UNGDCEC, Segantini: sì alla semplificazione, ma non sulle spalle

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UNGDCEC, Segantini: sì alla semplificazione, ma non sulle spalle
Ipsoa Quotidiano
CONVEGNO NAZIONALE UNGDCEC
10 ottobre 2014 ore 06:00
UNGDCEC, Segantini: sì alla semplificazione,
ma non sulle spalle dei professionisti
La semplificazione in Italia è sempre considerata dal punto di vista della pubblica amministrazione,
poco dal punto di vista del cittadino e per niente dal punto di vista del professionista, sulle spalle
del quale vengono scaricate tutte le inefficienze della macchina statale “a costo zero”. Fazio
Segantini, neo Presidente UNGDCEC, spiega a IPSOA Quotidiano quale sarà la mission
dell’Unione nel corso del suo mandato.
Preg.mo Presidente Segantini, congratulazioni innanzitutto per il nuovo incarico alla
guida dell'UNGDCEC; nei prossimi mesi del suo mandato quale sarà la mission
dell’Unione?
Grazie! Per me sarà un grande onore e una grande emozione ricoprire questo incarico alla guida
di una squadra che ritengo molto valida e ben assortita.
La mission dell’Unione rimane sempre la stessa, ovvero la tuteladella nostra professione
attraverso l’attenzione ai giovani Commercialisti, orientata a fornire loro un luogo aperto di
incontro e confronto che favorisca il loro inserimento nel mondo della professione.
Sarà il “come” intendiamo perseguire questa mission che ci distinguerà!
Nel corso del nostro mandato l’Unione Nazionale compirà 50 anni; un traguardo importante che ci
mette nella condizione di fare dei bilanci e di impostare il futuro valutando insieme a tutta la nostra
base se e come rinnovare la nostra struttura.
Continueremo a svolgere un ruolo attivo e di stimolo nei confronti delle istituzioni che operano nel
mondo professionale, cercando di farci portatori sani, in tutti i contesti, dei principi che la nostra
associazione da sempre porta avanti. Vogliamo, infine, contribuire a restituire alla nostra
professione che, ricordiamocelo, è la professione giuridico-economica italiana, la sua centralità nel
dibattito economico fiscale del paese facendola diventare un interlocutore non solo qualificato, ma
anche indispensabile quando si andranno ad approfondire queste tematiche.
Il dottore commercialista è chiamato ad affrontare nuove sfide professionali dettate
dall’evolversi dell’economia, tra le quali essere sempre più attento alla globalizzazione
e alle conseguenze che essa determina, prima fra tutte, l’internazionalizzazione delle
imprese. Secondo Lei, qual è il percorso formativo e professionale che occorre seguire
per essere all’altezza di tale nuova sfida?
È indubbio che per effetto di quanto è successo negli ultimi anni, che genericamente sintetizziamo
nel termine “crisi”, la professione di dottore commercialista, così come tutte le altre professioni e
probabilmente come tutto il mercato del lavoro, non può più essere affrontata con le stesse
logiche con le quali la si affrontava fino a quasi 10 anni fa.
Adesso, per affrontare le sfide che abbiamo davanti, i giovani devono innanzi tutto seguire un
percorso di studi specialistico che dovrà modellarsi attorno alle rinnovate esigenze della
professione: di questo ci faremo carico, come associazione, continuando il proficuo interscambio
che abbiamo intessuto con le università.
Accanto a questo, come Unione, continueremo a portare avanti i principi della specializzazione e
della aggregazione tra giovani professionisti: uniche strade, a nostro avviso, per far sì che i
giovani entrino in maniera competitiva nel difficile e saturo mercato professionale.
Si deve anche prendere contatto con il mondo professionale Europeo, confrontandosi e trovando
un dialogo con le professioni analoghe alla nostra nei diversi paesi.
Infine essere creativi, dinamici, leggeri nel senso di flessibili, adattabili, capaci di percepire ed
anticipare le necessità dei mercati e dei clienti. Questa è la nuova sfida del professionista 2.0!
Si parla sempre più spesso dell'esigenza, per i professionisti, di semplificazioni
amministrative e fiscali: alla luce dell’imminente emanazione della legge di
semplificazione frutto della delega, ritiene che il Legislatore stia facendo tutto il
possibile su questo tema o che ci siano ancora ulteriori margini di miglioramento?
Qui rischio di compromettermi! Ritengo che in Italia si stia abusando del termine “semplificazione”
utilizzandolo impropriamente per coprire in realtà un mantenimento se non un peggioramento della
burocrazia che ci sta asfissiando. “Semplificazione” in Italia, a mio modo di vedere è sempre vista
dal punto di vista della pubblica amministrazione, poco dal punto di vista del cittadino e per niente
dal punto di vista del professionista sulle spalle del quale vengono scaricate tutte le inefficienze
della macchina statale “a costo zero”.
Se vogliamo operare delle vere semplificazioni utili a tutti, per far sì che il nostro paese esca dalle
paludi in cui sta arrancando ormai da troppo tempo, è necessario che queste non siano calate
dall’alto ma condivise tra tutti i soggetti che poi saranno chiamati ad attuarle, Commercialisti
compresi.
Dobbiamo riuscire a fermarci un attimo, sederci intorno ad un tavolo e ripensare tutti gli
adempimenti, tutte le scadenze, e probabilmente tutto il sistema fiscale.
Lo dicevamo prima: non possiamo più pensare di risolvere i problemi utilizzando come modello di
riferimento ciò che utilizzavamo anni fa. Siamo davanti ad un mondo nuovo con operatori nuovi:
rinnoviamo e semplifichiamo anche lo Stato, ma sul serio!
Le indagini finanziarie come strumento utile per combattere l’evasione: ritiene che ci
siano ancora degli aspetti da rivedere per rendere lo strumento ancora più efficiente?
Sicuramente le indagini finanziarie sono uno strumento importante nella lotta all’evasione fiscale,
strumento che però avrebbe a nostro modo di vedere, la necessità di una “accordatura” ulteriore.
Vediamo di buon occhio la recente circolare n. 25/E dell’agosto scorso con la quale l’Agenzia delle
Entrate ha evidenziato l’importanza del contraddittorio con il contribuente in fase preventiva, ma
riteniamo che molto ci sia ancora da fare riguardo alla applicazione delle presunzioni.
Una normativa anche questa da rivedere.
Nuova giunta UNGDCEC
Presidente
Fazio Segantini
Componenti della Giunta
Ilaria Agnoletto
Michela Bonini
Simona Bonomelli
Renata Carrieri
Gennaro Ciaramella
Emanuele Garozzo
Barbara Guglielmetti
Pier Luigi Marchini
Raffaella Messina
Ettore Perrotti
Maurizio Renna
Stefano Ruberti
Giovanni Rubin
Daniele Virgillito
Copyright © - Riproduzione riservata
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