Il libro di Alice (parte 3) - Scuola Secondaria di primo grado Torre

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Il libro di Alice (parte 3) - Scuola Secondaria di primo grado Torre
I pronomi relativi
I pronomi relativi sostituiscono i nomi e, contemporaneamente, congiungono tra loro due frasi. I pronomi relativi sono : il
quale/la quale/ i quali/le quali, che ,cui ,dove . Esaminiamo le caratteristiche e l’ utilizzo dei pronomi relativi :
• IL QUALE, variabile nel genere e nel numero, può svolgere la funzione di soggetto sia di complemento indiretto.
• CHE, invariabile, è il pronome relativo maggiormente utilizzato e svolge le funzioni di soggetto e di complemento oggetto.
• CUI, invariabile, svolge unicamente la funzione di complemento indiretto, preceduto da una preposizione, quando ha
valore di complemento di termine, quando significa «al quale/alla quale», «ai/alle quali», può indifferentemente essere
preceduto oppure no dalla preposizione a .
• DOVE : avverbio di luogo, diventa pronome relativo quando assume il significato di «nel quale», «in cui».
I pronomi relativi misti
I pronomi relativi misti uniscono in sé la funzione di un pronome relativo e di uno o più pronomi di altro tipo.
1. CHI (invariabile) = dimostrativo + relativo | «colui il quale/che» , «colei la quale/che» |
2. QUANTO (invariabile) = dimostrativo + relativo | «ciò che» |
3. QUANTI/QUANTE = dimostrativo + relativo | «quelli che, quelle che» |
4. CHIUNQUE (invariabile) = indefinito + relativo | «qualunque persona che, qualsiasi persona che, ogni persona che» |
5. DOVUNQUE/OVUNQUE = indefinito + relativo | in qualunque luogo in cui, in qualsiasi luogo in cui» |
L’ avverbio
L’ avverbio è la parte variabile del discorso che accompagna
verbi , aggettivi, altri avverbi e intere frasi per modificarne e
precisarne il significato. A seconda della loro forma gli avverbi
posso essere suddivisi in quattro categorie :
1. SEMPLICI : ( hanno una forma propria e dunque non
derivante da ulteriori parole).
ES : Bene
2. COMPOSTI : ( sono formati da un’unica parola derivante
dall’ unione di due o più parole).
ES : Intanto
3. DERIVATI : (derivano da aggettivi, verbi o nomi e aggiungono
un suffisso).
ES : Bocconi
4. LOCUZIONI AVVERBIALI : (gruppi di parole che svolgono la
funzione di avverbio).
ES : Una volta
E a seconda del significato in otto categorie :
7. QUANTITA’
4. ESCLAMATIVO
3. INTERROGATIVO
2. LUOGO
1. MODO
L’ avverbio di modo o qualificativo
Gli avverbi di modo o qualificativi indicano il modo in cui si svolge un’ azione oppure aggiungono un elemento che contribuisce
a qualificare la parola a cui si riferiscono. Gli avverbi di modo rispondono alla domande : in che modo? In che maniera ?
Appartengono alla categoria degli avverbi di modo o qualificativi :
• Alcuni avverbi DERIVATI DAL LATINO come bene, male, volentieri, invano :
ES : Non vorrei che aveste interpretato male le mie parole.
• Gli avverbi formati da un AGGETTIVO + il suffisso –MENTE come correttamente, debolmente, incredibilmente :
ES : Le onde lambivano dolcemente la spiaggia dorata.
• Gli avverbi formati da un NOME o un VERBO + il suffisso –ONI come cavalcioni, tentoni, tastoni, ginocchioni, bocconi :
ES : Il ragazzo si muoveva tastoni nella stanza buia.
• Gli AGGETTIVI QUALIFICATIVI maschili singolari usati in funzione avverbiale :
ES : Il treno correva rapido nella vasta pianura.
• Alcune LOCUZIONI AVVERBIALI come di corsa, a poco a poco, all’ improvviso, a vanvera, in fretta, a squarciagola, alla rinfusa :
ES : Dobbiamo ritornare in fretta, in quanto abbiamo un orario da rispettare.
L’ avverbio di luogo
Gli avverbi di luogo indicano il luogo in cui si svolge un’ azione oppure in cui si trova qualcuno o qualcosa e rispondono alla
domanda : dove ?
Ecco alcuni degli avverbi e delle locuzioni avverbiali di luogo di uso più frequente :
• Avverbi : qui, qua , là, quaggiù, laggiù, fuori, dentro, davanti, dinanzi, dietro, sotto, sopra, oltre, intorno, accanto, giù,
dappertutto, altrove, vicino, lontano, dovunque, ovunque.
• Locuzioni avverbiali : di sopra, di sotto, per di qua, per di là, a destra, a sinistra, da vicino, da lontano, all’ indietro, di
fianco, nei paraggi, nei dintorni.
Sono avverbi di luogo anche ci, vi ,ne quando significano «qui», «là», «in questo/quel luogo», «da questo/quel luogo».
ES : Io vado al cinema , perchè non ci vieni anche tu ?
Gli avverbi interrogativi, esclamativi e presentativi
Gli avverbi interrogativi introducono una domanda riguardante il modo, il luogo, il tempo, la quantità o la causa di un azione.
Gli avverbi esclamativi introducono un’ esclamazione riguardante il modo, il luogo, il tempo, la quantità o la causa di un
azione.
Ecco alcuni degli avverbi e delle locuzioni avverbiali interrogativi ed esclamativi di uso più frequente :
• AVVERBI : come ?, quanto?, quando?, dove?, perché?, come!, quanto!
• LOCUZIONI AVVERBIALI : come mai?, da quando?, da quanto!, da dove!
Gli avverbi presentativi indicano, annunciano qualcuno o qualcosa.
Appartiene alla categoria degli avverbi presentativi esclusivamente l’ avverbio «ecco», talvolta unito alle particelle
pronominali mi ,ti ,ci ,vi ,lo ,la ,ne .
L’ avverbio di tempo
Gli avverbi di tempo indicano il momento in cui si svolge un’ azione o si verifica una circostanza e rispondono alla domanda :
quando ?
Ecco alcuni degli avverbi e delle locuzioni avverbiali di tempo di uso più frequente:
• AVVERBI : adesso, ora, prima, poi, dopo, subito, presto, tardi , sempre, spesso, talvolta, mai, ieri, oggi, domani, allora, già,
recentemente, successivamente.
• LOCUZIONI AVVERBIALI : una volta, un giorno, di tanto in tanto, di quando in quando, prima o poi, al più presto, tra poco,
poco fa, di buon’ ora, di giorno, di notte, in men che non si dica.
La parola mai, oltre che essere avverbio di tempo, può assumere, a seconda del contesto, tre differenti significati che ora
andremo ad esaminare :
1. Può rafforzare il significato di una frase, sia positiva sia negativa :
ES : Che dici mai ?
2. Può equivalere a una negazione :
ES : «Ti arrendi?» «Mai!»
3. Può assumere un significato positivo :
ES : Se mai cambiassi idea, dimmelo.
L’ avverbio di quantità
Gli avverbi di quantità indicano in maniera indefinita la quantità o la misura di quanto è espresso da un verbo, da un
aggettivo o da un avverbio e rispondono alla domande : quanto ? In quale misura ?
Ecco alcuni degli avverbi e delle locuzioni avverbiali di quantità di uso più frequente :
• AVVERBI : poco, molto, tanto, assai, abbastanza, alquanto, troppo, parecchio, piuttosto, più, meno, altrettanto, quasi,
almeno, minimamente, interamente, eccessivamente, appena, affatto.
• LOCUZIONI AVVERBIALI : press’ a poco, all’ incirca, più o meno, a bizzeffe, di più, di meno, un poco, del tutto, fin
troppo, di gran lunga, su per giù.
ATTENZIONE !
Attenzione a non confondere il valore delle parole molto, tanto, troppo, poco, parecchio, altrettanto, che possono
essere aggettivi o pronomi indefiniti oppure avverbi di quantità. Nel primo caso accompagnano un nome; nel secondo
lo sostituiscono; nel terzo si riferiscono a un verbo, a un aggettivo o a un altro avverbio. Ricorda , inoltre, che quando
sono aggettivi o pronomi possono variare nel genere e nel numero, mentre se sono avverbi sono invariabili.
L’ avverbio di giudizio o valutazione
Gli avverbi di valutazione o di giudizio affermano, negano o mettono in dubbio il verificarsi dell’ azione o della condizione
espressa dal verbo. A loro volta gli avverbi di valutazione o di giudizio si suddividono in tre categorie :
AVVERBI
• AFFERMAZIONE : sì, certo, certamente, sicuro, sicuramente, indubbiamente, ovviamente, proprio, davvero.
• NEGAZIONE : no, non, mai, nemmeno, neanche, neppure, mica ( solo nel linguaggio familiare).
• DUBBIO : forse, probabilmente, eventualmente, possibilmente, magari.
LOCUZIONI AVVERBIALI
• AFFERMAZIONE : senza dubbio, di certo, di sicuro, per l’ appunto, per davvero.
• NEGAZIONE : niente affatto, per niente, neanche per idea, neanche per sogno, in nessun modo.
• DUBBIO : se mai, quasi quasi, caso mai.
I gradi e l’ alterazione dell’ avverbio
Gli avverbi possono esprimere il loro significato secondo tre diversi gradi d’ intensità:
1. GRADO POSITIVO :
2. GRADO COMPARATIVO :
3. GRADO SUPERLATIVO :
ES : Questa volta ho superato brillantemente l’ esame.
ES : Questa volto ho superato l’ esame più/meno/come brillantemente della volta scorsa.
ES : Questa volta ho superato l’ esame molto/il più brillantemente (possibile).
Non tutti gli avverbi però possiedono il comparativo e il superlativo. Sono invece declinabili secondo questi gradi :
La maggior parte degli avverbi di modo;
Gli avverbi di luogo lontano e vicino; Gli avverbi di tempo presto, tardi e spesso;
Inoltre è da sottolineare che gli avverbi di quantità poco e molto, insieme ad alcuni altri avverbi (derivati da aggettivi),
conservano per il comparativo di maggioranza e il superlativo assoluto forme speciali di derivazione latina :
POSITIVO
COMP. DI MAGGIORANZA
SUPERLATIVO ASSOLUTO
Bene
Meglio
Benissimo/molto bene/ottimamente
Male
Peggio
Malissimo/molto male/pessimamente
Molto
Più
Moltissimo
Poco
Meno
Pochissimo/molto poco/minimamente
Grandemente
Maggiormente
Massimamente
Oltre che espressi secondo gradazioni, gli avverbi possono essere anche alterati , proprio come accade negli aggettivi e nomi.
La preposizione
La preposizione è la parte variabile del discorso che si pone
dinanzi a un nome, un pronome, un avverbio o un verbo di modo
infinito per collegare tra loro due parole o due frasi. Le
preposizioni consentono dunque la relazione fra due elementi,
nella quale il secondo si trova sempre in una posizione di
dipendenza dal primo, in quanto senza di esso non avrebbe senso
compiuto. In particolare quando una preposizione precede un
nome, un pronome o un avverbio, e collega due parole, introduce
i complementi indiretti. Quando invece la preposizione precede
un verbo al modo infinito, collegando due frasi, introduce una
frase dipendente dalla prima , definita subordinata. Secondo la
forma le preposizioni possono essere distinte in tre categorie :
• PROPRIE
• IMPROPRIE
• LOCUZIONI PREPOSITIVE
La preposizione propria
Le preposizioni proprie a loro volta vengono distinte in due categorie :
Costituite da una sola parola
Costituite da una preposizione semplice + un articolo determinativo
PREPOSIZIONI SEMPLICI
PREPOSIZIONI ARTCOLATE
DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA, FRA
IL
LO
LA
L’
I
GLI
LE
DI
Del
Dello
Della
Dell’
Dei
Degli
Delle
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Nell’
Nei
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Nelle
CON
Col
-
-
-
Coi
-
-
SU
Sul
Sullo
Sulla
Sull’
Sui
Sugli
Sulle
Per quanto concerne l’ uso della preposizione , ricorda che :
• Le preposizioni articolate collo, colla, cogli, colle non sono più utilizzate, sostituite da con lo, con la…; anche per le forme col e
coi è preferibile servirsi della grafia separata : con il, con i ;
• La preposizione A, qualora venga a trovarsi davanti a una parola che inizia con la stessa lettere; può prendere una «d eufonica»
finalizzata a ottenere un piacevole effetto sonoro;
• Tra e fra hanno lo stesso significato e la scelta tra l’ una e l’ altra è legata a ragioni di eufonia ;
• Le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle possono anche svolgere la funzione di articoli partitivi ;
La preposizione impropria
Le preposizioni improprie vengono definite tali in quanto svolgono la funzione di preposizione, pur essendo aggettivi, avverbi
e verbi espressi al modo participio.
Ecco alcune delle preposizioni improprie di uso più frequente :
• AGGETTIVI : secondo, lungo, salvo, vicino, lontano.
• AVVERBI : avanti, davanti, innanzi, dietro, dopo, prima, dentro, fuori, sopra, sotto, accanto, contro, senza, oltre, intorno,
insieme.
• VERBI : ( participio presente o passato ) durante, mediante, stante, rasente, nonostante, eccetto, escluso, dato.
RICORDA !
Alcune preposizioni improprie si uniscono direttamente alla parola che segue ,
altre richiedono una preposizione propria, semplice o articolata.
La locuzione prepositiva
Le locuzioni prepositive sono costituite da più parole che insieme svolgono la funzione di preposizione, generalmente
composte da :
• Preposizioni proprie + avverbi : limitatamente a, al di fuori di…
• Preposizioni proprie + nomi/verbi : per mezzo di , in base a, a prescindere da …
Ecco un elenco delle locuzioni prepositive di uso più frequente : a fianco di ; a dispetto di ; a somiglianza di ; a proposito di ;
limitatamente a ; di qua da ; al di fuori di ; a causa di ; a proposito di ; per opera di ; per mezzo di ; in quanto a ; in mezzo a; a
favore di ; al cospetto di ; da parte di ; di fronte a ; in presenza di ; in compagnia di …
Il significato della preposizione
Per quanto concerne il significato, occorre fare una distinzione tra PREPOSIZIONI PROPRIE e IMPROPRIE. Quest’ ultime
pertanto possiedono un solo e preciso significato, uguale in qualsiasi contesto mentre le preposizioni proprie sono polivalenti
e possono dunque assumere differenti significati , circa dodici :
1. SPECIFICAZIONE :
7. MEZZO :
2. MATERIA :
8. CAUSA :
3. POSIZIONE, DIREZIONE, PROVENIENZA :
9. COMPAGNIA :
4. TEMPO :
10. ARGOMENTO :
5. ETA’ :
11. PARAGONE :
6. MODO :
12. QUANTITA’ :
La congiunzione
La congiunzione è la parte variabile del discorso che unisce
secondo un criterio logico due parole o due frasi. In base alla
forma la congiunzione può essere distinta in tre categorie :
1. SEMPLICI (sono formate da una sola parola)
2. COMPOSTE (sono formate da una parola che deriva dall’
unione di due o più parole)
3. LOCUZIONI CONGIUNTIVE ( insieme di parole che svolge la
funzione di congiunzione)
In base alla funzione può invece essere distinta in due categorie :
1. CORDINANTE : collega due parole o due frasi ponendole su
un piano di parità.
2. SUBORDINANTE : collega due frasi stabilendo tra di esse un
rapporto di dipendenza.
La congiunzione coordinante
Esistono circa sei differenti categorie di congiunzioni coordinanti che si differenziano tra loro per il tipo di legame logico che
instaurano tra le parole o le frasi che collegano.
CONGIUNZIONI COORDINANTI
LEGAME LOGICO
ESEMPI
Copulative : e, anche ,inoltre ,pure ,né,
neanche ,nemmeno , neppure.
Collegano due elementi semplicemente Vado e torno.
accostandoli.
Disgiuntive : o, oppure, ovvero,
altrimenti.
Collegano due elementi ponendoli in
alternativa o escludendone uno.
Mi accompagni o resti a casa ?
Avversative : ma, tuttavia, però,
Uniscono due elementi in
eppure, invece, anzi, nondimeno, bensì contrapposizione tra loro.
Dovevamo incontrarci alle cinque,
invece, sei giunto alle sei.
Esplicative o Dichiarative : infatti,
difatti, invero, cioè, vale a dire, ossia.
Introducono una precisazione o
spiegazione di quanto si è già detto.
Il tuo ragionamento è incoerente, cioè
privo di logica.
Conclusive : dunque, perciò, quindi,
pertanto, allora, insomma, sicchè.
Collegano due frasi di cui la seconda
rappresenta la conseguenza o la logica
della prima.
Non sopporto il caldo torrido, perciò d’
estate vado in montagna.
Correlative : e…e, o…o, né…né, sia…sia, Collegano due elementi ponendoli in
non solo…ma anche, ora…ora.
corrispondenza tra loro.
Domani andremo in gita in ogni caso,
sia che faccia bel tempo sia che piova.
La congiunzione subordinante
Le congiunzioni subordinanti si differenziano in circa quattordici categorie in base al tipo di subordinata che introducono.
CONGIUNZIONI SUBORDINANTI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Dichiarative : che , come
Casuali : poiché, perché, siccome…
Finali : affinchè, perché, al fine di …
Consecutive : così…che, tanto…che…
Temporali : quando, mentre, appena
Concessive : anche se, sebbene…
Condizionali : se,qualora, a patto che
8. Modali : come se, nel modo che…
9. Avversative : anzichè, laddove…
10. Comparative : più…che, cos…come…
11. Interrogative e dubitative : come, se
12. Eccettuative : fuorchè, tranne che…
13. Esclusive : senza, senza che…
14. Limitative : per quanto, in quanto a…
INTRODUCONO UNA SUBORDINATA
Spiega il significato di quanto è espresso nella reggente.
Indica la causa di quanto è espresso nella reggente.
Indica la causa di quanto è espresso nella reggente.
Indica la conseguenza di quanto è espresso nella reggente.
Indica il momento in cui si verifica quanto espresso dalla
reggente.
Indica la circostanza nonostante la quale si verifica quanto
espresso nella reggente.
Indica la condizione necessaria perchè si verifichi quanto
espresso nella reggente.
Indica il modo in cui si verifica quanto è espresso nella
reggente.
Indica un evento contrario a quello espresso nella reggente.
Indica un confronto con quanto è espresso nella reggente.
Esprimono una domanda indiretta o un dubbio.
Indica un’ eccezione rispetto a quanto espresso nella
reggente.
Indica un evento escluso da quello espresso nella reggente.
Indica una limitazione rispetto a quanto espresso nella
reggente.
ESEMPI
Ho il dubbio che non ti ricordi più di me.
Siccome non c’ era la pioggia, uscimmo.
Telefonerò alla polizia affinchè mi aiuti.
Sono così felice che abbraccerei tutti.
Discuteremo di ciò appena avrò tempo.
Ti aiuterò anche se non lo meriti.
Non diresti nulla se mi amassi davvero.
Mi guardava, come se già mi conoscesse
Mangi a sazietà anziché essere a dieta.
Ella è più da compatire che da punire.
Mi chiedo come tu abbia potuto farlo.
Mi sarei aspettato tutto, fuorchè questo.
Ha accolto la mia idea senza opporsi.
Per quanto ne so, il libro è un successo !
L’ interiezione
L’ interiezione o esclamazione è la parte variabile del discorso
o un’ espressione che esprime sensazioni ed emozioni
improvvise, spontanee. In base alla forma le interiezioni si
distinguono in tre categorie :
1. PROPRIE : svolgono esclusivamente questa funzione,
alcune variano di significato dato il contesto e il tono di
pronuncia, altre invece hanno un significato specifico.
2. IMPROPRIE : ulteriori parti del discorso quali nomi,
aggettivi, verbi e avverbi che in determinate circostanze
svolgono la funzione di interiezione.
3. LOCUZIONI ESCLAMATIVE : insieme di parole o brevi frasi
che svolgono la funzione di interiezione.
Le onomatopee : parole o suoni ?
L’ onomatopea è una parola o un’ espressione la cui funzione non è quella di trasmettere un significato, ma quella di imitare
e riprodurre un suono, un rumore o il verso di un animale.
Le onomatopee, pur diverse dalle interiezioni, possono essere accostate a queste ultime per essere costituite da parole che
non possiedono in sé un significato. Spesso le onomatopee sono precedute dall’ articolo e svolgono la funzione di sostantivi.
Esistono poi parole che sono contemporaneamente portatrici di significato e di suono. Sono le parole onomatopeiche, che,
derivate da particolari versi e suoni, hanno però una precisa identità grammaticale, essendo sostantivi, aggettivi e verbi.
Inoltre è da evidenziare che le onomatopee si dividono in due categorie :
• PRIMARIE : suono ( ES : MIAO ! )
• SECONDARIE : suono espresso mediante una parola ( ES : MIAGOLIO ! )