malattie, le (2) - Chiesa ADI Milano

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malattie, le (2) - Chiesa ADI Milano
CHIESA DI MILANO VIA F. ARMATE 338
incontri
amo
la Parola
SOLO LA VERITA’ CI RENDE LIBERI
Cristo ritorna!
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“Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato
tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto
andare in cielo.” (Atti 1:11)
“… il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio,
scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo
rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e
così saremo sempre con il Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.”
(1 Tessalonicesi 4:16-18)
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Introduzione
La materia del ritorno del Signore ha occupato un vasto spazio nella storia del
Cristianesimo. A volte di dibattito, altre di conflitto.
Il seme di questo insegnamento è stato gettato da Dio nell’Antico Testamento e la radice è
rimasta a lungo nascosta fino ad emergere nei Vangeli per bocca di Gesù e a crescere
con le rivelazioni escatologiche sia negli scritti di Paolo e di Pietro, sia nel libro che per
eccellenza toglie il velo dagli eventi degli ultimi tempi, che è l’Apocalisse.
Approfondire l’argomento è possibile, anzi viene regolarmente effettuato nei corsi delle
Scuole Bibliche evangeliche, facendo ampio ricorso alle regole dell’ermeneutica così
necessaria per interpretare il testo. È possibile ma richiede parecchio tempo. Pertanto con
questo incontro ci limiteremo a rappresentarne un quadro di sintesi.
Cristo ritorna: è il coronamento del Cristianesimo
Il progetto di Dio è perfetto. Nelle ere ha attraversato le sue diverse fasi (o dispensazioni),
quelle: della ribellione angelica nei cieli; della disubbidienza delle prime due creature che
hanno avuto il privilegio di stare alla diretta presenza di Dio; della promessa di un MessiaRedentore; della prima venuta di Cristo e al Suo sacrificio espiatorio; della risurrezione dai
morti e ascensione del Figlio di Dio; dell’opera dello Spirito Santo nella Chiesa; della
giustificazione per grazia mediante la fede e della santificazione… e infine quella del Suo
ritorno! Se Cristo non tornasse il progetto di Dio sarebbe incompleto, e vana la fede dei
credenti col loro… “rinunciare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo
mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e
l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù.” (Tito 2:12,13).
Vana sarebbe per uomini di Dio come l’apostolo Paolo l’attesa della “…corona di giustizia
che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a
tutti quelli che avranno amato la sua apparizione.” (2 Timoteo 4:8).
No, Dio non fa le cose a metà! E Cristo tornerà! I credenti vivranno con Lui per sempre!
Questo è il senso del Cristianesimo, anche se se ne parla davvero poco.
Cristo ritorna: la Bibbia lo attesta
Il ritorno di Cristo è una dottrina fondamentale della Scrittura. Dove si trova la promessa
del Suo ritorno?
principali passi
Antico Testamento
principali passi
Nuovo Testamento
Genesi 49:10;
Giobbe 19:25;
Isaia 11; 42:4, 49:7, 61:1,2; 65:17-25;
Geremia 23:5,6;
Amos 9:11,12;
Zaccaria 8:3-5 e cap. 14.
nei suoi 360 capitoli questa promessa è
menzionata 318 volte:
Matteo 16:21,27; cap. 24; 25:1-13;
Marco 13:24-27;
Luca 19:11-27; 21:25-28;
Giovanni 14:1-3; 21:21;
Atti 1:9-11; 15:14-17;
1 Corinzi 4:5; 15:24-28; 15:51-53;
1 Tessalonicesi 4:13-18;
2 Tessalonicesi 2:1-12;
1 Timoteo 6:14-16;
Tito 2:11-13;
Ebrei 9:24-28;
Giacomo 5:7-8;
1 Pietro 1:10; 5:4; 2 Pietro 3;
1 Giovanni 2:28; 3:1,2;
Giuda 1:14;
Apocalisse 1:7; 22:7,12,20.
Come avverrà?
La Bibbia parla ripetutamente del “giorno del Signore”, indicando così un periodo di
pesante ira o giudizio divino sugli impenitenti al tempo della fine, riferendosi
specificamente al tempo della grande tribolazione che precederà il ritorno di Cristo.
Altra cosa è “il giorno di Gesù Cristo” (1 Corinzi 1:7,8; 2 Corinzi 1:14; 1 Pietro 1:7; ecc.)
che per i santi rappresenta l’inizio del Regno con Gesù con la manifestazione della Sua
gloria.
Il ritorno del Signore avverrà in due fasi distinte, chiamate dal greco:
Parousia
o Presenza personale o venuta
(cfr. 1 Corinzi 16:17; 2 Corinzi 7:6-7; 1
Corinzi 15:23; 1 Tessalonicesi 4:14-17).
Si riferisce al primo periodo, ovvero al
Rapimento della Chiesa, PRIMA
dell’inizio della grande tribolazione.
Questo ritorno riguarderà la Chiesa,
avverrà nell’aria (1 Tessalonicesi 4:17),
per i credenti, in maniera inaspettata.
Apokalypsis
o Rivelazione, togliere il velo
(2 Tessalonicesi 1:6,7; 1 Pietro 1:7-13).
Si riferisce al Ritorno di Cristo con la
Chiesa, DOPO la grande tribolazione.
Questo avverrà con la Chiesa, sulla terra,
per tutto il mondo, dopo l’adempimento
dei segni illustrati dalla Parola di Dio.
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Nota
Non tutti concordano su questo, sostenendo che la Chiesa dovrà passare
attraverso la Grande tribolazione, cioè subire l’ira di Dio destinata a Israele e alle
nazioni (cfr. Matteo 24). Altri ritengono che Cristo tornerà durante la tribolazione.
Quando avverrà?
Numerose sono le date annunciate da tanti falsi profeti, dall’ascensione a oggi. Le
occasioni più clamorose si sono verificate alla caduta dell’Impero romano nel 476 d.C.; allo
scadere dell’anno 1000; all’inizio delle due guerre mondiali, ecc. Oscurantismo,
secolarizzazione e indifferenza religiosa sono solo alcune delle tante ragioni per le quali la
beata speranza nel ritorno di Gesù non è poi così viva, nel Cristianesimo. In piena epoca
di risvegli evangelici e pentecostale Dio guardi il Suo popolo dal seguire quell’esempio, e
lo aiuti a non preoccuparsi delle parole degli “schernitori beffardi” di cui parla l’apostolo
Pietro, i quali diranno:
“Dov’è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono
addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione”. (2 Pietro 3:3,4).
Non esistono segni specificamente connessi al rapimento della Chiesa. Il ritorno del
Signore per i Suoi santi è sempre presentato come l’immediata speranza della Chiesa
(Filippesi 3:20; 1 Tessalonicesi 1:9,10) in vista del quale ogni credente deve essere
sempre pronto (cfr. parabola dieci vergini, Matteo 25:1-13).
I segni riguardano invece la rivelazione di Cristo o Apokalypsis. La Parousia e
l’Apokalypsis sono così vicine tra loro (sette anni), che i segni premonitori avvertono che
la Parousia è ancora più vicina. Quali sono questi segni?
 I segni nel mondo: Aumento di peccato e d’iniquità (2 Timoteo 3:1-4; Luca 17:20-30;
Genesi 6:11); grandi distrette nazionali, perplessità e timori (Luca 21:25,26); carestie,
pestilenze, terremoti, guerre (Matteo 24:6,33); problemi nel mondo del lavoro, del
commercio e dell’industria (Zaccaria 8:10; Giacomo 5:4); ammasso di ricchezze
(Giacomo 5:1-3); aumento della scienza e facilità di viaggi (Daniele 12:3 Diodati; Naum
2:3-4; Isaia 60:8); proclami di pace (1 Tessalonicesi 5:1-3).
 I segni nella cristianità: Apostasia (2 Tessalonicesi 2:3; 1 Timoteo 4:1); ipocrisia o
professione esteriore (2 Timoteo 3:5); tiepidezza (Matteo 24:12; Apocalisse 3:14-16);
schernitori della verità (2 Pietro 3:3,4); falsi profeti ed eresie (Matteo 24:14; 2 Pietro
2:12); persecuzioni per i fedeli (Matteo 24:8-10; Marco 13:9, 11-13); evangelizzazione
mondiale (Marco 13:10).
 I segni in Israele: il ritorno di Israele in Palestina (Isaia 11:11,12; Ezechiele 36:24;
37:21; 43:5-6; Geremia 23:3-8; 32:37-41; Amos 9:14-15; Luca 21:24); lo sviluppo
sociale, agricolo ed economico della Palestina (Ezechiele 36:33-35).
La più chiara delle profezie dell’Antico Testamento in materia si trova in Daniele 9:25-27:
“Sappi dunque e comprendi bene: dal momento in cui è uscito l’ordine di restaurare e
ricostruire Gerusalemme fino all’apparire di un unto, di un capo, ci saranno sette
settimane e sessantadue settimane; essa sarà restaurata e ricostruita, piazza e mura, ma
in tempi angosciosi. Dopo le sessantadue settimane un unto sarà soppresso, nessuno
sarà per lui. Il popolo d’un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine
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verrà come un’inondazione ed è decretato che vi saranno devastazioni sino alla fine della
guerra.
Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare
sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore
commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non
piombi sul devastatore”.
Daniele prende spunto dalle profezie di Geremia sui 70 anni di deportazione di Giuda
(25:11,12; 29:10).
La sua profezia sulle 70 settimane è tanto chiara da diventare la base di una predizione
panoramica sull’intera storia dei Giudei dalla ricostruzione delle mura di Gerusalemme fino
all’instaurazione finale del Regno del Messia. Nella figura le 70 settimane (ebr. sabua, gr.
heptads = sette) sono heptads di anni, cioè 490 anni.
Nota
La risposta di Dio alla preghiera di Daniele sarà storicamente completa quando si
concluderà il giudizio sulla nazione di Israele, ed allora la visione profetica sarà
suggellata, perché adempiuta (cfr. Atti 3:20,21 “…affinché vengano dalla presenza del
Signore dei tempi di ristoro e che egli mandi il Cristo che vi è stato predestinato, cioè
Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose;
di cui Dio ha parlato fin dall’antichità per bocca dei suoi santi profeti.” ) e sarà conferita
ad Israele giustizia perpetua, quando finalmente accetterà Gesù Cristo come Messia
(Daniele 9:24).
Il totale di 70 settimane viene prima diviso in 7 settimane di 49 anni (v. 25). Al principio
di questo tempo l’ordine di “restaurare e ricostruire” fu impartito con il decreto di Artaserse
I di riedificare Gerusalemme (marzo-aprile del 445 a.C. – cfr. Neemia 2). Durante questo
periodo (445-396 a.C.) “essa sarà restaurata e ricostruita, piazza e mura, ma in tempi
angosciosi.”.
La divisione successiva è di 62 settimane cioè 434 anni (v. 26). Dopo questo periodo
(più le prime sette settimane – cfr. v. 25), “un unto sarà soppresso” (dal 396 a.C. a marzoaprile del 32 d.C.). Il periodo di 62 settimane terminò e Cristo fu messo a morte, e
nessuno fu per Lui. Tra queste due date intercorrono 69 settimane di anni (69x7).
Poiché nella Bibbia l’anno secondo i profeti dura 360 giorni (cfr. Apocalisse 11:2,3 con
12:14), questo periodo consta esattamente di 173.880 giorni.
Dopo le 62 settimane viene profetizzato un periodo di tempo indeterminato, del quale
non si conosce la lunghezza, in cui la nazione di Israele sarà rigettata, durante il quale “il
popolo d’un capo che verrà [la Bestia, il capo mondiale degli ultimi tempi dei Gentili, cfr.
7:8; Apocalisse 19:20] distruggerà la città e il santuario (v. 26). I Romani, sotto Tito,
distrussero Gerusalemme nel 70 d.C. Da allora la città è stata calpestata dai Gentili (cfr.
Luca 21:24), i Giudei sono stati dispersi e guerre e desolazioni hanno caratterizzato
l’epoca.
La settantesima settimana, sette anni di grande tribolazione, costituisce il culmine
della storia giudaica precedente all’instaurazione del Regno messianico (v. 27). Essa è
divisa a metà (tre anni e mezzo ciascuna). Durante la prima metà il “capo” (il “piccolo
corno” di Daniele 7:8,24,25) farà un patto coi Giudei, che saranno ristabiliti in Palestina e
potranno riprendere il culto nel tempio. “Il capo” è “l’uomo del peccato” del quale parla
Paolo in 2 Tessalonicesi 2:3. È chiamato anche “la bestia che viene dal mare” in
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Apocalisse 13:1, definito antiCristo, che sarà supportato dalla “bestia che viene dalla terra”
di Apocalisse 13:11, ovvero il falso profeta.
In mezzo alla settimana l’antiCristo infrangerà il patto, porrà la sua immagine nel nuovo
Tempio di Gerusalemme e vi siederà (2 Tessalonicesi 2:4), così il culto dei Giudei cesserà
(2 Tessalonicesi 2:3,4). Egli si auto-attribuirà il titolo di Messia e richiederà adorazione
come se fosse Dio in terra, il Cristo. Seguiranno tre anni e mezzo di estrema
tribolazione.
La venuta di Cristo concluderà questo periodo di dolori, portando giustizia eterna ad
Israele (v. 24) e giudizio su colui che è causa di desolazione, “il capo e i suoi eserciti”
(Apocalisse 19:20).
7 settim. di 49 anni
62 settimane – 434 anni
Periodo
indeterminato
445 aC – 396 aC
396 aC – marzo/aprile 32 dC
?
3,5 anni
3,5 anni
Dalla ricostruzione delle mura di Gerusalemme
alla crocifissione di Cristo
Israele rigettato
Distruzione di
Gerusalemme
nel 70 dC
Patto coi
Giudei,
ripresa
del culto
nel
tempio
L’anti
Cristo
rompe
il patto
e si fa
adorare
Decreto di Artsese
di riedificare
Gerusalemme
1 settimana
(70^)
Grande Tribolazione
Quando avverrà il ritorno del Signore, nessun uomo o angelo lo sa, neppure il Figlio
dell’uomo che era sottomesso al Padre, proprio come disse lo stesso Gesù esortando alla
vigilanza: “Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo,
neppure il Figlio, ma il Padre solo.” (Matteo 24:36).
Riepilogando i momenti principali, dopo il rapimento della Chiesa (risurrezione dei morti in
Cristo e glorificazione del corpo per coloro che saranno in vita) vi saranno:
 la manifestazione dell’antiCristo;
 l’ira del Giorno del Signore con tutti i segni descritti in Matteo 24, Luca 19 e Apocalisse
da 6 a 18;
 le nozze dell’Agnello;
 il ritorno di Cristo per instaurare il Suo regno con la Chiesa e gli angeli (questo
momento sarà visibile per tutti);
 l’antiCristo e il falso profeta saranno gettati vivi nello stagno di fuoco e Satana sarà
legato per mille anni;
 il regno di Cristo di mille anni;
 gli ultimi colpi di coda di Satana prima di essere gettato vivo nello stagno di fuoco per
sempre;
 la risurrezione dei reprobi (seconda risurrezione);
 il giudizio finale e la condanna (gettati vivi nello stagno di fuoco);
 infine, la vita eterna dei credenti in nuovi cieli e nuova terra, con la nuova
Gerusalemme.
Lo schema della pagina seguente può dare un contributo visivo, necessariamente
indicativo, al succedersi degli eventi dalla croce ai nuovi cieli e nuova terra.
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Tavola indicativa eventi degli ultimi tempi
Grande
tribolazione
Battaglia di
Harmaghedon
Nozze
dell’
Agnello
nel cielo
Crocifissione
Battaglia di
Gog e Magog
Satana legato
per 1000 anni
Risurrezione
Satana
rilasciato
Ascensione
Dispensazione
della Grazia
- Incontro con
Gesù nell’aria
Rapimento
della Chiesa
Gli abitanti della
terra non
vedranno Cristo
Ritorno di
Cristo con
la Chiesa
e gli angeli
visibile da
tutti gli
uomini
Apparizione
dei martiri della
grande tribolaz.
che non hanno
adorato
l’antiCristo
Risurrezione reprobi
e giudizio finale
(gran trono bianco)
(gettati vivi nello
stagno di fuoco)
Eternità
Millennio
- Risurrezione
morti in Cristo
- Glorificazione
corpo credenti
viventi
Satana gettato
vivo nello stagno
di fuoco
AntiCristo e falso
profeta gettati vivi
nello stagno di fuoco
Millennio
I credenti di
ogni tempo
risuscitati e
glorificati
regnano
con Cristo
Nuovi cieli
e nuova terra
Nuova
Gerusalemme
La gloria
dell’eternità
Perché la Chiesa di Cristo non passerà attraverso la Grande tribolazione?
Dopo aver parlato del rapimento della Chiesa nel cap. 4 di 1 Tessalonicesi, l’apostolo
Paolo aggiunge:
“Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; perché voi
stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte.”
(1 Tessalonicesi 5:1,2).
Inoltre, a motivo dell’errata comprensione di queste cose, in 2 Tessalonicesi 2 Paolo
interviene per dare ulteriori chiarimenti. Il ritorno del Signore non avverrà prima della
manifestazione dell’apostasia (l’allontanamento dalla fede descritto in 2 Timoteo 4:1) e
dell’antiCristo (2 Tessalonicesi 2:3,4). Ma l’uomo del peccato non può manifestarsi e anzi
è trattenuto dalla presenza dello Spirito Santo, che sarà “tolto di mezzo” (2:6,7)
congiuntamente al rapimento della Chiesa.
Spirito Santo e Chiesa sono strettamente collegati. L’azione dello Spirito Santo
avviene attraverso i credenti e la Chiesa non potrebbe operare senza lo Spirito Santo.
Ecco perché l’antiCristo si potrà manifestare in libertà soltanto dopo il rapimento.
Naturalmente, il libro dell’Apocalisse contribuisce notevolmente al chiarimento profetico.
Infatti, subito nel capitolo 4 leggiamo della visione di Giovanni che vede il trono di Dio nei
cieli e “… attorno al trono c’erano ventiquattro troni su cui stavano seduti ventiquattro
anziani vestiti di vesti bianche e con corone d’oro sul capo.” (4:2-4). I ventiquattro anziani
sono comunemente riconosciuti come una rappresentanza dei santi di ogni tempo (Antico
e Nuovo Testamento): sono nel cielo prima che lo sviluppo della profezia illustri la Grande
tribolazione.
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Nota
Parlando del tempo del ritorno del Signore, Paolo scrive: “Quando diranno: «Pace e
sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla
donna incinta; e non scamperanno.” (1 Tessalonicesi 5:3). Se la Chiesa non venisse
rapita prima avrebbe dovuto scrivere “non scamperemo” al posto di “scamperanno”.
Infine, per sua natura la Chiesa è un popolo a parte, che non può essere condannato con
il mondo (Apocalisse 15:1-4). Infatti, della Chiesa è scritto che “Gesù ci libera dall’ira
imminente” (Luzzi: “a venire”) (1 Tessalonicesi 1:10), e la Grande tribolazione è la
manifestazione dell’ira divina sopra i Suoi nemici.
Quello della Grande tribolazione sarà un tempo di opportunità per Israele
Durante la settantesima settimana di Daniele, Dio mostrerà la Sua misericordia verso
Israele a motivo delle promesse rivolte ai loro padri e per amor loro, e gli Ebrei
riconosceranno il Cristo come il Messia, a differenza del tempo della Sua prima venuta:
“Spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di
supplicazione; essi guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto, e ne faranno
cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico, e lo piangeranno amaramente come si
piange amaramente un primogenito.” (Zaccaria 12:10).
In quel tempo Dio sceglierà tra il Suo popolo centoquarantaquattromila persone che
saranno segnate con il sigillo di Dio. A loro spetterà di evangelizzare coloro che
attraverseranno gli anni della grande prova (soprattutto Israele), e saranno preservati dal
sigillo di Dio in mezzo alle persecuzioni di Satana tramite l’antiCristo e il falso profeta (cfr.
Apocalisse 7 e 14:1-5). Il risultato di questa “evangelizzazione” è “una folla immensa che
nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue… Essi
hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello.” (7:9; 14).
Anche in quel tempo Satana non potrà riuscire nel Suo piano di distruzione: le porte
dell’Ades non potranno vincere la Chiesa! (Matteo 16:18).
Il Millennio
Il Nuovo Testamento non dice molto del millennio. Esplicitamente ne troviamo la citazione
in Apocalisse 20:3,4,7. Per trovarne i dettagli dobbiamo ricorrere all’Antico Testamento.
Durante il regno millenniale Cristo regnerà quale Sovrano assoluto (Salmo 66:3). Il Suo
sarà un regno caratterizzato da pace e giustizia.
La pace sarà universale (Isaia 2:4; 9:6,7; Michea 4:3; Salmo 46:9).
Per quanto riguarda la giustizia, Cristo è il re di Isaia 32:1, che regnerà con giustizia su
tutte le nazioni del mondo (Michea 4:1-8). Nel Millennio cesseranno la seduzione di
Satana (Apocalisse 20:2,3), la sofferenza e la morte per i santi (Isaia 65:20). Continuerà
ad essere possibile peccare e la sofferenza e la distretta per il peccatore (Isaia 65:20).
Comincerà la conoscenza universale di Dio (Isaia 11:9; Abacuc 2:14, Zaccaria 8:22,23;
14:16); la natura sarà liberata dalla corruzione (Romani 8:19-21) e il peccato sarà
immediatamente punito (Apocalisse 2:27).
Durate il Millennio vi sarà prosperità universale (Isaia 65:21-24; Amos 9:13-15; Michea
4:4-5); fertilità universale simile a quella dell’Eden (Amos 9:13-16; Isaia 35:1; Ezechiele
36:8-12); il regno animale sarà ristorato (Isaia 11:6-8; 65:25); la luce del sole e della luna
aumenterà (Isaia 30:26). La Palestina sarà interessata da trasformazioni naturali; il Monte
degli Ulivi diverrà una valle (Zaccaria 14:4); un fiume uscirà dal santuario (Zaccaria 14:8);
la terra frutterà (Isaia 65:21-23).
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Al termine del Millennio la giustizia degli uomini sarà provata: Satana verrà liberato per
breve tempo (Apocalisse 20:7); sedurrà le nazioni (20:8); assedierà i santi (20:9). Le
nazioni saranno distrutte dal fuoco che scenderà dal cielo (20:9) e il tentatore sarà
definitivamente condannato (20:10).
Il giudizio universale o finale
L’evento conclusivo della storia del mondo sarà il giudizio universale, che avverrà dopo la
seconda risurrezione. Il giudizio sarà universale nel senso che tutti i perduti di ogni tempo
vi saranno soggetti. I perduti sono tutti coloro che non avranno fatto parte alla prima
risurrezione (Luca 14:13,14; Giovanni 5:29; Apocalisse 20:5). Il giudizio finale non
deciderà il destino futuro, perché già deciso, ma il grado di punizione (Matteo 11:24; Luca
12:48), secondo il perfetto registro divino (Apocalisse 20:12); le opere (Matteo 11:22); i
peccati nascosti (Geremia 17:9; Proverbi 28:13; Luca 12:2,3) e quelli del cuore (1
Giovanni 3:15; Matteo 23:27,28); la testimonianza negativa del libro della vita.
Il giudizio, irrevocabile, sancirà la morte seconda, cioè la separazione eterna da Dio
(Apocalisse 20:14,15). L’Inferno è chiamato anche Geenna per sottolinearne la realtà: è
abitato da malvagi (Apocalisse 21:8), un luogo di prigionia (Apocalisse 20:2,10), di dolore
e di sofferenza (Luca 13:28), di oscurità (Matteo 25:30).
Nuovi cieli e nuova terra
La terra sarà purgata col fuoco (2 Pietro 3:10-13) e Dio creerà nuovi cieli e nuova terra
(Apocalisse 21:1-8). Dal cielo scenderà la Nuova Gerusalemme (Apocalisse 21:9-27)
poiché lo scopo ultimo di Dio è di portare il Cielo sulla terra e Dio sarà ogni cosa in tutti (1
Corinzi 15:28). La Nuova Gerusalemme è descritta come una città a forma di cubo di circa
2.400 chilometri per lato, con un muro di cinta di diaspro alto 72 metri. I fondamenti della
città saranno di 12 differenti pietre preziose. La vita nella Nuova Gerusalemme sarà di
comunione con Cristo (1 Corinzi 13:12; 1 Giovanni 3:2; Apocalisse 22:4); riposo
(Apocalisse 14:13); completa conoscenza (1 Corinzi 13:12); santità (Apocalisse 21:27);
gioia (Apocalisse 21:4); servizio (Apocalisse 22:3); abbondanza (Apocalisse 21:6); gloria
(2 Corinzi 4:17; Colossesi 3:4); adorazione (Apocalisse 10:1; 7:9-12).
Perché nella cristianità si parla così poco del ritorno di Cristo?
I veri cristiani amano Dio al di sopra di tutto. Il Signore Gesù è l’Autore della nostra
salvezza eterna. Il Suo sacrificio vicario è il risultato concreto dell’Amore di Dio. Come si fa
a non volerlo incontrare? È una delle anomalie che dovrebbe far riflettere. Probabilmente
nella cristianità si parla molto poco del ritorno di Cristo perché fa paura. Invece chi è stato
riscattato da Cristo non deve temere alcun giudizio, perché come dice Gesù “Chi crede in
lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome
dell’unigenito Figlio di Dio.” (Giovanni 3:18) e “chi ascolta la mia parola e crede a colui che
mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.”
(Giovanni 5:24).
Conclusione
Cristo ritorna! Per i credenti sarà il coronamento di una vita di fede. Lo vedremo faccia a
faccia come Egli è. Quindi, insieme, uniamoci alla preghiera della Chiesa:
“Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni». E chi ode, dica: «Vieni». Chi ha sete, venga; chi
vuole, prenda in dono dell’acqua della vita. […] Colui che attesta queste cose, dice: «Sì,
vengo presto!» Amen! Vieni, Signore Gesù!” (Apocalisse 22:17;20).
Elio Varricchione
giovedì 25 febbraio 2016
Bibliografia:
Commentario Biblico Illustrato ADI-Media, dispense IBI-SCB Lombardia
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