allegati allo studio ambientale unitario - progetto
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allegati allo studio ambientale unitario - progetto
G u a c e t o Riserva Naturale dello Stato - Area Marina Protetta d i T o r r e g e s t i o n e d i C o n s o r s i o A - VALORIZZAZIONE FRUIZIONE E ALLESTIMENTO MUSEALE DELLA TORRE COSTIERA - IMPLEMENTAZIONE DELLA EFFICIENZA ENERGETICA E DELLA FRUIZIONE DIDATTICA DEL CENTRO VISITE "AL GAWSIT" B - INTERVENTI DI RINATURALIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE IN LOCALITA' "PUNTA PENNA GROSSA" RELAZIONE GENERALE ALLEGATO RTP: Dott. Arch. Antonio VETRUGNO (capogruppo) Dott. Agr. Francesca TRISOLINI Dott. Agr. Vittorio PALMISANO ALLEGATO Ottobre 2013 C.P. esecutivo DATA REDAZIONE PROGETTO A.1 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano PO FESR PUGLIA 2007-2013 - ASSE IV – LINEA 4.4 – INTERVENTI PER LA RETE ECOLOGICA - Azione 4.4.3 – Interventi di valorizzazione finalizzati ad elevare la fruizione di aree ambientali omogenee individuate in piani di azione esistenti - Attività A IL PAESAGGIO COME MUSEO TORRE GUACETO TRA CULTURA E NATURA INTERVENTO A – VALORIZZAZIONE FRUIZIONE E ALLESTIMENTO MUSEALE DELLA TORRE COSTIERA - IMPLEMENTAZIONE DELLA EFFICIENZA ENERGETICA E DELLA FRUIZIONE DIDATTICA DEL CENTRO VISITE “Al Gawsit” INTERVENTO B – INTERVENTI DI RINATURALIZZAZIONE VALORIZZAZIONE IN LOCALITA' "PUNTA PENNA GROSSA" E PROGETTO ESECUTIVO IMPORTO DEL FINANZIAMENTO: € 1.000.000,00 IMPORTO COMPLESSIVO LAVORI : € 751.212,40 IMPORTO COMPLESSIVO ONERI DELLA SICUREZZA : € 28.072,33 RELAZIONE GENERALE 1 - Premessa La Riserva naturale statale di "Torre Guaceto" e l’Area marina protetta è gestita dal Consorzio di Torre Guaceto, costituito nel dicembre 2000 dai Comuni di Brindisi e Carovigno e dall’Associazione Italiana per il WWF for Nature Onlus. A seguito di Protocollo di Intesa stipulato in data 27/04/2012 tra la Regione Puglia – Assessorato qualità del territorio - Servizio Ecologia – Ufficio Parchi e tutela della biodiversità ed il Consorzio di Torre Guaceto, sono state previste specifiche risorse comunitarie, regolate dal PO FESR PUGLIA 2007-2013 - ASSE IV – LINEA 4.4 – INTERVENTI PER LA RETE ECOLOGICA - Azione 4.4.3 – Interventi di valorizzazione finalizzati ad elevare la fruizione di aree ambientali PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 1 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano omogenee individuate in piani di azione esistenti - Attività A, stabilendo un finanziamento complessivamente pari ad € 1.000.000,00. In relazione a tali risorse il Consorzio ha definito una serie di azioni sistema sul territorio, incardinando le stesse su due Intervento A e Intervento B. L'elaborato grafico T0 – Sistema delle azioni di intervento riporta i due insiemi - Intervento A e Intervento B, nei quali si articola il progetto finanziato, interventi suddivisi in 5 Azioni strategiche connesse al territorio della Riserva naturale statale di Torre Guaceto. Le azioni progettuali che costituiscono complessivamente l'Intervento A sono 3 e si inseriscono all'interno di una più ampia strategia di valorizzazione e fruizione turistica che mira a coniugare gli aspetti culturali e naturalistici, presenti all'interno della Riserva naturale statale di Torre Guaceto. L’ambito naturalistico risulta molto interessante per via delle importanti testimonianze storicoarchitettoniche di particolare valenza che ricadono al suo interno. Quello che in particolare lega gli interventi su due immobili coinvolti – Torre Costiera aragonese e Centro Visite “Al Gawsit”, è connesso ad una strategia di fruizione turistica dell'area, tra cultura e natura appunto, strategia che vuole attribuire a questi immobili una maggiore connotazione di attrattori culturali nonché poli del sistema di fruizione. La strategia progettuale si implementa con le 2 azioni che costituiscono l'Intervento B che mira ad una valorizzazione turistica e di rinaturalizzazione di alcune aree all’interno della Riserva, in località “Punta Penna Grossa” o immediatamente all’esterno, ma strettamente correlate sia da un punto di vista ecologico e paesaggistico, sia per aspetti relativi all’impatto che l’attività turistica estiva ha su alcune aree della Riserva. Gli interventi saranno rivolti, quindi, a migliorare la fruibilità dell’area da parte di turisti ed “ecoturisti”, ma anche a migliorare l’attrattività delle stesse ed a ridurre gli impatti che attualmente quest’attività ha sugli ecosistemi della riserva. In particolare le azioni progettuali mirano anche alla salvaguardia delle specie esistenti sul territorio, attraverso l’utilizzazione di un altro immobile, ex casa colonica, oggi ridenominata Casa del mare situata nel territorio comunale di Carovigno, quale centro faunistico. Per motivi legati ad aspetti ambientali e paesaggistici, rispetto al progetto definitivo approvato, per l'Intervento B sono state necessarie alcune modifiche con successiva eliminazione di due azioni. 1.a – Intervento A – Azioni progettuali Le tre specifiche azioni appartenenti all’Intervento A, dettagliate nei paragrafi successivi, (cfr. elaborato grafico T0 – Sistema delle azioni di intervento), saranno attuate grazie ad una parte del suddetto finanziamento, per un importo complessivo pari ad € 700.000,00 ed intendono perseguire i seguenti obiettivi: Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera aragonese Azione 2 - Servizi di gestione e fruizione dell'area marina - Realizzazione di pontile fisso Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro visite “Al “Al Gawsit” Gawsit” PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 2 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Tali proposte riguardano, come detto, i due immobili connessi alla fruizione turistica della Riserva Naturale dello Stato, la Torre cinquecentesca aragonese ed il Centro visite “Al Gawsit” con annesso museo. L’azione 2 è riferita, invece, alla fruizione dello specchio acqueo marino antistante la stessa Torre costiera e dedicata esclusivamente ai servizi di gestione e fruizione dell’area marina protetta. 1.b – Intervento B - Azioni progettuali Le due specifiche azioni appartenenti all’Intervento B, dettagliate nei paragrafi successivi, (cfr. elaborato grafico T0 – Sistema delle azioni di intervento), saranno attuate grazie ad una parte del suddetto finanziamento, pari ad € 300.000,00 ed intendono perseguire i seguenti obiettivi: Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa” Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica La prima azione è riferita ad una serie di interventi di ingegneria naturalistica da attuarsi nel comprensorio di aree in località Punta Penna Grossa, quasi a ridosso della strada statale 379 e prossimo alla fascia costiera. Tali interventi hanno lo specifico obiettivo di consentire una migliore organizzazione del parcheggio stagionale esistente, destinato alla fruizione della stessa zona costiera compresa nell’area naturale protetta, area a parcheggio privata, da alcuni anni gestita direttamente dal Consorzio. La seconda proposta riguarda, come detto, altro immobile, ovvero l’ex casa colonica oggi ridenominata Casa del mare, nel quale è prevista una specifica utilizzazione degli ambienti, ma che coinvolge anche le aree di pertinenza esterne, avente come obiettivo la istituzione di un centro faunistico. 2 - Aspetti storico-paesaggistici dell’area (tratto dal PdG approvato) Se pensiamo alle emergenze paesaggistiche, gli ingredienti di Torre Guaceto, piccolo fazzoletto di terra e di mare, sono il paesaggio e la storia, infatti questo particolare ambito naturale racchiude, al suo interno, una grande varietà di valori paesaggistici ma anche storici e naturalistici insieme, definiti come il “Sistema della Riserva” in quanto sono ad essa fortemente legati. Nell'entroterra un ambiente umido residuo delle grandi paludi pugliesi, si accompagna ad ampi tratti di macchia mediterranea; gli ampi canneti a prevalente cannuccia di palude sono interrotti da specchi d'acqua in collegamento con il mare, alimentati da risorgive e da un fitto reticolo di canali di origine artificiale. Per la presenza di una ricca avifauna acquatica, particolarmente numerosa nel periodo invernale e durante i transiti migratori primaverili e autunnali, l'area è una zona umida d'interesse internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Se invece pensiamo alle valenze storico-architettoniche, le radici di questo territorio sono da ricercare molto indietro nel tempo, le evidenze archeologiche più antiche, infatti, sono riferibili all’età del Bronzo (XVI – XI sec. a.C.). Torre Guaceto è uno dei rari siti della costa adriatica che non presenta sovrapposizioni di abitati in PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 3 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano età classica, ellenistico-romana e d’età successive. Il promontorio risulta interessato da resti di abitati protostorici e pertanto potrebbe diventare, dopo una serie di indagini sistematiche, il primo tra una serie di siti dell’Italia sud-orientale che, se pur noti ed indagati, non sono mai stati attrezzati per un vasto pubblico di visitatori, nell’ipotesi di realizzare un vero e proprio museo all’aperto. Si prospetta quindi a Torre Guaceto la possibilità di indagare un sito pluristratificato d’età preclassica che potenzialmente conservi resti strutturali di ordinaria tipologia (capanne, focolari) e probabili impianti collettivi con specifiche funzioni (aree di culto, necropoli). Inoltre l’impaludamento di una vasta area dell’abitato protostorico è una favorevole circostanza per la conservazione di particolari classi di materiali (si pensi al legno dei tronchi di palo per le capanne). Per questo motivo l’area potrebbe preservare eccezionali rinvenimenti di documentazione di vita quotidiana, con reperti provenienti dai villaggi palafitticoli perilacustri dell’Italia del Nord. Tra tutte le aree oggetto di indagine archeologica, mediante prospezioni di superficie, quella ubicata nel contesto del promontorio di Guaceto è sicuramente la più completa per estensione e potenzialità di depositi archeologici. Attorno al VIII sec. a.C. troviamo testimonianze dei Messapi, rappresentate da rinvenimenti ceramici, inoltre i ritrovamenti effettuati, a cui si aggiunge il passaggio della Via Traiana, possono far immaginare che Torre Guaceto fosse un florido porto. Con la caduta dell’Impero Romano nel VI sec. d.C., in seguito alla discesa di ondate barbariche, il porto fu inevitabilmente abbandonato. La popolazione trovò rifugio nell’entroterra costiero, la cui testimonianza più affascinante è rappresentata da grotte adibite al culto cristiano – ortodosso. Solo nel XI sec., in epoca medioevale, il sito riacquista la sua funzione di approdo, quando i Saraceni, provenienti dalla Turchia, cominciarono a sfruttarlo. Il fenomeno delle invasioni turche fu affrontato, realizzando una fitta rete di avvistamento lungo la costa, nel 1531 per opera del marchese Ferdinando De Alacorn, allorquando viene realizzata proprio la Torre costiera aragonese che dà il nome al sito ed in quanto importante testimonianza storico-architettonica caratterizza tutto il territorio di particolare valenza naturalistica. Infatti, tale emergenza si trova, come detto, immediatamente a ridosso della fascia costiera e nella zona del promontorio di Guaceto, molto importante per gli aspetti archeologici ancora del tutto da scoprire e valorizzare. Proprio nel tratto della zona costiera, vi sono alcune insenature, interessate da prospezioni archeologiche che hanno rivelato, tra le altre, testimonianze di buche da palo visibili sui banchi affioranti a pelo d’acqua, riferibili ad espansioni dell’abitato principale nell’ambito del Bronzo-Ferro. Sotto il profilo paesaggistico, lo sky-line del territorio si allarga sino a comprendere le località di Castello, Montestazzo, le contrade Canali e Baccatani ed il borgo rurale di Serranova, dove si trova, come detto, il Centro visite “Al Gawsit”, che, pur essendo aree esterne alla Riserva sono comunque da considerare parte di quel sistema paesaggio e possono certamente contribuire a svolgere un importante ruolo per il suo sviluppo sostenibile. Verso l'entroterra e in direzione di Serranova, fortemente caratterizzanti sono poi le terre attorno al PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 4 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Castello verso il confine con la Riserva, con la presenza di un uliveto plurisecolare, costituito da alberi maestosi simili a sculture viventi ed ancora una masseria fortificata del 1330, attorniata da piccole case di contadini. Segue paesaggisticamente la tenuta Baccatani che si estende su 200 ha di terreno di cui 50 ricadono all’interno della Riserva e che costituisce un’oasi di protezione faunistica; ancora la Torre Regina Giovanna, al confine con la Riserva che si erge nella pianura, circondata da alcune monumentali querce secolari. Fanno poi parte della Riserva ed a nord rispetto all'area di progetto, la località costiera di Punta Penna Grossa e il tratto nord di Apani. Chiudono il valore aggiunto dell'area naturale nel suo insieme gli insediamenti rupestri di S. Biagio e la strada dell’olio Dop Collina di Brindisi. Tutto questo riconduce ad una pluralità di elementi che da alcuni anni già consentono la fruizione turistica di itinerari tematici. Le azioni pensate in questa fase come obiettivo strategico del progetto, si inseriscono nella valorizzazione delle risorse della Riserva e delle aree limitrofe, i castelli, i beni archeologici, gli elementi storico-culturali, le zone umide, le particolari specie di flora e fauna, la stessa costa. 3 - Aspetti climatologici floristici e faunistici dell’area protetta 3.1 Clima Lo studio del clima dell’area oggetto d’intervento è stato condotto utilizzando i dati rilevati nel trentennio 1971 – 2000 della stazione termo-pluviometrica del servizio Idrografico del Ministero dei Lavori Pubblici – Sezione idrografica di Brindisi. Dall’analisi dei dati delle temperature, si è evidenziato che le stagioni mostrano i seguenti valori medi : inverno 9,5 C; primavera 14,3 C; estate 24,3 C; autunno 17,3 C. La quantità media di pioggia si attesta su valori di circa 715 mm annui; la media delle giornate piovose è pari a circa 76 giorni/anno. La distribuzione stagionale delle piogge mette in luce il carattere mediterraneo del clima, quindi da un periodo siccitoso estivo e dalla concentrazione delle precipitazioni nel periodo autunnoinvernale. Per l’inquadramento climatico del territorio, si è fatto ricorso ad alcune delle più note classificazioni macro-climatiche e fito-climatiche nonché ad indici sintetici. Secondo la classificazione di De Martonne quello del territorio in esame appartiene al “gruppo dei climi temperati” e che secondo l’indice di aridità è adatta ad ospitare formazioni vegetali tipo “Durilignosae”. Anche in base alla classificazione di Koppen esso rientra nella “zona dei climi-caldo temperati” ed in particolare nell’ambito di tale zona, nel “gruppo dei climi con estate asciutta”. La classificazione integrata di Koppen e De Martonne consente di ascrivere il clima dell’area di studio al “gruppo dei climi temperati” con vari mesi con temperatura maggiore di 20°C, ma almeno quattro mesi con temperatura maggiore di 10°C, quindi varietà con estate calda e molto siccitosa PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 5 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano (temperatura media del mese più caldo maggiore di 24°C e precipitazioni estive inferiori ai 100 mm). Un clima di tale tipo corrisponde al “clima dell’ulivo” di Koppen, definito dallo stesso studioso come “clima mediterraneo classico” nonché al clima mediterraneo classico di De Martonne. Per l’inquadramento climatico a scopo fitogeografico è stata impiegata la classificazione fitoclimatica di Pavari, relativa alla distribuzione della vegetazione forestale in funzione del clima. Secondo tale classificazione la zona in esame rientra nel Lauretum II tipo, con siccità estiva, sottozona calda (temperatura media del mese più caldo compresa tra i 15°C e i 23°C e temperatura del mese più freddo minore di 7°C) del quale in generale, sono tipiche le vegetazioni di tipo mediterraneo, termofile, sempreverdi e xeromorfe. 3.2 Flora L’area presenta una certa varietà vegetazionale in quanto in essa sono distinguibili diversi tipi di habitat, in parte caratteristici degli ambienti costieri e in parte di ambienti umidi. Parte dell’area d’intervento è di tipo agricola e/o ex-agricola. L’area più interna della Riserva è caratterizzata da un paesaggio agrario caratterizzato da uliveti, seminativi, mandorleti e vigneti insieme a circa 260 ha di oliveto secolare. Ad est e ad ovest di Punta Penna Grossa sono presenti habitat della costa, come prati di Brachypodietalia e vegetazione annua e dune mobili con presenza di Ammophila arenaria, caratterizzato dalla presenza di erbe psammofite di spiaggia che si aggregano in comunità rade e discontinue che si propagano per stoloni o per rizoma quali, oltre all’Ammophila arenaria L., Agropyron junceum L., Pancratium maritimum L., Cakile marittima Scop., Centaurea sphaerocephala L., Echinops viscosus DC., Erygium maritimum L., Echinophora spinosa L, Medicago marina L. . Specie rara presente su queste dune, è la Plantago albicans L.. Sulla costa rocciosa è invece presente vegetazione esposta direttamente all’azione del mare, caratterizzata da alofile rupestri. Si registra anche la presenza di Limonium apulum, specie endemica pugliese. L’area retronunale è invece dominata da macchia mediterranea sottoforma di gariga o macchia, costituita da arbusti quali Pistacia Lentiscus, Ramnus alaternus, Myrtus communis, Tymus capitatus, Cistus sspp. A sud di Punta Penna Grossa, in area retrodunale, è presente anche un boschetto di pochi ettari di Quercus ilex. In particolare a sud di Punta Penna Grossa è presente una zona caratterizzata dalla presenza di macchie a Ginepri, anche con esemplari vetusti di Juniperus oxycedrus subsp. Macrocarpa, che si spingono internamente fino a creare forme di transizione con il bosco di Leccio. Le diverse zone umide presenti nella riserva sono caratterizzate dalla presenza di canneti, nei quali è predominante la Phragmites australis. Una di queste zone è quella del chiaro d’acqua. La contemporanea presenza di ambienti serici ed umidi ha portato alla presenza nella macchia mediterranea di elementi termofili come Erica manipuliflora ed elementi mesofili come Anagyris fetida. A sud di Punta Penna Grossa sono presenti aree in cui sono stati eseguiti degli interventi di PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 6 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano rimboschimento con specie arboree e arbustive appartenenti alla macchia mediterranea. 3.3 Fauna La descrizione della fauna presente nella Riserva è stata fatta sulla base degli studi eseguiti per la redazione del Piano di Gestione del SIC IT9140005 “Torre Guaceto e Macchia S.Giovanni”. La migrazione di molti uccelli acquatici avviene lungo la costa, e soprattutto quando il mare è mosso, le baie e gli stagni interni offrono rifugio. Le acque antistanti la costa ospitano specie ornitiche legate all’ambiente marino come Strolaghe, Svassi, Berte, Cormorani e specie tipicamente palustri, dell’ordine Anseriformes, che hanno nelle acque della Riserva marina un’area di sosta. La maggior parte degli anatidi in sosta sono esemplari in migrazione, come la Marzaiola (Anas querquedula), il Codone (Anas acuta), la Volpoca (Tadorna tadorna), il Fischione (Anas penelope) ed il Moriglione (Aythya ferina). Le più abbondanti specie che sostano nella riserva appartengono all’ordine , come le sterne, il Gabbiano corallino (Larus melanocephalus), il Gabbianello (Larus minutus), il Gabbiano reale (Larus cachinnans) ed il Gabbiano comune (Larus ridibundus). Il sistema delle isole comprese nella Riserva marina ed il litorale, sono per molti uccelli un’importante area di sosta ma anche sito trofico e, per alcune, riproduttivo. Tra i Charadriiformes qui si riproduce il Fratino (Charadrius alexandrinus), svernano il Voltapietre (Arenaria interpres) e la Pivieressa (Pluvialis squatarola), di transito è la Beccaccia di mare (Haematopus ostralegus) ed il Chiurlo piccolo (Numenius phaeopus). Tra i Ciconiiformes sostano numerosi esemplari di Airone cenerino (Ardea cinerea), Garzetta (Egretta garzetta) e Nitticora (Nycticorax nycticorax). Le isole sono anche zona di caccia di rapaci, tra cui il Falco di palude (Circus aeruginosus) ed il Pellegrino (Falco peregrinus), che predano la colonia di colombi selvatici (Columba livia) e domestici. Tra i Passeriformes vi sono la Ballerina bianca (Motacilla alba) e Passera d’Italia (Passer domesticus) che qui si riproducono. Tra i rettili esiste una numerosa popolazione di Lucertola campestre (Podarcis sicula). Gli habitat sub-alofili sono rappresentati in gran parte dal canneto. Qui è presente la Folaga (Fulica atra), ma con un numero di coppie esigue, così come la presenza di altri Gruiformes e dei Ciconiiformes è limitata a pochi esemplari di poche specie. Il numero dei Passeriformes è invece molto elevato, in quanto utilizzano l’area come dormitorio notturno, sia in fase migratoria sia di svernamento. E’ rilevante, infatti, la presenza della rondine (Hirundo rustica), dello strillozzo (Miliaria calandra) e dello storno (Sturnus vulgaris). Sono specie tipiche di quest’habitat, oltre a quelle suddette, quelle di Passeriformes inclusi nella famiglia Sylviidae. E’ specie svernante e potenzialmente nidificante il Tarabuso (Botaurus stellaris), svernanti sono la Moretta tabaccata (Aythya nyroca) e il Falco di palude (Circus aeruginosus). E’ presente, inoltre, una congrua popolazione di Testuggine d’acqua (Emys orbicularis) . Gli habitat alofili sono caratterizzati per le estreme condizioni determinate dall’elevata salinità PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 7 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano dell’ambiente, in cui riesce a vivere un ridotto numero di specie. Frequentano quest’habitat solo specie ornitiche, in prevalenza della sottofamiglia Recurvirostrinae come Avocetta (Recurvirostra avosetta), Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus) e della famiglia Glareolidae la Pernice di mare (Glareola pratincola), ed ancora della famiglia Alaudidae e Motacillidae. La macchia ed il bosco sono gli ambienti più ricchi sotto il profilo faunistico, con presenza di specie molto importanti quale il Tasso (Meles meles) tra i mammiferi, il Cervone (Elaphe quatuorlineata) ed il Ramarro (Lacerta bilineata) tra i rettili, oltre a numerose specie di uccelli, in prevalenza Passeriformes delle famiglie Sylvidae e Trogloditidae. Tra i rapaci è da evidenziare la presenza del Lodolaio (Falco subbuteo), importante è anche la presenza del Gruccione (Merops apiaster). La presenza di prati naturali costituisce habitat importante per mammiferi come il Riccio (Erinaceus europaeus) e la Volpe (Vulpes vulpes), per uccelli, prevalentemente Passeriformes delle famiglie Alaudidae, Motacillidae e Muscicapidae, tra cui nidificano il Saltimpalo (Saxicola torquata) ed il Beccamoschino (Cisticola juncidis) e da un notevole numero di rapaci in migrazione. Questi sono importanti anche per rettili come la Luscengola (Chalcides chalcides) ed il Ramarro (Lacerta bilineata). Le colture erbacee praticate nella Riserva sono prevalentemente cereali ed ortaggi. I seminativi, soprattutto in inverno sono habitat importante per il Chiurlo (Numenius arquata), il Piviere dorato (Pluvialis apricaria) e la Pavoncella (Vanellus vanellus). Qui svernano numerosi Passeriformes, prevalentemente della famiglia Alaudidae e Motacillidae, tra cui anche i rari Calandro (Anthus campestris) e Calandro maggiore (Anthus novaeseelandiae). In periodo migratorio, soprattutto in primavera, sono popolate da numerose specie di Accipitriformes e Falconiformes, tra cui l’Albanella minore (Circus pygargus), l’Albanella pallida (Circus macrorus), il Falco cuculo (Falco vespertinus) ed il Grillaio (Falco naumanni). Durante la migrazione sono importanti anche per alcuni Gruiformes come la Gru (Grus grus). Queste aree sono frequentate da mammiferi come il Riccio (Erinaceus europaeus), da rettili come la Lucertola campestre (Podarcis sicula) e da anfibi come il Rospo (Bufo bufo) ed il Rospo smeraldino (Bufo viridis). 4 - Iter amministrativo del progetto definitivo In data 10/09/2012 e successive sedute del 29/09/2012 e del 22/11/2012, è stata convocata apposita Conferenza dei Servizi presso la sede del Consorzio in Carovigno, in relazione alla necessità di acquisire i pareri, concessioni, autorizzazioni, licenze, nulla osta ed assensi richiesti dalla normativa vigente per la stesura del Progetto Esecutivo degli interventi. Gli enti convocati sono stati: • Regione Puglia Settore Demanio • Regione Puglia Servizio Foreste • Comune di Brindisi PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 8 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano • Agenzia delle Dogane di Brindisi • Comune di Carovigno • Capitaneria di Porto di Brindisi • Ministero per i Beni Culturali e le Attività Culturali Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Provincie di Lecce, Brindisi e Taranto La Conferenza, in conformità a quanto espresso dall’art. 14bis, comma 2° della Legge n. 241/90 e successive modifiche ed integrazioni di cui alla legge 122/2010, si è conclusa esprimendo parere favorevole da parte di tutti gli Enti sulle proposte del progetto definitivo, salvo alcune prescrizioni, come l'eliminazione dell'impianto fotovoltaico dalla copertura della Torre aragonese che è divenuta indirizzo per la stesura del progetto esecutivo. 5 - Inquadramento territoriale dell'area protetta La Riserva Terrestre ed Area Marina protetta sono state istituite rispettivamente con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 04.02.2000 (G.U. n. 124 del 30/05/2000) e Decreto Ministeriale del 04/12/1991. La sede legale del Consorzio, organismo di gestione dell'Area marina protetta di "Torre Guaceto", è nel Comune di Carovigno (Brindisi); la sede operativa nonché centro visite, denominato appunto “Al Gawsit”, è situata presso la borgata di Serranova, sempre nel territorio di Carovigno, che in questa fase è anche oggetto di alcuni specifici interventi di cui al presente progetto esecutivo. Sotto l'aspetto della importanza naturalistica dell'area, nell’ambito del programma comunitario “Natura 2000” e del relativo programma italiano “Bioitaly”, la Regione Puglia ai sensi della Dir. 92/43 CEE “Habitat” ha proposto "Torre Guaceto" come Sito d’Importanza Comunitaria (SIC), denominandolo Torre Guaceto Macchia San Giovanni (sigla IT9140005). La Regione Puglia ha altresì individuato la zona umida di "Torre Guaceto" come Zona di Protezione Speciale (ZPS) (sigla IT9140008) ai sensi della Dir. 79/409 CEE “Uccelli”. Gli immobili interessati dalle azioni di cui all'Intervento A ed all'Intervento B ricadono tutti nel territorio della Provincia di Brindisi - ambito comunale di Carovigno. 5.a - Inquadramento territoriale – Intervento A Come si può riscontrare dall'elaborato grafico T.1A - Inquadramento territoriale, gli immobili di cui all’Intervento A, sono sostanzialmente diversi tanto per tipologia quanto per attuale destinazione, nonché situati in punti anche distanti rispetto alla stessa area naturale protetta. Con riferimento, inoltre, al contesto dell'area naturale protetta, soltanto la Torre costiera aragonese, immobile di valenza storico-architettonica, trovandosi prospiciente la costa, ricade: • all'interno della Riserva Naturale dello Stato; • all'interno del Sito d’Importanza Comunitaria (SIC), denominato Torre Guaceto Macchia San Giovanni (sigla IT9140005); PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 9 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano • nell'ambito territoriale della Zona di Protezione Speciale (ZPS) denominata "Torre Guaceto" (sigla IT9140008). Pertanto la sede del Centro visite “Al Gawsit”, trovandosi nella borgata di Serranova, resta del tutto esterna all'ambito territoriale, sia in relazione al SIC richiamato, sia rispetto alla perimetrazione ufficiale che individua la Riserva dello Stato. Quest'ultimo aspetto, però, non crea discontinuità alle azioni qui individuate, anzi rafforza proprio la strategia di una fruizione dell'area che si svolge su più poli, presentando di fatto un'offerta diversificata. Si tratta infatti, in entrambe i casi in esame, di luoghi deputati alla rappresentazione e fruizione guidata delle valenze naturalistiche e culturali dell'area, in uno emergenze paesaggistiche. L'accessibilità dei due immobili interessati, avviene, per entrambe, attraverso una viabilità complanare alla strada statale 379, che si imbocca, nelle direzioni sud-nord, uscendo dalla stessa SS all'altezza della segnalazione per la borgata di Serranova - località "Punta Penna Grossa" : − per raggiungere la Torre costiera aragonese, si imbocca la viabilità complanare all'altezza della indicazione per la località costiera "Punta Penna Grossa", già posta all'interno del territorio della Riserva e, lasciando la stessa complanare, a sinistra, dopo qualche centinaio di metri si percorre uno stradone in terra battuta che consente, indirizzandosi sul percorso che porta verso la costa, di raggiungere immediatamente tale emergenza storicoarchitettonica però soltanto a piedi dopo aver lasciato l'auto nell'apposito parcheggio lungo la citata complanare; − per raggiungere, invece, il Centro visite “Al Gawsit”, sempre dallo stesso incrocio, sulla statale si sale verso la borgata di Serranova dove si trova appunto il fabbricato, di recente realizzazione, che ospita le specifiche funzioni di gestione delle attività connesse all'area protetta ed il museo. Come si può comprendere, quindi, tanto la Torre costiera aragonese, quanto il Centro visite, in quanto interessati dalle presenti proposte progettuali, sono direttamente collegati, non soltanto ad assi di viabilità primaria, quale la strada statale 379, ma anche ad adeguata viabilità interna di tipo intercomunale o, come nel caso della Torre, realizzata in terra battuta. Quest'ultima è funzionale ai percorsi che quotidianamente vengono utilizzati dai soli mezzi autorizzati o in possesso della Riserva Statale per la fruibilità turistica orientata della stessa area naturale protetta. Attraverso l'elaborato grafico allegato T.1A - Inquadramento territoriale, è possibile anche meglio individuare il contesto territoriale all'interno del quale si inseriscono gli immobili oggetto delle richiamate azioni progettuali 1 e 3 (cfr. Tav. T0). Azione 2 - Servizi di gestione e fruizione dell'area marina Per quanto riguarda invece l'Azione Realizzazione di pontile fisso, la struttura viene prevista immediatamente a ridosso del tratto di costa sottostante la Torre costiera aragonese. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 10 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano 5.b - Inquadramento territoriale – Intervento B Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa” L’area d’intervento è riportata nel Catasto Terreni del Comune di Carovigno (BR) al foglio 36 particelle 484, 1063, 1064, 994, 535, 537, 531, al foglio di mappa 37 p.lla 165. Nella cartografia ufficiale IGM 1:50.000 il sito è individuato al foglio 476 “Brindisi” della Carta d’Italia (cfr. Tav.T.1B). Le aree sono di proprietà del demanio marittimo, del demanio dello Stato patrimonio disponibile, del Comune di Carovigno, in parte sono anche di proprietà privata. Le aree d’intervento sono diverse. La più estesa si trova fra la S.S.379 e le dune a Ovest di Punta Penna Grossa (F.M. 36 p.lle 531, 535, 537, 1063, 1064 e 994). Questa è un’area in parte agricola e in parte ex-agricola, pianeggiante e leggermente esposta a nord. Altro immobile d’intervento è quello denominato “Casa del mare”, nella parte centrale della riserva (F.M. 37 di Carovigno, p.lla 165), la quale già parzialmente recuperata, sarà adibita a sede del Centro faunistico. Alcune aree non sono attualmente disponibili per l’attuazione degli interventi, ma saranno oggetto di acquisizione tramite procedura di concessione demaniale o di diritto di superficie. Relativamente alla particella 992 del FdM 36 del Comune di Carovigno, è stato eseguito il frazionamento delle aree, così come richiesto dall’Agenzia del Demanio, per individuare anche catastalmente, l’area sulla quale realizzare uno degli interventi e precisamente l’ampliamento dell’area parcheggio. La particella 992 è stata così frazionata generando le p.lle 1063 e 1064. Comune Foglio P.lla Carovigno 36 1063 Carovigno 36 1064 Carovigno 36 994 Carovigno 36 484 Carovigno 36 531 Carovigno 36 Carovigno Carovigno Proprietà Sup. Superficie da Sup. Intervento Catastale (ha) acquisire (ha) (ha) Demanio dello Stato Demanio dello Stato Demanio dello Stato Demanio dello Stato 5,3945 5,3945 6,3900 0,7950 0,7950 0,7950 9,7340 9,7340 6,2340 0,0060 0,0060 0,0000 ANAS 0,8075 0,0400 0,0400 535 Privato 0,8041 0,8041 0,8041 36 537 Privato 0,8671 0,8671 0,8671 37 165 Comune di Carovigno 4,0437 0,0000 0,1000 22,4519 17,6407 15,2302 Totale 6 - Inquadramento dell’ambito territoriale nella pianificazione – Intervento A Come si riscontra dalla Tavola 1A (Inquadramento territoriale), sotto l’aspetto della classificazione urbanistica e dei vincoli, le destinazioni d’uso all’interno dei rispettivi ambiti territoriali in cui ricadono i due fabbricati in questione, alle diverse scale territoriali sono le seguenti : 6.1 - STRUMENTAZIONE A SCALA COMUNALE - P.d.F. VIGENTE : • Torre costiera aragonese: l'area all'interno della quale ricade è tipizzata come: Zona PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 11 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano • Turistica – Fascia balneare. Tale destinazione urbanistica, impressa dal vigente P.d.F. sull'area interessata dalla Torre costiera aragonese, risulta individuata sugli elaborati grafici allegati - T.1A - Inquadramento territoriale • Centro visite “Al Gawsit”: l'area all'interno della quale ricade il fabbricato, di recente realizzazione, è tipizzata come: Zona ad uso agricolo; si precisa che la destinazione d'uso originaria, limitatamente al solo fabbricato, da zona agricola è stata modificata a seguito dell'adozione di apposita variante al P.D.F. Vigente, promossa ai sensi dell’art.1, comma 4, L.R. n.13/2001 con Delibera di C.C. n° 22 del 01/07/2011. Tale variante è stata oggetto di approvazione definitiva con apposita Delibera di C.C. N° 7 del 09/03/2012. 6.2 - STRUMENTAZIONE A SCALA REGIONALE - PUTT/P : • Torre costiera aragonese: l’intervento in oggetto, come si evince dalla Tavola T.2A Carta dei vincoli, ricade in ambito così individuato: o Ambiti territoriali estesi (A.T.E.) - Ambito “A” (ambito di valore eccezionale) per il comprensorio di aree entro cui ricade l'emergenza storico-architettonica oggetto della proposta progettuale, aree che si estendono sino alla zona costiera; Gli indirizzi di tutela prevedono quanto segue: - in ambito “A” : conservazione e valorizzazione dell’assetto attuale; recupero delle situazioni compromesse attraverso la eliminazione dei detrattori; o Ambiti distinti Con riferimento all'area oggetto d'intervento, come si evince dalla Tavola T.2A - Carta dei vincoli, questa risulta interessata direttamente dalla presenza di ambiti territoriali distinti dei sistemi ed elementi strutturanti il territorio dal punto di vista paesaggistico, come identificati e definiti all'art. 3.01 titolo III delle N.T.A. del P.U.T.T./P. e da specifici ordinamenti vincolistici che vi gravano come di seguito elencati : Vincoli ex lege 1497 (Vincolo Paesaggistico) (SERIE N. 1 del Piano) Decreti Galasso (SERIE N. 2 del Piano) Vincoli idrogeologici (SERIE N. 3 del Piano) Boschi - Macchia - Biotopi - Parchi (SERIE N. 4 del Piano) Idrologia superficiale (SERIE N. 6 del Piano) Vincoli faunistici (SERIE N. 9 del Piano) Geomorfologia (SERIE N. 10 del Piano) Centro visite “Al Gawsit”: l’intervento in oggetto, ricade in ambito così individuato: o Ambiti territoriali estesi (A.T.E.) - Ambito “C” (valore distinguibile) (art. 2.01 punto 1.3 delle N.T.A. del P.U.T.T./P) per il comprensorio di aree entro cui ricade il fabbricato, oggetto della proposta progettuale. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 12 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Stante la classificazione "C" le aree interessate dall'intervento risultano, pertanto, sottoposte a tutela paesaggistica diretta dal P.U.T.T./P. La classificazione "C" individua secondo il P.U.T.T./P. un "valore distinguibile, laddove, sussistano condizioni di compresenza di più beni costitutivi con o senza prescrizioni vincolistiche preesistenti" Gli indirizzi di tutela prevedono quanto segue: − in ambito "C" prevedono la "salvaguardia e valorizzazione dell'assetto attuale se qualificato, trasformazione dell'assetto attuale se compromesso, per il ripristino e l'ulteriore qualificazione; trasformazione dell'assetto attuale che sia compatibile con la qualificazione paesaggistica (art. 2.02 punto 1.3 delle N.T.A. del P.U.T.T./P.)”. o Ambiti distinti Con riferimento all'area oggetto d'intervento, come si evince dalla Tavola T.2A - Carta dei vincoli, non risulta interessata direttamente dalla presenza di ambiti territoriali distinti dei sistemi ed elementi strutturanti il territorio dal punto di vista paesaggistico, come identificati e definiti all'art. 3.01 titolo III delle N.T.A. del P.U.T.T./P. e da specifici ordinamenti vincolistici. 6.3 - PIANO DI GESTIONE QUINQUENNALE DELLA RISERVA NATURALE STATALE DI TORRE GUACETO E DEL S.I.C. “TORRE GUACETO E MACCHIA S.GIOVANNI” (IT9140005) Lo strumento di pianificazione è disciplinato dalla legge 394/41 e dal D.M. del Ministero dell'Ambiente del 04/02/2000; detto strumento è stato adottato dalla Regione Puglia con provvedimento di cui alla Delibera di G.R. n° 2247 del 29/12/2007, pubblicata sul BURP n° 15 del 25/01/2008 e definitivamente approvato con Delibera della Giunta Regionale del 26/04/2010 – n°1097. 6.4 - PIANO PER L'ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) L'Autorità di Bacino della Puglia (AdB) in data 30/11/2005 ha approvato in via definitiva il Piano di Bacino stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI). Esso ha come obiettivo specifico l’individuazione delle aree a rischio di frana e di alluvione e la previsione di azioni finalizzate alla prevenzione e mitigazione di detto rischio sul territorio. Riguardo ai vincoli istituiti dal PAI, nel Comune di Carovigno, dal riscontro effettuato sulla base della cartografia disponibile al 27/12/2010, non risultano delimitate aree di pericolosità idraulica o a rischio idrogeologico. 7 - Inquadramento dell’ambito territoriale nella pianificazione – Intervento B Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa” 7.1 Vincoli e aree protette L’area d’intervento è interessata da un regime di tutele alquanto complesso, infatti oltre ad essere un’area protetta, è stata inquadrata nel Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio della Puglia, classificandola in Ambiti Territoriali Estesi e Distinti di diversa importanza (cfr. tavola T.4B). PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 13 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Aree Protette (cfr. tavola T.4B sez.A) Il sito d’intervento, come già detto, ricade parzialmente nella Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto. L’area è interessata da istituti di protezione ambientale di livello comunitario ai sensi della Direttiva 92/43 CE “Habitat” e della Direttiva 79/409 CE “Uccelli”, concernenti rispettivamente la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e la conservazione degli uccelli selvatici. Più precisamente l’area ricade parzialmente nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT9140008 “Torre Guaceto”, è invece completamente compresa nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) IT 9140005, “Torre Guaceto e macchia S.Giovanni. 7.2 - STRUMENTAZIONE A SCALA REGIONALE - PUTT/P : Ambiti Territoriali Estesi (cfr. tavola T.4B sez.A) Il P.U.T.T. Puglia perimetra diversi ambiti territoriali denominati “Ambiti Territoriali Estesi” (ATE), con riferimento al livello dei valori paesaggistici. Gli interventi si attestano in ATE con diverso valore, in particolare ricadono in ATE C “valore distinguibile” gli interventi più prossimi alla costa, mentre ricadono in ATE D “valore relativo” e in ATE A “Eccezionale” il resto degli interventi. Ambiti Territoriali Distinti e Vincoli (cfr. tavola T.4B sez.B) Gli ATD individuano le emergenze e peculiarità in riferimento a caratteri geologici, geomorfologici, della copertura botanica, delle potenzialità faunistiche e delle stratificazioni storiche e culturali nonché dei regimi di tutela di una determinata zona. Per quanto riguarda il sistema dell’assetto geologico, geomorfologico e idrogeologico, l’area d’intervento è interessata dall’ATD “Area litoranea” anche se non cartografata. Per quanto riguarda il sistema della copertuta botanico-vegetazionale, colturale e della potenzialità faunistica, l’area d’intervento è interessata parzialmente da ATD “macchia” e da ATD “biotopo” e “Zona umida”. La zona d’intervento ricade parzialmente in un’area sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. 3267 del 30/12/1923, parzialmente in area a Vincolo Paesaggistico ai sensi della L. 1497 del 29/06/1939 e completamente in area a vincolo paesaggistico ai sensi del Decreto Galasso D.M. 01/08/1985. Piano Paesaggistico Territoriale Regionale Il PPTR è stato adottato con DGR n.1435 del 02/08/2013 e DGR 2022 del 29/10/2013 e fino alla sua approvazione in sede di accertamento di compatibilità paesaggistica è necessario verificare che i piani e/o progetti non siano in contrasto sia con le norme del PUTT/P sia con le norme del PPTR. L’area in esame ricade, secondo il PPTR in : • Ambiti Paesaggistici: Figura “la campagna brindisina” Ambito “la campagna brindisina” PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 14 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano • Componenti Geomorfologiche • UCP Grotte (in parte) • Componenti Idrologiche UCP Vincolo idrogeologico (in parte) • Componenti botanico-vegetazionali UCP Aree di rispetto dei boschi (in parte) • Componenti delle aree protette e siti naturalistici: UCP SIC : Torre Guaceto e Macchia San Giovanni Componenti culturali e insediative : BP Immobili e aree di notevole interesse pubblico Componenti dei valori percettivi : nessuno • • PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 15 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano La tabella seguente riporta gli A.T.E., gli A.T.D., i BP, gli UCP e la vincolistica a cui è sottoposta l’area d’intervento. PUTT/P ATE PUTT/P ATD PPTR - BP PPTR UCP Vincoli 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di Punta Penna Grossa Valore relativo “D” Valore distinguibile “C” Decreto Galasso Vincolo Paesaggistico ex R.D.L. 1497/39 Vincolo Idrogeologico Componenti culturali e insediative : - BP Immobili e aree di notevole interesse pubblico Componenti geomorfologiche : UCP Grotte (in parte) Componenti Idrologiche - UCP Vincolo idrogeologico (in parte) Componenti botanicovegetazionali - UCP Aree di rispetto dei boschi (in parte) Componenti delle aree protette e siti naturalistici: - UCP SIC : Torre Guaceto e Macchia San Giovanni Vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267 del 30/12/1923); Vincolo Paesaggistico (L. 1497 del 29/06/1939); Decreto Galasso (D.M. 01/08/1985) 5 – Sistemazione e allestimento area faunistica Valore eccezionale “A” Zona Umida Decreto Galasso Vincolo Paesaggistico ex R.D.L. 1497/39 Vincolo Idrogeologico Componenti Idrologiche : BP Territori costieri Componenti botanico-vegetazionali - BP Zone umide Ramsar Componenti delle aree protette e siti naturalistici: Riserva Natutale dello Stato Componenti culturali e insediative : - BP Immobili e aree di notevole interesse pubblico Componenti Idrologiche - UCP Vincolo idrogeologico (in parte) Componenti botanico-vegetazionali - UCP Aree di rispetto dei boschi (in parte) Componenti delle aree protette e siti naturalistici: - UCP SIC : Torre Guaceto e Macchia San Giovanni UCP ZPS : Torre Guaceto Vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267 del 30/12/1923); Vincolo Paesaggistico (L. 1497 del 29/06/1939); Decreto Galasso (D.M. 01/08/1985) 7,3 - PIANO PER L'ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) Secondo il Piano di Assetto Idrogeologico della Puglia, il solo intervento di chiusura dell’attuale accesso situato in corrispondenza dello svincolo della Strada Statale, è interessato da Area a Pericolosità Geomormologica PG2. 8 - Inquadramento dell’ambito territoriale sotto l'aspetto idrogeologico – Intervento B Da un punto di vista geologico l’area di progetto appartiene alle Murge Meridionali in basamento cristallino Vaniscano, sul quale si trova depositato calcare a sua volta ricoperto da lembi di calcareniti di Gravina e argille Plio-Pleistoceniche. La successione stratigrafica dell’area d’intervento è sintetizzabile nel seguito: − depositi calcarenitici a stratificazione incrociata; PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 16 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano − sabbie giallastre costituite alla base da argille marnose e in alto argille sabbiose con intercalazioni e lenti arenacee(Pleistocene); nelle formazioni argilloso-sabbiose si trova la falesia di altezza tra i 4-6 metri caratterizzata da numerosi fenomeni di crollo; − calcari grigio-chiari a Rudiste depositatisi nel Cretaceo (Cenomaniano-Senoniano); I terreni presentano una permeabilità variabile poiché i calcari ricadenti a sinistra del canale Reale sono molto compatti e impermeabili costringendo la circolazione della falda in pressione e per livelli. Le caratteristiche idrografiche superficiali e sotterranee dell’area dipendono dalla prevalenza degli affioramenti calcarei o dei depositi più recenti entrambi caratterizzati da una discreta permeabilità. La formazione calcarea di base risulta, infatti, fratturata ed interessata da fenomeni carsici piuttosto intensi, i depositi arenacei e/o sabbio-ciottolosi hanno una discreta permeabilità per porosità. Entrambi favoriscono, quindi, il deflusso delle acque in profondità per cui, dove essi prevalgono, manca una idrografia superficiale a carattere perenne. La circolazione idrica sotterranea risulta piuttosto complessa e tale da permettere l’originarsi di due falde una “superficiale” ed un’altra “profonda”. Dal punto di vista dello sfruttamento, si rileva che, nella gran parte, tali acque soddisfano le esigenze locali soprattutto legate all’irrigazione degli ortaggi. Nell’area in esame si rinvengono infatti pozzi e sorgenti collegati a tale falda superficiale; le sorgenti, a carattere sia stagionale che perenne, si originano al contatto tra terreni con diversi valori di permeabilità. La falda più profonda rappresenta una delle risorse naturali più importanti del territorio. La circolazione idrica profonda si attua nelle assise calcaree cretacee che formano l’impalcatura fondamentale di tutta la regione pugliese. Tale falda è delimitata verso l’alto dalla formazione argillosa; in alcuni punti però è a pelo libero e galleggia, sulle acque d’ingressione marina, insinuatesi attraverso le fratture le discontinuità strutturali del complesso calcareo-calcarenitico. Ciò determina un locale aumento della salinità delle acque emunte dai pozzi più vicini alla costa. Il livello della piezometrica è di pochi metri superiore al livello mediomarino. Per ogni ulteriore dettaglio conoscitivo sotto il profilo geologico ed idrogeologico, idraulico e geomorfologico si rinvia alle Relazioni specialistiche – allegati A.2f e A.2g. 9.1 - Stato attuale degli immobili interessati dalle Azioni 1 e 3 - Intervento A 9.1.1 - Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera L'immobile è stato oggetto di lavori di restauro terminati nell'estate 2009, investendo risorse pari ad € 250.000,00, finanziate attraverso i fondi del PIS n°12 nell'ambito del POR Puglia 2000-2006 “Itinerario turistico-culturale Normanno-Svevo- Angioino”. In quell'occasione sono state interamente restaurate le facciate esterne, gli ambienti a piano terra facenti parte del corpo edilizio posto in aderenza alla torre sul lato a sud ed una preventiva revisione del manto di copertura. Sono di fatto rimasti esclusi, da tale fase, gli interventi connessi al grande ambiente voltato al PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 17 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano primo piano ed alla scala di accesso – unica rampa - a detto livello superiore, realizzata in aderenza alla Torre sul lato sud e tra il corpo edilizio del XX secolo. Altro ambiente non interessato dalla fase dei precedenti interventi, è il vano posto sopra alla Torre, probabilmente nato in epoca successiva ed accessibile unicamente dal piano coperture; si presenta come stanza con volta a botte, dotata anche di finestra. Al fine di predisporre l'allestimento museale (Azione 1), proposto in questa fase, diventa, pertanto, necessario procedere preventivamente al completamento degli interventi di restauro dell'ambiente unico al primo piano, nonché della connessa scala di accesso da piano terra a quest'ultimo e del vano posto sul piano coperture. A questi si aggiunge la necessità di utilizzare funzionalmente uno dei due ambienti, anch'essi voltati, posti al piano terra e costituenti il corpo edilizio del XX secolo. In questo caso detti ambienti sono stati oggetto degli interventi inseriti nella fase appena conclusa, ma restano comunque modeste opere di finitura necessarie per una piena agibilità degli stessi. Gli interventi strutturali, proposti in questa fase, sono indispensabili a rendere pienamente fruibili gli ambienti interni, in relazione alle necessità museali previste, pertanto, al fine di insediare dette attività è stato effettuato un attento esame delle criticità presenti in tali vani. Particolare attenzione è stata data alla situazione generale di conservazione degli stessi, considerando inoltre il necessario adeguamento impiantistico e quanto altro occorrente per l'allestimento predetto. Vano voltato al primo livello dove risultano evidenziate le seguenti criticità: − le pareti, così come le volte, sono attualmente rifinite con intonaco cementizio che presenta distacchi in più punti e mano finale di tinteggiatura biancastra, del tipo lavabile con esteso spellamento in diffuse zone; − sulla volta a botte sono presenti macchie da efflorescenze, dovute ad infiltrazioni da acque meteoriche, in zone localizzate di difficile ricognizione cronologica, attribuibili con buona probabilità ai giunti della soprastante pavimentazione del piano coperture; − presenza lungo le pareti di umidità di risalita dalla sottostante cisterna; − pavimentazione in basolato calcareo fortemente patinata; − impianto elettrico esterno, del tipo treccina, non a norma ed incompleto; − infissi esterni ed interni da sottoporre a manutenzione ordinaria; Vano scala da livello piano terra a primo livello dove risultano evidenziate le seguenti criticità: − parete destra grezza, allo stato attuale priva di intonaco; − parete sinistra rifinita a calcina; − scarsa sicurezza di accessibilità per assenza di soglie sui gradini piuttosto erosi; − impianto elettrico insufficiente; − infissi esterni da sottoporre a manutenzione ordinaria; − assenza di mancorrente lungo la rampa. Scala di collegamento tra vano voltato e piano coperture che presenta le seguenti criticità: PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 18 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano − sistema pressoché inaccessibile ed insicuro, costituito, per un primo tratto, da scala a pioli in ferro, ovvero da pavimento del vano voltato a pianerottolo intermedio esistente; per la seconda rampa, con scala in legno, del tipo alla marinara, da pianerottolo intermedio sino al pianerottolo al livello del piano coperture; − assenza di impianto elettrico lungo il vano scala. Piano coperture che presenta le seguenti criticità: − grate in ferro al livello del piano di calpestio o lastricato solare, in corrispondenza dei piombatoi sui quattro prospetti, fortemente degradate; − paramento murario del parapetto, sul fronte interno, con evidenti ammaloramenti o distacchi di intonaco; − murature perimetrali esterne e copertura del vano voltato, rifinite ad intonaco cementizio con evidenti segni di ammaloramento; − infisso in ferro di accesso al vano deteriorato; − assenza di impianto elettrico all'interno del vano; − assenza di manutenzione ordinaria per le pareti e la volta all'interno del vano; − presenza di sconnessioni lungo i giunti della pavimentazione in lastre di pietra leccese; − infissi esterni da sostituire Ambienti voltati al piano terra – edificio del XX secolo: Gli ambienti risultano ristrutturati e dotati di impianto elettrico sotto traccia; restano però privi di opere di finitura sulle pareti, ovvero tinteggiatura e corpi illuminanti. Altro aspetto riguarda una necessaria manutenzione ordinaria sugli infissi esterni ed una evidente infiltrazione sulla parete interna all'ambiente a sinistra che dovrà necessariamente essere oggetto di approfondita analisi con l'ausilio di eventuali saggi. 9.1.2 - Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro visite “Al “Al Gawsit” Gawsit” Il nuovo Centro visite, unitamente alla sistemazione del giardino botanico, sono stati realizzati in questi ultimi anni all'interno della borgata di Serranova, in area prossima al confine della Riserva statale, situata nel territorio del comune di Carovigno (BR). Il fabbricato, originariamente realizzato con fondi POP 94/99, occupa un'area di circa mq 793,50, interessando una superficie netta di mq 497,70. A seguito di permesso di costruire n° 151 del 16/05/2007 il Comune di Carovigno ha autorizzato alla realizzazione di lavori di manutenzione straordinaria ed ampliamento del fabbricato al fine di poterlo destinare proprio a Centro Visite del Consorzio di Torre Guaceto. La struttura è stata inaugurata nel settembre 2010, al fine di soddisfare l'esigenza di creare un polo informativo e di fruizione connesso alle attività di valorizzazione della Riserva statale. Si tratta di una struttura in grado di offrire una percezione differente e complementare alla visita diretta all'interno dell'area naturale protetta; infatti il Centro Visite è stato realizzato ed allestito PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 19 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano pensando ad una logica tanto espositiva quanto didattico-interattiva, caratterizzata dal maggiore coinvolgimento possibile del visitatore, che da semplice osservatore diviene soggetto attivo, in grado di interagire con le tematiche trattate. L’allestimento degli spazi permette una fruizione sia singola sia in gruppi e nel sistema espositivo, il visitatore non solo è introdotto alla conoscenza del territorio e alla Riserva stessa attraverso le sue componenti (flora, fauna, paesaggio, tradizioni, storia, archeologia, geologia e cultura), ma coglie anche spunti di riflessione sul futuro del territorio, pensando in una visione sostenibile ed ecologica dello stesso. Nella sala degli acquari, in particolare, attraverso le vasche sono rappresentati gli ambienti caratteristici dell’area marina protetta di Torre Guaceto. Per ridurre l’uso di combustibili fossili e rendere efficiente il sistema energetico che alimenta il Centro Visite, è stato progettato un sistema integrato con impianto fotovoltaico, caldaia a biomasse e impianto di illuminazione dedicato. Le criticità emerse durante la piena utilizzazione e la fruizione di tale contenitore riguardano in particolare: − l'efficienza energetica; − una comunicazione didattica che faccia uso di nuove tecnologie − una fruizione maggiormente interattiva e coinvolgente. Per questo sono state formulate delle specifiche proposte che verranno dettagliatamente descritte nel paragrafo seguente relativo agli interventi progettuali. 9.2 - Stato attuale degli immobili interessati dalle Azioni 4 e 5 - Intervento B 9.2.1 - Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa” L'ambito territoriale di intervento dove sono state previste le opere per la sistemazione delle aree per parcheggi e correlata nuova stradina di accesso si colloca nella parte Nord-Ovest della Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto. Tale superficie è in gran parte costituita da terreni esterni alla stessa Riserva statale, ma adiacenti al suo perimetro che, per caratteristiche ecologiche, orografiche e di uso del suolo, sono strettamente connesse agli ecosistemi presenti nell'area naturale statale protetta, anzi lo stato di conservazione di questi, dipende anche dalla riqualificazione ambientale e dalla gestione di queste aree . Il sistema dunale a Nord-Ovest di Punta Penna Grossa risente oggi di un elevato carico antropico a causa dell’eccessiva presenza di turisti nel periodo estivo, i quali per accedere alla spiaggia percorrono sentieri che tagliano la duna in più punti, portando di fatto alla rarefazione della vegetazione, fino alla completa scomparsa nei punti più battuti. Il fenomeno è ancor più accentuato nella parte più distale di questo tratto di dune, in quanto vi è il passaggio di mezzi fuoristrada. Oltre a registrare conseguenze dirette sull’ecosistema e sulle sue componenti, si sono instaurati fenomeni erosivi dovuti alla degradazione della copertura vegetale. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 20 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano L’azione di “disturbo” dell’attività turistica si verifica anche nella zona più interna, dove l’eccessivo e non regolamentato accesso delle autovetture, sta portando a fenomeni di degrado degli ecosistemi. A sud dell’area gestita dall’Aeronautica Militare, nel periodo estivo, si forma un area parcheggio “spontaneo”, che oramai ha raggiunto una superficie superiore a 7.000 mq . Tale area interferisce non poco con la componente naturalistica della zona, comportando conseguenze sul suolo, che viene costipato e sulla vegetazione che viene rarefatta o distrutta nei punti di passaggio e sosta degli automezzi. Altri effetti negativi sugli ecosistemi sono da imputare dell’innalzarsi di considerevoli quantità di polveri lungo le stradine di passaggio a fondo naturale bianco con il conseguente imbrattamento e deperimento della vegetazione. Tutto ciò porta anche alla rarefazione delle popolazioni della microfauna con conseguenze quindi sull’intero ecosistema. Si evidenzia, inoltre che l'area a sud-ovest di Punta Penna Grossa, come già accennato, è connotata da un parziale utilizzo del suolo per l'attività agricola ed in particolar modo l'orticoltura. La coltivazione di ortaggi necessità di notevoli apporti di acqua per l'irrigazione, la quale viene prelevata dai diversi pozzi presenti nell'area; questo comporta, sotto il profilo idrogeologico, l'emungimento eccessivo di acqua nelle aree più prossime alla costa, determinando un locale aumento della salinità delle acque di falda; tale fenomeno è osservabile anche nell'area in cui è prevista la rinaturalizzazione. 9.2.2 - Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica L'azione è riferita a specifici interventi progettuali, da attuare in questa fase, e si riferiscono esclusivamente alla utilizzazione degli ambienti interni e delle aree esterne di pertinenza del fabbricato esistente, appena completato nel suo recupero, denominato "ex casa colonica" ora ribattezzato Casa del mare. Detto fabbricato, di proprietà del Comune di Carovigno, è situato all'interno della Riserva statale di Torre Guaceto, ed il Consorzio ha ritenuto avviarne la sua utilizzazione per azioni di tutela e salvaguardia della fauna dell'area protetta.. Giova evidenziare che l'avvenuto recupero di tale fabbricato, oggi appartenente al patrimonio pubblico, oltre a rimuovere un oggettivo pericolo per la pubblica incolumità in quanto precedentemente in pessime condizioni di agibilità, risolve la funzione che questo progetto intende affidare a carattere esclusivamente legato alla fruizione del contesto ambientale, senza dovere ricorrere alla realizzazione di altri contenitori ad hoc, pure oltremodo necessari in tali realtà ambientali come quella costituita dalla Riserva di Torre Guaceto quanto parco naturale statale. * * * * * PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 21 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano 10 – Interventi progettuali La conoscenza del territorio e del paesaggio, della sua evoluzione in relazione alla presenza dell’uomo e della sua dinamica è lo strumento essenziale per la sua valorizzazione ai fini di una corretta fruizione turistica, didattica culturale. Le cinque azioni progettuali che verranno successivamente descritte, consentiranno una completa valorizzazione e fruizione del patrimonio storico-naturalistico della Riserva, mediante l’allestimento di appositi spazi museali e sentieri didattici ed educativi. In questo contesto si inseriscono anche gli interventi che riguardano il Centro visite “Al Gawsit” finalizzati, come detto in precedenza, oltre ad un miglioramento energetico del contenitore, in particolare ad una comunicazione didattica che faccia uso di nuove tecnologie multimediali e ad una fruizione interattiva e coinvolgente, pensando ad una serie di sistemi di fruizione di tipo semiimmersivo. Le 2 azioni che costituiscono l'Intervento B mirano, invece, ad una valorizzazione turistica e di rinaturalizzazione di alcune aree all’interno della Riserva, in località “Punta Penna Grossa” o immediatamente all’esterno, ma strettamente correlate sia da un punto di vista ecologico e paesaggistico, sia per aspetti relativi all’impatto che l’attività turistica estiva ha su alcune aree della Riserva. Gli interventi saranno rivolti, quindi, a migliorare la fruibilità e l'attrattività dell’area, riducendo gli impatti che attualmente quest’attività ha sugli ecosistemi della riserva. Una delle azioni progettuali – azione 5 - mira, invece, alla salvaguardia delle specie esistenti sul territorio, attraverso l’utilizzazione funzionale della Casa del mare quale centro faunistico. Sistema delle Azioni progettuali – Intervento A 10.1 - Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera La suscettività d’uso dell'immobile, di particolare valore storico-architettonico, stante anche la pluralità di vincoli urbanistici e non che a vario livello insistono sull’area, è certamente quella di una adeguata valorizzazione, strategicamente di tipo museale, per consentire una appropriata fruizione turistica. Va comunque esclusa qualunque altra funzione che non sia facilmente compatibile con le prescrizioni di tutela e salvaguardia dell'immobile medesimo, anche in relazione alle valenze ambientali entro le quali si trova collocato detto contenitore. Con la presente proposta progettuale il Consorzio di Gestione della Riserva ha ritenuto di dover destinare esclusivamente la Torre costiera aragonese all'allestimento museale connesso alla storia del territorio e del suo stretto rapporto con il mare e con gli storici traffici commerciali con il resto del mediterraneo. Ecco perché le azioni di valorizzazione e fruizione avranno il loro fulcro nella torre di avvistamento, elemento identitario di questo territorio nella sua connotazione visiva e storica. La scelta di insediare tali specifici spazi espositivi presuppone, intanto, opere preventive di tipo PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 22 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano restauro e risanamento conservativo, che si rendono necessarie, sia per completare, come detto, gli ambienti interni che non sono stati interessati dai lavori di ristrutturazione globale del contenitore, sia per renderli idonei all'allestimento museale, sia per una fruizione, in quanto aperta al pubblico, di tipo sicuro; a questo si aggiungono gli adeguamenti impiantistici ed in particolare quello destinato alle misure di prevenzione incendi. Quest'ultimo aspetto riguarda una fruizione diremmo più completa, in quanto anche estesa al piano coperture, oggi assai difficile da raggiungere, stante la descritta precarietà del collegamento verticale, implementando, in tal modo, la conoscenza del territorio in modo diretto, attraverso un punto di osservazione privilegiato ed una visuale unica; resta in ogni caso nella facoltà del Consorzio l'autorizzazione alla fruizione del terrazzo. 10.1.1 - Interventi di restauro e risanamento conservativo Gli interventi riguardano tutti gli ambienti coinvolti dall'allestimento museale ed i percorsi di fruizione all'interno del contenitore storico-architettonico. Vengono di seguito descritti gli interventi previsti per ogni singolo ambiente: - Vani voltati al piano terra ed al piano coperture: I primi sono due ambienti che costituiscono l'avancorpo di ampliamento, tra i quali è interposto un terzo vano di servizio ricavato in parte come sotto-scala. Tali ambienti sono stati integralmente recuperati attraverso gli interventi che hanno interessato anche la torre, già descritti al paragrafo 5; si tratta in questa fase di completare unicamente le pareti con tinteggio di finitura e montaggio dei corpi illuminanti; la loro destinazione sarà quella di ambienti tecnici ed a servizio della Sala museale. Per quanto riguarda, invece, il vano con volta a botte posto al piano coperture, si tratta di un piccolo ambiente, all'interno del quale saranno, anche in questo caso, rifinite le pareti con tinteggiatura, completate da montaggio di corpo illuminante, per il quale si dovrà necessariamente adeguare la linea elettrica esistente Per ogni dettaglio progettuale si rinvia agli elaborati grafici esecutivi T.3A e T.4A. - Sala al primo livello Gli interventi per tale ambiente riguardano, in sintesi, una necessaria e complessiva manutenzione di tipo ordinario, finalizzata ad adeguarla all'allestimento museale previsto ed anche a rimuovere situazioni di deterioramento delle pareti e della volta a causa delle infiltrazioni provenienti quasi sicuramente dal piano coperture. Pertanto gli interventi previsti in questa fase consistono in: • sbarramento dell'umidità di risalita e successiva fase di complessivo rifacimento dell'intonaco sulle pareti e sulla volta con applicazione del sistema tipo ciclo bio-calce • tinteggiatura finale a calce • pulizia e trattamento della pavimentazione in basolato calcareo • interventi di manutenzione su infissi interni ed esterni • adeguamento dell'impianto elettrico e montaggio di appositi apparecchi illuminanti, del tipo PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 23 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano piantana, per una corretta illuminazione ambiente e degli elementi museali, di cui si dirà al paragrafo specifico • adeguamento alle norme di prevenzione incendi - Vano scala da piano terra a primo livello: • fase di complessivo rifacimento dell'intonaco con applicazione del sistema tipo ciclo biocalce • tinteggiatura finale a calce • montaggio di adeguato mancorrente in legno • adeguamento dell'impianto elettrico e montaggio di appositi apparecchi illuminanti • sistemazione delle soglie sui gradini per una accessibilità sicura • interventi di manutenzione su infissi interni ed esterni - Scala di collegamento tra Sala primo livello e piano coperture Intervento particolare, da realizzarsi in questa fase, riguarda una apposita Scala di collegamento tra Sala primo livello e piano coperture. Come si riscontra dalle Tavole T.7A, T.8A, T.9A, T.10A - Sistema di collegamento verticale, dettagliate anche nei particolari, si tratta di risolvere il collegamento tra i due livelli attraverso il montaggio di apposite scale in acciaio, costituite da due rampe del tipo elicoidale (a chiocciola), completate da superficie calpestabile del ballatoio in cristallo: − la prima scala è funzionale al collegamento tra la sala museale ed un ballatoio a quota + m 3,27 rispetto al piano pavimento della sala; − la seconda scala riparte dallo stesso piano del ballatoio e, attraverso un pianerottolo esistente incastrato nello stretto vano scala, costituisce un adeguato e sicuro collegamento con il piano coperture, smontando al livello di + m 7,10 rispetto al ballatoio. Nel complesso il sistema così previsto, attraverso il richiamato ballatoio in cristallo, non interferisce con la Sala lasciando una neutralità percettiva e di rispetto nei confronti del contenitore storico, grazie proprio alla sua trasparenza ed alla tipologia di materiale previsto, acciaio spazzolato. La struttura, invece, consente una diversa percezione della sala e del suo allestimento, ponendo l'osservatore ad una quota inusuale e per questo di grande efficacia per il tipo di contenitore storico – architettonico ed anche per lo stesso allestimento piuttosto insolito per tale edificio, l'imbarcazione romana. La scala a chiocciola successiva, inoltre, garantisce un accesso sicuro al piano coperture dal quale si può vedere e fruire dell'ampio panorama costiero da un punto di osservazione assolutamente unico per un lungo raggio di chilometri, apprezzando anche il paesaggio dell'entroterra che caratterizza la Riserva statale. Per gli aspetti strutturali e di verifica dell'intervento si rinvia alla Relazione specialistica – allegato A.2d. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 24 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano 10.1.2 - Adeguamenti impiantistici Adeguamento impianto elettrico esistente Come già espresso nella elencazione degli interventi, di cui al precedente paragrafo, si è reso necessario rivedere tutto l'impianto elettrico esistente, costituito da un quadretto elettrico posto al termine del vano scala sulla parete sinistra, ovvero difronte alla porta di accesso alla Sala destinata a museo. Completano l'impianto esistente alcune linee, del tipo a treccina, che si dipartono dal citato quadro e risultano montate, in parte all'interno del vano scala, in parte sulle pareti della Sala in questione; nella stessa vi sono alcuni corpi illuminanti di scarsa qualità, del tipo applique, che dovranno necessariamente essere eliminati in quanto inidonei con il contesto che dovrà assumere l'allestimento museale. L'adeguamento dell'attuale impianto elettrico si rende necessario in quanto dovrà necessariamente essere a norma in relazione alla nuova destinazione d'uso del contenitore:; per ogni dettaglio esecutivo si rinvia agli allegati elaborati grafici T.12A, T.13A, T.14A, T.15A, T.16A, T.17A. A) Illuminazione della sala Gli aspetti progettuali che riguardano l'illuminazione della sala museo hanno richiesto una previsione di specifici sorgenti e corpi illuminanti necessari destinati ad ogni tipo di soluzione prevista per ottenere il massimo risultato illuminotecnico. A.1) illuminazione ambiente sala date le caratteristiche della sala e le sue valenze storico-architettoniche, al fine di evitare qualunque inserimento di punti luce sulle murature o sulla volta come tipologia a sospensione, si è fatta la scelta progettuale di prevedere n° 2 apparecchi a piantana. Tali apparecchi avranno le seguenti caratteristiche tecniche: 4x55W 2G11, completi di lampade doppia accensione, quindi con supporto da terra per lampade fluorescenti compatte, a luce diretta e indiretta; struttura in profilo di alluminio verniciato in epossi-poliestere stabilizzato ai raggi UV con finiture standard, completo di reattore elettronico e 4 lampade fluorescenti 55W 2G11, riflettore ottica lamellare metacrilato rigato, grado di protezione IP40, classe di isolamento I, alimentazione 230V 50Hz. A.2) illuminazione allestimenti sala anche per questa situazione, date le particolari caratteristiche dell'allestimento museale, è stata fatta la scelta di prevedere n° 3 apparecchi a piantana. Tali apparecchi avranno le seguenti caratteristiche: 6x9 da 2W per illuminazione allestimenti sala montate su supporto da terra per lampade a luce diretta ; struttura in profilo di alluminio verniciato in epossi-poliestere stabilizzato ai raggi UV con finiture standard, completo di reattori elettronici e 6 lampade led da 18W , alimentate a 500mA, dimensione tecniche h 2500mm p610mm L410mm composta da una rastrelliera che alloggia le 6 lampade, grado di protezione IP40 , classe di isolamento I , alimentazione 230V 50Hz. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 25 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano A.3) Apparecchio led per illuminazione plastico Per quanto concerne la illuminazione del plastico di ricostruzione geomorfologico-storica è stato previsto un apparecchio led , composto da una barra in alluminio che funge da dissipatore. Tale apparecchio avrà le seguenti caratteristiche: barra entro cui alloggiano 6 led da 1W alimentati a 350mA di luce diffusa, temperatura 3000°K , con passo 60mm; fissaggio con staffe che permettono di orientare il fascio di luce ; alimentatore elettronico remoto : grado di protezione IP44 casse III - dimensioni tecniche h 378mm p30mm L20mm; nella fornitura è compreso n° 1 alimentatore 1-6 led 1W IP67. A.4) Apparecchio led per illuminazione vano scala Nel vano scala aperto e per garantire una corretta illuminazione anche della nuova scala è previsto l'inserimento a parete di un apparecchio led tipo cube 1.0, composto da una struttura in alluminio, che funge da dissipatore , in cui alloggiano 3 led da 2W alimentati a 500mA di luce spot 25° , temperatura 3000°K , fissaggio a parete e soffitto; alimentatore elettronico remoto : grado di protezione IP54 casse III - dimensioni tecniche h 55mm p55mm L55mm; nella fornitura è compreso n° 1 alimentatore 5-10 led 2W IP67. A.5) Strip led per illuminazione ballatoio in vetro Il ballatoio che completa la nuova scala verrà dotato di illuminazione con apparecchio led tipo strip avente sviluppo di circa 6 ml. Le caratteristiche tecniche sono : led flex da 7,2W/mt , composto da una struttura flessibile , in cui alloggiano 30 led al mt alimentati a 12 Vdc di luce diffusa , temperatura 5000°K, fissaggio a parete e soffitto; alimentatore elettronico remoto : grado di protezione IP67 casse III - nella fornitura è compreso n° 1 alimentatore 45W elettronico remoto. B) Illuminazione ambienti - piano terra e livello coperture B.1) Apparecchio da parete per ambienti a volta Per i due ambienti esistenti al piano terra – primo livello e all'interno della stanza sopra al piano coperture, in quanto esistono già le predisposizioni a parete per corpi illuminanti, tipo applique, è stato previsto di montare complessivamente n°5 apparecchi. Le caratteristiche tecniche sono le seguenti: apparecchi per lampade fluorescenti compatte, a luce diretta e indiretta; struttura in profilo di alluminio verniciato in epossi-poliestere stabilizzato ai raggi UV con finiture standard, completo di reattore elettronico e 2 lampade fluorescenti 55W 2G11, dimensione tecniche h 40mm p238mm L630mm; riflettore ottica lamellare metacrilato rigato, grado di protezione IP40 , classe di isolamento I , alimentazione 230V 50Hz. C) Illuminazione esterna Torre C.1) Apparecchio per illuminazione esterna - piombatoi Al fine di completare una più completa visibilità della Torre costiera aragonese, anche durante le ore notturne, che ne rende suggestiva la sua architettura, oltre a completare la visibilità sotto il profilo turistico-fruitivo, è stata prevista in questa fase anche una illuminazione però di tipo discreto. La tipologia ed applicazione di tale illuminazione esterna, come richiesto nel parere della PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 26 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Sovrintendenza in seno alla Conferenza dei Servizi del 10/09/2012, dovrà essere verificata alla presenza del funzionario rappresentante. Infatti le otto sorgenti luminose verranno inserite all'interno dei piombatoi posti sui tre prospetti verso terra, ovvero 2 a sud, 1 ad ovest e 2 a nord, escludendo pertanto il fronte verso mare e con fascio luminoso diretto verso l'alto. Le caratteristiche tecniche previste per tali sorgenti sono: proiettore compatto architetturale per lampade a scarica, ottica e alimentazione IP65, Classe SC1, costituito da corpo in pressofusione d'alluminio verniciato a polveri colore grigio con schermo in Vetro piano. Il proiettore è del tipo completamente orientabile tramite piccola staffa, con foro per vite a brugola diametro 8 mm, con emissione luminosa di tipo asimmetrico con riflettore in alluminio – texturebrite ed è dotato di lampade HIT-DE-CE da 70 W. Per quanto attiene l'alimentazione elettrica del contenitore è stata prevista l'installazione di apposito gruppo elettrogeno monofase con motore diesel insonorizzato di potenza non inferiore a 4,8 kVA - 230 V, con avviamento manuale ed automatico da posizionarsi all'esterno. Per ogni ulteriore dettaglio tecnico sugli interventi relativi all'intero adeguamento dell'impianto elettrico si rinvia alla Relazione specialistica – allegato A.2a. E' stato altresì affrontato, in questa sede, stante la tipologia di fruizione del contenitore, l'aspetto della protezione del fabbricato dai fulmini, rinviando alla specifica Relazione specialistica - allegato A.2c. Adeguamento alle norme di prevenzione incendi L'allestimento museale della sala si configura come Attività: (72) Edificio Storico e Artistico Individuata al punto < 72.1.C > della tabella allegata al D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151; detta attività viene definita nel modo seguente: Edifici sottoposti a tutela ai sensi del D.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, aperti al pubblico, destinati a contenere biblioteche ed archivi, musei, gallerie, esposizioni e mostre, nonché qualsiasi altra attività. Per tale adeguamento è stata presentata apposita pratica n° 18512 presso i VVF del Comando Prov.le di Brindisi che ha ottenuto parere favorevole in data 04/07/2013. Per ogni ulteriore dettaglio tecnico sulle misure previste dall'adeguamento alle norme di prevenzione incendi, si rinvia allo specifico elaborato grafico T.11A ed alla relativa Relazione specialistica – allegato A.2b. 10.1.3 - Allestimento museale: contenuti Nella Torre costiera aragonese verrà ideato e progettato, quindi, uno specifico allestimento costituito dai seguenti elementi: A) Nave mercantile romana (consulenza scientifica a cura della prof.ssa Rita Auriemma e del dott. R. Scarano – Università del Salento) Ricostruzione di imbarcazione romana ( I sec.a.C ) di piccolo cabotaggio a propulsione velica, utilizzata in età romana tardo-repubblicana per il trasporto di piccoli carichi di anfore. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 27 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano La ricostruzione della piccola oneraria, per la quale si rinvia agli elaborati grafici esecutivi allegati T.5A e T.6A, sarà eseguita con la massima attenzione ed il rispetto di tutte le particolarità tecnico costruttive e scenografiche che manifestino chiaramente l’aspetto di una nave antica con una costruzione a fasciame portante, come: - le ruote di prua e di poppa, entrambe curve (la chiglia vera e propria non sarà visibile perché al di sotto della linea di galleggiamento); - il fasciame esterno ed interno, comprendente 12-14 corsi (anche di larghezza lievemente diversa e circa 2-4 cm di spessore) in cui siano visibili le teste delle caviglie lignee di bloccaggio dei tenoni nelle mortase, gli elementi di rinforzo (cinte) - le ordinate, con quelle a vista provvisti di fori di biscia ed eventualmente scalmotti (prolungamenti degli staminali) visibili; madieri, semiordinate e staminali saranno coperti dal fasciame interno e paiolato; - il paramezzale, con massiccio e scassa dotata di fondo a scivolo; - piccola cassa del pozzetto di sentina; - i puntelli, bagli e soprabagli; - la copertura del ponte, limitato alle 2 estremità per una lunghezza complessiva di 2 m (1 + 1), passerelle laterali nella parte centrale, eventuale boccaporto a poppa, bitte per l’ormeggio; - balaustra e parapetto del ponte (impavesata); - l’albero con piede complementare alla scassa, sartiame, bigotte, pulegge, pennone e vela quadra in materiale biologico dotata di imbrogli (anelli metallici sottili); - i due timoni a pala laterali; - un’ancora con ceppo in piombo di tipo fisso (dotato di anello centrale), fusto e marre in legno, cicala, cuspidi e contromarra in piombo. - gomene da disporre nella stiva e sul ponte; - uno scandaglio in piombo campaniforme. Nell'allestimento è compresa una modestissima porzione di scafo, posizionato a parte, che affianchi questa piccola oneraria, composto da due corsi di fasciame e una ordinata, grazie al quale sarà possibile per il visitatore avere una idea chiara e completa della tecnica a mortase e tenoni, con questi elementi a vista nei tagli delle tavole. L’opera viva esterna verrà rifinita con trattamento a base di pece nel rispetto della finitura dell'epoca. Sia lo scafo che l’armamento dovranno essere riprodotti artigianalmente nel rispetto della costruzione navale di età romana nota in base ai più recenti studi di archeologia navale (relitto de L’Anse des Laurons, relitto di Grado, relitti di Fiumicino, relitto di Ladispoli, ecc.), come da indicazioni del responsabile e consulente scientifico. La ricostruzione completa verrà fatta al momento e, dati la struttura della torre e la tipologia e le dimensioni delle entrate, il cantiere navale dovrà avere luogo all’interno della Torre stessa. Nell'allestimento dell’imbarcazione sarà anche compreso il costo di tutta la fase preliminare di studio che comporterà anche la realizzazione di un modello iniziale in scala 1/10 in base al quale PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 28 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano ricavare tutte le linee di galleggiamento e le proporzioni della futura nave a dimensione reale. Le misure dell’imbarcazione saranno di m 5.60 circa di lunghezza e di 1.80-2 m alla sezione maestra con una altezza dell’albero di m 3-4, misure che comunque potranno essere variate in rapporto al miglior percorso di fruizione Completa l'allestimento del modello navale il carico che verrà posto all'interno della nave; si tratta della fornitura e posa in opera delle riproduzioni di manufatti archeologici costituenti il carico e la dotazione di bordo della ricostruzione in scala 1:1 della imbarcazione romana di piccolo cabotaggio come di seguito elencati: - nr. 25 anfore salentine, dei “tipi di Brindisi” (carico dell'imbarcazione); - nr.10 contenitori ceramici di varia foggia e dimensione in ceramica comune da mensa, da dispensa e da fuoco; - nr. 1 stadera; - nr. 2 macine in pietra dura, possibilmente lavica, una a tramoggia e una rotatoria manuale. L'allestimento è indicato nell'apposita tavola di dettaglio T.5A per un totale di n. 40 pezzi circa, compreso il trasporto, sino al luogo di allestimento, lo scarico e la sistemazione in situ dei manufatti sotto la supervisione del consulente e del Direttore lavori. Nella parte prodiera del ponte è prevista la presenza di un ancora, una lignea con ceppo in piombo, oltre ad attrezzatura varia (sartie, manovre, bozzelli pulegge, gomene, ecc.) per rendere la ricostruzione più realistica. B) Pannelli didattico-illustrativi All'interno della sala voltata sono previsti quattro pannelli che integrano l'allestimento e raffigurano le ricostruzioni del paesaggio e dei cambiamenti che lo hanno interessato. I contenuti si riferiscono alle specifiche ricostruzioni, mutuate dalla ricerca geo-archeologica, già avviata dal gruppo di ricerca universitario dell'Università del Salento che opera nel territorio della riserva. Si tratta di pannelli di tipo grafico, ciascuno di quali rappresenta un “fotogramma” del paesaggio in una fase della sua evoluzione: 1) la prima ambientazione richiamerà una scena pleistocenica-preistorica di caccia al mammut o al cervo in un contesto vegetazionale a canneto e arbusti bassi; 2) la seconda scena riguarderà quella del villaggio fortificato dell’età del Bronzo, che rappresenta anche una significativa “preview” della ricostruzione progettata sul sito archeologico dello Scoglio di Apani; 3) la terza scena raffigurerà il “caricatore” di età romana con le fornaci in attività sullo sfondo e le imbarcazioni che trasportano le anfore olearie e vinarie nel grande porto di Brindisi. Si tratta della “quinta” virtuale per la ricostruzione navale e deve mantenere con quella una dichiarata relazione; 4) la quarta scena, presenterà, come contenuto, la restituzione dell’ambiente costiero di età medievale e/o tardo-medievale con l’approdo delle imbarcazioni veneziane e saracene. La suddetta sequenza di “fotogrammi” si potrà arricchire di scene ulteriori o, anche, di “finestre” di PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 29 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano approfondimento (scene di battaglia, di lavoro, di costruzione, trasporto, dinamiche affondamento nave, archeologi subacquei e non a lavoro). C) Plastico di ricostruzione geomorfologico-storica Il plastico - dimensioni cm 250 x 150 - nella scala 1:1000 riprodurrà il promontorio della Torre con gli isolotti e la costa circostante, mentre la zona degli scogli di Apani sarà rappresentata in un riquadro a parte integrato nella ricostruzione. Dovranno essere riprodotte tutte le emergenze naturali e culturali legate al contesto storico del periodo di riferimento. Il plastico sarà protetto da una teca di copertura realizzata in acrilico, spessore 0,5, dimensioni cm 250 x 150 x h20/35; inoltre si prevede di realizzare un pannello didascalico da posizionare sulla parete interna verticale di fondo della teca, dimensioni cm 250 x h20 a supporto didattico esplicativo dello stesso. Per il plastico sarà prevista una illuminazione interna a basso voltaggio con posizionamento di led come già descritto nel paragrafo 10.1.2. Il soggetto da rappresentare consisterà nella rappresentazione di una superficie orografica con la vegetazione erbacea e arborea, nonché alcuni modellini di persone, animali e imbarcazioni per aiutare la comprensione delle proporzioni. Saranno altresì rappresentati gli elementi superficiali del sistema idrogeologico: dune, sorgenti, frane, paludi ecc. Particolare cura dovrà essere posta nelle ricostruzioni che dovranno presentarsi coerenti con la realtà; l’effetto complessivo apparirà artisticamente gradevole e scientificamente corretto e tutte le realizzazioni verranno prodotte in originale, ovvero non utilizzando modellini commerciali in quanto non compatibili con il contesto storico naturalistico dell’area naturale, di rilevanza anche storica. N.B. Tutti i soggetti descritti per i pannelli potranno subire variazioni tematiche come prescritte dalla Committenza e indicate dalla Direzione lavori 11 - Azione 2 - Servizi di gestione e fruizione dell'area marina- Realizzazione di pontile fisso L'azione progettuale si riferisce alla realizzazione di un pontile che ha funzione di garantire l'attracco delle piccole imbarcazioni a servizio del Consorzio per la gestione e fruizione dell'Area marina protetta La struttura progettata è stata descritta nell'allegata tavola grafica T.18A e sarà costituita da elementi modulari della lunghezza non inferiore a mt 13,30, della larghezza complessiva di 2,50m e da: a) struttura portante costituita da un robusto telaio portante in profilati di acciaio saldati, zincati a caldo secondo la norma UNI 5744, ovvero trave reticolare di dimensioni tali da permettere un sovraccarico di 300 Kg/mq, un dislocamento non inferiore a 400 kg/ml di pontile ed un bordo libero, a pontile scarico, di circa 0,55 m.; b) tubolari telescopici in acciaio zincato, piede con materiale deformabile; predisposizione di ganci per collegamento catenaria di fissaggio; PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 30 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano c) un piano di calpestio in doghe di legno esotico pregiato tipo Yellow Baiau; d) n°2 canalette di alloggiamento degli impianti e relativi pannelli di copertura in legno Yellow Baiau; e) parabordi continui in legno con sovrapposti parabordi in gomma sui lati e sulla testata del pontile finito; f) n° 4 giunti di collegamento; g) bulloneria e viteria in acciaio inox AISI 304; h) n° 2 bitte per ogni elemento modulare; i) passerella di accesso al pontile costituita da un telaio in profilati di acciaio saldati e zincati a caldo, piano di calpestio in doghe di legno esotico, parabordi continui sui due lati, bulloneria e viteria in acciaio inox AISI 304 Il tutto assemblato e dato in opera nella posizione indicata dai disegni di progetto e secondo le disposizioni della D.D.L.L. sul fondo marino nel punto indicato dalla D.D.L.L. con l'ausilio del sommozzatore, compresa la realizzazione delle opere per alloggiamento pali ed ogni onere per mezzi d'opera, terrestri o marittimi ed ogni magistero per la sua perfetta posa; compresa la mano d'opera per l'assemblaggio e il posizionamento ed ogni altro onere e magistero per darlo perfettamente funzionante. 12 - Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro visite “Al “Al Gawsit” Gawsit” Per quanto già detto al paragrafo 1.a il Centro visite “Al Gawsit”, in questa fase, necessita di − implementazione della efficienza energetica; − implementazione della comunicazione didattica attraverso nuove tecnologie 12.1 - Implementazione della efficienza energetica Tale aspetto si riferisce a modesti interventi di tipo impiantistico, ovvero impianto elettrico, impianto di climatizzazione, impianto di videosorveglianza ed altresì introduce interventi di cablaggio di sistemi multimediali interattivi. Si tratta, per il primo gruppo, di interventi di tipo puntuale, che hanno come obiettivo quello di migliorare complessivamente l'efficienza energetica del fabbricato. Per quanto riguarda il secondo gruppo, si tratta di prevedere nuovi punti di cablaggio per alimentazione elettrica e linea dati al fine di poter attrezzare i vari ambienti del Museo annesso al Centro visite con sistemi hardware e software per allestire gli spazi con nuove tecnologie multimediali che saranno descritte al successivo paragrafo. All'obiettivo della efficienza energetica appartengono, inoltre, necessariamente anche alcuni semplici interventi di revisione degli infissi esterni che servono a garantire una complessiva migliore compartimentazione e quindi in termini di isolamento termico. Altri puntuali interventi sull'impianto elettrico e su quello di videosorveglianza riguardano l'illuminazione delle aree pertinenziali esterne alla struttura, aree che integrano gli aspetti di PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 31 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano funzionalità e conseguentemente fruizione del Centro visite. Per le specifiche tecniche e le caratteristiche di tali adeguamenti impiantistici si rinvia alla Relazione specialistica (allegato A.2e) ed agli elaborati grafici T.19A, T.21A, T.22A, T.23A, T.24A, T.25A, T.26A, T.27A, T.28A, T.29A, T.30A, T.31A, T.32A. 12.2 - Implementazione della comunicazione didattica attraverso nuove tecnologie Gli interventi previsti in questa fase riguardano essenzialmente l'implementazione dell'attività di fruizione attraverso l'inserimento di nuove tecnologie per allestire e divulgare i contenuti già presenti all'interno del Centro viste “Al Gawsit” . L’avvento delle nuove tecnologie multimediali ha, negli ultimi anni, portato una vera e propria sferzata d’aria nuova all’interno del mondo della comunicazione museale; infatti sono definiti “nuove tecnologie multimediali” tutti i sistemi digitali (ovvero che si basano su una codifica binaria dei dati) che forniscono informazioni attraverso più codici: testo, immagine, animazione, video, audio. Rispetto alle vecchie tecnologie analogiche di trasmissione della conoscenza, il digitale permette all’utente di scegliere il codice comunicativo per lui più efficace (senza dimenticare che l’utilizzo simultaneo di più codici, ad esempio testo parlato e immagine, aiuta a comprendere meglio il messaggio), è caratterizzato da un approccio non sequenziale e da una più alta interazione con l’utente, consente la memorizzazione delle azioni di quest’ultimo per analisi statistiche atte ad un miglioramento del servizio e la personalizzazione dell’interfaccia. Con le tecnologie multimediali si possono immagazzinare una grande quantità di contenuti (approfondimenti riferiti a più discipline, collegamenti ecc…) in uno spazio estremamente ristretto e accedere ad essi in modo non sequenziale, ad esempio attraverso un motore di ricerca integrato. In questo modo si riceveranno solo le informazioni che effettivamente interessano, nel modo più adeguato per la singola persona e relativamente al tipo di contenuto prescelto. L’interattività, inoltre, è di per se stessa un catalizzatore dell’attenzione e il modo migliore per far partecipare attivamente l’utente al processo di conoscenza: non più (o non solo) mera contemplazione, ma voglia di scoprire collegamenti, spunti di riflessione o punti di vista inaspettati, di andare oltre quello che gli occhi da soli riescono a cogliere. Gli interventi in questa fase definiscono una apposita strategia di fruizione multimediale che vuole dotare il percorso, già ricco di contenuti all'interno del Museo annesso al Centro visite, per conseguire una fruizione maggiormente interattiva e coinvolgente. Come si evince dalla T.20 A Progetto sistema multimediale, tali interventi riguardano spazi o aree tematiche in cui è attualmente articolato il Museo, nelle quali vengono previsti l'inserimento di apposita strumentazione hardware e relative applicazioni software (riferite ai contenuti) come di seguito specificati: ALLESTIMENTI MULTIMEDIALI: AREA A - INGRESSO VISITE - RECEPTION − Applicazione: Sviluppo Piattaforma Interattiva e multifunzionale “iGAW” PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 32 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano − Hardware/fruizione: N° 1 PC tipo All-In-One Asus ET2300INTI-B037 TOUCHSCREEN dotato di kit wall mount + n° 1 Televisore Samsung SMART TV UE65F6400 50" completo di staffe. La soluzione prevede un sistema dotato di un pc di controllo e un grande schermo per la visualizzazione dei contenuti. Il pc comanda la tv ed i contenuti non verranno caricati da software ma da dispositivi USB. AREA B – PERCORSO DIDATTICO - PAESAGGIO DI TORRE GUACETO IN EVOLUZIONE 3D − Applicazione: Sviluppo di una Demo 3D Paesaggio di Torre Guaceto nel tempo a servizio della postazione di cui alla precedente voce, prevista in sostituzione della attuale quinta con il cervo − Hardware/fruizione: N° 1 Televisore Samsung SMART TV UE65F6400 65" completo di staffe + N°1 - Home cinema Samsung HT-F5200; la soluzione prevista completa una TV in alta definizione, un impianto surround e un lettore DVD. Il contenuto proposto non sarà visualizzabile in 3D AREA C - TEMATICA TERRESTRE − Applicazione: Sviluppo di una Piattaforma Interattiva e multifunzionale " iMAP " da posizionare nella sala destinata alla tematica terrestre. − Hardware/fruizione: N° 1 PC tipo All-In-One Asus ET2300INTI-B037 TOUCHSCREEN dotato di kit wall mount + n° 1 Televisore Samsung SMART TV UE65F6400 50" completo di staffe. La soluzione prevede un sistema dotato di un pc di controllo e un grande schermo per la visualizzazione dei contenuti. Il pc comanda la tv. I contenuti non verranno caricati da software ma da dispositivi USB. AREA D - TEMATICA ACQUARI − Applicazione: sviluppo della Piattaforma Interattiva e multifunzionale "Foto/video" da posizionare all'interno dell'area acquari. − Hardware/fruizione: N° 1 PC tipo All-In-One Asus ET2300INTI-B037 TOUCHSCREEN dotato di kit wall mount + n° 1 Televisore Samsung SMART TV UE65F6400 50" completo di staffe. La soluzione prevede un sistema dotato di un pc di controllo e un grande schermo per la visualizzazione dei contenuti. Il pc comanda la tv ed i contenuti non verranno caricati da software ma da dispositivi USB AREA E - LA STANZA DELLE MEMORIE − Applicazione: sviluppo di un sistema che consente una grande proiezione a 180° (tecnicamente wall texture mapping): tale sistema e relative dotazioni hardware e software sono previste all'interno della sala rossa, successiva alla reception, trasformandola in un grande archivio fatto di tanti cassetti nei quali saranno custodite le memorie documentali; una grande ricostruzione 3D animata che consentirà all'utente di trovarsi immerso in un luogo interattivo e nel quale potrà apprezzare, beni fruiti in modalità tecnologica ed innovativa. − Hardware/fruizione: Per la realizzazione di tale installazione digitale, si dovrà implementare un struttura centrale alla sala, attrezzata con 3 proiettori tradizionali connessi ad una PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 33 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano workstation PC. − In sintesi l'elenco delle forniture è il seguente: − n° 3 DLP FULL HD 3D − n° 2 Geometry Warp devices − n° 1 Curve projection screen − n° Audio System DOLBY 5+1 − n° 1 Standard set of cabling − n° 2 lettori DVD − n° 3 Sostegno proiettore Oltre tale fornitura sono altresì compresi i servizi di Pprofessional service:installazione e configurazione. Nel servizio è compresa altresì la Produzione 3D e testing da inserire sull'hardware. AREA F - SALA PROIEZIONI 3D - TEMATICA NATURA − Hardware/fruizione: A.1) Proiettore 3D EH505 (Short) DLP™ Technology by Texas Instruments, 0.67" WUXGA, DC3,Type A chip,WUXGA 1920 x 1200,5000 ANSI Lumen A.2) Workstation Dell Precision Workstation, Processore Intel® Xeon® E5-1620 v2 (quadcore HT, 3,7 GHz Turbo, 10 MB),DDR3 con ECC RDIMM di 16 GB (4 x 4 GB) a 1866MHz,1TB 3.5inch (7200 RPM) SATA Disco rigido A.3) AUDIO Creative Sound Blaster ,Technical Specifications 24-bit Analog-to-Digital conversion of analog inputs at up to 96 kHz sample rate 24-bit Digital-to-Analog conversion of digital sources at up to 96 kHz sample rate to analog outputs 16-bit to 24-bit recording sampling rates: 8,11.025,16, 22.05, 24, 32, 44.1, 48 and 96kHz A.4) Emitter XPAND Emitter per la fruizione stereo attiva tramite occhiali 3D A.5) Occhiali active XPAND Occhialini per la fruizione stereo (15 occhiali stero 3d attivi) A.6) Batterie X-Battery Batterie (30 batterie x occhiali stereo 3d) A.7) Cablaggi LINDY CAVO DVI digital dual link gold (10 m) per visualizzazione stereo A.8) Router/Switch Router A.9) Supporto Proiettore Optoma KIT montaggio per proiettore A.10) Impianto Audio PIONEER PIONEER KIT 5.1 A.11) Schermo per proiezione telo da proiezione 400 x 250 12.3 - Contenuti della comunicazione didattica: produzioni video Il Consorzio di gestione di Torre Guaceto, quale Centro Esperienza della Rete educativa Regionale IN.F.E.A. ed ente territoriale istituito per garantire la tutela e la valorizzazione del paesaggio, ha avviato da qualche anno un interessante percorso di indagine per immagini sugli impatti dell’istituzione della Riserva sul territorio. Al fine di restituire dei “contenuti” all'azione della comunicazione didattica, infatti è stato previsto in PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 34 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano questa fase anche la realizzazione di documentari/interviste prodotti utili a studiare il paesaggio e la percezione dei cambiamenti culturali in un’area all’improvviso soggetta a vincoli ed a progetti di sviluppo sostenibile. Questa formula di ricerca e documentazione ben riuscita sul territorio suggerisce i possibili sviluppi di un utilizzo programmato e controllato di strumenti tecnologici per la registrazione e mezzi multimediali per la fruizione. La fluidità della metodologia di costruzione di testi audio/video porta a trasferire questa metodologia nel progetto di creazione dell’Archivio digitale del Paesaggio e della Cultura Salentina. I documenti digitali prodotti saranno opportunamente organizzati in una sezione specifica e l’archivio digitale sarà pertanto fruibile attraverso le descritte postazioni multimediali localizzate nel Centro visite “Al Gawsit”. L'intervento riguarda, nello specifico, la produzione di documenti audio, video e foto aventi ad oggetto, sia l’ambiente naturalistico terrestre che quello subacqueo al fine di popolare di contenuti tematici i previsti sistemi multimediali di riproduzione e fruizione che saranno allestiti secondo questa proposta progettuale nella struttura del Centro visite “Al Gawsit”. Tutto il suddetto sistema multimediale servirà quale strumento innovativo e tecnologico finalizzato a nuove modalità di fruizione di beni artistici, naturalistici e paesaggistici appartenenti alla Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto. In particolare, per quanto riguarda le 4 postazioni hardware previste per le Aree da A a D sarà realizzata apposita produzione di contributi, sia video che fotografici, da installare sulle stesse. Si tratterà di idonei contenuti tematici per i vari sistemi multimediali di visione, destinati alla fruizione dei visitatori del Centro Visite, come di seguito specificato. In considerazione che le due macro-aree da rappresentare, l'ambiente subacqueo e l'ambiente terrestre, a loro volta devono essere documentate sia in video che in foto, in ragione altresì che per poter cogliere il maggior numero di specie sia animali che vegetali (sia sott'acqua che in ambiente esterno) presenti in Riserva. Le riprese necessiteranno di una programmazione e di una conseguente azione che si svilupperebbe nell'arco di circa un anno, in ogni caso condizionata dagli eventi meteo-marini, tenuto conto anche delle attrezzature tecniche specialistiche da impiegare nella campagna foto/video in progetto nonché delle giornate-lavoro da effettuare. Per quanto riguarda, invece, la sala di proiezione in 3D, tutto il sistema hardware sopra descritto comprende la fornitura di dotazioni multimediali con lo scopo di permettere ai visitatori di navigare virtualmente nella riserva apprezzando, attraverso appositi occhiali 3D, animali, paesaggi e suoni. Sarà realizzato un documentario 3D con l'obiettivo di spettacolarizzare contenuti museali e naturalistici, ma soprattutto di promuovere nuovi strumenti per la fruizione esperienziale. Il video avrà durata di circa 20 minuti, in qualità HD e sarà realizzato tramite le tecnica della stereoscopia passiva cinematografica: Tematica: NATURA. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 35 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano 13 - Sistema delle Azioni progettuali – Intervento B 12.1. Criticità ambientali e obiettivi Parte dell’area d’intervento si colloca nella parte Nord-Ovest della Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto. In gran parte è costituita da terreni esterni ma adiacenti al suo perimetro, che per caratteristiche ecologiche, orografiche e di uso del suolo, sono strettamente connesse agli ecosistemi presenti nella Riserva, anzi lo stato di conservazione di questi, dipende anche dalla riqualificazione ambientale e dalla gestione di queste aree. Queste aree sono comunque comprese fra quelle di possibile ampliamento della Riserva secondo il Piano Di Gestione della stessa. Il sistema dunale a Nord-Ovest di Punta Penna Grossa risente oggi di un elevato carico antropico a causa dell’eccessiva presenza di turisti nel periodo estivo, i quali per accedere alla spiaggia percorrono sentieri che tagliano la duna in più punti, portando di fatto alla rarefazione della vegetazione fino alla completa scomparsa nei punti più battuti. Il fenomeno è ancor più accentuato nella parte più distale di questo tratto di dune, in quanto vi è il passaggio di mezzi fuoristrada. Oltre a registrare conseguenze dirette sull’ecosistema e sulle sue componenti, si sono instaurati fenomeni erosivi dovuti alla degradazione della copertura vegetale. L’azione di “disturbo” dell’attività turistica si verifica anche nella zona più interna, dove l’eccessivo e non regolamentato accesso delle autovetture, sta portando a fenomeni di degrado degli ecosistemi. A sud dell’area gestita dall’Aeronautica Militare, nel periodo estivo, si forma un area parcheggio “spontaneo”, che oramai ha raggiunto una superficie superiore a 7.000 mq, con conseguenze sul suolo, che viene costipato e sulla vegetazione che viene rarefatta o distrutta nei punti di passaggio e sosta degli automezzi. Altri effetti negativi sugli ecosistemi sono da imputare dell’innalzarsi di considerevoli quantità di polveri lungo le stradine di passaggio con il conseguente imbrattamento e deperimento della vegetazione. Tutto ciò porta anche alla rarefazione delle popolazioni della microfauna con conseguenze quindi sull’intero ecosistema. L'area a sud-ovest di Punta Penna Grossa, come già accennato è connotata da un parziale utilizzo del suolo per l'attività agricola ed in particolar modo l'orticoltura. La coltivazione di ortaggi necessità di notevoli apporti di acqua per l'irrigazione, la quale viene prelevata dai diversi pozzi presenti nell'area. Così come descritto nel capitolo relativo all'idrogeologia, l'emungimento eccessivo di acqua nelle aree più prossime alla costa, ha determinato un locale aumento della salinità delle acque di falda. Questo fenomeno è osservabile anche nell'area in cui è prevista la rinaturalizzazione. L'intervento di rinaturalizzazione comporterà un cambiamento dell'utilizzo del suolo e quindi effetti positivi sulla falda, che potrà rafforzarsi nei confronti dell'ingressione di acqua marina, avrà effetti positivi sul suolo in quanto non verranno apportati più fertilizzanti, fitofarmaci e acqua con elevato grado di salinità. Altri importanti obiettivi che saranno raggiunti con questo intervento saranno quello dell'aumento del grado di biodiversità dell'area, la progressiva diminuzione del grado di vulnerabilità degli PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 36 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano ecosistemi presenti nell’area depressa e acquitrinosa a nord e nella fascia dunale, inoltre si avrà un generalizzato miglioramento della visuale paesaggistica. Il progetto si pone l’obiettivo generale di rendere eco-sostenibile la fruizione turistica dell'area e di elevare il grado di naturalità e di conservazione di questa porzione di territorio, nel rispetto del principio che solo elevando il grado di conservazione dell'area (considerata come uno dei principali attrattori turistici della zona) si pongono le basi per uno sviluppo turistico eco-sostenibile e duraturo. Tali obiettivi saranno raggiunti tramite le seguente azioni (numerate in maniera consecutiva rispetto alle azioni dell’intervento A): Azione 4: riqualificazione ambientale dell'area di Punta Penna Grossa Azione 5: sistemazione ed allestimento dell'Area faunistica 12.2 Descrizione degli interventi. Gli interventi possono essere suddivisi come di seguito i cui dettagli esecutivi sono stati esplicitati negli allegati elaborati grafici T.5B, T.6 1B, T.6 2B T.7B, T.8B e riguardano nel dettaglio: Azione 4: riqualificazione ambientale dell'area di Punta Penna Grossa • 4.1 Rinaturalizzazione area agricola; • 4.2 Ridimensionamento strada in rilevato e realizzazione pista ciclo-pedonale; • 4.3 Bonifica da rifiuti; • 4.4 Allargamento strada di accesso; • 4.5 Sistemazione parcheggi; Azione 5: sistemazione ed allestimento dell'Area faunistica 13 - Azione 4 - Riqualificazione ambientale dell'area di Punta Penna Grossa 13.1 – Intervento 4.1 Rinaturalizzazione area agricola L’operazione sarà effettuata su un’area agricola di circa 68.500 mq, utilizzata prevalentemente per colture erbacee. Questa si sviluppa intorno ad una depressione naturale nella quale si è conservata una zona a macchia. La rinaturalizzazione avverrà tramite la messa a dimora di essenze forestali tipiche della Riserva, in modo da incrementare il grado di naturalità e biodiversità dell’area facendo particolare attenzione a non introdurre elementi estranei che possano modificare gli ecosistemi della zona. Sarà eseguita prima una lavorazione superficiale del terreno, finalizzata alla eliminazione della vegetazione infestante erbacea, mentre sarà rilasciata la vegetazione arborea e arbustiva ivi presente. Saranno messe a dimora circa 10.960 piante con pane di terra in fitocella dell’età di 2 anni, con densità media di 1.600 piante/ettaro. Il sesto d’impianto non sarà regolare ma la messa a dimora avverrà a gruppi e a sesto irregolare, in modo da conferire maggiore naturalità all’impianto. L’essenza arborea da utilizzare sarà quella del Leccio (Quescus ilex), già presente nella Riserva, seguita da essenze arbustive come Lentisco (Pistacia lentiscus), Fillirea (Phillyrea angustifolia e PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 37 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Phillyrea latifolia), Alaterno (Ramnus alaternus), Mirto (Myrtus communis), Viburno (Viburnum tinus), Corbezzolo (Arbutus unedo) e Ginepro (Juniperus oxycarpa). L’intervento prevede la sola fornitura delle piantine, mentre le lavorazioni, la messa a dimora e le cure colturali saranno eseguite dal personale del Consorzio. 13.2 – Intervento 4.2 Ridimensionamento strada in rilevato e realizzazione pista ciclopedonale Un importante lavoro da eseguire consiste nel ridimensionamento di un intero tratto di strada in rilevato, trasversale all’area d’intervento in zona retrodunale, a Ovest di Punta Penna Grossa (cfr. T5.B). È previsto lo sbancamento parziale del rilevato (circa 200 m di lunghezza) il cui materiale di scavo sarà reimpiegato totalmente per l’allargamento della strada di accesso (intervento 4.4). Il rilevato sarà ridimensionato tramite lo scavo e la riprofilatura del solo lato esposto a nord-ovest (cfr. Tav.7.B), fino a raggiungere una larghezza del piano stradale di 3 metri, ritenuto più che sufficiente e comunque a norma per la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale. Questo percorso collegherà la strada di accesso con l’area gestita dall’Aeronautica Militare (intervento 4.4), con Punta Penna Grossa. Il tratto iniziale di questo percorso (circa 350m) è costituito da una stradina di servizio, la cui pavimentazione sarà adeguata e messa in sicurezza con uno strato di stabilizzato di adeguato diametro. Un importante lavoro da eseguire consiste nel ridimensionamento di un intero tratto di strada in rilevato, trasversale all’area d’intervento in zona retrodunale, a Ovest di Punta Penna Grossa (cfr. T5.B). È previsto lo sbancamento parziale del rilevato (circa 200 m di lunghezza) il cui materiale di scavo sarà reimpiegato totalmente per l’allargamento della strada di accesso (intervento 4.4). Il rilevato sarà ridimensionato tramite lo scavo e la riprofilatura del solo lato esposto a nord-ovest (cfr. Tav.7.B), fino a raggiungere una larghezza del piano stradale di 3 metri, ritenuto più che sufficiente e comunque a norma per la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale. Questo percorso collegherà la strada di accesso con l’area gestita dall’Aeronautica Militare (intervento 4.4), con Punta Penna Grossa. Il tratto iniziale di questo percorso (circa 350m) è costituito da una stradina di servizio, la cui pavimentazione sarà adeguata e messa in sicurezza con uno strato di stabilizzato di adeguato diametro. La fascia di sedime residua e la nuova scarpata, saranno rinaturalizzate attraverso lo spandimento di un congruo strato di terreno vegetale, rinveniente dallo scoticamento del terreno necessario per l’allargamento della strada di accesso (intervento 4.4), in modo tale da ricucire rapidamente la ferita anche attraverso la semina a spaglio di essenze erbacee e arbustive. È stato calcolato un volume di materiale da movimentare dovuto allo sbancamento laterale della scarpata (lato Nord-Ovest), di circa 2000 mc, che saranno direttamente collocati, man mano che saranno prodotti, lungo lo scavo per la creazione e l’allargamento della strada di cui all’intervento 4.4. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 38 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Subito dopo sarà effettuata la riprofilatura della scarpata per dare la giusta pendenza e l’esatta larghezza a tutto il tratto interessato dai lavori. Successivamente sarà collocato e sistemato uno strato di terreno derivante dallo scavo per la realizzazione dell’intervento 4.4. Si prevede la movimentazione di circa 600 mc di terreno, sul quale, per evitare l’instaurarsi di fenomeni erosivi, sarà eseguita una semina a spaglio di piante erbacee, che grazie al rapido germogliamento e sviluppo, andranno a coprire e consolidare la strato di terreno riportato. Nella miscela di semente sarà opportuno inserire una certa percentuale (circa il 10%), di semi di piante arbustive autoctone come Lentisco, Fillirea, Viburno tino , Alaterno e Ginepro coccolone, in modo tale che negli anni successivi si possa instaurare una vegetazione con un maggior effetto consolidante sulla scarpata. La prima conseguenza della realizzazione del percorso ciclopedonale, sarà la chiusura di questo tracciato al traffico veicolare, con conseguente annullamento degli effetti negativi sull’ambiente da esso derivanti. Il percorso migliorerà la mobilità lenta e quindi la fruizione sostenibile e il corretto uso del territorio. 13.3 – Intervento 4.3 Bonifica da rifiuti Nell’area d’intervento sono presenti alcune micro-discariche di rifiuti inerti e da agricoltura (tubi di PVC, contenitori di plastica ecc..), per i quali è prevista la raccolta e il conferimento in discarica. È previsto un volume totale di rifiuti di circa 30 mc. Questa è la prima operazione da eseguire, in modo tale da ripulire e liberare ogni angolo dell’area d’intervento dai rifiuti e consentire un più sicuro movimento di operai e mezzi. Questa operazione è importante al fine di riqualificare l’area sia per un diretto miglioramento dell’ambiente, sia per intraprendere nella giusta maniera una fruizione sostenibile dell’area. 13.4 – Intervento 4.4 Allargamento strada di accesso Importante opera indispensabile per migliorare la connessione dell'area alla viabilità principale, nonché a completamento degli interventi di mitigazione degli impatti antropici dovuti alla fruizione turistica, è quella della riproposizione e allargamento della viabilità di accesso nella zona di Punta Penna Grossa. La viabilità di accesso è stata rivista in funzione della sistemazione dei parcheggi, adeguandola nel contempo alla normativa di settore e agli standard di sicurezza. Attualmente il collegamento dalla S.S.379 all’area gestita dell’aeronautica militare, è permesso grazie ad una stradina sterrata a sezione molto stretta, che consente il passaggio di una sola vettura in un solo senso di marcia. L’accesso avviene direttamente dallo svincolo posto sulla S.S.379 grazie ad un terrapieno, che con l’aggiornamento del Piano di Assetto Idrogeologico della Puglia, si ritrova in area PG2 (elevata Pericolosità Geomorfologica), in quanto prossimo ad una grotta. I turisti con le proprie autovetture, per poter tornare sulla S.S.379 e abbandonare l’area costiera, sono costrette a percorrere un’altra stradina sterrata e la strada in rilevato per la quale è previsto il PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 39 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano ridimensionamento (intervento 4.2), da qui poi, arrivati praticamente su Punta Penna Grossa, si prende la strada asfaltata che porta sulla complanare Nord della S.S.379, tratto però costantemente percorsa da turisti a piedi e in bicicletta e dalla navetta di collegamento tra il parcheggio “A” e la spiaggia. Il traffico veicolare che percorre in tal modo quest’area, oltre che provocare un certo impatto ambientale sugli ecosistemi attraversati, comporta un indiscutibile aumento dei rischi dovuti all’utilizzo di un tratto di strada da parte di veicoli, ciclisti e pedoni. Per rendere sicuro l’accesso, permettere il doppio senso di marcia e rendere più veloce l’allontanamento delle autovetture, eliminare il disturbo dovuto all’innalzarsi di polveri lungo le aree più sensibili, rendere più sicura la zona in caso di esodo per motivi di sicurezza (per esempio in caso di incendio) e per far accedere più velocemente i mezzi di soccorso (ambulanza, vigili del fuoco ecc…), si rende indispensabile allargare la sezione dell’attuale stradina rurale, eliminare l’attuale accesso in corrispondenza dello svincolo sulla S.S.379 e realizzare un nuovo tratto di strada. A questi interventi si accompagnano quelli dell’azione 4.5, in quanto con l’allargamento dell’attuale parcheggio e il divieto di accesso all’area costiera da parte dei mezzi non autorizzati, si andrà a ridurre enormemente il traffico veicolare per l’accesso al mare. L’intervento 4.4 consiste quindi in tre sottointerventi e precisamente : • Allargamento della stradina di accesso all’area in gestione all’Aereonautica militare; • Realizzazione nuovo tratto di strada dall’accesso del parcheggio “A” al tratto da allargare; • Eliminazione dell’attuale accesso in corrispondenza dello svincolo sulla S.S.379. È previsto lo scotico del terreno su una fascia di 7 metri (allargamento stradina) e di 8,5 metri per il nuovo tratto, il cui materiale di scavo (terreno) sarà riutilizzato parzialmente nella fascia in cui è previsto il ridimensionamento del rilevato stradale (intervento 4.2) e parzialmente per coprire le spallette del piccolo rilevato che comunque si andrà a realizzare. Questo tratto sarà collegato direttamente al parcheggio attuale (parcheggio A) e l’accesso sarà comune con questo e precisamente sulla p.lla 537 del foglio di mappa 36 di Carovigno (T.6B). Seguirà la creazione di una fondazione tramite il riutilizzo dei materiali derivanti dall’intervento 4.2 e il successivo apporto e distribuzione di materiale inerte di adeguata granulometria, in modo tale da limitare i ristagni idrici e permettere al contempo l’infiltrarsi dell’acqua piovana. La sezione del piano carrabile sarà portata a circa 6 m, per una lunghezza totale di 420 m. Questo tratto di strada e fino all’innesto con la viabilità interna esistente, avrà una sezione di m 6,5 più 2 m di banchina, così come previsto per la tipologia di strada locale extraurbana di tipo F2. La lunghezza complessiva di questo nuovo tratto sarà di circa 380 m. La pavimentazione sarà del tipo in stabilizzato drenante. La parte della viabilità da allargata fino a circa 6 metri sarà ad esclusivo uso dei veicoli autorizzati dall’aereonautica militare, dal veicolo “navetta” a servizio dei parcheggi e ovviamente per i mezzi di servizio della Riserva. Gli ingressi saranno regolati in corrispondenza dell’accesso al parcheggio “A” e sul lato opposto di questo. In questa seconda postazione è prevista l’installazione di un barriera metallica a sollevamento manuale. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 40 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano L’accesso al parcheggio sarà adeguato per consentire un ingresso e un uscita in sicurezza con opportuna segnaletica verticale. Attualmente l’accesso alla viabilità principale (complanare della S.S.379) è garantito da un piccolo rilevato sterrato caratterizzato da sezione stretta e con una certa pendenza. Questo sarà eliminato e il materiale di risulta sarà riutilizzato in cantiere (int.4.4). In corrispondenza dell’accesso da chiudere sarà posta un barriera metallica lunga 35 m (guard-rail). 13.5 – Intervento 4.5 Sistemazione parcheggi Durante il periodo estivo, come già detto, su un’area ex-agricola nella parte retrostante la fascia di area demaniale in gestione all’Aeronautica Militare, si crea un parcheggio “spontaneo”, il quale interferisce non poco con la componente naturalistica della zona. Per controllare gli accessi e regolamentare tale situazione, al fine di ridurre gli impatti, è stato previsto di realizzare un area parcheggio adeguatamente attrezzata, sempre di natura stagionale, in adiacenza al parcheggio attuale di Punta Penna Grossa, mentre il parcheggio “spontaneo” di questa zona sarà reso inutile in quanto l’accesso a quest’area sarà limitato ai soli contingentati mezzi dell’aereonautica militare. L’area nel tempo andrà a rinaturalizzarsi tramite la spontanea ricolonizzazione della vegetazione. Come detto in adiacenza all’attuale area parcheggio sarà realizzata una nuova area (parcheggio B) e precisamente sulla p.lla 1064del Foglio di Mappa 36 di Carovigno. Attualmente l’area è di natura agricola (seminativo). La sistemazione prevede un fondo naturale e l’organizzazione interna sarà stabilita dalla disposizione di alberi di Leccio in numero di circa 80 esemplari e staccionate in legno. L’accesso è previsto lungo il lato nord del parcheggio esistente. Il parcheggio A sarà sistemato nello stesso modo, quindi con staccionate, alberature di Leccio (220 esemplari) e segnaletica verticale per migliorarne l’organizzazione interna e i livelli di sicurezza soprattutto per i pedoni. L’accesso ai parcheggi sarà con barre a sollevamento automatico (Tav.6.2.B), poste all’inizio della stradina interna al parcheggio A. In questo modo l’accesso sarà controllato e l’uscita potrà avvenire dopo aver effettuato il pagamento presso la cassa automatica, che sarà posta in adiacenza all’attuale pensilina per l’attesa della navetta. Questa scelta prevede la creazione di una connessione elettrica, possibile grazie alla presenza di un contatore ENEL in loco. Da tale contatone, tramite un cavidotto interrato, sarà possibile alimentare le due barre (ingresso/uscita), le colonnine per il prelievo/inserimento del ticket e la cassa automatica. I primi metri della strada saranno pavimentati con adeguato strato di asfalto, in modo tale da rendere continua la pavimentazione con la strada comunale e stabile il tratto a maggiore percorrenza e quindi soggetto a maggiore usura. Inoltre la pavimentazione con asfalto si rende indispensabile proprio in corrispondenza del sistema automatico di ingresso/uscita, infatti sotto l’asfalto, in adiacenza alle colonnine e alle barre, saranno installati i loop induttivi. Le colonnine e le barre saranno installati su un isola spartitraffico appositamente costruita, di larghezza 1 metro e lunghezza 7,5 m. La larghezza delle corsie in ingresso e in uscita sarà di 3,5 m, in modo tale da rendere agevole l’ingresso e l’uscita dei camper e caravan (cfr. T.6.2B). PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 41 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Il tratto di strada asfaltato sarà delimitato da un cordolo in elementi di calcestruzzo prefabbricati. Si prevede una pavimentazione con asfalto su circa 100 mq. Al termine del tratto di strada interno al parcheggio A, verrà messa in opera una barra a sollevamento manuale, in modo tale da rendere accessibile l’ultimo tratto ai soli mezzi militari autorizzati e al mezzo navetta che porterà i turisti verso l’area in gestione all’Aeronautica militare. Un’altra barra a sollevamento manuale sarà posta alla fine del nuovo tratto di strada per dividere quest’ultimo dalla viabilità rurale esistente. La barra sarà sollevata solo quando necessario dal personale del Consorzio di Gestione delle Riserva. 14 - Azione 5 - Sistemazione ed allestimento dell'area faunistica L’area faunistica sarà realizzata attraverso l’allestimento di attrezzature nell’attuale fabbricato detto “Casa del mare”, nella porzione centrale della Riserva (cfr. Tav.8B). Questa, nella parte a sud, è provvista di un muretto di cinta in tufi lungo i quali sono stati realizzati dei setti in muratura di pietra a secco. Questa struttura sarà completata con una recinzione in pali di legno e rete metallica in modo da realizzare dei recinti utilizzabili per la stabulazione di animali selvatici, ed in particolare le testuggini come Testudo hermanni, presente nella Riserva e oggetto di un progetto di ripopolamento. L’area sarà attrezzata anche tramite un vialetto di servizio lungo le recinzioni e un impianto idrico interrato, in modo da fornire acqua ai diversi recinti. L’area sarà adeguatamente attrezzata per visite guidate a turisti e scolaresche. L’intervento prevede prima di tutto la ricostruzione di un tratto di muro di recinzione, costituito in conci di tufo; seguirà l’apporto di un congruo strato di terreno (rinveniente dalle operazioni di cui agli interventi dell’azione 4), che consentirà di diminuire l’attuale pendenza del terreno. La recinzione sarà costituita da pali in legno e la rete metallica sarà interrata e girata in modo tale che nella parte bassa vi sarà un doppio strato. L’interramento è indispensabile per evitare la “fuga” degli animali in seguito allo scavo di tunnel. L’impianto idrico consisterà nella creazione di una tubazione interrata in PVC di adeguato diametro, con saracinesche in corrispondenza di ogni recinto, attrezzate con manichetta in gomma, in modo tale che ogni spazio sia fornito di acqua per le operazioni di pulizia e rifornimento per gli abbeveratoi. Lo spazio comune sarà fornito di un vialetto pavimentato con stabilizzato drenate, in modo che gli operatori, anche in caso di pioggia, possano intervenire agevolmente nell’area. Altro intervento previsto è quello della realizzazione di una tettoia in legno per la copertura di uno spazio esterno ad oggi delimitato da soli tre muri. Questo spazio diverrà così luogo di lavoro per la cura degli animali. L’area esterna sarà fornita di arredi come cestini portarifiuti e panche e di una bacheca informativa. Gli spazi interni saranno arredati con armadi, tavoli, sedie e di strumenti e attrezzi per attività di cura degli animali e attività educative e divulgative. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 42 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano 15 - Disponibilità degli immobili necessari agli interventi progettuali Gli interventi progettuali da attuare sulla Torre costiera aragonese e sul Centro visite “Al Gawsit”, per le Azioni 1 e 3, nonchè sulle aree di “Penna Grossa” e sulla ex casa colonica, ora Casa del Mare, per le azioni 4 e 5, da parte del soggetto attuatore, il Consorzio, pur nella estrema differenza degli stessi per tipologia, caratteristiche ed aspetti, prevedono indubbiamente la disponibilità immediata degli immobili interessati. 1) Azione 1 - per quanto concerne la Torre costiera aragonese, interessata dall'insieme di interventi che complessivamente giungeranno all'allestimento museale, in quanto bene demaniale dello Stato, il Consorzio ne ha piena disponibilità poiché ha definito, con atto in data 31/05/2010, apposita Concessione onerosa con l'Agenzia del Demanio pubblico dello Stato – ramo artisticoarcheologico dello Stato della durata di anni sei – Atto di concessione rep. 100 del 31/05/2010. 2) Azione 3 - gli interventi minori che invece interessano l'adeguamento del Centro visite “Al Gawsit” si caratterizzano come aspetti quasi esclusivamente impiantistici e tecnologici, da attuare all'interno della struttura ed in minima parte all'esterno. Detti interventi, anche in questo caso, possono essere effettuati in quanto l'immobile, con il complessivo sistema delle aree pertinenziali esterne e di servizio, è nella piena disponibilità del Consorzio a seguito di Concessione in Comodato gratuito tra il Consorzio ed il Comune di Carovigno, proprietario dell'immobile, stipulato in data 12/12/2006. 3) Azione 4 – aree agricole di Penna Grossa – gli interventi riguardanti le aree per la rinaturalizzazione agricola e la sistemazione del parcheggio saranno immediatamente disponibili. Questo in quanto è stato stipulato uno specifico contratto di locazione tra il Consorzio e l'Agenzia del Demanio dello Stato in data 28/01/2011 per il fondo Scianolecchia in località Punta Penna Grossa. Altra parte delle aree, ovvero quelle interessate dalla sistemazione a parcheggio, sono state oggetto di apposito atto notarile per la Concessione del diritto di superficie, stipulato in data 25/10/2013 tra i proprietari privati e lo stesso Consorzio di Gestione 4) Azione 5 – Casa del Mare ed aree annesse – il fabbricato e le aree di pertinenza esterne saranno anch'esse immediatamente disponibili per l'attuazione degli interventi previsti, in quanto già oggetto di comodato d'uso tra il Comune di Carovigno ed il Consorzio di Gestione, a seguito di apposito atto tra le parti redatto in data 12/12/2006. * * * * PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 43 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano 16. Aspetti di conformità degli interventi agli strumenti urbanistici nei diversi livelli Intervento A Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera aragonese Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro visite “Al “Al Gawsit” Gawsit” Con riferimento ai paragrafi 10 e 12, si riportano di seguito gli aspetti di conformità urbanistica degli interventi progettuali previsti destinati alla fruizione ed alla salvaguardia delle aree. 16.1 - strumentazione a scala comunale - P.d.F. vigente : Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera aragonese Le aree in cui ricade il contenitore risultano classificate, come detto, secondo il vigente PdF : Zona Turistica – Fascia balneare. Tale destinazione urbanistica, impressa dal vigente P.d.F. sull'area interessata dalla Torre costiera aragonese, ed altresì individuata sugli elaborati grafici allegati - T.1A - Inquadramento territoriale non esclude, come d'altra parte consentito dal T.U. DPR 380/2001, gli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione sulle costruzioni esistenti considerando comunque che, nel caso della Torre, si tratta di immobile sottoposti a tutela storico-artistica - art. 22, comma 3. Gli interventi edilizi previsti sul contenitore storico sono, infatti, essenzialmente legati ad opere di restauro e modesto adeguamento dell'impianto elettrico, finalizzati all'allestimento museale dell'ambiente sala posto al piano primo, al restauro interno del vano scala, nonché al completamento degli ambienti posti al piano terra per le relative finiture ed al piano coperture per l'altro ambiente esistente. Pertanto si tratta di interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione sulle costruzioni esistenti ed essendo di fatto previsti dalle NTA del PdF, risultano conformi alla classificazione di zona, in quanto le opere mirano esclusivamente al recupero dell’intero organismo esistente. Detti interventi saranno pertanto eseguiti senza alterare le superfici coperte sagome o volumi preesistenti, fatto salvo per le dotazioni tecnologiche necessarie. Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro visite “Al “Al Gawsit” Gawsit” Le aree in cui ricade il contenitore risultano classificate, come detto, secondo il vigente PdF : Zona ad uso agricolo, fatto salvo lo stesso fabbricato, la cui destinazione urbanistica, come detto, è stata oggetto di apposita variante definitivamente approvata nel marzo di quest'anno. Considerando che gli interventi sono pressoché esclusivamente di tipo impiantistico, volti all'efficientamento energetico dell'involucro edilizio, a cui sono correlate modeste opere murarie, comunque esclusivamente interne al fabbricato, gli stessi non sono in contrasto con le NTA legate alla predetta destinazione agricola del vigente strumento comunale, in quanto, anche per questa destinazione, valgono le prescrizioni di cui sopra ovvero sono consentiti gli interventi di ordinaria e PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 44 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano straordinaria manutenzione sulle costruzioni esistenti. 16.2 - Piano di gestione quinquennale della riserva naturale statale di Torre Guaceto e del S.I.C. “Torre Guaceto e Macchia S.Giovanni” (IT9140005) Le azioni previste sui fabbricati, come più volte ribadito all'interno degli strumenti di pianificazione alle diverse scale, risultano assolutamente conformi anche rispetto alle strategie del Piano di Gestione approvato e vigente per la Riserva statale. Infatti, richiamando gli interventi sulla Torre costiera aragonese legati all'Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera, questi trovano logica coerenza nell'ambito del Piano di gestione all'interno della : Misura II.3 VALORIZZARE IL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO e la relativa azione: Azione II.3.2 Musealizzazione reperti archeologici presso la torre aragonese La ristrutturazione e sistemazione e della torre aragonese contestualmente alla implementazione di sistemi di sicurezza, potrà candidare la struttura ad ospitare reperti con la realizzazione di un piccolo museo archeologico. La collezione verrà arricchita da tavole planimetriche relative alle differenti fasi di sviluppo dell’abitato, con rappresentazioni sinottiche relative alle principali tipologie abitative, fotografie e calchi di reperti conservati in altre strutture museali. Con riferimento, invece, alle azioni da attuare sul Centro visite Al Gawsit - Azione 3 Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro visite “Al Gawsit”- sempre il PdG approvato trova nella Misura III.1 INCENTIVARE E QUALIFICARE L’INFORMAZIONE, LA FORMAZIONE E L’EDUCAZIONE AMBIENTALE e relativa azione di riferimento: Azione III.1.3 Rafforzamento del Centro di Esperienza Per meglio qualificare l’azione educativa del Centro di Esperienza di Torre Guaceto, saranno individuate quelle istituzioni educative e scolastiche con le quali realizzare protocolli di intesa al fine di meglio coordinare l’azione nel mondo scolastico. 16.3 - Strumentazione a scala regionale - PUTT/P : Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera aragonese Come detto al punto 6.2, gli interventi ampiamente descritti nella presente relazione, ricadono in ambiti così individuati : Ambiti territoriali estesi (A.T.E.) - Ambito “A” (ambito di valore eccezionale) per la totalità del comprensorio di aree entro cui ricade il fabbricato oggetto dell’intervento di cui al presente progetto esecutivo, aree che si estendono sino alla zona costiera; L’intervento così come proposto risulta pertanto perfettamente compatibile con gli indirizzi di tutela individuati dal PUTT/P, in quanto si punta, sia nelle aree con ambito A alla salvaguardia e valorizzazione dell’assetto attuale, consentendo oggi il completamento del restauro e messa in fruizione del fabbricato storico-architettonico, già ampiamente integrato nel paesaggio da secoli, PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 45 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano che assolve alla funzione di questo progetto. Infatti l'azione progettuale indicata intende affidare, a tale contenitore, un carattere esclusivamente legato alla fruizione del contesto ambientale, senza dovere ricorrere alla realizzazione di altri contenitori ad hoc, pure oltremodo necessari in tali realtà ambientali come quella costituita dalla Riserva di Torre Guaceto quanto parco naturale statale. Detti interventi, rispetto all’indirizzo di tutela per la conservazione, valorizzazione e recupero dell’assetto attuale, sono stati previsti: − in conformità agli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione paesaggisticoambientale nonché nel rispetto degli indirizzi di tutela delle aree così classificate – zona A; − in quanto agiscono unicamente all'interno del contenitore storico esistente e non interagiscono per nulla con le aree esterne, vanno nella direzione della conservazione e valorizzazione dell’assetto attuale, perseguendo appunto una fruizione controllata. I complessivi interventi di restauro e allestimento della Torre, come descritto, riferiti al rispettivo ambito esteso "A" ed ai relativi indirizzi di tutela, risulta conforme allo stesso, in quanto: 1) restituisce, all’habitat in particolare, una fruizione controllata, eliminando possibili aspetti di non uso del fabbricato storico come oggi di fatto si presenta, giungendo inoltre a caratterizzare meglio l’intera area prospiciente, peraltro proprio la zona costiera sul versante ad est; e non compromette la relativa conservazione ambientale; 2) tutti gli interventi da attuare all'interno del fabbricato storico, in quanto, si ribadisce, esclusivamente di manutenzione ordinaria e restauro, vengono altresì ampiamente garantiti per l'impatto nullo degli stessi e la conseguente sostenibilità ambientale in quanto non intervengono sul volume, la sagoma ed i fronti esistenti come modifica, ma risanano unicamente situazioni interne. Ambiti distinti Con riferimento all'area oggetto d'intervento questa risulta interessata direttamente dalla presenza di ambiti territoriali distinti dei sistemi ed elementi strutturanti il territorio dal punto di vista paesaggistico, come identificati e definiti all' art. 3.01 titolo III delle N.T.A. del P.U.T.T./P., e da specifici ordinamenti vincolistici che vi gravano come di seguito elencati : Vincoli ex lege 1497 (Vincolo Paesaggistico) (SERIE N. 1 del Piano) Decreti Galasso (SERIE N. 2 del Piano) Vincoli idrogeologici (SERIE N. 3 del Piano) Boschi - Macchia - Biotopi - Parchi (SERIE N. 4 del Piano) Idrologia superficiale (SERIE N. 6 del Piano) Vincoli faunistici (SERIE N. 9 del Piano) Geomorfologia (SERIE N. 10 del Piano) PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 46 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro visite “Al “Al Gawsit” Gawsit” Centro visite “Al Gawsit” Ambiti territoriali estesi (A.T.E.) - Ambito “C” (valore distinguibile) (art. 2.01 punto 1.3 delle N.T.A. del P.U.T.T./P) per il comprensorio di aree entro cui ricade il fabbricato, oggetto della proposta progettuale. L’intervento così come proposto risulta pertanto perfettamente compatibile con gli indirizzi di tutela individuati dal PUTT/P, in quanto: 1) I modesti interventi previsti, da attuarsi per gran parte all'interno della struttura, sono, come detto, esclusivamente di carattere impiantistico, in quanto volti all'efficientamento energetico del contenitore ed alla implementazione dell'offerta di fruizione attraverso la introduzione di tecnologie multimediali. Gli interventi all'esterno consistono, invece, in modesti adeguamenti delle gradinate in muratura ed una copertura con struttura che assolve alla funzione ombreggiante, del tipo amovibile, da montare sul teatrino esistente; da ultimo è stato previsto il posizionamento di una rastrelliera per biciclette in prossimità del fabbricato in questione. Ambiti distinti Non risultano rilevati sulle aree in questione. In relazione a quanto già detto per gli ambiti estesi che interessano tali aree, gli interventi proposti non configurano una deroga alle prescrizioni di base che, secondo le N.T.A. del P.U.T.T./P., rappresentano il livello minimo di tutela da osservarsi necessariamente anche per tutti gli A.T.D., rilevati, però, soltanto sull'area della Torre costiera. Pertanto secondo le disposizioni dell'art. 1.03 punto 3 delle N.T.A. del P.U.T.T./P. non sussistono interferenze significative, ovvero non esiste alcuna vincolo di immodificabilità assoluta e/o relativa tra l'intervento proposto e le N.T.A. del P.U.T.T./P. Per quanto sopra dettagliatamente esposto e con riferimento alle direttive di tutela previste nel PUTT/P si osserva che le stesse risultano pienamente rispettate in relazione alle ipotesi progettuali proposte, rinviando agli aspetti di compatibilità paesaggistica espressi nella allegata Relazione di compatibilità al PUTT (allegato 7A). 16.4 - Strumentazione a scala regionale - Piano di bacino per l'Assetto idrogeologico PAI Azione 1 - Allestimento museale della Torre costiera aragonese Azione 3 - Implementazione della efficienza energetica e della fruizione didattica del Centro visite “Al “Al Gawsit” Gawsit” Le aree ed i fabbricati interessati dall'intervento non ricadono in Area di pericolosità idraulica come disciplinata dal piano regionale di riferimento. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 47 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Intervento B Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa” Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica Le aree d’intervento sono interessate da un regime di tutele alquanto complesso, infatti oltre ad essere area protetta, sono state inquadrate nel Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio della Puglia, classificandole in Ambiti Territoriali Estesi e Distinti di diversa importanza (Tav.T.4B). 16.5 - strumentazione a scala comunale - P.d.F. vigente : Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa” Il Programma di Fabbricazione comunale vigente è stato approvato definitivamente in data 1978; la classificazione impressa dallo strumento alle aree interessate dall'intervento di sistemazione dei parcheggi è quella di zona omogenea ZONA AGRICOLA E - TIPO b2 caratterizzata dai seguenti parametri urbanistico-edilizi: 1)-Indice di fabbricabilità: 0,05 mc/mq, di cui 0,03 mc/mq destinato alla residenza e 0,02 mc/mq destinato a deposito agricolo; 2)-Distanza dai confini ml. 6,00. 3)-Distanza tra corpi di fabbrica ml.12,00. 4)-Altezza massima ml. 8,00. 5)-Rapporto massimo di copertura 10%. 6)-Distanza dei fabbricati dal ciglio stradale: quella di cui al DPR n.495/1992. 7)-Lotto minimo: mq. 4.000 (Norme di salvaguardia). Pertanto l'intervento in questione è difforme dalla destinazione urbanistica vigente ed in relazione a tale aspetto urbanistico si dovrà fare necessariamente ricorso ad una specifica approvazione come variante parziale al vigente PdF. Per l'attuazione di tale variante urbanistica, ricadendo nel territorio comunale di Carovigno, è stato seguito l'iter previsto dalla normativa regionale, ovvero predisposizione del Rapporto preliminare ambientale alla VAS, inoltrato alla Regione Puglia e successiva adozione della variante urbanistica da parte dell' A.C. con Delibera di CC n° 55 del 27/12/2013. In data 28/11/2013 l'A.C. di Carovigno ha formulato istanza alla Regione Puglia ai sensi dell'art. 8 L.R. 44/2012, per l'avvio del procedimento di verifica di assoggettabilità a VAS relativa all'intervento in oggetto, trasmettendo anche il Rapporto preliminare ambientale all'uopo redatto, restando in attesa ad oggi di parere. Si evidenzia che le aree interessate dal progetto, per le quali ricorre l'esigenza della variante urbanistica, risultano individuate nel PUG (Piano Urbanistico Generale), adottato con Delibere di CC n° 44, 45, 46, 47 del 27/10/2012, come zone “F5 – parcheggi pubblici sulla costa P11” , pertanto la destinazione a parcheggio prevista nel progetto in questione risulta, in parte, coerente con le previsioni dell'adottato PUG. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 48 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica Le aree in cui ricade il fabbricato “Casa del mare” e le annesse pertinenze esterne risultano classificate dal vigente PdF come: Zone a classificazione turistica Gli interventi previsti, in quanto solo di allestimento degli ambienti interni e di modesta realizzazione di recinti in legno esterni per le specie faunistiche, non riguardano la realizzazione di nuove volumetrie o modifiche della sagoma o dei fronti del fabbricato. Pertanto detti interventi risultano urbanisticamente compatibili con la destinazione dell'area. 16.6 - Piano di gestione quinquennale della riserva naturale statale di Torre Guaceto e del S.I.C. “Torre Guaceto e Macchia S.Giovanni” (IT9140005) Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa” Interrelazioni tra l'area di intervento e la disciplina normativa L'ambito territoriale interessato dalle aree destinate a parcheggi e viabilità di accesso tra le aree, risulta assolutamente coerente con quanto previsto all'interno delle strategie del Piano di gestione della Riserva statale. Infatti al punto P.2.1 MISURA II.1 MIGLIORARE L’ACCESSIBILITÀ DALL’ESTERNO E LA PERCORRIBILITÀ INTERNA il Piano di gestione esprime le finalità di tale azione ovvero "Con riferimento alla percorribilità interna, occorre realizzare un sistema di sentieri didattico-turistici differenziati per tipologia di utilizzo e zone della Riserva con diverso grado di protezione e una serie di aree parcheggio connesse." Nel Piano di gestione viene infatti riportato l'intervento in questione proprio con riferimento all' AZIONE II.1.6 REALIZZARE LA “PORTA DELLA RISERVA” CON AREA DI SOSTA, INFOPOINT E PARCHEGGIO AUTO A PUNTA PENNA GROSSA E APANI" Si prevede la realizzazione di un’area di sosta in località Punta Penna Grossa su un terreno con scarso valore naturalistico attualmente occupato da seminativi. Mediante livellamento e battimento del terreno vegetale, verranno piantumante essenze autoctone per creare un sistema di ombreggiatura (Quercus Ilex) e per delimitare l’area (Pistacia lentiscus, Ramnus alaternus, ecc.). Si prevede inoltre l’acquisto di un mezzo ecologico ad alimentazione elettrica o a gas per il trasporto dei turisti dal parcheggio alla spiaggia. Localizzando il parcheggio in corrispondenza del ponte di Punta Penna Grossa si decongestionerà il traffico lungo la strada che porta verso il molo, quest’ultima verrebbe solo utilizzata dai proprietari di terreni a valle del parcheggio, da disabili che fruiscono la spiaggia, dal mezzo di trasporto dell’Ente gestore e dai mezzi adibiti alla gestione e controllo. Il divieto di accesso per tutti gli altri mezzi risolverà i problemi di parcheggi abusivi determinando un rigoroso controllo dei flussi turistici tramite la contingentazione delle automobili parcheggiate. La presenza del parcheggio in corrispondenza dell’inizio della complanare che immette nella Riserva naturale né fa l’ideale “porta della Riserva” dove localizzare l’infopoint, il personale addetto alla sensibilizzazione e la cartellonistica esplicativa. La distanza dalla costa incentiverà l’utilizzo della biciclette che potranno essere noleggiate presso l’infopoint. La redditività dell’intervento, permetteranno l’apertura del PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 49 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano parcheggio durante tutto l’anno anche quando tale attività non è economicamente conveniente, in questo modo si risolverà l’attuale piaga dei furti nelle automobili nei mesi non estivi." Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica Gli interventi di cui all'Azione 5, risultano assolutamente conformi in quanto ricadono all'interno delle strategie del Piano di gestione della Riserva statale. Infatti al punto "K .7.1 - VALORIZZAZIONE E FRUIZIONE DELLE AREE INTERNE (A SUD DELLA SS. 379) NEI LIMITI DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E CON RIGUARDO AI VALORI PAESAGGISTICI" il Piano di gestione esprime le finalità del recupero del patrimonio edilizio sottoutilizzato o inutilizzato ovvero "Le ipotesi di piano si fondano sul recupero e sulla valorizzazione di tale patrimonio perseguendo i seguenti obiettivi:..." il riuso funzionale di detti contenitori per attività connesse alla fruizione corretta e guidata dell'area naturale”. 16.7 - Strumentazione a scala regionale - PUTT/P : Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa” Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica Ambiti territoriali estesi (A.T.E.) Il P.U.T.T. della Regione Puglia perimetra diversi ambiti territoriali denominati “Ambiti Territoriali Estesi” (ATE), con riferimento al livello dei valori paesaggistici. Gli interventi di cui all'Azione 4 “Riqualificazione ambientale di Punta Penna Grossa”, ricadono parzialmente in ATE C (valore distinguibile) e parzialmente in ATE D (valore relativo). Gli interventi di cui all'Azione 5 “Sistemazione e allestimento area faunistica” ricadono in ATE A (valore eccezionale). Ambiti territoriali distinti (A.T.D.) Gli ATD individuano le emergenze e peculiarità in riferimento a caratteri geologici, geomorfologici, della copertura botanica, delle potenzialità faunistiche e delle stratificazioni storiche e culturali nonché dei regimi di tutela di una determinata zona. Per quanto riguarda il sistema dell’assetto geologico, geomorfologico e idrogeologico, l’area d’intervento è interessata parzialmente dall’ATD “Area litoranea” anche se non cartografata ed in particolare l’intervento 4 è in parte compresa nella fascia di pertinenza, in parte nella fascia annessa, in parte ne è fuori. Gli interventi di cui all'Azione 5 ricadono nell’area di pertinenza. L’area degli interventi di cui all'Azione 5 è interessata dall’ATD “Bacini”. Per quanto riguarda il sistema della copertura botanico-vegetazionale, colturale e della potenzialità faunistica, l’area dell’intervento 4 non è interessata da alcun ATD, l’area dell’intervento 5 è interessata dall’ATD “Macchia”, “Biotopo” e “Zona umida”. La zona degli interventi n.4 e n.5 ricadono completamente in un’area sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. 3267 del 30/12/1923, nonché a Vincolo Paesaggistico ai sensi della L. 1497 del 29/06/1939 e a vincolo paesaggistico ai sensi del Decreto Galasso D.M. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 50 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano 01/08/1985. Compatibilità con gli ATE Facendo riferimento all’elaborato B.1B Relazione generale, gli interventi hanno lo scopo di ridurre l’impatto antropico nell’area nei pressi di Punta Penna Grossa nonché di aumentarne il grado di naturalità e di biodiversità e di ridurre il grado di vulnerabilità degli ecosistemi presenti, inoltre hanno lo scopo di valorizzare da un punto di vista turistico l’intera area. Gli interventi non vanno in contrasto con gli indirizzi di tutela degli ATE, infatti oltre ad eliminare alcuni detrattori (per esempio il parcheggio incontrollato) e/o a ridurre l’intensità di altri (organizzazione e regolamentazione degli accessi e dei percorsi), consentono la conservazione e valorizzazione dell’assetto attuale, il recupero di situazioni compromesse (eliminazione delle aree a parcheggio incontrollato, ridimensionamento e rivegetazione parziale della strada in rilevato, la bonifica delle micro discariche, alberatura di un parcheggio). L’azione 5 consentirà oltre che alla realizzazione di un centro per il recupero della fauna ed in particolare delle testuggini, la valorizzazione della stessa anche a fini turistici in quanto diverrà punto di richiamo per i visitatori della Riserva. Anche la realizzazione della torretta di avvistamento dell’avifauna si inquadra come intervento per la creazione di un punto di attrazione per i visitatori (ma anche per i ricercatori) dopo che è stato creato un chiaro d’acqua per la sosta dell’avifauna, necessario quindi per consentire l’osservazione della natura senza arrecare disturbo alla fauna selvatica. Gli interventi consentono anche la trasformazione compatibile con la qualificazione paesaggistica infatti: − l’allargamento della strada di accesso sarà eseguito con materiali simili a quelli attuali, rispetterà l’andamento plano-altimetrico del suolo e l’idrografia superficiale; − il parcheggio sarà recintato da un muretto in pietrame a secco (in parte derivante dal ripristino di quello esistente), elemento molto diffuso nell’area; − uno dei parcheggi sarà riqualificato grazie dalla piantumazione di essenze arboree e arbustive; − i gabbiotti saranno del tipo prefabbricato in legno di piccole dimensioni e a carattere temporaneo, infatti saranno smontati e portati via alla fine stagione estiva; − la rinaturalizzazione dell’area agricola, oltre ad essere un miglioramento ambientale, sarà un intervento di riqualificazione del paesaggio dopo le profonde trasformazioni ad opera dell’uomo dei decenni passati. Compatibilità con gli ATD Facendo riferimento ai sistemi territoriali e agli elementi strutturanti il territorio, si può affermare che gli interventi rispettano quelle che sono le Direttive di Tutela (art.3.05 delle NTA del PUTT) degli Ambiti Territoriali Distinti. Per il sistema "assetto geologico, geomorfologico e idrogeologico", il progetto non contrasta con la tutela delle componenti geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche, inoltre, facendo PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 51 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano riferimento alla condizione più restrittiva, quella degli ATE “A”, non modifica in alcun caso i caratteri delle componenti presenti, non prevede attività estrattive, mantiene e potenzia l'insieme dei fattori naturalistici connotanti il sito (art.3.05.2.1). Alcuni interventi ricadono in ATD “zona litoranea” area di pertinenza e/o ATD “zona litoranea” area annessa (art.3.07 NTA del PUTT). Il progetto non contrasta con i regimi di tutela e le prescrizioni di base di queste aree (art.3.07.4 NTA) in quanto si applicano gli indirizzi di tutela degli ATE “A”, art.2.02.1.1 (art.2.02.1.2 per l’area annessa) e le direttive di tutela degli ATE “A”, art.3.05.2.1 (art.3.05.2.2 per l’area annessa). Il progetto rispetta anche le prescrizioni integrative delle “aree litoranee” e delle “aree annesse alle zone litoranee” in quanto non prevede interventi comportanti la modificazione dell'assetto del territorio e la realizzazione di nuove opere edilizie. Le opere inoltre rientrano fra quelle autorizzabili in dette aree così come previsto dall’art.3.07.4.1 e 2 delle NTA del PUTT. Le prescrizioni di base e i regimi di tutela dell’ATD “bacini” è riferibile a quella dei corsi d’acqua, pertanto la sistemazione dell’area faunistica (azione 5), è perfettamente compatibile con il paesaggio, infatti (art.3.08.4.1.b-1) “sono consentiti interventi di mantenimento e ristrutturazione di manufatti edilizi ed attrezzature per attività connesse con il corso d'acqua (pesca, nautica, tempo libero, orticoltura, ecc.); costruzioni di nuovi manufatti a tale destinazione sono ammesse se localizzate in modo da evitare compromissioni idrauliche ed eccessivo ingombro”. L’azione 5 prevede solo opere di a l l e s t i m e n t o i n t e r n i d i a l c u n i a m b i e n t i d e l f a b b r i c a t o e x c a s a c o l o n i c a e completamento e la realizzazione di recinti in pali di legno e rete metallica. Per il sistema "copertura botanico-vegetazionale e colturale", il progetto persegue la tutela delle componenti del paesaggio botanico-vegetazionale di valore scientifico e importanza ecologica, economica, di difesa del suolo, nonché di importanza sia storica sia estetica. Inoltre in tutti gli ambiti persegue la protezione e la conservazione di ogni ambiente di particolare interesse biologico-vegetazionale e delle specie floristiche rare o in via di estinzione. Ancora, negli ATE "A" il progetto non prevede il danneggiamento delle specie vegetali autoctone, l'introduzione di specie vegetali estranee e la eliminazione di componenti dell'ecosistema, l'apertura di nuove strade l'ampliamento di quelle esistenti, l'attività estrattiva, l'allocazione di discariche o depositi di rifiuti ed ogni insediamento abitativo o produttivo, la modificazione dell'assetto idrogeologico. Il progetto è compatibile anche negli ATE “C” e “D” in quanto non prevede insediamenti e interventi di trasformazione fisica del territorio e persegue anzi la conservazione degli elementi caratterizzanti il sistema botanico-vegetazionale e la sua ricostituzione. L’azione 5 (sistemazione dell’area faunistica), sebbene ricade in ATD Macchia e Biotopo, non prevede interventi che possano danneggiare in alcun modo la vegetazione forestale esistente in quanto saranno attuati tutti all’interno dell’area edificata o recintata, pertanto sono perfettamente compatibili con le direttive di tutela (art.3.05.3.1) e le prescrizioni di base di tali aree (art.3.10.4.1). PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 52 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano L’azione 5 ricade inoltre in ATD “Zona umida” nelle quali si applicano le direttive di tutela e le prescrizioni di base delle “Coste e aree litoranee”, di cui si è già dimostrata la compatibilità. Nelle aree d’intervento non vi sono beni storico-culturali di riconosciuto valore o di riconosciuto ruolo negli assetti paesaggistici, comunque gli interventi rispettano il sistema della "stratificazione storica dell'organizzazione insediativa" dell’area, tanto che una delle aree a parcheggio sarà delimitata da un muretto a secco, tipico elemento del paesaggio pugliese caratterizzante anche le aree agricole del sito. 16.8 - Strumentazione a scala regionale - Piano di bacino per l'Assetto idrogeologico PAI Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa” Come desunto dalle tavole del “Piano di Assetto Idrogeologico" o (PAI) si evidenzia che le aree destinate a parcheggi e nuova stradina di accesso, non interferiscono con aree di pericolosità idraulica (ALTA,MEDIA,BASSA) o aree a rischio (R1,R2,R3 ed R4). Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica Come desunto dalle tavole del “Piano di Assetto Idrogeologico" o (PAI) si evidenzia che le aree su cui ricade il fabbricato esistente destinato agli allestimenti per area faunistica e quelle di sua pertinenza, non interferiscono con aree di pericolosità idraulica (ALTA,MEDIA,BASSA) o aree a rischio (R1,R2,R3 ed R4). 16.9 - Strumentazione a scala nazionale - Riserva Terrestre ed Area Marina protetta di "Torre Guaceto" (cfr. T.4B sez.A) Azione 4 – Riqualificazione ambientale dell'area di “Punta Penna Grossa” Il sito interessato dagli interventi di cui all'Azione 4 “Riqualificazione ambientale di Punta Penna Grossa” non ricade nella Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, è interessata però da istituti di protezione ambientale di livello comunitario ai sensi della Direttiva 92/43 CE “Habitat” e della Direttiva 79/409 CE “Uccelli”, concernenti rispettivamente la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e la conservazione degli uccelli selvatici. Più precisamente l’area ricade solo marginalmente nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT9140008 “Torre Guaceto”, è invece completamente compresa nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) IT 9140005, “Torre Guaceto e macchia S.Giovanni. Interrelazioni tra l'area di intervento e la disciplina normativa: l'intervento ricade all'interno dell’area SIC “Torre Guaceto e Macchia di S. Giovanni”, pertanto è stato già acquisito il parere favorevole di Valutazione di Incidenza da parte degli organi preposti, così come disposto dal D.P.R. 357/97, integrato dal D.P.R. 120/2003 e L.R. N°11/2001, in sede di progettazione definitiva. Azione 5 – Sistemazione ed allestimento dell’area faunistica Anche gli interventi di cui all'Azione 5 “Sistemazione e allestimento dell'area faunistica” sono completamente ricompresi nelle aree protette suddette. Le azioni suddette comportano necessariamente la realizzazione di moderate opere di PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 53 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano allestimento interno, ma anche esterno, a livello di recinti, che sono indispensabili per attivare pienamente il funzionamento del fabbricato ex casa colonica come area faunistica. Pertanto, nell’ambito di tale fase progettuale si prevede di attuare quegli interventi che possono mettere in condizioni di agibilità detto fabbricato esistente, in relazione all’uso che a cui si intende destinarlo, ovvero a scopi di servizio, formazione ed informazione sull'area naturale protetta della Riserva di Torre Guaceto. All'interno di questa ipotesi progettuale non esistono previsioni di nuove opere come aree di sosta o parcheggi in quanto già realizzati nella prima fase attuativa, dunque non saranno eseguite opere che possano trasformare o alterare l'area ad elevata naturalità, agendo soltanto nella direzione della conservazione e valorizzazione, attraverso anche una attenta fruizione turistica guidata, dell’assetto attuale del sito. Interrelazioni tra l'area di intervento e la disciplina normativa: l'intervento ricade all'interno dell’area SIC “Torre Guaceto e Macchia di S. Giovanni”, pertanto è stato già acquisito il parere favorevole di Valutazione di Incidenza da parte degli organi preposti, così come disposto dal D.P.R. 357/97, integrato dal D.P.R. 120/2003 e L.R. N°11/2001, in sede di progettazione definitiva. 17 - Aspetti sulla implementazione della fruizione turistica La scelta di pensare ad un sistema di azioni, come elencate al paragrafo 1, parte dalla motivazione principale della istituzione di una vera e propria Riserva Naturale che, oltre alla presenza di elementi animali e vegetali di particolare pregio, importanza e valenza naturalistica, può permettersi di fare scelte strategiche sui propri beni storico-architettonici che sono anche imprescindibilmente valenze territoriali. Tutte le valenze della Riserva ed in particolare quelle storico-architettoniche, infatti, devono servire come “strumenti” per attuare e sviluppare il ruolo destinato dal legislatore alle Riserve Naturali, ovvero attuare un modello di economia possibile in equilibrio con l’uomo, la natura, le tradizioni, la storia e l’ambiente di un territorio. Oltre al tradizionale Centro Visite ed al fondamentale completamento delle strutture già finanziate all'interno della Riserva risulta, quindi, necessario pensare alla realizzazione di altri “luoghi di conservazione e fruizione attiva” come appunto la presente proposta progettuale. Si guarda, in particolare, all'allestimento della Torre aragonese che tende a conseguire come finalità, una offerta turistica diversa, non il solito museo, ma la ricostruzione di una realtà storica ambientale ed economica che si è svolta proprio là difronte alla stessa Torre e lungo quel mare. Pertanto gli obiettivi a cui si punta, attraverso questa proposta progettuale, sono la realizzazione di un importante tassello che va ad inserirsi all'interno dell'articolato sistema di fruizione che in questi anni il Consorzio sta promuovendo su tutti gli ambiti particolarmente caratterizzanti della Riserva statale di Torre Guaceto. L'aspetto significativo è quello di mantenere, però, un legame storico e per di più archeologico per far conoscere al visitatore quale realtà sia ancora in piedi, tra un paesaggio insolito fatto questa volta di vegetazione e fauna, che scorre davanti agli occhi tra testimonianze del passato. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 54 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Si tratta insomma di mettere insieme più peculiarità, naturalistico-storiche che, come detto, fanno parte delle strategie attive di intervento, espresse nel proprio Piano di Gestione e vi è di più, tali proposte di fruizione, come l'area di parcheggio in località Punta Penna Grossa quale controllo per gli impatti sull'ambiente, una volta attuate, si potranno inserire in modo assolutamente alternativo alle strategie turistiche del sistema territoriale salentino, offrendo un pacchetto alternativo certamente unico. 18 - Cantierabilità dell'intervento e cronoprogramma delle fasi attuative La presente proposta progettuale è stata sviluppata a livello di progettazione esecutiva, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge in materia di appalti pubblici, stante anche la disponibilità immediata degli immobili interessati dallo stesso progetto come già esposto al paragrafo 15. Pertanto la cantierabilità dell'intervento sarà subordinata ai tempi indicati nella procedura di evidenza pubblica (bando) da attivarsi secondo le modalità stabilite dal Consorzio di Gestione in quanto Ente appaltante. Il cronoprogramma delle attività – allegato A.10 - che si riferisce alla intera e complessa realizzazione degli interventi infrastrutturali sulle cinque Azioni descritte, sarà necessariamente coordinato con quanto stabilito dal decreto di finanziamento e non potrà certamente essere inferiore a previsti 273 giorni per l'esecuzione delle opere previste. Infatti, date le azioni progettuali previste e la loro particolare modalità di attuazione, oltre alla intrinseca diversità delle stesse, le relative fasi di cantierizzazione restano legate a specifiche variabili, una per tutte l'allestimento del pontile – Azione 2 - che dovrà necessariamente fare i conti anche e soprattutto con le condizioni meteo-marine del sito. 19 - Priorità e criticità della fruizione dell’area L'area della Riserva è costantemente monitorata e non vi sono certamente elementi detrattori relativi ai rifiuti, né si segnalano altre forme di abusivismo o deturpazione di elementi costituenti il paesaggio, con particolare riferimento all'ambito territoriale interessato dalle azioni progettuali, laddove invece si promuove una costante strategia di valorizzazione e fruizione di tali ambiti. Proprio sulla questione rifiuti il Consorzio di Gestione della Riserva, nella sua attenta ed intensa attività di promozione, salvaguardia e fruizione dell'area, ha costantemente promosso, attraverso frequenti programmi di educazione ambientale e campagne di informazione e sensibilizzazione, ad accrescere la maturità e il senso civico dei cittadini e degli amministratori locali coinvolgendo direttamente anche il mondo della scuola, sul significato della raccolta e riciclaggio dei rifiuti. Oggi all'interno della Riserva, nelle aree interessate dalla fruizione diretta il Consorzio di Gestione opera direttamente la raccolta differenziata dei rifiuti. Si evidenzia, in particolare, che l'area interessata dall'allestimento della Torre costiera aragonese in questione in quanto all'interno della Riserva, risulta tra quelle che hanno conservato un elevato livello di naturalità. I caratteri ambientali, quasi propri di un museo all'aperto, unitamente alla particolare valenza PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 55 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano naturalistica dell’area, basata sulle specie vegetazionali presenti e sulla unicità della zona umida, sono, come detto, interessate da azioni continue di monitoraggio dell'intero habitat. Tali azioni che si protraggono da tempo, comportano inevitabilmente la necessità di attuare una continua ed aggiornata strategia di interventi. Vi è infatti il dovere storico e morale della conservazione di un ecosistema unico come potenzialità ambientale coniugata a quella storica, soprattutto nel senso di tutela degli interessi fruitivi pubblici in quanto patrimonio della collettività che i pochi, attualmente proprietari di buona parte delle aree più significative sotto il profilo ambientale, non hanno il diritto di cancellare. Aver mantenuto, quasi per caso, tale area umida ancora oggi ricca delle suddette valenze, obbliga pertanto alla necessaria salvaguardia e ricostituzione, lì dove possibile, di una continuità ecologica della stessa che ancora resiste, nonostante i ripetuti attacchi, prima di giungere al completo collasso. Invero risulta difficile pensare di poter prevedere ed attuare degli interventi volti soltanto a salvaguardare un'area che deve collegarsi ad un progetto complessivo di fruizione e tutela di un intero territorio che ha altre realtà naturali. Le azioni progettuali devono, però, assicurare come obiettivo primario, proprio la fruizione turistica integrale dell’area, certamente non disgiunta dalla necessaria salvaguardia delle specie botanico – vegetazionali e faunistiche ancora presenti, così come di quelle evidenti tracce storiche ancora esistenti sul territorio e che sono in corso di recupero e valorizzazione (prospezioni archeologiche e campagne di scavi sugli scogli di Apani). Le interessanti e singolari emergenze dell’area nel suo complesso, se pure inserite in una strategia di tutela e conservazione, si devono poter comunque necessariamente interrelare con una fase di fruizione, di tipo orientato e controllato. Assicurare la fruizione dell’intero habitat, dunque, vuol dire poter disporre non solo delle aree che fisicamente lo costituiscono, favorirne il libero accesso e la conseguente libera osservazione dei suoi caratteri ambientali, sempre con la dovuta attenzione a preservare nel lungo periodo le risorse naturali, storiche, in uno paesaggistiche. Il progetto trova piena rispondenza agli obiettivi e alle azioni previste nell’ambito del Programma Operativo della Regione Puglia per il periodo 2007-2013, Asse IV “Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e per lo sviluppo”. Nell’ambito dell’Asse IV le misure che corrispondono agli obiettivi e azioni previste nel progetto sono quelle della Misura 4.4 Rete Ecologica, che prevede interventi di supporto alla fruizione sostenibile a fini turistici delle risorse naturali, la promozione e valorizzazione del patrimonio naturale. 20 - Dimensione economica e Quadro Tecnico economico del progetto esecutivo Gli interventi progettuali prevedono un finanziamento complessivo, a carico della Regione Puglia, ed a favore del Consorzio di Gestione, pari ad € 1.000.000,00, distinto in due interventi A e B come indicato nel paragrafo 1: Intervento A - € 700.000,00 - Intervento B € 300.000,00. PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 56 RTP: arch. A. Vetrugno – dott. agr. F. Trisolini – dott. agr. V. Palmisano Pertanto la dimensione economica delle cinque azioni, appartenenti a questa complessa proposta, ammonta complessivamente ad € 1.000.000,00. Al fine di determinare un unico quadro economico dell'intervento è stato appositamente redatto l'Allegato A.9, a cui si rinvia per tutti i dettagli economici e che distingue, in ogni caso, i singoli importi per lavori e forniture, oneri della sicurezza e spese a disposizione dell'Amministrazione per i due interventi A e B che raggruppano le 5 Azioni. I prezzi unitari considerati nell’allegato elenco e tenuti a base del Computo metrico - Allegato A.7 e relativo Elenco Prezzi – allegato A.8, sono stati ricavati, quando possibile, per tipologia di lavori e caratteristiche, dall’esame articolato dei listini attualmente pubblicati (Listino Regione Puglia 2012), ma molto più approfonditamente sulla scorta di specifiche ed articolate indagini di mercato. Per quanto concerne le Spese tecniche, il Quadro Tecnico-Economico dell'intervento è stato determinato in applicazione della Deliberazione di G.R. n° 651 del 09/03/2010- Presa d'atto delle modificazioni, integrazioni e specificazioni alle direttive concernenti le procedure di gestione del P.O. FESR Puglia 2007/2013 - art. 14 - Spese ammissibili - punto 2 (per lavori da € 500.000,00 e sino ad € 2.500.000,00). Lecce, ottobre 2013 I Progettisti RTP: dott. arch. Antonio Vetrugno (capogruppo) dott. agr. Francesca Trisolini dott. agr. Vittorio Palmisano PROGETTO ESECUTIVO - Relazione tecnica - ottobre 2013 57