toyota alfa fiat - Quotidiani Espresso
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LA SENTINELLA SABATO IVREA del Canavese 5 febbraio 2005 11 RICORDI DI UN ANNO PARTICOLARE PIAZZA. Gli addobbi degli Scacchi CARRI. Sfilata allegorica L e cronache concordano. Fu un carnevale velato di tristezza. Freddissimo, con le cerimonie storiche succedutesi sotto una fitta nevicata. E funestato, la domenica, da due gravissimi fatti di cronaca. Il 13 febbraio 1983, sessantaquattro persone morirono nel tragico incendio, a Torino, del cinema Statuto. E non solo. Lo stesso giorno, a Champoluc, morirono dieci persone, precipitate nella caduta della cabina dell’ovovia del Crest. L’edizione della Sentinella di lunedì 14 febbraio 1983 è una tra le poche dove il Carnevale non è il titolo di apertura. Troppe le tragedie di cronaca, in quella triste domenica. Due pezzi di cronaca - l’apertura e la spalla - sono dedicate ai due grandi fatti di cronaca. Champoluc è una tra le mète preferite degli eporediesi e, per tutta la giornata, si erano ricorse notizie confuse. Un bambino ferito era stato ricoverato in ospedale di Ivrea e poi trasferito a Novara in gravissime condizioni. A Torino, nell’incendio del cinema Statuto, invece, tra le sessantaquattro vittime c’era anche una ragazza di Rodallo, Yvonne Rossana Facciano. A Ivrea, la battaglia delle arance ed il corteo storico si erano svolti, la domenica, sotto la neve. La nevicata era stata talmente copiosa da costringere il Comitato organizzatore a ridurre i giri del corteo storico. Mugnaia di quel carnevale particolare fu la professoressa Franca Tribocco Quilico, 32 anni, insegnante al liceo Gramsci. Raccontò Franca, originaria di Casale Monferrato, alla vigilia dell’uscita dal balcone: «Amo il paese in cui vivo, la mia casa, la stupenda famiglia nella quale sono capitata, il liceo Gramsci, i miei allievi. Li considero un po’ come i figli che non ho an- PERSONAGGI Franca Quilico il Generale Moresco e F. Cavallo Quel 1983, quando nella neve arrivò la triste eco di due grandi disgrazie cora, sento di dover trasmettere loro le tante cose importanti: mi sta a cuore che imparino, ma anche che siano educati, che crescano bene amando le loro radici e conservando le tradizioni come quella, bellissima, del carnevale. Penso che questo momento, per i giovani eporediesi, costitui- sca anche una grossa valvola di sicurezza perchè, a quell’età, è importante sfogarsi almeno una volta l’anno». Roberto Quilico, suocero della Mugnaia, aveva vestito i panni del Generale trent’anni prima e in casa sua - Franca Tribocco lo riconobbe in tutte le interviste - si respirava una fortissima atmosfera carnevalesca. Generale, invece, era Franco Moresco, che affrontò il personaggio con «serenità, ma anche con un briciolo di apprensione nello svolgere il mio compito, cercando di non deludere troppo l’attesa della gente, in particolare delle per- sone che hanno avuto fiducia in me affidandomi questo incarico: un ruolo nel quale io cerco di essere il più possibile me stesso, pur volendomi calare in questa magnifica realtà carnevalesca, la cui riuscita, mi rendo ben conto, dipende anche un po’ dal sottoscritto». Sostituto Gran Cancelliere era stato Edoardo Prina, ristabilitosi dopo un grave incidente, alla sua terza esperienza consecutiva di «notaio» del Carnevale. Disse: «Se nei primi due anni si fa più che altro dell’esperienza (e si sa poco o niente), nel terzo si incomincia a capire qualche cosa, ma solo dopo si riesce ad entrare nel personaggio e a dare il debito peso alla manifestazione e a tutti i suoi particolari». Nell’album del Carnevale 1984 registriamo Paolo Billia con le braje bianche, Aiutante di Campo alla Mugnaia e, naturalmente, futuro Generale 2000. Oditori, quell’anno, furono nominati Giuseppe Vachino per i suoi meriti di studioso, Federico Perinetti come ex Podestà e Fausto Cavallo, che nelle cronache compare «senza commenti». E non solo. I «feriti delle arance» di quello che già allora era definito «bollettino di guerra», furono venticinque. Tra questi: l’avvvocato Ferdinando Ferrero che aveva riportato, in base al referto del Pronto Soccorso dell’ospedale di Ivrea, una contusione al bulbo oculare destro, guaribile in una settimana. Giorgio Roffino, smessi i panni del Generale, era stato fotografato alla guida di un carro da getto impegnatissimo, in piazza Ottinetti, in una virata mentre gli aranceri a piedi «assaltavano» gli avversari sul carro. Per la prima volta, invece, i lettori della Sentinella avevano votato gli aranceri: la squadra prima classificata aveva vinto un premio da un milione di lire e il trofeo «L’arancia d’oro» messo a disposizione dall’Endas. Il sodalizio più votato era stato quello dei Picche (2mila 240voti), secondi i Tuchini e, a seguire, Diavoli, Scacchi e Pantere. Il Palio, invece, era stato vinto dalle Pantere. (ri.co.) MUGNAIA 1983. Una bella e intensa immagine di Franca Quilico Tribocco ifcaaw TOYOTA ALFA FI AT SNC Centro Assistenza Autorizzato TOYOTA Centro gomme e ricambi originali VENDITA AUTOVETTURE NUOVE E USATE DI TUTTE LE MARCHE TOYOTA RAV 4 5P SOL 2.0 VVTI 46.000 KM BLU MET. TOYOTA LAND CRUISER 125 D4D BLU MET. OPEL CORSA ECO 1.0 3P 55.000 KM. VERDE MET. LANCIA LYBRA S.W. 1.9 JTD F.O. BLU MET. ALFA 146 SP 1.4 F.O. 75.000 KM. GRIGIO SCURO SMART PASSION 600 36.000 KM. NERO FIAT MULTIPLA 1.9 JTD ELX NERO MET. 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