FesTeGGiaMO i 50 anni Del CaMpOFiOrin

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FesTeGGiaMO i 50 anni Del CaMpOFiOrin
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protagonisti de
“il gusto del tempo”,
di andrea segre
sandro boscaini
premiato con il
meininger award
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wine spectator: il vaio
armaron tra i grandi
vini del mondo
campofiorin: una cosa
meravigliosa
xxvii seminario
tecnico a vinitaly
novitÀ: vign’asmara
2013
la ricetta: pappardelle
al pesto di zucchine
e anacardi con
vongole e pancetta
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news – aprile 2015
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FESTEGGIAMO I 50 ANNI DEL CAMPOFIORIN
Grande festa a tema Anni Sessanta per celebrare i
cinquant’anni del vino-icona di Masi, il Campofiorin
(#Campofiorin50). Location dell’evento è stata la Tenuta
Canova di Lazise con le ampie relative cantine, che
Masi in questa speciale occasione ha aperto agli amici.
Più di 250 gli ospiti, tra stampa internazionale, autorità,
membri della famiglia Boscaini e collaboratori, che a
Verona in occasione della manifestazione fieristica del
Vinitaly si sono stretti intorno al patron di casa, Sandro
Boscaini, anche conosciuto internazionalmente come
Mister Amarone, durante i festeggiamenti che si sono poi
conclusi con uno scenografico taglio della torta.
Il tema dei “mitici” anni Sessanta nasce dal desiderio di
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celebrare quello straordinario decennio di boom economico
che ha visto la nascita di tante intramontabili icone del made
in Italy, frutto di quella qualità raffinata e storica maestria
che tutto il mondo avrebbe riconosciuto. Il Campofiorin,
la cui prima vendemmia risale al 1964, appartiene senza
dubbio alle icone degli anni Sessanta, come la minigonna
per la moda, i mitici Beatles per la musica, la celeberrima
radio richiudibile TS502 di Brionvega per il design, la
roboante Ferrari Dino 264 per il mondo delle automobili.
Si tratta del decennio caratterizzato dal più importante
rinnovamento che il secolo scorso abbia mai visto con
eventi socio-politici e culturali che hanno influenzato e
modificato profondamente valori, aspirazioni e stile di vita
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FESTEGGIAMO I 50 ANNI DEL CAMPOFIORIN
delle future generazioni. La medesima fortunata sorte ha
avuto il Campofiorin, vino che ha indubbiamente cambiato
il destino dell’enologia veneta; internazionalmente
riconosciuto come il creatore di “una nuova categoria di
vini veronesi” (B. Anderson) da uve appassite ispirati alla
tecnica dell’Amarone, con ammiratori e critici che ne
hanno tessuto le lodi in tutto il mondo, e tanti imitatori
come spesso accade per i prodotti dal successo globale.
Ad immergere gli ospiti in quegli anni straordinari,
hanno contribuito scenografiche videoproiezioni, insieme
ad oggetti reali, come le preziose auto d’epoca arrivate
per l’occasione dal Museo Nicolis, e le hits eseguite dal
vivo dalla AL-B Band. “Era il periodo della prima beat
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generation e della musica pop”, ricorda Sandro Boscaini.
“Non esiterei a dire che il Campofiorin Masi è un vino
pop, in quanto cordiale e cosmopolita, autentico, capace
di creare un proprio stile che evolve con il tempo e rimane
sempre attuale”.
“Questa è una serata dedicata non solo alla storia di un
vino simbolo del Veneto, al suo successo internazionale,
ma anche alla mia famiglia, alla mia azienda a tutti i miei
collaboratori”. E infine, ha scherzosamente aggiunto Sandro
Boscaini: “prevedo per il nostro Campofiorin ancora tante
conquiste… non dimentichiamoci che gli anni Sessanta
sono stati soprattutto gli anni del primo sbarco dell’uomo
sulla luna…”
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PROTAGONISTI DE “IL GUSTO DEL TEMPO”, DI ANDREA SEGRE
Un film d’autore a firma di Andrea
Segre, pluripremiato regista italiano, per raccontare l’anima di Masi
e del suo Amarone. È “Il gusto
del tempo”, il documentario realizzato dalla Jolefilm di Francesco
Bonsembiante, che racconta non solo
il vino, emblema dell’azienda di Gargagnago in Valpolicella, ma soprattutto la filosofia, spesso controcorrente,
che ne caratterizza la storia.
“Quando due anni fa ho parlato con
Sandro Boscaini, patron di Masi,
dell’ipotesi di realizzare il video – spiega
Andrea Segre – gli ho detto subito che
sarebbe stato qualcosa di molto diverso
da una clip pubblicitaria: il regista pubblicitario è mestiere di dignità e grande
precisione, ma non è il mio. Di Masi
mi ha subito colpito il coraggio di sfidare e di mettere al centro un processo di
lavorazione che era considerato folle al
tempo, perché non rincorreva la velocità. Una scelta premonitrice di grande
intelligenza, che ha permesso all’azienda di crescere con continuità, una scelta
che avrebbe dovuto fare anche il Veneto, invece di correre incontro ai grandi
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guadagni: avrebbe costruito un percorso più lento di sviluppo ma più duraturo, che avrebbe generato anche gli
anticorpi per combattere questa crisi”.
Un anno di lavoro per realizzare il film,
perché il regista ha voluto seguire il ritmo delle stagioni con l’utilizzo di tecniche avanzate per girare: dai droni, alla
fotografia time-lapse per riassumere ad
effetto in pochi secondi quello che è
il processo lento e lungo dell’Appassimento, all’uso sapiente di tecniche di
accelerazione e di slow-motion.
Le immagini scavano nella vita e nei significati: le viti curate da grandi mani
sapienti, i contadini dallo sguardo profondo, la vendemmia, le ville agricole
dai muri che raccontano storie di secoli, l’uva in appassimento, la pigiatura; atmosfere poetiche che evocano la
passione di chi tramanda la tradizione
enoica per generazioni. Per sottofondo
essenziali tocchi musicali di pianoforte
eseguiti dalla Piccola Bottega Baltazar,
punteggiati da brevi testi – scritti dallo
stesso Segre – letti dalla voce di Giuseppe Battiston (Premio Masi alla Civiltà
Veneta nel 2010): “Abbiamo avuto il co-
raggio di fermare il tempo, di togliergli
il potere di consumare e di consumarci,
di ridare forma alla memoria e al gusto.
Non abbiamo avuto paura di saperlo
ascoltare. Non abbiamo avuto paura di
vederlo scomparire. E lui, il tempo, ha
saputo trasformarsi. Ha saputo stupirci.
Il vino di questa terra è diventato passato e futuro. Ha accolto la sua memoria”.
“Andrea Segre con la sua proverbiale freschezza e sensibilità ha catturato l’anima e lo stile di Masi con una
sintesi poetica dei nostri valori. Senza
alcun intento didascalico si è trasformato in un piccolo capolavoro che sa
emozionare, che stabilisce empatia con
l’osservatore” commenta Sandro Boscaini. “Il gusto del tempo” racchiude
la sintesi poetica di Masi: la storia, le
generazioni, la tradizione, l’esperienza.
Il tempo attesta il valore delle cose: di
un terreno, di una tecnica, di un prodotto. Il suo ritmo scandisce il nostro
appassionato lavoro: affina la qualità
nel vigneto, in appassimento e in cantina. Il nostro vino richiede tempo e
amore per essere apprezzato. Questo è
il gusto del tempo”
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SANDRO BOSCAINI PREMIATO CON IL MEININGER AWARD
Sandro Boscaini ha ricevuto il più importante premio
vitivinicolo tedesco “Meininger Honorary Lifetime
Achievement Award” (Premio alla Carriera) dalle mani
di Christoph e Andrea Meininger, proprietari della
casa editrice Meininger Verlag. Hermann Pilz, direttore
di Weinwirtschaft, nella laudatio di proclamazione ha
sottolineato “l’impegno di una vita profuso a servizio
della qualità, della rappresentatività regionale dei propri
vini, della visione di comunicarli e distribuirli nel mondo,
creando così con l’Amarone la punta avanzata dell’attuale
successo globale del vino del Veneto.”
La cerimonia di premiazione si è svolta all’Hotel
InterContinental di Düsseldorf alla vigilia di Prowein
e alla presenza di 600 invitati, personalità di spicco del
mondo dell’enologia internazionale.
Con lui quattro premiati prestigiosi: la famiglia Rothschild
di Chateau Mouton (Wine Family of the year), Accolade
Wines – Australia – (International Wine Business of the
year), il tedesco Wilhelm Weil (Wine Entrepreneur of the
year) e il brand italiano Ramazzotti (Spirits of the year)
che quest’anno festeggia duecento anni di attività essendo
nato a Milano nel 1815.
L’imprenditore veronese, noto internazionalmente come
“Mister Amarone”, rappresenta la sesta generazione
di una famiglia di vignerons della Valpolicella. A lui
è riconosciuto, con il suo appassionato impegno di
oltre 50 anni, di aver dato un contributo fondamentale
per rendere l’Amarone simbolo del Made in Italy nel
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mondo. Autorevole ambasciatore del suo territorio e della
sua cultura, fondatore del Premio Masi, ha portato la
Valpolicella sulla scena enoica internazionale facendone
conoscere la vocazione e la tradizione vitivinicola.
Il Meininger Award, giunto alla sua undicesima edizione,
rappresenta un importante riconoscimento per le aziende
e le personalità che si sono contraddistinte a livello
internazionale per i successi professionali nel campo del
vino e degli spiriti. Il premio viene conferito dalla Casa
Editrice Meininger Verlag, punto di riferimento per il
settore dell’editoria tedesco, con le sue testate nazionali
e internazionali specializzate nei prodotti del lusso,
nel business del vino e delle bevande, nella viticoltura,
gastronomia e interior design.
“È un onore per me far parte dell’albo d’oro di questo
prestigioso premio che riconosce il talento enologico di
alte personalità a livello internazionale” commenta Sandro
Boscaini. “Come in precedenza con il Barolo di Angelo Gaja
(2012) e il Chianti del Marchese Piero Antinori (2014) è
oggi l’Amarone che con me sale sul podio. Pertanto non è
solo un riconoscimento personale ma anche al vino principe
della Valpolicella e di Verona, simbolo della nostra storia e
del nostro territorio. È significativo che il riconoscimento
venga da un mercato di riferimento come la Germania,
primo per l’export del vino italiano e che anche rappresenta
per Masi una quota importante di fatturato; è infatti al
quinto posto per export tra i 97 paesi dove l’Amarone Masi
è distribuito”
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WINE SPECTATOR:
IL VAIO ARMARON TRA I GRANDI VINI DEL MONDO
punti
95
points
Il Vaio Armaron Serego Alighieri Masi 2008 riceve un
riconoscimento straordinario da Wine Spectator: 95/100
punti, entrando nella categoria “Classic”, riservata dalla
rivista americana ai più grandi vini del mondo. Il nostro
Amarone viene citato anche tra gli “Hot Wines”, ovvero
“le più sorprendenti scoperte di Wine Spectator: vini tra i
più premiati del mondo, rari e talvolta difficili da reperire,
ma che vale la pena di ricercare”.
“Rosso elegante, perfettamente bilanciato, struttura
tannica ben definita con aromi finemente compatti
di mora matura, succo di prugna, tabacco stagionato,
cioccolato fondente e spezie legnose. Un’intensa nota di
mineralità affumicata preme su un finale prolungato”, così
viene descritto questo storico Amarone cru, nobile icona
delle Storiche Possessioni Serego Alighieri, proveniente
dall’omonimo vigneto da cui sembra derivi il nome
Amarone
CAMPOFIORIN: UNA COSA MERAVIGLIOSA
Robert Parker assegna un ulteriore punteggio, 91/100,
al Campofiorin 2011, che si aggiudica un posto in vetta
alle classifiche enologiche internazionali assieme agli
Amaroni Masi.
Un vino che non ha bisogno di presentazioni e che, come
scriveva Goffredo Parise nel Corriere della Sera, “è una
cosa meravigliosa, (…) come un bellissimo libro, come un
verso di Omero, come il peso di un grappolo d’uva nella
mano, come un intero ananas mangiato in quei climi
caldi e umidi che sono il Sud Est asiatico. Campofiorin
ha una propria vita organica che comunica ai nostri sensi
qualche cosa che non dimenticheremo mai più”.
Nato nel 1964, Campofiorin ha segnato la storia enoica
della Valpolicella dando vita a una nuova categoria di
vini veneti ispirati alla tecnica produttiva dell’Amarone.
L’utilizzo di una percentuale di uve parzialmente appassite
in vinificazione conferisce al vino una sorprendente
concentrazione di aromi e profumi e un incremento nel
contenuto alcolico, nel colore, nei tannini più morbidi e
raffinati.
Il 30 settembre 2014 abbiamo festeggiato i cinquant’anni
di vendemmia di questo vino icona e, in attesa dell’uscita
dell’annata 2014, abbiamo aperto i festeggiamenti in
occasione del recente Vinitaly con un evento a tema anni
Sessanta in onore della nascita di questo vino, che assieme
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a tante altre icone del made in Italy caratterizzò quel
periodo di boom. Il prossimo appuntamento è invece a
maggio, con la messa online del sito Campofiorin.com
e tante altre novità, tra le quali concorsi social dedicati,
tutti da vincere!
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XXVII SEMINARIO TECNICO A VINITALY
Per gli addetti ai lavori, si è tenuto a Vinitaly il 27°
Seminario Tecnico Masi con i risultati del progetto di
ricerca del Gruppo Tecnico Masi, in collaborazione con
DiSAA Università di Milano, che hanno studiato i fattori
ambientali e le tecniche agronomiche per la preparazione
delle uve da Appassimento.
Scopo di questa sperimentazione è stato quello di valutare
l’effetto di alcune scelte agronomiche (genotipo, ambiente,
forma d’allevamento, tecniche di gestione della chioma
e fertilizzazione) sulle caratteristiche costituzionali e
tecnologiche dell’uva al momento della raccolta e come
queste incidono sulle cinetiche di Appassimento e sulle
proprietà ultime dell’uva appassita e quindi sulla qualità
del prodotto finale. Ne è risultato che “il genius loci, cioè
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lo spirito del territorio che si esprime attraverso la gente
della Valpolicella, ha saputo individuare negli anni le buone
pratiche che hanno regolato il modo di selezionare le uve da
destinare all’Appassimento tradizionale per la produzione di
grandi vini rossi, a cominciare dall’Amarone e dal Recioto.
L’allevamento della vite a pergola in collina, la scelta dei
grappoli più spargoli, la selezione di determinate varietà
di uve sono un patrimonio di conoscenze della gente di
questa terra e la nostra sperimentazione scientifica non fa
altro che confermarle e raffinarle” spiega Raffaele Boscaini,
Coordinatore del Gruppo Tecnico Masi.
La sperimentazione si è svolta presso l’azienda Masi Agricola,
in Valpolicella, in collaborazione con lo staff accademico del
prof. Brancadoro (Università di Milano) durante tre stagioni
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XXVII SEMINARIO TECNICO A VINITALY
consecutive: 2012-2013-2014, analizzando l’andamento del
processo di appassimento e di sovramaturazione a seconda
del mutare di condizioni climatiche, varietali e agronomiche.
“Tre annate profondamente diverse tra loro”, spiega il
professor Lucio Brancadoro, “il 2012 è stata un’annata
piuttosto calda, mentre il 2013 media cui è seguito un
2014 piovoso e freddo. Insomma tre stagioni che possono
sintetizzare le situazioni più differenti”.
L’analisi è stata fatta su uve Corvina e Corvinone in
vigneti di pianura e di collina di proprietà del Gruppo
Masi tra Gargagnago, Mazzano e Torbe, allevati a
pergola o a guyot. Sono state fatte anche delle sottotesi
con diversi trattamenti agronomici (trattamenti con calcio
e defogliazioni). Gli effetti delle diverse combinazioni sulla
qualità finale dell’uva prodotta e posta ad appassire sono
stati svelati durante il Seminario Masi. “Notiamo evidenti
differenze a seconda delle diverse situazioni, soprattutto in
un’annata particolarmente difficile come il 2014”, conferma
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Raffaele Boscaini, “abbiamo verificato cosa accade a causa
di condizioni climatiche avverse nella zona del grappolo;
abbiamo la conferma che i grappoli più spargoli sono ideali
perché fanno circolare meglio l’aria e limitano la presenza di
umidità; e la forma di allevamento più adatta si conferma la
pergola in collina, che crea attorno a sé un microclima che
lima gli eccessi termici e luminosi, permettendo una migliore
fisiologia della vite e favorendo acini sani e serbevoli”.
“Queste ricerche sono finalizzate alla riduzione dei
trattamenti in vigna e al costante miglioramento qualitativo
non solo delle nostre uve – conclude Boscaini – ma anche
di quelle dei nostri conferenti seguiti dai tecnici del
Gruppo: si tratta di una quarantina di famiglie, con le quali
abbiamo rapporti da molti anni o da generazioni. Puntiamo
a trasmettere la filosofia di fondo dell’azienda e il necessario
aggiornamento tecnico con incontri di formazione con il
professor Brancadoro, al fine di ottenere uve di massima
qualità destinate all’eccellenza Amarone”
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NOVITÀ: VIGN’ASMARA 2013
Ha debuttato a Vinitaly 2015 il prodotto new entry
di Masi, Vign’Asmara 2013, importante ed elegante
bianco trentino dal carattere deciso, pensato per il lungo
affinamento. Dedicato nel nome al mito della suntuosa
dimora nobiliare, Villa Asmara, travolta da vicissitudini
belliche, e al suo storico vigneto, il vino proviene dalle
antiche Tenute dei Conti Bossi Fedrigotti, conosciute
dal 1697 per la produzione di vini di pregio, che nel 1961
hanno dato i natali al Fojaneghe. Primo esempio di uvaggio
bordolese in Italia, quest’ultimo ha recentemente ricevuto
il punteggio di 90/100 dagli esperti e opinion maker
Markus Del Monego e Andreas Larsson, riconoscimento
importante, a cui auspichiamo ne seguiranno presto altri
per il nuovo nato del Casato.
Il Vign’Asmara, IGT delle Dolomiti, ha già suscitato
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grande interesse per l’uvaggio insolito, che amalgama allo
Chardonnay (80%), vitigno internazionale, l’indigeno
Traminer (20%) dando vita a una nuova identità. “Il
carattere di contemporaneità del Vign’Asmara consiste
proprio nel fatto che si tratta di un bianco nobile di stampo
internazionale ma con altrettanta nostrana specificità. Un
vino che parla tante lingue senza dimenticare l’accento
della terra trentina da cui nasce” spiega Raffaele Boscaini,
coordinatore del Gruppo Tecnico Masi.
Le uve vengono vendemmiate a mano dopo pratiche
colturali nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale.
L’affinamento in barrique di rovere francese esalta
l’eleganza e la spiccata personalità del Vign’Asmara, che
rappresenta la massima espressione di vino bianco nel
portfolio Masi
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Pappardelle al pesto di zucchine e anacardi
con vongole e pancetta
abbinato a campofiorin masi
Ingredienti per 4 persone
Preparazione
• 320 g pappardelle all’uovo
• 50 g pancetta
Lavare la zucchina e, con un pelapatate, prelevarne la buccia. Scottare le listarelle di buccia in acqua bollente per un minuto, scolare e passare sotto l’acqua
fresca. Frullare le bucce di zucchina insieme al basilico, l’aglio, il parmigiano,
gli anacardi, una presa di sale e l’olio d’oliva.
In una padella antiaderente, far rinvenire la pancetta tagliata a listarelle. Quando sarà dorata, scolarla su della carta da cucina. Nello stesso grasso, far aprire le
vongole a fiamma media.
Cuocere le pappardelle in acqua bollente e, quando saranno al dente, scolarle
poi farle saltare per 30 secondi nella padella con le vongole. Spegnere, aggiungere il pesto, mescolare con vigore e distribuire su 4 piatti. Completare con le
vongole e la pancetta croccante. Servire subito.
• sale
Ricetta della food blogger Sigrid Verbert del Cavolettodibruxelles.it
• 1 zucchina media
• 50 g anacardi
• 40 g parmigiano reggiano
• 2 rametti di basilico
• 1 spicchio d’aglio
• 1 dl olio extravergine di oliva
• 400 g vongole
Masinews 02/2015. News Aprile 2015.
Pubblicazione ad esclusivo uso interno
a cura dell’Ufficio Comunicazione Masi
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Redazione Editoriale:
Cristina Valenza, Angela Franceschini
Dora Stopazzolo
Masi Agricola S.p.A. Tel. +39-045-6832511
Fax. +39-045-6832535 e-mail: [email protected]
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