Riassunto incontro con OOSS del 2.10.06 3

Transcript

Riassunto incontro con OOSS del 2.10.06 3
Riassunto dell’incontro tra la Federazione dei Tessili Vari e del Cappello e le Organizzazioni Sindacali FEMCA CISL , FILTEA CGIL e UILTA UIL del 2 Ottobre 2006. Il giorno 2 Ottobre, la Federazione dei Tessili Vari e del Cappello ha incontrato una Delegazione delle Organizzazioni Sindacali FEMCA CISL, FILTEA CGIL e UILTA UIL. Per la Tessili Vari erano presenti : il Presidente Giorgio Giardini, i membri della Commissione Sindacale Simona Pesaro, Riccardo Savio, Paolo Margarini, il Direttore Rietta Messina, il Responsabile Sindacale Anna Enrico ed il consulente Enrico Maria Bono. Per le Organizzazioni Sindacali: Osvaldo Boglietti, Marvi Massazza Gal e Gianfranco Salvi. La riunione trovava la sua origine nella “Dichiarazione di intenti” che, nello scorso maggio, aveva accompagnato la sottoscrizione di rinnovo della parte economica del C.C.N.L. Nella Dichiarazione di intenti erano previste due tipologie di misure da adottarsi con una azione politica e contrattuale concertata: sul piano contrattuale e negoziale (cioè modifiche della normativa del C.C.N.L.) e sul piano della politica industriale e sociale (cioè proposte concertate da presentare agli Organi di Governo ed alla UE). La Federazione dei Tessili Vari e del Cappello ha anticipato le proprie idee in merito con una bozza di documento inviata alle Organizzazioni Sindacali. Le intenzioni concordate con la firma della Dichiarazione di intenti devono portare ad un Documento condiviso con i Sindacati (“Documento Programmatico Tessilivari‐
Sindacati”)e ad una conseguente azione politica comune verso il Governo, nonché ad immediate modifiche della normativa contrattuale. Lo scenario creato dalla Finanziaria 2007 è stato strumentalizzato fin da subito, portando la discussione a focalizzarsi sulle misure del Governo. I Sindacati hanno infatti chiaramente affermato di darsi come priorità le scelte politiche e le richieste urgenti al Governo relative alla materia del cuneo fiscale, che saranno legate alla richiesta di apertura di un Tavolo della Moda per le Politiche Industriali. Il Presidente ha sottolineato che, in quanto già sperimentate in precedenza, avrebbero tempistiche assolutamente “rilassate”. La politica della Tessilivari, come da Doc. Programmatico che qui di seguito alleghiamo, è quella di chiedere un’attenzione particolare alle aziende manifatturiere che non delocalizzano la produzione ma che continuano ad investire in Italia, sostenendo il bilancio nazionale e l’occupazione. Il dialogo è stato difficoltoso anche a causa della manifestata volontà del Sindacato di dichiarare sorpassato il Documento di Politica Industriale del 2004, firmato da tutte le Associazioni di categoria del Tessile‐Abbiagliamento‐Moda e Sindacali, senza apportare, nella discussione, valide motivazioni per tale scelta, tranne quella della firma “infausta” di Mandelson dell’Accordo con la Cina nell’ottobre 2005, per far entrare le merci per la GDO che andavano oltre i limiti previsti dal WTO e dagli Accordi precedenti UE‐Cina. E’ sorto il dubbio che la volontà delle OO.SS. derivasse dai contenuti dell’incontro con Smi‐Ati di due giorni precedenti. 1
I Sindacati hanno insistito sulla necessità che Tessilivari sia coinvolta in un nuovo documento generale di tutti, più semplificato e succinto, che secondo loro deve tener conto del nuovo posizionamento nell’internazionalizzazione (leggasi “delocalizzazione”) del sistema moda e, quindi, più a valle rispetto ai problemi specifici del tessile: un documento più aggregante di “filiera”. Su tale punto si è esplicitato il totale disaccordo tra le parti, in quanto i Sindacati hanno chiaramente parlato dell’inserimento, nella filiera, della distribuzione che, invece, Tessilivari rifiuta in quanto è convinta che gli interessi della produzione e del commercio siano ormai non solo diversi ma anche contrastanti. Di nuovo, come a maggio, è stato chiesto a Sindacati di prendere posizione sulla delocalizzazione e sulla specifica difesa dell’occupazione e della produzione in Italia e, di conseguenza, contro la Cina ed i suoi comportamenti non rispettosi delle norme OIL e WTO visto che, nell’incontro presso Smi‐Ati con le delegazioni cinesi, i Sindacati non avevano preso posizione. La Federazione ha, comunque, richiesto di poter partecipare al Tavolo della Moda, ma ha da subito sottolineato la mancanza di interesse a sponsorizzare categorie che non ritiene far parte della filiera tessile, intesa come processo produttivo per arrivare alla creazione di un prodotto finito, non alla sua distribuzione. Tornando alle politiche industriali, i rappresentanti di Tessilivari hanno fatto presente che i benefici di un eventuale alleggerimento del “cuneo fiscale“ dovrebbero essere a vantaggio delle Aziende che producono in Italia e non di quelle che commercializzano prodotti extracomunitari, pur se classificate tuttora come industriali nella vecchia codifica INPS. Su sollecito della Delegazione Imprenditoriale, i Sindacati sono scesi nel merito delle richieste per la riduzione del “cuneo fiscale“ che vorrebbero proporre al Governo. Le categorie di lavoratori a cui applicare tale riduzione per le Organizzazioni Sindacali dovrebbero essere: lavoratori a tempo indeterminato (già inseriti in Finanziaria da tempo), quelli “part‐time“(che sono a tempo indeterminato, e quindi sono già compresi nella precedente voce; pertanto, in attesa di ricevere un loro documento, non è chiaro cosa richiedano) e il personale femminile (non si capisce se anche quello a tempo determinato o meno, in quanto a tempo indeterminato sarebbe già compreso nella prima categoria); infine, hanno ipotizzato una richiesta di sgravio per la parte di retribuzione derivante dalla contrattazione di secondo livello. La Delegazione Tessilivari ha preso atto delle richieste dei sindacati, giudicandole devianti rispetto allo scopo dell’incontro, e sottolinea che anche questa richiesta relativa al contratto di secondo livello, non solo non è interessante, ma è addirittura pericolosa per le PMI, che hanno bisogno di un contratto nazionale proprio in forza della mancanza di proprio potere contrattuale nelle loro aziende. A specifica richiesta, inopinatamente i Sindacati si sono mostrati contrari a chiedere che vengano incluse le spese di realizzazione dei campionari tra le “spese di ricerca“ sottraibili all’imponibile IRES. La Delegazione Imprenditoriale ha soprattutto sottolineato l’inadeguatezza delle richieste sindacali, in quanto generiche e non riguardanti il settore tessile, in particolare quello della produzione, che la Tessilivari rappresenta. 2
Circa le modifiche normative del C.C.N.L., la Delegazione Imprenditoriale ha ribadito la necessità di adottare strumenti che vadano tutti sotto il comun denominatore di “flessibilità” e cioè di adottare strumenti che favoriscano il più possibile l’arma più efficace per la competitività detenuta dalle PMI tessili italiane e cioè l’innovazione di prodotto e la specializzazione e la velocità del servizio. Si è inoltre richiesto che il comparto della Torcitura possa usufruire immediatamente della possibilità di attuare il ciclo continuo in piena regolamentazione delle norme. Il Presidente ha informato i Sindacati dell’incontro avvenuto tra la Federazione e Confapi‐
Uniontessile e Cna‐Federmoda, le associazioni di categoria tessili dei piccoli imprenditori e degli artigiani. Il prossimo incontro è stato fissato in una data compresa tra il 16 ed il 17 ottobre p.v.. Milano, 5 ottobre 2006 3