01 laboratorio serie gialla

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Rosa Dattolico
Percorsi guidati di lettura e scrittura
Proposte di animazione
Drammatizzazioni
Attivita di progettazione
Esercizi guidati di scrittura creativa
Teatro: Festa del libro con i personaggi delle storie
Progett
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Mi piace ttura
leggere
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Presentazione
“i Supermangialibri” è una collana di narrativa che si propone di stimolare nei bambini
il piacere della lettura, dando a ciascuno la possibilità di scoprire i segreti che stanno dentro le parole: strumenti di conoscenza della realtà e, al tempo stesso, chiave di accesso al
mondo della fantasia, dalla quale attingere stimoli alla creatività e all’ invenzione personale. La collana è composta da: “i Divertentissimi”, “i Classici” e “gli Inafferrabili”.
Nei primi le storie sono narrate con umorismo, in uno stile piacevole e accattivante,
dove realtà e fantasia si fondono dando vita ad una scoppiettante girandola di personaggi e situazioni, che ricalcano perfettamente i sogni e i desideri dei bambini e stimolano
in essi un rapporto affettivo con i libri.
Di fondamentale importanza è il ruolo che l’illustrazione riveste nei libri in un gioco di
equilibrio e rispetto tra testo e disegni.
I racconti, caratterizzati da un intreccio avvincente, affrontano varie tematiche quali: le
emozioni, i sentimenti , la famiglia, l’amicizia, la scuola, l’avventura; e forniscono ai piccoli lettori verità su cui vale la pena farli riflettere.
Le letture sono suddivise per fasce di livello:
Serie gialla: sono storie semplici e brevi, molto vicine al mondo dei bambini di 5-6
anni. Le emozioni, la realtà e la fantasia creano situazioni nelle quali i più piccoli ritrovano con immediatezza il loro mondo.
I racconti, indirizzati ai bambini della scuola dell’Infanzia e di prima classe della scuola Primaria, offrono la possibilità di elaborare, all’interno della progettazione didattica
annuale, un percorso comune per la realizzazione del “Progetto Continuità” dove la
creatività diviene il potenziale educativo di riferimento.
Serie verde: sono storie indirizzate a bambini di 7-8 anni, più articolate nella struttura
e nel linguaggio. Storie realistiche e fantastiche che prendono spunto dal vissuto dei
bambini. La presenza di alcuni elementi, quali: la magia, l’avventura, il mistero,
l’amicizia, gli affetti creano situazioni comiche, che coinvolgono e stuzzicano la curiosità dei piccoli lettori.
Serie rossa: per i lettori dai 9 agli 11 anni. Sono racconti dove la struttura narrativa si
fa più complessa ed articolata. Sono storie, nelle quali la realtà e la fantasia si intrecciano permettendo al bambino uno sguardo più completo sul mondo che lo circonda e
sulle proprie esperienze di vita, favorendo inoltre un coinvolgimento più consapevole
con i personaggi e le vicende narrate.
La suddivisione dei libri secondo fasce di età non va considerata in maniera rigida, ma
va personalizzata secondo le esigenze degli alunni.
I Classici sono libri indirizzati ad alunni che frequentano gli ultimi anni della scuola
Primaria.
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Sono racconti scelti con cura, capaci di accendere da sempre forti emozioni e trasmettere valori etici e sociali.
I libri rappresentano un valido strumento educativo-didattico ricco di stimolanti proposte operative, che accompagnano il lettore passo passo permettendogli di gustare ogni
pagina di ciascun racconto.
Anche gli Inafferrabili sono libri destinati ad alunni che frequentano gli ultimi anni della
scuola Primaria. Sono storie attraenti, di paura, di mistero, d’avventura conditi da un
tocco di umorismo. I volumi contengono pagine finalizzate alla comprensione e alla produzione.
Il percorso didattico La collana può essere utilizzata come biblioteca di classe per l’approccio alla lettura, nell’ottica di un progetto riguardante la promozione della lettura stessa.
Le numerose proposte sono caratterizzate da varie attività graduate nella difficoltà, per
permettere a ciascun alunno di entrare piacevolmente nelle storie e riflettere sui loro
contenuti.
Le proposte di animazione, le drammatizzazioni e le altre attività permetteranno ai piccoli lettori di sperimentare, all’interno del gruppo classe, un itinerario ludico e creativo
con i libri. Potranno così scoprire e fare esperienze incredibili; vivere situazioni affettive; fantasticare con i personaggi delle storie e con le loro vicende, imparando a conoscersi, a socializzare e a comunicare.
A conclusione dell’intero percorso didattico, relativo a ciascuna fascia di livello, le insegnanti possono realizzare la Festa del libro, mettendo in scena la recita suggerita a pagina 51 in cui sono presenti tutti i personaggi e le vicende delle diverse storie in una ulteriore rielaborazione. Gli alunni saranno coinvolti a seconda delle personali attitudini.
Il piacere del leggere apre la porta ad altri piaceri: stimola non solo la voglia di leggere,
ma anche quella di scrivere.
“Apprendere a leggere è apprendere il congegno della narrazione e saperlo riprodurre”.
Attraverso gli esercizi di scrittura creativa, proposti a livello individuale o di gruppo, ciascun bambino avrà la possibilità di migliorare la padronanza della lingua; di arricchire
il proprio vocabolario; di affinare la qualità della propria scrittura, manipolando storie
e sviluppando concetti e idee attraverso l’uso creativo della parola.
La lingua è, inoltre, trasversale a tutti gli altri saperi, per cui la padronanza linguistica
prelude alla padronanza in altri ambiti specifici di conoscenza.
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Il percorso didattico, così delineato, permetterà la scoperta del piacere di leggere e il
consolidamento di un’abitudine che comporterà una notevole progressione nella competenza personale, favorendo lo sviluppo di alcune abilità complesse, relative all’ascolto, alla comprensione, alla rielaborazione, alla discussione, al confronto, indispensabili
per l’apprendimento in generale e la maturazione globale di ogni singolo alunno.
Quando, dove, come leggere
L’amore per la lettura è un atteggiamento da educare e costruire con molta cura.
Imparare a leggere significa leggere la realtà e saperla interpretare con spirito critico.
È importante, pertanto, creare interesse e curiosità intorno al libro; a tale proposito, un
ruolo fondamentale gioca l’insegnante perché può operare da prezioso mediatore tra i
piccoli lettori e il libro, mettendo in atto alcune semplici strategie che possano facilitare il rapporto:
• Scegliere un tempo speciale per la lettura (15 minuti al giorno per l’intera settimana)
per dare continuità all’attività e sostenere l’interesse.
• Definire uno spazio: un angolo della classe, ma se lo spazio risulta insufficiente sistemare i banchi in modo diverso.
• Leggere il testo ad alta voce in modo da catturare l’attenzione della classe.
“La lettura di un testo ad alta voce da parte dell’insegnante crea una piacevole abitudine all’ascolto, dilata i tempi di attenzione favorendo nei bambini la capacità di creare
immagini mentali. Aumenta e rafforza, inoltre, il desiderio di leggere e contribuisce a
farli diventare dei buoni lettori”.
Quando l’insegnante legge un libro ad alta voce, il clima che si crea all’interno della
classe diventa molto particolare: è come se tutti i bambini intraprendessero un bellissimo e avventuroso viaggio, ricco di inaspettate sorprese ed emozioni da condividere
anche con i compagni attraverso il confronto delle proprie opinioni.
Come leggere ad alta voce
È necessario rendere la lettura espressiva, cambiando opportunamente velocità, tono,
ritmo e volume.
Se cala l’attenzione degli ascoltatori, bisogna evitare di accelerare il ritmo; è bene fermarsi a dialogare con i bambini. Con i più piccoli è efficace mostrare, durante la lettura della storia, le illustrazioni del libro.
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Progetto Lettura
Ipotesi di un progetto di lettura quinquennale per gli alunni della scuola Primaria.
• Motivare il bambino al piacere della lettura e all’uso del libro.
• Arricchire le competenze attraverso i diversi tipi di lettura (silenziosa, individuale, ad
alta voce, a più voci).
• Esercitare il pensiero metacognitivo come riflessione e come spirito critico (potenziare la capacità di ascolto, di analisi e di riflessione delle letture svolte e sviluppare la
capacità di esprimere opinioni su quanto letto).
• Utilizzare le informazioni del testo per arricchire il proprio mondo di esperienze e di
conoscenze.
• Realizzare varie attività sui libri letti.
• Creare e utilizzare schede di lettura.
• Acquisire una maggiore ricchezza lessicale a livello orale e scritto.
• Manipolare, inventare e produrre storie.
• Sviluppare la personale creatività di ogni singolo lettore.
• Realizzare giochi di animazione alla lettura e drammatizzazioni.
• Verifiche e valutazioni.
• Schede individuali dei libri letti o ascoltati.
• Schemi di sintesi dei libri letti per fasce d’età.
• Valutazione da parte dei docenti circa la ricaduta sulla scrittura e sui livelli di relazionalità.
• Realizzare il “Premio Lettura” (giochi a squadre tra alunni sui libri letti).
• Realizzare il premio narrativa “Piccoli scrittori” fra scolari del proprio o di più Circoli
didattici.
• Organizzare visite guidate ad una libreria e a biblioteche per ragazzi.
• Organizzare una mostra didattica dei libri (relativi alle diverse face d’età), prodotti nel
corso dell’anno scolastico dagli alunni.
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Un tuffo nelle storie
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ti di lettura e scrittura
Il lombrico Gigetto
Metti una X sulla risposta esatta.
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Il lombrico Gigetto aveva scavato una grande buca.
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F
Gigetto fu adocchiato e catturato da mamma rondine.
V
F
All’improvviso, il cielo si riempì di nuvoloni e mamma
rondine si mise a cantare.
V
F
Gigetto, salvo e tutto d’un pezzo, atterrò su una pratolina.
V
F
Gigetto si trovò circondato da lombrichini alati e capì
che erano i suoi compagni di gioco.
V
F
Gigetto non poté riposare per via di due cani brontoloni.
V
F
Finalmente Gigetto si addormentò e fece un bellissimo
sogno.
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i guidati di lettura e scrittura
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A caccia di emozioni
Che cosa fece il lombrico Gigetto quando scoprì d’essere
stato catturato da mamma rondine?
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E tu hai mai pianto? In quale occasione?
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Il rondinino capriccioso
Mamma rondine dice che il suo rondinino fa mille capricci per mangiare perché detesta le mosche, non digerisce le
formiche e neppure le api.
Che cosa, invece, predilige il rondinino?
Segna con una X gli alimenti giusti.
Se mamma rondine non prepara le focaccine, il suo rondinino farà tre capricci grandi grandi. Quali saranno secondo te?
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Ti capita di comportarti come il rondinino? In quale occasione? Racconta.
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Un sogno spaventoso
Come si concluderà il sogno del lombrico Gigetto? Illustra
l’ultima scena e poi racconta a voce tutta la storia.
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Un bellissimo sogno
Hai mai fatto un bel sogno? Illustralo nella nuvoletta e raccontalo a voce.
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I capricci di rondinino
Insieme con i tuoi compagni e con l’aiuto dell’insegnante
inventa i dialoghi, inserendo nuovi personaggi: il papà di rondinino e nonna rondine.
Mamma rondine: –
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Rondinino: –
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Mamma rondine: –
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Nonna rondine: –
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Rondinino: –
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Mamma rondine: –
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Rondinino: –
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Papà rondine: –
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Rondinino: –
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Animazio
Conosciamoli meglio
Muoviamoci come il lombrico Gigetto e i suoi amici del prato.
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Strisciare come un lombrico.
Volare come un’ape.
Scattare come una lucertola.
Saltellare come un uccellino.
Camminare a piccoli passi
come una formica.
Volteggiare come una farfalla.
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Percors
Ossicino, Sventola e Frittella
Un tuffo nella storia
Segna la risposta giusta con una X.
I personaggi sono:
due compagni di classe
due fratellini e una cagnolina
I fratellini si chiamano:
Ossicino e Paolino
Ossicino e Sventola
La cagnolina si chiama:
Frittella
Zeppolina
I due fratellini sono:
tranquilli
molto vivaci e birichini
La cagnolina Frittella è:
vanitosa e golosa
vanitosa e tranquilla
Un giorno Ossicino, Sventola e Frittella scoprirono:
una cantina
una pasticceria
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Due fratellini impossibili
Facciamo il ritratto di Ossicino e di Sventola.
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Questo è Ossicino
Ossicino è magro come un
osso di pollo, ha un faccino
grazioso, un naso a ...........................
Questo è Sventola
Sventola è grassoccio e
rotondetto; ha un paio di
orecchie a sventola .............................
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La cagnolina Frittella
Facciamo il ritratto della cagnolina Frittella.
Questa è Frittella
Frittella è una cagnolina molto vanitosa. Ossicino la pettina
con cura, mentre Sventola le ferma un ciuffetto sulla cima del
capo con un bigodino.
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Uno scherzo divertente
Immagina e illustra la conclusione della storia.
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La torta magica
Decora questa torta come più ti piace; poi, con un po’ di fantasia, scrivi nel riquadro gli ingredienti che sono stati utilizzati.
Ossicino, Sventola e Frittella
hanno mangiato una torta speciale
e dopo un po’ i tre birichini
cinguettano felici come uccellini.
Cinguetteranno per tutto l’anno
cip cip cip cip di certo faranno.
Frittella di vergogna arrossirà
son certo che il volo tenterà
e se le verrà il batticuore
andrà di corsa dal dottore.
Rosa Dattolico
Ingredienti:
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Animazio
Cantiamo in allegria
Scatena la tua fantasia: canta e balla in allegria con Ossicino,
Sventola e Frittella e con tutti i tuoi compagni di classe.
Giochiamo agli indiani
battiamo anche le mani
corriam, corriam, corriamo
insieme ci divertiamo.
Con le piume sulla testa
attraversiamo la foresta;
battendo i pugni sul petto
urliamo come fa Carletto.
Poi accendiamo un bel fuoco
è davvero un gran bel gioco;
cantiamo tutti, cantiamo in coro
nessuno è triste, nessuno è solo.
Giochiamo agli indiani
battiamo anche le mani
corriam, corriam, corriamo
insieme ci divertiamo.
Rosa Dattolico
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Il mio amico Pelosone
Occhio alle parole!
Completa scegliendo le parole giuste:
Pelosone, gallina Corallina, storia, bambini cicciottelli,
pipì, dell’uomo nero, mamma.
Due fratellini Chiara e Ugo vogliono ascoltare dal loro papà una
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Il papà racconta loro prima la storia della mucca Matilde, poi
quella della ...............................................................................................................................................................................................................
Chiara e Ugo vogliono che il papà racconti una storia bella e
così il papà inizia a parlare di ......................................................................................................................................
Chiara e Ugo restano affascinati dalla storia e pensano a
Pelosone. Ugo è convinto che Pelosone preferisca mangiare il
risotto, le lasagne e anche i .............................................................................................................................................
Chiara è convinta che Pelosone sia un piccolo mostro simpatico
e dolcissimo e che abbia persino paura dei tuoni, dei lampi e
anche ......................................................................................................................................................................................................................................
Tra i due fratellini scoppia una lite: Ugo è convinto che Pelosone
sia dispettoso e che faccia una pericolosa ...................................................................
fosforescente.
Chiara, che vuole bene al piccolo mostro, scoppia in lacrime;
finalmente interviene la .......................................................................................................... e la consola.
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Le paure di Pelosone
Osserva le immagini e completa l’ultima scena con la relativa didascalia.
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Se il dottore gli dice di farsi
le siringhe, Pelosone piange con i singhiozzi.
Se Pelosone scopre un
pipistrello, diventa pallido e
trema tutto.
Se scoppia un forte temporale, Pelosone si nasconde
sotto il letto.
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Il disegno nascosto
Di che cos’altro avrà paura Pelosone? Collega i puntini da 1
a 20 e lo scoprirai, poi colora.
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Pelosone ha anche paura delle ................................................................................................................................
Di che colore è la paura? .........................................................................................................................................................
E l’allegria? ................................................................................................................................................................................................................
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Le foto di Pelosone
Come immagini che sia Pelosonein prima classe? Disegnalo nell’ultimo riquadro.
Pelosone bebè
Pelosone alla scuola
dell’infanzia
Pelosone in prima classe
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Attivitą di progettazi
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Una maschera
Occorrente:
cartone, colla vinilica, acqua, forbici, colori, carta igienica.
• Ingrandisci con la fotocopiatrice il volto di Pelosone.
• Incolla il foglio sul cartone e taglia il contorno della testa e le
fessure degli occhi.
• Forma tanti pezzettini con la carta igienica.
• Mescola acqua e colla in parti uguali e poi immergici i pezzetti di carta.
• Con la pappetta ottenuta ricopri la faccia, modellando il naso,
le labbra e le sopracciglia.
• Lascia asciugare e colora.
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Animazio
A casa di Pelosone
Pelosone, saltellando allegramente prima su un piede poi
con entrambi, raggiunge la sua casa. Insieme con i compagni saltella anche tu e, seguendo le sue impronte, troverai il
ritmo di una danza.
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Piccole, divertentissime… paure
Il fantasma Nicolino
Riordina la storia, scrivendo i numeri nei quadratini.
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La strega Bruttissima
Che aspetto ha la strega Bruttissima? Osserva e descrivi brevemente.
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L’orco Giovannone
Che aspetto ha l’orco Giovannone? Osserva e descrivi brevemente.
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Un fantasmino impossibile
Completa la storia illustrando l’ultima scena e poi, raccontala a voce.
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La strega Bruttissima va in città
Completa la storia prima con il disegno e poi con le parole.
La strega Bruttissima moriva dal desiderio di mangiare i bambini cicciottelli, ma, ogni qual volta che ne catturava uno e lo
sistemava nel pentolone, questi riusciva a mettersi in salvo
schizzando dalla canna fumaria.
Un giorno la strega Bruttissima andò in città per acciuffare un
paio di bimbi cicciotelli da fare stufati.
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Nel bosco incantato
Scrivi nei fumetti le parole che pronunciano i personaggi.
Che cosa dicono i coniglietti?
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Che cosa risponde loro Sara?
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Che cosa dice lo scoiattolino a Luigi, a Sara e a Francesco?
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Chi l’ha detto?
Unisci con una freccia ciascuno dei personaggi con la frase
che fa per lui.
è un tipo birichino
mangerebbe volentieri
un bimbo cicciotello.
L’orco Giovannone
ha il naso a forma di
trombetta
Immagina e disegna.
Come immagini che sia la torta nella quale Sara, Luigi e
Francesco hanno scoperto l’orco Giovannone? Disegnala
nello spazio qui sotto.
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Animazio
Filastrocca un po’ matta
Completa la filastrocca scegliendo le parole giuste:
birichino, Giovannone, tenerelli, mai, musichetta, bambini.
Senza testa, né testone
ecco l’orco
Il suo naso a trombetta
manda una
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...................................................................
è davvero
combina tanti guai
e non si stanca
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...................................................................
è golosa di
preferisce i cicciotelli
morbidini e
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Il gigante Tenerone
Osserva i disegni e completa.
Il gigante Tenerone va nel bosco per
placare la bufera di neve e vi riesce
grazie al suo
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Tre gufetti Dudù,
credono che il gigante sia
molto pericoloso.
.........................................
Il gufetto Pilli riconosce nell’omone
il famoso
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I tre gufetti hanno un simpatico
nonno che si chiama
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I tre gufetti e il gigante assistettero ad
uno spettacolo meraviglioso: videro
sbucare dai funghetti gli gnomi e dai
della primafiori le
vera.
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guida
Il gigante Tenerone
Scopri le qualità del gigante Tenerone e descrivi poi il suo
aspetto.
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Come saranno le superfragole fragolose? E i lamponi lampeggianti, i mirtilli mirtillosi e le nocciolissime nocciolose?
Prova a rappresentarli nello spazio qui sotto.
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Progetta
z
ione
Gli animali del bosco
Seguite le indicazioni per costruire il bosco e gli animali che
lo abitano.
Materiale occorrente:
cartoncino e matita, forbici
con la punta arrotondata,
tempere e pennelli, pasta per
modellare, colla vinilica.
1. Piegate un cartoncino in
due e disegnate l’animale
che preferite (volpe).
Poi ritagliate il contorno
dell’animale e coloratelo
da tutte e due le parti.
2. Disegnate sul cartoncino
la chioma degli alberi,
coloratela e ritagliate.
3. Create dei tronchetti con la
pasta per modellare e fissateci in cima i cartoncini
con le chiome.
4. Su un cartoncino verde
incollateci gli alberi e gli
animali.
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one
Drammatizzazi
Mettiamo in scena: Tre impossibili fratellini
Tu e i tuoi amici, insieme con l’insegnante, inventate nuovi
dialoghi e rappresentate. Buon divertimento!
Dudù: –
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Dodò: –
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Pilli: –
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Il gigante Tenerone: –
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Nonno Alberto: –
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Il gigante Tenerone: –
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I tre fratellini in coro: –
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Pilli: –
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Nonno Alberto: –
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Animazi
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Giochiamo con gli animali del bosco
Leggi la filastrocca e divertiti con i compagni di classe a
mimare le azioni degli animali del bosco.
Trema il lupo e il lupacchiotto
perché non trovano il cappotto
batte i denti il piccolino
e saltella un pochino.
Anche il buffo coniglietto
non trova il suo berretto
cerca qua, cerca là
chissà mai dove sarà?
La talpa senza occhiali
sbatte il naso dappertutto
ha scambiato suo fratello
per un piccolo prosciutto.
La volpe furba e lesta
si è affacciata alla finestra
è caduta a testa in giù
e si è fatta un occhio blu.
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ne
Animazio
Viva gli indovinelli
Leggi gli indovinelli e scrivi il titolo dei cinque racconti sui
puntini.
Titolo: ........................................................................................
Dopo aver scavato una galleria
si è ritrovato nel becco di una
rondine.
Ha pianto, si è disperato, ma
i suoi angeli custodi l’hanno salvato.
Titolo: ........................................................................................
Un gigante attraversa la foresta
per fermare la tempesta di
neve.
Il suo nome termina in “one”
e fa rima con polpettone.
Titolo: ........................................................................................
Due fratellini birichini ascoltano una
storia di un simpatico mostro bebé.
Uno dei due è convinto che faccia la
pipì fosforescente, molto molto potente.
Titolo: ........................................................................................
C’è un orco simpaticone,
una strega molto brutta e un
fantasmino birichino che si
chiama Nicolino.
Titolo: ........................................................................................
Ci son due fratellini: uno è magro
come un osso, l’altro ha le orecchie a
sventola come i manici di una tazza.
C’è anche una cagnolina di nome
Frittella, vanitosa e molto bella.
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Animazi
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Proposte di animazione
Proposte di animazione che si possono adattare a ciascun racconto della serie gialla.
1. L’insegnante appenderà sulla corda, con le mollette da bucato, le sequenze illustrate del racconto; due saranno estranee
alla storia.
I bambini dovranno raccontare la storia a voce e riconoscere
le sequenze errate.
2. L’animazione va fatta leggendo il libro o una parte di esso:
una prima volta in forma corretta e una seconda in forma sbagliata.
L’insegnante fingerà di scacciare una mosca dispettosa, che
si diverte a cambiare le parole del racconto. Poi rileggerà la
storia, modificandola in alcuni punti prescelti.
I bambini, accortisi dell’errore, riprenderanno l’insegnante
suggerendole le parole esatte.
3. Si stabiliscono tanti gruppi quanti sono i personaggi che
sono stati scelti dal libro. Ciascun capogruppo estrarrà da un
sacchetto il nome del personaggio.
Vincerà il gruppo che riuscirà a descriverlo meglio.
4. Dividere gli alunni in gruppi. Ciascun gruppo avrà a disposizione un contenitore con le illustrazioni dei personaggi di più
storie e di alcuni completamente estranei ad esse.
A ciascun capogruppo l’insegnante consegnerà una busta
con il titolo del racconto. Vincerà il gruppo che per primo riuscirà ad individuare correttamente i personaggi del racconto
segnalato.
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Perco
rsi guidati di scrittura
Giochiamo con i testi
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Percorsi guidati di scrittur
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La strega Camilla
Osserva i disegni e completa la storia.
La vecchia strega Camilla era
molto brutta.
Aveva
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Portava intorno al collo come se
fosse una sciarpa il suo gatto di
nome Aristide.
La strega Camilla, avvicinandosi al
pentolone, vide che nel brodo di
gallina sguazzava allegramente
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La strega Camilla prese la bacchetta magica e
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Domande-guida
Com’era l’spetto della strega?
Com’era la rana?
Perché era finita nel pentolone?
Che cosa fece la strega Camilla con la bacchetta magica?
Come si concluse la storia?
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Perco
Il morbillo
Osserva le scene e completa la storia.
Draghino è a letto con la febbre:
è tutto pieno di puntini rossi.
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Domande-guida
Che cosa prova Draghino quando viene visitato dal dottore?
Che cosa fa Draghino?
Che cosa fa la mamma di Draghino?
Perché Draghino serra le labbra?
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a
La regina distratta
Tanti anni fa viveva in un castello una
regina molto bella, ma anche tanto
distratta.
Un giorno la giovane regina non trovò
la sua corona e scoppiò in lacrime.
Il re
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Domande-guida
Che cosa fece il re?
Chi riuscì a trovare la corona?
In che posto l’aveva dimenticata la regina?
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Perco
La formica e gli occhiali
In un prato viveva una formica che
non vedeva molto bene: –Se non
compro un paio di occhiali, la mia
vista peggiorerà– pensò tra sé.
La formica arrivò in città ed entrò in
un negozio, in cui si vendevano gli
occhiali. L’ottico consigliò alla formica
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Domande-guida
Che cosa consigliò l’ottico alla formica?
Che cosa successe alla formica quando uscì dal negozio con
tre paia di occhiali sul naso?
Che cosa fece allora?
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In soffitta
Osserva le scene e scrivi la storia.
Un giorno
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Ad un tratto
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Andrea e Mattia
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Domande-guida
Com’è la soffitta?
Che cosa scoprono i due fratellini in un angolo?
Che cosa succede all’improvviso?
Come andrà a finire la storia? Immagina e racconta.
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Perco
Una piccola sirenetta
Osserva le scene e scrivi la storia.
Una splendida mattina di agosto
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Ad un tratto
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Le bambine
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Domande-guida
Com’è la spiaggia?
In che modo si divertono Anna e Mara?
Che cosa scoprono sulla riva del mare?
Che aspetto ha la piccola sirenetta?
Che cosa fanno le due amiche?
Come finisce la storia? Immagina e scrivi.
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Un insolito picnic
Osserva e racconta.
Una domenica mattina
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Domande-guida
Matteo e Andrea, con i loro genitori, hanno deciso di trascorrere una giornata tra l’erba e i fiori. Com’è il prato?
Che cosa scoprono i due fratellini tra i rami del grande albero?
Che cosa fanno i due fratellini?
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Perco
Una strana pesca
Osserva e racconta.
Il pescatore Pasqualino pesca calmo da circa due ore
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Domande-guida
Che cosa pesca il pescatore Pasqualino?
Che cosa succede all’improvviso?
Che cosa fanno i pesciolini tra le onde del mare?
Come finirà la storia? Immagina e racconta.
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Festa del
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Facciamo teatro
Si parte per Fantasilandia
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Festa del li
Insieme a Fantasilandia
Fantasilandia come per magia
metti le ali all’allegria,
in ogni cuore fresche risate
son tutte quante colorate.
Gnam, gnam, che bocconcino
ecco arriva il fantasmino;
c’è l’orco gentile, la strega bruttona
che dei bambini è tanto ghiottona.
Poi abbaiando arriva Frittella
con Ossicino e il fratellino;
con loro c’è anche Gigetto
un lombrichino con il berretto.
Con la valigia e il borsone
arriva il gigante Tenerone;
nella culla c’è un mostro bebè:
Chiara lo abbraccia, lo stringe a sé.
Con gli ingredienti che ami di più
inventa una storia anche tu:
fate, giganti, bambini, streghette
“per la più magica delle ricette”.
Rosa Dattolico
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Festa del li
Narratore: –Nel paese di Fantasilandia succede davvero di tutto. Le storie lette o ascoltate diventano improvvisamente vere e i personaggi escono ciascuno dal proprio libro per incontrasi
qui, per conoscersi e divertirsi. Poi, dopo i saluti, puntualmente si scambiano gli indirizzi e ciascuno ritorna nel proprio libro. Ecco che arriva il lombrico Gigetto.
Lombrico Gigetto: –Acciderbolina, ma questo paese è una bomba!
Pilli: –Sarei rimasto volentieri nel mio bosco, ma i miei fratellini mi
hanno obbligato a partire.
Lombrico Gigetto: –Ma Fantasilandia è un paese dove ognuno può
sognare cose fantastiche ad occhi aperti.
Dudù: –Vuoi dire che, se uno sgrana gli occhi così e li fa diventare grandi come palloncini, succedono cose fantastiche!?!
Dodò: –Altro che fantastiche, va di corsa in ospedale!
Pilli: –Finché va in ospedale, gli occhi prendono il volo e si perdono
nel cielo scomparendo dietro le nuvole; perciò, è molto rischioso sognare ad occhi aperti.
Dodò: –Se le cose stanno così, preferisco ritornare a casa e fantasticare
ad occhi chiusi mentre faccio la nanna, vero nonnino?
Nonno Alberto: –Non facciamo figuracce e almeno per un po’ tenete il
becco chiuso.
Pilli: –Scommetto che nel pancino arrivano le rane e tu incominci a fare
i rumorini.
Nonno Alberto: –Se continuate a parlare, arriveranno nel mio pancino
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anche i rospi e, allora, altro che rumorini e rumoroni
d’Egitto.
Lombrico Gigetto: –Non credevo che lei avesse le rane e i rospi nella
pancia, ho sempre creduto che nel pancino ci
fosse...
Nonno Alberto: –Un bel gruzzolo di monete d’oro!
Pilli: –Allora, nonno, mi compri una montagna di caramelle?
Dodò: –Io voglio la pistola ad acqua e il vestito di Arlecchino.
Dudù: –Io quello di Zorro, con la spadina, il cappello e pure i baffi finti.
Nonno Alberto: –Smettetela, mi state facendo scappare…
Pilli: –La pipì, vero?
Nonno Alberto: –No! La pazienza!
Lombrico Gigetto: –Anche mio nonno perdeva spesso la pazienza.
Pilli: –Ma poi la ritrovava?
Lombrico Gigetto: –Certo.
Pilli: –Scommetto che mio nonno è più distratto del tuo. Nonno Alberto
non solo perde la pazienza, ma spesso anche la dentiera.
Dudù: –È così distratto che un giorno l’aveva dimenticata nel tazzone
del caffellatte. Quando gliel’ho ritrovata, lui mi ha dato un nocchino sulla testa.
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Dodò: –Perché era convinto che tu gli avessi fatto uno scherzo.
Lombrico Gigetto: –Sono sicuro che nonno Alberto vi vuole un gran
bene.
Pilli: –Ha detto che, se non ci diamo una calmata, finirà in manicomio.
Lombrico Gigetto: –Io, invece, se non avessi avuto al mio fianco i miei
angeli custodi, sarei finito nella pancia di un rondinino.
Gigante Tenerone: –Povero Gigetto, hai provato tanta paura, vero?
Lombrico Gigetto: –Ero stretto stretto nel becco della rondine, che
volava verso il suo mocciosetto affamato. Sono
diventato pallido, ho pianto così tanto da inondare un campetto di ortaggi.
Pilli: –Così hai fatto marcire le zucchine, i pomodori, le melanzane. E il
contadino non ti ha preso a bastonate?
Gigante Tenerone: –Ci mancherebbe! E poi come è andata a finire?
Lombrico Gigetto: –Quando sono tornato a casa ho incontrato…
Pilli: –Il contadino inferocito che voleva suonartele di santa ragione!
Lombrico Gigetto: –Ho incontrato la mamma. E, poi, sono entrato in
casa per riposare, ma quando mi sono infilato nel
letto…
Pilli: –Hai trovato il contadino inferocito, che ti ha dato una bastonata
in testa e ti ha fatto vedere le stelle. E così ti sei subito addormentato.
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Lombrico Gigetto: –Ho sentito sotto la finestra due cani brontoloni che
non mi hanno fatto dormire.
Dodò: –Avresti potuto cantarti la ninna nanna o contare le pecore.
Lombrico Gigetto: –Mi sono, invece, ciucciato il pollice e mi sono finalmente addormentato, ma ho fatto un sogno terribile.
Gigante Tenerone: –Hai sognato un orco?
Lombrico Gigetto: –Ho sognato una gallina e un pulcino armato di forchetta, pronto ad infilzarmi e mandami giù in un
boccone.
Pilli: –E questo chi è?
Fantasma Nicolino: –Sono il piccolo fantasma Nicolino, la mia mamma
dice che sono impossibile: infatti, combino sempre un sacco di guai.
Pilli: –Anche mio nonno dice che sono impossibile e che faccio a volte
cose un po’ strane.
Fantasma Nicolino: –Mi arrampico dappertutto, spesso cado e mi ritrovo la testa piena di bernoccoli e, nonostante tutto,
mi diverto un mondo.
Pilli: –Io, invece, mi diverto quando immagino di combattere contro i
nemici: col vasino da notte in testa e con la spadina di plastica li
faccio tutti fuori.
Fantasma Nicolino: –Col vasino in testa!?! Ma nel vasino si fa la pipì.
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Dodò e Dudù: –Ma lui se la fa addosso.
Pilli: –Ed è pure fredda! Comunque, meglio la pipì che la cacca!
Fantasma Nicolino: –Non parliamo di cacca! Mi ero arrampicato sul
lampadario e, facendo l’altalena, sono schizzato
fuori dalla finestra e sono finito sul prato dove
c’erano le mucche.
Dudù: –Scommetto che le hai spaventate e che da quel giorno non
hanno mai fatto più il latte.
Fantasma Nicolino: –Non le ho spaventate affatto. Una delle tre, scambiandomi per un fazzoletto, si è soffiata il naso sul
mio lenzuolino candido e, poi, come se non
bastasse, mi ha scaraventato su una grande cacca.
Gigante Tenerone: –Di mucca, naturalmente!
Fantasma Nicolino: –Di mucca! Di mucca! E poi sono finito in ammollo in una tinozza colma di bollicine e, dopo un
po’, sono stato steso sulla corda con due mollette
da bucato ad asciugare. La mamma dice che sono
un fantasmino birichino.
Gigante Tenerone: –Scommetto che trovi mille scuse per non andare a
scuola, vero?
Fantasmino: –Già. Qualche giorno fa ho detto alla mamma che non mi
sentivo bene. Mi sono dipinto col pennarello rosso due
belle mele scarlatte sulle guance e lei ci è cascata e così
non sono andato a scuola.
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Dodò: –Che cos’è la scuola?
Fantasma Nicolino: –È un posto terribile, dove ti obbligano a imparare
a memoria le tabelline e le poesie; poi, devi leggere e scrivere, ma senza errori.
Pilli: –Per me, la cosa terribile è infilarmi le mutande; non so mai qual
è il davanti e il dietro, perciò faccio sempre una gran confusione. Quando indosso la camicia non so se abbottonarla dall’alto o
dal basso e se sbaglio sono pasticci e mi viene il mal di pancia.
Strega Bruttissima: –A me viene il mal di stomaco se non mangio un
bimbo cicciotello, ma sono tanto sfortunata.
Appena ne acchiappo uno e lo verso nel pentolone, quello schizza come un razzo dalla finestra e
si ritrova felice tra le braccia della sua mamma.
Fantasma Nicolino: – Sono convinto che il bambino tutta ciccia morbidoccia schizza come un razzo perchè incrocia la
tua brutta faccia.
Gigante Tenerone: –Hai bisogno di un bravo parrucchiere che ti dia
una forbiciata ai capelli, di un’estetista e anche di
un abbigliamento moderno; una strega in ghingheri è tutt’altra cosa rispetto a una strega befana.
Fantasma Nicolino: –E giacché ci sei, fatti raddrizzare e accorciare il
naso e il mento. Col quel naso e quel mento a sfilatino sei davvero impressionante!
Gigante Tenerone: –Anche Giovannone, pur essendo un orco, ha un
bell’aspetto; e, poi, quel suo naso a trombetta, che
manda una graziosa musichetta, lo rende simpaticissimo.
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Strega Bruttissima: –Noi streghe non possiamo cambiare, altrimenti che
streghe saremmo. Ho il naso storto, il mento pure
e persino i piedi sono storti e mi fanno un gran
male.
Orco Giovannone: –Certo che ti fanno male! Levati le scarpe, ma bada
a rimetterle nel modo giusto: il piede destro nella
scarpa destra e il piede sinistro nella scarpa sinistra.
Strega Bruttissima: –Ora va meglio. Che ne diresti se tu mi raddrizzassi anche gli occhi. Questi occhiali da Geppetto
non li sopporto più.
Orco Giovannone: –Gli occhi!?! Dovresti andare da un bravo dottore;
io, per esempio, per eliminare questo buffo e ridicolo naso a trombetta, ci sono andato, ma è stato
inutile.
Strega Bruttissima: –Scommetto che volevi un naso a forma di clarinetto?
Orco Giovannone: –Volevo un naso normale come quello di mio
padre, di mio nonno e del mio bisnonno e cioè
grande, lucido e peloso. Il mio naso, invece, è
pieno di note musicali e, quando sono raffreddato,
strombetta allegramente. A Carnevale spruzza persino i coriandoli, perciò i bambini mi cercano.
Strega Bruttissima: –Ma tu sei un orco buono e simpatico, sicuramente molti bambini ti vogliono un gran bene.
Orco Giovannone: –Mi cercano disperatamente e, quando sono partito
per il bosco incantato, molti sono diventati tristi.
Ossicino: –È questo il paese di Fantasilandia?
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Orco Giovannone: –Sì, è proprio questo.
Sventola: –Mi hanno detto che in questo posto succedono cose davvero strane.
Ossicino: –Siamo appena usciti dal nostro libro e, insieme a Frittella,
siamo saliti sul treno della fantasia, ed eccoci qui.
Sventola: –Frittella è convinta che in questo paese ci siano casette di
pan di Spagna, alberi di cioccolato, cespugli dai quali pendono pasticcini.
Strega Bruttissima: –Mangerei volentieri quel bamboccio con le orecchie a sventola, e sgranocchierei con piacere l’altro
quello che somiglia a un osso di pollo.
Ossicino: –Non farti venire strane idee, cara strega mangiona, ti potrei
andare di traverso e rischieresti di soffocare.
Sventola: –Io, potrei rimanerti come un macigno sullo stomaco; allora,
impara a preparare qualche buona ricetta.
Strega Bruttissima: –Ma io mi accontenterei anche di un bel naso.
Ossicino: –Quando ti prende una fame tremenda, fai subito merenda
con pane, burro e marmellata e poi gusta una rana raffreddata.
Sventola: –Dopo, versa nel pentolone un enorme polpettone, spaghetti lunghi, lunghi, quattro acciughe e due funghi, tre galline
ripiene di ghiande e un tacchino grande, grande. Mescola
piano, mangia in gran fretta e poi fai un giro in bicicletta.
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Strega Bruttissima: –Nel pentolone metto pure gli ortaggi?
Ossicino e Sventola: –Carota, sedano e tre scarafaggi!
Strega Bruttissima: –E il mio Stefanuccio che cosa mangerà?
Ossicino e Sventola: –Aria fritta a volontà!
Strega Bruttissima: –Che ne direste se leccassi almeno la punta dei
vostri nasini?
Ossicino e Sventola: –I nasi vanno solo soffiati!
Chiara: –Il mio naso e quello di mio fratello, brutta stregaccia, non è un
gelato, perciò non va leccato!
Ugo: –È stata Chiara a dirmi che in questo paese avrebbe incontrato
Pelosone, un piccolo mostro bebé e io le ho creduto; invece
abbiamo incontrato una brutta strega mangiona di bambini.
Ossicino e Sventola: –Mostro!?! Ma ti ha dato di volta il cervello?
Ugo: –A me di certo no, ma a mia sorella sì!
Chiara: –Il mio papà ci ha raccontato una storia che parla di un piccolo e dolcissimo mostro di nome Pelosone; mi ha detto che vive
in una caverna adornata di stelle e di fiori. Anche la mamma
è convinta che Pelosone sia qui.
Ugo: –Sono convinto che la mamma ti ha raccontato una bugia e che
papà si è inventato la storia di Pelosone per farci dormire.
Chiara: –La verità è che tu non sopporti Pelosone. Hai raccontato un
sacco di cattiverie sul suo conto.
Ugo: –Sono convinto che Pelosone puzza come tutti i bimbi piccoli;
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15:53
Pagina 63
Festa del
libro
sono sicuro che lui puzza molto di più perché non si fai il
bagnetto. E, poi, è molto pericoloso.
Ossicino e Sventola: –Perché è pericoloso?
Ugo: –Perché si mette a schizzare pipì da ogni parte e se qualcuno ne
viene investito si riempie di peli dalla testa ai piedi. Se zio
Pasquale è peloso la colpa è di Pelosone.
Pelosone: –Sono Pelosone e sono un mostro piccino, ho un solo dentino, e faccio la pipì nel pannolino. Mangio le pappe, bevo il
lattuccio e faccio la nanna al calduccio tra le braccia della
mamma che mi canta la ninna nanna.
Chiara: –Pelosone, posso darti un bacino?
Pelosone: –Sì, ma solo sulla punta del naso.
Narratore: –Lo spettacolo finisce qui. A Fantasilandia, come per magia,
anche i grandi diventano piccini e si divertono come
bambini.
63
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16:14
Pagina 64
bro
Festa del li
Scenografia
Tutti in laboratorio
Responsabile editoriale: Roberto Capobianco
Redazione: Rosa Dattolico
Illustrazioni: Stefano Mandolese • Sergio Riccardi
Ideazione grafica e impaginazione: Luana Parrella
Prestampa e stampa: Arti Grafiche Italo Cernia
© 2008 Ardea Editrice
Via Capri, 67 • 80026 Casoria (Napoli)
Tel. +39 081 2509571 • Fax. +39 081 7599674
Tutti i diritti riservati. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così
come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della casa
editrice Ardea.
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