cucina - Eggental
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C UCINA La Provincia Sabato 30 agosto 2014 & Sapori Pagina a cura di Vittoriano Zanolli XIII Passeggiata di Re Laurino in Val d’Ega La Val D’Ega, nel cuore delle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità Unesco, è un luogo magico in cui la leggenda di Re Laurino è ancora oggi raccontata dal rossore delle montagne al tramonto. E non è dunque così arduo giustificare il nome che contrassegna il percorso tra le baite che tradizionalmente celebra la conclusione del duro lavoro sugli alpeggi. Domenica 14 settembre, torna la Passeggiata di Re Laurino, giunta alla 13ª edizione, giornata da trascorrere nella bellezza della Conca di Carezza, gustando le diverse specialità culinarie offerte da dieci tra baite e vecchi schupfen, vecchi fienili che d’estate diventano baluardi della cucina tradizionale, collegati da sentieri. Info: telefono 0471-619500, e-mail [email protected], sito web www.valdega.com. Il ristorante Dai gamberoni al branzino, dal fondatore Carlo Gatti alla figlia Alessandra Rosa Gialla, mare nel piatto Sapori lontani alla trattoria di Ripalta Cremasca a 21 anni porta i sapori del mare in tavola e soprattutto nel Cremasco, lontano centinaia di chilometri dalle coste. Il merito è della trattoria ‘La Rosa Gialla’ di Ripalta Cremasca: Carlo Gatti, patron fino a qualche mese fa (ora ha lasciato la guida alla figlia Alessandra) ci ha creduto fin da subito, ci ha scommesso il futuro e a quanto pare ha avuto ragione. Ora La Rosa Gialla è punto di riferimento per chi ama il pesce, anche se l’offerta riesce a soddisfare ogni palato. Anni di lavoro, di cura nella scelta delle materie prime, dello studio degli abbinamenti tra i piatti e i vini, del dialogo continuo con i clienti e del fatto di tener conto delle osservazioni fatte. Via via La Rosa Gialla è cresciuta e non è un caso che proprio in questi giorni il ristorante sia stato selezionato tra quelli che rientrano nel circuito dell’Expo 2015. Il traguardo è stato festeggiato con tanto di degustazione. Quanto offerto nei locali in stile liberty di via Vittorio Veneto, affrescati nel ‘97 da un frate cappuccino , è un spaccato del menù tipico. Come antipasto sono stati serviti gamberoni crudi, crema di melone e asparagi. Primo D Lo staff de ‘La Rosa Gialla’ di Ripalta Cremasca piatto: risotto all’invidia belga e a seguire capesante e scaglie di pecorino. Per secondo, gallinella al fumetto, lenticchie e pane al timo. Come dolce la Rosa Gialla ha proposto il cestino di pasta fillo al gelato mascarpone e vaniglia con frutti di bosco flambé. Ci sono poi i piatti storici, punto di forza della trattoria: gamberi con foglie di patate, crudité di pesce, spaghetto al- l’astice sgusciato, ravioli fatti in casa di pesce e tradizionali, astice alla catalana e altre prelibatezze. Il menù cambia con le stagioni e propone sempre le primizie come porcini e tartufo. La cantina vanta circa 140 etichette nazionali ed estere, suddivise per regioni. E’ composta prevalentemente da vini bianchi, con un occhio di riguardo per il Franciacorta e lo champagne e con un buon rapporto tra qualità e prezzo. Il ristorante propone anche una selezione di whisky, rum, cognac, grappe e, su richiesta, la prenotazione di annate particolari. Insomma, c’è da soddisfare ogni esigenza. Carlo Gatti ne ha fatto motivo d’orgoglio e ha trasmesso la stessa passione (e cura dei dettagli) alla figlia Alessandra, che si avvale della collaborazione del marito Luca Tommasini e in cucina dello chef Maurizio Piacentini. Carlo, però, non è a riposo. E’ ancora presente in sala, dispensa consigli, accoglie i clienti. La continuità, in tutti i suoi aspetti, è assicurata. Continuità che è una garanzia per i clienti. Sono molti quelli che arrivano da fuori provincia. Se ce ne fosse bisogno, è un’ulteriore dimostrazione della fama che la Rosa Gialla ha saputo guadagnarsi, facendo i conti con una concorrenza agguerrita. Aggiungiamo infine la possibilità di parcheggiare in tutta comodità. E’ un fattore non di poco conto. Non rimane che ascoltare la descrizione dei piatti fatta con trasporto dallo stesso Carlo e lasciarsi consigliare nella scelta del vino per ottenere l’abbinamento migliore. (Provato il 20 giugno 2014) La ricetta. Crostatine di pasta frolla alla crème caramel reparate la crema. Fate bollire il latte con la vaniglina; nel frattempo, lavorate con una frusta le uova e i tuorli in una ciotola insieme a 60 g di zucchero e al liquore, sino a ottenere un composto schiumoso. Versate a filo il latte, continuando amescolare con la frusta fino a quando lo avrete incorporato tutto. Preparate il caramello. Mettete lo zucchero rimasto in una padella e cuocetelo a fiamma bassa fino a quando sarà ben colorito; bagnatelo con un cucchiaio d’acqua e il succo di limone, spegnete il fuoco, mescolate per pochi secondi con un cucchiaio di legno e versatelo subito in 6 stampini monoporzione. Travasate il composto di latte ancora caldo negli stampini, sistemateli in una teglia con 2 dita d’acqua e cuoceteli a bagnomaria in forno a 180° per 20 minuti circa. Intanto, imburrate 6 stampini per tartellette di 10-12 cm e infarinateli; stende- INGREDIENTI (dosi per 6 persone) 3 300 g di pasta frolla già pronta 3 4 dl di latte 3 2 uova 3 3 tuorli 3 160 g di zucchero 3 1 busta di vaniglina 3 un cucchiaio di Cointreau 3 200 g di fragole, mirtilli e lamponi 3 un cucchiaio di succo di limone 3 burro e farina per gli stampini P te la pasta frolla, ritagliatevi 6 dischetti e usateli per foderare gli stampini. Coprite le crostatine con un foglietto d’alluminio, distribuitevi sopra una manciatina di legumi secchi e cuocetele per 25 minuti circa in forno già caldo a 180°; toglietele dal forno, eliminate l’alluminio e i legumi e lasciatele raffreddare completamente. Lavate e asciugate la frutta, af- fettatela e sistematela in modo armonioso nelle crostatine sformate; rovesciate sopra la crème caramel facendo in modo che il caramello bagni la frutta e servite. Il 9 settembre a Parma ‘100 chef per una sera’ Conto alla rovescia per 100 chef per una sera La strada del Buon Ricordo lunga 50 anni, la cena–evento che l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo organizza il 9 settembre a Parma per festeggiare i suoi 50 anni di vita. Solo su prenotazione (fino ad esaurimento posti) la cena sarà riservata ad un massimo di 1.000 persone che si siederanno a una tavolata di ben 300 metri, elegantemente apparecchiata fra Piazza Garibaldi, Strada Repubblica, Portici del Grano, cuore del centro storico di Parma, scelta dal Buon Ricordo perché città simbolo della qualità alimentare e della cultura gastronomica italiana. Come da tradizione, ai commensali sarà donato, in ricordo di una serata che si preannuncia memorabile, il piatto del 50° dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica Solimene di Vietri sul Mare, realizzato in edizione speciale datata e numerata e in distribuzione solo il 9 settembre, a sottolineare la storicità e l’unicità dell’evento. A fare da sottofondo e accompagnamento ai vari momenti della serata, che gode del Patrocinio del Comune di Parma, saranno musiche verdiane. La cena si terrà in una suggestiva location che sarà comunicata sul sito www.100chefperunasera.com. LA SCHEDA NOME Trattoria La Rosa Gialla INDIRIZZO Via Vittorio Veneto 26, Ripalta Cremasca (Cremona) Telefono 0373-81508 CARAT TERISTICHE Specialità pesce CHIUSURA Mercoledì PATRON Alessandra Gatti LA PAGELLA CUCINA 25/30 CANTINA 26/30 SERVIZIO 15/20 LOCALE 15/20 PREZZO MEDIO L’interno del locale IL VINO Dolce Santo Trentino Valle dei Laghi Gino Pedrotti olcezza intensa, connotata decisamente dalla presenza del caramello. La presenza della frutta dona la nota di freschezza indispensabile per apportare equilibrio e acidità all'insieme e anche il vino dovrà proporsi con buon carattere e molto elegante. In omaggio agli amici del Trentino che nei mesi scorsi sono stati a Cremona con i loro vini, segnalo il Vino Santo Trentino, piccolo capolavoro che regala sempre grandi emozioni. Traggo dal sito di Gino Pedrotti, che con pochi altri vignaioli ne è storico interprete: «E’ il vino dolce trentino per eccellenza». All’origine di questo piccolo capolavoro prodotto in Valle dei Laghi c’è un’uva a bacca bianca, autoctona, la Nosiola. Raccolti con cura, per non schiacciarne gli acini, i grappoli di Nosiola vengono portati negli appassitoi dove riposano fino alla settimana Santa. Qui vengono distesi sui graticci, dove prende avvio il processo di appassimento che ne riduce il peso di oltre un terzo. Responsabile principale del fenomeno è la botrytis cinerea, una ‘muffa nobile’ che si sviluppa sugli acini provocando la dispersione dell’acqua e la concentrazione degli zuccheri. A questo punto ha inizio un lungo processo di invecchiamento. Una volta in bottiglia il Vino Santo può sfidare il tempo: i fortunati raccontano che anche dopo mezzo secolo una bottiglia ben conservata rimane sempre un’esperienza gratificate. Patrizia Signorini Enoteca Cremona D 40 euro