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PEDIATRIC NUTRITION & HEALTH AND FOOD SCIENCE a cura di Antonella Diamanti Paralisi cerebrale infantile: la valutazione nutrizionale Children with cerebral palsy: the nutritional assessment Daniela Giorgio (foto) Domenica Elia Daniela Marino Francesca Romano Teresa Capriati Antonella Diamanti UOS Nutrizione Artificiale, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, IRCCS, Roma Key words Cerebral palsy • Children • Malnutrition • Nutritional assessment Abstract Children with cerebral palsy, expecially if with severe conditions and oropharyngeal disfunction, are at risk of malnutrition. The nutritional assessment is so a need for the children and a duty for the clinicians, in order to determin the best intervention. The tools we used are the foods intakes, blood chemistry and anthropometric assessment. We have learned that the standard growth charts and dietary requirements of typically developing children do not apply to those with CP, and for that we have to consider more appropriate standards. Indirizzo per la corrispondenza Antonella Diamanti piazza Sant’Onofrio 4, 00165 Roma E-mail: [email protected] 14 La paralisi cerebrale infantile (PCI) è una condizione permanente, non progressiva, caratterizzata da disordini del movimento e dello sviluppo tali da determinare importanti limitazioni nelle capacità motorie del bambino. La sua prevalenza è di 2 casi ogni 1000 nascite 1. La malnutrizione è presente nel 49-90% dei casi 2, 3. Si riscontra una prevalenza di malnutrizione per difetto nel 29-46% dei casi, di malnutrizione per eccesso nell’8-14% dei casi e un ipoevolutismo staturale nel 23% dei bambini con PCI. La bassa statura trova le sue cause non solo nella genetica, ma anche nella ridotta mobilità, essendo il “weight bearing” (blocco del peso) responsabile della crescita ossea e muscolare, nonché nell’alterato sviluppo osseo, in parte dovuto a carenze di micronutrienti 3, quali vitamina D, calcio e magnesio, provocate dalle terapie con farmaci antiepilettici (nella PCI è presente epilessia nel 35-65% dei casi) 1. In questi bambini gli effetti della malnutrizione si ripercuotono sullo sviluppo cognitivo, sulla mineralizzazione ossea, sul rischio di morbilità e di mortalità e infine sulla partecipazione all’ambiente, riducendo drasticamente la qualità di vita sia del bambino che della sua famiglia. I fattori che causano malnutrizione nel bambino con PCI sono molteplici, nutrizionali e non (Tab. I), ma esercitano una funzione predittiva del rischio di malnutrizione anche i fattori patologici correlati (Tab. II), quali la severità della paralisi, l’estensione della disabilità e la funzionalità oro-motoria. La disfagia è presente infatti nel 90% dei casi ed espone il bambino al rischio di inalazione e alle sue conseguenze (infezioni respiratorie ricorrenti, polmonite ab ingestis, morte nei casi più gravi). L’estensione della durata dei pasti (fino a 3-6 ore giornaliere), la riduzione dei consumi alimentari, la presenza di disturbi quali tosse, aumento delle secrezioni, gorgoglio respiratorio, voce umida, affaticamento respiratorio sono chiari segnali della oggettiva difficoltà del bambino ad alimentarsi. Alla diagnosi di malnutrizione si giunge mediante la valutazione dello stato nutrizionale basata su: •anamnesi alimentare; Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2016;VIII:14-17; doi: 10.19208/2282-2453-104 PEDIATRIC NUTRITION & HEALTH AND FOOD SCIENCE Paralisi cerebrale infantile: la valutazione nutrizionale Tabella I. Cause di malnutrizione. Fattori nutrizionali Fattori non nutrizionali Inadeguati apporti Durata dei pasti Alterata percezione dei bisogni da parte del caregiver Terapia farmacologica (farmaci antiepilettici) Aumento delle perdite Vomito Rigurgito Malattia da reflusso gastroesofageo severa Alterazioni del metabolismo Aumento della spesa energetica in caso di spasticità Mobilità attiva Entità fisiochinesiterapia Riduzione del metabolismo basale 61 ± 15% Aumento del metabolismo proteico Alterazione asse ipotalamo-ipofisi Declino crescita lineare Lato emiplegico < lato controlaterale Assenza spurt puberale Terapia farmacologica con antiepilettici Deficit micronutrienti •monitoraggio biochimico e strumentale; •valutazione antropometrica. L’anamnesi alimentare prevede la valutazione degli apporti da parte di una dietista mediante la tecnica del diario alimentare articolato su 3 o 7 giorni. Il diario alimentare è uno strumento di valutazione degli apporti alimentari del paziente estremamente importante, e che trova la sua collocazione non solo in un discorso di screening nutrizionale, ma anche di follow-up. Il diario alimentare deve essere compilato con precisione dal genitore/caregiver che prepara e somministra il pasto, affinché la stima degli apporti possa essere quanto più possibile rispettosa della situazione reale. È pertanto fondamentale che la famiglia riceva tutte le indicazioni per una corretta compilazione. Nel diario alimentare è importante che siano riportate informazioni quali l’orario e la frequenza dei pasti, la loro durata e le tecniche di distrazione adottate per incentivare il consumo alimentare, la persona solitamente preposta a questa mansione e l’ambiente nel quale il pasto stesso viene consumato. Sarà fondamentale riportare informazioni relative alla tipologia degli alimenti preparati, alla modalità Tabella II. Fattori predittivi dello stato nutrizionale. Grado di disabilità Sistema di classificazione globale della funzione motoria (GMFCS) Pattern motorio Atetosi Distonia Spasticità Estensione della disabilità Emiplegia Diplegia Quadriplegia Disfunzione oro-motoria Disfagia di preparazione, alla consistenza con la quale vengono somministrati, perché meglio tollerati, e la via di somministrazione utilizzata (il bambino si nutre per bocca o tramite sondino nasogastrico o gastrostomia endoscopica percutanea ecc). Per la valutazione dietistica è importante anche il dato oggettivo della quantità del cibo assunto che, in alcuni casi, e soprattutto per alcuni alimenti (olio, zucchero, farine di cereali, pastina ecc) potrebbe essere ottenuto ricorrendo all’uso di misure casalinghe/domestiche (cucchiaio, bicchiere, tazza ecc), piuttosto che all’uso ossessivo della bilancia, con lo scopo di ridurre il livello di impegno e di stress, già estremamente alto in queste famiglie. Sarà bene poi comprendere la reale quantità di cibo assunta rispetto a quella preparata, mediante la doppia pesata (peso netto del pasto prima e dopo il consumo) o la stima delle porzioni (metà, 3/4 o ¼ di pietanza). Nel diario andrà riportato anche l’apporto di liquidi alimentari (brodo, passato, latte, frullati, succhi di frutta, yogurt) e non (acqua e bevande). Lo sviluppo di un diario alimentare 15 D. Giorgio et al. correttamente compilato consente l’acquisizione di dati inerenti gli apporti idrici, calorici e in nutrienti (macro e micronutrienti), e la valutazione dell’adeguatezza dei risultati rispetto all’età e alla patologia del bambino mediante il ricorso a standars di riferimento specifici 1. Il fabbisogno calorico di bambini con PCI può essere stimato mediante il ricorso a diverse equazioni, sebbene quella di più comune uso prenda in considerazione il fattore del tono muscolare e dell’attività motoria residua. Recenti studi evidenziano inoltre un’ulteriore riduzione della REE (Resting Energy Expenditure, metabolismo basale dell’organismo a riposo) dopo l’inizio della nutrizione enterale in pazienti con PCI e quadriplegia, mentre i pazienti con PCI non deambulanti presentano un fabbisogno energetico ridotto del 18% rispetto a quelli che preservano questa capacità motoria 2, 4. Tuttavia l’influenza della capacità motoria su tale fabbisogno non può essere determinata statisticamente con formule predittive. Il monitoraggio biochimico e strumentale prevede che il paziente sia sottoposto a prelievi ematici e valutazioni strumentali con una periodicità che varia in relazione al rischio di malnutrizione a cui il paziente è esposto. Dal punto di vista biochimico vengono dosati i markers che consentono di fornire informazioni cliniche sull’equilibrio elettrolitico, sull’assetto marziale (emocromo, ferro, ferritina, trasferrina, vitamina B12 e folati); sull’assetto dei micronutrienti di cui più frequentemente si riscontra uno stato carenziale (selenio, zinco e carnitina); sull’assetto proteico (proteine totali, albumina, prealbumina e Retinol Binding Protein). Il Retinol Binding Protein e la trasferrina sono inoltre biomarkers di ridotta emivita utili indicatori di variazioni dello stato nutrizionale nel breve termine. Il 16 dosaggio del calcio, della fosfatasi alcalina e della vitamina D, insieme ai risultati della mineralometria ossea computerizzata, permetteranno al clinico di avere un quadro generale sullo stato di salute ossea e prevedere un piano di integrazione in caso di necessità. La valutazione antropometrica comprende la rilevazione del peso corporeo (compresa l’acquisizione di informazioni relative alla curva ponderale), della statura e il calcolo del BMI. In questi pazienti molti sono i fattori che possono ostacolare una valutazione apparentemente semplice. Dove non sia possibile misurare la statura, perché il paziente non è deambulante o per la presenza di deformità ossee (es. scoliosi) o di movimenti involontari, si può ricorrere alla misurazione dell’arto inferiore o superiore e all’utilizzo delle relative equazioni per la stima dell’altezza 5. I risultati di queste misure saranno valutati in virtù del sesso, dell’età e della patologia mediante il ricorso a curve di crescita specifiche 5-8 (possono essere scaricate dal sito web del Giornale: www.giornalesigenp. it), elaborate tenendo conto di un sistema di classificazione globale della funzione motoria (Tab. III) e, nei casi di PCI severa, anche della modalità di alimentazione adottata (“orally feeding” vs “tube feeding”). Queste recenti curve di crescita, descrittive della popolazione pediatrica con PCI, stabiliscono al 20° percentile, per il dato ponderale, un cut off al di sotto del quale il paziente valutato risulta esposto a un aumentato rischio di morbilità e mortalità 9, per cui consentono di correlare in modo chiaro lo stato nutrizionale alla prognosi del paziente, con grande utilità nella pratica clinica. Contrariamente alla statura e al BMI, che in questi pazienti non risultano indici affidabili di malnutrizione cronica, il peso rappresenta il pa- Tabella III. Sistema di classificazione globale della funzione motoria (GMFCS). I Deambula senza alcuna limitazione II Deambula con alcune limitazioni III Deambula usando stampelle IV Motilità autonoma ridotta, può utilizzare una sedia a rotelle elettrica V Necessità di essere trasportato su una sedia a rotelle rametro di più agevole rilevazione e indice affidabile di malnutrizione acuta. Tuttavia il peso è soggetto a variazioni dell’acqua corporea a differenza della massa grassa, che rappresenta da questo punto di vista l’indice in assoluto più fedele di un bilancio energetico positivo. Essa può essere stimata mediante l’analisi bioimpedenziometrica, la misura della circonferenza del braccio o la plica tricipitale. L’analisi bioimpedenziometrica (BIA) è una metodica non invasiva che consente lo studio della composizione corporea del soggetto misurandone l’impedenza al passaggio di una corrente elettrica a bassa potenza, rappresenta una valida alternativa ad altre metodiche costose e poco utilizzate nella pratica clinica quali la pesata idrostatica, la densitometria assiale a raggi X, la pletismografia ad aria. Nel paziente con PCI non è sempre agevole l’esecuzione dell’esame bioimpedenziometrico, a causa dell’oggettiva impossibilità da parte del bambino di distendere completamente gli arti oppure di mantenere la posizione supina anche se per pochi secondi, condizioni che se non rispettate compromettono l’attendibilità del risultato 10. La circonferenza del braccio, che in questi pazienti risulta spesso ridotta, presenta una correlazione PEDIATRIC NUTRITION & HEALTH AND FOOD SCIENCE Paralisi cerebrale infantile: la valutazione nutrizionale direttamente proporzionale all’ipotrofia muscolare più che alla deplezione del tessuto adiposo; per tale motivo il parametro antropometrico da considerare perché garante di una stima oggettiva dello stato di nutrizione è la plica tricipitale. Quest’ultima indica una condizione di grave malnutrizione se inferiore al 10° percentile. children with spastic quadriplegia. Pediatric Neurology 2008;39:330-4. 3 4 Hogan SE. Energy requirements of children with cerebral palsy. Canadian J Diet Pract Res 2004;65:3. 2 Soylu OB, Unalp A, Dizdarer G, et al. Effect of nutritional support in Bell KL, Samson-Fang L. Nutritional management of children with cerebral palsy. Eur J Clin Nutr 2013;67:S13-6. 5 Stevenson RD. Use the segmental measure to estimate stature in children with cerebral palsy. Arch Pediatr Adolesc Med 1995;149:658-62. 6 Stevenson RD, Conaway MR. Weight and mortality rates; “Gòomez classification” for children with cerebral palsy? Pediatrics 2011;128:436-7. Bibliografia 1 Grammatikopoulou MG, Daskalou E, Tsigga M. Diet, feeding practices, and anthropometry of children and adolescents with cerebral palsy and their siblings. Nutrition 2009;25:620-6. 7 Day SM, Strauss DJ, Vachon PJ, et al. Growth patterns in a population of children and adolescents with cerebral palsy. Dev Med Child Neurol 2007;49:167-71. 8 Stevenson RD, Conaway M, Chumlea WC, et al. Growth and health in children with moderateto-severe cerebral palsy. Pediatrics 2006;118:1010. 9 Brooks J, Day S, Shavelle R, et al. Low weight, morbidity, and mortality in children with cerebral palsy: new clinical growth charts. Pediatrics 2011;128:e299-e307. 10 Sullivan P. Measurements of body composition should become routine in nutritional assessment of children with cerebral palsy. Dev Med Child Neurol 2015;57:793-4. • La valutazione dello stato nutrizionale del bambino con paralisi cerebrale infantile (PCI) è parte integrante della ge- stione clinica del paziente. • La severità della patologia di base e la difficoltà del bambino ad alimentarsi aumentano il rischio di malnutrizione. • Per la valutazione auxologica e la stima dei fabbisogni nutrizionali del bambino con PCI devono essere considerate curve di crescita e standards di riferimento specifici. • Il peso corporeo e la plica tricipitale rappresentano gli indici antropometrici più indicativi dello stato nutrizionale nel bambino con PCI. • È importante saper interpretare la valutazione antropometrica per non confondere l’ipotrofia muscolare con la deple- zione calorico-proteica. 17