Le sfaccettature della Riforma Disegnare Lutero e M. L. King
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Le sfaccettature della Riforma Disegnare Lutero e M. L. King
CULTURA Le sfaccettature della Riforma Berlino che soffre P U L’opuscolo pubblicato dalla Società di studi valdesi per il XVII Febbraio MARCO ROSTAN oco dopo le tesi di Wittenberg del 1517, in Italia già si leggeva Lutero. Nelle botteghe librarie dell’Università di Pavia si vendevano i primi testi luterani in latino. Un libraio pavese, Francesco Calvi, già nel 1519 ne importò da Basilea. Furono clandestinamente venduti scritti luterani, ma poi anche zwingliani e in genere riformati e, dopo gli anni quaranta, calvinisti. Questi testi, dal 1525 furono sovente tradotti in volgare, pubblicati anonimi, camuffati da libri di pietà. Anche fuori dalle aule universitarie la «diabolica eresia» dell’eresiarca di Sassonia (Lutero) divenne comprensibile anche agli «idioti, donne e putti». Così inizia il capitolo sulla Riforma in Italia nel tradizionale opuscolo della Società di Studi valdesi per il XVII Febbraio, curato da Susanna Peyronel Rambaldi*. Scelta obbligata nell’anno in cui ricorrono i 500 anni dall’affissione delle 95 tesi sulla porta della cattedrale di Wittenberg. E però scelta non scontata: tra le innumerevoli pubblicazioni su Lutero e sulla Riforma soprattutto in Germania e nella Ginevra di Calvino, l’opuscolo della Società affronta anche capitoli meno noti, come quello della Riforma in Italia e quello sulla Riforma radicale. Quest’ultima è stata spesso vista dagli storici come contrapposizione alla Riforma magisteriale dei fondatori delle chiese istituzionali. Fu senza dubbio una grande fucina di idee, alcune delle quali ripresero le proposte originali di Erasmo, che non erano rivolte soltanto alla Chiesa di Roma ma anche alla cultura religiosa tradizionale. I movimenti radicali – anabattisti, spiritualisti, razionalisti evangelici – con profonde differenze tra di loro, possono tuttavia essere considerati un unico fenomeno religioso che si contrappose alla Riforma. Due furono i punti «dottrinali» della grande divisione: il battesimo (i radicali non ritenevano valido quello dei bambini) e la Santa Cena, che peraltro contrappose anche Lutero a Zwingli e Calvino (che cosa sono il pane e il vino?). E poi la concezione stessa della chiesa, chiesa di popolo o chiesa di militanti? Chiesa o comunità o comunismo primitivo? E perché fu così dura la repressione dei dissidenti? Perché Lutero si schierò con i principi e Müntzer con i contadini?… Perché Serveto (che non accettava la Trinità) fu bruciato sul rogo, ma negli stessi anni iniziò la riflessione sulla tolleranza religiosa degli «eretici» da parte di teologi soprattutto italiani, come Sebastiano Castellione? Ovviamente nell’opuscolo si accenna solo a qualcuno di questi interrogativi ma la sua lettura è utile per stimolare una riflessione che non è solo di 500 anni fa, ma si ripropone spesso anche oggi, così come l’affermazione di un cristianesimo sostanzialmente etico e indifferente alla dimensione teologica. * Susanna Peyronel Rambaldi, La Riforma protestante. Torino, Claudiana, 2017, pp. 64, euro 5,10. Disegnare Lutero e M. L. King Le iniziative delle Chiese all’interno del Festival del fumetto di Angoulême U ROBERTO DAVIDE PAPINI na storia di immigrazione, sofferenza, di una faticosa integrazione: non stupisce che a vincere il premio della giuria ecumenica al Festival del fumetto cristiano (che si svolge in Francia ad Angoulême, accanto al più famoso Festival international de la Bande Dessinée) sia stato un albo che si occupa di questo tema così attuale. Come si può già intuire dal titolo, però, in Macaroni!, di Vincent Zabus e del ferrarese Thomas Campi, non si parla del dramma di questi giorni sull’immigrazione dai Paesi africani (e non solo) martoriati da guerra, violenze e povertà, ma dell’emigrazione degli italiani in Belgio dopo la seconda guerra mondiale. Come sempre, la giuria ecumenica premia non tanto un albo di esplicita connotazione religiosa (per questo c’è il premio per il miglior fumetto cristiano andato ex-aequo a Vincent – su San Vincenzo de Paoli – e a Les larmes d’Esther), ma un lavoro che sia portatore di temi ai quali le chiese cristiane cercano di dare una risposta. Così, aver premiato un fumetto sul tema dell’immigrazione, all’interno dell’Europa del secondo dopoguerra, rappresenta un’occasione di riflessione su come l’Europa sia incapace di gestire oggi il fenomeno migratorio e di accogliere chi scappa da situazioni drammatiche. La giuria ecumenica, presieduta dal pastore Jean-Pierre Molina, ha poi voluto riconoscere una menzione speciale a Manouches di Kkrist Mirror, una saga familiare che racconta la storia dei sinti, mentre un’altra menzione è andata al nostro Zerocalcare per lo splendido reporta- ge a fumetti Kobane Calling. Il Festival di Angoulême propone mostre, incontri e momenti di culto nelle chiese cattoliche e protestanti con un ecumenismo vissuto sul campo con fantasia e fraternità e che produce ogni anno eventi appassionanti. In particolare, quest’anno, i 500 anni della Riforma hanno visto nel tempio protestante due belle mostre di fumetti, unite e raccolte in un unico evento organizzato dalla neonata Associazione protestante per la valorizzazione del fumetto (Apvbd): «Da un Martin all’altro», su Martin Lutero e Martin Luther King. Il tutto accanto a una bella esposizione di pannelli a illustrare la storia della Riforma. A Martin Lutero era dedicata una bella mostra sull’albo a fumetti pubblicato da Glenat che uscirà in Francia a marzo (e che speriamo di vedere presto in italiano) e che è disegnato dal senese Filippo Cenni, già noto Oltralpe per aver realizzato i disegni dell’albo sulla vita di San Luigi. Coautori sono lo sceneggiatore Olivier Jouvray e Matthieu Arnold (professore di Storia moderna e contemporanea alla Facoltà protestante di Strasburgo) che ha svolto il ruolo di consulente storico. Come detto, il Festival ha vissuto anche momenti di culto: dalla divertente e appassionante predicazione disegnata del pastore Molina alla messa cattolica del sabato pomeriggio, fino al culto finale tenuto nella sede della Chiesa evangelica libera con la bella e intensa predicazione della pastora Solange WeissDéaux (Chiesa protestante unita di Francia) centrata sulla lettera di Giacomo (1, 19-25). Riforma · numero 6 · 10 febbraio 2017 · pagina 5 Albrecht Goes MARCO LOGGIA n pastore luterano compone nei primi anni Cinquanta queste poche densissime pagine*. La voce narrante è un aiuto bibliotecario che, a guerra appena finita, scopre poco a poco la strana vicenda della sua attuale padrona di casa, la signora Walker, la moglie del macellaio. Conversazioni, stralci di lettere, racconti per cucire addosso a questa donna con il volto in parte ustionato una storia. C’è tutto: la difficile quotidianità nei periodi atroci della Berlino in guerra, fatta di colpe, fame, rassegnazione ma anche, per quanto possibile, di protezione e solidarietà. Nel fuoco, innescato dalle bombe alleate, potrebbe consumare il sacrificio di se stessa, quasi a espiare una colpa collettiva. Ma l’atto doppiamente eroico di colui che le salva la vita lascia come monito il perenne segno dell’ustione, fisica e morale. * Albrecht Goes, Il sacrificio del fuoco. Firenze, Giuntina, 2017, pp. 50, euro 10,00.