Rafforzamento del Centro di Esperienza
Per meglio qualificare l’azione educativa del Centro di Esperienza di Torre Guaceto, saranno
individuate quelle istituzioni educative e scolastiche con le quali realizzare protocolli di intesa al
fine di meglio coordinare l’azione nel mondo scolastico.
16.3 - Strumentazione a scala regionale - PUTT/P :
Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera aragonese
Come detto al punto 6.2, gli interventi ampiamente descritti nella presente relazione, ricadono in
ambiti così individuati :
Ambiti territoriali estesi (A.T.E.) - Ambito “A” (ambito di valore eccezionale) per la totalità del
comprensorio di aree entro cui ricade il fabbricato oggetto dell’intervento di cui al presente progetto
esecutivo, aree che si estendono sino alla zona costiera;
L’intervento così come proposto risulta pertanto perfettamente compatibile con gli indirizzi di tutela
individuati dal PUTT/P, in quanto si punta, sia nelle aree con ambito A alla salvaguardia e
valorizzazione dell’assetto attuale, consentendo oggi il completamento del restauro e messa in
fruizione del fabbricato storico-architettonico, già ampiamente integrato nel paesaggio da secoli,
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
che assolve alla funzione di questo progetto.
Infatti l'azione progettuale indicata intende affidare, a tale contenitore, un carattere esclusivamente
legato alla fruizione del contesto ambientale, senza dovere ricorrere alla realizzazione di altri
contenitori ad hoc, pure oltremodo necessari in tali realtà ambientali come quella costituita dalla
Riserva di Torre Guaceto quanto parco naturale statale.
Detti interventi, rispetto all’indirizzo di tutela per la conservazione, valorizzazione e recupero
dell’assetto attuale, sono stati previsti:
−
in conformità agli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione paesaggisticoambientale nonché nel rispetto degli indirizzi di tutela delle aree così classificate
– zona A;
− in quanto agiscono unicamente all'interno del contenitore storico esistente e non
interagiscono per nulla con le aree esterne, vanno nella direzione della
conservazione e valorizzazione dell’assetto attuale, perseguendo appunto una
fruizione controllata.
I complessivi interventi di restauro e allestimento della Torre, come descritto, riferiti al rispettivo
ambito esteso "A" ed ai relativi indirizzi di tutela, risulta conforme allo stesso, in quanto:
1) restituisce, all’habitat in particolare, una fruizione controllata, eliminando possibili aspetti di non
uso del fabbricato storico come oggi di fatto si presenta, giungendo inoltre a caratterizzare meglio
l’intera area prospiciente, peraltro proprio la zona costiera sul versante ad est;
e non compromette la relativa conservazione ambientale;
2) tutti gli interventi da attuare all'interno del fabbricato storico, in quanto, si ribadisce,
esclusivamente di manutenzione ordinaria e restauro, vengono altresì ampiamente garantiti per
l'impatto nullo degli stessi e la conseguente sostenibilità ambientale in quanto non intervengono
sul volume, la sagoma ed i fronti esistenti come modifica, ma risanano unicamente situazioni
interne.
Ambiti distinti
Con riferimento all'area oggetto d'intervento questa risulta interessata direttamente dalla presenza
di ambiti territoriali distinti dei sistemi ed elementi strutturanti il territorio dal punto di vista
paesaggistico, come identificati e definiti all' art. 3.01 titolo III delle N.T.A. del P.U.T.T./P., e da
specifici ordinamenti vincolistici che vi gravano come di seguito elencati :
Vincoli ex lege 1497 (Vincolo Paesaggistico) (SERIE N. 1 del Piano)
Decreti Galasso (SERIE N. 2 del Piano)
Vincoli idrogeologici (SERIE N. 3 del Piano)
Boschi - Macchia - Biotopi - Parchi (SERIE N. 4 del Piano)
Idrologia superficiale (SERIE N. 6 del Piano)
Vincoli faunistici (SERIE N. 9 del Piano)
Geomorfologia (SERIE N. 10 del Piano)
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro
visite “Al
“Al Gawsit”
Gawsit” Centro visite “Al Gawsit”
Ambiti territoriali estesi (A.T.E.) - Ambito “C” (valore distinguibile) (art. 2.01 punto 1.3 delle N.T.A.
del P.U.T.T./P) per il comprensorio di aree entro cui ricade il fabbricato, oggetto della proposta
progettuale.
L’intervento così come proposto risulta pertanto perfettamente compatibile con gli indirizzi di tutela
individuati dal PUTT/P, in quanto:
1) I modesti interventi previsti, da attuarsi per gran parte all'interno della struttura, sono, come
detto, esclusivamente di carattere impiantistico, in quanto volti all'efficientamento energetico del
contenitore ed alla implementazione dell'offerta di fruizione attraverso la introduzione di tecnologie
multimediali.
Gli interventi all'esterno consistono, invece, in modesti adeguamenti delle gradinate in muratura ed
una
copertura con struttura che assolve alla funzione ombreggiante, del tipo amovibile, da
montare sul teatrino esistente; da ultimo è stato previsto il posizionamento di una rastrelliera per
biciclette in prossimità del fabbricato in questione.
Ambiti distinti
Non risultano rilevati sulle aree in questione.
In relazione a quanto già detto per gli ambiti estesi che interessano tali aree, gli interventi
proposti non configurano una deroga alle prescrizioni di base che, secondo le N.T.A. del
P.U.T.T./P., rappresentano il livello minimo di tutela da osservarsi necessariamente anche per tutti
gli A.T.D., rilevati, però, soltanto sull'area della Torre costiera.
Pertanto secondo le disposizioni dell'art. 1.03 punto 3 delle N.T.A. del P.U.T.T./P. non sussistono
interferenze significative, ovvero non esiste alcuna vincolo di immodificabilità assoluta e/o relativa
tra l'intervento proposto e le N.T.A. del P.U.T.T./P.
Per quanto sopra dettagliatamente esposto e con riferimento alle direttive di tutela previste nel
PUTT/P si osserva che le stesse risultano pienamente rispettate in relazione alle ipotesi progettuali
proposte, rinviando agli aspetti di compatibilità paesaggistica espressi nella allegata Relazione di
compatibilità al PUTT (allegato 7A).
16.4 - Strumentazione a scala regionale - Piano di bacino per l'Assetto idrogeologico PAI
Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera aragonese
Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro
visite “Al
“Al Gawsit”
Gawsit”
Le aree ed i fabbricati interessati dall'intervento non ricadono in Area di pericolosità idraulica come
disciplinata dal piano regionale di riferimento.
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
Intervento B
Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa”
Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica
Le aree d’intervento sono interessate da un regime di tutele alquanto complesso, infatti oltre ad
essere area protetta, sono state inquadrate nel Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il
Paesaggio della Puglia, classificandole in Ambiti Territoriali Estesi e Distinti di diversa importanza
(Tav.T.4B).
16.5 - strumentazione a scala comunale - P.d.F. vigente :
Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa”
Il Programma di Fabbricazione comunale vigente è stato approvato definitivamente in data 1978;
la classificazione impressa dallo strumento alle aree interessate dall'intervento di sistemazione dei
parcheggi è quella di zona omogenea ZONA AGRICOLA E - TIPO b2 caratterizzata dai seguenti
parametri urbanistico-edilizi:
1)-Indice di fabbricabilità: 0,05 mc/mq, di cui 0,03 mc/mq destinato alla residenza e 0,02 mc/mq
destinato a deposito agricolo;
2)-Distanza dai confini ml. 6,00.
3)-Distanza tra corpi di fabbrica ml.12,00.
4)-Altezza massima ml. 8,00.
5)-Rapporto massimo di copertura 10%.
6)-Distanza dei fabbricati dal ciglio stradale: quella di cui al DPR n.495/1992.
7)-Lotto minimo: mq. 4.000 (Norme di salvaguardia).
Pertanto l'intervento in questione è difforme dalla destinazione urbanistica vigente ed in relazione a
tale aspetto urbanistico si dovrà fare necessariamente ricorso ad una specifica approvazione come
variante parziale al vigente PdF.
Per l'attuazione di tale variante urbanistica, ricadendo nel territorio comunale di Carovigno, è stato
seguito l'iter previsto dalla normativa regionale, ovvero predisposizione del Rapporto preliminare
ambientale alla VAS, inoltrato alla Regione Puglia e successiva adozione della variante urbanistica
da parte dell' A.C. con Delibera di CC n° 55 del 27/12/2013.
In data 28/11/2013 l'A.C. di Carovigno ha formulato istanza alla Regione Puglia ai sensi dell'art. 8
L.R. 44/2012, per l'avvio del procedimento di verifica di assoggettabilità a VAS relativa
all'intervento in oggetto, trasmettendo anche il Rapporto preliminare ambientale all'uopo redatto,
restando in attesa ad oggi di parere.
Si evidenzia che le aree interessate dal progetto, per le quali ricorre l'esigenza della variante
urbanistica, risultano individuate nel PUG (Piano Urbanistico Generale), adottato con Delibere di
CC n° 44, 45, 46, 47 del 27/10/2012, come zone “F5 – parcheggi pubblici sulla costa P11” ,
pertanto la destinazione a parcheggio prevista nel progetto in questione risulta, in parte, coerente
con le previsioni dell'adottato PUG.
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica
Le aree in cui ricade il fabbricato “Casa del mare” e le annesse pertinenze esterne risultano
classificate dal vigente PdF come: Zone a classificazione turistica
Gli interventi previsti, in quanto solo di allestimento degli ambienti interni e di modesta
realizzazione di recinti in legno esterni per le specie faunistiche, non riguardano la realizzazione di
nuove volumetrie o modifiche della sagoma o dei fronti del fabbricato.
Pertanto detti interventi risultano urbanisticamente compatibili con la destinazione dell'area.
16.6 - Piano di gestione quinquennale della riserva naturale statale di Torre Guaceto e del
S.I.C. “Torre Guaceto e Macchia S.Giovanni” (IT9140005)
Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa”
Interrelazioni tra l'area di intervento e la disciplina normativa
L'ambito territoriale interessato dalle aree destinate a parcheggi e viabilità di accesso tra le aree,
risulta assolutamente coerente con quanto previsto all'interno delle strategie del Piano di gestione
della Riserva statale.
Infatti al punto P.2.1 MISURA II.1 MIGLIORARE L’ACCESSIBILITÀ DALL’ESTERNO E LA
PERCORRIBILITÀ INTERNA il Piano di gestione esprime le finalità di tale azione ovvero "Con
riferimento alla percorribilità interna, occorre realizzare un sistema di sentieri didattico-turistici
differenziati per tipologia di utilizzo e zone della Riserva con diverso grado di protezione e una
serie di aree parcheggio connesse."
Nel Piano di gestione viene infatti riportato l'intervento in questione proprio con riferimento all'
AZIONE II.1.6 REALIZZARE LA “PORTA DELLA RISERVA” CON AREA DI SOSTA, INFOPOINT
E PARCHEGGIO AUTO A PUNTA PENNA GROSSA E APANI" Si prevede la realizzazione di
un’area di sosta in località Punta Penna Grossa su un terreno con scarso valore naturalistico
attualmente occupato da seminativi. Mediante livellamento e battimento del terreno vegetale,
verranno piantumante essenze autoctone per creare un sistema di ombreggiatura (Quercus Ilex) e
per delimitare l’area (Pistacia lentiscus, Ramnus alaternus, ecc.).
Si prevede inoltre l’acquisto di un mezzo ecologico ad alimentazione elettrica o a gas per il
trasporto dei turisti dal parcheggio alla spiaggia.
Localizzando il parcheggio in corrispondenza del ponte di Punta Penna Grossa si decongestionerà
il traffico lungo la strada che porta verso il molo, quest’ultima verrebbe solo utilizzata dai proprietari
di terreni a valle del parcheggio, da disabili che fruiscono la spiaggia, dal mezzo di trasporto
dell’Ente gestore e dai mezzi adibiti alla gestione e controllo. Il divieto di accesso per tutti gli altri
mezzi risolverà i problemi di parcheggi abusivi determinando un rigoroso controllo dei flussi turistici
tramite la contingentazione delle automobili parcheggiate. La presenza del parcheggio in
corrispondenza dell’inizio della complanare che immette nella Riserva naturale né fa l’ideale “porta
della Riserva” dove localizzare l’infopoint, il personale addetto alla sensibilizzazione e la
cartellonistica esplicativa. La distanza dalla costa incentiverà l’utilizzo della biciclette che potranno
essere noleggiate presso l’infopoint. La redditività dell’intervento, permetteranno l’apertura del
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
parcheggio durante tutto l’anno anche quando tale attività non è economicamente conveniente, in
questo modo si risolverà l’attuale piaga dei furti nelle automobili nei mesi non estivi."
Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica
Gli interventi di cui all'Azione 5, risultano assolutamente conformi in quanto ricadono all'interno
delle strategie del Piano di gestione della Riserva statale.
Infatti al punto "K .7.1 - VALORIZZAZIONE E FRUIZIONE DELLE AREE INTERNE (A SUD
DELLA SS. 379) NEI LIMITI DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E CON RIGUARDO AI
VALORI PAESAGGISTICI" il Piano di gestione esprime le finalità del recupero del patrimonio
edilizio sottoutilizzato o inutilizzato ovvero "Le ipotesi di piano si fondano sul recupero e sulla
valorizzazione di tale patrimonio perseguendo i seguenti obiettivi:..." il riuso funzionale di detti
contenitori per attività connesse alla fruizione corretta e guidata dell'area naturale”.
16.7 - Strumentazione a scala regionale - PUTT/P :
Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa”
Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica
Ambiti territoriali estesi (A.T.E.)
Il P.U.T.T. della Regione Puglia perimetra diversi ambiti territoriali denominati “Ambiti Territoriali
Estesi” (ATE), con riferimento al livello dei valori paesaggistici.
Gli interventi di cui all'Azione 4 “Riqualificazione ambientale di Punta Penna Grossa”, ricadono
parzialmente in ATE C (valore distinguibile) e parzialmente in ATE D (valore relativo).
Gli interventi di cui all'Azione 5 “Sistemazione e allestimento area faunistica” ricadono in ATE A
(valore eccezionale).
Ambiti territoriali distinti (A.T.D.)
Gli ATD individuano le emergenze e peculiarità in riferimento a caratteri geologici, geomorfologici,
della copertura botanica, delle potenzialità faunistiche e delle stratificazioni storiche e culturali
nonché dei regimi di tutela di una determinata zona.
Per quanto riguarda il sistema dell’assetto geologico, geomorfologico e idrogeologico, l’area
d’intervento è interessata parzialmente dall’ATD “Area litoranea” anche se non cartografata ed in
particolare l’intervento 4 è in parte compresa nella fascia di pertinenza, in parte nella fascia
annessa, in parte ne è fuori.
Gli interventi di cui all'Azione 5 ricadono nell’area di pertinenza.
L’area degli interventi di cui all'Azione 5 è interessata dall’ATD “Bacini”.
Per quanto riguarda il sistema della copertura botanico-vegetazionale, colturale e della potenzialità
faunistica, l’area dell’intervento 4 non è interessata da alcun ATD, l’area dell’intervento 5 è
interessata dall’ATD “Macchia”, “Biotopo” e “Zona umida”.
La zona degli interventi n.4 e n.5 ricadono completamente in un’area sottoposta a vincolo
idrogeologico ai sensi del R.D.L. 3267 del 30/12/1923, nonché a Vincolo Paesaggistico ai sensi
della L. 1497 del 29/06/1939 e a vincolo paesaggistico ai sensi del Decreto Galasso D.M.
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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01/08/1985.
Compatibilità con gli ATE
Facendo riferimento all’elaborato B.1B Relazione generale, gli interventi hanno lo scopo di ridurre
l’impatto antropico nell’area nei pressi di Punta Penna Grossa nonché di aumentarne il grado di
naturalità e di biodiversità e di ridurre il grado di vulnerabilità degli ecosistemi presenti, inoltre
hanno lo scopo di valorizzare da un punto di vista turistico l’intera area.
Gli interventi non vanno in contrasto con gli indirizzi di tutela degli ATE, infatti oltre ad
eliminare alcuni detrattori (per esempio il parcheggio incontrollato) e/o a ridurre l’intensità di altri
(organizzazione e regolamentazione degli accessi e dei percorsi), consentono la conservazione e
valorizzazione dell’assetto attuale, il recupero di situazioni compromesse (eliminazione delle aree
a parcheggio incontrollato, ridimensionamento e rivegetazione parziale della strada in rilevato, la
bonifica delle micro discariche, alberatura di un parcheggio).
L’azione 5 consentirà oltre che alla realizzazione di un centro per il recupero della fauna ed in
particolare delle testuggini, la valorizzazione della stessa anche a fini turistici in quanto diverrà
punto di richiamo per i visitatori della Riserva.
Anche la realizzazione della torretta di avvistamento dell’avifauna si inquadra come intervento per
la creazione di un punto di attrazione per i visitatori (ma anche per i ricercatori) dopo che è stato
creato un chiaro d’acqua per la sosta dell’avifauna, necessario quindi per consentire
l’osservazione della natura senza arrecare disturbo alla fauna selvatica.
Gli interventi consentono anche la trasformazione compatibile con la qualificazione paesaggistica
infatti:
− l’allargamento della strada di accesso sarà eseguito con materiali simili a quelli attuali,
rispetterà l’andamento plano-altimetrico del suolo e l’idrografia superficiale;
− il parcheggio sarà recintato da un muretto in pietrame a secco (in parte derivante dal
ripristino di quello esistente), elemento molto diffuso nell’area;
− uno dei parcheggi sarà riqualificato grazie dalla piantumazione di essenze arboree e
arbustive;
− i gabbiotti saranno del tipo prefabbricato in legno di piccole dimensioni e a carattere
temporaneo, infatti saranno smontati e portati via alla fine stagione estiva;
− la rinaturalizzazione dell’area agricola, oltre ad essere un miglioramento ambientale,
sarà un intervento di riqualificazione del paesaggio dopo le profonde trasformazioni ad
opera dell’uomo dei decenni passati.
Compatibilità con gli ATD
Facendo riferimento ai sistemi territoriali e agli elementi strutturanti il territorio, si può affermare che
gli interventi rispettano quelle che sono le Direttive di Tutela (art.3.05 delle NTA del PUTT) degli
Ambiti Territoriali Distinti.
Per il sistema "assetto geologico, geomorfologico e idrogeologico", il progetto non contrasta
con la tutela delle componenti geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche, inoltre, facendo
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
riferimento alla condizione più restrittiva, quella degli ATE “A”, non modifica in alcun caso i caratteri
delle componenti presenti, non prevede attività estrattive, mantiene e potenzia l'insieme dei fattori
naturalistici connotanti il sito (art.3.05.2.1).
Alcuni interventi ricadono in ATD “zona litoranea” area di pertinenza e/o ATD “zona litoranea”
area annessa (art.3.07 NTA del PUTT). Il progetto non contrasta con i regimi di tutela e le
prescrizioni di base di queste aree (art.3.07.4 NTA) in quanto si applicano gli indirizzi di tutela degli
ATE “A”, art.2.02.1.1 (art.2.02.1.2 per l’area annessa) e le direttive di tutela degli ATE “A”,
art.3.05.2.1 (art.3.05.2.2 per l’area annessa). Il progetto rispetta anche le prescrizioni integrative
delle “aree litoranee” e delle “aree annesse alle zone litoranee” in quanto non prevede interventi
comportanti la modificazione dell'assetto del territorio e la realizzazione di nuove opere edilizie.
Le opere inoltre rientrano fra quelle autorizzabili in dette aree così come previsto dall’art.3.07.4.1 e
2 delle NTA del PUTT.
Le prescrizioni di base e i regimi di tutela dell’ATD “bacini” è riferibile a quella dei corsi d’acqua,
pertanto la sistemazione dell’area faunistica (azione 5), è perfettamente compatibile con il
paesaggio, infatti (art.3.08.4.1.b-1) “sono consentiti interventi di mantenimento e ristrutturazione di
manufatti edilizi ed attrezzature per attività connesse con il corso d'acqua (pesca, nautica, tempo
libero, orticoltura, ecc.); costruzioni di nuovi manufatti a tale destinazione sono ammesse se
localizzate in modo da evitare compromissioni idrauliche ed eccessivo ingombro”.
L’azione 5 prevede solo opere di a l l e s t i m e n t o i n t e r n i d i a l c u n i a m b i e n t i d e l
f a b b r i c a t o e x c a s a c o l o n i c a e completamento e la realizzazione di recinti in pali di
legno e rete metallica.
Per il sistema "copertura botanico-vegetazionale e colturale", il progetto persegue la tutela delle
componenti del paesaggio botanico-vegetazionale di valore scientifico e importanza ecologica,
economica, di difesa del suolo, nonché di importanza sia storica sia estetica.
Inoltre in tutti gli ambiti persegue la protezione e la conservazione di ogni ambiente di particolare
interesse biologico-vegetazionale e delle specie floristiche rare o in via di estinzione. Ancora, negli
ATE "A" il progetto non prevede il danneggiamento delle specie vegetali autoctone, l'introduzione
di specie vegetali estranee e la eliminazione di componenti dell'ecosistema, l'apertura di nuove
strade l'ampliamento di quelle esistenti, l'attività estrattiva, l'allocazione di discariche o depositi di
rifiuti ed ogni insediamento abitativo o produttivo, la modificazione dell'assetto idrogeologico. Il
progetto è compatibile anche negli ATE “C” e “D” in quanto non prevede insediamenti e interventi
di trasformazione fisica del territorio e persegue anzi la conservazione degli elementi
caratterizzanti il sistema botanico-vegetazionale e la sua ricostituzione.
L’azione 5 (sistemazione dell’area faunistica), sebbene ricade in ATD Macchia e Biotopo, non
prevede interventi che possano danneggiare in alcun modo la vegetazione forestale esistente in
quanto saranno attuati tutti all’interno dell’area edificata o recintata, pertanto sono perfettamente
compatibili con le direttive di tutela (art.3.05.3.1) e le prescrizioni di base di tali aree
(art.3.10.4.1).
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
L’azione 5 ricade inoltre in ATD “Zona umida” nelle quali si applicano le direttive di tutela e le
prescrizioni di base delle “Coste e aree litoranee”, di cui si è già dimostrata la compatibilità.
Nelle aree d’intervento non vi sono beni storico-culturali di riconosciuto valore o di riconosciuto
ruolo negli assetti paesaggistici, comunque gli interventi rispettano il sistema della "stratificazione
storica dell'organizzazione insediativa" dell’area, tanto che una delle aree a parcheggio sarà
delimitata da un muretto a secco, tipico elemento del paesaggio pugliese caratterizzante anche le
aree agricole del sito.
16.8 - Strumentazione a scala regionale - Piano di bacino per l'Assetto idrogeologico PAI
Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa”
Come desunto dalle tavole del “Piano di Assetto Idrogeologico" o (PAI) si evidenzia che le aree
destinate a parcheggi e nuova stradina di accesso, non interferiscono con aree di pericolosità
idraulica (ALTA,MEDIA,BASSA) o aree a rischio (R1,R2,R3 ed R4).
Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica
Come desunto dalle tavole del “Piano di Assetto Idrogeologico" o (PAI) si evidenzia che le aree su
cui ricade il fabbricato esistente destinato agli allestimenti per area faunistica e quelle di sua
pertinenza, non interferiscono con aree di pericolosità idraulica (ALTA,MEDIA,BASSA) o aree a
rischio (R1,R2,R3 ed R4).
16.9 - Strumentazione a scala nazionale - Riserva Terrestre ed Area Marina protetta di
"Torre Guaceto" (cfr. T.4B sez.A)
Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa”
Il sito interessato dagli interventi di cui all'Azione 4 “Riqualificazione ambientale di Punta Penna
Grossa” non ricade nella Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, è interessata però da
istituti di protezione ambientale di livello comunitario ai sensi della Direttiva 92/43 CE “Habitat”
e della Direttiva 79/409 CE “Uccelli”, concernenti rispettivamente la conservazione degli habitat
naturali e seminaturali e la conservazione degli uccelli selvatici.
Più precisamente l’area ricade solo marginalmente nella Zona di Protezione Speciale (ZPS)
IT9140008 “Torre Guaceto”, è invece completamente compresa nel Sito di Importanza
Comunitaria (SIC) IT 9140005, “Torre Guaceto e macchia S.Giovanni.
Interrelazioni tra l'area di intervento e la disciplina normativa: l'intervento ricade all'interno dell’area
SIC “Torre Guaceto e Macchia di S. Giovanni”, pertanto è stato già acquisito il parere favorevole di
Valutazione di Incidenza da parte degli organi preposti, così come disposto dal D.P.R. 357/97,
integrato dal D.P.R. 120/2003 e L.R. N°11/2001, in sede di progettazione definitiva.
Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica
Anche gli interventi di cui all'Azione 5 “Sistemazione e allestimento dell'area faunistica” sono
completamente ricompresi nelle aree protette suddette.
Le azioni suddette comportano necessariamente la realizzazione di moderate opere di
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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allestimento interno, ma anche esterno, a livello di recinti, che sono indispensabili per attivare
pienamente il funzionamento del fabbricato ex casa colonica come area faunistica.
Pertanto, nell’ambito di tale fase progettuale si prevede di attuare quegli interventi che possono
mettere in condizioni di agibilità detto fabbricato esistente, in relazione all’uso che a cui si intende
destinarlo, ovvero a scopi di servizio, formazione ed informazione sull'area naturale protetta della
Riserva di Torre Guaceto.
All'interno di questa ipotesi progettuale non esistono previsioni di nuove opere come aree di sosta
o parcheggi in quanto già realizzati nella prima fase attuativa, dunque non saranno eseguite opere
che possano trasformare o alterare l'area ad elevata naturalità, agendo soltanto nella direzione
della conservazione e valorizzazione, attraverso anche una attenta fruizione turistica guidata,
dell’assetto attuale del sito.
Interrelazioni tra l'area di intervento e la disciplina normativa: l'intervento ricade all'interno dell’area
SIC “Torre Guaceto e Macchia di S. Giovanni”, pertanto è stato già acquisito il parere favorevole di
Valutazione di Incidenza da parte degli organi preposti, così come disposto dal D.P.R. 357/97,
integrato dal D.P.R. 120/2003 e L.R. N°11/2001, in sede di progettazione definitiva.
17 - Aspetti sulla implementazione della fruizione turistica
La scelta di pensare ad un sistema di azioni, come elencate al paragrafo 1, parte dalla motivazione
principale della istituzione di una vera e propria Riserva Naturale che, oltre alla presenza di
elementi animali e vegetali di particolare pregio, importanza e valenza naturalistica, può
permettersi di fare scelte strategiche sui propri beni storico-architettonici che sono anche
imprescindibilmente valenze territoriali.
Tutte le valenze della Riserva ed in particolare quelle storico-architettoniche, infatti, devono servire
come “strumenti” per attuare e sviluppare il ruolo destinato dal legislatore alle Riserve Naturali,
ovvero attuare un modello di economia possibile in equilibrio con l’uomo, la natura, le tradizioni, la
storia e l’ambiente di un territorio.
Oltre al tradizionale Centro Visite ed al fondamentale completamento delle strutture già finanziate
all'interno della Riserva risulta, quindi, necessario pensare alla realizzazione di altri “luoghi di
conservazione e fruizione attiva” come appunto la presente proposta progettuale.
Si guarda, in particolare, all'allestimento della Torre aragonese che tende a conseguire come
finalità, una offerta turistica diversa, non il solito museo, ma la ricostruzione di una realtà storica
ambientale ed economica che si è svolta proprio là difronte alla stessa Torre e lungo quel mare.
Pertanto gli obiettivi a cui si punta, attraverso questa proposta progettuale, sono la realizzazione di
un importante tassello che va ad inserirsi all'interno dell'articolato sistema di fruizione che in questi
anni il Consorzio sta promuovendo su tutti gli ambiti particolarmente caratterizzanti della Riserva
statale di Torre Guaceto.
L'aspetto significativo è quello di mantenere, però, un legame storico e per di più archeologico per
far conoscere al visitatore quale realtà sia ancora in piedi, tra un paesaggio insolito fatto questa
volta di vegetazione e fauna, che scorre davanti agli occhi tra testimonianze del passato.
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
Si tratta insomma di mettere insieme più peculiarità, naturalistico-storiche che, come detto, fanno
parte delle strategie attive di intervento, espresse nel proprio Piano di Gestione e vi è di più, tali
proposte di fruizione, come l'area di parcheggio in località Punta Penna Grossa quale controllo per
gli impatti sull'ambiente, una volta attuate, si potranno inserire in modo assolutamente alternativo
alle strategie turistiche del sistema territoriale salentino, offrendo un pacchetto alternativo
certamente unico.
18 - Cantierabilità dell'intervento e cronoprogramma delle fasi attuative
La presente proposta progettuale è stata sviluppata a livello di progettazione esecutiva, ai sensi
delle vigenti disposizioni di legge in materia di appalti pubblici, stante anche la disponibilità
immediata degli immobili interessati dallo stesso progetto come già esposto al paragrafo 15.
Pertanto la cantierabilità dell'intervento sarà subordinata ai tempi indicati nella procedura di
evidenza pubblica (bando) da attivarsi secondo le modalità stabilite dal Consorzio di Gestione in
quanto Ente appaltante.
Il cronoprogramma delle attività – allegato A.10 - che si riferisce alla intera e complessa
realizzazione degli interventi infrastrutturali sulle cinque Azioni descritte, sarà necessariamente
coordinato con quanto stabilito dal decreto di finanziamento e non potrà certamente essere
inferiore a previsti 273 giorni per l'esecuzione delle opere previste.
Infatti, date le azioni progettuali previste e la loro particolare modalità di attuazione, oltre alla
intrinseca diversità delle stesse, le relative fasi di cantierizzazione restano legate a specifiche
variabili, una per tutte l'allestimento del pontile – Azione 2 - che dovrà necessariamente fare i conti
anche e soprattutto con le condizioni meteo-marine del sito.
19 - Priorità e criticità della fruizione dell’area
L'area della Riserva è costantemente monitorata e non vi sono certamente elementi detrattori
relativi ai rifiuti, né si segnalano altre forme di abusivismo o deturpazione di elementi costituenti il
paesaggio, con particolare riferimento all'ambito territoriale interessato dalle azioni progettuali,
laddove invece si promuove una costante strategia di valorizzazione e fruizione di tali ambiti.
Proprio sulla questione rifiuti il Consorzio di Gestione della Riserva, nella sua attenta ed intensa
attività di promozione, salvaguardia e fruizione dell'area, ha costantemente promosso, attraverso
frequenti programmi di educazione ambientale e campagne di informazione e sensibilizzazione, ad
accrescere la maturità e il senso civico dei cittadini e degli amministratori locali coinvolgendo
direttamente anche il mondo della scuola, sul significato della raccolta e riciclaggio dei rifiuti.
Oggi all'interno della Riserva, nelle aree interessate dalla fruizione diretta il Consorzio di Gestione
opera direttamente la raccolta differenziata dei rifiuti.
Si evidenzia, in particolare, che l'area interessata dall'allestimento della Torre costiera aragonese
in questione in quanto all'interno della Riserva, risulta tra quelle che hanno conservato un elevato
livello di naturalità.
I caratteri ambientali, quasi propri di un museo all'aperto, unitamente alla particolare valenza
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
naturalistica dell’area, basata sulle specie vegetazionali presenti e sulla unicità della zona umida,
sono, come detto, interessate da azioni continue di monitoraggio dell'intero habitat.
Tali azioni che si protraggono da tempo, comportano inevitabilmente la necessità di attuare una
continua ed aggiornata strategia di interventi.
Vi è infatti il dovere storico e morale della conservazione di un ecosistema unico come potenzialità
ambientale coniugata a quella storica, soprattutto nel senso di tutela degli interessi fruitivi pubblici
in quanto patrimonio della collettività che i pochi, attualmente proprietari di buona parte delle aree
più significative sotto il profilo ambientale, non hanno il diritto di cancellare.
Aver mantenuto, quasi per caso, tale area umida ancora oggi ricca delle suddette valenze, obbliga
pertanto alla necessaria salvaguardia e ricostituzione, lì dove possibile, di una continuità ecologica
della stessa che ancora resiste, nonostante i ripetuti attacchi, prima di giungere al completo
collasso.
Invero risulta difficile pensare di poter prevedere ed attuare degli interventi volti soltanto a
salvaguardare un'area che deve collegarsi ad un progetto complessivo di fruizione e tutela di un
intero territorio che ha altre realtà naturali.
Le azioni progettuali devono, però, assicurare come obiettivo primario, proprio la fruizione turistica
integrale dell’area, certamente non disgiunta dalla necessaria salvaguardia delle specie botanico –
vegetazionali e faunistiche ancora presenti, così come di quelle evidenti tracce storiche ancora
esistenti sul territorio e che sono in corso di recupero e valorizzazione (prospezioni archeologiche
e campagne di scavi sugli scogli di Apani).
Le interessanti e singolari emergenze dell’area nel suo complesso, se pure inserite in una strategia
di tutela e conservazione, si devono poter comunque necessariamente interrelare con una fase di
fruizione, di tipo orientato e controllato.
Assicurare la fruizione dell’intero habitat, dunque, vuol dire poter disporre non solo delle aree che
fisicamente lo costituiscono, favorirne il libero accesso e la conseguente libera osservazione dei
suoi caratteri ambientali, sempre con la dovuta attenzione a preservare nel lungo periodo le risorse
naturali, storiche, in uno paesaggistiche.
Il progetto trova piena rispondenza agli obiettivi e alle azioni previste nell’ambito del Programma
Operativo della Regione Puglia per il periodo 2007-2013, Asse IV “Valorizzazione delle risorse
naturali e culturali per l’attrattività e per lo sviluppo”.
Nell’ambito dell’Asse IV le misure che corrispondono agli obiettivi e azioni previste nel progetto
sono quelle della Misura 4.4 Rete Ecologica, che prevede interventi di supporto alla fruizione
sostenibile a fini turistici delle risorse naturali, la promozione e valorizzazione del patrimonio
naturale.
20 - Dimensione economica e Quadro Tecnico economico del progetto esecutivo
Gli interventi progettuali prevedono un finanziamento complessivo, a carico della Regione Puglia,
ed a favore del Consorzio di Gestione, pari ad € 1.000.000,00, distinto in due interventi A e B come
indicato nel paragrafo 1: Intervento A - € 700.000,00 - Intervento B € 300.000,00.
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano
Pertanto la dimensione economica delle cinque azioni, appartenenti a questa complessa proposta,
ammonta complessivamente ad € 1.000.000,00.
Al fine di determinare un unico quadro economico dell'intervento è stato appositamente redatto
l'Allegato A.9, a cui si rinvia per tutti i dettagli economici e che distingue, in ogni caso, i singoli
importi per lavori e forniture, oneri della sicurezza e spese a disposizione dell'Amministrazione per
i due interventi A e B che raggruppano le 5 Azioni.
I prezzi unitari considerati nell’allegato elenco e tenuti a base del Computo metrico - Allegato A.7 e relativo Elenco Prezzi – allegato A.8, sono stati ricavati, quando possibile, per tipologia di lavori e
caratteristiche, dall’esame articolato dei listini attualmente pubblicati (Listino Regione Puglia 2012),
ma molto più approfonditamente sulla scorta di specifiche ed articolate indagini di mercato.
Per quanto concerne le Spese tecniche, il Quadro Tecnico-Economico dell'intervento è stato
determinato in applicazione della Deliberazione di G.R. n° 651 del 09/03/2010- Presa d'atto delle
modificazioni, integrazioni e specificazioni alle direttive concernenti le procedure di gestione del
P.O. FESR Puglia 2007/2013 - art. 14 - Spese ammissibili - punto 2 (per lavori da € 500.000,00 e
sino ad € 2.500.000,00).
Lecce, ottobre 2013
I Progettisti RTP:
dott. arch. Antonio Vetrugno (capogruppo)
dott. agr. Francesca Trisolini
dott. agr. Vittorio Palmisano
PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013
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